Laghi azzurri Corrosa da un istinto animalesco mi aggiro tra i tuoi pensieri e lambisco la tua aria come un cane assetato.
Dentro i tuoi occhi, celati da neri occhiali, si nascondono laghi azzurri ancora infantili e già gremiti di dolci promesse.
Lo zucchero delle tue labbra invita a voluttuosi pensieri, ogni parola tua una visione per i miei sensi affamati.
Ibrido sentimento, misto di peccato e delizia, che sconvolge l’anima e inebria la mente.
La tua innocenza vorrei ingoiare, nutrirmi dei tuoi giovani anni per tornare a nuotare libera e felice nei laghi azzurri dei tuoi occhi.
L’amicizia L’amicizia è come una stella cometa alta nel cielo, sempre brillante e pronta a indicarti la strada di casa, se mai ti smarrissi.
L’amicizia è come un piccolo sole che arde sempre nel tuo cuore, anche nei giorni bui dell’anima, quando fuori impazza la tempesta.
L’amicizia è un giardino fiorito, solo per te, pieno di fiori colorati e profumati, dove puoi riposare lo sguardo dalle brutture del mondo.
L’amicizia è il suono del silenzio dopo tutto il rumore dell’Universo: ovattato, dolce e riposante.
L’amicizia è camminare per le strade del mondo, anche quelle più impervie e solitarie, senza timore e sicuro di non essere solo perché tu vivi nel mio cuore ed io nel tuo.
L’amicizia ha il tuo volto, sbiadito dalla troppo lontananza, ma la salda presa della tua mano , vivida nel momento del bisogno.
L’amicizia è fatta anche di parole scritte, composta di lettere che s’inseguono nel ricamo infinito di questa poesia dedicata a te, mio caro e insostituibile amico.
…E penso a te! Due corpi solitari annaspanti nel buio alla ricerca di un abbraccio anelato.
Distese di pelle bruciante umida di troppe notti agognate.
Gocce di nettare acro dissetano la mia bocca arsa d’indecente desiderio.
Il tuo petto, un tamburo africano che scandisce il ritmo inebriante dei nostri corpi.
La tua anima selvaggia, una saetta che invade il mio corpo; il tuo essere carne scardina con attesa violenza il mio oscuro tabù, inondandomi di piacere ed estasi.
La notte, come mantello, copre i nostri resti, nudi e consumati, mentre le stelle ammiccano splendenti lassù.
Io, tu, la vita e la morte, sangue e pelle, oggi e domani.
Io, tu, noi, da ora e per sempre.
Frammenti esistenziali …ti scrivo senza avere molto da dire, seguendo un istinto primordiale, come ogni cosa che provo per te: senza senso, assolutamente sbagliata.
Ho svuotato i cassetti della mia esistenza convinta di ritrovarvi ciò che abbiamo perduto.
Delusa, ho trovato solo polvere e vuoto, niente che mi rammenti di te.
Dinnanzi a questo nero infinito resto remota, in attesa di una rivelazione, qualcosa che mi parli ancora di noi.
Il nostro amore fa ormai parte dei rifiuti umani che il mondo è solito gettarsi alle spalle.
Un vuoto cosmico si è insinuato tra le pieghe dei miei ricordi, sbrandellandoli in frammenti esistenziali.
Se fossi solo triste potrei ancora vivere, ma ho oltrepassato il dolore dei sensi e ora mi ritrovo nuda di fronte alle ombre di ieri, le ultime essenze che mi restano di te…
Luci ed ombre Traslucido pensiero di un’alba orfana di te. Tramestio di passi in ombra, alieni in questo mondo. Sussurri e baci leggeri, impalpabili , come tende di lino bianco svolazzanti nel vento.
E tu, ormai solo pensiero, che torni e ritorni sui tuoi passi silenziosamente inaccessibile, incongruente.
In un infinito cosmo, dimentico ai più, appari e sparisci come Madonna estatica, bianca di purezza e morte, assoluta, remota, irraggiungibile… Eternamente Ho fatto un sogno stanotte.
Ero una lacrima orfana intrappolata tra le ciglia dei tuoi occhi.
Scivolavo dolcemente perdendomi tra le mille pieghe delle tue labbra.
La tua lingua arsa mi ha raccolta e la linfa vitale trasportata direttamente al centro del tuo cuore.
Il fuoco del tuo Spirito mi ha bruciata frantumandomi in milioni di atomi.
Ora vivo in te, eternamente.
Il Profeta Il Profeta si accinge a colmare di luce calici di anime vuote. La sua voce è il suono che tutto pervade, la sua ombra il rifugio per il pellegrino stanco.
Al suo incedere sbocciano per lui strade di fiori e quando alza gli occhi al cielo il sole s’inchina.
Oh Figlio perfettissimo, che percuoti il mondo col battito del tuo cuore, il tuo perdono squassa il petto degli uomini, straripante di peccati innominabili.
Ti prego non volgere il tuo sguardo puro su di me. Chi sono io per stare al tuo cospetto? Son meno della polvere che il selciato lascia sui tuoi piedi.
Eppure oggi tu hai avuto pietà di me e dinnanzi all’intrico di pene inestricabili del mio cuore ti sei fermato, non hai voltato le spalle inorridito dalla bruttezza che si cela in me, ma hai sorriso tendendomi la mano.
Al tuo tocco l’oscurità glaciale che mi rendeva prigioniera si è disciolta, lasciando il posto alla luce brillante della purezza.
Profeta, dallo sguardo mite e dal passo gentile, figlio di un futuro straziato, adorato e odiato, oggi io torno alla vita per mezzo del tuo perdono.
Sulla scia del tuo amore percorrerò la strada per tornare a casa, mano nella mano con te, come padre e figlia.
Angelo innamorato Ho incontrato un angelo.
Vive a milioni di battiti dal mio cuore. Eppure mi è vicino più di chiunque altro, perché vive dentro di me.
La sua voce è il vento caldo della sera, i suoi occhi le stelle nella notte, il suo sorriso, il sole che illumina il mio cammino.
Il dolce tocco dei suoi pensieri arriva diretto alla mia anima, come un caldo abbraccio.
E mentre cala la notte sale alto il mio desiderio percorrendo le strade dell’universo, sino ad arrivare a te, ovunque tu sia, mio bellissimo angelo.
Stanotte non sei solo, sei qui dentro il mio petto protetto dal sacro fuoco dell’amore eterno.
Non essere triste, nessuna vita potrà dividerci, nessun tormento potrà portarmi via, nessuna parola oscura mi offenderà.
E se anche le tue ali diventassero sporche del più lercio fango, il mio amore le abraderà, fino a renderle splendenti come mai furono.
Vieni qui e dormi con me stanotte, in questo letto lontano cento piazze dal tuo, mentre il mio sonno chiude i tuoi occhi e le tue mani cercano le mie.
Lo specchio Davanti allo specchio pettino chiome di intrepidi pensieri. Immagine riflessa di una donna che non sono più io.
Mi guardo i piedi, duri di migliaia di passi danzati in tuo onore, mani che hanno scritto galassie intere di parole dedicate a te.
Seduta a questo tavolo cerco di trasfondermi in un pensiero leggero, che possa raggiungerti ovunque tu sia, che possa infilarsi attraverso un poro della tua pelle fino a raggiungerti il cuore.
Apri la porta, amore mio, vengo a riscuotere le notti d’amore che non abbiamo avuto, i giorni di sorrisi che mai furono, il tocco della tua mano mai provato.
Non importa quali strade impervie mi separano da te, non importa quali amori ti legano; io ti reclamo con tutto il desiderio che ho dentro.
E mentre cammini nel vento, fermati e ascolta: io sono intorno a te, ti avvolgo con il mio amore, mentre una canzone nell’aria continua a ripetere: « ti amo, ti amo, ti amo…» .
Tu lo sai Tu lo sai ci sono parole nel mio cuore che non trovano corrispondenza nel gergo umano
Parole fatte di immagini e sensazioni intessute di vuoto e silenzio, come peduncoli avvizziti di un verbo inesistente.
Come se dal cuore si levasse un volo di farfalle per poi schiantarsi sulle nere scogliere dell’ineluttabilità.
Morire dentro e non poterlo spiegare, non avere voce per poterlo urlare e come cenere disperdere il dolore vacuamente nel vuoto...
A goccia a goccia distillare i ricordi più cari Usarli come fili di seta per intessere uno scialle dai colori tenui della rassegnazione e della speranza .
E avvolgersi in esso per librarsi nel vento poi spiccare il volo verso i tuoi orizzonti alieni forse , irraggiungibili, ma colmi della tua essenza rigogliosi dei tuoi sorrisi e del cicaleccio della tua amata voce
E non svegliarsi più chiudere gli occhi sulle banalità di questa vita disperdendosi nell’immenso orizzonte del tuo amore varcare la soglia dell’oblio e approdare là, dove tu mi attendi tendendomi le mani, alla melodia di mille violini suonati dal vento …. |