Poesie di Fabrizio Lama


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Leggi i racconti di Fabrizio

Qui
Adesso c'è il sole in alto nel cielo
E due rondini si inseguono giocando
Le nubi sembrano lontane
E la voglia di restare qui non c'è

Ti capisco sai, la vita è strana,
non hai un attimo per pensare e quando
ce l'hai
non te ne rendi conto

Ma qui c'è un universo fatto di pensieri e di parole
Mai dette,
dove sogno boschi incantati e fiori dai mille
colori

Ma qui nessuno ti condanna,
nessuno ti giudica e la passione nel
cuore per restare ancora un attimo qui.

A mio padre
Anche stasera sei rientrato
e ho visto i tuoi capelli neri luccicare
sul tuo viso la gioia e la rabbia che
hai represso in tutti questi anni
e ricordo… da piccolo mi tenevi in spalla,
anche se non ricordo il tuo
sorriso sincero
consumato dall'età…
ti sedesti quella mattina accanto a me
e cominciasti a scherzare, anche se io
non ne avevo voglia
e mi dicevi con gli occhi " Scusami,
non riesco ad esprimere più di tanto…"
e io stringendoti la mano
ti dicevo con la pelle " Non preoccuparti, qui
ci sono io, voleremo senza più corpi
e senza più identità, senza i limiti
della vita fino a fonderci
in un unico istante di lacrime"…
ricordo quando in macchina tu
guidavi in silenzio
e avresti voluto dirmi " Ti amo"
ma quelle parole erano troppo dure per te
e quell' infinito blocco
che avevi ti impediva di parlare,
tu sei la mia musica…
così cercavo il volo di qualche uccello
che ti sfuggiva dinanzi agli occhi
e una lacrima silenziosa mi diceva
" Amore mio sono qua…"
E cercatola mia risposta in quei freddi
pomeriggi d'autunno quando il cielo
non parlava mai di te…
ma il luccichio dei tuoi occhi e il tuo
sorriso mi dicevano
" Se solo vedessi l'amore che ho dentro saresti
l'uomo più felice del mondo"…
e ora che rivedo il tempo su di me
le tue mani sono le mie, con la
speranza di trovare il tuo sorriso
sulle labbra di qualcuno
e il mio silenzio sarà l'unico a parlarmi
di te.

Sospiri e parole
Nei sospiri del tempo
una parola
d'amore è azzurra speranza
negli interminabili
spazi dei miei pensieri, come se
mi volesse dire
che non è per le ali dell'infinito,
ma la bellezza racchiusa
nei gesti di un senso
e di una ragione pura
d'esistere, dove trovo le
finestre
del mio inconscio,
dove un sospiro di parola
è la porta che mi conduce ai sentieri
dell'esistenza.

Atto d'amore
Non mi mentirai più,
silenzio;
nella terra e
nell'aria ansimante
sono me e me stesso;
a nulla varranno i tuoi
bianchi lividi.
Già sento nella spada
che trafigge le mie memorie
le lacrime di
qualche amico della sorte;
non lo facesti per odio,
solo per amore.

Perdonami
Non avrai più nulla
da sentire;
a nulla è invano,
viso.
I tuoi ricordi sono
solo spicchi di mare;
il tempo è solo un abbraccio
degli arcobaleni.
I sensi dei tuoi sguardi
Sono sulle estreme spiagge
dell'infinito, dove i
tuoi Occhi sono i granelli
scintillanti di un ricordo
mai esistito;
sui tuoi passi si nasconde
il recinto dei pensieri.
Non ansimare più nessuna parola;
non nasconderti nelle tue espressioni.

Identità nascoste
Fuggi. Come l'ermellino
Al richiamo della cicala,
vane ombre di pensiero.
Fuggi. Gli echi mortali
Si ripresentano come bagliori
In una notte d'estate.
Ecco. Si ripresenta il falco
Sulle sponde del fiume
Aspettando una vittima ignara.
Ecco. Un'altra strada si è mossa
Sulle rive del mare.

O infinito; Arianna
O infinito, hai recato
Nella tua amara carezza
Un esile fruscio di foglie;
voglio essere un tacito
viandante della storia,
così come persuaso dall'anima
il corpo
la mera via si apre
attorno
al mio capo; Arianna ti amo.

Stringimi forte
C'è un mondo lì fuori,
guarda,
quando a vederti mi si intenerisce
il cuore,
quando a chiarire ogni dubbio
e ogni pena della nostra vita
saranno i tuoi occhi,
guarda,
quando da piccolo nel cuore della notte
abbracciavo un cuscino,
sognandoti,
e cercavo nelle stelle
il bagliore dei tuoi occhi,
solo un'illusione,
abbracciami,
in questa notte senza fine,
dove l'aria è il tepore della
tua voce,
prima che si faccia
giorno, stringimi forte.

Dove c'è spazio per piangere
Ora sospirerai le lacrime
sull'aria del tuo dolore,
cuore mio;
sento in me i battiti del mio pianto,
dove le parole oscure e segnate
dal tempo sono un leggero abbaglio
di un fortissimo amore,
dove i miei sensi
sono luoghi già troppo esplorati
negli anfratti della mia anima,
dove l'uomo è assente
nella sua
sensibilità,
dove
ogni respiro è un canto
fuori dal mondo.

Vorrei
Vorrei essere il vento,
per sfiorarti in ogni luogo,
vorrei essere la pioggia,
per bagnare le tue labbra, vorrei essere
nei tuoi pensieri,
per mantenere il tuo fisso su di me, vorrei essere
nelle tue mani
per accarezzarti sempre.

Notti assenti
Notti intrise di sospiri
mancati, dolori amati
nella loro pena,
presenze assenti nel mio amore, dove ogni
tentativo di giustificare il mio dolore
diventa una nota densa di gioia,
spazi immensi,
dove il rumore dei miei passi si fonde con la strada.
Già è presente in me una melodia sospirante nella sua memoria,
una parola in più è un respiro della vita,
cieli oscurati dal tempo,
dove la mia esistenza è solo
il pensiero di un istante,
un attimo dove il tempo è un ricordo;
pensieri sparsi per gli eterni anfratti
di gocce d'acqua,
quando le carezze di qualche amico
saranno le sensazioni di un mondo ormai
lontano,
assorto
nella sua essenza,
foglie mischiate agli specchi della mia mente,
quando le bianche pagine colmate dalle note di un uccello
lontano
saranno solo un abbaglio del mio dolore,
riflessi penetrati nella loro vita, dove
i sorrisi di mia sorella
sono i fiori più belli,
dove gli alberi nei giardini dell'età in fiore
sono un'espressione delle mie note dense di
malinconica
gioia,
quando un dolcissimo tramonto mi ricorderà il silenzio della mia sofferenza,
dove gli infiniti cieli della mia anima sono le carezze dei miei sguardi.

Un titolo
Il titolo di un canto espresso
nella sua vita,
portatore della sua essenza,
come un mondo intrinseco di sé,
dove le parole sono un ritorno
alle estremità parallele, solo idee
dense di una frase accompagnata
da uno sguardo perso sui petali
dell'amore, quando il tempo
sarà un'affermazione di
un battito d'ali,
come questa frase intrisa di un sussurro
del tempo
dove cambiano le note,
un ricordo,
istante denso di freddo,
l'acqua e l'amore,
come questa inesattezza così sono
gli anfratti di una luce nel silenzio
delle atmosfere
e del tutto.

Percezione
A nulla ti servì l'estremo
canto; a nulla, anima coraggiosa.
Le parole del mio cuore sono
le note di una vita assorta, concretamente vissuta, di memorie,
di sguardi, di cieli immensamente esplorati,
di sorti, di avventure, di volti portatori di speranza;
già sento dentro di me un valore
immenso, figlio della mia mente, estremi
pianti e ritorni dal passato, dal futuro,
dove un cuore ansimante è una lacrima
in più
nei miei istanti.

Si sta
Come d'autunno gli alberi le
Foglie, si sta;
si erge sulla collina dei miei
malesseri un vulcano
d'amore e di sentimenti,
si erge e nulla più;
sento in me vari echi,
lontani,
sospiranti amore
e intrisi silenzi
di una cortina di ghiaccio blu,
lontano da me
e da me stesso.

Vorrei dirti
Vorrei dirti,
quando t'aspetto,
di non ascoltare
solo l'emozione,
impara a sentire anche
i tuoi sentimenti,
poiché è vita
d'affetto e di speranza,
coro impavido,
che si fida
delle sue note,
poiché è uno sguardo
sfuggente di pensiero.

Dall'altra parte del mondo
Né più mai andrò sulle sponde dei miei pensieri,
come fa l'alba di oggi e il tramonto di ieri;
né più mai navigherò sul mare le onde
dopo che la brezza dei sentimenti mi confonde.

Dove c'è la figura di lei
Là si poggiano gli occhi miei,
dove dall'altra riva il ricordo annebbia la mente
così feci della mia vita un arco inutilmente.

"Perché- mi dice con pietà- piangi prima di me?
perché dai tuoi occhi stenti
un lamento dopo di te?

Altro non è che l'aurora del domani,
e con gesti spenti
annunci il mormorio delle tue mani".

Come il grano
Si sta
Come spighe di grano fra i lutti
del vento
come d'inverno la neve
sui monti, così
è il mio cuore.

So che tu mi pensi
Quella tua faccia da bimba,
e quelle tue mani candide,
che appena le guardavo
desideravo stringerle al mio cuore.

E quelle tue dita affusolate,
quei tuoi occhi color del mare,
nei quali desideravo essere naufrago,
quei tuoi sorrisi innocenti
scaldati dal tuo viso.

So che tu mi pensi,
so per certo che in quei corridoi
dove desideravo tenerti per mano
i tuoi occhi cercano ancora me.

So che tu mi pensi,
quell'espressione da fatina
mi accompagna
in ogni mio sogno.

Con me
Come una musica lontana si esprime
Il mio sentimento verso le
Arti, che non ha tempo.
Oggi si sente odore di primavera, d'estate,
olezzi d'autunno, versi d'inverno,
come bocche pronte a baciare
di rosso il mio viso.
A rossa; riecheggia la litote dell'infinito
Su orche lucide e boccheggianti.
B gialla; braccia che mi stringono.
C nera, D verde; resto incantato di fronte a loro,
come labbra aventi
trascendentali ciocche d'amore e
vicoli azzurri.

Come le vesti di Cristo
Come le vesti di Cristo,
impregnate di sangue
e di dolore così è il mio canto
che duole…
Se avessi potuto fare le cose che non ho fatto,
non sarei qui adesso,
se avessi potuto esprimere la gioia
nei giorni più bui della mia esistenza,
non avrei tradito me stesso,
se avessi ascoltato il cuore
al posto della ragione
non sarei diventato schiavo delle mie
idee,
non avrei commesso gli errori che ho
compiuto,
come la più alta stella in cielo
brillerà ai miei sfoghi
è la mia voce
che non ha spazio
nei miei ricordi.

Il senso profondo della vita
Cara veste dell'ingrata
sindone della vita,
del senso
e delle eterne cose,
io nel cercarti m'impetro,
e nell'impetrar di tua gioia
m'avvalgo;
non cercarmi nelle sere d'Agosto,
dove la gente si dà del divertirsi
appago,
ma cercami nelle notti di Dicembre,
dove le note dell'Oriente
s'avvalgono di mio coraggio;
non cercarmi nel centro dell'infuriar
dove si gode,
ma trovami piuttosto fra le braccia
di chi non s'aspetta di
vantar
che ha fatto il mondo.

Tessuto di perla
Intessuto nella perla,
nel camice del mestiere si trovano
i glicini della pianura, e dopo
l'impronta della vita da esso rinvenuta
c'è l'inverno, fredda coltrice dei giorni
ambigui e lesti
nel tramontare.
Odo nel tuo osservare una ginestra
Appassita dai secoli,
ed il mare,
suo compagno, a nulla dimostrarsi
nei suoi dialoghi
più intimi.

Tenebre
In una corolla di tenebra
al bianco sospirar della luna
s'odono strade svuotate
d'un'insana freddezza
al bacio dell'estate.

Petali d'amore
Grigia nella sera del tempo
l'anima confusa
nei declivi sparsi d'amore
strade raggrinzite
nel cuore della
notte
il rumore del mare
come meta
del giorno.

Declivi
Un declivio di fiumi e di lettere
In un'imprescindibile vita,
nel cuore le parole più dolci
di un'allodola
senza rifugio.

Perso nell'universo
Neanche un labile latrato
perso nella notte
ha pietà di te;
ma di questo
galoppa un bimbo sugli amuleti,
nella terrena speranza
nel tempo che s'incanti,
teso l'orecchio a sorseggiare
versi d'infinito.
La bocca si contorse in una feroce
lite; e si persero
gli istanti.
Posso cercarti
nel fumo al breve commiato
nelle onde sospiranti
il tuo nudo mistero;
e rapisci…
Rapisci varcando scalzo
Le luci lunari,
nella coltre dei giorni
un immane
velo.

In una stanza
C'è silenzio nell'improvviso
suono monotono e senza
squilli, fino ad ombrate
ceneri abbagliate
da un eremo velato
d'un eco offeso e muto,
ho già languito come una
lucciola appassita
dal fruscio del mare,
un'onda che si modula
come un viso dall'alto
svanito in un tessuto,
e la luce morta
ormai ricordo
di una
vita.

Imperituro spoglio
L'imperituro spoglio
ti risale in grembo
un cielo stretto sulla
salita, e sui vani
cristalli torna un albereto
imberbe che
semina a vuote mani
una tomba nuda e una
snella sorgente, il nulla
apparso al sole silenzioso
il fiume urla d'invidia
e lo strazio fugge attonito
al calar
delle anime.

Catene d'ossa
Queste mie catene d'ossa
mi sussurrano coralli d'amore,
il colore dell'aria
mi trasmigra una pelle
dorata,
gli occhi parchi di rancore
m'assottigliano il sangue
che ho d'amarezza impresso
in un quadro
di solitudine.
 

Silenzio
Lieve al sospirar
Dell'ala alabastrina;
ancora succube si bagna.
Nelle urne la mitezza
Si propaga invano
Nelle parole
L'immensità dello stupore
Il limpido sull'acqua
Si rinviene il fato,
e a poco a poco
il fruscio delle onde si
estenua rilucente
uno specchio d'avorio,
nell'acqua lontana
un vano gemito
gremito.

Amore d'anima
Sono già un deserto.
Nell'antica via del rustico eterno
negli attimi spenti
involontaria nascita
su di un mosto essiccato
all'estremità del tempo,
sento codardi i declivi
e coraggiosi gli occhi
sulla riva adunca trave
all'universo ferma.

Il leggero confine
La tenebra oppose il suo
manto
sui declini di rovo
il sanguinoso bisbiglio
posto sulla riva
il gelido plenilunio
avvolto nel leggero
confine tra la mente ed
il corpo,
un silenzioso sussulto
morendo il tempo
un insidioso
amore e la sua
polvere.

Oceani
Ero nel mio feretro
un sole manchevole,
e nei miraggi
nomadi
d'amore
mi sono ricoperto
di una sete
senza età.

Risorgere
Risorgi.
Dipingi immagini
d'un esule spettro
rinvigorito d'una silice
flebile
e cosparsa d'inverno,
nelle pianure screziate
me ne distacco come
un superstite impassibile
nel buio
di una valle
ignota
e mi addormento nel
seno
di una nutrice
solitaria.

In un' immagine
Mi riconosco esule
salice di uno spettrale giro
autunnale
oscillando al sonno di
questo paese sereno e morto,
le iridi librate dagli
astri
e d'improvviso giganti
erranti, il mistero morbido
d'amore e supplichevole la
luna,
mi lascio appassire da un
canto in penombra e come
un pendio d'ossa m'affanno
in una gemma
deserta.

I gigli dell'amore
Vita; finite estremità di morte.
Ombra di luce; non appartenenza.
Oggetto di atroce sonno
di sentimento.
Sangue sulle dita dell'acqua;
morte di ritratti,
di un futuro,
di un amore,
di secreti spazi, di sentiti sensi,
di stelle silenziose, di passi amaranto,
di azzurre urla;
musica di gesti.
Sentenza.
Fine.
Pagine.
Bagnate e muscolose urla di
silenzi.
Riflessi.
Espressioni di respiri.
Amore.

Anche se sapessi
Non dovrei essere qui, sospeso fra i mondi della mia
coscienza… vorrei tanto dire a qualcuno come il dolore dell'umanità
si scioglie in un tuo sorriso, vorrei che tu fossi
come una foglia d'autunno
che si lascia andare al suo amato vento… ascoltando in silenzio le onde
che si infrangono sulla riva, e paragonarle alle dolcissime
gocce e alle parole
del tuo respiro… quanta malinconia, quanto amore… ho cercato
di dire al vento il motivo del mio dolore… sogno un luogo dove
il tempo non ha età, un luogo dove lo
spazio si confonde con la mia vita, un posto dove le lacrime non avranno
il tempo di scivolare sul viso, come se non sapessi quanto cielo c'è,
come se il tuo viso fosse l'unica mia meta
di questa vita… anche se
il tuo viso sarà solo un bellissimo ricordo luccicante,
che accompagnerà i miei ricordi per sempre,
nella luce
di un sospiro di ricordo e d'amore… e ti direi che
non è l'ombra delle rose, ma il calore delle spighe di grano
e il fiorire dei miei pensieri a cullarti nei tuoi sogni, il tuo respiro
che mi parla di te... e nei miei occhi l'infinito è
con tutti i miei sospiri, dentro di lui
c'è la mia vita, e la mia vita ha ogni suo respiro
nell'amore, che è tutto ciò che esiste e qualcosa
di più…il mio dolore trova un senso nei tuoi
sguardi, e ad ogni brivido la mia vita si fonde
con gli interminabili fiumi delle mie speranze…
ed ogni mio attimo è con i tuoi occhi,
cullato per l'infinità che è troppo piccola per i miei
pensieri… non basterebbe tutto
l'universo e qualcosa in più per contenerli…

Per sempre
Ora poserai i tuoi eterni
Istanti
e le tue lacrime di dolore,
silenzio; nei tuoi sguardi
un sussurro di gioia in un
pianto senza fine è un cervo
sulle colline dei miei sogni,
dove non c'è spazio per morire,
dove non c'è un attimo di spensieratezza,
dove solo la mia vita
è prosciugata in me
come un profondo baratro di luce
incerto ed offuscato
dinanzi a me.

La veste del dolore
Insinuante in me come
Un sospiro di dolore
Posato sulle sopracciglia
Della tregua del mio essere,
una frase piena d'illusione
è una sentenza d'espressione
di limpida
e ialina
cortina di ghiaccio,
l'elidere elitario, e nulla
più nei miei ricordi.

Il mio dolcissimo canto
Bellissime nuvole che scavalcano
i miei ricordi del sereno…
in un pomeriggio d'estate,
quando la mia mente sarà lontana dai miei pensieri
la brezza marina mi porterà verso la spiaggia…
e l'azzurro dell'acqua
diventerà il tuo viso
fra i miei eterni spazi,
dove la sofferenza sarà solo il battito delle tue palpebre,
e i cieli della mia vita le mani di
mia madre sul mio viso,
nelle notti senza stelle
i miei respiri si sposeranno
con il vento,
fino ad unirsi alla musica della
mia terra,
dove la malinconia è solo un'incertezza,
dove le tue mani sono i battiti del mio cuore,
dove le mie lacrime saranno negli occhi di Cristo,
dove tutto il mio amore oscillerà
con i peschi in primavera,
dove il mio cuore respirerà insieme
agli alberi in fiore,
dove i tuoi occhi saranno la
cornice del mio mare,
dove la mia vita negli azzurri cieli
sarà solo un istante dell'eternità.

C'è luce davanti a me
Abbaglio offuscato;
arrivano frammenti di ricordi
come musica lenta,
qualche parola ha la velleità
di cambiare i
vessatori dolori; come
questi occhi
intensi,
scuri,
tetri,
luccicanti,
sono gocce d'infinito
aromatiche,
colorate d'estremità,
di gioiosa rabbia,
di luoghi non visitati,
di persone
troppo musicali,
scevri,
intimi,
offuscati,
temporali,
pieni,
sguardi,
liberi.

Nessuno ascolta il nostro dolore
Nessuna dolorante sentenza
Ascolterà la pietra
dei miei piangenti passi;
dietro alle lacrime del mio
essere…
cervi, colline,
sentimenti, pietre d'amore,
lembi di neri mantelli, neri riflessi,
urla d'argento, lacrime mai sospirate,
parole logiche,
duri mutamenti…
null'altro
nei miei
attimi.

Alla vita
A nulla occorse l'aria
di uno specchio
Malinconico e preservante;
a nulla ti servì.
E' solo contingente nei miei
Occhi la vita;
profondi,
sofferenti,
intrisi della storia;
il ricordo è solo un sospiro
di bellezza.
Già limpido è in me il sepolto
naufragio; senza dolore è una
parola in me come la morte
antecedente alla vita.
Nulla.
Nei specchi del mio dolore
trovo l'involontaria rivolta;
nulla.
Il lancio estremo della mia anima
È teso
negli imperscrutabili spazi che
richiamano i miei voli;
nessuna
sentenza.

Profondamente
Per sempre al placido
E umanamente vano mondo
Degli infiniti sguardi io e
La mia dolenza appartenemmo;
degni e nudi oblii,
celeste e desiderata,
sospirando al mormorare
di immaginarie figure,
in precedenza, dove furono,
sono e saranno
solo
sabbia
di
sabbia
e cielo
di
cielo.

Al mio cuore
Ora non piangerai mai più,
cuore mio;
non piangerai più.
Un sospiro di sole
Nella tua sofferente espressione
È solo una rondine di passaggio;
null'altro più.
E' solo un ricordo ormai.
Nel trincerarti dietro al congedo
Dalla vita si rispecchia
La vanità del mondo.
La sofferenza
È là
Figlia
Illegittima dell'esperienza.
Non serve l'acqua dei tuoi
Tenebrosi e sospiranti
Idilli di pensiero
A penetrare nella tua morte.
Null'altro ancora
Nei ghiacci riflessi sullo sfavillio
Dei tuoi ricordi.
Null'altro fu, è e sempre sarà.

Senso e sentimento
Ascolta la tua sofferenza per sempre,
vagito degli echi, anelito distante;
la tua dolenza è assolta in me
mentre
la sentenza
dei sospiri di luce secreti
nella loro memoria permette all'estinto buio
di annunciare il silenzio
dei miei gesti
propri
di un frammento di vita lontana
nell'accettazione di sé
e del suo essere.

Nell'infinito
Frammenti d'essere; luce
turchese; estremi spicchi
di ore urlate azzurre;
bordi, sguardi,
note atroci, acqua rosa;
fiumi ventosi
nello sveglio sonno
di orche lustrate,
silenziosissimi, muscolosissimi;
dedali capovolti, rigurgitati
dalle mie lacrime;
i quadri merlati e le iridi
del passato si mescolano
a specchi mai specchiati;
rispecchiate in me le Parole
scabre, scevre;
notti;
nulla
è
mai
esistito.

Il mondo ed il suo cielo
Intorno al mio cielo
osservo la sua
interezza;
partecipe
della mia vita, come l'uomo
della sua esistenza,
sfiorare ed accettare la morte,
nella sua tristezza.
Siamo qui per imparare
da essa quello che
è già noto, all'uomo,
completare di sguardo le
stelle, sospirare di bacio,
disperare, gioire, nell'uomo incarnato
della sua essenza stessa di
vita e di limite
umano, così come il
cielo d'estate, che riflette
sulla sua provenienza
e sui suoi pensieri
d'esistenza, in fondo,
così come il cuore pieno
di affetti.

I miei ricordi
Giace, come un ricordare
afflitto, la speranza
piena di
cuori, combattendo
la sua battaglia.
Resta immane
il suo desiderio,
come urla
ed ombre stanno al
suo dolore,
ricordi imperituri
che trafiggono
questo cuore.

Parole dense dei miei sogni
Nel silenzio della mia
atmosfera,
le ombre del mio inconscio
mi accompagnano nei loro
istanti,
dove le anime delle gocce d'acqua
sono le parole dei miei
sogni,
dove le note di una dolcissima voce
sono assenti nelle mie memorie;
sentimenti estremi
nelle mie notti,
parole estremamente presenti,
fra il limite del mio inconscio;
scandisce una parola densa dei miei sogni
ciò che sono e cosa vorrei
essere,
dove l'infinità del tutto è un trincerarsi
dietro alla musica
dell'esistenza,
dove le urla dei miei gesti sono estreme parole
nella
loro
voglia d'esistere.

Fra me e la mia mente
Limiti chiusi nella mia esistenza,
dove pomeriggi lontani diventano gli echi
delle mie memorie;
sospiri nascosti
dalla mia gioia,
anfratti di oscurità
intensa,
dove il dolore è un anfratto di vita,
dove il guado dei miei sguardi
è solo
una goccia di rugiada in più,
le voci del mio amore
e i rovi del mio essere.

Parole e ricordi
Parole vane nel nascondersi
dietro ad un ricordo; pensieri
presenti nel mio dolore,
respiri affranti nella
luce di un istante.
In uno sguardo denso dei
miei stessi occhi cerco di incontrare
qualcosa che non mi faccia male,
sulle rive della mia mente sfuggo qualcosa
che sia qualcuno, nelle mie
memorie,
versi di musica nascosta dalle lacrime
di un albero cullato
dal tempo, parole mai sussurrate
nella malinconia di una luce spenta
e vivida nella mia mente
intrisa di gioia e dolore,
così come queste mani
sfuggenti,
assorte,
così come la causa di un'esistenza già fin
troppo gioiosa nei suoi istanti,
ogni battito di palpebra è un silenzio
penetrato nella mia
vita.

Tutte le mani del mondo nelle mie
Nella notte del mondo,
il mio respiro accompagnerà
ogni viaggiatore di
questa vita…
e so che, se solo
si avesse più fiducia
le montagne e gli orizzonti
diventerebbero solo piccoli granelli
di sabbia…
stanotte il mondo è con me,
ed io con Dio, e Lui con tutta
l'umanità… fra le lacrime mi
direbbe " Amore mio, ci sono Io
qui con te", mentre ogni
sguardo pieno di sofferenza
si alza verso l'immensità…
e non avrò neanche il tempo di sentire il mio
pianto
poiché arriveranno lunghissimi fiumi
di sorrisi che affluiranno
nel mare della mia vita, così
da bagnarci dentro le mie mani
e prendere tutto il mondo insieme
a me…

Le persone sole
Le incontri dove la gente si riposa
e va incontro ai sogni,
con i vestiti malconci e
gli occhi lucidi
per la fatica di vivere…
perdute dietro l'angolo di una strada
oppure in una stanza buia e solitaria…
perché la sera tarda a venire.
A volte le persone sono sole
perché non si unificano alla massa
perché in un mondo meschino e
bugiardo hanno detto sì alla vita
per vivere le emozioni che hanno dentro
perché la vita è stata crudele con loro
Ma mio caro Gesù, Re dell'immensità,
non essere sordo ai nostri gemiti
e alle nostre malinconie
la solitudine è amara
e il futuro è ancora senza vita.
Ci sono persone sole perché hanno paura di accettarsi
perché non vogliono leggere negli occhi altrui
un altro rifiuto
per genitori che non li hanno mai aiutati
per ragazze che hanno mostrato loro
l'altra faccia della medaglia
o solo per incertezze
Ma mio caro Gesù, Re dell'immensità,
questa vita stende al tappeto
e chi è in piedi è un falso traditore
oppure un eroe
vediamo se adesso si può amare
senza più maschere nevrotiche
vediamo se adesso si può parlare a persone vere
magari la vita è in questo
istante e i problemi non ci sono
neanche
e se una persona è sola
in realtà non lo è mai stata.

Spazi immensi
Non mi avventurerò più per quelle vie;
non vedrò più chiare albe,
e tramonti,
spazi immensi,
dove il cuore è penetrato in me come una sera di Maggio,
dove i campi elisi
si estendono a vista d'occhio,
e dove il tempo non ha più
limiti.
Come d'inverno la neve
Sui monti così è il mio cuore
Il posto più logoro e dolorante,
dove il silenzio non mi parla più di lei,
dove la musica non ha note.
Spazi immensi,
così freddi,
così colorati, così accorati,
così tremanti,
così totalmente vissuti
come questa voce al mio silenzio vado
urlando nella sua assente fragilità
così è il mio stento
che non ha
confini.

Il dolore dell'umanità
Anche stasera
Il cielo
Ti ha dato
Il suo addio,
anche stasera la terra è assente
dal suo riposo.
Forse non è troppo
Chiederci di stare meglio
Per un istante,
dove le lacrime di un
bambino nero sono un oceano
di dolore,
dove ad una donna seviziata
per ragioni non ovvie a mamma e a papà,
sono le lacrime di dolore più forti,
stasera.
Ti direi che stasera non c'è
Abbastanza cielo
Per riempire il mare
E il dolore
Non è abbastanza per riempire la terra e la sua verginità; ti direi
Che non c'è abbastanza gioia sulle labbra
Del domani che verrà,
pieno di malinconie e di avversità…

Istanti
Ghiaccio: un eterno istante.
Quel luogo già fu, nel tempo,
questo luogo
di
echi lontani e non troppo
reali.
Così, come questa mano
gelida,
sofferente,
così come questa
pietra
della torre di vedetta della vita,
così aspra,
così dura,
così totalmente
piena di sé
è questo istante
che non ha
fine.

Cristallino ringiovanire
Come il passero dalle belve
Ignare alza il volo,
sgorga acqua sudicia adagiata
sulla gloria immutabile,
cristallino ringiovanire del viso
sono stato,
nel tuo silenzio,
un abete ammansito,
il giorno e la notte,
la neve ed il sole,
il passero
e il delfino.

Le ali della nostra vita
Assente in me è un
immane
silenzio; e si volta
dove uno spiraglio
distillato di perla
del giovanile ricordo
si riflette adagio.
Da lì l'immagine
di me stesso,
dove la neve è candida,
livida la luna,
colorata di blu la tenebra
dove nel tuo pianto
odo un raggio morire,
e i fiori di quel campo
lasciano posto a quel dolore
imbevuti di me.

Pioggia
Dopo la pioggia battente,
le iridi dei buoi,
il sole, i raggi;
la neve nei suoi istanti
perlati, dove piove
un'incessante aroma di stelle
e il ghiaccio si scioglie
fra le rime blu
danzanti.

Qui, dove batte il cuore
Che emozione
vederti…
quando il tuo sguardo
si staglia sull'acqua
cristallina che
mi ricorda giorni lontani,
i tuoi passi che mi risuonano
dentro,
come l'eco di
voci distanti…
il cuore suona
all'unisono
con il mio corpo,
e se dovessi portare
il mio sguardo
altrove, per un istante,
metti la mano
qui, dove batte il cuore.

Sentieri
Tace ora l'acqua dei ricordi;
si cheta lontano
il pensiero.
Come questa parola vana nei miei silenzi,
un falco si alza in volo;
come spasimante intreccio
si lega agli oscuri fari
della vita;
come questa stessa vita
così amara,
così intrisa,
così tranquillamente
spoglia del peccato
così è il mio cuore
che trova pace nei suoi
oscuri silenzi.

Tace
Tace sul vano del silenzio
Una melodia danzante,
blu come il tutto
perlaceo come il resto.

Libero
Vorrei essere libero di ricominciare
Questa vita,
ricordo il suo sorriso,
mi domando perché
vorrei sentirmi libero
da questi ideali che ho,
la libertà non viene da noi
ma da Dio,
semmai un figlio,
una vita di questo lerciume
non vale la pena buttarla,
tanto meglio essere liberi
da uomini liberi
e da uomo libero ripartire
in onda come le parole dell'est
da quest'ansia e da questa paura
che avrò forza un giorno
per ricominciare,
che avrò piena salute un giorno
per ricominciare.

Alberi d'autunno
Non gemere più,
linfa assisa
all'ultimo canto;
a nulla ti compì
l'estrema stirpe
della funesta ira;
a nulla più.
Già risento in me
le disperate urla
di un passato
presente
al nuovo fato,
e di ricercate ombre
sulla
tua
essenza
e le note della
tua
culminante, promiscua,
gelida
ansante
morte.

Bianca luna
Al sospirar del giorno
Arriva la notte,
bianca luna,
che agiti spirito immane
i glicini del vento;
suono d'acqua
in un soffio d'aria
la prorompente forza,
nel cuore cosa accade?
Sospiri di vita.

Salici d'argento
Salici d'argento
nelle ali dalla curva falciata,
si protendono ai segni
oscuri girandole di colori,
intorno a noi,
pieni e vuoti di vetri aguzzi
tagliati d'aria umida.

Mare
Fra i suoi echi d'amore
innamorato
si sente anche da qui
il mortale fruscio delle onde.

Sentore d'infinito
Vivido trasalire
sento l'ora che muore,
tremolio spasimante
all'ombra dei gesti
spenti,
luccichio oscuro
e nel buio un'estrema
rivolta
una trave adorata
un punto morto altrove
e il sentore d'infinito
nel cielo
freddo
d'immortalità.

Silenzio
Lieve al sospirar
Dell'ala alabastrina;
ancora succube si bagna.
Nelle urne la mitezza
Si propaga invano
Nelle parole
L'immensità dello stupore
Il limpido sull'acqua
Si rinviene il fato,
e a poco a poco
il fruscio delle onde si
estenua rilucente
uno specchio d'avorio,
nell'acqua lontana
un vano gemito
gremito.

A Maria Perrusi
Bellissima; ascoltando in silenzio le
onde che si infrangono sulla riva,
dall' angelo custode che ti fu affidato
rivedo il mare nei tuoi occhi.
Dalla bianca pelle e candida coltrice,
vorrei dirle che il sussurrare dei
campi di grano
la sveglia al mattino,
e la rosa dei venti
le dice piano all'orecchio,
la sera,
che non sono i suoi
pensieri a cullarla la notte,
ma ogni mio respiro.
Alza le braccia in cielo,
per poi ritrovarmi naufrago
fra i tuoi capelli,
scivolando sul dolce pendio
che hai sulla
pelle.

Mare
Fra i suoi echi d'amore
innamorato
si sente anche da qui
il mortale fruscio delle onde.

Ti ricordo ancora
Ancora ricordo il verde
chiaro dei tuoi occhi,
Alessia,
dove nei giorni più belli
della tua vita
usavi passeggiar
rimirando i miei sguardi,
e tu,
confusa e innamorata,
facevi riflettere il colore delle tue
iniziali sul mio cuore.
Ricordo ancora
la tua tenera voce da bambina
e poi…
quei capelli
color nocciola che ti accarezzavano le spalle
e quell'aria da bimba innamorata,
dove la pioggia e le gocce
calde e dense del mio
amore
ti baciavano le labbra,
e quelle colline immense
dove vedevo il tuo viso
da ragazza.
Ricordo ancora le tue mani,
e quell'espressione in viso
che avrebbe conquistato il cuore di
ognuno di noi;
Alessia, le cose che non hai
mai detto
sono nascoste
in fondo
al
mio cuore.

Succede
Succede a volte sai,
che un ragazzo solitario di periferia come me
si innamori di una come lei…
Altolocata e con gli occhi verdi
Fra lo scintillio dei bicchieri di champagne
e il servizio di porcellana…
Succede che un'anima viaggiatrice come me
preghi Dio per avere più chiara la strada
davanti a sé…
e di incontrare un'altra volta una come te
e da lì il dolore e il sentirsi soli insieme più
che mai
e la gioia di ritrovare il sorriso di mia madre
fra i tramonti di una primavera
Succede a volte sai,
che l'amore non paga
ma che si faccia sentire più che mai
Gesù c'è bisogno di Te
Fra la droga e i motorini
Di ragazzi sempre più soli,
emarginati, sfruttati, violentati
come fumo e cenere nel vento
come me…

Vorrei dirti
Vorrei dirti,
quando t'aspetto,
di non ascoltare
solo l'emozione,
impara a sentire anche
i tuoi sentimenti,
poiché è vita
d'affetto e di speranza,
coro impavido,
che si fida
delle sue note,
poiché è uno sguardo
sfuggente di pensiero.

Stringimi forte
C'è un mondo lì fuori,
guarda,
quando a vederti mi si intenerisce
il cuore,
quando a chiarire ogni dubbio
e ogni pena della nostra vita
saranno i tuoi occhi,
guarda,
quando da piccolo nel cuore della notte
abbracciavo un cuscino,
sognandoti,
e cercavo nelle stelle
il bagliore dei tuoi occhi,
solo un'illusione,
abbracciami,
in questa notte senza fine,
dove l'aria è il tepore della
tua voce,
prima che si faccia
giorno, stringimi forte.

Al mio cuore
Ora non piangerai mai più,
cuore mio;
non piangerai più.
Un sospiro di sole
Nella tua sofferente espressione
È solo una rondine di passaggio;
null'altro più.
E' solo un ricordo ormai.
Nel trincerarti dietro al congedo
Dalla vita si rispecchia
La vanità del mondo.
La sofferenza
È là
Figlia
Illegittima dell'esperienza.
Non serve l'acqua dei tuoi
Tenebrosi e sospiranti
Idilli di pensiero
A penetrare nella tua morte.
Null'altro ancora
Nei ghiacci riflessi sullo sfavillio
Dei tuoi ricordi.
Null'altro fu, è e sempre sarà.

Ancora tu
Anche stamattina ti ho vista lì
sempre su quel marciapiede
e il freddo in silenzio mi accarezzava
quella sera ti girasti in uno splendido sorriso,
le labbra di un ragazzo innocente
che ti porgeva le sue mani e sulle tue
spalle le emozioni chiuse in un pianto,
così, se tra le folle vedrò le tue mani
capirò che sei passata tu
cercando qualcosa che assomigli alla tua voce
e ascoltarla insieme ai battiti del mio cuore,
qualche passo ansioso ed incerto mi dirà
se il silenzio dei tuoi gesti ha disegnato
ancora una volta il mio
viso, e
non preoccuparti se
qualcuno non ti dirà
che anche stamattina sono passato
dinanzi a quella porta, piangendo
su di una foto
fra il buio ad occhi chiusi
toccando la mia scrivania, la pioggia
sulle mie mani
le tue lacrime di gioia, stringerle
in un istante
quando ti volterai verso di me,
quando i nostri occhi non avranno più confini…


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