Poesie di Enrico Tartagni


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Qualcosa di straordinario ...
Cosa potrebbe esserci
occhi bagnati d'umida emozione
attesa di una piccola ragione
spazio ristretto d'uno sguardo
dalla finestra
che non ha il tetto ...
come ti ho detto
ci sono arcobaleni
che dipingono l'iride d'algidi occhi...
temporali
che di nero hanno le nubi
ma che sopra salvano le stelle ...
nebbia
che cela lo straordinario che t'immagini...
... e forse potrei credere che ci siano stasi e movimenti nel mio cuore ...
un sorriso
dal pianto spento
e una candela
al vento
e il dispiacere
dei vuoti
al vento
che il mondo lascia
e che non posso riempire
ma mai potrei pensare
a uno straordinario amore
che mi aspetta
che s'accascia
seduto accanto alla sua attesa
che abbia la ragione
di una piccola emozione.

 

Ruth
Ruth una straniera tra gli antenati del Messia
Un colpo di cannone sparo a vista alzo zero per colpire la costa d'Albania

Dimmi quando vuoi ritornare sulla Terra ti indicherò la strada io ho il satellitare con tutto il trekking delle stelle.

Al mattino presto quando ancora il sole passa e deve aprire le pagine del giorno
le parole dei colori rinascono ogni volta dai raggi della Luna
e dalle scomparse stelle.
Stelle.
Dei colori non so che farmene
non devo costruire un mondo-no dettato da professori di illusioni che s'abbattono proterve nello sfondo nero
è un universo
lo so
si vede
anche senza i cannocchiali
è inutile che tu stia sempre qui a dirlo
e con le spezie cadute dalle stelle lui ci fa le nostre filosofie
biscottini coi canditi da mangiare
ci fa vedere i suoi colori ce ne insegna i nomi e le parole
e anche se tu sei dio oppure sei una Dea ti confondo nello sfondo nero
non mi servono i colori delle stelle per disegnare un'altra Morte...un altro monte ...o bagnarmi dentro a un mare secco...
Ci restano le cose ... qualche casa ...qualche cosa ... falciare il grano da raccogliere e portare...tanto non ce l'ho in mano...
ancora ... da dire ... da costruire...le abbiamo rinchiuse ma non ricordiamo da dove saltino fuori e per che fare
sparpagliate durante la tua ... mia? ...assenza ed io le sposto mettendo un ordine recondito a me stesso anche se tu sai dove trovarle
mi restano tante cose ancora da infilare insieme a te quando dall'osservatorio sulla torre tornerai nella tua stanza ...
mi hai detto: aspettami ...

 

E' Pasqua?
Facciamo così...
Restano
della pioggia
inaridite armonie
le vostre
elettriche scintille
bruciature sulla mia pelle
Di deserti
e di paure
s'intersecano le rette
si scompongono le parole
si confondono le piste
la base è un vetro
non è specchio
è snervante attesa dell'immagine riflessa
ne elevo pareti trasparenti
contengono l'infinito dissolto ad ascoltarne i miti
così come un vento da una duna all'improvviso
ho in mano
destro e sinistro
il mio bicchiere vuoto
dell'aria che respiro.
Di sabbia
ai granellini
che s'incuneano a battezzarmi il Tempo
urlo la mia rabbia
unico sigillo
la clessidra.
Dal boccale
nell'Universo
verso veleno alle paure.
Un sole brilla
ci son foglie che si scaldano.
da un'altra parte una croce brucia.

La bolla d'aria
la bolla d'aria
riempie il cielo
divenire
in tutto-spazio
esplode
un respiro
spande
nel mondo
irriconoscibile
s'adagia
terra cercando
il profumo esplora
emette
ed è cosmo
per darne un altro
e nasce il fiore
e ne fa un altro...
riempio di bolle d'aria
le mie mani.
Rimuoverò*
all'istante
il soffio instabile
dell'inizio d'ogni amore...
* dissuasione...
la bolla non è più ...
è un cielo...

 

Del Deserto
...del deserto
io non conosco linea di confine
non vedo segni di conflitto
vedo cielo d'ogni colore
e le sue stelle hanno le forme dei diamanti
sino a nascondere la Luna
del deserto conosco l'onde che scavalcano le dune
e della sabbia
tra le mani
posso raccoglierne miscugli d'ere
di miraggi dissetarmi
farmi ombra
bruciarmi
farmi segni ferite nella carne
colorar di sangue rosso le pozze e le sorgenti
e gli uadi
sollevar ghibli nell'aria
dimenticato sulla roccia nuda
nel deserto posso seppellirmi ... morire...aspettando il mare...
tanto
dal Deserto io rinascerò...

 

Astronave aliena
... e trovammo gli spazi / erano lì eppur si vedevano / tra tremolanti stelle luccicanti / e navi aliene di trasporto sogni / debordanti i colori dai Mondi / buchi neri e specchi d'acqua / che bàgnan le galassie in allegato / e i Monti della Luna / meteoriti secchi sassi tremanti sul fondo del mare / ribollir del magma del profondo universale e di memorie / melo piantato sul tetto del cielo / registriamo note tra le notti e il corso delle rotte / e sui bordi d'Astronave saltati dagli abissi / scomparsi dove il niente inizia nella fine / era Era Nuova / rifrazioni di luce che immortale nasce / e poi muore / nelle stanze dei principi / e dentro, gli occhi di un incanto, che è Luna.

 


Immagine di Cristina Bove

La Luce delle Stanzastella.
Oggi scambio le parole nell'alidore della stanza senza luce
discorrerò come un cieco nello spazio
in un non-spazio vago d'alismo
uscirò vestito in dualismo
da una Senzaporte a prendere una chiarastella
una Senzaluce
una parola
attraverso mangiando aria di pulsione
attento a non sbagliare il salto
eterogeneo viaggio
omogeneo di luce
in identificazione
cambiare
la parola
stanza
stella.


Canto alla Gioia (al nostro Capufficio)
Dunque gioiamo
e tutti insieme
... ci giunge raccomandazione!...
cantiamola in coro
amabili compagni di una vita intesa
la nostra gioia con ardente cuore spesa! *
Perchè... anche voi amici tutti l'avete ormai compreso...
perchè Renzi Matteo è
... in aere sospeso...
il Mediobanchesco funzionario d'oro
che il gran banchiere dalla gobba stanca
mette oggi a Capufficio dell'Italia amata Patria nostra
in Mediobanca assiso a Re ed Imperatore dell'Insondabil Regno Nero
il Solo Colui Spaventoso che nel suo oscuro cavò dall'aldilà ci prostra.
*Sinestesia
http://www.releaselyrics.com/bfdf/al-bano-carrisi-canto-alla-gioia/

 

Mente fatiscente
Rischio l'accordo
mentre sul muretto
espongo the state of my mind

 

La struttura di un Amore...
... perchè di te non ho avuto giorni da riportare a casa
per consegnare una struttura al cosmo
per aver speranza nella notte
uomo peggiore
uomo migliore
e se vivessi sotto molti cieli
e con la luce
e con il buio
delle stelle
sarei
oscuro irrimediabile
pietra in fondo al mare chiusa
io di te ho gli occhi
e una parola
e altre fiabe
prose sparse
versi
diversi dentro la luce che veloce mi sorpassa ad ogni tocco
io per te
nella ricerca nelle rotte delle notti
ho la valigia sopra al letto
apro la porta al paradiso
e del nostro amore senza giorni
senza veli o di occhi incerto
in cerchio senza riposo nelle virgole
e nel respiro
vita in sospeso
esperienza sensibile allo spazio
amo la speranza in altri cieli...

Sensi
Del biondo gentil
sentire il sesso
e di dolcezza
capelli da luce
ammorbiditi
accarezzare
averne il dono della seta
mani che
di lentezza
sanno come sfiorar la pelle.
Nel volo
o nelle sospensioni
ho un corpo
che ha un sogno
diventar angelo
se alla tua bocca
a un bacio approda.

https://www.facebook.com/photo.php?v=544581662307251




La mia prosa disambigua.

Folata vellicante
l'odio
lo iodio
la pelle
le fughe di cemento
colorate
alla mapei
ad incollar di bostik
l'anima al pavimento
posata di parole al muro...
slinguazzar
per staccarne veli
cartavelina
da digitar ai tasti
allunghi senza peso
contromano
quando
in velocità
il pensiero
supera la luce di riflesso
coi luccichii negli occhi...
... e il mare si mise di traverso
il vento presto tirò
e della sabbia la spiaggia si svuotò
i baci che mi davi sapidi di sale
e le parole che mi dicevi o mi portavi via
meli...me li rubava il mare...
poteva pur essere la mia vela
quella che lo sguardo tagliava all'orizzonte
ma era soltanto linea
suspiria al vento
che alla porta
disegnava l'ultima onda.



Nichi-lismo
Domani è tardi - pseudoconcetti disegni sensibili irreali - ho un concetto di puro intelletto - raggranello cose e delle cose ne scompongo l'anima - perchè son dio concepito con ragione-sfera dominio dell'inconscio - il bene che ti do è quello che non hai - sarà il protocollo del nostro amore - moriremo dove nice morì di onnipotenza folle - e nell'abisso che mi guarda perchè - nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu...



Trasformazioni
Conosco preti che come me nella notte han paura di morire
fibrillazione atriale di sogni in ontogenesi
trasformazione teologica d'una resurrezione
formattazione del male
e dove c'è
dell'anima moribonda corrotta in scienza
perché abbiamo per primo
il primo
poi l'incubo naturale
ed io l'udii
per primo...
il sistema cardiocircolatorio dell'invaso metafisico
straripa dalle sponde del sogno
nella notte
che trasforma la follia
senza fine
in lussuria della morte
sperperato lusso in un guardaroba nell'armadio...
io
la tua rincorsa
amica
non sorpasserò
e la sua velocità
ti raggiungerà
...e il tronco
caduto a terra sotto al fango
si spezza
d'infiniti fossili.
Se ci son rumori
in transfert transazione
son quelli della paura.

 

Ferite e perdite
... metto niente alla sgombero della mia casa
alla distruzione delle carte
ne ho tante alla rinfusa
impolverati sui ripiani d'infinito d'etagere
e non c'è scritto niente
e come ai cassetti dei comò
tirando le maniglie
apro i giorni senza numero
che ho segnato d'incisioni al muro
sono segni che mi aprono ferite nella pelle
e sono vere
schegge di proiettili
che filano veloci
niente inerzia
perforano le carte
e ci lasciano
concentrici
il buco
quello che ho nella memoria
da dove scappano i ricordi
dove dimentico la chiave
per aprire al vento i miei misteri...
perderò
come sangue dal taglio delle vene ai polsi
le mie storie
che mi davano respiro...
continuerò
su un altro foglio bianco
una puntata
annerita da parole
che non scriverò...
mai...

 

Ad un passo dalla Storia.
Passo dalla Storia - vivrò di niente forse per - diventerò disumano-essere - guardando in trascurata prospettiva ove muovasi Capraia o una Gorgona - un tempo d'etisìa in piccole manciate da sprecare - e nelle sue mani d'acqua far riposare le emozioni - per farmi crescere nel traguardar la roccia - souvenir finito d'eternità - perduta mente disillusa - remota strada in mutatura via stanca d'origini pesante - in insostenibili ricordi permeati d'ombre multiforme e di quelle il sovvenirmi - qui rimediarmi un'isola ove riporle abbandonati ossi di seppia ai lati degli estremi lembi - a destra e non a manca del grosso cuore - per nei gas della Storia delle Stelle sparire di stramba oscurità - o nella Casa sopra il mare.

 

Il Cosmonauta
Deserti infami della Terra rotte perdute domanda e l'Uomo muore.
Seduto sul vetro inventato a guardare le strade
il sommare degli anni
e le case
ad accendere lumi per dar luce alla notte.
Chiede alle sabbie ancora di spogliar alberi dalle foglie
estirparli dal fango
tagliare rami
e vite
conservarne i nomi
e il globo ulteriore rigirare.
Su stesso rincorre risposte per cancellare tutti i pensieri.
Insite paure e granellini in ricordi sparsi sulle cataste d'orbite.
Il Cielo era pieno di piccole città
e le ombre vagavano in silenzio.
L'Uomo paradosso viaggiava liquido dell'aria senza respiro.
Trovò il Deserto
ma non lo riconobbe.

 

I Segni dei Cavalieri
Il segno del Tempo
spazza foglie secche dalla strada
pozzanghere asciuga alla bella damigella
al povero contro il freddo dona di taglio il suo mantello
sotto ai cieli delle notti l'armatura depone per dormire col cavallo
alla chiesa dona il passaggio ad onor del cristo e del suo regno
odora di terre straniere e sabbie scandaglia coi miraggi
taglia teste a ostaggi che non sanno dei suoi viaggi
arrotonda tavole e deschi agli amici senza spade
e d'onori spruzza sangue alle supreme sfere.
Uccide per il cristo che non abbia fine
il Cavaliere.

 

Nascere al bivio
Nascere
e ritrovarsi a un bivio.
Un bivio non è....niente
Un bivio non è ...

non è una una strada
puoi anche voltarti
indietro
e ritornare
in=
dietro
alla tua casa se una casa tu ce l'hai.

Mi nascondo in una ca=
verna
eremita nero
la mia mente vuota.
Il giocatore
tira i dadi
e non ha più scelta ...
Be born ...
ed hai una strada senza ri=

torno
non ci si può
girare
indietro.
Vedi
perché spero
che tu prenda la mia
mano
su questa misconosciuta stra=
da.

 

Pareti di stelle.
Lacero pezzi di spazio, disabilitate le energie non so dove rimbalzare i paradossi.
Sazio di un piano e di un'altezza scolpisco conflagrazioni d'astri.
La stella colpisce il muro torna indietro allarga il tempo, traiettorie lasciano briciole polvere e nuovi mondi.
Se il mio universo fosse una porta sarebbe aperta per le stelle.
Lì c'è erosione nelle ossa del vero.
Ed ecco il pianto di un eco imbrigliato nei tagli di corda, d'inerzia dei cosmi lego i buchi, presto riparo trame.
Attento il mio cuore lacerato d'infinite esplosioni si spezza in un universo di stelle. Sto facendo l'ultimo rimbalzo.

Sentiero nel sole
Assenza
in assenza di te
di colori amnesia
completa le forme
della bellezza i luoghi
indica
alle stelle
dei rumori non hanno ricordi
ma di lacrime di facce adorne
i soli
ovunque
agli occhi cercano carezze.
Al buio
riparo buchi neri
e dai pensieri
nel cielo
lancio un aquilone
lascio a terra
scarpe
a tenere il posto
a navigare
tra nuvole e casa
saranno parole dette mai
senso vuoto
dell'eternità.

 

Il collier
Dietro quale barriera
corallina
ti ripari
fior di madrèpora
rosa candida fuggevole
sciolto d'acqua e mare
scarlatto melograno
un accordo Stradivari
sulla tua onda
collier
di accordi di violini
gocce rosso sangue
io il mio
insostenibile catena
sogno
che separa
dal tuo mare ...

 

Solo
Al terminar della luce
ricordo che ero qualcosa poi...
all'improvviso un pianto...

 

Pirro era un cane.
Anche Pirro in Dio ha una ragione
e se mi teneva alla mano
era un caso.
Lui, Mito nel tempo a cercar Verità,
scavava nebbia nel Logos.
In me
mentre cerco il mio Marte
il pensiero che s'espande
è tumulo di sè,
onde, luoghi,
ombre
o spazi
sottomondi, dove fermarmi.
Riposare sulla riva del fosso
e insieme giocarci le carte.
Del cammino è il confine
la traccia
lo sterrato calpestio e i giorni silenziosi
comprese paure e sconfitte patite
Camminiamo in un pensiero animale
monofisita
è sorgente del mare e di quello ne è il divenire...
camminiamo in un mondo animale
andiamo
cerchiamo il Diluvio Universale.
Pirro non traveste il viaggio
non piega i desideri
segue i fossi
e sulle sue rive
compie in sè tutti
gli anni del Mondo.
Sa guardare non osserva
ascolta
e da me si fa seguire...
Quando
mi donerai
il tuo sguardo
ti accompagnerò fedele
fin dentro alla pena d'ogni stagione.

 

L'anima nel tramonto.
Che m'importa se di un tramonto c'è il rosso e c'è il nero
è nel cielo il colore di un'anima che nasce e che muore...
io non mai dato botte si ho fatto lotte
ho sbagliato avuto paura tremato ed anche pregato
alzavo lo sguardo e cercavo il tramonto
...urlavo e non mi sentivo...
son tornato sui miei passi a chieder scusa, a dire lascia stare...
anche tu guarda nel tramonto il sole
ci da luce dal suo basso ed io resto qui di sasso...
perchè nel mio tramonto c'è il nero e c'è il rosso
e tutti i colori volano leggeri sul tetto della casa...
ma adesso basta piangere per aver paura...
non stingerò di lacrime i colori del tramonto.

 

Un bicchiere divino
So aspettare che tu mi versi il vino.
So guardare il tempo alla sua fine.
Gira intorno alla gente in itinera.
Ricordi il viaggio? Per te ero Antinoo.
La freccia mi accarezza come un crine.
Da me discosta sibila nell'aria libera.
Nell'ora attesa ho sangue nel catino.

 

Rose rosse
Dedotto d'evoluzione
avvolgo i giorni - meno le notti
nel Meraviglioso
... miti di dei summus mundi
sagaci da sfuggir la morte ...
e allora
alla fine delle scritture
tramonterò d'onori e forza
e nel divino m'innalzeranno
sugli altari degli eroi ...
probabile che muoia di banale infermeria
e d'evasione da un concetto derivato ...
e allora _ collegato
alla terra e alle sue spine
ruberò alle dottrine
alle paure
al nero
al vero
spirito alle idee
rose rosse d'amore.


Patate da semina...
Si vendono patate da seme!
Nascosti dove c'è più luce
sfogliamo colori
album e disegnini fatti da bambini
diseguali crepuscoli dipingiamo fiori di fragole
tu vuoi fare il tuo giardino
dare un senso all'aria del cortile
raggi di sole un po' di amore
piantando fiori di parole
la tua terra ti protegge e ti conserva il seme
e le tue mani perdono l'attrito scivolando sullo spirito dell'anima...
sono bianche e tremanti cercano l'acqua
e il sole che le asciughi
Io scavo la terra per cercarti le patate
o per piantare semi di speme...

Una mia parola
Esile
la mia parola
stona ...
da lontano
sembra il pensiero che
non trova ...
sosta
nuvola sospesa
da un angolo... all'altro ...
un universo
- - si sposta
scritta
sul bianco ... un foglio ...
... sul vento
resta impressa
è memoria ... ma ...
se è nel tempo
che mi sente disperato
che mi spoglio
non so
in quale angolo dell'anima
sia nascosta.
Indebolito
alla memoria accosto
la parola.

 

Domani
Dopo dovrò ricalcolare la distanza
troppo buio m'impedisce il perimetro alla stanza.
Rimpiango l'ieri
mi riempio di desideri.
Domani saprò amarti come un guanto.
Domani trapasserò l'inopinabile.
Domani dominerò sui mari della Luna.
Domani ridisegnerò crateri orbite e le stelle.
Accendo lumi per soffocare il velo
riprendo a salire frammenti fino al cielo.
Rivoglio l'oggi
che mi rimuova dagli appoggi.
Domani dimenticherò d'aver amato un santo.
Domani mi distruggerò d'un segno labile.
Domani scaverò lettere di sabbia sulla duna.
Domani cancellerò dai pianeti tutte le rotelle.
Ti chiamerò domani amore mio per organizzare le rimembranze.

Nebbia sulla Luna
Raggi sul mattino
accarezzano fiori di nebbia.
Sogno luci lunari.

Sospensioni
Bene abbiamo fatto
salite + discese
e ridiscese tante scale
forse forre
o dirupi
in caduta avevo gli occhi chiusi
ansia
e respiro
batticuore stanco
e contati gli scalini di lassù
ci sembrava d'esser cosmonauti ...
ed angeli.

Universo
Potrei pensare ciò che mi vien bene.
Posso guardare puntualmente
tutti i punti dell'universo
contemporaneamente
unire l'uno all'altro in fase eterogenea
in omogenea periferica perifrasi
trama di morte
esplosioni contatti di parole
fra le stelle
e i loro girotondi
infine
per non esser soli tra i soli
una preghiera all'inizio e alla sua fine ...
posso trasformare dell'universo intero
dentro e fuori all'estensione
piani d'appoggio e traiettorie
angoli
e delle espulsioni ne avrò mappa
dato d'amore e della nascita del suo Essere ...
potrei cantare versi e ...
e strofe fare
per accendere nuove luci
posso ereditarne scoppi
e stampe interpuntate in neri spazi ...
unire i nostri viaggi sopra un cielo.
Potrei.

 

L'immensità ed il suo muro
Stiamo insieme
guardiamo il muro
e l'immensità.
E poi... e poi niente
di là da questi fila d'anni
punti in cielo sorti
come schiere d'alberi
a limitar la terra ai nostri sogni.
Sfiliamo insieme l'immensità
e il muro...
e poi...
e poi dentro di quella
ridimentichiamo le schiere dei ricordi
morsi di morte sorti
a confinarci i sogni.

 

Il mio primo amore...Amore
Passammo confini
superammo barriere
e avvenne il tuono
l'incontro tutto il Tempo ci costò
e del piacere non contammo i giorni
e l'ora scartata
ma mai i minuti preziosi
chiusi in rifugio d'eternità.

Perdute le armonie e i silenzi fini
moti d'ombra e di lune luci di sere
sentimmo in un rombo un suono
e il contatto la pelle bruciò
ecco perchè consumai i miei ritorni
la ragione da dizionario l'ho mangiata
fermo a guardare che tu non osi
superare di divagamento l'infinità.

In ogni posto.
Dovunque potrei mettere un po' di me
posar la mano
non importa quale
sulla pelle che riveste il cielo
camminare come fossi cosmonauta
sulle stelle
le più lontane le benedico
con riguardo
laggiù osservar la Terra

ovunque posso sospirare
e dire con amore
siamo lontani non ci sfioriamo
ma se tu ti posi sull'aria che mi circonda lieve
accanto a te metterò un po' del mio...
dolore.

L'anima del vento.
Dove avete messo il mio ventaglio?
Ho sempre odiato il vento
e le sue ali
ne preferisco le sue stasi
e le cadute
di anima dei cieli empirei ne ho fatto il pieno
la mia
voglio farmela girare
nelle gallerie del ventre ottuso della terra.
Dove ho messo il mio profumo?

Sahara
Sto nel deserto
ho un Sahara dentro
e la sete secca il sangue
il sogno ha una luna appesa alle dune della sabbia.
Volontà del Cosmo
realtà di sé che riporto in me
ma infinita è la fonte dei desideri
morirò aspettando il fantasma del miraggio.
Adesso riempio il vuoto
lo farò con il ghibli ed il suo vento
e sarà vortice di notti nel deserto.

Sulla mia Luna
Pensiero divino
pensieri sparsi
mi rimangono lì
tanti pensieri
sparpagliati
foglie secche
sporche già di terra
nera di dolore
ora di cielo
calde di sole
spàrso il sangue
non ho altro perso
forse i capelli bianchi
con decoro dimenticati
ottenebrato dai tanti così sia
niente conoscevo
io...resto fermo...non mi muovo...
apprendo ora che
sono anima vagabonda dalle stelle
che nella mia stirpe c'è il divino dell'amore
del mondo conosco tutto
dell'universo anzi
in un attimo
sperso
meno di un momento fa
ed ecco
allora
che mi piego
a riammalarmi di quei pensieri
che non ci son più
come le stelle di una volta
d'amenza separati nei dintorni
ramazzati negli angoli dei cieli
dalla mia rosa
aperti
come un amen
sulla mia luna
che son volati via.

Per Marcella.
L'eco del silenzio
nel domani
l'eco del silenzio
di domani
consuetudine cordiale morbida carezza
stampata in memoria di un progetto
respiro lungo il mistero d'un mattino.
Ad un magico teatro
dentro ad aria d'una musica in azzurro
stupefatto assisto
e per l'ultimo m'attrezzo.
Sconosciuta dimensione
incrinatura - solitudine concentrica nel cuore
mi dirige
e come un girasole
dietro alla tua luce che punteggia i miei passaggi al buio
resto ad aspettare quella del domani ...
ma quale domani e domani
se resto qua tra le tue mani semplici ...
semplice è stare ad ascoltare
l'eco del silenzio.

 

Morena
Morena d'eternità e di pensieri
dispensati palliativi che ci faran durare
pallidi fantasmi
nell'aria dei millanni...
ecco degli amori della mente i palloncini
che perdono i colori dopo la linea del cielo
paracinesi
ove s'assopiscono le idee
sedimenti d'incoscienze e di catarsi.

Portami via con te...
Portami amore in un posto dove noi non si possa pensare
anche soltanto dentro un astrolabio per osservar le stelle sconosciute
per conoscer quanto alta sia la distanza di dio da noi
e portami amore in riva al mare a contar le onde e le molecole di schiuma
che sia bianca
pura
come il cristallo della luna che s'illumina nel cielo che domina l'acqua che fa navigar le navi
gli idilli e gli amori che si perdon poi
sfiniti
dentro all'orizzonte fluorescente
portami irreversibile amore dietro la spiaggia
trasfiniti
perchè vorrei baciare le tue labbra prima che la duna muoia di dolore trasportata via dal vento disumano di quest'umanità
portami amore
dove tu hai trovato il sangue e l'aria e la terra per vivere camminare respirare e poi semplicemente volare
a morire...
con te...

In una piccola città
La strada dell'amore
con le speranze dentro al cuore
non doveva essere qua.
Da giorni rinnegato che non li conto più
guardo senza rimpianti il cielo il blu e le nuvole lassù.
Camminando sento il sapore del passato
non ricordo il bene che io ho dato
non penso al male che il tempo mi darà.
Col calore della carne e del versato sangue
nomade di frontiera in metamorfosi che langue
dissipo nell'acqua l'infinito senza strade.
Nudo sopra un sole spento
di freddo muoio dentro e non lo sento
da questo labirinto di città la tua luna evade.
Gli occhi un fiore un semplice sorriso
sarebbe stato il tuo regalo
un bacio che incorona il viso.
Non la pista dell'orrore
non un pianeta dove mettere un signore
Non posso respirare un grido esalo.
Prima di finire il mio rimario
dovrei imparare a capire il dizionario
perché non so più dire <tu sei il mio amore>.

 

L'eco di un amore
E l'eco riposa.
Nel covo del tempo
rimandato un sogno d'amore
accarezzo col sangue il mio onore
...sembri Lucy Liù...
a raccogliere gli ultimi echi mi chino
...cosa faccio poi dalla sera al mattino?...
osservando il color del tuo sguardo
non so niente del mio sentimento
che mi lega al tuo suono lontano.

 

Universo a posto
Stanotte sono uscito
per veder se era tutto a posto.
Ho visto te che sistemavi le stelle in cielo
e l'anima del mondo che di quelle luci respirava
e accarezzava il mare.
Se ne colsi il senso di quel respiro non lo so
sentii soltanto che lo facevi senza farmi male.
Ne derivai che di ogni cosa tu ne sei virtù
e la sorgente.
Allora nel tempo di un volo intorno all'universo della mente
ti toccai
e non provai dolore
ma il contrario del suo sapore.
C'era il sole che brillava sopra il mare
ed ero in casa a guardar se era tutto a posto.

 

Lo splendore della notte
Lo splendore della notte
è su di me
nella sua musica io piccolo volante
lì m'affondo.
Cupo andirivieni di fantasmi
stelle sulla Terra in ciel derise
movimento magico d'argomenti
e d'incoscienze alieni ripercorrer senza tempo
suggestivo sulla leggerezza delle sue soffici paure
introvabili parole perché mai scritte
lumi
nello splendore della notte
e l'incontrollabile memoria
vola
senza paura
sa dove per sempre brilla la sua stella
nello splendore della notte.

http://www.youtube.com/watch?v=egi4_jXaz48

Una notte a Folgaria.
Un sospiro
un ardire
profezia del respiro
palpito segreto dell'aria
molecole di blu
infuse larghe d'orizzonti
e delle stelle
la notte
quando ci stanno a guardare
ne inseguono
nascoste
il miracolo di luci rifugiate nello spazio
eleganti
leggere
profumo e soffitto
d'invisibili nubi nel cielo.

 

Rime...
Dovevo dirlo
devo farlo
che ho ancora un cuore
in questo giorno lungo di luglio
d'estate calda con la luce
e d'un bagliore
che fa bianco l'azzurro cielo
per ricordarmelo
come è fatto il battito dell'amore.
E laggiù
in basso
sulla mia strada
dove vedo da qui dove ho camminato
voglio tornare
a raccogliere gli ultimi raggi
distratti dal tramonto
e lenire con l'ultimo calore
il mio dolore...

 

Margherita Hack
... e smorzò la luce
aveva fatto di un mare nero un'idea chiara
Margherita Hack
non avevamo bisogno di un duce
ma soltanto di verità anche se amara
anche che una stella s'accenda con un ciack
e la donna s'alzò a guardare il cielo
non aveva bisogno di alzarne il velo...

 

In una notte tenebrosa qualsiasi cosa pensi...
Quando la notte mi prende la paura di dimenticare penso alla donna che mi ha fatto vivere prima di affrontare un sogno ...
in questa notte che già si chiude su di me cercherò la forza che oggi non ho avuto
in questa notte pregherò che siano le stelle a farmi luce dalla finestra sotto il tetto
in questa notte di paura non ho la forza di accendere la luce per guardare il muro
in questa notte lascio andare il pensiero stanco del male che gli fa il mondo
in questa notte cerco le parole per un domani che mai ho vissuto
in questa notte preparo un'altra piccola speranza e la rinserro con le dita
in questa notte senza musica apro la finestra e riascolto le parole che mi hai detto
in questa notte dove in cielo non so cosa ci sia apro gli occhi per guardare nel futuro
in questa notte dico la preghiera imparata insieme a te in un ricordo già perduto
in questa notte cercherò la forza per continuar domani senza andare a fondo
e se in questa notte mi prende la paura che mi spezza il cuore penserò a te che hai fatto di un sogno la mia vita..

 

Abat-jour
Posso davvero dire che in queste notti
i sogni non mi cerchino porte nuove
irreversibili fenomeni indotti
inspirando la solitudine d'una realtà vera
da una grazia che ogni peccato mi rimuove
come quelle di un cielo dove dio tutti ci ha ridotti
o di finire in un inferno d'avventura o d'estasi la sera?
La felicità che per me su questa fase che sa di luna che non tornerà mai più
è quella di poter dire è mia proprietà amare
non mi occorre averne prova dentro ad una psiche
o accendere l'abat-jour che tanto non mi fa più luce
mi basta ecco che guardando fin lassù
possa toccare lieve l'immagine fin dove lo sguardo mi conduce
sussurrare all'anima desunta il motivo da sognare
per restare solo tra queste mie cose antiche

 

Dimmi Luna...
Riuscirai a perdonare gli sbagli
le bugie del tradimento
dimmi Luna che hai l'oro dell'aria sulla tua pelle
che il sudore della mia fa levigata come quella dell'amante
dolce aura che m'avvolge se la sera si china a coprirmi col suo velo
col suo balsamo d'oblio
un dio dentro di me
un bacio
dispersione di tutti i sogni che sai sempre regalare a chi ti guarda
con gli occhi senza senso dell'amore...
eppure tu stai lì
sempre immane e sempre assente al male
nei miliardi di pensieri che avvolgono i miei anni
Dimmi Luna se mi regalerai un po' dell'oro dei tuoi cieli...

 

L'ipnotizzatore di cani
Il silenzio in fondo al tempo confuse l'uomo
e l'animale restò in pensiero.
Passò di lì il cane
muto
guardò l'uomo.
< Dimmi fedele di cosa mi parlano i tuoi occhi?
Hanno la luce delle stelle
i miei il barlume >
Fissato
espongo al mondo il mio pensiero
mi accorgo che è un vuoto.
Dunque
non sei qui per vivere ma
per pensare.
Tirò il guinzaglio e mi guardò
diceva
andiamo.

 

Al Fricandò con un libro...
Giro pagina di un pensiero volato via da un libro
un fiore senza memoria
e vedo gli occhi che mi indagano ...
stavo completando la mia guerra in terra!
devo incominciare quella della comprensione
e credere che i tuoi occhi siano amore.
Giro pagina ancora
e riprendo il volo...

Un Poeta
Non so giustificar la rima
se provassi sarei stolto più di prima
posso allietar la pagina con i color d'un cielo dopo il temporale
descrivere live delizie a tavola con bistecche di maiale
ad un governo ladro con affetto gentil gridare "tutti in galera!"
e poi al tramonto dire al mio amore "dammi un bacio che si fa sera"
io vedo che il poeta se non ha l'anima dorata se la fa candida
perciò non sempre intuisce ciò che nel fondo l'anima gli fa splendida
e se in quel fuggir sta in forma consegna le parole all'emozione
poi quando tutto s'acquieta riporta il pensiero alla ragione
quindi io chiedo quale sia il senso delle cose
ma non so donde nasca il bisogno di cambiar colore alle mie rose.

 

Ferrovia
Semplicemente
non importa dove ...
dove finisca la ferrovia
e non pretendo
di essere ferroviere o amante in viaggio sul vagone dei pensieri
per fissarne deragliamenti sulla linea in curva e affreschi in sala d'aspetto.
Conosco il suo viaggio
che la ricongiunge a sé.
E se volessi potrei scrutarne lo scopo dell'arrivo.
Il giro intorno al mondo è preludio
di un amore che non vuol finire.
E se potessi vorrei correre dai tanti tuoi segreti
sui binari d'incrocio a finire senza mai darsi la mano...
inimitabile discutere di dove vadano a fermarsi
i passeggeri.

 

Un volo
Sono qui
non dico chi io sia
dove sto
nel mondo ogni stanza ha le sue pareti
tutti i cieli hanno le tante loro stelle
e gli emisferi si guardano e con gli occhi del passato
hanno sguardi sul futuro sempre uguale
ma io son qui e osservo i miei vetri bagnati dalla pioggia della sera
e le nuvole che mi danno il senso del morbido respiro dell'aria sotto al temporale
e i profumi che hanno anch'essi il senso eterno della morte...
e guardate posso aprire la finestra e farvi andare
in quel mio mondo che sta la fuori ad aspettarmi
che fintanto che non lo raggiunga non sa chi io sia
posso però anche andar via senza spalancare gli infiniti vetri alla finestra
e lanciarmi su nel cielo
e sperare di volare
e volerò
per essere accanto ad un amore che già vola...

Sentinella
Gridare di notte
mentre attraverso una città deserta:
Sentinella!
Sentinella!
Cosa vedi dentro al buio della notte?
Chi parla?
Lo sparo incendiò la notte.
Ehi!
Cosa fai
all'improvviso
nel mioletto in casa mia?
Non dovevamo vederci fuori?
Vabbè
apprezzo la gentilezza che tu hai per me
sentinella
ma la vita è tanto bella
non devi sparare a prima vista
quasi io fossi una stella...
Sentinella...sentinella...
cosa senti nel buio della notte?
Sento amore ...
Le sentinelle fanno così
ti stanno a sentire
poi quando ti vedono
nella città deserta
sparano al tuo cuore...

Ti amo
Sotto la luce che ricerca tempo e spazio sfuggendo alla mia lampada
voglio parlarti un po' di me
anche se non ci sono spazi interstizi
o luoghi adatti
... altari presidiati dagli dei ..
semplici che sappian darmi sicurezza
o la paura di sbagliare nell'esporti i fatti.
Pesante esibizione del mio stato
l'ammetto
latente
adorai un idolo perverso
cambiai le posizioni perdendo di vista
amore e proporzioni.
Ora davanti a te non mi basterebbero
un miliardo di palpitazioni al cuore
per salvarmi il futuro dalle azioni
cambiare del passato il colore quello scuro
perchè lo so non si torna indietro con la pietra dentro al cuore
... limitazioni adeguate alle impronte sulle sabbie degli universi ...
Perchè solo io lo so che tu mi piaci
io lo sento che se ti guardo gli occhi e se tu taci
il dolore che rovescia tutti i pensieri
stanca la bocca e con gli strilli i lampi e con le botte
che l'amore sa consegnare graffiando sulla pelle
sparirò senza essere tornato dagli spazi con i miei sogni tutti interi.
Vorrei parlarti di me ma ormai non posso
non so cosa sia raccontare una vita sola
passata a rimediare un bacio
o nel tentar di dare compagnia all'anima stellare
un cercar rifugio amore ed il contatto negli spazi stretti
dentro il mare d'emozioni resistenza inutile sconfitta in un abbraccio.
Vorrei scriverti ancora
crudele mente
ma lo spazio in fondo a questa pagina è già finito
e la paura non mi lascia più fuggire
con il peso che mi butta addosso.

 

Amleto alieno
Alieno scavalcamondi
interferenze d'appunti d'anima
tragedie in scena
in Elsinore sono fantasma
sui tanti teschi d'Amleto
mi fermo per ridere nell'orbite
rose finte non servono
basta quella vera per punger di veleno
la prima ballerina sulla scala
...topi assassini in palcoscenico prendete gli elevatori per salire ai piani superiori...
forestiero nelle forme
e nel pensiero
ordisco trame malinconie tradimenti
ancora qui tra fiamme chiodi e teschi
a dimenticare la vendetta
con questi viaggi scavalcamontagne
per far della mia vita
una ragione per morire.

 

L'astronave di Peter Pan
Ci vuole un'astronave
noi siamo Peter Pan
noi siam vivi volando
un bacio nell'ombra
o in mezzo al sole
a respirare di luce
una carezza lassù
in un altro mondo
isola che noi siamo
un fiore che ti dono
un profumo che hai tu
e poi in discesa giù
dalle nuvole e dal cielo
dai cristalli e dai diamanti
dalle stelle che c'illuminano
sulla Terra a dire io ti amo.
Ci vuole un cielopianeta per noi
ci vogliono due cuori
che sian uno nelle mani
che si stringono e poi
sognare di volare e di aver
bisogno di un astronave.

Un amore in un racconto
Vorrei scriverti un racconto
ebbene si tanto bene tu lo sai quanto...
quanto bene io sappia scrivere
arrampicato in alto dove picchia al tronco il picchio nero
un rifugio dove lasciar liberi i miei pensieri del color delle mie penne
disabitata montagna custode di un amore che non sa riconoscer d'esser nato
o d'essere stato concepito fuori dalle onde dell'amore che il tempo ci consente
non sono arbitrio della vita delle considerazioni intime che possono sembrar sbagliate
sono soltanto istanti che hanno bisogno d'essere compresi nelle loro nuove sensazioni
oh sai quanto vorrei che esistesse un cielo che fosse simile alla gioia che provo in questo altro cielo dove io vivo
paralleli che hanno coincidenze in ere fuori tempo, che avevan senso, oggi muoiono in se stessi
un mio gesto in piedi che sia sbagliato ed ecco che io disteso sopra a un prato sarei morto
con fatica grido nel buio compresso e prigioniero d'infinite pareti che non vedo...mai le vedrò...grido ti amo in giro salvando su copie su copie le mie speranze
eppure ci sono stelle qua dentro in un buio d'astrolabio
ce n'è un cielo in un anello nero
cenèunasuincimaaunramodelpollino
aneurisma della paura che s'attacca con l'amore al sangue che si rompe in testa
io non c'entro se perdo la ragione
se so fare a scrivere e poi mi sbaglio
lo so voglio scriverti un racconto...
lo farò....

Il volo del passerotto
Chiunque sia
se di morte s'impunta
esploderà di rabbia
per far nascere nuove ed altre stelle.
Vedi il rispetto del passerotto alla domanda
decide già della ragione
e non aspetta di dare la risposta
vola via e se ne va.
Decisi di abbandonare tutti gli
alibi
di me non resta non più che di una icona.
Se mi bastoni
e mi abbandoni qui nel buco del Pianeta
mi ricucirò sino a ritornare poi ad uscire dal pertugio
d'altro emisfero a riveder le stelle.

 

Rose rosse fiori rosa
Guardami
Amore mio
esco
vado per la nostra guerra...era la mia ma una volta...
...una volta sola...
cambia te l'acqua ai fiori di pesco!
L'ingresso è stato bello
ora dovrò girare intorno al mondo
per dar vita al mio fardello...
se trovo un campo
mentre esploro il tondo
se non mi brucia un lampo
raccoglierò rose rosse per te
selvatiche d'amore
se no tanti ed anche più di tanti fiori rosa
staccando dai rami i più alti i più belli i più profumati
pratiche gentili al cuore
da ... da ingentilire il vaso del rientro...
guardami
Amore mio
il tuo unico soldato
ritorna...

Miti
No no ...
perchè il Mulino delle Colpe d'Amleto si è fermato nella struttura del mio tempo
e allora datemi un mito uno soltanto che io (non) conosca
affinchè non esplori le profondità del mare
finchè non salverò il mio tesoro perduto intrappolato dentro ai miti che contorco nelle miei disperse stanze
un asse tra me e il cielo
che è appendice ai miei riguardi per la vita non richiesta
sciamani e fabbri costruttori possono anche costruirmi la mia reggia dove mettere le materie che superano le estreme eternità
carbone rame ferro che facciano fucina nel mio mulino
sole che brucia l'aria che respiro e abbatte tutti i miei voli di rentrè
no no ...
perchè guardo che il mio epilogo (non) sovrasta quello del Divin Poeta
la struttura del suo Cosmo
il suo passare dentro il tempo in una casa variopinta
...inferno o paradiso derivando d'ogni purgatorio che sia...
riposerò sulle mie colpe
me ne farò crepuscolo ne sarò dio della galassia accarezzerò pioppi e raggi al sole...
non m'interessa d'essere un Fetonte


 

Marelunare
Una notte sulla riva della spiaggia
ad ascoltare parole e musica del mare
con lassù libera in alto la luce della luna.
Il volume della sabbia
ha lo spazio di un suo granello.
Il nostro amore è un granellino
che riempie il mare
e lo fa uscire dalle sue sponde.
Se c'è una musica del mare
è quella ritmataci dai battiti nei cuori.
Amiamo perdere la notte
perderla in riva al marelunare
alla luce del granello stretto nelle mani.
Il volume del nostro granello di sabbia
è la misura del nostro amore.

Perché le parole non son solo parole (Modà)
Indagine mnemonica
sommessa e mirabile
d'intonazione sospetta
prima di ogni sospetto
scelta stilistica della profonda coscienza
inorridita d'innocenza
patetico effetto paradosso
di un amore delle parole
perché le parole non sono soltanto parole
sfumo
sparuto poeta
in nuove raccolte
un polveroso passato
impaurito corredo
ch'io mi ritrovo
ormai a pezzi
d'intonazione sommessa
a sentire.

http://www.youtube.com/watch?v=zTkxJX0yXYQ

Aquila della Notte
Rassegnato disordine dei sogni stanotte il Tempo distrugge ogni cosa senza il tempo di farne di nuove.
Nel buio di questa lunga notte lascio passare la mia ombra lei non ha colpe.
Basta pensare con fatica mi si appesantisce il letto e la notte ha bisogno della sua fine.
Chiusi gli occhi reclino so cosa sarò nella mia morte.
Sono stanco pulsa il cuore nelle discordanze dimentico.
Che bruciore stanotte agli occhi amore mio ma l'essere cieco mi concede la sua serenità.
Sono a nannaamoremio no telo dico perchè mi chiami dalla stanza dei sogni.
Finchè non chiuderò gli occhi pesante nel mio letto ti penserò amore mio.
Hai le forme della morte stanotte nel mio letto amore mio
Quanto sonno pesa il mio letto stanotte devo solo sperar di (non) morire.
M'abbottono ai miei ricordi questa notte volevo ritagliarmeli ma non se lo lascian fare.
Perchè siamo un nascosto piccolo pezzo di ciò che circonda il nostro mondo ecco perchè accendo la luce stanotte.
Scandagliamo le coscienze partoriamo parole sotto giudice recondito sulle nuvole della notte giudicante la nostra innocenza.
Spasmi muscolari che le meningi chiuse dal buio della notte non comprendono.
Dans tout cela il n'y a aucune raison.
Pourquoi tout cela?

Turbati al Fricandò
Le lingue al caffè si sovrappongono
alle punte delle penne che scrivono gli appunti.
Bianchi tovagliolini candidi di morbida carta per ripulire vergini labbra
s'inzuppano d'inchiostro metabolico al ricordo e s'infilano in tasca.
I fumi dei tabacchi son fuori vagando
non soffondono più le parole
alle spire musicali agli altoparlanti.
Per spargere un sorriso
non abbiam bisogno d'essere felici.
Fragranza spirea è antidoto all'interno male
parliamo di niente d'importante
della vita
della morte
le solite cose da orgoglio del bar.
Interdetti scrutiamo all'orizzonte
lente volute delle nostre nebbie.


 

L'astronave azzurra
Nell'astronave
cristallopareti
i ponti
il profondo
cosmobisogno di capire che giunge dall'origine.
Apriamo sentieri nuovi tra i fiori delle stelle
negli alticieli i voli siderali delle navi
segnano le linee al tempo.
E l'esplosione
nebulosa che accende le sue luci
non sa se
è il principio o la sua fine.
Echi al cosmolinea della sua morte
preludio al campoastrale dell'universo assurdo
le croci nel mare delle stelle non si piantano.
Nell'astronave stiviamo materiasogno
viaggi altre costellazioni terra lunare
e i nomi di pianeti e stele
segneremo alle pareti.


 

Il Leopardo
Il leopardo scrive il suo nome sulla sabbia
la gazzella lo cancella.
L'onda del mare sulle spiagge d'Africa è veloce
ne raccoglie i granelli innumerevoli più delle stelle
orbitanti su Saturno.
Il Leopardo ha le stelle sul suo manto
non cancellarne il nome dalla sabbia.


 

Immortalità
Il mio Spirito dovrebbe essere migliore
nella crepa nascosto
improvvisamente (im)mortale.


 

L'ultima sera
Nell'ultima sera incontrare...
incontrare un'anima
in altre dimensioni create e montate d'immaginazioni
persa quella che misura i pesi e le distanze
e la tristezza di avere pensato d'essere ... d'essere qualcosa o immortali
pregare perchè della conoscenza non se ne faccian usi
qui
dalla finestra aperta dai vetri puliti lavati e rilavati stropicciati resi trasparenti agli occhi chiusi dalla paura
voglio sentire entrare grida gioiose e giochi dei bambini alleggeriti e stanchi nella calda sera dell'estate...
addio stella che cadi da questa notturna sfera di cielo ormai nero...

Parola di Vita
Non solo si sillaba il concetto...intuisco...
mica lo so
non sempre io leggo
ascolto
del vuoto
note
arrivano
e poi rientrano
lo sanno fare autonome
austere
voli
dall'organo
e dalle canne
alla volta
sono ali
alle volte
solo pensiero
peso del ricordo
leggero.
arpa che suona la fuga
fuori
ecce lignum crucis
in fuga
le sue colonne sono
per i fiori
steli
non si scrive di morte poi di vita
quindi
incido nell'aria
chi perpetua
il mio spavento del divino
non sempre leggo
le parole.

Due cuori nella sera al bar
Jazz al cuore della sera al bar
quando vuoi
sempre
nelle sere
fino al Sole che verrà
anche sino alla nuova Notte
che sul Mondo si distenderà
puoi stringere le mie mani
sin quando Frank e Dean
al tavolino del sogno e del ricordo
canteranno tra i nostri sguardi
sin quando ci sarà caffè da bere e fin
che panna e mascarpone da finire avremo nei bicchieri
si la notte è lunga e dolce
le sue note non sono altere
è la carezza del jazz al cuore.

http://www.youtube.com/watch?v=e9y5d1bjlhc

Nel paese della nebbia.
Nel paese della nebbia
le prospettive cambian d'adiacenze
le strade in fondo non se ne importano dei dislocati arrivi
i fiori ai bordi e nei loro fossi vi si tingono colorati dal Sole che s'apre senza visioni all'improvviso
gli occhi degli umani hanno lacrime d'amore sfarfallii di visioni in requiem viaggi allucinati in belladonna
nel paese della nebbia i miei racconti vanno via come nuvole sciolte alla schiarita in un sogno di stagione
nel paese della nebbia mi vieni incontro lenta fantàsima e bella per regalarmi l'abbraccio e un bacio minutissimo di sdiacciate gocce
nel paese della nebbia la vita mi dissimula immagini alla mente che non si spegne oltre la coltre dell'enigma del suo separato canto
nel paese della nebbia niente si spegne perchè non si vede con gli occhi ma con la profondità dell'attenuato ipnotico cuore
nel paese della nebbia s'offusca l'aria sulla terra e nella nebbia aspetto le parole che non vedo.
Nel paese della nebbia le parole hanno il manto del silenzio.

Il calicantus nel giardino.
Laura che cadi nel burrone non lo dovevi fare
io ti avrei portato via con me perchè...da morta ora sei un angelo che vola, da viva col sorriso odoravi di profumi e fiori...
il profumo del calicantusè meraviglioso quanto i suoi fiori dorati...
la mia mamma aveva un alberello di calicantus nel cortile in via Maggiore 1
dietro alla bottega da falegname del mio babbo...
un cortiletto stupendo piccolo piccolo raccolto pieno
in qua e in la di tanti fiori, di stradine strette di simpatia il riflesso...da odore di lavanderia... un cortile di bambino...
e il profumo di gennaio del calicantus invadeva l'aria della casa...
io dicevo: che cos'è mamma? e lei, il calicantus!
e la mamma staccava tanti dei rametti in fiore dall'alberello del cortile
e li infilava dritti dritti in un bel vaso di vetro messo in mezzo alla tavola in cucina,
ci restavo male quando staccavo un fiore per sentirne il profumo e non lo sentivo più...
però giocavo felice nel mio cortiletto della mamma
nei suoi sentierini ghiaiati con le piastrelline di Faenza che se ne facevano musetto e muretto...nei suoi sogni... nei miei...nei tuoi
Laura a me non interessa niente di morire
a me importa solo di tornar bambino ...
e di non cadere nel burrone.


 

Sciamàno
In-identificati volti volti in spiriti in mostra ...
merito la Morte ...
sciamano le parole vive sui treni illuminati dabatjours
e di sorpresa indefinita colta l'estetica dimensione del sommo
dimentico d'eco inserro compagna catacresi
Sciamàno d'anatomia del sonno.

I sassi dipinti
Sassi dipinti
in libreria
ah!
tra gli scaffali
carne e ossa
a ribaltoni buttate nella fossa
e dello sperma della scienza
raccolta una manciata
ne sazio corpo
e verità
eternamente depredato
ma...
se vuoi che tutto cambi
cambia me
poi polverizza anche le mie di ossa
quando Marilyn a cantar By By Baby si ferma
quando vedi che sono lì a guardar lontano nell'assenza
a girar una pagina sull'altra
ad accarezzar la biancamano
che mi dipinge i sassi.

http://video.giovani.it/bye-bye-baby-marilyn-monroe-songs.html


Un tè alla menta con te.
Controlliamo il colore
attenti
se beviamo sorridenti il tè alla menta
non è il deserto
non abbiamo tenda
è il sole
e non sta dietro le dune
il vento è ghibli un soffio di lontano
e se anche fosse
vicino su di noi
pulirebbe di sabbia capelli occhi e baci
ma il il tè alla menta
è evidente
è il complesso del lamento al nostro dirci addio
ritornare ritornare dopo aver sofferto disuguaglianza estrema
e far ribollire ancora e ancora l'acqua sul fuoco della tenda nel deserto
issata a paragone
messa su a parodia
d'un sentimento silenzioso
anche di un semplice guardarsi che contro rema
che s'appaga delizioso della notti chiare anche senza le sue tante lune
sempre uguali sempre distanti sempre in cima alle nostre dune semoventi
un tè alla menta davanti a te un riverbero prisma cristallino granello poesia
scelta a divederci i pensieri dai colori
non ci mente se col suo caldo profumato ci regala
un mondo che da stinto diventa amor dipinto.

Uomo preistorico
Densitometria a cartilaginipensieri
denso caduto stupore
paura d'improvvisi misteri
peso l'amore
paradigma a solitudine del cuore
senza gravità
ellissi orbite e levitazioni
ne celeste pensiero
senza peso primordiale
ne accorata malinconia di vita
impedenza a imponderata musica che fugge
dal vergine caoscaverne
sdirupate note in fuga da
pareti dipinte a preistorici raggi x.
Amore
stampami la tua immagine.

L'Infinito dentro il bar
L'infinito dentro il bar
è un cielo ...
un cielo è
una porta aperta sul mare delle strade
e dei miti luogo...
distopica apertura di persiane...
la scia dell'aria mi fa
di dura tempra
il vuoto ...
instabili molecole
motivo
apnee ...
colori da make up
considerazioni retrò sul restauro strutturale
armonia
me
lo
di
ca
dei
ritmi
do
energia
allo strascico strumentale ...
i miei colpi al...
tum...tum tum... tum...
al cuore
sistemano le frequenze del pensiero
forza nuova che ricama profumo di liquore
sesso al sentimento
ecco...
sei lo smalto alle mie tracce
lo sky a lembi azzurri
che riflette pixel d'aria viva
... dispnea ...
ecco stesa la scala dei sintomi distonici
voli nell'hotel dans le ciel d'elettroni da finestra

...batteria dentro il bar...

che è quello che io sento ogni volta che tu passi mentre scrivo a note musicali un nome sul mio bagnato tavolino...
fuori c'è l'infinito...
lo raggiungeremo...

Silenziosi al bar ascoltiamo
Il setter girava
libero
tra le gambe
il mondo era suo
guardava
silenzioso apparente amabile
al setter
non importava d'appartenere...
dimmi allora amore mio perchè metti un punto alla sua storia
ed eviti la mia
lui non nasconde i suoi passi e neanche io
insieme riempiamo lo spazio ascoltiamo
nella musica del bar siamo liberi nell'aria, esigiamo del respiro la libertà
tra una nota jazz
ed una tazzina di caffè
ripasseremo di qui...

 

Seduto in quel bar.
Musica fine dentro al bar
stravolti gli acquisiti sensi
la parola passato qui non ha più senso.

La Porta.
... mentre sciolgo il sale
con pazienza io mi faccio
una Porta Nuova ...
s' apre
senza portali
sbatto al muro ...
... niente
si poteva fermare il Tempo
che ne trapassò le pietre
che s'asciugò nel mare
e il borgo costruì
in itinera gentium
alle quali predicare...
...sensazionale!
sento male
agli argini m'allaccio
a fermare il mio preconscio
ed io
sono ogni potenza
con ogni fede
rinnovato erede
immane immensità della mia umanità
ab aeterno divino
apro la porta postulata ...
devo finire di sciogliere il sale
che non mi può mutare.

 

Paura salata
La Donna che amo
acqua salata
che sembra un pianto
dietro
un sorriso
egoismo...vivere...ed amare
mi guardi le lacrime
acqua salata
le lacrime
mi serve
bagno la pelle
a cancellar del millantato credito il sapore amarissimo
òhòh sorridi!
sei deliziosa
cosa a parte
le relazioni
senza intenzioni
sconfitti i sentimenti
la lezione di prova
allontana
di baci irrorata
la bocca
m'inalo respiro da te
relativo egoismo cercar d'esser puro
aperta
voglio entrar dalla tua porta nuova
voglio punger di spine della tua rosa la mia
e t'avevo gridato perchè mi sentissi
però non so più se oggi io ho un cuore od un suo eufemismo
occhi secchi assenti
la paura salata
m'asciuga il viso.

In libreria
Se i fiori nascono ci sarà un perché.
Recondito, armonico, nascosto.
Se prender l'ascensore conta
astronauta da scaffali
lo prenderò.
Ne avrò una ragione.
Se i miei pensieri tremano
d'altezza
ci sarà una verità.
La cerco fuori posto.
Tra le pagine
non posso costruirla.
Se la scala è ripida
e i gradini son fatti con le pagine dei libri
e tutta l'ho salita
e stupito in giù la guardo
e non posso discenderla mai più...ci sarà una ragione...
Se c'è un re io non lo so.
Ritmo musica nostalgia
dagli altoparlanti della libreria.
Amore
pensieri cover a preludi
brochure di poesie morte nel cuore
le copertine son come i fiori.
Se i fiori
sottoterra
hanno un colore
hanno un perché
ma non lo sanno.

La ripetizione...
Lui sempre mi ripete...
Lui sempre chiede all'uomo...
"Perchè sempre preghi ch'io t'aiuti?"
Ignaro dell'infinito in atmosfera zero divino veramente
ogni povero Santo Speranza della Fede
su ogni casa veglia devoto ...
già fantastica illusione...Speranza della Fede...ah la Morte ci illumini!
Flash sperimentale.
Poi c'è l'urlo.
In uno spazio astuto e vuoto
appena in tempo per esalare gli ultimi vapori.
Io stò malissimo
debole
ripudiato paria.
Già senz'aria ...
"Non lasciarmi qui straccio sulla porta dell'Universo Eterno!"
Spazio >>>>> lassù brillavano alcune stelle...o son stato ingannato dal male che mi rende immondo?
Ora
perfetto silenzio
intorno ...
Le anime scuotono la solitudine dal Corpo lo coprono di vano Niente stupido impotente dal freddo dell'inverno ...
Senza confini senza libertà...
... Amore mio
che in ogni Chiesa ogni giorno mi stai accanto
in ginocchio m'apri il breviario per farmi dire le orazioni
che con me sulla panca bevi un po' della mia tazza del caffè
caldissima nelle membra caldo il tuo liquido nero che mi trasfonde il sangue
t'invoco!
chiedi al mio Bisogno se ...
se gli basterà disegnare agli occhi suoi
l'ultimo viaggio imparato in santità
prima che Lui col suo veleno
mi ripeta ancora...

La passeggiata
Ritmo lento e piano
accarezziamo le vetrine
teofrastei sfioriamo le parole
dispensata allegria post musicale
...sottobraccio non si corre per il sentiero di pineta...
armonici dissolti sorvolando rubiamo rapidi gioielli
la via della cittàè un dialogo d'amore
le parole di stupore son le prime
la mano nella mano.

 

Il segreto del Viaggio (Un amore)
Immagini
fuori orario
miraggi
segreti da svelare
solo lì non riesco a stare
squarcio invisibile di carena
mi affondo
opera viva il mio viaggio nel dolore
forse mi volterò
forse mi butterò
forse mi salverò
nel nuoto sono forte se l'onda non è alta
e non risucchia
solo sulla sponda della sabbia fatta dal mare ho il riparo
già lo so di chiamarmi Ulisse
ascolto il canto che mi rimanda a morir tra le amate sponde
però non ho l'isola nel mare
da attraccar un'ossatura o una cornice che galleggia con la foto dell'amata
solo un segreto da salvare.

Cammino sui sassi.
Sui sassi
ascolto i passi
...questo so fare...
se hanno qualcosa da dire
i miei
e quelli vicini
e vedo
se hanno messo altre cose
e qualcosa
da parte...
un segreto dei sassi
carpito
potrebbe salvare l'arrivo
capito all'ultimo battito.
Ma
qualche volta
non ho ascoltato
e senza vedere
edè troppo tardi
per tornar su quei sassi
a scivolare.

La Valle della Canna (Ravenna)
Messo a guardar l'intorno dal ramo del Destino so che per mangiare...o vivere...
raspo radici dalla terra tuberi e cipolle
anche se son di tulipano giallo
mangio uova di gallina e sogno il gallo cantare appresso il volo di una folagafagiano
...sparo!...
prendo un pesce scaglie impastate con l'argento con le mani e lo tiro fuori dall'acqua fermo all'improvviso
tra radici sabbia e canne che sanno cos'è il vento
la mia valle la chiamo la Valle della Canna e ne faccio io si il rifugio del volli esser omo libero e silente
la libertà del volo e dell'essenza che dirada la paura
e se vedo chicchi d'uva appesi ancora al loro ramo della terra li stacco si e non li calpesto ne li mangio
li lancerò lassù nel cielo più in alto che si può che diventin cibo per i voli dentro il vuoto chè la libertà conosce il suo destino.

 

Il paese delle nebbie
Il paese della nebbia nasconde
il giallo della luna dentro il nero della notte
miti estorti a dizionari solitari in meandri di mobili tarlati in tempo persi
amori comprati a modo di gioielli scalando da centri a periferie di città dell'oro
parole e frasi tante sensazioni deposte come fiori sulla tomba sulla carta bianca consegnata in prova
rapidi susseguirsi battiti dal cuore sbattuto in qua e in la da colpi e pianti e risa chiusi in arrabbiate sfere
non ho il potere di mutare sintetismo al mio principio e alla mia fine di nascondere attinenze a somiglianze e stare in intimo distacco
barca che ha perso la sua prua puntata in cielo solo il nero del mio sangue e lo sporcato giallo del mio amore posso nascondere
nel paese delle nebbie...

Il tocco delle medusa.
...credi che io non sappia
evitare il disastro del perverso pensiero
il tocco della medusa
che infiamma la rabbia
segna il destino
che io non sappia ridere del mondo che
ride di me...
crollano i vacillanti muri
dei confini
che io vedo lassù nel cielo...
seppelliscono anime morte
colpevoli...
passeranno
senza esser visti
tanti giorni...molti
senza sole...troppi
senza luce
di profondo nero...buio...
tetre parole sinuose nell'orrore della morte
cilestro sguardo che ti fa di pietra
e il tocco della medusa
sarò io.

 

L'ultimo attimo
Se si riprova ad amare
potrebbe sembrare
di essere lontanilontani
piccoli perduti senza mani
nell'immensità
che qualcosa non va
nel tempo abbandonati
pensando
all'eternità.

La Donna del giardino sulla Luna
L'amore ha molte forme
quando divaricato dalla Terra parte per la Luna.
Silenzi e vasti giardini illuminati.
L'enigma di una Donna
ritratto del giardino
perché nessuno sappia di Lei
partita per il suo viaggio insolito.
Cosmonauta delle steppe nei suoi sogni
negli spazi del silenzio sulla Luna.

Metessi
Metafisica
senza potere e conoscenza accanto
senza esame preventivo che liberi parole e odii dal velo della sabbia...
Isolata Fatica
rassegnata
per arrivare alla fine della vita
col silenzio ascolti
per farti amare
e la debolezza della rabbia
si spegne
nel disincanto.

La foglia
Guarda quelle foglie amore là sul ramo tira un fil di vento...
scusami il pensiero come sempre ancorato al mito e se mi assento...
Si l'orario è già passato
leggero volo della foglia dal ramo al clivo
perdona l'inesatta correttezza del mio dato
confondo sempre i numeri in apprensione davanti al bivio...
ok ti preparo un sentiero che sia come un calice pieno d'afrodisiaco sentore
con delega scritta sulle ore da cancellare dal planning dell'amore
bè almeno lascia solo che stia io dietro a chiudere le porte
ancor prima che la brezza porti via la foglia alla mia sorte.

La sera.
No
basta stare alla finestra
quando cambiano le ore
ed eccomi ancora qui a guardare in cielo un cielo che non c'è
è sera e per me è un vespro cristallino e se volessi crearlo alla mia immagine divino
ma sei tu invece il canto che dopo aver depredato il coro alle prime stelle io ascolto
i colori sai sono sempre quelli come quelli dei tuoi vestiti che imprigioni nella notte nei tuoi armadi
il sole sa creare ma non ha l'arte che scaturisce dai tuoi occhi colorati nell'immenso quando tu m'apri la tua porta
sempre tendo a chiuder la finestra quando si fa sera
basta ricordare che una volta c'erano altre notti
e i colori parevan altri come le stelle che non le vedevo ma c'erano in quel cielo che non c'è
mon dieu mon dieu pourquoi tout cela?

La leva del sogno.
La leva del sogno
d'un colpo
perde il senso è fatiscente
come i palazzi dimenticati
e crolla nel sé.

Il precipizio è
in fondo
ciò che resta
del piano.

Se cado
è per cercare nell'orrido
nuove parole
per concludere l'inchiesta.

Dalle finestre diroccate
e i piani sfitti
gli affreschi colano e ancora
resistono.

Ma l'ascensore mi va solo in giù
tra quei colori spenti di pareti in analisi
per s.o.s.spingere alla discesa
le sue anime morte.

Scendo a scoprire se
se qualcuno m'avesse spinto
sono anche fiori per me
le microcellule che mi spiano il dintorno.

Stanco mi sfilo la giacca m'adorno
mi butto sul letto solo di relazione mentale
io non sono uomo in sinderesi
sono confuso celato astronauta.

Scaduto nell'acqua dello sconosciuto mare
dove in placenta di stelle onirico fenomeno
sono stato sicuro
d'essere stato tenuto eppoi buttato...

...preparato come fine in sè in un libro di fiabe per bimbi
inquieti misteri dai miei stessi sogni ripresi
ci perdo la memoria ci giro intorno alla strada del Mondo di Oz
feto d'utero
e perdo il senso.

8 Marzo
Attraverso un vetro d'automobile
scruto l'altra sponda della via
senza l'ombra del dubbio d'esser vile
genererei pensieri da ... da ubriaco d'osteria...
...si vendono patate per il semme...
ci crederei se non fosse un seme!
e così
nascosti dove vediamo che c'è più luce
raccogliamo colori
disegnando i nostri volti con fiori di parole
tu vuoi fare il tuo giardino
dare un senso all'aria del cortile
raggio di sole un po' di amore
un sentierino a piastrelline per cercare altri paesi
e un muro a secco
per la tua terra
che ti protegga contro il male che s'accalca d'aldilà ...
per la tua terra che ti protegge il seme
e per le tue mani bianche che nel nero sanno piantarlo
io scruto scuro inerte incagliato sul futuro
la mia onestà individuale pensando che ...
posso essere un uomo d'otto marzo ...
se solo sapessi custodire in mano il color della mimosa ...
se solo imparassi come fare
a conservarti il seme.

Eroi sprecati
Buongiorno Direttore,
bè più evidente di così!
Mediobanca è la Sede del Governo dell'amata Patria...
Patria?
ah mio Dio...
quanta Storia ed Eroi celebri e famosi e sconosciuti
sprecati negli omocromici bidoni degli odii buttati
e allo scoccare delle ore
di infinite notti senza i dì
moriremo povera gente non più fràtria
saremo nelle tenaglie di un triste addio
perduti
e di tutte le nostre rime e degli eterni baci cercati
e dei tanti viaggi di poeti e navigatori eroi ne dimenticheremo i saluti.

Amore puro
Trasparenti se stupiti ci guardiamo
attraverso il ghiacciato vetro dell'amore.
Addio senza conoscerne il motivo.

Come se ...
Splendido biancore
vivo
in un viso ... tanti ...
sbagliato
lontano ... lontani ...
non assente
e noi incompresi
piccini in universi
in uno solo dentro
mentre una bimba
sola
piange
viso di splendido biancore ...
Piangere
sulla terra nera
con una gioia sfinita
come un'acqua dentro il mare
come una verità smarrita
senza un sole dentro
per patire come se ...
in un posto senza...

Erba tagliata.
Non so cosa ancora
mi faccia fare guerra alle parole
le foglie rosse della terra d'autunno no
sanno già quello che fanno
l'aria del cielo tersa d'azzurro al vento mi riduce
a sognare
non a lottare
forse allora la fatica del dover dire
per essere
ma già qui già sto sognando su una strada
è una stordita...strada?
ambigua ai sensi
come già il sentiero d'alta montagna sul Kilimangiaro dove già morii mangiando foglie rosse ai gorilla
forse il profumo di un'erba già nuovamente tagliata...
forse il suo sapore amaro...

Cosmo compresso.
Raggomitolo i pensieri
come gatto al sole.
Freddo buio del cervello.

Temporale
Un temporale d'un tratto nello spazio che c'è intorno a me
il biancopunto è già in corruzione
nascerà spirito neo di altra età
un'altra anima accanto agli angeli detti e ridetti immortali
basterà accelerare l'esplosione nucleare e sarà...
e sarà per la mia carne morta...
dei restanti panorami ne brucio le cartoline nei vortici stellari...
telescoppio.
Ecco
telescopio delle tracce dei miei abbracci
e se ne avessi dati sparsamente dei miei baci potrei...poter...dire origine di me...
Ma come?
Nello spazio tu sei regalo biancospino che s'illumina d'immenso in mezzo alle cambiate cose
e voglio scomparire come lumino delle stelle che m'immagino inesistenti come l'anima di dio
ma adesso che sono energia e altissima velocità scagliata nell'eterno bruciare dei soli
so che posso amarti se solo là di fuori smettesse il temporale...

L'evoluzione.
Come l'acqua dentro il mare m'appari stamattina evoluzione nell'acqua...tutto è meglio collabrina...temporeggiare non conta se devo fare un giro col buio nella notte...l'insieme di arie e d'indivisibili pezzi di carbone riempiono lo spazio costruendo un universo mettendo insieme la loro colla delle paure...dio non c'è e vedendo d'essere ancora non nato lo farà evolvendo i suoi perchè come l'acqua dentro il mare...come le parole dentro i dizionari...con tanto freddo zottozero la biancamattina regala una finestra da aprire ai viaggi che il mondo vuole fare...la cosa dentro tutto ha già pensato nelle stecche fatte a scheletro degli alberi d'inverno verso una sofferenza dentro il temporale...si spargerà farina bianca per dar da mangiare ai fili d'erba ed ai suoi uccelli che vivono del suo verde...si farà levare nebbia per nascondere le forme alla paura...cambierebbero le forme senza l'evoluzione dell'acqua lo so... ed i suoi movimenti saranno parole e idee per andare a finire nel morire...tutto è meglio con la paura della nebbia e della profondità del mare... ti fa essere cattivo ti fa essere buono...basta una evoluzione dentro l'acqua che ricopre l'universo consapevole per diventare qualcosa come è la vita...basterebbe una capriola un volo un sentimento nella leggerezza senza peso nel profondo dell'acqua che è come l'aria con la sua nebbia della paura...basterebbe una evoluzione per capire che la brina della mattina è il ghiaccio che mi fa sentire il brivido dell'amore con tutti i suoi puntini evolutivi...dio adesso c'è e guarda con i miei occhi sottozero del mattino con la brina la sua paura...come un pesce nell'immensità del mare...ogni cosa è nata illuminata nelle stecche fatte a scheletro dei corpi frantumati d'evoluzioni nell'acqua...tutto è meglio stamattina con il bianco della brina...immagino l'evoluzione senza la ferita della spina...percepisco la stanchezza dentro che mi cambia dentro come nell'abbraccio freddo del mattino deve trovare la sua fine la mia vita...evoluzione dei tanti puntini messi senza trattini - - - in mimetiche evoluzioni dell'acqua ogni cosa illuminata sarà a posto avrà il suo posto...tutto è meglio nel gelo di biancobrina...tutto s'addolcisce nell'acqua dentro il mare...

Il filo del discorso
All’improvviso dietro il muro della casa ritroviamo il discorso perduto …
adesso siamo qui sbagliati a guardare le parole del colloquio …
lo spartito però non ha più la stessa nota …
rapide toccate e fuga di un brano studiato ad arte dalla vita ripetuto …
indipendenza raffinata che sceglie e scosta ciò che non è bello …
che ubriaca lo squisito ricordo di biondo vino cipriota …
ma non posso stare qui in eterno a ricordare due insiemi di sesso …
come in una guerra un sentimento nascostamente espresso …
il caldo profumo di un amore che si rifugia furtivo nel cervello …
portar via una ciocca di piccole cose strappate alle chiuse stanze …
ingarbugliare le manovre di salvataggio d’infantile sproloquio ...
parafrasi d’immagini alle pareti per far di me il ricordo d’un morto di eleganze ...
come è facile ma non si può tagliare il filo del discorso senza far male.

Alla finestra...
Apro la finestra.
Parole tra gli astri
e urlo dalle stelle alla mia finestra.
Ho bisogno -è l'urlo che sento - di aprire la mia finestra
in questa notte e celebrare l'evento e nel suo cuore
saltare
per farmi ascoltare nel mio parlare piano alla Terra dalle sue stelle.
Non è che non ho niente da dire
è come prima ...
quand'era giorno ...
ma prima del risveglio ... molto prima della fine del mio amore voglio finire ...
perchè il tramonto è un gioco nel sogno dei colori
non solo per il sole che vagheggia altri rinascere
ma anche delle riaccese stelle che credon di girare e stanno ferme alla finestra ...
edè vicino quel pensiero ... qui subito fuori all'aria che respira la mia finestra ...
e se in questa infinita notte
già lontana ed ormai senza profumi
non arriverò tra gli astri smarrito ad inserire tra quelle luci le mie parole
il mio non potrà essere un amore di trapuntate stelle ma l'urlo del suo finire ...

Il rumore di una preghiera.
Il rumore dell’incenso sparso aroma d’Arabia che brucia
il rumore dei passi stanchi sulla strada sollievo alla fatica
il rumore di parole silenziose dette incerte ai piedi dell’altare
il rumore della paura a superare il varco adito d’un mondo buio
il rumore di un segno sopra il petto che benedice il cuore
il rumore di un pensiero sul primordio del peccato ornamento della vita
il rumore dell’asperges che irrora l’aspro aspetto alle preghiere
il rumore delle ginocchia che si piegano a guardare un cielo che non si vede
il rumore della rabbia che ci assassina d’ingiustizie e di rivolte
il rumore del perdono che rimane senza far rumore ad aspettare
il rumore del mio piccolo cammino verso te per portarti un fiore
l’unico vivo che ho trovato sulla strada …

Il miracolo di dio.
Nasce dio fuori dalle sfere logiche
atonia d’orbite di gesso
quasi almagesto sospetto d’affanno.
Il canto riflette sull’ordine allarmato di paura
non lo sa il gruppo respirante delle sue regole
che la grazia è gratuita e ne fa a meno.
Se poi la mia psiche in sè s’invola nel suo ambito ristretto
la sgriderò di essere animale
con la promessa di farle un tetto.
In cerca di fede si smarrisce il fenomeno tonale
il labirinto se lo disegna dedalo complesso
l’astronomo corpo in bilico sull’equatore di Saturno.

In tanti piangeranno d'appartenenza al danno
cercheranno il latte che li disseta al seno fino alla cima dell'inferno
di infinite teologie e scienze umane irradiate d'irrealtà.
Meccanico celeste deforma d'atipia i destini
pensando alla salvezza della rivelazione
l'anaerobico Averro è che compone veloce il suo fonema.
Ma quando è nata l’idea non muore diluita di morte a compassione
e dalle porte passate aperte da circoli nei cieli a stelle fisse
l'orefice mostrerà il regno di un miracolo di dio.

La Casa
La casa che nessuno ha costruito slava
la pietra d'acqua d'acquedotto ...
Di qui non passa nessuno
qui mi fermo qui resto eremita d'intaglio.
Per aria e di stelle
tutto chiamato a memoria tanto fa lo stesso
orno il cielo dell’idiomatica stanza che parla ai lontani.
Coi fiori d'altare buttati tra sconosciute preghiere profumo l'ingresso.
Letto
le pietre del fiume
lavabo
la corrente.
Per rimanere intento alla memoria le note delle piogge sul greto come danza
poi di specchio diletto ne faccio i suoi stagni di sponda attento a non fare uno sbaglio.
La chiesa solitaria
errore d'abbandono
lavo
d'acqua dal cielo battezzata.
Con polvere di morte ogni giorno i suoi vani ricopro.
In spirito d'attesa
su paginette pesanti di storia
incido
nella casa che nessuno ancora ha costruito
l'aspetto
del primo tra noi.
 


Immagine di Cristina Bove

 

Nel Tempo
io sono niente ...
ora qui io alla luce delle molecole complesse
a scrivere e parlare e di astri che esplodono e s'allargano
a riempire luoghi e stelle sperdute nelle rimesse...
io sono niente ma il tempo non lo sa
e forse se aspetto
qualcosa posso avere
se mi accorgo dell'eternità e delle sue promesse
che transita da me come se sempre fosse all'ultimo giro
una congiunzione tra mondi e l'altro da salirci su
o uno spazio pieno di se stesso
che coinvolge le stelle che s'illuminano d'immenso
come quella che mi s'accende adesso...
ma io sono niente non viro
a seconda di ciò che penso
o che non credo
eppure ... oppure quando siedo e apro un nuovo luogo
lo solidifico d'immagini riflesse retrocesse di memoria
non importa dove siano state messe mandate al rogo
e non importa da dove guardo il fondo oscuro
stando seduto a d'indilar gli accessi
ridendo duro
davanti anche ad uno specchio
che mi mostri persino del futuro ciò che mi è passato...
io invento in me l'eternità
e nell'infinito paragone vivo costruito d'atomi compressi
perché il tempo non lo sa che
io sono niente.

 

Corpo e Mente
Ho ordinato al mio corpo onnipotente di lasciare fare alla mia mente
quello che gli pare
che a noi due non ce ne frega niente...
o il contrario?
speriamo bene.

Sesso ... spesso la mia mente se ne va
e abbandona il mio corpo
qui davanti a 'sto piccì e restiamo noi due da soli,
la cosa mi agghiaccia,
non so quello che la mia mente faccia
e ciò mi scoccia.

Ho appena incontrato una meravigliosa donna,
la mia mente va dall'altra parte ma il mio corpo invece
fa quello che gli pare a lui e va dietro alla Signora ...
che figuraccia che farà!

 

Rondini in cielo.
Sfiorando l'astrofisica
e la Natura
sposto Plutone fuori dai cerchi
al Galileo.
Le rondini felici come poetine non sanno di quei cieli
ma sfiorano lo stesso l'idea volatile.
Neanche con l'istinto di restar sospeso in aria
potrei sognare più lontano.
Acqua salata nelle tasche piene e sono le mie lacrime
per calmare mari sulla Luna.
Con le vele gonfie non soltanto con le stelle le stelle porto a casa
rubate ai planetari aperti ai vagabondi dello spazio.
I tuoi pianeti cara
metto nel mio cielo
e i tuoi occhi ne hanno la luce per le rotte delle rondini che vanno ad aprire varchi
al silenzio del mondo...

Mi manchi.
La casa che nessuno ha costruito domina il cielo
di qui non passa nessuno
al largo nemmeno il tuo bastimento
qui mi fermo come scogliera
qui resto eremita per aria chiuso
e di stelle chiamate a memoria a numerarmi le porte
il letto le pietre profonde del mare
il lavabo la corrente più fredda
lo specchio diletto i suoi stagni
chiesa abbandonata a bagno d'acqua nuova battezzata in spirito d'attesa
aspetto in disuso il primo tra di noi.

 

Le crune degli aghi
D'immagini che fan sacra l'aria che mi riempie
ce n'è tante
di quel peso sulla testa
piego la fronte
a guardare piastrelle e panche e voti ...
nessuno sa che passo da una porta
che pesto una soglia che la varco
che ammiro un altro spazio che non conosco
che lo guardo e lo giro
che lo esploro
e non lo riconosco...
l'ultimo in questa stanza sono io.

Come solchi
... se della via d'uscita dal dolore ne ho le immagini incollate in carta bianca
se dei muscoli so riconoscere nervi tendini linfe e sangue tra le ossa
e se con gli occhi allibiti sopra al mare dei giorni vedo l'andatura lenta
e le notti accumulate sui sentieri stretti dei muli di montagne sotto crollo
e tra le scie di schiume aperte dalle chiglie che tagliano le rotte ai pesci nuoto
se con le fughe dal dolore ho inciso la mia pelle
come solchi nei dischi di Lucio e dei Modà...
traballo però se io e te parliamo di conflitto necessario...

Autocritica anaglìfica delle (in)definite profondità spirituali.
Ganzerino
vagheggino
battuto con il pillo
non so bene d'ortografia
di onestà intellettuale
e non so bere
da un bicchiere
che sia pulito
non so da dove andare a prendere le immagini
che metto di contorno intorno alle mie sante parole-grafomania
e mai vi dico mai che io chieda con i miei modi fini dintellettualetuttoattaccato alle sue stelle
non voglio farmi raggirare come un prillo.
E te che sei simpatico che sempre stai a correr dietro a lei
ma si te con i tuoi files musicali lo sai io con lei lo sai come io danzo?
Con l'agenda con l'e-mail superdotata d'elettronica memoria
superdotato di note organizèr negli appuntamenti da carnet
poi magari se mi parlano in preavviso di Monet...adieu
qualche spicciolo lo do.
Sto in cima alle classifiche da vip
do dei clic dei win e degli zip sto nei pop
con infallibile indice da invio
poi magari se mi chiedono di Dio...mon dieu!
Bè! non lo sapete?
a modo mio
tra le parole rinsecchite storte come sarà la mia di morte
so poi mettere le lettere come note al rigo musicale
e compongo marcia funebre alla mia sorte.
Damerino da lettino a baldacchino
col torpore mangio senza sale
e se mi chiedono d'amore
non so come dirlo
a modo mio...
faccia di ganzo.

Penombre.
Penombre fuori ...
urlai alla porta chiusa ...
poi dentro casa
luce improvvisa
come lampada al fulmine s'acceca
invisibile la strada
del mulo ancora più stretta
sospeso e di nebbia imprendibile
ed anche il passo
sto, chiuso lassù sulle pendici di montagne senza cime da raggiungere
e di ombre a guida s'affaccia la notte alla mia penna scorticata e al calamaio distratto
fantasmi indifferenti alle conquiste delle vette costruite sulla conoscenza
coscienze senza varchi
chiuse di potere inaccessibile all'amore irriverenti
... sarebbe così se
di memoria
dopo la porta chiusa
non mi fossi fatto luce...


 

L'Universo
La sera
l'Universo si spegne nel Mare
e delle onde la schiuma s'accende di lune
ne hanno accese i poeti
e le navi non ne hanno bisogno
si ride si balla si guarda
si resta estasiati al canto di una Sirena del mare
la Sfera
molecole d'atomi d'acqua e di aria
dove le gocce di stelle sospese distillano i sogni
d'ombre lunghe concupita
prepara la tempesta ...
se mi sorge un nuovo sole
è solo una sera a tramare nel vento di sfiniti pianeti
e della mia impresa vana tra il mare
me ne farà scherno
ed una conchiglia nascosta
d'immensità universale.


 

La misura delle cose.
L'ultimo amore su Facebook
è la misura delle cose,è ...
è come scrivere
sull'ultimo amore
all'ultimo amore di Facebook
momento complicato
come pagare tasse e imposte e fare i raggi
tormenti sulle strade
senza tornare indietro urlando come un matto
ma non nei paraggi
pensare e credere di fare tante soste
notorio amante senza viso
donne nei ranghi non ci restano se son toste
perduto nell'appoggio alla finestra sul cortile
euritmico senza segreti e di parole rade
di battaglie nel cuore intriso
amoerro morbido di pieghe
da accarezzare con delicate mani
come se io lisciassi contropelo il gatto
perché io non sparo al gufo solitario
al falco posato sul filo della luce a guardar passare il traffico...
per me già una cintura è una misura...
accarezzo foto parole e streghe
amante di misura dentro un look ...



 

Assenza di parole ...
Sciamano
inidentificati spiriti
in volti in mostra
... merito la morte ...
sciamano
le parole vive
trasportate dai treni illuminati paralumi
estetica dimensione d'anatomia del sonno
sciamàno-re
metafora dissepolta in inopia verborum
prendo spazio meteora di fuoco
nel fumo mi dissolvo di lontano
ispirata divinità
in calìa di parole

Di deserto con mani...
Fatuo
fedifrago narcotico
fasèlo fàsmate manipolo
mànna d'idee a mano a mano lascio
guscione di rabbie e di gutte secche
harmonium di canne a fatica suono
hennè d'Arabia e di profumo ammanto
e di deserto con mani fascio la mia morte...


 

Lupo.
Come un lupo
che s'accuccia nella notte
scruta il cielo
ed i suoi odori assimila ...
se ci fosse uno spazio tra le stelle lì s'infilerebbe
solo per vedere di capire
e riconoscere dagli occhi nascosti dalla notte intorno a lui se il colore della vita è quello che circonda questo mondo ...
Io sono lupo? Lo sarei se ...
se tu fossi ad un passo da me
ad un passo da qui
m'allungherei per sfiorare la tua pelle quella a me la più vicina
prenderei il tuo corpo stretto a rischio di dover morire di uno sbaglio ...
se ci fosse spazio intorno a noi
ti porterei ti solleverei ti mostrerei nella cuccia della notte il posto dove la coscienza non si mescola coi sogni ... con le paure
ti porterei
noi spirito e carne
dove i mondi condividono lo spazio dell'Amore...
ma se avessi spazio intorno a me
e se fossi lupo ...

La soglia.
La stanchezza dei confini esamina il mio dire
scandaglio di un al di là preteso
già tante e tante parole fa dovevo fermare il narrare del discorso
del più intimo di me che non conosco
il limite, la soglia della porta di casa mia
e non è neanche un confine
quanto sia invece solo l'unione lineare di due spazi
uno fuori
uno dentro
che si comprendono
che si riducono di logica in pensiero
lasciando stare di ognuno le sue stelle...
il mio dentro casa mia ha tutto l'Universo
che non sa di contenere me...
e gocce del mio sangue


 

Anime e corpi
Una Terra al tramonto...
ombre nella notte
scompaiono
evoluzione del vuoto una Terra
al tramonto...
scalpiccio...sembrano passi sulla Luna
cadono i sassi del cielo...
poi prego o piango unendo me
punto alla linea...
ma di tutte quelle anime nei corpi
non ne ho le chiavi d'apertura
ne la serratura...
camminano...scivolano...si voltano inciampano si evolvono
nel vuoto
ombre lunghe
di vuoto scompaiono...
ne faccio foto al tramonto...


 

il gatto...
gatto flessuoso sfugge
nascosto selvatico occhio.
Di graffio veloce ferisce.

L'odio
Di odio
ti raccomando al mio Supremo
che Satana antropofago mastichi le tue luride carni crude
schifate dall'inferno
e dalle fiamme
che niente tu possa lasciare del tuo passaggio
fetente escremento della terra.


 

Buon Natale.
Mi consta la gioia improvvisa alle rosse mattonelle di casa
piccole e antiche pulite odorose di straccio e profumi di cere
segni mnemonici riflessi dal mio occhio
che si chiude sul buio di bimbo attaccato ai consolanti abbracci...
io sono del resto quel che resta del grande amore e del buon natale...
e l'aria è pur sempre quella di sempre
e le vergini stelle che esplodono zitte e mi fan luce
non mi cambian d'aspetto
sono una mappa di strade nei cieli
come soffusa e modesta la piegata lampada in casa mi è sulla terra
m'attenua le ombre e le storie rifluite fin quaggiù dal passato
e se tra cielo e terra ci fosse la neve che non c''è sarebbe un volare a cercare luoghi e spazi candidi di bimbi
sarebbe come la favola della mia mamma...che passa e se ne va...
e tornerà a ridare lo straccio d'acqua e profumi al pavimento dei giochi...
e poi nei silenzi del sonno...
e l'aria di casa è sempre quella ...
profumata di violetta di mamma...
sono soltanto ciò che resta del primo piacere del giorno
di un'emozione d'amore...di una Famiglia.

To be or not to be
Io rimango solo di questo mondo travestito
un nudo alla meta di essere se stesso
un equivoco a metà del to be or not to be
si ma la gomma di cittàè dura come il sasso
e quando cado non ne rilevo differenza
e così anche se passo il mare scorticato
tutto il resto resta nell'indifferenza e senza sangue inanimato
so per certo che nel parallelo un mondo
equivale all'altro col male che sta fermo
lì ad aspettare che io rimanga solo a guardare se...
8:45 Sab 11/08/2012

Le stelle su Spoon River
Anche il Tempo ha la sua relatività...
Gli Arcangeli hanno le spade i Guerrieri no.
 
            ...love's deadly desire...
 
Avviluppo temporale
e la Ragione che s'incarta prendendo veli da venti dello spazio
per infilare il primo corridoio d'intuizione
scorciatoia alla velocità del Sole
sizìgia d'astri e lune piene il pensiero
espressione del dubbio sufficiente
... gli epitaffi delle stelle su Spoon River ...
che quello sia come lo vedo fuggire dai piani alternativi.
             
            Se gli Angeli comandano
               i Guerrieri taglieranno.
 
Reticolo barriera di molecole in prigione nelle mnemoniche paure
il Tempo in iper luce transporter del se stesso sistematico
nel desiderio d'amore di mortale
d'avviluppo esplode...

Natale.
Rimandiamo a domani Gesù
oggi è Natale
ascolto silenzioso il tuo canto di bambino
e la neve bianca come la tua mamma
che morbida anima del cielo
avvolge la mia panca
splendendo dei sogni miei e dei tuoi.

Verso sera
Se c'è qualcosa fuori che assomiglia alla morte non la voglio vedere
invece un sospiro che mi sale alla gola sconvolge la mistica paura
le tende alla piccola finestra sono aperte lo vedo e verso sera mi si serra il cuore
sui tetti senza urlare la pioggia infrange scivolando il mio slavato spargimento di sangue
del grigio mi impossesso lo lavoro cambiando il colore degli occhi e mi stendo per sospendere la testa su un cuscino di nuvole nere
ho il tempo di riguardare attento le mie malattie che chiudo qui dentro senza dirlo a nessuno e svelo solo a me stesso senza curarmene
che se il sole ritorni
aprirò questa finestra fantasma per un'altra sera.

Bianca neve.
Chiudo gli occhi e
li strizzo forte
forte vedo le luci
dell'Universo intero
in espansione sempre più in là
delle eterne valli delle vane stelle della bianca neve
e delle stelle me ne faccio vanto di luci ...
ma mi bastano i tuoi baci...

Salvami...
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TIEuxIFvuLo
... la sera inizia la notte
e sempre aspetto chi non ritorna
da sempre ascolto se cade pioggia sui tetti solitari
e impauriti nel basso fondo nero delle stelle
io...prenderei ognuna di quelle stelle
per guardare cosa c'è in una stella
con la paura di avere un passato dimenticato
e urlo salvami
tu che vivi nella luce di questo mio sogno
anche se non ritornerai ad appoggiare il tuo viso ai miei vetri
anche se non torni indietro sprofondando nella nebbia dei pensieri
ascoltami
ma non far promesse
mi basterà salvato dal tuo cuore che batte dentro me
nella notte chiudere gli occhi nell'attesa...

Epochè
Volevo fare altre strade poi ho trovato la tua porta e sono entrato...
le quattro e venticinque Signore
della sera
e c'è il vuoto nella casa
e c'è il silenzio che dall'assoluto ci divide...
sto ascoltando quel po' che nell'aria
e tra i muri
resta delle tue parole...
si apre una porta in sagrestia ... aspetta ...
entra la vita in casa tua
vado via

Un dolore insiste.
Gocce di pioggia sul cristallo della mia ricostruzione
con morbido straccio tergiverso con la logica.
Le lacrime acqua salata dei miei occhi
non riesco ad asciugare.

Un giorno come un altro.
Sembrava un giorn...era un giorno
come un altro
domato d'estasi rubate ai santi
e al cuore di Gesù
che batte
dissanguato dai baci ... in fondo al labirinto
di visioni rubano ossigeno alla mente...
Era un gio...è un giorno come un altro
aspersorio maledetto
con la neve falsa mimetismo con il sole
che non scioglie il gelo e brucia gli occhi
un giorno dato a Satana
col delirio della mia guerra nell'Inferno
che mi sospende l'onnisciente santità...

La neve sulla Luna.

Abbiamo l'avvenire questa notte
basterà sognare
il Mare della Tranquillità
e notturne navicelle
caliamo sulla Luna
un posto mezzo in ombra
mezzo in luce
e sono d'ombre i suoi monti da generazioni amanti.
Vogliamo di rotte e di navigazioni
attraversare la nostra stanza e dei deserti lunari
rovesciamo di passaggio la pazzia dell'amore
e sulla bianca luna
piccoli principi
stendiamo il manto d'erranti stelle
di morbidi colori illuminata argento
mentre scende la neve sulla Luna.

lo specchio
un Amore, sto pensando mentre guardo...
tu spruzzi il vetro dello specchio dell'ingresso con tante nuove stelle
lo lucidi di straccio linda lusinga del poeta che vi si specchia all'uscita dal suo verso
perché un giorno conversavamo lì davanti alla tua immagine riflessa nella mia
quello sono io non pensare che sia arrivato qui arrivandovi dal muro io ti dissi
ma lo sapevi che eravamo giunti dentro all'illusione dei ritratti provenendo da dentro il mondo
dicevo qualche parola mentre scrivevi nello specchio illuminato dai tuoi occhi
ecco un posto e vi è qui dentro un poeta ed una donna lo riempiono di scelte e volti
che cambiano ogni volta l'anima e la persona con le mille melodie composte dagli sguardi
esci pure amore mio ma quando entri un'altra volta ricordati di chiedere con gli occhi come stai?
Dunque la mia canzone è in questo ingresso ed ha le rime della mia donna che va veloce ad incontrare il giorno e i suoi pugnali
ma le stelle spruzzate nuove lucidate dal mio cuore che scintilla nello specchio son sorte dal cielo dei tuoi vetri.
Le rivedrò ogni sera se ritornerò.

I tetti del cielo...
i tetti delle case fatti per infilare il cielo
li devo penetrare dall'interno
sono distante dalle stelle che mi circondano d'idee d'eterno
di queste luci della notte che si spengono perchè s'accendano nuovi sistemi
temo di averne perso mappe e distanze siderali
mi spiano qui sul mio tetto alzo lo sguardo mi drizzo ad aspettare d'essere di lui parte e del suo cielo...

Verso sera
Se c'è qualcosa fuori che assomiglia alla morte non la voglio vedere
invece un sospiro che mi sale alla gola sconvolge la mistica paura
le tende alla ridotta finestra sono aperte lo vedo e verso sera mi si serra il cuore
sui tetti senza urlare la pioggia si infrange scivolando sul mio slavato grido d'amore
del grigio mi impossesso cambiandone il colore agli occhi e mi stendo su un cuscino di nuvole nere
ho il tempo di riguardarmi e attento segno le mie malattie che chiudo qui dentro e svelo solo a me stesso
che se il sole ritornerà aprirò questa finestra fantasma verso un'altra sera.


 

Cerco.
Come la pioggia cerca il deserto...
e mi manca
l'erba tagliata dell'estate
ed il suo odore...
cerco
un profumo che s'alimenti d'una tua immagine che sorprenda
le mie notti...
come la luna che cerca le stelle per sognare
voglio andare avanti per fermarmi alla tua casa
a finire la mia notte
in silenzio di parole insieme a te...
come il sole cerca la terra
e mi manca
il mare che inzuppa l'aria del suo sale...
cerco
nel deserto gocce di lacrime che curino
il mio amore.

Residenza alternativa
Chiuso qui
guardo gli stipiti di famiglia
al buio
lume solo di luna
lanci d'orbita in corridoi di cieli
le fole d'ingresso invece sono
nel mio intorno dentro
...la valigia dei fasulli finali aspetta la mia mano...
scorciatoie per non restare in gravitazione ad esplorare
fascinosi viaggi d'atmosfere
luoghi giusti da visitare mentre
guardo il finale che mi cambierà il destino
mentre scelgo di quale altro colore è
nel buio
la luna alla finestra...

La super idea del no. (forse del si)
Niente...
... vorrei dire
il Niente spiazza Dio
no
mette fuori gioco il divino d'eternità divina
no ancora no
si allontana
è la metamorfosi del cielo
e di luce non c'è che l'esplosione spenta
no con ragione no
in finiti no supercompressi di pochezze d'infinito
il meta prefisso non serve più ormai per andare
oltre ad andare ...
l'idea si compie nel suo svagarsi di materia
si delude d'ansie per aver compreso d'essere il sempre piegarsi su se stessa compressa
no no sempre no
negazione ...
anche se salissimo sull'Olimpo più alto concepito per guardare senza vedere di lì fino a più lontano
anche se c'arrampichiamo lungo l'ultimo raggio che ancora non si sia spento dai supini desideri partito
spazziamo le stelle via dal cielo con la paura dei nostri si ... la morte ride e non sa proprio cosa sia un'idea ... per stare al buio
il niente-vuoto onnipresente consostanziale è l'offside del mio pensiero su di te ... volevo dire su di tutto
no
lo so
nell'assoluto ammassarsi degli assurdi
non per amore che vivo o spiritualità
di ciò che accade e vita fatta per esser destinata al fato voluto dagli dei ...
sono spiazzato e dire che io son dio...o almeno lo sarei...se avessi te
o no?

Grande Spirito.
Nelle verdi praterie di Manitù
davanti a me ho un prato nuovo
non lo distinguo dal prato vecchio
senza sentiero.
Io sono un essere Urano
farò lunghe passeggiate sull'erba
dall'alba ancora bagnata
e prego
che la fila dei pensieri e il Grande Spirito dietro me
indovinino il filo del sentiero.

 

I segni, i nostri sogni. In un disegno.
I segni che ci restano in faccia
i segni i tuoi disegni i miei sogni
e se per piangere devi pensare
allora forse abbiamo iniziato ad amare
e nella strada che hai trovato fuori dalla porta
scoprirai che ci passa anche il dolore
non lasciare che travolga il tuo sorriso
anzi, lascialo fare
e appoggiati a me che di sogni rotti
e di pianti
e di carezze fermate a metà del gesto
io ne so tanto come il cristo derelitto in croce
come il cristallo infranto
non ti consoli il male disegnato sulla faccia
di un bambino abbandonato dalla mamma
o di un uomo smarrito che non sa di aver lacrime in testa
chiudi gli occhi esacerbati e guarda
i segni che abbiamo in faccia
i disegni che abbiam tracciato
per dar vita ai nostri sogni.

Le parole dentro la conchiglia.
Perchè se le parole escono escono
altrimenti restano chiuse
in prigione dentro al cuore
viaggeranno poi con altre menti
voleranno poi sulle ali degli angeli.

Ascoltare la conchiglia
ha le logiche conseguenze
così la mia conchiglia
la tengo sotto l'acqua
in un mare a cui non penso
e non ci penso
se mi confondo la voce con le onde.

Ascolto la conchiglia
ma non so se usa le parole
se dentro mi nasconde un cuore
o se nel suo cavo ci sono io.

Le mie parole mi sono uscite
non sono più le mie
o sono ali per gli angeli
o sono tesori di conchiglie
in fondo al mare.

Inseguimi
inseguimi ...
non posso parlarti
adesso ...
se svio non ricordo
la bellezza che t'avvolge
miti da leggenda
sul mio olimpo
portano
la pelle della dea
il desiderio del profumo
iniziale ...
se vado
adesso
posso tornare
... forse ...
lo sfracassare
di questi passi miei
nei tuoi
sento frusciare le onde del tempo ...
ma io là in fondo lassù
non sono un dio sensibile
e non so
decifrare ... un linguaggio ...
un bacio
un...un mondo che gira intorno all'amore
non posso parlarti
adesso
sbaglierei...
inseguimi

L'amaro di un amore.
Scende l'amaro
e ti brucio gli okki
se scende anche la neve d'agosto.
Piangevo
eppure
sono rimasto.
Pensando di essere un punto un'interlinea
giusto una piccola mente
in viaggio sulla tua ombra.
Accesso consentito
solo allo spirito di lontano desolato
io mai regalerò ai muri
stelle a sei punte
per dirti che cosa io sono . . . forse io sia ...
devo svuotarmi la memoria per saper chi siamo . . .
Conquisteremo i cieli
sai
perchè noi
non abbiamo niente, dai.
L'erba
si
la possiamo anche mangiare
e dei suoi fiori strapparne petali a miliardi simili a stelle
raccoglierne mazzi per profumare il nostro mondo
. . . ma devo svuotare la mia tazza per sapere se so volare . . . e raccontare quanto è buono il tuo profumo.
T'accarezzo gli occhi con uno spiffero dell'anima
la neve la sciolgo in agosto
e l'amaro
nel tuo bacio.

herta muller le mie vie sottili
non mi è possibile avere il silenzio come racchiuso tra le mani e poi urlare per il mio male per questo per salvarmi una mosca attraversa un bosco intero
ho vie sottili lo sento spezzo le curve contro le paure perchè ricordo la mia nonna che diceva sono il volo di una mosca che attraversa un bosco intero
la stagione è quella del grano maturo e giallo e il tempo è un coltello ficcato tra le costole mentre il volo della mosca attraversa un bosco intero
non mi è più possibile armeggiare silenzioso con le mie stanze aprirle in faccia ai corridoi intanto che l'applicazione al volo della mosca ha attraversato un bosco intero...

Metafisica della Foglia
Nella Transfisica " Rimani su questa Terra!"
mi bisbiglia nel volo la foglia dell'autunno...
ah l'Amore! ma...
"l'Odio Eterno osa sfidare le peripezie della Vita"
ammetto e l'accompagno...
"Vieni accanto a me in questa Terra allora e saprai se rinascerai"

L'Angelo
passa un angelo, sarebbe come dire,
quello che mi resta delle briciole della notte me le metto in tasca,
oh si!
nella mia vita sta passando un angelo
che neanche mi sfiora,
è dentro di me e mi raccoglie i brandelli della carne,
me li rattoppa con le briciole del pane che mi cascano dal buco della tasca bagnato del mio sangue...
seguo il mio angelo sin dove mi porterà...

La discussione
Volevo dirti t'amo
dopo
la discussione.
La situazione
passa il suo tempo a srotolarsi
come un'onda al mare.
Sembra a me di amarti ancora
... ascolta ciò che il sentimento tira fuori ...
meglio non parlare ad altri
che siamo qua tra rami e luna
a fumare sigarette
nuvole il fumo della nostra vita.
Presto
raccordiamo il ritmo dei respiri
...irrecuperabili i giorni del passato
accorderemo poi gli strumenti del futuro ...
è bello avere una pazza amica
del tuo cuore già ho imparato tutte le canzoni.
La discussione passa il traguardo
mi tieni sottobraccio
mi sussurri
come una foglia
che scivola sull'aria al vento
t'amo...

Mondo d'ombra
Di questo faccio parte
gas che ci circonda
e di queste ombre m'illudo d'essere il fantasma
e quella di paura sconosciuta invaso lascio passare
il gelo in fondo consuma l'anima
e delle linfe confuse ne faccio sagome
mi creo l'argomento da formar parole che riconoscerò quando intorno avrò l'immagine di me
così sulla inesplorata strada che mi s'allunga
ai passi io domando quale è la mia memoria e d'essi
non farò misura
che di questa marina e della sua spiaggia
e della pineta che a loro da respiro non avrò ricordo
da serbar con me nell'ombra che s'avanza...

Il bucato
Tu allegra stendi il tuo bucato ha i colori vivi delle stelle
nell'aria un cantiere svolazzante di bianchi e di profumi
sul filo teso stesa una metà della mia vita
alle mollette puntigliose cotoni fini e morbide lane
appese ad asciugare lacrime passate dalla pelle al cuore
il tuo sapone qualche volta è un bacio
altre ha il sapore dell'addio da strofinare a macchie e a sgarbi della rabbia
non voglio essere eroe dentro al letto
solo essere la candida camicia dell'amore
e che ti stendi felice al sole del tuo filo.

Il Bosco
Bosco, perdimi, che io non sono niente dentro il fitto del tuo intreccio!
Mi metto a pensare
se le parole non funzionano bene
nell'ispessimento del sentimento.
Il Bosco sa dove nascondere le sue radure,
l'inconsapevole corpo che mi è inconoscibile
zona oscura
suburbio di timori ai lati
succubo
non sa nascondere i dormienti spazi vuoti
affaticati da memoria trascurata.
Bosco m'apri un prato nuovo, prendimi, posso crederlo un mare
dove naufragare

La filosofia del gatto
Nuvola di vapore
dal ferro che stira le pieghe
alla mia aria sottilissima
un'idea di miracolo
che mi spiega
i ricordi ignorati
ma per farmi questo esame al sentimento d'inquietudine
devo prima accarezzare
il gatto che ho dentro
all'anarchia del cuore.


 

alla mia prossima amica...
ma io ti lascerei così a vivere la tua vita
tanto la mia voce è di puro diamante
e non l'ascolti e allora, cosa faccio, ti costringo, suadente omaggio,
a fare di me una esibizione d'avanguardia?
Sono redento, ora
ho bisogno nel mio firmamento di un passato che
non mi stenda per scritto la via del mio prossimo giorno,
amica mia...

La velocità del corridore stanco.
La conosco la resa, il mio intimo scoperto
supplice da lascito d'amore...
Chi circonda con parole rapide ed avvolgenti il passo della corsa
per sostenerne il ritmo è il cuore dell'atleta stanco.
Qui si p arla di tra=
guardi
che si profilano vicini d'irraggiungibili scorciatoie
e quando alla fine la tua mano m'accarezza
nel sudore per calmare il respiro astioso
cerco la velocità recisa per taglia=
re l'ultimo arrivo insieme a te.

Correre al mattino e' la bellezza della purezza. (cit.)

Correre alla sera e' la luminosita' della semplicita'. (cit.)

Per ricordare...
Dimentico d'essere un Essere superiore
prego un Dio.
Stasera porto un fiore sulla mia tomba.

Continuum
Passo il tempo
su ciò che potrebbe essere (poteva essere) il desquamarmi
pori e di pelli scorticate
una vita
adoperata attentamente
in accumuli di grandi temi e assunti
illuminati e grassi e unti
su ciò che sarebbe potuto essere uno solo dei miei diti
un unico flash che non si spenga mai di discontinuità
... oòh! sbalordimento davanti ad un sorriso sconosciuto e veloce di relatività...
scambio alla nuova luce in fondo al tunnel la stazione
d'arrivo con un biglietto obliterato dal ritorno
Mi soffermo e rido su ciò che invece è il coricarmi
con consunta consumata esperienza di occhi sempre aperti sul continuum
spalanco di distacco sulle strade contorte svolazzanti d'aria e di molecole d'idrogeno che scoppiano e aperte all'impazzito pensare
...ho passato il tempo ai bordi di una piscina senza buttarmi ... delusione ...
...vivo ai bordi di un buco nero e non ne ho il coraggio di farne esplorazione dentro il fondo che mi penetra e passa al di là dell'intestino ...
la mente
dunque con quale virus in mutazione io possa ancora contaminare questo universo
ancora inpuro ... impuro ... lo saprò

Speranza
Pioggia grigia sull'oggi
il giorno si oscura.
Guarderò il il sole di domani.


 

Il corridore senza peso e senza corpo unisce segmenti
... >corro senza
senza peso
e senza il corpo
i miei segmenti del viaggio
sulle sponde di una volta quando per me c'era qualcosa che somigliava ad una stella
splendida d'acqua di fiume
sulla lama del perchè che mi taglia il piede che s'appoggia sulla terra che non c'è
in congiunzione alla scoperta indotta da scoperta per paura
affondo
su sesti mondi in dimensione senza anima d'ingombro...
allucinazioni allucinazione!
corro...

Sei felice?
... altre parole
ma, queste, sono soltanto
altre
immunità
agli alibi
menzogne
paragonate a tradimenti
sedimenti oscuri
trasparenze semantiche
cederò alle conclusioni
come ritorni di replay
numeri sepolti mucchi d'impressioni
errate, tumuli
di miseria e dalla terra nera
guardano occhi
sospetti e freddi

 

Memorie artefatte.
Memorie dentro
un libro
non cambia l'equilibrio
o non gli fanno male
un vestito bianco non si macchia col peccato
l'impronta degli occhi sull'ultimo display mi riverbera il percorso
delle mie mani da scrittura ... ai messaggi_memoria non occorre tempo a ritroso ...
e di quei loro sentieri non capto più un sentire
non capire
ciò che scrivo
e gli indistruttibili orizzonti d'espansione ... non distinguere
è fantastica illusione
mentre
terrenuove d'invasione
anche , volendo , da ricordare
non ne vedo nel mio Libro.

Una parola un fiore
Prendo parole
compongo
niente altro
se stanno insieme non c'è
più lo spazio intercalare per dire
un ritornello
non c'è bisogno di spiegare
cosa sia un dizionario
se sbaglio scompongo
rifaccio una frase
m'adombro
m'espongo
al sole
allora
così
come un fiore giallo di tarassaco
nasce tra l'erba del suo prato.

 

Lo stricaturo da dove passa il segnale.
...da dove passa il segnale c'è...
un rarissimo dolore dovuto a pesante distanza e
un segnale
da lontano
dal cielo...anche ...
mi basta
compendio di discussioni.
Allo stricaturo delle parole
mi riservo
una scarda di sole tra le nuvole
e l'aspro monte atteso
che vivo il giorno come fosse chiuso tra le notti.
Ci potrei scaldar le mani
dopo il freddo del piano del mattino
e perfino ... si!
anche guardarmele
per vedere se ancora sanno di ferite
di bruciato da stella cadente
poi
da lontano
mi basta farti il segnale.

La mia morte per il paradiso
La mia morte al vento
mi raduna capelli
nei suoi sibili
non voglio ascoltarne parole
la mia anima non ha
ali d'aquilone
si sostiene su raggi di sole
ah se tu sei caldo se tu sei aria se tu sei liquido, io, io ...
io sono la nostra notte che, che ...
che non finisce mai
potesse essere
davvero
un mare d'emozioni che rientrano
ogni mattino
nel porto-paradiso del nostro amore.

Anamnesi
...descrivi linee:
peripezie ...
dunque, elenca traiettorie:
dubbi rimasti:
allora, metti i tuoi punti:
tombe che sacre s'aprono ...
ah! trasferisci il tuo esame da periferia al tuo senso interno ...
almeno prova:
rilevazioni: sq ... ahi, scuotimenti stratificati di serbevoli risposte,
terreni marginali ... sfinimenti ...
c'è il buio ...
non ci sono più domande?

Io sono il pilota.
Fuori
con le tante forme
la Forma è senza tempo
senza prigione senza scampo
senza un muro che scappi da una porta
solo sbiaditi passare di secondi...ogni tanto...
Io sono il pilota
della mia stanza in astronave
e guido dagli oblò senza figure incastrando cerniere
ho scritto così tra le nubi dipinte sull'acciaio da un passare ad un divenire...
Prendo acqua di bicchiere ...
Traccio lo schema come fosse amore ...
Regolo il fondo che sospira al cielo e scappo da doveri e concezioni...
Sedimenti d'ere
incisioni al vetro della finestra spessori
vanno a rifornirmi d'eternità fermo a costruire contorni.
Nel mio laboratorio schizzo la stella in controluce d'idee
mi brucio gli occhi per saldarla a me.
Dentro stringo in mano materia d'impressioni
un disegno da cartella d'angoscia principale ...
... le anse al tempo
io piloto.

Parola di Vita
Non solo si sillaba il concetto
ascolto del vuoto
note
arrivano
e rientrano
austere
voli dall'organo alla volta
sono ali
solo pensiero
peso del ricordo
leggero ...
arpa che suona la fuga fuori ...
ecce lignum crucis
le sue colonne sono
per i fiori
steli ...
non si scrive di morte poi di vita
incido nell'aria che perpetuo
il mio spavento del divino

L'infinito.
Un cielo è
una finestra aperta sul mare dei miei miti...
distopica apertura di persiane ...
la scia dell'aria mi fa
di dura tempra
il vuoto
indecifrabili molecole
motivo
apnee
colori da make up
considerazioni sul restauro strutturale
scala
me=
lo=
di=
ca
dei ritmi
do
energia allo strascico musicale
i miei colpi al ...
al cuore ... tum ... tum tum ... tum
sistemano le frequenze del pensiero
la forza nuova che ricama
il sesso al sentimento
ecco che sei lo smalto alle mie tracce
lo sky a lembi azzurri che riflette
pixel d' aria viva
dispnea
ecco la mappa dei sintomi distonici
voli nell'hotel dans le ciel d'elettroni da finestra


 

Giustizia assassina
Mani a contratto
non si schierano
rapide
eliminano
contraddizioni ...
come sassolini che sprofondano nel mare
i pensieri si perdono nell'aria ...
quella della paura.
Ai vili traditori non rimarrà memoria
da trasferire
alla mente di dio
a quella mente umana spaventata di se stessa...
alla deriva
repellente
... morte senza ricordo ...
sarà pulviscolo di marcio
il sangue eliminato
dall'assassino assoldato.
E' giustizia assassina.


 

I cocci non son sogni
E adesso si chiude
mi vengo a preparare nel bagno insieme a te la nuova faccia per ricomporre il sogno
dopo avere rotto il vaso del tinello per rimettere insieme i nostri cocci
in fondo non sono petali che cadono e scompaiono
nel vento se tu raduni i pezzi con la scopa
poi con la colla del restauratore
puoi rifare il sogno
ancor più bello.


 

Fiori di legno...
Per sempre è
sempre
e sta scritto sui muri delle città
intanto
i miei fiori di legno
al davanzale
hanno perso i colori.


 

Il mio posto con Cristina.
Bello ...
il mio pensiero in cielo insieme a te...
bello ...
la scala è ...
in calcestruzzo
come le Dolomiti ...
e c'è ...
c'è la sommità-cornice di un ...
del tuo bosco-giardino ...
bellissimo ...
un giorno
nella notte
in cielo
stamperò in download
dal computer
tutti i tuoi quadri-post e ...
e ne farò quadri ...
li appendo
in giro in giro
per il mio posto
in cielo ...


 

Evoluzione del vuoto.
evoluzione del vuoto ...
a te basta che il momento non finisca più ...
come un messaggio d'estensione ...
a me basta andare dove vado a decorare d'oro l'orlo del tuo bicchiere ...
e dall'esame dei suoi resti so che tu mi ami ...
ma non si fa più facile il piccolo tragitto vedo il velo che mi fa sbilenco quando lo riempie la paura ...
il cielo cambia i suoi vuoti cambia i colori ...
c'erano le rondini se ne vanno ...
evoluzione del vuoto ...
esterno vuoto l'interno è il suo concetto ...
inconcepibile mi muovo verso te con lo scafandro del respiro ...
abbandoniamo il vuoto ...
anime coscienti ...
perchè di questo vuoto ...

ce ne facciamo evoluzione ...


 

Mainstream
Impossibili immagini
Vado verso l'Anomalia
riparerò il blackout delle centraline
magnetizzato il viaggiare nel Tempo
l'attraverso
per andare ad aprire il mio vaso di Pandora.
Riparerò gli astri del minuto
che apre_chiude
le scorciatoie allo Spazio.
Al Mainstream d'aliene energie
toglierò la corrente
così sembrerò loro morto.
Rinasce
dall'Inizio estinto
ecco il Mostro
composto tra le Stelle
ricomposto tra le immutate Stelle.
Irradio epoche storiche
detono
tutti i miei sogni
sulla Fine del Mondo.


 

Buonanotte Fiorenza...
Frette
agli angoli matrimoniali
in raso di cotone
parure primette
che non si cambia
fini pezzi d'autore
fino ad esaurimento scorte
un cielo e una terra ...
... il mondo che sempre gira e mai si fermerà nel suo spazio senza fine...
basteranno a noi
fibreattive diffidati liberi
per amare
tra morbide trame
piquè d'arabesque
profumate col mandarino rosso.

il cielo fuori dalla stanza.
cosa c'è da dirci senza parlare se non
guardare le nuvole sot=
tili
della sera
sottili e leggere
come i pensie=
ri
che ci invadono dal cielo che
se ne va
spinto via dal vento della notte...
... oscurare la nostra stanza di disillusioni o ...riempirla
di stelle
che aspettano
soltanto
di incontrare i nostri de=
sideri ...
... azzurro come te e come me che se ne va
ed anche se ritornerà
noi non lo sappiamo...
e cosa c'è da guardare insie=
me
con occhi e menti
inseriti
insieme nel futuro
sconosciuto
nei rumori intra=
prendenti
dei nostri cuori che non vogliono morire...
tu sei dolce con me ed io lo so che non so che farmene di un giorno senza te...
cosa c'è
da guardare
al di la
di questo
mondo di finestra
sui colori dell'universo che è
infinito .........
ed anche pro=
teso
più in fondo
dei suoi estremi con=
fini
se non il tuo viso che mi irrompe ogni sera ...


 

Il velo bianco
Finite le quisquilie
le lascio perdere...
Il mio tempo è finito
per me
possono pure lasciare perdere tutto
ciò che hanno preso con le mie mani ah!
accetto ogni inganno
mentre lavo il velo bianco
della mia sposa ...
mon Dieu, pourquoi...

La velocità del gatto
Rapida
dal sole meriggio
scappa
a contrasto
del pericolo del freddo
e dallo sguardo del nemico
capta il tempo
la via di fuga
e la difesa
e lascia spazio
ad interdire
la preistorica morte
corsa silenzio intuizione
schizzo
in anfratti
buio rifugio
ha la luce dell'universo
è come l'emozione
e la sorpresa della bimba...
la velocità del gatto.



 

L'angolo inverso
... di inverso
non c'è niente
se non la Morte dietro l'angolo...
dopo non potrai mai più raggiungere l'altro...


 

Il collier
Dietro quale barriera corallina
ti ripari
fiore di madrèpora
rosa candida fuggevole
scarlatto melograno
un accordo di Stradivari sulla tua onda
questo collierè di gocce rosso sangue
io il mio
è insostenibile catena
in un bel sogno
che mi separa
dal tuo mare ...

Favola.
Coincidiamo di parole
... frasi e testi
saranno oggetti e fantasia ...
oggetto d'analisi
la nostra favola.

Dopo.

Intanto
voliamo
e immaginiamolo
il traffico di speranze
e di preghiere.
Contribuiamo a farci
favola
nelle rocce
e poesia...
ti faccio mia schiava
nel cuore del tempo.

Campanile
Non sarà un campanile che infila un cielo
a darci un Dio
ma la sua morte


 

Autoritratto nel tempo
Sono solo è vero ma non mi da fastidio lo capisco adesso nell'istante
questo
che non si fermerà mai più se non alla sua fine e mi basta per tutto il tempo che ho.
Colmo di me e di qualcosa che m'assomiglia non ho vu oti da farmi riempire
e sempre.
La mia solitudine non duole
sposta solo i ricordi
tutti
al confine.
Eh si
è come la musica in piazza lo star soli
ci sto dentro
e non sono più solo.


 

Nuvole elettroniche.
Le nuvole
me le metto in memoria
leggera sensibilità
cloud nell'anima
perché anche l'elettronica
nasconda un cuore
tablet d'immagini disposte
infilate fantasie
sequenziali di ricordi
l'ornamento ai giardini dei sogni in fiore
... deframmentazioni ...
magica illusione
rossi astronomici
dei viaggi
alleggeriti
dalle mie nuvole note.
E i Soli agli orizzonti
fanno esplodere
in sotterranei cibernetici
i Pianeti
nati dal rosso
e dal senza fondo
delle montagne che ancora
le nuvole devono sfiorare..

Il n° di telefono
Che numero sarà
questo che compongo
che lo schermo
mi illumina di immenso.
Il fatto è che
se cancello
ti perderò.
Sono solo
ma soltanto dei tuoi
il più piccolo dei rami.
E non saprei
se dall'alto
se dal basso
dei pensieri
tu mi ami.
Chiudo gli occhi
tanto la luce
mi fa male
e così guardare
le figure
non ha senso.
Il credere d'essere con te
non è
come sul cibo
metterci del sale.
Il numero è stupendo
composto
con le cifre dell'amore
ma lo devo eliminare
se no
ti perderò.

La dignità del Soldato
Io sono un soldato
scrivo di me
che sono un soldato
e dovrei imparare a morire.
La dignità del soldato.
Le parole insidiano l'animo.
E l'ordine supremo
quando il soldato sa.
Che la Morte è stesa
dentro il soldato
fratto il cuore.
La paga costa
il sacrificio
la dignità del Soldato
non si compra.

La neve
La neve vedi
non ha compressione
in se
mai è nemica
e quando la vedi non la senti
e la comprendi
in men che non si dica ...
una volta vidi la neve d'agosto
e risplendeva
gelida
che sembrava inverno
ma ... non saprei ...
poi non la rividi più.
Mi sono fermato
nello stesso posto
e ne voglio rilevare
colore
ed impressione
perchè la neve è una mano morbida di bianco
che ti addolcisce il cuore.

La bimba e il suo gattino
Cerchiamo...
abbiamo una strada
insieme
forse
un dovere
non importa
a terra
nei deserti
non ci sono pietre d'ostacolo
ai sogni e ai desideri
abbiamo solo la speranza di avere amore...
e in cielo ci son due soli da guardare
ma in terra
solo una stella
e in terra
un posto solo dove stare ...
ci gireremo
e ci stringeremo
negli sguardi dell'amore


 

Il Lampadario di perline rosse.
Da lontano
da molto lontano
tutti mi dicono che alla mia finestra
nella notte
c'è una luce rossa.
Perchè signore hai osato attraversare la mia strada
ora
quando ti rivedrò
ti dovrò far male.
Sul mare luccica il sangue che mi hai tolto dalle vene.
Giro le pagine di un libro infinito
e sono già all'ultima.
Come un Modà
disegno un fiore
ma non so posarlo nell'acqua della Musica.
Ho un lampadario di perline rosse
e la sua luce è come il sangue di una rosa.
Mi mancherai
se dovessi cadere in una crepa del terremoto.
Quando son solo
e solitario
nel buio delle notti accendo il lampadario di perline rosse
per dormire nell'eterno infinito tramonto...
Vedi
ora piangi signore
perchè hai capito che non dovevi fermarti
sotto al mio lampadario di perline rosse.


 

diventiamo palestinesi
Diventiam palestinesi
saremo di gaza
e ne avremo anche le strisce
forse
il dio dei dovunque agli uomini di david
l'anima torse
e gli piaceva
che tante e riservate terre gli consegnava
di giro in giro
di forni crematori si compiaceva
e gli regalava.
L'Io solo sono il tuo dio ricordalo in eterno
allòro... a loro consegnò la Terra
dal mare al mare.
Dopo aver aperto i mari e il cielo chiuso
gli Uomini Stellati s'illuminarono col sol di Palestina.
Saremo inseparabili così
tra mosaici inferno e paradiso
sarem tutti palestinesi.

riduzione del pensiero a zero...
- delle nespole mature
scarto le più dure...
- ho dato molto
e non mi basta per asciugarmi il volto...
- andare a capo costa molto
e non mi ridà ciò che mi è stato tolto...
- quando ti amo adulazione
mi fai sentire bene in proporzione...
- dalla mia mamma non piango più parliamo
e quando è sera chiudiamo e ci diciamo t'amo...
- mamma guarda! ho strofinato i tuoi bicchieri nell'armadio dei cristalli
e nell'ingresso ho cambiato l'acqua ai tulipani gialli...
- se al buio devi accendere la luce per vedere i colori pieni
forse vuol dire che hai paura del Tempo dal quale vieni...
- in cima alla torre mi metto a guardare
salgo al tramonto all'alba discendo e cerco nel buio di non precipitare...
- ripongo questa matita
mi duole il pensiero e cercare i margini per gli a capo fa male alle dita...
- allarghi le gambe perché sai che il dolore viene
e come l'amore non si contiene...
- le braccia mi fan male e non mi tocco
è come se avessi ridotto tutto il mio essere ad essere il tuo balocco...
- scrivi con la penna e non con la tastiera
e per amare aspetta la sera...
- l'urlo che sconvolge
è il male che risorge...
... qui non succede niente vado via e devo tenerlo in mente.

Se sapessi dirti t'amo
se sapessi dire
trovare
una parola che mi faccia superare il muro
del labirinto che m'imprigiona alla mia stanza
alla mia forza
vuota
comprerei un dizionario per fare inventare
tempo e intuizione
se sapessi dire
torniamo alle origini dove l'acqua è saliva al cielo
e s'infuoca nei vapori dell'amore
precipitando negli inferni...
lacrima che scende sotto come schiuma tra le onde
riempiendo il mare
ma io no
sono qui a dissetarmi di filosofie
a cercare di convincerti dai leggiamo ogni lapide a Spoon River!
amore...amore percorriamo prima le mie vie
tocchiamo la grazia che ci dona il cielo
bagniamoci dell'acqua delle rocce depurata Habeas Corpus
se c'incolperanno saremo liberi di risalire fino alle stelle!
Se sapessi dire a te guardandoti negli occhi in una parola sola
tutto quanto questo che è quel che so.

Dr. Why
Il Dott.Perchè
rivela a sè
ciò che non è ...

risolvi i casi delle ore felici
e dei tanti bimbi
che guardano gioiosi
come gli viene il gioco

edè
delle scene
la più bella
che io possa immaginare di vedere ...

Come sei bianca
quando cammini
bimba
soltanto della tua anima vestita!

Tu lo sai
io no
il perchè
ma io lo chiederò al Dr.Why
e non a te
che cos'è la gioia
per noi bambini.


 

Universo
... spazi immensi
e rocce
il mare
che ricopre il cielo delle stelle all'arovescia
un fil di fumo
sul limite del mio capire
mi dice che s'avvicina la tempesta
e di scappare non ci penso
attraverso il milione delle mie porte...
lanci d'astronavi
senza orbite di slancio
senza ritorni
per cercare l'origine
del cerchio
e corpi
in divisione dentro il tempo indivisibile
pianura
e questa anche è il centro
come uguale è quel pianetino là su nell'alto dei nostri innominati cieli...
spazio
che rimane assente
come quando ci guardiamo
assenti
cercando di sentire se dell'origine siamo noi la causa
o se di lei noi siamo alla fine...
mari
che coprono le rocce
liquefatte dal fil di fumo...
mare che
che è soltanto un'altro cielo...
immensità davanti a me
e poi...
dopo un milione di porte aperte e chiuse e aperte...
ci sei tu
che già sei dove lei finisce.


 

Il rumore del gatto.
Il rumore del passo del gatto
il tuo sorridere perfetto
gli occhi del gatto
fulmini nel buio
che scrutano l'ombra della notte
misurano il peso della pietra nel mio cuore.
Ma il silenzio
è il rumore del movimento del gatto
è silenzio
una nota impressa nel difficile del mistero
il tuo candore
che voglio salvare sotto al mio tetto.
Morbido il gatto
tra le mie gambe
mentre scivola via
la notte dal mio letto.


 

Se nelle notti un giglio arancione...sogno
Se nelle notti dei tuoi sogni
temi semistasi
nel rapido sbatter delle palpebre
sai
la morte è attenta
è vero
ed ha i suoi incubi
ma ti porterà via una volta sola ...
il mio amore
invece
non ha momenti tra sogni ed incubi.
Un giglio arancione fa ripida la mia salita
lui ha il suo fosso
io la mia stella
congiungo un mondo a un altro
non taglierò mai quello stelo lungo
come un gambo
che di due mondi ne fa uno.
Ah di splendori di ori
di misericordia di odio e di misteri
mi coloro l'immagine da specchio
e la carità
da camera oscura
in ogni segno trova il suo posto
e correzione
oppio in anima oscura
ma di tutto questo amore
lo so
non ho cornice d'oro.

I cieli in una stanza
nella mia stanza ... non ho quattro pareti ... ne ho tante ... e non ho un soffitto appeso lassù da solo ... ne ho infiniti uno sull'altro ... e non cammino su un pavimento misurato ... ma smisurato senza confini al battiscopa ... perciò mi servono ... infiniti colori ... per dipingere i miei sogni alle pareti...


 

da "Il piacere di dirsi addio"
... i tuoi pensieri sono misericordia tua
per la mia comunione alla tua tavola
ed anche se poi mi volti le spalle
tutto di te io voglio perchè so
che tutto di me desidera il tuo volto
tutto di te preavverte l'impossibile mio bacio
non posso amarti senza soffrire
lavare la tua schiena d'improponibili riti di piacere...
prima del piacere di dirci addio
sembravamo più amanti
contemporanei col rigore
di vagheggiate voglie e tradimenti...
ah i miei pensieri
sono un passeggero senza biglietto...
scappano se me li controlli...

Tu sei l'unico bene...
The only good is a good death
I pray in dead zone...
se chiedo un miracolo
mi verrà regalato
un pino un cipresso
un abete per me fa lo stesso
se non un piccolo rispetto
come tu avevi per te stesso
però per il mio dolore
che è come il sangue che esce dai tuoi occhi estratti da dentro il marmo
oh per quello...
mi basterebbe un rintocco di campana
o una piccola tua nascosta preghiera
una lacrima
pungente come l'ago della morte...
che m'avvicini senza ferite aperte alla tua zona...


 

Pensieri sulle ali della farfalla
Il peso della vita è come una giravolta alla sbarra d'un tratto ti fa ritrovare dall'altra parte.
Potrebbe essermi utile l'autocommiserazione in una terra desolata. Se potessi automisurarmela.
Voglio avere il sangue del mio nemico sulle mie mani pulite. Ma anche avere per me un sorriso d'amore quando il mondo sarà pulito.
Non c'è nessuno con me nel mio viaggio tanti sono intorno vanno e vengono ma io non sono loro loro non sono me e non sappiamo perchè.
Di quello che ricordo della vita ne posso fare a meno e anche di quello che non so ciò che mi serve è essere un pezzo del Niente.
Conviene a un bacio d'esser come il volo della rondine che si confonde tra le nuvole e l'azzurro cielo.
Non c'è niente da fare per essere grandi bisogna esserlo nella solitudine.
Tu tieni dello spazio piccolino nel tuo cuore un ripostiglio per l'amore che nasconde l'universo e le sue stelle.
Non può essere solo il sole che mi brucia gli occhi ma anche la tua bellezza.
Ed ecco che della bellezza che per tanto tempo ti ho raccontato niente mi ricordo.
Qualsiasi cosa succeda lo sguardo resta fisso perchè non c'è niente da vedere.
Se torni indietro da me ricordati che ti ho chiuso la porta.
Desiderio...desideri desideri oh si quanti desideri...sono un liquido appiccicoso
Guardami nel mio nuovo volo come vado in alto è per salire alle altezze dove stai stai tu ma è il mio ultimo volo.
La velocità del mio pensiero s'incaglia davanti alla tua bellezza.
Segni insigni ke i muri graffiano non le menti.
Elettrika luce non accenderti ke hai un messaggio che mi brucerà.
Sto andando verso quella che è una vaga idea del re.
L'innocenza e l'ingenuità degli angeli esiste ancora poi s'ammala e subito muore.
Una consegna a domicilio non vuol dire avere solo un indirizzo ma anche un po' d'amore da consegnare.
Un fiore giallo equivale a un fiore bianco un fiore bianco equivale a un fiore rosso...per la natura tutti i colori sono uguali
Se scopri il mondo non pensare di essere il solo.
Io chiedo un miracolo non per averlo ma per farlo.
Chi non sa camminare non deve fare.
Chissà cosa passa nella testa dei bambini non ricordo più cosa entrava nella mia. E non so quello che ne è uscito.


 

Lettera dal terremoto...
Non star lì a chiudere le crepe della terra
a riempirle di miscredenza e di misdire
di miscugli di miraggi di misericordie
e poi rimani assente nel tremor dell'impressione
a guardare la tua mirabile missione
misto di mistero misantropico
tu missus dominicus con gli ordini di dio
tu non sai fermare le scosse se ci butti solo la mistura con le tue misure
e non stare lì impalato ad aspettare che un mistral ti purifichi le vene
vedi come tremi di mistica miseria
il miracolo lo fai se ti aprirai la mistagogica missiva...


 

Il mio cuore brucia nel Mondo di Oz
Il paradosso
di una nobilissima visione.
Il posto dei paradossi
le strade del paese di Oz
ove ciò che credo
edè vero
forse non lo è
musiche di incontri
nel luogo del sogno
noi si
voliamo nel nero
voliamo nel bianco
bianco e nero
è quello che è
meraviglioso nel nome del Niente
edè sempre vero
come un concerto di musiche fraterne
da ascoltare dalle aperte finestre d'estate
sotto alle stelle nascoste nel silenzio
sopra lo scenario della guerra
con tutti i suoi colori
come lo vedo
dentro al mio cuore
che brucia.


 

Speranza
Un senso resta
eppure
non ci passa sopra il tempo
oppure
io voglio uno spazio
dove il cuore non si fermi
non smetta di battere
se l'aria
che gli regala il respiro
si ferma
sono solo speranze
ma
di ogni cosa
che sia luce
s'innamorano gli occhi
ma
il lume che trema
nella mia mano
non è una galassia
è solo un'anima
che brilla
anche se il vento infuria ...
anche se la tempesta cancella ...
anche se la terra trema ...
ma resta al posto
nel corpo
una speranza

Nobilissima visione
Nobilissima visione
dove sei oggi coi tuoi occhi?
Uscita in mare non c'era acqua
e del cielo un telescopio
non trovava lumi tra le stelle
le parole si nascondono al dizionario
rinfuse sottosopra in pagine d'alfabeti d'altomare
messa la barca alla sponda
la si lega al palo
e lì si aspetta l'onda
come il sangue dal taglio sulla pelle
non si consuma un sogno giunto anche se stanco
alla meta dello scalo
e non si pesta quello che in terra
ieri era un ciottolo nell'acqua
è un dovere credere a ciò che si deve sostenere
come quando devi uscire in barca
e non esiste il mare
come quando sali in Tibet
e non si accendono nei cieli le sue stelle.
La fata e il marinaio sanno
quando s'insinua nel pensiero
il pericolo col suo squalo
e sanno quale ne sia
la nobilissima ragione.


 

Il cielo d'Irlanda su un muro.
Non ho niente da darti adesso ...
le mie mani vedi adesso hanno soltanto...
questo ho da regalarti ...
Il cielo d'Irlanda!
è mio fratello che suona la fisarmonica ...
sorridi
è l'unica cosa che hai da regalarmi
le emozioni del cuore dell'esistere son le più belle
io e te semplicemente
cercando d'esser felici
nei portoni dei palazzi
che hanno gli ingressi
e poi con gli scaloni
che nel buio vanno a sfiorare le luci delle città ...
... per fare un mondo nuovo col coraggio d'innamorarsi ancora.
Perchè questo è un mestiere da spiegare
nei racconti dei misteri
come dipingere un cielo con l'azzurro
mirando le stelle.
Poi c'è l'amico del cielo d'Irlanda
che mi dice la musica
senza insegnarla lasciandomi solo per dirti
... dov'è la tua libertà lì c'é il mio amore...
in un teatro nel piccolo cortile della vita
sotto un cielo che va fino all'Irlanda.
http://www.youtube.com/watch?v=qR_F8FNZYIQ


La verità
L'ultimo giorno della verità
come dire
baciami e vattene
e lasciami
anche
il tuo ultimo fiore.
Perchè
anche se non era quello che ti volevo dire
transitare sulle tue strisce obbligatorie
non mi costa niente.
Se non il prezzo della tua verità.

Stermina cervo
Nei rimbalzi dell'empirica mia psiche
rilievo di fantascientifici legami
io sporco dannato
registro impulso dai movimenti del monade suo inconscio
... lui ha un posto nello spazio...
... e irrazionale non teme di se stesso...
onda bassa che percepisco distinta indefinita lente
come terremoto che l'anima mi scambia per la mente ...
scatti in superficie a stermina-cervo
e spari sui bisonti
non per vivere di spirito
ma per crepar di carne.


 

Una passeggiata in una sera solitaria di maggio solitario in riva al fiume Lamone a Villanova di Bagnacavallo di Ravenna...
le file dei bianchi canadesi
si riposano dell'inutile fatica
d'attraversare il ponte per gli indifesi...
Proprio era un altro tempo
quando il grano si mieteva a luglio
e i fossi di campagna si sciacquavano d'acqua pulita
per le rane
e le sterrate stradine erano lavoro ai contadini
giochi per i bambini
dove i sentieri si adornavano di frutta
e avevano consegnato il senso alle divinità.
Solitaria nel mondo
la campagna
coi suoi nascosti sacerdoti
col suo fluire sotto al bosco
regalava
dal limo nero del suo fiume
fino al nero delle stelle
i sogni liberi dell'uomo ad aria rossa del rosso dei papaveri
ed era col verde delle rive insinuanti che gli parlava...
poi...
diurno celòstata il campanile che rintocca a Villanova
mette nel cuore il silenzio del sentire
d'aver perso anche il rumore dello scorrere del fiume
e lassù
nel cielo
dove punto
sotto e sopra
dove vorrei ritrovare quel che cerco
proprio ho un altro tempo che avrà il suo limite a finire...
a disegnare bianchi del cielo esornativi
i sentieri degli aeroplani d'alta quota
e in terra ho cancellato i miei.


 

Indiana Jones
... esisterà
un'altra pietra dove
di là da questa
andarci su a costruire?
Ci vuol del tempo a morire
nessuno ci va dietro
tutti si tirano indietro...
... ricerca d'anima
e duro corpo
con la frusta e con un colpo di pistola
per sapere se altri occhi
vedranno...
dove mettere piantato
il nuovo idolo del mondo.


 

Incisioni per le stelle
Graffiti
per le stelle
tinti a luce di sole
non so dove ho messo la matita
redigerò due righe per spiegare la mia vita
passata a guardar tutte le volte la mia donna perfetta
... storia cinica la mia storia
a sfilar vestiti dalle donne disegnate
come musiche agli spartiti ...
ma il pagliaccio balla quando lo paghi ...
hai una stanza da prestarmi dove incidere di luce
la superfice delle stelle?

Se fossi come Emily Dickinson
Se fosse semplice amare come il dirlo
farei come Emily in campagna
o nel sentiero del giardino
a star lì ad occhi aperti per sognare
se fosse per me anche ad occhi chiusi
per distinguere bene tutti i colori
m'aggirerei tra i fiori
anche del male
come una trottola che cerchi disperata d'uscire dai suoi giri
se fosse per me
lo lascerei dentro al biancospino il mio dolore intelligente
per la gioia sconosciuta del bambino
o se fosse per me tenterei
ogni notte
un bacio sulla tua bocca...



 

Io e il mio amore con un bicchier di vino in mano
Il vino dell'anima
nel buio
non ha sapori nascosti ...
passo un attimo da te
poi vado a casa
lo devo fare per parlare
che di te ho la testa invasa
qui debbo resistere con tutte le mie forze
se mi parli adesso non ho risposte
da consegnarti al buio
gli occhi vedono la luce del sole a mezzanotte
ma le parole sono invisibili agli sfondi
sono i raduni dei fanti degli eserciti
che salvano l'ordinanza
poi ci sono le bombe
che preparano la storia ai cadaveri dei piani
ben fin oltre a quelli degli zuccheri e delle tombe ...
          ... avevo in mente ...
... non ho più saputo nulla del ricordo ...
                 nel buio
             di dirti t'amo
con il bicchier di vino in mano.


 

... ancora di Dylan Dog...ovvero del mio Ufficio della Calcestruzzi...
Sono distrutto dal male nero
io di lui ogni giorno
ne mangio piccole porzioni
entro adesso nell'ufficio del maligno
perchè io vi posso entrare
voi non potrete mai capire l'urlo
che divorò tutti gli odori intorno
non c'erano fiori a profumarlo
gli altri s'appassirono
lui girava sulle ruote
che macinano il peccato
ed io camminavo sopra a un fuoco
rosso di bruciore
in mezzo c'è un cartello
questo è un rifugio senza caccia
di qui non uscirai mai più
in più io avevo delle stelle
che mi facevano da guida
adesso sono morte
e ne sento le sue grida
per me stiamo per uscire dall'ufficio
ma tanto
intorno
c'ho l'universo vuoto e nero


 

I fiori muoiono subito
Di tanto in tanto
ti spedirò una lettera
quando ne avrò voglia
in piedi
a scrivere
sul di qua e sul di là
tra la porta ed il giardino
a dedicarmi al mio rimpianto
a morte immagini delle quali dubito
e se le parole ne avranno voce
occhi da un canto
ti racconterò le cose che nascono dai fiori
in fretta però perché subito muoiono...


 

Il grido della farfalla.
Il grido della farfalla
lo senti dal limite invalicabile dei muri
costruiti a imprigionare i giardini dell'uomo
e volava in paradiso
ingentilendo le valli dell'eden
di un cuore immenso
che ne sosteneva la leggerezza dei colori
e la farfalla lo vedeva
che tra i colori si nascondeva l'uomo...
perchè la farfalla non sa volare
col peso nel cuore.


 

L'ombra della Sequoia
Il sangue scorre
e l'aria è tanfo delle tue scorie
e non sarà mai troppo presto
affinchè tu muoia dissanguato
non farti riparo delle tue ombre
ti trafiggeranno
ancor prima che t'infilzi io col mio coltello
affilato più delle lame arrotate dalle mie parole
incespichi
debole di forze
privo di cuore
nelle radici dell'unico sentiero che hai percorso
senza girarti senza guardare chi ti amava
chi ti dava
ora non hai più neanche l'ombra della Sequoia
a farti riparo
scoprirai dunque tu da solo
dove i sacelli
e le edicole dei santi
ti salveranno...
e non dirmi adesso che t'ammazzo
... voglio i fiori su di me ...
morirai
e nell'aria
non resterà molecola del tuo odore.


 

Amore a pagamento con l'aureola dei santi.
Come riempiono i bicchieri
con le grappe profumate
le ragazze di San Biagio
a fare un giro così
col valzer dell'oblio.
La musica che suonano
ha mani che hanno un sesso
e lo stringono stretto stretto
in relazioni trattenute
finchè la festa non gli cade.
I loro occhi sono cassetti dei comò
che custodiscono i segreti
delle camere da letto.
Col sapore del liquore
chiudono i baci nello scrigno delle bocche
e scivolano
fin da un altro amore da salvare.
Le ragazze a San Vittore
non costringono a saltare dentro al mare
prendono per mano
e portano a sognare
apprezzando calici di note musicali.
Morbida e sottile nella grappa
si distende nella notte
sensazione di Violetta.

Freddo di maggio.
Freddo d'inverno
maggio di morte.
Non si accende il Sole.

Rivoglio la mia mamma.
Sera
non lasci
ci sarai anche domani
che io passi sotto te
senza che le mie mani
da sole ti stendano i colori
e che tu mi sussurri ti ricordi?
Perchè era piccola la mia manina
con la mia mamma nelle sere di bambino
insieme a lei a colorare dei suoi colori i tuoi tramonti.

Andata e ritorno
Una cosa è sicura
da qui la strada è ancora lunga.
Niente...
C'è soltanto una cosa da fare
preparare la mente alla fatica.
Rimbombi di tuoni
e di parole
sfuggiti alla gente
mi confondono le tracce sonore.
Idee
che avevo qui
e che non ho più
la paura
me le ha fatte scappare
in una scorciatoia che non finisce mai
nemmeno lì dietro l'angolo di casa mia dove sapevo mi finiva il mondo....
Inutile che aggiunga rime alle malefatte dei miei pensieri.
E così il segno mi mima lo stampo alla memoria
se ricordo da dove sono venuto.
Ma che io sia arrivato senza malanimo
è sicuro
son qui.
E' il ritorno che mi fa paura.

La mia piccola casa.
E di cupole d'oro
nei cieli
e degli angeli dei
di tetti cotti di soli immaturi quanto le lontane stelle
di marroni della terra e dalle vene rubati
col sangue intinti nello spasimo dell'ultimo respiro
ci si possa pure fare riparo della vita
farne simbolo e orgoglio
farne tetto
di uomini potenti d'impossibilità
attenti a far del male a chi
non ha piedi per camminare...
...parlami stringimi perchè io trafitto qui me ne sto...
io mi faccio tomba
e sepolcro
del perduto tutto col dolore
dei rimpianti
tanti tanti ... e scritti e appesi sui fili al sole con le mollette dei terrazzi ad asciugare lacrime e risate perdute senza senso da occhi e labbra innamorati
perchè di quegli angeli lassù di quegli uomini quaggiù potenti e assurdi il mio cortile è pieno
da quando la mia casa era
un universo intatto.

Preghiere riflesse.
Dio mio io tanto prego
poi da te mi slego...
riflesso innocuo dell'acqua.

L'erba del giardino.
Ecco guarda
il giardino è verde
e si fa luce sotto al sole
e l'erba è alta
da farci dimenticare dove va la fine senza limiti
delle strisce delle lumache sui sentieri.
- Perchè noi pensiamo che
se abbiamo perduto il sogno
lo ricostruiamo su un altro piano
dove adesso respiriamo -
Io m'infilo i bianchi calzini lavati di morbido profumo
come sai fare tu
tu scendi a buttar la spazzatura
che di casa nostra ne fa lordura
e m'aspetti giù
nell-antro fatto di sogni deposti all'arma bianca.
Lasciamo perdere i nostri spazi vuoti interconnessi
ci inoltriamo
spalancati anima e occhi d'iridi di nebbia come di fantasma
per rasare l'erba alta del sentiero.
Il senso lo cerchiamo nel pulito e nello sporco
poi vedremo se alla fine della striscia per il sole avremo posto.
Non girarti al primo cane che ti abbaia
non cercare indizio tralascia ogni mio vizio
ascolta invece se c'è una parola che non mi è uscita dalla bocca
quando finiremo alla cima del sentiero.

Big bang
Catene
di passaggi a vuoto e poi d'atomi
a muraglia
contro
gli slanci di molecole-pensiero
... sublimati in ordinate croci
    su tutte le pene crocifisse che
    ormai son tutte di tutti i morti ...
seppelliti i miti
dell' orrendo mondo
in questo centro
d'epidemie.

Il cielo
Sulla cupola
che imprigiona
che sia azzurra che sia grigia che sia nera o bianca dei suoi veli
tante volte di sè stessa è prigioniera
tante volte è stato detto
non allargare gli occhi su tutto il Mondo
non perchè tutto tu non lo comprenda ma ...
ma perchè ...
non lo capisci?
tutto non si è.
Se volo
da cielo a cielo
è perchè
ho le ali
ma che m' importa
se ...
cosa se?
se ... se
la cupola è prigione al suo colore.

Pochi torti per il soldato.
Non sono soldato
che io mi ricordi
non ho torti ai quali devo sparare...debba...
Di armi d'armadio ne ho
ricoperte di polvere e tempo ... questo io so di quello che è stato ...
l'appunto è scritto col dito nella polvere sui richiusi torti ...
non cerco un passato che possa servire ad alleviare ...
non ce l'ho così tanto lontano ...
Quante righe tirate sulle troppe parole ...
eruttazioni dei mali sempre fatti per colpa degli altri soldati ...
Il passato mi cerca ed insiste
questo è il mio torto.
E io sono soldato.


 

A letto
Mi inchiodi alla tavola
dove senz'armi
m'incidi discordanti ricordi
...ecco lo vedi? di qui ci siam già passati!...
io cerco gli appoggi
a spigoli mai aperti
e se negli occhi
ho le parole
queste argutamente transitano alla mente
e ci faccio un miscuglio col cuore
aspro duro impuro
che non parlo non scrivo ma farfuglio...
andando al di là
tu m'incidi il tuo avviso
leggi le note
mi dici
mi accusi di esser stonato
ma io vorrei aver una voce
da fare cantare
quando tu mi inviti al tuo letto...


 

Io e te imperfetto sillogismo.
Intransitivo
   transitivo
ellisse
   ellissi
ti credo
   anche se
mi attacchi
   mi uccidi
messo da parte
   brutto come carte d'amministrazione
mi circondi
   ma stai nelle tua mura
tu sei il fuoco
   io l'omissione
intuizione
   la tua grazia divina
radice di te stessa
   e io cambio il mio senso
tu sei la Regina
   io resto e m'intreccio riflessivo
entimèma
   endiadi...
cercando vedo e vivo.

Le pulizie di casa.
... perchè io spazzo di là
e torno di qua
dove ci sei tu
e stai alla finestra
a disegnare gli orizzonti...

Una prece piccolina.
Non mi abbandonare o Signore
anche se sto fuori mano
anche se sono lontano
dal centro del tuo Fulgore.

In morte dell'atleta. Vigor Bovolenta.
Io lo sapevo
per te passare di qui
per la vittoria
sarebbe stato come
regalare un attimo alla vanitosa gloria.
Così
senza peso di coscienza spavalda d'arroganza
sai portarti dentro il grande cuore
l'incredibile sconfitta della morte.


 

La tua Bellezza
Anche se il mondo è tutto pieno di particelle tue / non posso regalarne nemmeno una per soddisfarmi della mia vanità / La bellezza che ricopre il tuo viso è quella dell'inizio e della fine /
ma ancora non è eterna / affinché lo sia io ne dovrò morire...e sarai infinita come il mio sguardo su di te...


 

Occhi trasparenti.
Non c'è un'altra possibilità
inerente
adeguata
alla gente
in questo silenzio
che m'incontro...
non è questo
come se io fossi diventato
di un convento
ricamatrice ad intrecciar di nodi
i fili degli sguardi
o ancor più pesante
pensare
di aver nel cesto tutti quei colori della vita ...
bè io ho qui
tra le dita
un ago trovato nel pagliaio
mi pare
occhi azzurri trasparenti di una bimba
che non han bisogno di pregare
e mi chiedo
ma cosa
ancora
sta succedendo
se devo cercare
alternative alla mia umanità?


 

Ciao...
Nel silenzio
o nella confusione
che non ne sa la differenza
quando toccherà a me
dirò ciao
e forse no
non avrò il tempo
meglio che un campanello che suoni alla mia porta
sarà il suo respiro che si sente da lontano...
Dunque sarà per questo
soltanto per la sua discreta lontananza
delicata morbida come il profumo che usa nel travestimento
che lei
la mia amica fidata sin da quando lo sapeva
me ne darà il tempo...
ma non di un ciao
di un semplice amabile sconsolato
addio...

Le rose nel bicchiere.
Specialmente tu
respiri.
La tua bocca
sulla mia
mi separa dalla tua aria.
Non basta l'acqua nel bicchiere
a spostar la sete dalla mia alla tua.
Per questo
taglio le rose dai giardini
per posarle nel bicchiere.
Profumano le ansie
e gli ansimi
ai miei respiri.
Specialmente tu
respiri di pensiero.

La Divina Commedia.
Un ricovero
in stile retrò
is the paradise
ma non certo
moins de l'enfer.
Del purgatorio
non conosco la location.
Acqua salata
le mie lacrime
per pulirmi
delle macchie.


 

Un viaggio
La vita è un viaggio
e questo è amore.
Ma quanto freddo era.
Il posto giusto
per metterci i cuori.

A journey
Life is a trip.
Is this love.
How cool were they.
The right place put your feet.

Devo smettere...
Smettere di guardar la gente...
senza è un vivere di niente...
cammino nel vuoto...
essenziale

Ispirazioni
Di saper volare non si deve parlare.
Tetti e case sono piste d'atterraggio.
Le cime degli alberi
hanno foglie rase dalle cadute a precipizio.
Da un cielo che mai sembra così alto
cadono sogni come gocce dalla pioggia.
Giri d'esplorazione
immaginazioni vulnerabili sulle nubi tra le stelle.
Ho guardato il cielo
per vedere la nostra vita passarci accanto.
Come le stagioni
che vorremmo mai partissero di qui.
Come nelle bellissime giornate
quando sappiamo di volare.

Quello che non c'è (più)è più bello...
E piove ancora.
E se guardiamo in cielo
le nuvole non ci sono.
Noi siamo i colori
delle nuvole dei cieli.

Il tunnel.
La meraviglia non la puoi fermare
... mi assento sempre ...
forse neanche chiudendo la porta all'ascensore
neanche spegnendo le luci al tunnel
... assentire mi serve sempre ...
quando la gioia che ne esce
per entrarvi
ha occhi neri e non ha colori.
Correre con lei sarebbe facile
ma non si può
la gioia ha i suoi confini
e il tunnel le appartiene.


 

al muro...
Prospicienti sensazioni pronube all'incontro
derivate da un pensiero casuale
stampano cataloghi d'incontri
e la morte di un inserito bacio
spinto alla sua fine dagli sguardi sopra al muro.
Il fato è un fatto incompressibile
e lo si deve dire
che cambia tutti gli accessori dei suoi inizi.
Come le rapide del fiume
che sono senza partenze
e sempre lo sanno.
Perciò
quando t'incontro
dovrei descrivere sul muro il bacio derivato dal senso inusitato della vita.
Ne avrei una collezione
ma il muro resiste
alla mia concettuale descrizione.

Al bivio
A dir la verità io
alla vòlta
una cosa sola vorrei vedere.
E mica ho i tempi che possiede lei.
E di converso
aspetterei a veder stampate di cinabrine lettere
le idee.
Sebbene non ci fosse che da pedalare
per le stanche strade in biancopolvere.
No aspetto
che sono al bivio
e non c'è il cartello.


 

Un caffè con te.
Amore
che apprezzi tanto il mio caffè
pensando di vedere nei tuoi occhi la risacca
che il Tempo mi concede
affinchè l'amore non debba avere
le pieghe dell'amaro
regalo l'acqua
alla tua macchina del caffè!


 

Pasqua
Li tagliano gli ulivi
per farci coi tronchi tigliosi
le contorte strade ai pesanti pensieri di Dio.

Il sangue di legno
pulirà il male alla terra
ma l'anima messa in croce
sgocciola l'ultima divinità...

Una croce.
Il mio conto in rosso lo pagherò all'improvviso.
Consegnando la mia croce.
Morte in color sangue.

Letteratura (nel posto sbagliato)
Ehi
io...io...
spegnerei la luce!
Per parlare non c'è bisogno
di opinioni fataliste
della lampadina accesa
di guerra e pace
di stare stesi come inermi buoni idioti
altrimenti trasformiamo il letto
in un campo di grano da tagliare
in un campo degli spettri...
e leggiamoci Ibsen!
oppure, dai, andiamo nel Soldati.
Se l'àba-asùr della tua parte
soffonde il suo azzurro melodioso di splendore su di noi
io leggo un libro e tu leggi un libro
io guardo la tua essenziale copertina
tu spii la mia rovinata di piacere del sapere
poi devastati di Tolstoj e Dòstoesci
consumiamo la metamorfosi d'amore
sulle ali della notte.
enrico tartagni



« "Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perchéè un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto". » dostoevskj

I miei infarti mi cominciano dal mignolo sinistro...
L'infarto comincia
dal mignolo sinistro.
Lo pensi violento
come il vento
che s'infila nel comignolo.
Non credere che sia
come leggere le favole di pietra a Lisistrato.
Come parlare di pace d'amore
a Lisistrata.
Spoglia di morte
pesante si vanta
alleggerita
col rosso liquore di mirto.
Spegniamo la luce al letto
. . . forse si . . .
non ce la faccio
a leggermi anche di Cristo.
Neutro come la morte indefinita
allungo il silenzio alla mano sinistra
cercando
non visto
l'interruttore al respiro.
Sono i passaggi laterali
quando ti crosso
il mio dolore
che mi pareggiano l'infarto
del pensiero
del mignolo sinistro.


 

Conversazioni 30.03.12 (un miracolo di venerdì)
Amico mio ciao ascolta...
come?
Cosa ho fatto
per esser tanto agitato?
Devo dirti... una cosa... pensavo fosse un dramma...
appena adesso m'è successa
meravigliosa
per il mio spirito che era in lutto...
no niente di brutto
ecco...per la via ho incontrato la tua mamma!
Se la raccontassi che non è maggio
fuori per la via
nessuno cederebbe al mio miraggio
e riderebbero di me...sai amico mio
non sono Bernadette...
ma la tua mamma è molto bella
assomiglia tanto anche alla mia.
Vedi le mie visioni te l'ho dette
tutto in un fiato
ed in un colpo solo
e del tuo libro che ha pagine aperte...sappi
non le ho lette.
Davvero credimi lo sai io non sto mai in adorazione.
Allora? Cosa mi costa la mia deviazione?
Mi dici che posso con tranquilla mente
rivelare a questa strada il mio miracolo?
Che il miscredente che infila il dito nella piaga
non sta fuori nella ressa
sta genuflesso dentro all'oracolo nella messa!

Cuore di pietra.
Perchè tu lo devi dire a tutti
uno che è morto dove lo metti.
Il duro della pietra
solidifica la fibra muscolare
e il cuore batte come il piombo fuso
nel centro del pianeta.
Sono le rivoluzioni
che i sogni fanno fare alle nuvole tra le stelle
che ci segnano il confine alle speranze.
Ma questo è già il punto del non ritorno
se non polverizzerai il mio sasso.

L'inganno della sera.
E la sera assonnata di pensieri cambierà i suoi colori con quello della notte.

che dire
delle sere
che di tenui atmosfere s'ammantano
credendosi sincere.
No...
ma è il pensiero sensazionale
che non sia la sola oscurità
che trasmuti il colore del tramonto in quello della notte
che mi confonde.
La fatica
per essere angelo
incombe sgarbata il deflagrante desiderio
di un piccolo colloquio opinione e fantasia
sui segreti delle mosse della sera.
E se la sera vuole le sue anime leggère
la notte ne vuole i nudi corpi scomodati male.
I miei suoni morti al divino senso dell'amore
ritmano le parole rimandate in gola a spinte di fluido corporale.
La vera vita dall'inerte gas
in vortice di luce boreale
regola gli orgasmi
e se la ride
contemplando l'ultimo volto nato da portare via
con l'inganno dei colori della sera.
E del mio pianto.

Un qualcosa da lasciare...
Non si vuole mandare niente
mai
per fissare un ricordo di sé
uno
non importa quale
purchè sia scritto
non cancellabile
dalla memoria dell'eterno durevole passare del tempo
mai niente di inciso profondo
il più possibile
di sé
nella carta della storia
sino a strapparla
sino a toglierne i colori
e il senso
della verità
purchè sia
di sé
la vita la storia le mosse
i sentimenti...
non voglio lasciare niente di me
mai
che non sia un momento infinito scolpito nell'aria intorno a me
leggera
per il tuo sorriso
che non sia un ricordo eterno
di me
dentro
alla tua carne...

Avere una penna...
Vedi come il mare si allarga...
e il buio improvviso come si spande
...se avessi la penna me lo scriverei...
ma sono i pensieri che scappano
come i passerotti in volo
nello stormire delle parole...
dopo di me ci sarà
una parola in meno
o un pensiero in più
da scrivere
se ci fosse una penna.
Come i sassolini che sprofondano nel mare
i miei pensieri si perdono nell'aria.

Un bacio.
Faccio finta di niente...
mi giro...
non guardo...
Ignoro
occhi perduti
strade nuove
scombinandole per vecchie
- svio le mosse al nemico sperdendolo in scelti anfratti -
e stando alla finestra,
ridisegnata nel ristretto del mio ma aperto al sole
ormai avversa ideazione
ne trafiggo i vetri
arrecandomi danno d'aria alla riduzione ad illazione d'anima
poi
dopo tanti percorsi straripati in sfiatate corse
accorato cadendo con la paura
mi faccio male
in un tuo bacio.

Conversazioni 20.03.2012 ( martedì ore 15 e 03)
Amico mio
sto entrando...
in casa tua sento che stai cantando
ma
di fuori
per caso
stai guardando?
Canti per non cercare?
Vedi come tutti questi amici
stasera incatenano le bici
rinserrano le auto
come nelle comiche di Plauto?
Non si fidano di te
e del sagrato
e nel cortile
pensa
sino al punto da non far la carità
a chi
come te
rinchiuso all'angolo e all'altare
il pane non ce l'ha...
e senti senti lassù in cima ai tetti dove si sfiora il campanile
come forte ti suonano le anime a raccolta le campane
i din don fan tremare corpi cuori e rami...
tutti dentro li vuoi i tuoi vaneggianti trasformati spiriti
estasi per il tuo cuore amato...cruentis corda in amore...
ah ora lo so e lo capisco! perchè fuori i tuoi amici il cuore ce l'hanno duro,
lo sciolgono e se lo fan puro
amandoti dietro al tuo muro.


 

Qualcosa di straordinario.
Cosa potrebbe esserci
di la dal vetro
per lo spazio ristretto d'uno sguardo
della finestra.
Ci sono
arcobaleni
che dipingono l'iride agli occhi.
Temporali
che di nero hanno le nubi
ma che sopra salvano le stelle.
E forse potrei credere.
Che ci siano
movimenti nel mio cuore.
Un sorriso spento
e una candela al vento.
E il dispiacere
dei vuoti
che il mondo lascia
e che non si possono riempire.
Ma mai
uno straordinario amore.

L'attesa
Sala d'attesa ...
e dove raccogliere energie
paure condivise
come rare malattie
intese d'espressioni
che chiedono disegni dell'autore ...
e dove percepire
particelle d'impressioni
incontenibili molecole
come atomi in simildisintegrazione
prima di entrare nei buchi del futuro ...
in sala d'attesa ...
ci vuole del tempo a morire
nessuno ci va dietro
tutti si tirano indietro
uno sguardo cerca l'intesa
la speranza gettata oltre le mitiche illusioni ...
è sulla terra che barrico
dentro le confusioni di confini alti come muro
la mia attesa ...


 

Ciò che conta è l'istante...
Recedo
...non posso...
nel disagio della logica
dall'ascoltar grammatiche
nell'assemblarsi di sintassi
in un drink manhattan di parole
carichi in dizionari di quisquilie passate a peggior vita
rinfusa di cartocci in cambuse senz'aria d'osteriggio alle memorie
qui ci sta la congiunzione di ciò che so con quel che non m'importa
dei miei ricordi morti stecchiti in disorientati viaggi
su vocabolari da tre cani
mai stampati
e l'istante...

Allo specchio
Con un blister di diamanti al veleno in gola
prigioniero nel cielo
rosicchio tempo al bastardo che trama
silenzi invisibili anche al vento:
imperfetto peregrino dello scrivere
fuori dal mondo
seppur ubriaco divino
voglio vedere
il rimasuglio di anima da bisturi deridere il destino
come lo specchio una donna.


 

Le parole
Non scrivo
io mangio parole
non le conosco
non so dove nascono
se hanno radice
che affonda nella terra delle necessità,
delle mie parole
non ne capisco il suono sconosciuto
e di esso il nostalgico sentimento,
io non so
dove nascono le parole
dove poi vadano a soffrire
io non so niente di questo mio mondo...
io sto con le parole
per non morire.

Dna
Il riso diventa lacrima
quando il dolore non fa parte di me.
Sa bene lui
che sappiamo bene noi
di cosa si fondono le emoglobine
se fuori escono dalle vie
perchè se infilo un filo rosso nella cruna
rammenderò gli strappi alla trama
per indossare un'impressione di concatenazione.

Something along the Rolling Stones                Qualcosa lungo i Rolling Stones                                
So I would get into this story ...                       Così mi sento di entrare in questa storia ...
I think that penetrate                                      penso che mi penetrano
Long the Rolling Stones                                 a lungo i Rolling Stones
and if there is something in the path,               e se c'è qualcosa nel percorso,
are stones                                                     sono pietre
or eyes of someone who knows                      o occhi di chi lo sa
I do not know.                                                io non lo so.
They hurt your feet                                         Fanno male i piedi
and I will roll                                                  e mi si rotolano
because they have been placed there              perché sono stati messi lì
the stones                                                     i sassi                                                        
to mark the steps                                           per segnare i passi
and dreams                                                   e i sogni
and also those eyes looking                            ed anche quegli occhi che guardano
so                                                                 così
my soul.                                                        la mia anima.
I know that things are moving                           Io so che le cose si stanno muovendo                                                            
about                                                             all'incirca
but                                                                ma
I do not know                                                 non lo so
where.                                                           dove.
I have put the Rolling Stones                           Mi hanno messo i Rolling Stones
and eyes staring at me                                   e gli occhi che mi fissano
and even my sins                                           ed anche i miei peccati
and so                                                           e così
I think                                                            credo che
if later in this story                                          se entro in questa storia
there is something waiting for me.                    c'è qualcosa che mi aspetta.

Lucio Dalla.
Caro Lucio ti scrivo....
Lucio Lucio..
sei un grande...
un buono..
un giusto...
sei il divenire...continuo
e la sua malinconia
la malinconia dell'andare
inesorabile
che supera il momento istantaneo...
malinconia infusa sottile
e impercettibile
dal senso profondo di segreto
della morte...
della nostra morte...
Lucio Lucio...
enrico tartagni
http://www.ansa.it/web/notizie/videostory/spettacolo/2012/03/04/visualizza_new.html_127262650.html

L'idrovolante giallo
Qui il Mondo è
finito
esaurito
al confine
confusi i colori
ha lasciato libero il Tempo
di andare
...che insegua dove vuole il suo tra le stelle...
la Morte sta bene ovunque
dappertutto sta comoda
dappertutto brilli una luce
da spegnere

esasperiamola io e te
amanti
di ogni cosa che non c'è
mostriamole i nostri nomi sopra il mondo
scritti di scie
ci cambieremo i vecchi coi nuovi atomi e molecole
volando di giallo idrovolante
tra cielo e mare

io non avevo niente da fare
ho costruito un sogno tra cielo e mare
a forma di macchina leggera come ioni
un idrovolante segreto alle visioni
giallo da regalare.


 

Il marciapiede
Questo marciapiede
non è
uno spazio da riempire da solo,
è un'idea,
esiste
per me e te,
è una striscia di mondo tanto lunga
ma cosi stretta
che le nostre spalle si sfiorano
le nostre mani si toccano
le nostre anime si stringono
questo è il mondo del breve marciapiede
e non camminiamo da soli
per andare a riempirne gli spazi
la in fondo...


 

Particelle come Quanti
Costruiamo particelle piccoline da ingrandire al microscopio da in-castrare l'una all'altra per farne belle costruzioni come un falegname taglia il legno lo pialla e ne fa un mobile dal legno come un fabbro che incendia una fucina e dal ferro incandescente ne fa chiavi e lucchetti e ringhiere con il ferro ma...
i bambini...
ma, i bambini sono belli
se riempiono di gioia l'aria di passaggio
e il cuore
di grida buttate là
...sospese tra sorpresa e pianto...
degli altri grandi vaneggianti vaganti spiriti?
Vite temporanee dislocate dalle menti
e dall'andare destinati nel futuro
ad esser particelle da disperdere nel mondo
...i sorrisi che rilasciano sono quanti...
io mi chiedo silenzioso ormai impuro:
non saprei
se sarà regalo prezioso
se di quella gioia
ne resterà
e quanto.


 

Una coperta per il mare.
Come si ricopre il mare con le stelle?
Facile come pensarlo
e sapere
che lo sanno fare gli amanti con i baci.
Dove si ricopre il mare con le stelle
difficile il pensarlo.
Non è breve il viaggio
e lungo il passo
per passare un mare al buio
senza stelle.

Destini - destinazioni...
Dove posano le loro brocche
le donne delle sabbie
che dalla sete inondano i deserti?
e dove i bimbi
si riparano dal sole
se le notti dei deserti
non portano respiro alle anime che non hanno confini?
le notti sono quelle
esattamente come furono create con le stelle
e i corpi
i corpi sì sono quelli
che nessuno mai immaginò di dover coprire con la Terra
dove andranno gli uomini
che attraversano le sabbie
per incontrare il mare
se non ritorneranno dalle donne con le brocche?

Fine (di un foglio bianco che ha raggiunto lo scopo).
Un filo lo solleva d'improvviso in invisibili sospensioni
e la vita a un foglio bianco di malandata carta
dal vento della strada viene data fin dove si concilia al male.
Sorvola sbatacchiando dei finestrini le introspezioni
trattenuto nella linea dalle macchine integrate all'esistito.
Si dispone ad esser scritto dagli sguardi intuìto
fino ad esserne stracciato moribondo irrazionale
come l'ultimo raggiunto suo vergine pensiero di siddaharta.


 

Conversazioni 27.02.12. Lunedì.
Amico mio  
sono travolto...
da che?
dagli avvenimenti!
Le tue croci verniciate al sangue m'hanno ucciso i sentimenti
sotto di me è passato il treno
d'occhi vuoti
di livido dolore era pieno
ho spedito un telegramma
ho chiamato la polizia
m'ha tradito
aperto il mio costato
per guardare ciò che ho rubato...
amico mio come di.cí?
Spesso non capisco il tuo dialetto
e tu su di me ti sollevi con troppo sospetto...
no dai stai un po' buono zitto un po'!
mi confondi
dammi solo degli spunti
lo sai quanto mi manca la mia mamma
                 sono solo
e tremo quando parli sembri un tuono
e quasi tutti i miei pensieri coi tuoi peccati me li hai unti...
eeh ... cosa sono le cose che mi urli?
Mi cacci via? dal centro di casa tua fossi un mercante?
Dunque sarei cialtrone e pensi che io ciurli?
Dalla tua passione volevo regalarti un mio ricamo un canto come Dante
ma ok e alla fine così sia
tutto risolto nella tua malinconia.
M'infondo di tristezza, massìdai, come si dice, in fondo ai pozzi neri gridati all'universo:
dagli amici mi guardi Iddio...


 

Discordanze
(ad una dea)
Occhi di rugiada
guarda le mie mani
vedi
non stringono niente se tu non mi dai le tue
e non trattengono i granelli della sabbia
che s'appiccica nel tempo alla pelle...
occhi di diamante
taglienti
i sedimenti
le argille che intasano il cuore
- se non vedono non guardano
non ne hanno il tempo -
occhi della vita
i tuoi occhi sanno carpire
nella luce o nel buio
ciò che c'è
e si trasforma
sotto e sopra le astute stelle
come gli oceani dell'assurdo universo
spostati dai suoni stonati del mondo
nelle discordanze dimenticate...

Discordanze
(ad una dea)
Occhi di rugiada
guarda le mie mani
vedi
non stringono niente se tu non mi dai le tue
e non trattengono i granelli della sabbia
che s'appiccica nel tempo alla pelle...
occhi di diamante
taglienti
i sedimenti
le argille che intasano il cuore
- se non vedono non guardano
non ne hanno il tempo -
occhi della vita
i tuoi occhi sanno carpire
nella luce o nel buio
ciò che c'è
e si trasforma
sotto e sopra le astute stelle
come gli oceani dell'assurdo universo
spostati dai suoni stonati del mondo
nelle discordanze dimenticate...


 

Tre millimetri al giorno
Scrivo veloce
della strada
data in esercizio d'uso
dove io lavoro per il silenzio
ma cammino nel rumore
senza dare risposta
- la domanda serve per battere sui tasti ed eludere la risposta -
esanime
io mostro
guardando in su
il contrasto
al mio passeggiare
...tre mm al giorno...
senza voti
per essere esaminato
al primo cielo
su una luna di fuoco...
eliminare il gesto
trascritto in note con parole corrotte ...
eliminare le parole...


 

The Night
La Notte -è perchè in questa cosa nera
che mi apre le sue piccole porte roteanti
per chiudermi nelle sue pareti
senza quadri senza finestre
senza respiri
che mi tiene all'oscuro delle sue parole
che io piango?
oppure
perchè la notte che non mi è mai nuova
mi sorprende
con il suo silenzio che tutto sa?

L'orologiaio
Tutte le notti
passa l'orologiaio
dicono che
bisogna tenerla in carica
la sveglia sul comodino
in funzione meccanica
pronta
tra la sera ed il mattino
a misurare il tempo
a scandagliarne i tempi
e le percorrenze...
a verificare il ritmo
e i ritmi
che le anime usano
per muoversi nel tempo...

Divisionismo
Qualcosa
mi dividerà
la luce dal corpo.


 

Andiamo a Brno.
Però
il viaggio
che inizia nella sera
invincibile di luci
lievi nella bruna
e gli occhi
liberati
che puntano le guglie dei castelli di Moravia
e le nostre mani
tremanti  
che manipolano lembi dell'anima legati
d'insostenibile leggiero desiderio
d'essere fragili come il vento
che ci portano quei racconti
vissuti tra le trappole del tempo...
non saremo noi
a perdere memorie
saremo invece fiaba
come un canto in primavera
tra i muri
di Brno...

Doctor Who
Dimesso viaggiatore del Tempo
cercavo trame invisibili per estinte razze sognatrici...
quando c'è stato
improvviso
lo stacco temporale
un play back mancato.
Sconcertati i punti di coniugazione
disloco spin-off d'abissi derivati in perdite di memoria.
La luce interrotta cerca ossigeno nell'aria
un fuoco ferito mi vacilla sul viso
l'ultima fiammella vago bordone
tra spazio e pareti ferrigne
mi brucia i capelli agli ultimi pensieri
e se la voce nei discorsi scritti
disfunzione alle parole
fuliggine di stelle
s'infila su alla rocca del camino
è per ritornare in congiunzione
nel profondo del suo lontano Tempo


 

Alla vetrina dei libri a rimirar il Balenciaga's book
Balenciaga in vetrina coi suoi slanciati tagli...
star davanti alla vetrina a guardar riflesse in volo le parole
facile innalzarsi con le ali delle aquile
rari uccelli irriverenti in stile duraturo
tra contrade chic strade alla moda
con tanto charming impastrocchiato d'ex candida neve
e quando nel parco nazionale che ci passa l'uomo della pioggia
di Balenciaga rinnovarmi la linea dal bavero al risvolto
ma non sono gli uccelli dell'America già estinti
l'irriverenza della visione da display
è il sogno che si protende oltre i segreti archivi
più in alto del volo delle aquile


 

Gocce d'acqua.
Se dai tetti
cadono le gocce in testa
in assenza di peso
qualcosa vuol dire
esempi di benedizioni
di là dove da sempre le stelle stanno a guardare
uno in due
siamo uno
fondazione dei nostri universi
in enduring
non cancelleremo il passato
con gocce a rischio di acqua benedetta
perdute dal Sommo della casa

Conversazioni 16.2.2012
Amico mio ciao...
ho visto la tua porta aperta e scusa la mia ansia blocco da dolce vita
fuori fa un grande freddo sulla strada verso casa
mi si gelano le dita il cuore non mi ascolta
il sangue mi si è fatto ghiaccio
...ma che facce là nelle strade costipate...
pulsioni inconscie in lunatico caffè
non mi lascian tracce
chiuso disattento
irrilevante ai fatti
vuoto di un sorriso che mi sorprenda
sarebbe come se cercassi io un pertugio in quelle...come se...con lucida follia
avessimo tracciato lunghe linee rosse con il sangue delle nostre lune nere
come se tutti noi si patisse del torto della vita.
La tua casa è grande è accogliente...lo è...vero?
è come quando in un rifugio sento il caldo che ritorna nelle vene
e forse... un po' d'amore...
tutto messo agli atti amico mio qui con te già mi sento risorto per amare
sai che faccio...
come dici? chi sarei io?
Ma...ecco...non saprei oh!
ma che freddo fa qua dentro!


 

Amore nella notte
Ci chiediamo
se la notte ci racchiude
genio astratto
che tutto vede e sente sotto la pelle
e delle lenzuola sfiorate dai sospiri
ne ricopre il morbido candore
ci chiediamo
se cadremo nella trappola dell'amore
sospesi tra nuvole stelle e sogni
attraversando mondi senza luce
illuminati dagli abatjours dei nostri baci
ci chiediamo
se al ritornar del giorno
non sia meglio restare assenti dalla vita...

la foto è del Signor Yuri Faeti di Cesena


 

La neve
La neve....se la fisso
è perchè la neve...non lo so...
non congela i miei pensieri
li ricopre
e li mantiene sospesi e tesi
senza respiri
nell'aria gelida che condensa sguardo ed anima del corpo
immagine leggera
impressione
di una attesa tra le gemme che il bianco mi regala
come un manto
e la tua pelle...la tua pelle ecco come la ricordo...
è questa neve sulla terra
sotto c'è il caldo
di un desiderio che non soffre il gelo
il freddo scorrere di figure tra le ore
e dell'inverno
invece
ama contarne i giorni...i tanti giorni...ma lì...
ecco...io credo ma lo so che le sue ore...
si
hanno la fine dentro al giorno
come la neve sotto al sole di una primavera...


 

Gli Immortali
Di paradosso
e con prodigi
spezzeremo il tempo cattivo
ricostruiremo
il transito tra universi stenopeici
arco voltaico
d'elettrica luce di un deserto di stelle
e tra gli dei
noi
tracce di vite consumate
in sabbie d'ocra
e cipria
occhi
fra i numerosi mondi
in tutte le galassie discendenti
e dei pianeti ciechi
noi
microsfere dell'immaginazione
viaggiamo lontani nelle sere
infiniti
a disintegrare gli immortali
che strisciano
nel tempo...


 

L'umanitàè scomparsa
Strisciavamo sulle sabbie
e costruimmo una città nuova
nel cuore della bufera
fra scienza ed illusione
ma
angeli dell'inferno
restituiremo i regali
delle spiagge d'oro
e con le sabbie intanto
scriviamo
per ricordare quel che
amiamo


 

Conversazioni 6.2.2012
Amico mio ciao...
aspetta và!
sul tuo tappeto spolvero le scarpe...
...sono in ritardo si lo so scusa non lo farò mai più...lo giuro
tu lo sai oh quanto si lo sai che io sempre ti giuro...
però fuori da questa tua porta
proprio là!
ho penetrato follia compatta
un mondo disinvolto dalle tue stelle
duro
non per le tue stelle
del disordine di fuori
di convulsioni dentro
musi lunghi occhi rossi di scompensi
labbra cieche mordicchianti rabbie vecchie
pianti
al muro
anime ho...oh! si quanto nere d'oscurate profezie
serrature
già messe a rinchiudere il futuro...
come amico mio?
Tu hai il tuo cuor trafitto?
   Anch'io...il mio...

Le mie strade.
Con questi giorni tanto bui
in queste strade illuminate dalle luci della notte
io non passo inosservato
girando il mondo
all'incontrario rigirando
ho imparato...
riconosco
le strade che ho da fare
hanno un nome
e dicono parole
che sento dire:
- abbiamo qualcosa che resiste
all'usura del tempo
una statua
una madonna
un respiro dietro un grido
un'immagine...
ma che sia amore! -
Oh! io...
io non so dove ho perso una cosa...
dove prendo le mie cose
dove ho perso la mia rivolta ideale
dove all'incontrario rigiro le mie idee
quando parlo faccio fatica
a capirne...la strada e dai suoi segnali
la sensazione è quella di un gran male...
Le mie strade hanno un nome...
...........................................

Nebbia
Non chiedermi d'esistere
non voglio perforare i punti alla paura
tanto lo so la morte la mandi tu
aspettando di carpire un po'
tra le onde in questo grigio
gli aspetti al tuo pensiero
come si fa
a spiegarti che se le donne li descrivono i pensieri
io ho aspetto ed occhi che non passano nel buio
è densa la tua nebbia
senza movimento
aspettando di capire
descrivo i tuoi occhi col mio cuore doloroso
stringo le tue finte e le tue ombre
nebbia nata dalla terra
io no non fingo la paura ne sono trafitto
e se fosse soltanto un mio destino me ne andrei dritto
come si fa a spiegarti che se io mi agito
è perchè sei sottile nebulosa che mi fa volare
sei fosca bruma che mi fa smarrire
fingi almeno di amarmi
poi non chiedermi d'amarti...


 

Granelli di sabbia
I miei desideri dai sono galassie
stelle sparse
granelli di sabbia
a ridondare onde di ricordi...
vorrei in fondo dirti quanto
nella forza durevole del tempo
navigare fra le tue gambe
delizi la mia mano
e diventare cioccolata fusa fumante
scanner darkly
che non si contiene nella tazza
rielabora nel tempo il senso transitorio dell'amante...
...tutto sposta in fondo le mie misure accanto a te
mi urli - dentro al cuore sei perfetto -
succhi miele dal fiore piantato sull'altare...
senza pericolo di rinvio
anche se tu sei pazza dea
modello d'acrisia nell'universo
puoi se vuoi dirmi col tuo fiele
che non te lo metteresti mai nel letto
un oscuro scrutare
un granello di sabbia
un concetto d'esausta melodia dell'aspettare
a insidiare la tua rabbia.


 

Cosa nasce sui bastioni di Ravenna?
I guerrieri della città alzano barriere
a disorientare i sibilar dei venti.
Meraviglioso
che da un orchidea nasca un fiore
e se dall'acqua le donne tiran fuori i figli
è come se i giorni fossero regali dai miracoli.
Sui bastioni delle mura imbottite con la terra
gli uomini trapiantano viti e cipressi.
Gli inni dei bambini
svoltano gli angoli delle strade
semplici come i voli d'aquila.
Le donne madri e figlie
corona al sole
piantano fiori nei giardini
giade nelle pietre
geniali intuizioni di leggende
generando un'orchidea.


 

Conversazioni 27.9.11
Ciao
mi vedi?
sono qui a pensare...
come dove?
qui sul tuo sagrato pressato di preghiere
come a cosa?
leggo la tua vera luce
che illumina l'uomo che la guarda...
eh!
devo venire dentro?
inginocchiarmi sul tuo rosario?
ok... come vuoi tu
sei te la legge ma ti prego parlami d'amore :-)
non di silenzi prolungati di lontano
ok... prepara qualcosa d'inusitato
in terra in cielo in ogni luogo
sto arrivando a contemplare
il tuo divino stato...


 

Metafisica la Vendetta
E guardate che la Notte
ci viene addosso...
Mondi in metafisica
spinti ai limiti del Mali...
tutti voi corpi
che mi venite addosso
dopo il dopo
guardate che
quando sarete morti
gli angeli re
se la rideranno di noi
e c'è ancora da dirvi
dei voli transiderali...

http://www.youtube.com/watch?v=6scY41SGUFQ

Una notte.
Una notte condivisa forse
era in un mondo diverso
...che sia un distante ricordo
sia pure
un semplice cenno di mano...
si scioglierà
falsa apparenza
come la schiuma che copre il mare
come il profumo che emana un fiore
come la corsa del corridore
come il colore del pittore
con la luna e con le stelle
un soffio condiviso
come una favola illusione...


 

Ulderico De' Barbiani
C'era un tempo lontano
sognavo di combattere un'armatura
poi vidi nell'elmo gli occhi del guerriero
all'interno lessi il pensiero
l'indossava per non morir d'arsura
cercava di salvare ciò che aveva al centro
un bacio di fanciulla
la malattia che lo conduceva al nulla
la spada nel fodero riponeva dentro
e i suoi occhi pregavano piano.


 

Ci amiamo tra le mura di Alidosia (con Bergson in mano)
Mi muovo
intuizione
ci muoviamo...
in ordine nei nostri disordini segreti...
cambiamo il caos di tutti in ogni caos
l'amore nostro non ci regala preferenze
e passiamo estetici
al soglie del tempo...
slanciamoci al presente tra le braccia
dentro c'è la vita
per non perdere il futuro...
io...
te...
cosa crediamo che sia la logica se non speranza nel migliore?
stiamo qui e guardiamo
stesi sull'erba
o galleggianti sulle distese dei mari
con le acque di tutti i colori...
brillano le onde
che ci sprofondano le stelle...
esplodiamo d'evidenze
io e te
fluidi in movimento spontanei di mutamenti istantanei
...oh quanto saggio è intuire che
siamo bolle
di un grande respiro...
ci muoviamo in dimensioni
che ci sollevano fino
all'ultimo segno.


 

Emarginati
Bisogna farli uscire
da quel loro guscio
lì si sono rinchiusi
sbattuto l'uscio
tutti insieme
coi pregiudizi
il modo è che anche loro
sono entità di questa esile civiltà
ci sembrerà sempre più utopia
parlare di progresso
di benessere
di amore
delle anime in terapia
quando ancora popolazioni
devono imparare la lingua...
da parlare

Sessualità
Il sesso descritto com'è ancestrale!
si insomma del tipo animale
ma tu sei invece come un musino piccolino
che si sporge dal suo primo carrozzino
come l'erba che cresce intorno al fiore
per salvarlo dal calore che sprizza fuori dal sole
come una parola che t'accarezza lieve
come quando sull'erba si posa neve

Antitetico.
antithetic
antiteticità
fine hate crew
equipaggio alla fine dell'odio
so break yourself against my stones snuff
così voi v'infrangete contro il mio fiuto delle pietre
like a shine
come una lucentezza
why today really love you're my first thing
perchè oggi ti amo davvero sei il mio primo pensiero
time dimension love
dimensione temporale dell'amore
roots planted in the days of blank pages
radici dei giorni piantate in pagine bianche
not relevant antithetic for writing the final where I was before him
irrilevante antiteticità per scrivere i finali dove sono stato prima di lui

Scienza, l'altra faccia della Poesia.
Caos...o niente...
Elevata impotenza principio delle cose
piccola ratio perchè tante...troppe...parole sono inutili come i puntini che ci...uniscono.
Cosa siano quelle luci intense io non riesco a immaginarlo se non rallento il passo.
- metto occhiali neri per evitarmi il dolce ed il trapasso...
Non posso trascinarmi peso contro peso a considerare lumi incantati o freddi se vivo in aurore boreali incatenato.
E nella divina invasione d'onde di mare invisibili a terre e spazi galleggiare se io ho un mondo da salvare.
Poichè lo spazio-tempo nell'inserzione molecolare non trasforma l'intimità radicale per divaricazioni
- l'esplorazione induce al quesito...
nelle percezioni possiamo intenderne gli impulsi dimensioni divulgate dai tanti cieli conosciuti...sconosciuti
- notizie d'amore trafugate...
contatto nel sogno alterazioni del piano inconsueto attorto su se stesso
ardito di complessità come strumenti musicali
e non abbiamo abile spazio nel buco nero nel suo quanto simultaneo
- movimenti sincronici labiali...
neoterismi dei dubbi dicorìe apparenti da un punto all'altro alieni al tutto non evaporazioni d'appuntamenti
- altro che sincero intendimento d'ucciderti altrimenti...
nè dentro nè fuori nè ora nè avanti nè dietroènclisi nei vuoti gravitiamo di vertigine
viviamo rilasciati senza percezioni e ci portiamo dentro quel che non esiste
in poesia rimata dai padri delle patrie e dal vate che vergine persiste
in un anonimo Aldilà.

Il restauratore
Mi descriverò
qui di seguito:
un tratto punteggiato
linee e iter-secazioni
emoticon e faccine 8-)
sorridenti piccoline le porzioni
led luminescenti ammiccano
gocce dal gateway che la tua mano tocco...
insomma vado a letto a mezzanotte
come un uomo in frac...potente abbigliamento per le rime...
la tempesta d'idee in home page mi si comprime
e manco apro la luce all'abatjour
mi soffonderebbe occhi pareti e luci blues
che me ne fò...
clik al nokiaaipòd e...dammi ore cadenzate...
astronauta in camerino già galleggio tra le stelle platinate
formattato planetario arial font musica rock
questo è il mio cosmo ormai d'i Tunes
equilibrista prigioniero della fune
alti cieli io non ne avrei
e non so se ci starei
...da Starman non ci starò...
tanto è micro la mia supermentina
>>>lattraversopiùvelocediuneinsteininparticellaginevrina- - ->>>
Restauratore cibernetico in consolle
hacker emulatore da dominio in folle
tra luminosi tablet a tasto retrò
ti salvo sul comò.

Paradiso
Cerco un Paradiso...
...un tempo in ogni cosa...
...cerco un grande approdo...
rivorrei
gli spazi...che m'importa grandi o piccoli...
cammini dentro al verde
una faccia per guardare
la sera prigioniera su nel cielo
...la ricerca che si perde...
...non aprir bocca con la malinconia...
...ti lascio stare dai...
e chi mi copre di stelle come un telo.
Scappare
dalle strette dalle strade immaginate
liberarmi degli strazi
dagli stracci
dai racconti
dove inchiodo le parole e mi c'intoppo
...splendo di più qui meno altrove...
dove scanso il tempo... curo la mie rose...
per ritrovarmi io solo nel tuo viso
cercato riflesso di un Paradiso

Il richiamo della foresta
Voglio Zanna Bianca...
dove finisce la mia vita di foresta
ti spiego le nuvole
non puoi andare sempre a musica dura
ad heavy metal e sepultura
nel cielo puoi anche volare a nuvole di rock
e tra gli alberi correre come fossero giorni di festa
amare sempre odiare mai consumando zampe e suole
mistero nelle nostre orme nelle notti
e tra i nostri occhi primordiali
capolavoro dell'amore
dove inizia la foresta
se il mio amico è
Zanna Bianca.


 

La schiumina nel caffè
Che bella la schiumina del caffè.
La mattina la macchinina insieme a te
mi prepara bollente la tazzina del buongiorno
e io respiro la tua aria che mi regali intorno
e tu respiri coi miei baci sulla bocca
poi fingi di amarmi perchè il tuo cuore non si tocca
e la meraviglia è
la tua filosofia
che dalla mia mente tutti i pensieri scaccia via
perciò io amo guardare il cielo
steso sul tappeto quasi fosse un velo
mentre soffia il tuo vento su di me.
Che buona la schiumina del caffè.

Rivoluzione
La Terra intorno al sole.
Nebbia fitta
prima luce
in nebbia fitta
scheletri sugli alberi
non si spostano
i punti promessi.
La Terra sotto il Sole.

Fili d'ombra
Fili
d'ombre
nelle crune...
nel Sole
i colori
hanno confini...
non sempre...
sbiadiscono
in Natura
non sempre...
nelle albe
dei mattini
nelle sfere
nelle Lune
hanno pure
sfumature...
sempre sfocata
la lontananza
inganna...
è
di fili d'ombra.

Fame dell'Anima
Sfincetta sfincione
della fame sollievo!
Come una volta c'era
un Credo
credo
ho tanto bisogno
di salvare un amore non custodito
di salvarti...
uno stile alla mente
che mi salta
che sfila la fila ai comandamenti
un'elemosina
gratis
sotto ogni forma d'elenco
terapia dell'anima
un'agopuntura ai punti dolenti
da fare...
Cristo si cura di ciò che gli viene cavato
ho bisogno di un altra resurrezione
e forse è così che devo amare

L'arrotino
Leggero sono
per leggere i libri all'arrotino
dicono
lo sanno fare tutti
ma poichè mi son sbagliato
lui sa come la lama delle lingue s'affili
a cominciare dal pedalare sulla ruota
sarebbe come leggerglieli all'arrovescio
perchè lo san fare tutti...
sono pesante nel discorso
e capirlo m'è il difficile
da saper rifilarlo
all'arrotino.


 

Concordanza di odori
Odore...
tavolo delle presenze...
il tuo profumo ed anche il mio...
Tu, dolcezza e tentazione...
mi parli di morte che non sia vita
e di vita che sia morte...
pungono le punte delle cime delle fiamme dell'inferno...
conseguenza...
croni del tempo
sensazione non estraibile
non databile
impersonale senza impulsi...
cosmi ne sorvegliano gli anni
efori noi
stiamo qui a guardarne il ripido pendio
per noi
non esiste conseguenza...
...sweet meraviglia nello stupore del capire...
niente
non esiste
niente
non inizia
vita non finisce
di vita c'è solo...
conseguenza...
e non è detto sia sbagliata sensazione
metafisica personale modificata di coscienza in anteriore...
concordanza...
sul tavolo il tuo profumo accanto al mio...
Odore...

Pettirosso
Morbida neve viene.
Terra bianca coperta.
Stupito il pettirosso.


 

Sciatusc
Sciatusc
color ai pensieri
formabili desinenze dell'amore
devoto dicco nel tuo bosco
desueto di destrezze in miseria sconsolate
cito desquamate parole da dettafono
terapia dell'anima
...solo un po' più solo...
alla meta
scolorata
col candore dei capelli.

Contesto
Nella neve.
Aprimmo il nostro giorno.
Compimmo il tragitto.
In silenzio.
Alla taverna
danzavamo
felici
nella trama.
Il sesso si potenziava
sul sesso.
Ballavamo
orgogliosi di contentezza.
I sessi si comprimevano
in tessuti di se stessi
Non sapevamo perché.
La Bellezza inganna
ma è attraente.
Come la giovinezza.
Come la tua ragazza
di gioventù.
Speravamo.
Poi si udì lo sparo.
Tutti.
La musica
caduta.
Con le sue note
morì in se stessa.
Il sangue diventò
pista da ballo.
Con pietà.
La strada del ritorno
è sempre la più lunga.
Finimmo il tragitto.
In silenzio.
Con pietà.
Chiudemmo il giorno.
Aprimmo la notte.
Nel buio.


 

Viaggi...
Lassù
un pozzo
e alla finestra della notte
due stelle
un altro mondo
altri viaggi
da cominciare
di file ai miei capelli ne sono perle
e non posso...o posso :-)
riempire gli spazi
tra l'aria
e le mie righe
di ripide esplorazioni
extramurali
da lucidare
negli specchi personali
...sento vuoto il mio motore...
viaggerò tra i nostri punti
fintanto che transiteranno
dal mio pozzo
...i sogni il mio rotore...
Laggiù
vedi l'esplosione
la luce che va via dal suo centro
l'emozione
del velo attento
a diffondersi di sera.


 

Buon anno 2012 a tutti...
In st'àn chi què
i'à da murì tòt
i bèl e i bròt
e ch'is fàza nèca inculè!
e tòt i sùgual ch'i'èra infèna a'ajìr una pruibiziòn
à ì sì magnè a Nadèl par divuziòn
e pù una bòna vòlta prèma cùs fàza sera
da e sendìc a e paròc d'è e dòm
ins'à d'afughè int'una nùvla ad fòm
acsè as libarè ad tòta stà cacarèra.
Fàta da io me stès.

per la traduziò consultare il dizionario Ercolani...oppure telefonare a Tonino...

Pianeta proibito
Pianeta proibito
rendimi ciò che ti prestai
delle agitazioni non ti ricordi
eppure
fingevi d'amarmi
proibiti
sono i colori che mi stordiscono
i profumi
avvelenati
mi hai rubato tutto il tempo
ne avevo poco
e ne hai ricoperto gli spessori
coi rammento nei corridoi
ah ma no! sono rammendi!
ai perduti giochi comunicanti
e nelle crepe ai muri del tuo correre in avanti
ridammi ciò che mi hai preso
di nascosto
e tra le stelle
me lo mostri
lei è
il mio
pianeta proibito...


 

Scricchiolii nel buio della notte
Il male grande
è lo stupore nella morte
concentra le paure
agli angoli dell'ombra
scricchiolii
nel buio
prigionieri nelle crepe
del suo regno
mi piego nel pli è
e non m'importa
di parlare
di un domani da vedere
...semplicemente niente...
senza dimenticare
di volare
nella stanza
ai confini del suo mondo
scricchiolii
nel buio
sono i legni
che cambiano le forme
e i rumori
sono tuoni
dalle stelle
cambiano
la paura del mio cuore ...
correrò...
corro
ad occhi sparsi
nello stupore della morte
dormirò...
dormo
di scricchiolii
che cambiano i miei sogni

Relazione Finale
Rendiconto.
Viaggio: finito.
Si vive
di sotterranei sconosciuti
consunzione
al cupo cuore della Morte.

Uomo alternato
Se ne deve proprio andare
l'uomo alternato.
Imbriglia i fulmini
le rotte temporali
in superluce viaggia
esce dalle galassie
dai cieli di Saturno
contemplante in variazione
in senso opposto.
Avrà bisogno di un celeste amore
per ritornare tra i suoi sogni
e nella borsa dello spazio
il raggio laser
ad intagliarsi il trono.
Vivendo in armonia
in paralleli strappi
in campi aperti
tra le stelle
imbrigliato...
i think but...
io non tornerò
mai più.


 

Giurista.
Senza cuore
senza anima
senza dolore.
Dio ci assista.

L'oca di Natale
Ohè Natale!
La neve cade!
Dove è il Babbo?
Non si vede...evade...

Io ho un vicino di casa.
Il mio vicino ha un bel cortile
sembra campagna con della terra e piante rade.
C'è la neve sulla terra e tutto è bianco e in stile.
Lui ha freddo è stanco vaga e pare in crisi
solitario coi suoi bragoni lisi.

Il mio vicino ha un'oca bella, Biancaneve il nome.
Bianca come una stella e della neve di Natale come.
Tutto è in bianco nella terra del vicino.
C'è la crisi, di Natale, e Bianca non c'è più...
...miagola triste solo spaventato quel micino...
ed io dalla finestra guardo in giù...

E' tutto bianco il mio vicino
fuori nel cortile steso sotto il freddo del suo male
...rosso di un bicchier di vino...
sulla terra di Natale.


 

Un Amore di Natale
Dei...
tuoi vergini pensieri
non parlarmi
se vuoi
dimmi
che mi stringi
che mi ami
forse
se mi porti dove tu stai
dei...
tuoi amori
mi potresti dire
ma...
solo
quando cade neve
e se il caldo non torna più...
nel notturno sfumato
innevato, forse,
con le tue parole
mi puoi parlare...
dei...
dei tuoi passi
non parlarmi
sulle impronte
che hai lasciato nella neve
ho già tracciato
la mia mappa di Natale
forse
malinconico
se ti raggiungerò
mi potresti dire
dei...
dei tuoi pensieri
da Biancaneve


 

Sogni nelle mani.
Non sono mai
la stessa cosa
i sogni
come le mani
che ne colorano
le onde.


 

En espoir Dieu
Sono le luci che si spengono
che mi lasciano i segni
Critico il tempo passato
ma io non ne ho colpa
Qualcuno mi possiede
nei miei terminali nervosi
L'argento sui pensieri
l'oro nel retrò...ma...
non ho tempo da regalare
devo dormire
La mia Donna
sbatte il Tempo
con il suo, io...
io la subisco
Vedi-guardami
amore mio
sono sceso
porto la bicicletta a mano
sul marciapiede del domani
Chino la testa
edè il peso
che mi sovrasta
in questo spazio...
Dovrò pur dirlo
prima o poi
...a Dio...
che questo tetto
alla sua Chiesa
spiove un po'
Vedo nello specchio
Edè per tutto questo
che io non c'entro
in tutti i paragoni
che Lui fa
Dovrò pur dirlo
prima o poi
guardando nello specchio
en espoir Dieu

I Dirigenti.
Che anche i dirigenti
io li vedo
dalla finestra sul cortile.
Stanno in pigiama
come in un cinema all'aperto
a contar fringuelli
a becchettare solitudine
sotto le scaranne.
Hanno odor di morte
e cianfrusaglie
stantii
senza felicità in trascurabili momenti
da vita chiusa
in casa
o fuori nella melma.
Senza poi cambiare
i fiori secchi dell'ingresso
e innaffiare
quelli del terrazzo o mai camminare nei sentieri del giardino.
Fluidi tumorali incancrenite prostate e genitali.
Che anche chi dirige le anime ignoranti
sopra alle luride mutande
mette lo straccio del pigiama
per nascondere la vergogna dell'esistere.
Diaboliche sedute
tra le sedie rubate ai tanti.

Messaggio d'Inverno.
Messaggio:
si chiude il messaggio
. off
.
.
.
. clik
.
.
.
. on
si apre il messaggio:
...............
il desiderio che hai è quello mio...
lo chiedi?
lo sai...
il mare d'inverno è fatto di ghiaccio
ne posso cavalcare immoto le onde
il desiderio che ho, lo so:
sciogliere il male che m'inchioda all'inverno...
.....che male che ho....sto morendo...
pausa d'amore...interrogo la forma che assumi...
sei speranza?
lo chiedo...
io non lo so...non posso saperlo...
anch'io come te, anch'io ho il mio viale...
assume sembianze, non te le sto a contare...
a raccontare, perchè i suoi fiori sugli alberi cadono ad ogni stagione...
li guardo, sono lì per terra...ù!
come me...
raccolgo un fiore e non sei te...
tu sei lassù nei viaggi del cielo...
. up
io sono qui...qui di sotto! e sto morendo...
...... limits end...
chiuso messaggio...
. off

Ballerini di Tbilisi
Noi
abbiamo fatto
una guerra di contatto
rovesciato corpi
e lenzuola
di un letto sfatto
bevuto acidi caffè
in addolciti acini d'amore
astratto
e danze
attorno al pensiero letterario
come un respiro
di poeta
sguardo fiero
da dama di Georgia
e di guerriero
noi
abbiamo ballato
sul pavimento
ridotto a sfera
scivolando leggeri
armonici eleganti
ballerini di Tbilisi
sul soffio pervaso della sera.


 

Riparo dalla tempesta.
Ho risposto a te sulla mia pagina.
Ferita la vita verde.
Da qui l'unica salvezza.
Lentamente ma inesorabilmente sale.
Dove l'amore è il tuo amore.

Ferita una nuova vita.
Da qui l'unico sogno di salvezza.
Ascoltate fin dove si diffonde la sua voce.
Notte malinconia offuscata.
Dove l'amore è il tuo amore.
_____________________________

Shelter from the storm.
I responded to you on my page.
Wound life green.
Hence the only salvation.
Slowly but inexorably rises.
Where love is your love.

Wound new life.
From here the only dream of salvation.
Listen to how far he spreads his voice.
Melancholy night blurred
Where love is your love.


 

Wireless
Dalla vita
ciò che è dato
è il lungo sonno.
Nei condom di condomìnio
si rubano i minuti
ai dubito di te,
negli ambulatori
se non ricordo male
si aspetta
e poi si muore,
nelle case
si rompono i servizi buoni
di chi si voleva bene
e sulle strade
si va a camminare
per trovare
senza cercare,
io
nel mio wireless col tempo
raccolgo minuti
a credito di me
rubati
al sonno della vita.

Linea
Su una linea
di feedback
un orizzonte
raggiunto
per attraversare
un deserto
...amica mia lontana...
la tristezza m'avvicina
il pensiero
al male del mio cuore
per attraversare il mare
per giungere nel cielo
per far cader la pioggia
e sotto
dichiarare che ti amo
sulla tua...
...bella la tua pelle...
sulla tua pelle
facile da amare
ma
in mare
io potrei annegare
sbagliare
sulla linea del domani
a pensare
di attraversare
per cambiare
una linea_orizzonte...

Graffito
Qlcn sarà sincero
una volta per tutte
nn lo sappiano
impossibile
ultimamente
mi stai facendo
capire tante cose
fra queste cose
che a me
ci tieni
davvero
io
nn voglio perderti
lascia qui
su questo sasso
il tuo segno...


 

Fosse nere
Guerrieri.
Il gusto
indifferente
della Morte.
Strisce di terra
ricoprono corpi.
Guerrieri
potenti
staccano
tagliano teste.
Fosse nere
nella terra
nascondono cadaveri
senza sangue
versato nella storia
dalla Musica
di Morte.
Scompariremo
sulla Terra
perchè
è una terra desolata
edè la mia.
Re
e sovrani
troncano le mani.
Sorgeranno
tanti soli
tramontano
tanti sogni
infiniti mondi.
La terra
coprirà
corpi di guerrieri.

Occhi e parole.
Ascolto occhi?
Mi guardano
logorio di parole
bocca che non parla.


 

Una vela...
Una vela alla finestra...
Una vela in mezzo al mare...
Una puntina
in gola
un sogno
nella notte
mi fa male
non mi fa parlare
è fastidioso svago
come una vela in mezzo al mare
ma lo devo fare
proprio adesso
altrimenti
lo dimentico
mi disinfetterò
la faccia
la bocca
ad acqua e sale
scioglierò la lingua
e non sarò volgare
mai più tradire i sentimenti
non farò promesse
e poi
dovrei pregare...
non riesco più a dire una parola...


 

Dolcezza
Belle le tue mani...
le mani mi accarezzano
semplice sentirne il bene
sfiorare
se solo volessi
se potessi
la pelle che mai avrei toccato.
Ascoltare le tue parole
mentre guardo
labbra
che sanno di carne
e il fiore si apre
ai miei occhi assopiti
d'amore.
Dolcezza
che viene
mi si avvicina
e si ferma
da me
e non ha il tempo...
aspetta
che io capisca
che io non abbia più...
la paura
che mi stringe violenta
la dolcezza
prigioniera nel cuore.

Idrostatica
Confini
del tutto defunti
musei dei falsi
vaporware di libertà
bruco di falena
ali aperte
segni e punti
senza luci
per riempirmi
divoro le morali
galleggiando
in secchi banchi
per persi canti
di balene.
Gli occhi mi odorano
di sabbia
sbrigo l'amore
che penetro di rabbia
no non resterò
per dimorare nei vostri giochi
sbrigativi tracotanti
preparate pure gli epitaffi
mi vendo
mi stendo
su uno spicchio
risibile dell'anima
m'apro i graffi
scorre il sangue
non rompete
i miei equilibri
d'idrostatici pensieri

L'eco della Luna
In notte nera
e buia
riceviamo lunatiche parole dallo spazio
sono quelle che altri hanno già detto
ad altri
alla nascita anteriori...
senso cosmico
se stesso dissolvente...
guarda su
c'è posto sin dove vuoi ma
non star lì degli astri a farti luce
ripasseremo le parole
e per il tempo...
a illuminar le fasi
qui ci cadono le foglie
la si sciolgono le anime...
guarda
nascosta dalla luna
rulla la pineta
sul manto della spiaggia
come se così lungo il mare
s'illuminasse di tante stelle...
volanti stazioni
aliene
alle comunicazioni
spariremo tra la polvere
polvere dei vuoti tra le nuvole
senza dare senza avere informazioni...
non la vedi
puoi sentirla
puoi toccare
la notte buia...
senza la nostra luna
ad ascoltare
la voce che rinasce
eco
delle notti nere

Orchidea
Si dischiude
in quel che era
un rapido discendere
un fiore d'orchidea.
Sul fondo dell'orrore
scrivo
di quanto mi profumi
del tuo amore.
Come un delitto
riflesso nello specchio
so che
se t'ammazzo
non è lo stesso.
Consumato
di tasti alleggerito
in sintonie rapide
con le parole
mangiate
nei meandri della carne
il poeta
poi risale
per separare
il fiore dalle stelle.

Il tagliaerba
Io taglio l'erba
e vado via
col fango e con le scarpe con il fango
scivolando...
le più recondite metafisiche
derivazioni dall'anima soffiate
che respira male...
il Male del Fruscio.
Notte...
il fruscio straniero si strappa
sono pagine dal libro del silenzio
stampa...
sono le sue della paura
queste parole...
su e giù
nelle scale
incomprensibili
uccideranno i sogni...ecco...
mai fidarsi di chi parla alla tromba delle scale
nell'alba di un mattino...
in quei colori spenti ma che s'accendono di luce
scenderò a vedere...
chi è che parla allo scalino?
vado nel giardino
m'inoltro tra i suoi fili
taglio l'erba
lavo il fango
delle scarpe...
me ne vado...

Al mio nemico un augurio sentito.
Che ti scaraventino l'anima nei meandri puzzolenti del tuo intestino
che i tuoi polmoni d'enfisemi s'intasino nel tuo sterco
che tu finisca dentro agli incubi più infami da faccendiere
che ti straccino la fetente vita nella quale vaghi sudicio relitto
che tu anneghi nei putridi orrendi enimmi che t'enfiano gli occhi
che tu esploda otre gonfio scellerato miasmo dei tuoi falsi sacramenti
che tu muoia adesso in questo istante viscido del tuo sprezzante essere
che gli Dei ti spolpino la tua marcia carne vermiforme strisciante tra le sue stesse feci
che ti macinino le tue leucemiche ossa di sarcomi traditori come te
che gli Dei disperdano la merda del tuo spirito per sempre nella loro Valle Inferna
amen...e...ciao ciao


 

Stemperature
Stempero tanto tempo
così
dilazionando le parole
nel freddo
nella stanchezza
che i battiti alla mente
non ne sanno cogliere
il segnale...
Luci rosse calde
dietro
che non so
se vanno
o sono fuggitive
o sono fermi occhi
in cima al cirro del tramonto
compagno del confine con la notte...
Ero questo
sono questo
sono luce
spenta
che s'allunga
a prendersi
nel tempo...


 

Un amore passato dalla mia stanza
Un amore
che non si è mai fermato.
Qui in questa stanza
non nascondo più ciò che passa
se è pianto restano le lacrime
se nella nebbia gira la giostra
ne rimangono i lumini
e le gioie dei bambini
se passa un santo
sarà come pregare a Chiaravalle
nella mia stanza
non nascondo più quelli che passano
aspetto il tuo ritorno.


 

L'isola che c'è
Nell'Isola che c'è
il mondo è diverso
talvolta spaventoso
incarcerato
in un dipinto di Kokoschka
o anche meraviglia
simile a musiche modà
di quelle che io conosca.
Tutto quello che so
è falso
nell'Isola che c'è.


 

Per un'amica.
Se sei chiusa all'angolo
più oscura di te stessa
sibila via
come la sete di vendetta
con il caldo sangue della lupa ferita
se hai paura e d'inquietudine è l'istinto del tuo sangue
diventa malvagia
assassina
dalla verità braccata
se i tuoi racconti t'evocano i lembi più recenti
storti di avvelena menti
di contorti tradimenti
scivola via dall'anima
come la gatta nella notte
che la risucchia
e se hai perso la piccola che hai in te
se hai perduto sbattuta all'angolo
riscattati di giusto oblio.


 

Assurda vela.
E dietro c'è il mare...
Lontana
ben al di la
...cancello l'orizzonte
lo sposto...
lontano tanto dalle onde
e invisibile alle stelle
che ne illuminano il quadro
visualizzo
sfiorando l'aria dei pensieri
la mia sponda.
In una fessura di luce
limite allo sguardo
ferma agli occhi
che la scrutano dolenti
sfila
stesa di vento
la vela corsara
passaggio in altomare
in ogni giorno
e non ha senso
senza le emozioni.
Dopo ogni spiro di vento
rinforzo la vela.


 

Logaritmo
In amore un pò di tutto
anche un corallo con una perla naturale.
Esponenziali noi
io su di te
tu su di me...
...ti brucio gli okki...
non guardarmi
per piacere
non ascoltarmi
quando incontro la febbre del tuo letto
del mio sesso fanne carne da macello
rigore su passione
del desiderio ne faccio realizzazione
finalmente dentro penetrato dal tuo amore
mi bruci gli occhi
conto il tempo io contro il tempo
leggo l'elenco ai congiuntivi trapassati
logaritmi distruttivi...un virus dell'am...d'odio in verità, incisioni e pelle...
m'espongo
cerco i ritmi
senza scampo
dentro al campo delle stelle
ma poi tu stesa
su tutte queste tavole
quanto sei morbida negli occhi
e nel tuo ritmo

Just a cup of tea.                                                                                         Giusto una tazza di te.
just a cup of tea with you                                                                            Solo una tazza di tè con te                                                                      
I think I've forgotten something of yours                                                      Penso di aver dimenticato qualcosa di tuo
I do not think I've been thinking about you, but                                           Io non credo di aver pensato a te, ma
I missed you while I was watching the narrow path                                     Mi sei mancata mentre stavo guardando lo stretto sentiero
and among the small stars in the sky                                                            e tra le piccolissime stelle del cielo
where I put a flower from the leaves where they fall                                    dove ho messo un fiore da dove cadono le foglie.
I think I find if you walk along the path where we got lost                            Penso di trovarlo se si cammina lungo il percorso in cui ci siamo persi.
I do not think that I have a little 'you                                                            Non penso che non ho un po' di te
just a kiss but it is certainly not alone and also that I am missing...                 solo un bacio ma è certamente non da solo che mi manca e anche se...
No, I do not think that drink together again                                                  No, non credo che berremo di nuovo insieme
just a cup of tea                                                                                          solo una tazza di tè


 

Non so bere.
Non so bere
mi mancano gli amici
ad uno ad uno
e con le amiche
io non lo so il perchè
l'alcol mi fa male
stono
se suono la chitarra
l'alito mi abbatte
sugli acuti
sarebbe come dire
mangiamo insieme
ma stiamo poi in silenzio
e questo non si può
il silenzio serve nell'amore
ed io devo soltanto bere...

Laboratorio
Zucchero a velo sulla nostra follia...
Lancio i miei di dadi
sul tappeto
rosso di passione
per sapere se siamo vegetali
o piccoli Dei al Rock Planet Cafè
dove sediamo amanti ruvidi e stanchi...
...larghetto...
- Kociss io sono grande Guerriero
senza paura e fiero! -
Ora
sotto l'ultima Luna
io e te qui o lì con i no e con i sì
ci spartiamo gli angolini della casa
sperimentando l'asse del laboratorio a stiro
che alla nostra guerra dell'amore le pieghe toglie
o accoglie
il desiderio d'orecchini colorati chini
...di follia tra le ampie quante siano le follie
ad ascoltare se escono parole...
...senz'aggettivo il Tempo...
...e senza getto...
Il Tempo non si spreca lo si perde
se non hai coraggio di guardare gli altri occhi
se non preghi che la Luna mai tramonti.
Chi di noi pulisce la baracca
sa già dove buttar la polvere
e se c'è un imperatore
sceglierà Lui il Laboratorio...


 

 

Finestre nella nebbia
E il paese delle nebbie ha tante finestre
alle case e sui campanili
ombra di riflesso
puoi entrarvi
non si esce
non si parla alle finestre nella nebbia
affacciati alla nebbia per guardare
per vedere le scie delle parole
sommesse s'accostano tra loro
a cambiarsi di segreti lasciati nella nebbia
sono le anime
raccolte dalla città delle nebbie
che aprono le finestre
entrano i sogni
non ne escono
entrano i colori
e fuori vedi nebbia...


 

Schiavitù
Mi vuoi chinato ma
sono armato
non scriverò sui fogli bianchi da preghiera
scriverò sui muri
la tua immagine è da madonna ma
il tuo corpo è l'approccio ad un amore liquefatto
dimmi quando la tua lingua bagna la mia
non mi accorgo del dolore...
non mi bagno del tuo sangue
mi dovrei armar d'amore...


 

Conversazioni 8.11.2011 notte fonda
Perdersi nel profondo...
Ciao wwwGesùcipensitu
dovevo ricordarmi di scrivertelo ma
ho tanto camminato
amato
ancor di più vedi
il mio corpo di ferite si disegna
vedi le mie scarpe
quanto sono impolverate
se fossi marinaio la vela avrei stracciata
ma di questo già tu lo sai
rimanderò a domani dei miei incontri coi miracoli...
dimmi come fai a risollevare il corpo dalla croce
...aspetto qui il miracolo che eri tu...
essì!
perdendo ogni speranza prima d'entrare
ho scosso le mie suole al tuo tappeto
rolling in the deep!

Fiori e speranza.
Fiori nel cemento
Soldati in guerra
Resistenza


 

Foglie gialle nel giardino.
Autunno
e tu nel tuo silenzio parli
mentre guardo nel giardino...
Sai che non lo so
da dove davvero tiri il vento
tremo
questi sono brividi che mi cadono dal sangue sulla pelle
cadono come le tremule foglie gialle sulla terra
e posso certamente calpestare le mie pietre
le ho messe apposta nel giardino
vi ho scolpito le mie gioie i miei successi
ma proprio non lo so
quale sarà il vento
che spazzerà
le silenziose foglie gialle al mio giardino.

Mi sono dimenticato cosa mai sia la vita.
Si è un po' prosa dove lei riposa.
Non voglio approfondire gli spenti sentimenti
non voglio approvazioni a prezzo merce
ordinazioni dell'ultimo giro
consolazioni sul mito
di antichi versi religiosi in sanscrito avatar tipo
congratulazioni.
Una manciata di figure da paura
per ucciderti coi fiori
marginale sul finire della vita
nebbiosa squadratura delle forme
dei discorsi.
Hai paura della morte
ma lei no andrà dritta fino a noi
ci guarderemo gli occhi
sapremo se saremo
ci guarderà con precisione
e non ci riconoscerà...
Mio Dio, perchè...

Nuvole per l'anima.
Ho nuvole nel piatto
tengo leggera
l'anima nel corpo.


 

Conversazioni di Ognissanti - 1.11.2011
Amico mio ciao.tu
mi fissi...
...e stai fermo lassù inchiodato...
eh si lo so hai tanto male
e non te lo sei mai meritato
però al di la di questo altare
dove le parole sono rare
gira e vaga
tanta gente in sofferenza
scodinzola indifferente come cani
hanno l'anima pesante
non voleranno mai su nel cielo dove t'appoggi...
non li contare! sono tanti
e non sono santi...
Hai i ferri arrugginiti prigioniero del tuo legno?
Bonus, stai tranquillo resta lì nei tuoi alloggi
ci parlo io alle correnti dei pensieri dolenti come spine nella carne
che di te sanno fare senza
intanto metto ai piedi dei tuoi discorsi vani
scatoline maschere parrucche
stregonerie e sogni adornati con i fiori
ove chiudo e nascondo il mio di male che mi allaga

Perplessità
Anime perplesse
riflesse
nel bianco panio della notte


 

Per Lei
Insomma lei...
lei è più delle altre!
Nel mio codice d'onore
ho messo regole scaltre
leggende rebel
sulle sinfonie di beethoven
sulla vita di james dean
per me per lui non c'è the end.
Non m'importa chi esce dal Tempo
ma chi v 'entra.
Perdutamente innamorato
del mio bosco nel cuore
invenzione di virilità
o immagine del male
ho girato la palude...
...senti anche questa da mettere nel dì di festa...
dell'amore astioso.
Architetto delle mie sentenze
mi son fatto profezia mariana.
Alla fine dei miei tanti tempi
mi ricucio
ancora io
l'anima alla morte di me stesso
come ombra del nemico...
davvero lei non è come le altre.


 

Nomadi
E si raccontano storie all'ombra delle tende
e nei rifugi illuminati dal nomade chiarore nelle sere del deserto.
E' una storia come un'altra
potrei essere l'ultimo dei primi
basta mettermi d'accordo con le fitte del mio cuore
e se la roba mi va a male
pregherò il chirurgo di tagliare
con il bisturi passano i mali come le nuvole blù nel cielo nero delle notti
nessuno le vede
come le storie dei tanti giorni che separati transitano ignari
nessuno le impara.
Solo il sangue segnerà il passaggio dei battiti dal cuore ai piedi.
Se non so come dire la mia storia non chiederò esenzione per debito d'amore
dirò la verità
è una storia come un'altra.


 

Il Politico e il manager del politico...
Ma non sembra che abbia dei problemi d'espressione?
Nanni Moretti sbotterebbe: "ma come parla?"
Ehi ragazzi vivi o morti che voi siate che eleggete i vivi e i morti
ma cosa dice 'sto qua, per dirla alla Bersani/Prodi?
Volete voi questo santo come presidente del governo che vi frodi,
queste falsità ...queste ipocrisie?
Odiosa è!
La bella filosofia che fonde e frega il prossimo e ve lo dico io che nel '93
parlavo con quello satanico santo sentimento con le corna:
"sconfiggeremo la tangente del banchiere di Ravenna!" mi sussurrava per non urlare al vento
ricevendone da esso-ella pacche sulla spalla griffate a fuoco ed altre parole contro il diavolo sui generis:
"ci penso io (ghe pensi mì!) a mettere a posto lu mafioso schifoso,
e i lavoratori...i lavoratori...mai e poi mai sono dei carciofi da sfogliare, da cucinare...ecceterorum ecceterorum".
Pattern ricorrente, infatti, guardate questa foto scattata al porto di Ravenna!...ooops...acci la foto...
m'è caduta nella fogna di un girone d'Alighiero meno dante e più noschese sul topico momento
l'ho perduta perdendo ogni speranza stando con 'sta gente...ed a mie spese...
e bè pazienza, in picture ci sono...c'erano: partecipazioni controlli protocolli stalle e stalli con i falli
e sulle le banchine dentro al porto premi da beneficenze e profumi con odori da fetente...
o si onorevole eletto e rieletto
quando parli e quando ridi sei
un bugiardo ancor più grande
di quello dal quale sei protetto.


 

Tè e cioccolato
Io e te
in cucina
a bere tè e chocolàt
sul gas...o nel frigidèr...
in omeopatica sofferenza
tutto collegato tutto congelè
è conveniente amarci nell'attimo in consistenza
(non ci faranno sconti per entrare nei garden center in paradiso)
io condisco di rosè i nostri baci e ti straccio le ricette preparate per il riso
consapevole dell'essere e stavo pure dentro a un sogno!
ma non ricordo più tanto chi mi sente?
intanto il tempo passa edè mutevole
come noi mentre si beve au pair
cioccolato e tè


 

L'ultimo Inverno
...e chi se lo ricordava più l'inverno...
che vuoi farci dada se viene l'inverno...
la felicitàè ordine mentale susseguirsi d'esitazioni tra le stagioni...
se ci guardiamo dal vetro dell'amore troveremo il bianco del candore...
e sentirci addosso i brividi di freddo apre la porta ai serbevoli sentori dell'anima agghiacciata...
bè! lo sapremo presto se i ricordi ce li siamo messi al posto giusto...
sono stati freddi silenziosi attenti e tornano alla fine...
sono la ragione dell'eterna malinconia che ci prende per non farci sprofondare...
e noi che si credeva che gli inverni non fossero fatti così stretti...
non ci sono punti maltrattati tra di noi fiori di primavera appassiti e speranze al sole come scandali...
no neppure una foglia di marcita negli autunni scolorati dalle liti e poi dai baci...
perderemo il sangue dalle nostre lacrime bagnati lo so...
lo so dada mia io piango perchè tu sei mia ma io non sono una malizia sono una stagione che va via...
perchè io non ricordavo più il perchè questo sia l'inverno..


 

Gli accessori.
Liquidi accessori
...è difficile lo so...
gingilli trasparenti
rifiniti oro
- il tuo bacio
per esempio -
armonia senza sapere dove sia
...immagine dei sessi...
accessori accesi
vibrati
ad occhi chiusi
duri
cosa impossibile lo so
che possano servire a tutti gli usi
accessori necessari
spettri galleggianti
divisi in differenze
per vivere nell'aria
edè difficile lo so
usare gli accessori
di fragili misure
quando gli amori si son chiusi


 

Conversazioni 26.10.11
Ciao wwwamico mio. com_è?
non mi saluti oggi dal tuo vecchio legno?
a me qui inginocchiato su una tua scheggiata panca?
Ah non mi hai notato e così t'eri voltato...
cosa voglio? ecco io...ho bisogno di un consiglio
sai, fuori, là, fuori... mi pare...d'essermi perduto nel parapiglia
proprio non mi piglio
ma nella pace di questa bella casa, credo di trovare, ma come sono messo?
ecco, un'altra sostanza per lo mio sacco depresso...
coòsa voglio? comprensione!
Me l'hai già chiesto prima e te l'avrei persino detto
cerco da te la soluzione alla mia pace infranta
ma se tu amico mio adesso ti senti l'anima stanca
e ti vuoi svuotare stando un po' in silenzio a riposare...ok!
non c'è poi tutta stà gran fretta
ripasserò domani dopo la messa...Santa


 

Poesia (!?) di un'anima in pena
Chi dice mah cuor contento non ha:
parole rimate in allegria
contento del dolce e della cena
un sentimento attivo
che si apre alla speranza in un sorriso
a sciogliere il sale che copre il viso
per comprensione interna d'illusione
in cognizione d'esser vivo
ma prigioniero in una stanza planetaria
e poi, amara strategia,
dicendo: solo per dare un senso al vuoto dentro l'aria,
per distogliere la paura dalla sorte.
Ma si, un'altra nuova Vita
per i mari freddi della Morte...
Poesia...mah!

La 5a di Beethoven.
Non si trattano così
gli animali da macello
nascondere l'hard rock cafè nella 5a di Beethovenè bello,
invece,
non si bastonano così le puttane
infrante nascondono un bacio da silfide leggiadra
nel casino dell'amore farlo è da sante
e...
non si uccidono mai le ballerine snelle
e danzanti quando sono tante...quando sane volteggiano nell'aria
quando nascondono la leggerezza degli angeli nel volo e sono belle...
non si uccide la poesia quando è leggendaria.
Solo Beethoven lo poteva fare
nella 5a elementare.


 

Rispecchiamenti
La ragione in un flacone di libere compresse
dopo i tanti fenomeni speciali
per d'ansie metafisiche nutrirsi
senza conoscere se c'è un sistema dentro l'anima
perchè adesso la paura tutto porta via
come il vento i petali dai fiori...
il valore delle cose nessuno lo sa
ma quello dei colori sostiene il volo degli angeli
e delle percezioni che trasformano le forme dei pensieri.

Un colore dell'autunno...
Delle Cateratte del Nilo
so delle cadute
ma delle foglie rosse dei faggi
morbide ne accompagno i voli caduchi
e diventano coperta al prato
perchè bisogna guardare
e riguardare
aspettare
le cadute
bisogna...

 

Rose e ciliegi nel deserto
Le rose di Bulgaria
profumano le terre
fino ai giardini di Cechov.
Nessuna paura di essere calpestato
calpestata l'erba diventa sentiero
e se c'è un pezzo di legno intagliato
diventa figura e parola se non fosse fuoco
e non sempre è vero
può diventare anche deserto
edè qui che il cuore è più aperto
non hai su di te il confine del cielo
e dei suoi nembi
solo quello della paura che tutto infinito ti sembri
nel cielo nel mare negli occhi non ci sono fili d'erba
coi prati e musiche rare
però ci sono i sentieri di angeli veri.

Un incontro in città...
Ecco vedi e chi ti dovevamo proprio incontrare qui in città?
Ecco vedi tu che con calma cammini insieme a me
questo è un mondo che non ha necessità di vita ed il suo senso
intrinseco: come un niente dentro a case vuote
è pari alla confusione generata dalla sua rivoluzione
vedi scaliamo adesso la collina di città
ci inoltriamo con coraggio nel suo bosco
perchè un bosco i sentieri ce li ha e tu lo sai
tu li conosci i nomi dei sentieri del tuo bosco
ci incontriamo coi suoi tanti piccoli perchè
ma la strada con l'asfalto della morte
che ci assorda col suo urlo sganasciato
non ha necessità neppure di un nome nuovo
con la sua fretta che ti s'incunea nella testa.
Accidenti ma proprio Lei dovevamo incontrare quaggiù in città!

Un segreto (boh!)
Ho un letto...cio è, ho letto di un segreto.
Un segreto lapaliss
con lo sbriss
se vogliamo andarci piano.
Un segreto per la vita per andar tanto lontano
per aver memoria giovanile in tarda età
non ricordo dove ho appreso la regola mondana
non domandatemelo ve lo chiedo per pietà...
bè! il segreto è questo qua:
<per vivere molto bisogna dormire tanto
per dormire tanto bisogna vivere molto>
Che scoperta americana!
Io dormo dalla mattina alla sera...
e viceversa. E con gran lena.
Nel mio letto ci faccio colazione pranzo e cena
e non vi dico con chi sbuccio la mia pera.


 

L'isola del Tesoro
Alta marea...
ammasso acqua torbida alle murate
traccio navigazioni a lunghi sguardi
perduti nelle storie
rovine del pensiero con lo sporco e le speranze.
Ed ormai la pelle è nera
bruciata d'infiniti Soli...
si danno il cambio
effemeridi
ignoranti delle notti
delle rotte
delle impronte sulla Terra e delle scie dei velieri.
E le remore? - bruciori e desideri -
impresse
incancellabili
acquerelli scolorati da sembrarmi
abbracci e affreschi rubati ai mappamondi.
Alta marea...
euforbia posata al tagliamare prima che m'affondi
un altro mare rosso aperto al sangue dell'amore
banchi di sabbie soffiate nel mio vento sopra me.
Metto la vela levando l'ancora dal fondo
- sarò migliore controcorrente? -
se non mi inaridisco cercando il mio tesoro
di profumate alte maree...


 

Conversazione 16.10.11
Amico mio sincero, ciao.
Stai guardando vero? Vedi come tutti questi amici incatenano le bici?
Rinserrano le auto come nelle comiche di Plauto.
Capisci, non si fidano di te,
pensa, sino al punto da non far la carità a chi il pane come te non ce l'ha,
e come forte ti suonano a raccolta le campane!
Tutte dentro le vuoi queste anime vane...
ah ora lo so perchè fuori i tuoi amici il cuore ce l'hanno duro
lo sciolgono e se lo fan puro amandosi dentro al tuo muro.


 

Serata bellissima (Ravenna 15.10.2011. sabato ore 18.18)
Amore
bè, guarda in giro
dal nostro terrazzo
il cielo calmo senza rumore...
che c'è!
Mi sembra che sia una sera di quelle tipo
non voglio più morire perchè al mondo si sta tanto bene!
Bellissima stampiamola così
così ci fa battere il cuore.
Dai allora fin che si può!
rifugiamoci lassù in alto tra quei colori
che non hanno il bianco delle nubi
ci sono quelli sbalorditi degli arcobaleni
dopo il dolore.
enrico tartagni - sandra dee


 

Luce nel buio
Credo mi sia successo qualcosa (forse).
Dove non so (credo).
Dormo sicuro
e prego (credo)
senza vedere
dagli occhi sotterranei.
Luce nel buio.
Un palpito di Tempo
inaccessibile...forse...
Improvviso
entro nella luce.
Non c'era niente.
Io solitario
splendido
ho visto tutto un vuoto (credo)
intorno.
Mi chiedo perchè io non capisca.
Torno
nel mio buio sotterraneo
dove sicuro
non vedo niente
(forse).

Madonna quanta solitudine c'è in giro.
Orme di ombre
impronte di mani di pietra
che tagliano i cuori
...ma perchè tra i sassi e le sue strade?...
lasciano traccia come i baci nell'aria
come gli imbianchini sui muri
come gli angeli quando hanno le ali
e volano
sopra le nuvole
segni
che volevo
lasciare per non dimenticarmi
dei sogni


 

La stanza della mia mamma.
Mamma io volevo essere una farfalla.
O un pesce, i pesci non chiudono gli occhi per la morte di un biografo.
Non mi merito nulla degli ingredienti segreti dell'amore
devo aprire il dizionario amoroso degli esploratori
e poi i pesci morti non scrivono gialli
pertanto
alla fine di un giorno noioso faccio il gioco degli specchi
addestrato sulle tracce stralunate degli angeli
oltrepasso la terra dei gelsomini
eredità segreta nella stanza del male...
ma tu non sei il male
tu non sei come le altri madri...


 

Incastrarsi
Qualcosa non funziona
in tutto questo incatenarsi gli uni agli altri
qualcosa c'è che non va
in tutto questo incastrare parole alle parole
io m'impressiono in mezzo al nascosto senso del delitto
perfetto sarebbe render conto solo a se stessi
e non all'amore e alla sua morte
che ci costa infatti in termini di tempo
prima durante dopo
leggere un libro intero
e poi buttare via tutto ciò che è rimasto sconosciuto
poi alla fine della caduta dal dirupo
s'apre un prato verde alla speranza.

 

I dubbi.
Se, se, se...
E non si porta avanti un Amore con il se...
E...?
e se desse fuori il muso dalla porta
gli sparerei in mezzo agli occhi...
se avessi il tempo dalla mia ti amerei...
se avessi spazio...se avessi un muro...
se non fossi in mezzo tra due fuochi eviterei
la scelta dello strazio.
Ti scriverei
se non avessi solo marmo ma anche un foglio bianco.
Se...
se venisse alla finestra...
se mettesse fuori le sue mani dalle tasche
gliele prenderei.


 

Conversazione 8.10.11 (sabato ore 18.00)
Ma dico io amico mio
vedi sono cattivo
di livore vivo
apro bocca emetto ragli
è ora che tu mi tagli
invece vai avanti nei tuoi sbagli
dal cortile studio il tuo rosone
e potrebbe essere una visione
ma mi irradia col freddo del dolore
nel suo centro non c'è amore.
O Dio che cosa sento
d'un colpo s'alza il vento
l'umanità qui fuori scappa
si rifugia dentro e lì si tappa
vedi la paura che c'è in me
ce l'hanno pure quelli che hanno te
ecco sono qui apro gli occhi e resto fuori
tu giudichi e mi dici prega e muori.


 

La traccia
E se cammino e tanto cammino
dove poso il passo lì l'impronta rimane
- tra le case in città ne ho aperto di joe sentieri -
e se parlo e tanto parlo
le parole che dico sulla strada
le attacco ai manifesti e ne riempio gli spazi
e se perdo sangue e tanto ne perdo
demolito nelle vene di stanchezza
imbratterò di omicida tramonto rosso morte i muri di città...
in città la traccia c'è...


 

Segnalazione
Segnale consunto...
mesti colori in ambulacri intelligenti
aprica distesa sul prato e niente pretesa
perchè anche se ne potrebbe pure morire
infine assolti pensare and proud is not politicalli incorretto
speleologia dell'anima alaggio d'amore alari dei sogni
le nuvole se vogliamo possono cadere dal cielo
le farfalle senza ali possono essere un diletto
...e appurare appunto che il Tempo
s'era fatto un appunto.


 

Ombre...
Dai colori indecifrabili agli occhi nella sera
si muove un moto che cambia i miei impressi
sistemi sicuri una espansione ai desideri
per dare respiro agli intimi patemi
in quella che è una tela distesa
nella pazienza dell'ombra
nel senso dei passi sulle nubi
sfumo le inalterabili lontananze dei nostri sessi
in correnti dai pensieri più duri.
Mi lascio dominare dagli istanti necessari...


 

Attenti a quelle due!
Poesia come la Morte.
Non vanno (andrebbero) mai prese troppo sul serio.
Come quando si gioca a carte con il consorte...con la sorte.

Conversazioni 05.10.11
Ciao amico mio scusa ma...sei solo?
Ah si sei solo!
Te dirai meglio solo...e tutto il resto vero?
e anche questo è vero, ma che dirci adesso?
Un sospiro, null'altro, di stanchezza, io ti sto ad ascoltare...
aspetta, accendo un cero...
ùù, tu non dici niente...sei stanco?
Forse sono io che non capisco il tuo parlare franco.
Io sono stanco sai? Lo sono spesso. Dormirei su questa panca se tu me lo lasciassi far...
Hei! hai sentito questa botta a quella porta in sagrestia?
O un colpo tenebroso dietro al solitario altare...non sai chi sia?
Spiriti delle cripte, no! neanche dovrei dirlo...
Non lo sai? ah vabbè...proprio non riesci ad intuirlo?
Sono misteri come i rossi e i neri dei cieli e dei tramonti...
come il sangue dai costati di uomini e donne violentati...
amico mio, la risposta noi latenti ce la nascondiamo nei respiri.
Dai, ti tolgo il perfido disturbo, ci vediamo, spero prima che io spiri.


 

E adesso?
Adesso poi, che viene anche l'inverno,
tiro su le coperte ai miei svaghi esterni,
spengo i fuochi che non durano più, si spengono al freddo di fuori,
siedo dentro e m'appiccico alle bianche righe da completare a vergini parole,
che vogliono parole come il pozzo l'acqua.
Recluso a mo' d'antico con quoziente molto basso
di libertà cerco - voglio - qualcosa che non conosco,
una costruzione scritta dalla logica, cio è, iscritta come si deve alla ragione.
Abbassata a dura materia da scorticare, un debito lungo da pagare alla memoria.
Oh come devo imparare a spostar la sedia senza far rumore o farne un delirio,
in fondo voglio solo sapere come si fa a fermare le porte al tempo,
devo solo intuire - credere - se è poesia


 

Conversazioni 23.9.11
Ciao amico mio.
Come vedi
proprio non riesco
a stare là fuori
prova te a stare là fuori!
Il fatto è amico mio
che non si può star qui dentro
insieme a te
quando non sei solo.


 

Bollani & C.
Adesso non è che io devo star qui a guardar Bollani
o aver per sempre nelle orecchie Paolo Fresu
non dico di Gualazzi
da diventarci tutti pazzi
c'avrei fatta un'altra rima
ma non sarei stato poi una cima
ecco camminare per le strade accompagnando i cani
pregare nelle chiese uno qualsiasi dei tanti gèsu
guardare il cielo le stelle ed altri cazzi
fregarmene di poesie e rime
e precipitare dalle cime
ecco questo mi piace fare
altro che andare al mare.

Conversazioni 22.9.11
Ciao amico mio
ehi! ho visto che hai due telecamere marca grande fratello
qui dentro in casa tua
ecco le vedi lassù?
due baluginanti spie, una la una qua www le hai messe tu?
Ah dici di no? Non tènéri accorto?
Oh! Tèneri accordi!
Che bello-
Lumi in confessionale per vedere in trasparenza la porcheria del peccato trascendentale
superiore a me e all'esperienza precedente
ancor più di quelli che stan la fuori.
Dunque non ti bastano il tuo sguardo mitico
tu che vedi tutto te ne occorrono altri due
poi amico mio vorrai gli occhiali?
Lo sai mica posso prestarti i miei io son perdente
mi costano due occhi della testa e poi...
non so delle tua diottria
non sono mica l'òttico.


 

Conversazioni 21.9.11
Ciao amico mio.
Come sei fatto in realtà lassù pendente?
Io proprio non l'oso l'io lo so: solo ne ho un'idea tra il pallido e il trascendente.
Sarai di certo un'inarrestabile connestabile a misura d'itinera gentium
non ti si può mettere in galera
stai tutto il giorno chiuso nella Sua alta sfera.
Peccati non ne fai tu lasci fare.
A pensarti mi stanco e divento inabile infinitis gaudium.
Agli altri non parrà vero, e non per niente,
che Tu corrisponda ai tanti affetti
basta che ti dicano "perdonaci" e son perfetti!
Guarda il baracchino là nell'angolo disposto,
basta un confessionale
nero dentro e...
ma dai! dentro e fuori ci passa il male!
Abbastanza per darci da pensare a me ed al mio me: l'io è troppo stronzo almeno il mio.
Se fossi così pregherei Dio d'essere...d'esser che? d'essere donna
perchè no?
Dea tra le donne plissettando il tempo con la minigonna.
Bè scusa amico mio dominus loci vedo che ti distrai
ripasserò o domani
o forse mai


 

Prima o poi ti assassinerò
Faccio una riflessione
tipo alle nostre ombre rosse
indistinguibili relazioni trendy
all'ultimo sangue
senza legge
con le colpe mai rimosse...
la lama di coltello rifilata dagli arrotini
maligna nel mio cuore
ne devasta il senso...
magari mi giacerai sopra di pallore tra i capelli fini
immersa nel sangue del tuo sesso
magari te ne andrai
esangue e senza mosse


 

Istanze
Dopo che hai camminato tutto il giorno
nella follia delle tue istanze
e della mente
quando la notte ti stendi salva nel tuo letto
e ricordi la folla aperta nell'ultimo ritorno
seppellisci nel vento ad uno ad uno i tuoi fiori di ciliegio
non mettere da parte le mitridatiche pazzie
che ti sei attaccata al corpo
salva la mia aderente poesia
lasciala così rinviata ad altro tempo
accanto alla tua mite corrente


 

Guardando Poesia
Grazie tante! viste!
Ma ci vuole + dùna fantasia
a capir che sono io l'icastico che arriva in bicicletta
sfocato pedalando in sella al marchio stocastica poesia

girate tante piste
correndo ad inseguire l'ombra stretta
con la voglia di clikkettàr versi sulla strada
rapido e scattante di verità e bellezza in elegia

e lei vigliacca passa sempre col cestino di cose belle
fluente e guarda su alle finestre a sperar che io m'affacci
col calcolo sbagliato di far capire il suo creato che porta a spasso
con armonia cantando madrigali e improvvisa se ne va come luce nella sera dalla via

e già!è come un'ombra, anzi lo è, un ombra,
io ne bevo bicchierini sino a sentirmi pregare i santi
...caricare troppe cose nello spazio mi sarà fatale ai pianti...
e m'ubriaco sapendo d'esser più veloce d'una romantica teoria
enrico tartagni  (sandra dee)


 

Segreti
Io ho un albero grande
come la mia casa
e sta nel mio giardino
e sul mio albero io ci salto su
dalla finestra sul giardino
e mi riparo dal vento
quando tira il vento
tra le sue braccia
d'un tratto ho tante avventure
come racconti
da rivelare tra i suoi profumi
che mi rinfrescano la memoria
ma quelle che lui
coi suoi fruscii racconta a me
sono ancor di più
quante creature, tante,
si raccolgono in segreto
a parlare col mio albero
sono i segreti di un amico
non li dirò a nessuno
lui sa con chi tacere
sa a chi donare i suoi respiri
i suoi sospiri
così io per andar via
non me ne andrò dalla mia finestra
e dal giardino
io voglio restare
sotto al mio albero
con lui in giardino


 

Gestalt
Forse...fintantochè
sono un'anima semovente
imparentata marginalmente
qualcosa sono...
può darsi se...
se infilo...difficile segreto...punto croce all'uncinetto
forse solo croci canovacci imparaticci
con i punti ci rammendo i buchi dove ci passa il vento.
Quando finalmente il bavaglino alle parole lo metterò
forse gradirei sentire con gli spini - causa mia ridotto di lunghezze -
la corona di un re che tutti sentono
nessuno ascolta nessuno riconosce.
Quanto è rosa il cielo dal mio letto
con gli impulsi
da percezioni fini.
Così percosso in contrazione tempo diluito d'amarezze
...tanto amavo il "finchè tornavo a casa nel mio reame" ...
un corpo ce l'ho, pensavo,
nel microcosmo punteggiato di ricami e trame
forse.


 

Nous. (ovvero: Nulla)
Nell'àere, e tra gli aneliti, particelle impercettibili di me.
O bella!
Originali infinitamente divisibili divine senza causa
da andare a prendere sulla lunga scala degli strumenti.
Dove in cima ho visto satanassi (sàtiri) in giri di droghe.
Adeguata idea, la più intelligente,
il numero concetto,
a base del mio insieme.
Logica a rapporto dai discorsi.
Bella, come norma, per fare ciò che mi pare, la mente,
che mi sistema il plastico regno, puro e sottile, dei pensieri all'infinito...
se io non fossi puro non essere.

Nero notte.
Occhi dalla Luna
che mi pare guardino se i fiori nascono di notte
ne ho bisogno per far crescere
colori distesi ad acquerello....
Sbavature!
Non correggo
non corro questa notte senza luna niente corsa
il peso dell'afa nella sera
comprime il mio respiro deprime i miei noirs
e della corsa senza vedere dove calpesti un fiore
se ne potrà pur fare a meno.
Noo non prego l'immagine impressionato dal mio sogno
la fatica del respiro non sta dietro a quel pensiero
dovrò pur farne a meno di tagliare un desiderio.
Sbavature in giallo luna
disegnate nero pastello strette al petto di paura sulla mia scorretta Luna.

Per il Paradiso.
Indifferenza
senza ritorno.
La pialassa era
un prato d'acqua
velo per proteggermi dai freddi...
Non riesco
a tener aperti gli occhi
non mi va...
di avere...
dubbi aspri.
Date voi
al mio torpore
il lucido alle scale.
Per il lessico, privo d'aria,
affioro nella marna.
Per il Paradiso,
io vengo in ascensore.


 

Il premier dell'italìaca Patria.
Del Silvio Berlusconi
sappiamo cosa ha rotto
non c'è bisogno di cercare paroloni
fra un po' delle sue porcherie pagherà lo scotto.
Succinterei gli avvenimenti
appuntandomi all'ormai parvo Regno degli Animali:
le donne son tutte vacche, gli uomini maiali,
non saprei come spiegare lo spirito altrimenti.


 

Il mare.
Io non ho a che fare niente qui
se non pestare i piedi a stare a guardare
quella luce in fondo al mare.
Metto insieme le parole
una volta aprivo il dizionario
adesso neanche più
vanno e vengono s'aprono e si spengono
come le onde sopra il mare.
E improvvisamente siamo ancora qui
come dune di spiaggia accese d'aurora e d'alba
per considerare se si apre il mare.
D'essiccati sminuzzati diaframmi brillanti
teniamo viva la fedele memoria marginale
del nostro affresco sul mare.
Degli occhi lunari
non c'importa ricordare se son bagnati d'acquamarina
progettiamo su sabbia e nudi
ci copriamo del colore del respiro del mare.


 

Il concorso di poesia
Sparizioni spartizioni lacerazioni
stanchezza che mi taglia il polso
le dita di una mano
quanto è facile creder d'esser sano.
Detto questo mi sento come un cane bolso.
Audizioni operazioni manipolazioni
voglia di divino
che mi abbaglia le idee per la testa
e in tutto sto casino
come volete che io possa fare festa.
Relazioni certificazioni glaciazioni
visto come è facile trovar la rima
così un bel premio in poesia lo vinco prima.
Premiazioni glorificazioni beatificazioni...
Che state a dì?? Non vinco? Datemene ragioni!
Che ne so: una partita vinta con la Robur
nella regione della Ruhr.
Cooosa? Un giudice in clamide e camicia
le mie poesie le deride e me le inficia?
Dopo tutta sta fatica?
con la qual'ultima parola sarebbe comodo trovar la rima...
Va bene: basta con 'sti trebbi
e con il volley fortissimamente volley col quale crebbi
vado a stare con la mia bella
mangerò con lei pane e nutella.
Come? Mi onorate adesso con un papiro?
Bene! Purchè sia Romance Papyrus io lo ritiro.
Con le palpitazioni
succì farò le mie riccreazioni.


 

I sogni dei bambini.
Non taglierai mica quei fiori
sono uguali ai sogni dei bambini
coi loro colori
stanno bene dappertutto ed a priori
come i respiri degli angeli nei cieli
che non conoscono destini.


 

Last day on Earth
E io sto ancora qua a snervar con Vasco
l'illusione di una vita spericolata.
Mi chiedo se infilar le dita
a rovistare tra le esequie e l'ultima data
o se inseguire i pipistrelli con il casco.
Ma si dai, mi metto...dove mi metto...
mi metto ad aspettare...già ad aspettare...
qualcosa di puro e retto
come la droga da iniettare
con amore sopra il letto tra le stelle.
Mi metto ad aspettare la fine del mondo da Ferrara
là il mondo si rovescia hai un amico e lui ti spara
voglio la pioggia arriva il sole
magari corazzato di una vita dolorosa
m'imbratto di profumi scambiandoli per viole
mi infilo una spina sottopelle
ma io voglio una rosa

Addio mia concubina
Il mio sarebbe un andare intelligente
ma prima devo sistemare il mare
è un sogno un dogma un ponte
per cambiare lo stile di venerdì.
Fantascienza a milioni di chilometri dal niente
una base nello spazio chiama terra per dirottare
un addio alla concubina e poi bere alla sua fonte
il mio è un'esangue stare ad aspettare lo spegnersi del dì.


 

Rapida e mutante
Come in un cristallo prigioniera io ti guardo...
Vieni
Fascino del Tempo
rapida e mutante
lesione ai miei tessuti
che c'è di straniero tra te e me
che cosa c'è di diverso dall'amore
tu creatura io creatura
scomparsi
d'eterne ricostruzioni
mutazioni
per non essere distrutti
per essere
o non essere
migliori dell'amore.


 

Salvami
Credo di sapere chi è l'uomo giusto
che ami
quello che ha
un gesto
un movimento
un sorriso
un impegno
una forza
che infonde in te il coraggio
per vivere la notte che sopraggiunge al giorno.
E lo sorpassa.
Credo di capire come il tuo cuore batta
coi sensi del mattino
rinato ancora dalle tenebre e dalle parole
che dei nostri eterni smarrimenti
ne hanno fatto casa.
Tu hai segni d'amore perchè
vuoi essere migliore.
Salvami
se capirò che di te
io possa fare senza.
Essere migliore a me non basterà.


Marlowe.
Spengo l'ultima sigaretta.
Osservo nel dettaglio
la nuvoletta
grigia come me
svolazzare pigra
dissolversi lentamente
senza fretta
nell'aria chiusa dell'ufficio.
Le mie scarpe nere
testa di moro
perfettamente lucidate
dopo una intensa giornata di lavoro
nel comodo far niente nell'attesa del delitto
si stanno rilassando appoggiate
al piano della loro scrivania
ingombra di pratiche inevase
dal packard bell in uno stand by da derelitto.
La nuvolina fumo london
si scioglie
d'un tratto
in una improvvisa corrente d'aria profumata.
La bionda mozzafiato
ha appena aperto la porta all'agenzia
e sta già entrando
e io la guardo
quasi fosse appena nata
a penzoloni su me stesso.
Che mi farà fare la cliente
dal sesso dirompente?

Nero negli occhi
E quando il giorno è nero
più del tuo pensiero
dai una mano d'arcobaleno all'iride degli occhi...
...denso mondo questo vero del suo fumo?
Ma anche...e anche...se non vedi più il tuo tetto
non disperare tieni aperti gli occhi ad ascoltare
a contare i colpi dentro al cuore
a misurare attentamente dove i nostri lividi dolori s'incontrarono
a ridisegnare la bellezza
dove io e te congiunti qualcosa fummo.
Quando la notte s'appesantisce nel tuo mondo di paura e d'incertezza
nel buio staccia gli occhi dal tuo male
nell'oscuro respira attenta alla luce alla finestra
accendi quella luce che non ha l'interruttore
e vieni verso me
e non saremo soli senza esser soli
nel nostro istante che sarà infinito
senza più pensiero
di ciò che saremo e siamo stati.

La morte in condominio.
Io ascolto la voce delle perdite
nella tromba delle scale
e le domande dei bambini.
E la gente muore
si sgombrano gli appartamenti
sono gli ultimi respiri
si esala l'anima
si chiude un cuore
si chiude un male
si scendono gli scalini
dopo averli risaliti con la mente.
E ripartono le ambulanze
si svuotano le stanze
i movimenti lenti
si trasformeranno in fermi
s'asciugano le lacrime
negli occhi degli infermi.
La Morte in società non regala mai rivincite.

 

Un'anima gentile.
Chissà perchè io l'adoro
come quando su c'ha scritto
"però
che anima brillante che
io ho!"
 

Viaggio
Missione: Rimembranza.
Luogo: Universi Paralleli.
Sistema: Stanza Astronave stellare.
Equipaggio: il Pilota, Coscienza, Confidenza, Conoscenza, Coraggio.
Tempo: infinito,
in alternativa,
il Tempo che occorre alla Morte.
Sotto missione: trovare Alternativa.
La partenza è l'arrivo.
I ricordi stanno nel mezzo.
Un viceversa del pensiero eterogenesi.
Crescono i malori d'antichissima sapienza.
Equilibri smarriti e nell'errore rinascerò.
Un clik spegne gli universi.
I ricordi sono nel mezzo.
Diamo il largo e che muoia Fantasia.
Coscienza dimmi dei miei ricordi.
Confidenza dimmi se conteniamo ricordi.
Conoscenza dimmi dove finiscono i miei ricordi.
Coraggio dimmi fin dove inseguiremo i miei Ricordi!
Io sono il Pilota
dirigo la Missione
nell'Infinito Sistema e,
al Tempo della Morte
non ho Alternativa.
Guido la Stanza al mio Sogno
Universo Parallelo.

Ti amo su un sentiero in siccità.
Un sentiero...dove andrà...con le mie scarpe impolverate...
Tra le beole
in giardino
la siepe di ligustro
il sentiero giallo
secco di siccità
il respiro lontano
del tramonto
mente sconnessa colma di nero fottuto
futuro
mosse sbagliate e
e quello che è rimasto in questo tramonto illuso
è perso
liburna ai nostri spazi
il placido godimento del piacere della sera
dopo l'amore
e mi lucidi le scarpe impolverate
ma io non ho il passo per giungere alla fine del sentiero con la mia mano nella tua
piango tu piangi io correggo i miei sbagli e tu correggi i tuoi
ma noi non siamo angeli siamo corpi
che Dio copre coi suoi peccati
io e te siamo soltanto una promessa
e allunghiamo le mani verso l'amore
per non sprofondare
ma non saremo mai migliori mai no! non varrà correggere lo spirito le mani sudice i baci ansiosi
insegneremo agli altri ad essere migliori...

Fondare un Amore
Tanti titoli alla vetrina
per fondare un amore
ma...
ma dirlo è impossibile.
La fondazione è un lungo silenzio e...
ed Elisabetta cavalca con me
fratelli fatali
impossibili
la cavalcata dei morti assenti
staremo immobili
in casa
sfiorando un piano
che ci improvvisa lontani
perdenti
distinti
ci racconteremo una storia
e ne sapremo poco
sono storie che non si scrivono
come la fondazione di un amore
una musica del cuore
e non staremo distanti
saremo compagni
con tanti segreti
compresa la luna
la spegneremo
e spezzeremo il silenzio

Rooibos
Tè nel deserto...rosso...
e le sue sottigliezze sono quelle
della mia anima
della mia mente inconscia
e le foglie sottili
di rosso
intenso
profumo cannella arancia come la tua pelle
come i sogni fragili rosso
intenso
infuso esasperante il cuore
che mi batte nell'aroma e
e nell'Amore...
sei il mio tè nel Deserto.

Ricetta vegana (rapidamente)
Rapidamente
in disuso
ti cade il frullatore
dalle mani
un disastro per gli occhi
ed un abuso
tu allunghi tutti i tuoi rami
abbandoniamo l'orizzonte di cucina
la ragione dei granchi frullati nei problemi
ce la cucineremo domani
intanto
io rapito allungo i miei di desideri
raccogliamo lo sparpagliato tamarindo
che ci lega coi suoi semi
al pavimento
incontriamoci invece lassù
univoci
di contagi lasciati in orbita nel cielo della Cina
e vedrai rapidamente sognando
rapidamente sul tavolo più lindo
ti accomoderò il frullatore
e ti agiterò
leggeri e vuoti
d'antiche Stelle da Vega
la ricetta da frullare.

Wendy e Peter Pan...
Le mie nuvole sono enigmi.
Sono nuvole quelle?
Non me le ricordavo più di tante...
con tante e stupefacenti forme
gas di enigmi densi nei sogni
nei fluidi e nei pensieri
gassose confusioni di sorprese
come le emozioni
e gli occhi
chiusi
nell'indifferenza del volo illimitato
che aspetta soluzioni
di leggere fantasie
sulle mie nubi
in cielo.

Cronotopo
Un nodo scorsoio sfuggí
al controllo delle mani...
...equazione per la Stanza Solitaria...
La compagnia del tempo
con il mondo che verrà
in effetto nebbia
dietro al muro
in atterraggio proibito
sull'orlo del caos
spaventò
gli orologi delle torri.
Non segnano più
le ore
...niente connotati senza tempo nello spazio...
le ore
epoche puntate in fusione col passato
e tevis mi fece uovo
che cadde sulla terra

Trasportati nell'aria.
Qualcosa nel sogno
qualcosa per la prima volta
fra una donna e un uomo
qualcosa tra te e me
gli occhi fra me e te
le mani i sessi l'amore c'è...
c'è qualcosa che precisa la vita
nel mistero tra me e te
something in the dream
di un mondo non ancora sorto
nel sogno si c'era qualcosa
trasportati dall'aria
erano le nostre mani
le stelle
born in the dreams

Something in the sky
e non cavalco asteroidi in giro per i cieli
ma io non sono lo spaziale
non sono lo sciamano della mezzanotte
sono soltanto l'amante del tuo corpo
profumato di carne e sangue
per questo l'ho scritto
fra le mie cose appuntate in cielo.

Equilibrio imperfetto.
L'equilibrio imperfetto del...di...
ehm...
ma di che?
di cosa?
mah!
ah ecco...
del Mistero!
A mani tese
in sbilenco
sfioro
il Pensiero Nero.

Un volo sul sole.
Armato di mare
ai cancelli del sole
vivo e rivivo
terra di aria
dal volo
io credo
non precipiterò
è sempre così
come fare un mosaico di notte
senza i colori
non sai cosa sei
sai cosa fai
non sai che cos'hai
ma sei lassù
in quel volo
armato d'amore
col sole che brucia la pelle
e sai
che non tornerai
perchè
noi
non siamo gli altri
che volano.

Dominatore delle stelle.
Stelle e mani
cosa tieni
tra le mani
e fra le stelle
e tra i denti
e sui sorrisi
perchè
nelle notti
e nelle musiche
silenti
l'ardore del tuo bacio
sulla bocca
mi rende
vittimafragile
della tua pazzia
che mi brucia
sulle labbra?

Il bicchiere sul comodino.
Ti ho messo il bicchiere sul comodino
vale quanto un gesto un bacio o un livido furente sulla faccia
vi ho versato l'acqua fresca per la sete della notte
che ti riporti salva fino al mattino
bollirei il latte in un vetro fumè marchiato di murano
pur di far cosa che ti piaccia
la rabbia le mosse i concetti smossi
lunghi quanto tanti giorni sparsi
come battiti degli occhi come i pensieri sul da farsi
saranno come l'urlo primitivo sfinito dai primi amplessi
poi saranno le cose frugate nel buio senza vedere con la mano
come la Luna un viaggio sulle stelle e i nostri sogni
almeno in una pace apparente senza dossi
almeno sotto a questi coppi già dismessi
per...per quel che vale dissetarsi e fare a botte
con un po' d'acqua nel bicchiere...

Lo Spaziale.
Sopra le nuvole
dissipate allo spuntar di un Sole luminoso
al cielo ed alle stelle
che sostano in silenzio
dissezionata volontà dallo spirito incosciente
io vado
spaziale evaso nello Spazio
obbediente rassegnazione vicina delle Galassie
frugate nelle ininterrotte albe di lassù...
e la solitudine cala su di me
opprimente
come una mano gelida di Dio sparita
con le nuvole e con la notte
di quaggiù.

In questa foto...(Don Francesco Fuschini)
In questa foto:
un piccolo uomo
di nome Francesco Fuschini
forse un prete non prete
forse un prete mancato:
il grande Pirro:
il rivale di un fiume...
la nebbia che confonde...
la malinconia di una...
di una amicizia
che già si sa
finirà...
dite:
perchè Pirro è libero?

Un pianto.
Rimmel sotto agli occhi.
Storte righe nere.
Mostri la tua pena.

La mente.
D'un tratto
m'accomodo la mente
parole mani e piedi
non mi servono più a niente
esco un attimo
dalla testa
sul cuscino
a controllare
i sogni del corpo lì vicino
come un desiderio
infinito d'infinito
di essere un bambino
di tornare ad essere
qualcosa
che non conta
...od almeno che non conti...
e solo
con negli occhi una luce che non l'affronto
d'un tratto
sposto la mia mente
dove penetri tu
dentro il mio niente.

Il mio Infinito.
Eternauta già morente
lascio sostare nel mio mondo
il piccolo quadrante d'universo
che mappo d'occhi d'astro nomia
m'appartiene lo so
come un regalo di questa mia finestra dentro al cielo
è poco
anche questo so
porziuncola per me
in mezzo ad un eterno
niente di che
poche stelle
brillanti titubanti impreziositi e rari
un gioviale pianetino che gira
e se va
una luna disarmante
quando c'è
le linee del confine
fra celeste e oscurità
di un tetto nero fermo paziente silenzioso
e di chiome smosse
pioppi
sussurranti a me
e alle nascoste stelle
inesplicabili segreti dentro e fuori queste notti assurde sulla terra
...ma è questo
è questo il mio Infinito!

L'ultimo bivio.
Ed ecco l'ultimo bivio
dobbiamo scegliere che cosa fare
tornare a casa o andare verso il mare.

Occhi alla vetrina.
Occhi...
alla vetrina
che fissano il suo fondo
che mi fissano
nel fondo.
Neri
come tutti i miei rapidi tramonti
come i lunghi titoli dei libri
... va bene...
allora, dimmi
chi sono
chi io sia
in un filo di parole
se sono un santo
o un sogno
dissoluto
dimmi se ho scelte
se ho scelto
un posto sbagliato
per fermarmi
per farmi un palco per le interpretazioni
per guardare un'alba dentro un guscio di lumaca
per una vita d'un giorno d'un'ora d'un teatro
in un teatro d'ombre
che siano fatali al mio nemico...che sia un continuo d'onde per essere e non essere.
Fino a quando gli occhi miei avranno luce per guardare i tuoi
riflessi e copertine lucidate dagli sguardi
carta da bruciare in una vita messa allo sbando
dimmi chi sei
fin quando mi fisserai...

Desiderio.
Ti prego
Signore
accetta la mia morte
perchè
io
non posso farci niente
e non voglio
no non voglio essere
...non voglio essere...
delusione
per te.

Si muore...
Tanto t'amo
tanto si muore
anche se ti dico t'amo
anche con tutte le avventure del mondo
con tutte le parole
permanenti laboratori didattici dei sessi
nei complessi
che fanno nascere e rinascere i bambini
nei mosaici
che mettono insieme le tessere più fini
per mostre temporanee sulla vita
truismi sulla morte
domus antica
appunto
come quando
te lo dico.

Pensieri e Parole
Prega dio
come se tu parlassi agli uomini
parla con gli uomini
come se tu pregassi dio.
Facile a dirsi
per chi non ha ferite sulla pelle
per chi dell'anima non ne trova l'ombra
per chi
con la preghiera ci spreca il sesso
infatti
come è fatto dio quando mi parla?
Con chi parla dio quando lo prego?
E dite
a me
che mi spreco nel tempo a inventare soluzioni
come è fatto l'uomo?
quando lo prego?
Come dio !?
Facile a dirsi...
come parlare a un dio.

Il ladro assassino.
Il ladro assassino
entrò in casa mia
con la violenza
con l'inganno
con il tradimento.
Era un mattino antico di un 2 gennaio.
Entrò con i suoi sgherri
e i suoi sottoposti
e mi portarono la peste.
Mi derubò di tutto
devastò la mia Famiglia
ammazzò dei miei amici
mi risparmiò
soltanto perchè godeva vedermi soffrire.
Mi scacciò
con odio e rabbia convulsa
dalla mia casa.
Mi esiliò.
Il ladro assassino
si installò nella mia casa e
saccheggiò.
Infine
me la distrusse
rovinando
e poi
cancellando il mio sguardo
la mia cultura il mio lavoro la mia dignità il mio onore...
il mio cuore...
Il ladro assassino
senza conoscere niente di me
osò persino giudicarmi
e annientò
la mia onestà.
Io lo odio
e se potrò
lo giustizierò
nel nome della mia Famiglia oltraggiata...
 

Confusione in un caffè.
E dopo
in un caffè
non so perchè
sento
il solido istante addosso a te
mi dura un attimo
confusione d'accoppiamento
perdo tutto il dato e tutto il preso
degli accordi segreti
discussi alla deriva
nel liquido degli occhi
resto a sognare il peso
nuvolette di baci e strappi alle carezze
legato in un campo trasparente
d'acque e morbide camice...
e non so il perchè...
dopo il caffè.

La finestra aperta sul cielo caldo e notturno di un 6 agosto...
Tra le comete una luce...
non sei quella...
Nel mio pezzo
ci rimane solo una stella.
Sto aspettando
sto guardando la finestra
aperta sotto agli spazi delle notti
quelle dove ti muovi in mezzo agli astri
ma non passi mai
non cadi
non entri
non dormi con me...
dormirò sui diaframmi delle stelle.

Pensieri...
...ammaestro le mie interruzioni
regolo le intermittenze
spengo le comunicaz.........

Dedica.
Sei il sole
che mi luccica negli occhi
che mi irraggia con il caldo
il cuore.

Correre...
Sui sentieri delle corse...
urtante urticante
devasta
gli avanzi dello spazio
il mio giudizio
e ti guardo
mentre
in corsa
esamini i miei piedi
...help wath? i am because i am...
e m'incalzi i battiti nel cuore
che mi sbattono tra gli alberi  
e fischi acuti s'incidono
furenti
alle mie orme...
...immenso dio! non si corre più su questa merda di sentiero...
lo taglia il tempo
estraneo a me
ed io a te 
alieno di stanchezze 
e con la maglia che mi suda che strappa la mia pelle
come l'assassino la vita intorno a lui ribelle 
vorrei gettarti prima che tu bruci le mie stelle
si, prima che tu mi esamini la corsa  
...al mondo insieme a morire per amore...
con lo schiaffo che devasta l'eretico giudizio
sugli avanzi del sentiero.

Una passeggiata in una notte di agosto.
Come dire t'amo
non lasciarmi passare invano.
Lo spleen mi prende all'improvviso
io passo nella notte
piccolo
le cicale nelle siepi
l'umido caldo del notturno a ferragosto
silenzio nel cielo e nelle sue parole
al buio mi ricopro i pensieri con le stelle
e poi
sono i suoi profumi
come quelli del mio giardino dell'infanzia
che mi segnano i ricordi
il ritorno ci sarà
anche stasera
dal buio più profondo
ma intanto
il meglio me lo son già preso
è come passeggiare
con la mano nella mano della mamma
perchè noi
quando siamo soli
abbiamo sentimenti da esporre al cuore
anche se piccolo.

Solo una sorsata di birra...
Vivere il margine conta
nell'ombra delle cose
e andare sul bordo.


Un canto della Callas da lontano...
Era un tempo con il sole
sai
vibrava
sereno senza ombre niente veli
sfibrava l'aria il canto della Callas
e le tue mani
note scritte sulle mie
scaldate dagli assolo
sui riflessi dell'ardesia
roventi ai raggi dell'amore
rovistavano la cima delle note
è come...
come l'acuto casta diva
sai
come all'apice nei cori ardenti
e...
e lascia stare tutto il resto...
come la vita che passa
senza tempo
come un canto
uscito dalla norma
sotto al sole
dalla Callas.

Sole nero.
Sole nero battente
non ho più bisogno di guardare
l'amore degli occhi nella gente.

Io e te.
Io e te,
il nostro abbraccio.
Noi, io e te, monade notevole
nell'ansia dentro il mondo
siamo
quello che vogliamo
essere non ciò che siamo
o che vorremmo.
Ah sì! troppo facile dir così!
L'amore non si pesa
non ha distanze e non ha senso
e poi non lo si guarda.
Nell'amore si penetra soltanto.
Io e te dentro qualcosa che riduce il mondo a ciò che io sono senza te
qualcosa che sei tu insieme a me
eccitazione estranea all'angoscia dei sorrisi tra di noi.
Eccitazioni elevate alle emozioni distribuite sulla pelle.
Resta solo da decidere dove seppellire il nostro abbraccio.

Prima. (Sfere e Dei, troppe)
Un dio. Una celeste sfera.
Ma quante ne ha amate Dante?
Infinite e tante
come le stelle nella sera,
ed anche oltre,
più numerose di tutti i suoi did'Dio.
Nella Beata Morte,
ad ogni Volta,
mi incontrerà un Gran Dio sperante,
come quando parlano alla Crusca,
ma non li capirò,
nell'infinito addio,
non parlano le lingue che parlo io.
Non vedrò Dio ma un dio senza fardello,
tornerò in ante utero e non ci sarà Francesco a farmi da Fratello.
Allora la metterò cosí,
porto,
con me,
le mie commedie da farmi rendere divine ad ogni giro
ed un picì,
per tradurre la gioia in un sospiro.


 

Il Povero ed il suo amico di un attimo...
Il povero di strada mangia
la sua mela,
s'appoggia a Galla
e alla sua Storia,
la Reverenza, al muro,
e vuole le sue vittime.
Io scatto la foto al tempio
la mostro
come fosse mostro
al mendicante che...
che non chiede...
che si riposa all'ombra dei...
lui non ha pensieri,
si riposa all'ombra dei suoi giri
mi premia con un...
non ha niente da imputarmi al petto...
mi premia con un bravò,
ed un mignon che è di Cointreau,
io lo bevo...e lui lo beve
lui lo beve ed io lo bevo
l'amicizia vuole avere il Tempo dalla sua
e vuole lo stesso collo di bottiglia
e vuole il cuore...così...
così io forse sono un altro
con un amico in più
e lui che mi sorride è ancor più libero...forse...
e forse si chiede perchè Lui sia così tanto più ricco.
Reverenza a chi crede nell'uomo ed in Gesù che è Lui.



a sinistra: tempio di Galla Placidia.

Un altro dio senza amore dentro.
Ecco un dio
un altro
tanti
sbagliato, lontano,
non assente
e noi
unici universi in uno solo dentro
e una bimba
sola
nuvola in un piatto
piange
nel suo viso di splendido biancore
piange
sulla terra
senza un sole dentro
per patire
di morte
un dio
tempi da tempo
senza amore dentro...

Cianfrusaglie in giallo.
Cianfrusagliere
nel segreto della casa
riempio
la mia chicago di delitti senza alibi.
In ispezione
elefante tra i cristalli di boemia
in terribili viaggi su un filo in giallo
col mistero dei gioielli della mente
incendi nelle brughiere dei pensieri
per me
nemico sconosciuto
notte d'orgasmo alle tue porte
l'amore è
senza alibi al tramonto
è
mosaico perfetto d'amnesie
e cianfrusaglie
come quelle d'una morte trasparente
messe in fila in un catalogo
per il deserto del futuro. :-)


 

Un pettirosso.
Quello che vorrei non te lo direi se non volessi.
Ecco ora vorrei sparire dalla circolazione
cedere ogni posizione
redarguire di me stesso l'esigua intransigenza
vorrei chiudere un cassetto
senza conoscere ciò che c'ho messo
di me annullerei la veloce discendenza
sorvolerei felice invece cestini di fragole e ciliegi rossi
e tappeti rosa come le pesche di primavera
e vorrei poi un cuore vero fatto di burro
bacerei le labbra di una dea che mi dicesse t'amo
ecco io ora voglio essere quella bianca nuvola lassù
che si scioglie con musiche d'azzurro
oppure
quaggiù
un pettirosso che s'addormenta sopra a un ramo...
ecco è questo che vorrei dirti quando voglio...

La Notte bis
La Notte...
e le sue luci...
le luci della notte impigliate
nelle retine strizzate
sono miraggi della mente
che s'addormenta stanca
di volare sui suoi viaggi.
Droga per la notte
sono spicchi di ricordi
che si incendiano
si consumano veloci...
droga per la notte...
sono le stelle
che non hanno posizioni nei miei cieli
dentro agli occhi.
Le luci della notte sono quelle
che impressionano i miei film
quando apro la finestra
nel profondo del mio sonno.

La parola.
Se la parola ha un senso
sulla traccia della bocca
è l'idea di un segno.

Un quadro della situazione...
Stinto il fiore
esausto
si rianimò coi suoi colori
e dall'acqua riassorbì
profumi
da riempirne l'aria intorno...
nel quadro
ne rimiro la temperanza
solida
perchè io
estinto di sangue
striscio
sul sentiero dell'abbraccio
per raccoglierne i colori.

Accesso ai fuochi...forse.
Accesso ai fuochi
vietato agli inesperti.
Salvare vite non compete alla conoscenza
anime si e forse...
un giusto giorno nasce...forse
e con le mie risorse
e alle fiamme della sera
illuminerò le confidenze.
Accesso alle parole
sconsigliato agli inesperti
e queste sono un passo pretenzioso per il mio consorzio di resipiscenze
...punctum dell'immagine...
scappo dal fuoco
che s'accende
affronto
e risolvo rarissimi bijoux alla rinfù
per salvare l'anima
che mi compete...
forse...

La notte.
La notte infatti è...
quel che resta del mio giorno
un silenzio che tradisce
trasparenze
incandescenti
e dei suoi suoni reconditi se ne fa vita
come la musica nascosta dai violini
e dalla stanza dell'amore, ma...
è questo che disturba il tempo che mi resta
che senza tregua mi sorpassa i sogni
ed i sospiri che sono assai molto più veloci...
e tu...
e tu,
sempre tu, spavento che s'avvolge al mito fertile del sesso
mentre giochi con la pelle mentre soffi sul profumo
che ti abbraccia
ma si...è questo che disimpegna la mia notte
...non passa mai...
anche se vaghi con la lanterna dei tuoi sensi a cercar di non morirne
a cercarne il bacio che si fermi tra le pareti della notte.

Relatività.
La centrale termica sta implodendo trascinerà l'atomo che nel centro esploderà
restano sparsi certami e lacerti di parole
andranno in paradiso i preti con le suore
moriranno invece i traditori suoceri e nuore
laide frasi e scorrevoli carezze sul seno e sul pube delle donne
saranno fetidi totem somiglianti ai falli primitivi inventati dagli dei
chi avrà amato entrando morirà e chi avrà ucciso per salvarsi si salverà
infileranno la spada nella carne del principio quasi fosse un primum
spargeranno l'odio come fosse amore e dall'alto dei pensieri razionali ci diranno
ecco abbiamo un corpo!
saremo (siamo) sede dell'anima mai morta!
saremo Grazia! (non lo saremo mai)
ecco abbiamo un golem come un mito...o se no ce lo faremo...
abbiamo un anima che sogna che spera che avanza sale e sale vola verso i cieli...
perchè uno non ci basta...
ed ecco che c'è uno che ci dice con giudizio riflettente (un segno irriverente)
date tutto a me che sono saggezza e conoscenza...
La centrale termica sta esplodendo e trascina gli dei dell'invisibile nell'indivisibile materia...

Maestro a distanza.
Sguardo di
un Maestro
a distanza
...distanze...
senza quieto vivere vicino
corpo voce mente
composizione teatrale
stanze...tante...come la vita...
che sono tante...
la Vita
arte dedizione
all'assoluto...
un impegno di Morte
per essere
Maestro.

Gli occhi dei bimbi.
Gli occhi dei bimbi...
quali cose e meraviglie
ci saranno negli occhi dilatati
appena nati
sorpresi dal Passato?
Subito la Morte
dopo il lancio
di tutti quegli sguardi illuminati
prima che la Vita li strapazzi.
Sono gli Angeli
che passano
che volano
senza toccare
su di noi
i nostri capelli bianchi...
ma non sanno sopravvivere
se calan tra di noi
che siamo già la Morte.

Gli oleandri.
Il ricordo non può fare morire...
oleandri in fila
nel sole
è atmosfera
solidi odori
luce a colori
e la sparuta memoria
è terra nera
bianco di casa
e i fiori
la droga
lo spazio
confine
tra l'agire e il morire
tra pensieri profumati...
che sono il mare
tra il cielo
e gli oleandri della terra
per un quesito sparito
per sapere
se lì c'è la fine...


Intense cose.
Scrivo intense cose,
poesie,
le infilo in un cassetto,
poi...
non so...
dove le ho messe?

Chiusi gli occhi
Ecco ho chiuso gli occhi
e spenta la luce all’étagère delle mie acque in stanca.
Senza sapere perchè ho chiuso anche il cassetto al comodino,
senza sapere perchè,
perchè dentro non c’è niente,
dentro neppure un pensiero
una piccola lettera d’amore
dimenticato tutto in altre penombre.
Ecco sono rimasto al buio
ad occhi chiusi
senza sapere perchè.

Sole negli occhi
Non si vede niente
col sole negli occhi
possiamo rivederci
all'ombra delle parole
ce ne sarà tanta
rinfrescheremo i corpi
sconosciuti e le poesie
d'amore dimenticate.

Images.
Neve di luglio
scende l'amaro
mare e moti
lusinghe per chi si vende l'anima
image in the sky... there are blue skies ahead ...
di vele sgonfie
controvento
finiti nei rapidi burroni dei sogni i miei singhiozzi
può essere come la tortora
planata in punta alla mia croce
quest'incubo
invece
è un'altro viaggio
nel nero delle nuvole
sul mare
del tramonto.

La ragazza dei fiori.
La ragazza sulle nuvole
fa fiori d'acqua e vapore
freschi e leggeri
come un suo bacio d'angelo
...perchè guardare costa
non pesa l'anima
e il suo pensiero non contiene direzioni...
la ragazza che raccoglieva fiori
dai marciapedi di città
non coltiva più i suoi amori
dei sogni ne fa asciutte gocce di pianto
da far cadere
leggere
sui fiori di città.

 

Modernità...
Perchèè così che si schiariscono le idee
con il modern living
guide alle contemporaneità
tattoos interiori nell'encausto della mente
e noi stiamo qui
come gli squadroni della luftwaffe
a cucinare il pesce agli sciacalli
e sarà sempre così
dettagli in masterpieces
incanto e conoscenza
in commedie dissacrate
in ritratti scontati della Loren...
e poichè non abbiamo una vetrina per l'archivio
poichè non c'è...
ecco...è così che s'apre
e si chiude di Dante il segreto libro.


Il tempo passa...ed anche le preghiere.
Più passa il tempo e più lascerei le cose come stanno
se chiudo gli occhi a riposare i sogni male non mi fanno.
Disteso congiungo le mani stanche per pregare
veramente non so se per chiedere prendere o lasciare.
Le tante cose che già ho le butto di nascosto
perchè quando prego chiedo a Dio di farmi posto.
Esattamente non è qui che doveva andare il mio pensiero
ma le strade sono tante e tutte con uno sfondo nero.
Proprio come le preghiere e le sue cose
ed il tempo che ha le spine come il gambo delle rose.

La ragazza che raccoglie i fiori.
La ragazza che raccoglie i fiori
aveva in mente il suo dolore.
Cercava di carpirne il segreto e nei profumi s'addormentava
nel sogno li tagliava per colorarci i bianchi lumi.
Dietro aveva spazi di parole
e poi i muri
e con le mani spostava i lati più insicuri.
La ragazza disegnava storie dipinte
sopra al bianco
e sapeva quanto un giro dopo l'altro
il sole fosse stanco.
Mani piedi gli occhi
ed anche il cuore
si tagliò
nel ramasso dei suoi steli
senza rancore.
E così di fiori si illuminò e la vita
disperdendo il suo dolore tra le dita.
La ragazza che raccoglie i fiori
aspetta il giorno
facendo luce alle sue notti
coi colori
intorno.

L'uomo elastico.
L'uomo elastico
per essere come
vuole essere il vento
fa di sè una canzone che vola
come un pensiero volante tra gli abbracci
degli amanti come tu sei per me l'uomo elastico
tiene stretta nelle mani non se la lascia scappare l'idea
che cambia senza mutare il destino la conserva e la tira
come fosse l'idea di come si cambia io so che non potrei vivere senza l'anima
anche se non esistesse come l'uomo elastico che sa ascoltare una sinfonia quasi fosse...
un pezzo jazz...

Mesmer (i conti della spesa)
Tu fai i conti alla tua spesa
io coi miei dolori
rovisti il fondo della borsa
io il ventre dei miei squali
tu ritieni i tuoi pensieri
e credi che io ne sia stato demolito
io parlo per ricoprirmi dei miei mali
ma sono i colori che do alle tue parole
mesmerismo dei miei gesti
alchimia di sensi e d'animale
che salvano i miei sogni
come il sole ai fiori.

Cosa c'è laggiù in fondo? ( una corsa fino al biancospino)
Una corsa sino al biancospino
forse è amore, forse non lo è.
Io...io non lo so che è perchè...
Il silenzio
nel cuore
il podista corre
nella mente l'amore
sempre rincorre un viso
si voglio essere l'ansimo
od essere qualcosa per te
e se nella corsa non posso fermarmi
se non riesco a raccogliere il biancospino per te
ascolta quanto batte il mio petto sino a scoppiare nell'aria che manca
e raccoglimi il pensiero che cade sotto i passi battenti il sentiero
e che di questa sperduta pineta non ne conosce la fine
e il silenzio scivola edè carezza sulla mia corsa
e ormai non ho più disperazione...solo amore...
che corre a perdifiato con me
per incontrare il silenzio
per sempre di te.

L'orologio dice.
Faccio di te un pensiero
sul quadrante del mio tempo
come il mare le sue onde
in superficie.
Denso (appiccicoso?)
dopo il contestato incontro
sulle sublimi arti dell'amore
cala il sonno a ricoprirci i corpi.
Cry, the clock said...
sollevo un lembo della spiaggia
per riguardare il tuo...
Piango in un grido.

Quando mi metto a strologar sulle parole senza averne competenza senza usar loro la dovuta reverenza ho paura di scivolare nello stress di cadere in depressione sulla tastiera e nei dizionari cerco gli access o almeno un brand per farmi una ragione. No non è che cambi le parole con le idee le trasmuto di sostanza ne tradisco la speranza e se subito per me erano dee adesso sul primo foglio bianco io le cerco e resto muto.

Sulle parole.
Strologo sulle parole
senza averne competenza
senza reverenza
e scivolo nello stress
da depressione di tastiera
cado strippato da dizionario-web
cerco gli access
o almeno un brand
per conformarmi ad una logica ragione.
Non è che io cambi le parole
con le idee
le trasmodo di sostanza
ne tradisco la speranza
subito si spostano instabili dee
dal primo foglio bianco di un vergine excel
dove le cerco e resto e muto
come quando vedo una madonna che ride o piange
in un azzurro ciel...

La ragazza che raccoglieva i fiori.
La ragazza che raccoglieva fiori mi guardava.
E c'è lo spazio intorno
che si enuncia da solo
perchè sono stanco e non scrivo le parole nella sua eternità
e lui non è che abbia bisogno di me per misurarsi nel suo infinito
sa che sono e basta e non gli servono parole e gli strumenti per piegarsi al tempo.
Perciò la ragazza disegna un cerchio e un altro ancora e li riempie di stelle che non sanno
e non sarà un errore non piegarsi al tempo
...proprio come i fiori...
la malattia perfora gli occhi e quindi basta chiudi il libro
un display che t'illumina d'immenso
e vai a dormire nello spazio che ti resta fra l'immenso e tra l'eterno
con gli occhi della ragazza dentro i tuoi.

La Ragazza e la Fata.
La ragazza nel parco e la sua droga nelle mani...
Chi rolla la canna con una mano sola
stringe la speranza
e poi gli sfuma
ma non credo che la morte lo pretenda
piuttosto l'illusione
di una vita respirata in libertà
intanto l'incanto sta nella panchina
sotto i cedui del parco
sogna ai margini
...decontestualizza una compressa dipendenza della mente...
la fata arriva silenziosa
leggera leggenda
come il fumo verso lei
a farsi limite alla droga.

Punti di vista.
E' questa la città che io guardo coi tuoi occhi
muri pallidi come le facce che li imprimono
percorsi vuoti come i saltelli allegri dei bambini
dai marciapiedi all'aperto senza pensieri
un tocco di gomito costante agli scrostati angoli
edè questa la città che io sorpasso...
che io osservo con i miei occhi
nella beltà leggera delle farfalle
che si insinua tra le sue vie.

The shadow of your smile
Ricordo di aver lasciato abbandonato un sorriso.
Ero partito
andato alla ricerca d'ombre
oscurità cagionata dai tuoi occhi
...mitiche ricreazioni e donne lasciate lì ad appassire come i fiori nei cristalli vuoti...
nelle mie vetrine
ed io ti amavo
perchè volevo vestir bene tutto il mio tempo
pratico e cognitivo del mio io
andavo quindi
post hoc ergo propter hoc
camminando con il corpo a sorridere in giro alla mia ombra
finchè il senso non mi confuse nel ricordo...
finchè la mia anima si fermò all'ombra del tuo sorriso...
finchè un amore ricordato all'improvviso
passò come fantasma sull'ombra del tuo corpo...
è stato un amore vissuto al sole per questo ricordo l'ombra del tuo sorriso...
almeno.

Altri giorni, altri occhi.
L'impossibile accade sulle mie astronavi.
Ed il suo oscuro s'imprime in altri occhi
in altri giorni.



Mari e sfere. Camere d'attesa. Vele sotto i soli.
Naufràgi trasparenti del Silenzio.
Non una parola che riempia la scatola
che ne contenga instabili stelle e l'universo.
Rollio che fa vibrare proibizioni d'orbite innate.
Con un sola mano rollo le canne
e rotazioni planetarie, fumo di cosmiche esplosioni, collego alle mie rotte,
regale veste delle insicure combinazioni...
...impermeabili nautiche bolle di salvataggio dei miei spiriti liberi nella notte dello spazio...
io sono il pilota
nessuno
non un mito in trasparenza
un demone e la sua anima
ha accesso alla mia nave
temeraria astronave
esploratrice
d'ombre e di sogni.

Palingenesi.
Tremo...
ho incontrato il nemico
... attimo trascendente ...
vipera tradente insetto infetto
il nodo è alla gola
è l'odio scatenato
edè nel sangue
rifugio nel meraviglioso Giardino dei Cattivi Pensieri
edè morte
gelida nella mente riflessiva
e nel livido sentiero della vita
e non mi salva l'Amore
che mi sfiora la mano col suo tocco
le labbra con l'accenno al bacio
i capelli con una attenta carezza
sconvolto nel fiele farneticante vendetta
non distinguo il freddo dal caldo
e mi lascio portare dal supremo effetto
l'Amore dell'Odio.

Siamo uomini o caporali?
Dio bono non so se postare 'stà cosa qua >>> 'ngiorno ciurma!
in questo orribile mondo di meschini
se non sei qualcosa tipo
un onorevole, un senatore, un sindaco, un presidente,
un segretario, un assessore, un consigliere,
un avvocato, un chirurgo, un campione sportivo, un latrin lover,
un portiere, un generale, un giudice, uno spazzino,
un poliziotto, un carabiniere, un gdf, un pompiere,
un gay, una lesbica, un santo, un arcivee èscovo, un cardinale,
un papa, un capomafia, un geometra, un professore di greco e latino,
un commissario, un ancorman, un critico, un giornalista,
una velina, un comico, un tassista, un metalmeccanico,
un cassadisintegrato, un saviano, un fazio, un veronesi,
un santoro, un floris, un gadlerner, un benigni, un morandi,
un femore di caravaggio, un vecchioni...
cio è,
se non hai una divisa o un distintivo che ti omologhi e ti omogeneizzi il corpo e la mente,
bè, non sei nessuno e la ciurma manco ti vede...
se non ti vedono nella tua imponente inquietante esornativa divisa che ti contraddistingue
dal volgo e dalle pecore (sebbene queste la divisa ce l'abbiano)
non ti portano ne reverenza ne rispetto
e vuol dire che sei una nullità, contenti? à s'avdè burdèll!
ps. aggiungerei un celentano.

Vita dura.
Io sono stronzo di natura
questo mi fa la vita dura
se vado nella strada
non c'è nessuno che mi vada
se entro dentro al bosco
io non lo riconosco
più che possedere donne
preferisco la notte insonne
nel bisogno
rinnego un sogno
più che amare
amo camminare
per questo pesto i piedi
quando accanto a me ti siedi
dei tuoi occhi neri ho paura
e questo mi fa la vita dura.

 

Hayford Pierce...
Il tetto risultò perfetto...
non ti preoccupare,
ogni momento ha bisogno
della sua libido necessaria,
uguale ad un delitto perpetuato con l'eccitazione
dell'incognita futuro.
Ritornano gli errori in dimensioni proibite e
sulla scacchiera del tempo ce li giocheremo.
E tu rifalli!
Non riavremo più,
mai,
i nostri mondi d'oro,
ma solo ricompense da definizione.
Il Soprattetto, che ci ripara dal futuro,
ci regalerà il suo labirinto di derivazione,
ci offrirà altri fiori da lanciare nel suo pozzo,
perchè gli arriva sempre gente
dal versante incognita quando
il tetto è perfetto sopra il letto.

Nella notte misteriosa...
Nel letto io,
solo,
...non ho la soluzione...
tenebre intorno
buio addosso
senza spazio buio dentro il ghiaccio del mistero della morte
spettri nei sogni
tremo
io che non conosco la tua pelle...
ma...
la tua foto sul comodino qui vicino
e sul niente del domani
con la mano io la sfioro...
luce intorno
e il suo calore,
addosso a me,
che non conosco la tua pelle.

Comunione.
Communione calicis congregavit nos Dominus.
Reprimere storte storie
di mani e mente
prima d'entrare.
Un perfetto alato di straniero
spedito sul veloce
mi appare
come acqua nel deserto
miraggio tra le dune
...che io credo che
le mura delle chiese
crolleranno
e le communioni la farò all'aperto
piegato
nelle increspature
congiungendomi al tuo calice...
Sarà di Dio
e non sarà fraterno
mentre entri
nel mio inferno.

Io sono Vasco Rossi.
Eh si!
Ci sono prezzi da pagare.
All'alba del primo mattino.
Eccomi ancora qua
all'angolo appoggiato
eh si sono ancora qui a tener su ciò che mi sostiene.
Mi davano per morto
ma io porto un mondo nuovo.
Costruisco ex novo non rinnovo.
Risorto.
E sono ancora qui
eh si!
Immortale sulla carta
cerco un dear love
che mi fermi all'angolo...
ci saranno pure duri prezzi da pagare....
 

Immagine
Stavo pensando di cambiare ancora l'immagine,
ci ho ripensato
...lo so lo so che posso fare quel che mi pare
che non ve ne frega niente di quel che faccio
o voglia fare state boni!...
e stavo per rimettere questa:...

no, non lo faccio più (per ora),
lascio quella che c'è adesso
perchè ha ancora impressi i colori
e la Vita
di un pezzettino della mia disgregata
deceduta lacerata consunta dal Tempo,
Famiglia...
in essa avevo il cuore...
là (qui) ho ancora appiccicata la mia vita...
quel che ne resta...

Inebriato all'angolo.
Non so se è il sonno...
senza amare
nello sgarbato limbo
senza fase
genio nell'ebbrezza
ad occhi pesanti
svolto,
scortico l'angolo,
m'arrosso la pelle,
col sangue abraso,
perché sono stanco di calcolare le misure
contare i passi per sapere dove devono finire
privati di punti e di vista...
...e guardo la pietra
che mi sorregge il tempio
angolo riposto del signore
ma non si muove
se non lo giro
come se non fosse muro
chiave di volta
arco e ponte e pista...
...angolo...
io voglio tirare l'ultimo sospiro
osservare la mia stanchezza
al di là dell'angolo...
di lì dovrà passare...

Le fragole.
Tu lavi le tue fragole
...hai già zappato giù il giardino ...
sono rosse
come quando tu ti tagli
...poi scorre il sangue
e rifluisce al cuore...
hanno il dolce dello zucchero
che hai sulla tua lingua
quando baci la mia bocca
tu mondi le tue fragole
e pensi a me... ma forse no...
perchè gli amori che s'esibiscono in cucina
sono veloci come un taglio sulle dita...

Caléra.
L'ultimo passaggio lasciò un segno.
Un altro regalo la vita impressionò.
Con le note di una chitarra stanca da una strada in cielo volò.
Occhi neri una fanciulla un foulard rosso bordeaux.
Era un sogno.
Si chiese "chi è" ed intanto sen'andò.
Allora lentamente di sera sulla caléra scivolò.
Bevve l'acqua alla fontana - che ormai più non c'è - e pregò.
Dorma o no sopravvive alla sua storia - e a quando passa - e per non morire urlò.
"Non scomparire non lasciarmi nel buio senza una traccia.
Chi t'ha portato via la fontana dove bevi con la vita che s'affaccia?"
Eliminò il passaggio.
Sovrastò il paesaggio.
Trasparente naufragò.
Con l'incognita nel segno - ieratico silenzio - cambio la mia faccia.
Sulla calera stanco segno il tuo passaggio.

Una parola leggera.
Così aspetto
che una nube copra il sole
e prima o poi succederà
che si spenga il mio sorriso
così aspetto a raccoglierti le viole
non posso dividere le lacrime sul tuo viso
e poi lo sai
sotto al sole cadono le foglie
s'accecano gli occhi
le anime bruciate si fanno spoglie
e così non dico più che una parola
leggera
come una nube che verso il sole vola...
una parola sola.

La Nave.
La nave era in viaggio.
Da mille anni.
Erano anni Luce.
Sorvolava il tempo la nave e i suoi infiniti corridoi.
Dove scorreva senza incontrarsi mai.
Il buio tra le stelle era la sua strada.
Un Sole che non fosse morte tra la vita la sua meta.
Il Confine dell'eterno era raggiunto.
Di lì il tempo tornava indietro.
La nave superò l'Eterno e abbandonò il Tempo.
Viaggiò mille anni ancora.
Erano anni senza spazio senza molecole senza lo scopo senza il confine.
La nave era sola e vicino aveva il Niente.
La nave raggiunse la conoscenza.
Sostò.
Passò mille anni fermi cercando tutto di se.
La nave pensò.
Per altri mille anni conoscendo se stessa.
Al limite logico lasciò la Conoscenza nel Buio del Logos.
Ancora Mille Anni ed elaborò l'Ideale.
Schema un Universo.
Criterio il Tutto.
Il Paradosso.
La sua Volontà.
La Nave si confuse di se...
Esplose.
Raggiunse la Meta.

I colori del se.
Amore
misurami il dolore
così potrai aiutarmi a scegliere
se amarmi.
Il farmaco per me
quello giusto è il se...
se potessi scrivere linee d'acqua
in una mappa di parole accanto a te...
se potessi aprire la finestra
su una spiaggia di colori e vedere te...
se potessi avere un pomeriggio
al fiume a pescare le parole...
erbe insetti fiori intorno a me...
amori.

Alla finestra.
Ecco
che cosa è
la vita c'è la morte
e di là la gioia tra le dita
siamo niente come la pietra
il legno la terra il fiore l'aria...il mare...
come il sole che ti esplode nella pelle...
come i miei sbagli che son passati in fretta
come i giorni sulla via che in silenzio guardo alla finestra
andare via e sono niente come i ricordi che si perdono nei rimasugli della vita.
Ecco che cos'è una finestra aperta sulla via...

La Signora di Shangai.
Nella mia stanza
forbidden planet
io
un lungo viaggio
corro svelto qua e la e
non mi fermo mai un momento
intersezioni di fantasmi
interne sezioni
d'abbandono all'amaro destino
non ho più pareti nell'universo
ma
linee congiunzioni
ridda contrastante d'emozioni
fino
all'infinito amore
gioco degli specchi
inganno di illusioni e realtà
sul soffitto
demone dark
una signora di shangai
e un volo nel blù
mi confondono le mentali sanità
in questo molo lascio
le grandi barche
per un mare di pace
in mano una conchiglia
un granello di sabbia
e la sua vita
in una stanza Supernova.

Cenotafio.
E mi disse: io non ci sarò.
Continuò:
tolgo il disturbo con la fuga
dal mondo dalla filosofia
delle cose
sempre più piccole.
E mi disse:
avrai una grande casa
nel giardino dei gelsomini
e mi disse
scoprirai il mondo uomini
donne
impreviste e notti bianche
tra i profumi dei limoni...
poi...
poi t'incontrerai con l'anima sulla stella del mattino...
e mi raccontò un segreto:
io non ci sarò perchè io...
perchè io non so salvarmi...
e continuò:
perchè non so far altro che
vivere da solo...

Giardino.
Nell'horto
si diffondono nel corpo
le paure
poi
nella vista
le siepi d'oleandro
e i profumi al gelsomino
nelle mie menti si dilatano
e se così non fossi
sarei lievito ai miei incubi
concime per i fiori dei sepolcri
o svaporato sogno in mezzo ai tigli.
Foglie secche
che non hanno odori
e non contengono paure.

Paradiso
Cerco un Paradiso...
...cerco un tempo in ogni cosa...
...cerco un grande approdo...
e rivorrei i miei grandi spazi
camminare dentro al verde
una faccia per guardarmi su nel cielo
una sera prigioniera
e la mia ricerca che si perde
non aprir bocca alla mia malinconia
che mi copre come un telo
dalla stretta via scappare e liberarmi degli strazi
dalla prosa dove le parole inchiodo
per splendere di più qui e meno altrove
dove ritrovare il tempo per curare la mia rosa...
per recarmi solo dal tuo viso...

Sotto al Planetario.
Pura e libera di spiriti e corpi
dalla stella una
molecola al carbonio un
atomo all'idrogeno in
una culla di
ere vecchie da accudire
una radiazionescoppio e
lume
atomica fusione
astrale di gas e preistoria che ci
catalizza nella
sua Morte
morire per gli altri astri
in solitudine sottratti al terrore
depositi di confine di vite
incontaminate
in una terra d'azzurro...
dalle stelle colorate di
nero
un nido già antico
un microcosmo di
orizzonti ed emozioni e
per svegliarsi tra
ordini che
non ci appartengono
organismi radicali senza dei e
senza risposte...

Cuore guasto.
...non posso cantare
se il cuore si guasta
s'increspa si piega
senza respiro
si slega
da una figura rimasta...
nel profondo di un battito
allusione al passato
soltanto un colpo di lato
o un gioco di frasi
parole sedotte dai casi
amori di rete
senza contatti...
mi rimane la sete
di poesia scritte di notte
scritte in un rito
inibite e condotte
senza misfatti...
così io non so fare ad amare...

Una volta Primavera.
Un amore
e un altro ancora
e i suoi perchè.
Pensieri rifiniti
...sono stati concepiti...
con il vento
o dentro a un niente
ma...
la tua mano
sul mio sesso
si stende piana
e non è un sentimento perso
o un canto senza note...
il verde intorno
cambia i suoi colori
come la primavera ai fiori.

Il Canale Candiano di Ravenna.
Ci sono i pesci nel canale
e il sole che ne riverbera le acque
c'è il pescatore che sogna
con la pazienza prende il pesce con la lenza
e con la sua grazia lo ributta in mare
come si butta un grande amore
che la felicità sa regalare
come un bacio che ti cura il male.


 

Il rettile 3. La vendetta.
Di anti materia perpetuo
sorto di nuovo
nell'universo rovesciato
il rettile penetrò
insensibile insidioso
la femmina
l'esplorò
perpetuò
le sbattezzate specie.

Il rettile 2
Il rettile congelò il suo sangue
chiuse ai battiti il primordiale cuore
e non ritrovando terra s'involò
nello spazio vuoto
e senza confini
nelle continuità il rettile
senza respiro di coscienza
era un mondo a sè
evoluzioni d'onde in trasfusioni temporali
e d'infusioni atomiche
il rettile guardò il sole della terra
in esplosione con l'astronomia delle ere
e dei suoi tempi calcolò l'inizio
e nel niente
che è il suo assoluto la fine
aspettò il passaggio dell'eternità
il rettile dimorò nel buio siderale
divorando scatole di storie
nascosto tra le molecole
da divina intrusione sull'ultima orbita
atterrò oltre le sfere riepilogo
delle soprannaturali sfide
a ripopolare di se stesso
l'angoscia di inevitabili evoluzioni.

Il velo.
Basta il capitano
non ci serve un condottiero
per arrivar lontano.
Come i fiori che cadono a terra
le anime salgono in cielo
e come gli aghi dei pini mi pungono le mani
i tuoi occhi trafiggono i miei.
Mi animerò delle tue parole
ai domani lascerò che i fiori cadano nella mia serra
con il cervello nelle fiamme
scuoto l'anima che non mi scappi dietro a un velo.

Rettile
La memoria mi schiaccia
dovrei essere rettile e sangue freddo
per salvarmi d'evoluzioni.

I bimbi con le loro maestre...le maestre con i loro bimbi.
Una unità, una speranza...
e d'un tratto camminando tra gli stolti
ho riempito il cuore e la testa
di gioia felicità amore infinito
desiderio che qualcosa ci sia
tra i tanti spensierati bimbi d'asilo.
Cantavano in coro Fratelli d'Italia
con le manine alle Maestre
a spasso nel loro mondo esoterico.
Mi nascevano forse limpide lacrime...
perchè?

I lumi nella stanza.
Di notte solo
nel buio
delle mie paure
e della mia camera da letto
come un bambino
ho bisogno
di parlare
e di ascoltare una voce amica.
E urlo
alla tenebra:
sono solo!
Basta accendere 'stì lumi
nella stanza
dove aspetto
tutti
e tutti i miei domani.
Fanno troppa luce e poi m'inganno
e guardo il buio per vedere.
Sullo sbiadore della porta
aperta
soglia di passaggio
tra un io e un niente
chiuso
dal tempo fisso
del buio alle murate
aspetto
di vedere il tuo entrare nel mio futuro...
e non sarò più solo...

Gli sguardi delle donne.
Se morissi davvero per me sarebbe l'inconcepibile massimo
eppure su questo mi ci bagatto l'anima sino all'ansimo.
Ci metto parole che si consumano come ruote sulla strada
inservibili quanto i baci sulla bocca dell'amante parole bastarde
come le note di una fisarmonica mendicante della strada.
I limiti raggiunti sono tanti ma gli sguardi delle donne
per la strada mi buttano i confini al di la del massimo...

Un amore di un mattino...
Edè perchè ti amo
all'inverosimile passione
che non si può perdere nel tempo
nessun pezzo dei nostri corpi
uniti insieme
e le molecole dei nostri sguardi
oro di miniera
edè perchè riposa una fanciulla indiana
nel tuo cuore
e nasce un bimbo nei miei occhi
tutti i giorni
edè per questo che adesso stiamo qui
a riposarci nel nostro letto
nell'attesa di incontrarci.

Non ho sonno.
Fluidi devastanti e non ho sonno.
L'infliggo ai muri questa pena.
Non percepisco la coscienza
nel flacone dei miei incubi.
Non dormo nel buio involucro
della mia stanza impaurita.
No non mi modifico i miei moduli ipnotici
e gli infissi sulle porte oscure del presente
perchè lo conosco il corridoio nero della notte
coi suoi ghigni
e quando l'affronto ne perdo il senso
e nel labirinto dritto che mi stringe
ci sbatto i gomiti...
...l'involucro contiene il mio destino > nell'antro tengo nascosta l'irresoluzione...
Ho paura nel senso segreto della mia casa
ed urlo sono solo se non sono.
Non so cosa c'è di là del suo sussurro
la conosco la notte senza luna nel mio riparo
quando apro gli occhi fra i suoi tonfi e il suo corredo
...se ne sarò complice mi tradirà se me ne vestissi sarei vero...
così adesso dormirò in eterno
con le mie casacche in penitenza
non voglio più pensarmi corpo disarmato
steso nel rigoroso pro memoria fra i suoi fantasmi.
I miei istinti sono quelli intimoriti
dalle infinite notti scricchiolanti
e non ho sonno nel terrore delle sue
devastazioni.

Ad Emily Dickinson
Non è che io possa scrivere
del rosso e il nero
del fiore e del suo male
sapere se le torri sono tutte di babele
precipitare dalle cime tempestose
finire chiuso in labirinti dell'inconscio
esaminare gli es e le sue forme
che riaffiorano sui corpi
smarrire la mia via perchè...
perchè le selve sono nere
non riesco a dire ad una donna
va dove ti porta il cuore
o
mangia le ciliegie del giardino...
...io cancellerei le scritte sulle Pietre del Sinài
e mi disperderei di sabbia cinerizia
nel deserto in mezzo ai tartari
senza aspettare dal nemico
squilli di trombe rulli di tamburi suoni di campane
o di scrutare da lontano gli stendardi del Cavaliere Nero...
...non mi riesce
di volare via col vento
non ho sorelle con la luna
fratelli sotto al sole io...
io...
io non posso rifare tutto un cantico dei cantici
ma posso chiedere ad Emily
come devo fare
a piegarmi ad abbracciar la nostra terra nera.



 

Alla mia mamma.
Quando muoio
lascio
questo altissimo vecchissimo pino
verde
di questo mio viale
lungo quanto tutta la mia vita
e quell'azzurro
laggiù...
...che cos'è?è un cielo?
e che cosa altro potrebbe essere se non un cielo regalatomi dalla nascita...
e laggiù
sul piano di tutti i
miei sbalorditi
sogni...
... quando muoio vado
laggiù
in fondo...sull'incognita dei pensieri inconsulti inconsci irripetibili e tanto tanto imprendibili...
§§§
mi metterò fermo sopra quella riga rossa
sulla linea di confine...
è il sangue
madre
mia
che hai ridato alla terra
posato
sulla
terra
un po' alla volta goccia a goccia
per la mia salvezza.

Il Tempo del Vuoto.
Che cosa c'è
tutto intorno a me...
che mi muovo gl'occhi
in un giro ritornante a sè...
a cercarne il Tempo del Vuoto?

Amori paralleli.
Non sei tu
con le tue parole
di donna
che mi fai male
con il tuo corpo
di amante
carne e desiderio...
...e del tuo male che m'infliggi io mi fido
come di dio io mi fido del tuo sesso
pur se non ne ho la spiegazione
in parallelo io mi tengo le mie zone
e lì nel mezzo io ci casco spesso
ogni tanto levando stanco un grido...
non sei tu
quando io sono dentro a te
e tu sei sopra a me
che mi fai paura
non sei tu
col tuo pensiero
che t'infili dentro al mio
che mi fai male...
sono i nostri amori paralleli.

Verba volant scripta manent
Ciò che ho scritto è
uguale a niente
e ho perso tempo
ed anche questo è
niente. E' ciò che dico che
rimane scritto nella mente.

Mare di parole.
Del mare io non so niente
nè delle sue barche
come le parole sono onde
che io vedo
e non esistono
non hanno nascita
e non capisco
dove muoiano o finiscano
perchè mi chiedo o mi domando
se sono miti
che non sono realtà
non sono no non sono
verità
sono sogni
disperazioni
attenuazioni del malessere da nascita
io mi chiedo se devo aver paura
del mare...
delle parole...

Explicatio fatta con arte.
Il tutto risultò perfetto.
Complicazione dello spiegarci.

Non ti preoccupare
ogni momento ha bisogno della sua
libido necessaria
uguale ad un delitto perpetrato con il cuore
all'eccitazione d'un'incognita futuro.

Ma ritornano gli errori!
E tu rifalli!

Non riavremo mai più
i nostri mondi d'oro
vedremo ricompense da definizione
e regali dal suo Amore di derivazione
e taglierà altri fiori
perchè gli arriva sempre gente dal versante d'evasione
cerchio che confina con l'immensità
percezione sul posto per sè concepito
falansterio d'associati felici del futuro.

Explicatio della linea dentro al punto...
Tutto è perfetto con l'istinto dentro il letto.

Corridoio o sepolcro?
D'un tratto
s'apre il lindo corridoio
di piastrelle luccicanti
sulla mia via di città
sporcata dai fetidi escrementi
e dai fungosi animali forvianti e senza denti.
Ecco
da dove passa l'illusione!
L'illusione d'essere anime
senza proventi
finché non si varchi la soglia
degli imbiancati conventi.

Triassico.
Corsa veloce
passo d'ere guardingo
lungo mondi e modi comportamentali
sangue caldo freddo assassino
sciabole in bocca
predatore antico
occhi mortali
delle notti
strappo carne viva progettando
Evoluzioni.

Il Vagabondo.
Ho incontrato il vagabondo
senza nome
ed ho abbracciato Cristo.
La sconfitta delle memorie è l'assassina della Speranza.
Edè il tempo del vuoto.
E adesso l'offesa indignitosa
l'insulto alle Parole
non all'Idea
ha il suo Tempo.
Svuoto quindi il mio ventre a ricoprirci le memorie.
E mi giro a riguardare
un batter sintomatico di passi
dietro me.
Il tempo del rumore è strafinito
nel fetore degli obitori.
Edè il tempo della Morte
dell' Assoluto
perchè adesso
sono un cane e molta nebbia
e voglio andare a riempire il vuoto
lasciato nell'abbraccio al vagabondo.

L'eleganza del corridore.
Noi avevamo terra e Cieli.
L'eleganza del corridore è
una critica speciale al Santo Paradosso
che accumula tesori e privilegi
in Terra in Cielo in ogni luogo.
Alle nostre prigioni quotidiane
riformate dai rinnovati codici morali.
L'eleganza del corridore
sfiora l'erba vola sui fiori
ne preserva profumi e colori.
La rabbia del Cristo
annienta Lui stesso.
L'Eleganza in pace aspetta
che il sentiero si apra alla sua corsa
in mezzo a terre e Cieli nuovi

Roba da Froid.
Forme ermafrodite transessuali
indistinguibili.
Errare umanum est
ma passare di quà e di là
resta un caso da stendere sul letto.
Nell'ambiente non ho più spazi
ne ci voglio delegati.
Inserisco un punto.
Per non continuare coi fenomeni franosi.
Quando occorre un'interlinea
a commento d'ardite architetture.
Sicurezze d'ingegno e geometrie
per progettare giardini pensili mentali.
Murature tiro su storiche
per non far uscire il filo ai miei discorsi
per contenere una condotta
paesaggio alle parole.
Un punto. Eccolo quà . guardate quanto è bello!
Che non sia esecuzione a morte
dei miei fenomeni ambientali.

Pioggia di parole.
Come pioggia di parole
depotenziati intel inside
i pensieri mi cadono pesanti sul domani
mentre chiedo
a un tizio di passaggio
endiade di se stesso
sorpreso sulla testa
da un cerchietto christian dior
d'aria luminoso
quale sia il miglior viaggio...
perchè
mi domando spesso che
se
nei miei infiniti domani io non ci fossi a ripulirmi i fossi
qualcuno degli immortali denominati per convenienze tali
dovrà pur saper che esisto
incastrato a letterine carattere Eternitá
sotto il piastrone che mi chiude nella mia fossa.

Senza Senso.
Di cose pure
e di altro pure
non ne trovo il senso.
Ho inviato un Tempo
in esplorazione.
Con segnata una lettera
bianca.
Sonda dell'Anima e
delle sue Coscienze.
Ad indagare sul Primo e sull'Ultimo
e su ciò che sta nel Mezzo.
Segnerà la sua nota
nel mio bianco
e me lo riconsegnerà
con le sue Verginità.
Lo so io sono il Mezzo
e le pietre non scalfiscono
le Memorie.
Il Tempo tornerà
da me senza le cose
senza l'Inizio
senza la Fine.

Anima Writer.
La Vita
è questa strada
se la inizi
poi la svezzi
poi ne fuoriesci
poi resti intrappolato nei ricordi tuoi più pregi
poi non ne conteggi più gli sfregi
poi morirai d'umidità
come il writer sopra i muri.

Neolitico in città
Queste siepi di spine e marciapiedi
custodiscono un corpo esanime
occhi pieni di cambiamento
neolitico d'asfalti tra armati di cemento
e carri armati
schiaccio noccioline d'appennino con la pietra...
e me le mangio ritornando paleolitico
in civiltà
alla mia caverna di città.

Regina dei Raggi Gamma.
Disteso tra cespugli di parole
mi nascondo alle
Combinazioni.
Indosso abiti nuovi e
i vecchi li butto dentro a
un buco.
Uscito di città
seppellisco le mie fermate
fitte d'ipso facto
talvolta d'ipse dixit
e incomincio a respirare.
Lascio le strade
seguo le anse
mangio miele
se lo trovo
e mi dico:
qui
sul fiume
sono al sicuro
qui non si uccidono gli uomini...
ah!
se fossi saltato nella corrente
quando passava la mia
Regina dei Raggi Gamma.

Invidia a tempo di swing.
All'uscita
muta intimidita
dal teatro della vita
scivola sdrucciola
sull'erta scalinata
la mia invidia.
Swing sul ritmo jazz degli altri
che non tengo
metamorfosi di un dì fallito
dentro a un pub finito senza birra
nel profondo delle note...
Ucciderei chi dice di me
che non so amare
che non so suonare
nel giusto tempo racchiuso nella notte
e questo io temo nell'invidia che ho di te
che sai cantare...
non avevi uomo migliore di me
in cima all'inerte scala.

In ascensore conversando con Satana.
All'improvviso in ascensore...
conterminale chiuso in alto
dove respirano solo gli angeli
non si sale
non si scende
non ho scale
non ho gradini da levare
da mettere uno dopo l'altro
per toccare il cielo...
E questo ascensore m'è claustro
cinghia intorno ai miei contrappassi
...non c'è una mentalità
ci sono tante menti invalide...
dell'inferno già ho defraudato dio
e del suo procedere a parole
ma qui, dentro, nell'anima rifugio,
Satana mi somiglierà.


 

Sui Giant Sand in better man than me
E adesso
mi chiederei perchè
devo per forza ascoltare musica
che penetra come punta di freccia il cuore
musica che mi mostra praterie
inarrivabili nei confini senza fine
che m'infligge colpi lenti e profondi
inarrivabili
come i sogni sui monti e sulle rocce
e nel sound il canto ritmato di tanti tanti amori ingialliti
e perchè devo cercare scandite le note della vita
come i fili d'erba nei campi
e adesso
nella capanna di legno e dagli odori dei pini
mi chiederei perchè
ascolto il canto del mondo selvaggio
sparito laggiù tra i calmi orizzonti cancellati col sangue
e perchè
dalle batterie incalzanti e dallo scorrere del sangue
flusso e riflusso in ritmo nelle vene...e nel cervello...
mi lascio portare sin laggiù...
e adesso chiedimi tu
adesso
perchè non siamo qui insieme
io e te
ad amarci come si conviene...

Le parole di mia Madre.
Mia madre mi disse prima di dormire:
<prima di dormire hai strade da percorrere
ciottoli e pomodori da raccogliere>
da bambino sapevo distinguere
e avevo promesse da mantenere
ma ormai non mi interessano più
gli stupidi giocattoli
prima di dormire
manterrò le promesse
percorrerò le strade...
prima di dormire.

Mille profumi.
Da un po'
mi scappa tutto dalle mani
da un po'
nelle mie notti spaventate
mi scivola il profumo displuvio sulla pelle.
Dev'esser colpa della mente
distillato di quello che c'ho dentro oppure...
dall'esser quello che non sono...
...cervello decerebrato in terra
su altre orbite io non lo so
che sia uguale al mio
non credo esista presso dio.
Come su un' isola felice
così
mi sfugge il tempo
...oppure fugge...
e mentre non vivo che dei suoi mille profumi
e qui tra le tante notturne scappatoie
guardo a terra le mie cose sulle rotte
e mi incanto a rimirar le cupe solitudini
che furtive mi scappano felici quintessenze
nelle mani custodi non mi restano che
i miei mille dissipati profumi.

Il Fato...il Nulla.
Smarrito tra gli stracci e di metafisiche visioni.
Ma è destino.
Moda culturale.
Parlarmi del Pensiero e della Morte senza lasciar traccia.
Parlare del Mistero e del suo Fascino,
di Belli Spiriti scorati d'esoterici giorni persi
e col furor di Filosofia poi
che mi prepara a coniugare Mondi dai remoti trapassati.
Parlare d' Astrologi e Sofisti sulle Costellazioni nate antiche
riflesse nel profondo del mio destino sostanziale...poi...
o si, quanto mi vale parlarmi in esistenza dell'Effimero
organizzando il Fato che non mi faccia più paura.
Ma è destino aver paura.
Nascendo dentro al Nulla.

Gli spettri negli specchi.
L'inferno negli specchi
vi salto dentro e ci scompaio
fughe dall'ultimo inverno
e dissi
che non avevo più segreti da dimenticare
amori imprevisti da rispettare
in un filo di vita e dietro la coda dei bimbi
alla scoperta del mondo
la mia grande casa
si è fatta di spettri negli specchi.

Una goccia di resina.
Una goccia di resina edè...
resina sulla pelle
mi s'appiccica segreta
simile a un ricordo alla mia testa.
Resina da pelle
indissolubile vestito
d'ambre profumato.
Resina nella pelle
derma di mirra spostato sul futuro
viscoso serpente dei prossimi mondi.
Resina per pelle
mastice d'astronauta
distratto esploratore del vuoto tra gli dei.
Pelle di resina
formula sintetica
mantello da crociere
per navigare negli spazi immensi del tuo amore.

Consumo d'Amore...
Tu stiri col vapore dei tuoi occhi
le pieghe ai miei sguardi disarmati
io coltivo le tue rose nella mia isola in paradiso
accarezzando la tua grazia
che mi tocca
segnali d'amore in cima ai pensieri irraggiungibili
fulmini nelle stanze senza sensi
svuotate dai temporali nei respiri
nel tempo isocoro d'anime in movimento...
taglierò i fiori da mettere appassiti nel tuo cristallo d'ingresso...


 

Intarsi ed incastri.
Ed eccomi qua
davanti ai miei fogli intarsiati di vita
con pezzi di vari colori a formarci disegni d'astratto pensiero
intagli in trasparenza di magiche lanterne d'aria sfasata
incastri a madreperla sui grezzi legni di un falegname...
davanti ho il passato e dietro di tutto ho smarrito gli intanto.
E sono ancora qua
corridore da pineta ove lascio il dritto sentiero per i rovi dolciastri
e mi lascio incantare da sillabe e note senza nulla mutare.
Ed ancora eccomi qua
senza sintassi e non ho neanche una sintesi...
...sinopia disegnata sul legno e sulle sabbie ove ho impresso il mio volto...
...m'illudo di canti e di amori chiuso nel bosco di catene e sirene...
ed eccomi qua
sigizia di calendari sfiniti nei fogli intaccati dal filo tagliente del tempo...

Il ritmo della corsa.
Il respiro pesante mi impedisce il ritorno
andrò avanti
la corsa ha un ritmo
non devo farlo svanire
come la musica la corsa fluisce
i passi e le note parton dal cuore
non posso troncare i battiti al tempo
se il respiro fluisce
andrò avanti
fin dentro ai miei sensi
sennò
morirò
senza tornare.

Ponte d'arcobaleno.
Quando
nel buio tenace della vita
senti
all'improvviso
il cuore che si svuota
non tremare
stringi la mia mano sotto le lenzuola
non temere il mistero
dentro al salto
prendi il mio abbraccio
cercheremo
insieme
un ponte d'arcobaleno
che ci porti ai cieli azzurri.
Quando
mi vedi piangere
in silenzio
davanti al mondo
impaurito
che mi guarda e non mi vede
e sai
che il mio cuore è stanco
svuotato del suo sangue
regalami
il tuo abbraccio ed il tuo pianto
mischieremo lacrime ed anime
per cercare
un ponte d'arcobaleno che ci accompagni dentro
al salto.

Granelli e lacrime.
Ciascuno appoggia il suo granello di sabbia
si fa una spiaggia,
ognuno versa la sua lacrima salata
si forma il mare,
poi
tutti in acqua a sguazzare.


 

Le noccioline del giardino.
Le noccioline sono buone
al sole caldo del giardino
ne incido la corteccia
con la punta inossidabile di un ricordo
ci ferisco la mia pelle
bagno il frutto col mio sangue
coloro in rosso i biancospini lì vicino
assaggio la sua drupa
quasi fosse la tua vita
incido t'amo dentro il guscio
con la punta di diamante dei miei sogni...
le noccioline sono buone
mangiate al sole caldo del giardino dell'amore.

Un circolo senza tessera.
Si entra gratis
nell'appartamento d'appartenza
non si è mai troppo morti
di memoria e sentimenti
e nel circolo coi tramontati amori
l'entrata non si paga.

Un passo, un sasso.
Ad ogni passo
un sasso
ad ogni sguardo
un sorriso bastardo
ad ogni lettera amata
allegherò la data
per ricordarmi se
ho inventato tutto con te.
Sulla panchina dei vecchi mi vedi
e allora perchè al sole non siedi?
Disegno graffiti
li definisci arditi
io invece ci sporco i muri
ci demolisco i miei giorni più duri.
Ad ogni passo
un sasso
e delle parole d'amore
ne faccio un ramasso.

Actionaid.
Un Nuovo Mondo dipende da me...ma anche da te! Cio è, da noi! Mo va là, non ci penso nemmeno...io.
E costruiamo un'altro nuovo Mondo
da eoni frodati a Dio eufemismo precolombiano
che perfino un gran cristiano
assai prima dei piccioni viaggiatori
tra i Mondi voleva farne uno dei migliori.
Ancora un Dio d'epitomi senza conoscer quelle Terre in fondo
che selvatiche sfolgoravano di paradisi in Libertà
senza religioni e dogmi di divinità
che qua c'ammazzano l'anima ed i sogni.
Fidiamoci che della Morte siamo i figli
non dell'eternità con i suoi appigli.
Dei nuovi mondi di sacrestia
ne scanso la violenza da vergini regine
e voi enuresi delle menti farete questa fine
morirete! acconciati da sfuggiti frammenti sulla via
soddisfacendovi d'allucinogeni bisogni.

 

Un po' di primavera.
Mi accontento di un angolo stretto...
tra vetri tetti grondaie ed infissi
vedo volare in un triangolo incerto di nuvole e cielo.
Vedo passare un volo trasparente e regale
di un angelo azzurro con ali di rondine nera.
I muri le case le strade chi ci cammina nel mezzo
stranieri sporcati di riluttanti pensieri
si colora d'un colpo accordato di azzurro primavera.


 

Balconing.
Quando mi lancio nel vuoto
dal balcone
guardami volare
non durerà a lungo il mio batter d'ali
ok
e quando ti camminerò accanto
amando la mia solitudine
ascolta le parole che mai le ho detto
ecco
ora sai di cosa ho bisogno
anche se so che non mi pensi
mentre passo accanto a te.
ok
ne parlerò con la mia anima
in volo
e non ho molto tempo
prima d'incontrarne la solitudine.

Nirvana.
All'improvviso un tonfo dentro
come da un sogno mi stacco
rotolandomi nella sporcizia avvinto alla mia vita
corro in una folla ululante dietro me
mani che si tendono e mi prendono estinto e libero
in un'aria vibrante grossa delle urla di quell'orda assetata di sangue.
Accendo di scatto la lampada sotto il nirvana...
ricordo un sogno folle...
mi metterò dove nessuno mi può trovare...
una dolce pace fluirà nelle vene
e in tutto il mio corpo
poi sogni e sogni variopinti e strani
attraverso i vapori dolciastri della cara vita staccata.


 

Dove il Mondo finisce...
E ho un Mondo fuori dalla finestra...di notte fatto di vento...
Entrammo dove il mondo finisce
era uno spazio immenso senza luce senza porte
senza il pavimento
di qua c'era il sole e di sotto stava il mare
che s'illuminava con le stelle
e quindi andammo
ma non si poteva camminare
e neanche spiccarsi in volo
l'aria era di sabbie disciolte in polvere infinita
e toccavamo l'orizzonte senza mai raggiungerlo
e passarlo...
aprimmo la porta bianca fatta di vento
e d'aria dipinta dalla notte...
ed entrammo dove finiva il mondo...


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