Poesie di Piera Grosso


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Non sempre.
A volte mi manchi, non sempre,
quando mi fermo negli spazi del tempo
o tra gli anfratti dell'anima,
quando ascolto una buona musica
o al contrario nel silenzio totale,
lontana dal mondo,
è allora che cerco il tuo sorriso,
i passi insieme, le parole senza fine
e i caffè alla buon ora
nel nostro bar preferito.
A volte mi manchi, non sempre,
quando ho qualcosa di speciale
da raccontare
o un semplice pensiero,
una frase incompiuta
che vorrei compiere con te
proprio in quel momento.
A volte mi manchi, non sempre,
è allora che prendono forma
una carezza o un abbraccio
nella limpidezza
del sentimento più dolce.

Ultimo atto
Non ti vedrò più sfrecciare
sulla tua moto,
non passeggerò più con te
per le strade della città,
le prime ore del mattino,
chiacchierando in intimità
nonostante il caos del mondo.
Insieme alla ricerca
di un caffè o di un parco.
Dove sei?
Dove le parole,
le emozioni,
i sorrisi,
le speranze,
i sogni,
i fiori dell'esistenza?
Dove in mezzo a
tutta questa sofferenza
che ti dilania
come una fiera mitologica?
Che posso fare,
che posso dire
se non raccontare il dolore
che ho dentro sempre,
come una nebbia
che non se ne va mai
anche quando sorrido.
Sta per arrivare
L'ultimo atto della tua pièce.
Angeli miei
Soffiate il vostro amore
su noi,
qui, ora smarriti.

Pace.
Vorrei che la Pace scendesse
sul mondo come neve bianca,
pura e silenziosa,
neve di angeli,
ricoprendolo tutto.
Vorrei che la Pace ninnasse
questo mondo come un bimbo
con nenie d'amore
e tolleranza
e comprensione.
Vorrei che a partire da oggi
la Pace si instaurasse
forte e sicura,
in ogni cuore
di ogni persona
in ogni angolo della terra,
per allontanare per sempre
odio, crudeltà, abominio
e follia,
per non sentire più spari
o vedere occhi smarriti
e pieni di paura.
Vorrei salutare chi amo la mattina
e pensare che non verrà ucciso.
Siamo nati per altro.

Amicizia amore.
Cent'anni di lontananza,
andare dall'altra parte del mondo
per sempre,
tutte le avversità possibili,
mille ostacoli sul cammino,
ogni male immaginabile
e inimmaginabile,
nessun essere esistente,
spezzerà o diminuirà mai
il bene immenso
che ho per te.
Sei entrato nella casa
della mia anima e
lì stai forte,
e ben radicato, come
un magnifico albero secolare,
che pur essendo passato
tra mille tempeste, sicuro,
da riparo con le sue fronde generose
e svetta immoto

Sch!
Sch! Silenzio!
Ascoltiamo gli echi del mondo,
il grido di dolore fortissimo
dai luoghi della guerra
con le genti disperate in fuga,
dove chi uccide non sa
davvero perché
e chi è assassinato
muore incredulo.
Il grido di libertà
dei paesi oppressi
dai regimi di ogni tipo,
dove il nome di Dio
viene pronunciato invano.
Il grido infinito dell'infanzia
vilipesa, oltraggiata, ferita
che si alza da più parti,
con i bambini soldato,
i bambini bomba,
i bambini denutriti
con pance grandi e
e occhi immensi
che aspettano la morte,
i bambini di casa nostra,
della terra dei fuochi,
che nascono malati di cancro,
grazie alla camorra
e agli interessi economici più biechi.
E ancora, ancora, ancora.
Sch! Silenzio!
Ascoltiamo l'impercettibile battito
dei loro cuori, quello dei nostri
e sentiamo che sono all'unisono,
che siamo uguali,
che per caso siamo stati fortunati,
esonerati.
Sch! Silenzio!
Forse riusciamo anche
a percepire il soffio
degli angeli misericordiosi
che aprono
le nostre anime
finalmente.

Grazie.
Scalando l'altissimo monte
della vita, nei passaggi
più difficili, sotto il vuoto,
giro gli occhi e ti vedo.
Tu sei in posizioni
certamente più impervie,
eppure mi sorridi
e mi tendi la mano,
dimenticandoti del tuo pericolo.
E' allora che mi inonda
Il tuo bene
e mi sembra quasi
di sentire il battito
di un'ala celeste
arrivare dall'immenso.

Pianto
Vedo venire
alla luce
il tuo pianto
puro e bambino,
inusuale
in un uomo.
Sono
in mezzo a te
e
all'emozione
più forte,
come
nella pioggia
improvvisa,
persino scoperta.
E' così
che muovi
la mia anima
e
la prendi
tra le tue mani
come
fosse leggera.
Non importa più
chi siamo
o
perché,
ma
che siamo qui
e
così.
Un attimo
prolungato
nell'universo
tra aria
e cuore.
Un attimo
Contratto
nel dolore
superato
a favore
del meglio.
E
io che penso
che
ho visto
tutta intera
la tua anima
e
che ti voglio bene.
Sorridi finalmente
Come
fai tu.
Tutto è ok.
Tutto è ok,
il tuo cuore
batte di nuovo
al suo ritmo.
Senti
che bello
il suo suono
come
un pensiero buono
che
arriva
dritto dentro.

Vorrei che fossi qui.
Vorrei che fossi qui.
Qui, a condividere
questa notte
infinita e ventosa,
con le rade nuvole
che viaggiano nell'oscurità
tra le stelle cadenti.
Qui, a chiacchierare
fino a tardi,
in questa campagna
piena di grilli e di ulivi,
finchè il sonno
non ci vince,
perché come parlo
con te, con nessuno.
Qui, ad ascoltare
le fronde degli alberi
mosse dalla tramontana,
in questo silenzio
rotto solo
dalle nostre parole
sottovoce
e dal nostro respiro.
Qui, in questo attimo eterno
pieno di speranze
e di promesse,
dove non esistono
più confini
tra le nostre anime e
l'universo.

Lo schermo.
Di qua dallo schermo,
da questa parte
del mondo,
noi.
Seduti
sulle nostre
comode poltrone,
nelle nostre
case linde,
nei nostri universi
quasi perfetti
e
tendenzialmente
non mancanti
di nulla,
guardiamo.
Guardiamo?
Di là dallo schermo,
nell'altra parte
del mondo,
gli altri.
Occhi enormi
e
vuoti,
nei visi impauriti,
impietriti,
feriti
e
travolti
dalla polvere,
dalla perdita,
dalla mancanza,
dall'assenza.
Maggiormente
I bambini,
territorio
di innocenza
mai esistita.
Tutti,
caravelle
dentro la tempesta
Tra noi
l'abisso.
Un comodo
abisso
che ci tiene
provvedutamente
lontani
e ci protegge
da ogni
vero abbraccio.
Amaramente.
E solo parole,
inutili parole,
ripetizioni infinite
di egoismi.

A Leo.
Guardo come cresci bene
e inarrestabile,
come nella favola,
una pianticella che arriverà
alla luna.
Sento I tuoi discorsi,
anche assennati,
ormai da ragazzo grande.
Sei il futuro.
Un futuro raggiante e pieno.
Che tu sia
un uomo giusto e generoso,
che tu sappia
amare davvero,
che tu non smetta mai
di cercare il meglio
sempre,
per te,
per gli altri,
per il mondo.
Che tu abbia coraggio,
comunque
e in ogni occasione.
Non importa
che tu sia il migliore,
ma che tu sappia migliorarti.
Ti amo di un amore immenso,
per questo ti auguro
sopra ogni cosa
e più di ogni altra,
la libertà interiore
da chiunque,
anche da me
e alla fine
da te stesso.
Siamo noi
i peggiori carcerieri
di noi stessi.
Quando sarai libero,
libero nel profondo
della tua anima luminosa,
finalmente volerai.
Ti guarderò
da lontano, in silenzio
e felice.

Non farmi male.
Non farmi male
con le tue mani
che dovrebbero
amarmi.
Ogni colpo
è come una bomba
che distrugge tutto.
Chi sei?
Mi sembra
di non esistere più.
Posso solo
cercare di salvarmi.
Ma le tue mani
adesso si chiudono
sul mio respiro
e stringono furiose.
Chi sei
Non m'importa più,
perché penso
che forse
sto morendo,
perché non ho visto
prima
in te
tutto questo buio.
Eppure c'era già.
Sono in bilico
sul tuo folle abisso,
ora lo so,
le tue mani
non possono
amarmi,
possono solo
farmi male.
E ancora male.
Ti guardo
cosi doloroso
come sei
e non ho più paura.
Me ne vado
dal tuo abisso nero
per sempre.
Io voglio la luce.

Stelle cadenti.
Come le stelle cadenti,
la notte di San Lorenzo,
rifulgono luminose
e belle
nello spazio sconfinato,
per un attimo infinito,
pieno di occhi
e di desideri sperati
e poi si spengono
nella notte calda.
Così noi.
Le nostre esistenze
passano nel tempo breve
della vita
intrecciando
traiettorie incredibili
per istanti
che ci sembrano eterni
e poi non sono più.
A volte restano le tracce,
scie quasi impercettibili
della luce emanata,
riflessi luminosi
dentro gli occhi
e l'anima.

Padre
Improvvisamente, tu, qui.
Col tuo cappello grigio,
la sigaretta in bocca
e
quel sorriso a mezzo
di bene e rimprovero.
Sono felice e tranquilla,
ti aspettavo da tanto.
Ti sorrido silenziosa
sommersa
da un fiume
d'amore.
Padre dolce,
tornato a me
dalla porta del ricordo
spalancata
dal leggero
colpo d'ala
di un angelo.

Emozione estiva.
Notte tiepida
Si perde nel vento
di ponente,
racconta le storie
del mare e
dei pescatori.
Lontane le lampare,
come stelle
precipitate in acqua
indicano
lo scuro orizzonte.
Cadono
i pensieri
e
gli affanni
in questo remoto spazio,
angolo di pace
che scivola
dentro l'anima.

Incipit
Con cura prendo la primavera e la apro
Liberandola dallo scrigno dell'inverno
e in un'esplosione colorata
rinasco bambina.

Parole.
Le parole, le parole, tante.
Sgorgano, rotolano,
indicano la strada,
tracciano
una linea impercettibile
tra noi,
aprono le finestre
sui cuori.
Spiegano,
fanno imparare,
stabiliscono margini,
illuminano.
Le parole, tante,
magiche,
fanno fiorire le emozioni
e
toccano le anime.
Un mondo di parole,
non basta,
non basta più,
non basta mai.
A volte
ci vuole altro,
di più,
ci vuole
una carezza lieve,
silenziosa
e
un sorriso.
Senza parole.

La tua finestra
Vorrei affacciarmi
alla finestra
della tua anima,
per vedere tutto
dal tuo punto
di vista,
per capire
dove va
davvero
il tuo sguardo
e
intuire
o
anche solo
immaginare
che diverrai.
Vorrei spalancare
la tua finestra
nascosta
e
chiusa,
come vento
tiepido
entrare,
nelle giornate
di primavera
inoltrata

e
farti sentire
chi sono,
profondamente
e
l'amore immenso
che ho.
Vorrei appoggiarmi
con te
al davanzale
della tua finestra
per guardare
insieme
il futuro
e sciogliere
sorridendo
ogni paura,
mentre
ti sfioro
la mano.

I passanti.
Seduta lungo la strada
Osservo i passanti.
Passi sicuri e coraggiosi,
passi incerti e umili.
Chi va di corsa,
come se fosse
in ritardo perenne,
chi lentamente,
come per ingannare il tempo,
che ci inganna sempre.
Passi importanti
O insignificanti.
Passettini,
quelli dei bambini,
che corrono sulla strada
inseguiti da chi
li porta con sé.
Passi che presagiscono
l'inizio o la fine
del cammino.
Passi su passi, decine,
migliaia, milioni di passi,
fino a raggiungere
l'infinito matematico.
Osservo i passanti
e vedo me stessa.
Seguo i miei passi
Spedita e convinta,
impossibile non farlo.
Inevitabile.
E capisco.
Guardando i miei passi,
capisco.
Siamo tutti passanti,
da sempre e solo
passanti.
Andiamo.
Non possiamo fermarci.
Seduta lungo la strada
Osservo i passanti.

Abbraccio.
Così la dolcezza mi riempie
anima, cuore, corpo,
fino alla più piccola cellula.
Non esiste
più nulla intorno,
solo il nostro abbraccio.
E noi, sospesi nell'aria,
sorretti dall'emozione,
tra gli angeli
pieni d'amore.
Solo ti sussurro
Il mio bene,
a te che ti abbandoni
in un attimo infinito.
E mi parli teneramente.
La tua delicatezza
e la tua luce
mi attraversano
per un momento,
per sempre.
E in quel momento
siamo divini.



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