Poesie di Salvio Terreni
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E tu non senti come sbattono le
porte sulla ringhiera, sulle coste orientali dove lasciavi ciocche di capelli sparsi quando venivo a cercarti, e come si increspa il mare dietro le ciglia quando le strisce viola del cielo si fanno nel vento della nostalgia alla bocca di una promessa, e il frastuono di un urlo dimenticato con l'acqua di laghi di paglia facili al fuoco delle vertigini da quando non ci troviamo, eppure è giorno. Sembra la malattia delle foglie quando cadono e non pensano a dove vanno, anche se l'erba le aspetta, sembra non importi a nessuno, come l'Oriente, dove tutto è lontano, e questa strada per l'Est che sembra un inganno, eppure c'era del vero quando mi accarezzavi, dietro questo cancello lasciato socchiuso, giusto uno spiraglio per vedere cosa rimane dei tulipani che mi disegnavi addosso con gli occhi, quando fuori c'è silenzio e io cerco ancora i lasciti di rosso. |