Poesie di Giacomo Papasidero
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Mi chiamo Giacomo Papasidero.
Ammetto di non essere un amante della lettura di poesie, ne leggo
veramente di rado, però mi piace scriverle. Ognuno ha i suoi difetti! Quando andavo alle elementari ho anche vinto un premio, una coppa, a una gara di poesie. Ma non vale, visto che in quel caso la poesia l'aveva scritta mia mamma! Però poi ho iniziato a farlo da solo. Sin dal liceo ho scritto tanto, ho quaderni pieni di poesie nate dai più diversi momenti della mia vita. Oggi, rileggendole dopo quasi vent'anni, di alcune sorrido, tanto sono cambiate le mie sensazioni, ma resta bello rivedersi a distanza di tempo e scoprirsi diversi grazie al percorso di ogni giorno. Soprattutto oggi non scrivo più ispirato dalle emozioni negative o dalla sofferenza. In effetti quasi tutti i poeti sono ispirati dal malessere e ci siamo convinti che il dolore sia proprio dell'arte. Oggi invece è la gioia, l'amore, la speranza a guidare la mia penna. O meglio la mia tastiera. Nella vita sono un Mental Coach e il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a diventare più forti di qualsiasi problema. Diventare felici. Tramite il mio sito ( http://diventarefelici.it/ ) ho anche creato un Corso completamente gratuito perché ho capito che amare rende felici e liberi dalla sofferenza. Amare senza condizioni. Così la mia poesia, oggi, è libera dal dolore perché ho imparato che felicità e sofferenza non ti capitano, ma le scegli, dipendono solo da te. Chissà se ai poeti ispirati dalla sofferenza farà piacere saperlo ;) In ogni caso mi rendo conto che la poesia possa toccare le corde più profonde dell'anima. E trovo sia davvero un peccato se queste corde non siano mosse dalla gioia, ma legate sempre, o quasi, alla tristezza. Anche nella poesia dobbiamo diventare felici ;) |
Ti amo (ma non perché mi ami) Ti amo, ma non come gli altri pensano all’amore, non per tenerti prigioniera di una gabbia che, pur d’oro e argento, non lascia spazio al volo. Ti amo, ma non con la gelosia che distrugge, che finge di elargire passione ma nasconde, vigliacca, la paura e la debolezza. Ti amo, ma non per sentirmi libero, felice e importante, e nemmeno come rimedio alla solitudine o come salvagente per le mie difficoltà e i miei problemi. Ti amo, ma come si ama quando si è liberi e maturi, per condividere con te la mia felicità senza pretese, per lasciare che tu sia quel che vuoi, senza limiti, per accettarti come sceglierai di essere, senza condizioni, per esserci accanto a te senza fine. Ti amo, ma se dico semplicemente che ti amo, non capiresti davvero cosa intendo, perché amare come io amo non è comune da vedere, perché amare come io amo significa dare e mai nulla, in nessun caso, pretendere. Ti amo, ma non perché tu ami, ma perché voglio amarti, e proprio per questo, non smetterò mai. |