Racconti di Gilbert Paraschiva


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Leggi le poesie di Gilbert

Divagazioni su poeti e poesia
Chiesi alla mia compagna se sapesse dirmi che differenza passa fra i poeti incolti ed i poeti colti ed al suo: "Non saprei, dimmelo tu!" risposi: "La differenza è che i Poeti Incolti scrivono poesie con il cuore per se stessi mentre i Poeti Colti scrivono poesie con la mente per gli altri!
Al che - forse un po' malignamente - la stessa mi aggiunse: "E tu a quale categoria di poeti credi di appartenere?" Era ovvio che rispondessi che, a seconda dei casi, appartengo ora all'una e ora all'altra categoria, anche se non mi è mai piaciuto avvalermi del titolo di "poeta"; diciamo che mi sento di appartenere, a quei personaggi, forse dagli altri un po' diversi, cui piace enormemente vivere di versi!...

Pensieri e riflessioni
Noi abbiamo bisogno d'incolpar sempre qualcuno dei nostri danni e delle nostre sciagure.
Se ciascuno prendesse soltanto quanto necessita ai suoi bisogni e lasciasse il di più agli indigenti nessuno al mondo sarebbe in miseria.
Sii il servitore degli altri per essere il padrone di te stesso!
Di tutti i beni che la saggezza procura per la completa felicità della vita, il più grande è l'AMICIZIA!
E' cosa che fa pensare che coloro che non hanno avuto un Dio durante la vita, ne vogliono uno alla loro morte.
In tanta mutazione di cose umane solo la morte è sicura; eppure tutti si lamentano dell' unica cosa che non inganna nessuno.
In guerra non ci sono vincitori, ma tutti sono perdenti, qualunque parte possa vantarsi di avere vinto.
Quanti avrai servi, tanti avrai nemici.
Soltanto i buoni sentimenti possono legarci l'un l'altro; l'interesse non ha mai determinato una stabile amicizia.
Tutto potrebbe andar bene nello Stato, se ciascuno nel Parlamento dimenticasse il proprio interesse e mirasse al bene generale.
Il Natale è festa ed allegria per i bambini ed è tristezza e malinconia per gli adulti... perché ricordano quando anche loro erano piccini!
La misura dell'uomo è amare senza misura!
Se viviamo la nostra vita nella prospettiva dell'amore, l'aldilà non sarà che un prolungamento, non ci sarà alcuna morte.
Le persone savie e di buon cuore prediligon tre arti: Pittura, Musica e Poesia d'amore|
La vecchiaia comincia nel momento in cui ti rendi conto che niente di meraviglioso ti aspetta dietro l'angolo.
Tutti i problemi si risolvono con il dialogo. Anche chi fa la guerra deve arrendersi al dialogo.
Da' il meglio di te e il mondo ti prenderà a calci ma, non importa, dà il meglio di te!
Spendi l'amore a piene mani perché è l'unico bene che si moltiplica per divisione, che aumenta quanto più ne sottrai e che ti fa guadagnare quanto più ne spendi.
Quando in amore non ci sarà più poesia vuol dire che, purtroppo, sarà cessato anche l'amore!
L'età è per i mediocri: il genio non ha età!
Non è vero che al mondo ci sia mancanza d'amore; mancano, purtroppo, le persone valide delle quali innamorarsi!
Uno scrittore si purifica scrivendo, perché scrivere è confessarsi.
E' difficile per un poeta inserirsi nel tempo, perché è già nell'eternità!
Il Poeta è uno che sogna ad occhi aperti ma vive con gli occhi chiusi.
Non tutti i poeti sono mistici, ma tutti i mistici sono poeti.
Non importa essere molto conosciuti, l'importante è essere amati da chi ci conosce.
Quanto più aumenta il gusto della poesia tanto più crescono i valori della società!

In fondo al viale!...
(Novella)

Correva l'anno 1969 quando i Gens cominciarono a riscuotere i primi apllausi con la canzone "In fondo al viale" ed un'altra cantante molto brava ma che non volle mai apparire in televisione la eseguiva esclusivamente in Radio: Cristina D'Angelo, la cui voce pareva davvero quella d'un Angelo.

                                                                                                                    ***

Il marchesino Luciano Arena di Valmonte, conosciuto tra gli amici (illustri play-boys d'alta borghesia) col semplice appellativo di Lucio, tutto lucido di brillantina e irreprensibile nell'elegante completo grigio, fece un lieve inchino e parlò:
- Signorina, posso accompagnarla? -
Detta questa storica frase si fermò anelante in attesa della risposta, mentre il sangue affluiva al volto dandogli quel grazioso colore che sta fra il pomodoro e il peperone. La signorina così interpellata si volse con un radioso sorriso negli occhi replicando:
- E, se è lecito. dove vorrebbe accompagnarmi? -
Lucio ci pensò un poco poi propose un ristorante alla moda, o un giro in macchina o una pasticceria. Era veramente una bella figliola, con i capelli color mogano chiaro, un bel corpo e tutti gli altri attributi del genere.
Ma il colpo di folgore giunse quando lei declinò il suo nome: Cristina D'Angelo!
- Cristina D'Angelo? La famosa cantante della Radio che assieme ai "Gens" ha portato al successo "Viale d'autunno"? -
- No, veramente "In fondo al viale" - replicò lei.
E il marchesino Luciano: - "Pardon, mi scusi. L'emozione mi gioca brutti scherzi! Ma lo sa che è meraviglioso! Io l'adoravo ancor prima di conoscerla! Dal primo momento che l'ho sentita cantare per Radio mi son subito innamorato della sua voce deliziosa!... -
Lei abbassò gli occhi modestamente, sorrise e mangiò il settimo pasticcino.
Lucio gongolante pensava già al racconto che avrebbe fatto agli amici di questa sua fenomenale conquista...radiofonica!
Una celebrità autentica. Una gloria del microfono e dei dischi anche se in TV (ma sarà stata sicuramente una sua scelta) non ancora conosciuta.
Strano però come la voce di lei quando cantava fosse così differente di quando parlava. Ma poi, ripensadoci ammise a sè stesso che non è improbabile che, parlando, si può avere la voce leggermente roca mentre, cantando, questa può divenire melodica e squillante come un campanello d'argento!
Dodici pasticcini. Sigaretta. Poi passeggiata su Ferrari Testa Rossa. Primo bacio,
secondo bacio con contorno e finalmente l'arrivederci.
- Posso accompagnarla in macchina fino a casa? -
- Grazie. ma non voglio farmi vedere dai vicini. Magari mi lasci gentilmente in fondo al viale!...-
Lucio volle accompagnarla invece a piedi fino al palazzo, uno stabile d'epoca davvero signorile, dove, sul portone, prima di lasciarla, si chinò a baciarle galantemente la mano, incurante del portiere gallonato che, ritto davanti all'ingresso, osservava la scena con uno strano sorriso sulle labbra.
Il successo fra gli amici fu enorme. Lucio fu addirittura acclamato e dovette offrire un costosissimo rinfresco a tutti per festeggiare l'avvenimento.
Da quel momento mazzi di fiori sgargianti e cesti di rose rosse piovvero nell'appartamento di Cristina D'Angelo, la cantante dalla voce d'angelo, da parte del marchesino Luciano Arena di Valmonte.
In poche ore il salotto di Cristina si era trasformato diventando profumato e ricco di fiori ancor più che il Salone delle Feste del Casinò Municipale di San Remo.

                                                                                                                ***

L'indomani Lucio, più lucido che mai, suonò il campanello dell'uscio della Famiglia D'Angelo. Una donna di una certa età, con un magnifico naso a becco - forse la governante - pensò Lucio - gli aprì.
- C'è la Signorina Cristina D'Angelo? Vorrebbe farmi il piacere di annunziarmi? -
E le porse il suo biglietto stemmato.
- Oh! - fece la governante leggendo il nome - Oh! - e sorrise - Allora...ma si accomodi, prego! -
E lo introdusse in un ampio salotto che aveva tutto l'aspetto d'un negozio di fiorista.
Poi, con grande meraviglia di Lucio la governante si accomodò tranquillamente in una poltrona facendogli segno di fare altrettanto.
- Forse sarà la zia - pensò il marchesino - E Cristina? Chissà perché non mi annunzia? E chissà perché questo vecchio pappagallo mi guarda in quel modo?-
- La ringrazio tanto - soggiunse lei - per tutti i fiori che mi ha mandato. Molto ma molto gentile veramente. Peccato però che debbo subito liberarmente perchè i fiori, purtroppo, mi fanno venire il mal di testa ma lei...non poteva saperlo naturalmente...-
La donna stava parlando ancora, ma Lucio non l'ascoltava più. "I fiori che mi ha mandato!" Allora...allora la stanza cominciò a giragli intorno allegramente.
- Nulla di male! - continuò lei - è un piccolo equivoco!... Mi spiace per il disturbo che s'è preso!... -
La sua voce era stranamente flautata e dolce, la nota voce che, finalmente, Lucio riconosceva per aver più volte ascoltata in Radio nell'interpretazione davvero magistrale, quanto quella dei "Gens", della canzone "In fondo al viale"!
- Sì - continuò la voce, - è stato un equivoco. Ma a me non piace che la mia cameriera assuma il mio nome per le sue volgari avventure amorose. L'ho licenziata questa mattina. Cristina D'Angelo sono io! Se la cerca, chissà, potrà trovarla, forse, ancora...in fondo al viale!


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