Amiche allo specchio
Ti ammiro, cara Antonella,
perché vivi al massimo dell'iperattività non patologica,
mentre io sono colei di cui si dice:
ha raggiunto l'estremo limite d'oscillazione
come di un pendolo che lì, proprio lì,
sembra fermo,
mentre invece
all'estremo margine della sua oscillazione,
carico com'è d'energia cinetica,
è pronto a ripartire.
L'infanzia del giorno
Che bella l'infanzia del giorno, la mattina,
Quando tutto può ancora essere, al risveglio.
Nutrire il silenzio
Ascoltareè un po' come morire
subendo l'autorevolezza degli altri.
Ascoltareè un po' come dormire
cullati dal frusciante brusio di parole assolate.
Piena
di te arricchita,
ascolto.
Taccio.
Mi chiedo: dov'è il silenzio più fondo
spazio recondito
di un cuore nutrito
dalle tue parole?
Il valore di una laurea si misura
Dolce Napolitano,
Che riporti al cuore
Il libro chiuso e poi aperto
della Conoscenza,
sudata,
Ti plaudo
innanzi a platea sì riunita
esprimendo correttamente
il dissenso
dei sacrifici di un padre, di una madre e una figlia
orfana
che ha spremuto le sue quattr'ossa ungarettiane
Per rivivificarle
in un'anima più umana
con l'anello al dito
con il tocco sul capo
su un pezzo di carta
quel
pezzo di carta
fanciulla libera e commossa finalmente
da un rito medievale sublime e immenso.
(Bologna, 30 gennaio 2011, laurea ad honorem al Presidente della
Repubblica Italiana Giorgio Napolitano)
Un senso
Tutto va a rotoli
e non vedo vie d'uscita.
Tutto va a rotoli,
ma mi rimane una certezza:
dirti che,
se tutto va a rotoli,
tu ci sei.
Meno male.
Amiche
Sono un balsamo queste tue parole
per il mio cuore frantumato
Virgilianamente
Virgilianamente
condotta lungo
romanzi frasi parole
che come aratri
incidono la mente
lungo i sentieri
della vita maestra.
Dedicata al mio autore preferito: Alessandro Baricco.
A Rosanna.
Ho incontrato Gesù
grazie a Rosanna,
che ha fatto virare la mia vita inopinatamente
al momento giusto.
Avevo ventitré anni, una rotta sbagliata
folgorata
fa una Presenza che reputavo un'abitudine e un precetto
da adempiere.
Dopo Rosanna, l'Ineffabile.
Senza prescrizioni, divieti, obblighi.
Solo
sentire.
Sentirsi.
Avvertire che Lui c'era.
È ineffabile tutto ciò.
È come avvertire che tutto ritorna al proprio posto,
acquista un senso.
Sentirsi felici, perché amati.
Connessi, per così dire, con l'amore.
Sentire che Lui
mi stava aspettando, si stava preparando in grande stile all'appuntamento con
me:
la GMG 2000 a Tor Vergata.
Da vero Signore non siè fatto mancare nulla.
Non ha badato a spese. Siè tolto qualsiasi sfizio. Perfino i fuochi
d'artificio.
Per sedurmi.
Innamorato pazzo com'era.
Perché mi voleva.
Fa così con tutti.
Sembra un corteggiamento.
Loè.
Una poesia per la Terra Santa
Il vero pellegrinaggio
è quello interiore.
Quello che si avvicina alle vite ghettizzate di un campo profughi
e annichilisce impotente, indignato, toccato.
Quello che si avvicina alle pietre focaie di Gerusalemme
e incendia l'umanità.
Decido di ritornare al campo di Aida, Betlemme,
ma questa volta
su youtube.
Il viaggio in Terra Santa continua. Nel mio cuore.
Ma non basta: quando un sacerdote dal volto trasfigurato
t' invita a seguirlo, ancora una volta, e ti annuncia
che il prossimo giro sarà in Giordania e Siria.
Altro viaggio, altro pellegrinaggio, altro stravolgimento
dolce dell'anima.
Il pellegrinaggio in Terra Santa continua, nel mio cuore,
alla ricerca dei passi di Abramo. Tocco
il voluttuoso fruscio
delle pagine dell'Antico Testamento.
E medito.
Delizioso viaggio dell'anima
tagliata dai violini
del film
Miral.
(Poesia pubblicata sull'antologia "Il viaggio"- Ed. Pragmata)
Le tre M
Morse
da un'aquila,
il fegato ricresce acerbo.
Mentre si finge dimestichezza
nelle cose che non si sanno
E la fame di paura
aggredisce lo stomaco
di donne
che non vogliono crescere.
Le tre M dell'età adulta:
macchina, matrimonio, maternità.
Tutte. Insieme. Nessuna esclusa.
Nel medesimo tratto di vita
chiamato "fase
di cambiamento" dove una porta
si chiude,
lasciando spazio all'inizio di
un sentiero
che si biforca e si dirama;
É dove ogni porta si richiude per aprirsi al mistero
di un viaggio nelle proprie
mani,
di un marito tra le braccia,
di un neonato al seno.
Mi hai fatto come un prodigio
Come ferita
da un bagliore cui anelavo
sono venuta alla Luce.
Avvolta
nell’utero della Notte,
contemplo ancora oggi le stelle
dall’Amor Perfetto mosse – avvolgente.
Desiderio
Dall’altra parte del mare
si leva una vela
che solca il blu striato
da una schiuma evanescente.
Come potrei limitarmi
a guardare
ciò che ora
vedo
con gli occhi dello spirito?
Sei tu, il Cristo,
sul legno della Croce
e navighi rapido
verso di me.
Apri una breccia, ti prego.
Fendi la corazza che indosso.
è una pesante armatura – lo so – del tutto inutile
in questo paradiso in cui
mi fai naufragare. |