Poesie di Amos Sivieri


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Notti di plenilunio
Raccolgo
nelle notti
di plenilunio
i versi sparsi
e ritrovo
te
Raccolgo
l'ultima fiamma
di corpi
che sbattevano
come onde
del mare
Appesi
i desideri
al tempo
senza misura
sul tuo corpo
memorabile

Danzano
parole
come fiori
di una primavera
arcana
sulla tua bocca
Danzano
visioni
come incantesimi
di paesi lontani
sulle tue pupille
che serbano
l'inconoscibile
poesia
degli angeli
e dei demoni

Sipario
Si alza il sipario
Della notte
Illuminato dal faro
Della luna
Lento fruscio del mare
Scintillanti stelle
Tra i velluti neri
Del cielo
Incantati stupori
Dell'anima
Ai cosmici silenzi
Abbandonata

Limpidi voli
neri tulipani
con riflessi color luna
baciano i blu acquamarina
di larghe distese di cielo
tra il mare ed i sogni
della recente notte
coscienza di limpidi voli
di due gocce d'acqua
senza peso

Scrigno dell'oblio
Rossi tramonti ascolto
Serbano il ricordo
Dell'ultimo canto del gabbiano
Canto della nascente notte
Appena sbocciata sull'onda
Lunga della luna
Remote sono le luci del mondo
Scrigno dell'oblio
A questa fonte bevo
Febbre d'amore

Attimo di luce
dal silenzio emergi
come un fiore
dalla terra al sole

Hai frantumato
l'atomo della vita
con violenza e tenerezza
ed eppure
nessun rumore
del tuo apparire

Attimo di luce
rapito all'estasi
dell'amore

Dai deserti del tempo
schermo nero
della notte
atomi di luce
si dissolvono
in grigio fumo
azzurre spirali
prendono forma
trabocca di bianco
l'ultima luna
tra isole sparse
una calma sconfinata
tra cielo e mare
antichi profumi
pervadono l'aria
l'adagio lamentoso
dei gabbiani
accompagna il lento
avanzare dell'alba

Dai deserti del tempo
dalle silenziose glorie
del passato
si adagia immobile
una città
di estetiche nostalgie
incontro tra oriente e occidente
le ombre del passato
si disperdono
tra calli silenziose
e cieli azzurri
in una fuga
di arabeschi
svelati al mistero dei sensi
memorie perdute
e ritrovate
nell'attimo presente
riflesse nelle verdi acque

Vado oltre
le colonne d'Ercole
due chiese
si fronteggiano
la chiesa della Salute
e la basilica di San Marco
divise dal mare
di broccato argentato
morbido come seta.

Hai avuto
la forza di Nettuno
dominatrice dei mari
hai ancora
la bellezza di Venere
le deità ti appartengono
sono dentro la tua anima

Venezia
perenne fonte di sogni
dimensione onirica
del tempo
nella sua staticità
rivivo le atmosfere
degli Orologi Molli
di Salvador Dalì
appesi e piegati
ad una nera gondola
diretta verso un cielo
non sappiamo
se è alba
oppure un tramonto

Chiaro di luna
Omaggio a Beethoven
Mondlicht
Homage an Beethoven
vola leggero
il sentimento del tempo
ed ha ali grandi
all'ombra di calme
onde del lago

sospeso
è l'altare della luna
tra insondabili
silenzi dell'anima
nei dorati riflessi
di dolci acque
si specchia
la mia immagine

il vento
di altre primavere
ha il colore
di consumate passioni
accarezza gli alberi
e le profondità dei pensieri

le stelle
vibrano nel cielo
silenziosa luce
sul mio respiro

sento di appartenere
a questo lago
sconosciuto e remoto
nella sua solitudine

nel sublime
spazio del cuore
nel passare
dell'ultimo chiaro di luna
mondlicht
attendo
il gabbiano della notte
per rubare
la speranza all'apparire
della prima alba

Ombra sull'estate
bianchi sassi
immobili stanno
tra urla silenziose
dei raggi del sole

L'inverno
ha lasciato
la sua ombra
sull'estate

Silenzi
strani silenzi
ancora sento
in lontanaza
il silenzio
da un paese sconosciuto
arrivano i silenzi
desiderio di penetrare
l'inconoscibile.

Aprire quella porta
ermeticamente chiusa
altri universi
altri mondi
ancora una volta
il silenzio

Poliedriche perfezioni
di eternità
si fondono nei silenzi
larghe distese
che sanno d'infinito.

Vorrei perdermi
in quei silenzi
per ritrovare
quello che inizia
e ciò che non ha mai fine

Rugiada
goccie di rugiada
sospese
alle prime luci dell'alba
vaporose emozioni
sui cieli dell'anima
si dissolvono
in teneri
gridi d'amore

Premonizioni su tema di De Chirico
(L'homme ciblè Apollinaire)
Venezia 1988 Palazzo Correr
ricordi lievi
come onde del mare
ritornano
a lento passo di danza
involontarie
memorie dell'anima

Oltre la nebbia
della fredda razionalità
i sensi
di chiaroveggenza
dell'artista
vedono il futuro

Occhiali scuri
su mezzo busto
sguardo smarrito
e vuoto
di Savinio
con sembianze
quasi omeriche
l'enigma plastico
è svelato
da una verde parete
si stacca un nero profilo
funesto presagio
l'ami Apollinaire
bianco semicerchio
alla tempia sinistra
metafisica certezza
di quello che sarà

L'homme ciblè
di De Chirico
onirica magia
del ragionato
disordine dei sensi
sullo Zenit di Apollinaire
"..Quei giardini sconfinati
Dove modula il rospo in tenero grido d'azzurro"

Aria sulla quarta corda
(Luft auf dem vierten akkord )
una nota sola,
si fa spazio
in ellittici larghi,
lentamente
scende,
l'anima sale
veso spazi
senza tempo.

La leggerezza
del mio essere,
si distende
come gabbiano,
tra pure distese
di cielo,
e calme onde
del mare,
sulle note
avvolgenti,
in cristallini voli,
repentine emozioni,
su fluttuanti essenze
di sereni
abbandoni.

Luft auf dem
vierten akkord,
aria sulla
quarta corda
di bach

Riposo
la mia stanchezza
di vivere,
si appoggia
alla dolcezza
di questa sera
di luna

Tra cielo e mare
un sogno,
di colore turchese,
dopo il diluvio
dei sentimenti,
appare
alle prime luci
dell'alba,
si erge,
solitario
nel muro d'ombra,
tra cielo e mare

Mi sento acrobata del sogno,
su fragili equilibri
dopo il diluvio dei sentimenti,
guardo la tenera luce della luna,
il suo raggio ferisce
le nere e severe nebbie della notte.
Luminose meditazioni
mi attendono,
lontani ricordi ascolto,
sull'onda lieve del profumo
dei gelsomini notturni..
Frammenti di speranza
la mia anima raccoglie,
sull'orlo dell'abisso
tra svanire delle ombre
e l'apparire della luce

Sentimento del tempo:
bagnati dall'ombra della notte,
emergono anticchi desideri,
per approdare alla luce
tenere visioni di te.
Respiro in un attimo,
il sentimento del tel tempo

rubo l'emozione
sull'ultimo respiro
alla foglia che cade
d'autunno


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