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Poesie pubblicate il 6-7-8 Maggio 2024
 

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Antologia poetica

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Poesie d'esordio
2002-2016
 


 

fast k:eine Liebe
Papa nannte ich ihn immer nur, wenn er mir die Axt
in meine Hände legte, diese kurzen Augenblicke
einer Liebschaft, die einzig und allein dem Bund
zwischen Vater und Sohn hätte dienen sollen

            wie nahm man sich doch jede Vorstellung einer
            Verbindung, hackte man munter darauf ein

und doch entstand da diese stille, diese wortlose Berührung
zweier Körper, die nicht sprachen, bloßes Hacken
auf Holz und das Heizen danach, dieses am offenen
Feuer sitzende Gefühl, man hätte sich gefunden, jedenfalls
für diesen einen Moment, für diese Tage im November, wenn
der Nebel immer dichter, wenn die Außenwelt ganz klein

oder das manchmalige Gelächter aus dem Dorfcafé, das
sich beim Öffnen der Türe zu den Betrunkenen hin verbreitete
ein herrlicher Patriotismus strömte aus ihnen, dieses
ummantelnde Gefühl: oh frère, oh frère, fehlte nur
ihr Jacques, wie hast du uns zerstört, du alter Abt

und wie man mir beibrachte im Takt des Liedes die Axt
zu schwingen, dieses Heben und Spalten auf Jacques, wie
die Klinge durch den Wind geschnitten kam, Papa

            lass uns lieber wieder zurück zu
                                                Vater und Sohn
Raoul Eisele

quasi ness : un amore
papà lo chiamavo, sempre e soltanto quando mi dava l'ascia
in mano, quei brevi attimi
di un amore che avrebbe dovuto servire
esclusivamente al legame fra padre e figlio

               che comunque però si assumesse qualsiasi idea di
               un legame, ci si dava dentro allegri a colpi d'ascia

eppure era allora che nasceva quel silenzioso, quel muto contatto
di due corpi, che non parlavano, era un puro e semplice spaccare
a colpi d'ascia la legna e poi bruciarla, era quel sentimento di sedere
intorno al fuoco all'aperto, e che ci si sarebbe incontrati, comunque,
per quel solo momento, in quei giorni di novembre, con la nebbia
sempre più fitta, e con il mondo esterno tutto rimpicciolito

o con la risata che usciva dal caffè del villaggio, ogni tanto,
e si diffondeva se si apriva la porta verso gli ubriachi là dentro
e un patriottismo splendido usciva fuori da loro, quel
sentimento avvolgente: oh frère, oh frère, mancava solo
il loro Jacques, come ci hai distrutti, tu, vecchio abate,

e come mi veniva insegnato ad alzare l'ascia
al ritmo della canzone, questo alzare e spezzare a ritmo di Jacques,
quando la lama calava giù tagliata dal vento, papà

                            dai, ritorniamo indietro a
                                                         padre e figlio
Raoul Eisele                     traduzione di Nino Muzzi


Visto che tutto quello che succede di più o meno male si addossa a questo governo e in particolare - da parte dei più acuti - a Giorgia in persona direttamente…

Piove! … Governoladro!
Manco l'ha ffatto sto passato inverno
a piove a sta magnéra pe du' ggiorni
e mmo, pe Roma, e tutti li dintorni
st'a vienì ggiù che manco er padreterno…!...

"Me sa ch'è côrpa de l'ambientalisti
che vònno fàcce véde er cammiaménto
che st'a succede in tèra e in firmamento.
O - pe protesta - sò l'antiabbortisti…"

"Ma nno!....Dev'èss'er papa, che lo fa
così n sortìmo e nun annàmo in giro
perché se sa - gni tanto, a sta in ritiro
aiuta a penzà tanto e a nun peccà".

"Mo ve la canto io com'è la storia:
è Giorgia! Che n sapénno come fà
pe accontentàcce e ffàsse rivotà
ce fa st'a casa e poi - vedrai - se gloria

côr dìcce: <Avete visto tutti quanti?!
Io nun ve tasso, e anzi! Io, in saccoccia
v'ho ffatto ritrovà quer che a bisboccia
avreste sperperato….e…annàte avanti…>".

Questa nu è àrtro che na fantasia
ma la 'reartà-a-bucie-e-ipocrisia'
de certi notizziari ed oppignoni
sta a piàcce pe n gran fascio de fregnoni.
Armando Bettozzi
 

Con passo lieve
Dei tuoi silenzi e delle tue fatiche
solo mi resta una sembianza vaga.
L'amaro tuo sorriso
mi preme dentro come una ferita.

Con passo lieve mi sei stata accanto
nei giorni fortunati,
le lacrime asciugato
con tenere carezze
nei giorni di dolore.

Ora che più s'abbassa il mio orizzonte
assai di rado salgo col pensiero
al piccolo recinto di montagna
dove la terra che t'accoglie sola
sussurra nella notte i suoi misteri.

Ma qualche volta e come in sogno credo
di rivederti ancora e di parlarti
di stringerti la mano
come facevo allora da bambino.

E vinco la paura
del buio che m'attende.
Bruno Castelletti


Haiku
vento d'autunno -
su panchina di legno
lieve fruscio
Laura Lapietra ©


Gattini sotterrati appena nati
Senso che scorre
amaro
notti insonni
senza potere estorcere
dal guado
gli occhi
di un sentimento
che inorridito ascolta
gattini appena nati
dolcissimi a guardarli
calpestati
coi piedi incolti
a colmo del fossato
sotto la terra nuda
per non sentire il verso
del lor pianto.
Giuseppe Stracuzzi


La mia gente
La mia gente profuma di mare
e di mari ne ha più di uno
di sicuro affanna Nettuno
che gli tocca con lena remare.

La mia gente profuma di terra
che per anni ha dovuto zappare
piante e ortaggi saper coltivare
sopravvive come essere in guerra.

La mia gente profuma di vento
che l’odor del tabacco trasporta
frutta e ulivi ne riempie una sporta
di civette ne ascolta il lamento.

La mia gente esala sudore
che carezza colui che lavora
di lavanda non certo si odora
la fatica ha un pessimo odore.

La mia gente profuma di impegno
che fiorisce col duro lavoro
alta fronte e grande decoro
la mia gente è ricca di ingegno.

La mia gente si riempie di brina
che la notte sui campi raccoglie
che disseta gli arbusti e le foglie,
li profuma con l’erba cedrina.

(Boccheggiano 24.12.2023 – 00:43)
Salvatore Armando Santoro


Catturare pesciolini con l’amo in tasca
Ritratto di giochi nascosti nei prati
Tra le ombre allungate ed i cespugli ispidi
Due baci unirsi nel sottobosco di fragole e lamponi
Capolino di luci tese e sottili
Tempesta d’alba nel tramonto
Ed io
Buia di te
A lanciare l’amo nel fiume
Cascate di schizzi e balzi di piccoli pesci
Mare di parole uscire dai libri consumati
Di specchi di volti riflessi sull’acqua
Ed io
Li ancora
Monumento di cenere volata via
Ed il cuore cerca sempre quella Grazia perduta
Amore profondo come l’abisso
Immortale
Vagabondo
Amore perso.
Un tappeto di girasoli attorno
Il sapore di un uragano nella sera.
Ancora lí a gettare l’amo
Come un’acrobata che ha perso l’equilibrio
Quando piangi accogli l’emozione
E fanne un’arcobaleno di stelle
Una rete di pesciolini impigliata da gettare ancora nel fiume
Liberi come l’aere
Liberi come te

Palcoscenico di ricordi mete legami
Dal balcone di rughe lá infondo
Ecco si vede ancora tra la nebbia quel palo maesto con le direzioni del cuore
..
Come una cometa d’un tempo
Piacentino Alessandra
 

Il nulla..
Avrei voluto soltanto una volta sentirmi dire: AMORE MIO,
con il cuore,
con l' anima.....
resta il niente a farmi compagnia,
una vita persa a rincorrere il nulla.

2 maggio 2024.
Licia Minervini
 

Gioco e sogno
Una collina dolce
rotolava il mio corpo
fanciullo sul suo tappeto
d'alte erbe fresche.

Il cuore sorrideva
tra i rossi ciliegi
al tepore carezzevole
del sole annuente.

La mente proiettava
illusioni e sogni
alle maliziose nuvole vaganti
nel cielo di maggio.

Poi tutto è svanito.

Da Le strade della vita
Nino Silenzi
 

Quel senso di vuoto che ti stringe
           la gola che ti porta
                      lontano

nel buio stellare

Quei pensieri lunatici senza un senso
    compiuto che vanno a spasso
                nelle notti

peggiori

Quel vivere ai bordi di una realtà
        che non mostra il vero
                suo volto

che si nasconde in vicoli ciechi
        senza che una luce
               illumini la

via

Quel senso di vuoto come un orizzonte
             raggomitolato nel buio
                 sempre in attesa

di un frammento di luce

Un cammino ad occhi chiusi a braccetto
      con la sofferenza con momenti
                 di vita scalfiti

da una triste realtà

Ed io in attesa che cambi qualcosa
         che risuoni la voce
              di un amore

lasciato
per strada

che si accenda
una stella

che spunti la
luna

che un raggio
di sole varchi
il mio cuore

… ed aspetto sicuro
che la luce tornerà

ad illuminare il mio
lungo cammino
Franco Fronzoli
 

"And so from hour to hour,
we ripe and ripe.
And then from hour to hour,
we rot and rot.
And thereby hangs a tale."
(Shakespeare - As you like it-)

From hour to hour
Su volti il tempo scava rughe,
nel viver d'affanni corrotti.
Si coprono specchi impietosi
che immagini rendono cupe.
Ed è quel coprire quei vetri
un gesto che pare che assolva,
lasciandoci senza peccati.
Ma insegue l'angoscia di un'ombra,
la mente aggroviglia pensieri
ed è quell'andare impudente
che pone sul viso altri solchi.
Coscienza non serve a coprire,
così cresceranno i rimorsi
e insonni le notti saranno.

Perdute così corron l'ore,
così si consuma la strada
in vacuo egoistico viaggio,
un viaggio ch'è senza speranza.

Da …Intricati Pensieri…, Filosofando
Piero Colonna Romano


Alla Notte
O Notte, vieni con il firmamento
e la luce d'argento della luna;
il nero tuo manto ci accomuna.

In petto tu non porti smarrimento.
Del dì, tu nascondi inutili affanni
e oblii delle chimere gli inganni.

Odo la tua voce nel barbagianni,
e nella grande silente quiete:
tutto assopisci e rendi sere liete.
Alessio Romanini


Epigramma

Nodi al Pettine
Ci fu chi sciolse già il nodo di Gordio:
chi è che scioglierà quello di Nordio?
Carlo Chionne
 

Scrivere per amore
E ti ritrovi a scrivere
Quasi senza pensarci
Scorrono veloci le dita
Più veloci della mente
E idee e immagini
Assumono vita propria
E il presente si mescola col passato.
Nulla più ti importa
Se non fissare emozioni
Sensazioni attimi fugaci.
Solo alla fine quando il cuore
Si è calmato ti asciughi le lacrime.
È sempre così
Quando si scrive ispirati dall'Amore

21 Luglio 2020
Sandra Greggio
 

ombre sommerse
notte senza vele in mezzo al nero bluastro
la paura rema le acque scure del Limbo
un gatto miagola nella disperata ricerca dell’altro sesso
e il vento disturba gli occhi prima del sonno

dentro il petto il cuore è mittente di una lettera muta
un tuono triste e lontano fa posto alla pioggia
in mezzo le chiglie di chimere si fanno strada
verso quella parte di cielo ancora asciutta

perché quel cane abbaia costante alle ombre sommerse?
dalla strada non arriva altro rumore
e prende il colore corvino la pelle delle parole
che escono per spiarti col passo leggero dell’amore

un coro ben orchestrato di violini i miei respiri
che ardiscono fiamme dal muro di carni
suona dall'Ade all’Eden il violino maledetto di Paganini
fiumi irrequieti si annodano ad acque più chete e tu chiudi sognante gli occhi


submerged shadows
night without sails in the midst of bluish black
fear rows the dark waters of Limbo
a cat meows in desperate search of the opposite sex
and the wind disturbs the eyes before sleep

inside the chest the heart is the sender of a silent letter
a sad and distant thunder gives way to the rain
in the middle the keels of chimeras make their way
towards that part of the sky that is still dry

Why does that dog constantly bark at the submerged shadows?
no other noise comes from the street
and the skin of words takes on a jet-black color
who come out to spy on you with the light step of love

a well-orchestrated choir of violins my breaths
that flames burn from the wall of flesh
Paganini's cursed violin plays from Hades to Eden
restless rivers intertwine with quieter waters and you close your eyes dreamily
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

"Danza"
Le mani ad artiglio su nerbi d'acciaio,
il cuore focaio di nero e vermiglio:
si torna o si vola dal ventre gabbiano,
si danza lontano nei cieli di spola.

Fuggire, sparire, da un mondo di talpa!
Su, scappa! Su, salpa per più non morire!
Che soffoca il cuore, che brucia parole
d'incenso e di sole, per chi non sa amore.

Di perle per porci ne ho troppe perdute,
e di fiele imbevute le ore e gli scorci
di questa esistenza fin troppo malata,
che scambia, drogata, l'ingenua pazienza.

Che triste la Vita per chi sa sentire,
fin troppo capire tra ritmo di dita.
Ma tutti son sordi e ti ridono in viso
per quel tuo sorriso che accordi non scordi.

Mi basti l'incanto del sole che sorge,
lo sguardo che scorge le note di un canto
nel vento che scorre tra tremule foglie,
e questo cuor coglie dall'infida torre.

2maggio24
Ben Tartamo

 

 


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