Poesie di Fabio Strinati


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Sto per...
Spoglio come un albero, al vento,
mi estendo ( vago, m'arrendo )
e mi brinerò al canto di quest' ora.

a poco a poco......

Dentro
Dentro un vecchio muro crepato e tinto
che soffre, adolescenza intaccata
in vortici di rogne,

e in eterno, nel sonno le maschere avvolte
dove nascono le cimici uguali

e le cantilene, gli indefiniti aliti e sepolti
sotto occhiaie di pensieri e patimenti
e i timori pesti mai andati,

e in eterno, in graffi sospesi nell’aria
come suoni in una scomoda mente.

Angosce
L’anima che invecchia tra gli alberi
dove un legno secco marcisce
è preda del suo spreco inciso
sulla pelle fustigata, estenua del presente,

scende sconosciuta fuliggine
che piano si nasconde.

Vuoto
Ho in prestito illusori letarghi d’animale
come invisibili le tane patite e noi, frasche
abbandonate all’interno di un vuoto assonnato.

Preludio
La voce arranca, arretra tardiva al tramonto

crepa e sospira,

consuma un tempo nell’ambiguo vuoto circostante,

mentre scompare il vento che lì finisce e straripa.



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