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Poesie pubblicate il 19-20-21 Novembre 2024
 

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Antologia poetica

L'amore - La donna - Morte dei propri cari - Affetto per i propri cari- Tristezza e solitudine - Il dolore - La nostalgia - Racconto di un episodio - La natura - Gli animali - Gli oggetti - I desideri - I ricordi - Il poeta e se stesso - Il poeta e i luoghi - Il poeta si diverte - La poesia per i poeti -


 
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Poesie d'esordio
2002-2016
 



 

Ubriachiamoci d’amore di poesia
            di amicizia sincera

Ubriachiamoci di stelle nascenti
          di tramonti di desideri

Ubriachiamoci di felicità di acqua
            sorgiva di notti

Ubriachiamoci di pace di bellezza
          di arcobaleni di sogni

Ubriachiamoci di baci ed abbracci
           di foglie d’autunno

di albe
tramonti

Ubriachiamoci di sorrisi di pioggia
               di rose di girasoli

Ubriachiamoci di vita di sguardi
             di tramonti lontani

di onde marine

Ubriachiamoci di strette di mano
            di parole gentili

Ubriachiamoci della cosa più
          bella ubriachiamoci

di… libertà
Franco Fronzoli
 

Untitled
il corpo quest'opera d'arte
che governeremo fino alla polvere
le gambe incrociate o
a percorrere una vita in salita
le braccia spalancate come Cristo se
mani non abbiamo che piene di niente
quel pizzico di follia ch'è da tutti
dietro lo schermo della mente
la bocca che sputa sentenze
gli occhi lucenti di voli e vele
per un infinito sogno di terre lontane

16-3-24
Felice Serino


Opulenza Evaporata
L' opulenza evapora come nebbia
al primo albeggiare della cognizione,
sotto i suoi occhi smeraldi, assetati.
Un velo enigmatico che si disperde
tra le correnti eterne,
lo rendono schiavo del suo nudo
una volta andato
non è più possibile riacquistarlo.
Perle di fortuna evanescenti
nella brezza imprevedibile
dell'incauto imprudente
cadono dalle scale della perdita,
nell'aria l'ira del leone sconfitto.
Ogni avere, cangiante e caduco, lanciato al suolo risuonando
elogi di autocompiacimento
si manifesta come un sauro
che scivola via in un battito di ciglia, emblema di un ricordo
ormai disperso nell'arroganza.
Un forziere vuoto di sogni brilla
nel suo nulla, in quelle promesse
mai onorate per qualcuno,
ma dissipate con frivolezza!
La speranza si esilia in ogni volto,
volti che un tempo
risplendevano con convinzione.
Ora metamorfosati in ombre,
riccioli di ricordi effimeri,
dove ogni raggio di luce
diventa un'eco di rammarico, lasciando l'abisso vuoto
assorbendo all'anima la pace.
L'angoscia si insidia
tra le pieghe del cuore,
e il dolore si fa compagno veleno muto e incisivo!
Un inchiostro indelebile
su pagine ormai ingiallite
sul quale piangere disperato.
In questo scenario desolante
di perdite e tormento,
il tempo si arresta e osserva
con occhio critico, l'egoismo punito,
mentre le storie
di colori festivi e opulenti
vivi di lussureggiante armonia,
acquistati con fiamma dorata
si estinguono nel baratro.
E i sogni, un tempo vibranti,
ora giacciono come foglie
morte sul terreno sterile.
Così il ricordo di ciò
che era apprezzato
per la sua carnalità,
si trasmuta in un soffio fetido annegato in un oceano di ombre,
di nostalgiche riflessioni
senza zattera salvifica
di salvezza mai coltivata
per eccessiva superbia,
e il fango nel suo latte
è letto perpetuo nel dimenticatoio
del rimorso nel suo ineluttabile
dissidio imperituro.
Laura Lapietra ©
 

Da Epicuro a San Francesco
" Mi giunge come vento
Una voce, che seppur lontana,
vicino perviene.
L'aia è sommersa di raggi di sole,
colline di vite segnano il cielo,
un tempo furono fondi marini.
Settembre abbandona il suo tempo
Ultimi grappoli restano legati
Alla vite saranno recisi nel tempo
Più freddo.
Dopo tanta fatica vino nuovo verrà.
Qualche foglia è già gialla,
Contrasto di luce con gli acini,
Accesi di rosso e viola.
Ritorno a sentire la voce,
mi parla di terre lontane,
dove vendemmia Sorella Morte
e pace non v'è.
Il sole s'avvia al tramonto,
l'aia non chiacchiera più.
I bicchieri son vuoti,
e tutto continua a scorrere.
Indifferentemente.

settembre 2024
silvio canapè
 

Un fatto, una poesia
dalle cronache di mezzo njovembre 2024 - Gl'italiani a Bruxelles votano contro l'europarlamentare italiano Fitto in quanto nonEi sx…Debbono continuare indisturbati a manovrare contro il loro Paese e i loro connazionali. Ma hanno perfino un seguito…Bene!


Il Regno EU dev'esser…sfitto!
Ci sta qualcuno in EU
che ben si sa chi sia
che vuol che il "proprio regno"
rimanga tutto...sfitto!
Si senton - cioè in diritto
di far quel che gli va,
così da poter fare
di tutto e anche di più.
Si senton - cioè - padroni
e 'l voglion senza…fitto
quel regno pe' andar contro
-sia pur co' un grosso scontro
e danni ingenti e gravi -
quel Bel Paese nostro
che han - par - sì tanto in odio.

La voglion - dunque - sfitta
l'EU (ch'è lor dominio),
del fitto, che porrebbe
un fine ai feri effetti
d'un modo scellerato
di reggere il mandato.

Invece - con il fitto -
(che non è da pagare)
l'Italia alfine avrebbe
chi - ben la curerebbe.
Ne allevierebbe pene,
e mortificazioni
inflitte a bella posta
da un'EU, che …nulla! osta
se 'l fitto resta fuori.
E più, e più dolori
dovran subire pesca,
agricoltura e stalle,
e l'agro-alimentare,
e tanto…tanto ancora,
con gran compiacimento
-che spiazza e dà sgomento -
di gente dominata
da ideologia sfrenata.

Lo stacco! occorrerebbe
da un' EU ch'è così fatta
per rifondarla al modo
che vollero i suoi 'padri':
non la volean nemica,
non la volean tiranna…
non la volean 'podere'
di chi ha lassù il potere!

Mi par di sentir 'Gino':
"L'è tutto da rifare!
Così, come sta a agire,
l'è solo un gran casino!".
Armando Bettozzi


L'amore dura non si consuma
L'amore dura non si consuma
lavi e rilavi alla fontana
ma il colore non si sbiadisce
anzi il tessuto non si infeltrisce.

Tu nella cesta lo lasci in fondo
ma alla fine sempre riappare
è uno straccetto, non sai che fare,
ma ti ricorda che ancora serve.

L'amore è strano, a volte è lontano,
tu non ci credi ma è una fortuna
sempre ritorna, risplende in cielo
quando la sera spunta la luna.

Spunta la luna dietro una nube
ti sembra opaca ma poi riprende
quando ti aiuta un poco il vento
la nube sposta, la luna splende.

Mentre t'avvolgi nei tuoi conflitti
la mano stringi a chi è vicino
ma il tuo pensiero vola lontano
al tremolare d'un lumicino.

(Boccheggiano 20.5.2023 - 11:06)
Salvatore Armando Santoro
 

Il silenzio del cuore
Silenzio, solo silenzio,
nient’altro che silenzio,
lasciamo parlare il cuore
così spesso e troppo muto.

Eppure, di tanto in tanto
preme forte nel petto
che vorresti un grido
far uscire, ma è solo

un guaito, un pudico lamento
per un mondo, il tuo,
di cui se pur non sei contento
guardi, ma passi oltre.

Ci sono cose che non vorresti
mai vedere, dagli occhi
spenti di quel bambino scheletrito
alla mano tesa del vecchio mendicante.

Ci sono suoni che non vorresti mai udire,
dal pianto disperato di chi ha solo fame
al grido di dolore di chi sotto le bombe muore,
a chi solo tace per non urlare.

No, non è un altro mondo, è il nostro mondo,
oscenamente ingiusto, dove i nostri piccoli
e futili problemi diventano macigni,
e in cui la sofferenza e la fame sono dimenticate.

Indifferenti camminiamo,
attraversiamo campi di morte e di miseria,
facciamo finta di non vedere, di non sentire,
per noi c’è solo il silenzio, quello del cuore.

Da La pietà
Renzo Montagnoli
 

Momentanea
Un istante di luce
Questa luce abbagliante
m'ingloba nel suo mondo
irreale
abbacinante
e per un lungo istante
m'inebria di sereno
sognante.

Da Le Vie dell'inconscio
Nino Silenzi


Il pino maledetto
Enorme l’ombra del pino, io minuscolo:
sacro terrore incute, deferenza,
alto com’è, chiuso in sé, accigliato
medita senza requie su un’offesa
che gli fu fatta e che non si perdona
di non aver vendicato – lo immagino
quando in diverse sembianze il suo spirito
su tutta la terra vuota squassata
da cataclismi dominava: lui
rappresentante di un’arcaica razza
terribile ma estinta, pagò un crimine
dimenticato, e vide la sua pelle
coprirsi all’istante di scaglie, il sangue
in resina rapprendersi, le braccia
convertirsi in tentacoli di rami
attorcigliati in spire di gorgonee
capigliature, in colli di serpenti,
in lingue coagulate di un incendio;
e non arreso il suo convulso assalto
contro la pietra del cielo protende
ma non lo intacca, il cielo indifferente.


Sfinge dell’estate
Supplizio dei pomeriggi di giugno:
lungo l’arco del cielo, dallo zenit
ad occidente, una torcia è condotta
in processione, e avanzando, a miriadi
fa vorticare come salamandre
le lingue bianche le spire i tentacoli
della sua capigliatura in delirio;
il sole è una testa umana recisa
che brucia e non si consuma, o un altare
sul cui rogo è sacrificato un cigno;
il fiume scopre i suoi femori magri
lungo le rive, le sue sparse vertebre
emergono nei ciottoli del letto;
i salici svenati impallidiscono,
il verde sangue evapora dai tronchi,
esausti in qualche ansa all’ombra gli alberi
si accasciano stremati, come arresi
al peso che china loro le fronti,
alla morsa ostinata che li strangola,
alla calura e al suo martirio assiro;
e nell’aria di pietra, non un solo
bisbiglio d’erba, un insetto a violare
il sonno che pesa su tutto – solo
da qualche parte un uccello che infrange
il grido della sua protesta inutile
contro l’azzurro e il suo muro inflessibile,
ma già di nuovo lo inghiotte il silenzio
che calcina le ore in una sfinge.

Da Quando gli alberi erano miei fratelli.
Il silenzio degli alberi
Guglielmo Aprile    
 

[j'aime l'œuvre]
j'aime l'œuvre
l'artifice
le fard
l'invention
le spectre

hors de mon support
je vibre sans contenant
comme une perle volée à une muse
seulement dans mon corps
je suis virtuelle
non volontaire
Carol-Ann Belzil-Normand


[amo l'opra]
amo l'opra
l'artificio
il trucco
l'inventiva
lo spettro

fuori del mio supporto
vibro senza contenente
come una perla rubata a una musa
solo nel mio corpo
sono virtuale
non volontaria
Carol-Ann Belzil-Normand         traduzione di Nino Muzzi
 

Nel silenzio sento la tua voce,
che risuona come un canto melodico,
nella notte buia sento
il tuo respiro, il tuo profumo...
poi mi addormento... e attendo un altro giorno...per cercarti al di là del mare..., oltre ogni confine, la mia anima si incontra con la tua nei sogni e tenendoci per mano....poi...non ti trovo , ti perdi nel vento... , che ti porta via da me .
Maria Toriaco
 

Per te
Ed è per te … solo per te
Che mi invento fiabe 
Sempre nuove ma antiche 
Perché le fiabe non hanno età 
Ma il nostro amore ce l’ha 
E se non lo afferriamo 
Il tempo ce lo porterà via 
Ed è per te…solo per te
Che scrivo fiumi di parole 
Che scorrono verso l’infinito 
Come le mie lacrime 
Ed è per te…solo per te 
Che scrivo questa poesia 
Perché in passato proprio io
Ti ho trascurato per tanto 
Troppo tempo quel tempo 
Che non so se mi resterà 
Per recuperare amandoti 

24 ottobre 2024
Sandra Greggio
 

L'amore perde i sensi
Chi non ha mai volato per amore con gli aeroplani di carta?
Chi non ha mai immaginato il proprio futuro da astronauta?
Nessuno è la punta dell'asse planetario
eppure a volte siamo volti all'impossibile,
con forze che eguagliano i più arditi sogni.
Chi non ha mai deluso il proprio cuore?
Chi no ha mai mentito per un bene?
Qualcosa ci ha sempre sfiorato senza attecchire,
ed è la fortuna che spesso hanno gli innocenti.
Chi non ha mai amato fino alle ceneri?
Chi non ha mai pianto sulle orme del passato?
E' scritto che ai dinosauri non serviva la gloria
ed oggi che nulla li riporta dal loro passato,
ci innamoriamo di una fragilità gigante che ha fatto storia,
l'amore perde i sensi per farsi spazio nel battito.
Jacqueline Miu

 Ammira i quadri di Jacqueline
 

Curriculum mortis : Una Vita in Versi
3
Prigioniero di un mondo e di un destino
con cui mi ritrovai a tu per tu
Cominciai a lottar fin da bambino…
Ci fu chi mi chiamó… bambin gesù

Appena io, di me, presi coscienza
Con sacrifici, determinazione
cominciai presto quella resistenza:
che mi condusse alla Liberazione.

IO ero ancora in fasce,
quando il Fascio si sfasciò,
ma un bambino appena nasce
al Fascismo dice: NO!:

Nacqui a Roma: Città Aperta:
senza lenzuola, senza coperta,
senza una casa dove abitare,
senza un padre che potessi amare!

Amare, fu la prima amara prova:
un’esperienza, per me, del tutto nuova:
ch’appena nato, feci a mie spese
tra incomprensioni, rifiuti, offese…

(Continua)
Carlo Chionne
 

"Un gelo allora in terra mandò il buon Dio."
(dalla "Bibbia degli uccelli" c.14 v.37)

La vera leggenda dei giorni della merla
C'erano bianchi merli che andavan sussiegosi,
col lor candor brillante di merle eran golosi.

Ma un brivido di freddo percorse quelle piume
e disse merlo a merla, la voce fu un barlume:

"Qui non si batte chiodo,
farem l'amore al caldo
laggiù io vedo ed odo
camin che ci riscalda.
Con me vieni al calduccio
faremo pappa e… ciuccio."

La merla intirizzita, m'anche con qualche voglia,
veloce lo seguiva, fremente poi si spoglia.

Così l'intero stormo, per freddo o per bisogno,
in quei camin fumanti di colpo si buttò,
per realizzare un sogno, l'esempio ricopiò.

Finita che fu l'orgia sentirono la fame
e uscirono volando in cerca di mangime.

Dall'alto all'improvviso scese una gran risata,
avevano quei merli la lor livrea cambiata.
Fu il fumo dei camini, non visto per l'amore,
che il bianco, a lor sì caro, virò del suo colore.

Ed ecco perché oggi, vedendo merli neri,
di certo noi faremo maligni dei pensieri.

Da …Intricati Pensieri…, Miti, Leggende e Verità
Piero Colonna Romano
 

Nuda fragilitá
La mia nuda fragilitá
si mostra
inanzi all'amore

Ove senza pensiero
cedo me stesso

Cado in trappole mortali
perdendo scintille
dell'Anima

Eppur dimentico
riprendo a volare
oltre...

Verso la Luce...

12/11/24
Ciro Seccia
 

Terra rara
No.
Tu non sei
il disprosio
e neppure un altro
degli elementi
suoi fratelli preziosi.

No.
Tu non sei
una... terra rara.

Accanto a Te
nessun giocattolo
rotto o malandato
c è.

Tu
abbandonato
tra i rifiuti
disperato
piangi.

Ma intorno
con i loro colori
giallo un lacerto
di banana
e blu un frammento
di bottiglia
ti fanno compagnia.
Roberto Soldà
 

Sipario di genere
Strappiamo l'ipocrita sipario
di stereotipi e di patriarcato
che ha seminato odio; la sofferenza
nel seno della donna. È per tutti
uguale: nella quotidianità
nella società: libertà, diritti!
E gridiamo: "Basta brutalità
di genere!" Che essa sia fisica
psicologica oppure sessuale.
La donna ha diritto alla libertà
pubblica, sia a quella personale.
Togliete quel sipario di violenza!
Alessio Romanini
 

```"Al sussurrare degli alberi"
Presto saranno gli alberi
a cantare al vento
tutto il mio tormento.
Nessuno mai saprà la verità,
se l'avrò mai conosciuta,
se mille volte l'avrò perduta
e altre mille ritrovata.
Il dolore di una vita
purificherà le ferite
delle mie tante cadute,
e le mani lacerate
per fuggire i chiodi
della mia esistenza.
Io, solo, saprò,
e mai più ripeterò:
perché mai mi hai abbandonato?
Io, Ti riconoscerò,
quando non mi avrai giudicato,
ma solo lasciato
che fossi io a parlare di me.
Tu, soltanto Amore...
Io, straziato dolore,
al sussurrare degli alberi
il mio canto di libertà.```

21ottobre24
Ben Tartamo
 


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