Racconti di Alessia Sanna
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Si nuota controcorrente, cercando di sollevare la testa nelle onde fitte, provando a prendere ossigeno; e poi ancora sotto in un buio ovattato, i rumori pių intensi, il corpo pių rigido. Braccia in alto, braccia inconsistenti allungate verso il soffio vitale. Sguardo incompiuto, occhi che bramano la luce. Carezzevole, a portata di dita con la bassa marea. Ed ecco le braccia, le spalle, le ginocchia e infine i piedi, fasciati di sensi bagnati e ingombranti, pesanti di acqua e sudore. E le rughe, il sale sul volto che raccontano di inesauribili ieri. Il sole scalda, mite, pieno di effimeri sorrisi, fino a che improvvisamente le onde lambiscono nuovamente il petto, con furia primitiva. E le rocce? Le rocce si trovano due passi pių in la, indifferenti e gioiose di una brezza rubata, in una sera che non sembra mai sbiadire.
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