Poesie di Gianni Fanzolato


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Sono Padre Gianni Fanzolato, missionario Scalabriniano per i migranti. Sono nato a Riese Pio X (Tv) 69 anni fa. Ho 39 anni di sacerdozio. Ho passato 15 anni come missionario in America Latina (Argentina, Cile, Guatemala, Messico). Sono stato il primo parroco di una parrocchia personale a Roma per i Latinoamericani.
Sono da 14 anni a Loreto (An). Ho pubblicato diversi libri, di cui due di poesie.
Sono laureato in lettere e amo scrivere.
 

 

CHI MI PUO' RIDARE IL SORRISO

Un giorno m'incontrai con il giovane Gonzalo,

era triste, e gli occhi sembravano spenti e sperduti.

Mi scrutava, quasi volesse carpirmi l'anima e il

suo sguardo era una sfida tra l'ironico e il perdente.

 

Amico, sai perché il mio volto non è solare come

dovrebbe splendere il viso di chi appena ha iniziato

la salita. e dietro l'orizzonte vede rincorrersi il futuro?

Si è mai visto un giovane, vecchio, per aver già visto tutto?


 

Sono terribilmente arrabbiato con Dio perché non mi ha

chiesto il permesso per nascere. Gli avrei risposto: no, grazie.

Ha giocato con la mia libertà e mi sono trovato, mio malgrado,

travolto da una giostra che gira inesorabile tra il tragico e l'amaro.”


 

Gonzalo, hai mai amato qualcuno ?” “Sì, ho incontrato una ragazza:”

E cosa hai fatto per manifestarle il tuo amore?” “ Le ho donato un anello.”

“E per caso, per farle il regalo le hai chiesto il permesso?

Un dono è libero, nasce da un cuore che ama;non si chiede: lo vuoi?


 

Dio ti ama tanto, che ti ha regalato una perla preziosa: la vita .

Sei caduto dal suo cuore di Padre e sei speciale ai suoi occhi.

Da sempre Dio ti ha ricamato gelosamente nel mistero di uno scrigno.

Gesù poi ti ha abbracciato e risorgendo ti ha ridato la vita e il sorriso.”

 

Loreto Santa Pasqua 2021 P. Gianni Fanzolato


Contemplando una stalla che si fa reggia
Il mondo è sconvolto, recluso e ferito
una facile preda di un mostro invadente;                  BUON NATALE
Ha rotto i rapporti, il patto è finito,
minando  Imprese ,  e il cuor  della gente.          
FELICE ANNO NUOVO

Mi siedo straziato davanti a una stalla:                            2021   
è fredda,ed è buia, coperta di stracci.                                      
Mi vedo riflesso, la morte ci balla,
girandoci attorno tra smorfie ed allacci
.                    Con te Gesù

Ho freddo e paura, tristezza mi assale,                il deserto fiorisce
mi sento perduto, e la speranza muore.
Così  tentenna il mondo, e sembra fatale;           e ritorna il sereno
gioia e vita vera pretende il mio cuore.
                                                                               AUGURI !P.G.
Chi prega, chi crede, chi insulta e dispera,
chi ha perso tutto e dorme per  terra,
chi  guarda il cielo e ancora  vi   spera,
tra muri e contagi,  c’è  piena bufera.

Ma ecco un raggio venuto dal cielo
trasforma la stalla  in arcobaleno:
il buio s’illumina e termina il gelo:
il vuoto, del Tutto si è reso più pieno.

Il freddo riscalda, il buio s’accende,
travolto da un bimbo che da Dio scende.
La stalla è orchestra che vibra e protende .
Anche il tristo virus sconfitto  si arrende.

La stalla deserta risplende di genti,
tra  Maria, Giuseppe, re magi e pastori;
anche la grotta con segni evidenti
diventa una reggia dai mille colori.

E’ un Dio bambino il mio canto e la gloria,
il fulcro , il fascino , il centro della storia:
è nato il Signore!, facciamo  memoria!
Loreto,Natale 2020. Anno giubilare lauretano.
P. Gianni Fanzolato

 

FRAGILI IN VASI DI CRETA

Dove sono i potenti della terra, dove i poteri politici?

Chi domina, chi comanda,chi alza la voce dettando leggi?

Chi mette in ginocchio l'economia mondiale e mina la vita?

E' un piccolo virus che ha in mano le sorti del nostro pianeta.


 

Si grida di paura, si contano i morti e il morbo dilaga come un fantasma.

Ma chi si ribella, chi grida allo scandalo, chi alza la voce e trema d’orrore ?

ogni cinque minuti un bimbo scomodo viene ucciso nel seno di una donna.

In quarant’anni sei milioni di innocenti uccisi dall’aborto, ma tutto inesorabilmente tace.


 

Per il virus che devasta si chiudono le chiese, si toglie l’acqua santa e la paura è tanta.

Ai nostri giorni son novemila quattrocento le chiese distrutte nel mondo in odio a Cristo:

260 milioni i cristiani seviziati, e i martiri di oggi superano i tremila, ma chi ne parla?

E’ giusto parlare di coronavirus, ma mille virus infetti devastano nel silenzio i nostri fratelli.


 

Ogni giorno vengono uccisi dodici cristiani ; un numero simbolico, come gli apostoli:

E’ giusto contare i fratelli vittime del morbo. Ma chi muore per la fede è dimenticato.

Son uomini, donne, ragazzi e bambini, uccisi in chiesa,mentre pregano, nelle loro case.

Danno la vita nel silenzio più assordante. Ma per i media non è una notizia interessante..


 

Il mondo è in allerta, aumentano i morti e il dilagar nefasto toglie il sonno e la serenità.

Ma che dire dei seicentomila morti di droga in un anno e i milioni fatti sparire dalla mafia.

Non è forse più feroce l'eccidio di bambini nello Yemen e i piccoli spariti tra le bombe in Siria?

Tutti parlano del contagio che uccide, ma i piccoli innocenti morti finiscono presto nell'oblio.

Nell'oscurità di questo mondo tragico e meraviglioso, la tua croce e il tuo innocente martirio

danno forza e senso ai martiri dei nostri giorni,che non temono la morte, perché tu sei vita.

nella nostra fragilità che è peccato e limite, la tua Pasqua,Signore, esplode di luce e di pace.

Morte e vita danzano di gioia in un magico vortice di energia divina che è la tua Resurrezione.

Loreto ,Città di Maria-s. pasqua 2020 -P. Gianni Fanzolato

BUONA PASQUA A TUTTI I FIGLI DELLA RESURREZIONE

 

 

mamma, che natale!?!
Cade la neve, si ode zampogne,
si fanno presepi ,si dicon menzogne
Le strade son piene di luci e lustrini,
 la gioia di molti va oltre i confini,
via per un tempo problemi e le pene
C’è aria di festa , ci si vuole più bene,
qualcosa di magico volteggia nell’aria,
il canto degli angeli allieta e non varia.

                                                        Ma il mondo va male è in piena bufera,
                                                        la pace degli angeli non è poi così vera.
                                                        Il mare è una tomba di morti perduti,
                                                        partiti da fame , da guerre, tra i flutti.
                                                        In cerca di pace e di un mondo migliore,
                                                        sognavano pane e un poco d’amore.
                                                        Il Cristo Bambino ci ha reso fratelli,
                                                        ma il nostro egoismo li ha fatti a brandelli.

Non ci sono razze, ma solo l’ umana,
un unico corpo, ma gente lontana.
Se l’alluce sanguina e mi fa male il piede,
anche il mio occhio ne soffre e lo vede.
In Libia tra stenti, sevizie e tormenti,
il corpo subisce torture e lamenti.
Ma occhio non vede e cuore non duole.
Son membra del corpo che nessuno vuole.

                                                         Il mondo non parla, e volta la faccia,
                                                         bambini e innocenti son preda di caccia.
                                                         L’Africa esplode, tra crisi e sfacelo,
                                                         il grido dei poveri arriva fino al cielo.
                                                         La causa è il potere, è questione di grana,
                                                         i poveri soffrono e la nostra Terra frana.
                                                         Gesù è nato per la fraternità del mondo,
                                                         ma per l’egoismo si sta toccando il fondo.

Tu hai portato pace, ma il mondo va male,
perché ormai non si crede più al Natale.

Loreto - Santo natale 2019    p. gianni fanzolato

Autunno
L'inverno
s'imbacucca di un mantello bianco di neve
ricamato da ruscelli argentati come boccioli di chiome.
Le siepi ondeggiano di riflessi, calde stole di bianca lana.
E i tetti delle case son guanti soffici imperlati di ghiaccioli.

La primavera è un tappeto verde trapunto di fiordalisi,
si riveste di smeraldo il pesco , il melo e la madre quercia .
I rami nudi per il rigore dell'inverno si schiudono d'incanto
alle gemme che danzano come le note nel pentagramma.

L'estate scoppia di sole e la luce, vestita a festa illumina e rinnova.
Anche il mare, rigurgita di riflessi nella sua tiepida trasparenza
E il cuor si diletta avvolto dal suo abbraccio senza confini.
L'estate è canto,è armonia di suoni, è estasi di sogni e di chimere.

L'autunno è ridente come la tavolozza colorata di un pittore.
Il rosso rame dipinge foglie e pinete e il viale si tinge di colori.
Tra i pioppi dorati e il castagno,i rovi ridono all'ultimo bacio del
sole,e la lucertola ruba , prima del rigore, il tepore del tramonto.

Due panchine sole, coperte di foglie e di ricordi son segno
del silenzio,quel riposo che ci proietta all'alba di un nuovo giorno.

Loreto. Autunno 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ti vorrei felice
Vorrei rubare la carezza del sole al tramonto,
mentre inonda il mare di mutevoli bagliori,
e regalarla a chi ha camminato tra buio e solitudine:
una calda tenerezza,come un bacio di Dio che ti avvolge.

Vorrei donare a un cuore arido e spento dal dolore
una fonte cristallina di acqua zampillante di frescura.
Bevi sorseggiando quel fremito di vita che ti rigenera
E si spegnerà come d’incanto la tua sete d’infinito.

Vorrei poter volare in alto con te, fratello che hai scordato
di guardare il cielo, gravido di fardelli per non planare.
Da lassù godremo quel dono del mare che ti rasserena,
ti perderai tra il candore delle nevi e il fascino di isole incantate.

Vorrei regalarti il sorriso di quel bimbo nero, ma vestito di sole;
vorrei contagiarti di allegrezza di chi ha trovato la pace;
vorrei inebriarti di speranza , per ridere con me senza fine.
Vorrei che tu fossi felice, avvolto da quel tepore di Dio che ti ama.

 

E' Vero!
è ancora Natale!
Mi ribello all'idea dei soliti stereotipi.
Bisogna essere buoni, si ritorna bambini,
è il tempo delle favole, della neve candida ovattata.
Cenoni, festoni, lucette, babbi natali, e regali son la cornice.
Si è come narcotizzati da un mondo che vorremmo come eterna realtà,
dimenticando i drammi, i bambini dilaniati da guerre assurde,
gli esodi biblici che bussano alla quiete dei paesi
cosiddetti sviluppati,un mondo in ebollizione,
perché manca altruismo e condivisione.
Ci nascondiamo in un falso buonismo, una infantile allegrezza,
festeggiando il compleanno non si sa di chi di come o di che cosa.
Basta essere buono a natale! un' idea che mi da nausea.
Voglio amare sempre, perché Dio ricco,eterno,
si è fatto povero, presente, non solo a natale,
ma ogni giorno della vita, insegnandoci
l'amore . Se il mondo natalizio, si coprisse più di Dio, più di
altruismo e di gioia vera e sofferta,meno babbi natali fasulli
e illusori , la magia
del natale cambierebbe
la terra senza barriere
e portando la pace .
 

Betlemme città del pane …
Pane nostro
Pane nostro, né tuo, né mio, ma nostro, è di tutti.
Nasci in cielo, perché seminato nel cuore di Dio,
ma fiorisci nei prati del mondo dove tutti possono sfamarsi.

Il tuo nome sacro e fragrante sarà onorato e santificato,
se verrà moltiplicato e presente in tutte le mense del mondo.
Se anche un bambino dell'Africa, che non ha neanche acqua
per bere, potrà assaporare la delizia del tuo caldo sapore di pane.

Quando la tua presenza onorerà il desco del povero e del ricco,
e sarai pane di vita in tutti gli altari del mondo per lenire la nostra
fame di Dio, che è grande,allora il tuo regno è una splendida realtà.

E' volontà di Dio che ti condividiamo, che ti spezziamo, rinnovando
il miracolo che un giorno Cristo ha fatto con cinquemila affamati.
Continua a seminare nel tuo cuore questo seme di vita,così in Asia,
Africa, America ed Europa ogni giorno ci darai la pianta con pane per tutti.

Gesù, se imparassimo una buona volta ad essere generosi, a pensare
a chi non ha niente, ci sarebbero perdonati molti peccati, perché
molto abbiamo amato. Il mondo sarebbe una foresta verde piena di vita.

Scuotici, svegliaci, Signore per non lasciarci nella tentazione
dell'egoismo e della chiusura, e liberaci dal male che distrugge
l'umanità. Se il pane ci sarà per tutti, la vita fiorirà come un campo
appena arato e seminato e ci sarà festa per tutti i tuoi figli,che ami.

Loreto S. Natale 2018

 

 

 

 

 

 

 

                     NO  AL NATALE DOLCIASTRO E FASULLO

                                                                                       T e

                                                                                     Amico

                                                                           Che ti sei scrollato

                                                                  di dosso il dolciastro sapore

                                                             del fasullo e del sofisticato natale

                                                     e sei entrato nel cuore dell’avvento vero,

                                        trasformandolo in tempo forte della  grazia e della pace.

                                 Hai trovato nella tua giornata un tempo di deserto e riflessione,

                           vivendo nella sobrietà e cercando l’essenziale ad immagine del Battista.

                       A te che hai capito che Gesù nasce solo in cuori pentiti , purificati e poveri..

                 A te  che hai deciso di far festa A Gesù  nato per noi, portando al Salvatore tre doni.

          Il primo dono che corrisponde all’incenso è la lode, il grazie che sgorga dal cuore a chi ci ama.

      Il secondo , come l’oro, è il perdono, la grandezza di chi sa perdonare come  hai fatto tu sulla croce

                           Il terzo dono che è la nostra mirra, è l’impegno, cioè la promessa solenne ,

                                che non sarai buono solo a Natale, che non sarai felice solo adesso,

                                                che non  perdonerai solo perché è natale,

                                                  ma lo farai ogni giorno della tua vita,

                                                          perché hai capito che Gesù

                                                             nasce in te ogni giorno,

                                                                quando ami davvero.

                                                                           B u o n

                                                                           Natale

                                                                           Amico.

Da Loreto città di Maria- S. Natale 2016               P. Gianni Fanzolato

 

Sognare
Chiudo gli occhi e mi butto fra le braccia della fantasia: e sogno.
Sognare è l'unico tesoro che nessuno ti può rubare e non costa niente.
Il sogno è il volo dell'anima, è passare il limite, è sfiorare la mente di Dio;
ti prende, ti circonda,ti sprona, ti affascina , ti strega e ti proietta all'infinito.

Che meraviglioso sognare un mondo dove tutti si abbracciano, mano nella mano,
e l'amore di ognuno fa crollare i muri, rompe barriere , spezza le guerre e semina pace.
Ma il sogno si fa duro, perché devo entrare nel cuore di tutti per dare la buona notizia
di quel sognatore che ci ha detto:" amatevi gli uni e gli altri come io ho amato voi".

E' bello sognare che ci sono più abbracci che bombe,più mani tese che armi puntate,
più gente che accoglie che bambini smarriti e annegati nei mari di un mondo diviso.
Cosa costa chiudere gli occhi e vedere che tutti i bambini della terra, di ogni colore
stanno facendo un grande girotondo, un arcobaleno di luce, perché amati da Dio.

Chi mi può rubare il fascino del sogno di Dio di fare del mondo una unica famiglia
dove non si guarda il colore, non c'è passaporto, ma basta la dignità di figli di Dio.
Mi possono togliere la libertà,impedire di parlare, ma non la sfida di volare in alto.
Dio mi sussurra la gioia di essere missionario della sua misericordia e mi accarezza.

Gesù, il grande sognatore che ha cambiato il sogno in un nuovo stile di vita,
si è identificato col migrante, col prigioniero, con l'ammalato, con chi ha fame.
"Ma, Signore, quel che tu dici è sogno,è utopia,la vita è dura ,ad ognuno la sua pena."
"Se hai amore, mi vedrai presente nel povero, migrante e il sogno si farà benedizione."

Solo adesso, Signore, ho capito che devo aprire gli occhi, perché il sogno è reale;
ho sognato perché ho volato vicino a Te che mi hai trasmesso la forza di osare.
Sono una goccia d'amore nell'oceano del mondo, sogno e son desto,immerso nell'utopia
di Te che ci vuoi abbraccio, perdono, ponte e famiglia in un mondo possibile.

Da Loreto nell'anno della misericordia 2015-2016

Lista per il natale 2015

       Ogni anno, quando arriva Natale, si è presi dall'ansia:

           cosa fare,cosa comprare, cosa regalare, cosa inventare.

         

           L'ansia ci cadde addosso, perché abbiamo perso la bussola.

           Abbiamo trasformato la povertà del Natale in un lusso di sprechi.

 

          C'è una corsa frenetica a comperare presenti per sé e per gli altri.

          Cancelliamo comperare e al suo posto mettiamoci essere: saremo presenti.

        

           Lo sport più diffuso in questo tempo è avvolgere pacchettini, regali e doni:

            via pacchetti, regali e doni e a natale avvolgiamo qualcuno con il nostro calore.

 

           Cartoline , e-mail e messaggini si sprecano, a volte vuoti ,scontati e banali.

           In questo natale vogliamo inviare benedizioni,pace e buoni auspici col cuore.

 

           Per il cenone di Natale e altri cenoni sparsi qua e là si compra tanto cibo:

            cancelliamo  si compra e al suo posto mettiamoci dar cibo a chi ha fame.

 

           C'è un via vai nei negozi per comperare vestiti nuovi, una corsa all'ultimo regalo.

            Ancora una volta basta comperare e diamo vestiti che non usiamo a chi non ne ha.

 

            Siamo stregati nel vedere le luci di natale, questo sfolgorio che ci inebria:

             se al posto di vedere le luci, siamo noi stessi luce, il mondo sarebbe più luminoso.

 

           Solo così l'ansia darebbe posto alla serenità e Gesù non sarebbe nato invano;

           perché come dice Kahlil Gibran, “il primo pensiero di Dio fu un angelo,

           la prima parola di Dio fu un uomo, l’uomo Dio nato per proiettarci all’infinito.

                                              p. gianni fanzolato

Auguri di un sereno Natale. Donate piccoli gesti d'amore, il loro prezzo è nullo, ma la luce rifulge nei cuori di chi li riceverà : P. Gianni

BUON NATALE – FELIZ NATAL

FELIZ NAVIDAD MERRY CHRISTMAS

 

 

A tutti auguri di buon natale e felice anno nuovo - feliz navidad

                                                              E’

                                                              già

                                                            natale

                                                    anche quest'anno!

                                          Non mi sembra vero, eppure...

                                  ma stavolta voglio che sia molto  diverso.

                            Il presepio lo farò nel mio cuore e mi fermerò a

                    contemplare.L'albero sarà il mio volto, gli occhi brilleranno

                 come palline colorate,la bocca sarà flauto e ocarina per cantar ninna

              nanna  a quel bimbo nato. il sorriso avrà i colori di un'aurora boreale, grato

            per quel Dio che ci è stato dato. Mi vestirò di luce e di stelle e danzerò davanti a te

         Gesù che sei nato nel mio cuore. Passerò ore nel silenzio interiore,  perdendomi  stregato

       d'amore nel tuo mistero.Trascinerò con  la mia  gioia tutti i bambini che con i loro colori  

     faranno un arcobaleno.Porterò davanti  alla tua umiltà le donne e uomini che cercano

   la vita e la pace;Ti stringeranno fra le braccia e come d'incanto hai il volto dei bimbi

      morti nei  nostri mari . Con te, fammi entrare nel cuore dei giovani che sono belli e

          forti, ma smarriti, per incendiarli d'amore.Solo tu puoi riempire il vuoto che li

                attanaglia, le illusioni che li mandano in sballo,la loro sete di valori.

                                  Se in questo natale verrò con Te, li troveremo nelle discoteche

                                               cercando estasi, ma tu sarai la pace dei cuori.

                                                  Il mio cenone di  Natale, lo farò in  quel

                                                   banchetto eucaristico con i miei anziani

                                                      dell'Oasi  Ave Maria che ti amano,

                                                                     con le  persone

                                                                      straordinarie

                                                                      dell'  ospedale 

                                                       Abitare il tempo,

                                                                      che  mangiando

                                                                      il tuo  corpo si

                                                                      riempiono di luce

                                                  Mi metterò anch'io in coda con quell’esodo

                                               di fratelli in cerca di una patria e ti scorgeremo

                                            migrante tra i migranti. Così è il più bel natale, perchè

                                          avremo ritrovato te, che ti sei fatto niente per farci tutto.

                                                         p. gianni fanzolato     

               

                       Loreto citta’ di maria- Natale 2015

   Che Gesù Bambino  riempia  i nostri cuori della sua  pace!     P.  Gianni 

 

 

Cristo risorto, signore della vita
Apriamo la radio, vediamo la tele, sfogliamo riviste e leggiamo giornali;
la nota è la stessa, ci prende l'angoscia, orrore e disgusto non hanno uguali.
Cristiani sgozzati,bambini colpiti, donne umiliate, villaggi finiti, ,
odio e vendetta, sangue e martirio dilagan ovunque; e non ci sono limiti.

In nome di Dio, assetati di sangue seminan morte e inalzan barriere,
vestiti di odio, col viso coperto sprizzan veleno e dimenan bandiere.
Morte e massacri, terrore e misfatti son sempre in agguato, reali e presenti.
Non hanno rispetto, la vita non vale, han perso il cervello e smarrite le menti.

Ai piccoli bimbi non danno un giocattolo,ma bombe e fucili li mettono in mano,
le bimbe son prese, coperte di veli, ma sotto son piene di morte e d'inganno.
Il bimbo che sembra giocare alla guerra con quella pistola che poi era vera,
punta quell'arma quel bimbo soldato, uccide i due grandi e cala la sera.

Ricordo piangendo la bimba imbottita,di morte e orrore in quel di Nigeria
Bomba bambina in quel triste mercato,spargendo ovunque paura e miseria.
Mi metto in ginocchio, mia piccola martire, e a nome di tutti ti chiedo perdono.
In te, vedo i martiri, mio piccolo fiore, che date la vita, facendola dono.

Bisogna fermarli ,non più tollerarli, hanno da tempo toccato già il fondo.
Ma cosa facciamo? Come fermarli? Non può stare inerme il resto del mondo.
Siamo sconvolti,gridiamo lo scandalo, ma solo l'orrore non basta e conforta.
Gridare e non fare rimane una mossa: fra poco li avremmo davanti alla porta.

Gesù non ha messo nessuno in croce; loro ci han messo perfino i bambini.
Gesù sul calvario ha abbracciato la croce, salvando così grandi e piccini.
Morendo innocente, straziato e perduto, risorge per noi e ci dona la vita.
In questo mondo di odio e di morte, la Pasqua ci dice che la vita è infinita.

"Di nuovo vivranno i tuoi morti, risorgeranno i loro cadaveri,
si sveglieranno ed esulteranno quelli che giacciono nella polvere,
perché la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre"(Isaia)

Loreto - S. Pasqua 2015

Gesù bambino se tu nascessi quest'anno.
Gesù bambino se tu nascessi oggi dove sarebbe la tua dimora?
Nei talk show, sono pilotati, come la casa del grande fratello;
fanno opinione, lavan cervelli, ma sono una bufala sonora.
Sarei felice se la gente imparasse a non cadere nel tranello.

Gesù bambino, chi vorresti oggi cantasse come angeli,la tua venuta tra di noi?
Sarei felice se a cantar la mia nascita fossero i bambini negati a vivere , i mai nati,
Sarebbe uno squillo di tromba, un grido di dolore i bambini , trucidati,offesi e uccisi poi.
Vorrei un canto di speranza dei bambini della strada, dei senza tetto e umiliati.

Gesù bambino, chi vuoi ti vengano a trovare, come pastori ,a portarti i doni?
Vorrei Papa Francesco, povero,umile, servo,con una chiesa nuova secondo il vangelo.
Vorrei Obama, Putin e i grandi della terra uniti, aperti ai poveri, davanti a me, proni.
Aspetto chi ha in mano le sorti dell'umanità per togliere il misero dalla morsa del gelo.

E chi potrebbero essere, l'asino , il bue e le pecorelle nel presepio vivente di quest'anno.
Chi incarna l'umiltà tenace, la costanza e la laboriosità nascosta del buon somarello.
Chi vive la mitezza, la generosità del bue, ed è segno di Luca evangelista e di coloro che verranno.
Pecorelle di Dio sono i nuovi martiri , docili cristiani , uccisi da barbari e condotti al macello.

E Maria e Giuseppe, custodi, madre e padre di te, Signore, chi potrebbero essere?
Vorrei osare di chiederti, se permetti, che quest'anno sia io con i sacerdoti miei fratelli.
Come Maria, siamo chiamati ad offrirti al mondo, come Giuseppe ad amarti e farti crescere.
Siamo padre e madre quando offriamo a Dio, il tuo corpo e sangue sull'altare del mondo come gioielli.

Santo Natale 2014

OH! MA E’ PASQUA!                 NON ABBIATE PAURA!

   Mani in alto! Questo è un abbraccio!                                         

   Non voglio che il mondo diventi uno straccio:                          

   Cade la pioggia, soffiano i venti,

   la musica è fatta di note dolenti.

                                                                     In tanti paesi c’è un caldo infernale,

                                                                     nel cuore di molti un freddo glaciale:

                                                                      Franano i monti, la terra s’infrange,

                                                                      L’Italia e sott’acqua perché il cielo piange.

   La crisi  si sente,si serran le imprese,

   la gente è  costretta a campare d’intese.

   I soldi   non bastano, vien meno il lavoro;

   si chiede  soltanto un onesto decoro.

                                                                                    Cresce   la fame, aumentan le pene,

                                                                                     le mense  di Caritas son sempre più piene.

                                                                                     Barboni e  sfigati si veston di stenti,

                                                                                     sbarcano   migranti in tutti i momenti.

   In Siria e Sudan si uccidon bambini,

   l’odio e violenza han passato i confini.

   Nigeria e dintorni si copron di morti,

   cristiani ammazzati da deboli forti.

                                                                Il mondo   che muore ha bisogno di Vita,

                                                                ha   bisogno di Pasqua, di Amore che c’invita.

                                                                E’ Cristo risorto la nostra speranza,

                                                                cresce la fede che è gioia che avanza

            LORETO- S. PASQUA 2014                                           P. Gianni Fanzolato

 

 Buon anno nuovo
B imbo appena nato sei tu anno nuovo che ti affacci alla vita;
U na cosa solo porti nella tua bisaccia:il futuro è nelle tue mani!vivilo attimo per attimo.
O rme indelebili ho lasciato impresse nel libro della vita nell'anno che è passato.
N on ho fatto cose grandiose,ho cercato di vivere con amore l'attimo che passa.
A chi mi chiedeva un sorriso ho insegnato dove è la Luce, a chi aveva fame dove si trova il Pane.
N ei meandri della vita dove si perde facile la strada ho visto la Via e l'ho indicata allo smarrito.
N on lo nego : camminando sono caduto e mi sono sporcato; ma tu mi hai rialzato e redento.
O ra lo so:l'anno che è passato resta per me come un libro di storia che è maestra di vita.
N uovo libro con pagine bianche da riempire mi regala il nuovo anno che è ancora in fasce.
U na cosa è certa: dipende da me scrivere col carbone o con il sangue il futuro che mi è dato.
O gni attimo, ogni minuto vissuto per te, mio Dio e per i fratelli sarà mia forza e mio martirio.
V ita, gioia e pace danzeranno per me tutti i giorni del nuovo anno, solo se saprò amare e morire.
O gni secondo dell'anno che nasce sarà per me respiro di te, mio Dio e battito di cuore al fratello.

Loreto Anno 2014
 

 

BUON NATALE - FELIZ NAVIDAD
A
chi aspetta
natale solo per
far festa a Gesù che nasce …
A chi sa incontrare Gesù povero, solo,
emigrante e prigioniero, malato e disperato.
A chi sa che Natale significa imparare a perdonare,
amare senza chiedersi perché, uscire dall'egoismo, fare
qualcosa di bello per gli altri, seminare gioia, trasmettere pace.
A chi a natale regala sorrisi, stringe la mano, contagia l'altro col suo
calore, trasforma il cenone natalizio nell'agape fraterna dell'Eucaristia
e per i poveri.A chi a natale organizza crociere per visitare bambini orfani e
anziani ammalati, vanno i nAfrica, Haiti, Indonesia per condividere povertà e
sofferenza, danno sollievo e speranza a chi si sente solo e lo fanno capendo che Gesù
bambino nasce proprio là. A chi sa preparare il presepio nel suo cuore, accende luci nei suoi
occhi che brillano di gioia, e il loro albero è pieno di doni di amore,carità, servizio e perdono.
A chi canta
Alleluia e
Vive la
S p e r a n z a, AUGURI DI CUORE.P.GIANNI


Che dirti, Dio per questa tua follia d'amore! Non trovo le parole, lascio parlar il mio cuore.. i miei occhi brillano,
le mani e i piedi danzano di gioia e lo stupore è ricamato nel mio sguardo affascinato dal mistero. Ma non mi meraviglio_ E' LA GIOIA DEL NATALE VERO! BUONE FESTE NATALIZIE E BUON ANNO!
 

Dal seno del Padre, al seno di Maria… nelle mie mani… un altro natale !
In principio ,da sempre, dal tempo dei tempi senza fine,
nel seno del Padre la Parola è generata, la Parola è Dio.
E'il Verbo che ha creato il mondo, che ha pronunciato quel fiat nello Spirito,
è il Padre con quel " facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza".

Quel Verbo dal seno del Padre ha trovato carne e sangue nel seno di Maria,
tabernacolo della Parola che crea, della Parola che redime e che salva:
E' Maria l'arca dell'alleanza del popolo di Dio in cammino nel deserto,
scrigno che raccoglie il Tesoro nascosto e l'acqua viva nel campo della vita.

Dal seno di Maria, questo tesoro fiorisce, si fa carne e sangue nelle mie mani:
mani aperte che si fanno greppia e stalla dove nasce l'amore e riempie di luce;
mani protese che si fanno mensa, cenacolo e servizio ai fratelli dell'ultima cena;
mani grandi che sono il Golgota dove il Cristo pende, perdona e salva il mondo.

Mani piagate che raccolgono il corpo del crocefisso e sono sepolcro e tabernacolo;
mani agili da cui si sprigiona il vento dello Spirito e la luce della resurrezione:
Mani fragili e forti perché piene del figlio di Dio, forza e vita della vita:
mani di pace , perché offrono il pane e il calice della salvezza, Cristo nostra pace.
Padre, nelle mie mani nasce tuo Figlio; nelle tue mani affido il mio spirito.

Natale 20013 - Loreto giannifanzolato@yahoo.it

Il Natale ed io
Al posto di io ognuno metta il suo nome

LA STALLA
Quante volte mi son sentito sporco e oscuro come una stalla desolata;
ma poi sei apparso tu , Gesù, e la stalla si è tramutata in una reggia d'oro.

MARIA E GIUSEPPE
Mi hai fatto a immagine e somiglianza tua: con il dono di amare e dare vita!
Fammi essere come Maria e Giuseppe, capace di generare Gesù negli altri.

GESU' BAMBINO
Se non ritornerete e non fate come i bambini non entrerete nel regno di Dio!
Mi costa essere inerme, bisognoso, fragile come Gesù Bambino. Ma è bello!

GLI ANGELI
Sono un'arpa che pizzica le corde dove salgono al cielo le più belle note
cantate dagli angeli nell'aurora della storia in cui Dio si è fatto Umanità santa.

I PASTORI
I primi al mondo chiamati ad adorare il Dio bambino sono i più poveri e umili.
Per questo sei mio Pastore e mi cerchi: che io continui ad adorarti come loro.

LA STELLA
Quando mi sembra troppo buio il cielo e la nebbia deturpa la natura intorno, c'è sempre una stella che mi dice: seguimi, ti porterò a Dio a veder la luce.

I RE MAGI
Oro, incenso e mirra sono i doni che i magi t'hanno fatto dall'oriente.
Con Te,Gesù sarò oro per la dignità,incenso per la lode, mirra di fragranza.
E che Natale sia faro di speranza in un mondo che cerca la Pace: Gesù .

Loreto - Santo Natale- anno della fede 2012-2013


Loreto , Città di Maria – Pasqua 2012 - giannifanzolato@yahoo.it

pasqua:
il cammino dell'amore


Se Dio è amore, chi amava Dio prima che il mondo fosse? L'amore si dona: a chi donava il suo cuore?
L'amore è fecondo, genera vita; ma Lui che è la vita della vita chi genera dall'eternità e per sempre?
La grande, l'inedita rivelazione di Dio. Non è solo, non è chiuso in se stesso: Dio è famiglia,focolare vero.
Da sempre Dio genera il figlio con amore eterno; amore così grande da far scaturire lo Spirito di vita.

L'amore si rivela, l'amore crea e si diffonde: Dio pensa e realizza la creazione per amare ed essere amato.
“Hai creato l'universo per effondere il tuo amore su tutte le creature”,canta il prefazio di pasqua.
L'uomo,un pensiero d'amore di Dio, esternato e rivestito di carne, fatto a sua immagine e somiglianza,
impronta della sua gloria, specchio della fecondità, raggio di luce, dono per cui Dio ha perso la testa.

Amore folle:” Tanto ha amato il mondo da sacrificare il suo figlio”,amore fatto carne, uno di noi.Pazzesco!
Grazia di Dio, vittima e agnello,è Cristo il giovedì della lavanda dei piedi,il venerdì di sangue e di croce,
è il sabato del silenzio e della tomba, grano nelle viscere della terra da cui spunta la spiga del sacramento.
E' il giorno dopo il sabato,domenica di festa,sepolcro vuoto,il Vivente della Pasqua e perno della storia.

Finalmente so che l'amore è la molla, il motore, la carica del mondo e solo chi ama è trasparenza di Dio.
Il cammino dell'amore è giunto al cuore, nel Cristo risorto che alita in noi il suo Spirito Paraclito.
Inizia il tempo della Chiesa, dei risorti, dell'uomo nuovo, il tempo dei miracoli, del perdono e della pace.
Sarò il giovedì che lava i piedi, il venerdì che serve e muore, il sabato di gloria, di luce e di resurrezione.

L'onda, i cerchi concentrici che si sprigionano ancor'oggi da quella tomba spalancata di Gerusalemme,
mi scuotono, mi risvegliano e iniettano nelle mie vene un sacro fuoco che mi divora dentro inesorabile,
e sento lo squillo delle trombe di Gerico che mi sprona:lascia le passioni,sciogli le vele al vento e prendi il largo;
sei un uomo nuovo, pensiero di Dio, da quando il sepolcro è rimasto vuoto e il firmamento si è riempito d'infinito.

 

 

Roma 6 marzo 1977 – loreto 6 marzo 2012

TU SEI SACERDOTE IN ETERNO

T anto mi hai amato,Padre,tanto mi hai pensato e voluto da sempre, da crearmi

U n prodigio, un tesoro che nascondevi geloso nel tuo cuore.

S ì, Padre, ogni uomo che nasce,è per te come una goccia di rugiada

E terna, che fa germogliare fiori dai variopinti colori nel deserto della vita.

I l tuo disegno, Dio, per me è stata una pioggia di grazie : vita m'hai dato e

S acerdote di tuo Figlio morto e risorto mi hai tessuto e ricamato col sangue.

A ncora non avevo visto la luce e tu già mi vedevi sugli altari del mondo a

C elebrare il tuo mistero d'amore nella Messa di tuo figlio che dà la vita.

E ro confuso quando mi hai fatto l'invito di essere tuo ambasciatore tra i fratelli.

R icordo con la lucidità della sentinella del mattino il mio primo incontro con te,

D ono misterioso nascosto per amore in quell'ostia ricevuta e fatta pane dei forti.

O do ancor'oggi le tue parole sussurrate al mio cuore quando incominciavo a capire:

T re parole che hanno il sapore d'infinito:Vieni e seguimi.Con tremore ho detto il mio si.

E come per incanto ho raccolto il tuo sangue nel calice della mia Messa offerta.

I o con te,eterna icona del Padre, per essere ponte ed arcobaleno sull'altare del mondo.

Non domandatemi perchè mi ha voluto servo e sacerdote vagabondo e missionario.

E' così alto il mistero, così profondo il dono da far perdere il respiro e trascendere.

T anto mi supera e sovrasta,che canto ogni istante il mio stupore confuso e vero.

E sulta di gioia l'anima mia ferita ma redenta dal sangue dell'agnello.

R esto attonito, innondato dalla luce e balbetto il mio grazie senza fine, un grazie

N ascosto nel calice del tuo sacrificio e nell'ostia offerta per i fratelli soli e migranti

O gni giorno di questi trentacinque anni di grazia , di servizio e di salvezza.

P. Gianni Fanzolato

 

IL MIO NATALE     Loreto- S . Natale 2011
 

ANNUNCIAZIONE.

Anche per me, come a Maria, c’è stato un annuncio:

un angelo mi ha chiesto se ero disposto a portare Gesù ai fratelli;

e come per miracolo ho trovato Cristo nei poveri, carcerati, migranti.

Dal sì di Maria come centri concentrici tutti i sì di chi si sente amato dal Padre.

E nasce l’amore!

NATALE.

Per me è Natale quando Cristo mi ha cambiato la vita col battesimo e sono rinato.

da quel momento ho visto nascere attorno a me tanti che sognano un pane,

fratelli in carcere per i quali è natale quando qualcuno li va a visitare,

tanti ragazzi , uomini migranti per il mondo che aspettano di essere accolti.

E nasce la gioia!

I RE MAGI

Ogni Volta nel mio cuore nasce l’amore a Dio e ai fratelli,è ORO che offro.

Quando lascio tutto e perdo  tempo in tua compagnia è INCENSO che sale.

Se vivo nella tua grazia e la vita si fa dono a chi soffre è  MIRRA che profuma .

Permettimi, Signore di inginocchiarmi per adorarti presente nel mio prossimo.

E nasce la lode!

EPIFANIA

Ti manifesti a me nel dolore del malato, di chi vive lontano dalla patria.

Sei continua epifania negli avvenimenti della  storia e di chi  cammina accanto.

Ti sveli come d’incanto per chi sa scorgerti nella Parola, nel Pane e nella vita.

E il mondo avvolto dalle tenebre del peccato,toglie il velo e risorge a una luce nuova.

E nasce la pace!                                                          P. Gianni Fanzolato

 


Una settimana fuori dal tempo: Settimana Santa
Lunedì Santo:orto degli ulivi
Gesù non sei solo nell’orto degli ulivi della storia; quanti calici ricolmi,
stanno sudando sangue con te i martiri moderni, i senza voce, i migranti,
gli schiavi del potere, i poveri forzati, i bimbi affamati e le donne umiliate.
Martedì santo: il processo dei processi
Il mondo è un grande scenario dove si consumano i processi più assurdi.
Molti puntano il dito per condannare, distruggere, consumare,come il diavolo che divide.
Cristo non ha mai condannato, ha sempre recuperato chi era perduto, perché ci crede.
Mercoledì santo: lavarsi le mani:
troppi si lavano le mani per paura, per non sporcarsi, per non compromettersi,perchéè comodo.
le mani sembrano pulite,ma ti rimane il rimpianto di non aver messo il tuo granello,il tuo mattone,
il cuore rimane ingolfato, sporcato nei meandri del tuo egoismo e ti rode il rimorso dentro.
Giovedì santo: lavare i piedi
Il tuo sacrificio, la tua Messa, la tua offerta al Padre hai voluto arricchirla
con un gesto inedito di servizio al fratello e di carità profonda. Nessuno l’aveva fatto prima.
È il tuo testamento :solo lavando i piedi ai fratelli saremo autentici testimoni del tuo amore.
Venerdì santo: Dio muore nasce l’uomo
Dalla tua morte ,è rinato l’uomo nuovo della speranza e dello spirito, l’uomo della resurrezione.
Sabato santo: il grande silenzio
Abbiamo bisogno di fare silenzio,è urgente trovare un po’ di deserto nel nostro giorno,
silenzio degli occhi, silenzio di parole,sottrarsi dal frastuono per contemplare il mistero.
Scopriremo il miracolo di un Dio che agisce nel raccoglimento e fa risorgere dalle macerie.
Domenica di pasqua: il trionfo della vita
Tutto tende a te, tutti guardano a te con speranza, giorno senza tramonto, giorno della vita.
Dalla prima pasqua parte un’onda positiva che travolge e contagia di eternità l’esistenza.
Sei il perno della storia, dell’avventura di un Dio che si è giocato tutto credendo nell’uomo.
Loreto - Pasqua 2011 giannifanzolato@yahoo.it 




Buon Natale                  Feliz Navidad
A
chi
aspetta
natale solo per
far festa a Gesù che nasce …
A chi sa incontrare Gesù povero, solo,
emigrante e prigioniero,malato e disperato …
A chi sa che natale significa imparare a perdonare,
amare senza chiedersi perché, uscire dall'egoismo,fare
qualcosa di bello per gli altri, seminare gioia, trasmettere pace …
A chi a natale regala sorrisi, stringe la mano, contagia l'altro col suo calore
trasforma il cenone natalizio, nell'agape fraterna dell'eucarestia e poi per i poveri.
A chi a natale organizza crociere per visitare bambini orfani, anziani malati,
vanno in Africa, Haiti, Indonesia per condividere povertà e sofferenze,
danno sollievo e speranza a chi si sente solo e abbandonato
e lo fanno capendo che Gesù Bambino nasce proprio là.
A chi sa preparare il presepio nel suo cuore,
accende luci nei suoi occhi che brillano,
è l'albero natalizio pieno di doni,
e il cuore come le zampogne …
A chi canta alleluia,
vive la speranza,
ama la pace,si dona,
condivide ciò che ha,
rende felici e sogna
un mondo più umano …
Auguri di cuore: P. Gianni
 

Natale altrove
Ho detto che saranno beati i perseguitati nel mio nome …
Quest'anno infatti voglio nascere tra i martiri di Bagdad.
La grotta sarà la cattedrale colpita e insanguinata …
La culla il cuore di tanti fratelli morti e feriti per amore.

Ero in carcere e ti sei fatto pellegrino e sei venuto a visitarmi.
Sarò io a visitare a natale i prigionieri colpevoli e innocenti,
e sarò presepe di luce, nascendo nelle celle e nel loro cuore.
I carcerati saranno pastori e angeli che animeranno la mia festa.

Ero straniero, migrante e mi hai accolto facendo spazio in te,
perché anch'io sono stato forestiero ed esule in terra d'Egitto.
Il mio natale sarà con chi vive lontano dalla patria e solo.
Voglio nascere e palpitare d'amore con chi si sente escluso.

Avevo fame e hai diviso il pane,avevo sete e hai offerto ristoro
Nascerò in chi non ha pane, non ha lavoro in chi cerca acqua,
saranno le macerie e le chiese di Haiti la grotta di Betlemme,
e quei bambini poveri dimenticati, angeli per cantare l'alleluia.

Ero ammalato e tu m'hai visitato, assistito, accompagnato:
saranno gli ammalati di aids il mio presepe con i lebbrosi di sempre.
Il gloria sarà cantato nei lazzaretti del terzo e quarto mondo,
perché sarà un natale speciale per chi cerca la salvezza e la vita.
Quest'anno nascerò altrove, dove mi aspettano davvero e sarà festa grande..

Pasqua nel cuore
Prima di vedere l'alba, mi avvolgono le tenebre con i suoi malefici tentacoli;
Ancora una oscura sensazione mi tormenta,di chi scende nella fossa della morte.

Steso come un freddo lenzuolo bianco giace il mio corpo avvolto di nulla! Ma…
Qualcosa balena dalla mia finestra, forse un lampo,o il passaggio di una stella…

Una cosa è certa ;quella luce mi desta dal torpore e faccio un balzo verso l'attesa.
All''oscura notte vincono i colori dell'aurora che avanza spargendo manciate di faville.

Nei miei occhi voglio imprigionare quei riflessi che entrando nelle vene mi ridanno vita.
E'il giallo regale,che danza con l'indaco serafico, l'azzurro orlato di rosa col turchino tinto di violetta:

Luce, tanta luce che muta il nero mantello uniforme in una tavolozza di fiori e di prati di smeraldo.
Così sfumano le nebbie, sparisce il grigiore della notte e si delineano i contorni del nuovo giorno.

Un canto di allodole e un tintinnio di campane lontano annunciano il giorno luminoso del risorto.
Ogni cuore, ogni vivente rinasce sfolgorato da quel sepolcro vuoto, da quel Cristo ritornato.

Rotta l'angoscia gelida del peccato, un sorriso di speranza si dipinge, e c'è voglia di seguir vivendo…
Escono le tenebre e la Pasqua del Signore segna eternamente nel cuore quel Giorno che non ha tramonto.

L’isola che…c’è( Un “ altro “ Natale )
Sogno un mondo percorso da strade che portano alla Pace,
sentieri, vie e autostrade con veicoli carichi solo d’amore;
ma il mondo corre veloce tra morte e desolanti inferni.
Voglio allora farmi io strada che si arrampichi ai vertici dell’impossibile.

Siamo abili costruttori di muri che dividono e confondono il cuore e la mente:
muri di pietra, muri di cemento armato, muri di lacrime e sospiri infranti:
ma i più duri a cadere sono i muri che portiamo dentro, i muri della nostra testa.
Voglio ridurre in polvere tutto ciò che ci divide e correre libero gabbiano senza confini.

L’arcobaleno apparso nel cielo dopo il diluvio universale è il simbolo
di tutti i ponti che Dio ha creato per unire i popoli dispersi dal peccato.
Ponti di perdono,di amore,ponti che accorciano le distanze e fanno comunione.
Vorrei tanto esser anch’io ponte dove tanti passano per arrivare alla felicità.

I cancelli della santa casa di Loreto sono la fusione delle catene di schiavi di galee;
ma quante catene ancor oggi tengono inchiodati cuori e speranze infrante:
catene della droga, di idoli perversi,catene di egoismo e del proprio tornaconto.
Voglio essere anch’io un anello di una interminabile catena di stelle e di speranza.

I giornali sono come treni carichi di esplosivo che stanno per scoppiare:
notizie cariche di imbrogli,sotterfugi,omicidi e morte, di chi guazza nel proibito.
Ci si consola dicendo:”Così fan tutti!” intanto la valanga precipita nel fango
Come vorrei essere un giornale nuovo, positivo, ambasciatore della Buona Notizia.

Hanno scritto:”Ogni uomo è un’isola, e qualcuno ha cantato: l’isola che non c’è…
Siamo isole quando tagliamo i ponti,mettiamo paletti,ci barrichiamo dietro le paure,
ma se la nostra vita ha trovato la Pace, saremo fari per i naufraghi e isole felici.
Voglio essere quell’isola solitaria e silenziosa al largo, che abbraccia tutti in periferia.

Voglio forse troppe cose, desidero un mondo che ha senso, diverso e positivo,
ma i miei sogni si infrangono come i marosi negli scogli della dura realtà.
Caro Gesù Bambino, la tua nascita è stata una esplosione di luce che rinfranca:
hai rischiarato il mondo avvolto da discordie assurde e lotte laceranti. Nasci ancora!

Caro Gesù Bambino, rendi il mio sogno una realtà festosa e trasparente,
perché non vedo bene,si è spento il sole edè notte profonda nell’animo;
nasci ancora nel cuore di ogni uomo di buona volontà che ti aspetta e ama
e le strade saranno libere,cadranno i muri, faremo ponti e svaniranno le catene.
Adorandoti prostrati, scorgeremmo in te Bimbo Divino quell’isola di pace che finalmente c’è!

Mea culpa,Domine ( Chissà se centro anch'io, Signore!)
Il mondo va male, l'Italia è smarrita
non c'è più lavoro, la grana è finita;
c'è tanto sfacelo, i valori son svaniti ,
ognun si ribella e pretende diritti.

Di chi è la colpa, si chiedono in tanti :
in questa maniera non si va più avanti :
Bisogna scovare la pecora nera,
tornare al più presto alla vita che c'era.

La causa è rumena,borbotta la massa;
no, sono gli zingari a battere cassa.
Ci son le invasioni, carrette del mare:
l'Italia è sconvolta, non c'è niente da fare.

I giovani son bulli, la droga impera;
l'Italia si trova in piena bufera.
Ma se tutto va male non è il migrante
la pecora nera, la causa portante.

E allora, vediamo, il problema qualè?
E'morto il buon senso, nessun sa l'età;
quand'era con noi avea vinto paure e viltà.
Sarà ricordato per averci lasciato le buone maniere,
della gioia di dare ,e dell'amore egli fu il vero pioniere.

La sua salute incominciò a mancar velocemente,
quando abbiam cacciato Dio dalla nostra mente,
e i suoi comandamenti son materia di derisione
e dalla Chiesa e dal bene si è cambiato direzione.

Del buon senso son sopravissuti tre fratellastri,
che della vita attuale son diventati i pilastri :
"Gli altri han la colpa, conosco il mio diritto,
son vittima della società, ma io filo dritto."

Non c'era molta gente al suo funerale;
il motivo? Ma mi sembra piuttosto normale!
Nessuno s'era accorto che era sparito,
povero buon senso comune, anche morendo aveva fallito.

E' Pasqua,è risorto Cristo Signore,
facciamo risorgere il buon senso d'onore.
Cambiamo maniera, battiamoci il petto;
chissà se sono io in pieno difetto.

La colpa di tutto, non sono gli altri, neppure i migranti :
se punto il mio dito , ho sempre i difetti davanti..
Se cambio il mio cuore e risorgo con Cristo,
l'Italia si desta e sarà bel tempo mai visto.

Mi scrive Gesù Bambino
( liberamente tratto e adattato da un mail ricevuto dal Messico)

Carissimo fratello e amico mio dell'anima,
a Natale ricevo ogni anno milioni di lettere.
Questo Natale sono io che voglio scriverti
perché ho un sogno che ti voglio raccontare.

Natale è il mio compleanno e come tutti i bimbi
anch'io soffiando le candeline esprimo un desiderio,
che diventerà realtà solo se tu lo ricevi come dono,
e il mio sogno farà del mondo una grande famiglia.

Ci sono tre cose nella vita che una volta che passano
non ritornano più edè difficile ritrovare:
il tempo che trascorre, le parole che volano,
le varie opportunità che sono sfide e provvidenza.

Ci sono tre cose che possono distruggere una persona:
l'arrabbiarsi che fa perdere il controllo e annebbia la vista;
l'orgoglio che ti gonfia ed esalta, ma poi ti svuota come uno straccio;
il non saper perdonare che ti rende piccino e codardo.

Non devi mai perdere queste tre cose indispensabili:
la speranza che ti fa sognare e sorridere alla vita;
la pace che è una persona che dà serenità: sono io,Gesù!
L'onestà che ti rende trasparente e lascia vedere Dio in te.

Quali le tre cose di maggior valore, preziose per la vita?
l'amore che ti fa simile a Dio e ti abilita ad essere fecondo,
la bontà che trasforma l'inferno in cielo e colora l'orizzonte;
la famiglia e gli amici, tesori nascosti da scoprire e amare.

Ci sono tre cose al mondo che non sono per niente sicure:
la fortuna che va e viene e si fa beffe di tutto e tutti;
il successo che oggi ti esalta, domani ti scaraventa nell'oblio;
i sogni quando sono fine a se stessi e mirano al puro tornaconto.

Ma ci sono tre divine persone che sono sempre fedeli:
il Padre che ti ama con tenerezza,
il Figlio che ti salva con amore;
lo Spirito Santo che ti plasma e dà la vita.

Carissimo fratello e amico mio dell'anima, fai tesoro di quanto ti ho detto!
E quest'anno il tuo Natale sarà diverso e vero!

Cieloemare
Dove
il turchino del cielo e l'azzurro del mare
si abbracciano in quel interminabile amplesso
e tessono come un ricamo una cornice intorno,
dove
il gabbiano ama danzare e fa vibrare l'aria
con quel agile battito d'ali a volteggiar leggiadro,
dove
il sole accarezza e bacia quella diafana trasparenza
e si diverte giocando con le onde che sprizzano bagliori,
in quel ritmo danzante di riflessi che sembran ceri accesi sull'altare,
dove
la brezza sprigiona armonie melodiose di archi e di violini
e semina fra le onde le note come in un pentagramma,
dove
gli occhi, mai sazi di bellezza, si rifugiano
per dar spazio alle delizie, a sorseggiar calici spumosi,
e lo scrigno dei ricordi si dischiude
liberando orme e sprazzi d'infinito...

cielo e mare ,in un lunghissimo bacio che li fonde,
son tavolozza carica di colori,
su cui un dito misterioso attinge,
per dipingere l'inedito, a crear incanti.
Ed io,
con gli occhi che riflettono questo azzurro intenso,
canto le nenie per addormentar le onde...
a sognar insieme quel Mare, che ha per sponde un altro mare,
e questo un altro che in un altro mar si stende.
Solo
in questo Mar di mari e di altri ancora
il mio animo si appaga e dolcemente gode
in quella impalpabile estasi dei sensi
che è pace all'improvviso.

Esplosione di luminosita'…E' Natale!
Nella stalla di Betlemme è esplosa una grande luce,
ma nel cuore della Birmania c'è freddo e oscurità.
Nella notte quel bambino emana tanta pace,
ma guerre e odio dilanian gran parte dell'umanità

Gloria e alleluia cantan gli angeli di gioia,
ma fuori rimbomba il cannone e sibillano i fucili,
l'urlo delle sirene lacera la notte macchiata di sangue
e il lamento orante di chi soffre solca il cielo di stelle.

Giuseppe e Maria vegliano il bambino e fanno famiglia,
ma in tante case i piccoli piangono genitori che si lasciano,
le famiglie si distruggono…e l'umanità perisce
e il piccolo bambino singhiozza di dolore per le ferite.

C'è gioia in quella stalla per un bimbo che è nato,
ma quanti piccoli mai nati vorrebbero cantare alla vita,
ma egoismo e paure han soffocato quell'alito di speranza
e l'uomo ferito implora pace e perdono per quel dono perso.

Anche i pastori son felici e portano al bambino tanti doni,
ma sotto tanti alberi di natale c'è di tutto, ma poco amore:
svogliati e nauseati di tutto i bimbi "bene" scartano i regali,
ma in Africa con la pancia gonfia di aria non han nè acqua nè pane da mangiare.

C'è anche un giovane in ginocchio davanti al Bambino nel presepe;
chi ama spargere fango e intorbidare le acque, dicono che i giovani son assenti,
che son fuori dalla Chiesa e non amano il Papa venuto dal freddo:
ma a Loreto erano tanti e tanti a dire a Benedetto che Cristo è l'unica salvezza.

"Sì, amico, sono io Gesù che ti cammino accanto e veglio su di te come una madre,
sono io che ti proteggo, ti libero dal male e caricandoti sulle spalle ti porto in salvo.
Sono io che ti guido, ti insegno il cammino e riempio il tuo cuore della pace,
sono che io che ti ho perdonato e con dolcezza accarezzandoti t'illumino di sole.

Se quest'anno sarà il tuo cuore il mio presepe e i tuoi occhi luce che risplende,
allora il buio della morte, dell'odio e della guerra diventerà radiante luminosità.
ritornerà il sorriso tra babbo e mamma e sarà di nuovo famiglia come d'incanto.
Ricchi e poveri cammineranno insieme nello stupore di condividere ciò che è dono.

E' un'utopia gridano in tanti,ma cieli e terre nuove saranno realtà, solo se tu lo vuoi,
lasciati prendere per mano, chiudi gli occhi e incomincia a sognare l'impossibile..
Vedrai l'odio si cambierà in amore, la guerra in armonia e ci sarà la pace
In fondo, l'avrai capito, questo e solo questo è natale, tutto il resto poco vale!"

I Dieci Comandamenti del bambino
1° Non avrai altri bambini che noi oggi:
     rispettaci, difendici, amaci: solo così saremo gli uomini del domani.
2° Non deturpare il nostro nome di bambini:
     lasciaci giocare, sorridere e sognare; permettici di essere bambini.
3° Siamo noi bambini la festa della famiglia e del mondo,
     perché siamo nati dal cuore stesso di Dio e siamo il futuro:santificaci col tuo amore.
4° Amando noi, onorerai Dio che è nostro Padre e Madre;
     anche noi domani saremo Padre e Madre, se ci avrai trasmesso valori da vivere.
5° La vita è vita dal concepimento alla morte:dopo inizia la definitiva:rispetta la nostra vita
     fin dal seno materno e continua a generarci, permettendo di nascere, vivere e cantare.
6° Non c'è niente al mondo di più bello, semplice e puro di un bambino;
    difendi la nostra trasparenza col tuo affetto vero e non sporcarti della nostra innocenza.
7° Non rubarci la nostra spontaneità, il nostro sorriso, la nostra allegria con i tuoi idoli:
     lasciaci essere bambini e non voler bruciare le tappe per noi: c'è tempo.
8° Non dire che ci vuoi bene finché ci saranno bambini soldati,minatori, schiavi del sesso
     e fonte di guadagni, lavoratori senza diritti e difesa: quante bugie su di noi.
9° Non desiderare di arricchirti, aver prestigio, potere e forza, magari calpestandoci,
     sfruttandoci, non trovando tempo da perdere con noi per giocare insieme:troppo in fretta
     diventeremo grandi.
10° Non desiderare l'ideale di noi, magari additandoci il figlio del vicino, perché migliore:
      amaci come siamo, nel reale, perché così Dio ama anche te: solo così potremo cambiare insieme
Loreto-città di Maria

L'Alfabeto di Dio
A   Anche se non sei corrisposto, ama lo stesso, mi assomiglierai.
B   Benedici sempre, perché tu sei una benedizione di Dio.
C   Chiamami Padre, solo così potrai chiamare tutti gli altri fratelli.
D   Dona con gioia. I musi lunghi sono figli delle tenebre.
E   Esci dal guscio del tuo egoismo:troverai un mondo che ti aspetta.
F   Fa della tua vita una sinfonia di gioia; darai frutti saporiti.
G   Gira l'ago della tua calamita sempre dove ti porta il cuore:sempre e solo a Dio.
H   Hai un dono straordinario, per cui mi assomigli:l'amore;sfruttalo con gioia.
I    Intorno a te c'è tanta morte, odio e tenebre;ma tu sii sole che illumina e riscalda.
L   La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto.
M   Metti la tua vita nel cuore di mio Figlio e di Maria: sarai dono d'amore.
N   Non permettere che il maligno deturpi la tua libertà. Aggrappati a me e sarai libero.
O   Odia il peccato, ma ama il peccatore: impara a perdonare e ama chi sbaglia, lo conquisterai
P   Porta la pace di Dio col tuo sorriso: c'è bisogno di un raggio di sole e luce negli occhi.
Q   Quadro stupendo ti ho dipinto col sangue dell'Agnello; sei il mio capolavoro.
R   Resta un po' con me,figlio, quando si fa sera:io ti guardo e tu mi guardi ed è pace.
S   Senza il tuo mattone, la costruzione è vuota. Sii strumento docile nelle mie mani.
T   Tutto ho messo nelle tue mani, sei il signore della natura: conservala senza macchia.
U   Unisci cuore e mente: con la mente progetti, ma è col cuore che salvi e realizzi.
V   Vuoi essere felice? Sgombra tutto ciò che ti impedisce di volare e sciogli le vele.
Z   Zaino di eucaristia,preghiera e servizio sarà il tuo compagno di viaggio: farai miracoli                         
       Loreto-Città di Maria

Dai piedi al cuore
Dal giovedì Santo alla Pasqua
Come sono belli i piedi di coloro che portano la pace!
Voglio lavare e baciare i piedi dei bimbi mai nati,
i piedi dei bambini sporchi di fango e neri di miseria,
i piedi dei bambini soldato, dei bimbi schiavi e oppressi,
i piedi dei piccoli che iniziano il cammino e che già cadono
per gli sgambetti che tiriamo loro con inesorabile inganno.

Come sono belli i piedi di coloro che amano la pace!
Voglio lavare e baciare i piedi dei giovani che volano verso il domani,
i piedi di quei ragazzi che spendono la vita servendo il fratello,
i piedi di chi s'inebria della febbre del sabati sera,tra pasticche e chimere,
ma che vorrebbe un mondo diverso,che ha come suolo la pace,
come palcoscenico l'amore, come cielo i valori, ideali veri di speranza.

Come sono belli i piedi di coloro che costruiscono la pace!
Voglio lavare e baciare i piedi di mio padre e di mia madre,
i piedi di tutti i genitori che danno vita e trasmettono valori;
i piedi del povero che in silenzio e con fatica porta avanti la baracca,
i piedi di chi costruisce con amore la civilizzazione dell'amore,
i piedi di chi è stanco di lottare e aspetta chi lo stimoli a non mollare.

Come sono belli i piedi di coloro che vivono la pace!
Voglio lavare e baciare con devozione i piedi degli anziani,
i piedi sporchi di lavoro, stanchi e gravidi di anni e di attese,
i piedi di chi ha costruito, seminato, amato e dato tutto,
i piedi dei nonni e dei vecchietti di tutto il mondo,
i piedi ora logori e finiti, ma belli come reliquie da baciare.

Voglio lavare e baciare i piedi trafitti di Gesù, di questa umanità
ferita e redenta, che Dio lava e bacia col suo cuore misericordioso di Padre.
Sì,è vero! Solo chi lava i piedi al fratello entra nella festa senza fine del Signore Risorto!

Storia vera di natale
(vera perché sono lettere autentiche di bambini veri)

In un paesino di questo strano mondo,
che festeggia il Natale,  ma non sa di chi,
che si inebria di luci, di regali,ma chi lo sa perché,
che mangia e beve e fa  festa per qualcuno che è venuto,
ma al suo posto c’ha piazzato abeti, spumante e stelle di velluto,
in questo strano paesino, ancora, in ogni casa, tutti
si dan da fare,perché il presepe sia al centro del natale.
E mentre, dove non c’è quella grotta piena di mistero,
i bimbi aprono i regali tra noia, sbadigli e tutto passa via,
i bimbi
di quello strano paesino, davanti al piccolo Gesù
hanno scritto una lettera d’amore che vale un Perù.
“Caro Gesù Bambino”, ha scritto Caterina con amore,
sei bravissimo, riesci sempre a mettere le stelle al posto giusto.”
“ Se hai capito questo, allora è vero, perché sei tu la più bella stella.”
“Qualche volta penso a te, caro Gesù Bambino”, scrive Riccardo,
“anche se non sto pregando
“ ma quando pensi a me,è certamente questa la preghiera vera!”
E cosa ha scritto Chiara birichina, davanti a  Gesù Bambino?
“ I peccati li segni in rosso, come la maestra?”
“ Quando ti penti,  ci passo una pennellata di bianco sopra,
e tutto ritorna limpido e chiaro come prima.”
“Gesù Bambino, a carnevale mi travestirò da diavolo,
c’hai niente in contrario?” scrive Michela con arguzia.
“ Ci son tanti che son già diavoli di suo, senza travestirsi
e seminano veleno e morte in ogni dove,
ma tu se vuoi puoi anche farlo, basta che dentro resti sempre un angelo.”

Quello che ha scritto Nora a Gesù Bambino è commovente,
serve per chi cerca gioia in altre strade e non trova compagnia.
“Non mi sono mai sentita sola da quando ho scoperto te.” Parole sante.
Daria, le tue parole ci illuminano d’immenso:
“ Gesù bambino,abbiamo studiato che Edison ha inventato la luce,
ma al catechismo dicono che sei stato tu…per me lui ti ha rubato l’idea.”
“ E’ vero, perché, tutte le luci che brillano nel mondo,son collegate a quella Centrale che si chiama DIO.”
 Grazie Viola per quanto hai scritto sull’amore; ha contagiato anche me.
“Gesù bambino, scommetto che per te è difficilissimo voler bene a tutti in tutto il mondo.
Nella mia famiglia siamo solo quattro e io non ci riesco mai.”
“ guardami nella stalla, mi son fatto piccolo, tutto a tutti, sono qui perché vi voglio bene.
Se anche tu imparerai a farti  piccolo e amare gli altri con il  cuore, e accettarli come sono,
avrai il mondo nelle tue mani e sarà sempre NATALE!”

Poesia per due amici che hanno deciso di sposarsi in Dio
Amore, ti amerò per sempre. Nome di lei- nome di lui
A nche il mio cuore pare librarsi festoso nell'aria,
M entre ti accolgo, amore, illuminando la mia casa.
Ora anche il tempo si è fermato e in ogni dove brilla la luce.
R inasce gioia e speranza che leggo nei tuoi occhi trasparenti.
E ntra, come un raggio di sole che riscalda, quel tuo amore semplice,
Tessuto e ricamato come un diadema da quelle abili mani del Vasaio.
I incastonato come pietra preziosa nel nostro anello sponsale,
A dorna prezioso le nostre mani il Sì che abbiamo offerto a Dio dall'Altare.
M uoiono per sempre freddo e solitudine, trovando pace al tuo focolare;
E anche quando si fa sera, so che sei là ad aspettarmi, perché mi ami.
R accontami, dove hai attinto quel riflesso e la dolcezza per volermi bene?
O so pensare che fra le ali del vento hai varcato le porte dell'infinito
P er cercarmi, sconvolgere la mia vita e stregare per sempre il mio cuore.
E così si è compiuto il miracolo di chi sa amare donandosi amore.
R estami accanto, camminiamo insieme,mano nella mano verso l'orizzonte;
Sostieni il mio passo,dammi la vita,regalami un sorriso, perchè l'amore è dono.
Esultiamo nei cuori che battono all'unisono e sfoceremo verso il mare aperto,
Madre e Padre, a immagine del Dio fecondo, daremo frutti come l' albero di vita.
Poveri o ricchi, che importa, se amandoci come siamo,tocchiamo il cielo con un dito,
R estando immobili per contemplar felici gli occhi che sanno di mistero.
Eterno amore abbiamo giurato sull'altare, e così sia, per sempre innamorati  

Natale per te
Che cos'è quella strana sensazione,
quella frenesia che agita il cuore e la mente?
E tutte quelle luci sfolgoranti nelle vie e nelle piazze?
La vita sembra fermarsi per un attimo,
viene invasa da uno strano pizzicore;
tutto pare ovattato dalla neve,da abeti colorati
e dal desiderio nascosto di essere un po' più buoni.
Veniamo quasi cullati da uno strano sentimento
che ci spinge a diventar di nuovo come bambini,
e tra l'albero di natale e il focolare acceso
si ricrea quel tepore magico che unisce e riscalda.
Qualcosa di strano, di meraviglioso accade:
qualcosa di impercettibile brilla nell'aria,
trasuda dai muri, dalle case e dagli occhi,
risuona misterioso nelle fibre più nascoste del cuore.
Si vorrebbe trovare una risposta:perché tutto questo?
Ma chi stiamo festeggiando?Attorno a chi gira la nostra gioia?
Per chi mettiamo tutte quelle luci nelle nostre città?
Perché nel nostro cuore sentiamo fame di pace, di famiglia, di amore vero?
Perché tutto appare più soave, più dolce e vorremmo essere più felici?
Per placare, assopire le nostre inquietudini e i nostri aneliti più profondi,
il mondo ci copre di regali,di viaggi, di cenoni e di illusioni;
soddisfa per un attimo le nostre aspirazioni più autentiche;
ma terminata l'euforia, spente le luci, come i fuochi d'artificio,
precipitiamo inesorabili nel baratro della nostra nudità,nella solitudine,
nella fame che ci divora dentro.
Il Papa venuto da lontano, aveva gridato ai giovani a Monaco di Baviera,
ai suoi ragazzi affamati di valori e di speranza:
" Presto! Correte, perché stanno devastando l'uomo. Non lo permettete!"
Ed io vi dico:" Presto, correte, ci stanno rubando il Natale.
Non lo permettete!"
C'è gioia nel cuore, luci nella vita, abeti colorati
e canti natalizi di speranza,
siamo invitati al più bel Cenone, dove Cristo è il piatto preferito, nostro cibo,
perché Dio ci ha fatto il regalo più bello! E' diventato l'Emmanuele, Dio con noi,
l'amico e il fratello che cammina al nostro fianco,
il pellegrino e compagno del nostro camminare
verso la Patria.
Per questo allora di cuore ti auguro, fratello e sorella mia,
BUON NATALE.      

Voglia di Natale
Non
avete notato?
C'è nell'aria e nel cuore
tanta voglia di natale. Vi siete
chiesti il perché? Si dice che a Natale
tutti ci si sente più buoni. Ma perché Dio si è messo
in cammino per incontrare i suoi figli che si erano perduti,
e la bontà,il perdono, la gioia vera si sono sposati in ogni uomo che nasce
nel Dio che si è fatto bambino,per regalarci il perdono e la pace. Il canto di gloria e di gioia
e di pace
degli angeli
nella stalla di Betlemme,
lungo la storia l'abbiamo sfumato,
trasformato, dimenticato e stonato. E' sì rimasto
il Natale ma ha camminato altrove,la gioia e la pace del
Bambino Santo si è cambiata in festa di regali, lucette sfolgoranti,
ferie esotiche,ma il mondo non ha ancora trovato la Pace. Forse ci stiamo
dimenticando che è Natale perché Dio si è incarnato per ridarci la vita, insegnarci il
perdono, abbattere i muri creare famiglia. Ecco perché quest'anno sentiamo tanta voglia
di natale .Che Dio nasca nell'Iraq martoriato, che Gesù
rinasca fra
le macerie
di terremoti
e sunami.
che rinasca
nei cuori di
milioni di
bambini
sfruttati, violentati, sfigurati e uccisi;
che rinasca nella sua Betlemme
dilaniata e nella Gerusalemme divisa
e nel cuore di ogni uomo di buona
volontà. Sì, la voglia di natale, del
natale vero Si respira nell'aria e
negli occhi di tutti gli uomini.
Vieni Signore Gesù

Il mare che mi aspetta
C'è un mare¹ che mi aspetta sempre,
pare sussurrare il mio nome con il suo lamento,
che racconta storie e scrive il trascorrere del tempo.
Mi prende il mare, mi avvolge nel suo abbraccio,
mi stringe, m'accarezza, mi riprende e lascia.
Il mare gioca con me ed io mi sento bene insieme:
il suo sale, la bianca schiuma, il suo tepore
cadono come balsamo che sfiora la mia pelle
e rigenera lo spirito, regalandomi antichi sapori.
Ed io mi perdo nel suo tenero calore come nel seno di una madre;
canto le melodie delle ninfe e delle sirene, e il mare risponde
col fruscio delle sue onde e con quel lamento arcano.
Mi chino a sfiorar con la mano e a baciar con le labbra
quella lucente trasparenza e ricamo anelli di rugiade;
e il mar ricambia spruzzandomi di frescura il viso,
e baciandomi la fronte, fa sussultare il cuore d'allegrezza.
Poi mi siedo sull'arena dove amicando solletica i miei piedi:
Ti guardo assorto, contemplo la tua chiarezza ed entra la pace.
Il ritmo delle tue onde mi assorbe e mi trascina al di là del tempo,
e resto immobile, beandomi incantato alla tua seducente serenità.
Mi chiami mare, m'aspetti sempre, con te mi sento a casa.
Aprendo lo scrigno delle tue ricchezze, amico, io bevo,
e poco a poco mi trasformo in te. Sì, io divento mare.

¹ Il mare è una metafora: al suo posto metti Dio         

Negli occhi dei bambini
Dio ha donato i suoi occhi all'uomo,
perché potessimo vedere l'anima dentro:
finestre trasparenti spalancate all'infinito,
specchio terso e lucente dell'interiorità.
Gli occhi che conservano la freschezza delle origini
riflettono luce, irradiano lampi di gioia, riflettono Dio.
Ecco perché gli occhi non invecchiano mai.
E' bello riposare in uno sguardo di fanciullo:
parlano con quegli occhi magici ed incantati.
Sono un libro aperto i loro occhioni di madreperla:
ti parlano con la vivacità del lampo
e il crepitio delle faville
di un mondo fantastico, di stupore, di giochi inventati.
Gridano con l'esuberanza dei colori dell'iride
che la vita è un arcobaleno di delizie, uno scrigno di tesori.
Sono i loro occhi che ci regalano voli di gabbiani e aquiloni,
e tramonti dipinti da variopinti colori
e danze di rondini e di farfalle che ricamano il cielo a festa.
La loro trasparenza travalica spazio e tempo e sei nella pace:
nel loro sguardo profondo si disegna il mondo beato della quiete.
Sono quegli sprazzi di innocente furbizia nelle pupille
a togliere il malumore e a far ritornare il sereno nell'anima.
Gli occhi di chi è bambino nel cuore e nella mente
spalancano i cieli, sciolgono le nubi cariche di presagi,
fanno vibrare un caldo sole che ti avvolge ed accarezza,
e ti contagiano di quella pace che cerchi in ogni dove.
Sì, nella lucentezza degli occhi bambini ed incantati
scorgi come d'incanto gli stessi occhi di Dio che ti vuole bene.          

Dalla finestra del cielo, il canto del Risorto
Quella nuda bara di cipresso al centro
di quel abbraccio del colonnato del Bernini,
emana una potenza prorompente, che mette
in ginocchio i potenti della terra in un unico abbraccio.

Iran, Israele e Siria si tendono la mano,
le religioni si stringono attorno e guardano al Risorto,
i giovani cantano speranza in una nuova Pentecoste,
e il Papa dalla finestra del cielo sorride benedicendo.

Come dimenticar il Vangelo aperto sulla bara;
il vento dello Spirito sfoglia quelle pagine con forza:
pare ora un mare in tempesta, ora il passar del tempo,
ora un andar, ora un venir convulso della Storia.

Ogni pagina mossa e girata dal vento dello Spirito
è un capitolo che il Papa venuto da lontano
ha scritto nella croce, nel sangue e nel Vangelo.
Poi il libro si chiude e resta in bilico tra la bara e noi,
per sussurrarci piano che ora è l’uomo il vangelo vivo.

C’è una croce che domina alta dietro la bara nuda:
il volto dolce, icona della misericordia del Padre,
pare fissare con uno sguardo intenso d’amore
quella bara, e quell’uomo e quel Vangelo
che si apre ora indicando il cero acceso, ora la folla.

Quel vento che ricama una tela di vesti di colori
che scuote e unisce l’abbraccio di una Pentecoste,
sfiora il lontano e il vicino, travalica muri e confini,
stringendo il mondo in un unico girotondo d’amore.

Che tutti siano uno con il Padre, aveva gridato Cristo.
Oggi, attorno a quella bara, il miracolo s’è compiuto.


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