Poesie di Fabia Zanasi


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Natale
Un suono, uno squillo d'immaginario telefono
ovvero l'avvisaglia dell'anima
il rintocco di un campanello interiore
Apparisti
d'improvviso sulla soglia
e fu il ricordo di un momento
di certo vissuto….
come reali erano
quei tuoi calzoni azzurri
Ho preso il tuo volto tra le mani
hai sussurrato parole dolci
salutato la gatta di casa
e sei svanito in un istante
senza lasciarmi il tempo
di chiederti nulla
Ma anche questo poco
è stato un attimo immenso
per la malinconia del mio cuore.

Codice
Sento profumo
attorno a me
sento il tocco di una mano
sento la curva del corpo
sento parole sussurrate
sento una profezia interrotta
sento i colori ad occhi chiusi
sento il calore sulla pelle
sento che sei mio
è questo il mistero
tu lo comprendi?

Sempre
L'acqua che scorre,
il colle di San Pietro
il ponte…
basterebbe attraversarlo
per trovare la città d'un tempo.
L'ala dell'Arena,
la sua voce,
quella voce che ogni tanto
mi dice
tra sonno e veglia:
Fabia, Fabia, cosa fai?
Camminando
par di sentire
il calore del suo corpo
accanto a me.
Su questa terra l'ho perduto
per sempre
ma deve esserci una zona franca
per scoprire che egli esiste
eterno
fosse almeno il mio cuore.

Ti ho chiamato:
la parola d’ordine
era Armonia.
Tu giungesti con l’impeto del tuono
che nulla lascia immobile
nell'immagine data.
 



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