2021
9 Luglio
Le paysage dans le cadre des portières
Court furieusement, et des plaines entières
Avec de l'eau, des blés, des arbres et du ciel
Vont s'engouffrant parmi le tourbillon cruel
Où tombent les poteaux minces du télégraphe
Dont les fils ont l'allure étrange d'un paraphe.
Une odeur de charbon qui brûle et d'eau qui bout,
Tout le bruit que feraient mille chaînes au bout
Desquelles hurleraient mille géants qu'on fouette ;
Et tout à coup des cris prolongés de chouette.
- Que me fait tout cela, puisque j'ai dans les yeux
La blanche vision qui fait mon coeur joyeux,
Puisque la douce voix pour moi murmure encore,
Puisque le Nom si beau, si noble et si sonore
Se mêle, pur pivot de tout ce tournoiement,
Au rythme du wagon brutal, suavement.
Verlaine, La bonne chanson, VII
Il paesaggio nel riquadro del finestrino
scorre furiosamente ed intere pianure
con stagni d'acqua, alberi, cielo e grano
sono inghiottite nel turbine crudele,
punteggiato da esili pali del telegrafo
con fili in strana forma di paragrafo.
Un odore di carbone che arde, acqua che bolle,
tutto il frastuono che farebbero mille
catene con mille giganti che urlano, frustati;
e a un tratto lunghi gridi di civetta reiterati.
- Che m'importa di ciò, se nei miei occhi dimora
la candida visione che fa il mio cuore lieto,
poiché la dolce voce per me sussurra ancora,
poiché il Nome, sì bello, sonoro e altolocato
si mischia, puro perno del chiasso sferragliante,
al ritmo brutale del vagone, soavemente.
Traduzione di
Nino Muzzi
Poesia pubblicata il 21 novembre 2016
7 Luglio
Traversata
Come fosse vinaccia, dall’alambicco tolta la testa,
scelgo il cuore
Goccia dopo goccia, lo voglio annaffiare con
le parole
Come la pietra non mi arrendo sfoglio
immagini care
Dalla poppa come un sentiero, la scia s’illumina
al sole
Lasciata la zona portuale, nella spuma giocano
agili delfini
Nel rimescolio la vita breve delle bolle d’aria,
nello schiumare
Il blu all’orizzonte cala il sipario sulla terra e
suoi confini
Ora solo l’elemento vitale, un punto, la nave
nel Mare
Maurizio Mazzotti
Poesia pubblicata il 19 marzo 2016
5 Luglio
Anima mia candida..
Anima stanca di false parole..
Incerta.. Incredula.. Esausta..
Non trovi la pace..
Taci.. Ti manca la forza sconfiggere malinconia.
Ti manca tanto spensieratezza di quella gioia di vita serena, fiorita..
Anima mia candida.. Vola!!
Lyubov Letsun
Poesia pubblicata il 5 aprile 2016
29 Giugno
“Alla finestra”
Luminosa
lassù
nell’Immenso.
Agognata
pace
nell’anima.
Sussurro
lieve
nel petto.
T’amo
e non te l’ho mai detto!
- novembre 1993
Tito Corsi
Poesia pubblicata il 14 maggio 2015
27 Giugno
goccia emotiva
Principianti emozioni esplosive
cominciano a diramarsi
in un incedere invasivo.
Si amplifica, effondendosi,
l’eco di un sordo ricordo lontano
che ormai denudato
trova risoluzione
in una sollecita
progressiva pacatezza.
Daniela Cicero
Poesia pubblicata il 18 maggio 2016
25 Giugno
La zanzara
C'è 'na zanzara che me gira 'n torno,
è la solista di tutto quello stormo,
che ha girato fuori tutto il giorno,
se non l'ammazzo, stanotte io non dormo!
C'ha 'n volo che me pare strano,
gira con modo alquanto balzano,
che non la chiappo seppur batto la mano!
Mo' non la vedo più, forse è sparita,
s'è spaurata sfungendo dalle dita,
suggendo il sangue di cui è parassita,
s'è forse inebriata o un po' rincojonita!
Toh, c'arprova a succhiarne n'antro poco,
per lia è vita, n'è certo 'n gioco,
gli serve per maturà la sua covata,
dopo che 'l maschio l'ha fecondata!
Ma dico io sen sette miliardi de persone,
vè a succhià 'l sangue proprio al più cojone,
e'l fè con tanta abnegazione,
rischiando di grosso la mia acclamazione!
E' amò sparita del tutto finalmente,
forse s'è rotta tutti quanti i dente,
ha certo capito che è 'na seccatura,
a magnà 'stà ciccia così vecchia e dura!
Maurizio Cecchetti
Poesia pubblicata il 10 giugno 2016
24 Giugno
La vita è dura
Quanto tempo ho faticato per arrivare a un risultato
per potermi dire......
sei migliorata tanto
ho passato tanti anni
ha combattere per quello
che amavo
con qualcuno che me lo togliesse
Poi un giorno il destino
mi ha portato in un posto fantastico e non credevo hai miei occhi
perché era proprio quel posto che sognavo
da tanto tempo perché la vita va goduta anche se è dura la vita è dura la
vita è dura
per questo nessuno
potrà mai smettere di sognare finché quel sogno diventerà realtà
Per lottare bisogna faticare.
anche facendo
Qualche sacrifici perché in fondo avrai un ottimo risultato che non ti
saresti mai aspettato perché la vita va goduta anche se è dura la vita e
dura la vita è dura la vita è dura
così tanto che alcune volte avrai delle sconfitte però non ti arrendere
mai mai mai mai anche se qualcuno ti offenderà perché la vita va goduta la
vita è dura la vita è dura la vita è dura dura ........... E non smettere
mai di sognare
Alessia Bertozzi
Poesia pubblicata il 13 marzo 2016
23 Giugno
Lei è dovunque
Lei è dovunque...
nella frase di una finzione reinventata nella tua mente,
dentro un sogno ancora poco chiaro.
Lei è dovunque...
nell'anagramma del tuo nome contorto,
un avverbio che ti modifica il vuoto.
Lei è dovunque...
una danza di un silenzio condiviso
in una memoria sbiadita.
Lei è dovunque...
nelle tue parole esposte in quadri,
un antidoto alla mondanità.
Lei è dovunque...
una realtà di graffiti dietro all'orizzonte ben scelto,
il sapore di tutte le possibilità.
Lei è dovunque...
negli iridi fiorenti tatuati sulla storia della tua vita,
arcobaleni sfuggenti in una vita incolore.
Lei è dovunque...
verbalizzandoti il Soggetto, una poesia
che ti scorre nella pelle,
l'adagio della tua vita.
Anca Mihaela Bruma
Poesia pubblicata il 1° maggio 2016
22 Giugno
Antichi Eroi
Osservando il cielo
in una notte di luna....
.
Immagino le stelle prender forma..
il profilo di antichi guerrieri.
.
Stagliarsi le sagome di Achille
in lotta all'ultimo sangue contro Ettore.
.
Vedo il profilo dei Centauri
scoccar frecce contro una miriade di avversari.
.
Le scintille di stelle delle lame
nelle epiche battaglie.
.
Gli antichi Dei,spettatori
ed interpreti. .
Scagliar saette e tuoni
dell'irritato Giove..
.
smuovere acque impetuose
dal suscettibile Nettuno.
.
Ade richiamare dei caduti
a se le anime.
.
Forse gli Dei erano anche loro guerrieri di un Dio allora sconosciuto.
. Con un cielo simile..posso dar vita
agli antichi miti...agli antichi Eroi...
sognare...
Ciro Seccia
Poesia pubblicata il 19 novembre 2014
20 Giugno
Afferro la mia anima
Applausi a scena aperta,
si recita a soggetto,
dei sensi si apre il sipario
come pagine di sensuale diario,
e maledico quel giorno
che ha incrociato i passi tuoi
nel segno del destino,
provai quell'emozione
che dei sogni è la nazione,
rimpiangerti fa male
e la voglia sale,
nell'incedere serale
ti avvicini a me
con fare un po' regale.
Ancora pretendi il mio profumo,
respiro la passione
mentre il cuore consumo,
anche se ormai non mi appartiene
non voglio che mi disprezzi
afferro la mia anima perchè non si spezzi.
Gerardina Rainone
Poesia pubblicata il 14 dicembre 2015
18 Giugno
Il volto dell'anima
Oscillo come un albero al vento
tu mia linfa vitale pervadi il mio corpo.
Trascende in me l'anima tua ....
Infiniti istanti magici riappaiono nella mente.
Non sei più un ricordo
Ora sei un cuore che pulsa, la ragione della mia esistenza.
Torno a scrivere nei silenzi del mio cuore,
solo così il mio Sogno è salvo e tu ritorni in me.
Rossella Patti
Poesia pubblicata l'8 novembre 2015
15 Giugno
Roero
Roero
radioso
tassellato di vigneti
rigogliose
radici
d'arneis
e
succhi
d'asprigne
amarene di Sant'Anna
di qua
di quella siepe
di rose rosse
si dilata
la serenità
d'amicizie
collaudate
Mario
Menin
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2015
13 Giugno
Occhi
Occhi ,prime lanterne del nostro vagito al mondo
Dal verde ,al nero,celesti or tagliati ,or lisci
Ma pur sempre occhi!
Occhi gonfi d’amor ,se la dolce punta di cupido
Stimola il cor e par che un coro d’angeli
Canti all’uninsono,oppur opachi ,se il dolor prende il petto
e corrucciarsi gia il volto al pianto.
Occhi furtivi ,che non han coraggio,o per timor di
Guardar l amante ,si fan rosse le guance
E guardan or qua orsa in un gioco di sguadi.
Quelli ingenui d’ un fanciullo,che ancora non conosce
Quanto e’ amaro e velenoso il mondo.
Tanto vorrei che l ‘umanita’ mai fosse adulta
Ma sempre candida con la purezza d’un tempo.
Occhi severi d’un padre ,che ravvede il figlio
Se questo per marachella o malcostume si perde.
Ed io quante volte vidi mio padre accigliarsi
Per cattivo verbo o malfatto!
Occhi che bacchettano lo scolaro quando del saper
Si fa beffe .
Ma non ponete odio ,saran doni per la vita ,
memore son delle dure giornate in compagnia
delle piombee carte.
Occhi pieni di rancor ,quelli del popol di Francia
Che non ebbe pieta’ ,quando il misero Capeto
Saliva al suo capestro ,tra grida e gioia la testa finiva nel cesto!
Occhi fissi al ciel a scrutar le stelle eterne luminose e belle
Il Nazareno lavo’ il mondo con le sue lacrime dal peccato
Per non far cader ogni anima nel lungo baratro ,quando
Si chiusero tra sputi e scherno ebbe pieta’del suo creato.
Mirate in san pietro la pieta’ vaticana sembrava che
Avesse vita la pena d’una madre a mirar ai suoi
Pie il figliol nell ‘ultimo strazio .
Occhi di innocenti che han visto piover fuoco ,
scorrer sangue nei loro torrenti,spose pianger per mariti
lurida piaga il tuo nome è guerra!
Le iridi pien di coraggio del milite
Brillavan come due fiammelle ,
la morte avea in sprezzo ,per amor di patria
volentieri affido l’ alma al ferro
tra affanni e rimpianti ,cadde al suol
tra i bei vermigli fior.
Dolcissimi lumi che avete visto tramonti
Che infiammavan l’orizzonte
E la sera trapunta di stelle,
io vidi i conosciuti luoghi
nei caldi meriggi d’estate al vespro
il rosseggiar del sole dilagava in ogni dove
faceva specchio tra cielo e mare,
mentre s’appressava la notte scivolando
dal muto monte.
Cerchero’ per sempre il tuo sguardo
O madre ,che ho amato dal primo di’,che
Mi cullasti ,per me è sicuro appiglio
Ai mali della vita ,sicura traccia sulla retta via.
Ed andro’ oltre le soglie del tempo ,per guardarli
In eterno tanto comprensivi e cari.
Temo di perdermi nell ‘oblio se tu non mi
Rischiari il cammino con le tue gemme.
Ho cantato occhi che han diversa natura,
or mi quieto dal mio sondar ,
mi volgo al fin al Dio benigno
occhio del mondo
abbi per me cura,guardero’ un di’
il tuo volto immerso in un fiume di luce
Corrado Cioci
Poesia pubblicata il 14 giugno 2015
12 Giugno
L'altalena e la stella
Il parco è un'altalena,
ma al bimbo spinto dal babbo
sembra il parco più grande
del mondo.
La stanza è senza finestre,
ma sul sonno degli amanti
si spande un tremolio
di stelle.
Perfino nei giorni più bui
l'amico ti strappa un sorriso.
Cercare altrove non serve,
è un attimo la felicità.
Giovanna Cardella
Poesia pubblicata il 8 marzo 2015
10 Giugno
El primo baso
El giorno che t'ò dato el primo baso
drio el sentér darente la contrada
gh'era 'n silensio che savea de fraga
n'arieta fresca che ne caressava,
Nel verde de i to oci se perdeva
i fiori, l'erba, sgol de rondenele
na nugoleta en cel che la zugava
scondéndose tra i pigni e le so dase.
El sol sul Monte Baldo slusegava
sora le greste perse ne l'asuro
ne l'Adese che core e drento el Lago.
E desso che scomensia a vègner sera
sento la testa che me gira ancora
pensando a quel s-ciantin de primavera.
Da Le stéle da l'Orsa, La me val
Bruno Castelletti
Il primo bacio
Il giorno che ti ho dato il primo bacio
lungo il sentiero vicino alla contrada
c'era un silenzio che sapeva di fragola
un'arietta fresca che ci accarezzava.
Nel verde dei tuoi occhi si perdevano
i fiori, l'erba, volo di rondinelle
una nuvoletta in cielo che giocava
nascondendosi tra i pini e i suoi rami.
Il sole sul Monte Baldo luccicava
sopra le creste perdute nell'azzurro
nell'Adige che corre e dentro il Lago.
E adesso che comincia a venir sera
sento la testa che mi gira ancora
pensando a quel pezzettino di primavera.
Da Le stéle da l'Orsa, La me val
Bruno Castelletti
Poesia pubblicata il 19 luglio 2015
8 Giugno
Gli amanti
"Sospesi ad un filo gli amanti
sospirano lacrime
e sangue
nuvole che passano
ristorano sguardi stanchi
labbra tenere
mani leggere e calde"
Daniela Viarigi
Poesia pubblicata il 12 marzo 2014
6 Giugno
La passione di cappuccetto rosso.
L'ho voluto io quest'incubo,
cercandoti tra i fitti tralci di un bosco,
intrecciati e umidi di bruma
nel tetro della notte.
Li ho voluti io quei graffi sulla pelle,
con spine di cupe rose
e foglie putride e ingiallite,
sotto la vecchia faccia della signora in cielo,
che spiava gelosa ogni respiro.
Ho corso a lungo,
seguendo il tuo ululato,
Forte da graffiar l'udito…
Ho voluto togliermi di dosso
la seta di un rosso mantello,
sporcar di rossetto la tua bocca,
lambire cosi l inferno,
farmi posseder dal vento
che bruciava dentro te.
Ho cercato e voluto
i tuoi palmi forti su di me,
Il tuo sapore d odio e rabbia,
ho voluto sdraiarmi su pozze di fango,
contaminare il mio corpo con il tuo
ho voluto amarti in nemesi di gioia,
in quella notte di smania e trasgressione,
tra le creature che popolano gli incubi,
con te che corrodi il mio cuore
e ti nutri del mio dolore.
Angela Mori
Poesia pubblicata il 21 febbraio 2014
4 Giugno
Piano piano.
Finalmente intorno c' è luce;
il giorno è colmo d' azzurro
di cielo, di mare, dei tuoi occhi.
Mi scuote un intimo fremito,
ma lascio vibrare il silenzio
e alla pelle sussurrare parole.
Seguo il profilo delle tue dita,
e sul palmo appena dischiuso
le linee plasmate dagli anni.
Quanta vita è svanita nel tempo;
tra i ricordi di ingenue emozioni
trovo ancora la stessa dolcezza,
nel rubare qualche timido bacio
e venire pian piano al tuo fianco
per tenerti in penombra la mano.
Dario Menicucci
Poesia pubblicata il 25 ottobre 2014
2 Giugno
Abbraccio.
Così la dolcezza mi riempie
anima, cuore, corpo,
fino alla più piccola cellula.
Non esiste
più nulla intorno,
solo il nostro abbraccio.
E noi, sospesi nell'aria,
sorretti dall'emozione,
tra gli angeli
pieni d'amore.
Solo ti sussurro
Il mio bene,
a te che ti abbandoni
in un attimo infinito.
E mi parli teneramente.
La tua delicatezza
e la tua luce
mi attraversano
per un momento,
per sempre.
E in quel momento
siamo divini.
Piera Grosso
Poesia pubblicata il 4 aprile 2014
31 Maggio
Il curriculum ... ed una ricetta
Fogli senz'anima
si agitano scomposti
sulla scrivania
in attesa
del processo
del verdetto
dell'archiviazione.
La disperazione
imprigionata
in poche righe
batte la pista
alla rassegnazione
del non letto
del non considerato
del non chiamato.
Date, numeri, nomi
esperienze dolci e amare
inseguono implacabili
e monotone
occhi distratti
indaffarati
insensibili.
Forse basterebbe riscrivere
il pregresso
con simpatia e a colori
non negando
per futuro un sogno
e a condimento
un pizzico d'amore!
Stefano Cosulich
Poesia pubblicata il 14 settembre 2014
30 Maggio
Padre Celeste
Padre Celeste che dovunque regni,
glorificato il Dolce Nome sia;
l'amore per il prossimo c'insegni,
Luce di verità, sicura via.
A compimento porta i nostri impegni
se del Vangelo seguono la scia:
così potremo un dì essere degni
di tanto sospirata compagnia.
Padre, perdona se le debolezza
lontani dalla meta ci conduce
che schiudere dovrà le sante porte.
La Tua presenza diverrà certezza
ed in letizia sempre si traduce
fino alla corporal sorella Morte.
Domenico Caruso
Poesia pubblicata il 2 febbraio 2014
29 Maggio
Tanto basta
Mi parli di complementarietà e destino
di due metà della stessa mela
di cuori che battono all’unisono…
tutto molto commovente, tesoro mio,
ma distante dal vero,
siamo l’incontro casuale di due imperfezioni:
il quando – avrei voluto incontrarti prima,
il dove – può anche star bene,
il cosa – le affinità che ci attirano,
il perché – le nostre differenze più o meno sottili,
somma e moltiplicazione di difetti,
incrocio esatto/errato di qualità presunte o potenziali,
ma figurati: non sappiamo neanche
quel che vorremmo da noi stessi!
Guarda: ci piacciamo e ci critichiamo,
ci attiriamo e ci allontaniamo avviluppati dall’elastico
del nostro dilettevole meraviglioso amore.
E’ tanto e tanto ci basta.
Alessandro Caparesi
Poesia pubblicata il 24 agosto 2014
28 Maggio
La donna dagli occhiali scuri
Una ciocca di capelli mossa dal vento,
un occhiale dalla scura montatura
nasconde un volto che fà finta di non avere paura.
Il domani fa paura a tutti
anche ad una donna piena di coraggio,
anche ad una donna che ha cancellato il suo destino
di figura perfetta al fianco di un maritino.
Hai domato il tuo carattere per anni,
hai soffocato il tuo grido
fra le lenzuola di mille colori
solo per fare felice i tuoi genitori,
Mà il tuo carattere ha una forma naturale
come il respirare
non lo puoi fermare...
E poi un giorno ritorni ad amare,
d'un tratto la paura scompare,
della passione ritrovi l'ardore
d'un fuoco che era bruciato
dalla noia dei giorni che trascorrevano lenti,
con un uomo che non si accorgeva
dei tuoi sorrisi sempre più spenti.
Busatta Fausto
Poesia pubblicata il 29 aprile 2014
27 Maggio
Dove sei?
Dove sei, raggio d'argento ?
Sono andato fino alle pianure salate
dove un oracolo risponde con piume di nero corvo
gettate sul bianco sale e non ho avuto risposta.
Ho interrogato inutilmente gli aironi
alla sorgente dei fiumi.
Ti ho cercato nelle grotte dell'alabastro rilucente.
Ho guardato fra i melograni della valle della luna
perché so che ti piace sognare, fantasticare.
Dove sei, ruscello di luce?
Ho chiesto alla colomba di volare per cercarti.
E' tornata con uno zaffiro per lenire la mia delusione.
Ho mandato in giro una tortora.
Aveva nel becco uno smeraldo per addolcire la mia amarezza.
Ho riposto le mie speranze su un usignolo.
Non mi ha portato altro che una rosa e un giglio
che non hanno alleviato la mia tristezza.
Allora ho guardato tra le panchine dove gli amanti
mettono la propria vita ognuno nelle mani dell'altro.
Ho rincorso i pittori che cercano la bellezza
per sapere se qualcuno ti aveva visto e dipinto.
Non ti ho trovato, acqua di luna.
Adesso non mi rimane che aspettare l'alba.
Salirò sui primi raggi del mattino e seguirò le fantasie
che corrono a rifugiarsi sotto l'orizzonte.
Non sarà facile, ma lì sono sicuro che ti troverò
nei tuoi sogni, nei tuoi pensieri, nei tuoi desideri.
Sergio Basciu
Poesia pubblicata il 27 giugno 2014
26 Maggio
Che splendore
A te che leggi
rammento..
quel Sentiero ..Antico..
che Ricordo..
sacro custode..
ri-vela... se interrogato..
da un pozzo segreto..
fido guardiano..
di un`Acqua d`incontaminata bellezza
protetta... che pura..
e` Luce.. di sogni immortali
e che e`..anche Magia..
che trasforma...uomini... in cigni...
e cigni... in diamanti,
che dona parole agli occhi
e di musica riempie le forme.
Questo` e il sentiero dei saggi
da sempre cantato..
quando il cielo s` illumina
per Sussurro Divino..
quando gli Occhi del Cuore
raggiungono.. giù`..
inabissandosi.. su`..
altezze che più su`
..non si può.
E basta solo fermarsi..
ascoltando il Respiro..
che fidata ..guida..
t`accompagna..
perché` figlio diletto..
soffio.. fratello..
caro.. al Destino.
Ma ecco ..
un lago di Pace
presentarsi.. cortese...
e facendo un inchino...
t`invita a procedere
attraverso ..uno Splendore Divino…
che ti permette d` immergerti…si..
nel suo caldo ..profumo...
un gradito mattino..
che rivela.. a te..
pronto e commosso
i Misteri.. che tanto il tuo Cuore
cercava e cercava..
perche`di tanta Grazia assetato
poiche.. ahimè ..lo cercava
dove non c`era... lo spazio..
per custodire un immenso Infinito,
leggero e profondo
…e cosi vasto...
come la Gioia..
che cerca oceani
…D`Anima..
dallo spazio infinito..
o come.. Felicita`..
che sempre e`
pronta a riempire
con calici di Casta Innocenza...
il Cuore di Divino Bambino...
quel Tesoro …
che.. gioca... sicuro...
poiché` ..mamma e papa`
gli sono vicino.
Uriel/Tullio Barrecchia
Poesia pubblicata il 16 febbraio 2014
25 Maggio
Mattutino
I monti incappucciati,
le valli silenziose e innevate…
quel chiarore diffuso
piano, piano… Cos’è questo..?
Ecco, io vedo…
oh, dolcissima meraviglia..!
Quel cielo perlato
pian piano si va schiarendo,
là… là in fondo… ecco, all’orizzonte,
quel pallore rosato
si va estendendo…
tutto, tutto, si va illuminando!
Il giorno viene…
dapprima quasi furtivo.
Certo sa che verrà
a turbare i dormienti,
la bruma del sonno
così magica di sogni…
e le valli silenziose…
gli oscuri boschi incantati…
Ecco, la luce viene, viene
e… per magìa…
oh, le trine… i ricami,
i fantasiosi merletti da quei rami!
E quei vaghi, trasparenti diamanti…
Tutto, tutto alla fine è illuminato,
sommerso, baciato…
nel radioso fulgore del sole…
ardito, vittorioso alfine!
Ma come..? Non avevo visto quella piccola casa,
là… vicino allo stagno gelato!
Le imposte son chiuse…
Ma certamente per poco:
vedo, infatti, del fumo salir dal camino!
Ecco, la porta si apre…
Com’è graziosa e piccina
quella figura di donna
ch’io vedo da lontano…
Mi sembra infreddolita!
Stringe uno scialle sotto il mento…
Ma, ecco, intuisco
il lampeggiar del suo gaio sorriso,
la luce radiosa del suo sguardo pulito,
l’ardore in quel viso ammirato,
proteso a ciò che sarà…
fiducioso e sereno
in questo che sembra
la promessa di un nuovo mondo…
l’inizio della vita!
Aurora Ageno
Poesia pubblicata il 13 febbraio 2013
22 Maggio
Pinocchio
Un grillo parlante
caduto dal muro
sul letto di un amante
vedendo l’oggetto
pronto per l’uso
stupito esclamò:
“ Salve Pinocchio!...”
Franco Buniotto
Poesia pubblicata il 20 dicembre 2013
20 Maggio
Verranno gli amici
Verranno gli amici
stasera
che è fresco
davanti
al buon vino a cantare.
Verranno gli amici
di notte
che l'umido sale
e accende la stufa
di ghisa annerita
Verranno davvero
domani
al primo bagliore di vita
faranno
casino sull'uscio
ad entrare.
Ed io dal mio sonno
di fuori
nel sogno rinchiuso
li lascerò urlare.
Marco Barberis
Poesia pubblicata il 15 ottobre 2013
17 Maggio
Ti Porterò nel cuore dolce nonna
Dolce nonna mia il mio cuore piange perché sei volata via e mi sento
più solo senza la tua compagnia.
Te ne sei andata in un momento e la tua voce più non sento,
ho un grande vuoto dentro di me da quando tu sei più con me.
Adesso mi chiedo dove tu sia ho il mio cuore a pezzi di malinconia.
Dentro il mio animo avrei voluto che tu fossi rimasta ancora un poco accanto
a me.
Mi manchi tanto nonna mia perché eri una parte di me e la vita non più la
stessa di te.
Cara nonna Ines mi mancherai e spero da cielo tu mi guiderai,
la tua mancanza è stata come un proiettile giunto nel mio cuore perché come
nonna eri la migliore.
Forse un giorno ci rivedremo e allora insieme per sempre resteremo
Grazie nonna per il bene che mi hai dato e sono felice di averti incontrato.
Samuele Cognolato
Poesia pubblicata il 5 maggio 2013
15 Maggio
Verdi argini
Verdi argini della "fossa" a Casteldebole
con pennello, i fiori colorati a primavera.
Un fiore mi donasti rendendomi importante.
Ora non so quanti anni avevi, ricordo solo
un sorriso da bambina o forse ragazzina
mi porgesti un ciclamino, non ti rividi più.
Ricordo tua madre in chiesa
tra le mani una candela.
Poi, più nulla.
Quindici anni sono passati, forse sedici.
Ho rivisto i tuoi occhi e il tuo sorriso
mi hanno detto che portano il tuo nome.
Poi, più nulla.
Un giorno, nel sotto passo di Bologna
Incontrai quegli occhi nel tuo sorriso
non ci presentò nessuno
mi disse ciao e sparì tra la mia gente.
Poi, più nulla.
Insiste ancora un sereno sentimento e
penso a quella bimba dagli occhi chiari
che felice si aggrappava alla sua vita.
Non lo sapevo allora, ma felice lo ero anch'io.
Giampietro Calotti Corvi
Poesia pubblicata il 23 gennaio 2013
13 Maggio
.Ti vedo e ti sogno,ti vedo e sento che sei
speciale.
Amico mio,
ho sognato noi due,
noi due che eravamo insieme,
insieme come un cuore che diventa uno
.io e te per sempre ..
Non faccio altro che pensarti,
ti penso e ti sogno ,
ormai ho perso la testa per te..
Ti vedo e sento che sei speciale,
sei una persona importante, ed io
mi rispecchio in te,
noi due siamo uguali
direi al mondo intero che ad una persona speciale come te,
che non smetter. mai di volerti bene
e sarò libera di amarti per il resto della mia vita,
e nessuno potrà mai farmi cambiare idea su quello che provo per te..
I love you amico mio ..
Sei la mia anima gemella,
in tutto e per tutto.
Ti voglio un mondo di bene,
un bene infinito.
Amico mio
.io e te per sempre .
I love you amico mio.
Viviana Addolorata Calabrese
Poesia pubblicata il 13 ottobre 2013
11 Maggio
Il tempo
Gli anni ci inseguono,
grigiorosea nube
che a poco a poco
ci offusca nel suo alone.
Noi come due rondini,
nel cielo limpido, ci liberiamo
nell 'aria pura e leggera.
Nessuno può chiudere in una gabbia
il nostro amore,
neanche i segni del tempo
che passa indifferente.
E' come una fonte
che si rigenera dall 'acqua di una cascata,
in perenne movimento.
E' come il vento che porta via le impurità
E lascia solo la tranquillità e l'innocenza.
Marzo 1995
Da Emozioni…in versi
Marilena Ferraro
Poesia pubblicata il 1° settembre 2013
9 Maggio
Aurora
L’aurora mormora fresche melodie,
con mille zufoli di uccelli,
negli occhi chiari splendono poesie:
dipinge l’alba con cera e pastelli;
indossa un bianco manto di seta
e un velo di rugiada tra i capelli,
con labbra di porpora, sorride lieta,
sul seno danza un prezioso monile;
sussurra strofe in lingua segreta,
- La voce è magica, gentile -…
Poi vola in alto, nel sole dorato,
e sosta sulla guglia del campanile,
per contemplare - gioiosa - il suo operato,
spargendo ovunque aromi di festa:
dona al ruscello uno sguardo incantato…
Le margherite sollevano la testa,
un’ape si posa su una rosa,
un gallo canta ondeggiando la cresta,
l’aurora si tuffa in acqua, dolce e radiosa.
Antonella Iacoponi
Poesia pubblicata il 31 ottobre 2013
6 Maggio
Dentro il segno della svastica.
Immagina un uomo perfetto
sotto ogni aspetto.
Un uomo che non può sbagliare
che non sa chiedere scusa
solo e per il semplice motivo
che nel suo pensiero non sbaglierebbe mai.
Immagina un uomo perfetto
orgoglioso, rigido e passivo
che non sa emozionarsi
che non può emozionarsi
perché per lui l'emozione
sarebbe solo un fragile inutile errore.
Un uomo perfetto sotto ogni aspetto
non può sbagliare
non sa sbagliare ..
Sì un uomo perfetto
con un solo pensiero fisso
ed un unico credo
che non sa di avere
che non può avere
perché per lui
la perfezione è solo razionale ..
Un uomo perfetto
senza fede né speranza,
senza principi ..
Ma solo con ideali.
Il potere è la sua ambizione
ed il controllo globale è
la sua ossessione ..
Un uomo perfetto che non può sbagliare
che non sa chiedere scusa
che non può emozionarsi
perché il pensiero, le parole
le emozioni sarebbero solo banali sensazioni ..
Inutili, se si vuole il controllo totale
per arrivare là alla perfezione globale.
Immagina un uomo perfetto
che considera gli altri esseri umani
scarti, avanzi inferiori della natura
da eliminare per avere la perfezione globale.
Immagina… Immagina un uomo
che voglia la perfezione globale
che elimini l'uomo non perfetto
considerandolo un difetto.
Immagina … Immagina ..
La distruzione globale
per colpa di un essere solo
ossessionato dalla perfezione.
Immagina … Non è difficile ..
Perché è già successo più di due volte.
Immagina e pensa ..
Se solo quel essere avesse capito prima
d'essere solo un uomo…
Sì d'essere solo un uomo
diverso anche lui come me.
"Dedicata a tutti i perfezionisti del mondo!
Chiedetevi oggi cosa siete, prima che domani giudicherete un essere umano!"
Emanuele Locatelli
Poesia pubblicata il 21 ottobre 2013
4 Maggio
La conversione dell'uomo all'amore
1. Spirito e Parola
Essenza e verità riempion ragione
da barlume di luce nasce completa comprensione
esco da mondo tetro
dimenticando ciò che lascio retro
ma potrei restar mozzo di parole
a raccontar quel che nel cuore duole
una realtà caduca imprigiona tutti quanti
come ragnatela o prigione da cui non scampi
non sai se a destra o se a sinistra
una fuga possa render eterna la vista
eppure qualcosa in me è successo
un'esperienza che mi avvolge sempre più spesso
Di parole or sì, sono strapieno
e vorrei riempirne il mondo intero
Perché so dove porta non aver senso
e vorrei frenarne a tutti l'accesso
Verso il Paradiso ti vorrei portare
uscire insieme da questa gabbia mortale
Se tu ti fidi ti sentirai rinnovare
perché la vera Parola è linfa vitale
io ho camminato, e con te cammino
verso una strada che ti farà giulivo
non che il mondo abbia tutto torto
ma senza Verità esso è morto
Ora ti accendo nuovi lumi
che ti aiuteranno a muoverti tra tutti questi fumi
Orsù, non costruire sulla sabbia del pensiero umano,
su ali dorate ora noi voleremo
lascia da parte tutto ciò che è insano
la Verità che vivifica noi troveremo
2. Luce agli occhi miei
Entra negli occhi miei o Luce,
che tutto vuoi render chiaro alla ragione
Solo con la conoscenza avrò la pace
che mi renderà dalle bestie superiore
Esser villano non accetto
esser mortale senza di eternità il seme
vorrei viver con sangue eletto
saper vincere il mondo che da ogni parte mi preme
vengo tirato fuori da me stesso
da chi di immondizia ha pieno il petto
nel mio cuor sento sempre più spesso
che di immortalità voglio pieno l'intelletto
o goccia della di Dio onnipotenza
che nel cranio operi senza mai fermarti
portami alla perfetta onniscienza
che il piccol uomo non sa domandarti
Vengo a te o Spirito Divino,
poichè la mia fiducia è senza paura
e come il calice si riempie di buon vino
la sapienza tua renda la mia vita fiera
Con Te dall'alto allora guarderò
contemplando con santo giudizio da giusto
e secondo Cristo tutto riporterò
perché solo in Lui vi è gloria e vanto
Oscar Lepore
Poesia pubblicata il 28 aprile 2013
2 Maggio
Cosa dici amore amore
quanto mare ci separa
quanto spazio intorno a noi
siamo rondini disperse
nessuna tregua, nessuna paura
nessuno mai ci separerà
certe sere prego anch'io
e non so perchè lo faccio
ma stanotte amore amore
c'è burrasca dentro al cuore
nessuna tregua, nessuna paura
nessuno mai ci separerà
Quanto vento e quanta pioggia
il mio corpo non resiste
vado via da questo mare
anche l'anima è franata
nessuna tregua, nessuna paura
nessuno mai ci separerà
Tra la speranza e la nostalgia
ora basta, vado via
non è tempo d'aspettare
porto via le mie ferite
nessuna tregua, nessuna paura
nessuno mai ci separerà
lascio a te quel che si dice
e se c'è un dio che ci guarda
lui si che capirà
amore amore amore mio grandissimo
nessuna tregua, nessuna paura
nessuno mai ci separerà
Gaspare Montaperto
Poesia pubblicata il 29 agosto 2013
30 Aprile
Dove vai Francesco?
Dove vai, Francesco? Ora la strada
è furiosa di macchine e carri:
se vai a piedi facilmente sgarri
e ti buttano sotto. Non ti bada
più nessuno. La povertà? Dirada
il pensiero, Francesco, sui tamarri
che ti offesero a morte! non ti sbarri
più la strada nessuno. Se accada
che qualcuno ti celebri a immortale
canto nel paradiso, tu alla Averna
moristi crocifisso come il tale
di luce inviolabile superna
ucciso in modo infame. Quasi uguale
a lui tu vivi d'una gloria eterna.
Marlon Dani
Poesia pubblicata il 20 marzo 2013
28 Aprile
Vorrei
“ Vorrei per un solo istante sorridere al mondo,
ma il mondo ha perso il suo sorriso per l’oblìo che
esiste fra gli uomini…
Vorrei per un solo istante amare il mondo,
ma il mondo non ama più per l’ipocrisia
degli uomini…
Vorrei per un solo istante parlare al mondo,
con pace,serenità,ma il mondo non ascolta più
accecato dal possesso del proprio io,dall’orgoglio
degli uomini…
Vorrei che il mondo avesse i colori dell’arcobaleno,
che possa ravvivare la luce della speranza negli animi,
ma gli uomini hanno distrutto i colori dipingendo il mondo
con un unico colore,quello dell’amarezza e della guerra…
Vorrei che in ogni cuore ci fosse spazio per un pò di umiltà,
ma nel mondo non c’è più spazio per la libertà e,se gli uomini
potessero ascoltare e gridare l’inno dell’amore,ah!...quanto
sarebbe bello il mondo…
Il mondo e stanco,stupefatto stà a guardare mentre si perde
fra le angosce agitato in un mare che sprofonda e,vorrei per
un solo istante fermare l’inerzia del tempo per guardare nello
specchio della vita per capire,per cercare,per credere,per amare…
O mondo, in questa oasi di strazio infinito mi rifugio tra le tue braccia
per nascondermi dal male degli uomini,ove cerco la bontà del proprio
essere,pensando che domani vorrei poter tornare a sorridere e splendere
nell’incanto del sole…”
Lucia Nicolardi
Poesia pubblicata il 19 novembre 2013
25 Aprile
Negano la quiete le mie parole
Se non sono diventata un grido
l’ultima goccia sul fondo di un bicchiere infranto
se non sono diventata una chimera
un singhiozzo legato allo strascico di una cometa
lo devo ad una ragione soltanto.
Tutto cedeva al dolore. Tutto.
I giunchi si piegavano sottili sotto la sferza del vento.
A capo chino solcavano la terra. Accoglievano
i fiori delle mie trasformazioni.
Negano la quiete le mie parole,non vedi?
Sono rami che battono sovente le pozzanghere.
Per risvegliare la vita. Per uccidere la morte.
Maria Russo
Poesia pubblicata il 23 marzo 2013
23 Aprile
Tu
Braccia aperte in un volo,
le mie mani nelle tue,
la mia faccia sulla tua.
Ci mettiamo in silenzio,
ascoltiamo il cuore.
Il mio s'accorda con il tuo.
Mi vieni più vicino,
casco nei tuoi occhi
pieni e puliti.
Guardarti
e diventare
il tuo sguardo,
il tuo cuore.
Lorenzo Ricciardelli
Poesia pubblicata il 19 gennaio 2013
21 Aprile
Risveglio
Risveglio :
L' Essere Compiacenti Rispetto
A Ciò che dobbiamo Eseguire.
Eseguire :
Verbo Assolutamente Limitativo.
Giustificabile per Molti.
Discutibile per Pochi.
Vivere la Costrizione Quotidiana :
Estrema Scelta non facile da realizzare.
Risveglio :
L' Altrui dì.
Barbara Riboni
Poesia pubblicata il 15 aprile 2013
19 Aprile
Fantasmi?
Che notte! - il vento batte forte,
Nell'anima il fuoco arde dolce,
Non posso dormire, la mia chiamata
Combatte di nascosto con il tuo pensiero.
Che notte! - vengono e partono chimere,
Mi sento stordito, mi agito,
E le voci scendendo da stelle
Mi battono alla porta in ritmo sfrenato.
Che notte! - il mugghio di valle
Riunisce nuvole grige,
Il tuo sguardo mi sbarra la strada
Come il raggio freddo di deserti.
Che notte! - spaventoso sito!
Voglio girare, sono fisso,
Il velo del mio dolore imita
Il grido d'un Io sempre ferito.
Che notte! - e la povera alba ritarda,
Sonno mi copri di nuovo,
Con te combatto senza speranza,
I raggi freddi non hanno eco.
179 bis, quai de Valmy
75010 - Parigi
Marius Radulescu
Poesia pubblicata il 15 febbraio 2013
17 Aprile
El bosque de las pavuras III
Descubrir que el insecticida seduce
Como un perfume del siglo XVIII
Oler los sobacos del cuello
En el éxtasis embriagarse del aroma
Q’ mata e ilumina con su vaporizador.
Los asesinos beben mientras éter
En la taberna de la siesta esperando
La hora la tuya la nuestra
Y se cobijarán tras el rostro fiero mal
Ese ke arranca del alma podrida.
Todo suena a descomposición señal
De algo que va más allá d’esto
Un resquicio temporal
Algo que se alimenta de sufrimiento
Una máquina azul forjada en el Gólgota.
Herreros muertos de bronce cuencas vacías
Niños dementes viejos seniles pájaros secos
Un museo de verdad
La muerte aburrida se nutre de flores muertas
El despojo de la sombra que nos lleva.
Y en la Ciudad algún amor muere sin
Decir adiós, cae como durazno podrido
¡el amor!, niño loco!!!
Cava tumbas donde amantes dejan el beso
Muere el beso muere y no hay espígrafe.
Entonces mientras tanto se juega a la
Ruleta rusa, al truco eléctrico de tajos
El cuatro es un beso
Q’ vino de la tumba sin inscripciones
Aumentando el encierro del corazón.
Se sientan las chicas en los boliches
Y se maquillan con telaraña amablemente
A la hora tonight
En el show de la soledad bailamos solos
Nos entretenemos esculpiendo sombras mentales.
Mascotas bomecánicas aguardan en casa
Dulce hogar repleto de sueños escrachados
Contra la pared húmeda
Derramados como manchas de sangre
O sangue ke nos trajo a este eixao de cores.
El Bosque de las Pavuras visitaré triste
Y veré colgada de los árboles hadas
Q’ tristeza ruin
Y en una tumba donde un marques yace
Crece la amapola radiactiva siniestra.
Detrás de cada sueño hay una pesadilla
Una canción del Valle de las Sombras perpetuas
Entre los templos
Los sacrificios flotan como niebla espesa
Q’ una vez fueron abducidos por dioses.
En la tormenta se avizora una próxima desdicha
Una sutil melancolía macabra sopla
Pronto chuvará
No te preocupes kuando os nossos olhos sangren
Serán lágrimas de sincera reconciliación.
Da El agua de las estrellas
Federico Rivero Scarani
Poesia pubblicata il 27 novembre 2013
15 Aprile
Non camminero' per stare sempre nello stesso punto.
Non staro' ad aspettarti..non c'e' fretta.
Arriverai quando sara' il momento.
Le finestre sono aperte ora...ma la casa ancora e' vuota.
Non terro' niente per domani...per domani forse nulla ci sara'..pensa
ora...adesso e' importante.
Non risparmiero' un solo respiro.
Non conservero' nulla per le occasioni speciali.
Non ti chiedero' il tuo tempo...e tempo non potro' regalarti.
Non dormirai su cuscini di spine...ma non pensare di trovare solo le rose.
La porta si apre e si chiude...e quel che resta nel mezzo non conta nulla.
Non troverai fantasmi o eroi.
Ci sara' aria fresca per i tuoi giorni caldi.
Ci sara' un caldo abbraccio per i giorni freddi.
Ci sara' sollievo per i tuoi pianti.
Il cuore sara' uno solo...e se il tuo soffrira' anche il mio sara' uguale.
Quando arriverai.. bussa alla porta...saro' io ad aprirti.
Buonanotte piccola gioia.
Andrea Salerio
Poesia pubblicata il 13 dicembre 2013
13 Aprile
Immemore
Breve
profondo
immenso
fu
"amor per sempre".
Ora
amicizia chiara,
di spazi insoliti
ricca.
Un giorno
ci incontrammo
per la via.
.
Ecce homo
sguardo sfuggente
saluto forzato.
Un
"buon giorno madame"
mi lascia stupita.
Indago e
diviene il silenzio
assoluto.
Un passo veloce
così l'allontana.
E resta il mistero
là dietro
l'ombra
di un angolo
buio.
Ivana Zantedeschi
Poesia pubblicata il 7 marzo 2012
12 Aprile
Cagliari
È la luna tra via Stretta e Bastione
che scopre l'ombra del profilo austero
d'una città che il suo respiro pone
tra le mura di pietra e il pio mistero.
Sul mare il suo sigillo antico appone
e posa all'orizzonte l'occhio fiero
per scoprire la santa vocazione
di madre del profondo e alto pensiero.
Nel vico antico, vena di memoria,
pulsa ancora l'amore col dolore
e s'ode forte il grido della storia,
ma nel granito vive ancora il fiore
del sano orgoglio senza pianto e boria
che l'aspra terra lega ad ogni cuore.
Giorgio Valdes
Poesia pubblicata il 7 novembre 2012
11 Aprile
Il libro
Nel libro della vita,
tra pagine d’amore, scritte con
inchiostro oramai sbiadito,
ogni tanto trovo un fiore.
Mi ricorda che non c’è stato
solo dolore.
Una lacrima scende
lentamente.
La mente vola al passato e,
la tenerezza copre il presente.
Nel libro della vita,
tra pagine d’amore, scritte con
inchiostro ormai sbiadito,
ogni tanto trovo un fiore.
Mi ricorda che il corpo decade
ma la mente cresce,
avida di sapere e di saper donare.
Lotta con il corpo e cerca
stimoli alla vita,
vede nei figli l’immortalità
e nella conoscenza annulla
la noia.
Nel libro della vita,
tra pagine d’amore, scritte con
inchiostro ormai sbiadito,
ogni tanto trovo dei fiori.
Mi ricordano proiezioni di vita e
di felicità future,
gioie immense e durature.
Dei figli
questa è la natura,
piccoli capricci ed ansie di genitore,
poi l’adolescenza ed il primo amore.
qualche volta l’animo è ribelle,
e, gli occhi sono pieni di stelle.
Nel libro della vita,
tra pagine d’amore, scritte con
inchiostro ormai sbiadito,
ogni tanto metto nuovi fiori.
Sono rari e preziosi,
danno spazio alla gioia,
e speranza nel nostro futuro.
Andrea Tarsetti
Poesia pubblicata il 6 febbraio 2012
9 Aprile
Ricercare negl'infiniti spazi
frammenti di riverberi bianchi
un'isola pura
con un astro d'atmosfera azzurra.
E lontano vicino intravedere
vago e incerto
oltre il vetro della realtà
il diagramma imperfetto
dell'onda di probabilità.
Solo essa ha significato
tutto il reale è astratto?
Nelle notti d'orbitale
quando più tetro
del carbone d'avorio nero
diventa dubbio ogni fiume più vero
sprigiona il violino della luna
le note della musica
magica-astrale.
Da In cucurbita d'alambicco,
Riverberi (1987-1991)
Roberto Soldà
Poesia pubblicata il 17 novembre 2012
8 Aprile
Il luogo dei ricordi
Passo dopo passo cammino,
mi incammino per questo sentiero
che porta al luogo dei ricordi.
Un luogo infinito senza confini
dove tutto è ricordo
dove tutto è niente,
come le promesse
che ci siamo fatte.
Ma forse quel luogo
è solo una stanza
che ha bisogno di luce.
Per questo apro la finestra
respiro l'aria fresca che entra.
Mi guardo attorno
e sei ancora li
sul letto come un tempo,
quando i nostri respiri si confondevano
le nostre mani si cercavano.
Chiudo gli occhi e ricordo,
nella mente mille pensieri
uno solo si fa strada,
non ho più tempo per aspettare
Apro la porta della stanza
e mi trovo in fondo al sentiero
che mi ha portato
al luogo dei ricordi.
Ermes Rizzotto
Poesia pubblicata il 20 ottobre 2012
7 Aprile
Desiderio
Dall’altra parte del mare
si leva una vela
che solca il blu striato
da una schiuma evanescente.
Come potrei limitarmi
a guardare
ciò che ora
vedo
con gli occhi dello spirito?
Sei tu, il Cristo,
sul legno della Croce
e navighi rapido
verso di me.
Apri una breccia, ti prego.
Fendi la corazza che indosso.
È una pesante armatura – lo so – del tutto inutile
in questo paradiso in cui
mi fai naufragare.
Debora Stìfani
Poesia pubblicata il 5 giugno 2011
5 Aprile
Amicizia
Eppure correvamo per prati fioriti
tra sogni e lontane speranze.
Ora rimangono solo i ricordi
e ancor più quell'amicizia,
che non può morire.
Dario Santel
Poesia pubblicata il 29 dicembre 2010
4 Aprile
Viso da diva
Asso in mano solo sulla riva
Vedo oceano scosso da nuovo lampo
Gioca piccola solitaria ma attiva
Non annaffiarti più di povertà
Tua solitudine scorre nel tempo
Aspettano viso da diva
La tua anima è già debole
Cadrai nella rete quel giorno se combatti ancora
Vieni in spiaggia si gioca nudi
il fuoco sul nascondiglio basterà per conoscerti
I vizi saranno lontani quel giorno da bambina
Aspetteremo quell'attimo e tornare coscienti
Dopo aver imbevuto del nostro pianto scogli e stuoie
In fine torneremo dalla regnante con cortecce infuocate
Davide Paglionico
Poesia pubblicata l'11 marzo 2012
3 Aprile
Ho un mondo nel cuore
Ho un mondo nel cuore
pressato e nascosto
da Rabbia e Dolore,
ferito e indisposto.
Monta e rimonta,
di collera gonfio,
ma timido sconta
il non essere tronfio.
Affamato di moto
su gambe di legno
affamato d'ignoto
coi sogni disegno
il viaggio da fare
senza più aspettare.
Salvatore Quagnano
Poesia pubblicata il 23 ottobre 2012
1 Aprile
Tramonto
Il sole rosso giace
sul mare colorato
tutto il mondo guarda e tace
la bellezza del creato
poi la notte arriva presto
porta seco un’ombra scura
e’ una cosa che detesto
dopo il tramonto la paura
Orefice Salvatore
Sessa Aurunca, 11.02.2011
Poesia pubblicata il 26 marzo 2012
30 Marzo
Una
sera, in aprile
Uno sconsolato, uniforme grigiore
avanza, sommerge e travolge.
Come un fiume, va, verso un luogo
che non conosce riposo o ragione.
E' rabbia cieca, un'ansia del nulla,
una corsa senza approdo, follia.
Poi ci sono spazi brevi, nascosti,
dove c'è tempo e desiderio di luce.
Candele accese. Calde, piccole luci
divorano i dubbi. Riscaldano i cuori,
lasciano spazio alla speranza, ancora.
Lorella Nardi
15 aprile 2012
Poesia pubblicata il 21 aprile 2012
28 Marzo
Interrotto, ma goduto, lo sguardo
di scimmia. L'occhio di legno
è fisso, e trasuda sale. L'oceano
sprofonda, e affonda in tutto, eretto
nella schiuma. Sono due, due valvole. Stabilire
chi sia il corpo - esclamazioni, fiati
e scoppi di risa - è vano rispondere
Da Dove va il mondo
Marco Milone
Poesia pubblicata il 4 maggio 2012
27 Marzo
È arrivata
28.04.2010
È arrivata la mezzanotte
sento i gatti che fanno a botte
sento te che miagoli ancora
ma perchè son sveglio a quest'ora?
Cosa ho da dire che cosa mi aspetto?
che lei mi chiami o scriva un biglietto.
Come ogni sera attendo invano
meglio dormire qui sul divano.
Il dì comincia sempre assai presto.
la notte scorre profonda e mesta:
ma la mattina sono felice.
Ti fai sentire e tutto dici.
Rosa Giusti De Ruggiero
Poesia pubblicata il 4 febbraio 2012
26 Marzo
Vele
Al mio sguardo come sogno appare,
nelle cerule acque del raggiante mare,
un'infinit… di piccole e grandi vele:
volteggiano simile a candide farfalle.
L'occhio s'illumina e il cuor s'allarga:
sono ragazzi e diversamente dotati
che veleggiano, gioiosi e sicuri,
sulle leggiadre onde dei miei sogni!
L'eloquente bellezza della costa
si fonde con la vita dell'et… gioiosa
e, come arcobaleno tra terra e mare,
lega lo sguardo mio a quelle vele.
Ricompensa grande m'inonda il cuore
nel vedere i frutti della mia speranza:
Š la scuola velica sognata;
Š Madre Natura gratificata;
Š la Terra ai figli riconsegnata.
Scario, 13 settembre 2012
Antonio Gagliardo
Poesia pubblicata il 15 settembre 2012
25 Marzo
Il male del secolo
E' un male che abbrutisce,
un male che annichilisce:
"la solitudine"
Soli, in mezzo a tanta gente
che di te sa poco o quasi niente.
Si ride, si balla,
rimbalza su e giù, la palla,
ma non c'è mai nessuno che l'afferra!
Nessuno che ascolta veramente
l'angoscia che attraversa la tua mente.
Palestre affollate,
ritrovi di aggregazione,
dove ognuno è in cerca di una dimensione.
Immagine sfogata
di una commedia recitata,
che non soddisfa
e non appaga.
Soli, in un labirinto di illusioni,
sempre più agguerriti,
e senza più valori!
Terry Di Vetta
Poesia pubblicata il 24 agosto 2012
22 Marzo
Economia
e vediamo fino a che punto
l'incoerenza della ragione
pende lungo le pareti del delirio
in un gioco di cornici vuote
non esiste il momento della verità
con la conseguenza che
il prezzo del pane aumenta
riduzione della spesa pubblica
e rapido accrescimento della disoccupazione
il malessere è politico:
il bicchiere cade in uno spazio
chiuso da rotoli di filo spinato
bisogna evitare le barbe finte
i dialoghi ridurli all'osso:
niente zucchero niente aromi niente brodo
e così paghi solo certi cliché
ossessionata da interrogativi assillanti
per tutto ciò che non si spiega
questa inquieta generazione
carica la pipa
fumando il problema:
va in cerca di un oggi
fuori dal tempo e dallo spazio
un oggi di ieri e di domani
e
noi chiamiamo alterazione mentale
tutto ciò che supera i limiti del razionale
non c'è dubbio
le braccia cadono sulla bianca tela
d'ora in ora
di giorno in giorno
terribile sentire gli spiriti
ridere a bassa voce
aprite subito sale e pepe
e non abbiate paura:
è la macchina più veloce dei diritti umani
se non la tingete di rosso e nero
Giovanni De Simone
Poesia pubblicata il 28 marzo 2012
21 Marzo
Una musica
Questa musica
mi fa sognare
mi fa pensare
mi fa divagare
in sfere
inumane
lontane
fuori
di ogni
colore
di ogni
pensiero
di ogni
ardore
È bello
È divino
È inesprimibile
questo brivido
armonico
armonioso
arcano
che
ti prende
ti domina
ti sommerge
in infiniti
antri
di grandiosità
di divinità
di immensità.
Giuseppe Colotti
Poesia pubblicata il 20 maggio 2012
19 Marzo
Botticelliana
Mi porti l'estate sognata fanciulla
avvolta in un manto di luce e mistero?
Andiamo pei prati a cercare una culla
nell'erba e nell'oro d'un verde sentiero?
Mi porti i tuoi occhi a narrare racconti
di musiche alate, parvenze lontane
di lente dolcezze racchiuse in tramonti
portati sui tocchi di lente campane?
Sai tu la mia terra? Dal cuore profondo
domani nell'alba darà le viole.
Mi dai la tua luce e rischiari il mio mondo?
Mi porti a morire nel centro del sole?
Santi Cardella
Poesia pubblicata il 22 dicembre 2012
18 Marzo
Non credo
alle tentazioni
non mangio la mia cena
con le briciole.
Posso sfamarmi di stupidità
se dentro c'e' del sale.
Credo al cambiamento
credo al copione
che si interrompe
per improvvisazione dell'attore
protagonista.
Ti aspetto al varco
nell'ombra della luce
creata dalla notte innevata.
Cristiana Calonaci
Poesia pubblicata il 18 aprile 2012
15 Marzo
Sognare te.
Se un giorno
ti dovessi sognare.
Ti sognerei tra
le mie braccia.
E con il cielo
luminoso e pieno
di stelle.
Cosi al mio risveglio
tu sarai al mio fianco.
Alle prime luci dell'alba
mi guarderai e non
ti stancherai.
Del nostro amore
pieno di luce che
illumina la nostra vita.
Adele Boccabella
Poesia pubblicata il 18 novembre 2012
14 Marzo
Tu
Tu sei il mio ossigeno,
Tu sei la mia cura,
Tu sei l'unico punto irremovibile
presente nella mia anima.
Tu,
principessa del mio cuore,
che con il tuo sguardo penetrante
e la tua bellezza infinita,
percorri la mia anima solcando ogni mio pensiero...
Tu, solo Tu...
Gianpaolo Arrabito
Poesia pubblicata il 24 gennaio 2012
13 Marzo
Desert rose , un addio
La barca scivola lenta scuotendo i corpi pesanti,
la donna immobile sulla prua, osserva
il velo lucente del fiume, mentr’io la vedo
nelle vesti leggere che scoprono i piccoli seni.
Il gabbiano che quasi le sfiora i capelli
la rivolge a me, e lei con un muto sorriso
guarda oltre i miei occhi che non rispondono
fissando i legni del fondo.
La sigaretta, rappresa tra le labbra disegna
tracce imperfette come i pensieri confusi.
Nel canneto io spingo la prua, scuotendo i germani
dalla cova tranquilla e lei è lesta a tastare
la terra e balzare felina. La giovinezza l’aiuta
e l’umore che traspare dal corpo mi pare
foriero di un temporale.
Non attende la mano che pure le porgo
ma s’infila tra le canne gelose
nel luogo che anch’io conosco.
Alla radura si ferma e mi attende, posando
Il piede in modo che m’indigna.
Ora vuole parlare, lo so.
Ha preparato la scena, mentre io prolungo
l’attesa cogliendo da terra la bestiola
dalla corazza dura, che lesta nasconde la testa
alla mia mano che pure vezzeggia.
Ecco, mi dico, potessi anch’io nascondere
il capo e sentire il silenzio.
Ma l’attesa è finita, e i suoi occhi indagano
se il mio cuore sa ciò che la sua bocca dirà.
Ma porto il dito alle labbra e la faccio
tacere.
So già tutto le dico con gli occhi
e lei risponde muta
che tutto è finito; del sogno vissuto
si è perso il sorriso, ed ora la storia
ha finito la trama. La vita è davanti
nella sua giovinezza, mentre capisco
che sono un uomo distratto che neppure ha
avvertito che era giunto al traguardo.
22 maggio 2012
italo addari
Poesia pubblicata il 28 ottobre 2012
11 Marzo
Il mio canto di solitudine etnica
Irraggiungibili
le rondini gridano l'angoscia
delle ferite della loro lontana Africa
e sgomente cercano la primavera
nell'aria che s'azzurra
di grigio
Milioni di uomini in cerca di false isole
incontaminate
corrono nei cieli su draghi metallici
che scolorano il firmamento
e guardano dall'alto il mare
e le montagne
credendo di essere i figli di Dio
Altri milioni di uomini arrivano nella nostra terra
in cerca di una primavera che non trovano
con il sogno che i loro figli diventino
liberi come le rondini
e riconquistino i colori struggenti
della loro amata terra
In questo abisso delle coscienze
dove germogliano le sconcezze
delle false identità etniche
voglio sentirmi negro rom e romeno
per difendere la mia profanata identità
di migrante veneto
di italiano antifascista
Andrea Zanuso
Poesia pubblicata l'11 gennaio 2011
10 Marzo
Amor patagonico
Se un giorno tu venissi ad abbracciarmi qui,
saremmo circondati da venti freddi
e da lontane rocce di montagna.
Se un giorno tu venissi ad abbracciarmi qui,
potremmo fare un amore dolce
dove le mani si farebbero mura accoglienti
ed in nostri sessi, braci lente
a riscaldar la notte.
Se un giorno, dopo questo, tu decidessi di rimanere,
similmente a questa vasta pianura
che ora si ripete così uguale da diventar geometria,
il nostro amore diverrebbe immutabile
come un dio.
Simone Zanette
Poesia pubblicata il 4 aprile 2011
9 Marzo
Montalcinello
Curve, curve a non finire,
e finalmente la macchina,
giunta al quadrivio,
si è tuffata nella strada
che porta al paese. L'unica
che non ha sbocco
e che ti lascia proprio nel cuore
di questo gruppo minuscolo
di case di pietra.
Sono tornata.
Ancora una volta sono tornata
a respirare l'aria dell'infanzia,
che solo qui ritrovo.
Ancora una volta me ne andrò,
sola,
per i "chiassi"
a ricercare me stessa
e nei vicoli l'odore del pane.
E' cambiato il paese
come io sono cambiata
e inutilmente cerco.
Ma nei "chiassi" deserti,
posso trovare ancora
le immagini di allora,
posso sentire risate e grida,
rimbalzi di pallone
sul selciato di pietra,
e vedermi
là,
nei giochi dei bimbi,
correre leggera.
(Da "L'obliqua magia del tempo")
Caterina Trombetti
Poesia pubblicata il 9 gennaio 2011
8 Marzo
Pioggia
Piccole, fredde e pungenti,
le parole del cielo
cadon veloci
sulla mia pelle
ormai fradicia.
T'ascolto un po',
perchè sei vita,
contagiosa e implacabile
t'espandi nel corpo
inzuppi i pensieri
ed un sorriso improbabile,
nel volto,specchio del cuore.
E più ti consumi , più ti bramo,
passando per di qua
lascerai un segno,
che alla vista degli uomini
sarà sfortuna.
Ma il mio pensiero
sussurra ,tra un ticchettio
e l'altro,che sono anche io
parte di questo
divino divenire,
bagnato sempre più nel corpo,
pioggia nell'anima,
sono io questo cielo
che dall'alto
scruta e parla al vostro mondo
sono acqua.
Guido Trinci
Poesia pubblicata il 26 aprile 2011
7 Marzo
E ho pianto
Era inverno. La neve accarezzava
corpi incerti / manichini oscillanti
incartati da divise intessute
con l’ortica dei campi secchi.
Era inverno. L’amore si smarriva
tra il filo spinato di recinti
agghiacciati dal terrore
e dal sibilo del vento di tramontana.
D’orrore profumava l’aria,
acida di canti striduli
pregna di grida d’infamia
dissacrante sterminio selvaggio.
Il sole era morto sul lastricato
viscido, inzaccherato da fradici
residui putrefatti, menzogneri
testimoni della vita.
Era Auschwitz. Era lì, stampato
in un vagone vecchio, il dolore
patito da mille e più uomini
profanati da oltraggi disumani,
nella memoria di mille e più
foto in bianco e nero.
Ho provato vergogna e ho pianto…
(il vagone della memoria)
Maria Rosaria Teni
Poesia pubblicata l'11 febbraio 2011
6 Marzo
Il sogno di Tristano
Un giorno di mare / ancora un giorno!
il profumo di scogliere
selvagge di gabbiani / a mezzogiorno
onde frante là…in quella pozza
d’acqua torbida ove il cielo nomade
si riconosce
la freschezza della spuma
monderà occhi che vanno
e pensieri ubriachi di malinconia
Accoccolato in quest’urna di vento
ascolterò il silenzio delle maree
mentre il sogno di mille esistenze
si frantuma in un mattino qualunque…
…. ci vorrebbe una brughiera di vento
per portarmi lontano…
ora che l’estate si scioglie
nel niveo volto della dolcissima Isotta
e il fragore del mio sangue
beffardo destino
si placa nell’ultimo respiro….
Addio Cornovaglia!
Addio terra d’Albione!
ti saluto verde Irlanda
che vedesti sbocciare
il sorriso del mio amore perduto
con Lei
mi sarebbe bastato essere un gabbiano
e vivere
volteggiando sulle deserte scogliere….
Antonio Teni
Poesia pubblicata il 24 febbraio 2011
5 Marzo
Stagioni
Le stagioni: che c'è di più struggente
Del loro inesorabile trapasso?
Così la primavera cede il passo
Al caldo dell'estate nelle lente
Sere di giugno e a settembre già si sente
L'arrivo dell'inverno al contrapasso
Della notte sul giorno, mentre basso
E opaco il sole scivola a ponente.
Poi a dicembre scende al buio il mondo.
Ma nel buio è la luce, nella fine
L'inizio e mai come nel più profondo
Abisso, morte e vita son vicine.
Questo morendo insegna ogni stagione.
Questa, la nostra terrena perfezione.
Nina Solimei
Poesia pubblicata il 3 novembre 2011
3 Marzo
Domanda al vento...
Domanda al vento l'essenza degli oggetti, delle cose
come le ombre che si assottigliano ai muri a mezzogiorno
come le scarpe che conoscono ogni centimetro del loro percorso
domanda al vento il nome delle cime dei monti
che con tutta la sua forza esso attraversa, levigandone le rocce.
Qualcuno pensa che il suo idioma sia incomprensibile
che le sue parole siano semplicemente l'eco di mille pensieri
che si inseguono continuamente sotto il cielo, sotto le stelle;
qualcuno pensa che il vento non abbia invece voce
qualcuno che sia la libertà, l'affrancamento da ogni limite
che non sia la propria nascita e la propria morte
ma tu domanda, domandalo ancora al vento
per dove si vive per dove si muore....
Alessandro Regazzetti
Poesia pubblicata il 30 aprile 2011
2 Marzo
Sera d'agosto
Laguna placida
la sera...
Onde sempre più lievi
a lambire
le rive del dolore
Piano
ogni clamore
cala
con l'ultimo bisbiglio
di uccelli sonnolenti
infine
la calma silenziosa
Nella luce che scema
e abbandona ogni cosa
le acque
ora son quiete
sipario imperturbabile
calato
su ciò che è stato.
Graziella Parisi
Poesia pubblicata il 21 luglio 2011
1 Marzo
Chi ...
Chi siamo,
chi decide,
nonostante i nostri sforzi
tesi verso un fine
che desidereremmo
si realizzasse,
le rotte
della nostra vita
non ci è dato saperlo...
Forse meglio vivere
ogni giorno
come se fosse l'ultimo
per dimenticare
il passato
e risparmiarci
l'angoscia del futuro...
Maria Rosaria Quarta
Poesia pubblicata il 4 marzo 2011
27 Febbraio
Il pianoforte in soffitta
Suono di un pianoforte dimenticato,
suono melodioso e un po’ ritmato.
Accolto dall’aere silenziosa,
come una profumata essenza di rosa.
Sento il battito sui tasti bianchi e neri,
che cancellano d’un attimo tutti i pensieri.
Solo ricordi belli per il presente
e che l’amico che suonava non sia mai assente.
Pistore Filippo
Poesia pubblicata il 2 ottobre 2011
25 Febbraio
"A Nanna Mary ringraziando Dio"
Bella con quel sorriso
e quelle labbra
che baciarle é un sogno.
Bella senza tempo
per nulla scalfita dentro.
Dolce e piacevole compagna
della vita, del giorno, della notte.
Tenera e forte, serenità diffondi.
Infinita fonte di puro amore,
assoluto bene senza risparmio doni.
D' innanzi a te m' inchino, amore mio
e ringrazio Dio d' averti accanto.
Tuo
Massimo (30-06-2007)
Dedicata a mia moglie Annamaria per il suo compleanno.
Massimo Pierozzi
Poesia pubblicata il 21 gennaio 2011
23 Febbraio
Alla mia terra
Son brulle.
Son belle.
D’acqua giammai satolle
son le mie zolle.
Vi nacqui.
Vi crebbi.
Migrai giovin ribelle.
Tornai canuto imbelle.
O belle, brulle zolle,
cui tolsi mia radice,
di questa vita folle
siate epilogo felice.
Antonio Moccia
Poesia pubblicata il 26 ottobre 2011
22 Febbraio
A una mia vecchia fiamma
Quando torno in paese, mi piace
parcheggiare in Via Giovanni Meli
di fronte al tuo balcone
sognando di salire a casa tua,
e mi piace immaginare
di riveder tua madre
davanti alla cucina
intenta a mescolare i ditalini
che saltellano insieme alla verdura.
E tuo padre che ha paura
che tua madre si scotti,
risvoltati i polsini
della camicia bianca,
a lei si avvicina
con le presine in mano,
ché l' orologio del Comune
da un pezzo ha già suonato mezzogiorno
e per le strade intorno
si spande un caldo odore di minestra.
Tu intanto ti affacci alla finestra
che hai sentito il clacson
e vuoi vedere
se ho parcheggiato bene
la nostra Punto Sole.
Deh, se questo è un sogno,
io lo vorrei sognare.
Carmelo Luparello
Poesia pubblicata il 16 marzo 2011
21 Febbraio
Notte
Inghiotti o notte i turbamenti
Le ansie che gemono silenti
Negli anfratti dell’anima dolente
Avvolgi, come fiume i suoi flutti
Dolci immagini sopite,
Silenti creature alate che leggere
muovono battiti
nelle profonde sfere dell’inconscio
Ecco, albeggia, la luce porta
seco le ombre, turbinio di colori,
Ed è già sera
Claudia Leo
Poesia pubblicata il 13 dicembre 2011
19 Febbraio
E' passato il mio tempo
E’ passato il mio tempo.
Non creo più l’incanto,
che accendeva i tuoi occhi
con lampi d’allegria.
Le tue labbra più non si saziano
sul mio affannoso respiro,
e la curva del tuo seno
non si tende, avida di carezze,
verso le mie dita,
ormai fredde e sorde.
Il mio tempo è passato
ed il mio canto
è solo un sussurro,
ma continua a dirti: ti amo.
Fabricio Guerrini
Poesia pubblicata il 25 settembre 2011
18 Febbraio
Marinaio
Uomo rude, ombroso
salpa dal porto verso l'ignoto
naviga l'infinito
con lo stesso orizzonte
spezza frangenti
traccia innumerevoli rotte
da levante a ponente
sfreccia su paesi a lui sconosciuti
incantevoli perle rare, cela quel mare
fra la calma appararente
a lui compagna
ascolta lo scricchiolìo
il legno racconta, il passato glorioso
lamenta i suoi acciacchi
come un vecchio, brama riposo
sotto le stelle
accanto al timone
un boccale, lenisce la solitudine
distanzia le pene
stremato e solitario
fa scalo nel porto a lui 'sì distante
abbraccia una donna
di lingua diversa
ma, senza parlare, per pochi soldi sorride
con nostalgia
sogna un viso a lui familiare
angosciato,trepidante
che attende…
..ogni sera, sul molo dal quale è partito
scruta lontano lo stesso orizzonte
che l'ha inghiottito
dove lui, è svanito
attende, che una prua squarci quell'onda
che a lei, lo riporta..
Giusi Falleroni
Poesia pubblicata il 31 dicembre 2011
17 Febbraio
Ovunque
Ovunque posi lo sguardo,
ovunque mi muova,
nello spazio vuoto e desolato degli ampi corridoi,
sugli oggetti: strumenti di lavoro e di arredo,
ovunque,
in quell’edificio,
mi pervade una sensazione di struggente nostalgia,
malinconia, vuoto;
come in un film, scorre in me la sequenza delle scene,
vivide, reali;
sprazzi di momenti sparsi come pezzi di un puzzle
nell’arco di un tempo senza continuità
che ora assumono,
nella loro essenza frammentata,
la luminosità intensa di un bagliore intermittente,
come diamanti irradiati dal sole e gettati in ordine sparso
su un suolo arido e venato da una ragnatela di crepe.
Roberta Doni
Poesia pubblicata il 20 dicembre 2011
15 Febbraio
Mamma..........
Non conosco belle parole per dirti ciò che sento nel mio cuore quando
dico:"mamma".
Posso dirti che se guardo il cielo sembra di guardare nei tuoi occhi.....
Il calore che mi dai....e' il mio sole
I tuoi baci sono carezze d'amore che non mi bastano mai.
Il tuo amore e' il profumo della mia vita.....
Tu mi hai dato la vita
Tu mi conduci nella vita
Tu sei la vita
Tu.....la mia felicita'.....il mio dono più bello!
Tu mamma.....tu tutto per me.....per sempre!!
Pasquale Di Meo
Poesia pubblicata il 21 maggio 2011
14 Febbraio
Io sono
La donna dai capelli bianchi, la figura della donna saggia
Amata, desiderata, usata, respinta
Alla guida di questa nave che ha perso la sua bussola.
I sogni, la sua forza
Arrugginita come un oggetto buttato nell'oceano.
Trascurata per l’eternità
Schiava di una vita che non mi appartiene
Schiava del tempo, di bellezza, raffinatezza, schiava d’amore…
Nora Demaj
Poesia pubblicata l'8 agosto 2011
13 Febbraio
Figlia del mare
Sono stata e sono tua figlia
inquieta potente distesa
d'azzurra acqua.
Ti ho amato nelle tue onde
sempre mi sono lasciata cullare.
Non stanotte oh mio Mare
sei duro violento
troppo sicuro di te
per questa fragile notte per me!
Lo spirito
sopraffatto dal tuo fragore
invoca sai tu chi
per calmarti e lasciare che
le ossa stanche
tra le tue ormai rilassate braccia
s'assopiscano, finalmente!
Maria Rosa Cugudda
Poesia pubblicata il 15 maggio 2011
11 Febbraio
Ti voglio bene
Quando qualcuno ti dirà:" Ti voglio bene perchè..."
saprai di aver trovato chi apprezza le tue doti.
Ringrazialo
Quando qualcuno ti dirà:" Ti voglio bene anche se.."
saprai di aver trovato chi non bada ai tuoi difetti.
Ringrazialo
Quando qualcuno ti dirà:"Ti voglio bene da quando..."
saprai di aver trovato chi apprezza i tuoi sforzi.
Ringrazialo
Ma quando udrai una voce che dice:"Ti voglio bene." e null'altro
ecco
fermati e siediti felice,
perchè avrai trovato l'Amore Vero.
Annarosa Ceriani
Poesia pubblicata il 30 settembre 2011
10 Febbraio
Il faut etre absolument moderne
Vanno i fiumi di parole
per le strade del mondo;
uomini che vivono d'immagini
con il petto gonfio d'ira
e i giovani trasgressivi
nei fumi e nei colori
di musiche assordanti
il crash, l'estasi, lo sport estremo,
per suggere dal corpo
la forza cieca dell'ormone.
Si vive di perenne
in lotta con la morte,
stremati e sudati
dalla sete di libertà,
perché in superficie si respiri
al ritmo dei videogiochi
e della realtà virtuale.
Ecologia,
si é spenta nel fumo
delle sigarette, ancora si spegne
nella più arida esibizione,
i corpi fasciati di nudità procaci,
il sesso travolto nel mucchio
e mai pago d'amore.
Suonano musiche tetre
sulle spoglie del duemila:
aggrappati al video
nel confronto quotidiano
al ritmo degli scatti telefonici.
Oh vita, pochi orfani noi siamo!
sofferenti del nostro udire estremo,
del ricordare i nostri padri lontani
e l'ansia di libertà vera
che pervadeva le loro anime
non meno delle nostre:
"il faut etre absolument moderne"
rieccheggia l'urlo intenso
del giovane Rimbaud...
O tenerezza eterna
o caldo amore del cucciolo,
staremo qui
divorati dal moloch del danaro,
languendo nel carma, nell'ignota imago:
chi fenderà questa nebbia mortale?
Poesia,
scoppia il cuore
per la tua voce isolata.
Tratta dalla raccolta "Le Due Sorelle" edita da Asefi Editrice, Milano,1996.
Pietro Peter Capra 1995
Poesia pubblicata il 5 agosto 2011
9 Febbraio
Un racconto
Ascolto attento
mentre mi racconti sottovoce
frammenti di ricordi della tua vita,
cercarli e poi
ritrovarli sembra un eternità
trascorre il tempo
Qualche momento ,
molte cose
ricordate con tenerezza.
Alcune scordate,
buttate
per non averle vicino.
Ascoltare l’anima che piange
e fugge un po’ più lontano
da dove siamo adesso.
E' una gran fatica
rimanere vicini a se stessi.
Per un po’
guardarsi negli occhi
e riprendere il racconto
in silenzio,
senza parlare.
L’aria attorno è piena di parole
Mi raccolgo nel mio ascoltare,
proverò a capire.
Stefano Cavallini
Poesia pubblicata il 19 dicembre 2011
8 Febbraio
Un graffio nell'anima
Un graffio profondo nell'anima
l'amor perduto.
Le mani violacee
per quanto stringono il lenzuolo
che ancora sa di noi.
Lacrime riempiono i grandi occhi scuri.
Le narici permeate del tuo odore.
Sparsa ovunque la tua roba
nella stanza ormai buia
che tu non illumini più.
Ora resta
solo un libro
di cui abbiamo scritto
l'ultimo punto.
Federica Cavalera
Poesia pubblicata l' 8 settembre 2011
7 Febbraio
Autoritratto (?)
Di colori l'armonia che nell' arcobaleno
eternamente posa
frango
come un caprone entrando a testa bassa
Dilagano gli ossidi d'intorno come spade
come lame a ferire la ipotetica
muta tavolozza di tinte incorrotte
e bastarde nuances
Livida campitura fluida e veloce riceve la tela
quindi con piccolo pennello le linee
del volto sovrappongo e senza cura
stendo terra d'ombra all'incarnato
Il cromico giallo afferro
e pingo gli occhi che siano da triangolo formati
e la pupilla voglio d'un blu ceruleo
e nero d'avorio il centro suo profondo
Porrò quindi fra lor tre pieghe e le ciglia
di sopra siano invero convergenti
a simulare domande e dubbi su qualsivoglia
pensiero si abbia in nuce di esprimere
Che chiunque sia guardandomi
non creda d'uscirne indenne
e agio avrò di scrutare l'animo suo per toglierne
verginità e violarlo nel profondo
La fronte disegnerò sporgente
minacciosa alquanto e la pelle sia tesa e lasci
trasparire groviglio di vene percorse
da flussi imperiosi di sangue acido
Sian le gote smagrite, scavate come grotte
e poggino su una forte dentatura in costante
simulazione d' afferrare la preda
che si appalesi con parole o significativi sguardi
Sarà la bocca un filo rosso
contratta e cianotica piegata di lato
forzatamente serrata
chiusa a qualunque motto
poggiata sul mento arcigno e prepotente
Il lacerante conflitto sia infine risolto
e la supremazia dei sentimenti
s'imponga sulla falsa euritmia che Natura
distratta m'ha disegnato in volto.
Via questa fronte Olimpica troppo ampia
e disponibile
via questi occhi dolci da frequenti
lacrime inumiditi e tersi
La felice simmetria della bianca dentatura
assidua a mostrarsi per ruffiana
condiscendenza sia solo un ricordo
e le labbra rimangano mute di parole
Firmerò questo autoritratto col mio
vero nome
Satana
Carlo Baldi
Poesia pubblicata il 27 dicembre 2011
6 Febbraio
Passaggi
Spiegami il
senso
di perle sgranate
cadute dal
filo in
frantumi
lontani
Ho visto
ogni
singolo
volto
segnare
distratto
i miei giorni,
-in un lampo-
fuggire da me
Ed ora?
Mi restano
inutili cocci
dispersi
nel tempo…
Fernanda Battagliese
Poesia pubblicata il 1° agosto 2011
5 Febbraio
Tristezza.
Che tristezza, Natale!
Non ci sei più tu, mamma,
non ci sei più tu, Luca;
tra il viavai delle folle
rimangono
delle vostre care immagini
solo vaghe ombre.
Non siamo più fortunati bambini
che si addormentavano
con la speranza
di trovare sotto l' albero
deliziosi e succosi
i mandarini!
Speriamo che stanotte
nostro Signore Gesù
mandi sulla terra
un po' di luce
a rischiarare la malinconia
e la monotonia di un giorno
vuoto e senza i miei cari.
Speriamo che di lassù le stelle
siano lucenti del sorriso di chi
all' appello manca.
Auguriamoci che di lassù le stelle
siano clementi e ci regalino,
dall' agognato Paradiso,
uno splendido,
indimenticabile
sorriso.
Grazia Villani
Poesia pubblicata il 9 gennaio 2010
3 Febbraio
Scherzo
Piratina sta in cucina quasi tutta la mattina,
Piratina mezza matta tra il divano e la ciabatta;
col nasino un po’ all'insù,
se c'è odore di ragù,
sul tappeto raschia e rotola,
poi ritorna alla sua ciotola.
D'improvviso fa uno scatto,
quando vede un altro gatto;
orecchia bassa e occhio tremendo,
per le stanze va correndo,
drizza il pelo dal colore raro,
si fa grossa come un giaguaro!
Piratina è una gran mamma:
sei gattini, un vero dramma,
or li guarda ad uno ad uno,
soffia e ringhia,
sembran figli di nessuno!
Se per caso fa un dispetto,
trova asilo sotto il letto;
per dormire è ancora presto,
fa le fusa dentro al cesto,
e dopo tante prodezze
quello è il luogo delle carezze,
ha il mantello macchiato di nero,
Piratina animale fiero.
Quel che più mi meraviglia:
se la guardo...mi assomiglia...
può scandalizzarvi il fatto,
ma anche in voi c'è un po' di gatto,
e se ammetterlo è così amaro,
forse in voi c'è un bel somaro!
Che gli caricano il basto,
e gli allontanano il lauto pasto,
e se vede un centro commerciale,
raglia fino a stare male;
davanti allo schermo al plasma,
ha quasi una crisi d'asma,
dalla porta automatica esce gaio,
novantanove rate a partire da gennaio;
lunedì gli caricano cento quintali,
con gran boato degli altri animali
e quando avrà pagato l'ultima rata
anche la schiena gli si sarà spezzata!
Paola Trombetti
Poesia pubblicata il 22 dicembre 2010
2 Febbraio
Cosa mi accarezza l' anima ?
mestamente
mi accarezza l' anima
uno sguardo
con occhi bassi
secchi
dal pianto versato
un labbro che trema
senza aver freddo
un respiro
che a fatica sospira
traversa brace spenta nel cuore
cade cenere
scoprendo luce che riluce
senza calore
due mani che si parlano
si congiungono
in attesa di un segno divino
che sia
...ma che sia
sia esso dal cielo
o dall' amore
d' un fratello di terra !
***********************
versi dedicati a chi soffre
perché
se divido il dolore di chi non conosco
...sto accarezzando la mia anima !
Davide Scintu
Poesia pubblicata il 2 gennaio 2010
1 Febbraio
Tristezza
Vago nei vicoli della solitudine
e accarezzo le corde
di un sentimento represso.
Pare quasi sconosciuto
ma suona le sue note introverso
Ricordo, rimpianto, rimorso
parole usualmente impiegate
ma non ne esprimono il concetto.
Qualcosa di più sublime
di più eccelso,
celato dalla voglia del diverso.
Dormo mille notti
e riposo una mente stremata,
da un lavoro incessante di difesa.
Mi sento intorpidita e vagheggiata
senza alcun appoggio ne copertura
Un gran fermento si è arrestato
tutto in un sol momento
e la solita reazione di prepotenza
ha lasciato cadere l’armatura.
Una gran tristezza.
Ecco che cosa è emerso
e la dichiaro con il cuore aperto
Non posso eclissare ciò che è manifesto
Era dentro da molto.. troppo tempo
e stavolta la confesso
La rimetto alla mercè del mondo intero
che può sentirla e usarla a piacimento
e senza nessun pretesto
perché è solo questa la verità
ed è svanito tutto il resto.
Federica Sabatini
Poesia pubblicata il 4 gennaio 2010
31 Gennaio
Musica anima mia
La musica è anima
e' una dolce nota che scivola tra le mani per fondersi nel creato
non è un illusione della nostra mente
è il cuore che batte
il tamburo della notte
è la luce delle stelle
è il profumo del silenzio
è la voce dell'anima!!!!
Rita Rocca
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2010
30 Gennaio
Di cagionevole…costituzione
L’Italia è una Repubblica democratica
sotto il controllo della mafia politica
fondata sul lavoro
quello precario e senza decoro.
La sovranità appartiene al Popolo
che ora regge il moccolo
a quei due innamorati
avanzi di galera e politici comprati.
Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge
tranne ministri deputati e piduisti fuorilegge.
Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero
ma state attenti il grande fratello è severo
la vera libertà appartiene alle prostitute intellettuali
che per trenta denari vendono la madre a certi politici amorali
la stampa non può essere sottoposta a censure
ma solo ai piduisti al potere.
La Repubblica agevola la formazione della famiglia
ma solo quella criminale che a certi partiti assomiglia.
Promuove lo sviluppo della cultura
la fuga di cervelli ci porterà alla sciagura.
Lo Stato e la chiesa sono indipendenti e sovrani
ma certe leggi devono essere approvate dal Vaticano.
Lo straniero ha diritto all’asilo
ma noi gli facciamo fare il bagno come se fosse nel Nilo.
L’Italia ripudia la guerra, siamo veraci
pensiamo che Emergency sia un covo di meretrici
i crimini nostri li chiamiamo errori, portiamo la pace.
I cittadini con funzioni pubbliche devono adempierle con onore
a meno che non si tratti di qualche unto del Signore.
Siamo una grande Nazione
di cagionevole…costituzione.
Renda Gabriele
Poesia pubblicata il 14 settembre 2010
29 Gennaio
Carnevale
Riempirò il mio giorno con cascate
di colori e di suoni,
con nature morte e melograni
e l'uva che sporge dal vaso.
Indosserò tessuti color dell'arancio
e mantelli verde smeraldo.
Colorerò la mia faccia
per non sapere la razza
e girerò intorno
per conoscere il mondo.
Toglierò gli occhiali da sole
e passerò tra la gente.
Cercherò di dare spettacolo
per non essere visto,
pensando alle capanne di fango
ed ai deserti della nostra coscienza.
Lorenzo Poggi
Poesia pubblicata il 19 marzo 2010
28 Gennaio
Quando la notte
tacita,ferma il viandare
e i sogni inconsapevoli
seguon il fatuo maestrale
solamente noi
cammineremo nel silenzio della notte
Daniel Pezzino
Poesia pubblicata il 26 settembre 2010
27 Gennaio
Il temporale
Nell'ora buia della sera
il cuore trema in timorosa attesa.
Il cupo fragore del tuono
fa eco ai muti lampi
mentre l'impeto del vento
scuote le ultime certezze.
Ma ecco,
lo scroscio forte della pioggia
preannuncia una tregua.
Il tuono ora è più lontano.
Piergino Pedrocco
Poesia pubblicata il 6 luglio 2010
25 Gennaio
(Poppi) Paese mio
Ricordo di te il rosso vermiglio
Delle rose, nel mese di maggio,
che nel giardino erano sul ciglio
sporgenti verso il primo raggio.
Il sole saltava di ramo in ramo
carezzandole al suo passaggio.
Noi ragazzi felici ,andavamo
a scuola parlando e gridando
sull'erta salita, e correvamo.
Le nostre gaie grida, sguaiando,
si spandevano a mezza costa
per scomparire, e dileguando
quel suono, muta la risposta
spariva ,tra i verdi tigli dal selciato.
Oggi rammentarti, quanto mi còsta,
ma nulla di te mi ha lasciato.
Ti rivedo d'ogni bellezza pieno,
libero sulla collina,al sol spiegato
aperto fra i campi ricolmi di fieno
e il fiume, rivolto a guardare il sole,
e riposarti su codesto poggio ameno
dove Il vento è pieno di suoni e di parole .
Al centro del verdeggiante Casentino,
Guardi il Prato Magno, dalle verdi stole
dei castagni e faggi;ed il montanino,
per salire a Camaldoli e a Moggiona
e sul ridente Falterona a loro vicino.
Daniele Mazza
Poesia pubblicata il 20 aprile 2010
24 Gennaio
Belvedere o passaggio
Lavavetri inconsapevoli
Turisti in sandali e calzini
Una piscina condominiale piena di foglie.
E tu che scrivi sul cristallo
Appannato dal fiato
Un "per sempre"
Che venti secondi è durato.
Alessandro Monticelli
Poesia pubblicata il 6 gennaio 2010
23 Gennaio
Mattinata di primavera -aspettannu li groj-
In questa mattinata di primavera
volgo lo sguardo al cielo
in direzione del mare africano;
di là! da sempre sono arrivati
messaggeri del bel tempo
li groj, diretti verso il Nord,
che emozione assistere a quel passaggio
stormi di uccelli vocianti ed ordinati
aprono alla speranza il cuore
giovane pastore tra quelle valli!
Nessun volo oggi,
tacciono le voci di quel coro antico
sul mio capo si ode il richiamo
di una coppia di vecchi nibbi
attenti alla costruzione del nido
tra pareti rocciosi, inaccessibili.
Mormorano i ruscelli e vanno al lago
in una corsa senza tempo,
la tristezza adesso lascia il passo
alla dolcezza del sogno, di lei il volto.
Salvatore Maurici
Poesia pubblicata il 6 maggio 2010
21 Gennaio
Delusione
La delusione uccide l'entusiasmo
spegne ogni spinta emotiva, ogni emozione
La delusione è rabbia prima,
dolore e rassegnazione poi,
La delusione... tanto più amara
quanto più dolce era l'aspettativa
Lorena Longato
Poesia pubblicata il 15 settembre 2010
19 Gennaio
Amore mio
vorrei soffiare
la dolcezza
di queste parole,
sussurro rosso,
sui tuoi occhi chiari
vorrei aprire
le ali del tuo sorriso
vorrei dondolare
le tue notti
con la tenerezza
dei miei baci
vorrei nascondere
nel tuo cuore
la mia tristezza
vorrei accarezzare
la tua gioia
con il profumo
delle rose rosse
vorrei essere una goccia
del tuo respiro
e se nella sera tremante
vedrai scintillare le stelle
pensami e sentirai
questa voce cantare ancora
Renzo Giordani
Poesia pubblicata il 21 ottobre 2010
18 Gennaio
Filastrocca
Basta – disse-
con le idee fisse!
Non è possibile
di questi tempi avere alberi verdi.
Non è poi tanto orribile
durano in eterno
gli alberi di plastica
e hanno fiori anche d’inverno.
Ma quali fantasie!
Che sciocchezze, insomma!
Guardiamoci intorno,
alberi, sì,
ma alberi di gomma.
Prodotti dalla Grande Ditta,
nelle piantagioni dell’Indonesia
a un dollaro al giorno,
nelle terre della Malesia,
a un dollaro al giorno,
sulle coste della Nigeria
e, ancora, intorno
sulle rive della Liberia,
nelle foreste di mangrovia,
dove i servi degli schiavi
hanno conosciuto la libertà
dell’associazione filantropica di Monrovia,
e vengono venduti a un dollaro al giorno.
Che dici?
Ho bestemmiato!
Che la Grande Ditta mi perdoni!
Malvagia è la legge del mercato!
Critiche non ne merita,
La Grande Ditta produce,
Sia sempre la benemerita!
Produce impiegati
dietro i tavoli,
addetti ai carrelli,
addetti alle macchine,
che stampano a messe
articoli dalle presse,
addetti ai depositi
di materiali compositi,impiegati giulivi
addetti agli archivi,
addetti ai cassetti.
Vanno, vengono,
scendono salgono, riempiono moduli,
riempiono carte, in tutto o in parte;
gente fida e onesta,
che vive, perfino, a volte,
su richiesta.
La Ditta Produce!
Il meglio della terra!
Produce fumo,
produce smog
produce guerra;
materiali forti!
Produce morti,
(la maggior produzione,
in incremento incessante,
una marea montante,
un folto gruppo
in continuo sviluppo).
Non c’è scampo,
in ogni campo,
per tutta la Terra;
che sia la guerra,
che sia un colpo di stato,
e la voce roca
di un imbecille gallonato
al passo dell’oca,
ragioni non intende,
la Grande Ditta si difende.
Libertà?
Fiato sprecato
È la legge del mercato!
Luigi Di Francesco
Poesia pubblicata l'11 febbraio 2010
17 Gennaio
Inverno
Te ne vai così,
con la coda tra le gambe.
Porti ghiaccio e freddo:
Quello che mi teneva
In vita.
Svegliato da un pezzo di sole,
una goccia di rugiada.
Non più cristallina.
Esagono solido,
caduco e debole.
Oramai.
Nel tuo buio
La luce riflessa,
prisma smussato.
Angoli di luce
Si perdono in Aprile.
Francesco Colombo
Poesia pubblicata il 1° maggio 2010
16 Gennaio
La vita come ricerca
La mia vita è ricerca.
Cerco la verità nelle piccole cose
di ogni giorno)
Mi sforzo di comprender l'universo
ma ahimè , inane fatica.
Tutto mi interessa, e affonda i principi
il mio intelletto.
Ciò che è ineffabile io cerco,
parole,odori e suoni intangibili(...)
La mia vita fu sempre ricerca;
Ma più d'ogni altra cosa è il mio
essere che non trovo.
Troppi sgomenti, tante le angosce,
i dubbi, le incertezze.
Vivere una vita già vissuta
ritrovarsi, e superare i propri limiti.
Su cosa fonda la felicità?
Le illusioni coagulate nel pensiero d'ogni uomo.
Ogni uomo ha visto dentro il suo cuore
il rancore, il male di vivere e dell'avvicendarsi.
Quell'uomo sono anch'io,
che ho passato in rassegna tutti i miei dubbi
e le incertezze)
La vita è contraddizione-dico io-,
un affannarsi verso pretese assurde.
Più d'ogni altra cosa
temo il dubbio.
Di tutto dubito, e a volte
persino di me stesso(...)
Federico Caruso
Poesia pubblicata il 3 gennaio 2009
15 Gennaio
Aria
Un peso
insopportabile,
soffocante,
quest'aria di libertà
insensata,
nichilismo e polvere
in tasca;
una crepa sul labbro
impedisce alle parole
di fuoriuscire,
aspre, perché vuote
e disperate.
E intanto una lacrima
mi solca il viso,
lasciando segni indelebili.
È il disincanto, gente!
Pavel Bogdan
Poesia pubblicata il 18 ottobre 2010
14 Gennaio
Agonia di un giocatore di dama
Su fredda,ferrea panca
d'ampio,pubblico giardino
posa il corpo del barba bianca
inerme,inerte,supino.
Quarto di luna
calante il buio inquina,
tenuamente il
volto gli rischiara;
adulante fa la
moina
un'esangue,
ronzante,vampiresca zanzara.
D'incanto il buio svanisce,
chè una miriade d'arcobaleni par regga il cielo,
un nugolo d'Angeli partorisce
etrea figura di donna vestita di velo
che cautamente
ad Ei s'avvicina,
Gli sfiora il
volto colle nivee dita
e sussurra
<Sono Cristina>
si drizza il
vecchio,come richiamato in vita.
Tra loro compar scacchiera,
Ella muove la pedina bianca,
Egli non muove la nera,
la mano ha troppo stanca.
Nella
cangiante luce
Cristina
svanisce,
torna il buio
sempre più forte
che intenso
freddo produce;
tutto
perisce.
Felinamente,
puntualmente,la Morte.
Del vecchio,
s'è conclusa la sorte.
antonio bellin
Poesia pubblicata il 7 dicembre 2010
13 Gennaio
Era il sole in inverno
Era il sole in inverno,
che ha scaldato il tuo cuore,
son parole d'amore
in quel raggio dorato
che ti ha dolce toccato,
quel sospiro e quel bacio
che in quel dì hai donato,
son ricordi mai domi
di un recente passato
mai assopito e scordato.
Di umana fiera beltà
sei stata la più bella
e ti elevi col tuo canto
sui verdi infiniti prati
e le malinconie del mondo,
sei luce fresca e sincera
anche adesso in primavera,
solennemente io ti canto
sperando che il mio dir
piaccia a te e al mondo.
Eugenio Bartolotta Baraldo
Poesia pubblicata il 28 giugno 2010
12 Gennaio
Nella spiaggia deserta
vestita di Luna e Stelle,
danzo scalza
intorno al Fuoco
che è la Tua Anima.
Rosalba Katiuscia Buongiorno
Poesia pubblicata il 9 giugno 2010
11 Gennaio
L'infinito
Si odono dei passi lungo la strada,
coperta da grandi querce,
sono i passi di un bambino
smarrito, che cerca invano
qualcosa, una cosa sconosciuta,
che non troverà mai.
Renato Bellin
Poesia pubblicata il 18 gennaio 2010
10 Gennaio
A Napoli
Non trovo le parole, per dirti quanto t’amo,
quando ti guardo al sole,
che tutta ti colora, che illumina le strade, i vicoli, gli anfratti,
i punti più remoti e pur cari al mio cuor.
Non trovo le parole
quando m’incanta il mare, che bagna le tue sponde,
col suo azzurro fulgor
e in lontananza scorgo, la piccola barchetta dove lancia la lenza,
cantando il pescator.
E, a sera, spunta in cielo serafica, la luna,
con le ridenti stelle che circolo le fanno.
Ritorna il pescatore stanco alla sua dimora,
mentre di un'altra vita si ammanta la città.
Non trovo le parole…
per dirti il mio dolore, quando nelle tue strade è meglio non passar.
Progenie turbolenti ne sporcano il candore,
è duro il loro cuore, è dura la città.
Concetta Zanga
Poesia pubblicata il 16 settembre 2008
8 Gennaio
Semplicemente
Ti cerco,
alla prima luce del giorno
tra le lenzuola ancora calde
ti sveglio piano
aspetto che tu apra gli occhi
ti fisso,
perdutamente innamorata
ti copro la fronte di baci
fino a farti piangere di gioia
ti stringo tra le braccia
voglio che tu rimanga
che tu ti perda nel mio piacere
un attimo ancora
senza riconoscere il tempo
senza aspettare sera
voglio che tu sia
semplicemente mio.
Michela Zanarella
Poesia pubblicata il 20 ottobre 2006
7 Gennaio
A cena con la quinta bi.
Seduto spalle al muro,
convocati noi dentro la sala da pranzo,
stanno i nostri cappotti a piramide,
si raccontano inverni
dentro il buio velluto del guardaroba
(... anche nel sottoscala della mia
casa d'infanzia, la legna a piramide
sorregge il presepio
che la nonna è scesa a guardare..)
Ci stringiamo le mani,
cercando dentro gli occhi
delle nostre compagne
le mattine che furono,
poi le fughe verso casa,
inforcate le bici.
Il menù è scritto sulla lavagna.
Quando tutti, o quasi, ci addormentiamo,
guancia sulla tovaglia,
entra il cameriere-bidello
a ricordarci
che " è l'ora",
nel sogno
la scalinata della ns benedetta scuola
si riempie di allegre discese,
tutti precipitiamo
dentro il luminoso baratro
del pomeriggio.
Anche gli scoiattoli dormono
14 ore per dì,
nei boschi che circondano la scuola.
Trento
Piergiorgio Zambolin
Poesia pubblicata il 20 marzo 2008
6 Gennaio
Like the light from the window today,
You did the same to my mind.
It's not the idea of love,
It's not thinking about emotions,
And sure it's not writing these rows,
The things that make me happy.
It's to feel you like the light from the window
What I really like.
Yasuke
Poesia pubblicata il 12 aprile 2005
4 Gennaio
Memoria
Con occhi profondi
che del vuoto sono colmi,
scruto lontani orizzonti
striati di grigio.
Nel rifiuto del rimpianto,
mi volgo a vegliare ricordi
di perse occasioni
e di memorie antiche,
di gioie durature e fugaci
e di brucianti dolori,
di trepidanti attese
e di cocenti delusioni.
Nel ricordare mi scuoto,
per memoria di vita vissuta
e fino alla fine bevuta,
che col suo canto appaga.
Mi basta chiudere gli occhi
per rivedere casa
e i volti antichi di chi
d'affetto mi avvolse.
Mi basta chiudere gli occhi
per risentire nel naso
i dolci odori di
luoghi lontani.
Mi basta chiudere gli occhi
per vedere il tuo volto
e le tue mani sentire
sul mio corpo.
Mi basta chiudere gli occhi
per sentire sulla mia pelle
della tua il calore
e delle tue labbra la passione,
come morbido fiore
che i petali dischiude
per donare il suo nettare
e dissetare aride labbra.
Mi basta poco
per rivedere gli occhi profondi,
fatti di limpido cristallo,
del nostro arbusto
che quale vigoroso albero
già nelle sembianze appare,
saldo nel pensare
e dolce nel sognare.
Ma ora gli occhi riapro,
per assaporare tutto,
finché l'ultimo granello
da clessidra non vedrò calare.
Yama
Poesia pubblicata il 4 febbraio 2004
2020
22 Dicembre
I pensieri segreti del cuore
Quando mi guardi negli occhi, con quello sguardo, perdo il senso
della realtà
Il cuore batte più forte, e ho i brividi lungo la schiena, ma che
assurdità!
Vederti è sempre un piacere,
mi sfiori l'anima e mi lasci cadere
nell'oblio profondo dei miei pensieri più nascosti…
Tu ed io: diversi, uguali e opposti…
Ma siamo più simili di quanto pensi,
altrimenti non saresti in tutti i miei sensi…
Attimi interminabili, col sospiro sospeso,
attenti alle circostanze, ad ogni malinteso…
Se tutto il resto sparisse,
se il coraggio non mancasse…
Non hai idea di quello che provo al solo guardarti;
non ho idea di tutto l'amore che riuscirei a darti…
Ci nascondiamo, fuggiamo e poi torniamo,
in perfetta sintonia poi stiamo…
Evitiamo ogni tentazione,
mandiamo giù ogni emozione…
Pensandoci bene, tutto questo non ha senso,
perché fuggire se solo a te penso?!
Ti fermassi un attimo… anche tu
a lasciar che le emozioni salgano su…
percorrendo l'anima, la mente e il cuore,
abbandonando l'opinione che tutto ciò sia un errore.
Perché non ci possiamo provare,
e anche noi stessi dobbiamo ignorare?
Perché non cedere alle tentazioni,
trasformandole in uniche sensazioni?
Sei tutto ciò che vorrei,
sei tutto quel che sei…
Sulla pelle sento la voglia infinita di te,
se ti guardo negli occhi, perdo anche me…
Solo di te sento il bisogno,
e per te, realtà come sogno
renderei, se tu non fossi così vicino, ma a volte distante…
Mentre il desiderio nell'aria si espande…
e invade ogni sguardo, ogni carezza…
mentre ti sfioro, scende l'amarezza
di non averti, di non voler provarci…
Polvere di stelle, come un angelo spargi;
e lentamente ti allontani
col mio cuore nelle mani,
cercando di non ferirmi,
fingendo di non capirmi…
Nel profondo del tuo cuore c'è la verità…
Ma ti sei accontentato di quest' apparente felicità…
E nonostante la coscienza ci imponga cose che il cuore non può accettare,
ci rassegniamo al buon senso e smettiamo di sognare
anche quello che non ci saremmo mai aspettati
perdendoci, così, attimi incantati
che hanno il sapore del paradiso,
ma custodendo nel cuore, di un angelo il sorriso…
Supponendo che ascoltare la ragione sia la cosa migliore…
Ignorando ingiustamente i segreti profondi del cuore…
Senza nemmeno mai pensare
Che ci si potrebbe anche sbagliare…
Alessandra Visco
Poesia pubblicata il 5 maggio 2007
20 Dicembre
Spirito
Sono solo nel silenzio
della notte,
rimiro le stelle.
Spirito mio,
solo troneggi la terra,
baci lentamente
l'azzurro cielo terso.
Il mondo ai miei occhi,
appare truccato,
popolato da tanta gente
che non tiene conto di nulla.
Un bambino piange nella culla,
cerca l'affetto della sua mamma.
Spirito,
eterno ispiratore
del mio poetico canto,
dimmi perché taci?
Gli anni scorrono veloci,
ma tu non muori mai.
Mi fai ascoltare
la Tua voce soave
sussurrarmi con amore,
parole che giammai comprenderò.
Intanto la mia vita affannosa,
resta legata
al filo dell'esistenza materiale
che un giorno si spezzerà.
Su questa terra,
ognuno pensa alla caducità delle cose,
ma poco si cura
della sua vita spirituale.
Verrà un giorno in cui,
Dio si riprenderà
quanto ci ha dato.
Allora,
solo i bigotti affogheranno
nelle loro risate,
mentre sulla terra,
abitata dall'egoismo
e dal peccato,
improvviso scenderà
il silenzio.
Luigi Violano
Poesia pubblicata l'8 settembre 2005
18 Dicembre
Quando ti sento ridere
si aprono
le mie buie prigioni
quando ti vedo ridere
si riempiono
dei raggi del sole
fuggono i tristi fantasmi
della mia memoria.
Innesco vitale
ti riconosco
e contemplo
la tua forza nascosta
come faro
al tuo porto
errabondo
bramo l'attracco.
da Fiori di Pietra
Max
Vermeer
Poesia pubblicata il 31 gennaio 2007
16 Dicembre
Tesoro scomparso
Mi raccomando,bambine,
si viaggia leggeri,
e dopo trent'anni,
disarmando la nave,
nell'ultima stiva
hanno ancora trovato
una farfalla innevata,
in attesa paziente
di sbarcare a destino.
Maria Cristina Vergnasco
Poesia pubblicata il 18 giugno 2009
15 Dicembre
le tribù perdute
di giovanni smarrito, che poi sono sempre io
un migliaio di anni fa o magari soltanto un pò di più
una comunità immaginaria si perse
nei vari luoghi dicevano sì ho sentito dire
il massimo dell'accettazione globale di identità
dicevano non li conosciamo e dopo un pò c'è stata la guerra civile
tra di loro avevamo qualche parente si ma alla lontana
è da tanto che non si sa più niente
in alcuni casi un popolo si difende sa ma in quel caso
sembrava sapessero di più e lo volessero dire
ma erano le undici della sera
mi dissero scusi sa lo sente
dobbiamo andare dobbiamo andare a pregare
ci dispiace
Giovanni Vannini
Poesia pubblicata il 9 dicembre 2009
13 Dicembre
Smemorato viandante
Il mare... quest'immenso azzurro rovesciato del cielo... l'osservo
e lo respiro facendomi giaciglio fra le radici amare di questo bosco di
pini.
Io, smemorato viandante di giorni inesistenti,
eterno sonnambulo sballottato dalle onde della vita,
in questo tempo e in questo luogo ho fatto naufragio...
e senza capirci nulla di bussole e di mappe,
io che ho amato solamente le utopie
son condannato a restar qui,
straccio bianco steso al sole ad asciugare.
Michele Vaccaro
Poesia pubblicata il 19 maggio 2003
12 Dicembre
Se solo potessi
Se solo potessi fermare il tempo
Anche per un solo attimo
Ma il tempo vola e non guarda mai indietro
E si dimentica di noi
Lasciandoci soli su questa terra
D'anime dannate…
Se solo potessi,
Tutto sarebbe migliore
Sia in noi che tra di noi…
Se solo potessimo volgere lo sguardo avanti
Non avere rimpianti
E non provare nessuna forma di dolore
Allora noi saremmo degli dei in questo mondo
Senz'alcuna credenza.
Se…
Se solo accettassimo ciò che è stato
E mai più sarà,
Allora il mondo non sarà più lo stesso
Sarà migliore
E niente più anime che…
Brucerebbero all'inferno.
Se…
Guido Vaccarini
Poesia pubblicata il 13 luglio 2008
11 Dicembre
Partivo per Innisfree
Partivo per Innisfree
con il tuo libro in mano
a leggermi il pensiero.
Serpeggiavano colli
d'arazzi smeraldini
ed il cielo screziato
di rupi apriva squarci
lenti, a picco sul lago.
Ora colava l'oro fulvo
del timido sole che subito
scrosciavano baluginanti
fili dei suoi raggi disciolti.
Piccoli greggi ovunque
in grovigli di lana,
canuti miraggi
a pettinare i prati
inseguendo l'ombra
bizzarra della sera.
Sino a fermarsi
tra le croci, dove
la sua tomba di pioggia
e marmo sbiadiva
all'incerta stagione.
Quando in un guizzo
improvviso eri il volo
terso dei fanelli.
Carla Tombacco
Poesia pubblicata il 4 luglio 2009
10 Dicembre
Parole...
parole di fuoco,
parole bugiarde,
parole pungenti,
parole cattive...
dolenti parole,
scagliate con forza
nel ventre profondo,
squarciano...
armi appuntite
di gelido acciaio,
di rabbia roventi,
ardono...
infami parole,
crudeli sicari,
squartano il corpo,
dilaniano...
astute parole,
parole spietate,
schegge di ghiaccio,
s'infilzano...
parole infìde,
testarde, malvagie,
trapassano il cuore,
ledono l'anima...
parole assassine,
l'uccidon per sempre
succhiandone avide
sua linfa vitale.
Annamaria Tanzarella
Poesia pubblicata il 12 gennaio 2004
8 Dicembre
L’inutile cammino
Inutile dire che a volte
siamo oppressi
da queste stelle da questo corpo
inutile dire che la terra ci inghiotte ogni giorno
sempre di più verso il baratro nero.
Goffamente ci trasciniamo
verso i nostri
dissipati vizi,delirando schiumiamo
mentre un torto ci viene fatto,
anche il più semplice,anche il
più vano.
Inutile ostentare sicurezza,
mentre dentro ci rammolliamo
come panni stesi al sole,
di fronte a intricanti verità,
o molto semplici domande.
Eppure c’è sempre in fondo
ad ogni nostro angolo,
una luce più luce del sole,
una chiara forma di vita,
che possa dar senso
alla nostra inquietudine,
al nostro debole vagare.
Marco Tadini
Poesia pubblicata il 27 maggio 2004
7 Dicembre
Notte
La notte
oscura e misteriosa
magia nera
sul mondo riposa
La notte
trapunta di stelle
rende le montagne
ancora più belle
Nella notte
La natura si ferma:
inizia il via vai
degli animali notturni
gufi, pipistrelli
e animali taciturni.
La notte
porta consiglio
ad un ragazzo
che dorme tranquillo
La notte nera
nasconde chi si cela
dalle amarezze e tristezze
La notte lo protegge
e lo culla
nella sua oscurità e immensità;
non farà la spia al giorno
ma se ne andrà
con i suoi segreti
e la sua dignità.
Stellina
Poesia pubblicata il 28 ottobre 2006
6 Dicembre
Rimando
( La risposta in una rima è come la scelta…di una risentita
stima ).
L’odore mi portava
apprensione
e l’ultima brezza
era viva su di me,
ma l’ultima rima
rimaneva agganciata;
per sé redoliva dimorata
e per mia saliva innamorata.
Identificata
suonata
appartata e accompagnata.
Finalizzata
affermata
cantata e spensierata.
Pronunciata
assecondata
prefissata e telefonata…
per traverso di tanto amata.
Alternata
volata
passeggiata e poi baciata.
Delicata
accerchiata
e un poeta che t’ha salvata…
folata profumata
e vinta innamorata.
Per questo rimando
l’ultimo soffiando,
e ad ogni sbando
remando sullo scabro transitando,
sbuffando…
accresco a vento stando.
Maurizio Spagna
Poesia pubblicata il 5 febbraio 2008
5 Dicembre
Una coltre di nuvole...
Una coltre di nuvole assale il mio animo…
Non c’è sole,
ma piove nel mio cuore…
pesante e freddo
come una lastra
di marmo e di ghiaccio.
Il dubbio e l’angoscia
gravano neri
nel fondo del mio spirito.
Conati terribili
salgono dal profondo
delle mie viscere facendo un tutt’uno
con questa giornata
dall’aria tesa e nauseante
senza sole e senza speranza.
Paolo Soragna
Poesia pubblicata l'11 novembre 2003
4 Dicembre
Per il tuo domani
Nessun libro di storia
potrà mai darti, figlio,
l’esatta dimensione
del dramma esistenziale
d’un’infanzia rubata
all’innocenza
del mio girovagare
col nonno tra i cipressi
e gli occhi sui volti delle madri
sembravano di ghiaccio.
Tutti i dubbi e le ansie
e le speranze
bruciavano nel fuoco di un braciere
ed i carboni ardenti
sembravano ferite
nella memoria oggi ancora accese
non chiedermi il perché
di quei momenti
io non saprei risponderti
e non cercare nel mio sguardo
un cenno di quel tempo
scandito con le raffiche di mitra
ora tutto è diverso
e la tua infanzia
è un’alba nuova
per il tuo domani.
Luciano Somma
Poesia pubblicata il 6 ottobre 2003
3 Dicembre
Ricordi
Verdi prati vellutati
Da bei fiori colorati
Il mio sguardo non si stanca, nel vedere la natura
Il profumo si diffonde, di fragranze ti confonde
Sono mesi che ti attendo, primavera colorata
M’abbandono tra le braccia, di chi un giorno mi ha sorriso
Tutti gli anni si ripete, questa verde melodia
Tu che scrivi della vita, sulle righe le tue note
Fa che questa primavera, si ricordi del mio cuor
il tempo e le stagioni si rincorrono stremate
Resta ancora, non andare
Ancor una volta, vorrei sognare
Il tuo viso s’allontana
Ad un’altra primavera caro amore io t’aspetto.
Solitario
Poesia pubblicata il 18 aprile 2005
2 Dicembre
rubo l'emozione
sull'ultimo respiro
alla foglia che cade
d'autunno
Amos Sivieri
Poesia pubblicata il 7 settembre 2008
1 Dicembre
Il mio fiume
Ora iniziano
una strana danza d’amore
le fuggevoli libellule.
Fiume, fluente
discendi intristito
tra gli alti pioppi
superbi nel loro candore.
Danza d’amore
suoi tuoi gorgoglii
tra i rovi invadenti
il tuo andare perenne.
Lunghe braccia
vive e spinose
irridono le frivole
effimere libellule:
vita fatta di colori.
Tu sdegni i fremiti
d’un attimo solo
e accogli il sole spezzato.
(Vacri,1961)
Nino Silenzi
Poesia pubblicata il 12 giugno 2002
29 Novembre
Clerihews
Bartòk Bela
si mise un giorno le brache di tela,
con Zoltan si aggirò per l'Ungheria
a raccogliere ogni melodia.
Boccaccio
si chiese: "Sarà giusto quel che faccio?"
Si confessò quando era già un po' vecchio,
morì pentito e buonanotte al secchio.
Brecht
agli impresari fa: "Ihr habt nicht Recht!
scucitemi più marchi, manigoldi
o vi darò L'Opera da tre soldi!"
Byron
poeta e combattente di vero iron,
era duro anche più di un baccalà,
ma cadde in Grecia per la libertà.
Cagliostro
aveva il cuore nero come inchiostro.
Ma non fu ancor più reo
chi lo rinchiuse in carcere a San Leo?
Lucius Schingler
Poesia pubblicata il 12 settembre 2006
28 Novembre
La porta del Cuore
Quante volte ho aperto la porta del cuore
per fare entrare i sentimenti e l'amore
ma non ne volevano sapere di entrare, solo delusione ed amarezza
non un attimo di gioia, ma solo profonda tristezza.
Tante volte ho pensato di buttare via la chiave
di galleggiare sui miei sogni, come sul mare la nave
mi sono chiesto se era giusto continuare a sperare
di poter un giorno finalmente poter amare
Con questo pensiero un giorno mi sono addormentato
sperando che il sonno portasse qualche risultato
mi sono detto" Questa sera devi sognare la felicità"
perchè è solo un sogno, e il sogno dopo svanirà
Ho sognato di essere in mezzo alle stelle del firmamento
dove dare amore è l'unico sentimento
giravo tra di esse per trovare la più bella
per vedere Lei, la mia anima gemella
L'ho trovata rannicchiata su una nuvola di vapore
il mio viaggio scandito dai battiti del suo cuore
era più bella dell'alba al mattino
mi dava i brividi, come la carezza di un bambino
Mi diede un bacio di cui ancora conservo il ricordo
la sua carezza sul mio viso che di sicuro non scordo
parlava per lei il suo dolce sorriso
che illuminava radioso il suo dolcissimo viso
Mi sveglio dal sogno un tantino stupito
ma con il cuore ormai non più ferito
la sua porta si è aperta, facendo uscire il dolore
poi si è richiusa, perchè era entrato l'amore
(dedicata ad una ragazza straordinaria)
Gaetano Russomanno
Poesia pubblicata il 13 aprile 2008
27 Novembre
Oggi ci riprovo
Oggi ci riprovo
spolvero i vecchi quaderni,
le agende messe da parte,
rileggo gli scritti che
con altra grafia riempi
le bianche pagine del diario
di un tempo passato che
mi facevano compagnia.
La rima non sarà baciata
non sarò certo un Dante
sarò un dilettante che
scrive poesie.
Chi le leggerà
forse riderà
che poesia e questa
non vale una cicca.
Ma io che lo scritta
con soddisfazione
son contento d'averlo fatto
e domani sicuro ci riprovo.
25settembre 2008
Gianni Ruggiu
Poesia pubblicata il 29 settembre 2008
26 Novembre
La notte
Tutto tace,solo i nostri respiri profondi
Uniti ai battiti dei nostri cuori
Rendono le notti,
Magici rifugi d'amori.
Corpi intrecciati, sospiri leggeri,
Pianti di bimbi
Di oggi e di ieri.
Il pianto di un bimbo
Che sveglia la mamma
Sono le note
Di una dolce ninna nanna.
E' un canto d'amore
Sempre sussurrato
Che della notte
Si è innamorato,
Fa sparire l'oscura paura
Donando alla notte
Una pace sicura.
La luna rischiara
La tenebra notte
E' un auspicio per tutti
Una buona notte!
Francesco Rossi
Poesia pubblicata l'1 ottobre 2009
25 Novembre
Il gatto genovese
E' mattino, sono felice
come un gatto rosso e
randagio
steso sul muretto
a godere del cielo azzurro.
Nell'alba dell'inverno ligure
un vento gelido
mi carezza il dorso.
Amo il sapore della libertà,
spesso pagato duramente,
fuggiasco tra i tetti storici
della Superba.
La vita, ne sono convinto,
regala attimi di felicità e
fortune da prendere a caso.
Così, da tempo, faccio io
leccandomi i baffi per quel pesce
carpito al volo mentre sorrido alla luna
che di notte mi tiene
compagnia....
E non chiamateli dettagli...
Per favore.
Elisabetta Robert
Poesia pubblicata il 23 gennaio 2005
24 Novembre
Un giorno a Procida
Tu sei delusa dall'isola di Arturo
in questo giorno meno azzurra
della tua bibita preferita
al lampone blu in ergonomica bottiglia
Sulla scura spiaggia Chiaia
non ho pensieri variopinti
da distinguere lontano, ma uno soltanto
intorno all'ossimoro all'apparenza
Posi tra i bianchi corimbi di oleandro
e qualcosa io non sono che vorresti
se non la stessa Terra Murata
in qualche prossima poemessa
A te che piacciono i forti
gli uomini arditi e spregiudicati
da quel duro bagno penale
avrei saputo evadere come in un film?
Pensandoci due tipi snob
mangiamo il pesce alla Coricella
e non c'è cosa più profonda
che io potessi smettere di dire
Davide Riccio
Poesia pubblicata il 20 marzo 2004
23 Novembre
Vita
solo se riconoscerai
la sua gioventù
solo se riconoscerai
la sua giovinezza
in faccia a quella vecchia
dirai
. . . quanto sei bella!
Flavio Rapetti
Poesia pubblicata il 16 giugno 2007
21 Novembre
Per sempre, mai.
Sempre così tra i rami di uomo,
tra le fronde verdeggianti della sua coscienza,
sempre un'ombra che copre una luce e
mai viceversa, la legge lo impone
senza riserva alcuna.
Piccola stanza, dalle piccole pareti bianche e vuote,
prive di un senso eppure
presenti, eppure ricorrenti nella visione
che abbiamo del sogno frequente,
dell'essere vivi.
Non credo, non credi e allora lo senti,
non puoi fare a meno,
e allora ti menti, per dare una prova
a quello che pensi; per te.
Parlando al domani rigetti una chiave,
mi prendi le mani gridando:<<è già tardi!>>,
poi smetti la maglia del gran sotterfugi che c'è.
E allora sei tu, e allora sono io,
Per sempre, per sempre;
Mai.
Puntilloso
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2005
20 Novembre
Vento di foglie
Pioggia di foglie
fragili cadono ingiallite
ferme nel loro candore
sostenute dall'aria che veloce
corre verso un molo d'idee
restano le foglie nulla le distrugge
al suolo cadono rifrangono il loro mondo
foglie, a grappoli cadute
senza nessun pensare
che questa possa esser la fine
foglie, tappeto che cessa d'esser aereo
per tornar radice nutrimento nostro
gli occhi ingranditi nel turbinio di foglie
volteggio di grandiosa danzatrice
vita della vita che rinnova i suoi passi
foglie, piccole preziose foglie
scende lenta nebbia di larice
bosco dorato che nel crepuscolo
sparge il suo profumo
tutt'intorno luce di bosco
filtra tra i rami
cade la foglia volteggia atterra
sempre perenne il ciclo
sembran aria
aria di stelle
che scende a rischiarar il bosco
Doriana Puglisi
Poesia pubblicata il 25 novembre 2007
19 Novembre
Nella palude
Non abbiamo più bisogni
Abbiamo tutto
Dalle case ai casini
Dalle ville alle barche
Alle vacanze
Nutriamo odio
Spariamo maledizioni di gelosia
Vogliamo essere più ricchi
E inseriti in tutte le realtà
Anche virtuali
Siamo tutti malati di stress
Siamo pieni di problemi
Ma di facciata abbiamo tutto
Come sopra
Non ci vergogniamo di nulla
Siamo campioni di maleducazione
Di inciviltà e millanteria
E guai a non ostentarla
I bambini ci guardano
Solo loro si meravigliano
E ci balbettano parole sensate
Sentite in altri tempi
Che non sono più i nostri
I bambini ci guardano
E noi siamo nudi
Privi anche della pelle
Che ormai puzza
di mille e una mostruosità
Siamo pieni di pascoli di sangue
Di fiumi avvelenati
Di corpi umani affamati
Di soldati che vanno alla guerra
Dovunque
E abbiamo gli occhi e la bocca
Pieni di abbracci di pace
Di falsità
Di bandiere imbrattate e offese
Nel nome dell'imbecillità umana
Abbiamo tutto abbiamo niente
Un bambino
Un popolo di bambini disperati
E' dietro e dentro di noi
Noi che così non esistiamo
Evviva!
Gavino Puggioni
Poesia pubblicata il 14 marzo 2009
18 Novembre
L'amore
L’amore per la donna desiderata
è l’unico pensiero che scandisce
i secondi, i minuti e le ore della giornata
dell’uomo innamorato,
stregato,
ormai accecato.
Rincontrare nuovamente
lo sguardo dei sui occhi,
vederla ridere,
ascoltare la sua voce,
osservare il suo camminare
e la femminilità nel fare
sono le uniche cose bramate
che lo fanno ancora respirare
e giustificano la sua vita
dando significato ad ogni cosa,
mentre l’universo intero
ruota intorno
a questo pensiero.
Salvatore Presti
Poesia pubblicata il 23 aprile 2005
17 Novembre
Il quadro
Dipingerti con le parole,
mettere la tela in questi versi
descrivere te
in un'armonia di colori,
te in un campo di grano
mentre lavi i piatti o mentre
ti raccogli i capelli.
Senza dir nulla
mi nascondo dietro la tela,
senza muovermi...
e attendo!
Attendo che tu ti accorga di me,
aspettare
anni se occorre
e non mi importa di dare
fine al colore
e solamente quando entrerai
lo terminerò disegnando una porta chiusa:
ora sei "mia"!
Ora
potrò cancellare con attenzione quella porta,
con attenzione per non farti sparire la cancellerò e
ti darò la libertà.
Dal quadro si sentirà solo la
freschezza del
vento e il rumore delle foglie
e solo a
questo punto,
lo firmerò.
Patrizia Prestano
Poesia pubblicata il 24 gennaio 2006
16 Novembre
Sull'altalena del mio cuore
In quel giorno di primavera
stranamente la mia vita sembrava serena
ero seduta nel presto mattino
in un gran e sontuoso giardino
dai tanti fiori colorati
che offrono rigogliosi i prati.
Ero distratta dai molti pensieri
che sentivo lontani e leggeri
spazzati via dalla tempesta
che c'era stata nella mia testa.
Forse era quello il mio destino:
un lungo, strano ed insensato cammino.
All'improvviso si alzò un soffio di vento,
freddo e bello quanto una carezza d'argento
speravo di scacciare quel quasi dolore
con il caldo e dolce sole
mi sarebbe bastata una sola scintilla
per sentirmi al sicuro, sollevata e tranquilla
aspettando che trovi la luce del mio sorriso
ed apra la porta ad uno spaziale e afrodisiaco paradiso.
Susanna Premate
Poesia pubblicata il 12 ottobre 2007
15 Novembre
Le abbiamo prese
Le abbiamo prese,
tutti,
e in sovrabbondanza.
Ne abbiamo avute, e
più che abbastanza.
Il piatto della bilancia cade
decisamente
dalla nostra parte
ne vedo troppe
decisamente
troppe
e troppe, di queste troppe, non
sono sotto il controllo della
responsabilità umana
piuttosto del caso
E in più, chi ne ha prese
di meno
dice che “non sono mai troppe
quelle che dio vuole”…….
E allora io vi dico
BASTA.
Dio si è perduto nell’inseguirvi
per dirvi
“siete così lontani dalla Verità,
che credete di averla impegnata
nelle vostre stupide banche
di anime”
siamo bucce di arance spremute
stanche
senza amore
tomaie mendicanti
fiammiferi strusciati e consunti
siamo bottiglie di Becherovka original
38,0 % vol
siamo marciapiedi instabili
monete dissonanti
portafogli svuotati
ladri inconsulti
siamo microbi micogeni
siamo volvox ancestrali
prematuri organismi pluricellulari
siamo acqua
morte che contiene la rinascita
siamo metallo che declina
siamo terra che matura
fuoco che cresce
legno che nasce
siamo niente
siamo un altro sorso di
Becherovka
sii benedetta, Becherovka,
se mi dai quel che mi stai dando
( e giù ancora un sorso! )
se mi annebbi le frastornate paranoie
benedetta sii tu, Becherovka,
se mi togli un attimo da questa apnea
siamo foglie appena nate
mai risorte
siamo (v)angeli gnostici
siamo gli ultimi eoni
siamo i soldi che mancano
per fare le fotocopie
pinzare le raccolte
andare per le vie di treviso
e abbandonarsi sulle panchine
siamo l’amore e l’incapacità di amare
siamo la pazzia e la ragione
siamo la regione dell’orgoglio
siamo l’orgoglio che ci marcisce dentro
siamo la disonestà
il disorientamento
siamo quel che non avremmo mai voluto essere
ma
ma
ma
la abbiamo prese,
tutti,
troppe.
siamo feriti, abbandonati, abbagliati,
soli, solitari,
sempre in cerca di abbracci negati,
siamo pochi, fragili, innegabili, forse
irripetibili
( per fortuna! )
ma dateci
un bacio.
per favore, sospendete
il Giudizio.
sospendetelo
con sincerità.
con amore.
e finiamola qui.
ora e per sempre.
amen.
Gerardo Pozzi
Poesia pubblicata il 15 dicembre 2006
14 Novembre
Pensieri
Pensieri,che spaziano liberi,
nella mente,assopita,distesa;
ricordi,lieti che rianimano,spronando desideri,
rendendo la vita meno infausta e offesa.
Pensieri,di tempi passati,ormai lontani,
di dure battaglie,amare sconfitte,grandi trionfi,conquiste,
sensazioni che turbinano,come tempeste immani,
che allontanano il cuore da esperienze funeste.
Pensieri d'amore,ispirano quiete e serenità,
speranze mai perdute,rafforzano lo spirito,
donando grazia e felicità,
allargando gli orizzonti di un individuo smarrito.
Paolo Pomato
Poesia pubblicata il 14 novembre 2006
12 Novembre
Strada e storia
Un mattino per la strada tra i tigli
bracci nerastri d'inverno e svettati
il limite di passi di vicoli
il margine di case di Padova.
Procedere in un vorticare usuale
il pendolare in brighe cittadine
t'arresti, due parole, si riparte.
Ciascuno mantiene in volto la propria età;
negli occhi sta tutto l'attimo e il tempo
e così nei miei i miei rapidi anni
ora sfiorano l'esca della memoria
per farsi prendere nel personale
pensieroso e sull'onda della storia
agitato in movenze musicali.
Qui, mi dico, ripasserò. Altre volte
passerò negl'irrisolti pensieri.
Domande, ancóra, e vaghe sciocche pose
prendere, allora, architetture di ieri.
Dunque cosa si mostra a questi occhi?
rabberciati gli attimi
una bottiglia scolata
risa dell'impiegata,
"Dio è morto soffocato dalla teologia"
che leggo dal Corriere
nella terzapagina?
L'uomo che in blu vagola
al freddo dei binari
agita parole telefonando.
Da quell'aspra confusione tremante,
suono od eco di febbrili parvenze,
possa darsi nuovamente la realtà
ad occhi sopra il filo in vertigine,
quindi lasciarmi in abbandono ai nomi
così accecato dall'ira consueta.
La realtà mi scopra già
remigante sull'ala
tesa alla chiarità
prender volo e con me
quel poco o niente che sia
sentire per certo che
non sarà cuore il cuore
che pur parlando tace.
Cosa avremo visto, cosa perduto
maldischiusa la voce
insellata ad un urlo?
Il passato e il futuro
tessono sul corpo, morta la voce,
lacerti dimenticabili, pochi
fili spersi che raggomitolati
oggi negl'occhi cuciono la storia.
In quest'Europa vi vedo giungere,
vecchi ponti passare claudicanti
o restarvene relitti alle coste.
In chiara luce possenti gli altari
sono ombre lunghe distanti da udire.
Godi, dunque, tu sia fanciullo o anziano.
Cristiano Poletti
Poesia pubblicata il 4 gennaio 2005
10 Novembre
Lolita
Oh! Giovinetta brillante
che con la tua precoce femminilità
ed il tuo portamento provocante,
susciti un desiderio irrefrenabile nel tuo uomo maturo.
Modesti vestiti coprono l'infinita bellezza
del tuo corpo statuario.
Maliziosi sguardi seguono il tuo perfetto andamento.
Lolita che rubasti al cielo la stella più bella
Lolita che rubasti alle tue rivali donzelle
il cuore amato da marinaio.
Lolita che rubasti al giorno le tue preziose ore
da concedere al tuo sfuocato amore.
Dolce lolita! Modesta e ribelle,
lasciasti l'amar in bocca alle altre gonnelle.
Lolita dall'acerba età ti lasciasti ingannare
dalle grigi parole e da mani al vento.
Morbido il tuo corpo si avvolge
nel caldo sudore dell'amore.
Lolita fresco fiore dell'estate avvolgi
con il tuo fragrante profumo l' essenza dei
suoi anni vissuti.
Lolita famigerato il tuo nome resterà nella storia
di ogni tempo, ove ogni ninfetta farà tesoro
dei tuoi esorti pensieri.
Marianna Poerio
Poesia pubblicata il 28 aprile 2006
9 Novembre
Le altalene della luna
Ci sono ricordi
che illuminano
gli occhi della luna
Lievito caldo della terra
sono respiri lievi
tremolìì di stelle
luccichii improvvisi d'occhi
di luce rara
Vivono profondi nei sospiri
nelle maree del mare
lasciano sempre a riva
un segno da ricordare
Ciottoli mai persi nell'andare
sono altalene dove
pure la luna si siede a ricordare
Te li ritrovi accanto
senza sapere come
nel silenzio d'un risalire
Estranea ad un tratto al tuo reale
ti ci fermi in mezzo
ci cammini dentro
vissuti d'ieri
che hanno acceso luce
alle stelle in cielo
Sospiri
dove è rimasto sempre verde il mare.
Irene Pizzimenti
Poesia pubblicata 28 gennaio 2004
8 Novembre
Questa è la storia di un amore, dal suo inizio alla sua fine.
Nei suoi momenti, con la sua musica.
Passo dopo passo, sofferenza e gioia.
Dubbi, istinto di vendetta, disincanto, distacco.
Con tutto il fardello che un amore difficile si porta dietro.
Con tutto il mondo che lo circonda...
"What you waiting for"
Gwen Stefani
F Z 1
"Perché noi"
Lei sembra bella e semplice insieme
ma se ti fisso
capisco che sei fragile e piu' lontana al tempo stesso.
Lui sembra deciso e spavaldo da sempre
ma se mi ascolto
capisco che sono solo ed incompleto nel complesso.
Forse la vera fortuna sta nel trovare certi equilibri
dettati da chimiche, profumi, sguardi
da cui, se non ti nascondi,
realizzare l'insperata compatibilità.
Pisikke
Poesia pubblicata l'8 giugno 2005
7 Novembre
Corto Circuito
Fomento ancestrale di vita passata,
ereditaria follia d’esistenza,
prigioniero d’un corpo lontano
dalla mente che sfugge all’orripilante
pensiero di morte.
Stanza chiusa da mura alte,
ombre s’annidano negli angoli bui,
lucido pensiero di fantasmi presenti
con i quali parlare, urlare, compiangersi
dell’amore negato e mai più ritrovato.
Amore impazzito d’amore rifiutato,
spezzi la vita della donna amata,
ancora tra le mani il coltello insanguinato
gocce di sangue cadute sul triste sudario
gesto folle di tre pugnalate.
Corto circuito celebrale,
amore e odio collassato,
ombre notturne e fantasmi mentali
a tormentare i giorni tuoi verranno
per parlarti di amore e perdono.
Pisano Antonio
Poesia pubblicata il 26 luglio 2008
6 Novembre
Rigurgito
Ti cerco e non ti trovo,
qua sola in mezzo a tanta gente
mi abbandono all'assenza.
Posso venire nei tuoi sogni,
lì ti sento,ascolto le tue risa,
le tue parole,i tuoi silenzi,
origlio,accolgo ed empio
l'anima azzurra.
Desidero arrivare a te,
attraversare il cielo,il mare
senza barriere,senza paure,senza rimorsi,
eppure sono qua,semplicemente nell'immobilità
di catene dorate.
Potrei raggiungerti aprendo quella porta,
oppure urlando,ma non sono provvista
di quel sano egoismo
che forse sanerebbe lo spirito
ma spoglierebbe l'arcobaleno dai suoi colori.
Non sono capace di vivere senza ombre,
porgimi la chiave che racchiude
il segreto del viver quieto,
la menzogna non è affar mio,
ma il dolore è il pretesto
per continuare a respirare.
Posso imprimere la mia orma nella pergamena della vita,
potrò essere non condivisa,non compresa,
ma è solco sanguinante della mia natura.
Sono un'anonima in un mondo
di esseri tutti uguali,
pronti a sollevare lo scettro
del giudizio assoluto,
allora m'inchino ancora una volta
al vostro cospetto,
dalla bocca di bimba adulta affamata
un rigurgito scaglio ai vostri piedi,
il mio sentito perdono
per non essere come voi mi vorreste.
Angelica Piras
Poesia pubblicata il 26 novembre 2007
5 Novembre
Poetare
Volti del mio passato,i miei ricordi,
pensieri sentimenti,osservazioni,
parole in libertà chiuse nel cuore,
immagini fluenti dentro gli occhi,
fruscii di seta bianca nelle notti,
baci, carezze,pelli vellutate,
strette di mano, abbracci senza fine,
suoni soavi, odori di natura,
spuma di roccia lavica graffiante,
lampi di luce o buchi sempre neri,
li passo alla mia mente e tutto ingabbio
in uno schema antico,sempre uguale:
Metrica e ritmi assimilati allora
dai classici poeti d'ogni tempo.
Musica vorrei fare senza note,
cantare come un bimbo senza voce.
Vorrei dare parola ai sentimenti,
che sian d'amore, d'odio o di dolore
per la natura , gli uomini o la vita.
Esplosioni d'amore per chi amo,
parole sussurrate alle coscienze
o grida a perdifiato contro il male.
Questo è il mio intendimento, il mio poetare,
con questi sentimenti scrivo versi.
Pier Vittorio Pinnola
Poesia pubblicata il 6 dicembre 2007
4 Novembre
La canzone della Tempesta
Fulgore,
bianco furore
in vapor' d'aria mobile;
fulgente,
scoccato tremor' di tuono,
esploso di furia vermiglia,
su torri di nubi e rabbia.
Di rabbia imponenti,
possenti mura,
armate in stridente fragore,
bagnate da lampi d'odio
in una luce violenta,
che sa del più antico amore.
Amore che non ha silenzi,
che brucia di rose e cuori,
gridato da voci d'angelo,
in notti più antiche dei soli,
in fumi e scintille d'Oriente,
in fughe di cembali e ori,
contro l'estremo buio,
contro il più freddo terrore.
Tremenda, furente bellezza,
che nasce e già cerca il sole,
che si nutre,
che vive di vita,
terribile, solenne e funesta,
m'inchino a te,
oh grande tempesta!
S. Pietrosanti
Poesia pubblicata il 23 settembre 2006
3 Novembre
La mia micetta nera
Lo sai? M'andrebbe de sape' se stai bene co' me!
E' vero che t'ho levato dalla strada, ma senza de me, come saresti stata?
Te senti deprivata o privilegiata che stai in una famiglia e te voi senti'
come 'na figlia
Chissà che pensi quando rimani sola il giorno... Dormi o aspetti che
ritorno?
Io lo so che quando vien la sera te posso appari' austera,….. chissà se ce
rimani
malamente quando me vedi indifferente,
o addirittura sei portata a pensa'."ma questa,
dalla strada, che me c'ha levato a fa'?"
Io te chiedo scusa, e de riservammo ancora qualche fusa !
Chè se me vedi indifferente, nun è che de te nun me ne frega gnente:
è che pure io come te so' sola, e devo pensa' a te , al figlio, alla
scuola,…
alla casa, la spesa e al dottore….
Neanche io c'ho più il tempo de trattamme con amore!
Ma vedrai, vedrai che cambierà, e pure pe' te migliorerà!
Pe' noi ora è cosi', e c'accontentamo de sta' qui de sta qui:
Siamo in tre: io , mio figlio e te: sotto allo stesso tetto,
ma come ogni famiglia di rispetto:
Accomunati da un unico destino: io tu e quel ragazzino!
A tutti e tre ce manca qualche cosa:
io, da tempo non sono più una sposa,
il figlio, del padre un di' fu mutilato,
ma qualcuno però lo ha consolato!
Ma a te chi te consola, quando rimani sol, sola?
Non lo fece né un prete, né un frate…. quando qualcuno ti strappò alla
madre!
Neanche il Padreterno t' ha pensato tanto: non ti regalò lacrime di
pianto!
Comunque, stasera io farò pe' te una preghiera:
chiederò a Nostro Signore de fatte almeno un paradiso a ore,
che sia così de riscatto a quel giorno coatto che te tolsero alla mamma,
e se nun era pe' me era 'na condanna: se non proprio a morte,
era comunque 'na cattiva sorte!
Ma sì, è meglio così: nun devi sta a combatte, co' chi te dà le botte!,
E' meglio che stai co' me! Decido io pe' te.
Certo, chissà se un giorno ce sarà pure pe' te ' un papà?
Così pure a lui te potresti struscia'!
O magari pure lui sarebbe indifferente… e la prenderesti malamente?
Certo sarebbe bello aggiunge' ancora un posto a tavola!
Così, come a 'na bella favola…. quando vien la sera,
co' noi ce saresti tu… la mia micetta nera!
Mimma Pietrangeli
Poesia pubblicata il 3 ottobre 2006
1 Novembre
Ancora un giro
Avviene a volte a tutti, nella vita,
d'incontrare un momento
senza tempo e di cavalcare l'onda
e il proprio spazio intimo di pace
e perdersi e ritrovarsi, puntando
sempre verso il centro, vuoto
come il cielo senza nuvole,
o raccogliere su spiagge assolate
un sassolino con l'occhio antico,
fare un cerchio attorno alla vita,
e rivedere il gabbiano l'anima
il ricordo di sé, alla luce del cuore.
La morte non conta, ancora,
voglio saziare la sete che divora
e vederla che invade l'anima mia.
Ancora un giro, un altro, un altro,
un altro, un . altro, . e . poi .
l'altra vita riporta antiche presenze.
Tommaso Piemontese
Poesia pubblicata il 24 ottobre 2007
31 Ottobre
Cieli
Il cielo della città,
il cielo della montagna,
uguali, entrambi,
…speranze che rapiscono
d’azzurro, cuore e pensieri.
Il cielo della città,
il cielo della montagna,
…fratelli, come Caino lo fu d’Abele.
Uomini affastellati,
sotto il primo, fascine indistinte
…d’anime, gioie e tormenti
sguardi tenuti bassi si eludono,
l’un l’altro, chiusi dentro confini
di vite parallele, custodite
tra case e strade
…e sotto i mille passi, incalzati,
gorgogliano chiaviche e sentimenti (occultati).
Sotto il cielo sottile dei monti
fruscia/urla solo il vento
raccoglie dai valloni inabissati
radi gridi d’uccelli,
suoni rapaci vecchi come il tempo
e al mezzo dì
qualche palpitazione di campana,
persa per caso, lontana
lungo i displuvi impervi
poi nient’altro
…solo l’immobile silenzio,
se l’aria si è fatta calma.
Più in basso il mondo intero
è disteso, sfumato, incerto,
appare e non appare,
ma ovunque guardo… c’è
…e il cuore se ne colma.
Franco Picini
Poesia pubblicata il 15 dicembre 2009
30 Ottobre
Fallacia
Sì.
Tanto, tutto.
Avrebbe allora
un senso compiuto
quel non definire mai,
anche crollando in fretta
dall’alto verso il basso.
Niente è più fallace
di tracce cancellate
per paura.
Paolo Piccini
Poesia pubblicata il 4 settembre 2008
29 Ottobre
Sapore di inverno
Ho perso il mio cuore
Dimenticato o cancellato…
Da tempo come un’acrobata smemorato..
Fa male
Qual’ora ti nasconde..
ti prego ora non farti trovare
perché più d’ora non potrei aspettare..
Fa male
Il mio cuore di maiolica antica
Appassito da grappoli di rugiada
Anche se è più.
Ed è più
per te.
Alessandra Piacentino
Poesia pubblicata il 7 settembre 2004
28 Ottobre
Amati un po'
Smetti di pensare
richiama la mente.
Trova il tuo tempo
guardati dentro.
Cura te stesso
amati un po'.
Schiaccia il tuo freno
rallenta la vita.
Gusta il sapore
con tutti i tuoi sensi.
Amando te stesso
sei pronto ad amare.
Gianni
Pia
Poesia pubblicata l'1 giugno 2005
27 Ottobre
Eri sangue e labbra smodate
Il sorriso assente e le ali spezzate
Un prodotto perfetto di pura ansia
E i miei fraintendimenti, i miei travisamenti.
Fra rovi indistricabili.
Peter Pepato
Poesia pubblicata l'8 dicembre 2006
26 Ottobre
Passatempo
A me piace passare il tempo
come meglio credo
non dirmi se sbaglio
me ne accorgo da solo
e me lo rimangio
non posso tornare indietro
allora:
passa il tempo
anche se non me ne accorgo,
fulmineo come il vento,
lascia fare al decorso.
ho fatto un altro sbaglio
ed il tempo mi sembra eterno
perchè me ne accorgo
e mi brucia dentro.
Adesso come farò
a rimediare il disastro,
che ho fatto,
però senza volerlo
Passa il tempo
le ferite si rimargineranno
come le zolle in un terremoto,
per aggiustarsi si spostano.
Passa il tempo e non me ne rendo conto,
vuol dire che non ho sbagliato
più di tanto,
altrimenti sarebbe come spostare un macigno
che è il tempo.
Loris
Pesce
Poesia pubblicata il 28 agosto 2007
25 Ottobre
Padre
Vorrei, padre, vederti.
I tuoi occhi sempre attenti
ai miei gesti, alle mie parole.
Parla ancora al mio cuore.
Non bramo i tuoi abbracci,
Non i tuoi sorrisi
velati di dolore.
Vorrei, padre, parlarti.
Parole confuse,
o pianti sommessi,
sogni nascosti.
Con rabbia e dolore ti cerco.
Neanche la morte invadente
ha impedito i nostri incontri.
Vorrei, padre, vederti.
Carla Persico
Poesia pubblicata il 4 febbraio 2005
24 Ottobre
Dimmi…
Dimmi, a cosa pensi quando sei sola,
in un limpido giorno d’estate,
quando il vento arruffa le nuvole
e s’intrufola dentro i capelli?
Dimmi, a cosa pensi quando sei sola,
nelle notti di mezza estate,
quando il sonno spegne la luce
e ti tiene fra le sue braccia?
Io penso a te,
e vorrei essere la mano del vento.
Io penso a te,
e vorrei essere del sonno le braccia.
Claudio Perfetto
Poesia pubblicata il 15 aprile 2004
22 Ottobre
Stato d’animo dolente
Cagionato dalla lontananza
Di chi ha nostalgia del tempo
Nell’acqua e nella terra umida
Di chi piange,ha pianto o sta per piangere
Di raggi ,che nello spettro,
sono oltre al colore rosso,all’occhio invisibili.
Rendendo le saldature prima impossibili.
Diana Pereira
Poesia pubblicata il 12 maggio 2004
21 Ottobre
L’Epoca delle passioni tristi
In quest’epoca
Dove poche cose hanno valore
Dove il tempo sembra non concedersi mai
Trovo quanto mai utile
Il mio viaggio.
E su questi colli
Dove percepisco ancora una volta
La grandezza di quest’infinito
Di cui gocce ne saremo sempre parte
Voglio dedicarti
La semplicità delle linee di luce
Che i miei occhi
Sfumano ad ogni colpo di ciglia
Riscoprendo la grandiosità
Del solo
Poter vivere.
Vorrei trasmetterti il senso di questo nulla,
che priva il cuore di tristezze
E rende libero lo spirito
Dalle catene di Kronos
Tanto
Che sembra essersi addormentato
In un imperituro sonno.
Lo dico a te,o mortale bellezza,
Sicuro
Che le mie parole
Non giungano inutili
Spesso
Ho avuto la certezza,
Che il tuo vaneggiar
Fosse frutto di una mente geniale e luminosa
Che sa nel profondo avventurarsi
Ma che poi
Non trova scoglio
Su cui aggrapparsi
E cantar le tristi lodi del suo cuor.
Su queste cime
Il sentire
Diviene padrone dei miei occhi
Così che ho potuto riflettere
E meglio apprezzare
Il colore
Che la tua,seppur breve,presenza
Ha dato alla mia vita
E qui
Sotto la notturna custodia
Di questa splendida conchiglia argentata
Rinnovo la mia gratitudine
Verso le tue rare parole.
Vorrei regalarti la grandiosità
Di questi momenti
Che gratificano
La nostra scialba esistenza
Consapevole che la tua comprensione
Sorriderà al mio verbo.
Tutti noi
Sempre dietro a qualcosa
O a qualcuno
Come timorosi della solitudine
O di molto di più
Tutti noi
Sempre stanchi di vita
Quando invece ne dovremmo essere pieni
Se solo una volta ci fermassimo
A chiudere gli occhi
E ad aprire l’anima
Ci si accorgerebbe
Di essere avvolti
Da una fitta nuvola d’acqua
E che il sole
Appare fioco e lontano.
Solo allora
Saremo disposti a procedere
Attraverso il cuore
E a porci la scelta
Che,piena della nostra luce,
ci indicherà il cammino .
E che una mano dall’alto
Ti porga quest’aiuto
E dall’ harem in cui mi trovo
Questo vento
Ti porti la serenità
Che qui,
galleggia
Tra le mie parole
E che in tutti noi,
nel profondo,
sta
Ma che porgli orecchio
Così difficile
Sembra essere
Tanto che molti
Preferiscono far
Com’ il cane fa
Quando vuole
La coda
Mordersi
Mentre il tempo
Detta la sua legge
E la pelle
Ne mostra i segni.
Clemente Perazzo
Poesia pubblicata il 1° aprile 2005
20 Ottobre
Miracoli ordinari
Mareggiar quiete di spighe,
stornello disordinato di cicale in lontananza:
la vera pace dei sensi,
la vera fusione con lo spettacolo del creato.
Tuffarsi in questa serenità,
coi gomiti tra l'alti flutti d'oro,
strappare una spiga,
frantumarla teneramente in un palmo,
avvertirne i soffici semi, uno ad uno fra le dita,
e, con un gesto fanciullesco
abbandonarli al soffio delicato del vento.
Questo si darà cura d'ingravidare
una lontana, fertile landa di vergine terra,
ed il prodigio potrà ripetersi.
2-11-06
Mario Pennelli
Poesia pubblicata il 20 gennaio 2007
19 Ottobre
In un treno d'emigranti tra un coglione e un altro
La mia strada è blu,
e al mattino al mio risveglio
cantano i becchini
appoggiati ad un ramo di mogano
mentre la periferia si fa bella
con il fard che le offro distrattamente
e cerco la carta nello sciacquone
l'inspirazione nel minestrone,
mentre si azzuffano i camposanti
io porto la mia bara a guinzaglio
ed un cappellano nel taschino,
per non far arrossire gli alberi di frutta
cerco i tuoi occhi nella strada grigia
approfittando del silenzio dei semafori rossi.
Mia madre ha un amore di casa popolare,
ha cucito le tende con i capelli che ho perso
ha camminato a piedi nudi sul rapido salerno-genova
staccando i calli alla moquette
mia madre ha scritto anche poesie
distribuendo fagioli e battipanni.
La mia strada è blu di polvere
una ciminiera staccazzurro
che porta al cielo tra residui di amianto
la mia facile periferia
dove le vecchie fan lo struscio
con il marito dal dottore,un dinosauro
e l'ammaliatore di ricette
e cerco una parola nel bicchiere
l'ispirazione dal droghiere
mentre sbottono la patta dal mio naso
per il profumo di un sorriso
lasciato steso nella notte
in cui mi sono fatto un poeta
e non di certo te.
Mio padre lavora con le mani
dipinge i saloni le rocce i palazzi gli spazi
fa la guerra con i profilattici
ed io rispondo con i sassi
a questa farsa da pezzenti
emancipati come i gatti,i gatti da appartamento
a far pipì dove ordina padrone o padre nostro
ma su quel treno di emigranti
in qualche modo c'ero anch'io.
Si ,ricordo,ad ogni sbalzo saltar da un coglione all'altro di mio padre.
Massimo Pastore
Poesia pubblicata il 28 gennaio 2008
17 Ottobre
Desnuda
Il tempo si è fermato
sul tuo seno‚
mentre carezzo
la tua pelle bianca.
Sei calda
come il sole‚
di mattina‚
ti copri
con le mani
da bambina.
Non parli mai
quando ti carezzo‚
nascondi gli occhi
sotto i tuoi capelli
ancora soffici
E neri
come i miei pensieri.
Franco Pastore
Poesia pubblicata il 16 ottobre 2004
16 Ottobre
La voce dell' amore
Ascolta il clangore,
dello sboccio di un fiore,
se ne cogli il suo vocio
allora udrai,
il tramenio dell' animo mio.
Tendi l' orecchio,
al germogliar di un fiore.
Quelle sono le sublimi parole,
del mio amore!
Parole non hai udite,
voci del mio animo non hai sentite.
Non servono parole,
per il germogliar di un fiore,
non chiudere gli occhi,
d' innanzi al mio amore
Gianluigi Parisotto
Poesia pubblicata il 18 marzo 2009
15 Ottobre
Lontano
Come pioggia incessante,
pensieri cadono nella mia testa,
apro gli occhi un istante,
ma di nuovo,
mi nascondo nel buio pensiero,
prendo forza, cerco luce,
ed è sempre lì, di fronte a me,
così bella e vera,
e così impossibile da toccare…
incredibilmente vicina e realmente lontana…
e nel lontano,
il grigio fumo della città,
si fa strada nella mia stanza…
il traffico incessante mi turba i pensieri…
le lacrime creano solchi sul mio viso,
senza sosta…
la battaglia di emozioni, volge finalmente al suo termine,
la voglia di averla sconfigge la paura di amarla…
dopo mille domande, un'unica risposta…
e determinato come non mai,
attendo che il tempo faccia il suo corso…
Marco Pancrazi
Poesia pubblicata il 20 novembre 2008
14 Ottobre
Mamma
Com'è dolce vederti la sera
sprofondata su quella poltrona con il capo chino,
gli occhi chiusi
e il rosario tra le mani.
Tutta la giornata ti ha visto all'erta,
sempre indaffarata così come conviene
alla regina,all'angelo della casa.
Mai un attimo di sosta,
mai un lamento,una smorfia di dolore
che potesse turbare chi ti è vicino.
La sera,spossata,stanca,
ti riposi su quella poltrona
col rosario tra le mani
a biascicare preghiere d'aiuto
per quel figlio che ti è stato strappato.
Quante sofferenze,quanto dolore:
il tuo viso rugato è un libro aperto
che non si finisce mai di leggere,
che non si vuole mai finire.
"Coraggio,coraggio,abbi fiducia in Dio"
Mi dici tutte le volte,e sono tante,
che mi trovo in difficoltà.
Il tempo ti ha consumato,eppure,
"più ti guardo e più mi sembri bella
e vorrei poter cangiar vita con vita"
pur di averti sempre accanto a me.
Vincenzino Pagliara
Poesia pubblicata l'11 gennaio 2009
13 Ottobre
Colori
Quale colore dare al tempo
se non il tuo?
Passi leggera nei miei pensieri
quando il grigio inverno
mi aggredisce
quando il biondo profumo del grano
mi scalda
quando il blu del mare
mi porta via con se
quando il vento salmastro
fitto di sapore
tormenta le cime sugli stralli
quando Il rosso sangue
del mio cuore che palpita
sente fermarsi il tempo…
…resti tu e niente altro
a contare le mie ore.
Ottolux
Poesia pubblicata il 20 marzo 2007
12 Ottobre
A mio figlio
possono esserci amori immensi
amori vissuti
amori dimenticati
amori che ti prendono anche i sensi...
Ma per l'amore che per te
non ci sono ancora parole da esprimere...
E' grande quanto grande è il mio cuore
e vive di sensazioni sincere e vere
che solo una donna quando diventa madre
apprezza la vita che le ha dato il padre!
Ho cominciato a volerti bene
già quando dentro di me eri il seme...
Ti ho sentito crescere da allora
e per me sei il mio tesoro anche ora!
Passo passo i valori della vita ti ho insegnato
e, spero, che quello che ho seminato
ora che sei già un novello diplomato
lo porti con te con orgoglio
è questo il regalo che da te voglio!
Deve servirti come solida base
per edificare la tua vita in ogni fase!
Quando eri piccolo e per mano ti tenevo
coglievo ogni attimo di emozione
crescendo e a scuola andando grande è stata la soddisfazione!
Qualche volta mi hai fatto (e mi fai) anche arrabbiare
ma quando mi fissi con quegli occhi profondi
più' di mezzora senza parlarti non so stare!
Se potessi...ti regalerei un pezzo di cielo
se potessi... ti regalerei una stella
ma è la vita che ti ho regalato...
Tienila stretta... perché è bella!
Non calpestarla mai
sii felice per quello che hai!
Apprezza ogni giorno
quello che vedi intorno
perché alla fine tutto sparisce ciò che è materiale
è l'amore quello che vale!
Il mio augurio è che tu un domani
possa vivere e trasmettere a tuo figlio
quella forza, quell'amore e quell'energia
che ho provato e che provo per te!
t.v.b. tua madre
Antonella Osto
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2005
11 Ottobre
Amore
Luce chiara e infinita
che ogni dì,
risveglia la mia anima,
come una rosa infreddolita
dalla lunga notte
che aspetta il sole che la riscaldi.
Angelo buono
del Paradiso
che ogni volta vieni a salvarmi
innanzi agli ostacoli
della mia vita.
Occhi dolci,
sguardi profondi,
parole sincere,
e baci di passione.
Amore,
il mio più bel pensiero.
Melina Nastro
Poesia pubblicata il 7 luglio 2006
10 Ottobre
Aspettare
Aspettare
aspettare
verrai?
verresti, è vita oggi
é rimpianto
domani,
verresti
ma.....
e non abbiamo vissuto
abbiamo perso
la vita
ho perso la vita.
Gaetano Napoli
Poesia pubblicata il 22 giugno 2006
9 Ottobre
Il fragile muro
Mi aggrappo a quel muro,
incollo i miei tentacoli
sulle sue pietre di speranza,
mete perpetue,
mete ossessive
come il pane,ogni giorno.
Mi illudo di possederlo,
di esser posseduta,
di fondere la sua anima con la mia,
i suoi sensi,
il suo corpo,
il suo totale essere,vivere, respirare, esistere.
MI aggrappo al muro con tutte le mie forze, e con grande fatica.
Mi stanco,
non ho più forze,non resisto,
ma ostinata mi tengo.
Sento che sto per cadere,
precipitare nel vuoto,
nell'infinito,
ma resisto,
capisco.
IL muro si sgretola,
crolla,
ma resisto,
mi aggrappo all'unica pietra che mi rimane
tra i tentacoli.
E lo ricreo, lo ricompongo e mi riaggrappo.
E' fragile,fin'ora lo è sempre stato,
ma lo curo,lo accarezzo,
non lo abbandono.
E spero,
sempre,
di poter giungere alla sua completa e definitiva stabilità,
solidità,
sicurezza.
Per sempre.
Agnese Musolino
Poesia pubblicata il 2 settembre 2005
8 Ottobre
Dimmi chi sei
La sorgente tempo scorre inarrestabile
il vento la pioggia il sole accompagna la verità
dimmi destino chi sei
lasciami l'illusione di un tempo
crea in me una speranza
illuminami di una linfa nuova
sii la mia guida
e donami la certezza concreta
di essere umilmente me stesso.
Mauro Murtas
Poesia pubblicata il 18 settembre 2005
7 Ottobre
Il male
E se, si potesse dire fino a che punto, il male
in questo tempo è ancora viva fiamma,
e quanto questo principio antagonista sale,
noi dovremmo sondare profondità marine
e imprigionare il vento che incombe con la sinistra ala, l'oscuro
che confonde la coscienza, la degradazione
dai mille tentacoli e dai mille nomi,
il sottile inganno, l'insidia e le pulsioni
alla crudeltà e al terrore.
Ancora nostri, i sogghigni sui capitelli delle cattedrali
di quei volti che spodestano l'uomo dalla grazia di Dio
e il disordine, la divisione e la dissoluzione,
abiti in cui si nascondono tiranni,
terroristi sull'umano incedere.
L'incenso e l'incendio nelle nostre mani
e il volto sinistro che agita lo specchio
in questo mondo che conosce luce
ed è immerso nell'oscuramento, di acidi funamboli
che bruciano pensieri.
Ettore Mosciano
Poesia pubblicata il 28 maggio 2005
6 Ottobre
Solitudo
La polvere regina di vita
….e polvere ritornerai
Il vento e la polvere fanno danze da minuetto
digrignano a volte i denti
Sembrano cavalli alla biada
bussano invano
Ho messo una porta di ferro
il viandante tira dritto per la sua strada
Carmen Moscariello
Poesia pubblicata il 19 marzo 2008
3 Ottobre
Altro non voglio.
Non so che farmene
del rumore del mondo,
delle sue parole cave,
pietre di mia lenta lapidazione.
Lasciatemi sola!
Ignorante dei vestiti degli uomini,
Superba di corrotta sensibilità.
Sapiente di solo patetica poesia.
Una creatura piena di poesia
bagnata di lacrime salate,
che rotolano su ferite antiche
come il Verbo.
Lasciatemi sola.
A scolpire parole su pietre
piagando i ginocchi,
a incidere i cuori più rossi
traducendo il silenzio.
Altro non voglio.
Manuela Mori
Poesia pubblicata il 20 novembre 2009
2 Ottobre
Dammi qualcosa..
Dammi una musica e proverò
a far danzare la mia vita
al passo del tuo ritmo.
Dammi un sorriso e lo
terrò sempre dentro il
mio cuore.
Dammi una luce e io
l'accenderò anche quando
c'è il buio più pesto.
Dammi qualcosa che mi
faccia stringere a te,
Ma la cosa che più voglio
è che mi regali un sogno,
perchè voglio cullarlo...
Alessandro Morelli
Poesia pubblicata il 9 marzo 2004
1 Ottobre
Tenera la notte
Guarda alla notte che verrà con fiducia.
Non aver più paura di lei, perché
su di te veglierà un piccolo angelo
che non ha ancora ali e, forse. non le avrà mai.
Con il tuo angelo accanto,
nessun orribile pensiero verrà a molestarti
e l'oscurità non ti farà più paura.
Non soffermarti all'apparenza, ma guarda
la piccola luce che brilla in fondo alle tenebre.
Quella luce è la sua mano che ti dà aiuto.
Quella piccola luce è il suo cuore che pensa a te,
più di quanto tu puoi immaginare.
Quando tu assaporerai la certezza
della sua presenza, tenera sarà per te la notte.
Daniela Federica Montani
Poesia pubblicata il 4 maggio 2005
30 Settembre
Ribaltamento
ho appena cominciato a capire
ed il sole si è spento
sfreddato i passi
dallo statico passato inverno
raggiunto le foci
di un magma vitale
sono caduto
caduto in me stesso
ingoiando la vita in un boccone
soffocato
in un inutile traguardo a metà
che mi ha portato al galleggio lento
un corpo vuoto
senza vita ne aria
che si da alla corrente
agli eventi qualsiasi
sobbalzo
sono morto
ancora
solo negli incubi rivivo la vita.
Giordano Montanaro
Poesia pubblicata il 21 marzo 2006
29 Settembre
Petali di magnolia
Tu sei come un'immagine
immortalata su petali di magnolia,
la quale non sbiadirà mai poichè il tuo ricordo
sarà sempre, da me, associata, sia per bellezza che per delicatezza
all'opera di quel superbo artista che, volendo deliziare i suoi posteri,
dipinse, ispirato dalle nove fanciulle, colei che nacque
nel vitreo mare greco che, essendo teatro di molte guerre e dolci furti,
influenzò
persino colui che fu ambito per secoli da Chio e Smirne.
Mirko Mondillo
Poesia pubblicata il 18 aprile 2005
28 Settembre
Una spiga di grano
Era estate
e gli alberi traboccavano di frutti maturi.
Sul mare rispecchiavano i pensieri
dei tristi navigatori avventurosi,
pentiti di essere stati poco prudenti.
Sulla spiaggia camminava lento
il vecchio sapiente del lungomare,
aspettando l' inverno.
Nell' aria volavano i gabbiani,
esempio di grande spensieratezza.
Dalla finestra guardava un bambino,
e il suo sguardo sincero.
Il suono di un piano poi fece eco
tra le conchiglie sulla sponda.
Il crepuscolo era diverso.
Ti accarezzava con la sua mite luce.
Passai dal viale delle spighe
e per terra ne trovai una ben matura.
Poi mi dissi tra me e me :
<<Ma come fa la gente
a buttare per terra la vita>>.
Martina Modesti
Poesia pubblicata il 17 giugno 2006
27 Settembre
È vago errante
Laddove non posso raggiungerti,
candido gabbiano ,
a sfidare il burrascoso mare
il cielo alto e minaccioso,
ma tutto si addolcisce fra le tue giovani ali
ed io, incredulo ad osservarti ,
in questo mio breve e solitario viaggio.
Intanto il giorno scorre e il mio tempo invecchia
tu come aquilone senza meta
nell'accarezzar le onde
aleggiando qua e la
Fino alle nuvole, celato allo sguardo
e gioioso di essere libero.
Francesco Mitrano
Poesia pubblicata il 31 ottobre 2008
26 Settembre
Solitudine.
Come quando indifeso uscito dall'alveo materno,
come uccello implume esposto al gelo e alla fame,
attendi un soccorso che tarda a venire.
Come quando per lunga malattia
giaci in un letto d'ospedale aspettando
un aiuto che il dolore ti possa lenire.
Come quando nel rimorso non sai darti pace,
per l'offesa che hai recato al tuo fratello,
per il male che hai seminato nel mondo.
Come quando emarginato, rifiutato dagli altri,
ospite di un marciapiede, combatti il gelo
con cartoni e giornali, aspettando il freddo profondo.
Come quando al cospetto della morte non sai che fare,
non accetti di lasciare questo mondo,
non accetti di volare verso l'ignoto.
Come quando sotto il tallone dell'infamia,
non trovi la forza di reagire,
e il tuo animo si perde nella macchia senza moto.
Come quando preso dai morsi della fame,
invidi quel cane randagio a cui una mano pietosa
ha lanciato un pezzo di pane.
Francesco Miranda
Poesia pubblicata il 12 febbraio 2009
25 Settembre
Quel che resta
Ti ho cercato
e ancora una volta
ho sperato
che i tuoi occhi
potessero cogliere
le sfumature del mio viso,
che la tua bocca
fosse generosa
di un autentico sorriso,
che le tue braccia
fossero prodighe
di un affetto condiviso.
Ancora una volta,
inebriata da inusuale richiamo,
ho danzato
sulle ali di una fiducia
fragile come tenero virgulto.
Quel che resta
è la cocente delusione
che sei vissuto solo
nella mia immaginazione.
Quel che resta
è l'illusione di un momento
racchiuso in una bolla di sapone
portata via dal vento.
Angela Migliazza
Poesia pubblicata il 1° febbraio 2009
24 Settembre
alla ricerca del tempo perduto.
"alla ricerca del tempo
perduto"
in altre parole
come un orologio
eternamente
ritardato
nei ricordi
è la tua ora
che si somiglia
al crudo lamento
dei venti
nel deserto dell'anima
e le scelte del dopo
a ripetersi in nuove storie
già raccontate
spesso desideri indecifrabili
di dirsi diverso
o per chi sa cosa
raccontarsi nel tempo passato.
Pasquale Mesolella
Poesia pubblicata il 23 gennaio 2004
23 Settembre
Profonda Solitudine
Dov'è
la mia allegrezza
di un tempo?
Il mio vivere
tranquillo
e spensierato?
Dove sono
i miei momenti
felici?
Ormai
sono solo,
solo e sconsolato
e il dolore
e la tristezza
ho per amici.
Sono loro
a farmi compagnia,
in questa mia vita
priva di allegria.
Germano Mergè
Poesia pubblicata il 21 settembre 2005
22 Settembre
Addio
Brandelli di pelle dell' ennesima muta
sparsi sulla mia strada,
dietro, orme pesanti e scure.
Attimi dilatati dalla paura di me:
la porta va chiusa!
Vomito gli ultimi ricordi rimasti,
catarsi forzata della mente,
brividi di astinenza
ad espellere il veleno che mi addolora,
sudo sangue dall'anima
ma devo.
Attesa..., è nascita o morte?
Peggio è solamente il nulla.
Stefania Menegatti
Poesia pubblicata il 30 settembre 2009
21 Settembre
(10/10/2007)
Quando finiremo i giorni,
la silenziosa serpe
avvicinandosi
lascerà un'unica traccia
sull'umida rena del mattino;
il nostro vano
e continuo
ritagliare
situazioni di carta
con le forbici dell'inganno
troverà requie.
Ed allora
solamente in quell'ultimo
ISTANTE
tornerà il primo pensiero
di te
e rimarranno
per sempre
cieli d'indaco
in un vuoto immenso.
Cristiano Menaldo
Poesia pubblicata il 4 febbraio 2008
20 Settembre
Mare
cinque canti
Voglio restare sospeso nell'immobilità
di questa freschezza che avvolge le membra
e riposa appagato il mio spirito ebbro
di nomadi sensazioni.
Mare.
Fratello e padre.
Nei silenzi immutati
nello spasimo dell'attimo
diventi oasi tranquilla e serena.
Canto Primo
Solo
Innanzi a te
Mare
Risorgono
Grida di anime
Infrante
Che lacerano il cuore.
Rinascono
Schiere di uomini
Infiniti volti
Mutili sguardi.
Ho bisogno
Solamente
Di poche verità.
Un solo simbolo
Ma eterno.
Canto Secondo
Lascia naufragare i nostri corpi
In buie digressioni
Di voluttà cercate.
Alla deriva, o Dea
Navigammo
Agognati piaceri
Come fragile vela.
Canto Terzo
Restavano
Voli di stanchi gabbiani
Su cieli di piombo.
Il mare divenne palude,
Fango e morte
Febbri ed angosce
In un attimo insieme.
Lontano
Fuggiva
Il sereno.
Canto Quarto
Ti dono
Freschezze
Di sale.
Canto Quinto
Navigo straniero
Vascelli di pietra
Con vele di piuma
Nei torbidi flutti
Di un'anima inquieta.
Perso
In mari
Silenziosi.
-da L'attimo e l'essenza-
Guido Mazzolini
Poesia pubblicata il 9 maggio 2008
19 Settembre
Il più bel dono
Ho scritto parole d’amore senza amare,
ho urlato senza voce,
ho creduto all’Uomo senza dare,
ignara che questa vita
fosse dono del Suo amore.
Poi,
quando l’ho incontrato,
l’Uomo mi ha parlato:
“Dai,
soffri anche,
ma dai:
umiliato,
percosso,
deriso,
continua a dare.
Dai,
ed avrai la Vita”.
Libera Mastropaolo
Poesia pubblicata il 27 novembre 2007
18 Settembre
Tu
Pensavo che il
nord fosse più vicino al cielo,
ma cielo non fu, fu nebbia.
Se fino a
marzo attesi per vedere il fiume
Il giorno dopo vidi il firmamento;
approfittai,
e ne raccolsi un frammento:
Tu e quarant’anni d’amore.
Ugo Mastrogiovanni
Poesia pubblicata il 23 febbraio 2006
16 Settembre
Apoftegma
Tosto nei libri di testo
tasto e ritrovo la riga
presto che l’ora che arriva
é della merenda cognita
cognita prelibata
preparata da mia madre
a casa
Francesco Massinelli
Poesia pubblicata il 19 gennaio 2004
15 Settembre
Accanto a te...
Accanto a te non odo più il sordo rombar del vento;
vicino a te è pace e luce,
mentre sull’arcolaio fiabesco della tua mente
s’avvolgono i tuoi più rosei pensieri.
Accanto a te il silenzio è radioso sorriso
riflesso dai tuoi occhi teneri;
e quando tu mi parli, sento le ali vellutate
della soave gioia che mi inonda...
Vicino a te si spande l’ammaliante profumo dei fiori
che, insospettato, s’ insinua per magia nella mia vita.
Accanto a te tutto diviene dolce ed etereo,
come carezza e rugiada ed alito divino.
Giovanni N. Mascellaro
Poesia pubblicata il 1° febbraio 2007
13 Settembre
Introspettive tempeste
Amerei sognare delle onde
di un mare che molto più che in tempesta
all’insegna di un brivido
che da dentro sale
al pari della luna
che uscendo da dietro le nuvole
rende più dolce anche la notte
spegnendo le tempeste infinite
che ansimando al ritmo
di cuori sognanti
si perdono negli occhi
di chi le ode di fronte ad uno specchio;
visione di chi si ama.
Giuseppe Marzulli
Poesia pubblicata 14 luglio 2007
12 Settembre
Un volto
Un volto noto, dopo lungo tempo
apparso una sera anonima, improvviso,
rigenera nell'anima uno strano
movimento; farfalle avviluppate
in un un bozzolo assopito prendono a pulsare.
Vola allora veloce, sulle esili ali
del vento, fragile una nota limpida,
scivola libera una vela al mare
tra i flutti, che schiumano labili rivoli
di cristalleria frantumata contro gli scogli.
Fabio Martini
Poesia pubblicata 23 gennaio 2004
11 Settembre
l'Amore è
svegliarsi pensando a te
addormentarsi solo per sognare te
sentire il cuore battere solo per te
amarti come se non mi avessi mai offeso
vivere ogni giorno come l'ultimo con te
lavorare non per il bisogno dei soldi
ma per il desiderio di farti felice
danzare con te in mezzo alla folla
ma come se nessuno ci guardasse
ricordarsi che il mondo può essere crudele
ma che posso sempre contare su di te
e che la felicità è farti conoscere
che io sarò sempre qui quando serve.
Darti un bacio e fermare il tempo
Guido Martinelli
Poesia pubblicata l'8 ottobre 2008
10 Settembre
Cenone di ferragosto
–Pasticcio afrodisiaco–
Prendi una rotonda sul mare
ci metti uno spicchio di luna
e lo ricopri con un velo trasparente
di nube bianca mediterranea,
una spruzzata di riflessi del mare
un pizzico di malizia nascosta
desiderio quanto basta
e copri segretamente lasciandolo cuocere
con fiamma dell’ardore secondo l’età,
a parte prepari un bacio ad occhi chiusi
due promesse a lunga scadenza
una bugia sempre pronta
profumo di scogli e pini tritato fine fine
che aggiungerai a fine cottura,
una grattugiata di cuore innamorato
una spolveratina di musica a distanza
e guarnisci con due fili argentati della stella più vicina,
chiami la ragazza vestita abbronzatura d’agosto
scatti una foto per gli amici
e servi nei piatti caldi emozione,
il tutto annaffiato con stelle cadenti
di San Lorenzo raccolte cinque sere prima,
se l’accoppiamento non riesce
riprovi l’anno dopo.
Demo Martelli
Poesia pubblicata il 26 marzo 2008
9 Settembre
Casa sul mare
Sere trascorse perdendomi nel tuo amato sguardo
e profumo frizzante di acqua e sale che graffia la pelle
come un sogno divenuto irrealizzabile, ormai.
Ecco la luce del faro sul porto trapassare il viola
denso del cielo crepuscolare, come le fugaci stelle
cadenti; nelle notti d'agosto, insieme scrutammo il cielo.
Istantanea è la memoria qui sul balcone, vicino al basilico
che brilla di nuovo come i verdi anni trascorsi. Gemelle
le anime ancora, seppur bianchi da anni i capelli, sospiro.
Marta83
Poesia pubblicata l'8 gennaio 2004
7 Settembre
Al mare
Tra i flutti e i nembi,
s'attorciglia il pensar mio,
e neanche il vento ,
col suo orgoglioso soffiare ,
riesce a fare una definitiva chiarezza .
Infinito andare e tornare
di onde a cancellare
memorie di vita
che ritornano nell'eterno.
Infinito passare di nubi ,
a disegnare immagini
di un immenso incomprensibile.
Così mi sembra la mia vita:
un continuo andare tra i dubbi
senza mai smettere di cercare
sia nel profondo del mare
che nell'alto dei cieli.
Sergio Marranzano
Poesia pubblicata il 14 giugno 2006
6 Settembre
haiku
1: i tuoi okki posati delicatamente/
sul mio cuore cercano/
e aspettano tanto amore.
2: alta marea nei tuoi occhi/
le onde colpiscono/
i miei sensi/
mi sento parte del tuo mare.
3: tutto è pace /
e/
tutto è serenità/
stò in ascolto della serenità.
Pawel Dominik Marini
Poesia pubblicata l'11 novembre 2008
5 Settembre
Brezza marina
Quella notte in alto mare
quando ancora lontani da casa,
sospesi tra due terre
univamo le nostre anime in una danza
viva e sincera.
Quale notte più bella?
Con piacere e malinconia
ricordo quel sacro momento,
quando madre Gaia in un istante
diventava la nostra culla
e il regno di Nettuno
il riflesso di miliardi di stelle.
Per noi,
solo per noi,
legati per sempre
da un soffio di brezza marina.
Fabrizio Margiotta
Poesia pubblicata il 22 giugno 2006
3 Settembre
Dolce sogno (23/4/1994)
Dolce sogno, sorriso di rosa.
Sol tu sopisci lo spirto mio ramingo,
sol tu plachi l'errante spirto anelo;
soffro e mi tormento nel desiderarti, agogno
l'eterno tuo bacio,
l'eterno abbraccio agogno;
e mi struggo di dolor nel rimirarti invano:
attendo che le labbra tue tremanti
pronunzino l'immortale parola al cor piagato,
e indorino di baci un sogno d'amore.
Emanuele Marcuccio
Poesia pubblicata il 20 dicembre 2008
1 Settembre
Di stagione in stagione
Stemmo ore
A scandire
Estirpare l'identità
Del nostro periodo
La nominammo
Stagione screziata
Delle prime mosche
Stemmo ore
A tracciare
La mappa
Del turbinoso addio
Infine
Valutammo di lasciarci
Ci promettemmo
L'agguato della fine
Sul venire
Della stagione
Di castagne roventi
Donata Marangoni
Poesia pubblicata il 21 dicembre 2005
31 Agosto
Bianca Amante
Rintanato nel frastuono del silenzio
m'irraggio nel ricordo
tra luci e ombre del passato.
Richiamo d'echi
sangue avvelenato
risucchiato catturato
d'abile ammaliatrice
onnipresente fissazione
iniezione di forza
retrogusto amaro
nella gola secca
caduto nella morsa
trappola infedele
cristallina bianca amante.
Simone Maranesi
Poesia pubblicata il 6 settembre2007
30 Agosto
Fiore
Volato sei,
portato via dal vento,
bello, orgoglioso fiore
ed ora giaci immemore
e negletto
come il mio amor superbo
volato pure lei più non so dove
ché il tempo come il vento va lontano
e spegne generoso
ogni pensare !
Antonio Mammone
Poesia pubblicata il 25 febbraio 2005
29 Agosto
Io voglio…
Io voglio vedere tutti i colori nel Cielo,
non voglio vedere il Cielo nero.
Io voglio chiamare il mio vicino «fratello»,
non voglio chiamarlo «estraneo».
Io voglio ascoltare la parola Amore,
non voglio ascoltare la parola Guerra.
Io voglio guardare l’arcobaleno,
non voglio guardare le nuvole.
Io voglio aprire il cuore delle persone,
non voglio aprire le loro menti.
Io voglio…
Io voglio…
Che cosa voglio?
Non so.
Io voglio solamente vivere in un Mondo migliore.
Mirco Maiorca
Poesia pubblicata il 22 giugno 2005
28 Agosto
Luce di cielo
I venti spirano gelo
il sole acceca i muri
e maschere di ferro
piangono in silenzio.
Simone Magli
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2009
27 Agosto
Seduta con gli occhi chiusi
Seduta con gli occhi chiusi.
Leggimi la fantasia
il merlo sul ramo spoglio
di un paesaggio di neve
l'intreccio torto dell'albero
segnato da una lunga sete.
Non credere così facile
dimenticare il male
ferita celata con cura
che paralizza le parole.
Seduta con gli occhi chiusi.
Leggimi l'illusione
aquiloni d'argento in volo
in un cielo insostenibile.
Hai visto come ho intrecciato
ai tuoi sospiri i capelli?
Seduta con gli occhi chiusi.
Tocca la mano protesa
lasciami aprire gli occhi
abbagliami col canto
e proietta ombre cinesi
sullo schermo dei sogni.
Maddy
Poesia pubblicata il 21 aprile 2006
26 Agosto
Enigma
la bella camminava al mio fianco
mi ha lasciato
solo e così me ne vado
solo così un asta turbata dal vento
- vento che è bora che piega
l'asta che sfiora il fresco soffio carezze
di una brezza buffetti
maschili d'affetto
tivano
Andrea Luraschi
Poesia pubblicata il 20 febbraio 2005
25 Agosto
Il silenzio
Ed è proprio ora che mi ritrovo qui
a discutere del suono di una casa
e del suo silenzio enorme
mentre fuori tutto il mondo dorme,
e ascoltando il silenzio credi di avvertire mille rumori
come un cieco che improvvisamente
dice di riuscire a distinguere i colori
di questa vita sorda ad ogni tuo aiuto
e che fa finta di ascoltarti
anche se solo per un minuto.
E tu devi stare molto attento
fino ad udire e a distinguere
il rumore di un aereoplano
dal profondo silenzio di un acquario
che non parla ma trasmette
tanti pensieri nella tua mente.
Ed è proprio ora che il silenzio tace
e ti fa provare una sensazione che forse non ti piace
ma che tu senti crescere piano piano
perchè anche il silenzio può essere baccano.
Silenzio,
se fossi potente ti regalerei una voce affinchè
anche tu possa parlare per me.
Il silenzio se vuole può gridare
ma viene ignorato dalla gente
che ascolta ma non ti sente
e che non ha la speranza di chiudere gli occhi
fino a raggiungere il cielo
per scoprire magari che nel suo cuore
c'è una stella che in silenzio muore!!!
L'uomo senza volto
Poesia pubblicata il 18 aprile 2005
23 Agosto
Avevo
Avevo un porto
l'hai riempito di mare
avevo un molo
vi hai portato un veliero
avevo un orizzonte
l'hai raggiunto in un vento
avevo una stella
ci hai puntato un sestante
avevo un dubbio
l'hai fatto certezza
avevo una mano
vi hai tracciato una vita
avevo un colore
l'hai diffratto in scintille
avevo un inverno
l'hai sbocciato di fiori
avevo un cuore
l'hai infiltrato d'amore
avevo un gran freddo
l'hai coperto di sole
avevo una notte
l'hai trasformata in giorno
avevo uno scrigno
ne hai trovato la chiave
avevo tutto racchiuso
l'hai fatto volare.
Quante cose avevo
e non lo sapevo
quante cose ho trovato
perché ti ho ascoltato
quante cose avremo
se le cercheremo
quante cose verranno
che ci uniranno.
Romeo Lucioni
Poesia pubblicata il 12 novembre 2004
22 Agosto
Il pescatore 2009
All'ombra del rosso occidente
s'era insediato un presidente
aveva barba di kirghiso
e sotto i baffi un gran sorriso.
Venne in Brasile un assassino
due occhi stretti da volpino
libri di grande tiratura
ed un mandato di cattura.
E disse ai capi di quel reame
di libertà ho sete e fame
e chiese al vecchio un aiutino
per un fuggiasco e un assassino.
Il vecchio Lula non tardò un giorno
non si guardò neppure intorno
ma offrì in rifugio il suo reame
per chi diceva ho sete e ho fame.
Senza pudore né sgomento
mostrò anche in Francia il suo talento
davanti un pulpito irridente
dietro alle spalle un presidente.
E già l'insulto si fà indecente
la sua memoria ormai è sfuggente
di chi fu ucciso un dì d'aprile
con la pistola ed il fucile.
Vennero in sella i magistrati
vennero in sella con i mandati
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse nascosto un assassino.
Ma all'ombra del rosso occidente
s'era insediato un presidente
aveva barba di kirghiso
e sotto i baffi un gran sorriso.
aveva barba di kirghiso
e sotto i baffi un gran sorriso.
Il Temporeggiatore
Poesia pubblicata il 20 gennaio 2009
21 Agosto
Marinaio
Com'è dolce il suo viso
tra i vetri e il riflesso del sole.
Lei, appoggiata fra il muro e il balcone
sembra ancora più alta e più bella.
E mi guarda, mentre io mi allontano,
e mi guarda finche non sparisco.
Anche io le sorrido, girando la testa,
e i suoi occhi le brillano tanto
che seppure distante il cammin mi ha portato,
c'è un bagliore distinto che illumina il tratto.
Quante strade ho intrapreso in un lungo viaggio,
quante luci lo hanno schiarito.
Ancor oggi, che osservo distante quei vetri
notte e dì vedo chiaro il bagliore.
ciro fondacaro
Poesia pubblicata il 1° febbraio 2009
20 Agosto
Incontro di vita
In una giornata senza spazio e senza tempo
Vagando con la mente
Alla ricerca di un percorso conoscibile e magico
Non mi accorsi subito di aver contattato
Amore !
Adalberto Fornario
Poesia pubblicata il 10 febbraio 2008
4 Agosto
A papà mio
So cinque anni che te ne sei andato via
All’improvviso senza pote’ di’ niente
Tranne che quell’ “oddio” e
Guardamme fissa nell’occhi
pe’ n’ultimo istante
Chi se ne importa se abbiamo sempre litigato
Se tante volte ho sbattuto quella porta
Se spesso e volentieri eri severo
Fino a famme maledì d’esse venuta al mondo
Se m’hai fatto piange dalla rabbia,
Se m’hai fatto sta zitta dal dolore
Tu eri papà mio
Sai, me dispiace
Che non ce siamo detti mai
“Quanto te amo”
Ma tra noi
Malgrado tutto bastava ‘no sguardo
Ancora me ricordo
Quando me cantavi “Solo per te Lucia” e
Le romanze che poi ho amato tanto
Da ragazzina io non le capivo
Dopo,
Crescendo, un senso de rimpianto
Pe’ non ave’ compreso la poesia
Racchiusa in quei motivi de ‘Na volta
Eri così pacioso se ridevi e ricordavi I tempi ormai andati
Eri ‘Na creatura quando cantavi
Quando scherzavi facevi ride de core tutti quanti
Poi diventavi a un tratto piccolino
Tu che de stazza proprio non lo eri
Quando le ombre nere della guerra
I ricordi di quella sorella morta col bambino
Dentro a quel campo de concentramento
Ti facevano abbassa’ lo sguardo stanco
Erano ancora lì
Come un tormento
Quando sei morto
T’ho parlato finalmente
T’ho detto che per me eri importante
Anche se forse un po’ l’hai sospettato
Che avrei voluto un po’ di tenerezza
E che se non l’hai data.. t’ ho capito sai
Non potevi da quello che non avevi ricevuto mai!
L.P.C.
Poesia pubblicata il 14 dicembre 2006
2 Agosto
Scrivo
Scrivo una poesia per te
che mi sei vicino.
Ti scrivo qualcosa
che sappia di dolcezza
perché ti sento accanto
quando ne ho più bisogno,
perché non sono sola:
so che tu mi pensi.
Scrivo due righe per te
perché anche se ho da fare
tu sei più importante.
Una poesia:
righe che veloci corrono,
si fanno spazio nella tua mente
e mai più se ne vanno.
Scrivo qualcosa per te
che mi vuoi bene
perché ho bisogno
che tu rimanga il mio sogno.
-pubblicata in Maggio 2006 nell'antologia poetica Poesie Italiane,
entrambe edite da Aletti Editore-
Lola.90
Poesia pubblicata l'11 febbraio 2006
1 Agosto
Soffocano il tempo
frasi distratte,
declamate da poeti colti.
Il buio cattura sorrisi,
di bambini innocenti
e li spegne nel gelo.
Il reale incatena speranze,
di sognatori smarriti,
chiuse da lucchetti da loro forgiati.
Nel tempo degli uomini,io, viaggio
alla ricerca di pietre preziose.
Vago nei giardini incolti del sogno
e vedo streghe con bocche senza denti, uccidere fiori.
Distratto da suoni di pace
ascolto suonatori sgraziati
godere delle loro cacofonie,
che alle melodie fanno eco.
Mi immergo nel mio essere profondo
alla ricerca del me.
Anche lì una strega bastarda
uccide il mio io
Alfio Armando Licciardello
Poesia pubblicata il 23 maggio 2008
30 Luglio
Ovidio
Dove stanno Afrodite e l’Amore
Dove gli sfarzi idolatrati?
Dov’è Pigmalione, il nano, dove i suoi sassi di latte?
Ma
Come nasce Eros per il tuo respiro che si schiude
Muoiono i sogni dei falò antichi.
La regina
Delle tenebre sfolgoranti
Sedeva sul trono dei teschi scarni.
Il suo sorriso era sfocato, era
Spuma di mare calmo.
Entrò il primo dei tre e le chiese:
“Non ho forse sudato onestamente i miei simulacri?”
Senza luce alcuna
Il camminatore si dissolse in quel sorriso vago.
Gli occhi
Eran occhi di Gynèsfinge e nessuno né può raccontare.
Entrò il secondo e parlò avido:
“Tu sei nuda sciarada, sei enigma da me svelato”
Senza fretta e ben saldo
Il viandante si strinse il collo da quegli occhi Strangolato.
La bocca
Era nera di un profondo ignoto, infinito cielo stellato.
Entrò il terzo e silenzioso le baciò una mano.
Fu nei silenzi che la Signora lo invitò a continuare.
Con furia tremenda
Il poeta vagabondo le morse le labbra e si perse
Lontano
In una nuova alba.
Dov’è il cantico nuovo?
Dove
La fine di ogni ragione?
Dove il divenire
Dove
La trasformazione?
Ma
Come nasce Eros per il tuo respiro che si schiude
Muoiono i sogni dei falò antichi.
David
Leto
Poesia pubblicata il 13 dicembre 2009
28 Luglio
Guardo la tua foto
senza mettere gli occhiali
così
nella foschia
posso credere che mi stai sorridendo
maria cristina latronico
Poesia pubblicata il 29 gennaio 2008
27 Luglio
In eterno
E' bello sì...pensare che sarai mia in eterno.
é bello sì...immaginare che mi vorrai per sempre.
é bello sì...credere che l'amor tuo per me sarà sempre lo stesso.
é bello sì...rivederti in un letto avvolta dal sonno soave limpido di
purezza.
é bello suscitare emozioni in te.
Nonostante tutto é bello essere tuo,
più di quanto io ti possegga,
averti non é nei miei sogni,
vorrei solo che io per te ci sia in eterno.
Vincenzo Lapenna
Poesia pubblicata il 10 maggio 2004
26 Luglio
Dinnanzi allo specchio….
Dinnanzi allo specchio
svaniscono i miei dolori
tutto si trasforma
in un iride di altri colori..
forse la realtà è una grande bugia?
forse un utopia mascherata da un ipocrisia?
I malori del mio sguardo
Mi svelano costantemente
ciò che la gente
non dice……
mi sento racchiuso in
sensazioni fragili e impedite
nella paura di toccar grandi ferite.
Provo una velenosa tenerezza per
quella persona che sono io
e nel rassicurarlo
incoraggio egli
a non fermare il cammino
per un inciampo..
Marco
Lai
Poesia pubblicata il 10 gennaio 2007
25 Luglio
Pensieri Notturni
Ci troviamo ad essere tutti complici
in un mondo senza innocenti
dove nessuno ha più diritto di ergersi a giudice,
corrotti e corruttori,
santi e peccatori,
tutti insieme,
poiché la differenza ci è ormai sconosciuta
o forse non è mai esistita.
Ho quindi cercato la felicità,
disperatamente,
in quello che è impossibile,
il senso di sicurezza
in quello che è al di fuori della regola
E perché no?
Il mondo che ci circonda è intollerabile, meschino.
Gli uomini sognano la sicurezza materiale, nient'altro.
E sono pronti a perdere la vita per questo, pur di raggiungerla.
Io voglio essere libero,
libero di cercare la felicità nell'impossibile.
"Io voglio di più
di quello che vedo..”
E cerco di accordare le mie azioni alle mie idee.
Odio la menzogna,
e voglio vivere nella verità
sempre.
Ma Chi potrà seguirmi al di fuori dei confini?
Pazzo? Forse, ma i pazzi sono anche furbi, anche piu’ degli esperti.
Michele La Porta
Poesia pubblicata il 10 dicembre 2004
24 Luglio
Il tempo dell'amore
Il tempo dell'amore
è passato come passa l'estate,
portando con sè il mio cuore
e la mia gioventù.
Che resta ormai di me
che passo il miglior tempo
della mia vita ricordando
e piangendo?
Non resta niente,
solamente un nome
che sempre imploro,
ma che mai risponde.
Ore d'estate:
com'è caldo il sole
senza quella freschezza
che mi davi,
e com'è freddo il mare
senza il calore
dei tuoi verdi anni.
Chissà dove sarai,
cosa starai facendo
in quest'istante
e se mi pensi ancora!
La tristezza è come la notte:
fredda, immensa, buia,
e quando col suo velo
copre un cuore,
l'oscura sempre più,
finchè tu, pazzo,
invocherai la morte.
Ah, se potessi essere il vento!
Con le mie ali volerei da te,
ti toccherei mille e mille volte
le bionde trecce,
senza stancarmi mai.
Ma intanto è sera
e mi accorgo di esser solo;
allor ti penso ancora
e mormoro in silenzio un nome.
Antonio Iraci
Poesia pubblicata l'8 novembre 2009
23 Luglio
La carità non si piega
Dove incroceremo sollievo se l'aria ci precipita addosso?
La fame nel mondo divora la fede,
dove scopriremo sollievo se il denaro ha comprato la luna?
Dove lasceremo riposare l'immenso?
Perchè il concime sta lasciando spazio alla cenere,
una vita è più importante di ogni denaro,
una sfera corre come se necessitasse di comperare alcunchè da un'altra
galassia
e ora capisco la frase di quell'uomo più che santo sui colossali
ricchi,ora si.
Il petrolio e questi combustibili distrutti che non ci fanno aprir la
bocca quando piove,
è superato e l'elettromagnetismo che ci fa sentire di avere fili per le
mani e intorno
può essere affondato dalla scienza,
e corrono voci impegnate come un nano senza circo su un miserissimo grado
in più di temperatura..
quindi una cura selettiva per il cancro c'è.
I fossili sono dei morti sotto vento, terra, acqua e fuoco,
il ciarpame ha finito di essere un inriciclabile.
La terra può splendere di quint'essenza,
Oh che idiozia accusare e invocare Dio per cose che può fare una semplice
persona,
comunicatori dicono che Dio non fa niente per l'africa con cravatte da
mille euro.
Anche un pesce rosso avrebbe la forza di fare ciò che si invoca fare a
Dio, che idiozia
Oh amore quel bellissimo pomeriggio dal clima terribile d'inverno,
quando cercando nel sogno la chimera,
la stella filante della metafisica e delle filosofi,
che mai capendo ciò che non è destinato esclusivamente alla mente,
vanno in un andar fra fortuna e fatalità,
eran solo le scuse di un eterno che muove i suoi passi preziosi fra noi,
si cercando nel sogno la chimera leggiadri, sembravan i grattacieli,
questa plastica colorata che molti servono
e gli inganni di potere di chi sa che non ne avrà mai,
il mondo, le guerre mondiali nate per le carezze di mamma mai avute
dei più stupidi fra gli stupidi,gli omicidi dentro wall street
che a nessuno interessa perchè nessuno ne ha e ne vuole avere,
sembrava un rospo tenuto schiacciato da qualche lieve, soave virtù.
Continuando a cercare nel sogno la chimera e chissà intorno alle sue mura
di eventi ambientali…
Cercando nel sogno la nostra chimera,guardandoci,fissandoci
cadevano intense gocce di fuoco dalle nostre pupille stesse,
persi nell'amore spietato che non lascia scampo al mondo,
anche fosse unito nella corruzione che invoca la propria stessa morte
senza saperlo,
noi due, nel nostro stesso sguardo atomico,
con un corsa di fuoco fra i toni della notte,
con giù il mondo che sembrava cadesse come un arancio,
sguardo atomico,ogni secondo rende qualche era della storia della terra
come pagliaccio di gomma che rotola per la strada dissestata,
come melma ai piedi,nemmeno di noi,
e si cercando nel sogno la chimera,lì sembrava come girare,vorticare,
stormi,stormi di uccelli fitti da sembrare di aver preso in prestito il
potere del mare
e la natura intorno mise i suoi elmi di splendore,
noi cercando nel sogno la chimera,che vicini,stretti o seduti affianco
era sempre la foresta nascosta dell'eterno,
di chi le stelle sanno che staranno insieme per sempre,
noi due nell'amore che non da conto a morte e tempo,
per essere senza attese,invincibile,
perché il mondo non avrà mai parole o armi
per dividere ciò che se ne frega delle parole
e ha mosso e affondato e inondato da millenni interi universi
e muoverà per sempre il lieto fine di questa tragedia nel pentagramma del
tempo.
È sempre più vicino il paradiso sul nastro puro del mare.
È sempre più vicino il paradiso sul nastro puro del mare.
È sempre più vicino il paradiso sul nastro puro del mare.
E ogni distruttore si scusa su chi fa peggio,una gara di marionette
basta credersi stupidi di fronte ad ogni morte!
Come mi disse un parigino sotto la torre Eiffel,
che stupidi gli scienziati che uno come Pasteur
usò il cervello che Dio gli ha donato
e invece loro si credono che Dio dovrebbe portarti in carrozzina.
Si potrebbe fare talmente tanto da affinare persino un giorno perfetto,
e il ringhio della lince sembrava dicesse,
che venga… e fra le ferite inferte vedrà il miracolo tremendo della vita….
Alessandro Idisium
Poesia pubblicata il 6 gennaio 2009
22 Luglio
Livorno
Chi t’ha lasciata non ti può scordare,
o ribelle città dove son nato,
porta con se l’odore del tuo mare
e del libeccio, becero e screanzato.
I Quattro Mori sembrano aspettare
che il cacciucco alla fin venga portato
e Ferdinando, sopra, sta a guardare
un peschereccio in Darsena ormeggiato.
Le tamerici là, verso l’Ardenza,
piegano al vento le stentate chiome
mentre che il cielo avvampa e muore il giorno.
Un pescator riavvolge la sua lenza,
una nave che parte, ed urla come
non volesse lasciarti, o mia Livorno.
Vittorio Gregori
Poesia pubblicata il 6 aprile 2009
21 Luglio
Polvere di stelle
Cappa di nero cristallo
Ricolma di fulgide gemme
Il cielo.
Mentre dal camino del rifugio continua
Ad uscire un fil di fumo grigio che si disperde
Nella notte sulla montagna incantata!
Innumerevoli occhi
Cui vibrano ciglia infuocate
Ci sussurrano – fissi – dall’alto.
Forse, attraverso il loro palpito
È Dio che ci guarda.
Nel buio della notte trascorre un messaggio.
Di pace per questo pianeta
Remoto, sperduto ai margini
D’una fiumana di luce.
Fra tanti mondi corruschi
Di cui la divina potenza
Lo spazio cosparse, infinito,
Quest’atomo opaco fu oggetto
Di predilezione ed attrasse
Il verbo incarnato, onde l’uomo
Di Dio poté dirsi fratello.
Se il male come onda di limo
Minaccia; se l’odio, serpente
Nascosto, i cuori avvelena;
La speme non muore. Desio
Di pura bellezza, d’amore,
Rinasce nell’animo al mite
Bagliore degli astri. Esse sono lampade
Accese dal vigile cuore
Di un Padre che i figli lontani
Attende sereno ed eterno.
Mentre la pallida luna
Continua at attraversare l’universo
Con il suo messaggio di pace.
Il Gabbiano
Poesia pubblicata il 28 febbraio 2007
18 Luglio
Prigioniera della libertà
Dove il non limite
è limite del sé,
spazi infiniti
fermano le ali,
dove il tutto del tutto
non conosce il nulla,
dove bordi e contorni
arrotolati nell'essere
annullano il volo
e spazio e oltre e oltre ancora
ritornano nelle piume
di un istante.
Il dove interroga il sé,
mentre leggiadria e luce
fondono ciò che resta
di quella prigione sconfinata
chiamata libertà.
-Da Prigioniera della mia libertà-
Il Colibrì
Poesia pubblicata il 28 luglio 2008
15 Luglio
Lividi di ruggine.
Ora lasciami riposare.
Trascorsa è la notte
che brama luna
dalla nebbia
delle discariche.
Tra gli avanzi
dei corvi sazi
scintillano
cacciaviti
e chiodi
non ancora
rottamati.
Adoro
questo sole
alto
mietere
bocche
e cervelli
senza risparmio.
Prigioniera
del tempo
attendo
che anneghi
nella marea di luce
la scia di un sorriso
sfuggito all'oblio.
Linda Grimaldi
Poesia pubblicata il 28 agosto 2007
13 Luglio
Historia Ghinii Burlachi
Dal mio turrito maniero
spazia lo sguardo su vasta piana
al mio occhio acuto di sparviero
non sfugge topo dalla tana
Del cinico non ho temperamento
e difendo il debole e la dama
riparo i torti e lo scoramento
di chi subisce offesa dalla lama
E seppur ho fama di brigante
io lo dichiaro senza tema:
ho derubato qualche viandante,
ma ben ricco d’ori e di diadema.
Più che di spada, la penna d’oca
usar mi diletta, e nello studiolo
ad una luce incerta quasi fioca
parlo al mio libello come un figliolo.
Apro il cuore e i segreti anfratti
usbergo della pena e della gioia mia
parlo della vita e dei suoi misfatti
addolciti dal miele della fantasia!
E sotto il vento che fischia e urla,
mi perdonerete se come uomo d’arme
mi lascerò andare a qualche burla
seppur ardita, quanto ricca di charme!
E lo sfottò fionderò come dardo,
e s’abbatterà sui poveri mortali
di nessun avrò certo riguardo,
la mia faretra è colma di strali!
E non ci andrò giù di fioretto,
al malcostume dell’umana saga,
sentenzierò tagliente e netto,
affonderò il dito nella piaga!!
Ghino Burlacco
Poesia pubblicata il 28 gennaio 2005
11 Luglio
Gocce di silenzio
Gocce di silenzio
gelido e mortale
passano straniere
sulla via dell'attesa.
Partono.
Le labbra ardenti
di una donna snella
schiudono la serata
della fine di un amore
non mio.
Pietro Gandetto
Poesia pubblicata l'11 dicembre 2006
10 Luglio
A mia figlia
Il gelido inverno
ti ha colto improvvisamente
ancora troppo piccola,
contro i combattenti sleali
qualsiasi lotta è persa,
l'onore delle armi
non è una virtù dei barbari.
Così hai conosciuto
la sofferenza della vita
quando ancora non eri degna di affrontarla.
Vivi con spavaldi ipocriti,
ci hanno separati,
gli errori sul campo
si pagano amaramente,
l'esilio e la prigionia
non annullano la mia forza.
Waterloo e Termopili
sono storia di gesta eroiche,
come le nostre vite.
Annullato odio rabbia e rancore
rimane solo la felicità.
Angeli nel cielo
viaggiano messaggeri d'amore
nei nostri sogni.
Poche gocce di tempo
passeremo insieme
ma faranno fiorire
la conoscenza della terra e del cielo,
della storia degli uomini e delle donne,
tutto il loro pensiero lungo i secoli,
grandi ideali solcheranno la tua mente.
Seminerò per te
i fiori e le piante più belle,
aprirò le porte dell'arte,
gli scrittori doneranno la parola,
i pittori coloreranno le tue visioni,
orchestre e cori
suoneranno e canteranno inni alla gioia,
miti e vati vagheranno nella tua anima.
Ti insegnerò la magia del respiro
e la danza con il corpo.
La giustizia e il bene
non ti faranno vivere in una caverna,
ma sotto il cielo
dove potrai ammirare estasiata l'eterno infinito.
Conoscerai l'amore che non divide.
Un abbraccio tuo padre
Maurizio Battistoni
Poesia pubblicata il 27 dicembre 2007
9 Luglio
Una mattina senza te
Mi sveglio tra gli odori del mattino,
m'alzo nella vuota stanza…
ancora assopito cerco un po' di lucidità.
Alzo il sipario sul mondo,
dalla finestra osservo il freddo giardino.
Un timido sole a stento riscalda,
ancora il ghiaccio ricopre il verde prato.
Lievi le gocce di rugiada scorron sulle foglie,
si adagian sulle loro punte,
prima di bagnar la terra.
Il cane è ancora sulle scale a dormir,
solo e rannicchiato…
Lo chiamo e lentamente fa capolino,
cerca e trova una coccola,
prima di tornar a poggiare il muso... sul caldo zerbino.
Tra i pensieri di una fredda mattina,
tra le immagini e le mie fantasie,
nel mio inquieto vivere ci sei tu.
Fuori il silenzio e la tranquillità di una strada deserta,
l'aria umida dell'inverno appena iniziato,
ancora qualche luce accesa si rispecchia nel grigiore.
Attraverso i vetri guardo passare qualcuno,
adagio se ne va per il suo cammino.
Rimango ancora un istante,
mentre il sole mi illumina in viso,
e passa un lieve calore che mi scalda appena.
Ripercorro gesti e parole,
dolci momenti condivisi con te,
serenamente mi perdo quasi incantato,
fino ad accorgermi che tu non ci sei.
Triste sprofondo nei dispiaceri,
nelle delusioni che ho vissuto…
Mentre il tempo scorre vuoto e freddo,
in compagnia delle prime notizie dalla radio,
a fatica preparo la mia giornata.
Provo a viverla cercando il giusto spirito,
come ogni mattina che mi ha dato Dio.
Ma non è facile,
perché la tua assenza rende assente anche me,
e pensarti mi distrae.
Ed inizio così,
incontrando persone, rumori e luoghi familiari.
C'è chi mi conosce e mi saluta,
chi freddo si volta,
c'è lo spensierato,
chi è indiavolato chissà con chi,
chi è ubriaco di prima mattina.
C'è una madre di famiglia,
agitata e sconvolta,
che a stento tiene a bada i suoi figli.
C'è chi va al lavoro,
volti segnati dall'età e dalla fatica,
volti scuri e tristi.
C'è un gruppo di giovani liceali,
ragazze che spettegolano di frivolezze,
arrossendo... parleranno forse dei loro primi amori.
Beata gioventù,
ritratta in qualche sorriso,
negli occhi di chi progetta il suo futuro.
Ripercorro le stesse strade di ieri,
mentre nel traffico c'è chi impreca
e se la prende con il mondo.
Raccolgo queste e altre mille immagini,
per lunghi minuti mi dimentico di me stesso.
E mi dimentico anche di te,
di te che mi indebolisci l'anima,
e così sarà,
finché sarai lontana dal mio cuore.
Andrea Battista
Poesia pubblicata l'11 dicembre 2007
8 Luglio
Il treno
Quel fischio
ti trapassa il cervello,
ti rimbalza nel cuore.
Li guardi
ma sono già lontani.
Senti sulle tue gote
i dolci baci,
sul tuo corpo
il calore del loro abbraccio
e negli occhi
mani alzate che salutano,
fazzoletti che asciugano lacrime.
Rivedi quei bei giorni
appena passati
e così in fretta trascorsi,
i tuoi cari,
la tua casa,
la tua terra.
Ricordi,cari ricordi
che serbi gelosamente
nel tuo cuore.
Quel treno ti porta lontano,
in terra straniera
che duro pane ti dà.
Miei cari,
cara terra natia,
così amata e così matrigna,
chissà quando vi rivedrò.
G.
Bellanca
Poesia pubblicata il 22 dicembre 2006
7 Luglio
Eroi senza gloria
A voi,
Anime strappate troppo presto alla vita, il mondo tacendo
soffre, sotto le percosse di coloro ai quali
mai ha negato riparo.
A voi,
sottomessi da un destino crudele, lacrime di rabbia
dei puri inondano il cuore.
A voi,
innocenti menti, qui la dimenticanza e l'indifferenza regnano,
la compassione e la generosità rimangono
simboli oscuri, decifrati da pochi eletti.
A voi,
sapienti, le porte dell'altra vita vi accolgono
senza indugio, ubi sempre sarete onorati.
A voi,
eroi senza gloria, dedico tutto il mio rispetto...
A tutti gli innocenti che muoiono per cause facilmente evitabili,
destino tutte le mie lacrime,
che il cielo nuovo vi ricompensi,
morti bianche…
Stefano Budicin
Poesia pubblicata il 28 novembre 2008
5 Luglio
Strettamente Personale
L'impetuosità avversa dei tuoi sentimenti,
quasi emblematici,
racchiusi nel sibilo continuo del tempo
dentro di noi.
Amara dolcezza d'un fievole sorriso lontano,
vago, quasi nullo
nella vastità oceanica dei tuoi occhi.
Io sono qua a guardare questo
immenso emblema della tua vita;
come un serpente che
mordendosi la coda, non
percepisce l'eternità della sua schiavitù.
Oh! Dolce e caro amore,
hai lottato e stai lottando per chi ?!
Se combatti contro il padrone,
specchio della tua vita !?!
Rinnegare ciò che senti
sarebbe puerile...
Amarmi sarebbe vile.
Che fare ? Rinascere schiavo
ad ogni mio sguardo.
Paola Bortolotti
Poesia pubblicata il 10 novembre 2008
4 Luglio
Nel silenzio di un attimo infinito l’attesa.
Tra le lacrime ti aspettavo e pregavo per noi.
I nostri corpi racchiusi in una sola anima si sono toccati,
la paura a prevalso ed oggi mi maledico.
Elisa Buonanoce
Poesia pubblicata il 25 giugno 2008
3 Luglio
40 - 1 = 39
Viene come un freddo
dentro.
Un irritazione
intorno al cervello
che cerco di togliere
scrollando il capo.
Nausea consapevole
per l'apatìa
per l'incompetenza.
Nausea di me stesso
mentre mi compiango
davanti alla spettro
di Peppino
lasciato morire
sullo sfondo
del grano in mietitura.
Dieci anni e più
di lenta e composta sofferenza
pazzo non creduto
da chi,
" in tutt'altre faccende affaccendato "
da tempo assai
ed ancor per poco
l'aveva bello e sotterrato.
Alberto Borgia
Poesia pubblicata il 4 giugno 2007
2 Luglio
Sapore salato
Il dolce sapore salato
ristagna in fondo al palato,
l’odore che ho appena odorato
è misto nel soffio di un fiato,
lo sguardo è smarrito…
si è perso nel vento sfiatato,
un piccolo invito è bastato
e il cuore è scattato.
Non c’era dolore
nel volto sudato d’amore,
e il piccolo fiore che ero
s’è tinto di prato.
Un chiaro pensiero,
nascosto nell’occhio crucciato,
ha aperto la mente a un grande destriero:
il vento del nostro passato.
Gabriella Brancaleone
Poesia pubblicata il 28 settembre 2007
1 Luglio
Preghiera d’emigrante
le campane suonano L’Ave Maria,
la contadina torna dalla fontana,
c’è chi prega e cena in compagnia,
solo e chi la patria a lontana.
Sul balcone di un condominio
guarda all’orizzonte l’emigrato,
chiudendo gli occhi, rifà il cammino
dal giorno che il paese ha lasciato.
La nave era pronta per salpare
i gabbiani volavano vicino,
trenta persone lì a salutare,
chi solo va per il suo cammino.
Quindici giorni di alto mare,
giorno e notte a fare dei piani,
fare un pò di soldi e poi tornare
nella terra amata dai paesani.
Di giorni ne passarono e pure anni
son più di cinquanta primavere
trascorsi in tre stati americani
fra tante lagrime e tante preghiere.
Ora ha i capelli bianchi l’emigrato,
e sogna ad occhi aperti di tornare,
ma anche questo sogno è sfumato
e non gli resta solo che pregare.
Prega che almeno dopo morto,
le sue ceneri siano portate
dentro un baule, in quel porto
che diete vita al povero emigrante.
Vito Bologna
Poesia pubblicata il 21 agosto 2007
30 Giugno
Tace la notte.
Silenzio strano
né dolce né amaro;
è un silenzio vuoto,
è un buio lontano
nascosto chissà dove
tagliente come una spada;
è un dolore vermiglio
non come il sangue:
più rosso e più fondo.
E tu lontano.
Ipocondriaca notte
vestita di mestizia
scialba matrigna
serpe velenosa.
Oniriche visioni attendo
che scioglieranno sé stesse
nell’alba foriera di novelle
o forse iettatrice.
Marco Betti
Poesia pubblicata il 2 settembre 2006
29 Giugno
Per millenni
Lì, dinanzi a me,
nell'aureola dell'amore.
Io dinanzi a te
nel profumo della felicità.
La tua immagine sulla parete
spia ogni mio movimento
la mia fa lo stesso assaporando
la tua libertà.
Tu mi ami!
Ti amo come si può amare
il giorno
il sole
la vita.
Ci inseguiamo sul quadrante
come le lancette di un orologio
per secoli.
E' mezzanotte
le lancette si sono inceppate
finalmente
la tua immagine sovrapposta alla mia
i tuoi occhi limpidi e puliti
si sono fermati nel mio sguardo:
"E' stato messo il punto
al nostro silenzioso discorso".
La tua arte
avrà un altro significato
parlerà un'altra lingua
ma per me?...
Rimarrò fedele come un cane
aspetterò che mi buttino le ossa
per celarle, seppellirle
e con esse sotterrarmi anch'io
aspettandoti.
T'ho rincorso per millenni
ti seguirò giorno dopo giorno
ti attenderò dopo la morte.
Reno Bromuro
Poesia pubblicata il 13 febbraio 2004
27 Giugno
Volo
Dove andrai, anima triste,
dove correranno i tuoi pensieri
dove rifugerai le tue lacrime
dove andrai mio cuore solitario,
andrai sotto un cielo stellato
ove i passi lasciano impronte indelebili
su una terra lontana
di colore, luce, musica
che trafiggerà la tua ombra
volerai oltre il sogno, oltre il mare
su di un soffio di vento, che ti poserà
ove altro non v’ è, se non la tua piccola pace
e sarà un attimo rubato ad un sogno
una stella rubata al cielo
una goccia rubata al mare
che ti daranno forza nuova
per trascinare ancora le tue stanche membra
in questa vita.
Roberta Benati
Poesia pubblicata l'11 marzo 2005
26 Giugno
La vita
Ho visto un uomo:
era giovane, bello.
Nel suo sorriso
ho visto la vita
che nasce,
che spera,
che vive di gioia.
Ho visto un altr'uomo:
era turbato.
La vita gli dava
pensieri, timori.
La fronte rugosa,
sudata, matura
mostrava
d'un tempo la felicità.
Or vedo un uomo
spossato dagli anni,
dal moto perpetuo
del mondo
che corre,
che fugge veloce
portando
la vita,
i timori,
la morte.
Si volta,
si guarda:
sorride.
Ricorda:
rimpiange.
Si desta,
riposa.
Sergio Burato
Poesia pubblicata l'1 febbraio 2004
24 Giugno
Mi sono chiesto
Se scrivere
Sia più per me che per gli altri
Armonia di suoni consueti
Che si rincorrono come note
Partiture dell’anima
Sulla soglia dell’abisso infinito
Tempeste
Di memorie distanti
Altalena di sentimenti
Parole
Nude
Allineate
Scolpite fra le righe della mente
Dipinte da un pittore
Solitario
Mistico messaggio
Di lontane meteore
Vaganti
Perle di un sogno
Incompiuto
Stupori immobili
Taciti e inquieti
Voli arditi di gabbiani
Nel vento dell’oceano
Riflessi di gesti antichi
Meste processioni
Nelle strade del borgo
Festoso
Fumo acre di incenso
Nel sonno eterno
Silenzioso
Paziente
Di membra stanche
Ardente invocazione del sogno
Perenne del peccato
Angoscia del commiato
Senza la tenue nostalgia del ritorno
Alba nebbiosa di un porto
Indistinto
Tanta folla
I lamenti di chi resta
E aneliti di mete sconosciute
Risuona dietro il sipario della collina
Il coro di addio ad una terra
Che non è mai stata nostra
Ad una vita
Che pare appartenga solo
All’universo
Specchi di rugiada sui
Fiori di prato colorati dal sole
Profumo di primavera
Ritmi di luce dimenticati
Stelle incrociate
Nelle acque gelide del torrente
Delle cose
Pensieri
D’amore cosmico
Pietre scintillanti
Trascinate dalle onde inquiete
Sulla battigia
In attesa
Della vicina bonaccia
Giorgio Bongiorno
Poesia pubblicata 25 aprile 2005
23 Giugno
Sfumature d'inverno
Gli ultimi fiocchi di una soffice nevicata
s’adagiano in una candida coltre
formando un morbido manto
per coccolare il letargo degli animali
che dormono, dal più docile al più feroce,
sognando nuove primavere.
Poche persone infreddolite
percorrono le vie del paese.
La fiamma scoppiettante del caminetto
fa rivivere l’atmosfera di un tempo passato,
antiche sfumature d’inverno.
Il raggio solitario di un sole spaurito
si fa strada nel grigiore del cielo.
Ravviva con uno sprazzo di luce
i colori delle sciarpe e dei berretti di lana;
sfiora i tetti imbiancati
coi loro comignoli fumanti.
Al suo tocco, gocce ghiacciate
cadono dai rami gonfi e intirizziti.
Poi, con grande sforzo,
l’esile raggio infonde tepore al timido bucaneve
che, nella sua insicurezza e fragilità,
scopre il coraggio di rompere il gelo
per affiorare a cercare la vita.
Così sei per me,
la luce calda del sole
che scioglie l’inverno dell’anima
perché anche un tuo sguardo distratto
può scaldare un desiderio d’amore
e dare forza alla vita.
Angela Cristina Broccoli
Poesia pubblicata 25 gennaio 2005
21 Giugno
La valigia
Quanta gente nella piccola stazione dei miei sogni
gente che parte gente che arriva
che mi saluta
nessuno mi aiuta a portare la mia valigia
una valigia perante preziosa per quanto vuota
contiene pur ciò che si può definir la mia vita
chi mi regala un saluto un bacio una stretta di mano
tutte cose belle che porto dentro di essa
in lei il peso delle gioie dei dolori
vorrei che qualcuno si fermasse ad aiutarmi
ma tutti corrono con le loro valigie in mano
chi più grande chi più piccola chi la cerca tra le tante
chi la stringe forte per paura di perderla e
chi come me l'appoggia di tanto intanto
in cerca di qualcuno disposto a dividerne il suo peso.
Vanna
Braga
Poesia pubblicata 29 gennaio 2006
20 Giugno
Ricordi della giovinezza
In un meriggio caldo d'estate
cantano al sole cicale oziose
mentre disteso sotto una pianta
fiori stupendi vo' rimirando.
E la cascina vecchia d'innanzi
mi porta ai tempi quando piccino
correvo ancora con l'aquilone
sui prati verdi della collina.
Brezza che spiri dolce e leggera
tra folti rami d'un bel ciliegio
mentre la sera piano s'appressa
e ancor rammento la giovinezza.
Là nel cortile stan chiacchierando
donne vegliarde quando pian piano
sale nel cielo la bianca luna
ed argentate brillan le stelle.
Notte che copri l'antica valle
d'un velo scuro, dona ristoro
al bel paese ch'ora s'addorme
sulla collina dolce e pacata.
E ancor rinasce lucente il sole,
volan a frotte le rondinelle
nel cielo azzurro splendente e terso
d'un dì d'agosto caldo e suadente.
E sempre il tempo corre lontano,
il bel ricordo torna alla mente
e rammentando lidi perduti
l'anima ognora fugge col vento.
Roberto Bottiroli
Poesia pubblicata 10 marzo 2005
19 Giugno
Ad una ragazza
La ragazza dai capelli dorati
Mostra il candido giovane sorriso,
Delle speranze molli e vane intriso,
Sognando amori non ancor saziati.
Sospira il suo cuore per tanti amati,
E amabil lucentezza sparge il viso,
Quand’ella vien presa d’amor deciso
E da tremendi ardori suscitati.
Cari al viver suo sono i moti suoi,
Nonostante i travagli che produce,
Poich’è Amore ch’in giovinezza impera.
Ma tu, cuor mio, palpitare non puoi,
Tu non sai in che stato Amore riduce,
Perché evitar vuoi l’essenza sua nera.
Roma, 19 dicembre 2003
Franco Bucci
Poesia pubblicata 4 marzo 2004
18 Giugno
Nel buio
Avrò una penna,
un foglio bianco
su cui scrivere addio
quando il mare si sarà ritirato
e il muschio ricoprirà la casa,
le nocche del vento
busseranno alla finestra;
avrò rami, ancòra, rami
su cui sbocciare dentro il buio?
blumy
Poesia pubblicata l'8 marzo 2005
17 Giugno
Dedicato ad Irene
Irene non so se dirti ciao o ti amo,
non so neanche perchè ti scrivo,
nei miei pensieri confusi e dolci
ti penso nel profondo del mio cuor
con la voce bella e soave che ricorda
il richiamo del mare che scorre nella mente
il tuo corpo meraviglioso che danza nell'infinito dei miei pensieri più
nascosti
i tuoi occhi che risplendono dei primi raggi del sole che parla
della mia ingenuità, della mia solitudine dentro me e del bene che ti dò
Alessandro Borghesi
Poesia pubblicata il 22 marzo 2004
16 Giugno
La mia amica
Sto in compagnia della mia tristezza.
Non mi abbandona mai, ormai mi è amica.
La trovo la sera quando son sola
sto sulla poltrona, è seduta con me.
Al mattino mi sveglio e lei è lì, tra le lenzuola.
Mi sta vicino, mi accompagna nel tragitto
dal bagno all'ufficio,
con me beve un caffè, fa pausa pranzo,
al telefono, al computer,
come un soprammobile è sempre là
mi aspetta al varco,
sa che basta niente e lei mi prende.
Amica impertinente
perché tanta confidenza?
Nadia Borean
Poesia pubblicata il 21 aprile 2004
15 Giugno
24/11/04 Il mio messaggio (H24.30)
IL SILENZIO E’ IL GRIDO PIU’ FORTE…
E l’aria punge il tuo cuore perché voglio sia così
Vengo a lacerarmi l’anima per regalarti un sorriso
Per respirare la sera
E le stagioni passano banali
Perché non le riconosco
Ingabbiato a dare ad orecchi che non sentono
A forarmi le viscere di veleno e ghiaccio.
E la paura che a volte provo è la forma estrema di coraggio
Perché i compromessi non albergano qui…
A volte è giusto lasciare i colori della sera fuori dalla finestra
Fissare la luna senza vederla
Evitare di ingurgitare sostanze che mai usciranno
Da una testa a cui è negata ogni forma di comprensione.
E mentre guardo uno schermo in bianco e nero che proietta milioni di
parole
Milioni di arbitrii
Rimpiango di essermi fermato ancora a dare
Rose bagnate di rugiada
Abbracci semplici come l’oro
E mi trovo solo e re di me stesso
Perché questa sera devo essere crudele per essere buono
E CON IL POTERE DISCESO SU DI ME COME DIO DEL MIO MONDO
Posso abbracciare il mio essere
Disinteressato dei se, dei ma
Dei vado e dei vengo
Delle false facce
Perché SE il mondo fa schifo non bisogna comportarsi di conseguenza
E questa notte ti regalo il mio silenzio
Affinchè i tuoi occhi scintillino mari di verità…
Mentre i dolori allo stomaco mi piegano in due ma mai mi spezzeran…
Matteo Bertoncello
Poesia pubblicata il 20 aprile 2005
14 Giugno
Ricordando
E' poesia
la bianca neve che
quasi con amore
ricopre di un pudico
candore
l'erba ormai appassita
e senza più vigore
E'poesia
riuscire a ricamare la vita
col filo dell'amore e.....
un ago indolore
E' poesia
pensare a un lontano
amore
e sentirne ancora
i battiti del cuore
Marinella Butti
Poesia pubblicata il 12 marzo 2004
13 Giugno
I giardini di Edimburgo
M'aggrappai
al vento
della nostalgìa,
e fu Tempo
di colori
disciolti nella luce
del mattino.
I giardini d'Edimburgo
partorivano
rose scarlatte
e suoni d'antico,
rappresi
sui muri sbrecciati,
grondanti
lapilli di Storia.
Allegria gioiosa
di bimbi
in cerchio,
e trilli di giochi
tra i fiori,
sull'erba
del prato...
E canto profondo
di cornamusa
m'accompagnò
sulla via del ritorno,
verso il risveglio...
Giorgio Alessandro Bonnin
Poesia pubblicata l'8 aprile 2004
12 Giugno
In cerca d’amore
Bocca alata
in cerca d’amore,
sento il tuo fruscio invisibile…
tra pioggia
felicemente triste
Francesca Bergonzini
Poesia pubblicata il 29 settembre 2005
10 Giugno
Tramonto d'oro
Tramonto d'oro sull'azzurro mare
placido, dolce come l'anima mia
le membra stanche, molli, paghe
dell'immersione fatta, e della sua poesia
Pian pian ci siamo disvestiti
d'attrezzature che ora son dispose
pian piano siamo ripartiti
verso casa e verso nostre spose
hai visto il sarago, il gronco, la murena
Guarda che pace sull'acqua così amena
Facciamo una virata, val la pena
Bevi un po' d'acqua, chè ti può far bene
Andiam pian piano, ci aspettano le cene
Chissà quand'ancora udremo tai sirene
Puccio Bellasio
Poesia pubblicata il 17 aprile 2004
9 Giugno
Luci
Nella muta notte
son sorte milioni di stelle
che mi hanno indicato il cammino
lungo il corso dell'esistenza,
ho udito milioni di voci
narrarmi la fiaba
o cantarmi la ninnananna
che tende a far chiudere gli occhi
davanti agli scogli
numerosi di questa vita
col rischio di far naufragare
milioni di splendidi sogni.
Ma le palpebre semichiuse
del miope mio sguardo
hanno visto ancor più brillanti
quegli astri indicanti il percorso
e navigo ancora
con occhi ormai quasi dischiusi
tenendo ben saldo il timone
che orienta la rotta
diretta a quei lidi sicuri
che ci ha preparato il Signore.
Rossella Maria Luisa Bartolucci
Poesia pubblicata il 6 aprile 2006
8 Giugno
Una mattina senza te
Mi sveglio tra gli odori del mattino,
m'alzo nella vuota stanza…
ancora assopito cerco un po' di lucidità.
Alzo il sipario sul mondo,
dalla finestra osservo il freddo giardino.
Un timido sole a stento riscalda,
ancora il ghiaccio ricopre il verde prato.
Lievi le gocce di rugiada scorron sulle foglie,
si adagian sulle loro punte,
prima di bagnar la terra.
Il cane è ancora sulle scale a dormir,
solo e rannicchiato…
Lo chiamo e lentamente fa capolino,
cerca e trova una coccola,
prima di tornar a poggiare il muso... sul caldo zerbino.
Tra i pensieri di una fredda mattina,
tra le immagini e le mie fantasie,
nel mio inquieto vivere ci sei tu.
Fuori il silenzio e la tranquillità di una strada deserta,
l'aria umida dell'inverno appena iniziato,
ancora qualche luce accesa si rispecchia nel grigiore.
Attraverso i vetri guardo passare qualcuno,
adagio se ne va per il suo cammino.
Rimango ancora un istante,
mentre il sole mi illumina in viso,
e passa un lieve calore che mi scalda appena.
Ripercorro gesti e parole,
dolci momenti condivisi con te,
serenamente mi perdo quasi incantato,
fino ad accorgermi che tu non ci sei.
Triste sprofondo nei dispiaceri,
nelle delusioni che ho vissuto…
Mentre il tempo scorre vuoto e freddo,
in compagnia delle prime notizie dalla radio,
a fatica preparo la mia giornata.
Provo a viverla cercando il giusto spirito,
come ogni mattina che mi ha dato Dio.
Ma non è facile,
perché la tua assenza rende assente anche me,
e pensarti mi distrae.
Ed inizio così,
incontrando persone, rumori e luoghi familiari.
C'è chi mi conosce e mi saluta,
chi freddo si volta,
c'è lo spensierato,
chi è indiavolato chissà con chi,
chi è ubriaco di prima mattina.
C'è una madre di famiglia,
agitata e sconvolta,
che a stento tiene a bada i suoi figli.
C'è chi va al lavoro,
volti segnati dall'età e dalla fatica,
volti scuri e tristi.
C'è un gruppo di giovani liceali,
ragazze che spettegolano di frivolezze,
arrossendo... parleranno forse dei loro primi amori.
Beata gioventù,
ritratta in qualche sorriso,
negli occhi di chi progetta il suo futuro.
Ripercorro le stesse strade di ieri,
mentre nel traffico c'è chi impreca
e se la prende con il mondo.
Raccolgo queste e altre mille immagini,
per lunghi minuti mi dimentico di me stesso.
E mi dimentico anche di te,
di te che mi indebolisci l'anima,
e così sarà,
finché sarai lontana dal mio cuore.
Andrea Battista
Poesia pubblicata l'11 dicembre 2007
6 Giugno
Il tuo più grande amico
Quando sei appena nato
dietro al vetro lui stava lì a guardarti
Quando hai mosso i primi passi
con pazienza lui stava lì ad sostenerti
Quando sei andato a scuola
con prontezza lui stava lì ad accompagnarti
Quando hai scoperto il primo amore
con emozione lui stava lì a consigliarti
Adesso che sei uscito da quella porta
ti senti sicuro, sei diventato grande
Sei pieno di te, hai tutti i tuoi amici
E più di lui niente ti importa
Quando torni a casa nemmeno lo vedi
fai un piccolo saluto con non curanza
Preso da mille cose nemmeno ti siedi
e fili dritto nella tua stanza
Passano i giorni, i mesi e gli anni
e malgrado i suoi primi affanni
parla sempre di te e gli si riempe il petto
contro tutto e tutti ti ha sempre protetto
ma sei diventato un uomo e te ne sei andato
e senza pensare non l'hai più considerato.
Proprio quando stavi facendo il tuo più grande sogno
di aver capito di chi avevi veramente bisogno
in un giorno di mezza estate in meno di un baleno
arriva la notizia come un fulmine a ciel sereno
il tuo sogno non si potrà più realizzare
perché è andato in mezzo agli angeli a volare
indietro nel tempo vorresti tornare
ma non c'è più tempo per ricominciare
quante giornate perse con altro da fare
mentre bastava portarlo ogni tanto al mare
tutte le cose fatte da bambino da ricordare
parlare, scherzare e abbracciarlo forte al cuore
perché non l'hai fatto e potevi farlo
bastava così poco per accontentarlo
e allora vuoi sapere adesso cosa ti dico
oltre che il papà hai perso il tuo più grande amico.
Aldo Fontanazza
Poesia pubblicata il 21 maggio 2008
4 Giugno
Pandora
Un oscuro recesso
nella mente d'ogni uomo
nasconde nell'acre incenso
- che sapiente stordisce l'ego curioso -
ciò che ognuno teme
la Paura di cambiare
mettere in discussione
la pigra routine di anni.
Pandora, turbine di vento
che affoga i sensi nella floridezza
di curve che l'aria sfiora appena…
Pandora che giungi nella vita
con passo delicato, e sorridi
voli, fra un vento di veli…
e, d'un tratto,
ciò su cui cammini non ha più nome
Tuffo, spazio escheriano
Navigare senza bussola
Col coraggio di gettare le leggi.
Creare di nuovo, ancora,
un vestito di dignità
più bello, più pieno…
E lasciare ancora
una porta aperta per Pandora
ragione e scherno
del teorema quotidiano.
Alessandro Ferrari
Poesia pubblicata il 24 novembre 2007
2 Giugno
A mia moglie
Volevo dirti una parola
per farti capire
tu non sei sola
ti amo da morire
Non stare lì
a dubitare
io sono qui
ad aspettare
senza orgoglio
amore immenso
ti voglio
ti penso
Aspetto il tuo ritorno
ti sento vicina
la notte è un dormiveglia
l'anima s'inchina
il cuore si risveglia
tra gocce di rugiada
di un'alba uggiosa
nebbia che dirada
Eccoti mia sposa.
Il sogno di una notte
si è realizzato or
senza lotte
senza dolor
senza tormento
senza affanni
soffia il vento
i nostri trentanni
Germano Fenu
Poesia pubblicata il 25 marzo 2007
1 Giugno
Collina
Verde collina,
baciata dal sole,
che
in terra cogli
quella casetta incantata,dai balconi aperti
a prender
aria frizzantina;
grida di bimbi,
l'abbaiare del cane,
canti di uccelli
e a far coro,
di una voce di donna dall'ugola d'oro.
Collina
polmone verde
che rincuori,
in un mondo pieno
D'AMORE.
Barbara Fedozzi
Poesia pubblicata il 4 gennaio 2007
29 Maggio
Dall'alba al tramonto
I colori della vita
sono racchiusi nel mistero
dell'universo.
Nasce il nuovo giorno
e i colori si trasformano.
Nella giovinezza
c'è la gioia della vita
si ride, si gioca
con gli amici
tutto è bello perché
si è felici.
Fra fiabe e favolette
si sogna e si cresce,
si scelgono gli amici
più sinceri.
L'orologio non si ferma,
il tempo scorre veloce
e la vita ti travolge.
La realtà prepotente
si fa avanti e prende posto.
Giunge la sera,
qualche sogno si realizza
qualche altro va a fondo
Ed ecco che arriva:
Il TRAMONTO
Rosetta Greco Garilli
Poesia pubblicata l'1 ottobre 2009
28 Maggio
Assorta-mente-luna
Luna
sorriso luminoso
per chi solleva lo sguardo
al cielo stellato e....
sigaretta appena accesa
Luna donna ammaliatrice ammagliante
musa silente
luna lunatica
luna imprevedibile
luna piena
quando abbaiano cani e
lupi affamati cacciatori ululano
Si accendono occhi spenti
Si consumano
distrattamente
sigarette già accese
luna ladra benevola
di pensieri rubati
luna misteriosa
luna curiosa cauta osservatrice
di discorsi sussurrati
e
sogni rinati
tra filtri consumati
di sigarette ormai spente
consumate alla luce di una....
luna
complice di ripensamenti
luna stregata veggente
che sfuma pensieri, mai detti
diluisce macchie pacchiane
in tenue delicato acquerello
su tavolozze pendenti.
mano tenace
testarda
impulsiva
s'abbandona
accompagnata in un morbido gesto
si poggiano dita nervose, frettolose
sfiorano indurite, arrotondate e limate
unghie viola
sulla mano tenace di una luna signora
tra fragili piccole stelle
luna veritiera sorella
illumina
ma non abbaglia
indica uno dei sentieri
di un viaggio certo
nel tempo inesistente
di uno spazio incompleto.
Violento risveglio,
mi giro dall' altro lato
e continuo a sognare di vivere
o a vivere sognando
Erika Giobellina
Poesia pubblicata il 15 marzo 2007
27 Maggio
Miles on my mind
(omaggio a Miles Davis)
Vibra luminosa
la sua musica groovosa,
come succo di mignotte
scorre lenta nella notte,
vola in alto fra le stelle
nera musica ribelle.
Marco Formato
Poesia pubblicata il 12 gennaio 2006
26 Maggio
Gelido..
Fruscii silenziosi,
d'oziose scie,
scrosciano,trascinano,raccolgono
questo gelido fiocco
dal candido occhio.
Tutt' intorno è magia
tutt' intorno è follia.
Sonoramente acquefatto,
si accosta,si accascia
si posa e si sposa sulla spoglia pianura,
mostrando sincero ogni oscura paura
poi si scioglie in una bolla
e dolcemente ,crolla
Alessia Frijio
Poesia pubblicata il 10 settembre 2005
25 Maggio
Il fuoco sacro dell’arte
Approda lo spirito
nell’estro ultraterreno
dissipando le tenebre
del ritmo incessante.
Strappato agli Dei
si rivela nei tratti
di chiarori lunari
il fuoco sacro
dell’eccelso sentire.
Inventa forme,
ghirigori febbrili
lembi di suggestione.
Vivifica aridi luoghi
di giorni infecondi.
Diventano i pensieri
poesia d’immagini,
fremiti di libertà
eco di voci lontane,
luci ed odori
di terre senza nome.
Con i colori dei sensi
l’anima dipinge
attimi fuggenti
eppure interminabili
fiamme di questo fuoco
che scolpiscono sul tempo
l’essenza immortale
di spazi di vita,
di sogni …d’amore.
Giuliana Franco
Poesia pubblicata l'11 gennaio 2005
24 Maggio
Chi
Oh dolce fiore
legato ad una pioggia di lacrime
Oh dolce rosa portata nel vento
hai rattristato la vita
di chi ti ha visto sfiorire lontano.
Bonifacio Ferrari
Poesia pubblicata il 4 settembre 2005
22 Maggio
Il temporale
Ancora ricordo il profumo
di pioggia nell'aria,
preludio del temporale.
Dall'angusta finestrella, chinandomi,
rimango ad osservare il dolce paesaggio,
mentre un fresco venticello sfiora il viso
piegato dalla calura d'agosto.
Al sommo del poggio, tra dure e spesse
zolle, un albero solitario,
lasciato a spezzare la linea del colle.
Lungo il pendio si arrampicano, lenti, due trattori,
creando tra le onde di questo mare di terra,
profondi solchi di arida creta senese.
Il silenzio è rotto, a tratti,
dal ronzio dei motori trasportato dal vento
che si unisce all'odore di pioggia
man mano più intenso.
All'improvviso, il tuono;
nuvole gonfie e scure avanzano minacciose
al di là del colle, ma i due,
sfidando le dense nubi proseguono indifferenti
il cammino.
Onde di salici salutano il temporale
agitando manine d'argento.
Arresi, i trattori si apprestano a
tornare, varcando i calanchi
delle morbide colline.
Ora la terra secca, bevendo si tinge di scuro e
un vapore si diffonde nell'aria.
Pochi attimi sono bastati a quello sfogo
e l'armonia cala sopra ogni forma
accompagnando i due trattori
al lavoro abbandonato.
Mara Fossati
Poesia pubblicata il 27 maggio 2005
20 Maggio
Ultime notizie
Viviamo tempi duri disse lei sommessa
Lo sguardo fisso sulla foto del giornale
Ogni alba è una promessa speciale
Ma ogni sera è lo specchio di se stessa
Lui la fissava senza risponder niente
Sembrava però seguirne ogni movenza
Con gli occhi fissi…lo sguardo evanescente
Quasi un’impercettibile presenza
Pensieri parole e occhi della ragazza
Si perdevano in quelle grigie sfumature
Che mai ci rimandano risposte eppure
Continuava lei tra l’affanno e la tristezza
Impreparati a questo lungo viaggio, disse
Attenti a non sbagliare direzione
Scrutiamo all’orizzonte la destinazione e poi
Dimentichiamo di godere del paesaggio
La sua mente era persa ormai
Nel bosco delle alte verità
Una ricerca che non porta mai
Né alle risposte né alla felicità
La felicità è un sorriso
È la luce del sole…è una speranza
E solo il tempo può lenir la sofferenza
La percezione le scese lungo il viso
E fu lacrima e poi goccia sull’inchiostro
A renderne più vivido il grigiore
Con quel sapore aspro e un po’ salmastro
Che è consapevolezza del dolore
Mi mancherai in un giorno autunnale, disse
Nei mattini assolati di Maggio
Nella musica che accompagna un viaggio
Mi mancherai in una sera speciale
Mancherai alla mia pelle
Mentre il mio olfatto cercherà il tuo odore
E un po’ più spento sarà ogni bagliore
Mentre i miei occhi scruteranno le stelle
Col dito accarezzò quel volto ormai sfumato
E assaporò un’ amore mai provato…
Mario Filabozzi
Poesia pubblicata l'11 marzo 2005
18 Maggio
San Valentino
Così come un riflesso
Dai tuoi bellissimi occhi
Anche oggi l’alba
Risveglia il mio sogno,
Un angelo biondo
Dal viso stupendo
E dai finissimi capelli
Dorati come le spighe di grano,
Mi chiama in un’eco
Che viene da lontano
Molto lontano.
La sua voce,
Così dolce
E’ pari al canto
Incantato delle sirene
Al quale io non posso resistere.
E stringendo il cuscino
Sento il risveglio
Che s’avvicina piano piano,
Mentre un nuovo calore
Mi accarezza nel sonno.
E mi ritrovo
Avvolto delle mie rose rosse
Che in segreto
Nascondevo tra le nuvole
Per non farglielo sapere
Che è dal primo giorno
Che l’ho incontrata
E dal primo bacio
Che poi le ho dato
Che l’Amo.
E l’amo come amo
I fiori che a primavera
Si schiudono
E sorridono al vento
Che soffia via
La solitudine
Riempiendo il cuore
Di un solo colore
Quello più intenso,
Quello dell’Amore.
Rudi Fontana
Poesia pubblicata il 2 marzo 2004
17 Maggio
Il mare che mi aspetta
C'è un mare¹
che mi aspetta sempre,
pare sussurrare il mio nome con il suo lamento,
che racconta storie e scrive il trascorrere del tempo.
Mi prende il mare, mi avvolge nel suo abbraccio,
mi stringe, m'accarezza, mi riprende e lascia.
Il mare gioca con me ed io mi sento bene insieme:
il suo sale, la bianca schiuma, il suo tepore
cadono come balsamo che sfiora la mia pelle
e rigenera lo spirito, regalandomi antichi sapori.
Ed io mi perdo nel suo tenero calore come nel seno di una madre;
canto le melodie delle ninfe e delle sirene, e il mare risponde
col fruscio delle sue onde e con quel lamento arcano.
Mi chino a sfiorar con la mano e a baciar con le labbra
quella lucente trasparenza e ricamo anelli di rugiade;
e il mar ricambia spruzzandomi di frescura il viso,
e baciandomi la fronte, fa sussultare il cuore d'allegrezza.
Poi mi siedo sull'arena dove amicando solletica i miei piedi:
Ti guardo assorto, contemplo la tua chiarezza ed entra la pace.
Il ritmo delle tue onde mi assorbe e mi trascina al di là del tempo,
e resto immobile, beandomi incantato alla tua seducente serenità.
Mi chiami mare, m'aspetti sempre, con te mi sento a casa.
Aprendo lo scrigno delle tue ricchezze, amico, io bevo,
e poco a poco mi trasformo in te. Sì, io divento mare.
¹Il
mare è una metafora: al suo posto metti Dio
Padre Gianni Fanzolato
Poesia pubblicata il 17 maggio 2005
16 Maggio
Tatia
Lasci che labbra dissetabili
s'abbeverino al tuo bianco seno?
Lasci che compiuto il rito d'amore
ciascuno torni nel suo angolo?
Non è profondo il cielo
ma così lo rende chi in esso si perde.
Non è diaccia l'acqua di fonte alpina
ma così la rende l'ardore implacabile.
Il tuo corpo è un oceano di bellezza,
ma qualcuno lo percorre come rivo.
Se ti neghi vorrei vivere senza vivere
amare senza amare, essere senza essere
per non soffrire.
Gus
Poesia pubblicata il 16 maggio 2004
15 Maggio
Dormi bambina dormi
(Per Nicoletta)
Dormi bambina dormi
Chiusi i begli occhi scuri
Cancella questo inutile mondo di sofferenza.
Dormi tranquilla
Ché fili d’erba e margherite
Chinano il capo sulla tua estrema stanchezza
Dimentica tutto
E incamminati nella buia distanza
Dove la tua lieve ombra bianca
Tessuta di lacrime
Lascerà una sottile traccia
Di rugiada argentata.
Dormi in un cielo infinito
Dove nascerà un fiore eterno di stelle
Sogna estati di luce, inverni di neve abbagliante
Dormi nell’oblio della tua giovane vita
La tua immagine è ormai
Ombra di sogno
I tuoi occhi sono estasi di ricordi
Nebbie di mattini ambrati
Dolci rimembranze di tempi perduti
Vai ora tranquilla
Nell’aria lieve che ti sfiora
S’addensano petali di bianche rose profumate.
Maria Luisa Ferrero
Poesia pubblicata il 16 dicembre 2004
14 Maggio
(Sei tornata senza di me)
I nidi che indicasti
penzolare da pioppi sfatti
io solo li ho rivisti
vagando lento, al rientro.
Così, da rami morti
non se ne cadono le foglie.
Adriana Ferrari - Eugenio G. Tursi
Poesia pubblicata il 15 febbraio 2004
13 Maggio
Sonetto caudato
(Bonaria schermaglia)
È questo sito ben organizzato:
vi si trovano regole essenziali
a che non scrivansi rime letali
alla Musa e al lettore disgraziato.
Ne vedo ancora, però, di esiziali:
è recidivo l’autore citato;
sforna “cantici” a ritmo forsennato,
forzando il metro per rime banali.
Versi più lunghi assai d’un treno merci
propone il Nostro e si sente Alighieri;
io gli consiglio di darsi ai commerci.
Sfido chiunque a dir che non son veri
questi rilievi: lo vedono i guerci;
e i ciechi hanno gli stessi pareri.
Vi sono arti e mestieri
in cui non basta l’improvvisazione:
smetti, Ghino; non piange la nazione.
Antonio Fabi
Poesia pubblicata il 5 marzo 2005
11 Maggio
Voglio Guardare
La notte si tinge
di bianchi tremori
viene annunciata
da rossi da rosa
da verdi colori.
La luna distende
il manto argentato
non voglio sognare
non voglio dormire
ma voglio guardare.
Rita Ferrara
Poesia pubblicata il 20 maggio 2005
10 Maggio
Anno nuovo
Albeggia
sul tramonto dell’anno che va
e pare risorga
energica la vita
dell’uomo sperante
nel sole di mezzodì.
E viene fugace la luce,
raro faro accecante,
che oscura d’intorno,
o solito, fievole lume
che fiacca nel cruccio
ed invita a sopirsi.
Passa il meriggio
e torna il crepuscolo
sull’uomo che lotta e dispera,
che strappa rabbioso,
barlumi di gracile gioia
ed attende nel vespero fioco,
risposte non date.
Sempre ed ancora rispunta
l’alba dell’anno che viene
per l’uomo anelante
che grida il suo sole
perché investa di luce
la sua vita finita.
Ma, solo ripetuti miraggi
di gioia sperata,
fatta di nobili gesti,
di strette di mano
negli auspici d’un tempo incantato.
Salvatore Famiglietti
Poesia pubblicata il 29 marzo 2004
9 Maggio
Una domenica qualunque
Scivola la sera su
questa domenica
Dal sapore disteso;
Volti screziati dall’angoscia
passeggiano
accennando sorrisi senza espressione.
Il rumore dei
passi scandisce il ritmo sordo
di una vita priva di esistenza;
Domani,
torneremo con rassegnata abitudine
Ai nostri mestieri senza sole,
avvolti in luci di plastica.
Risvegliare i sogni,abbandonarsi allo
stupore,
far rivivere il bimbo che non sa più giocare;
ritrovare una
umanità calpestata dal piede dell’indifferenza,
per donare giorni
nuovi ai figli che verranno.
Solo questo potrà ridare calore e
dignità alla sterilità dell’anima.
Intanto il tempo scorre su questi
sguardi silenziosi e sconfitti
e la primavera tarda ad arrivare.
Ermanno Crescenzi
Poesia pubblicata l'11 maggio 2009
7 Maggio
Ogni alba….
ogni alba
con il suo respiro
spavaldo di speranze
cade inesorabilmente
nei fiotti tristi
di ogni tramonto
e
e mentre la
notte
ci scivola addosso
segna con solchi
l’assenza dei credo
e
l’assenza dei credo
ci invecchia
il non trasmutare mai
i sogni
in realtà
tangibili
ci fa lentamente morire.
Arcangela Contessa
Poesia pubblicata il 5 novembre 2009
6 Maggio
Lampedusa
sempre così,
lo stesso muro.
E gl’inflessibili filospinati,
tesi da un punto all’altro d’orizzonte
e ricongiunti come lacci di tagliole mortali,
nei campi le corolle
spiccano nette dagli steli,
straziano contro il cielo ali di stormi migranti.
Voi di la dal recinto,
voi migrati
sulle correnti di acque sconosciute,
occhi pacati
mani
sospese sulle punte aguzze dei fili,
una nenia cantate che al di qua del mondo
giunge come il lamento di animali condannati.
Marcello Comitini
Poesia pubblicata il 22 novembre 2009
5 Maggio
Io potrei amare il barocco, leggere Stendhal come
se avessi scritto quello che lui no. Io potrei
recitare le parole sante dei manoscritti giovanili
di Marx, e dire della rivoluzione che non
voglio. Io potrei amare tutte le donne sole,
soltanto le donne sole; e chiedere loro
di amare Scarlatti o Cherubini. Mi trattiene
la paura che tutto sia stato maledettamente
fatto. Io, lo dico una volta per tutte le volte
che sono stato in orgoglio e silenzio, mi accompagno
con l'anima di lei morta, con le ginestre, con i panni
stesi alle finestre di Orgosolo. E vivo
come si vive a piccoli passi, per non dare
alla fretta l'estro di farmi morto.
Io dico che ogni gara é dura, anche se poi
era un gioco.
Fausto Cerulli
Poesia pubblicata il 29 maggio 2009
4 Maggio
Il dolore.
Il canto degli uccelli
mi ha risvegliata,
dal mio inquieto sonno,
ma il suono era distante
e offuscato
dal mio dolore,
e dalla mia Infinita Tristezza.
Anna
Maria Cuccu
Poesia pubblicata il 26 aprile 2009
3 Maggio
Parlo col suono che la storia mi ha dato
e ogni parola profuma di me.
Se le ascolti col cuore t'accorgi di tanto
e ci trovi persino ciò che non sei.
Lascia che un detto valichi pure
la cerchia dei denti
e sentori di timo scorgerai,
d'olive e frumento, il veloce passare
di rapide nubi, di vento e di miele.
Ho voce io che l'arte di dette
e muovo i miei passi nel bello,
come quel tale delle mie parti
Francesco, che
con lo stesso mio accento
parlava agli uccelli.
Sai dirmi, per quanto non cerchi,
chi altri tra te ha voce così?
Parlo col suono che la storia mi ha dato
s'increspa e poi cala come i crinali
e dopo riprende con rara schiettezza,
che dalle colline hanno preso lezione.
Ho voce io che l'arte di dette
e ovale ho il volto che fin dal Trecento
ciascun dei pittori amò disegnare.
Parlo col suono che la storia mi dette.
Io parlo con tutta me stessa.
Giuseppe Cicozzetti
Poesia pubblicata l'11 gennaio 2008
2 Maggio
Alba
Alba!
tu stai sorgendo,
silenziosa brezza nell'aria,
leggiadre ali intorno.
Alba!
tu stai spargendo il tuo colore
sul mare addormentato.
La tua pace mi sta cambiando.
La mia anima,
svegliandosi,
si sta aprendo all'amore
verso l'infinito.
Io sento che sto per nascere
sì, lo sento, io sto nascendo.
-Da Come sono dentro-
Claudio Cisco
Poesia pubblicata 12 marzo 2007
30 Aprile
Stalker
Tutto è bianco
La brina ha congelato le stoppie
Costrette a spigolosi steli
Le ossidate ramaglie
Nel fossato
Sono in attesa
A prossimi disgeli
I tralicci disperdono gomene
Nel tempo
Abbordano lividi licheni piloni grigi
Di cemento armato
Io sogno scogli grondanti mareggiate
E’ cielo
O terra
Universo
O creato
Solitudine
O poetico abbandono
Quiete perenne
O effimero tumulto
Riposerò per ora
Nell’attesa della guida perduta
O la sentenza
Che definisca sostanza ed apparenza
Giuseppe Capretti
Poesia pubblicata 25 gennaio 2009
29 Aprile
Governanti
Vorrei parlar di quei tristi signori,
Perdonato sia Dio che li ha creati,
che siedono tra ricchi stipendi e onori
per coglionar chi incauto l'ha votati
.
s'azzuffano fieri in rissa d'osteria,
tutto in nome del popolo sovrano.
Volano insulti e cancelleria
Nonché corna da chiusa mano.
Il presidente gli onorevoli invita
A più dignitosa esternazione,
ma non v'è più via d'uscita,
ormai tra loro è singolar tenzone
Più che austera camera pare
Stanza di infimo casino
Ove ognun si dà da fare
Per portar acqua al suo mulino.
Alla fine cessa la furiosa lotta
Tutto per pausa pranzo è rinviato
Pronti saranno per render botta
Dopo lauto pasto dal popolo pagato.
Teodoro Cricca
Poesia pubblicata 13 dicembre 2008
28 Aprile
....ancor che triste e che l'affanno duri.
Noi siamo dei muri imbiancati,
solcati da una vita mediocre.
No ci resta che riempire le brocche
al profondo sapere,
di chi ha avuto nel dire, il genio
immortale di bussare all' anima
del comune animale.
E noi, animali di stalla, ci cibiamo
di paglia e di versi,
attingiamo al liquore
in cui siamo sommersi,
per amore di poemi ineguali.
Segni astrali non hanno concesso
che avessimo il talento di pochi,
e allora stiamo in ginocchio,
sbigottiti, a tacere,
perché altri ha parlato
del nostro piacere, e di quelli
che verranno domani.
La poesia ha le ali,
e per questo si chiama poesia,
leggiadria della mente,
che va oltre il pensare,
nell'astrale silenzio del bene,
o del male infinito,
che ingloba ogni corpo celeste.
La poesia gli resiste,
e sfida la luce e l'eterno,
produce mistero e zittisce
parole dal senso smarrito.
Silenzio. Silenzio. Silenzio.
Il profondo silenzio é piacere.
Noi dobbiamo tacere,
ma questo non vuol dire peccare.
Gesuino Curreli
Poesia pubblicata l'8 giugno 2008
27 Aprile
Per te
Un cuore spezzato
un fuoco acceso che scalda ma non brucia
rumori infiniti
strade volti
passioni
le mani parlano di te
del cammino
della vita
presa e data
di sogni tra terra e cielo
di amori
pagine lette
ma dimenticate
la pupilla che guarda nel mondo
alla ricerca di un dove
come
forse
di un dubbio
ancorato al cuore
Un volto rimane
Simone Cumbo
Poesia pubblicata l'8 giugno 2008
26 Aprile
Parole, parole d’amore
Non ho altro per te,
Dolce spina del mio cuore.
Il tuo amore denso come il caffè
Scuote il mio corpo tremolante
Sciogliendo il mio sordo spirito
Triste ed entusiasmante
Come la morte d’un eroe
Persa in un immemore tempo che fu
Ma adesso amore mio
Accanto a me ci sei tu
La rosa del giardino di Dio.
Salvatore Camonita
Poesia pubblicata il 12 luglio 2008
25 Aprile
Inverno
Or fuggente ed effimero
Affabile compagno.
Tristemente morente
Quando vien la Rossa Stella.
Nel tuo azzurrino manto
Mi specchio allegramente
E dolcemente un brivido
M’accarezza la pelle.
Celestini son i tuoi occhi
E candido il tuo abito.
Ah il tuo bell’abito!
Ornato di ramoscelli
Che scricchiolano al vento;
Punzecchiato d’alberelli
Coronati da neve
Argentea e splendente.
Grigio nel crepuscolo
E’ il cielo sconfinato;
Grigia è la nebbiolina
Nel firmamento stellato.
Notte fredda e accogliente
Che libera i pensieri
Da quel sonno perenne,
Dal gelido presente.
Odore di pino
Nel paesaggio silvestre.
Graziose foglie d’avorio
Dal finimento ambrato;
Piccoli arbusti intrecciati
Oltre la siepe pungente.
Il ruscello è uno specchio
Dall’incantevole riflesso.
Canta la Luna beata,
Lì, nel suo giaciglio d’ombra.
Mi chiama, odo la sua voce;
Triste melodia d’amore
Nella solitaria notte.
Percorro il soffice sentiero
Verso la soglia della fine,
Perso nel candido abbraccio.
Mirco Cardinale
Poesia pubblicata l'1 giugno 2008
23 Aprile
Addio compagna.
Finirò per amarti,
mia dolce solitudine,
ora mia unica compagna di vita
vedo lo svanire di profonde passioni.
Sei sempre al mio fianco,
sincera, senza mai tradirmi:
Mi accarezzi al chiudere degli occhi,
un bacio al mio risveglio.
Non scrivere più le note della musica
che la mia vita suona in duetto con la mia anima:
hanno un triste ritmo, sempre uguale,
come un cuore che batte, prima di fermarsi.
Con il tuo dolce veleno, mia solitudine compagna,
mi uccidi, lentamente,
una parte di me ogni giorno muore
e con lei tutto il resto, lentamente.
Finirò per odiarti,
finirò per lasciarti,
a costo di rimanere solo,
a costo di tornare a vivere e ad amare.
Stefano Chiucchiù
Poesia pubblicata il 25 aprile 2008
22 Aprile
Ogni volta è un po’ morire
Ogni volta che ti ho vicino
Ogni volta è un po’ morire…
Ogni volta che ti guardo
Ogni volta è un po’ morire…
Ogni volta che mi parli
Ogni volta è un po’ morire…
Ogni volta che mi tocchi
Ogni volta è un po’ morire…
Ogni volta che mi baci
Ogni volta è un po’ morire…
Ogni volta che ti ho dentro di me
Ogni volta, ogni volta, è un po’ morire…
Lara Barbara Colombo
Poesia pubblicata il 23 giugno 2008
21 Aprile
Nell'altrove
Camminerò magra e purificata
dentro morbidi maglioni
nel vento d' autunno
Camminerò ridente e serena
anche senza di te
Allora
non venire a sorprendermi
con il sorriso tenero
Allora
non venire a straniarmi
con il sorriso ironico
Io ho già svoltato
franca canapini
Poesia pubblicata il 22 settembre 2008
20 Aprile
canzone
al concepire di questo pensiero
mi ha dato la mano un po' di allegria
scrivo due versi e ne faccio missiva
li mostro alla rete, non li getto via
ho preso il coraggio che non avevo
ivi ho mostrato la mia teoria
ogni persona se vuole può dare
al mondo una goccia di pura poesia
solitamente non scrivo di gioia
malinconia è l'ispirazione
ma essere in mostra mi rende contento
e rimo felice a profusione
che piaccia o non piaccia,io non m'illudo
questa serie di versi la chiamo canzone
io ve la canto a squarciagola
son qui per voi, a disposizione.
massimiliano cervi
Poesia pubblicata il 3 marzo 2008
18 Aprile
La Patria
Vivo
nel fondo degli oceani
mangiando anemoni
Poseidone
i tuoi cavalli
più non corrono
Muoiono
senza un lamento
ricci di mare
sputati dall'onda
Vivo
nelle fratture dell'oceano
salutata
dagli affogati
che tornano a dormire
Non sirene
non diomedee
dai biondi cigli
ho incontrato
Non l'ondina soave
ma un'orca d'acquario
che per spregio
han chiamato
Ulisse
Ulisse
l'Oceano circolare
ha spezzato
la tua spina dorsale
Vivo
nel fondo dell'Oceano
nel mondo oscuro
dei senza nome
La mia Patria
è la conchiglia mobile
e la bufera di polline
La mia patria
è la crosta rugosa
degli alberi
abbattuti
Fra le macerie
dell'esistenza
Dentro i letti
degli amanti
nei furori intatti
dei bambini
nel capo chino
dei vinti
nella catena
del condannato
nell'ultimo bicchiere
dell'ubriaco
vivo nel fondo
dell'oceano
e piango
Carla Conti
Poesia pubblicata il 6 ottobre 2007
17 Aprile
Le scogliere altrove
Le scogliere altrove
schiacciano il mare. E
mutano sogni. Non
hanno che il segreto
di una maestosità nascosta.
Verdi si specchiano -
immutabili.
Ancora.
Massimo Colella
Poesia pubblicata il 10 marzo 2007
16 Aprile
La valle d'inverno
Agita la foglia
il vento invernale,
la valle sfiorata
da un soffio grecale.
Mentre dall'alto
l'abbazia di Montetiffi
guarda in silenzio,
degli uomini,
i conflitti.
Librandosi in volo,
ritorna il ricordo
dell'anno passato,
dell'abbandonato nido
suo d'amore,
ora ritrovato
dal falco pescatore.
Scure nubi
dietro i crinali,
annunciano la notte
con temporali.
Debora Chiti
Poesia pubblicata il 21 dicembre 2007
15 Aprile
La vita è uno scenario sorprendente
attori e guitti a recitar la farsa
ed in mezzo a questa gente
ci son anch'io in veste di comparsa.
Mi sento un po' umiliato
mi piacerebbe fare il personaggio
ma poi rifletto e dico ma che fa
tanto sta vita è solo di passaggio.
Federico Cesareo
Poesia pubblicata il 30 agosto 2007
10 Aprile
A un amico poeta
Fluttua nell’anima
un’emozione nuova.
Ti balena un’immagine
nella mente serena.
Parole e versi
ti risuonano dentro.
Trasformi il mondo
in angeli e sirene,
inventi l’Infinito.
Distilli goccia a goccia
il tempo dell’amore.
Sublimi desideri
e sentimenti
in liriche e poemetti.
La fantasia ti fa
volare in alto
e ti mostra
universi sconosciuti.
Sei cercatore d’oro
nell’alba
e in un tramonto.
Il tuo sentire
si espande
dal tuo cuore
nel mio.
Questo sei tu,
Poeta!
Wilma Marian Certhan
Poesia pubblicata il 17 gennaio 2007
9 Aprile
Occhi
Quante volte avrei voluto tuffarmi
In quegli occhi ricolmi di delizie
Per poter godere
Di quello scintillio di innocenza e ingenuità
Che tanto desio d'amore hanno ridestato in me
Quante volte avrei voluto rubarli
Custodirli per sempre nel mio cuore
Alienandoli da perfidi ladri di splendore
Che un dolce e sincero amore ti donava
Quante volte avrei voluto far mie le tue lacrime
Fin quando l'infido dolore di speranze tradite
Scappando via in inferi a lui dovuti
Permettesse lo sbocciare di vividi fiori di felicità
In quello sguardo così ferito
I tuoi occhi sono lo specchio di un mondo migliore
Ed io mi ci voglio riflettere per l'eternità
Julian Carrera
Poesia pubblicata il 13 aprile 2007
8 Aprile
1
Dai più begli esseri vogliamo un frutto,
che Rosa di beltà non muoia mai,
ma quando al tempo ceda il più maturo,
ne rechi il tenero erede memoria;
ma, sposato ai tuoi fulgidi occhi, nutri
di te la fiamma tu della tua luce,
in penuria volgendo l'abbondanza,
troppo crudo nemico all'io tuo dolce.
Tu che ora sei fresco ornamento al mondo,
allo sfarzoso aprile unico araldo,
nel tuo bocciolo affossi ciò che hai dentro,
tenero tirchio, spilorcio sprecone.
Pietà del mondo! O nella tomba, ingordo,
ingoi e in te quanto è dovuto al mondo.
-Sonetti di William Shakespeare tradotti da Letterio Cassata-
Letterio Cassata
Poesia pubblicata il 30 luglio 2007
7 Aprile
Se io fossi un poeta
Se io fossi un poeta
un poeta di quelli veri
che sanno scrivere d’amore
in ogni poesia
scriverei il tuo nome
ma tu non darmi
un titolo che non mi appartiene
non definirmi un poeta
forse l’unico poeta al mondo
che non sa scrivere
parole d’amore
perché sai a nessuna poesia
ho mai dato il tuo nome
Edoardo Canale
Poesia pubblicata il 7 luglio 2007
6 Aprile
O Musa ispiratrice
dalla bellezza antica,
nascondi saggezza
in occhi profondi.
Dea dal sorriso sincero,
doni parole che
confortano il cuore,
illuminano la mente,
sollevano lo spirito.
E come una leggiadra fanciulla
ti stagli tra le nubi,
guidandomi
nelle notti buie.
Paolo Comparetto
Poesia pubblicata il 1° agosto 2007
5 Aprile
Il vecchio
I passi hai trascinato
insieme al respiro al sole
lungo il muraglione
come un peccato.
Ora ti sei fermato
sotto gli ippocastani.
Riprendi fiato : " Siamo arrivati."
Dici.
Uno sputo in terra
due sospiri.
Parli col tuo bastone,
frigni.
Senza fretta rifai i conti
e rimugini le parole...
Senza fretta e senza fiato
sul tuo bastone steso,
ti ricordi all'improvviso
del poco che ti hanno dato
del troppo che ti han preso.
-Traduzione da : Tal merollone e al tondo-
Silvano Conti
Poesia pubblicata il 27 giugno 2007
4 Aprile
Cara amica…
Giorno per giorno
sulla nostra strada incontriamo milioni di persone.
Persone senza volto, senza nome,
persone che parlano ma che tu non senti ,
persone indifferenti.
All'improvviso però appare un volto.
Un volto mai visto ma che vorresti rivedere,
vorresti conoscere il suo nome
e che non ti è più tanto indifferente.
Cerchi fra le persone il suo sguardo,
il suo dolce sguardo.
Uno sguardo che ti penetra fin giù nell'anima,
che t'incanta rendendoti incapace di connettere,
capace di rassicurarti senza dire una parola.
Ti affascina il suo sorriso,
un sorriso che ti ridona serenità.
Quando ti sembra che il mondo ti è avverso
quando la rabbia e il dolore ti portano alla disperazione
basta che lui ti faccia un sorriso
e dimentichi ogni problema,
l'intero mondo scompare
e ti ritorna spontaneo il buonumore.
Ascolteresti per ore intere la sua voce,
anche se direbbe le cose più banali
tu staresti ad ascoltarlo senza annoiarti mai.
E quando nessuno dei due trova le parole
ci pensa il silenzio a dire tutto.
Fra mille saresti capace di ritrovarlo
anche ad occhi chiusi
ti basterebbe seguire il suo profumo,
un profumo unico,
che ti penetra sotto la pelle
e non c'è ne acqua ne sapone capace di lavarlo via.
Quando ti succede tutto questo amica mia
vuol dire che hai trovato l'altra metà delle tua vita.
Afferrala e tienila stretta
Perché è quella metà che ti completa
e fa di due vite…una… per sempre.
Dedicata a Giula
Rosita Coluccio
Poesia pubblicata il 12 ottobre 2006
3 Aprile
Dal passato
Vezzosa damina,
da alcuni giorni con la gonna frusciante
ti aggiri silenziosa
nelle enormi stanze del tuo avito castello.
I lunghi capelli castani
sono sollevati e fermati da qualche forcina
lasciando ricadere sulla fronte morbidi riccioli.
Sono forcine molto belle, di osso
cosparse da luminosi strass
ed incise alla sommità da eleganti disegni floreali
con sfumature color verde:
tu ne vai giustamente orgogliosa, poichè
nessuna nel paese ne possiede altre eguali.
Fai capolino nella sala, ora chiusa,
ove alcuni mesi or sono
si festeggiò il tuo fidanzamento...
I tuoi occhi si riempiono di lacrime brucianti.
A passo svelto ti avvii nella cappella per pregare
e dai libero sfogo al pianto...
Un bisticcio col tuo fidanzato?
Ma a tutto c'è rimedio: suvvia, asciugati gli occhi
e pensa che solo qualche primavera
ti divide dal giorno in cui, vestita da sposa,
una carrozza trainata da cavalli bianchi
ti porterà nella chiesa più grande del paese
per quel sì definitivo che ti introdurrà
nel tuo destino di sposa e di madre...
Coca
Poesia pubblicata il 6 dicembre 2004
2 Aprile
Cuore fermati un attimo
Cuore fermati un attimo
affratellati parliamo io e te
senza falsità diciamoci tutto
con zelo non recitiamo copioni
smettiamo di far la spola
tra mille pensieri contraddittori.
E si, son passati i giorni luminosi
della nostra vita, si assottiglia
l'esile futuro possibile, il propellente
a cui pure credemmo fiduciosi;
or le vene e le arterie sono sfiancate
i reduci sogni agonizzano
e ben poco abbiamo appreso
del nostro vivere e del suo perchè.
Dimmi: che sarà di noi domani
smascherato l'inganno dell'abbaglio?
Vecchi miracolati potremo
atteggiarci a giovani incoscienti
e ancora avere altri exploit di vita?
Quanti altre illusioni strappate
dovremo addolorati buttare nel cestino?
Pochi round restano da disputare
sai, il match col destino
ben presto sarà concluso
e nulla ci anticipa il pronostico
su quanti punti a nostro favore
potremo pur forse accumulare.
Riusciremo a rimanere in piedi
fino alla fine o semitramortiti
supini dovremo udire l'ultimo gong?
Ah quanti strappi e colpi contemporanei
sopportiamo ogni giorno rassegnati!
Si dispiega già il silenzio del vuoto
e più nulla sappiamo di noi
un buio si addensa e si condensa
il nero di pece non si discioglie.
Senza visuale che ci consoli
e sparito un dove guardare
sostanza stagionale dissolverci
sarà il nostro ultimo impegno.
Angelo Michele Cozza
Poesia pubblicata l'8 gennaio 2006
1 Aprile
Primavera
Guardare con gli occhi.
Guardare con il cuore.
La gente che vive.
La gente che muore.
Dove non sanno più approdare.
Il loro amore vorrebbe decollare.
Verso porti o lidi lontani.
Verso orizzonti nostrani.
Quando ti senti spento.
Accendi il firmamento.
Dove le luci illuminano il cuore e la mente.
E non ci si spegne veramente.
Alza il capo chino verso l'orizzonte e scoprirai un altro fronte.
Fronte e Frontiera.
Marzo, Aprile, Maggio.
È primavera.
Maria Assunta Corona
Poesia pubblicata il 22 giugno 2005
31 Marzo
Zefiro
Zefiro accarezza
col soffio leggero
i monti a primavera
e suscitando nuovi tepori
e nuove speranze.
Chi cerchi nel tempo?
Nei silenzi profondi
nella solitudine
nell’angoscia
dove si alimenta
il male che brucia
che trabocca?
Un dio potente
domina l’anima mia.
Passionata follia
ha generato
l’arco dell’Amore.
Come fuggire
a se stessi?
Il dolce regalo della luce
ritorna.
Lo seguirò
dentro un cuore furente
dentro gli abissi.
In una selva segreta
nelle profondità
la bellezza è più sicura.
Io voglio
inseguirla sui monti
sulle cime immacolate
negli azzurri cieli sconfinati
dove il suo
sguardo gentile
sfiora cuori anelanti.
Ma c’inebria oblio
se così vuole
amore
e si spengono
gli odi
nei cuori degli uomini.
Pier Aldo Colussi
Poesia pubblicata il 10 aprile 2005
30 Marzo
Una voce fuori campo
Racconta la parabola
Del buon pastore.
La luna troppo vicina
E' ululata da un branco
Di lupi come rintocchi
Di una torre dell'orologio.
Le porte automatiche
Si aprono e si chiudono
Senza un preciso ordine,
Le sorvegliano i metronotte
Infedeli ai loro sogni.
Le vie sembrano cambiar nome,
Tutto si sposta
Per non assomigliare più a prima.
La pecorella smarrita
Ritrovata torna nel gregge
Dal numero più solo.
Uno sparo.
ciuffz
Poesia pubblicata 29 giugno 2005
29 Marzo
Felicità sommersa
Aspetto le tue mani per donarti un fiore
tocco dolcemente il tuo viso
soave e dolce melodia profumo di amore
nulla e tutto si nasconde dietro la speranza
esci ...scopri il tuo corpo armonioso
rifugiati in me
donami la tua bocca
dammi la vita... non farmi morire.
l'elefante
Poesia pubblicata l'1 marzo 2005
28 Marzo
Sbocciano fiori di pietra alle mie dita
Sbocciano fiori di pietra alle mie dita
mentre con lo sguardo bevo il cielo che mi nutre
con voli di tulipani
e distese di grano
che allargano i miei polmoni in campi di carne.
Busso alle porte del tuo segreto
con rintocchi di campana
e grida di cornacchia
e scheggio le mie unghie sulla corteccia.
Ho piedi marini e braccia come sentieri
mentre i miei capelli stormiscono alle cime degli alberi
ed il mio viso si scioglie
nella corrente dei fiumi.
La luce del sole nutre la mia pelle
dove riposa ancora latte di stelle
ed il sospiro della notte
che tutto trova e tutto perde.
Busso alle porte del tuo segreto
con rintocchi di campana
e grida di cornacchia
e scheggio le mie unghie sulla corteccia.
Esploro il tuo viso nel riflesso delle foglie
ed ascolto la tua voce nella caduta del sasso sul fondale;
così catturo un volo di polline
per fartene collane e bracciali
ed incendio cataste di fiori per vestirti di fumo.
Nella radice dell'occhio vive la tua presenza
e nel cavo delle mani mi riscalda la tua assenza:
mi siedo sulla terra e bevo il tuo segreto
fatto di pietre e grano.
Emiliano Laurenzi
Poesia pubblicata il 29 agosto 2004
27 Marzo
Danza d'autunno
Indugia lo sguardo
vele luminose le
nebbie autunnali
del mattino silvano
fra filari di campagna
danzando si muovono
anime sognanti
protette dal soffice manto
preziosi cristalli
adornano arbusti
siepi ed abeti,
momento fatato
.
M' aggrappo all'incanto
sperando di cogliere
l'eterno nell'attimo
che va…
Livia Corradi
Poesia pubblicata il 13 dicembre 2006
26 Marzo
Passim
Riannodo la tela
sfilacciata del mio essere
mentre il refrain del tuo pensiero
prolunga l’agonia di sé.
I ricordi si legano
in arabesque cangiante
e il gioco del rovescio
li riscompone in parti
sparsi qua e là,
alla rinfusa,
picari ostinati
che piroettano,
quasi ridicoli,
in una pochade
senza una trama da seguire.
La patina del tempo
impolvera il tuo viso
scolora le parole
sbiadisce il sentimento
Rimangono coriandoli,
pois dai colori stridenti
sparsi qua e là,
alla rinfusa
sul poliedrico pavè
della memoria.
Margot Croce/Aleteia
Poesia pubblicata il 24 gennaio 2005
25 Marzo
La politica
La politica è l'arte del raggiro
al popolo promette monti e mari
e s'avventa poi com' un vampiro
assetata di sangue sugl'ignari.
E' l'espediente dei politicanti
che abbindolare gli elettori sanno
ed incantarli, qual subdoli amanti,
con lusinghe, che verità non hanno
Con menzogna, ipocrisia e faccia tosta
ognor fan presa sulla buona fede
tanto a loro mentire non gli costa
e felici gabban, a chi li crede.
Non importa se miseria e fame
coi malanni propri degli untori
gravan minacciosi come lame
sull'esistenza dei lavoratori.
E la gente ormai, senza più amore
per questo governare con dileggio
convinta, pensa sempre con dolore,
si stava meglio, quando si stava peggio!
Nino Castelperla
Poesia pubblicata 4 luglio 2005
24 Marzo
Pensieri alla luna
Tremo di saggia paura
del lato oscuro
che aspetto.
Se ti racconti di vero
piante aromatiche e marmellate
mandi pensieri alla luna.
Zingaro nobile
che collezioni memorie
tu infrangi il tempo.
Allora regalami il tempo
se gentile se sincero se reale
custode di me e te.
Sonia Ceretini
Poesia pubblicata 14 aprile 2005
23 Marzo
Casa mia di Puglia
Casetta solitaria di campagna
che splendi al sole nella terra mia
la cisternella a lato ti è compagna
le rondini ti recan l’allegria.
Laggiù, lontan tra i pini è un casolare,
qua lo zampillo d’una fontanella,
cantan festosi intorno di cicale
che fan la vita semplice e pur bella.
La bianca Chiesetta di rimpetto
che sorge lì a due passi a te vicina
fa vivere nel cuore un dolce affetto
ricorda la preghiera mattutina.
Il lieve suono della sua campana
che chiama a sera saluta a Maria,
dona alla mente pace sovrumana,
serenità e una dolcezza pia.
(Galatina 15.7.1976)
Adele Condello Santoro
Poesia pubblicata l'8 gennaio 2003
22 Marzo
Non siamo neanche merda d'angelo
nell'accozzarci tra dedali di strade
coi nostri rovi dentro agli occhi,sottili nello sbirciare
negri,zingari,lavavetri di periferia...
Si cammina e la nostra ombra sforza per star dietro
tira,si trascina,sa di cancrena imboscata in un angolino
e noi-padroni!-siamo gatti che sfilano per casa...
Spalmiamo giustizia sui muri,nei cortei di ieri
pisciamo empatia da una poltrona,come conviene
fredda la libertà cui tastiamo il polso...
Stasera le vie in cui mi perdo nel palpitare del vento
son fatte di occhi e pochi sguardi,la cui luce
nascosta in gabbia dalle nuvole dispettose
sembra annaspare tra noi bendati,che siamesi per razza
trottiamo nel recinto d'una stazione nuova,dove
trovare la vite della gioia pare troppo,
per quei ciechi -che aumentando il passo-
sputano sulla santità del vivere con poco.
Luca Comoretto
Poesia pubblicata il 14 gennaio 2005
21 Marzo
Dormi...
È stata dura
accompagnarti nei tuoi
ultimi passi,
ma ho dovuto farlo,
è stato come un dovere!
D'incanto
le parti si sono
stravolte,
tu sei tornata
alle origini
ed io, di colpo,
invecchiato.
Ti sei addormentata
con il mio sussurro,
come fosse una nenia.
Aiutata più dai farmaci
o dalla mia presenza?
Mario Costa
Poesia pubblicata il 13 luglio 2004
20 Marzo
Questo sono io
Dentro di me c'è come un pozzo
e l'acqua di questo pozzo e' avvelenata.
Chi cala un secchio in questo pozzo
recupera feccia e fango ribollente.
Dentro questo pozzo il secchio
scende varie volte: un altro tuffo nel liquame,
un altro carico di acqua brulicante di microbi velenosi
quanto una nidiata di vipere.
Alessandro Ciabattoni
Poesia pubblicata il 26 novembre 2005
19 Marzo
Autodifesa
Nel silenzio
Di una sera d'agosto
Un bimbo
Sedeva sul prato di casa.
Tranquillo
Guardava le stelle.
Sul corpo
Dolorosi lividi,
tracce
di recenti cinghiate
nascondono i segni
di ripetute violenze.
Le amorevoli carezze
E i gesti d'affetto
Di un padre fallito.
Nel silenzio
di quel cielo stellato
il bimbo
pensava a tutte le bugie
che non avrebbe dovuto creare.
Dentro casa
La belva
Dormiva ormai per sempre.
In lontananza
L'avvicinarsi delle sirene
Della polizia locale.
Allarmati da quegli spari
I vicini avevano agito,
quegli stessi vicini
nascosti dietro i vetri
che,timidi, scostano appena
le tende della loro coscienza.
La tacita violenza
Di chi ti ama.
La tacita violenza
Di un uomo distrutto.
La tacita violenza
Imposta a te stesso
Tacendo nel cuore
Gli incubi domestici.
Dimenticare sarà impossibile.
Nel silenzio della sera
Quel bimbo
Osserva le stelle
E non pensa più a nulla.
Nemmeno una lacrima,
solo l'assenza.
Solo silenzio
E un'ignota
Sensazione di solitudine
In fondo al cuore.
Leonardo Colombi
Poesia pubblicata il 27 agosto 2004
18 Marzo
È già mattino
i primi raggi del sole
perforano i rami degli alberi radi
lunghe ombre proiettando sui roridi prati.
E' da molto che veglio
era ancora tenebra scura
quando ho cominciato a spiare
in attesa il trionfo del sole.
E' una vita che aspetto.
Che cosa?
Dal buio si passa alla luce
per tornar poi ancora alla notte
si alterna la vita alla morte,
la gioia al dolore
il piacere all'amore.
Quei scarni rami protesi nel cielo
irrisi dal sole ormai prepotente
son come le mie mani stanche
che tentano invano
di coprir la vergogna
della mia bocca, che grida muta:
perchè?
Antonio Cavallaro
Poesia pubblicata il 3 novembre 2003
17 Marzo
Disamore
Ora che la mia vita segna il passo
ingolfando gli affanni,
in eterno perfetto vaniloquio
mi coglie un disamore
per le ore a venire…
Attendo che la femmina in gramaglie
che indossa, per celarsi, la mia ombra,
affondi dentro alle mie terga inermi
la sua falce brunita,
e mi confischi alla mia molta età
agra già di limoni e vanità.
Io sarò pronto,
senza rimpianto e senza molto orgoglio,
facile esca al suo taccuino ingrato,
quando con dita adunche,
ella cancelli come si conviene
e come detta il fato, il nome mio;
e resti poco più che un fuoco fatuo.
Marcello De Santis
Poesia pubblicata il 30 giugno 2007
16 Marzo
Un'altra stagione…..
Me ne sto sdraiato su quest'erba di settembre
Col cielo sopra il naso ad un passo dalla mente,
Respiro senza rumore il profumo dell'estate che finisce.
Per una stagione che muore ce ne sta una che rinasce
Un po' come i sogni, gli amori e le speranze della gente.
Tutto quello che finisce ci lascia il suo dolore
e ci bagna gli occhi di lacrime e nostalgia.
Ostaggio della crudeltà del tempo, illusionista dei ricordi,
Cercherò ancora quei profumi, impegnerò il cuore in altri amori,
lotterò per ideali mai sbiaditi,
ancora un'altra stagione da vivere e da sognare
e del tempo non me ne importa niente…….
Maurizio Donsanti
Poesia pubblicata il 21 settembre 2006
15 Marzo
Troisieme obscurité
Dans la contradiction de la haine
C'était une chaîne
Passée au vide…
Les chiffres
Coloriés
Sont au seuil des préjugés.
Au fur et à mesure
Que les mots devenus tendus
Se sont fait piéger
Les lumières de juillet
Se sont scindées en deux…
L'amitié était si mince
Au début sans salut
Du matin.
Le masque de l'égoïsme
Est tombé
Il est temps d'estimer
La valeur des hypothèses…
Aux champs des intérêts
La moisson de l'avidité
A été enlevée.
On a fait tourner la roue
Contre le froid
Des battements de cœur…
Au matin
De la troisième obscurité
Les vents ont soufflé
A sens unique.
Üzeyir Lokman Çayci;
traduit du turc par Yakup Yurt
Poesia pubblicata il 5 agosto 2002
14 Marzo
Nell'immaginario
Noi guerrieri di sempre
alziamo le nostre bandiere.
Cavalieri con lo stendardo
dell'arte che illumina gli occhi.
Valichiamo passi tra montagne
le trasformiamo in pan pepato
spruzzato di vino cotto.
Spade pesanti
gladioli arancioni
corazza rigida
maglia di lana cotta
sferruzzata a mano
con simboli di pace.
L'elmo ricopre il viso
una corona hawaiana
lo scudo un arazzo un po' tarlato.
Al cavallo bardato da guerra
un grembiule arabescato.
Nell'immaginario
da una porticina si può entrare.
Maristella Angeli
Poesia pubblicata il 5 marzo 2008
13 Marzo
Nell’orto degli Ulivi.
La luna s’è accesa
nell’azzurro infinito.
I rivoli che scendono
tra le piaghe delle rocce
sembrano d’argento.
Il profumo del mare
è più intenso.
Le dune cercano un’oasi.
Le ombre dei monti
scendono a valle
come giganti e...
lentamente invadono
gli alberi.
I silenzi si fanno più forti.
Le madri baciano le palpebre
dei loro figli, che si sono
chiuse col peso del sonno.
Nell’orto degli ulivi
c’è calma, una strana calma.
I tronchi robusti degli alberi
nodosi e contorti nascondono
ombre di soldati e di briganti.
Cosa vogliono rubare ...
Il cielo stellato ?
i silenzi ?
la pace ?
la vita di un uomo ?
Questa notte l’aquila
avrà la sua preda.
Giovanni Armone
Poesia pubblicata il 12 aprile 2004
12 Marzo
Sono in una libreria smembrata,
Nel ricordo ovattato di emozioni
Mai chiarite.
Sono nello sguardo di una sera
Nella data di un lutto,
Sono nelle maniche troppo lunghe
Di una tua camicia bianca.
Sono un amore
Che non ha più
Ali per volare.
Giuliana Argenio
Poesia pubblicata il 19 settembre 2007
9 Marzo
Improvvisamente un fiore
Inebrianti labbra salate
Dolcemente dischiudono
Le porte di un paradiso
Improvviso e inquieto.
I suoi petali dal nettare succoso
Dissetano
Appagando
Un desiderio di infinito
E la brezza leggera
Culla e asciuga
I pensieri di una notte
Senza tempo
Che rincorre il giorno
Per dar voce
Ad un’emozione dell’anima
Accarezzata e ora
Quieta.
Daniela De Meo
Poesia pubblicata il 9 settembre 2005
8 Marzo
Il professore aulico
Il professore aulico
ha un aspetto fallico,
quando prega mistico,
chinandosi al trittico
della scuola classica
della scuola magica
dell'alma didattica,
con la mente tattica,
con la mente elastica,
con la mente chiastica.
Spasmodico predica,
con la faccia tragica,
sulla scuola statica;
la cassa toracica
sommuove collerico.
Ce l'ha con l'eretico,
dal sorriso icastico
e dal credo agnostico.
Con cuore scolastico
di stampo dinastico,
con volto cianotico
delinea caotico:
la scuola è rachitica,
è tutta mefitica;
è scomparsa l'etica
ed anche l'estetica.
Elogia magnifico
il gran testo mitico,
ti fa il panegirico
con tono onorifico
dell'avveniristico
manuale olistico.
Docente simmetrico,
nonché geometrico,
armato di logica
epistemologica,
con tono allarmistico
spesso anacronistico,
scarica la critica
che par sodomitica.
Sembra tragicomico:
prima ti classifica,
e poi ti squalifica.
Che dite? E' un maniaco,
oppure un idilliaco?
E' certo un bisbetico
docente patetico.
Zenone Drisoli
Poesia pubblicata il 21 febbraio 2002
7 Marzo
Congedo
Dato che il mondo è fatto a scale,
(e chi le scende e chi invece le sale),
e chi monta e chi smonta, e chi vede
e chi passa, e chi piglia e chi lascia
(e inoltre è vario,
come sentenzia l'altro detto),
a te che sei la prediletta mia,
tutto ti lascio e vado via, chiquita.
Ti lascio i marabù, le penne a fera,
il pesce cane, il gatto col Bagatto,
gli hot dog, il due di spade, gli alambicchi,
le rose, le corride, la spirale,
gli onischi, le ammoniti, gli specilli,
i dumi, i duomi, il dòmino, il domani…
Ti lascio Sorrento e Marechiaro
(e una voce che canta:
Ohi Marì),
le ortiche, il salnitro, il curaro;
ti lascio Capri ed Ischia, 'a fenestella,
e uno scugnizzo che saltella e fischia:
Oi stella stella…
e l'Epomeo con Procida ti lascio,
Nisida, con rezze e con lampare
e Piedigrotta, i capperi, il Vesuvio,
Coroglio,Tragara, e un mandolino
che piange nascosto nella notte:
Nun ghi vicino…
e un alito ti lascio, mia nennella
di neve e di limoni, due tornesi,
la nèpeta e la menta sui balconi,
le spingole francesi, i faraglioni,
l'origano, la Grotta, la cannella,
le gelse more, vongole e forcine
con questo mare verde senza fine.
Ti lascio l'aspirina e gli aquiloni,
i mocassini, i moduli, le more,
i càntari, i citofoni, i paguri,
la ceralacca, i bisturi, le trine,
il Tommaseo-Bellini, il lago d'Orta,
le ruspe, i caducei, le blatte, il tango
e la mia mano, la mia mano morta.
Ti lascio a te la pece con la pace,
i panda, le granate, il carovita,
le preci, i proci, i bronzi di Riace,
i doppi ziti, le viti… la vita;
e i timbri, il salnitro, i basilischi,
le lobbie, le sinopie, l'acquaragia,
le pipe, le forbici, i flabelli,
le lime, i pennelli, le sibille,
la canfora, i fosfeni, le foreste,
i dischi dei Platters e le meste
mie glauche pupille…
Ti lascio il basilischi, le autostrade,
gli arazzi, i fusibili, i batraci,
gli ottoni, gli ottani, le dentiere,
i lecca-lecca, le forche e il ricordo
delle mie chiome nere.
Le mitrie poi ti lascio con le renne,
i violini tzigani, l'amor de lohn,
lo spleen ed il phon, le crociere,
i long drink e le viole, i pellicani,
lo zolfo, il ready made, i sette nani,
i sexy-shop, il new deal, le voliere,
il radicchio, le banche, lo shaker,
il meccano, il fox-trot.
Ti lascio ancora me che ormai ti lascio
e me mi lascio pure mia chiquita.
E qui mi sottoscrivo con l'impronta
(tienila come mio pegno finale)
delle mie cinque dita.
Renato Aymone
Poesia pubblicata il 25 febbraio 2006
6 Marzo
Vorrei parlare con un gabbiano
per ascoltare il suo volo leggero
sorvolare i grigi pensieri e
l'umana inquietudine
amare la musica del creato divino
do-re-mi-fa star bene
urlare la gioia di una vita intensa e
piena di energia
basta solamente alzarsi e camminare
senza voltarsi più di tanto
il resto é segnato dal cuore.
Giuseppe Aloè
Poesia pubblicata il 6 febbraio 2006
5 Marzo
Il nettare della commedia
Pensami come un sacerdote
che esce dalle bilie colorate
chiuse nel cassetto
oppure da dentro la mite fertilità
di Agrigento appena addormentata
vicino all'albero che si piega
e succhia dalle sue radici
tutto il nettare della commedia.
Se questo è quello che resta
dell'intero recipiente marino
osserva come ancora brilla nella rete
il coltello che divise l'arancia
in due raggianti coppe solari.
Era sempre l'isola
a cantare con le sue sirene
fu una stagione di movimento
esageratamente felice.
Il tuo riso aprì lo spazio
tra i faraglioni ai limiti dello Zingaro
nella rarità di una stagione
scambiata quasi per insonnia
C'è una strada che porta in cielo
oltre la curva acciottolata
ti sorprende in agguato
l'attesa della felicità
che dura meno del raglio dell'asino.
Segesta dipinge d'oro le rovine
lei s'invola in quella luce
gettata dalla primavera
sopra ai suoi capelli neri lucenti
più neri della gazza ladra.
Non le manca il passo leggero
la danza delle braccia nel vento
e quel fremito sui fianchi
si riflette sulla linea del sole
dove spiccano in volo
due piccoli seni canterini.
Mi dipingo clown
così posso per la felicità
battermi il petto piangere di gioia
senza essere troppo scoperto.
Un po' per gioco
un po' per travestimento
nutro l'anima
con queste briciole di tempo.
Alfredo Allegri
Poesia pubblicata il 29 novembre 2006
4 Marzo
Polvere
l'alba
mi ha colto al'improvviso stamane
sveglio
intento ad immaginarti accanto a me
sul cuscino l'impronta del tuo capo
il tuo odore
il tuo suono nella mente
dove infinite volte ho carezzato i tuoi capelli
improvviso
un rivolo di luce
si e' insinuato fra le imposte chiuse
e si e' posato su di me
quando ti ho incontrata
hai soffiato sull'anima
spazzandone la polvere
è bellissimo...
(totolibero)
Aldebaran
Poesia pubblicata il 5 dicembre 2004
1 Marzo
I cigni morti
Come scende la notte polare
quale lunga e infinita agonia
vasta foiba che ingoia la vita
e sopisce i già miti rimpianti
o la fine d'un'anima in coma
che trascina legata la morte
nell'umano fatale mistero
e sgomenta il momento sublime
Per i cigni è memoria infinita
sospinti a vela dal vento polare
la natura li chiama alla vita
contro il cielo in un lungo filare
Tra nubi e un barlume di sole
con l'istinto da sempre sognato
per raggiungere il caldo dorato
che svapora in un limbo d'amore
Una sosta è un ristoro bramato
terramare li guida la riva
destinata per prendere il fiato
sempre quella con acqua sorgiva
Riprendendo la via dell'amore
li gelava da dentro un tremore
sopra il mare le onde più nere
si sbiancavano in alte scogliere
Deltaplano sembrava planare
era un cigno con ali sfinite
cenerino il color delle piume
era un cigno dal collo regale
Era in coma ed aveva cantato
solo a riva voleva morire
non raggiunse l'amore agognato
nel sacco nero è chiuso il patire
alcambi
Poesia pubblicata il 26 marzo 2006
29 Febbraio
Gocce di consapevolezza
Gocce di consapevolezza
trasuda la mia pelle,
leggere,scivolano
fino a scomparire
nei sogni misteriosi,
protagonisti assoluti
di notti vagabonde,
tra la pesantezza
del giaciglio e
la leggerezza
della fantasia.
Apparizioni soffuse
quanto penetranti,
fioriscono dinnanzi
all'occhio dell'indifferenza e
subito è Magia:
il reale mutato e ricreato
diviene sfumatura
di un mondo unico e
che mai più rivivrà,
se non stanotte.
Occhi e volti sconosciuti
eppure noti;
azioni mai compiute e
già realizzate;
ansie, paure,
soprattutto piacere.
Il piacere
d'essere creatori,
artefici, seppur inconsci,
di quel mondo,
unico e magico,
per il quale ci si abbandona
alla vulnerabilità
del buio,
senza compromessi.
Il corpo caldo
si riapre alla coscienza e
di quel mondo
porta con sè ben poco,
se non la parte
indissolubilmente legata
ai sensi.
Alessia Agostinelli
Poesia pubblicata il 19 febbraio 2007
28 Febbraio
Donna
Sei donna non nullità,
dalla terra sei tratta
con pari nobiltà.
Radiosa sei presenza
del divino, dell’umano,
non eguagli alcun arcano.
La tua pazienza, il coraggio
echi sono del tuo amore,
dell’audace valore.
Sei sintesi creaturale,
a te il saggio onore,
sempre ed in ogni dove,
d’esser donna in attesa.
Guida sei e rimani,
voglia accorta di speranza,
se la tua vita chiara sia,
di celestiale virtù e allegria.
Salvatore Agueci
Poesia pubblicata il 28 novembre 2005
27 Febbraio
1-Ai Lettori
In questa modesta raccolta di poesie.
Ho raccolto parte delle mie eresie:
Sogni usurati,guizzi irrisolti,
pensieri contorti,fiammelle rosso
puro,bombette al cianuro,morti
apparenti,decadenza delle genti,
grigiori cittadini,gridi striduli
di bambini..
Tutto,tutto quanto che m'appartiene:
vita e morte,amore e dolore,
rossa emozione e grigio pallore,
e tutto,tutto quello che la sorte
amara mi diede in dono:
il privilegio di soffrire,sempre,
in silenzio;e impassibilmente,patire.
Ho espresso tutto questo malamente,
a causa dell'inerzia dominante,
ma,lettore caro,sappiate solamente
che della vita sono stato grande amante.
In un tempo lontano senza remora...
Ho mandato tutto alla malora,
sì,per misantropia,e per paura
non d'altri,ma di me stesso:
io stesso,ho eretto giganti mura
di me col mondo,e da allora dura
tutto questo,esilio di adesso...
Io sono un'isola lontana...
L'anima mia piangente,urla,
urla sconsolata e piange,
piange una vita vagheggiata
e mai vissuta,se non in sogno.
Una vita:una vita mai avuta,
eppure conosciuta,creata
dal nulla;una chimera amata.
Chimere nel deserto di mia vita,
son come miraggi che io vedo
adesso,nella mia dimora romita..
La mia vita è una piccola piuma
inconsistente,portata dal vento
indisponente,in una grande duna..
Solo lo scrivere mi consola...
Vogliate dunque con indulgenza perdonare
la natura di questi componimenti,
e se leggermi vi dovesse disturbare,
buttate pure tutto questo ai venti.
Aeronysmo
23 Marzo 2005
Poesia pubblicata il 17 aprile 2005
26 Febbraio
Scilla
Sembrano miniature
le casette
che a Scilla
s'affacciano sul mare,
sul mare che io guardo
sfogliare i suoi colori
che da anni
porto nei miei ricordi
di strade strette
e panni ad asciugare.....
In me si avanza
il dolce dondolio
di barche
al sole d'agosto,
ricordi di bimba
felice d'ascoltare
i canti del mattino
di pescatori
che richiamavano a riva
le mogli stremate
dalla veglia.....
Adesso quelle casine
sento palpitare
nell'azzurro
che mi ha rapita
in questa struggente
malinconia.....
Maria Concetta Durante
Poesia pubblicata il 16 marzo 2007
24 Febbraio
Un giorno … sola
Quanto più dolce s’impone la vita
tanto più amaro è il timor di smarrirla.
Atroce pensier che di rado s’accheta
vigile veglia i sogni più quieti,
sempre in agguato nell’aere sospeso,
segna il confin con l’ignoto futuro.
Ogni domani diventa un traguardo
e quello di dopo sempre più buio,
lunghe le notti senza le stelle
nel triste richiamo al grande timore.
E’ una paura senza rimedio,
conduce a dolore e senso d’angoscia,
non v’è speranza che possa fiaccarla,
né via d’uscita verso il sereno.
Ricordo lontano di pianto di bimba,
quando, fiaccato dal molle guanciale,
lacrime amare spargeva nel buio,
e nel silenzio sempre più cupo
di lunghe notti insonni trascorse,
qualche sospiro a stento sopito
urlava furioso il bisogno d’aiuto,
una parola o un sano conforto,
contro il crudele spettrale pensiero.
Ora le lacrime sono esaurite,
niente più amari sospiri di bimba;
resta il dolore ed il senso d’angoscia,
nel ripensare a quel vuoto domani,
privo di tutti gli affetti più cari.
Annamaria Tanzarella
Poesia pubblicata il 12 gennaio 2004
23 Febbraio
La notte in cui piansero le stelle
Echi di rivalse
nel connubio di richiami
al convivio dei sicàri
quella notte.
Nel silenzio delle stelle
la pietà
al sacrificio dell'agnello.
Vitale Tagliaferri
Poesia pubblicata il 14 novembre 2004
22 Febbraio
Anima e Materia
Tram tram giornaliero,
lavoro otto, nove, dieci ore,
casa,
andata e ritorno;
Padova;
oddio;
traffico, stress,
caotiche code,
strade grigie tristi e fumose,
mi ritrovo ad osservare colorate vetrine,
dei centri commerciali,
per ricevere calore,
ad acquistare cose inutili,
ma dentro mi spengo,
poco a poco.
Forse non riesco a provare più nessuna emozione.
Sto diventando uno zombie.
I miei sogni stanno svanendo.
Senza speranza.
E poi uno sguardo;
in un bar frequentato a colazione,
un istante,
un'infinità,
una persona vista molte altre volte,
mai notata,
e mi immergo in quel cielo stellato,
racchiuso in quegli occhi scuri,
profondi,
e torno a volare,
occorre trovare il giusto compromesso,
tra anima e materia;
e torno a volare,
il mio cuore torna a riempirsi di emozioni.
E' tornata la primavera!
Spero di ritrovare quegli occhi!
Ora quella persona comune,
è diventata speciale.
Fabio Alessandro Tagliacollo
Poesia pubblicata il 24 aprile 2006
20 Febbraio
La perla
Resta la goccia drento la conchija
pe’ diventa’ na’ perla:
io, ner monno,
m’ aritrovo sortanto un vagabonno
che se stracina pe’ dumila mija.
Gianfranco Stivaletti
Poesia pubblicata il 31 dicembre 2007
18 Febbraio
Nel cielo
Nel cielo nero
nel buio d'inverno
un'improvvisa luce...
il pensiero di una mamma
e un bambino
lontani
si incontrano nell'infinito...
E il loro amore
splende
illumina le stelle spente
e accende di lacrime
il mio cuore.
Mi manchi tanto.
Gabriella Stefanucci
Poesia pubblicata il 2 luglio 2002
17 Febbraio
lacrime,
a volte agognate,
a volte soffocate,
corollario al dolore e alla gioia,
ultimo saluto alla vita che si spegne,
preziose e nascoste,
silenziose,
…
nostre.
Luigi Spreafico
Poesia pubblicata il 15 gennaio 2005
16 Febbraio
Non mi occorrono artifici
ho dimenticato già chi sono
smarrita la speranza di
quei sogni non consumati
il pensiero va sonnecchiando
salvo ritrovarsi nell'attesa
di un bacio
ma che sia improvviso,
immeritato magari,
o posticipato quanto più si può
allo scopo di restare immortale
e sorprendente.
Soprattutto che sia il tuo
riportando a me sola
la carne e il fumo del mio
divenire.
E una volta lasciato
il costume dell'impegno,
quel solo bacio segni l'andata
e determini il ritorno.
Vanessa Solimando
Poesia pubblicata il 14 aprile 2006
14 Febbraio
Luna fuori servizio
Sole in cielo brilla
tu luna fuori servizio ora
sdraiata donna
amante e bianca
porgi le mani
a questo mio corpo amante
E s'allunga la mia voglia
alle tue parole di saliva
che la tua lingua avvolge
alla radice del piacere
mentre scava la mia
la tua pozza di desideri
a leccarti fin'all'anima
palpando le tue lune
superiori e i soli
della schiena,
ma la cosa più bella
è bere il latte dolce
della tua Venere
E tu sorridi adesso luna
felice fuori servizio
e le tue cosce bianche
invase ora di amore e sale
stringi
e ridi
ridi
con quel tuo corpo bianco
mentre il mio corpo abbracci
tenera e dolce ancora
ridi
ridi
tu luna bianca
ridi
Sole
Poesia pubblicata il 22 febbraio 2004
13 Febbraio
rubo l'emozione
sull'ultimo respiro
alla foglia che cade
d'autunno
Amos Sivieri
Poesia pubblicata il 7 settembre 2008
12
Febbraio
Cosa mi accarezza l' anima?
mestamente
mi accarezza l' anima
uno sguardo
con occhi bassi
secchi
dal pianto versato
un labbro che trema
senza aver freddo
un respiro
che a fatica sospira
traversa brace spenta nel cuore
cade cenere
scoprendo luce che riluce
senza calore
due mani che si parlano
si congiungono
in attesa di un segno divino
che sia
...ma che sia
sia esso dal cielo
o dall' amore
d' un fratello di terra !
versi dedicati a chi soffre
perché
se divido il dolore di chi non conosco
...sto accarezzando la mia anima !
Davide Scintu
Poesia pubblicata il 2 gennaio 2010
9 Febbraio
Il mio sole
La neve scende coprendo sogni,
paure, speranze.
La neve scende e noi divisi,
divisi da un mondo che
non ci capisce, non ci ascolta.
La neve scende sui nostri cuori,
ormai stanchi di sognare, amare.
La neve scende ti cerco nel bianco
dei ricordi, ormai sono imprigionata.
La neve scende, ho bisogno di te,
solo tu puoi liberarmi, solo tu puoi scioglierla.
Crystal Scesca
Poesia pubblicata il 3 maggio 2006
8 Febbraio
Ritorno al paese natio
Ma cosa cerco ancora nella mia vecchia via
dove il mio cuore è avvinto da gran malinconia,
dove i ricordi affiorano del tempo ormai volato
e pare un po’ m’inseguano mentre son qui tornato.
Accelero il mio passo, rivedo il campanile
che s’erge tra le case, intatto nel suo stile,
cerco volti e voci che non riascolterò
perché, ormai tra i giusti, il Cielo a sé chiamò.
La scuola, l’oratorio e poi la mia casetta
cerco ansimante, e al cuor provo una stretta,
di quel santuario eletto della mia giovinezza
neppure un segno resta a mitigar tristezza.
Deluso d’ogni cosa riprendo il mio cammino,
medito sugli eventi che foggiano il destino,
ritorno sui miei passi, m’aggrappo alle chimere
che in me vivranno eterne con le mie primavere.
Rita Santoro
Poesia pubblicata l'11 aprile 2003
7 Febbraio
…Ad uno ad uno
Ad uno ad uno se ne andarono
i giorni del peccato
e quelli dell'invidia.
Succede
che un giorno senti arrivare la notte
senza timore
e ti fai accarezzare
dalla dolce attesa di un mattino
dalla voce di un amico lontano
che diceva
nei giorni piovosi del dubbio
sui viali delle tue corse affannate
va' e credici ancora.
Fabio Sangiorgio
Poesia pubblicata il 6 agosto 2008
5 Febbraio
Declino
Alcune domande
turbano il mio dormire,
Sono nato troppo presto
O troppo tardi?
Cosa faccio in questo mondo
Dove la gioia
mi è sempre soverchiata
dal soffrire?
Le mie speranze,i miei desideri,
dormono un sonno dolente.
Perché ad ogni gioia,
mi si alterna il dolore,
e la tristezza riaffiora,
violenta e maligna?
Dondolo e l’altalena della vita
Costringe l’anima mia
In ginocchio.
I miei occhi stanchi,
il mio crine incanutito.
trasmettono quanto tempo
e quante avventure di vita
hanno attraversato.
Ma ora frugando
Nei recessi dell’anima mia,
capisco ed invoco pietà.
Marcello Plavier
Poesia pubblicata il 6 novembre 2008
4 Febbraio
I colori dell'amore
"Le donne sono come i camaleonti,
che dove si posano prendono il colore."
E tu hai preso... il Giallo... come il giallo
dei raggi del sole che si posano su di te
rendendo il tuo sorriso più splendente!
Il Rosso...come il colore candido delle
tue labbra, quando si posano sulle mie...
Rosso come le tue guance quando ti
arrossisci...e mai ti impallidisci... come
anche il tuo cuore... pieno d'amore...
Il Bianco... come l'aurora attorno a te...
che ti rende bella come un Angelo...!
L'Arancione... come il primo colore
che mi viene in mente... come ingrediente...
quando scherziamo allegramente...!
L'Azzurro... come il bel colore dei tuoi occhi,
Blu come l'oceano infinito, infinito come
l'amore che provo per te!
E tutto quanto il mondo intorno...è più Blu!
Verde come un prato fiorito, dove
mi ci vorrei tuffare!
Rosa come la tua pelle da baciare!
Nero come la solitudine, perchè
senza di te la vivrei!
Marrone perchè tu sei la terra ed io la
pianta, e senza di te morirei!
Federico Urso
Poesia pubblicata il 1° aprile 2009
3 Febbraio
Due volte l'Amore
Innamorarsi Due volte non si può fare
sarebbe come due volte morire
cinger l'inganno,ombra solida,mai assente
e vivrebbe due volte anche questo presente.
Ma sta solo a me non lasciarmi ammazzare
e per quanto assurdo devo smetter d'Amare.
Due volte quel cuore non saprai colpire
potresti provarci fin'anche a morie.
Di scoccar quella freccia non si può fare meno
cercherò che sia zuppa del più dolce veleno
ma mirandoti il cuore come un assassino
mi attardo a capire che non sei più il mio destino.
Unodellafollafolle
Poesia pubblicata il 23 marzo 2004
2 Febbraio
Distanze
Oscillante tra noi
è questa distanza incolmabile.
Non sono
al di là degli orizzonti
gli spazi terreni
E il tuo abbraccio nella notte
spezza soltanto un fiato gelido.
Resta indecifrata la mancanza...
questa cappa nera
che incombe sovente nella mia mente,
come un passerotto solitario
che inciampa nella tesa tagliola
Michela Turchi
Poesia pubblicata il 24 ottobre 2010
1 Febbraio
I tuoi occhi
Tu sei nei miei sogni e nei miei pensieri
i tuoi capelli sono il profumo della notte
la tua bocca è la dolcezza delle illusioni
la tua pelle è l'immensità del cielo, e le
tue parole sono tagli nello spirito
il mare è rinchiuso nei tuoi occhi,
quegli occhi che brillano di luce,
occhi che ti riempiono di gioia,
e per quegli occhi tu continui a sorridere e sognare
Solo i tuoi occhi riescono a giocare con le stelle
quegli occhi cosi chiari, che il cielo invidia,
quegli occhi cosi verdi misti all'azzurro
che rispecchiano il cristallino colore delle
limpide acque............
I TUOI OCCHI!!!!!!!!!!
Antonio Turbian
Poesia pubblicata il 27 dicembre 2007
31 Gennaio
Sognai un ritratto
Sognai il ritratto di un dio,
gli chiesi "sei ciò che penso io?"
D'un tratto,il vento mi colse,un brivido mi percorse.
Il cuore d'un balzo nel petto suonò.
D'improvviso fui sveglia,
lo vidi:il mio sogno reale accanto a me,infinito nel finito.
Tesi le mani,
già troppo tardi...
svanito nelle pieghe dell'essere mio,il mio fatidico dio.
Denise Palumbo
Tulipanonelgrano
Poesia pubblicata il 4 febbraio 2007
30 Gennaio
Ricordi
In ricordo lontano
d'acque stagnanti
dorme lo stupore verdastro
d'un ponte.
Gelida pace di canne
appena fruscianti
tra i calami vuoti.
La rete deserta,sospesa
agli archi nodosi nel nulla.
Cose morte,lontane
io vedo soltanto
in pallida luce d'acque stagnanti
e cieca mi aggiro
tentando il buio d'intorno
con mani
disperate
d'alberi
nella bufera
Silvia Trabanelli
Poesia pubblicata il 13 novembre 2007
28 Gennaio
Nostalgia
in un inverno vigoroso
un martello
una falce
una stella
o mia bandiera come eri bella
con quel rosso incandescente
riscaldavi la tua gente
la tua danza sventolante
i tuoi schiocchi contro il vento
dimmi
perche quel rosso si è spento.
Rudi Toselli
Poesia pubblicata il 5 settembre 2008
27 Gennaio
Ho perso l'attimo
Ho perso un anno
Seduto sulla panchina ad aspettare l'autobus
Ho perso sei ricordi
Altri li ho voluti dimenticare
Non c'ero con la testa
Per lo più con il cuore
Ho perso la ragione ed il sole bruciava
Ho perso amici il lavoro la casa
Solo le donne riuscivo a trovare
Donne che erano già perse
La pioggia il vento
Ubriachi che mi ruttavano in faccia
Vecchi dalla vita finita
Non trovai che questo per un anno
Poi trovai l'amore
Mi misi a sedere
Sulla mia poltrona di casa
michele tornani
Poesia pubblicata l'11 febbraio 2009
25 Gennaio
Sarò felice...
sarò felice, quando un giorno riuscirò...
ad alleviare il dolore di qualcuno...
a trovare amore per qualcuno...
quando riuscirò...
a controllare le mie ansie...
a non aver timore degli altri...
a credere nell' amicizia...
quando riuscirò...
a non aver paura della vita...
a non aver paura di me stesso...
quando riuscirò...
ad apprezzare le cose che di ogni giorno...
a soffocare tutti i timori...
a seminare qualcosa di buono...
ad assaporare la vita...
sarò felice sopratutto quando...
riuscirò finalmente ad amare me stesso.
Tomas
Poesia pubblicata il 30 settembre 2004
23 Gennaio
Inconscia presenza
Inconscia presenza turba il mio animo, così
cerco dentro di me; ma con triste riluttanza, trovo solo
il bambino dormiente di prima!
Mi guardo intorno, e vedo gente senza anima!
Titubante sul datarsi cerco in giro, ma scorgo solo altro vuoto.
All’ora ritorno al desiderio del bambino dormiente!
Rapito dalla mia essenza, mi rannicchio e ritorno a dormire.
Marzio Tinti
Poesia pubblicata il 15 dicembre 2005
22 Gennaio
Angelo custode
Oh fata dei miei sogni, illumina custodisci reggi e governa me.
Oh benedetta tra le donne, veglia su questo povero diavolo inerme.
Tu, sempre oltre e sempre altro, avrai mai la pietà di pensarmi almeno un
giorno?
Oh magica felina presenza, potrai mai capire perché soffro per te?
Oh musa ispiratrice, riuscirai mai a comprendere quanto anelo a te?
Tu, incarnazione della vita, che non immagini nemmeno di essere al di là
di tutto.
Terence
Poesia pubblicata il 21 gennaio 2005
21 Gennaio
Scorre inesorabile il tempo.
Scorre inesorabile
il tempo.
Corre il sangue
dalle vene al cuore.
Porre possavi
ogn'ora
la fine d'ogni speme.
Torre sia,
alfine,
d'ogni desio.
Emilio Tasca
Poesia pubblicata il 7 gennaio 2008
18 Gennaio
Alba
Camminare sull'erba
bagnata di rugiada
la mattina presto
e sentire il profumo dell'alba
così intenso
da toglierti il fiato.
Il primo canto degli uccelli
saluta il sole
dopo una notte buia
nei caldi nidi nascosti.
Ricordare il tempo felice
ormai lontano.
Un tiepido raggio di sole
mi scalda
come i ricordi nel cuore.
Una mano mi prende la mano
mi volto
sei tu.
Livia Fedele
Poesia pubblicata il 22 ottobre 2009
17 Gennaio
...Scienze politiche...
Amo le tue forme di governo.
Vorrei svegliarmi accanto a te
Accarezzare la tua democrazia
Osservare immobile
Una federazione di capelli
Costituirsi sul cuscino
Ascoltare l'aristocratico
Battito del tuo cuore
Gonfiarti il petto
Mentre una rivoluzione
Dolce e sanguinaria
Gonfia la mia spada
Sperare ancora
Di contare col mio voto
Ed addormentarmi di nuovo
Sognando di restare
Per sempre incatenato
Alla tua folle tirannia
Massimo Di Rienzo
Poesia pubblicata il 5 settembre 2007
16 Gennaio
Estraneo
Sulla cima dei monti
s’attarda il rosso fuoco
del tramonto.
Ma non sono più le cicale
e i grilli della mia giovinezza
che cantano sugli
alberi estranei
che non conosco.
Gerardo Di Pietro
Poesia pubblicata il 18 maggio 2008
15 Gennaio
I Sogni
I sogni affogano
al risveglio mattutino,
e riappare il reale,
richiudo gli occhi
per rivivere i miei sogni,
con loro ricomincio
ogni volta la mia vita,
ma il nuovo giorno
mi richiama,
gli occhi vogliono restar chiusi,
ma i rumori
della normalità
riaprono la realtà,
riemerge l’indifferenza universale,
uno scroscio d’ansia
ridesta la mia vita,
lontano vorrei andare,
ma le gambe non obbediscono,
sanno da sole
che qui devo restare,
riprendere tutto
da dove l’avevo lasciato
ieri sera.
Cesare Di Muzio
Poesia pubblicata il 9 febbraio 2007
14 Gennaio
Amami
Amami per quello che sono,
amami per le mie pazzie,
per i miei discorsi poco seri,
per la mia mania di scherzare,
per il mio silenzio,
per il mio sguardo basso.
Amami, ma, soprattutto accettami,
perchè sono vivo.
Giovanni Della Torre
Poesia pubblicata il primo novembre 2006
13 Gennaio
Il canto della sirena
Languida la sirena sull'acqua le membra posa,
il corpo suo distende al salir dell'onda,
che poi schiumosa scende.
Descriverne bellezza è vana cosa,
languido ad Ulisse lo sguardo tende,
che in lui l'amor d'incanto accende.
Lottar t'è vano itaco Re vagante,
inutile è l'arma della furbizia che la tua mano fende,
il canto sale, tutto ei avvolge e prende,
l'itaco Re alfin vinto, il battagliar sospende.
Or nell'amoroso abbraccio, nel tetro abisso
con lei discende, ove luce è sconosciuta cosa,
dolce è l'ora con la sirenea sposa,
cessa il respiro, il cor s'arrende,
or sul fondo Ulisse posa.
Risal melodioso dal mar un canto,
che ad ascoltar è fatal cosa,
dalla bianca spuma sirena emerge,
languida sull'acqua le membra posa,
il corpo suo distende al salir dell'onda,
che poi schiumosa scende.
Bruno Guidotti
Poesia pubblicata il 5 maggio 2008
12 Gennaio
Solitudine
Chiara e limpida,
la solitudine di una vita,
che tardi rende conto
di azioni scampate ma perdute.
Troppe volte il ciel stellato,
nel suo scorrere inquieto
a fermar s’appresta,
ed uno sguardo tenue e fugace
a questo miserabile tempo lancia.
Così dunque giace,
senza muover dito.
Giuseppe Gravante
Poesia pubblicata il 23 settembre 2004
11 Gennaio
Domenica
Vanno, con un fruscio lieve di gonne,
nelle pigre domeniche slavate.
Sartine? dattilografe? impiegate?
serve ?... Che importa? Donne, donne, donne...
Non son dirette in una chiesa, dove
inginocchiarsi innanzi ad un altare,
né verso il bacio di due labbra care,
né verso ebbrezze di segrete alcove.
Lungo le strade lucide e banali,
in capricciosi e subdoli costumi
vanno, scavando solchi di profumi
che fan girar la testa ai collegiali
vanno - fragili bambole dagli occhi
crudelmente magnifici e sereni,
solo occupate a molleggiar le reni
morbide, a restaurar con lievi tocchi
le guance eburnee, a disvelar, qua e là,
guizzi di carne bionda, indifferenti,
creature soavi ed indolenti -
verso l'altare della Vanità.
Un acre desiderio è in ogni cellula
dei loro cuori effimeri e diresti
si ripercuota nelle loro vesti,
che vibrano come ali di libellula.
Il mondo inafferrabile le invita,
nel breve giorno che le fa sognare,
come api spinte fuor dell'alveare
per succhiar tutto il miele della vita
inutilmente! La sognata gioia
dilegua, o è sempre là, sull'altra riva,
remota, irraggiungibile ; e s'avviva
nei lor occhi la febbre della noia.
Torneranno un po' stanche, un po' avvilite,
nei crepuscoli lenti, alle lor case,
pensando con quale ansia erano evase
dal loro gretto mondo.... E voi finite,
domeniche di sogni e di promesse,
attese per sei dì con tanto affanno
Ahimè!, domani ridiventeranno
sartine, dattilografe, commesse...
Alberto Cavaliere
Poesia pubblicata il 20 gennaio 2004
10 Gennaio
Quel tempio a forma di cono
Dall’alto di quel tempio a forma di cono
guardi la città che di Te ha bisogno
Regina dei Cieli questo è il Tuo trono
perché quel mesto pianto non fu un sogno
quando in quel pomeriggio di fine Agosto
scegliesti la dimora di umili contadini
tanta la folla, ognuno era al suo posto
vecchi, malati, scettici e bambini.
Nessuno avrebbe mai creduto allora
che in questa terra di civiltà greca
nel riquadro ogni lacrima affiora
e con un dolce pianto ognuno prega
dentro quel tempio la cui vetta dorata
si staglia verso l’azzurro cielo
e guardi le stelle in ogni nottata
quando le nuvole non fanno velo.
Come una guardia o sentinella
vegli su Ortigia in ogni momento
così come la luna guarda la stella
beato chi ti sfiora come il vento
senza di esso nessuna foglia cade
da quando nei secoli Ave o Maria
sei stata per tutti nostra madre
un posto nei Cieli sempre sia.
Enzo Gioitta
Poesia pubblicata il 20 febbraio 2005
9 Gennaio
Accendi
Accendi, accendi il fuoco.
Ho tanto freddo, dentro!
La cruda, cristallina brina
ha imbiancato l’anima.
Non c’è nessuno, per nessuno,
e il gelo è inesorabile.
Accendi, accendi il fuoco.
Ho tanto freddo dentro!
Non germogliano affetti
nell’abbandono della solitudine;
non si fertilizza il bene
nell’esaurimento della luce.
Accendi, accendi il fuoco.
Ho tanto freddo, dentro!
La vita si affaccia, stanca,
ed è vecchia al primo vagito.
Il deserto dei pensieri
non ha un alito di vento.
Accendi, accendi il fuoco.
Ho tanto freddo dentro!
Armando Gentile Squarzoni
Poesia pubblicata il primo novembre 2004
8 Gennaio
Carnevale
Siate contenti belli e brutti
In questi giorni si è contenti tutti
In questi giorni ogni scherzo vale
Forza gioite è carnevale,
giorni di gioia e spensieratezza
dove non vi è posto per l’incertezza
in questi giorni si deve solo scherzare
e per nessun motivo dovete pensare
alle sofferenze di milioni di persone
affamate e schernite senza ragione
pulcinella ormai ha la bomba
e arlecchino una barba lunga
non da meno è pantalone
che risponde col cannone
e se questo non gli sembra bastare
l’aviazione fa arrivare
missili, razzi , bombe e granate
dai gioite in queste giornate
giornate di gioia e spensieratezza
in cui non vi è posto per l’incertezza
grandi sfilate di maschere e carri
in fila streghe,mostri e sgherri
tutti insieme a ridere e scherzare
ehi tu non devi pensare
non devi pensare alle maschere vere
quelle create dalle macerie
a quella mamma con in braccio un bambino
che gli è stato ucciso nel primo mattino
quando un missile intelligente
che doveva colpire solo il sergente
ha fatto un errore di valutazione
ed è entrato in cucina a colazione
o quella coppia appena sposata
che in viaggio di nozze al caldo è andata
e mentre le bellezze stavano ad ammirare
una bomba umana li ha fatti in aria saltare
giorni di gioia e spensieratezza
dove non vi è posto per l’incertezza
incertezza che poi vi fa pensare
se a questa sera riuscirete ad arrivare.
Giovanni Mangiacotti
Poesia pubblicata il 5 settembre 2006
7 Gennaio
Lia
In quel limbo tra 'l buio e l'aurora
comando a Crono crudele di ritornare
sui passi suoi che tanto feriscono.
Questa notte sul noto arenile
dei mie sedici anni .
cammino con te, sinuosa Lia.
Lontano gli amici danzano
E le note ci raggiungono chiare
Mentre la sabbia si fa talamo nuziale,
le alghe serto e unico velo.
Sapore di sale, canzone e realtà,
La prima, timida, trepida volta.
Prima di Lia nessuna, dopo Lia molte
E nessuna.
Il mio giorno m'attende, reale.
Disserro le mani, ma non sono vuote.
Ancora brillano tenui
Cristalli di sabbia
Bagnati di luna
Mario Malgieri
Poesia pubblicata il 24 agosto 2004
6 Gennaio
Candida notte
Toccati dentro, emana il sapore,
tocca e mordi i tuoi istanti di vita
vibra sicura nel tuo incedere lento
i tuoi giorni finiscono all'albeggiare
candida e bianca come vela ti muovi
mano immortale dell'etere amico...
tu indica a tutti ciò che egli vuol dire
rugiada infinita diverrai per la vita.
Silvia Pia Favaretto
Poesia pubblicata l'1 giugno 2007
4 Gennaio
Poeta Maledetto
Ai folli mi rivolgo,
ai miseri, ai reietti.
Il mio messaggio
vada:
all'uomo della strada,
all'inumano saggio,
ai pazzi prediletti.
Al volgo.
Assurda.....litania
di rima non di poesia.
Perciò fui detto....
POETA MALEDETTO!!!!!!!
Mimmo Carandente
Poesia pubblicata il 24 giugno 2008
3 Gennaio
Pescatore
Pescatore d'emozioni
ho issato ancora reti vuote
e aspettando risvegli
nel porto silenzioso
spiego vele al vento
cercando quello della giusta direzione
ma macinando asfalto
mi bevo un altro caffè amaro
nel mare della notte
Pierluigi Ciolini
Poesia pubblicata il 4 novembre 2007
1 Gennaio
Anno Nuovo
L'ultimo giorno, San Silvestro,
felicitazioni; l'anno se ne va.
Mille luci addobbano la città
canti e balli al nuovo anno che verrà
Quanti anni sono passati,m
brutti o belli o fortunati.
fino ad oggi si è vissuti
coi compagni e amici, riuniti.
Tanto amore in famiglia
con la moglie e verso i figli.
nell'aria echeggia una musica celestiale,
Angeli di Dio con canti proverbiali.
Le guerre nel mondo, la pocertà,
l'odio, l'invidia, la diversità,
nella vita:-il nuovo anno che ci porterà?
auspicando, prosperità e serenità.
Dopo la nascita di Gesù Bambino,
le festa per grandi e piccini;
doni, regali, brindisi e tanta bontà,
nuovo anno, dacci tanta felicità.
Colelli Giovanni
Poesia pubblicata il 28 dicembre 2004
2019
18 Dicembre
Sono qui
Sono qui anch'io,
in questo mondo che gira
troppo velocemente…
che non si ferma mai
sono qui anch'io
in questi giorni che volano via
come fragili farfalle
sospinte dal vento,
sono qui anch'io
che sento la vita
andare e venire,
a volte sembra scomparire
altre volte è lì al suo posto,
sono qui anche
se non so bene dove….
Sara Favaretto
Poesia pubblicata il 30 settembre 2003
17 Dicembre
Nostalgie
Si accendono
la sera
le nostalgie,
come tremuli lumi,
che il cuore
non si stanca di vegliare.
Sarà
il lieve respiro
dell'aurora
a spegnerli,
ad uno ad uno,
lasciando nell'aria
esili fili di fumo.
Fata
Morgana
Poesia pubblicata l'11 maggio 2006
16 Dicembre
A Marco
Sei arrivato
così,
in silenzio
e senza clamore,
in un dicembre
di sole bagnato,
soffice e tenero
come fiocco di neve
e lievemente
ti sei adagiato
sopra il mio cuore
infreddolito,
piuma leggera
a regalarmi calore.
Dedicata al mio nipotino nato nel dicembre 2001
-Da Piuma Leggera-
Mara
Faggioli
Poesia pubblicata il 3 luglio 2007
14 Dicembre
Nel mezzo del tavolo
un groviglio inestricabile
di fogli,
in cui annoto pensieri e riflessioni.
Non sono altro che una rassegna
di eventi marginali, di foglietti volanti,
di appunti dettati mentalmente
da una nuova alba.
Le mani e le unghie,
perfino le mezzelune,
ingiallite di nicotina.
Contemplo le volute di fumo.
Non faccio altro
che picchettare la cicca
sull'orlo del posacenere.
Tengo gli occhi bassi,
lo sguardo perso
nella geometria delle piastrelle
della mia stanza.
La mente si perde
nelle diramazioni del torpore.
Può succedere di
avere in superficie
un tuttoniente da scandire
in un giorno che non ha più
niente da dire.
Evidda
Poesia pubblicata il 10 giugno 2003
13 Dicembre
Pioggia Primaverile
Cheta plana la soave pioggia primaverile,
essa ammara linda, liliale,
alcunché potrebbe lederne o deturparne l'illibata sussistenza eterea;
tale eccelsa leggiadria ingenera un'edenistica eufonia
la cui idilliaca ambrosia permea qualsivoglia venustà siderea.
Apollineo riverbero traluce sublime asservendo brumose prostrazioni avverse:
ignea folgore brandisco gagliarda allorquando l'aggraziata coltre piovosa
soffonde ieratica laceranti cremisi rimpianti dei quali il vessatorio,
stentoreo gemito è tramutato in un'effimera, evanescente eco.
Madide, roride gocce nivee aspergono ed irrorano l'ecumenica natura
raggiando l'olimpica cristallina beltà maliarda.
Seppur euritmici firmamenti non sfoggiano cerulei barlumi
ebbene il virgineo fluido che lacrima dalle sue mere, portentose volte
trascende ardimentoso e plasma ineffabile tersezza ovunque.
Inemendabile, inintelligibile virtù cagiona suddetta divina acqua:
aitante, fulgente albore circonfonde il viscerale, linfatico nucleo
dal quale sempiterna genesi ferve indefessa.
Afrodisiaca pioggia primaverile oggi procrei preternale, rutilante, vivida
luminescenza.
Daniela
Magni
Poesia pubblicata il 20 maggio 2008
12 Dicembre
Se più non sentissi....
nella mia oceanica mente,
quest’onda che nasce,
che correndo cresce,
cozzando col fondo dell’anima,
raccoglie forza, si nutre e fluisce,
avanza impetuosa, trascina, trasporta..
s’increspa, si rotola, rigira le acque...
arriva
sulla riva del mio cuore
scema
si posa
Se più non sentissi....
sarebbe calmo il mio mare.
Almina
Madau
Poesia pubblicata il 9 dicembre 2006
10 Dicembre
Madì
Ti ho visto Madì, ti ho visto in tivvù
Quattro, cinqu’anni non certo di più
Su un cencio giacevi ignorato
Nudo, il tuo pianto accorato.
In mezzo a uno spiazzo polveroso
Sotto un sole spietato,
Su un terreno brullo e assetato
Dalle lacrime tue solamente bagnato.
Tra un tugurio e una capanna
Mai tu conoscesti il canto dolce d’una ninna nanna.
Tra quella piccola disperata folla
Mai nessuno compose per te le sue braccia a mo’ di culla.
Poi mano pietosa straniera,
Missionaria, amorosa e tardiva,
Un poco di latte ora ti offriva,
Mentre insieme con te pure il giorno moriva.
Tu con gesto deciso, sdegnato
lo rifiutavi,
E senza parole il resto
Del mondo accusavi.
Figlio del vento e della disgrazia,
Per altri milioni d’innocenti hai parlato,
Tirandoti solo quel lurido cencio sul capo,
Bara misera e indegna per te diventato.
Tu cherubino nero dagli occhi grandi,
Con la pancia gonfia e le gambe scheletrite,
Senza la forza di scacciare una mosca
Scuotesti però milioni di coscienze assopite.
Diamante che brilla nella lordura
Nessuno di te ebbe mai cura.
Fiore stupendo nato sul fango
Chi solo t’accarezzò fu forse un orango.
Perdonami Madì, non lo sapevo,
Oppure lo sapevo ma non lo vedevo.
Ora so che chi ti ha voluto morto non è stato Dio
Ma tutti gli altri indifferenti tra i quali c’ero anch’io.
Graziano Capparelli
Poesia pubblicata il 24 luglio 2004
9 Dicembre
Fiori inquinanti
(5.2.92)
Sur prato indove c'ereno
margheritine e viole,
mo' fiori strani nascheno,
formanno strane aiole.
Quanno che a Primavere
er vento gioca e gira,
come farfalle a schiera,
l'aiola s'aritira;
cambia de posizzione,
formanno un mucchio informe,
strana combinazzione,
sia de colori e forme:
so' la dimostrazzione
der consumismo enorme!
Pierluigi Camilli
Poesia pubblicata il 18 febbraio 2008
8 Dicembre
La condivisione
E' da tanto tempo,
amico mio,
che non ti scrivo,
e ne sento la mancanza.
So che,
in questo momento,
un'altra realta'
tocca il tuo pensiero,
ma lascia che io
della mia anima ti racconti.
Poiche' di essa
ne conosci ogni piega,
ogni lacerazione,
ogni frammento di gioia
e disperazione che la compongono
e similmente ascolterai,
pur nella tua assenza.
Lontani
sono i giorni della felicita',
i giorni in cui
del traboccar del mio cuore
ti riempivo e d'amore ti parlavo.
Lontani
sono i giorni
del filtrare del sole
nella mia vita,
i giorni in cui
dei miei risvegli
ti rendevo partecipe,
risvegli dentro i quali
i sogni non morivano.
Quanta nostalgia ho,
di quei giorni,
quanto dolore
dovro' sopportare
per ritrovare il vuoto
da colmare
con un altro amore,
quanta rabbia sfogata
contro di me riusciro' ancora
a fronteggiare per non morire?
Quante notti
nella solitudine
dovro' trascorrere
prima di far capire
che per me donare e' facile,
ma che il solo mio dono
non basta perche' la solitudine
smetta di essere tale?
Quante volte
dovro' scriverti
per questa mia anima,
in cocci sparsa,
prima di dirti,
finalmente,
che qualcuno ha compreso,
che qualcuno ha accolto me
nella sua totale essenza,
che qualcuno,
durante la notte,
protegge i miei sogni,
che qualcuno
annusa l'odore della mia pelle,
che qualcuno
si e' innamorato della mia interiorita'.
Forse non piu',
perche' il tempo e' tiranno
o forse perche'
il mio cuore e' stanco.
La sofferenza
ha fatto parte di me a lungo,
la forza non e' piu' in me.
Grazie,
amico mio,
di aver rivolto,
ancora una volta,
l'attenzione verso me.
La sofferenza,
adesso,
e' diventata piu' piccola
condivisa con te.
Rita
Calandra
Poesia pubblicata il 21 maggio 2009
5 Dicembre
Natale
Ecco è Natale
mi sento
un po' adulta e un po' bambina:
ricordi e attualità
pervengono nei pensieri
Rivivo
il tempo che fu con nostalgia,
considero
con trepidazione la vita attuale
- Tempo di crisi -
Forse c'era pure allora
ma la si viveva
con più ilarità
si sognava...
ora spesso c'è rabbia nei cuori,
malinconia
Disorientata non so più che fare
Allora
stringo nella mano una statuina
quella del Bambinello del presepio
con le lacrime agli occhi
con Lui mi sfogo e dico
d'arrecare maggior serenità
nei cuori delle persone,
di dare un colpo di spugna
all'odio e alla guerra
di guidare il mondo verso la pace
così sui volti di tutta la gente
tornerà il sorriso
e nei cuori regnerà
armonia, bontà, amore...
Clelia Maria Parente
Poesia pubblicata il 28 dicembre 2011
4 Dicembre
....ancor che triste e che l'affanno duri.
Noi siamo dei muri imbiancati,
solcati da una vita mediocre.
No ci resta che riempire le brocche
al profondo sapere,
di chi ha avuto nel dire, il genio
immortale di bussare all' anima
del comune animale.
E noi, animali di stalla, ci cibiamo
di paglia e di versi,
attingiamo al liquore
in cui siamo sommersi,
per amore di poemi ineguali.
Segni astrali non hanno concesso
che avessimo il talento di pochi,
e allora stiamo in ginocchio,
sbigottiti, a tacere,
perché altri ha parlato
del nostro piacere, e di quelli
che verranno domani.
La poesia ha le ali,
e per questo si chiama poesia,
leggiadria della mente,
che va oltre il pensare,
nell'astrale silenzio del bene,
o del male infinito,
che ingloba ogni corpo celeste.
La poesia gli resiste,
e sfida la luce e l'eterno,
produce mistero e zittisce
parole dal senso smarrito.
Silenzio. Silenzio.Silenzio.
Il profondo silenzio é piacere.
Noi dobbiamo tacere,
ma questo non vuol dire peccare.
Gesuino Curreli
Poesia pubblicata l'8 giugno 2008
2 Dicembre
Cosa mi accarezza l' anima ?
mestamente
mi accarezza l' anima
uno sguardo
con occhi bassi
secchi
dal pianto versato
un labbro che trema
senza aver freddo
un respiro
che a fatica sospira
traversa brace spenta nel cuore
cade cenere
scoprendo luce che riluce
senza calore
due mani che si parlano
si congiungono
in attesa di un segno divino
che sia
...ma che sia
sia esso dal cielo
o dall' amore
d' un fratello di terra !
...
versi dedicati a chi soffre
perché
se divido il dolore di chi non conosco
...sto accarezzando la mia anima !
Davide Scintu
Poesia pubblicata il 2 gennaio 2010
1 Dicembre
La confessione dell'onorevole
In nome del Padre, del Figliolo e
dello Spirito Santo.
Sono corrotto, corrotto davvero.
Comincio a pensare ai danni che ho fatto:
e se in un attimo mi ritrovo pentito
mi guardo indietro e mi sento un fallito!
Ho costruito tanti fantasmi
che mi perseguitano perfino a letto
mentre le imprese nefaste architetto.
Sono corrotto,corrotto davvero
.
Indosso la maschera di un teatrante
che convincerebbe perfino il Papa:
solo alla fine scrutandomi bene
non mi definirebbe un uomo dabbene,
che ha tolto il pane a molti bambini
e a tanti anziani un tetto sicuro,
che ha corrotto finanche i figli
costretti a seguirlo nel suo gioco duro.
Non solo il cane mi annusa stupito
che non ho più un profumo gradito;
anche mia moglie mi ha tradito
perché non sono un uomo pulito.
Vorrei tanto che a cullarmi fossero i sogni
ma sono gli incubi a tenermi sveglio
per farmi sentire ,lo dico sul serio,
un uomo corrotto,corrotto davvero.
Aldo
Patrasso
Poesia pubblicata il 22 marzo 2006
30 Novembre
Vivo un’esistenza d’illusioni e sogni
irrealizzabili... immaginando l’impossibile. Convincendomi del tutto
futuro, scacciando il fantasma del nulla. Un romantico costretto ad
illuministici pensieri perversamente trovato a crogiolarsi nella sua farsa.
E quando quel conturbante sogno terminerà, quando mi desterò urlando, anche
l’uomo che porta il mio nome cesserà d’esistere.
E giacerò con mia sorella, che di tutte le persone è la più simile a me; e
quindi la più sudicia nell’anima e nera e licenziosa e lasciva.
Per sentirmi insano e disturbato, per sentirmi ancor più immorale.
Scappando delirante da coloro che vendono le torri d’avorio per trenta
denari.
Vivo in questo mondo d’oro che possiede tutto e tutto mi concede, ma ancora
insoddisfatto m’aggiro in esso.
Le eventualità del reperibile ascendenti, affascinanti senz’altro,
compiutamente dissanguate.
Maturo nell’età di mezzo della storia che come nessun’altra offre agiatezza,
ma instancabilmente lamento dissesti concernenti il mio ego e la sua
posizione nella società.
Vedo il verme che rode il tronco di platino dell’albero dell’evoluzione con
l’occhio sempre critico dello scontento trovandovi unicamente cancrene.
Il voler per forza o per necessità figurarmi quale visore dell’usualmente
non guardato e compreso.
Giulio
Poesia pubblicata il 24 gennaio 2004
28 Novembre
Grillo et grato menestrello a Te Gioia!
Baci di note bimbe del Sol - padre -;
coro in fior di luce (so) d'incanto,
a me ' sì cari, sul' Terra - madre -,
sore et frati in Fato canto.
Dolce mi è caro ( un dì pianto ),
or cuore d'albe, veleggiare…
ch'arde laudi d'intima Vita:
Sum!...et sogno ove Dio mi sita!
Vita sia dunque, un Salmo, 'na gita...
(lo vergar mio neli echi d'Oc;
oh Prosodia delli tempi andati…
ché non ritorni pia et Frata?)
Dono segreto del saggio amare,
rosa canticchia sul pesco in fiore;
danza, la stessa, nel bimbo giocare,
viva s'intreccia in rovi di more.
Trilla festosa nell'alto volare
di rondini a mille… non un tremore;
oltre…ancor lo sguardo, fanciullo…
et l'animo scorge un mare celeste
al qual non tace un piccolo rullo,
or che di Gioia lo core si veste.
Vibra di note, pel Cosmo non brullo,
et verdi romanze canta a festa:
lode sia grande a Te oh Creatore!
(Grillo et grato menestrello a Te…).
Amen.
Giuliano da Rocca del Santo
Poesia pubblicata il 26 settembre 2006
26 Novembre
Amore mio
vorrei soffiare
la dolcezza
di queste parole,
sussurro rosso,
sui tuoi occhi chiari
vorrei aprire
le ali del tuo sorriso
vorrei dondolare
le tue notti
con la tenerezza
dei miei baci
vorrei nascondere
nel tuo cuore
la mia tristezza
vorrei accarezzare
la tua gioia
con il profumo
delle rose rosse
vorrei essere una goccia
del tuo respiro
e se nella sera tremante
vedrai scintillare le stelle
pensami e sentirai
questa voce cantare ancora
Renzo Giordani
Poesia pubblicata il 21 ottobre 2010
25 Novembre
Il Canto perduto della Terra
Ascolta
La Terra più non canta
Il vento è passato
tra le colonne di marmo
che sembravano invincibili
Ha sollevato polvere bianca
e grigia
indifferente alla nostra preghiera
Anche le fonti
non mormorano più
alla luce dei fuochi
ai falò della vita
Deserto e' restato
di pioggia rossa
riarsa
questa radura
che credevamo
inviolabile
Gianmario Scalvinelli
Poesia pubblicata il 22 gennaio 2009
24 Novembre
Viene la sera
Ancora resto,
in compagnia dei soliti rumori:
un metallico “clic”, lo scroscio d’acqua
che si riversa nella lavatrice
-là sulla strada un cigolìo di freni-
pure il vecchio orologio da parete
rincorre col suo lesto ticchettio
un’ora che da sempre lo precede
e dalle tende trapela una luce
mano a mano più fioca. Si avvicina
il momento del giorno che più temo
-tutto ciò che al mattino era in potenza,
ecco si è già dissolto....ed ogni gesto
di ogni creatura, prelude al sonno
e il sonno non è vita!
Viviana Santandrea
Poesia pubblicata il 10 gennaio 2005
23 Novembre
Tu eri lì con me
presenza palpabile
avevo paura ma tu eri lì con me...
In una cavità buia al centro del mondo
impressioni livide mi scivolavano addosso
sentieri inesplorati tra la vita e la morte
eppure da sempre calcati,
da sempre noti e mai ricordati...
Bianche luci familiari
Spiritelli benevoli
Lanterne confortanti
Amichevoli lucciole
Mi esortavano al trapasso,
- Lascia andare ogni timore,
tu sei solo il qui e l'adesso,
l'hai già fatto mille volte,
in mille anni hai percorso
lo stesso caldo tunnel ospitale,
non te ne rammenti? -
Bianche luci familiari
Spiritelli benevoli
Anime illuminanti
mi infondevano coraggio
segnandomi il cammino...
E tu sei qui con me
non ho più paura
adesso tu sei qui con me
Non è un sogno surreale
non è immaginazione autoindotta
Tu sei presenza palpabile al mio fianco insicuro,
nulla potrà ora accadermi
solo
il mutevole sempiterno ripetersi delle cose,
il miracolo ignoto
da sempre compiuto da ognuno.
...Fra poco vedrò la luce
mi spaventa, sì, ma
adesso vedrò la luce
l'oscurità squarcerà il suo pesante mantello di velluto
e colori in esplosione e bianca luce tagliente
entreranno a far parte del mio essere,
nel principio di una ripetizione senza fine alcuna,
nel mistero di un'esperienza di confine,
estrema e sublime saggezza da vivere e dimenticare all'infinito....
E tu eri lì con me,
stavolta,
guida dei miei passi incerti.
Gaia
Giacon
Poesia pubblicata il 23 ottobre 2008
22 Novembre
Truciolo
dolce ruotare di giostra
Che la tua struttura è
Al vidiam dentata
Sgarbato è
Il tuo sottrarre
Dal metallo pieno
I caldi riccioli
Gli stessi che prendon vita
Di un rosso rovente
Accendendosi
Per poi cadere sul cemento
E lentamente spegnersi
Cedendo il passo
Al blu cobalto
Che pari al viso
Umano
Presenta la morte.
Rudi
Toselli
Poesia pubblicata il 5 settembre 2008
20 Novembre
Le Foglie
Fragili Foglie ingiallite dal tempo,
Sparse nell’aria smossa dal vento,
Cadono, volano via di qua, lontano…
Perdute per sempre in un vortice lento,
Esibiscono danze dal ritmo costante,
Si adagiano piano, riprendon la via,
Dall’alto mirando la terra struggente…
Giocose frusciando d’incanto si levan,
Ricadono poi in confusa armonia,
Per perdersi ancora per sempre lontan
Svelando tristezza e malinconia.
E infine smarrite nel tempo mortale
Ricamano un vuoto nel nostro giardino,
privato di tutta sua linfa vitale,
un albero spoglio in grigio mattino.
E, nuda la terra, in attesa penosa,
Riprende il suo corso con grande maestria,
Cullata soltanto da questa poesia.
Annamaria Tanzarella
Poesia pubblicata il 12 gennaio 2004
19 Novembre
Distanze
Oscillante tra noi
è questa distanza incolmabile.
Non sono
al di là degli orizzonti
gli spazi terreni
E il tuo abbraccio nella notte
spezza soltanto un fiato gelido.
Resta indecifrata la mancanza...
questa cappa nera
che incombe sovente nella mia mente,
come un passerotto solitario
che inciampa nella tesa tagliola
Michela Turchi
Poesia pubblicata il 24 ottobre 2010
18 Novembre
Amare
Amare è
saper vedere oltre
andare avanti… sempre.
Piangere, sorridere
e ancora vedere oltre.
L'infinito mare che isola
e getta lo spirito nel silenzio
cade in un dolce abbraccio
che avvolge e fa sì che la debole speranza
che in me alberga, possa un giorno divenire
il senso di tutto.
Alessio Lanfrancotti
Poesia pubblicata il 15 gennaio 2007
17 Novembre
Come dirti...
vorrei volare dentro il tuo cielo,
trattenere il respiro
negli abissi della tua anima e
perdermi... nell'eterno infinito
del tuo respiro...
Irma Canavero
Poesia pubblicata il 27 febbraio 2004
16 Novembre
Il giardino urbano che puzza di gasolio
bruciato
i bimbi e i vecchi creano il cerchio e
dentro giovani studenti vuoti e appariscenti come greggi industriali
anime da catena di montaggio in corpi primaverili barbaramente addobbati,
i manichini ora stanno fuori! svetrinati !
Non più oggetti immobili di un vezzo estetico, ma automi deambulanti
di un'estetica totem simulacrale del cadavere organico dello spettacolo
carnascialesco dell'essere urbano.
Ersilio Campostorto
Poesia pubblicata il 2 luglio 2006
15 Novembre
All'ombra degli aranci
All'ombra degli aranci,
E nell'odore dell'aria che ancora sa di mare
E quando il sole rosseggia sugli ultimi sospiri.
Dalle terrazze,ombrose di pampini di vite,
Scilla!rossa di tetti e chiara,
In queste azzurre acque,splendida si tuffa;
E poi
Che l'ultimo raggio s'adombra,
Ritorna a vivere
L'aurea età di questa terra,
Un di tempio di dei
Ed oggi? d'uomini di scempio rei
Francesco Caporale (Il bruzio)
Poesia pubblicata il 23 novembre 2007
14 Novembre
I tuoi occhi
I tuoi occhi erano dolci,
mi colmavano il cuore di
una gioia così grande che
tutto sembrava all'improvviso
avere un senso….
I tuoi occhi erano sinceri,
ed io mi ci tuffavo dentro
come quando, bambina ,
assaporavo l'emozione
del primo amore….
I tuoi occhi mi parlavano di te,
della tua sofferenza,
della tua voglia di amare,
del tuo bisogno di essere compreso…
Cosa è successo da quel tempo
che oggi sembra essere
così lontano?
Cos'è successo a quegli occhi,
da cui oggi nulla più traspare?
Vorrei che con quegli occhi tu
riuscissi a guardare in fondo
al mio cuore, dove nascosta,
per non essere spenta,
brucia ancora la fiamma del mio amore…
Vorrei che con quegli occhi tu
riuscissi a capire le parole che
non riesco più a dire per paura
di essere ferita…
Vola libero e lontano se questo
può servire affinchè i tuoi occhi
ritrovino la serenità perduta…
Daniela De Lorenzo
Poesia pubblicata il 21 aprile 2008
13 Novembre
È poesia
L'anima, calamaio di poeti e cantori,
vani tentativi a descriver ciò che forse Dio sa....
l'anima terra dell'oblio o maledetta,trasuda a raccontar
il mondo più profondo ove ognuno e regista di se stesso,
ove il sole per tutti non è mai tale, ove i dolori restano immutati su campi
di battaglia ,
nessuna traccia di vincitori o vinti.
Tutto è poesia,
la vita, la morte, l'amore, la passione,il tormento.
poesia è il buio,
il dolore o la gioia ,
parole già vive, che aspettano
aspettano una penna e un foglio bianco.
Tiziana Canali
Poesia pubblicata il 3 agosto 2008
12 Novembre
Folata
Nell’alito del vento
Al tempo del crepuscolo
Nella carezza della sera
Declina il giorno.
Sul ballo serale
Al tocco del Vespro
Scorre il vento
Dalla collina
Scende a valle
Per lisciar la sera,
Per aliar stormi
Di rondini che danzan
Nel crepuscolo
D’un ciel infocato
Da cirri scarlatti.
Callarà
Poesia pubblicata il 30 novembre 2006
11 Novembre
Mattino d' inverno
Argenteo velo, si posa sui prati,
la brina d' incanto, li ha trasformati,
di mille bagliori, si riempie il mattino,
la nebbia leggera, si cala vicino,
un passero posa, il suo becco affamato,
s'un povero pasto, che il vento ha lasciato,
due grigi corvi, s' un nudo ramo,
tengon le ali strette e lontano,
fugge, fin dove non vedi,
il fumo ed il pensier, che volano lievi.
Marco
Cabassi
Poesia pubblicata il 16 gennaio 2005
10 Novembre
Ruvidi Ricordi
Fiocco azzurro, fiocco rosa,
risate in quella stanza che recitava
un Miracolo destinato ad infrangersi …
Una bambola sdraiata in un lettino di rose;
un trenino che correva nella
Valle della Gioia.
Quella mano sulla chioma riccioluta,
quel viso sulle ginocchia …
Il Sole prima del Temporale!
Marcello Caccialanza
Poesia pubblicata il 1° maggio 2009
9 Novembre
Mamma
Com'è dolce vederti la sera
sprofondata su quella poltrona con il capo chino,
gli occhi chiusi
e il rosario tra le mani.
Tutta la giornata ti ha visto all'erta,
sempre indaffarata così come conviene
alla regina,all'angelo della casa.
Mai un attimo di sosta,
mai un lamento,una smorfia di dolore
che potesse turbare chi ti è vicino.
La sera,spossata,stanca,
ti riposi su quella poltrona
col rosario tra le mani
a biascicare preghiere d'aiuto
per quel figlio che ti è stato strappato.
Quante sofferenze,quanto dolore:
il tuo viso rugato è un libro aperto
che non si finisce mai di leggere,
che non si vuole mai finire.
"Coraggio,coraggio,abbi fiducia in Dio"
Mi dici tutte le volte,e sono tante,
che mi trovo in difficoltà.
Il tempo ti ha consumato,eppure,
"più ti guardo e più mi sembri bella
e vorrei poter cangiar vita con vita"
pur di averti sempre accanto a me.
Vincenzino Pagliara
Poesia pubblicata il 12 gennaio 2009
8 Novembre
La porta del Cuore
Quante volte ho aperto la porta del cuore
per fare entrare i sentimenti e l'amore
ma non ne volevano sapere di entrare, solo delusione ed amarezza
non un attimo di gioia, ma solo profonda tristezza.
Tante volte ho pensato di buttare via la chiave
di galleggiare sui miei sogni, come sul mare la nave
mi sono chiesto se era giusto continuare a sperare
di poter un giorno finalmente poter amare
Con questo pensiero un giorno mi sono addormentato
sperando che il sonno portasse qualche risultato
mi sono detto" Questa sera devi sognare la felicità"
perchè è solo un sogno, e il sogno dopo svanirà
Ho sognato di essere in mezzo alle stelle del firmamento
dove dare amore è l'unico sentimento
giravo tra di esse per trovare la più bella
per vedere Lei, la mia anima gemella
L'ho trovata rannicchiata su una nuvola di vapore
il mio viaggio scandito dai battiti del suo cuore
era più bella dell'alba al mattino
mi dava i brividi, come la carezza di un bambino
Mi diede un bacio di cui ancora conservo il ricordo
la sua carezza sul mio viso che di sicuro non scordo
parlava per lei il suo dolce sorriso
che illuminava radioso il suo dolcissimo viso
Mi sveglio dal sogno un tantino stupito
ma con il cuore ormai non più ferito
la sua porta si è aperta, facendo uscire il dolore
poi si è richiusa, perchè era entrato l'amore
(dedicata ad una ragazza straordinaria)
Gaetano Russomanno
Poesia pubblicata il 13 aprile 2008
7 Novembre
La notte
Tutto tace, solo i nostri respiri profondi
Uniti ai battiti dei nostri cuori
Rendono le notti,
Magici rifugi d'amori.
Corpi intrecciati, sospiri leggeri,
Pianti di bimbi
Di oggi e di ieri.
Il pianto di un bimbo
Che sveglia la mamma
Sono le note
Di una dolce ninna nanna.
E' un canto d'amore
Sempre sussurrato
Che della notte
Si è innamorato,
Fa sparire l'oscura paura
Donando alla notte
Una pace sicura.
La luna rischiara
La tenebra notte
E' un auspicio per tutti
Una buona notte!
Francesco Rossi
Poesia pubblicata il 1° ottobre 2009
6 Novembre
Ascoltami
Tu sei per me
quello che nel mondo
gli uomini chiamano amore,
tu sei per me
il gelato al cioccolato
che addolcisce
la guancia
di un bambino
tu sei per me
il ciuffo d'erba
che protegge lo stelo
di un fiore,
tu sei per me
la matita colorata
che disegna
l' arcobaleno,
sei l'abbraccio
di un nonno
con i suoi nipotini,
sei lo schiaffo
dato per gelosia,
sei la ribellione
di un adolescente che
si crede uomo,
tu sei per me
il fazzoletto
che asciuga le lacrime
di una madre,
tu sei per me
la neve
che imbianca il tetto
di una capanna,
tu sei la semplicità
di una poesia,
sei l'azzardo di
una scommessa e
la paura di una bugia,
tu sei per me
la moneta di un juke box,
sei la friabile bellezza
di un bacio che
sigilla l'amore di due persone,
tu sei per me
le parole che ho scritto
e scriverò
senza pensare alla tristezza
che si possano un giorno
perdere senza che tu le abbia mia ascoltate.
Fernando Ricciotti
Poesia pubblicata il 5 novembre 2003
5 Novembre
Uccelli
Uccelli,
come angeli,
mai visti prima,
volteggiano
nel cielo di primavera.
Uccelli
venuti da lontano
svolazzano rumorosi
sulla città
scossa
dal fardello
di un terremoto
pauroso e tremendo.
Sui bimbi piangenti,
sulle mamme affrante,
per i figli perduti,
sulla povera gente,
nell’aria
squarciata
dal dolore,
si cala
uno stormo
d’amore
come un manto,
di speranza,
mandato da Dio.
Elio Roberto Rinaldi
Poesia pubblicata il 10 maggio 2009
4 Novembre
La condivisione
E' da tanto tempo,
amico mio,
che non ti scrivo,
e ne sento la mancanza.
So che,
in questo momento,
un'altra realtà
tocca il tuo pensiero,
ma lascia che io
della mia anima ti racconti.
Poiche' di essa
ne conosci ogni piega,
ogni lacerazione,
ogni frammento di gioia
e disperazione che la compongono
e similmente ascolterai,
pur nella tua assenza.
Lontani
sono i giorni della felicità,
i giorni in cui
del traboccar del mio cuore
ti riempivo e d'amore ti parlavo.
Lontani
sono i giorni
del filtrare del sole
nella mia vita,
i giorni in cui
dei miei risvegli
ti rendevo partecipe,
risvegli dentro i quali
i sogni non morivano.
Quanta nostalgia ho,
di quei giorni,
quanto dolore
dovrò sopportare
per ritrovare il vuoto
da colmare
con un altro amore,
quanta rabbia sfogata
contro di me riuscirò ancora
a fronteggiare per non morire?
Quante notti
nella solitudine
dovrò trascorrere
prima di far capire
che per me donare e' facile,
ma che il solo mio dono
non basta perche' la solitudine
smetta di essere tale?
Quante volte
dovrò scriverti
per questa mia anima,
in cocci sparsa,
prima di dirti,
finalmente,
che qualcuno ha compreso,
che qualcuno ha accolto me
nella sua totale essenza,
che qualcuno,
durante la notte,
protegge i miei sogni,
che qualcuno
annusa l'odore della mia pelle,
che qualcuno
si e' innamorato della mia interiorità.
Forse non più',
perché il tempo è tiranno
o forse perché
il mio cuore e' stanco.
La sofferenza
ha fatto parte di me a lungo,
la forza non è più in me.
Grazie,
amico mio,
di aver rivolto,
ancora una volta,
l'attenzione verso me.
La sofferenza,
adesso,
e' diventata più piccola
condivisa con te.
Rita
Calandra
Poesia pubblicata il 21 maggio 2009
3 Novembre
La casa del cane
Quel cane minuto,
espansivo, geniale, dorato, farsesco,
elementare di geniale animalità
viveva la sua casa
come dono divino;
dove antichi pirati avevano ammucchiato tesori
lui sereno si acciottolava al sole
voltandosi a fissare la mano sul guinzaglio
che gli dava pane, carezze, amore.
Tu, giardiniere medioevale, povero eroe toppato,
non avevi quella casa
il tuo cuore troppo grande poteva anche vivere
senza nessuna regola
né il tuo mantenimento interiore
delineava possibilità d’amore duraturo.
Un gruppo di mastini
ha incendiato il tuo corpo, di notte
corrompendo chi amavi,
terrorizzandolo con messaggi felpati
ed oggi, giardiniere, che resta di te,
se non ricordi ed idee?
Ma quel cane minuto mai ti morse
morì con disprezzo, sdegnando la mastineria ladrona
nei suoi sogni morenti c’eri tu, suo padre,
giardiniere povero;
e quando Dio, un giorno, distruggerà i malvagi,
tu recupererai il tuo amore intatto e verginale
che solo per un caso ti sfregiò a sangue.
Alfredo M. Barbagallo
Poesia pubblicata il 17 dicembre 2006
2 Novembre
Infiniti vuoti
Scaldo parole
rigonfie d'aria.
Interminabili silenzi
siderali
esplorerò
in cerca di ancestrali abissi.
Svuotate galassie,
dalle geometrie cristalline
bramose di
un sole gravitazionale.
Fuggenti ruggiti
di veementi trascorsi.
Rotte mai tracciate,
d'allineamenti contorti.
Estasi magnetica
di trascendentale amore…
Legami sconnessi
nel corto circuito
dell'anima.
Pietro Barbera
Poesia pubblicata il 4 marzo 2006
1 Novembre
Ogni attimo che sogni,
nella genesi di nuova luce,
nel viale che la vita ti offre,
percorrendolo in sentimento cammino,
riponi,
nel vaso di pandora,
i mali,
lì,
io sarò vicino a te.
Roberto Baldessari
Poesia pubblicata il 25 gennaio 2007
30 Ottobre
Rivolta
...e penetrare l'alba
correndo a più non posso,
bagnarsi
gocciolando ossigeno
e vita.
E tralasciare quel grigio muro di mattoni
che ad un passo dalla mia vittoria
arresterà violentemente
inesorabilmente
la mia corsa.
Ilaria Azzurro
Poesia pubblicata il 26 aprile 2006
29 OTTOBRE
Polvere
Vento inclemente che ti attacchi alla pelle
e cancelli tutte le cose belle,
piccole particelle
che vi alzate con la prima stagione ribelle;
Non ti obbrobri di simil viltà?
Non sai forse di essere un'entità?
Eppur io sò, io ti conosco!
Ogni giorno ti incontro nel passare il mio bosco.
Sei tu essere losco
che mi pregni e mi rendi fosco,
basti tu a render riposto
ogni mio pensiero di fasto.
Perchè si crudele vergogna
ti avvinghi a ogni uomo che sogna:
Perchè di te rendi schiavo chi più non ti agogna
e respinge il tuo tedio di fogna.
Via, Via dal mondo, siam tutti fratelli,
siam tutti pugnaci e ribelli.
Il politico più non ti vuole
egli ormai suole
combatter con il proprio intelletto
ed il ragazzo che tu hai disfatto
ha raccolto il proprio volere,
il mondo che tu hai prostrato, si innalza con un nuovo potere.
Umiltà!!!!.
Sergio
Aureli
Poesia pubblicata il 21 giugno 2007
28 Ottobre
Ma se tu…
11/1/2007
Se le stelle
parlassero,
rivelerebbero segreti
di universi
sconosciuti.
Se le foglie
parlassero,
racconterebbero
di vite precarie
esposte al vento
e di distacchi
repentini.
Se il prato
parlasse,
scoprirebbe
frenesie
d’insetti
e gioie
di amori rubati
a primavera.
Se il mare
parlasse,
sussurrerebbe
il canto inquieto
della sua risacca
che affascina
con favole
di silenziosi abissi
Ma…se tu,
tu raccontassi di te
e del tuo sentire
stelle,
foglie,
prato e
mare
starebbero
in silenzio
ad ascoltare
Avanti
Vitellino
Poesia pubblicata il 16 gennaio 2007
27 Ottobre
Pioggia di sangue.
Una scheggia impazzita di un mondo
che si frantuma, si ricompone e
si lava col sangue, mi colpisce
al cuore.
Estraggo la scheggia e mescolo
il mio sangue con la pioggia che
uccide senza pietà.
Maria
Grazia Armone
Poesia pubblicata il 9 aprile 2004
26 Ottobre
Amore
Nella solitudine del presente,
nella quiete della stanza,
come le onde del mare
il mio pensiero va…
al ricordo di un tempo ormai passato,
di un amore già concluso
ma un tempo molto tenero.
Il flusso dei miei pensieri
Ora colma il vuoto del presente,
i miei sentimenti vivono
l'intensità di sempre.
Amore
Energia di vita,
profondità di sentimenti,
emergere di sensazioni
unica ragione del mio vivere
riempi il vuoto del presente,
annulla la solitudine,
la malinconia, la nostalgia del ricordo.
Fai vivere in me
L'intensità dei sentimenti,
il desiderio di vita,
la volontà di amare e
il calore di essere amata.
Castrovillari 13/03/1975
Rosa Maria Armentano
Poesia pubblicata il 15 novembre 2007
25 Ottobre
serate come queste sono rare,dove rivolgo lo
sguardo al cielo...
e stasera il cielo,è più sereno che mai...
adesso,l'unica cosa che vorrei,e' solo poterlo osservare insieme a te,e
magari trovare la nostra stella,darle un nome...quella stella per adesso,si
chiama speranza...quella speranza che ho dentro,che non morirà mai,quella
speranza che mi aiuta a sopravvivere,quella speranza di averti un
giorno...costruire insieme a te la nostra casa,avere con te un figlio,due...
io sono convinta che starei bene con te,tu,staresti bene con me,perche' con
te voglio un futuro che oggi,non penso senza te...
con te so' che vorrei diventare donna,matura,sicura,consapevole che l'amore
più grande dopo te,sarebbe avere dei bambini che abbiano i tuoi occhi,il tuo
sorriso...e' assurdo come con te,penso ad un futuro cosi' vero,concreto...
un futuro lontano per me,un futuro che oggi ho,e non sarà fino in fondo
quello che vorrò,perche' quel futuro e' stato scritto per noi...e se io e te
siamo davvero stelle,se io e te siamo davvero anime gemelle,allora non
temerò la tua assenza,perche' se "dio"ci ha creati per stare
insieme,forse,un giorno,io e te staremo insieme...e leggeremo questa
poesia...
antonella.d
Poesia pubblicata il 30 marzo 2007
24 Ottobre
Scrivo di nascosto.
Scrivo di nascosto,
scrivo bambino
quando nascondevo nel libro di geografia la mia presenza e i sogni
Viaggi inconfessati alitano intorno a me
Viaggi irrisolti:
Mi manca il cuore di finirli
Sono il possibile che non avrà luogo
Le mie isole della sonda
Gli stati che ho unito e gli stati che ho separato d'un tratto d'àbs
spizzutat*
I miei poveri paesi unti d'olio e di mani mal lavate
La mia geografia bambina
Un atlante abbandonato,
quanto tempo trasognando
Il vecchio barbuto carriann u munn*,Atlante
Il punto d'appoggio in cocci di bottiglia affogati nelle palizzate
Di villette anni sessanta d'avvocati,una due tre
Sulla via della marina
Non ce ne sono e non se ne parla più:
già sono passati dalla polvere della strada per il camino
i pioppi che contavo da casa fino a uno sprazzo di mare
e fine della passeggiata,fine della fuga,fine dei nascondigli:
nessun paese nei miei sogni
nessun aliseo nei pensieri
nessun vento da indovinare
nessun vecchio indovino da invidiare
se oggi in sorte saprà di scirocco o di grecale
i miei paesi,
semplicemente,non ci sono più:
non sono riuscito a tenerli uniti.
Colpevolmente ho smesso di sognare.
*-àbs spizzutat…lapis spuntato
*-carriann u munn…trasportando il mondo
(è la figura di Atlante
che porta il globo terrestre sulle spalle)
Cataldo Amoruso
Poesia pubblicata il 30 marzo 2007
23 Ottobre
Vita
Un alito di vento,
uno sbatter d'ali,
un soave gemito,
un raggio di sole,
una luna velata,
un mare in tempesta,
un'onda di sogni erranti,
un esame da recuperare,
un'interminabile sfida.
Tutto questo è vita
e addormentarmi vorrei
nel suo dolce rumore.
Arianna Apicella
Poesia pubblicata il 10 settembre 2003
22 Ottobre
5 Giugno 1996
E il mio cielo sovrasterà il tuo inferno
E il mio blu oltraggerà il rosso fuoco che dentro porti
Farò in modo che nel tuo deserto nascano i miei frutti
E che il mio sguardo accechi il buio della tua vista
E di nuovo mi farò vincitore delle tenebre nel tuo cuore
Porterò con me ciò che la tua anima cela
E allora sì, il mio amore la pulirà
Ed alcun dolore vi più abiterà
E le spine del mio bacio trafiggeranno il ghiaccio che in te arde
Pretenderò ciò che mai nessuno in te ha toccato
E presto il vento chiamato da me scioglierà quei neri capelli
E complice sarà il laccio a cui i miei segreti ho affidato
Pregando per poter legare il tuo esile abbraccio
Alle mie forti braccia
E quel che farò altro non sarà che amarti….
Alberto
Gilardi (Jimmy)
Poesia pubblicata il 20 febbraio 2005
21 Ottobre
Se io scrivessi
di giallo e di rosso
è perché vorrei raccontarti
qualcosa di nostro. …
A Davide
Camminando
penso a lei
mi fermo e guardo il mare
e tremo a pensare cosa sarei
se questa notte non ci lasciasse più sognare.
Tu ci crederesti ?
Io no !
Ti riconoscerai ?
quando saremo diventati grandi
mi riconoscerai ?
Spero solo
che mi ricorderai.
E chi lo sa ?
Magari allora capirai
queste quattro
stupidaggini che ho scritto,
sentendo nell'anima cosa vuol dire
soffrire
stando quaggiù
veramente solo.
Da "di GIALLO e di ROSSO", I Raccolta
Enrico
Ivaldi
Poesia pubblicata il 6 agosto 2006
20 Ottobre
Ti prego non sorridere
mi ricordi
gli allegri giorni della primavera
Ti prego non cantare
mi ricordi
la felicita dell'estate
ti prego non serbare il broncio
mi ricordi
i temporali dell'autunno
Ti prego non fremere
mi ricordi
i geli dell'inverno
Ti prego continua
mi ricordi
un anno trascorso accanto a te.
Mario Ius
Poesia pubblicata il 12 giugno 2007
19 Ottobre
A mia figlia.
Quando guardo i tuoi riccioli sempre spettinati,
chissà da quale avo ereditati,
quando guardo i tuoi occhi sorridenti,
per i pensieri e i sogni presenti,
quando ascolto la tua ironia,
così simile alla mia,
quando vedo la tua allegria,
per quanto mi racconti con magia,
l'amore che per te provo,
in un abbraccio sfogo.
Vorrei essere per te impetuosa cascata
che il dolore allevia in una giornata.
Vorrei essere freccia del tuo cammino,
che tu la possa seguire sentendomi vicino.
Vorrei essere per te fonte di ricchezza,
per darti allegria e non amarezza.
Mi impongo di non fare la chioccia,
ormai qualche osservazione ti scoccia.
Ora che grande stai per diventare,
mi devo ritirare.
La madre ho fatto per te come ho potuto,
ti lascio il mio esempio come via battuta.
Mi scuso per gli errori commessi,
l'amore per te (forse) c'era anche in essi,
le madri a volte hanno "gatte da pelare"
e non sempre riescono a soddisfare.
Dall'ideale di figlia alla figlia reale
posso solo giubilare.
L'orgoglio che mi dai
per quanto fai e non fai,
per come sei e non sei,
mi porta a dire: "Che gioia averti come figlia".
Marina
Hator
Poesia pubblicata il 17 aprile 2005
17 Ottobre
"perché svegliarsi?"
fino a ieri spento e silente,
lo sguardo diafano,
ombroso nell’animo,
un solo passo muovevo
nella buia strada.
oggi invece
nel viaggio delle fioche luci
che mordono a tratti l’ondeggiare dei fumi,
verso l’attimo di uno sguardo incrociato,
il mio pensiero si leva
e l’auto scivola veloce sull’asfalto.
nel domani radioso
rifuggo la noia e ripudio l’affanno,
improvvisamente leggero
nella luce lunare,
ascendo al sopraceleste cielo
dove non ci sono più confini.
mi scopro, mi abbandono,
più non mi nascondo.
e non c’è più mattino
perché la notte è infinita.
condivisa è la notte
con chi ti è vicino.
e allora
perché svegliarsi ?
Enzo Campi
Poesia pubblicata il 9 settembre 2005
16 Ottobre
Mare
A te volgo il mio sguardo
all'animo mio e al mio corpo immobile,la tua virtù s'apre.
Dal vento scosso, grintoso e musicale appari.
Luce dal plumbeo cielo lievemente posa.
Muti ai miei occhi in colori di rara bellezza.
Fabio
Deluca
Poesia pubblicata il 27 febbraio 2006
14 Ottobre
Poesia della giovinezza sprecata
Cosa vuol dire avere un rimpianto
lo so adesso che non ci sei più e di te ho sete
io ti vedo negli occhi di chi mi sta accanto
di chi vive felice le ore più liete.
Cosa vuol dire avere un rimorso
lo so adesso che tu sei passata
che ho con me l'angoscia di averti perso
la sensazione di averti sprecata.
Cosa vuol dire svegliarsi che è già tardi
lo so adesso che sei nella mia mente
che ti inseguo e ti cerco nei ricordi
ma sei solo un'immagine sfuggente.
Cosa vuol dire avere ormai trent'anni
lo so adesso che tu sei finita
che mi appari nelle notti insonni
con l'accusa di non averti vissuta.
Cosa vuol dire sentire il tuo richiamo
lo so adesso che da me ti allontani
e mi rimane solo il tuo profumo
che svanisce e che stringo fra le mani.
Davide68
Poesia pubblicata il 30 agosto 2003
13 Ottobre
Oltre lo sguardo
La dove lo sguardo si ferma
il pensiero riparte,
godendo del vento
il leggero frusciar delle fronde,
del tempo che passa
il ricordo scolpito nel cuore,
del sole il riflesso dorato
che illumina il fiore.
La dove lo sguardo si perde
il pensiero ritrova:
il mesto svanire del sogno
al baglior dell'aurora,
del mare in tempesta
il fragore che scuote le vele,
del bacio mai dato
il sapore di fragole e fiele.
Pompilio D'Autilia
Poesia pubblicata l'8 giugno 2007
11 Ottobre
Dear prudence.
E soffusi ritorni di un’effimera quiete discendevan sereni a mirar
dell’amore sì novelli mattini, onde quel sol scendea rimembrando
candidi ai chiarori nel rosar di buon tramonto la sua voce e il suo
fiatar. Piangeva l’amore, e lacrimucce al sento vorìan vociar come
timide passioni al nascer nuovo e tristemente in canto. E pian pia-
no nella sera, tra lumicini dorati e flebili manti innevati d’amor, ri-
nasceva quel sorriso.
Francesco Sinibaldi
Poesia pubblicata il 25 gennaio 2003
10 Ottobre
La poesia
Parafrasando
il concetto
che le idee
buone o strambe
viaggiano
sulle gambe
della gente,
si può dire
in senso stretto
che la poesia
seria o faceta,
viaggia sulle gambe
del poeta .
Ma dipende
tutto
da un certo fattore,
se questi
riesce a farla
viaggiare
anche col cuore.
Patrizio Spinelli
Poesia pubblicata il 18 febbraio 2004
9 Ottobre
Ho sentito tutto
Sono uscito a guardare la notte.
Ho visto due monti scuri stagliati contro un cielo bislacco.
Una spruzzata di luci di tanti colori accesi nel buio
Come lampadine di una festa finita sotto la pioggia
Il pennacchio di vapore di una ciminiera
La sagoma di un traliccio alto quanto una torre medievale.
Ho sentito tutto.
Ho capito che ci sono cose molto più grandi di noi
Piccolissimi cespugli nascosti nell'ombra della paura.
Ho percorso i sentieri dei monti bruniti senza vento
Ho dato loro un nome mio che non c'è sulle mappe
Ho seguito le orme degli animali in cerca di tepore.
Ho sentito tutto.
Mi sono sentito a casa mia.
Ho guardato al di là di questo disegno sereno
Senza scoppi senza fragore senza freddo senza tempo.
Ho saputo che un altro, altri con la vita chiusa nelle tasche
Stavano guardando le stesse cose, muti, allibiti.
Ho sentito tutto.
Ho capito come ci si perde nel non saper contare
Come i bambini che non sono mai andati a scuola
Uno più uno fa tre, due meno due non fa niente ma più di zero.
Ho sentito tutto
Il peccato di non aver dato voce alla parola che sta nelle radici
Aggrappate alla terra bagnata solo dalle lacrime.
Sotto le scarpe ci sono tragitti che non hai mai percorso
Sono le orme dei passi che hai perduto sognando
Pensando solo a te stesso, alle cose da poco che non sono da poco.
Ho sentito tutto
La sovrumana potenza di questo mondo così nobile e così ignobile
Così genuino e così ingenuo che non ti sta abbastanza nel cuore
Ma troppo stretto nella testa
E straripa come un fiume in piena dal suo letto senza argini forti.
Ho sentito tutto
Guardando al di là di quei crinali ricalcati come carta carbone
Sull'infinito che finisce soltanto dove tu vuoi farlo finire.
Ho sentito tutto
Lo stupore di non aver sentito abbastanza.
Paolo Ghelardini
Poesia pubblicata il 28 gennaio 2008
8 Ottobre
Mani
Apriteli mani
Come delle ali,..volate.
Volate lontano,
superate il male,
distruggete il dolore,
…..cercate la felicità.
Apriteli mani
e dolcemente
accarezzate quel viso….
Quel viso,
che mai più toccherete.
Moira
D'Avanzo
Poesia pubblicata il 17 novembre 2003
7 Ottobre
Luna in ciel così grande e così splendente a cosa
pensi?
Miri le stelle intorno a te e il gioco che formano?
Guardi l'universo in basso, tutte queste macchie confuse che si muovono
perse nel vuoto,
guardi le sfumature del cielo?
Splendi dall'alto dell'infinito,
ti rispecchi nell'acqua e fai innamorare tanti cuori.
Grazie luna con il tuo immenso bagliore ci fai da guida.
Maria Elena Camilli
Poesia pubblicata il 14 settembre 2003
6 Ottobre
Ho fame
Ho fame di ricordi
che s'attanagliano stretti,
cos'era quel lampo
che nel petto mio pulsò?
E scatena veloce veloce
un' atavica fame di vita...
E brilla, brilla il mio cuore
di sale e sole
quant'è acerba questa vita,
che mi sbatte, mi schiaccia
mi lega e mi slega,
quanta voglia ho di mangiare sale,
tuffarmi dentro
e non importa se poi brucia e fa male.
E voglio tuffarmi nel mare
e sentire la tua mano
che sale....sale.....
E tutto trema sotto sopra il cielo
quant'è acerba la mia vita...
e cerco cerco una dolcezza infinita.
Paola
Turbian
Poesia pubblicata l'8 dicembre 2007
5 Ottobre
Vivendo di senso
Mi ritrovo fra gli alberi
Di un bosco finito
Che e’ andato via
Bruciato da noi
Vivo di senso e non sento quando il parlare si fa duro e crudo
Vivo di senso
Che vivi di me
Della mia pelle
E delle mie labbra che sanno di sale dopo un tuffo nella tua anima
Barbara Trinciarelli
Poesia pubblicata 1l 24 giugno 2005
3 Ottobre
Nascita
Il pensiero si fonde
alla mente,
laggiù. Lontano, lontano,
a infiniti anni
luce, riconosce il soave profumo.
Spazia fremente libero
su sconfinata landa: percepisce
l’unico fiore dai colori
accesi diversi.
Candidi
voli erranti osserva
verso Soli mai visti.
Azzurre notti,
con le Lune splendenti,
preludono l’incantevole mattino.
Dove stupendi Amori Attraenti
si formano,
risplendono ammalianti
abbagliano incantevoli creando
la Vita.
Nasce
quell’Essere con l’Anima.
Paolo Santangelo
Poesia pubblicata l'11 dicembre 2007
2 Ottobre
Speranza
Alito di vento,
brezza di evasioni
e di aspettative, ultimo
scambio di attimi di illusioni.
Gianna Spiaggia
Poesia pubblicata il 10 luglio 2004
1 Ottobre
vivere mai
come vorrei sentirti,sognarti,curarti..
farti sentire fiera di me,
amarti come è giusto che sia,
lo dicendo a te vita mia..
come vorrei svegliarmi
da questi miei sbagli,
sentirmi ancora parte di te,
amare anche il respiro che dai..
ma mi ritrovo a vivere mai..
a vivere mai!
Andrea Sbarra
Poesia pubblicata il 12 marzo 2006
30 Settembre
Il tempo
Le giornate che passano
Guardarsi allo specchio
Uno specchio che non ti guarda più
Questo maledetto tempo
Ore, minuti, secondi
Non si fermano mai
Le lancette di un orologio guasto mi illudono
Questo maledetto tempo
Segni sul viso
Vestigia di antica giovinezza
Ricordi che pesano
Questo maledetto tempo
Scorrono immagini
Ne catturo qualcuna
Altre mi evitano
Questo maledetto tempo
Cosa rimane?
Non passa mai...
Questo maledetto tempo
Marco
Saya
Poesia pubblicata il 9 settembre 2002
29 Settembre
Laghi azzurri
Corrosa da un istinto animalesco
mi aggiro tra i tuoi pensieri e
lambisco la tua aria come
un cane assetato.
Dentro i tuoi occhi,
celati da neri occhiali,
si nascondono laghi azzurri
ancora infantili e
già gremiti di dolci promesse.
Lo zucchero delle tue labbra
invita a voluttuosi pensieri,
ogni parola tua
una visione per i miei sensi affamati.
Ibrido sentimento,
misto di peccato e delizia,
che sconvolge l'anima
e inebria la mente.
La tua innocenza vorrei ingoiare,
nutrirmi dei tuoi giovani anni
per tornare a nuotare
libera e felice
nei laghi azzurri dei tuoi occhi.
Eleonora Segreto
Poesia pubblicata il 7 giugno 2002
28 Settembre
Neramaro
Da dove arriva questo sole ?
Sarà l’ avanzo di un banchetto
o il gioco abbandonato
di un immenso bambino ?
Dove andrà questo amore ?
Sarà lo scarto di una vita
o il pianto sospeso
di feti mai nati ?
Istinto, equilibrio, entropia.
Il ghepardo affamato, insegue la sua preda.
La carne fugge la carne
Il tempo insaziabile, insegue l’ eternità
Gli istanti si consumano a vicenda.
Io ti inseguo, amore, ma come ti abbraccerò,
sarai la tua morte.
Flv
Poesia pubblicata il 10 maggio 2002
27 Settembre
Nella lontana volta del cielo
dalla lontana notte dei tempi
ed è tua luce, luna, quel mio grembo
che solo leva al gelo e non rischiara:
e tu di quella luce ed io di grembo
viviamo nel rigetto e nulla serve
a te la luce
a me non serve il grembo
se insiste rinnegarti
quel tuo cielo ed altro grembo
mi respinge in eterno
al nostro nero.
La vita negli occhi
a te, Dio Padre, l'ombra luminosa
se dei luoghi la forza sconosciuta
sfrena più intensa perde la sua luce
di altra luce a sfregio poi s'incarna.
Pure, non ceda l'anima e rimanga,
Padre di Assurdo accanto a te rimanga,
così stella che cielo non intende,
ma di sua luce tutta ama quel cielo
e a nero non leva
né abbandono.
Gabriella Garofalo
Poesia pubblicata il 4 giugno 2002
26 Settembre
Temporale in natura e nel cuore
Tuoni grondanti di ruggiti tremendi,
lampi fiammanti, visioni improvvise!
Giorno t’appare come tetra luce di sera:
ti senti impotente a stabilir la tua sorte.
Già il cuore in tumulto per gravido grido
voleva sostare nel duro grembo di morte,
per l’assenza di sguardo rivolto al futuro,
frenato nel freddo del pensiero stagnante.
Or un tuono diverso, d’immane potenza,
irrompe a squassare ciò che prima natura
racchiudeva nel seno della sua armonia,
ed aggrava il torpore di mia lacera mente.
Sprofondi nel cerchio d’un insolito corso,
non sei più sicuro di tornare al normale,
hai paura affiorante che tutto si aggravi
su questa collina che solitaria ti avvolge.
Il vento rinnova nuove ondate possenti,
la pioggia imperversa a ferire le foglie:
lo sguardo rimuovi dal consueto lavoro,
ti chiedi implorante: “Ma quando finisce?”.
D’istinto un lamento vorresti condurlo
al cospetto di Lui che conferma presenza:
“Interrompi la furia che la natura ferisce,
trattieni la sferza su ogni cuore che soffre!”.
Francesco Gheza
Poesia pubblicata il 2 giugno 2002
15 Settembre
Val Visdende
In questa valle dove, le cime rocciose fanno da corona
ai fitti boschi di pini che si alzano verso il cielo,regna la pace.
I rumori vengono attutiti dal vento, spesso soffia tra i rami
facendoli ondeggiare.
In lontananza si sentono i campanacci delle mucche al pascolo,
qualche cornacchia lancia il suo richiamo volando alta in cielo.
Un' aquila spunta nel cielo,si vede volteggiare in alto,
cerca il cibo per la prole,scende con destrezza ,ha individuato la sua
preda,
riprende a salire e svanisce all'orizzonte.
Passeggiando tra i boschi puoi scorgere qualche scoiattolo che spaventato
si rifugia tra i rami di un vecchio pino,aspetta che passi il pericolo,
scende furtivo a raccogliere i semi che serviranno per l'inverno.
In questo luogo si trova la pace dello spirito,si perde la frenesia della
città
dove,il tempo scorre con un altra dimensione.
Molte cose perdono il valore e spesso la loro utilità,ci si rende conto che
molte sono superflue,a volte inutili,servono solo a dimostrare al prossimo
ciò che si possiede.
Il vero valore è dentro di noi,quando l'animo è sereno e in sintonia con la
natura
e in pace con il prossimo .
Giannina Faraon
Poesia pubblicata il 9 Dicembre 2006
14 Settembre
L’era dell’optional
Ciao a tutti! Mi presento:
sono il Dott.New Age
e se avete problemi
di carenza di spiritualità,
eccovi il mio beverone:
due barattoli di cristianesimo,
tre etti di buddismo zen;
- agitare per bene,
a ritmo di neomelodico napoletano –
Un paio di chili di liberismo ultrà,
una zolletta di socialismo
e voilà! Mescolare a piacere
nel tuo shaker privato.
Sei un eunuco?
Frequenta le ascesi e i puritani.
No problem, baby, don’t worry
Sei un ghiottone?
Cancella la gola
dalla lista dei vizi capitali.
Don’t worry, honey, be happy
Sei un evasore fiscale?
Non leggere il settimo comandamento.
Be happy, man, don’t you undestand?
It’s only an optional!
Let’s rock and twist again!
Che problema c’è?
Siamo tutti liberi di fare quello che ci pirla.
E’ ora di finirla, con il moralismo.
Ognuno può dire e fare quello che gli pare,
a tal punto che ci sembra tutto indifferente.
Proclamo che tutto è interscambiabile:
qualsiasi cosa può valere qualsiasi altra cosa.
Basta pagare e tirarle giù dallo scaffale.
“ Scusi, caro Dott.New Age,
le scrivo nella sua cortese rubrica,
per dirle che io sono segnato
dal marchio della Sfiga.
Pertanto, gentilmente
le comunico che a me
il suo cocktail non serve proprio a niente.
Le dirò che, secondo me,
se si è cristiani non si può essere buddhisti
se si è interisti non si può essere anche del Sassuolo
e se si è carne non si può essere pesce.
Per fortuna, o meglio per la Sfiga,
sono costretto a faticare
per mettere insieme il pranzo con la cena.
Mi spiego in modo meno arcano:
“se non lavoro non magno”.
E a stomaco vuoto non c’è religione che tenga:
ma le assicuro, si è capaci di una fede
e di una disciplina di ferro:
quella del riuscire a campare,
- come disse il Guerriero della Noce-.
Così, per me ,la spiritualità
Non è certo un problema.”
Mauro
Banfi
Poesia pubblicata il 18 Settembre 2010
13 Settembre
Mendicante dell'ovvio.
Dicono sei unico, ognuno lo è, ma
…giungo a questa vita, e sento
di esserci già stato, non so quante
volte contato, in una o altra veste
forma, sostanza, … nel tempo.
Sento presenti particelle essenziali e
note, rinnovatesi attraverso uno spazio
senza limite, continuamente emancipate.
Conoscenze d'altro, appena avvertite,
come averle dimenticate, presenti
quale retaggio, inspiegabilmente vive;
che vecchie e nuove si riconoscono in me
come tutto l'immanente. Vanno oltre
e percorrono tuttora, rilevabile
dai reperti ancestrali indatabili a ora,
la loro mutazione, indefessa.
Sentire di esperire il già stato e essere
riassaporare il conosciuto, goderne
senza temerlo, alfine. Qualcosa va
inevitabilmente smarrita, si confonde
in alterità; così da questa alle prossime
vite o non vite, proseguirà l'eterna
trasformazione atomico cellulare.
Ininfluente il riconoscervisi: ovvio!
Bruno
Amore
Poesia pubblicata il 14 Giugno 2006
12 Settembre
Il cerchio della vita
Tristezza e malinconia.
Gioia e felicità.
Il cerchio della vita
è sempre questo qua.
Quando poi rifletti,
ti fermi, pensi e dici…
“La gioia è una stellina,
cade una volta
ed è felicità…
La tristezza è un cielo immenso,
t’apre le braccia
ed è malinconia”.
Daniela
Adamo
Poesia pubblicata il 4 Febbraio 2004
11 Settembre
Addio misericordia
Addio misericordia
adagiata sugli ulivi
come il rosa del tramonto.
Ci aspetta quel che abbiamo voluto
e forse non vogliamo più.
La morte ha raccolto
con prontezza
vent'anni proprio oggi.
Vent'anni mai figlia,
vent'anni mai madre.
Le gote hanno smesso il rosso.
E le parole non fermano
questa morte
che non è solo mia.
Nicola Oronzo Accattato
Poesia pubblicata il 3 Maggio 2005
10 Settembre
Sento un fremito nella mente,
presaga sensazione !
è il futuro?
o il rigurgito del passato?
sento un fremito nella mente ,
è la voce di me stesso?
o son sussurri d'altri mondi?
allora chiudo gli occhi
e nella vasta oscurità
comparir a poco a poco
vedo una eterea figura
le vesti lucenti
mi tocca la fronte.
Roberto
Anzil
Poesia pubblicata il 20 Maggio 2005
9 Settembre
Centaurea cyanus
Un giorno o l'altro
rannicchiati
ce ne andremo.
Terremo nei pugni chiusi
le certezze
più care
oppure sorridendo le
lasceremo partire
non sarà certo una tragedia:
nessun Fiordaliso si vede ormai
da tempo
nel campo di grano.
Scenderanno altri dai seggiolini incerti
cadranno e si alzeranno ancora tra stupori ed angosce.
Danzeranno allegri
tra i Pavaveri rossi.
Alberto Accorsi
Poesia pubblicata il 25 Maggio 2007
7 Settembre
Io, dio animale
Dio
fascinoso pensiero,
atto
delegato alla spiritualità,
al bisognevole spirito
la tua bontà ad anelare.
Io, dio animale,
sdoppiato alla mia esistenza.
scuro ai pensieri,
agguato a parole cianotiche
dalla gabbia gli altri a turbare.
Bernardo Gentile
Poesia pubblicata il 3 Settembre 2007
6 Settembre
Dopo tutto
Vecchio amore di sempre dove sei stato?
Io ti ho cercato
Ti trovo e mi perdi in un mondo fatato.
Mi costi una vita, perché ti seguo?
Tu mi hai stregato
Almeno l’avessi vissuta
Passavo il mio tempo solo a cercare
Qualcuno da amare
Tu sola mi avevi capito
Così mi era sembrato
Ti ho legata abbastanza alle mie braccia
Alle mie vene sfasciate
Avere la forza di dire basta
Vorrei ma è troppo difficile
Vorrei svegliarmi oggi e sempre
Ogni mattina
Come non fosse accaduto niente
Come se un treno veloce fosse passato
Senza fermarsi
Davanti a questa stazione
Tutto il bisogno che avevo di te
Per volare
Ti odio, non lo voglio più fare
Devo provare a camminare
Con le mie gambe incontro alla vita
Io tento, ti lascio non mi fermare
Sei bella ma fai morire
Dopo tutta una vita son riuscito a capire
Che ben altri valori ci sono.
Dopo tutto anch’io ho dovuto soffrire
Per arrivare a cambiare, avere ma dare.
Dopo tutto anche il mondo può cominciare
Ad amare al vita.
Qualunque sia, comunque vada
Così non sarà mai finita.
Si potrà parlare anche per le strade
Si potrà vedere attraverso i muri
Si potrà sentire la musica con note nuove
E ogni donna potrà piangere ancora.
Pavan Gianfranco
Poesia pubblicata il 27 Marzo 2009
5 Settembre
La Riflessione
Quell'occhio umano, ora,
rifinito da tanto acerbo dolore,
appesantito
dalla incantevolezza dei giorni
che passano inesorabili,
vaneggiante freddo e terso,
quell'occhio umano,
che di tanto in tanto sbircia
nella oscurità dello spirito
per poi accontentarsi
delle ultime parole d'illusione,
quell'occhio umano ch'a malincuore
varcherà la soglia fragile della morte,
un giorno che non significa nulla,
quell'occhio umano ora, dico,
appartiene a me.
Giovanni Peraino
Poesia pubblicata il 16 Luglio 2005
4 Settembre
Spazi di vita
Portatemi con voi
uccelli dalle bianche ali,
al fine ch'Io possa toccare
la cima più alta del mondo.
Portatemi con voi bianchi gabbiani
in una libertà che non è solo beffa,
a cercare ciò che di Me
è rimasto ancora sconosciuto.
Portatemi con voi
alle soglie del sole,
alle mareggiate più impetuose,
alle terre più lontane,
così ch'Io possa vedere
con gli occhi Miei
la vera ragione della Mia esistenza.
Quando partirete
portate con voi il Mio pensiero,
la Mia anima,lasciate solo qua
le Mie spoglie mortali,
così mentre il Mio sogno svanisce,
le vostre bianche ali
voleranno al pari della Mia libertà.
Mauro Vercellone
Poesia pubblicata il 7 Novembre 2006
3 Settembre
Nove Novembre
Te ne vai senza salutarmi.
Funesto Novembre!
Non ho colto il tuo ultimo respiro,
non ti ho tenuto la mano nel momento del passaggio.
Vana la mia corsa,
nullo il mio volere,
ora i tuoi occhi freddi
non chiedono più aiuto.
Mi hai aspettato spoglia senza vita!
Sono qui,
inerte compagna del mio dolore,
sono qui,
fragile e sola.
Non posso riportarti dov'eri,
Devo obbedire padre alla tua morte!
Giovanna Valenti
Poesia pubblicata il 29 Agosto 2009
2 Settembre
La tela
Ah se fossi un pittore mi dovrei
inventare i colori per dar vita
alla variegata tela della mia anima.
Non mi basterebbe il rosa
per raccontare la dolce serenità
che raramente mi bussa alla porta,
tanto meno il grigio per dipingere
il triste vessillo della Noia.
Provate a pensarci amici miei
che colore servirebbe per
raccontare lo stupore di un bambino?
E qual'altro per l'amore di una madre?
Non c'è pittore che si possa avvicinare
a tanto,
nè poeta per quanto ispirato
in grado di trovar le parole adatte
per dar vita a quell'intricatissimo reticolato
che io chiamo Esistenza.
Nicola
Cabras
Poesia pubblicata il 25 Gennaio 2005
1 Settembre
Italiano,
ama la tua patria,
come potresti amare una notte diversa dalle altre,
che oltre ad amici, e birre e giochi,
ti regali una ragazza da sverginare.
Ama la tua patria,
come lo spasmo sottile dei suoi occhi,
e della schiena che s'inarca,
come il suo respiro, e i suoi gemiti di piacere.
Ama la tua patria,
come ami quel dolce e solitario rito notturno,
e non negare di conoscerlo e d'averlo praticato.
Ama senza vergogna di amare.
Ama la tua patria,
come la tua virilità, che ritieni indiscutibile,
come il tuo onore, che nessuno deve scalfire,
come i tuoi figli,
come la puttana dei tuoi sogni.
Ama la tua patria, italiano,
come l'oggetto che al mondo solo tu conosci per davvero,
come il cantante che gli altri disprezzano, e che solo tu apprezzi,
come la poesia che solo tu ritieni d'aver capito,
come la favola della buonanotte della tua mamma.
Ama la tua patria,
sia tu di destra o di sinistra,
con fanatismo e con fervore
perché arriverà il momento
di proteggere gli ideali della giustizia e dell'onestà,
a lungo calpestati dagli stessi politici d'Italia,
e toccherà a te,
Italiano,
dimostrare se e quanto ami l'Italia.
Giuseppe
Calamo
Poesia pubblicata il 23 Gennaio 2007
30 Giugno Sospiro Impaziente chinato a l'aura dolce sentire sulla veranda di sempre, sui fiori odorosi di passato, mentre autunno corre tingendo di buio l'amara città e limpide note combattono l'attesa, mentre il ricordo giunge dal monte freddo e lontano, e sogno e fuoco e calore bastano a chetarmi; io sono, e sospiro. Massimo Reggiani Pubblicata il 7 dicembre 2007 29 Giugno Mentore Non hai colpa se sei diverso Quanta sofferenza nei tuoi timidi occhi Quanta indifferenza Quanto dolore gratuito Quanta povertà di mente ci avvolge Quanta crudeltà per chi non ha Quante parole crude che condannano Chi ha il coraggio di difenderti? Sono solo dei pachidermi all'interno di cachet Lacchè di giudizi parziali Per lingua hanno una zagaglia Biascicano il nulla Perché non percorrere strade diverse se si arriva lo stesso ? Tu che sei fuori dell'ordinario Tu che non sei quadrabile Che non sei monocromatico Sei unico! Questa è la verità Dalla tua bocca non usciranno mai serpenti Il tuo tono di voce non sarà mai sprezzante La tua parola sarà accomodante Il tuo viso è stanco anche se giovane Ma il tuo sorriso è carico di comprensione Abbi forza perché sei migliore di loro La sofferenza fa l'uomo vero non la virilità. Stefania Verderosa Pubblicata il 7 settembre 2006 28 Giugno Formiche Minuscole, leste e mai sfuggenti passano le terre dei campi della terra senza i timori per le gobbe astruse e con la volontà del fare e andare avanti. Noi, camminiamo stanchi nel cielo d'universo che ci ha scelti senza le voglie di credere davvero e con la paura del giorno dopo i giorni. Chissà se almeno, quelle, conoscono l'amore e il bene, se appena appena, quelle, sentono la bell'ammenda che disperde. Aurelio Zucchi Pubblicata il 18 dicembre 2006 27 Giugno L'inerme Languido il sorso d'un ruscello fluiva fra tumuli di foglie noiose. Arroventava di tremuli fruscii l'aria tenace del bosco... io ero li... anelando i flutti con ciottoli dimessi - disperso- come il tempo nelle carceri mestamente rigoglioso - attonito- in uno specchio di vento! Marco Verrillo Pubblicata il 24 luglio 2004 18 Giugno Vento d'aprile A volte lieve a volte violento scuoti l'erba gli alberi le profumate viole. Il dondolo oscilla dolcemente cigolando un poco Tu ti lasci riscaldare dal sospirato caldo di questo sole. A se la vita fosse una primavera saresti felice un poco. Il vento ti spettina ti scuote la gonna tu seduta stai fermando quel bisbiglìo di uccellini quel mornorìo di foglie quel muoversi alternato di questo verde prepotente. Le grida di bambine si perdono con il capriccioso vento d'aprile. Queste sensazioni poi sanno già di felicità Maria Savignano Pubblicata il 3 febbraio 2005 17 Giugno Filastrocca Basta – disse- con le idee fisse! Non è possibile di questi tempi avere alberi verdi. Non è poi tanto orribile durano in eterno gli alberi di plastica e hanno fiori anche d’inverno. Ma quali fantasie! Che sciocchezze, insomma! Guardiamoci intorno, alberi, sì, ma alberi di gomma. Prodotti dalla Grande Ditta, nelle piantagioni dell’Indonesia a un dollaro al giorno, nelle terre della Malesia, a un dollaro al giorno, sulle coste della Nigeria e, ancora, intorno sulle rive della Liberia, nelle foreste di mangrovia, dove i servi degli schiavi hanno conosciuto la libertà dell’associazione filantropica di Monrovia, e vengono venduti a un dollaro al giorno. Che dici? Ho bestemmiato! Che la Grande Ditta mi perdoni! Malvagia è la legge del mercato! Critiche non ne merita, La Grande Ditta produce, Sia sempre la benemerita! Produce impiegati dietro i tavoli, addetti ai carrelli, addetti alle macchine, che stampano a messe articoli dalle presse, addetti ai depositi di materiali compositi,impiegati giulivi addetti agli archivi, addetti ai cassetti. Vanno, vengono, scendono salgono, riempiono moduli, riempiono carte, in tutto o in parte; gente fida e onesta, che vive, perfino, a volte, su richiesta. La Ditta Produce! Il meglio della terra! Produce fumo, produce smog produce guerra; materiali forti! Produce morti, (la maggior produzione, in incremento incessante, una marea montante, un folto gruppo in continuo sviluppo). Non c’è scampo, in ogni campo, per tutta la Terra; che sia la guerra, che sia un colpo di stato, e la voce roca di un imbecille gallonato al passo dell’oca, ragioni non intende, la Grande Ditta si difende. Libertà? Fiato sprecato È la legge del mercato! Luigi Di Francesco Pubblicata l'11 febbraio 2010 15 Giugno La mia parola La mia parola stravolta, spezzata, sogna, sogna e dipinge ricami sbiaditi, orpelli di un mondo non ancora trascorso; dipinge soltanto ricami irreali, ideali spariti, appena vagheggiati, ma tra la nebbia opaca del mio smarrimento resiste ed è viva e mi accompagna, sola. Angela Barnaba Pubblicata il 8 marzo 2007 14 Giugno Lucciole intermittenti Accendetevi sul sorriso di un bimbo l’abbraccio di una mamma le dolcezze dell’amicizia la comprensione delle debolezze l’accettazione del diverso il perdono delle offese. Spegnetevi sugli orrori della guerra le meschinità dell’invidia i morsi della gelosia le falsità dell’adulazione i crampi del tradimento le subdole illusioni della droga. Solo quando ciò accadrà il mondo potrà diventare migliore Anna De Francesco Pubblicata il 7 febbraio 2004 13 Giugno Forse dovrei presentarmi anch'io come poeta-filosofo, andare sulle tombe dei Padri, a cercare chissà quale continuità o una qualsivoglia risposta al bisogno di scrivere insoddisfatto. Ma al mio belante rigurgito poetico non comando, non posso farlo: dovrei decerebrarmi invano sul già detto e ripetere l'errore ad oltranza. Stridere con un punto esclamativo (a fine verso), per questa sera, già mi basta e avanza! Gianmarco Dazzi Pubblicata il 28 gennaio 2007 12 Giugno L'uomo comune Ha lo stesso destino dell'artista e come tale... per poter essere, un giorno encomiato dovrà giocoforza, prima ... guadare la soglia fatale Fino ad allora ,però, gli è concessa... con generosità elargita, e simile all'asino, per eccellenza l'immediata terrena ..irriconoscenza Ciro Germano Pubblicata il 21 marzo 2009 11 Giugno Chi vuol esser... Chi vuol esser dalla mia parte abbia a sapere quant'è vero come morir dentro si possa quando l'uomo fa di sua arte il dir parola grave o motto severo a chi il suo piede ha già nella fossa. E il mondo diventan queste strette mura; (fra le mani una testa a dar più senso ancora) che vedono una vita volgersi alla fine e senza gloria. Questo è ciò che la morte invia a 'l suo prescelto... la rabbia verso un vortice nero che dal mondo già l'ha divelto. Gabriele Dogliotti Pubblicata il 2 dicembre 2006 8 Giugno Chiedimi una carezza – e l’avrai Uno sguardo dolce – o tutta la mia pelle Fino alla più dimenticata cicatrice Chiedimelo, e l’avrai. Ma d’amarti no – di amare non sono capace. Se vuoi che t’ami come ogni volta mai Ho amato qualcuno – scappa, e non tornare: Avrai le mie lacrime e tutti i miei desideri Perché fra le mie braccia non c’è nulla Tranne maree che oscillano tra un’impotenza insopportabile E l’oblio più disperato – scappa da me Se vuoi che ti ami davvero Nicole Marchesin Pubblicata il 17 ottobre 2009 7 Giugno Estranea creatura. ti muovi, elegante e naturale, leggera pallida e altera, lo sguardo serio e diritto, di chi non teme la vita, ma la detesta, i lunghi capelli castani cadono sulle spalle diritte, il corpo sinuoso e pieno, si muove in armonia, quasi danzando, mentre cammini in mezzo alla gente, che non vedi e non ami, quasi disturbo il tuo regale incedere, ma tu, così diversa, così speciale non fai parte di questo mondo si sa ma non puoi sottrarti alle piccole e grandi miserie umane, che portano in dono, il significato vero della vita. (luglio 2006) Giorgio Medda Pubblicata il 6 novembre 2007 6 Giugno (Il) riflesso d'amore Nell'oblò dell'iride il blu dei fondali marini Nelle ombre dello sguardo le pene dello sgomento Nel mistero dei dubbi scanditi da punti di domanda il volto enigmatico della Sfinge Sulle gote la luce del tramonto Nei sorrisi dedicati il saluto di un angelo Nella bocca la porpora di Venere la linfa della rosa il pendolo della comunione la sella dell'odio i destrieri della gelosia le redini del giudizio Nell'incedere il passo del felino Nell'eloquenza il verbo della verità Nei silenzi il martirio della croce Nei battiti l'urlo della savana Nei capelli il canto del vento Nelle linee curve della mano i chiodi del tuo calvario Nel cuore le radici della fede Tra i riflessi cristallini del lago affiorano azzurri pensieri Tra i riflessi bianchi della neve l'anima pura aleggia sul suo manto alpestre Nel risveglio del gallo rugiada si riversa dalla culla del pianto lacrime empiree sì calde ai raggi del Sole crepuscolari al nimbo della Luna salmastre tra le gocce dell'oceano vaghe nel firmamento delle stelle policrome sotto il ponte etereo della quiete scivolose sulla corolla dallo stelo spinoso innocenti come la pietra scagliata dalla fionda bramose come scintille di fuoco furtive nei deflussi del dolore Tra i riflessi delle chimere danzanti Tu l'utopia incarnata il miraggio che non si polverizza in granelli di sabbia verde palma tra le dune del deserto il burattino senza i fili della marionetta e i versi improvvisati di Cyrano percosso da fremiti spirituali dalla corrente di rivi plasmici dove il cuore è la barca che naviga sul fiume delle pulsioni del suo respiro e salpa a vele spiegate dal porto del primo seno Nell'abbraccio notturno Tu la felicità riflessa l'emozione sugli zigomi che acquistano i contorni nella genesi crepuscolare e Tu sei la brina sciolta del mattino il riverbero nelle pieghe dell'aurora filtrato nello spirito assopito rinnovato nelle rinascite primaverili nei sudori estivi nei colori autunnali e si illumina come faro tra le bufere polari gelidi doni dell'inverno più tonico E proseguono questi dolci momenti nei sogni di speranze riflessi sulla linea meridiana d'occidente I nostri attimi di passione densi fotografati dai flash in standby della memoria sulla pellicola dei ricordi incisi sul muro della storia archiviati nei diari custoditi da chiavi d'argento riposti nella tasca del tempo riflessi sui graffi della morte tra le rughe dell'attesa E Tu non sei il riflesso di un'illusione ma il vangelo da pronunciare con la saggezza di chi chinando il capo si arrende e trema di fronte al più forte e con la gloria del vincitore che reclama la vittoria col cappio della sua forza Sei il mare di terra smeraldina in cui si versa il fiume screziato da schegge di stelle la foce che raccoglie il riflesso d'amore nel bacio delle nostre labbra. scheggiadivetro Pubblicata il 13 marzo 2006 5 Giugno Solitudine Solitudine è il viso di un bambino senza madre. Solitudine è un malato che non guarirà mai. Solitudine è un uomo che non sa amare. Solitudine sarebbe la mia vita senza averti conosciuto. Maurizio Mari Pubblicata il 23 giugno 2006 4 Giugno Negramaro Echi di voci valicano distanze. Arabeschi di luce filtrano tra i pampini porpora e oro. Finita è la vendemmia. Le donne si avviano nella luce violenta dell´acceso tramonto odorose di mosto e di sudore. Recano sulle loro labbra il grappolo di negramaro sfuggito alle cesoie, le loro mani a conca il calice più ambito dagli dei, Feritoie azzurre i loro sguardi rivelano al cacciatore il cielo del fagiano e della rondine. Impazienti, con gesti appresi da antica pedagogia, liberano il sartiame di capelli ristretto in prigionie di ruvido cotone. - stendardo femminino- a catturare desideri. Anna Marinelli Pubblicata il 9 luglio 2004 2 Giugno Stupido Stupido mangiatore di sensi, alla luna ti rivolgi. Quando il signor dei fuochi l'anima ti prese, finisti pagliaccio. Che stupido. Nemmeno venduta…. L'anima l'hai regalata e ora Poeta ti volgi alla luna. Massystaro Pubblicata il 23 dicembre 2010 1 Giugno La ballata della stiratrice E' una gran soddisfazione vedere i nostri modelli sfoggiati in mondovisione. Fanno proprio sognare gli abiti che facciamo nelle nostre otto ore. Finita la scuola e ripiegato il grembiule mamma mi prese le misure per quello aziendale senza avvertirmi che di notte avrei iniziato a vedere la cucitrice lineare. Sono abiti che fanno sognare quelli che cuciamo nelle nostre otto ore. Un giorno fui promossa alla macchina asolatrice e la notte seguente sudavo tutta tremante ai piedi di un polveroso altare: il prete pregava e sorrideva con un ago al posto di ogni dente. Sono abiti che fanno sognare quelli che stiriamo nelle nostre otto ore. L'altra notte mi mancava il respiro in una nuvola di caldo vapore, non era la sauna della palestra ma il reparto stireria dove mi hanno spostata per l'artrosi guadagnata in trent'anni di cuciture: le mie mani, finalmente, hanno perso precisione. Così continuerò a stirare finchè matura la pensione. E potrò smettere di sognare. Igino Mazzieri Pubblicata il 9 gennaio 2009 31 Maggio Se più non sentissi.... nella mia oceanica mente, quest’onda che nasce, che correndo cresce, cozzando col fondo dell’anima, raccoglie forza, si nutre e fluisce, avanza impetuosa, trascina, trasporta.. s’increspa, si rotola, rigira le acque... arriva sulla riva del mio cuore scema si posa Se più non sentissi.... sarebbe calmo il mio mare. Almina Madau Pubblicata il 9 dicembre 2006 29 Maggio Inaspettatamente Inaspettatamente S'impadronisce delle mie labbra Alle luci dell'alba Un bacio le cattura Si riaccende e si ravviva Quella luce da tempo spenta La tenerezza domina Mentre i primi raggi del sole Spuntano all'orizzonte In una notte d'estate Mentre le stelle cadono Mi abbandono al tuo abbraccio L'eternità di un attimo... Desiderio di riviverlo Nella sua impossibilità... Annamaria Longo Pubblicata il 19 marzo 2009 28 Maggio Dama bianca Bagliori d’inverno negli occhi puri Inondan d’arazzi l’anima cruda Ornandola a festa da ch’era nuda, Non lasciano terra a pensieri oscuri. Dolce mi giunse si cald’ e ammaliante Odore del serto che forte e brullo Traea d’esta linfa lieve trastullo Ora pregnandosi di gocce sante. Rosa di sangue, la tua apparenza Mente cantando d’un esser ferrigno, E cela allo sguardo la bell’ essenza Nascosta nel biondo mortale scrigno. Tarlata di te, la mente non pensa Ognor che ‘l fato ci guarda con ghigno. Michelangelo Baggi Pubblicata il 30 giugno 2005 27 Maggio Amarezza Inutile questa mia esaltazione. Il tutto che potrei dare è il niente del tempo che inesorabile mi è nemico. Il passato non evolve in sogni delusi e il futuro giace in remote possibilità. Nel mio presente l'amarezza di ciò che non posso essere. E ciò che potrei dare si scioglie in lacrime silenziose. marinella addis Pubblicata l'11 maggio 2009 26 Maggio Canto alla libertà Che la tua bianca luce possa tornar a splendere su questo viso stanco. Che il tuo nettare di vita possa avvolgere ed allietare questo corpo lacerato. Oh ridente e libera! Nell' infelice attesa, come nell' agonia di ogni giorno, danzo in tuo onore sotto un cielo d' argento.... ....sotto una pioggia di sassi. Andrea Peis Pubblicata il 2 luglio 2004 25 Maggio La sera Questa montagna è forse Troppo alta, presto sarà buio e non riuscirò ad arrivare in cima. Questa montagna è forse Troppo ripida, irto il sentiero e colmo di sassi pungenti. Questa montagna è forse Irraggiungibile, vorrei fermarmi e placare i battiti del cuore, stanco, sfinito, anela solo alla quiete della sera. Cristina Perilli Pubblicata il 7 settembre 2005 23 Maggio Corri Aspetta Ascolta come note di vita riportino memorie di giorni lontani Corri non aspettare che esse sopraggiungano così come nella mente si rincorrono onde Aspetta ascolta senti nell'anima come vibrano fendenti nel cielo Oggi non hanno pietà "pietà degli afflitti" I religiosi inneggiano Poi scavano nel cuore Carpendoti l'anima Scappa ,fuggi Con la TUA vita Rita Maria Saverino Pubblicata il 4 aprile 2006 22 maggio Desnuda Il tempo si è fermato sul tuo seno‚ mentre carezzo la tua pelle bianca. Sei calda come il sole‚ di mattina‚ ti copri con le mani da bambina. Non parli mai quando ti carezzo‚ nascondi gli occhi sotto i tuoi capelli ancora soffici E neri come i miei pensieri. Franco Pastore Pubblicata il 16 ottobre 2004 20 Maggio Un tango per te Ballerò, un tango per Te, una di queste sere, danzerò l' estasi, l' oblio il piacere. Sarò figura lenta, passionale, movenza dolce e sensuale Mi spoglierò dei veli del pudore e vestirò il mantello rosso dell' ardore Ondeggeranno i fianchi al ritmo della musica, mentre risonerà una fisarmonica e quando il corpo tuo sarà calore e lento e liscio scorrerà il sudore ti cingerò con desiderio e con fervore e accenderò di fuoco il nostro amore Serenella D'Amadio Pubblicata il 16 aprile 2006 19 Maggio Eternità Lacrime escono dagli occhi, così inizia il loro viaggio verso la nostra mente. Le lacrime scivolano sul tuo viso, io le guardo, le seguo: loro si insinuano nella tua mente incidendo la loro firma. Ma all'improvviso una lacrima modifica il suo tragitto, si insinua sul tuo cuore con leggera durezza, poi si ferma e muore. Una traccia rimane a testimoniare questa deviazione, tre lettere che unite son speciali: t.v.b tu ora hai nel cuore. Valentina Di Fatta Pubblicata il 6 aprile 2007 16 Maggio Tramonto! Lunghe ombre bianche e pallidi riflessi, lentamente vestono silenziosi velieri e sagome di capovolti lampioni spenti. Piccole barche in fila di prua o di poppa, a prendere alterni ed infiniti movimenti. Gemiti di funi tese a frenare l’avida onda! Ed io, ancora con la faccia bianca ed i capelli rossi, respiro l’odore del petrolio e del pescato in quel porto che tanto m’appassiona al pensarlo oggi. Piacevole visione di un tramonto! Francesco Paolo Dellaquila Pubblicata il 10 giugno 2004 14 Maggio Occhi a me: osservate quel ch’io osservo e non osservatelo più. Parole a me: discorrete di quel ch’io discorro e non discorretene più. Mani a me: create quel ch’io creo e non createne più. Poiché io son io e voi ciascun altro essere. Guardatemi a lungo. Imitatemi ed opponetevi. Seminatemi e raccoglietemi e gettatemi e calpestatemi come l’erbe e l’asfalti. Lisa Massei Pubblicata il 18 gennaio 2003 9 Maggio L'antico strumento Si seppelliscono l'un l'altro cadendosi addosso soffocati da quel destino che per sempre li ha resi impotenti. E vestiti dal tempo che del ricordo è l'anima anche loro come sogno non hanno che una pacifica arena. Antonio Martino Pubblicata il 19 ottobre 2006 8 Maggio Il mio pensiero a te… Il mio pensiero a te Lo puoi trovare Sulla lama del rasoio che ferisce Il confine tra il tenero tramonto E il profondo buio di passione. Il mio pensiero a te Vallo a cercare Sulla striscia di sabbia che separa La fragile e tremula laguna Dall’oceano di forza e di tempesta. (Febbraio 2004) Da Il mio pensiero a te, Non lasciarmi in giro Roberta Mella Pubblicata il 2 marzo 2005 7 Maggio Illusione e rabbia Al calar sole, un riverbero di luce s'infrange sul tuo viso. La tenerezza del tuo sguardo illumina la mia mente. Mentre cammini, seguo i movimenti del tuo corpo, l'emozione mi crea un'esplosione di sublimità! Solo, nell'intensità e nella rabbia, fuggo da ogni illusione! Marchesi Raffaele Pubblicata il 18 settembre 2007 6 Maggio Viaggio al termine della notte Di là dal fiume e tra gli alberi Quella mattina di luglio Oceano mare Il colore del sole La scoperta dell’alba Da Poesie dorsali (accostamenti di titoli dei libri riportati sul dorso) Arcangela Cammalleri Pubblicata il 21 dicembre 2007 5 Maggio Vieni primavera Immoto in mezzo al campo, con i bracci volti al cielo, vedo passare le nuvole ora veloci ora adagio. I passeri trillano, saltellano birichini, in un rovo si nasconde un usignolo, dall'ugola cava note di cristallo . Il freddo inverno ha gelato ogni fibra. Ma i raggi di letizia riscaldano la scorza, la linfa via via fino al midollo. Accosta l'orecchio al tronco, ascolta! Il cuore batte veloce, il sangue scorre rapito, un pizzicore dalle radici ai rami. Le gemme turgide premono la corteccia, parato per la festa, fiori e foglie. La bella rossa vite stenderà, ad intrecciare, i flessuosi pampini ed i succosi frutti ai glauchi rami. Trascorrerà la primavera dispensatrice di gioie, di fiori, foriera di una calda estate colma di frutti succulenti. a Letizia Renato Lonza Pubblicata il 3 aprile 2004 4 Maggio Conchiglie Sento di assomigliare ad una conchiglia. Il desiderio di opporsi a dolorose intrusioni ha fatto consolidare, nel tempo, il guscio protettivo. Colorato e brillante è un allettante richiamo per molti, ma pochi, o quasi nessuno riesce a toccare il cuore molle e fragile che vi è racchiuso. Solo il mare penetra senza riserve quell'intimo complesso, elicoidale, profondo, creando mulinelli d'acqua e bollicine spumeggianti che portano la vita. La conchiglia che affiora dalla sabbia è sommersa dal mare. La sua vita interiore è generata da quell'essere liquido e invadente che tutta la permea. Il guscio bagnato è bellissimo, i suoi colori si accentuano e diventano brillanti. Al suo interno, a contato del mare, palpita la vita. Io sento di assomigliare ad una conchiglia e tu al mare. Anna Maria Guerrieri Pubblicata il 29 agosto 2007 2 Maggio Senza limiti Senza vedere, senza ascoltarti, io mi accorgo del tuo profumo che piano e dolce si avvicina ai miei sensi inebriandoli di pace e di serenità. L’amore è pura potenza, una forza sconosciuta senza limiti e senza tempo. Nulla può fermare delle ali il leggero movimento di farfalle sul cammino della loro breve vita. Eppur pieno d’amore. Se potessi vederti quando non sei vicina… Se potessi ascoltarti quando lo spazio ci separa… Se potessi accarezzarti quando non ti vedo… Ma non c’è urgenza non occorre tutto questo. Perché, eppur ti vedo, sai? Eppur ti ascolto, sai? Eppur ti accarezzo. Sì, l’amore non si spiega non c’è discorso che tenga alla sua nobiltà. Da sempre fonte di vita avanza eterna e smisurata. Porta pace a chi ci crede ma non è di religione che si parla, si badi bene: siam davanti all’Amore, unica vera fonte di fede d’ogni Dio, d’ogni uomo! Giuseppe Lorentini Pubblicata l'11 febbraio 2005 1 Maggio Incertezza Ho paura dell'amore, di soffrire! Metto a tacere il mio cuore! Non voglio provare emozioni sarebbe duro il distacco da te, devo lottare per non lasciarmi andare i sentimenti sono laceranti, mi brucerei l'anima rimarrei delusa. Solo avessi la certezza di un misero sentimento d'amore! Non chiederei niente di più! Michela Lenti Pubblicata il 3 marzo 2009 30 Aprile Giglio Non posso Ne tu puoi Cancellare i tuoi pensieri Che conduco Al peccato Non voglio E tu lo sai Maledire un'altra volta Le mie mani E la tua bocca Voglio solo La tua forza di Accettare un compromesso Voglio tutto ciò che il sole Porta via dalla mia mente Una mattina immacolata Dopo il buio della notte Marco Longo Pubblicata l'11 ottobre 2007 29 Aprile Prima che il tuo silenzio Prima che il tuo silenzio diventi terapia e il mio cercarti rabbia voglia inesplosa purificata da canti e salmi che altro non celano se non l'impossibilità d'essere vivi Prima che la sabbia abbia ricoperto la tua fotografia e le mie mani abbiano smesso di tremare per ritornare a stringersi e a stringere pezzi di carne appesi alle braccia vuoti lamenti di circostanza sfuggiti alla nebbia della mattina Vorrei fotografare un'alba e un tramonto due foglie appese all'albero prima di cadere un fiume che scorre placido e un torrente che si fa impetuoso un passero sul ramo un fiore che sboccia una strada deserta e quindi viva piena di ombre e di promesse di ricordi e di arrivederci Come la faccia di un uomo alla fermata di un bus di una mattina grigiastra con una borsa in una mano e la sua vita nell'altra Daniele Locchi Pubblicata il 10 aprile 2007 28 Aprile Silente rancore che stride muto sordo e dolore .. Trattenuto a stento con rossore e gonfia le gote e la gola nell'urlo furioso libero e potente finalmente .. Potesse dare sfogo alle parole pacate di fendenti sicuri e propri di conoscenza beata .. Ancora non puoi giovanetto neutro invisibile senza grasso e potere .. Clara Lavagnini Pubblicata il 24 settembre 2004 27 Aprile Sensazioni Mi sento brutta, a volte bella Lontana dalla terra come una stella. Umori strani che cambian d’improvviso Ora la voglia di trovarmi in Paradiso Poi su un’isola deserta,dove la gente Non t’impone niente. Ma chi decide tutto non son io E’ il fato avverso, è il Signor mio. Liliana Lorenzi Pubblicata il 30 agosto 2003 25 Aprile Un altro giorno verrà Tra vette innevate un tiepido sole riscalda l’orizzonte. Aurore boreali velate d’azzurro. Un magico paesaggio illumina la mia esistenza, velata da malinconiche tristezze. Montagne, un paradiso d’amore e di purezza allietano la mia stanchezza, le mie ansie, le mie paure... Un altro giorno verrà. Liliana Landriscina Pubblicata il 7 maggio 2002 24 Aprile Dopo la pioggia l'incomprensione Le notti e poi i giorni le sere e poi notti diverse mai in fotocopia. L'acqua fresca di frigorifero, non di sorgente ormai dimenticata, preme la lingua. I baci freschi e fragranti, allora, premevano sul cuore sapevano di carne. Ormai dimenticati. Città del cuore rosa dal fuoco diluvio di fiamme, amori bruciati. Così il nostro. Disperso tra cenere e lapilli di sorde parole. Circolo di babele per noi due tu sopra io sotto divisi dal frastuono: Anni di discorsi giuramenti promesse ora suoni senza il sapore del sangue. Luigi Panzardi Pubblicata il 27 ottobre 2005 20 Aprile Ritratto Una volta Tu eri il cielo Chiuso nella mia tasca Oggi Sei la tasca rotta Del mio cielo Anileda Xeka Pubblicata il 18 giugno 2007 19 Aprile Il poeta Chi è il poeta? È un delicato profeta Chi lo sa Da colore alla sua anima E la esalta con spiritualità I versi sono i suoi sorrisi La poesia è una metafisica bizzarria Libera autentica Che non deve seguir doveri di metrica Francesco Albino Pubblicata il 18 giugno 2007 18 Aprile Su, per la collina vidi gli scarti furiosi della lepre a sera quando il cacciatore tornava con l'inerte selvaggina come diverse parvero le zampe tese, spenzolanti Gus Pubblicata il 2 luglio 2002 17 Aprile Parlami uomo Dimmi che ne è stato Delle nuvole blu Demenziali Che riempivano la mia mente innamorata. Vedevo lumi di gioia saettare il tuo viso Vedevo lampi geniali illuminarmi il cuore Vedevo,vedevo cose mai viste. Quando ami Vedi ciò che ti detta L’amore. In quel bunker Che è il mio cuore Nessuno è mai riuscito a scendervi Solo tu… Ed ora che lo stavi raggiungendo Mi hai tradita Non hai digitato il codice segreto Che poi Tanto segreto Non è. Angela El Beah Pubblicata l'11 gennaio 2003 16 Aprile Pensieri astratti. Perché la mia testa è su quella nuvola? Troppe sono le cose che forse non capirò mai, e molte sono quelle che capisco. Il mio dolore vola via in una soffiata di fumo, chissà dove andrà. Come il mare i miei pensieri si estendono, e come le sue onde sono inafferrabili. Ormai sono in questa vita, non so il perché, ma ci sono, non so neppure chi mi ha messo in questa grande illusione. Sergio Guarino Pubblicata il 9 luglio 2005 9 Aprile L'uomo comune Ha lo stesso destino dell'artista e come tale... per poter essere, un giorno encomiato dovrà giocoforza, prima ... guadare la soglia fatale Fino ad allora ,però, gli è concessa... con generosità elargita, e simile all'asino, per eccellenza l'immediata terrena ..irriconoscenza Ciro Germano Pubblicata il 21 marzo 2009 8 Aprile Davanti a Sisley Sospeso è il tempo e il paesaggio trasfigura L'attimo fuggente cristallizza quest'idillio Non brama del corpo ché misera guida della mente Oh! ingiustizia del Creato che mutevolezza inconsistente nella cenere al più, graziosa cornice illusoria poiché nell'immagine è l'immortalità del pensiero. Chiara Campomori Pubblicata il 3 settembre 2003 7 Aprile Anima e corpo Tu sei in me frusci frulli scuoti urli dai forma al sentire nelle linee del viso nel tono di voce nel gesto compiuto in occhi espressivi Ti vivo col corpo che dà forma al sentire che viene dal fondo e guarda da fuori e dice a te stesso il tuo essere uomo che reagisce ed agisce alla vita che incombe Indissolubile abbraccio è l'alito che lega le membra fino a data che esalando s'invola Frammento di luce a rispecchio del cosmo E volger lo sguardo su in alto all'immenso sentire nostalgico abbraccio che ti ha dato l'inizio Giovanni Maria Gandolfi Pubblicata il 21 Giugno 2005 6 Aprile Al di là della vita Mi rivedrete nei tenui bagliori di un languido tramonto; nelle gocce di rugiada; in un raggio di sole che filtra dalle persiane; nel volto di ogni donna che accoglie con un sorriso anche lo sgarbo,l’insulto, l’indifferenza di chi ha messo al mondo. Udirete la mia voce nel silenzio di una chiesa; nel vento di marzo; nello sciabordio delle onde. Avvertirete il mio profumo, quando la zagara fiorirà ancora nel cortile di casa. Stringerete le mie mani, incontrando persone sole, incomprese e prigioniere di un destino. Assaporerete le delizie della vita ogni qualvolta berrete un sorso d’ acqua fresca nella calura estiva o mangerete pane caldo nelle gelide sere d’inverno. Scorgerete in quell’acqua la mia immagine tremolante e nel calore, che emana dal pane, l’amore di una madre che va oltre la vita,figli miei. Caterina Siclari Pubblicata il 20 marzo 2004 4 Aprile Clamori lontani Clamori lontani flebili richiami voci da tempo sentite. Odi silenti fruscii di foglie nel bosco smarrite. Frena gli impulsi dell'anima irrequieta. Chiedi alla luna l'unica stella che il cuore acquieta. Sorge il domani, schiarisce il cielo. Candide nuvole son le tue mani: leniscono il dolore da parole amare. Rammenti? "Settembre,andiamo è tempo di migrare".... Gianni Langmann Pubblicata il 9 settembre 2007 3 Aprile Chiedimi una carezza – e l’avrai Uno sguardo dolce – o tutta la mia pelle Fino alla più dimenticata cicatrice Chiedimelo, e l’avrai. Ma d’amarti no – di amare non sono capace. Se vuoi che t’ami come ogni volta mai Ho amato qualcuno – scappa, e non tornare: Avrai le mie lacrime e tutti i miei desideri Perché fra le mie braccia non c’è nulla Tranne maree che oscillano tra un’impotenza insopportabile E l’oblio più disperato – scappa da me Se vuoi che ti ami davvero Nicole Marchesin Pubblicata il 17 ottobre 2009 2 Aprile Caro papà ti ricordo giovane fiero d’esser contadino fiero del lavoro dei campi che tanta stanchezza ti procurava. Io con orgoglio osservavo le tue mani stanche stringere con forza quei legni padroni dei ferri del tuo mestiere. Quanti anni sono passati ormai non li conti più li senti tutti al tuo fianco e giorno dopo giorno mi rattrista vedere il tuo corpo affievolirsi, per te le stagioni diventano sempre di meno e in te avanza prepotente l’inverno che con il suo vento gelido lascia il tuo cuore freddo e triste. Ho sentito la tua flebile voce chiamarmi vuoi che sia al tuo fianco per aiutarti a non scivolare sull’infido ghiaccio estremo rischio del tuo inverno. Ciao papà sono qui… Filippo Travaglini Pubblicata il 15 dicembre 2006 1 Aprile Al buio vedi vaganti ombre luccicanti come lame improvvise accendono angoli nascosti della mente e vedi riflessi momenti vissuti o sognati che parlano di una donna ancorata a pensieri lontani e vicini. Si accavallano intessono discorsi pieni di parole mute scritte per ricordare in un momento una vita intera. Antonietta Ursitti Pubblicata l'11 marzo 2011 31 Marzo Anni 50 Estrogeni, ormoni Cessazioni. Questo corpo Hanno lasciato alle spalle. Un meno di tutto Sottrazioni. L’incontinente fiume di vuoti In ansie straripa. Un fuoco che sale avvampante Membra scioglie Mente sconvolge. Una guerra infinita Per continuare la vita. Aurelia Tieghi Pubblicata il 9 dicembre 2004 30 Marzo Erano valli Erano valli dove la genziana punteggiava d'azzurro l'erba sfinita della tarda estate ed Essi percorrevano i Sentieri lievemente ondeggiando tra riverberi e falde di vapore mi chiedevano attenti e disinvolti sensi e taciturni addii e inesistenti brame ma il mio cuore pulsava e non voleva smettere e profonde radici viscerali affondava nel Tempo e invano Essi mi attesero oblique vele agli angoli degli occhi invano si protesero per attimi di sogno. . . ed ora dovrò credere al Presente e nel presente credere all'Eterno. . . Cristina Bove Pubblicata il 26 agosto 2006 28 Marzo Mamma.......... Non conosco belle parole per dirti ciò che sento nel mio cuore quando dico:"mamma". Posso dirti che se guardo il cielo sembra di guardare nei tuoi occhi..... Il calore che mi dai....e' il mio sole I tuoi baci sono carezze d'amore che non mi bastano mai. Il tuo amore e' il profumo della mia vita..... Tu mi hai dato la vita Tu mi conduci nella vita Tu sei la vita Tu.....la mia felicità.....il mio dono più bello! Tu mamma.....tu tutto per me.....per sempre!! Pasquale di Meo Pubblicata il 21 maggio 2011 27 Marzo Mezzanotte e mezza Domani. Domani sfiorerò col medio l’ala del gabbiano e prenderò una manciata di stelle e le butterò sul capo di mia madre; sarò libera e pur sempre figlia. Domani. Domani ruberò con la mente il mistero del sole e raccoglierò goccioline di pioggia e le porgerò a un chicco di spiga; sarò sapiente e pur sempre umile. Domani. Domani mi innamorerò di me e mi concederò un ballo sgargiante e suonerò i colori della Terra e canterò il pianto del neonato. Mezzanotte e mezza…..Domani è già! 31 luglio 2004 Maria Campeggio Pubblicata il 30 novembre 2004 24 Marzo Ombra Ti cerco e non trovo. Ti bramo e pur ti temo. Sei dentro me e non appari, celata dai miei misteri. Meta e angoscia, luce e dolore, salvezza ed ossessione. Eppur compagna, scopo di vita. Se alla luce un dì verrai,un nuovo mondo svelerai. Divino e umano per sempre chiari dentro me. Iallo Pubblicata il 25 maggio 2007 23 Marzo La notte Sola nel letto Tra il buio che mi avvolge Sola con i miei pensieri, il sonno tarda a venire, i ricordi affollano la mente cerco ciò che desidero inebriata tra desideri appaganti penetro dentro sprofondo fino a renderli vivi, allungo il braccio ma c'è solo il cuscino e la luce riflessa attraverso la tapparella Rosy Giglio Pubblicata il 17 giugno 2006 21 Marzo Le compagne di mia zia Parlavano d'amore le compagne di mia zia mentre imbastivano i vestiti per le vecchie signore e io ascoltavo senza capire Parlavano d'amore le compagne di mia zia e arrossivano ridendo quando pronunciavano un nome mentre l'ago correva allegro sulle stoffe da cucire e ridevo anch'io senza sapere Parlavano d'amore le compagne di mia zia quando aprivano la finestra per guardare lontano e guardavo anch'io senza vedere Succhiavano golose il sangue le compagne di mia zia quando si pungevano le dita ed erano baci baci baci che non si potevano dare e mi succhiavo anch'io le manine vuote ancora di nomi di sogni di attese Mi raccontavano fiabe strane le compagne di mia zia quando sedevano attorno al fuoco nelle lunghe sere quiete di neve e parlavano di cavalieri venuti da lontano che bussavano alla porta per farsi vedere mentre sulle scintille volavano sguardi e parole e volavo anch'io senza paura Sono partite tutte insieme le compagne di mia zia lasciando stoffe ago e filo mentre io crescevo e cominciavo a capire e sognavo di stare ancora nella bottega delle fate del mio piccolo paese dove sono tornata oggi a cercare il senso della vita di una vita diversa da cucirmi addosso con una pelle nuova Solo pietre taglienti invece dov'era la bottega a lapidare l'anima mia stanca di aspettare Annamaria Gargano Pubblicata il 2 aprile 2003 20 Marzo L'incompreso silenzioso È la luna. Si chiede il perché del sole che splende. Tace. Glò (Gloria D'Alessandro) Pubblicata il 16 marzo 2007 19 Marzo L’era dell’optional Ciao a tutti! Mi presento: sono il Dott.New Age e se avete problemi di carenza di spiritualità, eccovi il mio beverone: due barattoli di cristianesimo, tre etti di buddismo zen; - agitare per bene, a ritmo di neomelodico napoletano – Un paio di chili di liberismo ultrà, una zolletta di socialismo e voilà! Mescolare a piacere nel tuo shaker privato. Sei un eunuco? Frequenta le ascesi e i puritani. No problem,baby,don’t worry Sei un ghiottone? Cancella la gola dalla lista dei vizi capitali. Don’t worry,honey, be happy Sei un evasore fiscale? Non leggere il settimo comandamento. Be happy,man,don’t you undestand? It’s only an optional! Let’s rock and twist again! Che problema c’è? Siamo tutti liberi di fare quello che ci pirla. E’ ora di finirla,con il moralismo. Ognuno può dire e fare quello che gli pare, a tal punto che ci sembra tutto indifferente. Proclamo che tutto è interscambiabile: qualsiasi cosa può valere qualsiasi altra cosa. Basta pagare e tirarle giù dallo scaffale. “ Scusi, caro Dott.New Age, le scrivo nella sua cortese rubrica, per dirle che io sono segnato dal marchio della Sfiga. Pertanto,gentilmente le comunico che a me il suo cocktail non serve proprio a niente. Le dirò che, secondo me, se si è cristiani non si può essere buddhisti se si è interisti non si può essere anche del Sassuolo e se si è carne non si può essere pesce. Per fortuna, o meglio per la Sfiga, sono costretto a faticare per mettere insieme il pranzo con la cena. Mi spiego in modo meno arcano: “se non lavoro non magno”. E a stomaco vuoto non c’è religione che tenga: ma le assicuro, si è capaci di una fede e di una disciplina di ferro: quella del riuscire a campare, - come disse il Guerriero della Noce-. Così, per me ,la spiritualità Non è certo un problema.” Mauro Banfi Pubblicata il 18 settembre 2010 18 Marzo - canzone per un apprendista poeta - Non chiedere al poeta. Egli non saprà rispondere che dei propri versi. Non chiedere alla luna, che ne sa una luna delle stelle? Chiedi a un prete o alla scopa, chiedi ai sassi o alle sedie. Chiedi alle bottiglie frantumate come inutili clessidre, chiedi pure ai fuochi danzanti della catarsi, alle formiche essenziali, alle campane celesti dei sognatori. Non otterrai risposte, no. Forse avrai altre cento domande. E' dura ma è questa la strada che conduce ai getsemani della poesia. Elia Belculfinè Pubblicata il 5 marzo 2007 17 Marzo A mio padre Anche stasera sei rientrato e ho visto i tuoi capelli neri luccicare sul tuo viso la gioia e la rabbia che hai represso in tutti questi anni e ricordo… da piccolo mi tenevi in spalla, anche se non ricordo il tuo sorriso sincero consumato dall'età… ti sedesti quella mattina accanto a me e cominciasti a scherzare, anche se io non ne avevo voglia e mi dicevi con gli occhi " Scusami, non riesco ad esprimere più di tanto…" e io stringendoti la mano ti dicevo con la pelle " Non preoccuparti, qui ci sono io, voleremo senza più corpi e senza più identità, senza i limiti della vita fino a fonderci in un unico istante di lacrime"… ricordo quando in macchina tu guidavi in silenzio e avresti voluto dirmi " Ti amo" ma quelle parole erano troppo dure per te e quell' infinito blocco che avevi ti impediva di parlare, tu sei la mia musica… così cercavo il volo di qualche uccello che ti sfuggiva dinanzi agli occhi e una lacrima silenziosa mi diceva " Amore mio sono qua…" E cercatola mia risposta in quei freddi pomeriggi d'autunno quando il cielo non parlava mai di te… ma il luccichio dei tuoi occhi e il tuo sorriso mi dicevano " Se solo vedessi l'amore che ho dentro saresti l'uomo più felice del mondo"… e ora che rivedo il tempo su di me le tue mani sono le mie, con la speranza di trovare il tuo sorriso sulle labbra di qualcuno e il mio silenzio sarà l'unico a parlarmi di te. Fabrizio Lama Pubblicata il 24 marzo 2007 16 Marzo La collana d'infinito lo spazio che il cuore ha bisogno, troppe le cose che ci sono dentro, incontenute vogliono andare ( camminare ) sulla carta per segnare ( disegnare ) le vite di chi le legge, come perle al filo ordinate per misura e colore, vagoni di treno affamato di nuovi luoghi ineguali e senza ritorno. Vincenzo Celli Pubblicata il 31 ottobre 2005 14 Marzo Fiore un bacio morbide labbra infantili soccorrete dalle stelle ardete lingue fruste piccole mani mai sospirate mai udite leggero accarezzate per sempre righe sul velluto calmo e in pace ci incontreremo abbraccialo (dedicata a una piccola personcina speciale) Alessia Sanna Pubblicata il 6 settembre 2007 13 Marzo Tante..le cose di cui posso fare a meno.. non del tuo viso..in cui mi rassereno.. della tua voce, triste, allegra,preoccupata.. che spesso dà un senso alla mia giornata! Insieme parliamo; giochiamo..nei momenti neri..ci siamo::: Ringrazio il destino; che ci ha fatto incontrare.. e..se dipendesse da me; fino alla fine con te, mi piacerebbe camminare! Rosa Santinelli Pubblicata il 26 aprile 2006 12 Marzo L'Apprendista S’increspa il mio dispetto tale e quale a questo mare che in faccia mi schiaffa la vastità, sua, invincibile ed il buonsenso di primigeni abissi Potessi, candido apprendista comprenderne l’imperturbabile inquietudine; giungere al midollo del suo oceanico distacco e dal filone d’aureo abisso estirparne ciò che basta per forgiare una corazza d’inespugnabile difesa. Nulla t’inquieta Istigatore di maree. né del tuo respiro, il flusso, muta; neppure gli spasimi del mondo, che al tuo orizzonte accorre per versare le sue affannose lacrime. Credulo della tua quiete gli occhi velo il pensiero infiacchisco e le membra, sulla zattera salmastra, sciolgo. Ed è allora che ti sollevi, caino! in giogaie spumeggianti ed assassine; vertiginose rupi di cupe azzurrità che crollano, su di me, con sapida crudeltà. Alessandro Cancian Pubblicata il 4 dicembre 2005 10 Marzo Viaggio al termine della notte Di là dal fiume e tra gli alberi Quella mattina di luglio Oceano mare Il colore del sole La scoperta dell’alba -Poesie dorsali (accostamenti di titoli dei libri riportati sul dorso)- Arcangela Cammalleri Pubblicata il 21 dicembre 2007 9 Marzo Ricercare negl'infiniti spazi frammenti di riverberi bianchi un'isola pura con un astro d'atmosfera azzurra. E lontano vicino intravedere vago e incerto oltre il vetro della realtà il diagramma imperfetto dell'onda di probabilità. Solo essa ha significato tutto il reale è astratto? Nelle notti d'orbitale quando più tetro del carbone d'avorio nero diventa dubbio ogni fiume più vero sprigiona il violino della luna le note della musica magica-astrale. Da In cucurbita d'alambicco, Riverberi (1987-1991) Roberto Soldà Pubblicata il 17 novembre 2012 7 Marzo Il primo amore Il mio primo amore è durato sei giorni più uno: sei giorni ubriachi di mille infuocate parole e un giorno, uno solo, di baci. Sei giorni di sguardi, niente lì attorno, e un giorno, uno solo, di baci. Omero Sala Pubblicata il 1° aprile 2006 6 Marzo In ricordo (Marzo 1990) Sirena del mare sirena del mare melanconica melodia dell'anima in attesa; ultimo canto d'Amore d'una specie quasi estinta; seppur lontano, il tuo canto infiamma l'universo e al Sommo Creatore innalzano preghiere di lode le creature tutte e dei pianeti, degli astri del cielo nell'infinito dispersi: " Echeggia l'amore " Ma io devo andare… non posso fermarmi; non posso obliarmi di te, sirena del mare!, non ancora. Nei miei sogni una vecchietta svelta di mano e all'uncinetto intenta conta i suoi intrecci: 1,2,3…. completa… …e poi, riprende: 1,2,3… con lo sguardo nel vuoto pietosa, mi sussurra… e come un vento impetuoso mi scuote il suo richiamo: Michè!, Michè! Non mi fai mancare niente, Michele!, ma mi fai mancare tanto… Sono dentro la sua storia, sirena del mare!, dentro la sua storia Era di Marzo… Gio,' dai suoi col difficile cesareo; il malessere stagionale che mi prese; la decisione di curarmi da Lei, a protezione di Pulcino; il suo amore nell'accudirmi. Amore straripava, come fiume in piena. Parlava, parlava e raccontava se stessa: << La sua solitudine >> Un rito era, la sera e poi… …la mattina ripetitiva, poneva sotto le ginocchia sue, il tappetino e il turbante in testa. Iniziava, con un dolce canto che avvolgeva, inteneriva il cuore, la preghiera. Si trasformava… Si scioglieva il suo linguaggio e concludeva, al buon Dio, affidando i figli dei suoi figli, i figli, se stessa e il mondo intero. Sirena del mare!, sentiero nascosto dall'erba selvaggia, insidioso, ricco di spine, è la vita. Le chiedevo: Mamma!, quale finalità ha l'uomo? Sospirava… e dolcemente… Siamo frammenti di Luce… deboli frammenti di un Corpo Splendente da assemblare per essere Vera Luce. Prendi la tua bisaccia, le tue vettovaglie e cammina con discernimento… Cerca la luce, vai… prendi fiato… …ma, senza fermarti pensa gioioso d'essere prossima chiamata. Adesso ha un senso la domanda che mi pose quando, guarito andavo… e dal sottoscala, al suo richiamo alzai lo sguardo. Era rientrata. chiusa aveva la porta, ma… di corsa, ansimando la riapriva gridando: Michele! Michele! Aspetta! Mi chiese, con pietosa dolcezza Michè, dimmi, sei felice? Si, risposi divertito dall'ingenuità con cui si poneva. In quell'attimo tutto si compiva. Quel giorno, Io, vagabondo ero già Partito. Michelangelo Marchingiglio Pubblicata il 13 novembre 2006 5 Marzo Il male del secolo E' un male che abbrutisce, un male che annichilisce: "la solitudine" Soli, in mezzo a tanta gente che di te sa poco o quasi niente. Si ride, si balla, rimbalza su e giù, la palla, ma non c'è mai nessuno che l'afferra! Nessuno che ascolta veramente l'angoscia che attraversa la tua mente. Palestre affollate, ritrovi di aggregazione, dove ognuno è in cerca di una dimensione. Immagine sfogata di una commedia recitata, che non soddisfa e non appaga. Soli, in un labirinto di illusioni, sempre più agguerriti, e senza più valori! Terry Di Vetta Pubblicata il 24 agosto 2012 4 Marzo Desnuda Il tempo si è fermato sul tuo seno‚ mentre carezzo la tua pelle bianca. Sei calda come il sole‚ di mattina‚ ti copri con le mani da bambina. Non parli mai quando ti carezzo‚ nascondi gli occhi sotto i tuoi capelli ancora soffici E neri come i miei pensieri. Franco Pastore Pubblicata il 16 ottobre 2004 3 Marzo Illusione e rabbia Al calar sole, un riverbero di luce s'infrange sul tuo viso. La tenerezza del tuo sguardo illumina la mia mente. Mentre cammini, seguo i movimenti del tuo corpo, l'emozione mi crea un'esplosione di sublimità! Solo, nell'intensità e nella rabbia, fuggo da ogni illusione! Raffaele Marchesi Pubblicata il 9 settembre 2007 2 Marzo Neve soffice neve che dal ciel diffondi e imbianchi le valli e i sommi monti, rendendole come signori canuti che sulle valli regnano muti. Quanta beltà nel core mi mandi osservando questi muti giganti. Imbiancati dal tuo delicato manto e tanta la gioia che si muta in pianto. Non pianto di duolo ma commozione nel mirar questa bella creazione. Oh uomini in pace se il senno vi luce, cessare non fate queste nevicate. Gaetano Gulisano Pubblicata il 3 marzo 2008 1 Marzo Fiore di pietra Eri lì accanto ad una sorgente, da lontano mi apparivi, il più vivo tra i colori del giardino, mi hai corteggiato con dolcezza, ed io che fino a quel dì non sapevo la differenza fra te e gli altri fiori, ho ceduto, ti ho raccolto ma non hai potuto giacere tra le pagine del mio libro: eri di pietra. Con sapienza e maestosità brillavi sulla mia mano ma di poca luce, perchè il tuo non era profumo ma inganno;il fiore vero sboccia, profuma e appassisce mentre tu fiore di pietra resti lì eterno ad incantare chi ti ammira ma il tuo tempo trascorrerà impietoso e nessuno si calerà a sospirar il tuo odor. Ida Guarracino Pubblicata il 31 dicembre 2003 23 Febbraio È bello, Guardarti di nascosto, mentre inconsapevole attraversi la via e ti aggiusti i capelli spettinati dal vento. È bello, sbirciare nella tua vita di cui non so più nulla da tempo ora mai. È bello, vederti, di nascosto dai tuoi occhi e immaginare la tua reazione se all’improvviso, per caso, i nostri sguardi si incrociassero. È bello, passare la, dove pochi secondi fa, sei passata anche tu È bello, ogni cosa è bella se la fai tu. Stefano Ripamonti Pubblicata il 26 giugno 2006 Le paysage dans le cadre des portières Court furieusement, et des plaines entières Avec de l'eau, des blés, des arbres et du ciel Vont s'engouffrant parmi le tourbillon cruel Où tombent les poteaux minces du télégraphe Dont les fils ont l'allure étrange d'un paraphe. Une odeur de charbon qui brûle et d'eau qui bout, Tout le bruit que feraient mille chaînes au bout Desquelles hurleraient mille géants qu'on fouette ; Et tout à coup des cris prolongés de chouette. - Que me fait tout cela, puisque j'ai dans les yeux La blanche vision qui fait mon coeur joyeux, Puisque la douce voix pour moi murmure encore, Puisque le Nom si beau, si noble et si sonore Se mêle, pur pivot de tout ce tournoiement, Au rythme du wagon brutal, suavement. Verlaine, La bonne chanson, VII Il paesaggio nel riquadro del finestrino scorre furiosamente ed intere pianure con stagni d'acqua, alberi, cielo e grano sono inghiottite nel turbine crudele, punteggiato da esili pali del telegrafo con fili in strana forma di paragrafo. Un odore di carbone che arde, acqua che bolle, tutto il frastuono che farebbero mille catene con mille giganti che urlano, frustati; e a un tratto lunghi gridi di civetta reiterati. - Che m'importa di ciò, se nei miei occhi dimora la candida visione che fa il mio cuore lieto, poiché la dolce voce per me sussurra ancora, poiché il Nome, sì bello, sonoro e altolocato si mischia, puro perno del chiasso sferragliante, al ritmo brutale del vagone, soavemente. Verlaine Traduzione Nino Muzzi Pubblicata il 21 novembre 2016 21 L'attimo Splendore di un felice attimo torna alla mente come un sogno lontano e irreale eppur vissuto or ora. Momento inconsapevole dell'infinito dolore che mai immaginato avrei. Ed i miei occhi come sorgenti sgorgano in fiume che bagna terra ignota e fertile di frutti sconosciuti. Maddalena Gatto Pubblicata il 27 maggio 2006 L'attesa Un posto sempre hai avuto nel mio cuore anche se non ti conoscevo: semplice, perfetta, meravigliosa, senza nessuna maestosa armatura così la mia mente ti dipingeva. Giorni e notti nei miei pensieri in sogno tante volte m'apparivi, e al mio risveglio sentivo già alla visione inondar l'anima mia. Mentre scorreva il tempo, sperando d'incontrarti nel mio cammino senza premura alcuna t'aspettavo. Arturo Guzzardi Pubblicata il 4 gennaio 2009 20 Febbraio Nostalgia Profondo notturno Il mio pensiero scivola flessuoso Nell’intimo dei pensieri. Dalla finestra perdo i miei sogni Volano via lungo l’arco delle stelle. Nella solitudine di questo luogo alieno Io sono alienato ad una vita anonima Non ho più dove e ne perché Aspetto un soffio Per potermi liberare. Fabio Rocca Pubblicata il 3 ottobre 2006 Figli Le sembianze vostre figli ho nel cuore. Voi non passerete come l’eternità non passa agli occhi miei. Io me ne andrò ridendo di questa vita insulsa io me ne andrò gioioso al cospetto dell’Eterno. Ma rivivrò eterno tra di voi. Alcamo, 01.11.08 ore 23,40 Da Riflessi e altri versi Marino Giannuzzo Pubblicata l'8 gennaio 2015 19 Febbraio Credevo Credevo che la notte attorniasse il giorno, che l'estate dipingesse l'inverno che la rondine emigrasse verso il calore dell'amore. Credevo che l'ardore spegnesse la sete di fallacia, che il sentimento annullasse la relatività accompagnato dalla ponderatezza. Credevo alle tue melliflue parole circuite da venusti decori che inondavano i miei pensieri trasportandomi alla foce della felicità, per tanto...per poco...per quanto? Credevo...e mi illudevo. Antonella Frison Pubblicata il 28 ottobre 2005 Contemplando un fiore Un fiore sbocciò e presto riempì lo spazio del mio sguardo con la forza del colore. Non bastò la visione a convincermi del miracolo e pensai dubbioso che l'evento fosse una creazione della mente, ma il profumo intenso mi destò dal sogno momentaneo gettandomi nella confusione dei sensi. Pensai al fiore come ad uno scherzo di un demone birichino, oppure al caso che dava forma a questa stranezza. Ma era evidente che la ragione si era persa davanti ad un semplice fiore. Oramai senza speranza per un istante credetti che il fiore fosse un dono di Dio ma non avendo io alcun merito scartai l'idea. Rassegnato contemplai l'ineffabile bellezza del fiore e non pensai più nulla. Claudio Tedeschi Pubblicata il 10 marzo 2008 18 febbraio Uomo in decadenza Eppur così moralmente solido integro, superbo e incorruttibile pareva. Ha attraversato indenne tempi avversi, come il ghiacciaio ora si scioglie e lentamente muta. Lo specchio dell'anima si è frantumato e mille volti rimanda sfocati. Impalpabili sogni …vagano nel buio, il soffio del vento in nubi a pecorelle scompiglia. Guazzabuglio di pensieri ora assopiti simili a pipistrelli neri a grappoli nella grotta appesi stanno. Al grande fratello, ignavo, si è arreso. Stefano Giannini Pubblicata il 22 febbraio 2008 Sardegna Un venticello soffia pian piano per non disturbare e i capelli non scompigliare. Anche il mare dal canto suo si è impegnato e alle onde di moderare il loro impeto ha raccomandato. Passa un volo di gabbiani senza fiatare. Un gruppo di fanciulle raccoglie conchiglie di madreperla. Bianche le tuniche sciolti i capelli Agli orecchi le avvicinano e come d'incanto giunge da lontano delle sirene il canto. Sandra Greggio Pubblicata il 2 settembre 2008 17 Febbraio Pirata I tesori della gloria strappavi Sulle le montagne spaventose Le nostre anime consegnavamo All'estasi delle tue mitiche fughe Il tuo nome esteso al suolo Delle strade che percorrevi Era l'unico tappeto sacro Degno della tua solenne parata O pirata dei nostri cuori In che cima aspettarti I monti ridiventano muti A chi obbediranno le montagne? Per sempre grideremo per te Innalzeremo le tue nobili gesta In Africa Kilimangiaro ti piange L'Everest è in lutto in Asia Geme in America l'Aconcagua Singhiozza il Monte Bianco Il Pirata è andato a Sion Bisengambi Bibalu Léon-Perry - Scritto in occasione della morte di Marco Pantani - Pubblicata il 19 settembre 2004 Caccia via le nubi Caccia via le nubi, gridalo infine l'azzurro! Anche se condannati quel vino quel pane spezzato insieme nei giorni, dai non sprechiamolo! Quel niente lo sai! non finirà mai di saziarci! Tutto va bene, purchè non si resti soli!> Marcello Chinca Pubblicata il 15 ottobre 2006 16 Febbraio Voci Ombre grigie, di idee spezzate a metà turbinanti e sfuggenti di un sorriso che non tornerà espressioni sprezzanti di affilate lame di pioggia più rosse della ferita che aveva fatto crollare palazzi di sabbia invincibili contro soffi di tempesta quando bastava una lacrima per sciogliere il volto duro sotto quella maschera allegra con gli occhi chiusi. Cime bianche irraggiungibili mari troppo bui sono solo piccole cose perchè nel loro silenzio bisbigliante s' odono frasi sconnesse consigli d' inutile buonsenso petali di un fiore nato in una notte e nessuno che lo stesse a guardare. Gian Luca Sechi Pubblicata il 28 ottobre 2007 I vostri vecchi Guardate gli occhi dei vostri vecchi, oggi hanno i colori dell'autunno, ma ieri hanno donato sguardi vivi come bacche di agrifoglio, teneri, come fiori di biancospino. Guardate le mani dei vostri vecchi, oggi contano i giorni sulle ginocchia ma ieri hanno lottato, costruito, seminato carezze, momenti di gioia. Guardate i passi dei vostri vecchi, oggi avanzano lenti, discreti come ombre, ma ieri hanno percorso pianure di speranza, sudando lungo i vicoli arroganti del dolore, caduti: si sono rialzati. Guardateli e rispettateli i vostri vecchi, prima che il tramonto li porti via, se oggi siete qui, è perché loro hanno soprattutto AMATO. Luigi Preziuso Pubblicata il 10 gennaio 2010 14 Febbraio Questo mondo Si nasce, senza sapere cos’è la sofferenza, senza capire cos’è la vita, breve ma zeppa di dolori. Si cresce, immergendosi nella violenza e la crudeltà del mondo del potere sottomessi dai più fortunati intristiti alla vista dei poveri rabbia,terrore,guerra,indifferenza voglia di cambiare strada nella gabbia della vita. La carta ha più valore dell’anima, sentimenti soffocati dall’ansia del dovere persone tramutate in esseri controllati dalla società. Omicidi senza senso, suicidi giustificati, briciole di felicità sparse in un campo minato, ingigantite dai sogni e dalla speranza. Poi si invecchia, la morte ti pedina, e si è troppo stanchi per sorridere. Jacopo Bonfanti Pubblicata il 22 giugno 2004 eppur mi sfugge e la ricordo. è in mente fissa e come impressa è nebbia fitta è una sconfitta che mi si appresta e non s'arresta. è il suo rammento e il mio lamento Antonio Sangervasio Pubblicata il 7 marzo 2005 13 Febbraio La rondine Lancia strida la rondine in volo. Taglia l'aria in un planare inclinato. Fila rapida verso il nido, ove solo, sta aspettando un pulcino affamato. Mentre lenta scende la sera, lei di nuovo nel ciel s'allontana. Si diffonde nell'aria leggera, un lieve dindonar di campana. Romano Pubblicata il 12 dicembre 2003 Creola Le tue mani, le tue mani di creola annodano sapienti i miei pensieri legandoli alla matassa del tuo cuore di lana La tua bocca, la tua bocca di creola ricama nel silenzio corpetti di parole perch'io mi riscaldi nel buio della notte I tuoi occhi, i tuoi occhi di creola scrutano luminosi gli abissi segreti dove pavida si cela la mia solitudine. Giuseppe Dabalà Pubblicata il 5 novembre 2010 12 Febbraio Volere non mio Emozioni non sa dell’amante segreto colei che distratta non bada all’impulso l’amore negando al povero fesso affannosa si cela dietro occhi di vetro e speri ch’un giorno del dono divino potrai finalmente poter far a meno capendo che in fondo nessuno t’ha chiesto giudizio nel dì del tuo primo gesto. intanto Natura continua il cammino pensando al futuro non tiene per mano quei sogni che l’ uomo pone nel pianto celando il sorriso lei ‘ntona l suo canto canto ch ognuno conosce nel cuore dal giorno in cui l’antico potere bussò nell’animo di chi da poco conosce le trame che ‘l mondo gli cela aprendo le porte si pone nel gioco, il divin potere imponendo si svela. Alchimista Pubblicata il 9 giugno 2005 Una vita volgare Le pareti della stanza generano nel mio spirito la nausea quotidiana della vita volgare. Desidero fuggire per non vedere più questi volti, queste abitudini e questi giorni. Voglio riposare, estraniandomi da questa assurda monotonia. Voglio sentire arrivare il sonno come vita e non come riposo. Una capanna in riva al mare, un pagliaio sul terrazzo ruvido della montagna. Da Il respiro dell'anima Vincenzo Melino Pubblicata l'8 gennaio 2012 11 Febbraio Il sentiero dei tulipani pungenti In cammin per un sentiero lì sperduto dov’ ero, vado avanti ora mentre il cielo si colora e la luna pende come il mio cuor per lei risplende. Verso la spiaggia continuo adagio, pensando sempre a lei con disagio mi sento male al sol ricordo di pensieri dolenti e tra i tulipani pungenti mi avvio contro insidie ingenti. Triste e assorto mi dispero e solo spero, scrutando il marino paesaggio, di aspettare pazientemente il suo piacevole passaggio. Aldo Calò Gabrieli Pubblicata il 1° luglio 2004 Fragili sere davanti a un focolare, odore acre di fumo leggerezza di voci ostinata nell'aria immota. Lentamente si sciolgono in viso come lacrime, silenzi e giorni d'attesa. Nella piazza rumorosa s'acquietava ogni tristezza, e le case affondano nelle pioggia. Vado a cercare una lapide annerita dagli spenti lumini, una gioia mi lacera … e si finge eterna. Carlo Tella Pubblicata il 31 gennaio 2008 10 Febbraio B i j o u Ti ho trovato nei pressi di casa mia, lurida dimagrita e zoppicante, accogliendoti cercai di fare un'opera pia ma invece divenisti la compagna più importante! Sembravi una volpina dal color grigio-nero ma poi, lavandoti, scoprii il tuo colore vero: eri, o meglio sei un Bijou dal candido mantello e, a Taormina, dicon tutti che sei il cane più bello! Mi segui dappertutto con amore dovunque io vada perché mi sei grato o pensi che ti lasci per la strada come, probabilmente, ha fatto quel gran disgraziato che, andandosene in ferie, in estate, t'ha abbandonato!... No, stanne pur certo, mio caro buon Bijou, Iddio ti ha mandato ed io non ti lascio più! Probabilmente un giorno anch'io ti abbandonerò ma soltanto quello in cui Lassù io me ne andrò! Gilbert Paraschiva Pubblicata il 30 agosto 2007 Misteriosa signora Notte, dimora di chi viene e chi va, dimora di persone, non sempre perbene. Chi vai ospitando dentro, il tuo abito, lungo e nero?! chi brancolando nel buio, si rifugia sotto le tue ali nere? Signora, è vero che: ubriachi, falliti, ladri e banditi, donnacce, barboni, nottambuli, peccatori, sono i tuoi figli prediletti, bella, suadente, signora nera!? Signora misteriosa, di te bisbigliando, dicono in molti: col suo sgargiante, abito da sera, tutto lustrini e paillettes, è un po’ frivola e sciatta, quasi cordiale, quanto intrigante, ma pronta a colpire, pronta a rapire, silenziosa e scaltra, come una civetta con la sua preda, chi partecipa alla sua festa. Signora misteriosa e scura, per me sei solo, una tenera madre, che accoglie amorosa, nel suo scialle nero, anche il figlio più brutto, il più cattivo, o fosse anche un feroce assassino. Incuti paura nel buio più fondo, ma invero sei tu che hai paura del buio: di restare sola nel buio, quando l’ alba scaccia le ultime tenebre, e le luci delle città vengono spente. Notte, sospirata e attesa, da tutti gli amanti: quando i lampioni dei viali, le luci delle vetrine, le luci dei night club, dove tutta la gente, è vestita a festa , vengono spenti, aspetti con ansia che il crepuscolo, ti preceda di poco, per offrire al mondo, un altro girotondo. Signora, adesso so’ perché hai paura che il buon giorno, laborioso e austero, disveli ogni cosa, togliendoti il velo. Hai paura che il giorno, sia la condanna, dei tuoi figli un po’ derelitti; e si erga a carnefice e giudice, poco indulgente, poco incline a far sconti, anche a chi sbaglia per troppo amore, o per troppo dolore, quando neanche il rimorso, vale il perdono. Antonio Scalas Pubblicata il 10 settembre 2012 9 Febbraio Capezzoli stanchi Lieve, notturna la nenia risuona ancora. Calma piatta nasce nei boschi e nei suoi vecchi capezzoli stanchi. Triste, ottusa la vecchia spera ancora. Ombre nere danneggiano il sonno e deridono la sua follia. Ella annoda le dita allo specchio per cercare una pelle più liscia, ma l’attesa vanifica illusioni con innesti di rughe omicide. Eleonora Pozzuoli Pubblicata il 24 giugno 2003 10 agosto Pallida la luna traspare di bianco nella terra tra gli alberi; ognuno sta assorto nei suoi pensieri, che sembrano ancor più quando viene sera. Sentieri di pietra, irti su per le montagne, dove ancor s'accompagna il passar delle greggi, ormai spento ricordo di giorni passati. E le speranze di bambino, tavole di colori sulle quali si sciolgono le mie lacrime da grande, come neve bianca al comparir del sole. Com'è chiara questa notte, chiara da vedere il male, che ognuno pensa andato via al calar della sera: e le immagini di morte coprono la fantasia. Così lontane, così vicine, sbattono le nostre menti violente, come mare in tempesta le scogliere; e gli occhi dei bambini smuovono il cuore. Li vedi senza nome, piangere con le mamme, consci del dolore. Incapaci di un sorriso, senza la fantasia colorata di qualche amico in cartone. Loro non vedranno le stelle cadere. Antonio Alvaro Pubblicata il 12 febbraio 2007 7 Febbraio Bella Bella di mare, dolce creatura che grondi di sole, goccia perlata che odori di sale, conchiglia lucente che ammanti la duna porta il mio destino sulla prua di una stella a solcare le acque limpide del tuo emisfero. Brezza di mare, spruzzo vivace che spumi d'azzurro, soffio vellutato che accarezzi le onde, aria profumata che ubriachi l'esistente solleva la mia speranza sulla cresta di un aquilone per volare nei cieli tersi della tua costellazione. La tua natura mi affascina e mi turba, sei l'incanto ed il mistero di un sogno, di una favola o di una storia vera. Euro Della Sala Pubblicata il 3 giugno 2006 Poesia: per un angelo Il mio pianto si confonde con le bellissime note di una canzone. Triste e solo... nei miei occhi si legge ancora qualcosa si legge l'amore si legge un mare sconfinato Per un angelo il mio angelo l'angelo della gioia l'angelo della vita Per te anglo del mio cuore raggio di sole nella notte burrascosa. Per te, amore mio mio sostegno mia anima mia amica Per te,solo per te. ti voglio bene ti voglio... Ti voglio amore mio Antonio Lisi Pubblicata il 1° marzo 2008 6 Febbraio Ragazzo mio Ragazzo mio che t’affacci al mondo, sei frutto dell’amore, fragile pianta da accudire, da portare su,dolce e robusta, sarò il palo che ti sorregge, l’ombra che ti protegge. Tu sei il seme di una stirpe, grano da germogliare per produrre altro pane. La vita è acqua da assorbire, devi saperla smaltire, senza farsi impressionare dalle onde del mare. Luigi Cavallone Pubblicata il 16 marzo 2005 Giovani in maschera Giovani in maschera giacche scintillanti teste rosse cuori solitari c'è ancora un po' di vino Corri corri con l'auto filmini, sorrisi e baci mangia con me saluto amoroso fermi non andate sto arrivando Commenti alla giornata sussurri da tergo canti di lode gloria a voi contro il tempo il sonno aspetta sogni cacciatori di taglie Filippo Genini Pubblicata il 16 febbraio 2007 5 Febbraio Dimmi Dimmi se in questo istante sei innamorata, se nel tuo respiro riesci a sentire un po' del mio desiderio. Dimmi se in un attimo veloce mi hai sentito dentro… …amata da uno sguardo perso nei tuoi occhi o baciata dal sorriso d'una mia carezza sul profumo della tua schiena. Dimmi se mi senti dentro, come ti sento dentro io e raccontami i tuoi brividi di passione stanotte!... Dario Sanseverino Pubblicata il 1° maggio 2006 Una lenta ultima ora d'amore Una lenta ultima ora d'amore da passare con te in segreto per rubare alla sfida con la morte il tormento. Mescolato alla folla tra milioni di visi sconfitti dalla vita, ti penso vicino e malato di sogni, a gravitare intorno al mio cuore pianeta…. …sfidando dei venti aspri, i muri. Una lenta ultima ora di passione, per salvare col peccato un'anonima esistenza, per dare al tradimento un senso assai più buono, nel completamento di un atto pagato con l'attesa. Si odono i tuoi passi nella mia testa, la furia della direzione incerta che gli smarrisce, il tuo turbamento e la ricerca del mio proibito essere, da te diviso. Mi cerchi lo so in ogni piccola lacrima fredda di pioggia, tra le ombre stipate nei bus sotto l'ombrello di un cuor che a te s'appoggia. Mi mancano i tuoi occhi nei respiri il fuoco impazzito a divorar il petto, manca il blu del bacio senza fine tra le labbra delle nostre anime perfette. Jacqueline Miu Pubblicata il 22 gennaio 2008 4 Febbraio La vermena La vermena è nel sogno che ti cinge le tempie, quasi fosse una corona, e si annoia nella stagione scorsa: il ricordo -ahi, ecco cos’è!- sopito; in fine, catena che morde il passo ed il barbaglio è un attimo: il cerchio del tuo mondo solare, senza pioggia, dov’e raggio il metro; e una lampada e una tettoia. Alessio Vailati Pubblicata il 26 febbraio 2004 Vento Torna a bussare con forza ai miei vetri, a farmi inondare di lacrime casa, a riempire di false risa i miei muri, a cingermi ancora, prima di scappare, come un burrascoso, instabile vento Isabel Gide Pubblicata il 3 novembre 2006 3 Febbraio Sentimenti e sensazioni Profondi come l'amore, languidi come la noia, briosi come i sorrisi, grevi come i dolori, pulsano, vivono come le note di una musica nel cuore dell'universo. Se con ci fossero tutto sarebbe muto: il mare senza sciabordio, il vento senza sussurro. Né regole né ordine esisterebbero senza la logica dell'anima, del cuore. I pensieri taccerebbero, i ragionamenti morirebbero, la coscienza si spegnerebbe silenziosamente Senza sensi, senza ansie, senza emozioni, sensazioni, sentimenti saremmo niente. Antonia Scaligine Pubblicata il 27 marzo 2006 .............Ricordi..................... .......ricordi, quando ci dicevamo: che non ci saremmo lasciati mai? Poi, da lontano, venne il vento, sai e con le nostre parole: t'amo! cancellò i nostri lenti passi sulla sabbia d'oro; e quei massi così solitari e percossi son come i nostri cuori, appesi all'amo dei ricordi, sospesi. Come di seppia, i grigi ossi le nostre dolci parole, nel vento a raschiare il nostro tormento per far posto ad un nuovo falò. Null'altro resta di noi, oramai nulla che io potrò, che tu saprai, in quello scrigno che più aprirò....... che il sapore dei nostri baci ed il sole, nelle carezze audaci. Ben Tartamo Pubblicata il 19 dicembre 2008 2 Febbraio La ballata della morte !!! Sono la morte regina dei cieli; sono la morte che annulla i pensieri. Sono la morte vestita di nero; sempre presente anche quando non c’ero. Sono la morte con la falce spiegata; pronta a troncare la tua vita segnata. Sono la morte da te nominata; sono colei che hai sempre agognata. Sono la morte che ti spaventa; sono la stessa che poi ti accontenta. Sono la morte la fine di tutto; sono l’amore vestita di lutto. Sono la morte padrona dei sogni, quelli più brutti quelli più veri; avvolgo nel manto i tuoi incubi neri. Guarda il mio volto segnato dal tempo, senza più naso ne occhi,ne mento. Sono la morte sfuggirmi non puoi; conosco la sorte di ogn’uno di voi. Non ho bisogno del tuo consenso, sono la morte … e adesso ti prendo !!! Joseph65 Pubblicata il 14 febbraio 2007 Che sarà? Certo che se non resta la memoria l'identità non vale per essere colpevole. Certo che se l'identità non resta non basta la memoria perché il colpevole è assente. Certo se con identità e memoria sono in difetto i sensi manca il corpo di reato. Certo è che il giudizio universale per mancanza di imputati non venga celebrato. Claudio Badalotti Pubblicata il 17 ottobre 2013 31 Gennaio Chissà il mare... chissà come sarà il mare ora... ora che io cerco onde inquinate.. ora che la piatta non mi aiuta e cerco tempeste acide dove poter esprimere la mia immoralità! Michele Aulicino Pubblicata il 1° aprile 2004 Sasso Nel sentiero della vita qualsiasi sassolino non è lì per caso pronto ad alzare la scarpa al passaggio a farti volare in alto a fermarti a guardarti ecco un sasso ..... mi inciampo.... un lieve sussurro generale.. un tumulto... un eccesso di paura avvolge senza sosta... ecco un sasso... ma dopo il cammino si fa leggero e sicuro...ma ecco un sasso ... ora non inciampo... non mi fermo...non mi alzo.. questo è un masso...... e mi ha finalmente fermato. Toffoli Laura Pubblicata il 23 maggio 2013 30 Gennaio Gocce Gocce d'acqua gocce di rugiada di un'estate ormai quasi terminata. Il sogno, la poesia di giorni caldi in agonia cercando refrigerio in un abbraccio quasi etereo. Gocce d'acqua gocce di passione, poche, rare, colme di palpitazione, scendono ora sui nostri ricordi e sui nostri volti assorti nell'attesa di freschi orizzonti. Tiziana Cocolo Pubblicata il 2 settembre 2003 La fabbrica Ferreo onnipotente estremo rullo rotante che sgrana e stralcia in velocità costante ad una ad una la fila passa sotto gli occhi stanchi polvere nera s'alza e carne rode la macchina lucente che nulla dice nulla pensa ronza e stride in ritmo sempre uguale oh pollice contratto oh mano disarmonica e ferita lascia cadere quel che stringi ed odii e trita i nervi della tua mente stanca rivolta la schiena e canta forte sovrasta i rozzi suoni che ti opprimono scagliati contro come folle infuria nella fabbrica curvi ruffiani dediti a leccare i piedi al buon benefattore nuove macchine lui comprerà domani e tu lo aiuterai a far carriera ma la sua sete inaridisce pian piano la tua vita Rosino Maranesi Pubblicata l'8 dicembre 2002 29 Gennaio Sol absconditus Tra barche immobili di pescatori e stazioni del metano che rincorrono inutilmente il futuro brulica di lustrini una scia che quasi mi tocca i piedi e la vedo allargarsi all'orizzonte dove dietro il grigio d'una giornata un po' uggiosa c'è ancora qualcuno che sussurra: "Io sono qui". Enrico Galavotti Pubblicata il 12 marzo 2003 Fiore del Mediterraneo Tardo già era il tempo Nel riverbero dell’alba breve! Fiacca greve indolente. Al mio sguardo frodo Ignara, forse no, Sei riemersa Nel tuo sontuoso Candido incanto Radiosa tu Bardata di rosso e blu Insana ossessione Del mio estenuato Estuoso spirito. Pallida evanescenza Vago già nel giardino degli asfodeli. Non sarò che ombra. Tu invece eco sempre nuova Di mediterranea aurora. Acquaviva Pubblicata il 28 luglio 2005 28 Gennaio Essere protagonista Scusami se su tante voglio amare proprio te, se su tante braccia voglio stringere le tue, se su tanti occhi voglio specchiarmi nei tuoi. Da te voglio di più, non mi posso accontentare di vederti ogni tanto e scambiare due parole, non mi va di essere spettatore e magari vedere questa scena, che cammini mano nella mano con un altro con le tue labbra che all'improvviso s'avvicinano alle sue, sarebbe difficile da sopportare. Scusami se su tante ho perso la testa proprio per te, se su tanti visi voglio accarezzare il tuo, se su tante mani voglio avere le tue. Da te voglio di più, non mi posso accontentare di avere solo un'amicizia, non mi va di rinunciare alla protagonista di questo film che ho pensato, non mi va di arrendermi e di essere un semplice spettatore dei tuoi giorni. Scusami se adesso sto scrivendo di te, se adesso sto immaginando di averti davanti, di avvicinarmi sempre di più, se sto immaginando di essere protagonista nella tua vita. Carlo festa Pubblicata il 18 settembre 2005 Cuore Ignorante Il calore della tua mano riscalda il mio cuore ignorante Il tuo discreto sorriso spazza via le mie titubanze E' tutto vero! La mia solitudine è entrata d'incanto nel grande universo dell'amore. Salvatore Cutrupi Pubblicata il 4 gennaio 2008 27 Gennaio Ecco la sera Ecco la sera, che scivola e scolora, che non profila più il giorno né la notte, che non afferra mai istante uguale, in quel suo sguardo, attento e riverente al mutar dei riflessi, senza mnemonico confine per un colore acceso o più sfumato. E' la sera, che avanza sulla terra e sul mare, pei campi già sognanti e per le cime attente ai tenui filamenti degli ultimi bagliori, migrati dalla valle, che si ristora, ormai, dalla feconda serra, dei raggi mattutini e meridiani. Umile sera, che timida t'affacci nel breve spazio del giorno e della notte per abbracciar tuo sposo e amante, che pone la ghirlanda d'orizzonte nella volta sfumata del tuo volto che volge a lui, tramonto, il suo sorriso quieto per suggellar l'incontro. Preziosa sera , madrina d'altri mondi e soli iridescenti, ancor dormienti sotto il dorato manto dell'arrogante giorno del pianeta, in attesa che tu, provvida ancella, destandoli, li agghindi come corte amorosa della più oscura stella. Languida sera, che sussurri lieve: "ecco, son qui per voi, uomini stanchi, mondi nei mondi, luci spente del giorno, tenui fiammelle nel mio dolce seno. Son qui anime sante , anche per voi." Io… sera, finalmente." Stefano Cona Pubblicata il 21 giugno 2002 Opera d’arte A tarda sera quando al posto suo tutto collocato è stato e del giorno la fatica e le ombre con te stanco si siedono a tavola ultima pennellata che del giorno l’opera completa la da la mano che attenta e silenziosa davanti ti posa come sull’altare un’offerta un bicchiere di buon vino fresco. Fausto Beretta Pubblicata il 17 settembre 2005 26 Gennaio Quella cartolina In un vecchio libro di stechiometria alla pagina “Soluzioni tampone: calcolo del pH-esercitazioni” ho ritrovato una vecchia cartolina quella di un tempo lucida con rose rosse e viole che allora si mandavano non in busta chiusa: “ Che importava del postino o d’altri”! Sul retro già affrancato: “ Gentile Signorina, il tuo nome il cognome, la via, il numero, il paese”. Nello spazio riservato: “ Milano-19 marzo millenovecentosessantatré- Sotto scritto in grande e in modo trasversale racchiuso tra due righe parallele un “PERCHE’ TANTO ODIO?” ed in piccolo piccolo quasi non si legge firmavo-giuseppe- il nome mio.” Oggi a distanza di tempo non so perché quel PERCHE’ non ho mai spedito! Giuseppe Gianpaolo Casarini Pubblicata l'11 maggio 2011 24 Gennaio Immenso Come l’onda che si infrange sulla scogliera, come il vento che spazza via le nubi, come la luce del giorno che scaccia il buio della notte, così dal cuore prorompe il mio amore, tanto grande, tanto immenso che solo se tu volessi vedere, volessi capire, ne saresti stupita ed al tempo stesso l’accoglieresti in te. Renzo Montagnoli Pubblicata il 1° giugno 2003 Rose di muschio Camminerò nei roseti del tuo pensiero, a piedi nudi col cuore spoglio e l’anima candida! Solo il tuo grande amore, potrà carpire, la semplicità, la felicità, che il mio passo esprime. Mai come ora: << mano nella mano>> le parti migliori di me, erano fuggite per sì bella meta, dentro di te! Sai, quelle due comete, che ti ritrovi, sopra le gote sono il bagliore guida, di tutte le mie intenzioni! Quel: << mano nella mano>> si disgiungerà, solo ad un tuo cenno, di tenero consenso, a raccoglier boccioli di quel roseto; ma avverrà con fare discreto! Quando quei boccioli, si schiuderanno, i miei piedi calzeranno muschio , il mio cuore vestirà i petali, delle tue rose, la mia anima in questo giardino, tu vedrai risorta, sopra uno stelo d’amore!! Silvano Notari Pubblicata il 18 ottobre 2003 23 Gennaio Vento Decidono: parti in abito sottile poi non senti più il tuo respiro: boati d'urlo cocci impolverati di ricordi macerie di case e di te senno in frantumi. Riparti in tenue soffio se puoi.. Decidono....... Tinti Baldini Pubblicata il 27 marzo 2007 I colori del tempo Splende un silenzio inciso di malore della serpeggiante carreggiata nelle cariatidi marmoree e telamoni di questo mausoleo ferito delle ingiurie del tempo, un silenzio che parla alle rovine con la voce pesante come una montagna sospesa sui pensieri, i giganti si sciolgono nell'onda vivendo ciò che resta dopo il giorno dove la notte vince sulla luce, la morte non è morta, si aggira sonnolenta negli intervalli di deserti di frotte l'aria impregnata di sapore che antico si rompe sgranocchiato dal passo dei motori. Giuseppe Stracuzzi Pubblicata il 2 settembre 2008 22 Gennaio Parole fredde Sono parole fredde che hanno aggirato il cuore per giungere a quella che non sei più tu E' uno stagno d'acqua morta la memoria e io son stanco di lanciare sassi per le tue piccole onde di illusioni Sono parole fredde rimaste senza voce e passano per gli occhi che esibiamo con rispetto Sono parole fredde sul muro delle labbra che reggono il silenzio Fa eco la mia rabbia scagliata a pugni chiusi sulla tua vanità che ha perso le misure I fantini che hanno cavalcato il mio dolore ruotano il frustino e fanno un inchino ai brandelli dell'amore Dio ingordo di preghiere con la mano piatta sopra di chi non l'ha chiamato Sono parole fredde che congelano l'indifferenza di due sagome che si animeranno per l'unico sforzo di non incontrarsi mai più....mai più.....mai più ...... Michael Santhers - Dal volume Parole fredde - Pubblicata il 28 luglio 2003 L’ abbraccio infinito (dedicata a Lisa) Sgorga dal seno colmato improvvisa, e giù dal tortuoso pendio si lascia portare, indecisa, finché non s’ allarga su un prato… Intanto che cresce traccia la via e niente e nessuno riesce a frenar la sua scia . Non cede a lusinghe: ” Fermarsi…perché…? C’ è il mare assetato e ha bisogno di me…”. Senza riposo lei va generosa ; non forma paludi per stare, ma va… e stretto il suo letto si fa nella corsa impetuosa . Alfine è raggiunto l’ abbraccio infinito: s’ annulla nel mar pe’ un amore profondo , senza confini, smarrita… Ma qui non s’ arresta ; va verso le stelle; poi torna giù ancora a provar nuovamente quell’ emozione che vuole…che sente così fortemente. Armando Bettozzi Pubblicata il 25 ottobre 2003 21 Gennaio Vita La vita è un’idea dell’acqua limpido fiume di esseri e forme infinite specie di spiriti e anime che ardono fiamme nel fluire sulle rocce. Francesco Soldini Pubblicata il 26 maggio 2005 Il tempo Così, come le illusioni, cadono le stelle. E negli occhi, come nel ricordo, effimere restano luminose tracce. Non esiste il futuro e ciò che resta è il passato. Così, come le stelle, nel passato viviamo. E luminoso lo sappiamo. Gli attimi che viviamo, fuggenti, imprendibili, incomprensibili, appena vissuti sono già passato. E quel che resta è la luce, sempre più flebile, della memoria. E, nel suo cosmico vuoto, non resterà passato, presente, futuro. Ma il vuoto, il vuoto, il vuoto. Il vuoto dell'eterno nulla. Piero Colonna Romano Pubblicata il 4 luglio 2010 20 Gennaio Davanti alla tv Immagini di guerra, visi mesti e piangenti, ricordi freddi, pungenti, d'una epoca non remota, si riaffacciano a sciupare la mia cena serena. E come uno schiaffo a un Crocifisso, uno sputo blasfemo davanti a una Chiesa, un imprecare sulla bara di un defunto, mi sfilano davanti cadaveri allineati, nella incompostezza d'una morte violenta; visi assenti di bimbi, piangenti, coi capelli arruffati, coperti spesso di sangue; vecchie terrorizzate, incredule, vaganti in cerca di cibo tra case sventrate, per campi sconvolti; donne allibite, impaurite, violentate, con le pancie gonfie del torto subito. Immagini pagate con un abbonamento di Stato, quindi dovute; immagini che assicurano un "primo posto" sempre, comunque, in ogni luogo, per ogni gusto e per ogni occasione; immagini che ormai non turbano più la nostra tranquillità serale davanti ad un piatto fumante. Salvatore Armando Santoro Pubblicata il 16 dicembre 2002 Uomo di ...parole Sono un uomo di ... parole, me le porto dappertutto, con la pioggia, con il sole, con il tempo bello o brutto, le coltivo come fiori, resistenti ad ogni clima ch'io le tenga dentro o fuori, le ritrovo sempre in rima! Sono tante le parole che mi porto sempre dietro, profumate come viole, trasparenti come vetro con cui mostro il mio tormento, ma in attesa ch'io lo esprima, anziché gettarle al vento, le rimetto ancora in rima! Sono pieno di parole, circondato da ogni parte, come tante belle aiuole quando son disposte ad arte sopra verdi freschi prati la cui vista mi sublima mentre i versi più ispirati mi escon fuori solo in rima! Non son poche le parole con le quali gioco spesso come fa il girasole quando gira su se stesso alla ricerca di una fonte che la sete sua reprima mentr'io scruto l'orizzonte alla ricerca di una rima! Tra migliaia di parole provo a sceglier le più adatte ma se ho un dente che mi duole, la mia lingua è lì che batte e le ribatto e rimodello e le rigiro come prima poi ad un tratto sul più bello le ritrovo ancora in rima! Ma quando trovo le parole, io ci faccio ciò che voglio: le regalo a chi le vuole o le metto sopra un foglio, poi quando ci ripenso, le riprendo dalla cima, provo a dare loro un senso purché siano sempre in rima! Sarà poi la gente stessa, se le sente per la via che si chiederà perplessa, ma cos'è una poesia? Carlo Chionne Pubblicata il 22 settembre 2008 19 Gennaio Ho smesso di seminare da quando un tramonto senza fine ha iniziato a tinteggiare di rosso fuoco la mia Terra personale, quella dove seminavo idee, e motivi di vivere. I semi di prima hanno già germogliato disagi e differenze e poi morte, e così, ridotto senza bussola al pensiero il rosso fuoco alla mia moribonda comprensione è divenuto nero finale. enrico tartagni Pubblicata il 15 gennaio 2008
17 Gennaio Dal tempo rinsecchita sui rami Il vento che annuncia l'autunno mi stacca vibro m'innalzo ricado striscio rumoreggiando sull'asfalto polveroso Torno ad alzarmi ricado struscio Un tempo remoto mi chiamarono tenera foglia Pupilla di giovane donna. 07092008 silvio canapè Pubblicata il 18 settembre 2008 Permitte divis cetera (Orazio, ode IX) Vides ut alta stet nive candidum Soracte nec iam sustineant onus silvae laborantes, geluque flumina constiterint acuto. Dissolve frigus ligna super foco large reponens atque benignius deprome quadrimum Sabina, o Thaliarche, merum diota. Permitte divis cetera, qui simul stravere ventos aequore fervido deproliantis, nec cupressi nec veteres agitantur orni. Quid sit futurum cras, fuge quaerere et quem Fors dierum cumque dabit, lucro adpone nec dulcis amores sperne puer neque tu choreas, donec virenti canities abest morosa. Nunc et Campus et area lenesque sub noctem susurri composita repetantur hora; nunc et latentis proditor intimo gratus puellae risus ab angulo pignusque dereptum lacertis aut digito male pertinaci. | | Guarda come sta candido il Soratte per l'alta neve e i boschi affaticati non ce la fanno a sostenerne il peso e per il gelo i fiumi son bloccati. Scaccia il freddo ponendo sopra il fuoco legna abbondante e versa generoso, o Taliarco, il vino di quattr'anni prelevato dall'anfora Sabina. Lascia il resto agli dei, che hanno appena placato il vento che spazzava il mare e guarda come adesso né i cipressi né gli orni antichi sono più agitati. Non indagar ciò che accadrà domani e se la sorte ti dà un'altro giorno prendilo in dono ma non disprezzare, fanciullo, i dolci amori né le danze finché sei in fiore e da te sta lontana vecchiezza fastidiosa. Cerca adesso il campo Marzio e i luoghi più propizi per i sussurri all'ora prefissata; adesso cerca il riso che rivela la fanciulla nascosta che t'aspetta e strappale dal braccio o dalla mano il pegno per un altro appuntamento. |
Santi Cardella Pubblicata il 21 dicembre 2012 16 Gennaio S’accavallano le nubi Cariche di pioggia Sulla testa; s’avverte un rombo di tuono distante; un ritocchio insistente, inizia a battere sulle tegole, e poi si sente scrosciare per le grondaie, le strade si riempiono di zampillii e di canaletti cristallini, camminando si scansano le pozzanghere e ci si imbratta le scarpe, che scoppiettano, sul bagnato; il cielo è cupo, si fa buio, è l’autunno. Stefano Medel Pubblicata il 14 marzo 2003 La tua poesia quando un capriolare nel mare prenatale ti avrà fatto ripercorrere a ritroso la vita (tutta d'un fiato) azzerando l'Io spaziotempo - allora leggerai la vera sola poesia aprendo gli occhi sul Sogno infinito: la tua Poesia cavalcherà in un' albazzurra i marosi del sangue fiorirà negli occhi di un'eterna giovinezza Felice Serino Pubblicata il 22 settembre 2003 |