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2024
Gennaio - Giugno
28-29-30 Giugno
Night Club" di Bruno Amore
In "Night Club," Bruno Amore ci
trasporta in un'atmosfera fumosa e affascinante, dove la tensione e la
bellezza convivono in un fragile equilibrio. L'aria di mistero aleggia nella
penombra illuminata dai frammenti di luce del mirrorball, e attraverso
questa lente frammentata, l'autore vede una figura che emana una gioia
spensierata in contrasto con il suo stesso senso di malinconia. La lotta
interiore tra il desiderio e l'insicurezza è palpabile: l'autore abbandona i
formalismi (simbolo della sua rigidità e insicurezza) e si lancia in un
gesto drammatico, solo per scoprire che il suo invito rimane inascoltato.
Questa poesia evoca il senso di aspirazione e delusione, e riecheggia lo
stile malinconico e introspettivo di poeti come Charles Bukowski, dove la
cruda realtà si scontra con i sogni e le illusioni.
"Parusia" di Felice Serino
Felice Serino, con "Parusia,"
ci offre una meditazione sulla rivelazione e la redenzione. Alla fine dei
tempi, il mistero divino si svela, e l'anima si troverà accolta da un
abbraccio spirituale, non riconducibile al sangue ma alla luce. Il contrasto
tra il fango della condizione umana e la purezza della ri-creazione divina
sottolinea un passaggio dalla corruzione alla rinascita. Lo stile di Serino
ricorda quello di Rainer Maria Rilke, con la sua fusione di spiritualità e
introspezione, dove la luce rappresenta la verità e la salvezza in un mondo
spesso oscurato dall'ignoranza e dalla sofferenza.
"Sera di maggio" di Bruno Castelletti
In "Sera di maggio," Bruno
Castelletti ci regala un ritratto delicato e nostalgico di un momento
d'intimità e tenerezza. La
scena, immersa in un'atmosfera primaverile e profumata, è intrisa di un
senso di sospensione e desiderio. La descrizione dei movimenti gentili e del
trillo della rondine che evoca un brivido lungo la schiena crea un'immagine
vivida e sensuale. La poesia culmina in un'immagine di potenziale
connessione e vulnerabilità, un incontro mancato che lascia un segno
profondo. L'uso evocativo della natura e dei dettagli sensoriali richiama lo
stile di poeti come Giovanni Pascoli, dove la bellezza del momento si
intreccia con un profondo senso di malinconia e desiderio inespresso.
''Katauta'' di Laura Lapietra
Scogli spumosi -
il vento tra i capelli
scopre l'amore
Il katauta di Laura Lapietra è
un gioiello di brevità e bellezza. Con soli tre versi, evoca un'immagine di
potenza naturale e intimità. Gli scogli spumosi, il vento tra i capelli, e
la scoperta dell'amore suggeriscono una connessione profonda e immediata tra
l'essere umano e la natura. Il ritmo del vento e delle onde sembra
riflettersi nel battito del cuore innamorato. Questo stile ricorda la
sintesi e l'intensità dei classici haiku giapponesi, dove ogni parola è
scelta con cura per evocare emozioni e immagini profonde.
''Solo amore so dare'' di Salvatore
Armando Santoro
Salvatore Armando Santoro
esplora le dinamiche dell'amore maturo in questa poesia. Con un linguaggio
diretto e sincero, l'autore esprime il desiderio di offrire affetto e
passione nonostante i segni del tempo. Il sentimento qui è descritto come un
vino frizzante, che matura e fermenta con gli anni, simboleggiando
un amore che, seppur invecchiato, rimane vitale e capace di emozionare.
Santoro combina una riflessione sull'invecchiamento con una celebrazione
dell'amore eterno, richiamando lo stile di poeti come Pablo Neruda, dove la
passione e la tenerezza convivono in armonia.
''Versi fioriti nel vino amaro'' di
Piacentino Alessandra
Alessandra Piacentino
dipinge un paesaggio emotivo di desolazione e riflessione. Le immagini di
"siepi di ombre" ,
"ombrelli di ciglia" e
"ciocche di capelli nel vento" creano
un'atmosfera di malinconia. Il tempo dell'amore sembra svanito, lasciando
dietro di sé solo ceneri e ricordi. Le parole sbocciate nel vino ora
sembrano perdere colore e significato, richiamando l'idea che le emozioni
possono sbiadire nel tempo. Questo stile ricorda le poesie di Eugenio
Montale, dove il paesaggio esterno riflette l'interiorità dell'autore,
creando una fusione tra natura e sentimento.
''Confuso nel silenzio di una sedia
vuota'' di Franco Fronzoli
Franco Fronzoli offre una
riflessione intimista sulla solitudine e la ricerca di significato.
L'immagine dell'airone che volteggia nel cielo grigio, insieme alla vita che
si specchia nelle onde del mare, suggerisce un senso di movimento e quiete
simultanei. La poesia esplora temi di perdita e speranza, con una
delicatezza che richiama la poesia di Giuseppe Ungaretti, dove la semplicità
delle immagini racchiude profondi sentimenti esistenziali.
''Al bar'' di Carlo Chionne
Carlo Chionne presenta una
scena di quotidianità con un tocco di umorismo. La richiesta del
"solito cappuccino" e del
"corretto" al bar cattura un momento
comune ma significativo della vita di tutti i giorni. L'uso del linguaggio
colloquiale e l'inclusione di dettagli come il gabinetto e il pezzo in più
creano un'immagine vivida e autentica. Questa poesia, con la sua leggerezza
e ironia, potrebbe ricordare lo stile di Trilussa, che coniugava la vita di
tutti i giorni con una riflessione più ampia sul comportamento umano.
''Echi'' di Ben Tartamo
La poesia "Echi" di Ben Tartamo
è un'opera ricca di immagini suggestive e di un lirismo che evoca la natura
e la memoria in modo delicato e profondo. La struttura della poesia, con le
sue rime incrociate, contribuisce a creare un ritmo armonioso che guida il
lettore attraverso un viaggio di riflessione e bellezza.
Il poeta inizia dipingendo una scena vivida
di una serata estiva, illuminata dalle lucciole e animata dai suoni dei
fiori in festa. La scelta delle parole "garruli
garriti" è particolarmente evocativa, creando un'immagine
sonora che accompagna quella visiva. I "sogni e
bisogni di anime larvate" suggeriscono un senso di crescita e
trasformazione, mentre i "papaveri pentiti" in una sera triste aggiungono
una nota di malinconia.
La seconda strofa continua il tema della
memoria e della natura, con le "frali farfalle"
che richiamano le fragili memorie di notti passate. I
"veli di vento" e
"fronde accese" suggeriscono movimento
e cambiamento, mentre "antichi racconti di lune
nuove" intrecciano passato e presente, evocando la continuità
della vita e delle esperienze.
La chiusura della poesia introduce un
elemento di spiritualità e riflessione filosofica. Il
"Motor che tutto dona e muove" può
essere interpretato come un riferimento a una forza superiore, forse divina,
che guida e sostiene l'universo. Le preghiere del poeta, rivolte al cuore di
questa forza, indicano un desiderio di connessione e di pace interiore.
"Echi" di Ben Tartamo è una poesia che,
attraverso il suo linguaggio evocativo e il suo ritmo armonioso, esplora
temi di natura, memoria e spiritualità. L'autore utilizza immagini potenti e
una struttura formale per creare un'opera che invita il lettore a riflettere
sulla bellezza e la transitorietà della vita. La poesia può essere
paragonata agli stili di poeti romantici come John Keats, per la sua
ricchezza di immagini naturali e la profondità emotiva, o ai versi di
Giacomo Leopardi, per il senso di malinconia e riflessione esistenziale.
''Due ignoti'' di Alessio Romanini
Romanini ci invita a riflettere
sulla natura effimera e ingannevole dell'amore. La poesia si apre con
un'immagine potente: il ritrovarsi nei "vuoti
dell'anima", suggerendo un incontro desiderato ma doloroso. I
vuoti e gli anfratti dell'oblio evocano un senso di perdita e mancanza che
pervade tutta la poesia.
Romanini utilizza un linguaggio ricco di
metafore e immagini per esprimere la fragilità dei sentimenti. Le
"appariscenti voragini" e l'"altare dell'ingannevole amore" indicano una
critica alla superficialità dei sentimenti che spesso mascherano la loro
vera natura. Il poeta sottolinea come questi sentimenti siano
"fittizi" e
"assenti", accentuando la
disconnessione emotiva tra le persone. Il tema dell'ignoranza reciproca
culmina nella chiusa, dove i due amanti si ritrovano "simili a ignoti".
Questa chiusa offre un amaro risveglio alla realtà: nonostante la vicinanza
fisica, l'assenza di vero amore e connessione li rende estranei.
''La collana di perle'' di Sandra
Greggio
''La collana di perle" è una
riflessione sulla solitudine e la ricerca di conforto spirituale. La poesia
si apre con l'immagine di un'anima che vaga per la casa, cercando di
riempire il vuoto interiore. Lo "sguardo liquido" suggerisce lacrime non
versate, un dolore silenzioso che permea l'ambiente domestico.
Greggio utilizza un linguaggio semplice ma
evocativo per trasmettere il senso di vuoto esistenziale. La collana di
perle, con la sua piccola croce, diventa un simbolo di speranza e
redenzione. La preghiera emerge come un mezzo per mitigare il senso di vuoto
e trovare una serenità a lungo cercata. La chiusa della poesia suggerisce
che il conforto può essere trovato attraverso la spiritualità e la fede,
offrendo una luce di speranza in contrasto con il nero vuoto iniziale.
''Fragili stanze'' di Jacqueline Miu
"Fragili stanze" è un'intensa esplorazione
del desiderio e dell'amore proibito. La poesia è ricca di immagini
sensoriali che evocano un senso di intimità e passione vissuta nell'oscurità
della notte.
Miu utilizza un linguaggio vividamente
descrittivo per dipingere la scena di due amanti che si abbracciano sotto i
lampioni, protetti dall'oscurità. Le "fragili
stanze dai cotoni colorati" e "le
finestre aperte sulla strada di una città vinta dal sonno"
creano un'atmosfera di segretezza e vulnerabilità. Il contrasto tra
l'intensità della passione notturna e la solitudine del narratore che
osserva e sogna è palpabile. La poesia esplora il dolore dell'amore non
corrisposto e la brama di un incontro che rimane un sogno irrealizzato.
''Nostalgia'' di Piero Colonna Romano
"Nostalgia" è una meditazione sul passare
del tempo e sul rimpianto delle illusioni perdute. La poesia riflette su un
passato pieno di sogni e speranze che, col tempo, si sono dissolti.
Romano utilizza un linguaggio nostalgico e
riflessivo, con immagini che evocano un tempo di giovinezza e gioia. Le
"giornate di sogni e speranze" e i
"prati coperti dal cielo azzurro"
rappresentano un'epoca di felicità e spensieratezza. Con il passare del
tempo, i ricordi diventano fonte di rimpianto. La chiusa della poesia
suggerisce una rassegnazione malinconica: il tempo delle gioie passate non
può essere recuperato, e ciò che resta è un percorso solitario verso una
"altra contrada".
prof.
Marino Spadavecchia
22-23-24 Giugno
"Il cammino" di Ben Tartamo
"Il cammino" di Ben Tartamo si snoda lungo un percorso esistenziale
immerso in una dimensione di dolore e redenzione. La voce del poeta è
silenziosa, simbolo di un'esistenza segnata da colpe e mancanze, incapace
di perdonare e di perdonarsi. L'immagine iniziale del deserto evoca
un'idea di solitudine e aridità spirituale, un viaggio interiore senza
compagnia né conforto.
La seconda strofa porta un'ulteriore stratificazione del dolore: il sale e
il fiele, simboli della sofferenza e dell'amarezza, caratterizzano un
paesaggio interiore che si riflette all'esterno, sulla riva di un mare
metaforico. L'orizzonte, con le sue ombre e vele, rappresenta una speranza
tenue, un futuro incerto ma forse più accessibile.
La terza strofa introduce il tema della sofferenza continua e del conforto
mancato. La clessidra, con il suo fiato corto, diventa un potente simbolo
del tempo che scorre inesorabile e della vita che si consuma tra le dita,
senza possibilità di controllo o di sollievo.
La Miseria, personificata, rappresenta l'estremo disagio e la paura che
immobilizzano l'anima. La voce che il vento non cattura è l'espressione di
un grido muto, di un'angoscia che resta imprigionata nel cuore,
ghiacciando ogni tentativo di calore umano.
Tuttavia, è nella quarta strofa che Tartamo introduce una svolta.
Nell'ombra, una luce sorge, una fiamma che riscalda. Questa fiamma
rappresenta la speranza, la redenzione possibile attraverso una purezza
ritrovata. L'acqua pura e la falda pura sono immagini di rigenerazione e
di speranza, che danno senso a ogni croce portata lungo il cammino della
vita.
Il linguaggio di Tartamo richiama la poetica del simbolismo e del
decadentismo, dove le immagini naturali e le metafore servono a esplorare
stati d'animo complessi e profondamente umani. L'uso del mare, del
deserto, della clessidra e del fuoco come simboli è affine a poeti come
Charles Baudelaire e Giacomo Leopardi, che hanno saputo trasformare la
sofferenza e la speranza in arte.
In sintesi, "Il cammino" è una poesia che esplora con profondità e
sensibilità i temi della sofferenza, della redenzione e della speranza,
offrendo una visione poetica che, pur partendo dal buio interiore, trova
la sua risoluzione nella luce della speranza e nella purezza ritrovata.
prof. Marino Spadavecchia
HEISENBERG, certo, Maestro TARTAMO ! Faccio una citazione e sbaglio il
nome dell'autore .... spero sia un classico, almeno. Grandissima
gratificazione il suo commento al mio haiku, nonostante l'inghippo.
Un saluto e abbraccio, affettuoso.
bruno
amore [br1]
Ti vorrei
felice - Piacentino Alessandra
La poesia "Ti vorrei felice" è un'intima e
struggente invocazione d'amore, in cui l'autrice esprime il suo desiderio
ardente di vedere la persona amata raggiungere la felicità. Ogni verso è un
sospiro dell'anima, una carezza al cuore, dove la delicatezza delle emozioni si
mescola con la forza delle preghiere. Il caminetto fumante diventa simbolo di
calore e rifugio, un luogo sacro dove le preghiere si innalzano verso il divino.
La vita, con le sue sfide e turbolenze, viene rappresentata come un gioco di
carte sconquassato, ma l'amore rimane una costante, riscrivendo l'alba e il
tramonto con nuova speranza. L’immagine delle farfalle nelle piaghe del cuore
suggerisce una trasformazione dolorosa ma necessaria, un processo di guarigione
attraverso l’amore. Il mare, vasto e accecante, simboleggia l’infinito desiderio
di vedere l’altro felice, un desiderio che illumina e guida come un faro
nell’oscurità. La chiusura della poesia con il desiderio eterno di felicità per
l’altro racchiude un amore altruista, incondizionato e infinito.
Vivi - Franco
Fronzoli
"Vivi" di Franco Fronzoli è un inno alla
vita, un canto di celebrazione che esorta a vivere ogni istante con intensità e
passione. L'autore ci guida attraverso le stagioni della vita, dai giorni di
pioggia ai raggi di sole, dai tramonti incantati alle notti silenziose,
invitandoci a vedere la bellezza in ogni momento. La vita, sia nelle sue
manifestazioni gioiose che in quelle dolorose, è da vivere con un cuore aperto e
ardente. Ogni esperienza, buona o cattiva, è una parte del grande viaggio
dell’esistenza e merita di essere vissuta con amore e passione. La metafora del
fiore che sboccia tra le rocce rappresenta la resilienza umana, la capacità di
fiorire nonostante le avversità. La celebrazione delle stagioni, dall’autunno
con le sue foglie cadenti alla primavera con i suoi fiori nascenti, suggerisce
un ciclo continuo di nascita, morte e rinascita. L’invito a vivere con coraggio
il freddo dell’inverno e a gustare la dolcezza di una mela appena colta
rappresenta la dualità della vita, fatta di difficoltà e piaceri. Infine, la
poesia culmina in un invito a mantenere sempre la propria libertà, a non
perderla mai, perché essa è il fulcro della nostra esistenza. Con una forza
lirica e spirituale, Fronzoli ci ricorda che vivere intensamente e con
determinazione è il modo più autentico di onorare la vita.
La morte -
Enrico Tartagni
La poesia "La morte" di Enrico Tartagni è
un viaggio psichedelico attraverso i pensieri e le immagini che sorgono alla
mente nei momenti di riflessione più intima e profonda. Tartagni ci guida con
una successione di immagini surreali e simboliche, come il melograno, che
rappresenta la bellezza e la vitalità in contrapposizione con il dolore del
mondo. La riflessione sulla sofferenza umana, sprofondando nella buona gente, si
mescola con un ritorno psichedelico al grembo materno, illuminato dalle luci
della morte. La morte viene vista non come una fine, ma come un passaggio verso
un'esistenza trascendente e divina, dove l'anima trova pace e santità. La
conclusione ad Assisi, con il ritrovamento di "Sorella Morte", richiama la
spiritualità francescana e l'accettazione serena del ciclo vitale.
Un fatto, una
poesia - Armando Bettozzi
"Un fatto, una poesia" di Armando Bettozzi
è una critica incisiva e lirica della scena politica contemporanea, dipinta con
toni di indignazione e sarcasmo. L’autore descrive la confusione e il disordine
che si verificano in Senato durante la votazione di un disegno di legge, con i
politici che utilizzano la bandiera italiana come strumento di provocazione.
Bettozzi sottolinea la degradazione del simbolo nazionale, un tempo onorato e
rispettato, ora svilito dalle stesse persone che dovrebbero rappresentarlo. La
protesta parlamentare viene vista come un atto di debolezza, una mancanza di
argomenti concreti da parte dell'opposizione, che ricorre a gesti teatrali
piuttosto che a un dibattito civile. La critica si estende a tutti gli attori
coinvolti, condannando l'incapacità di mantenere un comportamento degno delle
istituzioni democratiche.
2024 Haiku
... secondo Hesemberg - Bruno Amore
"2024 Haiku ... secondo Hesemberg" di
Bruno Amore è un haiku che cattura un momento fugace ma profondo, con una
brevità tipica del genere. La pioggia, che bagna e lascia tracce incancellabili,
viene paragonata a un unico bacio, simbolo di un amore profondo e duraturo. La
semplicità delle parole nasconde una profondità di sentimenti, suggerendo che
anche i momenti più effimeri possono avere un impatto eterno sull'anima. La
pioggia e il bacio, elementi naturali e umani, si fondono in una sintesi poetica
che esprime l'essenza dell’amore in modo conciso e potente.
Non comprendendo bene l'arcano titolo dato
dal nostro Bruno e cioè, se il titolo "2024 Haiku ... secondo Hesemberg" sia un
refuso per "Heisenberg", allora potrebbe riferirsi al fisico Werner
Heisenberg, noto per il principio di indeterminazione nella meccanica
quantistica. In questo contesto, il titolo potrebbe suggerire un'interpretazione
più profonda e metaforica del haiku presentato.
Werner Heisenberg è famoso per aver
evidenziato che in fisica quantistica non è possibile conoscere simultaneamente
con precisione la posizione e la quantità di moto di una particella (principio
di indeterminazione). Questo concetto potrebbe essere applicato metaforicamente
alla poesia, suggerendo che anche nel mondo poetico e umano ci sono momenti e
sentimenti che non possono essere completamente definiti o compresi.
Quindi, il "2024 Haiku ... secondo
Heisenberg" potrebbe invocare l'idea che ogni haiku rappresenta un istante unico
e indeterminabile, che cattura un'emozione o un'esperienza in maniera sottile e
sfuggente, riflettendo la natura ineffabile della bellezza e della complessità
della vita umana. Al nostro poeta la risposta svelante!
Bolle di
sapone - Antonietta Ursitti
Antonietta Ursitti, con "Bolle di sapone",
ci invita in un regno etereo dove il passato danza delicatamente con il
presente. Questo poema ricorda le atmosfere di Emily Dickinson, dove l'ordinario
si trasforma in qualcosa di sublime e sfuggente. Il vortice di luce che trascina
l’io lirico evoca una sensazione di trasporto mistico, un viaggio tra le nuvole
bizzarre, simboli di sogni e illusioni. Le bolle di sapone, fragili e
scintillanti, si fanno portatrici di ricordi lontani, simili a quelli che Marcel
Proust descriveva nella sua ricerca del tempo perduto. Parlano con una musica
tenue e vibrante, un sussurro che attraversa le dimensioni del tempo,
richiamando alla mente la lirica malinconica di Giovanni Pascoli. Questa musica
sottile accompagna il mondo che gira all'unisono con il capo riverso del poeta,
creando un quadro di dolce malinconia e introspezione, dove la memoria e la
realtà si intrecciano in un balletto perpetuo.
Sonagli di
luna piena - Marino Spadavecchia
Marino Spadavecchia, con "Sonagli di luna
piena", ci trascina in un vortice di emozioni intense e riflessioni profonde,
che ricordano la complessità poetica di Pablo Neruda e la struggente bellezza di
Federico García Lorca. I sonagli della luna piena risuonano nello squarcio di un
fulmine, un'immagine potente che richiama alla mente la forza espressiva di
Arthur Rimbaud. Questi sonagli sono aridi di parole, come se il linguaggio fosse
insufficiente a catturare l'intensità del momento. I dardi tiepidi sotto un
letto insonne rappresentano desideri ingenui e speranze fragili, simili ai
sentimenti contrastanti che Alda Merini sapeva evocare. Il poema parla di
rimettere tutto in sesto senza rimpianti, un invito a trovare ordine e pace
nell'inevitabile caos della vita. ''Salire le scale altrui e scivolare per
il miele delle speranze stolte'' evoca l'immagine di un cammino faticoso
ma necessario, un viaggio interiore che ricorda le opere di Eugenio Montale.
''Scommettere tutto e vincere solitudine'' suggerisce che la vera
conquista è accettare la propria condizione, per quanto solitaria. Spadavecchia
chiude con un'affermazione potente: ''è meglio vivere un giorno da poeta
che cent'anni in ombra'', un omaggio alla potenza trasformatrice della
poesia, capace di dare senso e bellezza anche agli attimi più fugaci.
Alla mia
Rosanna - Francesco Mitrano
''Alla mia Rosanna'', di Francesco
Mitrano, è un dialogo intimo e toccante tra due anime che hanno condiviso una
vita di amore e di lotta. L'autore utilizza il dialetto napoletano, conferendo
al testo una musicalità e una autenticità che ricordano la poesia popolare di
Raffaele Viviani. Questo discorso, a metà strada tra una preghiera e una
dichiarazione d'amore, è intriso di quotidianità e devozione. L'io lirico
rassicura Rosanna, la sua compagna di vita, promettendole che non lascerà il suo
turno di cura, nonostante le difficoltà fisiche e la dialisi. Il riferimento ai
cinquant'anni di matrimonio evoca una solidità e una perseveranza che richiamano
la forza dei grandi legami umani cantati da poeti come Alda Merini. La cura
reciproca, il prepararsi insieme al mattino, il latte e l'orzo pronti sul
tavolo, sono immagini di una vita semplice ma profondamente condivisa. La voce
di Mitrano è quella di un uomo che, pur nella sofferenza, trova la sua forza
nell'amore per Rosanna, sottolineando un valore eterno e incommensurabile.
Questa
frenesia di vita - Felice Serino
''Questa frenesia di vita'', di Felice
Serino, è una riflessione sull'esistenza moderna, frammentata e vorticosa, che
richiama le suggestioni di poeti come T.S. Eliot e la loro critica al
materialismo contemporaneo. La ricerca incessante di un centro, di un punto
fermo in un mondo in rapido movimento, è descritta con immagini potenti: il
cellulare come estensione del braccio umano simboleggia la nostra dipendenza
dalla tecnologia. L'uso reciproco tra uomo e macchina crea una simbiosi
alienante, dove la gioia feroce diventa un paradosso della felicità moderna. La
metafora della trottola che gira all'impazzata rappresenta l'instabilità e la
perdita di controllo, una danza caotica senza scopo, che potrebbe essere stata
ispirata dalle descrizioni delle città moderne di Charles Baudelaire. Serino,
con una sintassi secca e incisiva, trasmette l'urgenza di una riflessione sulla
nostra condizione umana e la necessità di ritrovare un senso autentico in mezzo
al caos.
2013 - Simone
Lappert (Traduzione di Nino Muzzi)
''2013'', di Simone Lappert, tradotto da
Nino Muzzi, è un quadro poetico di nostalgia e decadenza, un ritratto della
memoria che richiama le opere di W.G. Sebald. Il paesaggio descritto è quello di
una casa dietro una staccionata, con stanze raggrinzite e gerarchie di betulle
leggermente sfasate, evocando una bellezza che si sta lentamente consumando. I
vuoti tra i rami, gli odori alla rinfusa nel corridoio, e il crescere dell'ombra
del nocciolo, sono immagini che parlano di un passato che persiste nella sua
assenza, simile ai ricordi sbiaditi delle estati d'infanzia descritti da Rainer
Maria Rilke. La rosa canina, indifferente al trascorrere del tempo, rappresenta
una natura che continua il suo ciclo inesorabile, mentre gli anni dell'infanzia
giacciono stravaccati su una pelle consumata, suggerendo una malinconica
contemplazione della propria esistenza. Lappert, attraverso un linguaggio ricco
e denso di simboli, ci offre un affresco della memoria, un viaggio nei luoghi
che hanno formato il nostro essere e che, nonostante tutto, rimangono impressi
nella nostra anima.
E
d'improvviso - Bruno Castelletti
''E d'improvviso'', di Bruno Castelletti,
cattura l'epifania dell'amore attraverso un linguaggio semplice ma profondamente
evocativo. La poesia si snoda in un crescendo emotivo che ricorda l'intensità
lirica di Pablo Neruda. L'io lirico, inizialmente cieco e sordo alla presenza
dell'amata, sperimenta una rivelazione improvvisa e travolgente, quasi mistica.
L'entrata dell'amata nell'anima e nel sangue richiama il simbolismo dell'unione
totale e assoluta, tipico dei versi di Rumi. Il poeta vive ora attraverso lo
sguardo, il sorriso e le parole dell'amata, trasformato dalla loro forza vitale.
Castelletti, con la sua sintassi diretta e l'uso ripetuto di anafore, costruisce
un ritmo che scandisce l'intensità del sentimento, un ritmo che si riverbera
nella mente del lettore come un'onda emotiva, lasciando un'impronta indelebile
di passione e rivelazione.
Monoku -
Laura Lapietra
''Monoku'', di Laura Lapietra, è un haiku
contemporaneo che si distingue per la sua capacità di condensare un'immagine
potente in poche parole, simile all'estetica minimalista di Matsuo Bashō. I
"fiori di carta nel cesto di castagno" creano un contrasto tra l'artificiale e
il naturale, suggerendo una bellezza fragile e transitoria. Il monoku, con la
sua struttura unica, mette in risalto la delicatezza e l'effimero della vita.
Lapietra, con un'abilità che ricorda l'essenzialità e la precisione di Shiki
Masaoka, evoca un'intera storia attraverso un singolo momento, invitando il
lettore a riflettere sulla bellezza nascosta nelle piccole cose e sulla
profondità del quotidiano.
Una fredda
carezza - Salvatore Armando Santoro
''Una fredda carezza'', di Salvatore
Armando Santoro, esplora il tema dell'amore perduto e della solitudine con una
profondità e un lirismo che richiamano le opere di Federico García Lorca. La
poesia si apre con l'immagine del profumo dolce che ristagna, un simbolo della
memoria persistente e del passato che si rifiuta di svanire. La voce poetica,
intrappolata tra il ricordo e la realtà, vive in un continuo stato di malinconia
e desiderio inappagato. Le metafore del viandante nel Sahara e dell'acqua che
non rinfresca sottolineano l'inesauribile sete d'amore e la ricerca incessante
di un sollievo che non arriva mai. Santoro, con la sua descrizione vivida e il
suo tono contemplativo, offre un ritratto commovente della condizione umana,
dove l'amore e la perdita si intrecciano in un perpetuo ciclo di speranza e
disillusione. Le immagini del gelo e del cuore taciturno evocano
l'ineluttabilità del distacco e la freddezza della realtà, portando il lettore a
confrontarsi con la fragilità e la transitorietà dei legami affettivi.
Un amore che
diventa leggenda - Jacqueline Miu
In ''Un amore che diventa leggenda'',
Jacqueline Miu ci trasporta in un'atmosfera di intimità e sogno, dove l'amore
sfugge alle convenzioni materiali per elevarsi a un piano quasi mitico. La
scelta di fiori di campo anziché rose rosse, e di un ballo nel parco notturno
piuttosto che gioielli splendenti, evoca una purezza e una semplicità che
ricordano l'amore spontaneo dei racconti romantici del passato. Miu rifiuta la
passione convenzionale per abbracciare una sensualità più sottile, mordi e
fuggi, un po' alla maniera di Pablo Neruda, che prediligeva l'essenza dell'amore
al suo spettacolo. Questo amore, consapevole della sua fugacità, si trasforma in
leggenda, restando immortale nei sogni dell'amata. La poesia richiama l'eternità
dei sentimenti narrati nelle leggende, dove l'amore, pur non essendo posseduto
in modo tradizionale, lascia un'impronta indelebile nell'anima.
Rapida arriva
- Piero Colonna Romano
''Rapida arriva'', di Piero Colonna
Romano, è una meditazione sulla morte che si avvicina con inesorabile certezza.
La figura della morte, incappucciata e severa, ricorda l'immaginario gotico di
Edgar Allan Poe, con un'atmosfera densa di presagi e fatalità. La descrizione
dettagliata del viso senza sorriso e della falce gocciolante intensifica
l'inevitabilità del destino umano. Romano utilizza un linguaggio diretto e
spietato per confrontarsi con l'idea dell'oblio, simile ai versi malinconici di
Leopardi, dove il nulla attende silenzioso e inesorabile. Il dialogo con la
morte sottolinea l'insignificanza del prolungare la vita quando tutto ciò che si
è stati e fatto è destinato a svanire. La poesia si conclude con una riflessione
filosofica, suggerendo che l'accettazione del proprio destino potrebbe essere
più saggia del tentativo vano di sfuggirvi.
Grandi
italiani - Carlo Chionne
''Grandi italiani'', di Carlo Chionne,
celebra figure storiche emblematiche dell'Italia con un tono che richiama la
forza e la dignità della poesia civile. Matteotti, Pertini, Berlinguer e don
Milani vengono ricordati non solo per le loro azioni, ma anche per i valori che
incarnavano, in contrasto con l'ironia riservata ai "berluschini". Questo
contrasto sottolinea la distinzione tra l'idealismo dei grandi leader del
passato e il pragmatismo opportunistico dei tempi moderni. Chionne, con la sua
penna affilata, evoca lo spirito di Dante Alighieri nei suoi giudizi morali,
chiamando a una riflessione sui valori che dovrebbero guidare la società. La
poesia non è solo un tributo, ma anche un invito a riscoprire e onorare quegli
ideali che hanno fatto la grandezza dell'Italia.
Caino -
Alessio Romanini
''Caino'', di Alessio Romanini, è una
riflessione potente e attuale sul tema della violenza e della colpa, prendendo
ispirazione dal primo omicidio biblico. Il parallelo tra Caino e l'assassino
contemporaneo evidenzia come il male e la colpa siano universali e senza tempo.
Romanini dipinge un quadro tragico, dove la terra, bagnata dal sangue innocente,
diventa simbolo del lamento universale per la pace. La scelta della rima
incrociata (ABABCC) conferisce alla poesia una musicalità che accentua il
contrasto tra la brutalità dell'atto e la dolcezza del suono. La terra che
"geme" e la "vita spezzata" richiamano immagini che potrebbero ricordare i
lamenti di Erinna o Saffo, dove il dolore personale si intreccia con la tragedia
collettiva. La chiusa, con il mondo che "par distratto e tace", riflette una
critica implicita alla società moderna, spesso insensibile e indifferente ai
crimini che avvengono sotto i nostri occhi.
Adusta fonte
- Sandra Greggio
In ''Adusta fonte'', Sandra Greggio
esplora la perdita dell'ispirazione poetica attraverso una metafora ricca e
vivida. La poesia diventa un lamento struggente per la mancanza della musa,
senza la quale la creatività si prosciuga come una fonte adusta. Le immagini di
"fontane che non cantano" e "labbra secche" evocano un deserto dell'anima, dove
la mancanza di amore e gioia trasforma il poeta in un viandante assetato.
Greggio, con il suo linguaggio semplice e diretto, richiama lo stile di Emily
Dickinson, dove ogni parola è carica di significato e emozione. Il desiderio di
tornare a un tempo di felicità e ispirazione è palpabile, e la poesia si chiude
con una supplica che ricorda le invocazioni degli antichi poeti greci alle loro
muse. Il verso "Ritorna da me ti prego" diventa un grido d'aiuto che risuona
nell'oscurità, una ricerca disperata di quella scintilla che può riportare la
luce negli occhi del poeta e il canto nel suo cuore.
Con affetto
vostro Ben Tartamo
19-20-21 Giugno
# ''Smarrimenti'' di Salvatore
Armando Santoro
Salvatore Armando Santoro, con
"Smarrimenti", ci trascina in un limbo di solitudine e speranza, simile alla
malinconia silenziosa delle opere di Fernando Pessoa. Come rovi tra i sassi,
l'io lirico è perso ma trova una sorta di conforto nella propria dimora, una
casa dell'anima, simile a un rifugio kafkiano. L'amata, isolata nella sua
nostalgia, è una figura quasi becketiana, un'attesa perpetua del sollievo.
La tensione tra desiderio e sacrificio richiama le passioni tormentate di
Petrarca, mentre le immagini della natura - i rovi, la ginestra, i grilli -
evocano la bellezza fragile e persistente del mondo leopardiano. La finestra
attraverso la quale si osserva l'amata diventa un portale, un confine tra
due mondi, un richiamo agli specchi di Borges che riflettono realtà
parallele.
# ''Fuori le strade come giostre''
di Alessandra Piacentino
Alessandra Piacentino, in "Fuori le strade
come giostre", dipinge un affresco onirico e circolare della vita, evocando
la temporalità ciclica e surreale di T.S. Eliot. Le strade come giostre ci
riportano al circo e alla fiera di Federico Fellini, un mondo di fantasmi e
sogni, di gnomi e folletti, che svaniscono e riappaiono come ricordi nella
mente umana. L'innocenza dell'infanzia si mescola con la complessità
dell'età adulta, in un eterno ritorno nietzschiano di rinascita e
redenzione. La presenza del silenzio che canta e dei gomitoli di spigoli
nella pelle richiamano le riflessioni esistenziali di Samuel Beckett, dove
il dolore e la speranza convivono in un groviglio inestricabile. Le gocce
d'amore catturate con i retini ci riportano alla purezza delle visioni di
Rainer Maria Rilke, dove ogni gesto quotidiano diventa una danza sacra.
# ''Vita'' di Cristiano Berni
Cristiano Berni, con "Vita", ci offre un
caleidoscopio di emozioni e contrasti, dove ogni verso è un frammento di un
universo in perenne mutamento. La vita, descritta come crudele e dolce,
amara e intensa, richiama la dualità di William Blake, con i suoi "Songs of
Innocence and of Experience". I simboli - il fiore nero, il corvo, la iena,
il giunco - dipingono un quadro gotico e potente, simile alle visioni di
Edgar Allan Poe. La poesia è un'ode alla bellezza e all'orrore
dell'esistenza, una riflessione metafisica che echeggia i tormenti di John
Donne e la sensibilità mistica di Emily Dickinson. L'alternanza tra immagini
di salvezza e dannazione, tra mare infinito e cane tradito, ci porta in un
viaggio attraverso i labirinti della coscienza, simile ai sogni febbrili di
Jorge Luis Borges.
# ''Genova'' di Franco Fronzoli
Franco Fronzoli, in "Genova", canta un inno
alla città, evocando la sua anima multiforme e vibrante. Genova diventa un
microcosmo, un teatro vivente che riecheggia la coralità delle "Città
Invisibili" di Italo Calvino. Ogni quartiere, ogni vicolo, è una pennellata
sulla tela impressionista di una città che è al contempo romantica e
resistente, colta e popolare. La città di poeti e comici, di mare e
lanterne, richiama l'energia creativa della Montmartre di Amedeo Modigliani
e il realismo vibrante di Vincent van Gogh. La descrizione della Genova
notturna, con i suoi silenzi e i suoi soffi d’onde, evoca le atmosfere
metafisiche di Giorgio de Chirico, dove ogni angolo è pervaso da un silenzio
carico di significati. La città eterna di Fronzoli è un mosaico di
contraddizioni e bellezze, un luogo senza tempo dove ogni strada è un
frammento di poesia.
# "Di che si muove il mondo" di
Enrico Tartagni
Enrico Tartagni, con "Di che si muove il
mondo", ci offre una riflessione intensa e oscura sull'esistenza, dove
l'umanità è intrappolata in una spirale di male e odio. Il poeta ci presenta
un universo chiuso, simile agli scenari distopici di Thomas Pynchon, dove la
coscienza è stracciata e la sapienza è assente, evocando l'alienazione
esistenziale di Franz Kafka.
Il verso "Un sibilar di ghiaccio" che
serpeggia tra rami intricati e foglie rinsecchite della ragione richiama le
immagini congelate e desolate di T.S. Eliot in "The Waste Land". Il poeta si
dichiara privo di fede, un eroe solitario che abbraccia l'enigma del dubbio,
in linea con il tormento spirituale di Søren Kierkegaard e la negazione
della divinità di Albert Camus.
La luce che si spegne con il giorno
rappresenta la fine della speranza, un tradimento feroce che è tanto d'odio
quanto d'amore, un dualismo che riporta alla mente le opere di William
Blake, dove bene e male coesistono in un eterno contrasto. La distruzione
del tempo nel suo vivere ci fa pensare alla concezione nietzschiana
dell'eterno ritorno, un ciclo infinito di sofferenza e rinascita.
La sofferenza ovunque vi sia un dio è un
grido di ribellione contro la divinità indifferente, un'eco delle domande
disperate di Elie Wiesel e delle lacerazioni dell'anima di Paul Celan. La
mano che imprime un'impronta sulla sabbia marina bagnata è un gesto
simbolico, un tentativo di lasciare un segno in un mondo transitorio, come
le pitture rupestri nelle grotte preistoriche, un'immagine di memoria e di
eternità fragile.
L'amore, descritto come l'unica eternità
possibile, è un'ancora di salvezza in un mare di disperazione, un tema caro
a poeti come Pablo Neruda e Rainer Maria Rilke. Tartagni, con il suo
linguaggio potente e le sue immagini evocative, ci invita a contemplare le
profondità dell'esistenza umana, a confrontarci con i nostri dubbi e le
nostre speranze, in un viaggio interiore che è al contempo personale e
universale.
# "Miglior soluzione: manganello a
profusione" di Armando Bettozzi
Armando Bettozzi ci consegna una poesia
intrisa di satira pungente e riflessione socio-politica, dove il
protagonista si trova a un bivio morale: perseguire sogni e ambizioni
legittimamente, o cedere alla tentazione della forza bruta, simbolizzata dal
manganello. Il verso "manganellando vai ripien di gusto" è una cruda
metafora che richiama la corruzione e l'uso della violenza come mezzo di
affermazione personale, evocando l'opera di George Orwell e le critiche
sociali di Bertolt Brecht.
Il parallelo con le formiche, diligenti nel
loro ammucchiare, rappresenta l'uomo comune che, nonostante il duro lavoro,
potrebbe non vedere mai i frutti del proprio impegno. Questa immagine
richiama la laboriosità di Esopo e il disincanto delle favole di La Fontaine.
Il poeta offre un elogio ambiguo a chi si affatica per realizzare i propri
sogni ("Comunque, lode sia a chi si stressa"), contrapponendo l'onestà alla
scorciatoia dell'ingiustizia.
L'invito demoniaco a "manganellare" solo a
destra introduce un’ironia feroce contro le derive autoritarie e i
compromessi morali della società moderna. Bettozzi stende un velo di
vergogna sul dispotismo, evidenziando come l'uso della forza porti a fama e
denaro, ma a un costo etico inaccettabile. Questa dialettica tra il giusto e
l'utile richiama il dilemma morale del "Principe" di Machiavelli, dove il
fine giustifica i mezzi.
# "bucolica di mezza estate" di
Bruno Amore
Bruno Amore, con "bucolica di mezza
estate", ci trasporta in un paesaggio rurale che, sebbene sereno, è permeato
da un senso di ciclicità e inevitabilità. La descrizione della mietitura e
del successivo aratro, che decapita gli steli e prepara la terra per la
nuova stagione, è un tributo alla vita contadina, una celebrazione del
lavoro della terra che evoca la poesia pastorale di Virgilio e le
"Georgiche" di Esiodo.
La mietitrebbia, con il suo "taglio
uniforme", appiattisce la varietà dei campi, simile a come
l'industrializzazione ha uniformato il paesaggio rurale. Questo passaggio
richiama la critica della modernità di Thomas Hardy, dove il progresso
tecnologico spesso sopprime la bellezza naturale e l'autenticità della vita
agreste.
Il "bove d’acciaio in arancione" e i suoi
"doppi vomeri lucenti" sono simboli del progresso che, con la sua potenza
meccanica, rivoluziona il ciclo naturale. Qui, Amore sembra riflettere su
come la natura e l'umanità siano in un costante dialogo, con l'uomo che
trasforma la terra ma è anche inevitabilmente soggetto ai suoi ritmi, un
tema che risuona con la poesia di Wendell Berry e la sua celebrazione della
sostenibilità agricola.
Il contrasto tra il "frutto ambito" e i
"steli decapitati" sottolinea la dualità della vita rurale: la promessa del
raccolto e la realtà del sacrificio. La conclusione con "superstiti papaveri
rossi" che firmano l'estate è un'immagine potente che chiude il cerchio
della vita e della morte, il rosso dei papaveri simboleggiano sia la
bellezza fugace che la persistenza della vita, richiamando l'immaginario di
John Keats e la sua celebrazione della natura e della transitorietà.
# "Divagando" di Felice Serino
Felice Serino, nel componimento
"Divagando", ci offre un ritratto vivido e quotidiano della vita e della
nostalgia che accompagna l'invecchiamento. La scena si apre con l'immagine
della "sventola", una figura di giovinezza e bellezza che attira gli sguardi
degli avventori seduti al dehor, evocando un’atmosfera di languido
pomeriggio. La menzione alla "bambola" di Fred Buscaglione, celebre simbolo
della femminilità irriverente e sensuale degli anni '50, aggiunge un tocco
di nostalgia e di confronto tra passato e presente.
Il poeta riflette su come il tempo abbia
accorciato il "solito giro pomeridiano", un segno dell'invecchiamento, dove
le attività quotidiane diventano una forma di mantenimento fisico e mentale.
L'attenzione alla salute di "fido", alla "prostata" e ai "denti che ballano"
è un richiamo all’inevitabilità del decadimento fisico, affrontato con una
sottile ironia. Questa riflessione sull’età, seppur venata di malinconia, è
presentata con un tono quasi leggero, simile al trattamento del tempo in
poesie come quelle di Philip Larkin, dove l'inevitabilità della vecchiaia è
trattata con una combinazione di umorismo e rassegnazione.
# "frage" di Simone Lappert
Simone Lappert, nella poesia "frage"
(tradotta in italiano come "questione" da Nino Muzzi), esplora l'angoscia
esistenziale del tempo che passa e il senso di perdita associato a essa. La
metafora dei "buchi, dappertutto, come di denti cavati" è potente e
inquietante, evocando un senso di vuoto e mancanza che si insinua nel corpo
stesso del tempo. Il tempo che "buca dentro di sé" e si accanisce
"all'interno della mascella" suggerisce un dolore interno e profondo, che
cresce e consuma l'essenza della vita.
La domanda "come si fa ora senza futuro a
trascorrere l'inverno?" è un grido disperato, che richiama le riflessioni
filosofiche sull'incertezza e il destino, simili alle meditazioni di Martin
Heidegger sull'essere e il tempo. L'inverno diventa una metafora della vita
senza speranza e prospettive, dove il futuro è assente e l'esistenza è
ridotta a un presente dilaniato dalla sofferenza. La traduzione di Nino
Muzzi cattura efficacemente questa angoscia, mantenendo la forza emotiva e
l'intensità della versione originale.
# "Se mi sorridi" di Bruno
Castelletti
Bruno Castelletti, con "Se mi sorridi", ci
regala una poesia che celebra il potere trasformativo dell'amore e della
gioia. L'apertura del poema con "Se mi sorridi mi sorride il cielo" crea
un'immagine luminosa e positiva, dove il sorriso dell'amata illumina non
solo il poeta ma il mondo intero intorno a lui. Il fardello degli anni
diventa "lieve sulle spalle", suggerendo che l'amore ha la capacità di
alleggerire i pesi della vita.
Le "nuvole leggere, capricciose" che
portano in alto i pensieri del poeta richiamano l'immaginario romantico,
dove la natura riflette gli stati d'animo umani. L'anima del poeta "rivive
l'illusione del tempo sempre verde dell'amore", evocando un senso di eterno
ritorno alla giovinezza e alla speranza. Questa visione ricorda le poesie di
William Wordsworth, dove la natura e l'amore sono fonti inesauribili di
rinnovamento spirituale.
Il "sorso di piacere" che il poeta beve
"alla tua fonte d'acqua chiara" rappresenta un’immagine di purezza e
soddisfazione, ma il poema conclude con una nota di malinconia, quando
"un'ombra di melanconia" cala sulle "labbra chiuse nel mistero". Questo
dualismo tra gioia e tristezza, tra luce e ombra, riecheggia la poesia di
John Keats, dove l'intensità dell'amore è sempre accompagnata dalla
consapevolezza della sua fugacità e mistero.
# "Tanka" di Laura Lapietra
Laura Lapietra, con il suo "Tanka", ci
porta direttamente in una serena scena estiva, evocando immagini vivide con
una semplicità e una grazia che richiamano la tradizione giapponese. La
descrizione delle "barche a vela nel caldo vento" di luglio è pittorica,
creando un'atmosfera di leggerezza e tranquillità. I "bianchi gigli marini
sulla sabbia" che sbocciano aggiungono un tocco di purezza e bellezza
naturale. Questa breve poesia racchiude l'essenza di un momento fugace e
perfetto, simile alla delicatezza dei versi di Matsuo Bashō, dove ogni
parola è carica di significato e bellezza.
# "Vicini seppur lontani" di Sandra
Greggio
Sandra Greggio, in "Vicini seppur lontani",
esplora il tema della connessione emotiva nonostante la distanza fisica. La
poetessa dipinge un legame invisibile ma potente, fatto di "ghirlande di
fiori", "conchiglie emerse dal fondo del mare" e "farfalle variopinte",
simboli di bellezza e fragilità. Questo legame permette ai due amanti di
vivere serenamente, senza preoccupazioni, immersi in un tempo che scorre
"lenta lenta dolcemente". La visione dell'incontro predestinato "quando
stelle e costellazioni lo avrebbero deciso" richiama un senso di fatalismo e
romanticismo cosmico, simile ai temi esplorati da poeti come Pablo Neruda,
dove l'amore è visto come un destino ineluttabile scritto nelle stelle.
# "Poeta cosmico" di Jacqueline Miu
Jacqueline Miu, con "Poeta cosmico", ci
offre una visione grandiosa e ambiziosa del ruolo del poeta e dell'umanità.
La dichiarazione "nella mia forma finale il dolore sottostarà alla luce"
suggerisce una trasformazione spirituale e una vittoria sul dolore. La
poesia attraversa temi di lotta e redenzione, con la Morte che "terrà il
broncio all’immortale dubbio", evocando immagini potenti e contrastanti.
Il poeta immagina un mondo dove le
ingiustizie, la violenza, il razzismo e la povertà diventano "alberi poi
fiori e frutti", una visione utopica di trasformazione e rinascita. L'idea
di un "tavolo da guerra" con una "sola mappa di un solo popolo" che
abbraccia "mille fedi mille colori di pelle" è un richiamo alla pace e
all'unità globale, simile alla visione cosmopolita di poeti come Walt
Whitman, che celebrava l'unità dell'umanità nella sua diversità.
Nella versione inglese di "Cosmic poet",
Jacqueline Miu mantiene la stessa intensità e grandiosità. La poetessa
esplora l'idea di superare il dolore attraverso la luce e la battaglia
spirituale. L'immagine di Death che "sulk at immortal doubt" e la
riflessione sulla capacità degli uomini di "replace their Gods" aggiungono
un livello di profondità filosofica e esistenziale. La trasformazione delle
ingiustizie e della sofferenza in alberi, fiori e frutti simboleggia una
rinascita universale. Il concetto di un solo popolo che abbraccia "a
thousand faiths, a thousand skin colors" riflette una visione utopica e
inclusiva, che risuona con l'idea di un'umanità unita sotto un unico ideale,
simile alle aspirazioni poetiche di Langston Hughes e ai suoi sogni di
uguaglianza e armonia.
# "Punto d'arrivo" di Piero Colonna
Romano
In "Punto d'arrivo", Piero Colonna Romano
ci trasporta in un paesaggio interiore di riflessione e disillusione. I
"Lenti e sfocati ricordi" che emergono "da antichi tempi" sono evocativi di
una memoria che, pur persistente, ha perso la sua nitidezza. L'autore ci
presenta un presente privo di speranza, un "domani" senza direzione,
riflettendo una visione profondamente pessimista della vita e del futuro. La
ricerca del "cielo" e del "mare" come luoghi dove la mente possa annegare è
un'immagine potente di desiderio di evasione e oblio, reminiscenti delle
atmosfere decadenti di Charles Baudelaire.
La vita descritta come "passata invano",
con giorni di "gloria falsa ed ottusa", e "pene ottenute e pene date" senza
rimpianti o rimorsi, dipinge un quadro di esistenza vissuta senza
significato o redenzione. Questa mancanza di rimpianto o rimorso conferisce
un'aria di stoica accettazione del destino, in linea con il pessimismo
esistenziale di poeti come Giacomo Leopardi, dove la vita è vista come un
viaggio vano, pieno di domande senza risposte.
La richiesta di disperdere le ceneri "che
nulla resti a ricordare" e l'assenza di un memoriale concreto, né "pietra
bianca" né "inutil fiore", riflette un desiderio di totale oblio, come se il
poeta volesse cancellare ogni traccia della propria esistenza. Questa
conclusione amara e desolata, dove il viaggio della vita finisce con "Mille
domande senza risposte", ci ricorda il tema dell'assurdità della condizione
umana esplorato da Albert Camus.
# "Post-Berlusconi" di Carlo
Chionne
"Post-Berlusconi" di Carlo Chionne è una
satira mordace che utilizza l'ironia per riflettere sulla figura controversa
di Silvio Berlusconi. La domanda retorica "Berluscon fu un liberale?" apre
il componimento con un tono provocatorio, insinuando dubbi sulla sua
autentica adesione ai principi del liberalismo. Il riferimento ai "notte e
giorno in tribunale" e alle "olgettine e altre frodi" riassume, con
tagliente sarcasmo, le numerose vicissitudini giudiziarie e gli scandali che
hanno caratterizzato la vita politica di Berlusconi.
L'immagine del "Berlu Sky Ser", elevato in
cielo "dai raggi laser", fonde l'idea di una deificazione mediatica con un
gioco di parole che ricorda il destino ultraterreno delle anime secondo la
cultura pop contemporanea. Questo finale onirico e surreale potrebbe essere
visto come una critica alla spettacolarizzazione della politica e alla
figura quasi mitologica che Berlusconi è diventato nei media.
Chionne utilizza il paradosso e l'umorismo
per sottolineare la distanza tra l'immagine pubblica di Berlusconi e la sua
realtà giudiziaria e morale. Il tono burlesco richiama le satire politiche
di Jonathan Swift, dove la critica sociale è veicolata attraverso
l'esagerazione e il grottesco. La figura di Berlusconi, così ritratta,
diventa emblema di una politica spettacolo che travalica il buon senso e la
moralità.
# "Cos'è una lacrima" di Ben
Tartamo
Ben Tartamo riflette profondamente sulla
natura delle lacrime in "Cos'è una lacrima". Il poeta esplora le lacrime
come fenomeno emotivo e fisico che ha il potere di calmare e trasformare
l'anima umana. Le lacrime vengono descritte come gocce dolci e lente che
cadono, capaci di trasformare la durezza della roccia in sabbia,
metaforicamente indicando la capacità delle lacrime di ammorbidire e
cambiare la percezione della realtà.
Nella poesia, le lacrime non sono solo
segni di tristezza o dolore, ma anche di purificazione e liberazione. Il
dolore che lavano via le lacrime è descritto come un processo graduale che
porta alla libertà dell'anima da ciò che la opprime, trasformando la
condizione di "essere schiavi" in una condizione di libertà interiore.
Il linguaggio poetico di Tartamo è semplice
ma efficace, utilizzando immagini naturali come la rugiada e l'onda per
catturare la bellezza e la profondità delle lacrime. La poesia è intima e
personale, ma anche universale nel suo tema dell'emotività umana e della
ricerca di pace interiore attraverso il dolore.
In "What Is a Tear", la versione in lingua
inglese della poesia, Tartamo mantiene la stessa intensità emotiva e le
immagini evocative. Utilizzando una struttura simile e rime consonanti,
cattura l'essenza delle lacrime come forza purificatrice e trasformatrice
che attraversa le barriere dell'anima umana.
La poesia di Ben Tartamo invita il lettore
a riflettere sulla bellezza e sulla potenza delle lacrime come espressione
profonda dell'umanità, trasmettendo un messaggio di speranza e liberazione
attraverso il dolore.
# "Gira e rigira" di Antonia
Scaligine:
Antonia Scaligine, con la sua poesia "Gira
e rigira", evoca un'atmosfera notturna ricca di simbolismo e suggestioni
poetiche. La poetessa dipinge la notte come un periodo di transizione e
mistero, in cui la luna gibbosa si staglia nel cielo e le stelle, non
brillando, si perdono nel gioco delle luci artificiali. Questa immagine crea
un contrasto tra la bellezza naturale e l'artificio urbano, suggerendo una
riflessione sulla ricerca di significato e di bellezza autentica nella
modernità.
L'uso delle metafore è particolarmente
efficace nel dipingere la scena notturna: la notte è descritta come una
"toppa nera" che si oscura tra "nere nubi segrete", evocando un senso di
mistero e incertezza. I riferimenti alle stelle che si dondolano e sparano
enfatizzano un senso di smarrimento e ricerca, mentre il sonno è
personificato come un momento di riflessione e riposo dopo le vicissitudini
della giornata.
La poesia è caratterizzata da una
musicalità fluida e da un ritmo che si adatta al tema notturno e
contemplativo. L'uso delle parole come "gira e rigira" e "dove sonno e
veglia s’intrecciano" suggerisce un movimento circolare che riflette la
ciclicità della vita e delle emozioni umane.
In conclusione, Antonia Scaligine con "Gira
e rigira" offre al lettore una visione poetica della notte come momento di
riflessione, ricerca interiore e transizione tra il mondo visibile e quello
invisibile, invitando alla contemplazione e alla connessione con la natura e
con sé stessi.
# "Amore" di Alessio Romanini:
La poesia "Amore" di Alessio Romanini è
un'indagine profonda e intensa sul tema dell'amore e del dolore emotivo. Il
poeta esplora il paradosso dell'amore come causa di dolore, rappresentandolo
come qualcosa che recide il fiore nel grigiore e deride il cuore, cantando
illusioni e livori sentiti.
Romanini usa una lingua poetica vigorosa e
carica di emotività, con un ritmo che riflette il tormento interiore del
protagonista. L'uso di immagini come il fiore reciso nel grigiore e il cuore
deriso evidenzia la dualità dell'amore: fonte di gioia e di sofferenza allo
stesso tempo.
La poesia è strutturata in modo da
esprimere un flusso di coscienza intenso e tormentato, con un uso efficace
di rime e assonanze che accentuano il lirismo e la forza delle emozioni
evocate. L'invocazione diretta all'"Amore" come causa del dolore e della
tradizione del cuore mostra una profonda introspezione e una riflessione
sulla natura umana e sulle relazioni interpersonali.
In sintesi, "Amore" di Alessio Romanini è
una poesia che esplora il lato oscuro e tormentato dell'amore, utilizzando
un linguaggio poetico carico di pathos per esprimere il conflitto tra
desiderio e sofferenza, tra idealizzazione e realtà, offrendo al lettore una
visione profonda e complessa delle emozioni umane.
Prof. Marino
Spadavecchia
16-17-18 Giugno
# Katauta(*)
di Laura Lapietra
Immagina un mondo in cui i
sussurri del vento danzano tra i rami pensierosi dei salici piangenti, portando
con sé il sollievo gentile di mani invisibili che asciugano le lacrime del
cuore. Ogni soffio è un abbraccio silenzioso, un balsamo per l'anima dolente, in
un panorama di commossa serenità.
Laura Lapietra ci conduce in un
paesaggio onirico, dove gli sbuffi di vento, come soffi di uno spirito benigno,
si intrecciano con la mestizia dei salici piangenti, evocando il lamento
struggente di Baudelaire nelle sue “Fleurs du Mal”. In questa brevità di versi,
ritroviamo la delicatezza di una carezza che asciuga le lacrime, quasi un'eco
lontana delle parole di Emily Dickinson: “Perché io non posso aspettare /
Un’anima silente s’affida / Alle labbra di un’ombra”.
(*)Il
"katauta" è un tipo di poesia giapponese tradizionale, appartenente alla
famiglia delle forme waka (poesia giapponese classica). È composto da tre versi
di 5-7-7 morae (unità metriche giapponesi), per un totale di 17 morae in tutto.
Questa forma poetica è caratterizzata da brevità e semplicità, spesso utilizzata
per esprimere emozioni intense o riflessioni profonde in modo conciso.
Tradizionalmente, i katauta venivano utilizzati per comunicare sentimenti
amorosi o per descrivere brevemente un evento o una sensazione naturale.
# Presunzioni di Salvatore Armando
Santoro
Ah, il dramma
dell'animo umano che si erge con arroganza, convinto di dispensare doni
preziosi, ignaro dei desideri nascosti nei cuori altrui. In questa danza di
presunzione, sprechiamo energie su gesti vuoti, trascurando coloro che davvero
necessitano del nostro amore. Alla fine, ci ritroviamo con la polvere di
rimpianti sulla testa, incapaci di comprendere che un dono non apprezzato è un
fardello per chi lo riceve. Forse, alcuni preferiscono gli umili asini ai nobili
cavalli, e così rimaniamo un enigma da evitare, un problema che si autoalimenta
nel circolo vizioso delle nostre intenzioni maldestre.
Santoro esplora la presunzione
umana con una perspicacia che richiama la saggezza di Montaigne e l'arguzia di
Swift. Il desiderio di fare del bene, qui, si trasforma in una maschera di
vanità che cela l’inadeguatezza e l’incomprensione. È un lamento che ci ricorda
il peso dei doni inutili, un concetto che riecheggia il famoso verso di Robert
Frost: "La cosa più che mai ti viene da dare / è quella che nessuno mai vuole
avere". La riflessione finale, sull'essere un problema da evitare, risuona come
un'ombra kafkiana che abbraccia l'esistenza di chi dona senza sapere.
# Mi parli di noi con gli occhiali scuri
di Piacentino Alessandra
In un crepuscolo
di memorie, ci parliamo attraverso il velo degli occhiali scuri, simbolo del
tempo che ha offuscato la limpidezza dei nostri sguardi. Ricordiamo le lenzuola
disordinate, testimoni silenziosi delle nostre passioni fugaci, e nei nostri
cuori risorgono l'amore e l'odio, intrecciati come passanti esperti di panchine
di incontri fuggevoli. I tuoi occhi, sempre più scuri e mestamente riflessivi,
mi rivelano i rimpianti di un giovane amore non colto. In questo dialogo intriso
di nostalgia, risuona il sogno antico, custodito in soffitta, che ancora ulula
nel buio del passato. E così, mentre le tue parole rievocano la nostra storia,
mi ritrovo a contemplare l'eternità dell'amore, banale nella sua semplicità,
eppure immortale nel suo potere di trascendere il tempo e lo spazio.
In questo dialogo intriso di
malinconia, Alessandra Piacentino ci porta in un viaggio attraverso il tempo e
lo spazio emotivo, evocando l’intensità delle riflessioni di Proust e l’intimità
tormentata di Anaïs Nin. Gli occhiali scuri sono metafore delle barriere
invisibili che ci separano, mentre le lenzuola sgualcite diventano reliquie di
un passato passionale e doloroso. La poesia diviene un canto funebre per l’amore
non vissuto appieno, un'eco dell’incompiutezza che risuona nel “Nevermore” di
Edgar Allan Poe. Il sogno rinchiuso in soffitta, che ulula nella notte del
tempo, ci rimanda ai fantasmi del desiderio di Emily Brontë, rendendo tangibile
la cruda verità che l’amore, per quanto immortale, è spesso ferito dai colpi
dell’inesorabile passaggio del tempo.
# "Il libro del destino" di Cristiano
Berni
Cristiano Berni ci
trasporta nelle profondità del fato attraverso le pagine del "Libro del
destino", un'opera che riecheggia la complessità delle vite delineate da Borges
nei suoi labirinti di parole. Ogni pagina è uno specchio dell'anima, uno scrigno
di segreti antichi che modellano l’essenza di chi le sfoglia. Come nel "Golem"
di Meyrink, le parole sono incise nella pietra della memoria, volando tra
passato, presente e futuro. Questo libro non è solo un testo, ma un'entità
vivente, che cattura il tumulto dell’adolescenza, riflettendo l’inquietudine e
la ricerca di identità che caratterizzano quell’età. Le pagine si fanno custodi
delle "Memorie dal sottosuolo" dostoevskiane,
incantando e riflettendo, trasformandosi in un viaggio ineluttabile nel destino
del giovane lettore.
# "Ci sono tempeste necessarie" di Franco
Fronzoli
Franco Fronzoli ci
immerge in un paesaggio emotivo dove la vita è un caleidoscopio di esperienze,
un concetto che ricorda le opere di Walt Whitman e la sua celebrazione della
totalità dell’esistenza. La vita, con le sue tempeste e i suoi momenti di
quiete, è un continuum di sofferenza e gioia, amore e delusione, come un dipinto
di Turner che cattura la bellezza e il terrore della natura. La metafora del
tempo che corre, inarrestabile, ci ricorda la transitorietà della vita, simile
alla malinconia presente nei versi di Rilke. Tuttavia, è l’amore, descritto con
una delicatezza che richiama il tocco di Klimt, a dare significato
all'esistenza. La poesia culmina in un'affermazione d'amore eterno, un
sentimento che si staglia contro il flusso inesorabile del tempo.
# "Linguaggi d'amore" di Renzo Montagnoli
Renzo Montagnoli
esplora la comunicazione dell’amore attraverso un prisma di lingue e gesti,
un'idea che risuona con l’universalità delle opere di Pablo Neruda. Le parole
d’amore, espresse in varie lingue, sono solo una parte del discorso più profondo
che si manifesta nel silenzio degli sguardi e nel tocco delle mani. Questa
poesia evoca la semplicità e la profondità di un amore che trascende le barriere
linguistiche, un tema che ricorda la purezza dell’amore descritto da
Saint-Exupéry nel "Piccolo Principe". Le mani che si sfiorano, le labbra che si
toccano, sono manifestazioni di un linguaggio primordiale, un dialogo di anime
che parla direttamente al cuore. Montagnoli cattura l'essenza dell'amore in
un'esperienza universale, capace di essere compresa da chiunque, ovunque.
# "Poesia senza rima esoterica
intrauterina" di Enrico Tartagni
Enrico Tartagni,
con la sua prosa esoterica e intrinsecamente provocatoria, ci trascina in una
riflessione anarchica sul senso dell'esistenza e delle imposizioni sociali. Come
se fosse il fantasma di Friedrich Nietzsche a parlare, Tartagni demolisce le
convenzioni dei doveri e dei diritti, viste come sovrastrutture imposte dagli
"Dei d'Olimpo". In questa narrazione, il destino umano appare come un gioco
crudele orchestrato da forze superiori, ricordando le spietate divinità di
Esiodo. L'autore interroga la natura stessa della nascita e dell'esistenza,
evocando l'idea del peso di Tantalo che grava su di noi fin dall'utero materno.
Tartagni, con il suo linguaggio ribelle e iconoclasta, sembra richiamare
l'energia dissacrante dei dadaisti, invitandoci a una ribellione esistenziale
contro le gabbie della moralità e del conformismo.
# "Non mi sono mai sentita 'a casa mia'
in nessuno dei luoghi in cui ho vissuto" di Licia Minervini
Licia Minervini ci
offre una meditazione sulla solitudine e l'estraneità, un tema caro a poeti come
Emily Dickinson e Sylvia Plath. La sua poesia è un lamento delicato e doloroso,
un ritratto di una vita trascorsa in una continua ricerca di appartenenza. La
camera, descritta come l'unico rifugio, diventa una metafora della mente stessa,
un luogo di protezione ma anche di prigionia. Il tempo che scorre inesorabile,
simile a quel fiume di cui ci parla Eraclito, sottolinea la fugacità della vita
e l'inevitabilità del cambiamento. Minervini cattura l'essenza dell'alienazione
moderna, evocando immagini di un'esistenza vissuta ai margini, dove la vera casa
è un luogo interiore, eternamente sfuggente e intangibile.
# "Bomba d'acqua 2" di Felice Serino
Felice Serino ci
porta in un mondo onirico e sommerso, dove la realtà e il sogno si fondono in un
abbraccio liquido. La cantina, trasformata in una cabina di veliero sommerso, è
popolata da pesci che zigzagano come frammenti di sogni perduti. Questa visione
richiama l'universo surreale di Salvador Dalí, dove l'acqua diventa il simbolo
della mente subconscia. Il breve, ma intenso, abbraccio dell'acqua evoca un
senso di unione primordiale, un ritorno al grembo materno, simile alle visioni
acquatiche di Gaston Bachelard. Serino ci invita a immergerci nelle profondità
della nostra psiche, a esplorare i recessi dell'inconscio dove i confini tra il
reale e l'irreale si dissolvono in un abbraccio eterno e fugace.
# "Canta il poeta" di Bruno Castelletti
Nella poesia di
Bruno Castelletti, "Canta il poeta", risuona una voce antica, che echeggia come
un'ode alla bellezza e alla serenità di un paesaggio incantato. Il poeta, erede
spirituale di Virgilio e Leopardi, si erge sulla sponda, intonando il canto
dell'alba al tramonto, accompagnato dal mormorio delle onde. L'antica Rocca e le
piante secolari diventano messaggeri di pace, il loro sussurro un nettare per
l'anima, evocando l'armonioso rapporto tra uomo e natura. Come il Monte Baldo
abbraccia silenziosamente la terra, la poesia abbraccia il lettore, benedicendo
questo angolo di paradiso che si stende placido accanto al Lago. Le immagini
create sono tanto vivide da sembrare incantate,
come se il poeta stesso fosse un moderno Orfeo che canta la sua Arcadia
ritrovata.
# "Ti ho lasciato lì" di Alessio Romanini
Alessio Romanini,
con "Ti ho lasciato lì", ci regala un'intima
e struggente riflessione sull'amore e la perdita. Il poeta, come un novello
Dante alle prese con la sua Beatrice perduta, esplora le ferite del cuore che,
pur rimarginate, continuano a pulsare di un dolore sordo e persistente. L'amore,
che ha curato le lesioni dell'anima, diventa una presenza costante, un guardiano
silenzioso che protegge dai nuovi dolori. Romanini ci mostra come l'amore possa
essere al contempo una benedizione e una catena, radicando l'amato nel cuore,
immutabile e immobile, nonostante il trascorrere del tempo. Il tono è
melanconico e
riflessivo, richiamando l'intensità emotiva di Pablo Neruda e la profondità
sentimentale di Rainer Maria Rilke.
# "Una vacanza dalla vita" di Sandra
Greggio
Sandra Greggio, in
"Una vacanza dalla vita", dipinge un quadro di fuga e introspezione, simile a un
dipinto di Edward Hopper, dove la solitudine diventa un rifugio contemplativo.
La poesia esplora il desiderio di evadere dalle costrizioni della quotidianità,
di ritirarsi in uno spazio-tempo alternativo dove l'anima possa rigenerarsi.
Questo non-luogo e non-tempo diventa un santuario personale, lontano dalle
pressioni e dalle aspettative del mondo reale. Greggio, con una delicatezza che
richiama la penna di Emily Dickinson, ci guida attraverso un viaggio interiore,
sottolineando l'importanza di ritrovare se stessi per poter poi tornare
rinnovati alla realtà. Il finale, carico di speranza, suggerisce che questa
pausa dall'esistenza non è una fuga definitiva, ma un'opportunità di crescita e
di rinnovamento.
# "Controcorrente" di Jacqueline Miu
Jacqueline Miu,
con "Controcorrente", ci trasporta in un'epopea epica, dove il cuore del
marinaio si confronta con le forze primordiali dell'oceano. La poesia vibra di
un'energia titanica, simile alle visioni eroiche di Walt Whitman e ai miti
marini di Samuel Taylor Coleridge. L'io lirico si proclama pioniere sopra un
oceano scaltro, sfidando tempeste e mostri, alimentato da un amore invincibile
che lo spinge a confrontarsi con gli Dei. In questa lotta controcorrente, il
poeta si fa portatore di un fuoco sacro, un ideale che trascende la morte e
resiste alle forze del tempo. Miu ci offre una visione di resilienza e di
speranza, dove l'umanità, guidata dall'amore e dalla determinazione, continua a
avanzare verso nuove mete. Le immagini potenti e il ritmo incalzante rendono
questa poesia un inno alla perseveranza e alla forza interiore, un canto epico
che celebra la grandezza dello spirito umano.
"Nell'oltre" di Piero Colonna Romano
Piero Colonna
Romano ci conduce, con "Nell'oltre", in un viaggio contemplativo e nostalgico
che riflette sul passato e sulla transizione verso l'infinito. La poesia si
sviluppa come un dialogo interiore, dove il poeta si confronta con il mare,
simbolo eterno del mistero e dell'ignoto. Le onde, che si infrangono come
merletti, evocano il passato fatto di dolcezza e serenità, paragonabile ai
minuetti della vita. Ora, l'orizzonte che sfuma e si eterizza
rappresenta l'incertezza del futuro e l'inevitabile viaggio verso l'oltre. In
questo immenso mare dell'essere, il poeta trova una promessa di pace, un
naufragio che non costerna ma accoglie. L'eco di Leopardi risuona forte in
questi versi, dove il "naufragar m'è dolce" si trasforma in un invito alla
quiete e alla riconciliazione con la propria esistenza.
"A Papa Francesco" di Carlo Chionne
Carlo
Chionne, con la sua poesia "A Papa Francesco", offre una critica pungente e
acuta dei potenti della Terra, mettendo in luce la loro propensione alla guerra
e alla mancanza di vera intelligenza. La poesia, con la sua struttura lapidaria
e incisiva, richiama la satira mordace di Jonathan Swift e la critica sociale di
Voltaire. Chionne sottolinea l'assenza di intelligenza spirituale nei leader
mondiali, contrapponendo l'umile saggezza e la spiritualità di Papa Francesco a
una classe dirigente che offre solo false promesse e superficiali seduzioni. Il
tono ironico e mordace rende questa poesia un monito potente contro la
superficialità e la violenza.
# "Danzano" di Ben Tartamo
Ben Tartamo, con
"Danzano", ci regala un incantevole viaggio onirico attraverso una canzone/tango
che pulsa di malinconia e ribellione, intrecciando sogno e realtà con la grazia
di un ballerino sul filo del tempo. Il poeta, con un’anima profondamente lirica,
canta ciò che il mare gli porta, evocando un universo dove i sogni trionfano
sulla dura realtà. Le sue parole, intrise di un lirismo delicato, risuonano come
una melodia struggente, rivelando un mondo dove i sogni possono vincere la dura
realtà, seguendo il filo dell'incanto e della preghiera.
La struttura della
poesia, con il suo ritmo incalzante e le rime baciate, richiama la musicalità
dei tanghi di Astor Piazzolla e la libertà espressiva di Jacques Prévert.
Tartamo ride della propria condizione, consapevole della sua felicità frugale e
della sua solitudine. La notte diventa il rifugio sacro del poeta, un tempo in
cui può vegliare e sognare, lontano dalle paure e dalle maldicenze del giorno.
La figura del poeta emerge con una forza quasi mitica, un essere che, pur
consapevole della propria vulnerabilità, si erge con fierezza e determinazione.
L’ultimo
ritornello, dove le note danzano nel cielo di righe blu, è un inno alla libertà
artistica e alla resistenza dell’anima poetica di fronte alle avversità. Le note
si fanno carico del peso dei sogni e delle speranze del poeta, danzando
liberamente nel vasto cielo della creatività. In queste parole, Tartamo ci
invita a riflettere sulla potenza del sogno e della poesia, capaci di sfidare la
crudezza del reale e di offrirci
uno spazio dove l'anima può finalmente librarsi
libera.
La poesia di Ben
Tartamo ci ricorda, con un pathos vibrante e un lirismo toccante, che la vita,
nonostante le sue difficoltà e le sue ombre, è sempre permeata dalla luce dei
sogni e dall'energia indomabile della creatività. E così, con le sue note
danzanti, ci sussurra che la vera essenza della vita risiede nel coraggio di
sognare e nella magia della poesia.
prof. Marino
Spadavecchia
13-14-15 Giugno
Commento Critico su "Che Circo" di Ben Tartamo
"Che Circo" di
Ben Tartamo si dispiega come
un'arena di simboli e suggestioni, dove la vita stessa diventa spettacolo di
contrasti e paradossi. In una giostra di immagini tanto vivide quanto
inquietanti, il poeta ci trascina in un mondo che riecheggia l'inquietudine
esistenziale di T.S. Eliot e la visionaria disperazione di William Blake.
La poesia apre con una domanda retorica che si staglia come un
sipario che si solleva, rivelando subito il cuore pulsante del testo: la
vita come circo, una metafora potente che affonda le sue radici nella
tradizione simbolista. Come Baudelaire nei suoi "Fiori del male", Tartamo
ci mostra la fragilità umana ("Debolezza e Malvagità") e la sua impotenza
di fronte alle forze oscure del mondo ("Violenze più Crudeltà"). La sabbia
fine tra le dita evoca un senso di fugacità, un memento mori che richiama
le vane lotte dell'uomo contro il tempo, tema caro anche a Proust.
Le "Nuvole d'Ingenuità" e la "rugiada dei Sognatori" sembrano strappate
dalle tele oniriche di Chagall, dove i colori e le forme si mescolano per
creare una realtà alternativa, più vera della realtà stessa. Tartamo, come
un novello Ariosto, cerca di ritrovare il bandolo della matassa della
purezza perduta, ma ci avverte che questi sognatori sono intrappolati in
una realtà che non ammette illusioni, in una ricerca di un posto tra i
Primattori, quasi fossero figure pirandelliane in cerca di un autore.
Le città "grigie, sferraglianti" e le "ciminiere di veleni" ci ricordano
il paesaggio industriale di un Turner più cupo, dove la rivoluzione
industriale ha macchiato il cielo di fumo e la terra di desolazione. Le
"case di carta" evocano le fragili costruzioni della modernità, mentre le
"pubblicità, luoghi ameni" ci immergono in un universo alla Warhol, dove
l'effimero e il consumismo inghiottono ogni barlume di autenticità.
La strofa finale risuona come un canto funebre per l'umanità, con un
richiamo all'Agnello di Comunione che si immola, evocando l'agnello
sacrificale delle tradizioni bibliche. Questo sacrificio, "puro e beato",
diventa l'ultima difesa contro il "mostro dell’Oppressione", richiamando
alla mente il sacrificio e la redenzione presenti nell'arte di Caravaggio
e nella poesia di John Donne.
In "Che Circo", Tartamo non solo descrive un mondo intriso di sofferenza e
disillusione, ma eleva il lettore a una consapevolezza metafisica, dove il
pathos esistenziale diventa un viaggio spirituale e onirico. È un testo
che invita a riflettere sulla condizione umana, un richiamo alla
resilienza e alla ricerca di una verità oltre il velo delle apparenze.
Come i grandi poeti e artisti che lo hanno preceduto, Tartamo ci regala
una visione che trascende il quotidiano, trasformando la poesia in una
forma di redenzione e di riscoperta dell'essenza più profonda della vita.
prof. Marino
Spadavecchia
# "A denti
stretti" di Bruno Castelletti
"A denti stretti" di Bruno Castelletti contrappone la bellezza della
primavera alle dure realtà della vita quotidiana. La poesia inizia con una
scena serena di rondini che annunciano la primavera, solo per essere
interrotta dal ritorno al lavoro quotidiano. Questo contrasto sottolinea
la tensione tra la bellezza effimera della natura e la fatica incessante
dell'esistenza, evidenziando la necessità di perseverare nonostante le
sfide della vita.
#
"Haiku" di Laura Lapietra
L'haiku di Laura Lapietra cattura un momento fugace nella natura con
precisione e semplicità. L'immagine della pioggia estiva e dei finferli
gialli sotto un faggio evoca un senso di tranquillità e la bellezza
trovata in piccoli dettagli spesso trascurati. L'haiku aderisce alla forma
tradizionale, offrendo un quadro vivido e una risonanza emotiva in sole
tre righe.
# "Silenzi" di Salvatore Armando Santoro
In "Silenzi," Salvatore Armando Santoro esplora il tema del tormento
emotivo causato da un amore non corrisposto. Il poeta si addentra
nell'ansia e nel dolore dell'attesa di una risposta da una persona amata,
catturando il silenzio inquietante che acuisce la sofferenza del
protagonista. La poesia riflette sulla natura irrazionale del cuore e
sulla lotta per conciliare i sentimenti d'amore con l'indifferenza.
# "T’afferro e t’amo" di Alessandra Piacentino
La poesia di Alessandra Piacentino "T’afferro e t’amo" è una dichiarazione
appassionata d'amore intrecciata con immagini vivide e quasi surreali. La
poetessa utilizza metafore di elementi naturali e fenomeni celesti per
descrivere l'intensità delle sue emozioni. Il linguaggio dinamico e
fervente della poesia cattura il potere travolgente e trasformativo
dell'amore.
#
"Questo mio amor" di Marco Cabassi
"Questo mio amor" di Marco Cabassi è una celebrazione dell'amore e delle
gioie semplici della vita. La poesia dipinge un quadro di una giornata
serena piena di bellezze naturali e felicità. Il poeta riflette sulla
natura duratura e sempre rinnovante dell'amore, tracciando parallelismi
tra i cicli naturali e la costanza dell'affetto.
#
"Lo specchio" di Cristiano Berni
"Lo specchio" di Cristiano Berni utilizza il motivo dello specchio per
esplorare i temi dell'identità e dell'auto-percezione. Lo specchio
riflette non solo le apparenze fisiche ma anche i cambiamenti nel sé
interiore e il passare del tempo. La poesia si addentra nelle complessità
della memoria e nella natura transitoria della vita, suggerendo che i
nostri riflessi sono un mix di esperienze passate e realtà presenti.
#
"Tre stelle" di Marino Spadavecchia
"Tre stelle" di Marino Spadavecchia è un pezzo contemplativo che impiega
immagini forti ed evocative per esplorare temi di perdita e desiderio. Le
metafore delle stelle e del ghiaccio secco creano un'atmosfera fredda e
desolata, riflettendo il tumulto interiore del protagonista. La poesia si
conclude con una nota di rassegnazione, riconoscendo la difficoltà di
tornare a uno stato o luogo che non esiste più.
#
"Una nuova vita" di Sandra Greggio
In "Una nuova vita", Sandra Greggio esprime un punto di svolta nella vita
in cui il protagonista decide di prendere il controllo e abbracciare la
positività. La poesia sottolinea l'importanza di apprezzare le piccole
gioie e il potere di una mentalità positiva. Riflette un viaggio verso
l'auto-miglioramento e la ricerca della felicità nei momenti quotidiani.
#
"Chimera dalle mille voci" di Jacqueline Miu
"Chimera dalle mille voci" di Jacqueline Miu è una poesia complessa e
introspettiva che si addentra nell'interazione tra oscurità e luce,
disperazione e speranza. La chimera simboleggia la natura multiforme
dell'esistenza e le battaglie interiori che si affrontano. Le immagini
ricche e le metafore della poesia trasmettono un profondo senso di lotta e
resilienza, ritraendo la ricerca incessante del protagonista per la
comprensione e la trasformazione.
# "E tic
e tac e tic e tac…" di Piero Colonna Romano
La poesia di Piero Colonna Romano "E tic e tac e tic e tac…" riflette
sulla natura oppressiva del tempo. Il ticchettio incessante dell'orologio
simboleggia il passare del tempo e l'ansia esistenziale che porta. La
poesia cattura il sentimento di essere intrappolati in una routine
monotona e il desiderio di qualcosa di più significativo oltre i limiti
del tempo.
# "Pensosa mi interrogo e mi dico" di
Antonia Scaligine
La poesia riflessiva di Antonia Scaligine "Pensosa mi interrogo e mi dico"
esplora i temi dell'introspezione e della consapevolezza di sé. La
poetessa consiglia di non sprecare tempo ed energia in attività e
relazioni non meritevoli. Invece, la poesia incoraggia ad abbracciare la
solitudine, l'amor proprio e la bellezza dei piaceri semplici della vita.
È un invito alla consapevolezza e un promemoria per apprezzare i momenti
che contano davvero.
#
''Riprendere da dove ho lasciato'' di Alessio Romanini
In "Riprendere da dove ho lasciato", Alessio Romanini esplora il tema del
ritorno e della riflessione sulle scelte di vita passate. Il poeta esprime
il desiderio di riprendere la vita da dove è stata lasciata, evidenziando
un amore non dimenticato, anche se dolorosamente strappato dal petto. La
poesia riflette sull'ingenuità di inseguire chimere, rivelatesi effimere e
inutili, ponendo l'accento sul rimpianto e sulla consapevolezza di aver
abbandonato qualcosa di prezioso per illusioni temporanee. La profondità
emotiva del testo evidenzia il contrasto tra il dolore del passato e la
speranza di un nuovo inizio.
# ''Aiutati
che Dio t'aiuta'' di Armando Bettozzi
In "Aiutati che Dio t'aiuta," Armando Bettozzi esplora il tema della
fiducia in sé stessi e della necessità di sforzo personale per ottenere
l'aiuto divino. Il poeta paragona questa fiducia a una corda che sostiene
il rocciatore, enfatizzando che il sostegno arriva solo se si è disposti a
cercarlo e accoglierlo. La poesia riflette sulla Fede, il Fato, la
Speranza, e la Vita, sottolineando che il destino si plasma attraverso
l'impegno personale. Bettozzi critica la concezione di Uguaglianza e
Giustizia come ideali inaccessibili, suggerendo che il mondo è
intrinsecamente disuguale. La poesia conclude con un invito a prendere
l'iniziativa e affrontare le difficoltà con determinazione, accogliendo la
fatica come il primo passo verso una vita migliore.
# ''Camminiamo insieme'' di Franco Fronzoli
Franco Fronzoli, in "Camminiamo insieme," dipinge un quadro di intimità e
compagnia attraverso i vari momenti e luoghi della vita. Il poeta descrive
una camminata metaforica attraverso i tramonti, le onde del mare, i sogni,
e le stagioni, simboleggiando il viaggio condiviso di due persone
innamorate. La ripetizione della frase "Camminiamo insieme" rafforza il
senso di unione e continuità, mentre l'ambientazione nei silenzi delle
notti stellate e nelle stagioni della vita accentua la bellezza e la
serenità del loro legame. La poesia celebra la felicità di essere insieme,
nonostante la solitudine del mondo esterno, trovando conforto e gioia
nella reciproca compagnia.
# ''Bomba d'acqua'' di Felice Serino
In "Bomba d'acqua," Felice Serino tratta il tema della perdita e del
dolore con un'immagine potente di una donna sorpresa da un'inondazione in
cantina. La tragedia personale si manifesta attraverso il marito vedovo,
che vaga sconsolato per i viali, interrogandosi sul senso della perdita.
La poesia esprime il senso di vuoto e la disperazione di chi ha perso un
caro, con il protagonista che parla con la propria ombra, simboleggiando
la sua solitudine e il desiderio di trovare risposte nel vuoto lasciato
dalla moglie. Il tono malinconico e riflessivo della poesia mette in
evidenza la fragilità della vita e l'impatto devastante della perdita.
--
Ben Tartamo
10-11-12 Giugno
#
"Per campi cercando respiro" - Fausto Beretta
Parafrasi:
Il poeta riflette sul passato mentre percorre in bicicletta sentieri
solitari, cercando pace e tranquillità. Ricorda un cortile dell'infanzia,
pieno di fatiche e gioie semplici, che ora appaiono come fantasmi nel
vento. I ricordi di quei tempi, sebbene difficili, erano veri e sinceri, a
differenza della confusione e della superficialità del presente. La
ricerca di silenzio e quiete diventa urgente nel caos della vita moderna,
e trova conforto nei campi fioriti che offrono ancora un rifugio di
serenità.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi senza una metrica regolare né uno
schema di rime fisso. Questo stile riflette la naturalezza del flusso di
pensieri e memorie del poeta.
- Stile e tono:
Il tono è nostalgico e riflessivo. Lo stile è semplice e diretto,
utilizzando immagini evocative del passato e del presente. La natura è
descritta in modo dettagliato, rendendo vivi i ricordi del poeta.
- Figure retoriche:
La poesia fa ampio uso di metafore e personificazioni. I "ricordi di un
cortile" e i "favola bella per noi allora bambini" evocano immagini di un
tempo passato, mentre il "bisogno urgente di silenzio e quiete" nei "campi
in fiore" sottolinea la ricerca di pace interiore.
- Comparazioni:
La poesia può essere paragonata a opere che riflettono sulla memoria e
sul tempo, come le poesie di Giacomo Leopardi. La nostalgia per un passato
più semplice e la critica alla complessità della vita moderna sono temi
comuni in entrambe le poetiche.
---
#"Bucolica estate" - Bruno Amore
Parafrasi:
La campagna in giugno è caratterizzata dal giallo della paglia e dal
lavoro della mietitrice che appiattisce il paesaggio. Dopo la mietitura,
arriva l'aratro che, con i suoi vomeri lucenti, trasforma i campi,
sotterrando le piante tagliate nel terreno. Le colline diventano grigie,
adornate solo da radi rovi e ginestre dorate, mentre i papaveri rossi
superstiti segnano l'inizio dell'estate.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
Anche questa poesia è composta da versi liberi senza una metrica fissa,
ma con una forte componente descrittiva e narrativa. La mancanza di rime
contribuisce alla fluidità del racconto agricolo.
- Stile e tono:
Il tono è descrittivo e quasi documentaristico, con una vena di
malinconia per il ciclo della natura e la trasformazione del paesaggio. Lo
stile è ricco di dettagli vividi che dipingono un quadro rurale
realistico.
- Figure retoriche:
La poesia utilizza numerose metafore e personificazioni. Ad esempio, i
"steli decapitati puntati verso il cielo" e "il bove d’acciaio" rendono la
descrizione del lavoro agricolo più vivida e dinamica. L'uso di immagini
forti come i "fumi acri" e i "superstiti papaveri rossi" crea un contrasto
tra la bellezza naturale e l'intervento umano.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere comparata a opere di poeti come Giovanni
Pascoli, che spesso descriveva la vita rurale con una combinazione di
realismo e lirismo. La descrizione dettagliata e l'attenzione alla natura
ricordano anche le opere di autori della tradizione bucolica.
---
#
"Avessi la certezza" - Bruno Castelletti
Parafrasi:
Nel tramonto, il poeta riflette sulla mancanza di certezza riguardo
l'amore che poteva esserci stato. Se avesse la certezza che non c'è mai
stato amore, potrebbe incolpare solo se stesso. La vita è stata spesa
inseguendo fantasmi evanescenti, cercando di ingannare il tempo nel
grigiore della noia e dell'indifferenza. Più il poeta cerca di capire, più
profondo diventa l'abisso tra i giorni felici del passato e le ore che
precedono la notte.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi, ma presenta una forte struttura
ritmica interna. Le rime sono sporadiche, con una presenza di rime baciate
e alternate che rafforzano il tono contemplativo e malinconico.
- Stile e tono:
Il tono è introspezione e malinconia, con un senso di rassegnazione e
disillusione. Lo stile è lirico e riflessivo, con un uso frequente di
domande retoriche che esprimono dubbi e incertezze.
- Figure retoriche:
La poesia utilizza figure come metafore e allitterazioni per enfatizzare
l'intensità emotiva. Ad esempio, "inseguir fantasmi evanescenti" e "abisso
tra i giorni che ci videro felici" sono metafore potenti che comunicano la
profondità dei sentimenti del poeta.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere confrontata con le opere di poeti come Eugenio
Montale, che spesso esplorano temi di incertezza, introspezione e il
passaggio del tempo. La riflessione sull'amore perduto e la ricerca di
significato nella vita sono temi universali trattati con una sensibilità
particolare in entrambe le poetiche.
---
#
"Bisogno Di Sognare" - Laura Lapietra
Parafrasi:
Abbiamo bisogno di sognare nei momenti di silenzio dei nostri giorni.
Dietro le vetrine che mostrano sentimenti falsi alla folla, abbiamo
bisogno di sognare, ognuno con il proprio desiderio. Sognare è essenziale
per vivere, come l'aria per i polmoni. Ci permette di continuare il nostro
cammino nella vita, di sperare in nuovi sorrisi spontanei alimentati dalla
speranza. Il bisogno di sognare è incessante, come un biglietto di sola
andata verso la felicità desiderata. Vivere di sogni è meraviglioso, ci
eleva come angeli nelle bolle del destino, guidandoci verso il traguardo
che ci libera dalle preoccupazioni. Abbiamo bisogno di sognare per non
diventare scheletri abbandonati nella paura e nel pessimismo. Sogniamo
sempre, ognuno con i propri desideri, per mantenere il benessere
nonostante gli ostacoli, e per renderci degni di ogni conquista.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi di varia lunghezza, senza uno
schema di rime fisso. Alcune rime interne e assonanze contribuiscono alla
musicalità del testo, ma non seguono una struttura rigida. I versi sono
prevalentemente di settenari, ottonari e novenari, alternati con libertà.
- Stile e tono:
Il tono è riflessivo e ispirazionale, con un forte richiamo alla
necessità di sognare come mezzo di sopravvivenza e speranza. Lo stile è
ricco di immagini evocative e metafore che sottolineano la profondità del
bisogno di sognare. La poetessa utilizza un linguaggio simbolico per
esprimere concetti astratti come la speranza, la felicità e la liberazione
dalle preoccupazioni.
- Figure retoriche:
La poesia è ricca di metafore ("biglietto di sola andata", "boulevard
della vita", "bolle del fato"), personificazioni (i sogni che "ci
sollevano dagli affanni"), e anafore (ripetizione di "Abbiamo bisogno di
sognare"). L'uso di metafore e immagini poetiche crea un quadro vivido del
desiderio di trascendere la realtà quotidiana attraverso il sogno.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere comparata a opere di poeti romantici e moderni
che esplorano il tema del sogno e della speranza come elementi essenziali
della vita umana. Ad esempio, può ricordare le poesie di Giacomo Leopardi,
che spesso trattano il desiderio di qualcosa di più grande e l'importanza
dei sogni. Anche poeti contemporanei come Alda Merini hanno esplorato temi
simili con uno stile lirico e intenso.
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#
"Serata d’autunno" - Salvatore Armando Santoro
Parafrasi:
In una triste e cupa serata d'autunno, il poeta si sente oppresso dal
maltempo e dalla solitudine. Scrive le sue parole vicino al cimitero,
sentendosi spento come un cero. Non sa se chi legge capirà il suo
sentimento, ma crede che il suo cuore, che svende amore, non riesca a
comprendere. Ricorda le parole di chi gli ha detto di vivere serenamente,
ma si sente testardo e incapace di cambiare, morendo lentamente.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da quartine di endecasillabi con rime alternate (ABAB).
Questo schema conferisce un ritmo regolare e musicale al testo.
- Stile e tono:
Il tono è malinconico e riflessivo, con una vena di disillusione. Lo
stile è diretto e semplice, ma carico di emozioni profonde. La poesia
trasmette un senso di isolamento e rassegnazione.
- Figure retoriche:
La poesia utilizza metafore come "spento dentro come un cero" e "cuor
che sempre amore svende" per esprimere il sentimento di vuoto e delusione.
La personificazione del cuore aggiunge intensità emotiva al testo.
- Comparazioni:
Può essere comparata a poesie di autori come Charles Baudelaire o Edgar
Allan Poe, che spesso esplorano temi di solitudine, malinconia e
introspezione.
---
#
"Ed in mano note musicali e fulmini autunnali" - Piacentino Alessandra
Parafrasi:
Il poeta cerca qualcuno nel destino della sera, prima di incontrarlo.
Nella stanza piena di ricordi e canzoni, sente la presenza di quella
persona. Cerca di capire il senso dell'amore o del vuoto che sente. Si
sente impotente mentre cerca tra gli sguardi, con la sensazione di tempo
perso, mentre il mattino arriva con il caffè tra le labbra esauste.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi senza uno schema di rime fisso. I
versi variano in lunghezza, contribuendo a un ritmo fluido e spontaneo.
- Stile e tono:
Il tono è riflessivo e contemplativo, con una nota di malinconia e
ricerca. Lo stile è frammentato e onirico, riflettendo la natura dei
ricordi e dei pensieri vaganti.
- Figure retoriche:
La poesia utilizza metafore come "onde e memorie" e "polvere di luce"
per creare immagini evocative. L'uso di anafore (ripetizione di "Ti
cerco") e immagini simboliche contribuisce all'atmosfera sognante.
- Comparazioni:
Può essere paragonata a opere di autori come Virginia Woolf o Marcel
Proust, che esplorano il flusso di coscienza e la natura frammentata della
memoria e dell'esperienza.
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"Un compleanno, un altro" - Enrico Tartagni
Parafrasi:
Il poeta descrive un compleanno in un giorno di pioggia, ricordando il
caffè preparato ogni mattina e il freddo che sente. Ricorda un amore
cercato a Portofino e la sensazione di solitudine. La descrizione di un
candore niveo che lo sfiora, e la ricerca di armonia e melodia in uno
spazio senza tempo. Si sente spronato a continuare, nonostante gli errori,
con un caffè che porta conforto.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi con alcune rime interne e assonanze
che creano un ritmo vario e spontaneo.
- Stile e tono:
Il tono è nostalgico e riflessivo, con una vena di speranza e ricerca di
conforto. Lo stile è colloquiale e intimo, con descrizioni vivide e
dettagli personali.
- Figure retoriche:
La poesia utilizza metafore come "freddo tira vento sono una canna di
Deledda" e immagini sensoriali come "il caffè tra le labbra esauste".
L'uso di immagini quotidiane rende la poesia accessibile e reale.
- Comparazioni:
Può essere comparata a opere di autori come Cesare Pavese, che spesso
esplorano temi di solitudine, nostalgia e ricerca di significato nelle
piccole cose della vita quotidiana.
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"Tra tratturi e tratturelli" - Antonietta Ursitti
Parafrasi:
Il cuore del poeta si riempie di gioia pensando alle mandrie accompagnate
dal pastore lungo sentieri erbosi, senza sentirne il peso. Lungo questi
infiniti percorsi verdi, i soli suoni sono i passi degli uomini e degli
animali, mentre la polvere sollevata offusca la vista della meta. Il
bastone del pastore batte ritmicamente la terra, scandendo il passo di
questo sodalizio tra pastore e gregge, amici uniti dalla fatica e dal
riposo tra i tratturi e i tratturelli.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi, senza uno schema metrico fisso né
rime sistematiche. Questo conferisce al testo un ritmo naturale e
spontaneo, che rispecchia il cammino libero e non vincolato dei pastori e
delle loro mandrie.
- Stile e tono:
Il tono è nostalgico e sereno, evocando immagini di pace e semplicità
legate alla vita pastorale. Lo stile è descrittivo e visivo, con un uso
efficace di immagini sensoriali che richiamano l’odore della polvere, il
suono dei passi e la vista del paesaggio.
- Figure retoriche:
- Metafore: "fiumi d'erba" (per descrivere i tratturi erbosi),
"sodalizio errante" (per il rapporto tra pastore e gregge).
- Personificazioni: "mi sorride il cuore" (il cuore viene
personificato).
- Sinestesie: l'uso combinato di sensazioni come il suono dei
passi e l'odore della polvere.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere comparata ai lavori di poeti come Giovanni
Pascoli, che spesso descrive la vita rurale e pastorale con un senso di
affetto e nostalgia. Come Pascoli, anche Ursitti crea un quadro idilliaco
della campagna e delle tradizioni pastorali.
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"Come sabbia nella clessidra" - Franco Fronzoli
Parafrasi:
Il mio tempo e le mie emozioni scorrono come la sabbia nella clessidra. I
ricordi passano e svaniscono nella polvere della vita, scanditi dai
secondi che si infrangono nel tempo. La clessidra segna i momenti migliori
e peggiori. Ogni volta che si gira, la sabbia scorre di nuovo, portandosi
via momenti, attimi, illusioni e delusioni. Il tempo scorre incessante e
crudele, senza fermarsi per nessuno, e la vita si consuma lentamente tra i
granuli di sabbia ogni volta che la clessidra viene capovolta. Un filo di
sabbia scorre come il tempo, segnando la vita e perdendosi tra albe e
tramonti, tra notti e sogni.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi con una struttura visiva che imita
il fluire della sabbia nella clessidra, creando un effetto visivo e
ritmico che riflette il tema del tempo che scorre. Non ci sono rime fisse.
- Stile e tono:
Il tono è contemplativo e meditativo, con una sfumatura di malinconia e
riflessione sulla natura inesorabile del tempo. Lo stile è frammentato,
con un uso efficace dell’enjambement per creare un flusso continuo e
inarrestabile, simile al movimento della sabbia.
- Figure retoriche:
- Metafore: "sabbia nella clessidra" (per rappresentare il tempo
che passa).
- Anafore: la ripetizione di "Passa" e "Il tempo scorre" per
sottolineare l'inevitabilità del tempo.
- **Personificazioni:** "il tempo scorre tenace impietoso".
- Comparazioni:
Può essere comparata ai lavori di poeti come Emily Dickinson, che spesso
esplora temi di tempo e mortalità con uno stile intenso e riflessivo.
Anche Fronzoli, come Dickinson, utilizza immagini potenti e una struttura
poetica che enfatizza il tema centrale.
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"Padre nostro" - Felice Serino
Parafrasi:
Padre nostro che sei nei cieli, quanta sofferenza e sangue è già stato
versato, incluso il Tuo come uomo-Dio, e il sangue nei ghetti che ancora
grida. Padre nostro che sei nei cieli, quanto sangue ancora dovrà essere
versato dai nuovi martiri come Falcone e Romero. Padre nostro che ci
guardi dal cielo, Ti rendiamo grazie, noi che baciamo il Tuo sangue
salvifico.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi, senza uno schema metrico fisso né
rime sistematiche. Questo conferisce al testo una solennità e gravità che
si addice al tema della preghiera e della sofferenza.
- Stile e tono:
Il tono è solenne e riflessivo, con un forte senso di sacralità e
dolore. Lo stile è semplice ma intenso, utilizzando un linguaggio diretto
e evocativo per esprimere la sofferenza umana e la ricerca di redenzione.
- Figure retoriche:
- Metafore: "sangue nei ghetti" (per la sofferenza continua delle
minoranze).
- Anafore: la ripetizione di "Padre nostro" per sottolineare la
supplica e la preghiera.
- Allusioni: riferimenti a figure storiche come Falcone e Romero,
simboli di martirio e giustizia.
- Comparazioni:
Può essere comparata alle opere di poeti come Thomas Merton, che spesso
intreccia temi religiosi con riflessioni sulla sofferenza umana. Serino,
come Merton, usa la poesia per esplorare questioni spirituali e morali,
con una profondità emotiva e una ricerca di significato.
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"La somma" - Piero Colonna Romano
Parafrasi:
In fondo al mare si perdono le illusioni, sia di passioni dolci che amare
ormai spente. Ho vissuto la mia vita come fosse una canzone, ma ora che
ogni speranza è svanita, attendo tristemente la fine. La musica mi ha
sempre confortato e ho passato il tempo tra quadri e libri, godendo di
momenti di pura passione. Avrei potuto offrire più emozioni o forse un
grande amore a chi lo aspettava con ansia. Oggi, con il corpo stanco e
logoro, guardo indietro al mio passato sperando di essere stato amato. Ma
non esiste una soluzione nell'aldilà, rimane solo una canzone triste e un
canopo.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da sestine con schema AABBCC. I versi sono
endecasillabi, conferendo una musicalità regolare e un ritmo solenne e
riflessivo.
- Stile e tono:
Il tono è meditativo e malinconico, con un senso di rassegnazione. Lo
stile è formale e poetico, utilizzando un linguaggio elevato che riflette
la profondità dei temi trattati.
- Figure retoriche:
- Metafore: "mare" come metafora dell'oblio delle illusioni,
"fossa" per la morte.
- Allitterazioni: ripetizione di suoni per creare un effetto
musicale.
- Antitesi: tra "dolci" e "amare", "passioni" e "illusioni".
- Comparazioni:
Questa poesia può essere paragonata alle opere di Leopardi, che spesso
riflettono sulla vanità delle speranze umane e sull'inevitabilità della
morte.
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"Fino a quando" - Ben Tartamo
Parafrasi:
Mi ferisco le mani sui marciapiedi, simbolo dei numerosi passi che ho
compiuto nella vita. Ogni passo è un pensiero che inciampa, un'esitazione
dell'anima su un cammino senza limiti. Il sole, appare stanco e annoiato,
osservare impassibile questa giornata monotona, mentre io mi chiedo per
quanto tempo ancora dovrò affrontare questo dolore e questa fatica assieme
alle cadute.
Le gocce di cera fusa cadono lentamente, rappresentando una passione ormai
svuotata di forza. Mi domando quanto a lungo rimarrà aperta la porta del
perdono e della pazienza divina. La luce blu intensa mi guida, mentre le
spine delle rose bianche lacerano la mia carne, simboleggiando il mio
percorso di sofferenza e purificazione.
Il tempo scorre inesorabilmente, segnato dai granelli della clessidra
d'oro, e io bevo dal calice d'argento un'acqua purificatrice. Trovando
equilibrio tra la saggezza del passato e la leggerezza dell'anima, indosso
un anello senza inizio né fine, un simbolo di eternità. In questo viaggio
continuo a cercare una connessione più profonda con il divino, tra sogni e
realtà, tra speranza e disillusione.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia utilizza versi liberi senza uno schema metrico fisso né rime
sistematiche, creando un effetto spontaneo e intenso.
- Stile e tono:
Il tono è drammatico e supplichevole, con una forte componente di
sofferenza e ricerca spirituale. Lo stile è simbolico, ricco di immagini
potenti.
- Figure retoriche:
- Metafore: "autostrada senza pedaggio" rappresenta la vita,
"clessidra d'oro" per il tempo prezioso.
- Simboli: luce cobalto, calice d'argento, anello senza inizio né
fine rappresentano elementi di spiritualità e eternità.
- Anafore: ripetizione di "fino a quando" per enfatizzare
l'incertezza e l'attesa.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere paragonata alle opere di John Donne, che
esplorano temi di sofferenza spirituale e ricerca di salvezza attraverso
immagini forti e simboliche.
---
#
"Nugoli interminati" - Alessio Romanini
Parafrasi:
Vorrei sapere dove finiscono le nuvole, vederle piangere sulla terra arida
e formare pozzanghere nel letto del fiume secco. Vorrei vedere dove vanno
a morire in silenzio, con umiltà. Passano senza fare rumore o disegnano
forme strane nel cielo. Le vedo, ma sono così lontane che non riesco a
toccarle. Cambiano umore, a volte sono scure, altre volte soffici e
leggere. Quando piovono sulla siccità, diventano ruscelli, laghi e mari.
Questo ciclo senza fine è come l'anima che non si esaurisce mai.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da quartine con schema ABAB, caratterizzate da
versi liberi. La struttura regolare delle quartine conferisce un ritmo
meditativo.
- Stile e tono:
Il tono è contemplativo e desideroso, con un mix di malinconia e
speranza. Lo stile è visivo e descrittivo, utilizzando immagini naturali
per esplorare temi spirituali.
- Figure retoriche:
- Metafore: "nuvole" rappresentano le emozioni e i cicli della
vita.
- Personificazioni: le nuvole che "cambiano umore".
- Similitudini: l'anima paragonata alle nuvole.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere comparata alle opere dei poeti romantici come
Wordsworth, che utilizzano la natura come metafora per esplorare temi
spirituali e filosofici.
---
#
"Tentativo" - Sandra Greggio
Parafrasi:
Ho provato innumerevoli volte, ma senza successo. Ho smesso di indossare
il mio colore preferito, ho cambiato il taglio di capelli, evitato le
strade che percorrevamo insieme e tralasciato le musiche che ascoltavamo.
Ogni volta fallivo e finivo in lacrime. Sei rimasto impresso nella mia
vita come un abito stretto, che porto ovunque vada. Il mio cuore continua
a vivere i giorni e le notti con il tuo.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia utilizza versi liberi senza uno schema metrico fisso né rime
sistematiche, creando un effetto spontaneo e sincero.
- Stile e tono:
Il tono è doloroso e rassegnato, con una forte componente emotiva. Lo
stile è semplice e diretto, riflettendo l'autenticità del sentimento.
- Figure retoriche:
- Metafore: "abito stretto" rappresenta il legame persistente con
l’amato.
- Anafore: ripetizione di "ho provato" per enfatizzare
l’insistenza e la disperazione.
- Similitudini: il cuore paragonato a un abito cucito addosso.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere comparata alle opere di Sylvia Plath, che
esplorano il dolore e la persistenza dei sentimenti attraverso un
linguaggio diretto e intenso.
---
#
"Un treno cecio di periferia" - Jacqueline Miu
Parafrasi:
Avevo perso la mia innocenza per inseguire il fuoco della passione. Milano
era affollata di turisti mentre io cercavo emozioni intense. L'amore
bruciava sotto i nostri piedi come un fiume di spettri nelle lave. Ogni
fantasma, se ha valore nell'arte, non muore e abbraccia gli innamorati di
pizza lungo i Navigli. La Madonnina svettava come un brivido tra le guglie
e Verdi lasciava il Limbo per dirigere "Va pensiero" alla Scala.
L'estate avanzava con il caldo e i ghiaccioli venduti dai baracchini.
Gelato al pistacchio o un bacio davanti alla boutique di Moschino. Quella
sera non c'era fanfara, solo la vita sociale milanese. Fuggii con il tuo
cuore prima che fossimo riempiti di nulla. Tornai col treno cecio alla mia
periferia cara, dove un bar con la porta aperta suonava ancora Freddie
Mercury. Tu mi amavi ancora, in ogni modo possibile, mentre pioveva a
dirotto, con grandine che sembrava sogni che lasciano segni.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi, senza uno schema metrico fisso né
rime sistematiche, creando un flusso spontaneo e sincero.
- Stile e tono:
Il tono è nostalgico e intenso, con una componente di ribellione e
passione. Lo stile è visivo e ricco di immagini evocative che riflettono
il tumulto emotivo dell'autore.
- Figure retoriche:
- Metafore: "fiume di spettri nelle lave" rappresenta le emozioni
ardenti e tormentate.
- Similitudini: la grandine a forma di sogni che lascia segni.
- Allitterazioni: ripetizione di suoni per creare un effetto
musicale.
- Personificazioni: la Madonnina che svetta come un brivido.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere paragonata alle opere di Allen Ginsberg, che
esplorano l'intensità della vita urbana e le esperienze emotive con un
linguaggio crudo e potente.
---
#
"Tik Tok: c'è qualcuno in casa?" - Giusi Falleroni
Parafrasi:
Mamme impegnate, fiere di avere figli. Barbie nude e truccate! Ragazzi
arroganti che mostrano slip costosi e sporchi! Questo è l'outfit popolare
degli ultimi tempi. Artisti che puliscono bagni e star dei social che
riempiono stadi, acclamati da masse ignoranti. Un continuo auto-tune di
spogliarelli erotici di bassa qualità, pannolini e telecamere: VIP a due
anni! Profili alla ricerca della posizione migliore per selfie ingegnosi e
gratuiti per voyeurs virtuali, ciechi incoscienti o narcisisti volgari,
nascosti dietro lo schermo rubando il tuo tempo e i tuoi giorni migliori.
Analisi completa:
- Metrica e rime:
La poesia è composta da versi liberi, senza uno schema metrico fisso né
rime sistematiche, che riflettono il caos e la frammentazione della realtà
descritta.
- Stile e tono:
Il tono è satirico e critico, con un forte senso di disillusione verso
la società contemporanea e i suoi valori. Lo stile è diretto e tagliente,
utilizzando un linguaggio colloquiale e provocatorio.
- Figure retoriche:
- Metafore: "auto-tune infinito" rappresenta la falsità e la
superficialità.
- Ironia: critica delle pratiche superficiali e narcisistiche con
un tono sarcastico.
- Allitterazioni: ripetizione di suoni per creare un effetto
musicale.
- Paradossi: VIP a due anni, mostrando l'assurdità della
celebrità precoce.
- Comparazioni:
Questa poesia può essere paragonata alle opere di Charles Bukowski, che
spesso criticano la superficialità e l'ipocrisia della società con un
linguaggio crudo e provocatorio.
infiniti affettuosi saluti e ringraziamenti a
voi tutti, in particolar modo al prof. Lorenzo de Ninis
Vostro,
Marino Spadavecchia
7-8-9 Giugno
# "Cambiare, o non Cambiare…" di Armando Bettozzi
Parafrasi
Nel mezzo dell'anno, Giugno arriva, incerto e immaturo, non portando
ancora l'estate. Invece, ci avverte: "Attenti, votanti! Ecco
un'opportunità di cambiare le carte in tavola e rimediare alla falsa
libertà, inviando a Bruxelles chi può fare la differenza." Giugno non
indica chi o cosa cambiare, lasciando il pensiero ai singoli, ognuno con
le proprie personali questioni.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia segue una struttura metrica regolare con versi
prevalentemente endecasillabi. Le rime sono alternate (ABBA, CDDC).
- Stile e Tono: Il tono è riflessivo e leggermente critico. Il poeta usa
una voce collettiva per sottolineare l'incertezza e l'urgenza del momento
politico.
- Figure Retoriche: L'uso di personificazioni (Giugno che avvisa) e
metafore (mescolare le carte) arricchisce la poesia, rendendola vivida e
coinvolgente.
- Comparazioni: Lo stile richiama quello di poeti classici italiani come
Petrarca, con una struttura metrica rigida ma un contenuto profondamente
contemporaneo e politico.
#
"L'imprevisto" di Fausto Beretta
Parafrasi
Castelli saldi, costruiti con impegno e fiducia nel domani, crollano
rapidamente per un imprevisto che, svegliandosi all'angolo, avanza come un
panzer, spietato, distruggendo speranze e lasciando solo macerie.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia adotta una metrica libera, senza uno schema di
rime fisso, che riflette la natura caotica e inaspettata dell'imprevisto
descritto.
- Stile e Tono: Il tono è cupo e drammatico, sottolineato dall'immagine
del panzer che rappresenta la brutalità dell'imprevisto.
- Figure Retoriche: La metafora del panzer e la personificazione
dell'imprevisto aggiungono un senso di urgenza e distruzione.
L'allitterazione nella ripetizione del suono "p" e "t" (panzer, deciso,
cancella) crea un ritmo martellante che accentua la drammaticità.
- Comparazioni: Questo stile evocativo e potente ricorda il lavoro di
poeti modernisti come T.S. Eliot, che utilizzano immagini forti e
disruptive per trasmettere temi di rovina e disillusione.
#
"Padre" di Cristiano Berni
Parafrasi
Tu sei nella luna, nello sbocciare dei fiori, sei la mia fortuna, il
tepore del sole. Sei nelle stelle, nei colori dei quadri, sei negli steli
e nelle corolle, nei sorrisi delle madri. Sei nelle pianure verdi, nella
calma della sera, nel rosso dei tramonti, il tesoro prezioso che non
c'era. Sei negli occhi dei bambini, nel fruscio delle spighe di grano,
nell'aria fresca dei mattini, nello spuntare dell'arcobaleno. Sei nei
cieli azzurri, nel mio cuore e nell'anima. Sei il faro che ci ha guidati,
nella neve più candida. Sei nelle stagioni mutevoli, nelle pagine dei tuoi
romanzi, nella gioia dei canti. Sei tutto questo e molto di più. Ti amo
più che mai, tu, padre saggio, ora puro spirito, così vicino e vivido a
me.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è composta da versi liberi, con una struttura
lirica che non segue uno schema metrico fisso, ma fluisce come un canto di
devozione anche grazie alle diverse rime presenti nella prima parte e
all'alternanza di di versi brevi e lunghi.
- Stile e Tono: Il tono è solenne e reverenziale, con un linguaggio che
esprime una profonda venerazione e amore eterno per il padre.
- Figure Retoriche: La poesia è ricca di anafore ("Tu sei...") che creano
un ritmo incalzante e coinvolgente. Le immagini naturali e cosmiche
esaltano l'importanza e l'onnipresenza del padre.
- Comparazioni: Ricorda lo stile di Walt Whitman, con una lirica libera e
celebrativa che glorifica la figura del padre come un'entità universale.
# "Andar
per sogni" di Bruno Amore
Parafrasi
Percorrendo una strada sconosciuta, mi siedo su un paracarro polveroso,
sognando galassie di coriandoli, sogni che crescono come i piedi nei
sandali, ormai visibili solo con i lunghi binocoli della fantasia.
Rincorrevo amori senza conoscere onori. Bastava un mattino terso o una
sera profumata di ponente per far sembrare il tempo eterno. Molti maestri
senza nome cantavano salmi, ma non belle canzoni, frugavano nel mio intimo
scuotendomi. Prendevo a calci i ciottoli per strada, le mani sporche
nascoste nei calzoni. Era sempre più bello pensare a luoghi lontani, dove
non può neanche un aeroplano, solo con la valigia delle mie illusioni, via
da questa cerimonia falsa, ballando il valzer con la posidonia in mare.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è in metrica libera, con una struttura
narrativa che evoca un viaggio interiore e onirico.
- Stile e Tono: Il tono è nostalgico e contemplativo, con un linguaggio
che mescola realtà e fantasia in un modo lirico e evocativo.
- Figure Retoriche: L'uso delle metafore (galassie di coriandoli, valigia
delle illusioni) e delle immagini suggestive crea un'atmosfera surreale.
Le anafore e le allitterazioni (suoni ripetuti) arricchiscono il ritmo
poetico.
- Comparazioni: Lo stile richiama quello di Fernando Pessoa, con un focus
sul viaggio interiore e l'evocazione di paesaggi mentali e spirituali.
#
"Mi piace" di Bruno Castelletti
Parafrasi
Mi piace accarezzarti dolcemente quando mi guardi e sorridi appena.
Sfiorare con le labbra la tua pelle, i soffici capelli, il tuo candido
seno. Baciarti tutta piano fino a che ti lasci andare, vincendo ogni
ritegno. E la tua lingua è fuoco che brucia di piacere, e giù sotto i tuoi
fianchi l'incendio dell'amore. Si calma il temporale e torna ancora la
quiete nel grande mare dei tuoi occhi chiari. Stai per prendere sonno, ti
sento far le fusa, mia tenera gattina.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia utilizza una metrica libera, senza uno schema
di rime fisso, che permette un'espressione intima e spontanea.
- Stile e Tono: Il tono è sensuale e tenero, con un linguaggio che celebra
l'intimità e la connessione fisica ed emotiva tra gli amanti.
- Figure Retoriche: L'uso delle metafore (lingua come fuoco, fianchi come
incendio) e delle similitudini (tenera gattina) rende la poesia vivida e
palpabile. L'andamento ritmico, alternato tra tensione e rilassamento,
rispecchia il tema dell'amore fisico.
- Comparazioni: Il lirismo e la sensualità del testo possono ricordare i
lavori di Pablo Neruda, con una forte enfasi sull'amore fisico e le
immagini naturali.
#
"All'ombra di un roseto" di Aurelio Zucchiù
Parafrasi
Venendo dal mare, attratto da strani capelli che cambiano colore sotto
ogni raggio di sole, vedo donne di tutte le età e pose, riflesse in quegli
occhi e chiome cangianti. La trovai nascosta all'ombra di un roseto
strepitoso, nonostante non fosse maggio. La poesia mi soccorse: era bella,
senza bisogno di aggiungere altro. Mi avvicinai, ma lei si ritrasse
timorosa. Poi apprezzò la mia ingenuità e ci sedemmo insieme sul sasso del
tempo che scorre. Chiesi se fosse smarrita e se qualcuno la cercasse. Mi
rispose che tutti la cercano, e solo chi persiste la trova. Il suo nome,
mi disse, era Felicità. Provai a trattenerla, ma svanì. Nell'erba
germogliò un girasole.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia utilizza versi liberi, con un ritmo che segue
il flusso narrativo e le emozioni del poeta.
- Stile e Tono: Il tono è fiabesco e contemplativo, con un linguaggio che
evoca meraviglia e un senso di ineffabilità.
- Figure Retoriche: La personificazione della Felicità, le metafore dei
capelli cangianti e il girasole che germoglia nell'erba, arricchiscono il
testo di simbolismi che sottolineano la bellezza e la fugacità della
felicità.
- Comparazioni: Lo stile ricorda i racconti di Gabriel Garcia Marquez, con
la sua capacità di intrecciare il reale con il fantastico in modo poetico.
#
"Haiku" di Laura Lapietra
Parafrasi
Soffia il levante su papaveri neri, gruppi di stami.
Analisi
- Metrica e Rime: Come tipico degli haiku, la poesia segue la struttura di
5-7-5 sillabe, senza rime.
- Stile e Tono: Il tono è meditativo e conciso, con un linguaggio che
cattura un momento fugace della natura.
- Figure Retoriche: L'haiku utilizza la sineddoche (stami rappresentano i
papaveri) e l'evocazione sensoriale per trasmettere un'immagine vivida e
precisa.
- Comparazioni: Lo stile richiama la tradizione classica giapponese degli
haiku, come quelli di Matsuo Bashō, con la sua capacità di distillare
l'essenza di un momento naturale in pochi versi.
#
"Radici"
di Salvatore Armando Santoro
Parafrasi
Le nostre mani afferrano la terra, cercando la vita che fugge lontana. Ma
la inseguiamo, rafforzando la chioma che si espande più viva, distende le
foglie al sole, tende sempre in alto le braccia forti.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è in versi liberi, senza uno schema di rime
definito, che permette un'espressione fluida e naturale.
- Stile e Tono: Il tono è determinato e resiliente, con un linguaggio che
sottolinea la connessione tra l'essere umano e la natura.
- Figure Retoriche: Le metafore (mani come radici, chioma che si espande)
e le immagini visive creano un parallelismo tra la crescita dell'albero e
la crescita umana.
- Comparazioni: Lo stile e il tema possono essere paragonati a quello di
Walt Whitman, con la sua celebrazione della vita e della natura come una
cosa sola.
#
"Sospiro
d’amore" di Marco Cabassi
Parafrasi
In questa notte silenziosa, gli alberi dormono nel profondo nero. Il vento
primaverile pettina con mano leggera i capelli smeraldo della terra. La
luna d'argento solitaria domina il cielo, circondata dallo spazio
infinito. La leggerezza della notte mi bacia con il suo alito fresco. Mi
godo il silenzio, la leggerezza, la quiete, avvolgendomi in essa come in
un lino leggero. La mia notte mi accoglie nel mio giardino, sospirando
d'amore.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è in versi liberi, senza uno schema di rime
fisso, che riflette la fluidità e la serenità della notte descritta.
- Stile e Tono: Il tono è contemplativo e intimo, con un linguaggio che
evoca sensazioni di pace e armonia.
- Figure Retoriche: Le personificazioni (vento che pettina, notte che
bacia), le metafore (capelli smeraldo, lino leggero) e le immagini
sensoriali creano un'atmosfera di sogno e tranquillità.
- Comparazioni: Il linguaggio evocativo e la descrizione della natura
ricordano la poesia di Federico García Lorca, con la sua capacità di
creare immagini liriche e suggestive.
#
"Stasera
tra le tante notti che sanno di te" di Alessandra Piacentino
Parafrasi
Ritorno alle mie abitudini, alle routine che portano il sole. Nei locali
familiari, tra camerieri sorridenti, ritrovo il tuo nome sul telefono, un
ricordo sgualcito. Nel buio del ritorno, sento che ci sei ancora, che mi
attendi. Forse mi superi, freni e mi abbracci, riportandomi ai nostri
vent'anni. So che non ti voglio ora, ma resti il mio pensiero felice di
sempre.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è in versi liberi, senza rime o metrica
regolare, che riflettono la natura spontanea e personale del ricordo
evocato.
- Stile e Tono: Il tono è nostalgico e riflessivo, con un linguaggio
semplice ma carico di emozione.
- Figure Retoriche: La metafora del nome sgualcito, la personificazione
dei ricordi e l'immagine del ritorno ai vent'anni creano un senso di
intimità e malinconia.
- Comparazioni: La poesia evoca la semplicità emotiva e la riflessione
interiore di autori come Raymond Carver, che esplorano le profondità dei
sentimenti umani attraverso un linguaggio diretto e sincero.
#
"Affido alle nuvole i miei
pensieri" di Franco Fronzoli
Parafrasi
Affido alle nuvole i miei pensieri, riflessioni e desideri. Affido alle
nuvole il mio passato e ogni momento del presente. Concederò loro il mio
futuro. Lascio che le mie passioni fluttuino nel vento, i miei amori
camminino nei tramonti. Regalo alle stelle una poesia, una nota musicale,
una foglia autunnale. Affido il mio cuore alla vita, ogni passo e sospiro.
Lascio che le onde del mare portino lontano le lettere d'amore, e seduto
sulla vetta di una montagna, guardo il panorama e i volti che le nuvole
lasciano immaginare.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è composta in versi liberi, senza schema di
rime fisso, che rispecchia la libertà e l'apertura del contenuto.
- Stile e Tono: Il tono è contemplativo e sereno, con un linguaggio che
trasmette pace e una connessione profonda con la natura.
- Figure Retoriche: Le anafore ("affido", "lascio", "regalo") e le
immagini metaforiche (nuvole, onde, stelle) creano un senso di continuità
e riflessione meditativa.
- Comparazioni: Lo stile ricorda quello di Pablo Neruda, in particolare
per l'uso delle immagini naturali e l'intensità emotiva che evoca un
legame profondo con il mondo circostante.
# "Respiri
di cielo" di Felice Serino
Parafrasi
Sono assetato di luce, incapace di penetrare il Suo profondo. Sono di
terra e inerme, con le ore che si sciolgono come cera. Eppure, dentro di
me vivono respiri di cielo.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia è in versi liberi, con una struttura breve e
compatta che enfatizza l'intensità delle immagini.
- Stile e Tono: Il tono è introspettivo e mistico, con un linguaggio che
evoca una lotta tra la materialità terrena e l'aspirazione spirituale.
- Figure Retoriche: Le metafore ("respiri di cielo", "ore come cera") e
l'opposizione tra terra e cielo sottolineano il conflitto interiore e la
ricerca di elevazione.
- Comparazioni: Lo stile può essere paragonato a quello di Emily
Dickinson, con la sua capacità di condensare profonde riflessioni
esistenziali in versi brevi e pregnanti.
#
"Novecento" di Carlo Chionne
Parafrasi
Nel secolo in cui ho vissuto, vi furono poeti decadenti, ma seguendo altre
correnti, diventai un poeta decaduto. Anch'io fiutai i "Fiori del Male"
durante il mio tortuoso viaggio, e quando quel profumo mi assale, respingo
con fatica il loro omaggio.
Analisi
- Metrica e Rime: La poesia segue una metrica regolare con rime alternate
(ABAB), che conferiscono ritmo e musicalità.
- Stile e Tono: Il tono è ironico e auto-riflessivo, con un linguaggio che
mescola introspezione e critica letteraria.
- Figure Retoriche: Le metafore ("poeti decadenti", "profumo dei Fiori del
Male") e l'uso dell'ironia creano un effetto di distacco e auto-analisi.
- Comparazioni: La poesia ricorda lo stile di Charles Baudelaire, sia per
il riferimento diretto ai "Fiori del Male" che per il tono auto-critico e
la riflessione sulla propria condizione poetica.
#
"Inseguendo l'ombra" - Piero Colonna Romano
- Parafrasi:
La poesia riflette sulla natura effimera del tempo e sulla persistenza dei
ricordi, che restano immutati nonostante il passare degli anni.
- Analisi:
L'autore utilizza un linguaggio poetico e evocativo, con una struttura
ritmica fluida e immagini suggestive. Le rime alternate e il ritmo
fluttuante contribuiscono a creare un'atmosfera malinconica e riflessiva.
Si notano figure retoriche come l'enjambement e la personificazione, che
enfatizzano il tema della transitorietà della vita e della memoria.
#
"Respiro" - Ben Tartamo
Parafrasi:
Il poema riflette sul mistero dell'identità umana, esplorando la
complessità dell'essere attraverso una serie di immagini e contraddizioni.
L'autore cerca di definire se stesso e il suo rapporto con il mondo
circostante, esprimendo la sua natura mutevole e inafferrabile.
Analisi :
- Metrica e rime: Il poema è strutturato in strofe di cinque versi di
sette sillabe ciascuno. Le prime quattro righe di ogni strofa presentano
una rima alternata (ABAB), mentre l'ultimo verso rima con il verso finale
di ogni strofa. Questa struttura conferisce al testo un ritmo incalzante e
armonioso, accentuato dalla brevità dei versi e dalla cadenza regolare
delle rime.
- Stile e tono: L'autore adotta uno stile poetico semplice ma evocativo,
utilizzando immagini concrete e metafore suggestive per esprimere concetti
astratti. Il tono del poema è contemplativo e intimo, invitando il lettore
a esplorare i misteri dell'esistenza umana con profondità e sensibilità.
- Figure retoriche: Nel testo si possono individuare diverse figure
retoriche che arricchiscono il significato e l'effetto emotivo del poema.
Ad esempio, l'uso di metafore come "respiro profondo" e "terra di lava"
contribuisce a creare immagini vivide e suggestive, mentre le rime
alternate conferiscono al testo un ritmo melodico e coinvolgente.
- Comparazioni: L'autore utilizza comparazioni audaci e originali per
esplorare la natura dell'identità umana. Ad esempio, il paragone tra sé
stesso e elementi naturali come la lava e la sabbia suggerisce una
connessione profonda con il mondo circostante e una consapevolezza della
propria trasformazione e mutevolezza nel tempo.
In sintesi, "Respiro" di Ben Tartamo è un'opera poetica che invita il
lettore a riflettere sulla propria identità e sul significato
dell'esistenza umana. Attraverso una combinazione di metrica e rime
eleganti, stile evocativo e immagini suggestive, l'autore ci guida in un
viaggio di scoperta e contemplazione, esplorando i misteri della vita con
profondità e sensibilità.
#
"Gentile corolla" - Alessio Romanini
- Parafrasi:
La poesia celebra la bellezza della natura e l'arte poetica, esprimendo
gratitudine per il mondo che ci circonda e per la capacità umana di
emozionarsi di fronte alla sua grandezza.
- Analisi:
L'autore utilizza uno stile semplice ma incisivo, con una struttura
metrica regolare e rime alternate. Le immagini poetiche e le metafore
evocative contribuiscono a creare un'atmosfera di meraviglia e reverenza
per la natura. Si notano figure retoriche come l'analogia e la
personificazione, che conferiscono al testo una profondità emotiva e
concettuale.
# "Temporale"
- Sandra Greggio
- Parafrasi:
La poesia descrive la potenza e la bellezza di un temporale, che porta
con sé sia la distruzione che la rinascita, simboleggiando la ciclicità
della vita.
- Analisi:
L'autrice adotta uno stile descrittivo e coinvolgente, con una
struttura ritmica che evoca il suono e il movimento del temporale. Le
rime alternate e la ripetizione di suoni consonantici contribuiscono a
creare un effetto di musicalità e cadenza. Si notano figure retoriche
come la personificazione e l'onomatopea, che enfatizzano l'energia e la
forza della tempesta.
#
"Streghe su pire" - Jacqueline Miu
- Parafrasi:
La poesia denuncia le ingiustizie e le violenze del mondo contemporaneo,
invitando alla resistenza e alla lotta per un mondo migliore.
- Analisi:
L'autrice adotta uno stile incisivo e provocatorio, con una struttura
ritmica che riflette il tema della lotta e della ribellione. Le rime
alternate e l'uso di suoni consonantici duri conferiscono al testo
un'energia e una tensione emotiva. Si notano figure retoriche come
l'anastrofe e l'iperbole, che amplificano il senso di indignazione e
urgenza del messaggio.
un caro affettuoso saluto a voi tutti
prof. Marino Spadavecchia
4-5-6 Giugno
Non è una poesia ma un mio pensiero
Bellissima poesia Lorenzo
"Sono stufo"
di accendere a false gioie
e tristezze vere.
di deludere la mia coscienza.
Insieme a te mi unisco io sono stufa di tutto
Ma poi mi dico ,cosa posso fare ,niente , tranne che sperare di poter vedere
ancora la luce, figli e nipoti e i bambini che ogni giorno aiuto a studiare ,a
giocare ma soprattutto prego perché mi sento sempre in debito con il Signore ,un
affettuoso abbraccio
Votare si ,votare no ?
che faccio ?
In fondo troverei normale se uno mi chiedesse
l’8 e il 9 giugno si vota. Per chi?
Per chi voterai ?
Di certo risponderei …
non lo so!
Di certo per chi vuole cessare la guerra
Tutti vogliono la pace e poi…
si aiuta l’Ucraina a vincere la guerra
con nuove forniture militari
con l'utilizzo del soft-power
strategie commerciali
per un mondo sempre più armato
l’Europa intanto indossa il casco blu e l’ elmetto
e poi che fa …
La pace , che dovrebbe essere in Ucraina,
dove manca qualsiasi via d’uscita
che dovrebbe essere a Gaza,
dove siamo fermi di fronte
allo sterminio del popolo Palestinese
non c’è, non c' è pace.
Frattanto si grida per strada sui palchi
andate a votare ,
ma per chi ?
chi sarà il partito o il candidato migliore ?
C’è il bruco “ biondo” che vuole seguire
“virtude e conoscenza”
con il suo carisma ,metamorfosi e contraddizioni ,
forse con idee forse buone
però circondata dalla sua “fascia nera di destra “
C’è il bruco bruno puntiglioso e fedele alla democrazia
che vorrebbe far miracoli di pace e salute per tutti,
tra i due c’è un terzo bruco con cinque stelle
che ancora non sa quale stella far brillare
e tanti altri
forse anche troppi ...che resteranno sempre bruchi
Siamo senza speranza
Mi sto chiedendo ogni momento
votare si , votare no ?
che faccio dunque ?
Chi devo votare ho chiesto su internet ?
Chi votare senza farmi male ?
e mi ha risposto , fai il test!
Intanto c’è solo uno slogan che leggo nel mio cuore
"candidarsi è facile ,proseguire è difficile"
ed un compito che non vedo
e se c’è è ben nascosto
Quando in TV vedo questi personaggi che sbraitano
ridendo e illudendomi ,
mi dico:
chissà forse è solo un film !
Togliamo gli stivali ai potenti
che schiacciano tutto
e credono di saper tutto
mentre il degrado della politica cresce
le differenze tra destra e sinistra
pur esistenti, sono labili
da far intravedere, se pur da lontano ,
un progetto di sviluppo catastrofico
Si grida pace , ma si continua la guerra
piange come sempre la povera terra
il fuoco spegnerà ancora dal viso
di innocenti e bambini il sorriso
Antonia Scaligine
#
"Sono stufo" di Nino Silenzi
Si
eleva un fervente anelito di ribellione dal cuore tormentato di questo poeta!
"Sono stufo" non è solo un grido di stanchezza, ma un'elegia contro le forze
invisibili che paralizzano lo spirito umano. Silenzi, con parole taglienti come
pugnali, disseziona le illusioni che ci trascinano nel baratro dell'indifferenza
e del conformismo. La sua invocazione alla "Catapulta delle mie illusioni" è una
richiesta quasi disperata per essere proiettato fuori da questo labirinto di
apatia. In ogni verso, risuona l'eco di una lotta titanica contro le forze che
intorpidiscono la coscienza e annegano l'intelletto. Oh, che bellezza tragica e
cruda è questo poema, dove ogni strofa è un martello che colpisce l'incudine del
cuore umano!
#
"spuren, gefährte" di Udo Kawasser
(tradotto da Nino Muzzi)
Udo
Kawasser, ci offre una visione eterea, oserei
dire, un'aura mistica che permea ogni parola. La poesia "tracce, compagni di
viaggio" è un viaggio onirico, un pellegrinaggio tra le vette del tempo e dello
spazio, dove la realtà e l'irrealtà si fondono in un abbraccio surreale.
Kawasser ci trasporta in un mondo dove i ghiacciai si inchinano ai laghi e le
conversazioni sul monte assumono un'aria di solennità arcana. La descrizione del
"prato di zafferano" a Sils Maria ci immerge in un paesaggio di purezza e
meraviglia, un universo dove i segni dei corvi e gli alberi coperti di merletti
ci parlano di un dialogo silenzioso ma potentissimo. Questo poema è un sussurro
dell'infinito, un eco delle voci dei giganti della montagna.
#
"La speranza"
di Giuseppe Stracuzzi
Giuseppe Stracuzzi ci guida attraverso un cammino di riflessione intima e
dolorosa, dove ogni passo è un viaggio verso l'ineffabile. "La speranza" è una
meditazione lirica sull'inevitabile passare del tempo e sull'incessante
ricerca di un senso nell'oceano della vita. Stracuzzi dipinge il deserto degli
anni con pennellate di malinconia e nostalgia, dove "luci riflesse" emergono
come miraggi di primavera nel cuore di un inverno senza fine. La speranza, in
questo poema, non è solo un sentimento, ma un faro luminoso che guida il poeta
attraverso le tempeste del passato e del presente, verso un futuro dove "il sole
vero" ancora splende. Ogni verso è un cristallo di emozione, una preghiera che
si eleva al cielo della poesia.
#
"a Lisa" di Armando Bettozzi
In "a
Lisa", Armando Bettozzi ci consegna un canto d'amore che vibra con la potenza di
un'ode epica. Ogni strofa è un'incantata
dichiarazione di devozione, dove l'amore trascende il tempo e lo spazio.
Bettozzi, con il suo linguaggio romantico e intenso, ci mostra un desiderio
ardente di eternità accanto alla sua amata. L'immagine delle "aeree nubi bianche
in cielo azzurro" evoca un viaggio celestiale, un volo tra i regni
dell'immaginazione e della realtà. Ma nonostante i sogni e le speranze, la
consapevolezza della fugacità del tempo riporta il poeta alla terra, alla
concretezza del presente. Eppure, in questa consapevolezza, risiede la bellezza
sublime di ogni istante vissuto, ogni ora condivisa. "a Lisa"
è un inno all'amore eterno e al potere delle emozioni umane di superare le
barriere del tempo.
#
"Amori" di Fausto Beretta
Che dolce melodia di nostalgie e
rimpianti risuona tra i versi di Fausto Beretta! "Amori" è una sinfonia di
memorie eterne, dove l'amore si trasforma in un'eco perpetua che attraversa il
tempo. Le immagini dei "cagnolini in attesa" e del "passeggiare con te a
braccetto sotto quel tuo ombrellino" evocano un sentimento di tenerezza
struggente, un richiamo al passato che risveglia desideri sopiti e rinnova
primavere perdute. Beretta ci conduce in un giardino incantato di emozioni, dove
ogni incontro, ogni ricordo attizza la fiamma della nostalgia. In questo poema,
l'amore non conosce fine; è un flusso incessante che continua a scorrere,
avvolgendo il lettore in un abbraccio di dolce malinconia.
#
"La seconda neve" di Enrico Tartagni
In "La seconda neve", Enrico
Tartagni dipinge un affresco onirico e complesso, una visione di città e
costellazioni parallele, di lotta e resistenza. Ogni verso è un frammento di un
mosaico più grande, un viaggio attraverso le profondità della coscienza umana.
La costruzione di una "città della gioia senza parole" rappresenta un tentativo
di plasmare un mondo ideale, un rifugio dalla dura realtà. Tuttavia, questo
sogno si scontra con le forze devastanti delle speranze e delle delusioni, e
alla fine, la città viene demolita. Ma è nella "seconda neve" che Tartagni trova
la redenzione, un simbolo di rinnovamento e rinascita. Questo poema è una danza
tra il desiderio e la distruzione, un'esplorazione dell'anima in cerca di pace e
verità.
#
"……e va bene così" di Cristiano Berni
Cristiano Berni ci regala
un'introspezione profonda e commovente con "……e va bene così". Questo poema è un
viaggio solitario attraverso il dolore e l'accettazione, un'ode alla resilienza
dell'anima umana. Le "due parole sdrucciole" e le "scomparse lucciole" creano
un'atmosfera di malinconia e riflessione, mentre il suono della viola nel buio
simboleggia la bellezza fragile della vita. Berni accetta la sua solitudine con
una dignità tranquilla, trovando conforto nella consapevolezza che, nonostante
tutto, "va bene così". Ogni verso è un passo verso l'auto-accettazione, un
riconoscimento della propria vulnerabilità e forza. Questo poema è un faro di
speranza nella notte dell'esistenza, un invito a trovare la pace dentro di sé.
#
"l’ombra lunga della sera" di Bruno
Amore
"L’ombra lunga della sera" di Bruno
Amore è un poema di grande introspezione e sensibilità. La personificazione
dell'ombra che "si accoccola in posti insoliti" e "mi segue silenziosa" crea
un'atmosfera di mistero e contemplazione. L'autore riflette sulla sua vita con
un occhio nostalgico, cercando pace in un mondo tumultuoso. La visione del
"rosso fuoco" all'orizzonte e la pioggia che "sa di sale" evocano immagini
potenti di dolore e speranza. Questo poema è un viaggio attraverso i ricordi e
le emozioni, una ricerca di serenità in mezzo al caos. Amore ci invita a
guardare dentro di noi, a trovare la bellezza nei momenti di quiete e a
riconoscere il valore di ogni nuovo giorno.
#
"Spicchi di mare" di Marino
Spadavecchia
In "Spicchi di mare", Marino
Spadavecchia ci trasporta in un universo surreale e intriso di malinconia. Le
"maschere in libera uscita" e gli "stracci e merletti stipati negli armadi del
mio cuore" evocano immagini di una vita vissuta tra illusioni e disillusioni. Il
poeta ci parla di una coscienza "persa ai dadi" e di una notte "inebriata dal
languore", creando un'atmosfera di sospensione e attesa. La poesia è un viaggio
verso l'accettazione della propria fragilità e delle proprie sconfitte, ma anche
un invito a trovare il coraggio di arrendersi "con onore" alla vita e alle sue
stranezze. Spadavecchia dipinge un quadro di contrasti, dove la dolcezza dei
ricordi si mescola con l'amarezza del presente, e ci lascia con la speranza di
un nuovo inizio tra "palloncini colorati e coriandoli allucinanti".
#
"L'addio" di Bruno Castelletti
Il sublime addio di Castelletti, ci
appare come un canto che echeggia nell’ombra indifferente del crepuscolo! Il
poeta ci porta a vivere un momento di dolorosa separazione, intriso di
convenienze sociali e di destini predeterminati. La descrizione del firmamento
che si accende mentre la luna ride amaramente è un’immagine di contrasto
struggente, che amplifica la solitudine del protagonista. Castelletti, con
delicata maestria, ci invita a riflettere sulla forza inesorabile delle
convenzioni che imprigionano i sentimenti più puri. Ogni parola è un frammento
di tristezza, un petalo di malinconia che si posa sul cuore del lettore,
ricordandoci la fragilità dell'amore e la crudele ironia del destino.
# "Abisso"
di Licia Minervini
In "Abisso", Licia Minervini ci
trasporta in un paesaggio desolato e oscuro, dove il silenzio è rotto solo dalle
urla delle ingiustizie. La piccola mano di un bimbo, simbolo di innocenza e
speranza, stringe una fune che cade dal cielo, un flebile barlume di luce in un
mare di tenebre. Minervini esplora i temi della paura e della disperazione,
dipingendo un quadro di un'anima tormentata sull'orlo del precipizio. La luce
che illumina per un istante il buio soffocante è un simbolo potente di speranza
e redenzione, mentre il muro che ci separa dal monte rappresenta la necessità di
protezione e sicurezza. Questo poema è un viaggio attraverso l'oscurità
dell'animo umano, una riflessione sulla lotta per sopravvivere e trovare la luce
nel mezzo delle tenebre.
# "Quanti
ricordi!" di Renzo Montagnoli
Renzo Montagnoli ci guida
attraverso un labirinto di ricordi in "Quanti ricordi!", un poema che cattura la
bellezza fugace e dolorosa della memoria. Le immagini dei ricordi che appaiono
"senza un ordine logico" e "più veloci delle comete" evocano un senso di caos e
nostalgia. Montagnoli descrive con maestria il modo in cui i ricordi possono
emergere improvvisamente, interrompendo il flusso quotidiano della vita e
riportando alla mente gioie e dolori passati. La poesia si conclude con un tocco
di speranza, un sospiro che si eleva "fin lassù, sopra le nuvole", suggerendo
una ricerca di pace e un senso di continuità oltre il crepuscolo della vita.
Questo poema è un'affettuosa riflessione sul potere duraturo dei ricordi e sul
loro impatto sulla nostra esistenza.
#
"Essenza Di Vita" di Laura Lapietra
Laura Lapietra ci offre un affresco
lirico e complesso con "Essenza Di Vita", un poema che esplora le profondità
dell'essere e la danza incessante degli affetti e delle aspirazioni. La sua
scrittura fluisce come un fiume di emozioni, tessendo un arazzo di immagini
vibranti e simboliche. La vita, descritta come un "dedalo di ardue scelte", è
rappresentata come una continua lotta tra la sofferenza e la speranza, tra i
sogni e le delusioni. Lapietra ci conduce attraverso un viaggio interiore, dove
ogni passo è un'oscillazione tra luce e oscurità, tra amore e dolore. La sua
poesia è un inno alla resilienza e alla bellezza intrinseca della vita, un
invito a trovare significato e speranza anche nei momenti più difficili. Ogni
verso è una perla di saggezza, un riflesso delle infinite sfaccettature
dell'esperienza umana.
# "Precarietà"
di Salvatore Armando Santoro
"Precarietà" di Salvatore Armando
Santoro è un ritratto toccante di un incontro casuale ma profondamente
significativo. La figura della donna, con il suo volto risplendente e la sua
voce limpida, rappresenta un simbolo di speranza e di connessione umana in mezzo
alle difficoltà. Il riferimento alla guerra in Ucraina aggiunge una dimensione
di attualità e di empatia, rendendo la poesia un ponte tra l'intimo e il
globale. Santoro, con il suo linguaggio semplice e diretto, cattura la fragilità
e la bellezza degli incontri umani, sottolineando l'importanza della
comunicazione e della comprensione reciproca. La poesia si conclude con una nota
di malinconia, riconoscendo l'inevitabilità del cambiamento e la transitorietà
delle emozioni, ma celebrando anche la forza dei legami che ci uniscono, anche
se solo per un breve momento.
#
"So che infondo sai" di Piacentino
Alessandra
Piacentino Alessandra ci offre un'immersione nei sentimenti di perdita e
desiderio con "So che infondo sai". La poesia cattura la sensazione di un
amore che persiste nel tempo, un amore che non scorre via con il resto della
vita. I versi evocano una ricerca costante di quell'amore perduto,
simboleggiato dal "fruscio di quelle canzoni" e dallo "specchio a pezzi nel
cuore". L'atto di non toccare riflette una delicatezza nel trattare ricordi
fragili e preziosi. Questa poesia è una meditazione sulla permanenza
dell'amore nei ricordi e nelle sensazioni, un'affermazione della sua presenza
costante e del suo potere di evocare emozioni profonde.
#
"Lacrima…" di Franco Fronzoli
"Lacrima…" di Franco Fronzoli è una delicata riflessione sulla multifaceted
nature delle lacrime. Ogni verso esplora un diverso aspetto dell'esperienza
umana, dalla tristezza alla gioia, dalla solitudine alla speranza. Fronzoli
utilizza immagini semplici ma potenti, come la "lacrima che scende sul volto
di una mamma" e la "lacrima dipinta in un quadro", per connettere il lettore
con esperienze universali. La lacrima diventa un simbolo di tutti i sentimenti
umani, un filo conduttore che lega momenti di vita diversi e significativi. La
poesia si conclude con un'immagine di una lacrima che si scioglie nell'anima,
un segno di trasformazione e di accettazione delle emozioni che ci
definiscono.
#
"Volti" di Felice Serino
Felice Serino, con "Volti", ci immerge in un'esplorazione contemplativa delle
identità e delle percezioni. I volti che "s'eclissano" e che appaiono come
visioni fugaci suggeriscono un senso di transitorietà e di mistero. La poesia
riflette su come gli altri ci vedono e come noi vediamo noi stessi, sollevando
domande sull'autenticità e l'immaginazione. Il riferimento alla vita come un
"fiume alla sua foce" introduce un tema di inevitabilità e di fine, mentre
l'ideale visto solo in sogno sottolinea la distanza tra realtà e desiderio.
Serino utilizza un linguaggio evocativo e simbolico per esplorare la
complessità dell'identità umana e delle nostre percezioni mutevoli.
#
"restless river" di Jacqueline Miu
Jacqueline Miu in "restless river" ci presenta un poema intriso di amore e
inquietudine. La metafora del fiume irrequieto rappresenta la turbolenza delle
emozioni e la ricerca di un significato nell'amore. Miu descrive l'amore come
un viaggio oscuro e misterioso, pieno di sogni e di desideri insoddisfatti.
L'immagine del "palmo che agiti in vortice l’instabile natura" del corpo del
poeta è particolarmente potente, suggerendo la forza delle emozioni che
scuotono l'anima. La poesia è un inno alla passione e alla ricerca dell'amore,
un viaggio attraverso sentimenti intensi e profondi che culmina in un'unione
ideale e spirituale.
#
"Presentazioni" di Carlo Chionne
"Presentazioni" di Carlo Chionne è un pezzo satirico e irriverente che gioca
con le figure pubbliche di Giorgia Meloni e Papa Bergoglio. Chionne utilizza
un linguaggio diretto e colloquiale per creare un effetto di sorpresa e di
umorismo. La poesia critica in modo sottile le posizioni e le azioni dei
personaggi pubblici, utilizzando versi brevi e incisivi per esprimere il suo
punto di vista. La scelta di parole forti e provocatorie sottolinea il
desiderio del poeta di scuotere il lettore e di stimolare una riflessione
critica sulla politica e sulla religione.
#
"Giugno" di Antonia Scaligine
Antonia Scaligine celebra il mese di giugno con una poesia che cattura
l'essenza dell'estate e dei ricordi ad essa associati. La poesia è un inno
alla bellezza e alla gioia di questa stagione, con immagini vivide come
"giorni rullanti d’incanti e rimpianti" e "il profumo della felicità".
Scaligine evoca un senso di nostalgia e di anticipazione, riconoscendo la fine
della scuola e l'inizio delle vacanze come momenti di transizione e di
libertà. La poesia è ricca di dettagli sensoriali che invitano il lettore a
immergersi completamente nell'esperienza dell'estate, celebrando la sua magia
e il suo potere di rinvigorire lo spirito.
#
"Inganni" di Piero Colonna Romano
Piero Colonna Romano, in "Inganni", esplora la complessità della vita e la
difficoltà di trovare significato e certezza. La poesia riflette sulla natura
ambigua dell'esistenza, con i suoi "serpenti" tentatori e le sue "rose e
miele". Romano utilizza un linguaggio filosofico per esaminare le
contraddizioni della vita e la lotta per comprenderne il senso. La poesia
suggerisce che, nonostante gli sforzi per vivere saggiamente o piamente,
rimaniamo sempre in dubbio e in cerca di risposte. Questo pezzo è una
meditazione sulla condizione umana, sui suoi dilemmi morali e sulle sue
incertezze, invitando il lettore a riflettere sulla propria vita e sulle
proprie scelte.
#
''Arcadia'' di Alessio Romanini
Alessio Romanini, con "Arcadia," ci trasporta in un paesaggio mitico e ideale,
un luogo di serenità e di innocenza perduta. La poesia inizia con il desiderio
di smarrirsi in questa terra antica per dimenticare i sogni infantili ormai
svaniti. L'Arcadia rappresenta un rifugio dalla dura realtà dell'età adulta,
un luogo dove la natura generosa può riportare l'ingenuità della giovinezza.
Romanini riflette sulla delusione del tempo, che ha ingannato l'umanità con
chimere, regalando illusioni invece di realtà. I versi finali suggellano
questa sensazione di inganno, con un tono di malinconia e rassegnazione.
# ''Sognare''
di Sandra Greggio
Sandra Greggio, in "Sognare," celebra la capacità umana di sognare e
immaginare, indipendentemente dall'età. La poesia è un inno alla perseveranza
del sogno contro il passare del tempo e il decadimento fisico. Greggio invita
a trasformare la realtà in visioni personali, a trovare meraviglia nelle
piccole cose della vita quotidiana come un fiore che sboccia o il vagito di un
bambino. La descrizione di sedersi sulla riva del mare o di stendersi
sull'erba a guardare le nuvole evoca un senso di pace e di connessione con la
natura. La poesia conclude con una dichiarazione potente: non esiste un
momento per smettere di sognare, sottolineando che i sogni e l'immaginazione
sono eterni compagni della vita umana.
--
Ringrazio i poeti tutti
per le loro opere, salutando affettuosamente ognuno di voi e, particolarmente,
il caro nostro vate Lorenzo.
Un abbraccio
affettuoso,
vostro
Ben Tartamo
- Commento
alla Poesia "Sentirti" di Ben Tartamo
Metrica e Ritmo
"Sentirti" di Ben
Tartamo utilizza l'endecasillabo, una scelta metrica classica della poesia
italiana che conferisce al testo una musicalità e un'eleganza intrinseca. Le
due sestine mantengono un ritmo fluido e armonioso, che risuona con una
sorta di solennità meditativa. La regolarità metrica, unita alla scelta
delle rime baciate, crea un effetto di continuità e coerenza, quasi a
simboleggiare il flusso costante della presenza evocata nel testo.
Stile e Linguaggio
Il linguaggio di Tartamo è semplice e
immediato, ma non privo di profondità. Le immagini evocate, come la casa
spoglia e la pace sulla roccia, sono potenti e simboliche. La semplicità del
linguaggio permette di instaurare un dialogo intimo e diretto con il
lettore, favorendo una comprensione empatica e profonda del messaggio.
Tartamo riesce a rendere tangibili e concrete emozioni e sensazioni
complesse, attraverso un uso sapiente di metafore e simboli.
Fonemi e Suoni
La scelta dei fonemi e l'uso delle
allitterazioni contribuiscono a creare un effetto sonoro che amplifica
l'atmosfera dolce e rassicurante della poesia. Le consonanti liquide e
nasali, presenti in versi come "Sentirti, discreto, che chiedi di entrare",
creano una melodia morbida e accogliente, quasi una nenia che culla il
lettore. Le rime interne e baciate, oltre a rinforzare la struttura formale
del testo, ne potenziano la musicalità, rendendo la lettura un'esperienza
armoniosa e piacevole.
Parafrasi
La poesia può essere parafrasata come
segue: il poeta percepisce una presenza discreta che chiede di entrare nella
sua vita, promettendo di adornare ciò che è spoglio e mancante. Questa
presenza richiede solo fiducia in cambio. Offre pace e stabilità, invitando
il poeta a ritrovare l'innocenza dell'infanzia sotto una protezione materna.
Infine, la presenza dichiara il suo amore unico e vero, chiedendo al poeta
se ricambia lo stesso sentimento. Il contrasto tra roccia e sabbia amplifica
il messaggio di cercare una pace duratura e solida, piuttosto che effimera e
fragile. Questa metafora richiama il noto insegnamento evangelico della casa
costruita sulla roccia rispetto a quella sulla sabbia, che simboleggia la
saggezza di costruire la propria vita su fondamenta solide e affidabili.
Prospettiva Spirituale
Dal punto di vista spirituale, "Sentirti"
può essere letta come un dialogo tra l'anima umana e il suo Dio
rappresentato dal Signore e Maestro Gesù. La richiesta di entrare nella casa
spoglia rappresenta un invito alla conversione e alla purificazione
interiore. La promessa di adornare la casa e di offrire pace su roccia
solida richiama l'idea della grazia divina che stabilisce una nuova
fondazione nella vita del credente. L'invito a ritornare bambino sotto la
protezione della madre può alludere alla figura della Vergine Maria,
offrendo rifugio e conforto spirituale. La dichiarazione d'amore e la
domanda sulla reciprocità dell'amore invitano a riflettere sulla natura
dell'amore divino e umano, enfatizzando l'importanza di una relazione basata
sulla fiducia e sull'amore reciproco.
Prospettiva Psichica
Dal punto di vista psichico, "Sentirti" può
essere interpretata come un'esplorazione del dialogo interiore tra il sé
cosciente e una parte profonda e curativa della psiche. La presenza discreta
che chiede di entrare rappresenta una parte dell'inconscio che offre
guarigione e integrazione, promettendo di adornare le parti della psiche che
sono state trascurate o ferite. La richiesta di fiducia è cruciale nel
processo terapeutico, dove il paziente deve affidarsi alle proprie risorse
interiori e alla guida del terapeuta. La pace offerta su roccia, non sabbia,
suggerisce una guarigione duratura e stabile, fondata su una nuova
comprensione di sé. L'invito a ritornare bambino può rappresentare un
ritorno all'innocenza e alla spontaneità perduta, mentre la figura della
madre offre un simbolo di nutrimento e sicurezza emotiva. La dichiarazione
d'amore e la richiesta di reciprocità riflettono il bisogno umano
fondamentale di essere amati e di amare, sottolineando l'importanza delle
relazioni autentiche e della connessione emotiva nel processo di guarigione.
Confronto con Altri Poeti
Un confronto più accurato potrebbe essere
fatto con poeti che trattano temi di introspezione spirituale e psichica:
- Mario Luzi: Poeta noto per la sua esplorazione di
temi spirituali e interiori. Come Tartamo, Luzi spesso utilizza un
linguaggio semplice ma profondamente evocativo, e le sue poesie sono
impregnate di una ricerca di significato e di connessione con una dimensione
superiore.
- Alda Merini: Poetessa che esplora le profondità
dell'animo umano, spesso con un tono confessionale e intimista. La sua
poesia è caratterizzata da un linguaggio diretto e un profondo senso di
spiritualità e introspezione, paralleli che si possono riscontrare
nell'opera di Tartamo.
- David Maria Turoldo: Poeta e sacerdote, le cui opere
riflettono una profonda spiritualità e una ricerca di dialogo con il divino.
La sua poesia, come quella di Tartamo, unisce semplicità espressiva e
profondità di significato.
Conclusione
Il verso che mi ha colpito di più in
"Sentirti" di Ben Tartamo è: "Sia pace il tuo manto, su roccia e non
sabbia." perché è un verso che brilla per la sua profondità simbolica, la
risonanza spirituale e l'efficacia sonora. È un invito potente e poetico a
cercare una pace che sia solida e duratura, a fondare la propria vita su
valori stabili e sicuri. Questo verso riassume efficacemente il tema
centrale della poesia: la ricerca di una fiducia e di un amore che offrono
stabilità e protezione. Esso invita il lettore a riflettere sulle proprie
fondamenta emotive e spirituali, suggerendo che la vera pace si trova solo
quando è costruita su una base solida e affidabile. Inoltre, il richiamo
alla protezione materna e alla pace duratura parla al bisogno umano
universale di sicurezza e stabilità, sia emotiva che spirituale. In questo,
Ben Tartamo riesce a toccare corde profonde dell'animo umano, offrendo un
messaggio di speranza e fiducia.
"Sentirti" di Ben Tartamo è una poesia che,
attraverso la semplicità del linguaggio e la profondità dei suoi temi, offre
un'esperienza di lettura estetica, spirituale e psicologica. L'uso sapiente
della metrica, del ritmo, dei fonemi e delle immagini simboliche rende
questa poesia un'opera di grande valore letterario. Tartamo si inserisce
nella tradizione dei poeti che esplorano la spiritualità e l'introspezione
psichica, con una voce originale che lo distingue e lo rende attuale, capace
di toccare corde profonde dell'animo umano e di offrire riflessioni su temi
universali come l'amore, la fiducia e la guarigione interiore.
prof. Marino Spadavecchia
1-2-3 Giugno
"La
colomba" di Felice Serino
* Analisi:
Questa poesia riflette sull'idea di redenzione e giustizia divina. Il poeta
utilizza immagini religiose per esprimere il concetto di purgatorio e inferno
come esperienze terrene. La colomba, simbolo di pace e speranza, rappresenta
la promessa di salvezza e accoglienza divina alla fine dei tempi.
* Temi:
- Redenzione
- Giustizia divina
- Speranza e salvezza
* Simbolismo:
- Colomba: Simbolo di pace, speranza e Spirito Santo.
- Purgatorio e inferno: Stati di sofferenza e purificazione.
-
"Vento" di Nino Silenzi
* Analisi:
La poesia esprime un desiderio di evasione e libertà. Il poeta si rivolge al
vento, chiedendo di essere trasportato oltre i confini fisici e mentali, verso
un luogo di sogno e beatitudine. Le immagini naturali e mitologiche
enfatizzano l'aspirazione a una condizione superiore e trascendente.
La poesia "Vento" di Nino Silenzi è un'ode alla forza e alla libertà del
vento, visto come un simbolo di viaggio, di sogno e di evasione. L'autore
esprime il desiderio di essere trasportato dal vento oltre i confini fisici e
mentali, verso un mondo ideale di bellezza e serenità. Il vento diventa una
guida, un compagno di viaggio che può sollevare l'animo e portarlo verso
luoghi di sogno e incanto.
* Temi:
- Desiderio di libertà
- Sogno e immaginazione
- Connessione con la natura
* Simbolismo:
- Vento: Agente di cambiamento e libertà.
- Montagne, nuvole, colline: Metafore di ostacoli e desideri da superare.
- Nettare degli dei: Simbolo di immortalità e piacere divino.
* Esplorazione Emotiva: Il poeta invoca il vento come un'entità
amica e benevola, capace di portarlo verso una dimensione di sogno e bellezza.
C'è un senso di urgenza nel desiderio di volare oltre le montagne e di sognare
su nuvole di seta, come se la realtà non fosse abbastanza per soddisfare
l'animo inquieto del poeta. La richiesta al vento di accarezzarlo anche nel
momento finale, quando dirà "vieni", suggerisce un'accettazione serena della
morte, vista non come una fine ma come un nuovo viaggio.
* Ritmo e Musicalità: La poesia ha un ritmo dolce e fluttuante,
che ricorda il movimento stesso del vento. Le pause deliberate e l'uso di
immagini vivide creano una sensazione di leggerezza e di elevazione. La
musicalità del testo è rafforzata dall'uso di versi brevi e dall'assenza di
una punteggiatura rigida, che contribuisce a un flusso continuo e armonioso.
* Conclusione e Significato: La poesia culmina in una richiesta
al vento di accarezzare il poeta anche nel momento della morte, trasmettendo
un messaggio di pace e di armonia con la natura. Il vento diventa una metafora
per il viaggio finale dell'anima, un viaggio verso una nuova dimensione di
serenità e di bellezza.
* Considerazioni Finali: "Vento" di Nino Silenzi è una poesia
che celebra la libertà e la bellezza della natura attraverso l'immagine del
vento. Il testo è pervaso da un desiderio di trascendenza e di evasione, che
riflette un animo poetico in cerca di un mondo ideale. L'afflato lirico è
intenso e avvolgente, capace di trasportare il lettore in un viaggio
emozionale e immaginativo. La poesia riesce a catturare l'essenza del vento
come simbolo di libertà e di movimento, offrendo una visione serena e
contemplativa della vita e della morte.
-
"Ascolta" di Giuseppe Stracuzzi
* Analisi:
Questa poesia è un invito alla riflessione spirituale e alla ricerca di
significato oltre le banalità della vita. Il poeta esorta il lettore a
concentrarsi sui sentimenti e sulla speranza nella grazia divina, ignorando le
distrazioni superficiali e pregiudizievoli.
* Temi:
- Spiritualità e fede
- Riflessione e introspezione
- Contrasto tra superficialità e profondità
* Simbolismo:
- Croce e stalla: Simboli della nascita e del sacrificio di Cristo.
- Tempo: Personificazione della mortalità e del passaggio del tempo.
-
"Pascolo eterno" di Santi Cardella
* Analisi:
La poesia esplora il desiderio di connessione spirituale e amore eterno. Il
poeta si rivolge a una "stella cometa," simbolo di guida e ispirazione,
offrendo la propria vita per comprendere e condividere un amore trascendente.
* Temi:
- Amore eterno
- Connessione spirituale
- Sacrificio e dedizione
* Simbolismo:
- Stella cometa: Guida spirituale e simbolo di speranza.
- Brucare nel pianeta: Metafora dell'immersione completa in un'esperienza
d'amore.
- "All'Inferno
tra gli scellerati" di Armando Bettozzi
* Analisi:
Questa poesia riflette sulla condizione umana di peccato e redenzione.
Attraverso un linguaggio e immagini che ricordano la "Divina Commedia" di
Dante, il poeta esplora la lotta tra il bene e il male e il destino dei
peccatori.
* Temi:
- Peccato e redenzione
- Giustizia divina
- Influenza della letteratura classica
* Simbolismo:
- Inferno: Stato di dannazione eterna per i peccatori.
- Divina Commedia: Riferimento al capolavoro di Dante come guida morale e
spirituale.
-
"Ricordi nei solchi della vita" di Fausto Beretta
* Analisi:
La poesia esplora il tema della memoria e dell'importanza dei ricordi. Il
poeta descrive come i ricordi si ripresentano costantemente, portando conforto
e ispirazione. La creazione di scritti e libri diventa un mezzo per
condividere e preservare queste esperienze.
* Temi:
- Memoria e ricordo
- Trasmissione dell'esperienza
- Importanza della scrittura
* Simbolismo:
- Solchi della vita: Metafora delle esperienze che segnano profondamente
l'esistenza.
- Profumo del vento: Simbolo del richiamo dei ricordi.
- "Il
primo amore" di Enrico Tartagni
* Analisi:
La poesia celebra il ricordo del primo amore, esprimendo la purezza e
l'intensità di quei sentimenti. Il poeta descrive con nostalgia i momenti
condivisi e il desiderio di riviverli, sottolineando la forza duratura del
primo amore.
* Temi:
- Primo amore
- Nostalgia
- Purezza e intensità dei sentimenti
* Simbolismo:
- Campanile e rintocchi: Simboli del passare del tempo e dell'attesa.
- Erba e sentieri: Immagini di natura che rappresentano il percorso condiviso.
- "Panorama"
di Cristiano Berni
* Analisi:
Questa poesia descrive un paesaggio rurale in un pomeriggio malinconico. Le
immagini sono vivide e dettagliate, evocando una calma pastorale interrotta
solo dai lievi rumori della natura. L’attenzione ai dettagli visivi e sonori
crea un'atmosfera serena e contemplativa, mentre la presenza umana è suggerita
ma non dominante.
* Temi:
- Natura e paesaggio
- Amore e intimità
- Silenzio e riflessione
* Simbolismo:
- Rondini in amore: Simbolo di fedeltà e rinnovamento.
- Greto del fiume: Spazio di intimità e passione.
- Raggi solari: Trasformazione e cambiamento delle ombre.
- "Il
sasso" di Bruno Castelletti
* Analisi:
La poesia riflette sui momenti di passione e intimità del passato. Il sasso,
inizialmente un elemento di disturbo, diventa un simbolo di quei momenti
preziosi che ora sono perduti. La trasformazione del sasso da ruvido a morbido
cuscino rappresenta la nostalgia e il desiderio di ritrovare quelle
esperienze.
* Temi:
- Amore e intimità
- Nostalgia e rimpianto
- Trasformazione del ricordo
* Simbolismo:
- Sasso: Ostacolo e allo stesso tempo ricordo prezioso.
- Spine: Dolori interiori e difficoltà nel trovare conforto.
-
"Sedoka 6" di Laura Lapietra
* Analisi:
Il sedoka è una forma poetica giapponese che qui cattura la bellezza fugace
della natura e il senso di meraviglia. Le immagini delle conchiglie vuote e
del barbaglio nel mare suggeriscono il transitorio e il meraviglioso
intrecciarsi nella natura.
* Temi:
- Bellezza effimera
- Meraviglia e stupore
- Natura transitoria
* Simbolismo:
- Conchiglie vuote: Transitorietà e bellezza residua.
- Barbaglio nel mare: Riflessi di bellezza e confusione tra realtà e sogno.
-
"Portatrici di pace" di Salvatore Armando Santoro
* Analisi:
La poesia esplora il contrasto tra il desiderio di pace e la realtà della
guerra, che si riflette anche nelle relazioni personali. La colomba, simbolo
di pace, porta con sé anche un tumulto interiore, suggerendo che la ricerca
della pace è spesso accompagnata da conflitti interni.
* Temi:
- Pace e guerra
- Conflitto interiore
- Speranza e guarigione
* Simbolismo:
- Colomba: Pace e speranza, ma anche portatrice di conflitto.
- Temporale: Ansia e tormento interiore.
-
"Buongiorno alla finestra" di Alessandra Piacentino
* Analisi:
La poesia cattura un senso di alienazione urbana e ricerca di connessione. Le
immagini di voci, visi e luci urbane intrecciate con il mare e le conchiglie
evocano un desiderio di fuga dalla modernità e di riscoperta di una
connessione più autentica.
* Temi:
- Alienazione urbana
- Ricerca di connessione
- Nostalgia e speranza
* Simbolismo:
- Voci e visi: Simboli di presenza e assenza, connessione e disconnessione.
- Velieri e conchiglie: Simboli di viaggio e ricerca di significato.
-
"Cammino" di Marco Cabassi
* Analisi:
La poesia descrive un viaggio interiore attraverso il cammino fisico. Le esche
luccicanti e le voci suadenti rappresentano le distrazioni e tentazioni lungo
il percorso. Il cammino diventa un processo di liberazione e trasformazione
dei pensieri inquieti in sogni, suggerendo un viaggio verso la pace interiore.
* Temi:
- Viaggio interiore
- Liberazione e trasformazione
- Distrazione e tentazione
* Simbolismo:
- Marciapiedi e binari arrugginiti: Percorso della vita e trasformazione
interiore.
- Vento: Libertà e movimento interiore.
-
"Il vento" di Franco Fronzoli
* Analisi:
La poesia celebra il vento come forza naturale e simbolica, capace di
trasformare e portare via emozioni e pensieri. Il vento viene descritto come
re e regina, elemento di natura e sentimento, capace di abbracciare e
trasformare la vita.
* Temi:
- Forza della natura
- Trasformazione e movimento
- Vita ed emozioni
* Simbolismo:
- Vento: Forza trasformatrice e agente di cambiamento.
- Foglie e fiori: Vita e ciclicità.
-
"Un semplice fiore" di Sandra Greggio
* Analisi:
La poesia esprime un desiderio di gratitudine e gentilezza nonostante le
difficoltà. La trasformazione del cuore in un fiore simbolizza l'intenzione di
diffondere positività e bellezza nel mondo.
* Temi:
- Gratitudine e gentilezza
- Trasformazione e bellezza
- Speranza e positività
* Simbolismo:
- Fiore: Simbolo di bellezza, gentilezza e trasformazione.
- "Scripta
Manent" di Jacqueline Miu
* Analisi:
La poesia esplora il potere della scrittura come espressione dei sentimenti e
dei pensieri umani. La creazione poetica è vista come un atto quasi sacro,
capace di dare forma ai pensieri più profondi e di immortalare le emozioni.
* Temi:
- Potere della scrittura
- Espressione dei sentimenti
- Immortalità attraverso la parola
* Simbolismo:
- Parola: Strumento di espressione e immortalità.
- Ruggine delle foglie: Simbolo della mortalità e del ciclo della vita.
-
"Vita" di Carlo Chionne
* Analisi:
La poesia descrive la vita come un racconto, dove ogni giorno aggiunge una
nuova pagina. La conclusione del racconto rappresenta la fine della vita, ma
con la firma dell'autore, suggerendo un senso di completamento e
realizzazione.
* Temi:
- Vita come racconto
- Completamento e realizzazione
- Mortalità e significato
* Simbolismo:
- Firma: Simbolo di identità e realizzazione personale.
-
"E poi arrivate... ricordi" di Antonia Scaligine
* Analisi:
La poesia riflette sul potere dei ricordi di influenzare il presente. I
ricordi sono descritti come ombre e bagliori, capaci di evocare emozioni
intense e contrastanti. La memoria diventa un viaggio interiore che supera il
tempo e lo spazio.
La poesia "E poi arrivate... ricordi" di Antonia Scaligine è un viaggio
emozionale attraverso il labirinto della memoria. La poetessa esplora il
potere evocativo dei ricordi, descrivendoli come ombre e bagliori di un
passato che torna a galla. I ricordi sono personificati, trattati come entità
che possono depredare i sogni e fermare il respiro. La poesia è un dialogo
interiore tra la poetessa e i suoi ricordi, che, sebbene promettano sollievo,
portano con sé un retrogusto dolceamaro.
* Temi:
- Potere dei ricordi
- Emozioni contrastanti
- Viaggio interiore
* Simbolismo:
- Ombre e bagliori: Simboli di memorie e emozioni.
- Finestra aperta: Accesso ai ricordi e al passato.
* Esplorazione Emotiva: La poesia si distingue per il suo
potente afflato lirico, che trascina il lettore in un vortice di emozioni
profonde e contrastanti. Scaligine utilizza un linguaggio ricco e figurato per
esprimere la complessità dei sentimenti legati ai ricordi. Le immagini di
canti e baci sotto la luna evocano una dolce nostalgia, mentre le delusioni
chiudono la mente, imprigionandola in un passato che non può essere cambiato.
* Ritmo e Musicalità: Il ritmo della poesia è cadenzato, quasi
ipnotico, con una musicalità che avvolge il lettore, creando un’atmosfera
sospesa tra sogno e realtà. Le ripetizioni e le pause enfatizzano i momenti di
riflessione e di intensa emozione, permettendo al lettore di immergersi
completamente nel flusso dei pensieri della poetessa.
* Conclusione e Significato: Nella parte finale, la poetessa
riflette sul potere inesorabile dei ricordi che, nonostante tutto, trovano
sempre una via per rientrare nella sua vita, come un vento di ritorno che
riapre una finestra chiusa dal tempo. Questo vento simbolico rappresenta
l’inesorabilità della memoria e la sua capacità di infiltrarsi anche negli
spazi più remoti e chiusi della mente.
* Considerazioni Finali: "E poi arrivate... ricordi" è una
poesia che riesce a catturare l’essenza della memoria e della nostalgia con un
linguaggio evocativo e una struttura poetica raffinata. Antonia Scaligine ci
offre una riflessione profonda sui ricordi, mostrando come essi possano essere
sia una fonte di conforto che di tormento. Il suo afflato lirico è intenso e
avvolgente, capace di trasportare il lettore in un viaggio emotivo che esplora
la natura umana in tutta la sua complessità.
-
"Fase rem" di Piero Colonna Romano
* Analisi:
La poesia esplora il territorio incantato dei sogni, dove il reale e l'irreale
si fondono. I sogni, con i loro nistagmi e visioni, accelerano il battito del
cuore, offrendo una fuga temporanea dalle angosce della vita quotidiana. La
speranza di fermare quei momenti onirici si contrappone al timore del ritorno
al reale, carico di tensioni. Nei sogni, i ricordi dolorosi si dissolvono in
dolci illusioni, creando uno spazio dove il tempo sembra più concreto della
realtà stessa. I sogni, dunque, diventano la vera sostanza dell'uomo, rendendo
astratto ciò che chiamiamo reale.
In "Fase rem", i sogni sono un rifugio dolce e illusorio, un territorio
sospeso dove il tempo diventa tangibile e il reale si dissolve in
un’astrazione delicata. La poetica di Colonna Romano ci porta a riflettere
sulla natura stessa della nostra esistenza, invitandoci a trovare conforto nei
sogni che trascendono il quotidiano.
* Temi:
- Sogni e realtà
- Speranza e angoscia
- Tempo e memoria
* Simbolismo:
- Nistagmi: Movimenti rapidi degli occhi, simbolo dell'agitazione onirica e
della vivacità dei sogni.
- Macigni: I ricordi pesanti che si trasformano in illusioni leggere nei
sogni.
- *Sogni: Dimensione alternativa dove il tempo e la realtà assumono nuove
forme, più vere e palpabili.
- "E
səspàirə" di Ben Tartamo
* Analisi:
Questa poesia in dialetto molfettese, con una traduzione affiancata, esprime
un tormento amoroso intenso. Il poeta sospira per un amore non corrisposto,
lottando con il coraggio di esprimere i propri sentimenti. Il cuore,
paragonato a un polipo che si dibatte, rappresenta la confusione e il dolore
dell’amore non dichiarato. L'amore è descritto come una forza che inebria e
allo stesso tempo strazia, simile a una rosa con le sue spine. La poesia
termina con una nota di speranza e risoluzione, con il poeta che lascia aperta
la porta al proprio cuore, in attesa che l’amata si decida.
"E səspàirə" di Tartamo ci offre un’immersione nel dialetto molfettese,
arricchendo il testo di una musicalità autentica e di un’energia passionale.
La disperazione amorosa è resa palpabile attraverso metafore vivide, e il
sospiro diventa un atto di resistenza, un’aspettativa ardente che lascia la
porta del cuore socchiusa.
* Temi:
- Amore non corrisposto
- Tormento e speranza
- Coraggio e vulnerabilità
* Simbolismo:
- Polipo: Rappresenta l’agitazione e il disagio del cuore innamorato.
- Rosa con spine: Simbolo della bellezza e del dolore dell'amore.
- Sospiri: Espressione della sofferenza e dell’attesa amorosa.
- "Deo
ignoto" di Alessio Romanini
* Analisi:
La poesia è una riflessione profonda sulla presenza (o assenza) del divino nel
mondo. L'autore si rivolge a un Dio sconosciuto, il cui volto non è mai stato
visto sulla terra, dove dominano odio, guerra e corruzione. Questo Dio, che
dovrebbe essere un rifugio e una speranza, appare smarrito tra le onde del
mare e le tavole dei comandamenti, lontano dal popolo che soffre. L'autore
cerca il divino nell'amore e nella pace, ma trova solo silenzio e dolore. La
poesia culmina in un grido disperato, che risuona nel mare, amplificato dal
bruciare del sale nelle ferite, simbolo del dolore umano non alleviato.
"Deo ignoto" di Romanini è un grido esistenziale che attraversa le onde del
mare e le leggi divine, in una ricerca incessante di un volto divino che possa
portare conforto. La poesia è intrisa di un senso di smarrimento e di una
profonda introspezione, rivelando la fragilità umana di fronte alla vastità
dell’ignoto.
* Temi:
- Fede e dubbio
- Sofferenza umana
- Ricerca del divino
* Simbolismo:
- Zolla: Terra che rappresenta la dimora del male umano.
- Onde del mare: Confusione e smarrimento del divino tra le leggi e i
comandamenti.
- Sale nelle ferite: Simbolo del dolore e della sofferenza umana amplificata
dalla ricerca infruttuosa del divino.
Queste poesie, ognuna a suo modo, ci ricordano la
potenza del linguaggio lirico nel catturare l’essenza dei nostri desideri,
paure e speranze, offrendo un ponte verso una comprensione più profonda della
nostra anima.
E di tutte, ringrazio ognuno di voi.
Vostro
Marino Spadavecchia
28-31 Maggio
Ringraziamenti
In primis ringrazio
Marino Spadavecchia per la sua bravura e grande maestria nel
commentare le poesie di tutti i poeti del sito ,grazie per i commenti alle
mie poesie da vero e saggio professore ,pur non essendo io una tecnica della
metrica e poetica come sei tu ,bravissimo in tutto ,posso solo dire che le
tue poesie abbagliano , nel senso che emanano luce e riesci a ravvivare con le
tue parole, il verso, le emozioni e i sentimenti “ Monti riversi” dove le
immagini diventano visive ,contrastanti come sono le illusioni e le delusioni
che uccidono le speranze e i sogni , cosa dirti , le tue poesie sono speciali
con una impostazione filosofica uniforme motivata da buoni livelli espressivi
e contenutistici, una poesia intensa
Del resto la stessa ed identica qualità la trovo anche in
Ben Tartamo anche a lui va la mia grande
ammirazione sia per i commenti , sia per le sue poesie “E mi avvidi`” Io
buio, io cieco,
dissi allora al Sole,
mio Signore: Io che sono scintilla viva, del tuo eterno Splendore” poesia di
una spiritualità elevata , io , con il mio modesto senso poetico ,ma con il
mio grande senso divino e di fede , spero vera , posso solo condividere e
dirti bravo ci dai una buona lezione di vita spirituale
"Le anime della parola" di Jacqueline Miu,
come sempre le tue poesie sono super che vanno oltre la poesia semplice e
comune
Piero Colonna Romano ci offri sempre
poesie che quando le leggo mi sembra di scivolare su un terreno filosofico ,
politico e mi fai cadere stupefatta nella tua poetica , rivolta sempre alla
vita , alla realtà e alla società .
Ebbene sì , a tutti voi poeti del sito lascio un mio applauso , perché siete
tutti bravi
Grazie , grazie Lorenzo sempre per
tutto ciò che fai per noi , e che non è certo poco , sei una persona
meravigliosa , Tramonto , Nino Silenzi
le tue poesie sono circoscritte nelle spazio della vita , svegliarsi all’alba
, continuare fino al tramonto , i tuoi sentimenti li trasmetti anche a noi ,
del resto è la sera, al tramonto che ci torna l’ispirazione, perché è la
sera che ci porta la nostalgia e poi arriva la notte, l’ultimo tocco che
fa da contorno alle ombre e ai fantasmi e poi …come disse Montale “la poesia
ha bisogno di conciliare il particolarismo con l’universale “ per raggiungere
questo è necessario il sentimento ,per conciliare le esperienze personali con
quelle del prossimo
grazie Antonia Scaligine
- Commento tecnico su
"E mi avvidi" di Ben Tartamo
Ben Tartamo, con "E mi avvidi", ci offre una
profonda meditazione sull’illuminazione spirituale e la trasformazione
personale. La poesia si apre con una rivelazione: l'ombra che segue il
narratore è il risultato di un "opaco oggetto" che si frappone tra lui e la
luce. Questo simbolismo potente rappresenta l'ignoranza e la cecità
spirituale che oscurano l'anima.
Metrica e Struttura
La poesia si presenta in versi liberi, senza un preciso schema metrico o di
rime. Tuttavia, Tartamo utilizza un ritmo naturale che accompagna la
narrazione interiore del poeta. La struttura è segmentata in due parti
principali: la consapevolezza iniziale dell'oscurità e la supplica al Sole
per la trasformazione.
Esempio di analisi metrica:
- "E mi avvidi" (3 sillabe)
- "che l'ombra piatta" (5 sillabe)
- "che da sempre mi seguiva," (7 sillabe)
Tartamo usa l’enjambement per creare una continuità tra i versi, evitando di
interrompere il flusso del pensiero. Questo approccio permette di mantenere
un tono discorsivo e riflessivo.
Stile e Linguaggio
Il linguaggio scelto da Tartamo è semplice ma carico di significato,
ricordando lo stile di poeti mistici come Rumi e San Giovanni della Croce,
che spesso usavano immagini di luce e ombra per rappresentare la conoscenza
divina e l’ignoranza umana. L'invocazione al Sole come "mio Signore" eleva
la luce a un simbolo divino, un faro di conoscenza e verità.
L'uso della metafora del cristallo, capace di trasmettere e amplificare la
luce, rappresenta la volontà di superare le limitazioni terrene e
abbracciare una condizione di trasparenza e purezza spirituale, parallelo ai
desideri di purificazione presenti nelle opere di poeti simbolisti come
Stéphane Mallarmé.
Comparazione con Altri Poeti
Lo stile di Tartamo può essere paragonato a quello di poeti mistici e
simbolisti. Come Rumi, Tartamo utilizza simboli naturali e quotidiani per
esprimere concetti spirituali profondi. La trasformazione desiderata dal
poeta, da opaco oggetto a cristallo trasparente, ricorda l'aspirazione alla
fusione con il divino presente nei testi di San Giovanni della Croce, in cui
l'anima desidera unirsi con la luce divina.
Il desiderio del narratore di diventare un cristallo, capace di trasmettere
e amplificare la luce, richiama anche la poesia di William Blake, dove la
luce e l’illuminazione sono temi ricorrenti. Come Blake, Tartamo usa un
linguaggio semplice per esprimere idee complesse, creando un effetto di
immediata comprensibilità e profonda risonanza.
Conclusione
La richiesta di trasformarsi in una "scintilla viva" del "tuo eterno
Splendore" esprime un anelito a diventare un riflesso della divinità,
partecipando attivamente alla diffusione della luce e della conoscenza. La
metrica fluida, pur non rigidamente strutturata, e le immagini evocative
creano un'atmosfera di solennità e aspirazione.
Tartamo riesce a sintetizzare in pochi versi un viaggio di consapevolezza e
desiderio di elevazione, utilizzando un linguaggio poetico che risuona di un
lirismo mistico. La poesia si conclude con una nota di speranza e
trasformazione, dove l'oscurità è superata dalla luce eterna, e il poeta si
vede come un riflesso del divino, portatore di illuminazione e calore.
con
profonda stima ed affetto, ad ognuno di voi, in primis, al prof. Lorenzo
Marino Spadavecchia
28-31 Maggio
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"E tu
cammini lentamente" di Franco Fronzoli
In "E tu cammini lentamente,"
Fronzoli dipinge un quadro di serenità interiore e malinconia diffusa attraverso
immagini delicate e sognanti. La poesia si apre con una camminata verso un campo
di girasole e una pioggia mai caduta, evocando un senso di attesa e sospensione
temporale. La lentezza del movimento suggerisce una meditazione profonda,
un'assenza di fretta che permette alla protagonista di vivere tra le sensazioni
e le emozioni. La rosa gialla tra i capelli della figura femminile diventa un
simbolo di bellezza persistente, resistente al passare del tempo e delle
stagioni. La ripetizione del termine "sei bella" culmina in una celebrazione
dell'essenza della donna, la cui bellezza si manifesta in ogni stato d'animo e
momento della giornata. Questa lirica si muove tra la nostalgia e la
contemplazione, evocando la poesia del quotidiano e la profondità delle emozioni
umane.
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"Il lampo" di Felice Serino
Felice Serino, in "Il lampo," ci
conduce attraverso un viaggio mentale intricato e affascinante, dove la mente
vuota è una stanza in attesa di illuminazione. L'immagine del "lampo" come
scintilla di pensiero o ispirazione è centrale, rappresentando l'intuizione
improvvisa che può risvegliare l'anima e colorare una vita altrimenti scialba.
La poesia esprime una tensione tra il desiderio di elevazione e la stagnazione
mentale, con un'urgente
chiamata ad "allumare d'anima", un invito a trovare luce e significato anche nei
momenti di oscurità. La data in calce alla poesia, "30.8.23," suggerisce un
momento specifico di riflessione, ancorando l'opera in un contesto temporale che
ne amplifica la risonanza esistenziale.
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"Tramonto" di Nino Silenzi
"Tramonto" di Nino Silenzi è
un'elegia alla fine del giorno e, simbolicamente, alla vita stessa. Le immagini
della natura – le alte vette irradiate dalla luce rosea, i cirri che scorrono
nel cielo glauco, e il canto del merlo – costruiscono un'atmosfera di quiete e
contemplazione. Il tramonto diventa metafora della chiusura del giorno e della
vita, un processo inevitabile di dissoluzione delle speranze e dei dubbi. La
ripetizione del canto del merlo, che "annuncia" e poi "spegne" la sera,
rappresenta un ciclo di vita e morte. La notte, qui personificata, irride la
vita con la sua eterna presenza, invitando l'anima a confrontarsi con
l'inevitabile. La poesia di Silenzi è un meditare profondo sul passaggio del
tempo, sul destino umano, e sulla bellezza malinconica che accompagna la fine di
ogni cosa.
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"Non trovo le parole" di Antonietta
Ursitti
In "Non trovo le parole,"
Antonietta Ursitti esplora il silenzio interiore e la frustrazione di un'anima
incapace di esprimersi. Le parole, mute, inondano la mente senza riuscire a
manifestarsi, riflettendo un blocco esistenziale profondo. La finestra
spalancata e il vento che sussurra una nenia suggeriscono una possibilità di
liberazione, un contatto con l'esterno che però non riesce a penetrare l'intimo
isolamento dell'anima. La tensione tra il desiderio di espressione e
l'incapacità di comunicare è palpabile, creando un'atmosfera di sospensione e
attesa. Il desiderio finale di addormentarsi tra le braccia del canto
consolatore richiama un bisogno di pace e ristoro, un abbandono alla dolcezza e
alla sicurezza in un mondo che sembra aver perso colore e significato. La poesia
di Ursitti è un delicato ritratto di vulnerabilità e ricerca di conforto
spirituale.
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"Le siepi del pensiero" di Giuseppe
Stracuzzi
Giuseppe Stracuzzi, in "Le siepi
del pensiero," intreccia un arazzo di immagini che evocano un viaggio interiore
complesso e tormentato. La pioggia che "scardina le siepi del pensiero"
rappresenta un cataclisma emotivo, un'inondazione di sentimenti che abbatte le
barriere della mente. Il "verso amaro" e gli "anni renitenti" si annidano in un
estuario inquieto, simbolo di transizione e conflitto. La poesia si muove tra il
dolce ricordo degli amori passati e l'amara consapevolezza del presente, dove i
"petali di fiori da soffiare" suggeriscono fragilità e speranze evanescenti.
L'immagine dell'immenso mare diventa un interlocutore muto, un riflesso
dell'anima del poeta che cerca di toccare le "parole confuse" dell'orizzonte.
Stracuzzi esplora la tensione tra il desiderio di ordine e la realtà caotica
dell'esistenza, in un gioco continuo tra la dolce illusione e la cruda realtà.
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"Monti riversi" di Marino
Spadavecchia
Marino Spadavecchia, in "Monti
riversi", crea un paesaggio
surreale e apocalittico attraverso una serie di immagini potenti e contrastanti.
La "fotografia accartocciata dall'ira" apre la scena con una rappresentazione
visiva di distruzione e rabbia. Le "palle di neve di fuoco" e i "diamanti
venduti come pietre focaie" richiamano un mondo capovolto, dove gli elementi si
mescolano in un'inversione disorientante. Gli "alti e bassi incrociati sopra i
tetti di nessuno" evocano una città fantasma, un luogo dove nulla è come sembra,
riflettendo l'incertezza e l'illusione. Gli occhi del poeta, che non vedono più
la bellezza ma solo "frammenti di lava e calima," esprimono una visione
disincantata e dolorosa del mondo. Gli "incantesimi smagati" rappresentano le
illusioni infrante, un richiamo alla realtà crudele che erode la speranza e
l'idealismo. La data, "26 maggio 24," segna un momento di introspezione
profonda, ancorando la poesia in un contesto temporale che amplifica il senso di
perdita e disillusione.
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"Bando agli sbranamenti!" di Armando
Bettozzi
Armando Bettozzi, con il suo tono
accorato e polemico, affronta il tema della sicurezza e della responsabilità nel
possesso di cani. La poesia si sviluppa attraverso una critica serrata alla
società che, secondo l'autore, sembra dare priorità agli animali rispetto ai
bambini, lasciando "papà e mamme nel tormento". La ripetizione di "sbranamenti"
e l'enfasi sugli "sbranatori"
evidenziano un senso di urgenza e tragedia. Bettozzi accusa la "ottusità da
illuminati" degli esperti e le loro ideologie, che a suo parere, proteggono gli
animali a discapito della sicurezza umana. La struttura in rima alternata e
l'uso di enjambement accentuano il ritmo incalzante e la tensione emotiva del
testo, culminando in un appello disperato alla legislazione per prevenire
ulteriori tragedie.
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"L'ombrello" di Bruno Castelletti
Bruno Castelletti, con
"L'ombrello," ci conduce in un momento intimo e romantico sotto la pioggia.
L'ombrello diventa un simbolo di protezione e intimità, ma anche di limitazione.
La pioggia, che "avvolge interamente," rappresenta sia una sfida che
un'opportunità per avvicinarsi. La descrizione dettagliata delle carezze, delle
"ciglia nere" e del "bel seno" dipinge un quadro di desiderio e tenerezza. Il
temporale improvviso simboleggia la passione travolgente che supera ogni
resistenza. Castelletti utilizza un linguaggio semplice e diretto, ma carico di
sensualità, creando un'atmosfera calda e avvolgente, dove il temporale diventa
metafora di un amore impetuoso e inarrestabile.
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"Haiku" di Laura Lapietra
Laura Lapietra, con il suo haiku,
cattura un momento delicato e fugace con la precisione e la bellezza tipica
della poesia giapponese. "Wagasa aperto" e "sul yukata fiorato" evocano immagini
tradizionali e suggestive, mentre il "lieve sospiro" chiude il verso con una
nota di dolcezza e serenità. Questo haiku è un'istantanea di pace e
introspezione, dove ogni parola è scelta con cura per massimizzare l'impatto
emotivo e visivo. Lapietra riesce a condensare un mondo di emozioni in tre
versi, trasportando il lettore in un'atmosfera di quieta contemplazione.
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"Pescatori" di Salvatore Armando
Santoro
In "Pescatori," Salvatore Armando
Santoro esplora il potere evocativo delle immagini e delle emozioni
suscitati da una fotografia. La
foto diventa un interlocutore che "dialoga col cuore," scatenando pensieri e
riflessioni profonde. Il contrasto tra la "aridità" e la capacità di "seminare
amore" crea una tensione emotiva che attraversa tutta la poesia. Le "bombe
assordanti" di conflitti interni rappresentano l'intensità del dolore e della
frustrazione causati da queste immagini. Santoro utilizza un linguaggio diretto
ma poetico per esplorare i temi della memoria, del rimpianto e della
disillusione, creando un quadro potente di introspezione e dolore umano.
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"Sensi e sbadigli" di Alessandra
Piacentino
Alessandra Piacentino, con "Sensi e
sbadigli," ci trasporta in un mondo di ricordi e sensazioni intense. La poesia
si apre con "antica luce di versi remoti," suggerendo una connessione profonda
con il passato e le emozioni che risveglia. Le immagini di "lucciole sul mare" e
"vecchi pescatori" evocano una bellezza malinconica e un senso di continuità tra
passato e presente. La ripetizione di "mentre ti leggo" e "ancora" crea un ritmo
ipnotico, riflettendo il flusso incessante dei ricordi e delle emozioni.
Piacentino utilizza un linguaggio ricco e evocativo, dipingendo un quadro di
nostalgia e bellezza eterna, dove ogni lettura è un nuovo inizio e una scoperta
continua.
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"La pioggia" di Marco Cabassi
Marco Cabassi ci offre una
riflessione malinconica sulla pioggia, simbolo di una vita perduta. L'immagine
della pioggia che "cade rassegnata tra i palazzi" e "appare sterile, senza
gloria" dipinge un quadro urbano e desolato. La pioggia, priva di quella
"tenerezza" che un tempo possedeva, diventa un segno di rimpianto e nostalgia.
Il contrasto tra la vita della campagna e il freddo cemento della città accentua
il senso di perdita. Cabassi utilizza una metrica fluida e immagini evocative
per trasmettere una sensazione di inquietudine e disconnessione. La pioggia, che
"scivola e muore", diventa metafora della speranza e della vitalità soffocate
dalla modernità.
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"Ade" di Alessio Romanini
Alessio Romanini ci trasporta nel
regno degli inferi con "Ade", una poesia che esplora il viaggio dell'anima
attraverso il mito greco. Il protagonista discende nell'Ade alla ricerca di
qualcosa di perduto, incontrando Cerbero, Caronte e i tre giudici
dell'oltretomba. La metrica regolare e le rime incatenate conferiscono un ritmo
solenne e narrativo al testo. Le immagini infernali, come le "rosse fiamme di
Caronte" e il "pantano", evocano un paesaggio desolato e terrificante. La poesia
si conclude con l'oblio desiderato dal protagonista, suggerendo un ciclo
infinito di ricerca e perdita. Romanini intreccia mito e introspezione, creando
una meditazione sul destino e l'anelito di senso.
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"Temporale estivo" di Sandra Greggio
Sandra Greggio celebra la bellezza
dei temporali estivi e ne utilizza la potenza come metafora delle relazioni
umane. Il temporale che scuote i balconi e applaude sui tetti rappresenta la
furia e la passione, seguiti dalla calma e dalla rinascita rappresentata dal
sole e dalle cicale. Greggio desidera che gli esseri umani possano risolvere i
loro conflitti con la stessa rapidità e dolcezza dei fenomeni naturali,
attraverso una "sfuriata" seguita da un "abbraccio". La poesia, semplice e
sincera, riflette sul potere della natura di rispecchiare e guidare le emozioni
umane, offrendo speranza e riconciliazione.
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"Le anime della parola" di Jacqueline
Miu
Jacqueline Miu esplora la potenza
creativa e trascendente delle parole. Le "anime della parola" sono descritte
come "pozzi di luminescenza", capaci di trasportare i sensi attraverso i
"crateri dell'immaginazione". Le parole, libere da catene, possono viaggiare
dove "tutte le speranze" si realizzano. Miu utilizza un linguaggio ricco e
poetico per dipingere un quadro di bellezza e potenziale infinito. Le parole
diventano strumenti di trasformazione e crescita, capaci di connettere il divino
e l'umano. La poesia celebra la forza della creatività e l'importanza
dell'espressione artistica come mezzo per esplorare e comprendere la condizione
umana.
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"Imitatio" di Carlo Chionne
Carlo Chionne, con "Imitatio",
offre una parodia scherzosa e leggera di "L'infinito" di Leopardi. Il poeta
gioca con il malessere fisico del "torcicollo" trasformandolo in un'esperienza
quasi piacevole, grazie al sollievo del massaggio. La struttura del sonetto e la
rima incrociata richiamano la solennità del poema originale, ma l'argomento
triviale e il tono ironico creano un contrasto divertente. Chionne dimostra la
sua abilità nel fondere la forma classica con contenuti contemporanei e
quotidiani, offrendo una riflessione umoristica sul dolore e il sollievo.
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"Ascolta bambino" di Antonia
Scaligine
Antonia Scaligine scrive
un'invocazione delicata e affettuosa ai bambini, esortandoli a preservare la
loro innocenza e a cercare la pace. La poesia invita a "scacciare ciò che ti
nuoce" e a mantenere vivo lo stupore e la curiosità infantile. Scaligine usa un
linguaggio semplice ma poetico per trasmettere messaggi di speranza, giustizia e
amore. La ripetizione di domande esistenziali ("Perché c’è la luna perché c’è il
sole?") riflette la naturale curiosità dei bambini e la loro capacità di
meravigliarsi. La poesia si conclude con un richiamo alla responsabilità di
proteggere l'infanzia e di costruire un mondo migliore, dove la pace e la
giustizia possano fiorire.
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"Dove siamo, dove andiamo?" di Piero
Colonna Romano
Piero Colonna Romano ci offre una
meditazione filosofica sull'incertezza e la ricerca di significato. La poesia,
con il suo linguaggio ricco di ripetizioni e antitesi, crea un senso di
disorientamento e inquietudine. Il poeta si interroga sul destino e sulla natura
del nulla, descrivendo un viaggio mentale attraverso il "buio più buio" e il
"buco più nero". Le immagini di "scintilla" e "nulla di nulla" enfatizzano il
senso di vuoto e la difficoltà di trovare risposte definitive. Romano esplora il
dubbio e la complessità dell'esistenza, invitando il lettore a riflettere sulle
domande fondamentali della vita e sulla natura del pensiero.
Con sublime piacere,
accogliendo l'indifferibile invito del fraterno amico prof. Marino Spadavecchia,
vi invio i commenti alle vostre belle poesie.
Con affetto,
vostro Ben Tartamo
25-26-27 Maggio
Professore Spadavecchia
La volevo ringraziare per la qualità
Dei suoi commenti e la capacità di analisi.
Saluti.
Un saluto anche a Lorenzo che mi ospita.
Alessio Romanini
- "L'aperitivo" di Marco Cabassi
Titolo e Tematica
"L'aperitivo" è una poesia che esplora i momenti di quiete e riflessione che
emergono durante un rituale sociale quotidiano. Il titolo evoca immediatamente
l'immagine di un momento di pausa, di transizione tra il giorno e la notte,
tra l'attività frenetica e il riposo serale.
Stile e Struttura
La poesia è caratterizzata da un linguaggio evocativo e da un ritmo dolcemente
cadenzato, che rispecchia il lento scorrere del tempo durante l'aperitivo. La
struttura è libera, senza una metrica rigida, permettendo al poeta di creare
un flusso naturale e spontaneo di pensieri e immagini.
Analisi del Contenuto
Il poeta dipinge una scena serale con il "rosso dello Spritz Campari", un
simbolo di convivialità e relax. L'immagine del "sole che si scioglie lento /
come il ghiaccio nel bicchiere" è particolarmente suggestiva, creando un
parallelo tra il tramonto e il drink che si consuma lentamente.
I "sorrisi che amo" e il "mio silenzio sereno" indicano una dualità tra la
socialità e l'introspezione. La piazza svuotata e i bar chiassosi del centro
rappresentano il contrasto tra il caos esterno e la pace interiore che il
poeta trova in questo momento.
Gli "occhi blu" che rubano i pensieri sono un potente simbolo dell'amore e
della connessione umana, che purifica i pensieri del poeta, rendendoli "puliti
come argento lucidato". L'immagine del "piccolo pensiero al brillare da
lontano" evoca un senso di speranza e di contemplazione del futuro.
Il sorso "ghiacciato / piacevolmente amaro" che scende per la gola è una
metafora dell'accettazione delle dolcezze e amarezze della vita, una chiusura
che riecheggia il sapore complesso delle esperienze umane.
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- "È nella notte che respiro la vita" di
Franco Fronzoli
Titolo e Tematica
La poesia di Franco Fronzoli celebra la notte come momento di introspezione,
sogno e amore. Il titolo suggerisce che la notte sia il tempo in cui l'autore
trova la vera essenza della vita.
Stile e Struttura
La poesia adotta uno stile lirico, con versi brevi e frammentati che imitano
il ritmo dei pensieri notturni e dei sogni. La struttura è aperta, con ampie
pause che invitano il lettore a riflettere e a sognare insieme al poeta.
Analisi del Contenuto
La notte è descritta come un "passaggio di sogni" e un tempo in cui "le stelle
/ si accendono". Queste immagini notturne creano un'atmosfera magica e
contemplativa. La notte "che culla i bambini" e li guida verso "la luce del
sole" suggerisce un ciclo naturale di protezione e rinascita.
La descrizione della notte come un "rito infinito / di amanti" evoca un senso
di eternità e romanticismo. Le immagini di "lenzuola di fiori" e di un "colore
particolare" dipingono la notte come un momento di bellezza e di possibilità
infinite.
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- "Sillabe" di Felice Serino
Titolo e Tematica
"Sillabe" è una breve poesia che esplora il potere evocativo del linguaggio e
del tempo, con un particolare riferimento al mare di settembre.
Stile e Struttura
La poesia è caratterizzata da versi brevi e concisi, quasi frammentari, che
imitano il conteggio delle sillabe. Questo stile minimalista conferisce un
senso di precisione e di intimità.
Analisi del Contenuto
La poesia si concentra sull'atto di contare le sillabe, un gesto che riflette
un'attenzione ai dettagli e un desiderio di catturare l'essenza del momento.
La menzione del "mare ancora invita" e del "mormorio della risacca" crea
un'immagine di tranquillità e introspezione.
L'idea di "annegare nel tempo" richiama una sensazione di immersione totale
nel presente, mentre il riferimento a Cardarelli aggiunge una dimensione
intertestuale che arricchisce il significato della poesia.
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- "Foce" di Nino Silenzi
Titolo e Tematica
"Foce" esplora la fusione di elementi naturali e psicologici, rappresentando
il punto di incontro tra il fiume e il mare come metafora della mente e delle
emozioni.
Stile e Struttura
La poesia è caratterizzata da un linguaggio ricco e denso, con immagini vivide
che creano un'atmosfera di tensione e di movimento. La struttura è libera,
riflettendo la natura fluida del pensiero e delle emozioni.
Analisi del Contenuto
Il "Ludibrio ascendente del pensiero" e la "luce rarefatta dei limiti del
reale" suggeriscono un'esplorazione delle frontiere tra realtà e
immaginazione. Il "mare che non smette di contorcersi" e il "fiume indomito
cocciuto" rappresentano le forze contrastanti delle emozioni e della ragione.
L'immagine del fiume che "fa fatica a buttarglisi tra le braccia" del mare
evoca un senso di lotta e di resistenza, simbolizzando la difficoltà di
integrare diverse parti di sé. Il "pensieri traditori" che emergono nel finale
suggeriscono la complessità e l'inquietudine della mente umana.
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- "Vorrei che tu sapessi…" di Cristiano Berni
Titolo e Tematica
La poesia "Vorrei che tu sapessi…" è un'epica confessione di esperienze,
emozioni e riflessioni personali. Il titolo introduce un desiderio di
comunicare e condividere la profondità dell'esperienza umana.
Stile e Struttura
La poesia è divisa in tre parti, ciascuna esplorando un diverso aspetto della
vita e delle emozioni del poeta. Lo stile è ricco e prolisso, con un uso
intenso di immagini e metafore che rendono il testo denso e profondo.
Analisi del Contenuto
La prima parte della poesia riflette su attese, delusioni e momenti di gioia,
con una particolare attenzione alla dualità tra speranza e disillusione. Le
immagini delle "lunghe e stanche ore invernali" e della "primavera infantile"
evocano il ciclo delle stagioni come metafora della vita.
La seconda parte espande il tema, esplorando esperienze più vaste e cosmiche,
come volare "sopra monti e nuvole basse" e "oltre i limiti del suono". Questa
sezione suggerisce un desiderio di trascendenza e di scoperta, ma anche la
presenza persistente della paura e della malinconia.
La terza parte conclude la poesia con una riflessione sulla solitudine e la
resilienza. Il poeta si presenta come "violaceo e solo", ma anche pieno di
saggezza e di fuoco interiore. Il riferimento alla "fioca e rossa saggezza"
suggerisce una comprensione profonda e maturata delle esperienze vissute.
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- "Il mese di maggio" di Renzo Montagnoli
Tematiche e Titolo
"Il mese di maggio" celebra la rinascita della natura e la devozione mariana.
Il mese di maggio, associato alla primavera e alla fioritura delle rose, è
simbolo di vitalità e rigenerazione.
Stile e Struttura
La poesia adotta un linguaggio descrittivo e lirico, caratterizzato da
immagini vivide e sensoriali. La struttura è composta da versi liberi che
permettono una fluidità narrativa, evocando un senso di continuità e armonia.
Analisi del Contenuto
La descrizione del "profumo delle rose" e del "tepore del sole" evoca
un'esperienza sensoriale intensa. La natura è rappresentata come un "fulgore",
un'esplosione di colori e vita. L'evocazione degli "uccelli che si rincorrono"
e della "musica del vento" aggiunge un senso di movimento e dinamismo alla
scena.
La seconda parte introduce un elemento di spiritualità con la "campana" che
chiama al vespro, collegando la bellezza naturale alla devozione religiosa. Il
mese di maggio è dedicato a Maria, la madre per eccellenza, simbolo di
protezione e amore. La figura materna, che "trepidanti / li accompagnano alla
vita", rappresenta un tema universale di cura e guida.
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- "Un giorno a Erice" di Armando Bettozzi
Tematiche e Titolo
"Un giorno a Erice" è una poesia nostalgica che cattura l'essenza di un
incontro passato in una città storica. Erice, con le sue antiche strade e
panorami mozzafiato, diventa simbolo di un tempo perduto ma indimenticabile.
Stile e Struttura
Il poeta utilizza una struttura narrativa ricca di dettagli, alternando versi
lunghi e descrittivi con riflessioni più brevi e intense. Lo stile è
evocativo, con un uso sapiente di immagini sensoriali che trasportano il
lettore nella scena.
Analisi del Contenuto
La poesia inizia con un incontro casuale che diventa un viaggio attraverso le
vie di Erice. Le descrizioni dei "cento e cento sorridenti / piccoli negozi
colorati" e dei "turisti in folti gruppi" creano un quadro vivace e dinamico.
La contemplazione dei "torri e torrioni" che "parlano antico" suggerisce un
profondo rispetto per la storia e l'arte.
Il riferimento alla "Chiesa Madre" come dolce finale di un pranzo simbolizza
il nutrimento spirituale, mentre l'addio alla città è carico di malinconia e
riflessione. La "Pietrosa Porta" diventa metafora di un passaggio, un ingresso
e un'uscita che segnano un cambiamento profondo nell'animo del poeta.
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- "Una rosa da Jennifer" di Enrico Tartagni
Tematiche e Titolo
"Una rosa da Jennifer" esplora il simbolismo della rosa, collegandolo a un
desiderio di bellezza e perfezione. Il titolo suggerisce un dono prezioso, una
manifestazione di affetto e ammirazione.
Stile e Struttura
La poesia è caratterizzata da un linguaggio ricco e floreale, con un ritmo
sinuoso che rispecchia la delicatezza del tema. La struttura è libera,
permettendo al poeta di giocare con immagini e metafore complesse.
Analisi del Contenuto
Il poeta celebra la "stagione delle rose", associandola a un risveglio dei
sensi e dell'anima. Le descrizioni dettagliate dei "profumi" e delle
"architetture astrali" conferiscono un'aura quasi mistica al fiore. Il
paragone tra la "Romagna" e la "Provenza" collega due terre diverse attraverso
la comune bellezza naturale.
L'uso di termini tecnici come "estrazione fenolica" e riferimenti alla "Vie en
rose" di Édith Piaf aggiungono una dimensione intellettuale alla poesia. La
chiusura con "M'inebrio con vene d'ardimento" esprime un desiderio di
trasformazione e crescita, di trascendere la propria condizione per
raggiungere una maggiore bellezza interiore ed esteriore.
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- "L'incontro" di Bruno Castelletti
Tematiche e Titolo
"L'incontro" rievoca un momento di amore giovanile, un ricordo indelebile che
continua a vivere nel cuore del poeta. Il titolo semplice ma evocativo mette
subito in risalto il tema centrale della poesia.
Stile e Struttura
La poesia utilizza una metrica regolare e un linguaggio diretto, creando un
ritmo che rispecchia la semplicità e l'intensità del ricordo. Le immagini sono
nitide e concrete, evocando un forte senso di nostalgia.
Analisi del Contenuto
Il poeta descrive un incontro casuale e magico "accanto al forno a legna", un
luogo quotidiano che diventa teatro di un'esperienza straordinaria. La
descrizione del "pane appena cotto, profumato" aggiunge una dimensione
sensoriale che rafforza la vividezza del ricordo.
Il rapporto tra i due giovani è descritto con tenerezza e passione, con
immagini come "le tue labbra rosa, di velluto" che evocano una bellezza quasi
eterea. La chiusura con "Non potrò mai scordare il paradiso" suggella il
ricordo come un'esperienza celestiale, un momento perfetto e irripetibile.
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- "Haiku" di Laura Lapietra
Tematiche e Titolo
L'haiku di Laura Lapietra cattura un momento di vita urbana, riflettendo sulla
frenesia degli adulti e la mancanza di pace. Il titolo essenziale rispecchia
la natura concisa e contemplativa del componimento.
Stile e Struttura
Come tradizione dell'haiku, la poesia è composta da tre versi con una
struttura sillabica di 5-7-5. Lo stile è minimalista, puntando a evocare
immagini e sensazioni con poche parole.
Analisi del Contenuto
Il "semaforo" rappresenta un simbolo di attesa e di regolazione, un punto di
incontro tra movimento e pausa. La "frenesia di adulti" contrasta con l'ideale
di serenità, suggerendo una riflessione sulla vita moderna e le sue tensioni.
La chiusura con "manca la pace" offre una critica sottile ma potente alla
condizione esistenziale contemporanea.
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- "Pensiero" di Salvatore Armando Santoro
Tematiche e Titolo
"Pensiero" esplora il tema dell'amore e della speranza, mettendo in risalto
l'importanza dei sentimenti anche in situazioni difficili. Il titolo
suggerisce un'introspezione e un'esplorazione dei pensieri del poeta.
Stile e Struttura
La poesia adotta un linguaggio lirico e riflessivo, con una struttura regolare
che conferisce ritmo e coerenza al discorso. Le immagini sono vivide e cariche
di emozione, creando un forte impatto visivo e sentimentale.
Analisi del Contenuto
Il poeta esprime un amore nascente, ancora incerto ma intenso. La descrizione
del "piccolo fiore" e del "tremore" dell'amata evoca una tenerezza e una
vulnerabilità che rendono il sentimento ancora più prezioso. L'ansia e la
paura di sentirsi soli sono temi universali, trattati con sensibilità e
profondità.
La speranza di un futuro migliore è simboleggiata dall'arrivo della primavera,
che "darà forza a questa vita" e porterà una nuova luce dopo l'inverno. Il
contrasto tra "il buio della sera" e "il sol che risplenderà" rappresenta la
rinascita e la redenzione, un messaggio di ottimismo e di fiducia nell'amore.
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- "Muri di lampade riflesse" di Piacentino
Alessandra
Tematiche e Titolo
"Muri di lampade riflesse" esplora il dualismo tra la routine quotidiana e
l'intensità delle emozioni umane. Il titolo evoca immagini di luce riflessa,
suggerendo un gioco di percezioni e realtà sfuggenti.
Stile e Struttura
La poesia adotta uno stile descrittivo e metaforico, con versi liberi che
permettono una narrazione fluida. L'uso di immagini contrastanti e di un
linguaggio ricco di dettagli sensoriali crea un'atmosfera di inquietudine e
riflessione.
Analisi del Contenuto
I "lampioni tra le nuvole" e "nelle pozzanghere" simboleggiano la dualità tra
cielo e terra, tra sogno e realtà. I "crepitio di passi senza meta" e il
"macello di tramonti" suggeriscono un senso di disorientamento e conflitto
interiore. La luna, che "si compiace" della compagnia delle luci, rappresenta
un momento di introspezione e complicità con l'ambiente circostante.
La descrizione della routine quotidiana con "schiuma nelle docce" e "libri
impilati" contrasta con l'intensità delle emozioni descritte precedentemente.
Il "mondo così banale" rappresenta la percezione di monotonia e la ricerca di
significato oltre l'ordinario.
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- "Poeta asceta" di Alessio Romanini
Tematiche e Titolo
"Poeta asceta" riflette sulla dualità tra la ricerca spirituale e la natura
umana. Il titolo suggerisce un parallelismo tra il poeta e l'asceta, entrambi
impegnati in un viaggio interiore.
Stile e Struttura
La poesia utilizza un linguaggio austero e contemplativo, con versi brevi e
intensi che evocano un senso di solennità. La struttura regolare e l'uso di
rime contribuiscono a creare un ritmo meditativo.
Analisi del Contenuto
Il poeta, paragonato a un asceta, vive una "vita austera" dedicata alla
ricerca interiore. La caduta in errore è vista come una naturale conseguenza
dell'essere umano, evidenziando il conflitto tra aspirazione spirituale e
realtà terrena. L'anelito di "elevare il tuo animo" rappresenta il desiderio
di trascendere le limitazioni umane, mentre "sentirsi magnanimo" con
l'infinito suggerisce una connessione profonda con l'universo.
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- "Soffio di vento" di Sandra Greggio
Tematiche e Titolo
"Soffio di vento" esplora la resilienza di fronte alle difficoltà e la ricerca
di speranza. Il titolo evoca un senso di leggerezza e movimento, suggerendo un
cambiamento in arrivo.
Stile e Struttura
La poesia adotta un linguaggio semplice ma evocativo, con versi liberi che
fluiscono in modo naturale. Le immagini della natura e del tempo creano
un'atmosfera di introspezione e speranza.
Analisi del Contenuto
Le cicale, che "mai si fermano", rappresentano l'indifferenza della natura
rispetto alle emozioni umane. La descrizione delle "spighe bionde" e del
"soffio di vento" suggerisce un desiderio di liberazione dalle "parole
tristezza e angoscia". La ricerca di un "viottolo dritto" simboleggia la
speranza di trovare una via sicura e serena nella vita.
---
- "Ma non ci sei ovunque io gridi il tuo
nome" di Jacqueline Miu
Tematiche e Titolo
La poesia esplora la solitudine e la disperazione di fronte all'assenza
dell'amato. Il titolo enfatizza l'assenza e il dolore del poeta, sottolineando
l'impossibilità di trovare conforto.
Stile e Struttura
Il linguaggio è ricco e poetico, con immagini potenti e un tono intensamente
emotivo. La struttura dei versi è varia, riflettendo l'instabilità emotiva del
poeta.
Analisi del Contenuto
La "parola" che "non lascia segno sull'aria" rappresenta l'inutilità delle
parole nel colmare l'assenza. Le "orme gravitazionali" e gli "inchiostri blu
come le vene" evocano immagini di dolore e disperazione. L'attesa del "vento
buono" e la speranza di raggiungere la "riva giusta" rappresentano la ricerca
di pace e di un nuovo inizio, nonostante il peso della "tenebra".
---
- "Via d’uscita" di Carlo Chionne
Tematiche e Titolo
"Via d’uscita" esprime la ricerca di una soluzione in una situazione di
stallo. Il titolo stesso suggerisce un desiderio di cambiamento e di fuga.
Stile e Struttura
La poesia utilizza un linguaggio diretto e colloquiale, con una struttura
semplice e ritmica che riflette l'urgenza del tema. I versi brevi e le rime
creano un effetto di movimento e tensione.
Analisi del Contenuto
La ricerca di una "via d’uscita" è metafora della disperazione del poeta.
L'uso di immagini come "ci fosse una finestra, / Mi butterei di sotto" esprime
un desiderio di liberazione estrema. Nonostante la via "tortuosa", il poeta
conclude con una determinazione a "continuare a cercare", suggerendo una
resilienza nascosta.
---
- "Verde nel rosa" di Laura Toffoli
Tematiche e Titolo
"Verde nel rosa" celebra la bellezza della natura e il rinnovamento. Il titolo
evoca un'immagine vibrante di colori, simbolo di armonia e vitalità.
Stile e Struttura
La poesia adotta un linguaggio lirico e suggestivo, con immagini vivide e un
ritmo melodico. La struttura dei versi, con pause deliberate, crea un effetto
di contemplazione e meraviglia.
Analisi del Contenuto
I "ventagli s’agitano / ubriachi nel vento" evocano immagini di movimento e
vita. La descrizione del "pini salati a mare" e della "aria di stelle e sale"
trasporta il lettore in un paesaggio marino, simbolo di libertà e pace. Le
"nuove scale verso cielo sereno" rappresentano un cammino verso la speranza e
la serenità, suggellato dal "frizzante canto al divino".
---
- "Sera" di Antonia Scaligine
Tematiche e Titolo
"Sera" esplora il tema della nostalgia e della riflessione serale. Il titolo
evoca un momento di transizione tra giorno e notte, carico di emozioni e
pensieri.
Stile e Struttura
La poesia utilizza un linguaggio ricco e intenso, con immagini evocative e un
ritmo incalzante. I versi variano in lunghezza, creando un effetto di
movimento e introspezione.
Analisi del Contenuto
La "sera" è descritta come "pungente" e "gremita di erosi pensieri",
riflettendo l'inquietudine del poeta. Le "luci artificiali" e il "cielo
vermiglio" creano un contrasto tra la bellezza naturale e l'artificialità
umana. La nostalgia emerge come tema centrale, con "ricordi / in un riassunto
di anni ormai andati" che evocano un senso di perdita e riflessione.
---
- "Correndo la vita" di Piero Colonna Romano
Tematiche e Titolo
"Correndo la vita" esplora il tema del viaggio esistenziale e delle difficoltà
incontrate lungo il cammino. Il titolo suggerisce un senso di urgenza e
movimento.
Stile e Struttura
La poesia utilizza un linguaggio conciso e diretto, con una struttura lineare
che riflette il tema del percorso continuo. Il ritmo è incalzante,
rispecchiando la velocità e la precarietà della vita.
Analisi del Contenuto
Il "grigio / d'asfalto un nastro" rappresenta il cammino della vita, spesso
monotono e difficile. I "traguardi di dolore" evocano le sfide e le sofferenze
incontrate lungo il percorso. Il "nastro che non vuol / finire" suggerisce una
lotta incessante e un desiderio di trovare un senso o una conclusione a questo
viaggio faticoso.
---
- "E non fanno più rumore" di Ben Tartamo
Tematiche e Titolo
"E non fanno più rumore" di Ben Tartamo si addentra nelle profondità
dell'anima, esplorando il dolore silenzioso che la pervade. Il titolo ci
introduce immediatamente in un mondo dove il dolore è così sottile e
penetrante da non fare più rumore, come la rugiada che cade silenziosa.
Stile e Struttura
La poesia è costruita in due quartine, utilizzando uno schema di rime ABAB che
crea un flusso musicale e malinconico. Questa struttura ben definita permette
al poeta di incastonare le sue immagini potenti in un ritmo che accompagna il
lettore in un viaggio emozionale intenso e profondo.
Tutti i versi della poesia risultano essere ottonari. La struttura dei piedi
metrici tende a seguire prevalentemente uno schema giambico, creando un ritmo
armonico e fluente. Questo schema conferisce alla poesia una musicalità
regolare che enfatizza il contenuto lirico e malinconico del testo.
Analisi del Contenuto
Prima Quartina
> E non fanno più rumore
> della rugiada che cade
> le gocce di quel dolore
> che l'anima mia pervade.
Il poeta usa la metafora della rugiada per rappresentare il dolore che, come
gocce delicate, pervade l'anima. La rugiada, simbolo di purezza e
tranquillità, viene qui ribaltata per esprimere un dolore silenzioso e
penetrante, che scivola nell'anima senza disturbare l'apparente quiete della
superficie. Ogni goccia è una lacrima silenziosa, una manifestazione di
sofferenza che scende con la delicatezza della rugiada mattutina.
- Seconda Quartina
> La carne mia ferita
> è roccia di oscuro mare
> che celata a questa vita
> l'amaro volge all'amare.
Nella seconda quartina, la "carne ferita" diventa una "roccia di oscuro mare",
un'immagine potente che evoca la forza e la resistenza di fronte alla
sofferenza. Questa roccia, nascosta nelle profondità del mare, simboleggia un
dolore che, sebbene celato, è costante e inamovibile. L'oscurità del mare
suggerisce la profondità insondabile della sofferenza, mentre il gioco di
parole tra "amaro" e "amare" rivela come il dolore si trasforma e si perpetua,
insinuandosi nel tessuto della vita.
Conclusioni
La poesia di Ben Tartamo è un viaggio nell'intimità del dolore umano, espresso
attraverso immagini naturali cariche di significato. Il ritmo melodico delle
rime incrociate, unito alla potenza delle metafore, crea un pathos che avvolge
il lettore, trasportandolo nelle pieghe più profonde dell'anima del poeta.
Questa composizione è un esempio magistrale di come la poesia possa catturare
e trasmettere emozioni complesse e sottili, offrendo uno sguardo sulla
condizione umana che è al tempo stesso personale e universale.
Mi scuso per i miei eventuali errori e
imprecisioni nell'analisi critica delle splendide vostre poesie.
Colgo l'occasione per chiedere il parere
autorevole dell'illustre collega Lorenzo de Ninis.
prof. Marino Spadavecchia
22-23-24 Maggio
- "Legami"
di Piacentino Alessandra
In "Legami," Alessandra Piacentino intesse una trama luminosa e vaporosa, dove
la luce diviene simbolo di eternità e connessione. La luce non è solo fisica,
ma un elemento quasi magico che dialoga con desideri effimeri, in un gioco di
riflessi e ombre che rievocano una routine consolidata eppure sempre nuova. La
figura del marinaio, appoggiato alla sua barca, rappresenta un archetipo di
contemplazione e attesa, immerso in un tramonto che è sia fine che inizio. Il
mare tace, ma dentro quel silenzio vi è un mondo di sogni e memorie, una calma
che parla di profondità insondabili.
Le monetine gettate nelle fontane del mondo sono piccoli atti di fede e
speranza, desideri che viaggiano attraverso il tempo e lo spazio, risorgendo
come stelle e luna in un ciclo eterno. Il tramonto dell'ultimo sole non è una
fine, ma un preludio alla rinascita della luce celeste, che accende legami
indissolubili. La poesia culmina in un’affermazione potente: "Quella luce
accende legami per sempre," suggerendo che, come la luce, anche i legami umani
possono essere eterni, brillando attraverso le ere con una forza immutabile.
-
"Fuori città" di Marco Cabassi
"Fuori città" di Marco Cabassi è un viaggio nostalgico che ci riporta ai
giorni in cui i treni erano piccoli mondi di condivisione e intimità. L’autore
evoca le carrozze di una volta con un afflato lirico che trasuda malinconia e
dolcezza. Quei scompartimenti da sei posti, con il loro odore di similpelle e
il sapore di fumo, diventano simboli di un'epoca passata, ricca di umanità e
contatti fugaci ma significativi. È un tempo in cui si poteva appoggiare i
piedi sui sedili, scambiarsi giornali, e sentire il suono familiare delle
porte scorrevoli che si aprivano in curva.
La periferia, descritta con colori sbiaditi e uguali, è un paesaggio di
malinconia e riflessione. Le strade, i parcheggi, le parabole, e le scritte
scarabocchiate sui muri compongono un quadro di immobilità e ripetitività che
contrasta con la vitalità dei ricordi. I balconi con le ringhiere tutte
uguali, i palazzi di cemento con le finestre tutte uguali, sembrano quasi
umani nel loro osservare il poeta. Strizzano l’occhio, complici silenziosi di
un sentimento condiviso, di una nostalgia che è al tempo stesso personale e
universale.
La chiusura della poesia, con il poeta che riflette sulla vicinanza e
lontananza dalla città, amplifica questo senso di alienazione e appartenenza.
I palazzi sembrano comprendere il poeta, condividendo con lui un legame
tacito. È un’alleanza tra il presente e il passato, tra il sé e l’altro, che
trasforma la periferia in uno specchio dell’anima, un luogo dove il sentimento
di distanza diventa comprensione profonda e complicità silenziosa.
-
"Quella nuova vita" di Franco Fronzoli
"Quella nuova vita" di Franco Fronzoli è una poesia che attraversa il buio
della sofferenza per emergere nella luce dell'amore e della speranza. I versi
iniziali, "apparsa tra gli spigoli della sofferenza," evocano una nascita
dolorosa ma potente, un'apparizione che sfida la durezza della vita. Il
passare del tempo, descritto attraverso "secondi minuti ore e giorni," è
illuminato da un amore profondo e dalla speranza, che trionfa sullo sconforto.
La luce, inizialmente lontana, diventa un faro di calore e speranza, "sempre
più viva sempre più attesa." È questa luce che "sprigiona calore" e "accende i
sorrisi," trasformando la notte di lotta e preghiera in una battaglia
incessante contro la disperazione, ma anche in un rito di resistenza e magia.
Le "notti di incubi" rappresentano il culmine del dolore e dell'insonnia, un
periodo di incertezza e solitudine, dove la vita sembra cancellata. Ma poi, un
"flebile chiarore" cresce in intensità, culminando nella luce che simbolizza
la rinascita. L'amore e la luce, ripetuti nel verso finale, suggellano una
rinascita piena di significato e speranza, dove la vita trova la sua
redenzione.
-
"Di spalle (ad A.)" di Felice Serino
In "Di spalle," Felice Serino cattura un momento di intimità e delicatezza.
L'immagine della persona amata "avvinghiata come un ragno" è al tempo stesso
suggestiva e inquietante, evocando una presenza avvolgente e ineludibile. La
gradevolezza della presenza è paragonata a quella di un albero mosso dal
venticello, un'immagine che evoca freschezza e vitalità.
Il poeta descrive un sogno "voluto" che, purtroppo, svanisce, lasciando un
senso di perdita e desiderio insoddisfatto. Questa breve poesia racchiude un
mondo di sensazioni e desideri, mostrando come la presenza di qualcuno possa
essere tanto potente da permeare i sogni e la realtà, anche se solo per un
breve momento.
-
"Ossidiana" di Nino Silenzi
"Ossidiana" di Nino Silenzi è una meditazione sul dubbio e la conoscenza. La
"nera lucente ossidiana" è un simbolo di chiarezza tagliente e di bellezza
oscura. Essa "lacera i propositi di chiarezza," rappresentando un sapere
inconosciuto che mette in discussione le certezze consolidate.
Il "dubbio tagliente" incide la realtà, rendendo visibili le sue incongruenze
e trasformandole in un gioco di ombre tra sole e buio, notte e giorno. Questi
"brevi istanti d'inutile saggezza o di saggia follia" rappresentano momenti di
intuizione fugace che, sebbene effimeri, illuminano brevemente la mente.
La poesia termina con l'immagine dell'ossidiana che riluce "nella mente
opaca," suggerendo che, nonostante la confusione e l'incertezza, c'è una
bellezza nascosta nell'oscurità del dubbio e nella ricerca della verità.
-
"Fiore" di Cristiano Berni
La poesia "Fiore" di Cristiano Berni è una celebrazione dell'amore e della
bellezza naturale. Il fiore, simbolo di purezza e delicatezza, diventa il
confidente e il guaritore dell'anima. Il poeta chiede al fiore di parlargli
d'amore, di renderlo migliore e di far svanire il dolore. La ripetizione della
parola "fiore" in ogni verso crea un ritmo incantatorio, quasi una preghiera
che enfatizza l'importanza e la centralità di questo simbolo.
Il pistillo, la Luna e il cuore sono immagini che legano il fiore ai cicli
naturali e alle emozioni umane, suggerendo un'unità tra il mondo naturale e
quello interiore. Il "vivido furore" e la "bellezza e colore" del fiore
evocano una passione vibrante e una vivacità che illumina l'esistenza. Questa
poesia, con la sua semplicità e il suo fervore, esprime un desiderio profondo
di connessione e trasformazione attraverso la bellezza della natura.
-
"Illusione" di Licia Minervini
In "Illusione," Licia Minervini esprime una profonda disillusione nei
confronti della vita e della ricerca della verità. La brevità della poesia
accentua il peso delle parole, rendendo il sentimento di desolazione ancora
più intenso. Il poeta ha cercato la verità, la vita e il bene in molti modi,
ma ha trovato solo "buio e freddo" ovunque e in chiunque.
Questa visione cupa della realtà riflette un'esperienza di solitudine e
sfiducia, dove ogni ricerca sembra condannata a fallire. La data alla fine del
componimento conferisce un senso di attualità e urgenza, come se il poeta
stesse registrando un momento di sconforto profondo e ineludibile.
-
"Idea di bacche" di Christine Langer (traduzione di Nino Muzzi)
"Idea di bacche" di Christine Langer, nella traduzione di Nino Muzzi, è una
poesia che evoca la delicatezza e la transitorietà della natura e del
pensiero. Il mattino che "odorava di neve" e l'idea di bacche sui cespugli
trasportano il lettore in un paesaggio invernale, dove le parole sono leggere
e volatili, pronte a oltrepassare il bordo della pagina.
Il poeta si ferma per verificare se il taccuino può entrare in tasca, un gesto
semplice che sottolinea il desiderio di catturare e conservare i pensieri
fugaci. Sognando di rose sbocciate, il poeta lascia una pagina libera per il
vento, un simbolo della natura imprevedibile che può portare via le righe e
rovesciarle con il freddo. Questo atto di lasciare spazio al vento rappresenta
l'accettazione dell'incertezza e della fluidità della vita, dove anche i
pensieri più delicati possono essere spazzati via, ma ciò non diminuisce la
loro bellezza e importanza.
Questa poesia, con la sua attenzione ai dettagli e la sua riflessione sulla
fragilità del pensiero, invita il lettore a considerare la bellezza effimera
del momento presente.
-
"Quel magico momento" di Armando Bettozzi
La poesia di Armando Bettozzi, dedicata a Lisa, esplora il tema della
nostalgia e della ricerca di un passato perduto. Il tempo scorre inesorabile,
tra mille distrazioni che distolgono l'attenzione dai veri gioielli della
vita. Il giorno e la notte passano in fretta, rubando momenti che non
torneranno più. I pensieri, come treni su binari morti, vanno e vengono,
corrotti e frammentati, senza che il poeta se ne accorga.
Nella ricerca di autenticità e vitalità, il poeta si rifugia nei ricordi di un
amore limpido e sincero, tentando di esorcizzare lo sgomento. Tuttavia, il
ricordare porta malinconia, un dolore che cresce e si trasforma in tormento.
La poesia culmina in un invocazione di quel "magico momento," un attimo di
perfetta felicità che sembra irraggiungibile, ma che il poeta continua a
desiderare ardentemente.
-
"Canta il silenzio" di Bruno Castelletti
Bruno Castelletti celebra la bellezza del silenzio e della natura. Il silenzio
canta sotto il cielo azzurro, e nel suo grembo riposa un alito di vento. Il
mattino porta con sé la luce e il silenzio, che rivela il lavoro muto e la
preghiera, rappresentati dalle gocce di sudore che baciano la terra.
La poesia esprime una speranza pacata e affascinante, presente nei grappoli
copiosi e nel tremolio leggero degli ulivi. L'autunno, con il suo nettare e i
suoi colori, esulterà, e la sera vedrà il ritorno delle stelle. Questa
celebrazione della natura e del ciclo delle stagioni evoca un senso di pace e
di aspettativa serena.
-
"Atra Omertà" di Laura Lapietra
"Atra Omertà" di Laura Lapietra è una riflessione profonda sulla repressione
dei sentimenti e sull'oppressione dell'anima. In una quiete silente e cupa, le
parole velate si smarriscono nell'ombra delle omertà, che agiscono come
despoti, recludendo l'anima in un limbo grigio e incerto. Il cuore, danzante
con passi falsi, si muove con timore sul selciato del sospetto, mentre le
emozioni ponderate si liquefanno come cristalli di ghiaccio nei rimorsi
inconfessati.
La verità si nasconde in un maniero di riflessioni, tra vortici insondabili,
cercando invano una via d'uscita. Il cuore, lacerato dagli affanni della cupa
omertà, si consuma nell'anima avvolta nel gelido manto della fandonia.
Tuttavia, la poesia lascia spazio alla speranza: un giorno, i bagliori di luce
della verità romperanno il sortilegio dell'omertà. I sentimenti repressi
esploderanno come magma incandescente, bruciando d'amore, e il cuore troverà
libertà e gioia in un nuovo inizio senza coercizioni.
-
"Mani fredde" di Salvatore Armando Santoro
"Mani fredde" di Salvatore Armando Santoro è una toccante elegia che riflette
sulla solitudine e sulla perdita. Le mani fredde, simbolo di una vita
difficile e sfortunata, non sentiranno più le carezze e l'urlo dei gabbiani.
Nata in una terra dura, la persona amata non ha mai conosciuto la fortuna.
Il poeta esprime un profondo senso di rimpianto per le emozioni e l'affetto
che non potranno più essere condivisi. Chi voleva dare amore si trova ora
confuso tra le pene, e la persona amata non può più leggere le sue emozioni.
La poesia, scritta con una semplicità struggente, cattura l'essenza del dolore
della separazione e del desiderio insoddisfatto.
-
"Adusta fonte" di Piero Colonna Romano
"Adusta fonte" di Piero Colonna Romano è una riflessione sul valore
dell'ispirazione poetica e sulla sofferenza che spesso la accompagna. Il
rubinetto che gorgoglia, apparentemente alla fine, rappresenta la difficoltà
di trovare nuova ispirazione, mentre la musa, in una risposta crudele, lega la
rinascita della poesia al sacrificio del poeta.
L'immagine della terra screpolata che si nutre di sangue per produrre una
poesia malata è potente e oscura, suggerendo che la creatività può derivare da
profondi tormenti. Tuttavia, il poeta riconosce che è meglio sperare nel
naturale ciclo delle stagioni piuttosto che adottare soluzioni estreme. La
poesia richiede ispirazione e un desiderio di condividere emozioni genuine.
Infine, il poeta esprime un desiderio semplice ma profondo: che l'amore possa
generare almeno un verso serio, sottolineando l'importanza dell'autenticità
nella poesia.
-
"Ninna nanna del mare" di Ben Tartamo
"Ninna nanna del mare" di Ben Tartamo è una dolce canzone che personifica il
mare e la luna in una danza romantica sotto il cielo notturno. I pesci, le
stelle e il vento partecipano a questa scena incantata, creando un'atmosfera
di magia e tranquillità.
La ripetizione della ninna nanna conferisce un ritmo ipnotico alla poesia,
invitando il lettore a lasciarsi cullare dalle immagini poetiche. La lotta tra
il vento e il mare, con il mare che alla fine trionfa, aggiunge un elemento di
dinamismo. L'immagine del marinaio che deve tornare a casa prima del temporale
aggiunge una nota di urgenza e umanità, rendendo la poesia non solo una
celebrazione della natura, ma anche una riflessione sulle vite umane che si
intrecciano con essa.
-
"Filastrocca di maggio" di Alessio Romanini
La "Filastrocca di maggio" di Alessio Romanini celebra il ritorno della
primavera con una freschezza infantile e una nostalgia per i giorni passati.
Il poeta descrive il mese di maggio con immagini vivide: il faggio che si
riveste, le lucciole che brillano come lanterne, e il cuore che batte con un
batticuore flebile.
Nonostante l'età avanzata, rappresentata dai "capelli d'argento" e dall'animo
un po' spento, il poeta non perde la speranza nell'amore. La poesia riflette
un desiderio di rivivere la gioia e la bellezza della giovinezza, anche se
solo per un breve momento. La rondine che ritorna e la "frale felicità"
suggeriscono che, anche se il tempo passa, ci sono ancora momenti di bellezza
e gioia da assaporare.
-
"Ti vorrei con me" di Sandra Greggio
"Ti vorrei con me" di Sandra Greggio è una poesia intima e personale che
esprime il desiderio di compagnia e conforto. Il poeta vuole la presenza
dell'amato per riempire il vuoto e dissipare la negatività che precede il
sonno.
La necessità di qualcuno che possa mettere ordine nei pensieri e controllare
le emozioni è palpabile. Il poeta si sente sopraffatto dalle emozioni che
impediscono al cuore di riposare. La poesia trasmette un forte bisogno di
supporto emotivo e di intimità, mostrando quanto possa essere difficile
affrontare le proprie insicurezze e paure da soli.
-
"Le mie mani non ti daran carezze" di Jacqueline Miu
"Le mie mani non ti daran carezze" di Jacqueline Miu è una poesia intensa e
malinconica che esplora la sofferenza della separazione e la nostalgia per un
amore perduto. Il poeta si trova in un vuoto, privo del profumo dell'amato e
consumato dalla disperazione.
L'immagine delle dune impoverite e delle rive della coscienza riflette un
paesaggio interiore desolato. Il poeta attende l'onda del ricordo che possa
riempire questo vuoto. La poesia si chiude con una nota di speranza: se il
pianto potrà raggiungere l'amato, potrebbe far nascere un fiore d'amore.
Questa immagine finale suggerisce che, nonostante il dolore e la distanza, c'è
ancora la possibilità di rinascita e di connessione emotiva.
prof. Marino Spadavecchia
19-20-21 Maggio
- "L’amor che non consuma" - Salvatore
Armando Santoro
L’amore, come spesso accade nella vita, può consumarci. Quando ci sentiamo
afflitti, ci chiudiamo nei nostri pensieri, perdendo di vista il presente
mentre il passato ci pesa. Così, Salvatore Armando Santoro ci introduce
alla sua riflessione poetica, dove il calore fisico del camino non riesce
a riscaldare il cuore freddo, segnato dall'assenza di un amore perduto.
Nel cuore della poesia, Santoro esplora la solitudine e la ricerca di
conforto. Il poeta si ritira nei suoi versi, tentando di dialogare con
l’ombra di un amore passato, mentre il dramma interno si intensifica. Chi
può davvero capire i suoi conflitti e offrirgli una nuova vita? Si
domanda, evidenziando l'invisibile peso del tempo e delle esperienze
vissute.
Il tema della nostalgia per la giovinezza perduta emerge con delicatezza,
mentre l’autore osserva il suo corpo segnato dal tempo. Tuttavia, trova
conforto nella resilienza della natura, che continua a fiorire nonostante
le difficoltà, simboleggiata dai fiori che nascono tra le bombe. Questo lo
ispira a lasciar andare le pene, trovando sollievo nella bellezza di un
tramonto.
Santoro ci porta in un viaggio attraverso il dolore e la speranza, con un
linguaggio ricco di immagini suggestive. Il camino che fuma mentre il
cuore rimane freddo, e i fiori che nascono tra le bombe, sono metafore
potenti della dualità della vita: sofferenza e bellezza, perdita e
rinascita.
Questa poesia richiama alla mente le sonorità malinconiche e riflessive di
brani classici come l' "Adagio" di Albinoni, dove la melodia triste ma
bella risuona con la stessa intensità emotiva. Anche le note di "Clair de
Lune" di Debussy, con il suo delicato bilanciamento tra luce e ombra,
possono essere paragonate alla capacità di Santoro di trovare bellezza
anche nei momenti di dolore.
La poesia di Salvatore Armando Santoro ci invita a riconoscere e accettare
la complessità delle nostre emozioni. Anche quando l'amore ci consuma, è
possibile trovare una nuova forza e bellezza nel mondo che ci circonda.
Come i fiori che sbocciano tra le rovine, anche noi possiamo riscoprire la
gioia nella nostra esistenza, cantando in libertà e ammirando i tramonti
che la vita ci offre.
- "Castelletti di sabbia ed aria ed acqua"
- Piacentino Alessandra
Nel quadro poetico di Piacentino Alessandra, "Castelletti di sabbia ed
aria ed acqua," la semplicità delle immagini marine si intreccia con la
nostalgia e la magia dell'infanzia. La poetessa dipinge un paesaggio
estivo vivo e pulsante, dove i bambini, nudi e innocenti, giocano con le
onde, ritratti in momenti di puro incanto e spensieratezza.
# Immagini e Sensazioni:
- Castelli di sabbia: Rappresentano la fragilità e la temporaneità delle
gioie infantili, costruite con cura ma destinate a scomparire.
- Granchi e meduse: Creature del mare che, nella loro danza incerta,
simbolizzano la bellezza e la stranezza della natura, evocando meraviglia
e curiosità nei giovani osservatori.
- Gabbiani e orizzonte: Simboli di libertà e vastità, essi tracciano linee
invisibili nel cielo, alludendo a sogni e destini intrecciati.
# Temi:
- Infanzia e Innocenza: Il gioco dei bambini e il loro rapporto con il
mare evocano un senso di meraviglia e di scoperta, tipico dell'infanzia.
- Nostalgia e Transitorietà: Il richiamo a estati passate, quando "il
vociare dei bimbi era più forte," parla di un tempo andato, di ricordi
che, pur nella loro vividezza, sono destinati a svanire.
- Magia della Natura: La danza delle meduse sotto la spuma del mare e il
volo dei gabbiani costruiscono un immaginario di bellezza naturale che
incanta.
Questa poesia può essere paragonata a brani musicali che evocano la
dolcezza e la malinconia dell'estate e dell'infanzia. Le note delicate di
"Gymnopédies" di Erik Satie, ad esempio, riflettono la semplicità e la
leggerezza delle immagini marine di Alessandra, mentre la nostalgia permea
ogni nota.
Piacentino Alessandra, con i suoi "Castelletti di sabbia ed aria ed
acqua," ci invita a rivivere quei momenti fugaci e preziosi dell'infanzia,
dipingendo con parole un mondo fatto di giochi e incanti, di fragilità e
di meraviglie naturali. La poesia si chiude con una dolce nota di
nostalgia, ricordandoci che anche i ricordi più belli sono destinati a
sfumare, proprio come i castelli di sabbia sulle rive del mare.
Questa lirica non solo celebra la bellezza delle semplici gioie infantili,
ma ci esorta a riconoscere e apprezzare la transitorietà della vita e dei
suoi momenti magici. La capacità di Alessandra di catturare questi istanti
con tale delicatezza e profondità rende "Castelletti di sabbia ed aria ed
acqua" una poesia che risuona nel cuore di ogni lettore, richiamando alla
mente le estati della propria infanzia, con tutte le loro avventure e
misteri.
- "Quanto vale una carezza" - Marco Cabassi
Marco Cabassi, in "Quanto vale una carezza," esplora la delicatezza e il
valore dei contatti umani accidentali, soprattutto quando coinvolgono una
donna. La poesia è una riflessione intima sul potere trasformativo di un
semplice tocco, accidentalmente condiviso in spazi pubblici come la
metropolitana o un bar.
Cabassi cattura momenti fugaci – le gambe che si sfiorano, un abbraccio
improvviso dovuto a una frenata, le dita che si toccano alla cassa. Questi
contatti, spesso insignificanti e casuali, acquisiscono una dolcezza
inaspettata e portano un sentimento di umanità e connessione. Il poeta
descrive come questi piccoli gesti possano avvolgere una persona in un
caldo sentimento di umanità, un sorriso interno che implode di gioia.
La chiusura della poesia riflette sull'importanza di una carezza delicata
verso una persona amata, suggerendo che il valore di tali gesti è
incommensurabile. Cabassi ci invita a riconoscere e apprezzare la bellezza
nelle interazioni quotidiane e a non sottovalutare l'impatto emotivo di un
tocco gentile.
In sintesi, Marco Cabassi celebra l'umanità nascosta nei piccoli gesti,
elevandoli a momenti di intensa connessione e dolcezza, capaci di toccare
profondamente il cuore e l'anima.
- "Incontri" - Santi Cardella
Santi Cardella, in "Incontri," dipinge un quadro nostalgico di un giardino
interiore, popolato dai ricordi dei tramontati amori. Questo giardino
silente, fatto di cipressi e palme solitarie, diventa un rifugio durante i
giorni di tempesta, dove il poeta siede e si perde nei ricordi.
Il cuore del poeta è una preziosa teca di farfalle, simbolo dei ricordi
amorosi che hanno adornato e sostenuto il suo mondo. Questi ricordi,
evocati da un vivo desiderio, appaiono come ombre e speranze tra le
fronde, consegnate al vento. Le farfalle, volteggiando, riportano alla
memoria dell'autore la dolcezza e l'amarezza degli amori passati.
Cardella trova un rifugio nel commemorare questi incontri, trasformando la
nostalgia in un unguento che, pur essendo amaro, offre conforto. Il
giardino interiore diventa così un luogo dove il passato e il presente si
fondono, creando un rifugio di ricordi dolci e amari, un balsamo per
l'anima.
In "Incontri," Santi Cardella esplora temi di amore perduto, memoria e
rifugio interiore con un lirismo che celebra la bellezza della nostalgia e
l'importanza dei ricordi nel sostenere l'animo umano durante le tempeste
della vita.
- "Ascolta..." - Franco Fronzoli
Franco Fronzoli, nel suo poema "Ascolta...", ci invita a sintonizzarci con
i suoni e i ritmi della vita, a cogliere i messaggi nascosti nei rumori
quotidiani. La poesia è un viaggio sensoriale attraverso le esperienze più
intime e universali dell'esistenza.
Fronzoli inizia con l'amore, esortandoci a percepirne le certezze e
incertezze, le gioie e i dolori. Ogni passo dell'amore ha un suono, un eco
che risuona nel cuore.
La pioggia segue, con il suo rumore che evoca indolenza e sonnolenza, ma
anche vita e poesia. È un invito a trovare la bellezza nei momenti più
ordinari, a lasciarsi cullare dai ritmi della natura.
Il calare della sera e l'arrivo della notte portano con sé il suono del
tramonto e l'apertura della notte, momenti di transizione che ci preparano
a nuovi sogni e riflessioni.
Il poema prosegue con il sogno che entra silenzioso nella notte, per poi
fuggire con il primo raggio di sole. Questo stridio di porta rappresenta
il fragile confine tra il sogno e la realtà, tra il desiderio e il
risveglio.
L'arcobaleno, che si affaccia dopo il temporale, è un simbolo di speranza
e rinascita, il cui suono lento è un promemoria che la bellezza segue la
tempesta.
Infine, l'ascolto del tempo e del mare ci riporta al flusso inarrestabile
della vita, alle impronte lasciate tra gioie e dolori, e alla necessità di
trovare momenti di silenzio per ascoltare davvero il mondo che ci
circonda.
In "Ascolta...", Franco Fronzoli utilizza il suono come filo conduttore
per esplorare le diverse sfaccettature della vita umana. Ogni verso è un
richiamo alla presenza, alla consapevolezza, all'ascolto attivo. La poesia
è un invito a sintonizzarsi con il mondo, a percepire le sottigliezze e le
sfumature che spesso sfuggono nella frenesia quotidiana. Con un linguaggio
evocativo e un ritmo che imita i suoni naturali, Fronzoli ci guida
attraverso un'esperienza meditativa e profondamente umana.
- "Scarpette rosse" - Enrico Tartagni
Enrico Tartagni ci offre una poesia carica di metafore e giochi di parole
che esplora la delusione amorosa attraverso il prisma del tennis. Il
titolo stesso, "Scarpette rosse", è una chiara evocazione di qualcosa di
vivido e distintivo, che potrebbe sembrare un simbolo di passione e
desiderio.
Tartagni inizia con un gioco di parole che richiama il famoso detto
"pensavo fosse amore invece era un calesse" di Massimo Troisi, ma lo
rielabora in chiave sportiva: "pensavo fosse amore invece era tennis".
Questa apertura già ci fa entrare in un mondo dove l’amore e lo sport si
intrecciano, generando un senso di attesa e incertezza.
Le scarpette rosse diventano simbolo di un'illusione, di qualcosa che
sembra amore ma in realtà è un gioco. La "prima ballerina sulla scena"
rappresenta un ideale di perfezione e grazia che l'io lirico ammira da
lontano, riconoscendo però che lui non partecipa alla stessa danza.
Il poeta utilizza il tennis come metafora dell’amore, descrivendo il suo
tentativo di "giocare" in un campo dove non si sente a suo agio. Le
espressioni "bloccato batto e faccio fallo" e "cuore infilzato in tanti
amori e tanti slam" descrivono la frustrazione e la sofferenza di un amore
non corrisposto, o forse mai veramente esistito.
Tartagni conclude con una riflessione quasi disillusa, rivelando che tutto
ciò che ha vissuto era solo un'illusione, un set di tennis piuttosto che
una storia d'amore autentica. La ripetizione di "Cioè...era soltanto
tennis" rafforza la sensazione di smarrimento e di amarezza.
Enrico Tartagni, con "Scarpette rosse", ci guida attraverso una
riflessione malinconica e ironica sull'amore, utilizzando il tennis come
simbolo di giochi e fallimenti. La poesia, ricca di immagini vivide e di
un linguaggio colloquiale ma poetico, invita il lettore a considerare le
illusioni dell’amore e le disillusioni che ne possono derivare.
- "Lontananze" - Felice Serino
Felice Serino, con la sua poesia "Lontananze," ci conduce in un mondo dove
il tempo e lo spazio si fondono, creando un'atmosfera di riflessione e
introspezione. La poesia esplora il tema della distanza, sia fisica che
emotiva, attraverso immagini vivide e un linguaggio evocativo.
# Lontananze
Il titolo stesso, "Lontananze," suggerisce un senso di separazione e
distacco. Tuttavia, non è solo una distanza fisica, ma anche una distanza
interiore, un vuoto che si cerca di colmare con il sogno e la
contemplazione.
# tra smagliature del giorno
Questa immagine visiva è potente: le "smagliature del giorno" suggeriscono
momenti di imperfezione e vulnerabilità, quei brevi istanti in cui la
routine quotidiana si svela, mostrando le sue crepe.
# scruto il cielo - sogno lontananze
Scrutare il cielo è un atto di speranza e desiderio. Il poeta guarda oltre
l'orizzonte immediato, cercando nuove prospettive e possibilità. "Sogno
lontananze" è una frase che evoca un desiderio di esplorazione e scoperta,
un bisogno di andare oltre i confini del presente.
# nuove prospettive? tra pro e contro di pulsioni inverse
Qui, Serino riflette sulle scelte e sulle pulsioni che guidano la vita. Le
"nuove prospettive" sono bilanciate dai "pro e contro di pulsioni
inverse," suggerendo che ogni scelta comporta conflitti interni e sfide da
affrontare.
# la vita imbroglia le carte
Questa metafora evidenzia l'imprevedibilità della vita, che spesso mescola
le carte, cambiando le regole del gioco quando meno ce lo aspettiamo. È un
riconoscimento della complessità e dell'incertezza dell'esistenza.
# risillaba palpiti voci
L'ultima linea è un invito a trovare nuovi significati e nuove forme di
espressione. "Risillaba palpiti voci" suggerisce un ritorno alle emozioni
fondamentali, un tentativo di dare nuova voce ai sentimenti profondi e
alle esperienze umane.
Felice Serino, con la sua poesia "Lontananze," ci offre una meditazione
sulla distanza e la ricerca di significato. Attraverso immagini evocative
e un linguaggio riflessivo, il poeta ci invita a esplorare le nostre
pulsioni interne, le sfide della vita e la possibilità di nuove
prospettive. Questa poesia è un esempio di come la lirica possa catturare
e riflettere le complessità dell'esperienza umana, offrendo al lettore un
momento di contemplazione e introspezione.
- "Ci sono tempi" - Bruno Amore
Bruno Amore, ci regala una riflessione nostalgica e cruda sulle stagioni
della vita, dai giochi dell'infanzia agli orrori della guerra, fino alle
sfide dell'età adulta.
# La Spensieratezza dell'Infanzia
Inizia con immagini vivide di "girini, rane, lucertole," evocando
un'infanzia vissuta tra avventure e scoperte. Le "ciliege rubate" e i
"quaderni imbrattati" dipingono un quadro di libertà e innocenza.
# Le Cicatrici della Guerra
Il passaggio dalla spensieratezza al trauma è brusco. Con "ho visto la
guerra," il poeta ci porta nei rifugi, tra "tremare e pregare," mostrando
il contrasto tra la gioia infantile e la crudezza della realtà.
# L'Inquietudine della Maturità
La vita adulta arriva con "l’età delle scelte," dove "facevi l’amore
scompigliavi i capelli," ma anche con sfide dure, "tra mille coltelli."
L'ottimismo e l'innocenza si trasformano in resistenza e lotta.
# Il Peso del Ricordo
Con un tono malinconico, il poeta riflette sugli "amati castelli" perduti
e sul bisogno di "rassetto la mente per ricordare ogni cosa." La vita si
fa pesante, e l'amarezza si insinua, trasformando i sogni in ricordi
dolorosi.
Questa poesia di Amore è un viaggio tra passato e presente, un mosaico di
emozioni che riflette la complessità dell'esistenza umana.
- "Strada che vai" - Nino Silenzi
Sulla via dell'estasi poetica, "Strada che vai" di Nino Silenzi si erge
come un monumento alla bellezza struggente dell'esistenza umana. In questa
poesia, ogni parola è un pellegrinaggio verso l'ignoto, ogni verso è un
sussurro dell'anima che cerca disperatamente di dare senso al labirinto
della vita.
L'autore dipinge con maestria la strada della nostra esistenza come un
sentiero tortuoso, punteggiato di buche e segni indelebili del passato. Le
parole fluiscono come fiumi di emozioni, scolpendo paesaggi dell'anima che
si ergono come montagne maestose nell'orizzonte dell'umanità.
La tensione emotiva che permea ogni riga è palpabile, come un'orchestra
che esegue un'opera sinfonica dell'anima. La striscia d'asfalto diventa un
palcoscenico su cui si esibiscono i dubbi e le incertezze del poeta,
dipingendo di nero i pensieri che vagano senza meta nel buio della notte
dell'esistenza.
Eppure, nonostante la disperazione e il mistero che avvolgono la strada,
c'è una bellezza ineffabile che permea ogni angolo di questa poesia. È la
bellezza dell'incertezza, la bellezza del viaggio stesso, che trasforma il
dolore in poesia, il mistero in arte.
In definitiva, "Strada che vai" è un inno alla fragilità e alla grandezza
dell'essere umano, un'ode alla ricerca infinita di significato e bellezza
in un mondo avvolto nel mistero. Con ogni parola, Nino Silenzi ci invita a
percorrere questa strada con coraggio e gratitudine, sapendo che,
nonostante le incertezze, ogni passo è un'opportunità per abbracciare la
meraviglia della vita.
- "Ordine interno" - Christine Langer
Nell'abisso dell'immobilità, la
poetessa si avventura con coraggio tra le pieghe delle nuvole in
movimento, immergendosi in un oceano di pensieri e ricordi che fluttuano
come foglie alla deriva su un fiume di emozioni.
Con mano delicata, semina alberi di sguardi e tesse i fili della memoria
per adornare le pareti della sua camera con un manto di rosso-tulipano,
trasformando uno spazio ordinario in un regno di bellezza e poesia.
Ogni giorno, danza tra motivi sfuggenti e progetti incerti, cercando di
dare forma e significato alla sua esistenza. Ma anche nelle ombre che si
insinuano negli angoli più oscuri, lei trova il coraggio di scrivere un
nuovo inizio, una promessa di speranza che sfida il buio.
E mentre la luce della rinuncia si fa sempre più tenue, la poetessa
accoglie con gioia la pioggia di luce che frantuma il vetro della
finestra, illuminando la sua anima e aprendo le porte alla bellezza e alla
rinascita.
In questa danza tra luce e ombra, tra ricordi e speranze, Christine Langer
ci invita a esplorare i confini dell'anima umana e a celebrare il potere
della poesia nel trasformare il dolore in bellezza e la rinuncia in
rinascita.
- "Guasi da manicomio…" - Armando Bettozzi.
Attraverso le sue parole cariche di emotività e profonda indignazione,
Bettozzi ci trascina in un viaggio attraverso le contraddizioni e le
ingiustizie della società moderna. La sua abilità nel dipingere con vivide
pennellate linguistiche ci permette di percepire la disperazione e la
frustrazione che permeano il tessuto sociale.
Nel cuore del testo, l'autore denuncia con fermezza la chiusura dei
manicomi come simbolo della perdita di senso e umanità nella nostra
società contemporanea. Con una maestria poetica senza pari, Bettozzi ci
conduce attraverso un labirinto di parole impetuose, sottolineando il caos
e la disperazione che affliggono l'umanità.
Attraverso le sue parole, Bettozzi ci invita a riflettere sulle
conseguenze devastanti di una cultura che sacrifica la libertà e la
dignità umana sull'altare del profitto e del potere. La sua denuncia della
manipolazione ideologica e della censura risuona come un grido di protesta
contro un sistema che sembra aver perso ogni compassione e umanità.
In mezzo alla tempesta di ingiustizia e oppressione, emerge la voce
coraggiosa di coloro che non accettano il conformismo e la passività. È
attraverso la consapevolezza e l'azione che possiamo sperare di
trasformare il mondo e costruire un futuro migliore per tutti.
In conclusione, il testo di Bettozzi ci ricorda che anche di fronte alle
sfide più grandi, c'è sempre speranza e resistenza. È attraverso la
consapevolezza e l'azione che possiamo sperare di trasformare il mondo e
costruire un futuro migliore per tutti.
- "Il sacrario del Baldo" - Bruno
Castelletti
Con la solennità di un rito antico, "Il sacrario del Baldo" di Bruno
Castelletti si erge come un monumento immortale alla memoria dei caduti di
tutte le guerre.
Attraverso versi che risuonano come un'invocazione al cielo, l'autore ci
trasporta ai piedi del maestoso Monte Baldo, dove novantotto cippi bianchi
si ergono come fiori profumati nell'abbraccio del verde silenzioso. Questi
cippi, con voce sommessa, parlano al cielo, portando con sé il ricordo
indelebile dei figli di questa terra veronese, che hanno sacrificato la
vita per la pace e la libertà.
In un'atmosfera permeata di dolore e speranza, Castelletti ci invita a
contemplare il significato supremo del sacrificio, evidenziando che coloro
che donano la vita per un ideale più grande non muoiono mai veramente. Il
pianto dei genitori per la perdita dei loro figli non può mai cessare
completamente, ma solo quando potranno rivivere insieme a loro, al di là
delle stelle, in un mondo di pace e senza guerre, troveranno finalmente
consolazione.
Il suono della campana, con i suoi rintocchi di speranza, chiude la
poesia, offrendo una promessa di rinascita e speranza per il futuro.
In definitiva, "Il sacrario del Baldo" è un inno commovente alla memoria
dei caduti e alla speranza per un mondo migliore, dove il sacrificio e il
dolore trovano finalmente pace e consolazione.
- "Haiku" - Laura Lapietra
Con un tocco di maestria, Laura Lapietra ci trasporta in un mondo dove il
tempo si contorce e si dissolve, lasciando spazio solo ai sogni e ai
ricordi. In questo haiku, l'autrice dipinge con pennellate poetiche
un'immagine struggente di un anziano che, con gli occhi chiusi, si
abbandona al dolce abbraccio dei ricordi del suo amore passato.
Attraverso una narrazione che sfida le convenzioni temporali e spaziali,
Lapietra ci invita a esplorare il confine tra realtà e sogno, tra presente
e passato. Con un linguaggio evocativo e ricco di suggestioni, l'autrice
ci trasporta in un universo onirico, dove i confini tra memoria e fantasia
si confondono, e il passato prende vita con una intensità sorprendente.
In questo haiku, l'anziano diventa il custode di un tesoro prezioso: i
ricordi del suo antico amore. Con gli occhi chiusi, si lascia trasportare
dal flusso dei suoi pensieri, immergendosi in un mare di emozioni e
sensazioni che sfuggono alla logica e alla razionalità.
In conclusione, Laura Lapietra ci offre un'opera che va al di là delle
parole, catturando l'essenza stessa dell'esperienza umana con una
sensibilità e una profondità straordinarie. Con un tocco magico e
surreale, l'autrice ci ricorda che i sogni sono la chiave per aprire le
porte dell'anima e scoprire i tesori nascosti del nostro essere.
- "Io vedo i demoni bruciare dalla tua
bellezza" - Jacqueline Miu
Jacqueline Miu ci trasporta in un viaggio attraverso le profondità
dell'amore e della passione, con un linguaggio incisivo e avvolgente che
cattura l'essenza stessa dell'esperienza umana. In questo potente poema,
l'autrice dipinge un quadro vivido di desiderio, dolore e redenzione,
esplorando i confini del corpo e dell'anima con una maestria poetica senza
pari.
Attraverso immagini intense e evocative, Miu ci mostra come l'amore possa
essere sia una fonte di gioia travolgente che di tormento struggente. I
demoni che bruciano dalla bellezza dell'amata diventano una metafora della
lotta interiore dell'uomo, diviso tra il desiderio carnale e la ricerca di
spiritualità e redenzione.
Il poema esplora anche il tema della temporalità e della trascendenza, con
l'orologio che diventa un simbolo del passaggio del tempo e della
relatività dell'esistenza umana. Tuttavia, quando la lancetta indica
l'amata, il tempo si ferma, suggerendo un'eternità di amore e connessione
oltre i confini della vita terrena.
Il linguaggio sensuale e carnale si mescola alla ricerca di significato e
redenzione, creando un contrasto vibrante e suggestivo che pervade ogni
riga del poema. La promessa di costruire un ponte sull'Ade per raggiungere
l'amata, e la determinazione di espiare il male con il proprio respiro,
aggiungono un elemento di sacrificio e nobiltà alla narrazione.
In conclusione, "Io vedo i demoni bruciare dalla tua bellezza" di
Jacqueline Miu è un capolavoro di poesia che esplora le profondità
dell'amore, del desiderio e del dolore con una sincerità e una intensità
straordinarie. Con un linguaggio che oscilla tra il terreno e il divino,
l'autrice ci offre una meditazione poetica sull'essenza stessa
dell'esperienza umana e della ricerca di significato e redenzione.
- "Vagito" - Piero Colonna Romano
Nell'oscurità della notte, le parole di Piero Colonna Romano risuonano
come un eco di verità eterna e universale. Con un'abile combinazione di
immagini e riflessioni, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso le
profondità dell'esistenza umana, esplorando i temi dell'inevitabilità del
dolore e della ricerca di pace e consolazione.
Il vagito, segno dell'inizio della vita, diventa un simbolo della
condizione umana, segnata dalla sofferenza e dalle spine della vita.
L'autore ci mostra come la prospettiva del dolore e della malattia sia
intrinseca alla nostra esistenza, predeterminando il corso delle nostre
vite e preannunciando il destino di rovina che ci attende.
Le parole di Leopardi, citate dall'autore, ci ricordano la fatalità della
quiete e la sua inevitabile accettazione. In un mondo segnato dalla
sofferenza e dalla transitorietà, l'aspirazione a una pace senza rimpianti
diventa il faro che guida il nostro viaggio verso un altrove, un luogo di
mistero e speranza dove speriamo di trovare conforto e gioia.
Con una prosa lirica e suggestiva, Piero Colonna Romano ci invita a
riflettere sul significato più profondo dell'esistenza umana e sulla
ricerca di significato e consolazione in un mondo segnato dalla sofferenza
e dalla transitorietà. In un'epoca di incertezza e turbolenza, le sue
parole ci offrono un faro di speranza e un invito a contemplare il mistero
della vita con occhi nuovi.
- "Avevo le farfalle nello stomaco" -
Alessio Romanini
Con una profondità emotiva che penetra nell'animo, Alessio Romanini
dipinge un quadro struggente del dolore e della delusione che accompagnano
la fine di un amore. Con immagini vivide e intense, l'autore ci trasporta
nel cuore di un tormento interiore, esplorando i sentimenti di abbandono e
tradimento con una sincerità commovente.
Le farfalle nello stomaco, simbolo classico dell'emozione e
dell'eccitazione dell'amore, diventano una metafora della perdita e
dell'annullamento di tutto ciò che era una volta gioia e speranza.
L'amputazione delle ali delle farfalle rappresenta la fine della
leggerezza e della felicità, lasciando dietro di sé solo un vuoto doloroso
e desolato.
Il cuscino di gialle stelle, ora bagnato dalle lacrime del dolore, diventa
il testimone silenzioso di un amore perduto, un luogo di conforto e di
lutto per un cuore spezzato. L'autore ci mostra come le promesse di amore
e fedeltà possano trasformarsi in parole vuote e dolorose quando il
destino si rivela crudele e implacabile.
In questo poema commovente, Romanini esplora il tema dell'illusione e
della disillusione nell'amore, mostrando come la fede nel potere
rigenerativo dell'amore possa essere infranta dalla realtà crudele della
vita. Il cuore, una volta pieno di speranza e fiducia, ora si ritrova
vuoto e disilluso, incapace di credere ancora nell'amore.
In conclusione, "Avevo le farfalle nello stomaco" è un'opera di
straordinaria intensità emotiva che ci invita a riflettere sul dolore e
sulla delusione che accompagnano la fine di un amore. Con una prosa lirica
e toccante, l'autore ci offre una meditazione profonda sull'essenza stessa
dell'amore e sulla sua capacità di portare gioia e sofferenza nella vita
umana.
- "Attentato" - Carlo Chionne
Con una prosa tagliente e penetrante, Carlo Chionne ci offre un'analisi
acuta e ironica del mito romantico del poeta maledetto. Attraverso
immagini vivide e un linguaggio incisivo, l'autore ci conduce nel cuore di
un paradigma letterario che sfida le convenzioni e esplora i confini
dell'esistenza umana.
La notizia di un poeta che si spara diventa un simbolo della solitudine e
della disperazione che talvolta pervadono l'anima del creatore. Chionne ci
mostra come il poeta, in un atto di estrema consapevolezza e disperazione,
possa mettere fine alla propria esistenza con un gesto tanto definitivo
quanto simbolico.
Attraverso il riferimento a Majakovskij, l'autore ci ricorda che il tema
del suicidio tra i poeti non è affatto nuovo, ma ha radici profonde nella
storia della letteratura. Tuttavia, Chionne ci invita anche a riflettere
sulle implicazioni dietro questo gesto estremo, suggerendo che la ricerca
della verità e della profondità emotiva attraverso la poesia può essere un
viaggio pericoloso e spesso solitario.
Con una prosa che colpisce nel segno, Chionne mette in discussione il
romanticismo idealizzato del poeta maledetto, suggerendo che la vera
grandezza del poeta risieda non nella morte, ma nella vita e nelle parole
che lascia dietro di sé. In un mondo segnato dal dolore e dalla
disperazione, la poesia rimane una luce guida, un faro di speranza nel
buio dell'esistenza umana.
In conclusione, "Attentato" di Carlo Chionne è un'opera di straordinaria
profondità e complessità, che ci invita a riflettere sul ruolo del poeta
nella società e sulla natura stessa dell'arte e della creatività. Con una
prosa incisiva e intelligente, l'autore ci offre una meditazione acuta
sull'essenza stessa dell'esistenza umana e sulla ricerca della verità
attraverso le parole.
- "Solo ora" - Sandra Greggio
Con una sincerità commovente, Sandra Greggio ci offre una riflessione
profonda sull'esperienza del risveglio spirituale e dell'amore che
trasforma. Attraverso immagini vivide e parole che vibrano di emozione,
l'autrice ci conduce in un viaggio interiore, dove la scoperta della
verità e del vero significato della vita si rivela come una rivelazione
luminosa e liberatoria.
Il narratore, dopo tanto tempo di torpore e confusione, finalmente apre
gli occhi sulla realtà che lo circonda. Con una chiarezza cristallina,
riconosce la distinzione tra bene e male, chiamando ogni cosa con il suo
vero nome. Questo risveglio della coscienza segna l'inizio di una nuova
fase della sua vita, un cammino di crescita e trasformazione che lo
porterà ad affrontare ogni difficoltà e ostacolo con coraggio e
determinazione.
L'amore emerge come l'artefice di questo passaggio, la forza che alimenta
e guida il viaggio dell'anima verso la consapevolezza e la realizzazione.
Con un tocco di magia, Greggio ci mostra come l'amore possa essere una
forza trasformatrice, capace di risvegliare l'anima dal suo letargo e di
illuminare il cammino verso la verità e la felicità.
In conclusione, "Solo ora" di Sandra Greggio è un'ode all'esperienza del
risveglio spirituale e dell'amore che trasforma. Con una prosa vibrante e
toccante, l'autrice ci offre una meditazione profonda sull'essenza stessa
della vita e sull'inestimabile potere dell'amore nel plasmare il nostro
destino.
- "Nelle pieghe del cuore" - Ben Tartamo
Questa poesia, è un'opera che si distingue per la sua profondità emotiva e
la sua capacità di evocare immagini suggestive e coinvolgenti. Lo stile
dell'autore si caratterizza per la ricchezza di immagini evocative e l'uso
sapiente del linguaggio poetico per trasmettere il tumulto interiore del
protagonista.
L'immagine dei "sogni strappati sbiaditi e ricuciti" crea un senso di
fragilità e vulnerabilità, suggerendo la frammentarietà delle esperienze
umane e la loro capacità di essere ricomposte e reinterpretate nel corso
del tempo. Questa immagine introduce il tema della ricerca della verità e
della comprensione, che permea l'intera poesia.
L'uso del verso libero e della struttura frammentata conferisce alla
poesia un ritmo fluido e incalzante, che riflette il flusso continuo dei
pensieri e delle emozioni del protagonista. Questa struttura permette
all'autore di esplorare una vasta gamma di emozioni e riflessioni, senza
essere vincolato dalle convenzioni poetiche tradizionali.
La poesia si snoda attraverso una serie di immagini suggestive e potenti,
che catturano l'attenzione del lettore e lo trasportano in un viaggio
emotivo attraverso i meandri dell'anima umana. L'immagine del tempo che
"non conta non passa e non resta" suggerisce un senso di atemporalità e di
eternità, che permea l'esperienza umana e dà alla ricerca della verità una
dimensione universale e senza tempo.
Infine, la chiusa circolare della poesia, in cui il punto di partenza
coincide con il punto di arrivo, suggerisce un senso di continuità e di
ciclicità nell'esperienza umana. Questo finale aperto invita il lettore a
riflettere sulla natura dell'amore, della verità e della comprensione, e
sulla loro importanza nel percorso della vita umana.
In conclusione, "Nelle pieghe del cuore" è un'opera che si distingue per
la sua profondità emotiva e la sua capacità di evocare immagini suggestive
e coinvolgenti. Con uno stile poetico fluido e incisivo, l'autore ci offre
una meditazione profonda sull'essenza stessa della vita e
sull'inestimabile potere della ricerca della verità e della comprensione.
prof. Marino Spadavecchia
16-17-18 Maggio
Grazie Professore Spadavecchia
Per i suoi commenti intelligenti e sempre
Discreti.
Alessio Romanini
"Sedoka 5" di Laura Lapietra
Laura Lapietra, il tuo "Sedoka 5"
è un canto arcano, un dipinto vibrante dove il rosso papavero ondeggia come
un cuore pulsante nel campo di tritico.
La tua poesia è un incantesimo che trasforma il semplice in sacro, dove ogni
parola risuona come un'eco di forze primordiali. La vita diversa che si
infonde nel croscio naturale è un inno alla forza pura, una celebrazione
della natura che ci avvolge e ci rigenera. Ogni verso è un sussurro del
vento, un riflesso di luce sul grano dorato, una danza di energia vitale che
ci riconnette con l'universo.
"Lungomare" di Salvatore Armando
Santoro
Salvatore Armando Santoro, la tua
poesia "Lungomare" è un viaggio nella profondità dell'anima, un dialogo
intimo con l'oscurità e la luce. Le immagini che evochi sono ricche di
pathos, un ritratto struggente di solitudine e speranza. La luna che
accarezza il viso è un simbolo di conforto celeste, mentre i tuoi versi ci
conducono attraverso un mare di emozioni contrastanti. La tua carezza
virtuale, la tua connessione spirituale con l'amata, crea un ponte tra
mondi, un filo invisibile di compassione e affetto che trascende il tempo e
lo spazio. Ogni rima è un'onda che si infrange dolcemente sulla riva del
cuore.
"Perde il contrasto nella luce il
ricordo" di Piacentino Alessandra
Piacentino Alessandra, la tua
poesia è una sinfonia di immagini e sensazioni, un viaggio attraverso le
pieghe del tempo e dello spazio. I fiori d’asfalto che emergono come simboli
di dolore sono un richiamo potente alla resilienza, alla bellezza nascosta
nei luoghi più improbabili. Le nuvole che palpitano, gli uccelli che
sussultano, tutto è avvolto in un'atmosfera onirica e surreale. La tua
capacità di intrecciare speranza e disperazione, luce e ombra, crea un
arazzo emotivo che risuona profondamente. Ogni verso è un frammento di un
sogno collettivo, una mappa di desideri e realtà che ci guida verso una
primavera eterna, dove il ricordo e la speranza si fondono in un abbraccio
luminoso.
"Voglio essere Wes Hardin" di Marco Cabassi
Marco Cabassi, il tuo "Voglio essere Wes Hardin" è un grido di ribellione
contro l'anestesia dell'anima contemporanea. In questo tempo di
disillusione, le tue parole tagliano come lame affilate, risorgendo dallo
schermo touch come guerrieri digitali. Le stelle cadenti, un tempo simboli
di speranza e desiderio, sono ora ridotte a meteore borseggiate nella
subway, un furto di sogni nell'anonimato urbano. Nei parchi e nei giardini,
i fiori non offrono più conforto, ma effondono insofferenza e misantropia.
Le mani, prive delle Colt Six Shooter 44, affondano nelle tasche dei jeans,
portando con sé una rabbia che pulsa come un cuore ferito. La tua poesia è
un duello tra l'ideale e il reale, un atto di resistenza poetica in un mondo
che sembra aver dimenticato il potere dei sogni.
"Davanti al mare" di Nino Silenzi
Nino
Silenzi, la tua poesia "Davanti al mare" è una sinfonia di sensazioni, un
dialogo intimo con la natura che risuona come una melodia primordiale. La
voce del cuore trova eco nel silenzio attonito del mare, mentre l'onda
fresca e suadente rinfranca l'anima. La brezza dalla pineta porta con sé i
canti gioiosi degli uccelli, creando un'armonia che abbraccia ogni fibra del
lettore. Una nuvola grigio perla sfida il sole, trasformando il cielo in una
tela mutevole di emozioni. Ma è l'aereo che passa, a spezzare l'incanto, un
ricordo della modernità che irrompe nella quiete contemplativa. La tua
poesia è un invito a ritrovare la pace nelle piccole cose, a immergersi
nella bellezza della natura e a lasciarsi cullare dai suoi ritmi eterni.
"Dalle pareti" di Cristiano Berni
Cristiano Berni, "Dalle pareti" è una poesia che trasuda di ricordi e
malinconia, come una risacca che lascia a riva i resti di una vita. Le mura
diventano testimoni silenziosi di esistenze passate, trasudando emozioni che
non trovano più lacrime per esprimersi. Gli occhi, che hanno visto la
folgore e la tempesta, sono stati
l'avamposto dei sentimenti, ora invasi da visi, voci e rimembranze che
sbocciano e appassiscono come boccioli di rose. L'atmosfera rarefatta e i
vani vaniloqui dei vicini confondono e distraggono, mentre il faro
all'orizzonte sembra scomparso. La tua poesia è un viaggio attraverso la
memoria e la solitudine, un canto di resa e di resistenza, un quadro di
introspezione profonda.
"Buongiorno vita" di Franco Fronzoli
Franco Fronzoli, la tua poesia "Buongiorno vita" è un inno alla rinascita e
alla speranza, un saluto al nuovo giorno che si apre come un fiore all'alba.
Davanti alla tua finestra, il cinguettio dei merli e le preghiere che si
perdono nel vento sono un richiamo alla serenità e alla salute. Le onde del
mare, i velieri in partenza, e le mamme che vestono i loro bambini sono
immagini di vita che si muovono in sincronia con il sole nascente. La vita
lascia impronte nel nuovo giorno, camminando lenta verso il tramonto, pronta
ad accendere nuove stelle e a regalare sogni. La tua poesia è un quadro
vivente di serenità e bellezza, un abbraccio poetico che accoglie il lettore
e lo invita a celebrare ogni istante.
"Il Mandorlo in fiore" di Enrico Tartagni
Enrico Tartagni, il tuo "Il Mandorlo in fiore" è un canto evocativo che ci
trasporta in una dimensione quasi mitica. Chi può trasformarti in
mandorlo, in fiore? È forse il tempo, il fuoco, l'aria, o il Pensiero stesso
che diviene alchimia di colori e sensazioni? In questo poema, la natura si
trasfigura e si risveglia dal freddo inverno, si veste di bianco splendente
e rosa di vita, in una pianura di sensazioni inesplorabili. La tua visione
di Agrigento, come un'agente di Dio sulla terra, è un sogno vivido che vede
colline e pianure lontane da odio e dolore. Il mondo sa di mandorlo in
fiore, la terra diventa una valle di venti caldi che soffiano dal mar di
Fenicia, portando con sé la magia di Iblea. Questa poesia è un incantesimo
che celebra la bellezza e la rinascita, un'ode
alla speranza e all'immortalità.
"Nuove prospettive" di Felice Serino
Felice Serino, il tuo "Nuove prospettive" è una riflessione poetica che
svela la bellezza nascosta nei dettagli del quotidiano. I cumuli-nembi si
trasformano in pareidolie, specchi che riflettono il lago celeste e la tua
pena fatta pane che spezzi. Il cormorano che disegna cerchi sull'acqua
diventa simbolo di meditazione, di un'intima connessione con la natura. La
mente vaga e si armonizza con il respiro degli alberi, trovando nuove
prospettive nella vita. La tua poesia è un invito a osservare il mondo con
occhi nuovi, a scoprire la magia nelle cose semplici e a lasciarsi ispirare
dalla natura che ci circonda.
"Tage wie dieser (1+2)" di Christine Langer
Christine Langer,
con la sua poesia "Tage wie dieser" sempre superbamente tradotta
dall'incommensurabile Nino Muzzi in ''Giorni
come questo (1+2)'', ci avvolge
in un'atmosfera incantata, dove il tempo sembra sospeso e ogni dettaglio è
carico di significato. Le lunghe braccia del sole si riprendono l'estate, e
nel crepuscolo, demoni scompaiono e stelle cadono nell'azzurro, mentre i
noccioli dei frutti marciscono. L'ora al polso è stata dismessa da tempo, e
il ritmo della vita si sente nel fruscio delle foglie. La tua descrizione è
un viaggio sensoriale tra giorni che macinano l'estate e notti che
trasportano barche di sogni. La finestra aperta disegna nuovi profili di
gabbiani, le parole frusciano nell'erba azzurra, e il vento percorre la
casa, portando con sé cambiamenti e nuove visioni. Il geroglifico della
nuvolaglia si disperde tra vele lontane, suggerendo un'eterna transizione e
un costante rinnovamento.
"Amore, è!" di Armando Bettozzi
Armando Bettozzi, il tuo sonetto "Amore, è!" esplora con maestria il
delicato equilibrio tra amore e desiderio, un tema che risuona nelle
profondità dell'animo umano. La tua riflessione sull'importanza di "volersi
bene" sottolinea come il vero amore includa il sesso, ma senza che questo
diventi un'ossessione. Nel richiamo a Dante con "Amor che a nullo amato amar
perdona", ci ricordi che l'amore autentico richiede reciprocità e dono di
sé. La tua poesia è un viaggio attraverso le sfumature del sentimento, un
invito a riflettere sulla purezza dell'amore che trascende il mero desiderio
carnale.
"Il sogno" di Bruno Castelletti
Bruno Castelletti, il tuo "Il sogno" è un toccante affresco di un amore mai
dichiarato, un sentimento che si nutre di timidezze e silenzi. Le immagini
poetiche delle fronde che ridono al vento e dei capelli neri che sfiorano
l'orizzonte sono dipinte con una delicatezza che tocca il cuore. La tua
poesia riflette sulla paura di sciupare un sogno con la realtà, un dilemma
che molti amanti conoscono. Il tuo interrogarsi sul perché non hai gridato
il tuo amore a squarciagola è una confessione intima che invita il lettore a
esplorare le proprie paure e insicurezze. L'amore, nella tua visione, è un
mistero che vive nei silenzi e nei ricordi, un sogno sempre vivo che non
smette mai di farci compagnia.
"Poesia secondo me" di Sandra Greggio
Sandra Greggio, "Poesia secondo me" è un inno alla magia e alla libertà che
la poesia offre. Definisci la poesia come un sogno realizzato, un
incantesimo che dà voce ai silenzi e alle emozioni. Le tue parole evocano
immagini di ali di farfalla che frullano nell'aria, metafore della
leggerezza e della bellezza dell'espressione poetica. La poesia, per te, è
un mezzo per liberare ansie e preoccupazioni, per guardarsi dentro e volare
oltre la realtà. Questa visione della poesia come uno spazio di libertà e
introspezione risuona profondamente, rendendo la tua definizione non solo
personale, ma universale.
"memoria eterna" di Jacqueline Miu
Jacqueline Miu, la tua poesia "memoria eterna" è un potente memento mori, un
richiamo alla transitorietà della vita e alla perenne presenza dell'oblio.
Con immagini crude e vivide, descrivi il destino della carne che
imputridirà e delle parole che
andranno a ungere pagine in libri dimenticati. La tua poesia ci ricorda che,
nonostante gli sforzi per lasciare un segno nel mondo, l'inevitabile
silenzio della morte cancellerà tutto: guerre, amori, supplizi e sogni. La
visione della morte come un viaggio lento verso l'oblio, come uno stormo di
cicogne cui hanno spostato
i paesi caldi, è una metafora potente e malinconica della nostra esistenza.
La tua poesia è un invito a riflettere sulla fragilità della vita e sulla
necessità di trovare bellezza e significato nonostante l'inevitabile fine.
"Tanto gentile e tanto onesto pare" (nel giorno della donna, da una
donna) di Piero Colonna Romano
Piero Colonna Romano, il tuo sonetto "Tanto gentile e tanto onesto pare"
rivisita con audacia l'immortale testo di Dante, sovvertendone il
senso per esporre una realtà dolorosa. La tua poesia dipinge il contrasto
tra l'apparente gentilezza dello sposo e la sua violenza nascosta, offrendo
una riflessione cruda e sincera sulle dinamiche abusive. La chiusura, con il
desiderio di ribellione espresso in modo così brusco, colpisce come un
pugno, evocando una rabbia giustificata e profonda. La tua poesia è un grido
di denuncia e di emancipazione, un invito a riconoscere e combattere le
ingiustizie nascoste dietro le facciate di apparente normalità.
"Apatia" di Alessio Romanini
Alessio Romanini, "Apatia" cattura con precisione la sensazione di
disconnessione e stasi emotiva. La tua poesia, con il suo linguaggio ricco e
viscerale, ci porta nel cuore di un'esperienza umana universale: la perdita
di speranza e il soffocamento dell'apatia. Le immagini di un mondo occulto e
il crepuscolare vermiglio evocano un paesaggio interiore tormentato e
statico. La tua introspezione profonda e la riflessione sulla riluttanza e
incostanza personale rendono questa poesia un potente specchio delle nostre
paure e incertezze più intime.
"A volte si è poeta!" di Antonia Scaligine
Antonia Scaligine, con "A volte si è poeta!", ci regali una meditazione
sull'atto poetico stesso. La tua poesia esplora il dialogo silenzioso tra il
poeta e la poesia, descrivendo il momento magico in cui le parole fluiscono
liberamente e l'ispirazione prende forma. Con immagini vivide di luce dorata
e pennellate emotive, ci trasporti in un viaggio interiore, dove la poesia
diventa una cornice per l'anima. Il tuo testo è una celebrazione della
bellezza e della potenza dell'espressione poetica, una testimonianza del
legame indissolubile tra il poeta e le sue emozioni.
"Che cosa resta" di Carlo Chionne
Carlo Chionne, "Che cosa resta" è una delicata elegia dell'amore passato, un
viaggio nostalgico attraverso i ricordi di momenti condivisi. I tuoi versi
evocano immagini di luoghi e sentimenti, trasformando memorie personali in
esperienze universali. Con una semplicità che tocca il cuore, descrivi i
frammenti di un amore che persiste nel tempo, nonostante la distanza e il
cambiamento. La tua poesia è un dolce rimpianto, una riflessione sulla
natura effimera ma eterna del vero amore, che, anche quando svanisce, lascia
un'impronta indelebile nell'anima.
"Canta in Libertà!" di Ben Tartamo
In
questa poesia, Ben Tartamo intesse un arazzo di emozioni contrastanti,
simili alle onde del mare che evoca con grazia. Il canto dell'anima emerge
come una sinfonia senza catene, dove ogni verso risuona come una nota di
libertà in un concerto universale.
Oggi tu piangi, domani chissà / oggi non mangi, poi si vedrà -
Ecco l'inizio, una melodia malinconica, che cattura l'essenza
dell'incertezza umana. Tartamo ci invita a vivere il presente, a
trovare certezze nell'istante, mentre la
vita, come un eterno ritorno, ci promette nuove scene da interpretare.
Lo senti il vento che suoni che fa? / Canta contento e danza in
libertà - Il vento, un maestro invisibile, suona la sua musica e
danza senza restrizioni. Qui, il poeta ci incita a liberare la nostra anima,
a non tacere, a non legare i nostri sentimenti. La dolcezza del godere e
dell'amare, espressa in questi versi, è un inno alla spontaneità e alla
gioia di vivere.
Lo vedi il mare quali onde che ha / prova a fermare la danza che fa
- Il mare, con le sue onde indomabili, simboleggia la forza della natura e
della vita stessa. Come il vento, anche il mare danza liberamente,
insegnandoci che il controllo è un'illusione. Solo la luna sa calmarlo,
suggerendo che la pace interiore viene dalla comprensione e
dall'accettazione dei ritmi naturali.
Osserva il cielo che nuvole ha, / ma dietro il velo il sole tornerà
- Le nuvole, transitorie e passeggere, non possono oscurare per sempre la
luce del sole. Tartamo ci ricorda che dietro ogni velo di difficoltà e
oscurità, la speranza e la rinascita sono sempre presenti, pronte a
rivelarsi come l'alba dorata e argentata.
In ogni strofa, la poesia di Tartamo si snoda come una composizione
musicale, dove il ritmo e la rima creano un'armonia che invita a cantare in
libertà. L'uso dei simboli naturali - il vento, il mare, il cielo -
trasforma la lettura in un'esperienza sensoriale, un viaggio attraverso i
suoni e le immagini della natura che risuonano nell'anima del lettore.
La conclusione è un inno alla vita, un invito a cantare e danzare con il
vento, a cavalcare le onde del mare, a guardare oltre le nuvole, verso il
sole che sempre ritorna. "Viva la vita, canta in libertà!" - è
il grido di libertà e di gioia, un'ode alla bellezza dell'esistenza che,
nonostante le sue pene e incertezze, ci offre sempre un motivo per cantare.
In questa poesia, si percepisce la profonda connessione tra il poeta e le
forze della natura, un dialogo intimo che ci invita a unirci alla danza
eterna della vita, liberi da catene, avvolti nell'armonia dell'universo.
prof. Marino Spadavecchia
12-15 Maggio
Bruno Castelletti - "Un sole spento"
In
questa oscura elegia, Castelletti dipinge con maestria il quadro di un dolore
dilaniante, racchiuso in un momento di commozione e perdita. Il sole spento
diventa metafora di un destino implacabile, che accoglie il defunto nella fredda
dimora della morte. Tra le pagine della poesia, sentiamo echeggiare il lamento
soffocato della madre, il fragore dei rintocchi funebri e il silenzio gelido
della neve che avvolge ogni cosa. Il tempo si ferma, congelando quell'istante di
dolore e tristezza, che continua a bruciare nell'anima come una lama di
ghiaccio. Castelletti ci invita a confrontarci con la crudele realtà della
morte, a immergerci nel suo gelo per ritrovare il calore della vita.
Laura Lapietra - "Senryu"
Con la precisione di un pittore giapponese, Laura Lapietra ci offre un dipinto
delicato e surreale, dipinto con pochi tratti ma carico di significato. Il
contrasto tra la fragilità della monachella e la sua destinazione come prossimo
pasto svela una profonda riflessione sulla natura effimera della vita e sulla
sua ciclicità implacabile. La poesia ci invita a riflettere sulla fugacità
dell'esistenza e sulla nostra relazione con il mondo che ci circonda, in un
gioco eterno di vita e morte, di rinascita e dissoluzione.
Salvatore Armando Santoro - "La torre di Babele"
Santoro ci offre una melodia incantata di amore e comunicazione, intessuta di
linguaggi e culture diverse. La torre di Babele diventa il simbolo della nostra
ricerca incessante di comprensione e connessione, nonostante le barriere
linguistiche e culturali che ci separano. Attraverso la voce del poeta, ci
immergiamo in un viaggio fatto di incontri e di scontri, di tentativi e di
fallimenti, ma anche di speranza e di rinascita. È un inno alla potenza
dell'amore e della volontà umana, che ci spinge a superare ogni ostacolo per
incontrare l'altro e scoprire la bellezza della diversità.
Alessandra Piacentino - "Amanti poi"
In
questa poesia di Alessandra Piacentino, ci troviamo di fronte a un dialogo
intimo e struggente tra due anime che si cercano nel labirinto del tempo e dello
spazio. Il sentimento dell'amore, intessuto di desiderio e nostalgia, si dipana
attraverso le parole della poetessa, che ci trasporta in un viaggio emotivo
attraverso gli alti e bassi delle relazioni umane. L'idea del per sempre si
fonde con la consapevolezza dell'effimero, mentre l'attesa diventa un'ancora di
speranza per coloro che si sentono come "anime compagne di viaggi diversi". È
una poesia che ci parla della ricerca dell'altro e della ricerca di sé stessi,
nel labirinto delle emozioni e dei desideri.
Marco Cabassi - "Come uno straniero nella città"
Con la maestria di un pittore dell'anima, Marco Cabassi dipinge il ritratto di
un'anima errante, smarrita tra le vie di una città che non riconosce come
propria. Attraverso i suoi occhi, vediamo il mondo con uno sguardo estraneo,
estraneo alla frenesia e al caos della vita urbana. Il poeta ci conduce per mano
attraverso le strade sconosciute, tra volti anonimi e rumori assordanti, mentre
il richiamo del suo paese natale si fa sempre più forte. È una poesia di disagio
e di nostalgia, di ricerca di identità e di appartenenza, che risuona nel cuore
di chiunque si sia mai sentito un estraneo nel proprio ambiente.
Nino Silenzi - "[Profumo di ricordi] Da Verso l'orizzonte"
Con una delicatezza toccante, Nino Silenzi ci offre un profumo avvolgente di
ricordi, intessuto con fili d'oro della memoria. Attraverso le sue parole, ci
ritroviamo immersi in un mare di emozioni e sensazioni, che ci riportano
indietro nel tempo, all'epoca dell'adolescenza, con i suoi sogni e le sue
speranze. Il poeta ci invita a lasciarci trasportare dalla corrente dei ricordi,
a navigare tra le onde di una musica remota, che ci riporta indietro ai giorni
luminosi e alle notti avvolte d'amore. È una poesia che ci parla dell'importanza
dei ricordi nella costruzione della nostra identità, della bellezza e della
fragilità del tempo che scorre, portando con sé il profumo indimenticabile delle
nostre esperienze.
Licia Minervini - "Specchio in pezzi"
In
questa poesia di Licia Minervini, ci troviamo di fronte a uno specchio
frantumato dell'anima umana, riflessione delle ferite e delle contraddizioni che
abitano il cuore dell'uomo. Il poeta ci conduce attraverso un labirinto di dubbi
e rimpianti, dove il senso di colpa e l'incomprensione si intrecciano come fili
spezzati. La voce del poeta si fa eco di un grido d'amore in un mondo di sordi,
di un gesto di generosità respinto dall'indifferenza. È una poesia che ci parla
della fragilità dell'esistenza umana, della lotta contro il proprio destino e
della ricerca disperata di significato in un mondo senza risposte.
Franco Fronzoli - "Ti cerco"
Con la delicatezza di un raggio di sole, Franco Fronzoli ci offre una poesia
intima e struggente, che parla della ricerca dell'amore e della felicità nelle
pieghe della vita quotidiana. Il poeta ci conduce attraverso un viaggio
interiore, alla ricerca di quell'essenza ineffabile che rende la vita degna di
essere vissuta. Nelle sfumature dei suoi versi, percepiamo la nostalgia di
un'anima in cerca di pace e di appagamento, la dolcezza di un ricordo che si
dissolve nell'aria e il desiderio di trovare rifugio nelle braccia dell'amato. È
una poesia che parla del desiderio universale di amore e di appartenenza, della
ricerca di quell'essenza eterna che ci unisce agli altri e al mondo che ci
circonda.
Christine Langer - "Sehnsucht nach Engeln" / "Nostalgia degli angeli"
Con una maestria linguistica sorprendente e grazie alla splendida traduzione di
Nino Muzzi, Christine Langer ci offre una poesia che parla della nostalgia e
della malinconia che abitano l'anima umana. Attraverso le sue parole, ci
troviamo immersi in un mondo avvolto dalla nebbia, dove le strade si perdono
nella distanza e i ricordi si confondono con la realtà. Il poeta ci invita a
seguire il filo sottile dei nostri desideri e delle nostre speranze, mentre ci
addentriamo nei meandri della memoria e dell'immaginazione. È una poesia che ci
parla della ricerca della bellezza e del senso dell'esistenza, nella nebbia e
nel buio, nella luce e nell'ombra.
Armando Bettozzi - "Vaffanculo…!"
In
questa poesia di Bettozzi, ci troviamo di fronte a un grido di protesta contro
la violenza degli animali feroci e l'inerzia di coloro che permettono tali
tragedie. Il poeta urla la sua indignazione di fronte alla realtà crudele e
ingiusta, denunciando l'ipocrisia di chi giustifica tali atti con scuse
superficiali. Attraverso un linguaggio diretto e passionale, Bettozzi ci invita
a guardare in faccia la realtà, senza nasconderci dietro le scuse e le
giustificazioni. È una poesia che ci spinge a riflettere sulla nostra
responsabilità di fronte alla sofferenza degli esseri viventi, e sulla necessità
di agire con coraggio e determinazione per porre fine a tali atrocità.
Carlo Chionne - "Toti"
Con una vena ironica e satirica, Carlo Chionne ci offre una poesia che mette in
luce la confusione e l'assurdità della politica contemporanea. Il poeta gioca
con le parole e le immagini, creando un quadro caotico e surreale di un mondo
politico dominato da personaggi eccentrici e contraddittori. Attraverso il suo
sarcasmo e la sua ironia, Chionne ci invita a guardare oltre le apparenze e a
cogliere la follia e l'ipocrisia che si nascondono dietro il velo della retorica
politica. È una poesia che ci ricorda l'importanza di mantenere uno spirito
critico e di non prendere troppo sul serio coloro che detengono il potere.
Sandra Greggio - "Serenità"
Con la dolcezza di un raggio di sole, Sandra Greggio ci offre una poesia che
parla di rinascita e di speranza. Il poeta ci conduce attraverso un viaggio
emotivo, dalla tristezza alla gioia, dalla solitudine alla serenità. Attraverso
le sue parole, sentiamo il tepore del sole sulla pelle, il vento che accarezza i
capelli e il sorriso che riempie il cuore di gioia. È una poesia che parla della
bellezza della vita e della capacità umana di trovare la pace e la felicità
anche nei momenti più bui. È un inno alla vita e all'amore, che ci invita a
vivere ogni istante con gratitudine e consapevolezza.
Jacqueline Miu - "demone contro"
Con una potente onda di immagini e emozioni, Jacqueline Miu dipinge il quadro
struggente di una battaglia spirituale contro i demoni interiori. Il poeta ci
conduce attraverso un viaggio oscuro e tormentato, dove il demone interiore si
manifesta nelle forme delle nostre paure più profonde. Attraverso il suo
linguaggio vibrante e incisivo, Miu ci invita a confrontarci con il lato oscuro
della nostra anima, a lottare contro i mostri che ci tormentano e ci costringono
a confrontarci con noi stessi. È una poesia che parla della lotta per la
sopravvivenza dell'anima, della ricerca di luce nelle tenebre più profonde e
della speranza di trovare la pace dentro di noi.
Piero Colonna Romano - "Sposa fedele"
Con una rilettura suggestiva e delicata, Piero Colonna Romano ci offre una
poesia che parla della morte come una sposa fedele che ci accompagna nel viaggio
verso l'oltre. Il poeta ci conduce attraverso un mondo di suggestioni e simboli,
dove la morte diventa un momento di trasformazione e di rinascita. Attraverso le
sue parole, sentiamo il richiamo della morte come un sospiro d'amore, un invito
a lasciarci guidare verso l'ignoto con fiducia e serenità. È una poesia che ci
invita a guardare alla morte non come una fine, ma come un nuovo inizio,
un'occasione per scoprire la verità più profonda della nostra esistenza.
Alessio Romanini - "Al Destino"
Con una voce serena e contemplativa, Alessio Romanini ci offre una poesia che
parla del rapporto complesso tra l'uomo e il destino. Il poeta ci conduce
attraverso un viaggio di riflessione e di accettazione, dove il destino diventa
un compagno fedele che ci guida attraverso le sfide e le difficoltà della vita.
Attraverso le sue parole, sentiamo il richiamo della fede nel destino come una
forza che ci sostiene nei momenti di prova e di incertezza. È una poesia che
parla della bellezza e della complessità del destino umano, della sua capacità
di plasmare le nostre vite e di portarci verso il nostro destino finale.
Ben
Tartamo - "Si accende"
Con una melodia malinconica e avvolgente, Ben Tartamo ci offre una poesia che
parla del dolore e della nostalgia dei ricordi perduti. Il poeta ci conduce
attraverso un mondo di fantasmi e di rimpianti, dove le immagini del passato si
accendono nella notte come fiamme danzanti. Attraverso le sue parole, sentiamo
il richiamo della memoria come una musa silenziosa, un'ispirazione che si
accende nel blu dell'assenzio. È una poesia che parla della bellezza e della
tristezza dei ricordi, della fragilità dell'anima umana di fronte al passare del
tempo e della speranza di trovare conforto nella luce della creatività e
dell'arte.
Con la maestria di un pittore surrealista e il cuore di un poeta visionario, Ben
Tartamo ci trasporta in un regno onirico, dove il dolore e la nostalgia danzano
in un duetto malinconico. Come se galleggiasse su un flusso di coscienza, la sua
poesia dipinge un quadro di oscuri abissi dell'anima, dove i ricordi si
trasformano in fantasmi iridescenti e i rimpianti danzano in un vortice di
emozioni sature di colore. Nell'incanto di questa visione surreale, la memoria
diventa una musa enigmatica, un'entità che si accende nel blu profondo
dell'assenzio, emanando un'aura di mistero e suggestione. La poesia, tessuta con
fili d'argento e d'ombra, rivela la fragilità dell'anima umana di fronte al
passare del tempo, ma anche la sua forza nel trovare conforto nella creatività e
nell'arte, che risplendono come stelle nel buio della notte. Con audacia e
sensibilità, Tartamo ci invita a esplorare i recessi più profondi della nostra
coscienza, promettendo di trovare bellezza persino nell'oscurità più profonda.
Prof. Marino Spadavecchia
9-10-11 Maggio
"Er
granne probblèma" di Armando Bettozzi:
Nel buio della notte, l'anziano cerca invano pace nel sonno, mentre il peso
dei suoi anni lo opprime. Le parole danzano come fantasmi nell'aria, rivelando
un'anima inquieta che cerca rifugio nell'oblio.
"La
sera prima" di Bruno Castelletti:
Tra il respiro finale e il ricordo di un tempo felice, l'amore si dipana come
un filo d'oro nel crepuscolo. Le lacrime diventano corone di memoria, mentre
l'armonica suona il triste addio a un passato ormai perduto.
Haiku
di Laura Lapietra:
Petali di primavera danzano nell'aria, colorando il mondo di gioia e
malinconia. In un istante fugace, la bellezza si svela, per poi svanire come
un sogno al mattino.
La
stanza dei poeti" di Salvatore Armando Santoro:
Nelle pieghe del tempo, la stanza dei poeti si riempie di storie dimenticate e
sogni infranti. Tra le pagine polverose, il cuore umano si svela in tutta la
sua fragilità, mentre la natura stessa si interroga sul senso dell'esistenza.
Alessandra Piacentino, "Onde e memorie":
L'autrice dipinge un quadro suggestivo dell'animo umano intrecciato con la
natura selvaggia. Attraverso una prosa densa di simbolismo, esplora il tema
dell'esistenza e della transitorietà, evocando immagini di mare, luna e
foreste. Il pianto diventa un elemento centrale, un canto ancestrale che
accompagna il sonno e il destino umano. Il lupo incantato tra gli alberi
rappresenta la connessione primordiale dell'uomo con la natura e la sua
capacità di abbracciare il mistero della vita e della morte.
Renzo
Montagnoli, "La Mille Miglia":
L'autore cattura l'atmosfera frenetica e appassionata della Mille Miglia,
descrivendo l'attesa ansiosa della folla per i propri piloti preferiti.
Attraverso una serie di immagini vivide e sonore, Montagnoli porta il lettore
nel cuore dell'azione, tra il rombo dei motori, il fumo delle gomme
surriscaldate e l'odore di olio bruciato. La narrazione riflette l'entusiasmo
e la tensione di un evento automobilistico epico, concludendosi con un senso
di soddisfazione e di attesa per il prossimo passaggio delle auto da corsa.
Marco
Cabassi, "Via Emilia":
L'autore dipinge la Via Emilia come una strada carica di storia e di silenzio,
attraversata nel tempo da innumerevoli passi di uomini, carri, armate e voci.
Utilizzando una narrazione evocativa, Cabassi evoca l'immagine di un generale
a cavallo che sfida il vento lungo la strada, simboleggiando il passaggio
degli eventi e delle epoche. La poesia riflette sulla continuità e sulla
persistenza del tempo, evidenziando la ciclicità dei pensieri e delle
esperienze umane che si susseguono lungo il percorso della vita.
Bruno
amore [br1], "Anno dopo anno":
La poesia esprime un sentimento di nostalgia e di perdita nel tempo. L'autore
riflette sul crescente distacco dai ricordi del passato e sull'acuirsi della
nostalgia, mentre la persona amata sembra sempre più lontana. Le immagini
evocate rivelano un'assenza dolorosa e persistente, ma al contempo avvolta da
una dolcezza che pervade i pensieri e i sogni dell'autore. La poesia si
conclude con un'affermazione di amore e di mancanza, rivelando la profonda
impronta lasciata dalla persona amata nella vita dell'autore.
Cristiano Berni, "Tre piccoli quadri":
I Quadro:
Nel primo quadro, ci troviamo di fronte a un'opera che cattura l'anima dei
monti al crepuscolo, con le loro baite che sembrano farsi eco l'una con
l'altra, mentre gli ulivi danzano leggeri lungo i verdi declivi. Gli abitanti
di questo paesaggio, piccoli contadini, diventano parte integrante della
natura, mentre le vette innevate attendono ansiose l'arrivo dell'estate. Il
silenzio, vibrante e magico, avvolge come un abbraccio le maestose montagne,
mentre il sole, con un'ultima carezza, si lascia andare dietro l'orizzonte,
lasciando spazio alla nascita della sera, che emerge come una timida chimera
tra le pieghe del cielo.
II Quadro:
Nel secondo quadro, l'artista ci trasporta in un mondo di contemplazione e
introspezione, dove un pittore assorto studia il proprio essere riflessivo
sulla tela. Il volto, segnato dagli anni eppure intriso di malinconica
bellezza, si manifesta con occhi languidi che raccontano storie antiche,
mentre una barba incolta nasconde il segreto di un sorriso mai del tutto
rivelato. Attraverso una finestra spalancata, lo sguardo si perde in un mare
azzurro e cristallino, dove una solitaria vela sventola al vento, simbolo di
un destino incerto ma intriso di speranza.
III Quadro:
Nel terzo quadro, l'artista ci conduce lungo un viale al chiaro di luna, dove
statue e monumenti si ergono come guardiani silenziosi della notte. In questo
scenario di malinconica bellezza, un uomo solitario avanza tra le foglie morte
e la brina, mentre il vento freddo sibila tra i rami degli alberi. La luna,
complice e osservatrice, illumina il suo cammino con un bagliore argentato,
mentre il cuore dell'uomo si fa eco di una triste melodia.
Nino
Silenzi, "Verso l'orizzonte":
In questa struggente poesia, Silenzi dipinge un quadro dell'esistenza come un
gomitolo srotolato dal tempo implacabile. Ci trasporta in un momento di
riflessione, seduto all'ombra cerulea di un maestoso monte, mentre contempla
le gioie fugaci della vita. Le vede come nuvole impazzite, inseguite da un
vento ribelle, pronte a dissolversi nell'immensità del cielo. Il tramonto, con
la sua luce rosea che sfuma nel crepuscolo, diventa il momento in cui il filo
della vita sembra giungere al termine, pronto a sprofondare nella notte
imminente. E sarà una notte senza fine, un buio profondo che avvolge ogni
cosa, mentre l'autore si prepara ad affrontare il mistero dell'ignoto che
attende oltre l'orizzonte.
Franco Fronzoli, "Ascolta":
In questa poesia, Fronzoli invita il lettore a immergersi nei suoni e nei
silenzi del mondo, a prestare attenzione alla voce della natura e agli echi
dell'esistenza umana. Ci invita ad ascoltare il fragore del tuono e l'irruenza
del fulmine, a contemplare la maestosità del cupolone che si staglia
all'orizzonte. Poi ci porta nel dolce suono della pioggia che batte sulla
terra e sulle delicate corolle dei fiori, rivelando la sua calma e la sua
vitalità. L'autunno ci parla con la sua quiete e la sua riflessione, mentre le
foglie cadono come pensieri che si posano dolcemente a terra.
Ci conduce lungo il litorale, dove le onde accarezzano gli scogli e ritornano
nel prato azzurro del mare, trasmettendo la loro melodia senza fine. Sentiamo
la nenia di una madre verso la sua bambina, il vento che sussurra il suo
dolore e porta via le nostre parole.
E poi ci invita ad ascoltare la notte con i suoi spaventi e le sue illusioni,
ma anche con la sua carezza gentile sulla luna. E infine, ci esorta a vivere
pienamente, ad abbracciare i sogni e a custodirli gelosamente, ad ascoltare il
dolce parlare d'amore e a cogliere l'eternità che risuona in ogni suono, in
ogni silenzio.
Alessio Romanini, "Odo":
In questa breve poesia, Romanini ci trasporta in un'atmosfera intrisa di
malinconia e contemplazione. Il suono dei gabbiani che gridano alle finestre
evoca un senso di inquietudine e il freddo gelo della morte si insinua nelle
vene del poeta. I sussurri delicati, forse di lene, accentuano l'idea della
transitorietà della vita e della sua inevitabile fine.
Carlo
Chionne, "Il Giro del mondo in ottant’un anni":
Chionne ci regala un omaggio a Jules Verne e al suo celebre romanzo, ma lo fa
con una prospettiva personale e un tocco di ironia. Il viaggio del
protagonista, simile a quello del protagonista di Verne, è però più lungo e
intricato, costellato di gioie, amarezze, rinunce e successi. Tra incontri e
avventure, il poeta riflette sulle sfide e le meraviglie incontrate lungo il
cammino, arrivando infine a un punto di saggia accettazione: nonostante tutto,
sarebbe disposto a fare un altro giro del mondo.
"Pensieri alati" di Sandra Greggio:
In questa sua poesia emerge un pathos profondo e struggente attraverso la
rappresentazione dei pensieri come creature alate che tormentano l'anima
umana. Greggio dipinge un quadro emotivo intenso, in cui la lotta contro
questi pensieri diventa una battaglia senza fine. La poetessa esprime la
disperazione di sentirsi intrappolati nella propria mente, senza possibilità
di scampo. Il richiamo alla data finale aggiunge un senso di urgenza e
autenticità, trasmettendo la freschezza e l'immediatezza delle emozioni
vissute durante la scrittura.
gold
lovers di Jacqueline Miu:
"Amanti dell'oro" di Jacqueline Miu è un affascinante viaggio attraverso i
tumultuosi mari dell'amore e del desiderio. L'immagine di navi maledette che
cercano il confine senza una bussola evoca un senso di incertezza e avventura
pericolosa. Miu ritrae magistralmente il viaggio del marinaio, esortandolo a
navigare attraverso le profondità della passione e del desiderio con
determinazione senza paura. La ripetizione di "marinaio" enfatizza il richiamo
all'azione, invitando il lettore ad imbarcarsi in questa audace ricerca
dell'amore. Il ritornello del poema "amore senza guida, senza porto, senza
ancora, o faro" racchiude l'essenza della ricerca appassionata, superando
ostacoli e confini. L'uso dell'immagine celeste, come il tiro del Soyuz verso
le stelle, aggiunge un senso di grandezza cosmica alla narrazione,
evidenziando il potere trasformativo dell'amore. In definitiva, "Amanti
dell'oro" celebra la resilienza dello spirito umano di fronte all'avversità,
confermando che il vero amore non conosce confini.
"Sei
nuda... libertà" di Antonia Scaligine:
è un potente inno alla libertà e alla sua complessità. L'immagine della nudità
evoca una sensazione di vulnerabilità e autenticità, contrastata dalla
responsabilità e dalle limitazioni della vita quotidiana. La poetessa riflette
sul dualismo tra libertà personale e restrizioni esterne, dipingendo un quadro
della libertà come una condizione ambivalente, in cui siamo liberi di agire ma
anche intrappolati dalle nostre responsabilità e doveri. La metafora del cucù,
che canta e suona l'ora ma resta vincolato dalle ali legate, rappresenta il
conflitto interiore tra il desiderio di libertà e la realtà della limitazione.
La poesia affronta anche il tema della libertà nel contesto più ampio della
società, sottolineando come l'amore, la verità e la libertà siano
interconnessi e indispensabili l'uno per l'altro. In definitiva, "Sei nuda...
libertà" esplora la complessità e la bellezza della libertà umana, sfidando il
lettore a riflettere sul suo significato e sulle sue implicazioni nella vita
di tutti i giorni.
"Questo tempo", Piero Colonna Romano:
Attraverso "Questo tempo", Piero Colonna Romano si ispira alla poetica di
Jacques Prévert per tessere un affresco del tempo che scorre, dipinto con
pennellate di generosità e crudeltà. Con maestria, il poeta esplora le dualità
intrinseche del tempo, che offre e toglie, consola e tradisce, avvolgendo le
vite umane in un intricato intreccio di gioie e dolori.
La poetica di Colonna Romano si distingue per la sua capacità di catturare
l'essenza della condizione umana, e qui, con raffinata sensibilità, espone la
complessità delle esperienze umane nel flusso inesorabile del tempo.
Attraverso una serie di contrasti, il poeta mette in luce le contraddizioni
del tempo, che può essere sia gentile che crudele, sia tenero che orrido, sia
pietoso che perfido.
Nell'opera, il tempo diventa un protagonista ambiguo, capace di donare e
sottrarre, di confortare e ferire, di confondere e ingannare. La sua natura
imprevedibile e mutevole viene magistralmente evocata attraverso immagini
vivide e suggestive, che conducono il lettore in un viaggio emotivo attraverso
le molteplici sfaccettature dell'esistenza umana.
In conclusione, "Questo tempo" si presenta come un'opera intensamente
riflessiva e profondamente suggestiva, che invita il lettore a meditare sulle
complesse dinamiche del tempo e sulla sua inevitabile influenza sul destino
umano. Con una prosa poetica vibrante e penetrante, Piero Colonna Romano
cattura l'essenza dell'esperienza umana e la trasforma in un capolavoro
letterario intriso di pathos e verità universali.
Carissimi Poeti,
Con la
vostra penna avete dipinto i colori dell'anima, intrecciato le emozioni in
versi e regalato al mondo gioielli di bellezza e verità. Grazie per aver
donato al nostro cuore il respiro dell'arte e per averci condotti in viaggi
attraverso i labirinti della mente e del cuore. Che le vostre parole
continuino a danzare tra le stelle e ad accendere le fiamme
dell'immaginazione. Con eterna gratitudine, vi saluto con l'abbraccio delle
parole e il riverbero dell'infinito.
Con
affetto,
Ben
Tartamo
6-7-8 Maggio
**Acuti - a Giorgia in persona direttamente…**
Questo componimento di Armando Bettozzi affronta con ironia e sarcasmo il
tema della politica e delle sue dinamiche, utilizzando il linguaggio
tipico del romanesco per rendere ancora più incisiva la critica. Si parla
di pioggia, ma in realtà si allude alla situazione politica, con
riferimenti alla corruzione e alle controversie ambientali. L'autore mette
in bocca ai cittadini dei dialoghi che svelano le ipocrisie e i giochi di
potere di cui sono spesso vittime, con una satira che colpisce nel segno.
**Con passo lieve - Bruno Castelletti**
La poesia di Bruno Castelletti esprime un dolce rimpianto per una persona
cara che non c'è più, evocando immagini della natura e ricordi
dell'infanzia. L'uso di metafore e similitudini crea un'atmosfera
malinconica e suggestiva, in cui il poeta si rivolge al defunto con
affetto e nostalgia.
**Haiku - Laura Lapietra ©**
Questo haiku di Laura Lapietra cattura con semplicità e delicatezza
l'essenza dell'autunno, descrivendo il fruscio leggero del vento su una
panchina di legno. La brevità e l'essenzialità delle parole permettono di
cogliere l'immagine nella sua completezza, trasportando il lettore in un
momento di tranquillità e armonia con la natura.
**Gattini sotterrati appena nati - Giuseppe Stracuzzi**
La poesia di Giuseppe Stracuzzi affronta un tema doloroso e toccante,
quello dell'abbandono e della crudeltà verso gli animali. Attraverso versi
intensi e struggenti, l'autore denuncia la triste realtà dei gattini
appena nati che vengono abbandonati e calpestati senza pietà. La poesia
suscita emozioni profonde e invita alla riflessione sulla responsabilità
dell'uomo verso gli esseri viventi più vulnerabili.
**La
mia gente - Salvatore Armando Santoro**
In questa poesia, Salvatore Armando Santoro celebra con orgoglio le
caratteristiche e le virtù del suo popolo, evocando immagini della vita
quotidiana legate alla terra e al mare. L'uso di una lingua semplice e
diretta rende omaggio alla gente comune e al loro duro lavoro, celebrando
la loro resilienza e il loro spirito di solidarietà e ingegno.
**Catturare
pesciolini con l’amo in tasca - Piacentino Alessandra**
La poesia di Piacentino Alessandra esplora il tema del desiderio e della
ricerca dell'amore perduto attraverso immagini suggestive e metafore
evocative. L'uso di similitudini tra la pesca e il tentativo di catturare
l'amore rende la poesia ricca di significato e profondamente emotiva,
trasportando il lettore in un viaggio interiore di speranza e nostalgia.
**Il
nulla.. - Licia Minervini**
Nella poesia di Licia Minervini, emerge un profondo senso di vuoto e
solitudine, che avvolge l'anima del poeta come un manto oscuro. Attraverso
versi brevi ma intensi, l'autrice esprime la disperazione di una vita
trascorsa in cerca di affetto e riconoscimento, ma destinata a rimanere
vuota e priva di significato. Le parole dell'autrice sono come un grido di
dolore che squarcia il silenzio della notte, portando con sé un'eco di
tristezza e malinconia che penetra nell'animo del lettore. Il vuoto
interiore descritto da Licia Minervini si fa tangibile, avvolgendo ogni
parola in un'atmosfera di desolazione e smarrimento. La vita, vista
attraverso gli occhi del poeta, appare come un cammino segnato
dall'assenza di amore e significato, un'esistenza votata al perseguimento
di un'illusione che si dissolve nel nulla.
**Gioco e sogno - Nino Silenzi**
La poesia di Nino Silenzi evoca un'atmosfera di dolcezza e nostalgia,
descrivendo un momento di gioia e spensieratezza vissuto nell'infanzia.
Attraverso immagini di giochi nel prato e sogni di libertà, il poeta
trasmette un senso di leggerezza e felicità che contrasta con la tristezza
e la complessità della vita adulta.
**Quel senso di vuoto che ti stringe - Franco Fronzoli**
Franco Fronzoli esplora il tema della solitudine e dell'insicurezza
attraverso versi pieni di introspezione e malinconia. La poesia riflette
sulla ricerca di significato e di speranza in un mondo segnato dal dolore
e dalla perdita, invitando alla fiducia e alla resilienza di fronte alle
difficoltà della vita.
**"And so from hour to hour, we ripe and ripe..." - Piero Colonna Romano**
Piero Colonna Romano utilizza un'epigrafe tratta da Shakespeare per
introdurre il suo componimento, che affronta il tema dell'invecchiamento e
della decadenza con ironia e sagacia. Attraverso giochi di parole e
riferimenti letterari, l'autore riflette sulla natura transitoria
dell'esistenza umana e sulla fugacità del tempo. L'epigrafe shakespeareana
sottolinea l'idea che la vita è un ciclo continuo di maturazione e
declino, in cui ogni momento porta con sé la sua storia e la sua lezione.
**Scrivere per amore - Sandra Greggio**
I versi di Sandra Greggio esplorano il potere trasformativo dell'amore
sulla scrittura e sulle emozioni umane. L'autrice descrive il processo di
ispirazione che scaturisce dall'amore, trasformando le parole in una danza
di emozioni e sensazioni. La sua poesia cattura la bellezza e l'intensità
di quegli istanti fugaci di pura passione e devozione, che spesso si
riflettono nei gesti più semplici. Il ritorno alla calma finale, con il
cuore placato e le lacrime asciugate, sottolinea la profondità e la
complessità dei sentimenti umani.
**ombre
sommerse - Jacqueline Miu**
I versi di Jacqueline Miu evocano un'atmosfera cupa e misteriosa, ricca di
immagini suggestive e simbolismo. L'autrice dipinge un quadro notturno
intriso di tensione e inquietudine, con ombre e suoni che suscitano
sensazioni di paura e suggestione. L'uso di immagini come il gatto che
miagola nella notte e il violino maledetto di Paganini contribuisce a
creare un'atmosfera gotica e incantata, che trasporta il lettore in mondi
interiori carichi di mistero e fascino.
**Alla Notte - Alessio Romanini**
La poesia di Alessio Romanini celebra la bellezza e la tranquillità della
notte, personificandola come un'amica che porta con sé il firmamento
stellato e la luce argentea della luna. La notte è descritta come un
momento di pace e riflessione, in cui i pensieri del giorno vengono
lasciati alle spalle e ci si unisce nel conforto del suo manto scuro. Il
barbagianni, simbolo di saggezza e mistero, diventa il messaggero della
notte, portando con sé il silenzio e la serenità che la caratterizzano.
**Epigramma - Carlo Chionne**
L'epigramma di Carlo Chionne, invece, gioca con l'umorismo e la satira. Fa
riferimento al mito di Gordio, il contadino che, secondo la leggenda,
risolse il complicato nodo della carrozza di re Mida. L'epigramma gioca
sul concetto di nodi irrisolvibili, confrontando ironicamente il nodo di
Gordio con uno immaginario, chiamato "Nordio". Questo gioco di parole
sottolinea la complessità e l'assurdità di certe situazioni umane, mentre
invita implicitamente alla riflessione sulla natura dei problemi e delle
sfide che affrontiamo nella vita. Che il nostro poeta stesse pensando al
Salvini nazionale?! A lui l'ardua sentenza!
**Danza - Ben Tartamo**
In questa danza di parole incantate, le rime si intrecciano come fili
d'argento nel chiaro di luna, tessendo un tessuto di emozioni profonde e
riflessioni sull'anima umana.
La metrica elegante e fluente, composta da endecasillabi vibranti, guida
il lettore attraverso un viaggio attraverso il labirinto delle emozioni
umane. Le rime incrociate e sapientemente intrecciate (un ibrido tra
rime interne e rimalmezzo) aggiungono un ritmo melodico e un fascino
misterioso a ogni strofa, come note di una sinfonia celestiale che
danzano tra le stelle.
Le immagini vivide dipinte con maestria catturano l'essenza
dell'esistenza umana, dalla lotta interiore tra speranza e disperazione
fino alla ricerca eterna dell'amore e della comprensione. Come acrobati
del cuore, le parole si librano nell'aria, danzando con grazia tra i
venti della vita, mentre l'io poetico si avventura nei recessi più
profondi dell'anima.
Attraverso l'uso sapiente di metafore e similitudini, la poesia ci
invita a riflettere sul significato stesso dell'esistenza, sulla
bellezza fragile della vita e sulla forza eterna dell'amore. In questo
balletto della mente e dell'anima, ogni verso è una nota musicale che
risuona nell'universo, trasportando il lettore in un viaggio senza tempo
verso l'infinito dell'essere.
Così, la poesia "Danza" si presenta come un capolavoro di bellezza e
profondità, che abbraccia l'anima del lettore e lo trasporta in un mondo
di emozioni e sensazioni.
Prof. Marino Spadavecchia
3-4-5 Maggio
Con raffinata maestria poetica, Ben Tartamo
dipinge un'immagine vibrante dell'anima umana attraverso la metafora del vento.
La sua "Come il vento" è un'ode alla inquietudine, alla ricerca incessante di
significato e bellezza che pervade l'essenza dell'essere.
L'immagine del vento, privo di riposo e di confini, diventa l'allegoria
perfetta per descrivere un'anima in continua ricerca di sé stessa e del suo
scopo nell'universo. Attraverso un uso sapiente delle metafore, Tartamo crea
un universo poetico in cui l'anima si confonde con la natura, cercando
conforto tra i rami degli alberi e abbracci tra le onde del mare.
La musicalità intrinseca del testo, con la sua ripetizione ritmica e
incalzante, ricorda le armonie di una melodia ben orchestrata. L'autore
trasforma le parole in note, conducendo il lettore in un viaggio emotivo che
risuona con la delicatezza di una sinfonia.
In questa ricerca costante, l'anima di Tartamo si mostra sensibile e
vulnerabile, danzando con le nuvole e sciogliendosi sulle tegole come neve
sulla strada. La sua poesia diventa un'esperienza sensoriale, capace di
evocare immagini e sensazioni che rimangono impresse nella mente e nel cuore
del lettore.
La ricerca del divino tra le pieghe dell'universo conferisce alla poesia
un'aura mistica e trascendentale. Tartamo cattura con maestria l'essenza
stessa della poesia, trasformando ogni verso in un riflesso del suo cuore di
bambino, in eterna ricerca di meraviglia e bellezza nel mondo che lo circonda.
Assolutamente, "Come il vento" di Ben Tartamo offre una ricchezza di immagini
e emozioni che potrebbero tradursi splendidamente in una composizione
musicale. La sua struttura ritmica e la ripetizione delle linee conferiscono
un'aura di musicalità intrinseca al testo, rendendolo ideale per essere
adattato in una canzone.
Le metafore suggestive e l'atmosfera evocativa della poesia offrono ampio
spazio per l'interpretazione musicale, consentendo al compositore di esplorare
una vasta gamma di sonorità e arrangiamenti. Le immagini della natura, la
ricerca interiore e la dimensione mistica potrebbero essere enfatizzate
attraverso scelte musicali mirate, come l'uso di strumenti orchestrali o
l'incorporazione di elementi atmosferici nella produzione sonora.
Inoltre, la struttura ripetitiva della poesia potrebbe essere sfruttata per
creare un ritornello o una melodia ricorrente, aggiungendo coesione e
familiarità alla composizione. La capacità di trasmettere emozioni profonde e
universali rende questo testo particolarmente adatto per essere trasformato in
una canzone che possa toccare il cuore degli ascoltatori.
In sintesi, "Come il vento" offre un terreno fertile per essere musicato,
offrendo al compositore un'ampia libertà creativa per tradurre in note la
bellezza e la profondità della poesia di Ben Tartamo.
prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 3-4-5 Maggio 2024
- Franco
Fronzoli - "Speranza"
La poesia di Fronzoli celebra la resilienza umana attraverso il potere della
speranza. L'autore dipinge un ritratto delicato e intimo della speranza come
compagna costante nella vita, offrendo conforto e forza anche nei momenti più
bui. L'immagine della speranza seduta accanto all'autore, leggera e tenera,
evoca un senso di vicinanza e protezione. La speranza è rappresentata come un
fiore giallo che sboccia dalla roccia, simboleggiando la rinascita e il
rafforzamento. L'autore coltiva la speranza nonostante le avversità,
confidando nella sua capacità di portare gioia e luminosità anche durante i
tempi difficili. Il tramonto e la luna diventano metafore di transizione e
rinascita, mentre il sogno continua a alimentare la speranza per un futuro
migliore.
- Armando
Bettozzi - "Le feste... de le discordie" e "1° Maggio"
In "Le feste... de le discordie", Bettozzi riflette sulla contraddizione delle
festività come il 25 aprile e il 1° maggio, che dovrebbero celebrare
rispettivamente la liberazione e il lavoro, ma spesso si trasformano in
occasioni di violenza e mancanza di interesse per il concetto di lavoro.
L'autore ironizza sull'idea di festeggiare in piazza, suggerendo che sarebbe
meglio chiudersi in casa per evitare l'aria ostile che spesso caratterizza
questi eventi.
Nella poesia "1° Maggio", Bettozzi descrive il grigio della giornata piovosa
come una metafora della mancanza di lavoro e di prospettive per molti giovani.
L'autore lamenta la scarsità di opportunità lavorative, evidenziando il
divieto di incontrarsi con gli amici nei giorni di riposo e il peso delle otto
ore di lavoro quotidiano. L'ironia è palpabile nell'annuncio di lavoro che
offre solo quattro ore al giorno, senza lavoro serale o nei weekend, e la
risposta sarcastica dei giovani che si riversano per ottenere anche solo un
lavoro temporaneo, sottolineando l'urgente necessità di sostentamento.
- Enrico
Tartagni - "Vetril"
La poesia di Tartagni esplora la complessità dell'esistenza umana attraverso
l'immagine metaforica del vetril, utilizzato per pulire le finestre e, allo
stesso tempo, per spruzzare trasparenza e chiarezza sulla vita stessa.
L'autore mescola riferimenti culturali e musicali, evocando immagini di jazz e
personaggi come Buffalo Bill, per riflettere sulle esperienze umane
contrastanti di perdita, volontà, e confronto con il dolore e la mortalità.
L'uso del linguaggio poetico e delle immagini vivide crea una narrazione
intricata che spazia dall'infanzia alla maturità, dall'innocenza alla
consapevolezza della propria purezza interiore. La poesia si conclude con una
riaffermazione della bellezza e della luce, anche in mezzo all'oscurità e alla
complessità della vita.
- Laura
Lapietra - Haiku
L'haiku di Laura Lapietra cattura l'essenza della bellezza semplice e della
pace ritrovata nella natura. L'immagine delle olive verdi in un vecchio
frantoio evoca una sensazione di tranquillità e di connessione con la terra,
mentre la trasformazione delle olive in oro simboleggia la meraviglia e la
ricchezza che si possono trovare anche nelle cose più semplici della vita.
- Giuseppe
Stracuzzi - Caro amore
La poesia di Giuseppe Stracuzzi è un dolce e intenso tributo all'amore.
L'autore dipinge l'amore come una fiamma che arde intensamente nella notte,
portando conforto e luce al cuore affaticato. La bellezza e la magia
dell'amore sono esaltate attraverso immagini di dolcezza e armonia, con la
voce dell'amato che risuona come una melodia nel silenzio della notte.
L'incoraggiamento a non temere l'alba nuova suggerisce fiducia nell'avvenire e
nella continua crescita dell'amore, che lascia tracce dolci e luminose nel
cuore di chi lo vive.
- Cristiano
Berni - "Anni Giovanili"
La poesia di Cristiano Berni evoca con nostalgia e introspezione gli anni
giovanili, un periodo di scoperta, speranza e idealismo. L'autore dipinge un
ritratto vivido di questo periodo della vita, in cui ognuno cerca se stesso
tra emozioni intense, amori, e la ricerca di un mondo migliore. Attraverso
immagini di adolescenza mai rinnegata, la poesia esplora la passione per la
conoscenza attraverso libri e musica, e la ricerca di amicizie sincere. Berni
evoca un senso di comunità con riferimenti alla condivisione di ideali e al
declamare di poesie di artisti come Guccini, mentre si lotta con sentimenti di
amore, noia e il desiderio di sconfiggere il pudore. Tuttavia, l'autore
riconosce la transitorietà di questo periodo, evidenziando la divisione e il
passaggio del tempo che trasforma quegli anni in un ricordo amato ma fugace.
- Cristiano
Berni - "Anni Giovanili"
Berni cattura la nostalgia e l'intensità degli anni giovanili, in cui ogni
individuo cerca sé stesso tra emozioni intense, amori e ideali. L'autore
dipinge un quadro vivido di questo periodo di crescita e speranza, in cui si
sogna un mondo migliore e si lotta contro il dolore e la noia. Attraverso
l'immagine della condivisione di libri, musica e ideali rivoluzionari, la
poesia esplora l'essenza dell'adolescenza, con le sue gioie e le sue sfide.
Berni evoca con maestria l'atmosfera di quegli anni, ricordando il senso di
vicinanza e di appartenenza con altri coetanei che condividono gli stessi
ideali e le stesse passioni.
- bruno
amore [br1] - "Ricordi verso oriente"
In questa poesia, l'autore esplora un ricordo intimo e intenso legato alla sua
prima esperienza sessuale, ambientata in un contesto di guerra e distruzione.
L'immagine della stanza da letto in rovina, con il ritratto del Cristo sul
muro, evoca un senso di desolazione e tensione. La descrizione dei dettagli
della guerra, come le macerie, le finestre nere e il rumore del treno,
contribuisce a creare un'atmosfera carica di paura e incertezza. La poesia si
concentra sull'esperienza emotiva dei protagonisti, con la ragazza che cerca
conforto nella natura e il ragazzo che affronta il terrore del mondo
circostante.
- Carlo
Festa - "Io vedo il bicchiere"
La poesia di Festa riflette sulla diversità di prospettive nella vita. Mentre
alcuni vedono il bicchiere come mezzo pieno e altri come mezzo vuoto, l'autore
sceglie di guardare oltre e vede il bicchiere come la possibilità di
riempirlo. Questa prospettiva ottimistica e proattiva invita a cogliere le
opportunità e a perseguire i propri obiettivi, trasformando le sfide in
possibilità di crescita e realizzazione.
- Salvatore
Armando Santoro - "Impotenza"
La poesia di Santoro esplora il senso di impotenza di fronte alle avversità
della vita. L'autore descrive la solitudine di fronte al mare e l'onda che
sembra voler comunicare con lui, ma anche rimproverarlo. Santoro esprime il
desiderio di poter liberare la persona amata dalle responsabilità e dai pesi
della vita quotidiana, consentendole di godersi la gioia del mare. Tuttavia,
l'autore si confronta con l'impossibilità di cambiare il destino umano e di
affrontare le emozioni soffocanti e il dolore che ne deriva. La poesia
trasmette un senso di impotenza e di rassegnazione di fronte alle forze più
grandi della vita, rappresentate dal mare imponente e inarrestabile.
- Rosino
Maranesi - da "Una giornata del giovane cameriere stagionale estivo"
Le poesie di Maranesi offrono uno sguardo dettagliato e coinvolgente nella
vita di un giovane cameriere stagionale estivo. L'autore dipinge un quadro
vivido delle varie fasi della giornata lavorativa, dall'apparecchiare i tavoli
e servire gli avanzi della cena, alla distribuzione di bibite e caffè sotto le
stelle del giardino, fino alla fine della giornata con il giovane che si
ritira nel dormitorio dopo aver sentito l'armonia della colonna sonora di un
film proiettato nell'arena cinema. La poesia cattura il ritmo e l'atmosfera
della vita di lavoro estivo, con la sua frenesia e i momenti di quiete, mentre
il giovane naviga attraverso le diverse sfaccettature del suo lavoro e del suo
ambiente circostante.
-
Piacentino Alessandra - "Parole a mille addosso"
La poesia di Alessandra Piacentino celebra la bellezza e la complessità della
natura, intrecciando immagini suggestive e misteriose. L'autrice evoca
l'oceano come custode di segreti antichi e di conchiglie, mentre contrasta le
note musicali con le stelle nel cielo notturno. Il gabbiano solitario diventa
un simbolo di ricerca e dolore, mentre lo sguardo segue le ombre lunghe sulla
strada di campagna, evocando una sensazione di malinconia e contemplazione. La
poesia si conclude con un'immagine di rinascita e speranza, con il lavaggio
via delle nuvole e l'albeggiare repentino della primavera, come se fosse
sempre stato presente nell'attesa di essere rivelata.
- Felice
Serino - "Poesia"
Serino affronta il tema della poesia come una forza vitale e trasformatrice
che risiede nell'anima umana. La poesia è descritta come una "luce inquieta"
che fluttua nei precordi, muore e rinasce costantemente, alimentata dalla musa
che risiede nei recessi del sogno. L'autore personifica la poesia come una
fanciulla che si riflette nella cattedrale del cuore, suggerendo un'intima
connessione tra l'arte poetica e la dimensione emotiva dell'essere umano. La
poesia è vista come una forma di espressione profonda e autentica che può
trasformare e arricchire la vita di chi la coltiva e la apprezza.
- Marco
Cabassi - Rigogli di luce
La poesia di Marco Cabassi cattura la bellezza e la vitalità della natura in
piena esplosione. L'autore dipinge un quadro vivido del paesaggio, con il sole
che irradia la luce sull'acqua dei fossi, sui prati, e sui filari di alberi.
Le immagini delle foglie che si muovono e cambiano colore, come se fossero
mani che salutano i passanti, aggiungono un elemento di magia e interazione
alla scena. L'autore sottolinea il contrasto tra la vivacità della natura e
l'ignoranza dei passanti nei confronti di tanta bellezza, portando
l'attenzione alla meraviglia che circonda ogni aspetto del paesaggio naturale.
- Piero
Colonna Romano - "Epitaffio per un poeta"
In questa poesia, Piero Colonna Romano offre un epitaffio malinconico e amaro
per un poeta idealista e sognatore, il cui spirito è stato spezzato dalle
durezze della vita e dalla mancanza di apprezzamento per le sue opere. Il
poeta, animato dall'amore e dalla speranza di portare pace e virtù a un mondo
disperato, si trova invece deriso e disprezzato dalla società. La poesia
culmina con l'immagine della sua tomba solitaria su una collina, simbolo della
sua morte fisica e spirituale.
-Alessio
Romanini - "Falced'argento"
Romanini personifica la luna come una falce d'argento che squarcia la notte e
illumina il cammino di coloro che sono persi e smarriti. La luce della luna è
vista come un simbolo di speranza e rinascita, capace di dissipare le tenebre
e di portare conforto nei momenti di oscurità e desolazione. L'autore esorta a
guardare alla luna come un faro di speranza, in grado di guidare gli individui
lungo il loro cammino sulla terra. La poesia celebra la bellezza e la potenza
della luce lunare nel contrasto con le tenebre e l'oblio.
- Antonia
Scaligine - Ben tornato Maggio
La poesia di Antonia Scaligine celebra il ritorno di Maggio con immagini
delicate e suggestive. Il mese di Maggio è descritto come un periodo di
rinascita e rinnovamento, in cui la natura esplode in colori vividi e profumi
avvolgenti. La poesia evoca l'atmosfera delle celebrazioni religiose legate al
mese di Maggio, con riferimenti al sacro nome di Maria e alle festività
dedicate a Santa Rita e ai pastorelli di Fatima. Scaligine dipinge Maggio come
un mese che sa guardare il mare e ammirare la terra, accogliendo i raggi di
sole e trasformando i petali d'anima in gemme di luce. La poesia celebra la
capacità di Maggio di unire i cuori e di portare speranza e rinnovamento
attraverso le sue trasformazioni cicliche e le sue vibrazioni emotive.
- Carlo
Chionne - "Pensierini di fine aprile"
Nelle poesie di Carlo Chionne emerge una profonda riflessione sulle delusioni
e le disillusioni della vita. Nel primo poema, l'autore esprime un senso di
sconfitta e impotenza di fronte all'attesa infruttuosa di un cambiamento
rivoluzionario, lasciando spazio solo al ritorno del fascismo. Nel secondo,
Chionne riflette sulla brevità e la fragilità della vita, evidenziando la
lotta per ottenere un proprio angolo nel mondo, solo per essere infine
seppelliti sotto terra. Entrambi i componimenti pongono l'accento sulla realtà
crudele e spietata della vita, con una nota di amarezza e disillusione.
- Sandra
Greggio - "Parole"
La poesia di Sandra Greggio celebra il potere e la bellezza delle parole come
strumento di comunicazione e di espressione emotiva. L'autrice invita a
esplorare e sfruttare appieno il potenziale delle parole, incoraggiando a non
limitarsi a risposte banali ma ad approfondire e ad arricchire il proprio
discorso. Le parole sono descritte come entità vive e vibranti, che devono
essere spremute fino a farle esplodere per rivelare tutto il loro significato.
Greggio esorta a dar voce alle emozioni più profonde e a non avere paura di
esprimere i sentimenti più intimi, finché le parole non trovano il coraggio di
pronunciare le parole più importanti: "Ti amo".
-
Jacqueline Miu - "un vaso di lucertole"
La poesia di Jacqueline Miu è un'esplosione di immagini vivide e intense, che
evocano un mondo notturno e surreale. L'uso del linguaggio ricco e suggestivo
trasporta il lettore in un viaggio attraverso la mente del poeta, in cui la
notte diventa densa e misteriosa come il piumaggio dei corvi e la biblioteca
si incendia metaforicamente del tormento interiore. Le lucertole diventano
simboli di trasformazione e ricerca, mentre il poeta invoca il fuoco come
mezzo di purificazione e liberazione. La poesia esplora temi universali come
l'amore, la morte e il desiderio, immergendosi in un mondo oscuro e suggestivo
che incendia l'immaginazione del lettore.
Carissimi amici di Penna e Bellezza, grazie per
averci donato dolci e forti emozioni con le vostre splendide poesie. Ve ne
sono grato.
A presto, spero....
Vostro Ben Tartamo
30 Aprile 1-2 Maggio
Poesie pubblicate il 30 Aprile 1-2
Maggio 2024
- Nella poesia "Sul prato" di Marco Cabassi,
la natura diviene una tela su cui dipingere le sfumature dell'anima umana. Con
pennellate poetiche, l'autore ci trasporta in un mondo di meraviglia e
contemplazione. Il prato, con i suoi colori e profumi, diventa uno specchio
dei nostri pensieri più profondi, mentre il volo dei petali e delle nuvole
evoca un senso di libertà e meraviglia. In questo quadro idilliaco, l'io si
perde nella danza della vita, fondendosi con la bellezza eterea del creato.
- Franco Fronzoli dipinge un quadro poetico di un mondo onirico, distante
dalla dura realtà. Utilizzando una prosa melodiosa, l'autore descrive un
viaggio emotivo, dove la serenità e un amore senza fine guidano il
protagonista attraverso paesaggi surreali e stagioni simboliche. Tuttavia,
nell'ombra di questa bellezza idilliaca, si intravede l'ombra della tristezza
e della paura di tornare alla vita reale, segnata da conflitti e incertezze.
L'immagine di una donna amata che soffre aggiunge un tocco di dramma e
vulnerabilità, sottolineando il contrasto tra il mondo dei sogni e la cruda
realtà.
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Dipika Mukherjee - Benign Negligence
/ Negligenza benigna:
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"Benign
Negligence" di Dipika Mukherjee, tradotta in italiano - dal sempre ottimo Nino
Muzzi - come "Negligenza benigna",
ci offre uno sguardo profondo e commovente sulle gioie e le sfide della
genitorialità. Attraverso una prosa delicata e intensa, l'autrice ci conduce
lungo il percorso intricato dell'amore genitoriale, navigando tra momenti di
vicinanza e di distanza, di comprensione e di frustrazione. La poesia evoca
emozioni universali e ci invita a riflettere sul valore prezioso dei legami
familiari e sulle sfide della crescita e dell'indipendenza.
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Enrico Tartagni - Sedia:
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"Sedia" di Enrico Tartagni è un inno alla contemplazione e alla rinascita
interiore. Attraverso l'immagine evocativa di una sedia, l'autore ci invita a
fermarci e a riflettere sulle nostre esperienze e aspirazioni più profonde. La
sedia diventa un simbolo di stabilità e riflessione, mentre il protagonista si
ferma a contemplare la bellezza del mondo e della propria anima. Con una prosa
poetica che vibra di emozioni e visioni, Tartagni ci guida in un viaggio verso
la trasformazione e la consapevolezza di sé.
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Laura Lapietra - Ti Attendo:
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"Ti Attendo" di Laura Lapietra è un canto struggente alla speranza e alla
rinascita. Attraverso versi carichi di pathos e desiderio, l'autrice esprime
la profonda attesa di un incontro tanto atteso. La poesia evoca un senso di
ansia e desiderio, mentre il protagonista si abbandona alla contemplazione dei
ricordi e delle speranze perdute. Con una prosa poetica che risuona di
emozioni e visioni, Lapietra ci invita a riflettere sul potere trasformativo
dell'amore e della fede nel futuro.
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Salvatore Armando Santoro - Il buio
nell’anima:
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Con "Il buio nell’anima", Salvatore Armando Santoro ci trasporta in un mondo
dominato dalla guerra e dalla disperazione, dove il dolore e la solitudine si
fondono in un maelstrom di emozioni oscure.
Attraverso versi pregni di angoscia e desiderio, l'autore ci guida attraverso
le profondità dell'animo umano, esplorando i confini dell'oscurità e della
luce. La poesia evoca immagini di devastazione e speranza, mentre ci invita a
riflettere sulle conseguenze devastanti dei conflitti umani e sulla ricerca di
una via d'uscita dalla tempesta dell'anima.
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Jacqueline Miu - tu incendia / fires:
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"tu incendia / fires" di Jacqueline Miu è un inno alla passione e alla
determinazione, una fiamma ardente che risplende nell'oscurità dell'esistenza.
Attraverso versi vibranti e incisivi, l'autrice esplora il potere della
creatività e della ribellione, invitandoci a esplorare i confini della nostra
anima e a lottare per i nostri sogni più audaci. La poesia evoca immagini di
fuoco e di trasformazione, mentre ci spinge a abbracciare la nostra
individualità e a perseguire con coraggio i nostri desideri più profondi.
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Piero Colonna Romano – Vagito:
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In
"Vagito" di Piero Colonna Romano, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso
le profondità dell'anima umana, rivelando la fragilità e la caducità della
vita. Attraverso versi intrisi di malinconia e saggezza, l'autore esplora il
tema del destino e della consapevolezza della nostra finitezza. Il suono del
vagito diviene metafora della nostra nascita nel mondo, segnando l'inizio di
un percorso fatto di gioie e dolori, speranze e rovine. Con una prosa poetica
che vibra di emozioni e riflessioni, Colonna Romano ci invita a riflettere sul
significato profondo della vita e sulla ricerca di una pace interiore che
possa lenire le nostre ferite più profonde.
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Alessio Romanini - Catarsi
dell'anima:
-
In
"Catarsi dell'anima" di Alessio Romanini, l'autore ci trasporta in un viaggio
emotivo attraverso le tappe della crescita e della maturità interiore.
Attraverso versi incisi e suggestivi, l'autore ci guida lungo il cammino
dell'esplorazione interiore, rivelando le cicatrici e le conquiste dell'anima
umana. Dai dolori dell'infanzia alle gioie della maturità, l'autore ci mostra
come il viaggio dell'anima sia fatto di sfide e di rinascite, di oscurità e di
luce. Con una prosa poetica che risuona di verità e saggezza, Romanini ci
invita a esplorare i recessi più profondi del nostro essere e a trovare la
pace e la serenità attraverso il potere della catarsi.
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Antonia Scaligine - Qual è la via
per l’orizzonte ?:
-
In
"Qual è la via per l’orizzonte ?", Antonia Scaligine ci offre una riflessione
profonda e contemplativa sul significato dell'esistenza umana. Attraverso
versi intrisi di mistero e speranza, l'autrice ci invita a esplorare il nostro
rapporto con il mondo e con noi stessi, navigando tra le incertezze e le
possibilità della vita. L'orizzonte diviene metafora del nostro desiderio di
libertà e di realizzazione, mentre il viaggio verso di esso ci pone di fronte
alle sfide e alle scoperte del nostro cammino. Con una prosa poetica che
risuona di emozioni e visioni, Scaligine ci guida attraverso il labirinto
della vita, invitandoci a mantenere viva la fiamma della speranza e della
curiosità di fronte all'ignoto.
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Sandra Greggio - Non ora non adesso:
-
In
"Non ora non adesso" di Sandra Greggio, l'autrice ci accompagna in un viaggio
intimo e delicato attraverso le sfumature dell'amore e della speranza.
Attraverso versi impregnati di desiderio e rimpianto, l'autrice ci invita a
riflettere sul tempo e sulle sue molteplici sfaccettature. Il ritmo cadenzato
della poesia evoca il susseguirsi delle stagioni e dei sentimenti, mentre il
protagonista si abbandona alla contemplazione del futuro e dei suoi misteri.
Con una prosa poetica che risuona di dolcezza e nostalgia, Greggio ci ricorda
l'importanza di vivere pienamente il momento presente e di abbracciare con
coraggio il destino che ci attende oltre l'orizzonte.
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In
"Vannuccismo", Carlo Chionne adotta un linguaggio tagliente e provocatorio per
denunciare le manifestazioni contemporanee di discriminazione e pregiudizio.
Il termine "Vannuccismo" evoca una critica diretta al risorgere di ideologie
razziste e xenofobe, rimarcando il pericolo di una deriva verso il passato
oscuro del fascismo. Con versi incisivi e ritmo deciso, l'autore mette in luce
la pervasività di atteggiamenti discriminatori, come la visione degli italiani
come "bianchi" e la tendenza a escludere gli immigrati e i "disadattati".
L'opera invita alla riflessione sulla necessità di combattere le ingiustizie
sociali e promuovere una società più inclusiva e solidale.
- In "Cucù", Armando Bettozzi affronta con sarcasmo le controversie
linguistiche e sociali contemporanee, criticando l'adozione di termini
modificati e l'alterazione della tradizione. Attraverso un linguaggio diretto,
denuncia l'ipocrisia di certe istituzioni e solleva domande sulla direzione
della società e l'equità delle politiche. Conclude con un appello alla
consapevolezza e al dialogo aperto su temi cruciali come la cultura e
l'identità nazionale.
- In "Il ritorno" di Bruno Castelletti, si delinea un'atmosfera malinconica
e riflessiva, dipinta con parole che evocano un senso di nostalgia e perdita.
Il protagonista, come un gigante buono, torna alla sua terra natale dopo un
lungo viaggio attraverso la vita. La sua mente assorta riflette sul passato,
sui momenti trascorsi tra pascoli boscosi
e sentieri accidentati, quando la vita era più semplice e genuina. Tuttavia,
ora il ritorno alla natia contrada porta con sé un'amara consapevolezza: non
riesce più a gustare l'essenza della terra o ad apprezzare i piccoli piaceri
della vita, come il canto delle viole. In questo ritorno, avverte il sussurro
delle voci del passato, il fremito di coloro che non sono più con lui, ma che
lo accompagnano ancora nell'ombra. È un viaggio emotivo attraverso la memoria
e il tempo, con la consapevolezza che alcuni luoghi e momenti non possono
essere rivissuti e che la vita è un continuo fluire verso un destino
inevitabile.
-
In
questa poesia, Stracuzzi dipinge un quadro emozionante della prigione
dell'anima, dove il sentimento è intrappolato tra le pareti di un amore
tormentato. Il volo verso la libertà, rappresentato dal sole che illumina la
finestra aperta, viene interrotto dal persistente richiamo del pensiero, che
riporta il protagonista dentro le mura della sua prigione interiore. I raggi
del sentimento si perdono nel vuoto, mentre i sogni, come angeli delle notti
tristi, portano sprazzi di speranza e rinascita. Una poesia che esplora il
conflitto tra libertà e prigionia, tra desiderio di evasione e realtà
dolorosa, invitando alla riflessione sul significato dell'amore e della
sofferenza.
-
Nella poesia di Berni, emerge una struggente meditazione sulla solitudine e
sulla ricerca di significato nella vita quotidiana. Attraverso il fluire delle
parole, l'autore esprime il desiderio di evadere dalla monotonia e
dall'apatia, di trovare un senso di pienezza e di appagamento. La scrittura
diviene un rifugio, una forma di espressione e di catarsi, che permette di
esplorare i recessi dell'anima e di confrontarsi con le proprie paure e
speranze. Una poesia che invita alla consapevolezza di sé e al superamento
delle proprie limitazioni, attraverso il potere trasformativo della parola e
del pensiero.
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Attraverso queste poesie, Maranesi dipinge un vivido ritratto della routine
quotidiana di un giovane cameriere stagionale estivo. Attraverso l'uso di
immagini evocative, l'autore porta il lettore nel cuore dell'attività
frenetica di un hotel balneare. Dalle prime ore della sera, quando i
villeggianti si preparano per la cena, fino al lavoro di riordino della sala e
della cucina alle otto, la poesia cattura l'atmosfera intensa e il lavoro
instancabile del personale al servizio degli ospiti. Questo ritratto, intriso
di dettagli realistici, offre uno sguardo intimo sulle vite di coloro che
lavorano dietro le quinte per garantire il comfort degli altri.
-
In
questa poesia intensa e carica di emozioni, Piacentino Alessandra esplora il
legame tra rabbia e solitudine. Attraverso l'immagine della rabbia come un
dardo improvviso e delle piume Pellegrine che svolazzano intorno, l'autore
evoca un senso di agitazione e disorientamento. La rabbia, rappresentata come
una voce rauca in chiaroscuro e rughe incise con una forza sconosciuta,
diventa il grido di libertà di coloro che si sentono intrappolati nella
solitudine. Questa poesia invita alla riflessione sulla natura dell'ira e
sulla sua relazione con il senso di isolamento e disconnessione.
-
Attraverso queste brevi e incisive righe, Serino invita il lettore a
considerare la prospettiva di guardare oltre l'orizzonte. L'autore suggerisce
che tendere oltre l'orizzonte può portare a nuove scoperte e a una prospettiva
fresca al mattino. Questo invito alla ricerca di novità e all'esplorazione
delle possibilità future è accompagnato dalla consapevolezza dei naufragi del
passato, che donano profondità e significato alla ricerca di novità e
avventure. Una poesia che celebra il coraggio di guardare al di là dei limiti
e di abbracciare l'ignoto con speranza e determinazione.
Carissimi,
che le vostre voci risuonino
nell'etere dei ricordi, incantando le menti e riscaldando i cuori con il fuoco
sacro della creatività. Grazie per aver tessuto con fili d'argento i nostri
desideri e le nostre speranze, trasformandoli in gioielli di bellezza
letteraria.
E così, con un saluto di stelle e una carezza di luna, vi ringrazio, per aver
arricchito il mondo con il vostro dono prezioso. Che la vostra poesia continui
a risplendere come una costellazione nel cielo infinito della creatività
umana.
Vostro
Ben Tartamo
27-28-29 Aprile
Gentilissima Miu
ben tornata, è un onore e un piacere
sentire i tuoi. Commenti.
Ti ringrazio per le tue parole sulla mia poesia,
mi hai fatto vibrare d’emozioni. Grazie di cuore.
Grazie anche al gentilissimo Lorenzo
Che mi ospita nello splendido Azzurro e permette tutto ciò.
Alessio Romanini
Io sono le mie emozioni
(visione)
-stanotte ti verrò a trovare-
mi ha detto
-eccomi: sono
con soma o senza
le mie emozioni - grumo
di passioni il cuore
staccato da terra
-mi dici
dov'è il tuo pungiglione?
Visionario e manipolatore di surrealismi tragici,
masticabili e trascendentali. Un uomo senza una maschera che si scompone in
dettagliati pezzi fisici o spirituali e ricompone a piacere “un lego” destinato
a noi umani che ancora ci trasciniamo nella vecchia mitologia. Felice Serino non
ha estremi, un capo o una coda, è un eterno divenire di qualcosa, entità aliena
o umana poco importa. Importante che non cambi questa sua costante ricerca di un
angolo senza lati, di un cerchio senza un centro – impossibile? se fosse
impossibile lui non potrebbe scrivere quello che scrive, lasciandoci spesso
stupefatti.
Da Coordinate dell'anima
Felice Serino
fosse primavera
Romantico nel suo intimo condividere questo credo
che vede bene il fuori quanto sia sbindollato. Innocente passione e trascendenza
verso la purezza, cristiano l’ardore ma io preferisco il bruno amore che
inciampa, si fa male poi arde in convinzioni e dettagli emotivi capaci di
distruggere castelli per dare forma alle vasche di un fiume che solo la sua
poesia può inventare.
bruno amore [br1]
Nell’universo intero
L’uomo spinge l’impronta e il poeta sposa la
natura. Un sodalizio o meglio una comunione centrata sulla sensazione di
appartenenza e alla felicità di potere evidenziare questo imponente stato
d’animo. Poesia che sembra uscire dalle vene di un argonauta cosmico.
Marco Cabassi
Amo il primo minuto di ogni mattino
Il quadro non di un amatore della pittura ma di un
artista che decifra con colori usati quasi come unguenti per l’anima, le
sfaccettature dell’amore. Poetica a suffragio di quella prosperità sentimentale
di cui il bravissimo Franco si serve nelle sue celebrazioni di vita. L’arte di
scrivere diventa così un quadro sublime già dal primo minuto dell’alba.
Franco Fronzoli
In un autunno dell'Ohio, ricordando Reetika
(In memoria di Reetika Vazirani, 1962-2003)
La triste fine di una giovane brillante e colta
poetessa americano – indiana Reetika Vazirani che dopo avere ucciso il
figlioletto si suicida. Un dramma familiare probabilmente a causa di un amore
malato. Poesia a lei dedicata da una poetessa a sua volta indiana che stende il
verso come una sindone sulla viscosità della tragedia umana.
Nino Muzzi è da sempre L’Afrodite Letteraria che
dona nuovi gusti al mondo poetico e noi ci cibiamo ignari, inconsapevoli della
bellezza che ci regala attraverso queste sue mirabili ricerche. Grazie Nino.
Dipika Mukherjee traduzione di Nino Muzzi
Passaggio a nord ovest
Perforata la Rosa dei Venti con quel talento di
stuzzicare il lettore fino a coinvolgerlo nella lettura delle sue avventure o
ricordi.
Campi coi brividi verso San Leo e canoe con spiriti
di grandi artisti, tutti sul fiume di un vissuto troppo prodigo per diventare
cimelio delle polveri.
Il grande Enrico resta sempre sopra le fiamme del
ciò che non va divinizzato e quasi come un medico che cura le proprie ferite,
soffia un pochino sulle nostre che sono mortalmente sensibili al tempo, ai
ricordi, e alle paure.
enrico tartagni
Basta una sola stella
In quel buio che spesso avvolge la nostra vita, v’è
sempre l’anima di uno scrittore che accende una stella come un faro per
ritrovare la riva. Straordinario poema del nostro Bruno Castelletti che con
umile canto accende una luce fissa nel firmamento oscuro.
Bruno Castelletti
Il sogno
Un ottimo Rosino Maranesi che dipinge usando la
poesia realista come embrione di una letteratura capace di investire il lettore
coi suoi colori, il suo mare, la gente affaccendata col vivere o col guadagnarsi
la pagnotta.
Da "Una giornata del giovane
cameriere stagionale estivo",
dal libro di poesie autoedito
nel mese di marzo del 2024.
Rosino Maranesi
Cigli e sbadigli
Ermetica la poetica della brava Piacentino
Alessandra, iridata e dipinta con un’ondata amorosa. Leggiamo di un rito
romantico fatto di dettagli e da riti temporali.
Da ”cigli e sbadigli”
Piacentino Alessandra
"Nessun dorma"
Il brivido per la stupenda composizione lirica
“nessun dorma” porta alla trascendenza e a una visione divina. La passionale
scrittrice Sandra Greggio si immerge nella musica e ricompone attraverso
emozioni la piece melodica.
11 Giugno 2020
Sandra Greggio
"Vivo la notte"
L’assenza dell’amore non sutura le ferite mortali e
spirituali. Il buio accentua con la sua forza quella regressione all’apatia .
Ben Tartamo che volteggiava per amore, in questo poema diventa la cuspide di una
cattedrale gotica immersa nelle ombre tristi di una stagione senza tempo.
2aprile24
Ben Tartamo
Tempus fugit
Sebbene nell’ombra di uno statuto poetico di
elegante repertorio, Piero Colonna Romano resta un grande ribelle. Le sue strofe
non sono bombe svenevoli e con abbaglianti deflagrazioni, ma percorsi per le vie
buie del tramonto, dove lo sconforto umano è la pietanza principale per quelle
zanne della disperazione in agguato e senza forma… Ottanta e oltre sono una
mappa che il Poeta non vuole svendere solo per paura. La stella rincorsa non è
sempre un faro e allora? C’è ancora un cuore che batte e dopo un’occhiata al
passato non resta che armarlo per l’ennesima avventura …
Piero Colonna Romano
Echi distanti
Plausi. Il dolore e l’impotenza contro l’intero
cosmo. La poetica maestà senza corona in un universo che ingoia col proprio
silenzio – tutto. Composizione di una finezza sorprendente. Alessio
probabilmente non ti sei accorto di quanta bellezza tu sia riuscito a mettere
insieme.
Alessio Romanini
L'uomo ha scoperto l'universo
Una composizione che riflette sulla pace sulla
bellezza dell’Umanità che non dovrebbe svilirsi così con guerre e violenze.
Plausi a questo concentrato autore che rende in poesia merito alla vita. Il male
da cui dobbiamo scappare non deve vincere. L’unicità e la vulnerabilità sono
trascinanti. Francesco Soldini parla attraverso congiunzioni galattiche e
dimensioni temporali a banda larga, liberando la parte più umana, quella
creativa dalle catene dell’animalità e del male quotidiano.
Da Poesie di un uomo di lago.
Francesco Soldini
In primis il saluto al nostro anfitrione il
Magister Lorenzo che ci onora con la sua ospitalità, ringrazio Piero Colonna
Romano per essere quel piccolo grande faro nel cosmo poetico del Tempio Azzurro
e Italico. Un ringraziamento a Ben e a voi creatori di meraviglie letterarie.
Siate belli e produttivi come api.
Miu
Poesie pubblicate il 27-28-29 Aprile 2024
- "Io sono le mie emozioni" di Felice Serino
ci trasporta in un viaggio introspettivo, dove l'io poetico si fonde con
le emozioni stesse, creando un universo emotivo vibrante e coinvolgente.
La natura surreale delle domande poste - "dov'è il tuo pungiglione?" - ci
invita a esplorare il significato più profondo dell'essere umano e delle
sue relazioni con il mondo esterno.
- "Fosse primavera"
di bruno amore ci affascina con la sua raffinata bellezza e
il suo ricco simbolismo. La personificazione dei fiori e la loro
trasformazione da segni di sofferenza a simboli di rinascita ci porta a
riflettere sulla ciclicità della vita e sull'eterna lotta tra luce e
oscurità.
- "Nell'universo
intero" di Marco Cabassi ci trasporta in una dimensione di
connessione cosmica, dove l'individuo si dissolve nell'infinità
dell'universo. La descrizione suggestiva della natura ci invita a
contemplare la nostra esistenza come parte di un tutto più grande,
risvegliando in noi un senso di meraviglia e gratitudine.
- "Amo il primo
minuto di ogni mattino" di Franco Fronzoli ci avvolge in
una dolce melodia di amore e gratitudine. Attraverso immagini poetiche
evocative, l'autore celebra la bellezza della vita quotidiana e dell'amore
con una semplicità che tocca il cuore e risveglia i nostri sensi.
- "Passaggio a nord
ovest" di
Enrico Tartagni ci immerge in un paesaggio di
malinconia e nostalgia, dove il protagonista si confronta con le proprie
memorie e il passare del tempo. La poesia ci invita a riflettere sulla
transitorietà della vita e sulla ricerca di significato in mezzo
all'aridità dell'esistenza umana.
- "Basta una sola
stella" di Bruno Castelletti ci offre una rassicurante nota
di speranza in un mondo spesso oscuro e incerto. La metafora della stella
che guida il navigante smarrito ci ricorda che anche nelle situazioni più
difficili, c'è sempre una via d'uscita, un punto luminoso da cui trarre
conforto e orientamento.
- "sighs" di
Jacqueline Miu ci avvolge in un turbine di emozioni e
immagini, trasportandoci in un mondo di nostalgia e desiderio. Le parole
poetiche evocative ci conducono attraverso un viaggio emotivo,
ricordandoci la potenza dell'amore e il suo impatto duraturo sulle nostre
vite.
- "Tempus fugit" di
Piero Colonna Romano ci trasporta in un viaggio attraverso
il tempo, dove il passato si mescola con il presente in un'armoniosa danza
di ricordi e speranze. La poesia cattura il senso di fugacità della vita,
invitandoci a riflettere sulle nostre esperienze e sulle possibilità che
il futuro ci riserva. Con una maestria poetica sorprendente, l'autore ci
guida attraverso le stagioni della vita, celebrando la bellezza e la
complessità di ogni istante.
- "Echi distanti" di Alessio Romanini,
ci troviamo di fronte a una meditazione sulla mutevolezza del tempo e
sulla sua capacità di cancellare le tracce del passato. Le parole poetiche
fluttuano come foglie al vento, portando con sé il ricordo di ciò che è
stato e la consapevolezza dell'effimero della nostra esistenza. Attraverso
immagini evocative e suggestioni sonore, l'autore ci invita a contemplare
la fugacità della vita e a cogliere l'essenza dell'eternità nel presente.
"L'uomo ha scoperto l'universo" di Francesco Soldini
ci offre una riflessione profonda sull'umanità e il suo rapporto con
l'universo circostante. Con una prosa poetica coinvolgente, l'autore ci
guida attraverso le meraviglie e le contraddizioni dell'esistenza umana,
invitandoci a riflettere sul nostro ruolo nel grande schema dell'universo.
Le immagini vivide e la lingua ricca di significati ci trasportano in un
viaggio attraverso le profondità dell'anima umana, lasciandoci con una
sensazione di meraviglia e di incanto di fronte alla bellezza del mondo
che ci circonda.
un caro affettuoso saluto vi giunga dal vostro
Ben Tartamo
Attraverso l'analisi stilistica di "Vivo la notte"
di Ben Tartamo, emergono elementi peculiari che contribuiscono alla
riuscita dell'opera. Partendo dall'osservazione della struttura metrica, si nota
un equilibrio tra versi liberi e l'uso di rime interne, che conferisce al testo
una fluidità ritmica e una sensazione di spontaneità, permettendo al poeta di
esprimere liberamente le sue emozioni e riflessioni.
L'attenzione rivolta ai fonemi e alle sonorità gioca un ruolo cruciale
nell'elaborazione di significati e nella costruzione dell'atmosfera. L'impiego
di allitterazioni, assonanze e consonanze, come nell'espressione "bisturi la
penna che ghigna al sole", non solo crea un effetto musicale, ma contribuisce
anche a enfatizzare concetti chiave e a suscitare nell'ascoltatore una
profonda immersione nel testo.
Dal punto di vista tematico e simbolico, emerge una complessa rete di metafore
e immagini, attraverso le quali il poeta esplora le sfumature dell'animo
umano. L'uso delle parole "cicatrici" e "piaghe", ad esempio, evoca
un'immagine di vulnerabilità e sofferenza, mentre il "calamaio oscuro" diventa
simbolo dell'intreccio tra creatività e tormento interiore.
Nell'analisi del testo, si osserva inoltre un'abile gestione dei tempi verbali
e delle ripetizioni, che contribuiscono a creare un ritmo incalzante e
coinvolgente, sottolineando la tensione emotiva che permea l'intera opera.
In conclusione, "Vivo la notte" si distingue per la sua complessità stilistica
e la profondità tematica, rappresentando un'opera che affronta con maestria le
complesse dinamiche dell'esistenza umana attraverso un linguaggio poetico
ricco di suggestioni e significati.
Al mio caro amico e alunno Benedetto, rinnovo gli auguri di migliorare il suo
stile donando sempre più emozioni.
prof. Marino Spadavecchia
21-26 Aprile
Questa poesia, "La notte si accenderà" di Ben
Tartamo, si distingue per la sua potente espressione emotiva e la sua
capacità di trasportare il lettore in un viaggio attraverso le dualità
dell'esistenza umana. Tartamo dimostra una padronanza magistrale della lingua e
delle immagini, utilizzando una varietà di tecniche letterarie per creare un
ritmo coinvolgente e un impatto duraturo.
L'uso contrastante del giorno e della notte come metafore per l'illusione e la
verità aggiunge profondità e complessità alla poesia. La lotta tra tensione e
realtà è rappresentata con una chiarezza straziante, mentre l'immagine della
guerra senza pietà evoca una sensazione di disperazione e angoscia universale.
La forza della poesia risiede anche nella sua capacità di esplorare le
profondità dell'animo umano, esaminando le domande senza risposta che
affliggono l'umanità attraverso i secoli. L'autore sfida il lettore a
confrontarsi con la complessità della vita e con le incertezze che ci
circondano, mentre ci invita a riflettere sulla natura dell'amore come luce
che può illuminare anche le notti più buie.
In conclusione, "La notte si accenderà" è una poesia che brilla per la sua
profondità emotiva, la sua maestria linguistica e la sua capacità di catturare
l'essenza stessa dell'esperienza umana. Ben Tartamo dimostra di essere un
talento letterario di spicco, in grado di toccare le corde dell'anima con la
sua poesia straordinaria.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 21-22-23-24-25-26 Aprile 2024
L'autore, con
maestria, dipinge un quadro di emozioni intense e struggenti attraverso le
parole di questa poesia. Il soffice pensiero, avvolto da stelle e sorrisi,
riverbera nell'animo come un'impronta indelebile. La presenza dell'eterno
amore si fa sentire, risuonando come un eco nel cuore solitario. Gesti e
tramonti si fondono, rivelando una natura che si nasconde e si manifesta,
un'entità che sembra essere tutto e niente. Il pensiero delicato conduce alla
rivelazione di te, mentre la notte scende, svelando il passato con una
nostalgia che si fa più intensa.
Fausto Beretta - Povero crocifisso
dimenticato
Nel dipanarsi di
queste parole, l'autore dipinge un'immagine struggente di un crocifisso
trascurato in un contesto ospedaliero. La scena evoca un senso di abbandono e
solitudine, sottolineando la sofferenza silenziosa dell'oggetto sacro.
L'elemento onirico si insinua tra le righe, trasformando il crocifisso in un
simbolo di dolore universale e speranza perduta. Le rime e la struttura
metrica si fondono armoniosamente, creando un ritmo che accompagna il lettore
in un viaggio emotivo intenso. I fonemi, con la loro musicalità, amplificano
il senso di tristezza e desolazione che permea l'atmosfera della poesia,
avvolgendo il lettore in un velo di malinconia e contemplazione.
Felice Serino - Fantasticando
In un turbinio di
pensieri, l'autore si interroga sull'evoluzione umana, dall'uomo-scimmia
all'homo erectus. Attraverso un prisma fantastico, si delinea una narrazione
che mescola mito e scienza, ponendo Dio come creatore delle specie più strane.
La poetica si fa specchio di una riflessione sull'origine, sull'eterna domanda
se sia nato prima l'uovo. Lirismo e onirismo si fondono, trasportando il
lettore in un mondo dove la realtà si confonde con il mistero dell'esistenza.
Le rime e la struttura metrica, se presenti, potrebbero sottolineare il ritmo
incalzante di queste interrogazioni filosofiche, mentre i fonemi potrebbero
amplificare l'atmosfera enigmatica e sognante che permea il testo.
bruno amore [br1] - come tonti
In questo breve
frammento poetico, l'autore dipinge un'immagine crudele e potente, paragonando
il flusso di un fiume alla miseria umana. Le azioni umane vengono equiparate a
un cammino insensato lungo le sponde di un fiume che scorre altrove, pieno di
tristezza, dolore e violenza. Il fiume diventa simbolo dell'odio che si
insinua inesorabilmente, nutrendo le atrocità e le guerre. L'uso di rime
potrebbe sottolineare ulteriormente il ritmo incalzante di questo tragico
scenario, mentre i fonemi potrebbero enfatizzare la durezza e l'implacabilità
della realtà descritta. Lirismo e critica sociale si intrecciano in questo
testo, invitando il lettore a riflettere sulla natura oscura dell'umanità e
sul ciclo di violenza che la pervade.
Cristiano Berni - "Pensieri,
parole, emozioni"
In questo splendido
componimento poetico, l'autore dipinge un quadro vivido e suggestivo
attraverso l'armonia di pensieri, parole ed emozioni. I versi evocano immagini
potenti, come cieli di fuoco nella mente e orizzonti sconosciuti nell'anima
umana. Il ritmo incalzante dei sentimenti, dalle nenie leggere al rombo di un
tuono, crea un contrasto vibrante. L'uso sapiente delle rime e della struttura
metrica amplifica la musicalità di questo viaggio poetico attraverso paesaggi
naturali e sensazioni effimere. I fonemi si fondono armoniosamente,
trasportando il lettore in un turbine di emozioni e ricordi, come foglie
nell'Autunno paziente o nebbie dense sotto una Luna splendente. Il tempo,
lento e vorticoso, si dissolve in un momento magico in cui pensieri, parole ed
emozioni si fondono, creando un'esperienza poetica intensa e coinvolgente.
Marco Cabassi - Dondola il silenzio
In questo
suggestivo componimento, l'autore descrive un'atmosfera di quiete e leggerezza
che avvolge la campagna. Le immagini poetiche dipinte con maestria catturano
la serenità del paesaggio, con le rive verdi punteggiate di fiori selvatici
che dondolano delicatamente al vento. Il movimento del dondolio si ripete in
vari elementi, come il cielo di nuvole, le colline e la strada sinuosa. L'uso
delle rime e della struttura metrica potrebbe sottolineare il ritmo fluido e
armonioso di questo quadro naturale. I fonemi, con la loro musicalità,
potrebbero amplificare la sensazione di leggerezza e silenzio che permea la
scena descritta. Il silenzio stesso sembra cullarsi in una danza silenziosa,
integrandosi perfettamente con la quiete della campagna priva di rumori,
creando un'atmosfera di pace e armonia che coinvolge il lettore in una
contemplazione serena.
Franco Fronzoli - Prendi il mio
cuore e portalo lontano
Questa poesia di
Franco Fronzoli, intitolata "Portami via con te", evoca un forte senso di
desiderio di fuga e di ricerca di un luogo di pace e autenticità. Attraverso
immagini suggestive e un linguaggio emotivo, il poeta esprime il desiderio di
lasciare alle spalle il mondo frenetico e caotico per ritrovarsi in un luogo
di serenità e connessione profonda.
La struttura della
poesia, con versi che si susseguono in modo fluido e libero, riflette il
flusso dei pensieri e delle emozioni del narratore mentre esprime il suo
desiderio di evasione. Le immagini poetiche, come le grotte dell'eternità, il
raggio di sole che dà vita ai fiori e il sibilo di una stella cadente,
contribuiscono a creare un'atmosfera magica e surreale, invitando il lettore a
immergersi nell'immaginazione del poeta.
Il richiamo alla
luce della luna calante e all'amore eterno aggiunge un elemento romantico e
spirituale alla poesia, suggerendo la presenza di un legame profondo e
duraturo tra il narratore e il suo amato/a. Insieme, essi cercano un rifugio
dai dolori e dalle ipocrisie del mondo esterno, abbracciati dalla bellezza e
dalla tranquillità dell'universo naturale.
Nel complesso, la
poesia trasmette un messaggio di speranza e di ricerca di autenticità,
invitando il lettore a riflettere sul significato dell'amore e della
connessione umana in un mondo spesso caotico e superficiale.
Armando Bettozzi - Er piatto de
maccheroni
Questa vibrante poesia di Armando Bettozzi,
intitolata "Er piatto de maccheroni", si rivela un'ode alla cucina italiana,
trasformando il modesto piatto di pasta in un simbolo ricco di significato e
allegoria.
Attraverso un linguaggio vivace e una serie di immagini gustose, il poeta
dipinge un ritratto affascinante di un piatto di maccheroni, arricchito da una
varietà di condimenti e sapori che lo rendono irresistibile. Bettozzi cattura
magistralmente l'essenza della tradizione culinaria italiana, celebrandola con
un'affettuosa nostalgia e un senso di appartenenza.
Ma dietro questa rappresentazione culinaria si nasconde una riflessione più
profonda sulla vita stessa. Il poeta invita il lettore a considerare la
moderazione e l'equilibrio come elementi essenziali per una vita sana e
appagante. Attraverso l'immagine del piatto di maccheroni, Bettozzi ci ricorda
che anche le cose più semplici possono portare gioia e soddisfazione, purché
vengano gustate con saggezza e consapevolezza.
L'uso sapiente del dialetto e delle espressioni colloquiali conferisce alla
poesia un tono autentico e familiare, creando un legame immediato con il
lettore e trasportandolo nella vita quotidiana delle cucine italiane. Questa
scelta linguistica contribuisce anche a creare un senso di intimità e
condivisione, invitando il lettore a partecipare al piacere universale della
buona cucina.
Infine, il finale umoristico aggiunge un tocco di leggerezza e autoironia alla
poesia, rivelando la capacità del poeta di affrontare temi profondi con un
sorriso. In definitiva, "Er piatto de maccheroni" si rivela un'ode alle
piccole gioie della vita, celebrando la bellezza e la ricchezza della
tradizione culinaria italiana con poesia e allegria.
Licia Minervini - Il mio mare
In "Il mio mare" di Licia Minervini, ci
troviamo di fronte a una poesia che dipinge metaforicamente il mare come un
oceano di ricordi. Questo mare, però, non è solo una fonte di tranquillità e
serenità, ma anche di ansia e turbamento.
L'immagine del nuotare in un mare di ricordi
evoca la sensazione di essere immersi nel passato, costantemente circondati
dalle memorie, alcune piacevoli e altre meno. Tuttavia, l'autrice descrive
anche la difficoltà di aggrapparsi a quei ricordi belli e sereni, che sembrano
sempre più lontani e irraggiungibili, come scogli che emergono dall'oceano
solo per scomparire di nuovo sotto le onde.
L'uso dell'ansia dell'onda più grande come
metafora della paura e dell'incertezza che accompagnano questi ricordi
accentua il senso di fragilità e vulnerabilità dell'io poetico di fronte al
flusso inarrestabile del tempo e delle emozioni.
La datazione della poesia, il 19 aprile 2024,
aggiunge un senso di concretezza e contemporaneità alla riflessione poetica,
suggerendo che questi sentimenti di nostalgia e ansia siano parte integrante
dell'esperienza umana, anche nel presente.
In definitiva, "Il mio mare" è una poesia che
invita il lettore a riflettere sulla natura complessa e mutevole dei ricordi,
e sulla sfida di trovare equilibrio e serenità in un mare tumultuoso di
emozioni e pensieri.
Marino Spadavecchia - Tú y yo
"Nel profondo di un coseno" di Marino Spadavecchia è una poesia breve ma
intensa che utilizza immagini e metafore per esplorare il tema della
connessione umana e dell'esperienza condivisa di fronte all'inesorabile vuoto
dell'esistenza.
L'uso del coseno, una funzione matematica che
descrive il rapporto tra il lato adiacente e l'ipotenusa in un triangolo
rettangolo, è una scelta insolita ma efficace per rappresentare un luogo o uno
stato di profonda intimità e vicinanza. Il coseno, in quanto concetto
matematico legato all'angolo, suggerisce anche un senso di precisione e
esattezza, che si contrappone alla vaghezza e all'indeterminatezza del "nulla"
che viene osservato.
La metafora del "trampolino senza molle"
aggiunge un ulteriore livello di significato, evocando un senso di precarietà
e instabilità. Il trampolino, di solito associato al divertimento e
all'entusiasmo, qui diventa un simbolo della nostra vulnerabilità e della
nostra fragilità di fronte al vuoto esistenziale.
La ripetizione della frase "Io e te" in
entrambe le versioni, in italiano e in spagnolo, sottolinea l'universalità del
tema trattato e la sua capacità di trascendere le barriere linguistiche.
In conclusione, "Nel profondo di un coseno" è
una poesia che invita il lettore a riflettere sulla natura dell'esperienza
umana e sulla ricerca di significato e connessione nel vuoto dell'universo.
Bruno Castelletti - Dedicata a una
madre
Questa poesia, intitolata "Dedicata a una
madre" di Bruno Castelletti, offre un delicato ritratto della complessa
esperienza materna, esplorando il tema della forza e della fragilità che
caratterizzano il ruolo della madre nel corso della vita.
Il poeta inizia ricordando i giorni
dell'infanzia della madre, quando ancora era una bambina serena e piena di
speranza, pronta a affrontare le sfide della vita con entusiasmo e
determinazione. L'immagine della madre che getta "oltre la siepe il palpito
del cuore" suggerisce un senso di apertura e di fiducia nel futuro.
Tuttavia, nel corso del tempo, la madre
diventa consapevole delle difficoltà e dei dolori della vita, e si abitua
all'idea dell'"ansito del vivere" e al "peso del dolore". Questi versi
esplorano la transizione della madre dall'innocenza dell'infanzia alla
consapevolezza degli inevitabili affanni della vita adulta.
La poesia poi si concentra sul momento
presente, in cui anche il più piccolo evento può far vacillare la madre e
farle sentire il peso del mondo sulle spalle. L'immagine del "macigno" e
dell'"esile fuscello" mette in risalto il contrasto tra la percezione
soggettiva della madre e la realtà oggettiva della situazione.
Infine, il poeta riflette sull'effimero della
felicità e della serenità, suggerendo che anche quando tutto sembra perfetto,
un singolo istante può cambiare tutto. Tuttavia, nonostante le prove e le
tribolazioni, il sole continua a splendere e la bellezza della vita persiste,
incarnata nel "sogno delle rose".
In conclusione, "Dedicata a una madre"
cattura la complessità dell'esperienza materna, esplorando temi universali
come la forza, la fragilità, la gioia e il dolore. Mediante immagini evocative
e una prosa sensibile, il poeta offre un ritratto intimo e toccante della
madre e del suo viaggio attraverso la vita.
Laura Lapietra © - Sedoka - 3
Il sedoka di Laura Lapietra ci trasporta in
un paesaggio marino, dipinto con poesia e delicatezza attraverso versi
incisivi e suggestivi.
Nella prima strofa, l'autrice ci introduce al
movimento del mare, descrivendo le "frangie di spume" che si infrangono contro
i faraglioni, creando un'immagine vivida e dinamica. La scelta delle parole,
come "spume" e "grecale", evoca il vento e l'azione incessante delle onde,
mentre l'immagine dei faraglioni suggerisce forza e solidità.
Nella seconda strofa, il focus si sposta
verso un momento di intimità e conforto, contrapposto alla potenza della
natura descritta precedentemente. Qui, l'autrice ci porta sotto "grigiastre
nubi", creando un'atmosfera di tranquillità e malinconia. La lana che scalda
le mani infreddolite offre un senso di protezione e familiarità in contrasto
con l'elemento imponente e incontrollabile del mare.
In entrambe le strofe, l'autrice utilizza una
prosa misurata e precisa, creando un ritmo fluido che si adatta alla tematica
marina. La scelta di termini suggestivi e la capacità di evocare sensazioni e
immagini contribuiscono a rendere questa composizione un'esperienza poetica
coinvolgente e ricca di significato.
Salvatore Armando Santoro - Evanescenze
Il sonetto "Evanescenze" ci porta in un
viaggio attraverso i sentieri dell'amore e dell'emozione umana, con un tono di
malinconia e introspezione.
Nelle prime strofe, l'autore esprime la sua
consapevolezza della situazione: nonostante la sua vista e il suo intelletto
siano ancora acuti, il suo amore sembra non essere corrisposto. Questo
contrasto tra la lucidità mentale e l'emozione delusa aggiunge profondità al
suo stato d'animo.
Nelle strofe successive, l'autore rivela la
sua risolutezza nel continuare a donare tutto il suo amore, nonostante
l'assenza di ricambi. La sua generosità e il suo spirito umanista emergono con
forza, anche se l'amore non è ricambiato.
Tuttavia, nel verso finale, emerge una nota
di tristezza e disillusione. L'autore ammette di sentirsi inutile e disfatto,
mentre riflette sul fatto che il suo amore per la persona non corrisposta stia
svanendo lentamente, lasciando spazio al ricordo di un amore passato che
continua a fargli rumore nell'anima.
Attraverso un linguaggio chiaro e una
struttura sonettica ritornellata, l'autore cattura il complesso mix di
emozioni legate all'amore non corrisposto, portando il lettore in un viaggio
di introspezione e riflessione sulla natura dell'affetto umano.
Rosino Maranesi - Ore due del
pomeriggio, Le donne stagionali tuttofare, Ore tre del pomeriggio
Questi versi dipingono la fatica e la
monotonia della vita quotidiana di un giovane cameriere stagionale estivo,
immergendosi nei dettagli delle attività svolte durante il giorno. L'autore
cattura la routine ripetitiva e il peso delle responsabilità attraverso una
serie di immagini vivide e dettagliate, trasmettendo al lettore un senso di
empatia e compassione per il protagonista.
Nel primo brano, l'autore descrive il lavoro
del giovane cameriere nel momento in cui si occupa dello sparecchiare e del
riordino dopo il pranzo dei villeggianti. Questo ritratto offre uno sguardo
realistico sulla fatica fisica e mentale che caratterizza la giornata
lavorativa del protagonista, evidenziando il contrasto tra la tranquillità dei
villeggianti e l'impegno costante del giovane cameriere.
Nel secondo brano, l'autore si concentra
sulle donne stagionali e sulle loro attività nella cucina e nella pulizia.
Attraverso una serie di dettagli descrittivi, l'autore trasmette la dedizione
e l'impegno delle donne nel svolgere le loro mansioni, offrendo al lettore
un'immagine vivida delle loro giornate lavorative.
Infine, nel terzo brano, l'autore ritorna al
giovane cameriere mentre si prepara a gustare il pasto con gli avanzi del
pranzo dei villeggianti. Questo momento di pausa e di ristoro offre un respiro
di sollievo dopo una giornata intensa di lavoro, evidenziando la fatica e la
determinazione del protagonista nel perseguire i suoi compiti con dedizione e
impegno.
Nel complesso, questi versi ci conducono
attraverso la monotonia e la fatica della vita quotidiana di un giovane
lavoratore stagionale estivo, offrendo al lettore un'immersione piena di
pathos e emozione nella sua esperienza. Attraverso una narrazione dettagliata
e coinvolgente, l'autore ci invita a riflettere sulla durezza del lavoro e
sull'importanza di riconoscere e apprezzare gli sforzi dei lavoratori che
operano nei settori meno visibili della società.
Francesco Soldini - Un'emozione,
uno scatto
Questi versi catturano l'essenza di un
momento magico e suggestivo attraverso una combinazione di emozione e immagine
poetica. L'autore dipinge un luogo fatato dove i folletti giocano con la luce,
trasmettendo al lettore una sensazione di meraviglia e incanto. L'immagine
della foto scattata diventa un portale per entrare in questo mondo incantato,
dove il protagonista si sente come un estraneo che osserva senza comprendere
appieno la bellezza che lo circonda.
La poetica dell'autore si esprime attraverso
un linguaggio vivido e suggestivo, che evoca sensazioni di meraviglia e
mistero. La scelta di parole come "luogo fatato", "folletti", "scherzano con
la luce" e "danzare nella luce dei folletti" crea un'atmosfera fiabesca e
surreale, trasportando il lettore in un regno di fantasia e magia.
Il contrasto tra la magia del luogo descritto
e la sensazione di impotenza del protagonista, rappresentato come "un fesso
che non sa pescare", aggiunge profondità alla poesia, suggerendo un tema di
ricerca personale e di scoperta dell'incanto nel mondo che ci circonda. La
nascita di una poesia dall'esperienza dell'amare amplifica il senso di
connessione tra il protagonista e il mondo magico che lo circonda,
trasformando un momento fugace in un'opportunità per esprimere la bellezza e
l'emozione attraverso le parole.
In sintesi, questi versi ci trasportano in un
mondo incantato e ci invitano a riflettere sulla bellezza e sulla meraviglia
che possiamo trovare anche nei momenti più semplici della vita quotidiana.
Sandra Greggio - Mia
figlia
Questa poesia cattura con delicatezza e
profondità il dolore e la nostalgia di una madre che riflette sulle assenze e
sui cambiamenti nella sua vita a seguito della partenza della figlia.
L'autrice esprime il vuoto nel suo cuore e nella sua casa, evidenziando
l'assenza del vivace e allegra presenza della figlia, ora lontana.
Il contrasto tra il desiderio di vedere la
casa piena di indumenti sparsi e la realtà di una casa perfettamente in ordine
sottolinea il senso di perdita e di vuoto che la madre prova. I ricordi di
momenti passati, come la promessa di mettere in ordine dopo, diventano una
fonte di dolore e di malinconia.
Tuttavia, l'autrice riflette anche sulla
natura inevitabile del cambiamento e sulla necessità di accettare il fluire
della vita. La metafora della ruota della vita che gira suggerisce la
complessità e l'imprevedibilità del destino, mentre l'idea di lasciarla
scorrere come gesto di amore rappresenta un atto di accettazione e di
rinuncia.
Infine, l'autrice si rivolge alla figlia con
un tenero desiderio: di portare con sé ogni tanto un'ondata di freschezza che
solo lei possiede. Questa richiesta trasmette un profondo desiderio di
connessione e di vicinanza, nonostante la distanza fisica. In definitiva, la
poesia offre una riflessione toccante sull'amore materno, la perdita e la
speranza di rinnovamento.
Antonia Scaligine - Cosa
è vita ?
Questa poesia affronta con profondità e
delicatezza il tema complesso della vita, esplorandone le molteplici
sfaccettature e contraddizioni. L'autrice esprime un senso di incertezza e
meraviglia di fronte alla vita stessa, definendola un enigma irrisolvibile e
mutevole.
L'immagine del pozzo che si svuota al mattino
per riempirsi di speranza e di delusioni alla sera rappresenta la ciclicità e
l'alternanza di emozioni che caratterizzano l'esistenza umana. La vita è
descritta come un viaggio attraverso i colori mutevoli, gli umori e le
sfumature che la rendono unica e imprevedibile.
L'autrice si interroga se la vita sia una
barzelletta, poiché contiene sia momenti di gioia che di tristezza, sia risate
che lacrime. Questo contrasto viene esplorato con profondità, suggerendo una
sorta di ambivalenza e mistero intrinseco alla condizione umana.
La poesia si chiude con una riflessione sulla
gratitudine e sulla spiritualità, con l'autrice che conclude la sua giornata
con un ringraziamento al Signore. Questo elemento aggiunge un tocco di
speranza e fiducia nel divino, suggerendo che anche di fronte alla complessità
e alle incertezze della vita, esiste un senso di gratitudine e connessione con
qualcosa di più grande di noi stessi.
Nel complesso, la poesia offre una
riflessione profonda e coinvolgente sulla natura dell'esistenza umana,
esplorando temi universali come l'incertezza, la bellezza e la spiritualità.
Jacqueline Miu - nato
per ardere
Questa poesia esprime un intenso desiderio di
vivere una vita appassionata e piena di significato. L'autore si identifica
come "nato per ardere", suggerendo un'anima ribelle e determinata a perseguire
i propri sogni con ardore e determinazione.
L'immagine delle stelle e del fuoco evoca un
senso di aspirazione verso obiettivi elevati e ambiziosi, mentre l'uragano che
travolge il petto rappresenta la potenza dei desideri interiori che spingono
l'individuo oltre i limiti convenzionali.
La poesia riflette anche sul tema dell'amore,
rappresentato come una forza che lega insieme gli individui e li sostiene
nelle tempeste della vita. L'autore desidera che l'amore agisca come un faro,
guidandolo attraverso le sfide e le avversità, anche quando la morte sembra
minacciare la sua esistenza.
La scelta di termini come "seaweed" (alghe) e
"wrecks" (relitti) aggiunge un elemento di simbolismo marino alla poesia,
suggerendo un'immagine di forza e resilienza di fronte alle tempeste della
vita.
Nel complesso, la poesia esprime un profondo
senso di determinazione e aspirazione verso la realizzazione dei propri sogni
e desideri, con un richiamo all'amore come fonte di forza e speranza anche nei
momenti più difficili.
Piero Colonna Romano - Tanto
gentile e tanto onesto pare
Questa poesia di Piero Colonna Romano emana
un'aura di ironia e sarcasmo che si mescola con una profonda introspezione sui
meandri della relazione coniugale. Il poeta dipinge un quadro vivido del
matrimonio, esplorando le sfumature dell'amore e della disillusione attraverso
una lente di autoironia e critica sociale.
L'incipit, con la sua dichiarazione di
gentilezza e onestà apparenti del marito, cattura l'attenzione del lettore e
lo introduce in un mondo di contraddizioni e ambiguità. Il poeta gioca con le
parole, descrivendo il proprio linguaggio come "meringa", suggerendo che
dietro la facciata di dolcezza si nasconda una vuotezza interiore.
Il susseguirsi degli eventi nella poesia
porta il lettore in un viaggio emotivo, dalle lusinghe iniziali all'esplosione
di rabbia domestica da parte del marito. Questo contrasto tra gentilezza e
violenza mette in evidenza la complessità delle relazioni interpersonali e la
difficoltà di comprendere appieno l'altro.
La poesia raggiunge il suo culmine
nell'ultimo verso, dove l'autore esprime un profondo senso di disillusione e
impotenza di fronte alla natura del marito. Questa nota finale di disprezzo e
rassegnazione crea un'atmosfera di malinconia e desolazione, sottolineando il
dolore e la frustrazione che possono accompagnare le relazioni umane.
Attraverso uno stile lirico e incisivo, Piero
Colonna Romano ci offre uno sguardo intimo e penetrante sulle dinamiche del
matrimonio e sull'eterna lotta tra le aspettative e la realtà. La sua poesia
ci invita a riflettere sul significato dell'amore e sulla complessità delle
relazioni umane, lasciando un'impronta indelebile nel cuore e nell'anima del
lettore.
Carlo Chionne - Prove
Questa breve poesia di Carlo Chionne offre
uno sguardo intimo e riflessivo su una situazione apparentemente ordinaria, ma
carica di significato emotivo. Il poeta ci presenta un momento di quiete e
riflessione mentre giace sul letto, con le mani giunte al petto e gli occhi
chiusi. Questa immagine evoca un senso di serenità e introspezione, mentre il
protagonista medita sui suoi pensieri e ricordi.
La ripetizione del concetto di "prove"
aggiunge un elemento di tensione e incertezza alla poesia, suggerendo che il
protagonista stia affrontando una sfida o un momento cruciale nella sua vita.
Questa parola può essere interpretata in diversi modi: forse il protagonista
sta affrontando delle prove fisiche o mentali, oppure sta cercando di superare
degli ostacoli o dei dilemmi interiori.
La poesia culmina con una nota di speranza e
determinazione, espressa attraverso la frase "Spero non riusciranno, almeno,
per quest’anno…". Questa affermazione ambigua lascia il lettore con una
sensazione di suspense e curiosità, spingendolo a riflettere sul significato
nascosto dietro le parole del poeta.
Nel complesso, "Prove" di Carlo Chionne è
un'opera che cattura l'essenza della vita e delle sfide che essa presenta.
Attraverso uno stile semplice ma incisivo, il poeta ci invita a riflettere sul
significato della perseveranza e della speranza di fronte alle difficoltà,
lasciandoci con una sensazione di ispirazione e contemplazione.
Alessio Romanini - Guardo
il cielo
"Guardo il cielo" di Alessio Romanini è
un'ode alla contemplazione della bellezza e dell'infinità del cielo, che
diventa un rifugio per l'anima in cerca di libertà e solitudine. Il poeta si
rivolge al cielo azzurro, che rappresenta un'immagine di apertura e spazialità
senza limiti, contrastando con la pesantezza dei giorni gravi e stanchi che
gravano sulle spalle umane.
Attraverso l'osservazione dei nuvoli bianchi
e degli uccelli in volo libero, il poeta esprime il desiderio di liberazione e
di evasione dalle limitazioni della vita quotidiana. Il cielo diventa quindi
un simbolo di libertà e di speranza, un luogo dove l'anima può trovare
conforto e ispirazione.
La frase "Guardo l'etere e libertà anelo"
incarna il desiderio profondo del poeta di raggiungere una dimensione più
elevata e spirituale, dove le preoccupazioni terrene perdono di importanza e
ci si può immergere completamente nella contemplazione della bellezza del
creato.
Nel complesso, "Guardo il cielo" è una
poesia che invita il lettore a sollevare lo sguardo verso l'alto e a lasciarsi
trasportare dalla meraviglia e dalla grandezza dell'universo, trovando
conforto e ispirazione nelle infinite possibilità che il cielo offre.
Cari poeti, voglio prendere un momento per
esprimere il mio più profondo apprezzamento per le vostre parole e il vostro
spirito creativo. Grazie per aver condiviso il vostro mondo interiore con noi,
per averci trasportato attraverso i vostri versi in luoghi di bellezza,
riflessione e emozione. Ogni poesia che avete donato è come un regalo prezioso
che arricchisce le nostre vite e ci connette in modo profondo con l'umanità.
Continuate a coltivare il vostro talento e a condividere la vostra arte con il
mondo. Siate fieri di ciò che create e dell'impatto che avete sulle persone
intorno a voi. Grazie di cuore per tutto ciò che fate. Con affetto e
gratitudine, a tutti voi, senza mai dimenticare il nostro Magister Lorenzo a
cui va la nostra sempiterna riconoscenza e stima.
vostro Ben Tartamo
18-19-20 Aprile
"Tutto Ti
cerca"
Tutto mi
racconta di Te
e sul mare scrive
poesie d'amore.
Solo il mio cuore
- ignorante com'è -
nel palpitare Perché
si chiede ancora
se giochi e Ti
nascondi.
E mi parli di Infinito
con i tuoi silenzi che
danzano,
mentre le stelle
intonano
il loro canto.
Tutto Ti cerca,
anche la luna piange
con me
dolce rugiada
d'Amore...
22marzo24
Ben Tartamo
Questa poesia di Ben Tartamo intitolata "Tutto Ti cerca" evoca un'aura di
mistero e profondità, focalizzandosi sull'idea di un amore che permea ogni
elemento della vita e della natura. L'autore dipinge un quadro suggestivo
in cui il mare, il cuore e persino la luna diventano protagonisti di una
ricerca spirituale e emotiva dell'amato Padre e Signore Iddio Onnipotente.
La struttura ritmica, basata su versi liberi e cadenzati, riflette il
fluire emotivo del narratore mentre esplora il tema dell'amore e
dell'assenza. Le rime interne e le ripetizioni enfatizzano il senso di
ricerca e desiderio, mentre le immagini poetiche come il mare che scrive
poesie d'amore e la luna che piange con il narratore aggiungono profondità
e intensità emotiva al testo.
Il poeta esprime il suo desiderio di comprendere il mistero dell'amore
attraverso il dialogo con l'universo circostante, che sembra rispondere
con segni e simboli. L'uso dei silenzi e delle immagini naturali come
veicoli di comunicazione emotiva conferisce alla poesia un'atmosfera
mistica e contemplativa, invitando il lettore a riflettere sul significato
più profondo dell'amore e della connessione umana.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il
18-19-20 Aprile 2024
Rosino Maranesi -
Ore
undici del mattino -
Mezzogiorno -
Mezzogiorno e mezzo
Nel respiro ininterrotto dell'ora undici del mattino, la scena della spiaggia
si svela come un palcoscenico di desideri e ansie umane. Gli aerei, leggeri
come pensieri, solcano il cielo, mentre gli striscioni, con le loro parole
ipnotiche, danzano nell'aria come fantasmi dell'avidità commerciale. Tra la
folla variegata dei villeggianti, i bigliettini delle aziende fluttuano come
messaggi in bottiglia, trasportando con sé i sogni e le illusioni di una
società affamata di consumi.
Nel mezzo del giorno, il giovane cameriere si staglia come un attore solitario
su un palcoscenico di servitù e obblighi familiari. Le sue azioni,
apparentemente fluide e impeccabili, nascondono le tensioni interiori di un
individuo stretto nella morsa delle aspettative sociali e delle responsabilità
economiche. Mentre i padroni discutono animatamente di denaro e affari, il
giovane si trova immerso in un dilemma interiore, diviso tra la necessità di
guadagnare e la ricerca di un significato più profondo nella sua esistenza.
Al mezzogiorno e mezzo, dietro le quinte dell'hotel, si svela il lato oscuro
della società dei consumi: la gestione dei rifiuti. Il giovane, testimone
silenzioso della disumanità nascosta dietro il lusso e il divertimento, si
confronta con la realtà sgradevole della condizione umana. Mentre la pompa
inghiotte avidamente i liquami, il giovane si trova di fronte allo specchio
della società, dove il benessere di pochi è costruito sulle spalle dei molti,
relegati agli angoli più oscuri della società.
In questo intreccio di immagini e riflessioni, le poesie offrono uno spaccato
affascinante e rivelatore della complessità della vita moderna, svelando le
tensioni psicologiche e sociali che permeano la nostra esistenza quotidiana.
In questo poema, l'autore dipinge un ritratto intenso e struggente del
destino umano, intriso di suggestioni mistiche e struggenti risonanze
psicologiche.
Il "Fato senza tregua" emerge come un antagonista implacabile, privo di
confini, che scuote l'esistenza umana con la sua tempesta incessante.
Tuttavia, vi è una sorta di supplica, un grido silenzioso rivolto al fato
stesso, implorando pace e misericordia. Questa supplica si scontra con la
figura della Sibilla, una voce profetica che protesta contro il fato, tra
urla di disperazione e momenti di contemplazione.
La morte è personificata come una presenza ubriaca, che procede nascosta,
divorando immagini e vite senza lasciare eco alle canzoni della terra e
dell'identità. Questa immagine evoca un senso di fatalità inesorabile e di
perdita irreparabile di ciò che è più prezioso.
Il "Dolore redentore" emerge come un elemento centrale, una forza che può
essere sia abisso che protezione, portatrice di una tensione che permea il
cielo e l'animo umano. Le "Sciabole cariche di tensione" evocano l'idea di
una lotta interiore e esteriore, dove le armi diventano simboli di dolore e
sofferenza.
La morte, inebriata, confonde la sorte nel fato, suggerendo una sorta di
caos cosmico in cui le linee tra destino e libero arbitrio si sfumano.
Tuttavia, c'è anche un richiamo alla pace, una calma rifugio tra le cuspidi
dei monti e le onde del mare, dove la morte giace finalmente ubriaca e
placata.
In sintesi, questo poema offre una riflessione profonda e poetica sul
destino umano, la lotta con il dolore e la morte, e la ricerca della pace
interiore di fronte all'ineluttabilità della vita e della morte.
In questa poesia, l'autore ci trasporta lungo le placide acque di un fiume,
ma non in una cornice idilliaca di gioia e serenità, bensì nell'austera
atmosfera di un ospedale a Cassano d'Adda. Questo scenario insolito
conferisce al testo una profondità e una risonanza emotiva particolare,
poiché il fiume diventa non solo un simbolo di vita e continuità, ma anche
un rifugio di speranza e liberazione dai pesanti fardelli dell'età e della
malattia.
Il poeta, sdraiato su una poltrona, contempla il lento fluire delle acque
attraverso la finestra dell'ospedale, abbandonandosi ai ricordi di una
gioventù spensierata trascorsa sulle rive di quel fiume. La barchetta
diventa il simbolo della sua fragilità e dei suoi dolori, che spera di
affidare al fiume affinché li porti via lontano, verso una dimensione di
speranza e rinascita.
Nel ricordo della gioventù, il fiume rappresenta un tempo di incoscienza e
di sogni felici, quando il poeta si tuffava nelle sue acque con la
leggerezza dell'infanzia e la spensieratezza dell'adolescenza. Tuttavia,
nonostante il passare degli anni e i cambiamenti che la vita ha portato, il
fiume rimane un punto di riferimento costante, un luogo di rifugio e
contemplazione dove è ancora possibile cullare momenti di felicità e trovare
conforto nelle sue acque placide.
In sintesi, questa poesia ci invita a riflettere sulla natura effimera della
vita e sulla capacità del fiume di rappresentare un simbolo di continuità e
speranza anche nei momenti più difficili e dolorosi.
Questa poesia di Felice Serino è come un breve, ma intenso sussurro
dell'anima, che ci invita a esplorare le profondità dell'ispirazione e
dell'urgenza creativa. Con una prosa essenziale e penetrante, l'autore
cattura l'essenza stessa del processo creativo e dell'esplorazione
interiore.
"Fare spazio all'urgenza" è un invito a liberare la mente dalle costrizioni
e dalle distrazioni, permettendo all'impulso creativo di fluire liberamente.
L'autore ci incoraggia a seguire l'"onda del sangue", a lasciarci
trasportare dalla forza vitale che pulsando dentro di noi.
Il passaggio delle emozioni attraverso il crivello della coscienza
rappresenta un momento di discernimento e di purificazione, dove le
esperienze e i sentimenti vengono vagliati e trasformati in materia prima
per l'arte.
Infine, il verso "librarsi dell'anima in un azzurro macchiato di rondini"
evoca un'immagine di leggerezza e libertà, dove l'anima si solleva sopra le
preoccupazioni terrene e si unisce al vasto cielo, dipinto di blu e
punteggiato dalle eleganti danze delle rondini.
In sintesi, questa poesia ci invita a abbracciare l'ispirazione con tutto il
nostro essere, a lasciare che l'urgenza creativa ci guidi lungo il cammino
della ricerca interiore e della liberazione artistica. È un messaggio di
speranza e di bellezza, che ci ricorda il potere trasformativo dell'arte e
dell'espressione creativa.
Questa poesia di Bruno Amore evoca con maestria un'atmosfera di nostalgia e
romanticismo, immergendoci in un mondo "vintage" fatto di cravatte strette e
jazz che riempie l'aria di note malinconiche.
La descrizione della cravatta lunga, simile a quella dei jazzisti
afroamericani, evoca un'immagine di eleganza e di raffinatezza retrò.
L'atmosfera "annoiata di vissuto" ci trasporta indietro nel tempo, in
un'epoca in cui il fascino del passato si mescolava con il presente, creando
un'aura di mistero e di fascino.
La presenza femminile, simboleggiata da lei che si appoggia con il seno
sulle spalle del narratore, porta con sé un profumo di talco regale,
evocando un'immagine di sensualità e di intimità coniugata con un tocco di
eleganza vintage. La fusione dei respiri, tra il mentolo e il caldo al
doppio malto, crea una sinfonia di sensi che pervade l'atmosfera.
La notte diventa il palcoscenico di questa storia d'amore "vintage", dove il
narratore e la sua amata danzano nel buio, con le scarpe bianche e nere,
trascinando il complice discreto del buio fino all'aurora di un nuovo
giorno.
In sintesi, questa poesia ci trasporta in un viaggio romantico nel passato,
in un'epoca di eleganza e di fascino, dove l'amore e la musica jazz si
fondono per creare una sinfonia di emozioni e di ricordi indelebili.
In questa ardente invocazione poetica di Cristiano Berni, la luce si eleva
come un'imponente entità divina, pronta a irrompere nei recessi oscuri del
nostro mondo e a spazzare via le tenebre con il suo fulgido splendore.
"Oh luce!", il grido echeggia attraverso le profondità dell'universo,
richiamando la presenza maestosa di un'energia cosmica pronta a trasformare
l'oscurità in brillantezza surreale. La luce non è solo un'illusione di
riflessi luminosi, ma una forza vitale che permea il tessuto stesso
dell'esistenza, risvegliando le menti sopite con una carezza di pura magia.
In questa dimensione onirica, la luce non è solo la manifestazione di fotoni
e onde elettromagnetiche, ma un'entità vivente e consapevole, capace di
guidare gli erranti attraverso labirinti di dubbio e paura. Il suo bagliore
non solo illumina gli angoli più oscuri dell'anima, ma rischiara anche il
cammino verso la verità e la salvezza.
L'autore implora la luce di spezzare le catene dell'oscurità medievale, di
dissipare gli incubi dell'ignoranza e della violenza, e di risplendere come
un angelo custode, protettore e guaritore di un'umanità afflitta. In questa
visione surreale, la luce non è solo una speranza, ma una promessa di
trasformazione radicale, una rivoluzione dell'anima che apre le porte a un
mondo nuovo e luminoso, dove la pace e la gioia regnano sovrane.
In questa poesia di Marco Cabassi, il Sole di Aprile si erge come un'icona
vivida e potente, irradia il suo splendore su un mondo silenzioso eppure
intriso di vita. Lo spettro luminoso del Sole si staglia sul muro bianco
screpolato, creando un contrasto affascinante con il verde rigoglioso
dell'edera che si arrampica con timidezza.
Questo mezzogiorno è permeato da una quiete surreale, interrotta solo dal
sussurro leggero del vento e dal fruscio delle foglie. Seduto sul
marciapiede deserto, il narratore contempla il panorama con una calma
rassegnata, mentre una lucertola furtiva si appropria del suo pezzo di sole.
Il caldo Sole di Aprile è più di un semplice astro nel cielo; è una forza
vitale che pervade tutto ciò che tocca, riempiendo le vene della terra,
l'aria circostante e persino l'anima del mondo intero. È un simbolo di
rinascita e di crescita, di speranza e di vitalità, che risveglia gli
istinti più profondi e le emozioni più intense.
In questo meriggio taciturno, il Sole di Aprile brilla con un'intensità
struggente, invitando il lettore a immergersi nell'atmosfera vibrante di
primavera e a lasciarsi trasportare dal suo incanto senza tempo. È una
poesia che cattura l'essenza stessa della stagione, regalandoci un assaggio
della sua bellezza eterna e ineffabile.
In questa poesia di Franco Fronzoli, il vento diventa il veicolo per la
liberazione dei pensieri e delle emozioni, portandoli via tra alberi piegati
e foglie smarrite. È un vento impetuoso, carico di energia e vitalità,
capace di trasportare il narratore attraverso mondi immaginari e avventure
senza fine.
Attraverso l'evocativa descrizione di lampi, tuoni e temporali, l'autore ci
trasporta in un viaggio epico attraverso le tempeste della vita, dove il
vento diventa un alleato fedele nel superare gli ostacoli e affrontare le
sfide con coraggio e determinazione.
Ma il vento non è solo un'entità selvaggia e indomabile; è anche una fonte
di pace e di tranquillità, una sorgente d'acqua che sgorga dalla terra e
alimenta l'anima del narratore con una calma irreale e una serenità
innaturale.
Nel vento che corre tra monti e vallate scoscesi, il narratore trova rifugio
e consolazione, addormentandosi tra le sue braccia mentre sogna una vita
felice e appagata. È un sogno di libertà e di serenità, alimentato dal
potere rigenerante del vento e dalla bellezza mozzafiato della natura
circostante.
In conclusione, questa poesia ci invita a lasciarci trasportare dal vento, a
immergerci nella sua forza e nella sua bellezza, e a trovare conforto e
ispirazione nelle sue braccia accoglienti. È un inno alla libertà e alla
bellezza del mondo naturale, e una celebrazione della potenza del vento
nell'alimentare i nostri sogni e le nostre speranze più profonde.
In questa satira pungente di Armando Bettozzi, il concetto di Pensiero Unico
Dominante (PUD) viene esaminato e smascherato in tutta la sua ipocrisia e
manipolazione. Attraverso una serie di versi incisivi e sarcastici, l'autore
mette in luce le tecniche utilizzate dai media e dalla politica per
manipolare l'opinione pubblica e controllare il flusso delle informazioni.
Il Pensiero Unico Dominante è dipinto come un tiranno invisibile che domina
il pensiero collettivo, nascondendo la verità dietro un velo di interessi
personali e indifferenza. La dittatura della mente, sebbene proibita
ufficialmente, trova comunque modi subdoli per esercitare il suo potere,
spesso mascherandosi da libera espressione di opinioni e idee.
Attraverso il personaggio del giornalista, Bettozzi mette in luce
l'ipocrisia e la manipolazione presenti nel mondo dei media. Il giornalista
viene ritratto come un individuo condizionato dalle pressioni del suo
editore, costretto a conformarsi al Pensiero Unico Dominante piuttosto che a
perseguire la verità e l'obiettività.
La poesia si conclude con un'amara riflessione sulla difficoltà di dire la
verità in un mondo dove il Pensiero Unico Dominante regna sovrano. Anche se
la verità potrebbe non essere sempre conveniente o gradita, l'autore
sottolinea l'importanza di mantenere la propria integrità e di resistere
alla manipolazione del potere dominante.
In questa poesia di Bruno Castelletti, la bellezza della natura si dipana in
un quadro vivido e mozzafiato, ricco di colori, suoni e profumi che
incantano i sensi e l'anima.
Il susseguirsi delle immagini evoca un'atmosfera di serenità e armonia,
mentre la melodia della capinera, ancora vibrante nell'aria, annuncia
l'arrivo di un nuovo giorno. I raggi del sole, con la loro calda carezza,
risvegliano il monte e le colline, illuminando le viti che si arrampicano
con gioia tra gli uliveti e le rose profumate.
La poesia descrive una scena di grande bellezza e vitalità, con un'armonia
di luci e colori che si diffonde nel tepore del tramonto. I grappoli odorosi
sono pronti a maturare, promettendo gioia e piacere nelle libagioni offerte
al dio della natura.
Ma è nell'adagiarsi del silenzio e nella pace vespertina che si manifesta la
vera essenza della bellezza. Il volo dell'allodola, con il suo canto
melodioso, diventa il ponte che unisce terra e cielo, portando con sé un
senso di comunione e di serenità che avvolge tutto l'universo.
In questa poesia, Castelletti ci invita a contemplare la bellezza della
natura e a lasciarci trasportare dalla sua armonia, ricordandoci che la pace
e la serenità possono essere trovate anche nei momenti più semplici e
silenziosi della vita.
Questo haiku di Laura Lapietra cattura magistralmente l'essenza fugace e
suggestiva di una scena naturale, offrendo al lettore uno sguardo intimo
sulla transizione tra le stagioni e sulla bellezza effimera della vita.
Nella brevità di tre versi, l'autrice ci trasporta in un momento di
transizione tra l'autunno e l'inverno, quando i primi freddi iniziano a
farsi sentire. Il contrasto tra la delicatezza dei rossi gigli e la rudezza
della stagione invernale ci ricorda la fragilità e l'impermanenza della
vita, mentre il loro colore vibrante rappresenta un tributo al cielo, alla
natura e alla bellezza che ci circonda.
Questo haiku ci invita a contemplare la bellezza e la complessità del mondo
naturale, offrendoci un momento di riflessione sulla nostra connessione con
l'universo e sul ciclo eterno della vita e della morte. È un piccolo
gioiello di poesia che ci ricorda la potenza della semplicità e della
brevità nell'esprimere emozioni profonde e universali.
In questa poesia di Santoro, siamo testimoni di un viaggio emotivo
attraverso l'amore e la passione, raccontato con una delicatezza e una
profondità sorprendenti.
L'autore si apre con una riflessione sincera sulla possibilità di riaprire
il cuore alla passione, nonostante le delusioni passate. Questa tensione tra
speranza e incertezza permea l'intera poesia, mentre Santoro esplora i temi
dell'amore, della gioia e del dolore con una sensibilità straordinaria.
Attraverso immagini vivide e palpabili, Santoro ci porta in un mondo fatto
di nuove primavere e di luce riflessa, contrastando con l'oscurità delle
delusioni e delle critiche degli altri. Il risultato è un quadro emozionante
dell'esperienza umana, che ci invita a riflettere sul significato e sulla
complessità dell'amore e della passione.
In definitiva, questa poesia ci regala uno sguardo intimo e profondo
sull'animo umano, celebrando la forza e la bellezza dell'amore nonostante le
sfide e le difficoltà che comporta.
In questa poesia profondamente toccante di Alessio Romanini, il mare diventa
un simbolo potente di dolore e tristezza, custodendo nel suo abisso salato
le lacrime e il cordoglio di chi soffre.
L'autore ci porta in un viaggio emotivo attraverso le profondità marine,
facendoci riflettere sul significato più intimo del mare e del suo sale. Le
acque trasparenti diventano un ricettacolo per le lacrime amare, versate da
coloro che portano il peso del dolore nel proprio spirito.
Con una prosa poetica ma vibrante, Romanini ci ricorda che il mare non è
solo un vasto territorio di acqua, ma un custode silenzioso delle emozioni
umane più profonde. Le sue scure profondità nascondono il dolore e il
cordoglio di chi lotta contro il peso della sofferenza, conservandoli con
cura nel suo scrigno segreto e tacito.
Questa poesia ci invita a riflettere sulle connessioni nascoste tra l'essere
umano e il mondo naturale, suggerendo che il mare, con la sua vastità e la
sua profondità, possa essere un riflesso dell'animo umano e delle sue
sofferenze più oscure. È un'ode struggente alla fragilità e alla bellezza
della vita, e un tributo commovente alla forza e alla resilienza di coloro
che portano il peso del dolore nel loro cuore.
Questa breve composizione poetica è come un delicato sorriso della natura,
un sussurro di gratitudine per il ciclo senza fine della vita e della
bellezza che si rinnova ogni giorno.
L'autore ci invita a riflettere sul delicato equilibrio della natura,
ricordandoci che non tutti i fiori diventano frutti, ma che ogni frutto ha
sognato un fiore. È un'osservazione semplice ma profonda, che ci ricorda la
bellezza intrinseca del processo di crescita e maturazione.
Il concetto di nutrire due volte l'insieme della natura con l'emozione della
bellezza è particolarmente toccante, poiché sottolinea il valore intrinseco
della semplice esistenza dei fiori e dei frutti. Anche se non tutti i fiori
portano frutto, la loro bellezza e il loro contributo alla natura non sono
mai vani.
Le foto dei fiori del pruno, curati con amore nel piccolo giardino
dell'autore, aggiungono un tocco personale e tangibile alla poesia,
trasformandola da un semplice esercizio letterario in un'esperienza
viscerale e concreta della bellezza e della gratitudine per il mondo
naturale che ci circonda.
In questa poesia di Sandra Greggio, l'autrice ci porta in un viaggio emotivo
attraverso il tema della mancanza e della delusione, raccontando una storia
intima di attese e speranze disattese.
L'immagine della matrioska, un simbolo della cultura russa composto da
diverse bambole che si incastrano l'una dentro l'altra, diventa qui un
potente simbolo della complessità delle relazioni umane. L'autrice si
aspettava di ricevere gli auguri di Natale da una persona cara, ma alla fine
si ritrova delusa e sola.
La poesia evoca un senso di nostalgia e tristezza, ma anche di comprensione
improvvisa e accettazione della realtà. L'autrice realizza che la persona
che cercava di raggiungere era sempre stata lì, dentro di lei, anche se in
modo invisibile e inafferrabile come una piccola matrioska nascosta.
Questa poesia ci invita a riflettere sulle complessità delle relazioni umane
e sulla difficoltà di comunicare e comprendere veramente gli altri. Ci
ricorda anche che, anche quando ci sentiamo soli e delusi, possiamo trovare
conforto e comprensione dentro di noi stessi, proprio come la matrioska che
nasconde il suo tesoro più prezioso al suo interno.
In questa poesia incantata di Antonia Scaligine, ci si immerge in un mondo
notturno avvolto da un velo di mistero e desiderio. Le ore insonni diventano
un palcoscenico per l'anima, dove il tempo si piega tra i cuscini della
notte e le ombre danzano silenziose.
Nel buio, l'autrice segue l'orma della propria ombra, sussurrando preghiere
nell'attesa del sorgere dell'alba. È un momento di magia e contemplazione,
in cui l'anima cerca rifugio dalla paura e dagli incubi che minacciano di
avvolgerla.
Nel cuore della notte, l'autrice sogna di abbandonarsi a un mondo di pace e
liberazione, dove i sogni diventano un lenzuolo di seta e cuscini celestiali
che accolgono l'anima con dolcezza e tenerezza. È un invito a immergersi in
un viaggio interiore, alla ricerca di un palpito di stella che guida verso
la luce di un nuovo giorno, radioso di speranza e promesse.
Questa poesia trasuda lirismo e magia, catturando l'essenza stessa dei sogni
e delle emozioni che abitano nel cuore umano. È un richiamo alla bellezza e
alla potenza dell'immaginazione, che può trasformare anche le notti più
oscure in un'esperienza di meraviglia e incanto.
Questa intensa poesia di Jacqueline Miu ci trasporta in un viaggio epico
attraverso il fuoco interiore dell'anima umana, esaltando la forza e la
passione che bruciano nel suo nucleo.
L'immagine del fuoco diventa il fulcro centrale di questa poesia,
simboleggiando la potenza e la determinazione dell'io poetico
nell'affrontare le sfide e i conflitti interiori. Il fuoco si manifesta come
una fiamma indomabile che nulla può fermare, una forza che cresce
nell'oscurità e brucia con intensità nell'ora del Corvo, quando il buio è
più profondo.
La poesia evoca immagini potenti e suggestive, come il bacio di piuma nera
sulla fronte e il potere dei draghi che forgiano la fiamma interiore dell'io
poetico. La metafora della balena azzurra respirante nell'oceano di galassie
aggiunge un elemento di dimensione cosmica alla narrazione, suggerendo la
vastità e la profondità dell'esperienza umana.
Nel complesso, questa poesia celebra la forza e la bellezza della vita
interiore, invitando il lettore a abbracciare il proprio fuoco interiore e
ad accettare la propria natura selvaggia e indomabile. È un richiamo alla
libertà e alla passione che risuona con forza e intensità attraverso le
parole ardenti della poetessa.
Piero Colonna Romano - Scende
Poesia
In questa poesia di Piero Colonna Romano, l'autore ci offre un'immagine
affascinante della Poesia personificata come una figura divina che scende dal
monte, attraversando ostacoli e difficoltà per portare il suo dono al mondo.
La Poesia, rappresentata come una figura maestosa e compassionevole, osserva
dall'alto con occhi scrutatori l'orizzonte, alla ricerca di poeti capaci di
tradurre la loro disperazione e il loro ardore in versi delicati. È un ponte tra
il cielo e la terra, portando bellezza e significato alla vita di coloro che la
incontrano.
Quando l'autore, perso e lacrimante, viene notato dalla Poesia, questa scende
per avvolgerlo con la sua luce, il suo amore e la sua comprensione. È un momento
di trasformazione e redenzione, in cui l'autore trova conforto e ispirazione per
la propria arte, vivendo un'emozione profonda e duratura.
Questa poesia è un omaggio alla potenza trasformativa della Poesia stessa,
che può elevare e guarire l'anima umana, portando luce e bellezza anche nei
momenti più oscuri e disperati della vita. È un invito a lasciarsi
abbracciare dalla Poesia e a trovare speranza e consolazione nel suo
abbraccio.
Ringrazio ognuno di
voi per aver illuminato il
nostro universo con la bellezza e la magia delle proprie parole.
Vostro Ben Tartamo
15-16-17 Aprile
Poesie pubblicate il 15-16-17 Aprile 2024
Salvatore Armando Santoro -:Foglie al vento -
Che dire del nostro Salvatore Armando Santoro? Provo un certo ardore nel
leggere le sue poesie, una certa ebbrezza letteraria, nell'immergermi
nell'onda tumultuosa dei suoi versi. Il poeta, con la maestria di un artigiano
dell'anima, scolpisce con fervore e pathos un canto d'amore intriso di
struggimento e incertezza.
Nel ritmo incalzante di questo sonetto ritornellato, l'autore rivela con
mirabile franchezza le profondità del proprio essere, offrendo al lettore un
riflesso di emozioni tanto antiche quanto eteree. Come una falena attratta
dalla fiamma, siamo rapiti dalla luce dei versi che arde nel buio della notte.
Le metafore, come gemme lucenti nel tessuto della prosa, si avvinghiano alla
mente e al cuore, trasportandoci in un viaggio attraverso i labirinti
dell'amore e della perdizione. In questo delicato equilibrio tra passione e
desolazione, il poeta dipinge un ritratto struggente dell'animo umano, sospeso
tra la gioia effimera e la tristezza senza fine.
Nelle strofe che si susseguono, come onde che infrangono sulla riva
dell'esistenza, siamo catturati dalla struggente bellezza di un amore
destinato a svanire come un'eco nel vento. E questa è una costante nella
variabilità degli amori del nostro Salvatore Armando....eppure, in questa
fugace cadenza di sentimenti, risuona la voce dell'eternità, intessuta con
fili d'incanto e di malinconia.
Bravo il nostro poeta, ci dona in ogni sua poesia l'emozione delle sue
passioni!
Rosino Maranesi - Ore sette, nove, dieci del mattino -
In un'ode al lavoro e alla quotidianità, il poeta dipinge con pennellate di
vita la danza incalzante di un giovane cameriere stagionale estivo. Come un
coreografo dell'esistenza, egli mette in scena il balletto frenetico di tazze,
posate e bicchieri su un palcoscenico di tovaglie bianche.
Nel chiarore dell'alba, mentre i primi raggi del sole bacia le vetrate, il
giovane si fa artefice della colazione, accogliendo con inchini e sorrisi gli
affamati villeggianti che scendono dalle scale. Tra sala e cucina, danza il
suo balletto di servizio, offrendo al pubblico l'armonia perfetta di
un'esperienza gastronomica.
Ma l'opera continua, senza soluzione di continuità, come un ciclo perpetuo di
fatica e devozione. Alle nove del mattino, con il vassoio d'acciaio come
compagno silenzioso, il giovane si immerge nell'oceano delle faccende
domestiche, lavando e asciugando con diligente cura.
Nel frastuono della mattina, tra le note spensierate della radio spiaggia e la
vivace pubblicità della riviera, il giovane si fa custode delle vetrate vista
mare, rispecchiando l'infinito blu del cielo nell'accuratezza del suo lavoro.
Con pazienza e dedizione, lustra il pavimento come un artigiano dell'anima,
offrendo al mondo la propria opera come un dono prezioso.
In questo ritratto crudo e poetico della vita quotidiana, il poeta esalta la
bellezza nascosta nelle gesta semplici e silenziose di chi, con umiltà e
passione, dona forma e significato al proprio destino.
Piacentino Alessandra - I gabbiani che soffiano
coriandoli d’amore
In un turbine di poesia, l'autrice ci conduce in un viaggio attraverso le
meraviglie della natura, dipingendo con parole scintillanti un universo di
luce e colore. Come gabbiani che solcano l'infinito cielo, i versi danzano
leggeri tra le pagine, portando con sé coriandoli d'amore e magia.
Nel vibrante chiarore del mattino, il cielo si apre come un sipario sulla
scena di un teatro celeste, mentre le gocce di rugiada danzano sull'erba in un
abbraccio intimo con la terra. Tra i petali delicati e le fronde ondulate, una
coccinella riposa, avvolta nel suo manto di colori vividi, come un gioiello
prezioso nel cuore della natura.
Eppure, in questa semplice visione, si cela un mondo intero di emozioni e
meraviglie. Un arcobaleno dipinge l'orizzonte con la sua tavolozza di
sfumature, offrendo uno spettacolo di bellezza ineffabile che rapisce l'anima
e incanta lo sguardo.
Con maestria e sensibilità, l'autrice ci invita a immergerci nell'incanto
della vita, a lasciarci trasportare dalla danza dei colori e dalla poesia del
mondo che ci circonda. In questo quadro splendente, ogni dettaglio è un
riflesso dell'amore e della magia che permea l'universo, trasformando ogni
istante in un'esperienza di pura meraviglia.
Mi piace tanto la tua Poesia, Alessandra, e non potevo non testimoniartelo.
Fausto Beretta - Fra bianche lenzuola -
In un intreccio di emozioni e umanità, il poeta ci conduce in una danza
delicata tra le bianche lenzuola di un luogo di cure e riflessioni. Qui, nel
silenzio del dolore e delle paure nascoste, ci si ritrova, uniti da un legame
invisibile ma potente.
Tra le mura della stanza, ognuno di noi si lascia alle spalle le proprie
diversità, desideroso di scoprire e condividere le proprie storie. In un gesto
di solidarietà e gentilezza, ci prendiamo cura l'uno dell'altro, anticipando i
bisogni e le necessità con un'affettuosa premura.
Superando barriere e pregiudizi, impariamo ad apprezzare le differenze che ci
rendono unici, scoprendo nel processo un legame profondo che va oltre la
semplice convivenza. Insieme, diventiamo amici, uniti dalla consapevolezza che
la vera forza risiede nell'accettazione e nell'amore reciproco.
E mentre le infermiere corrono di fretta tra i corridoi, desideriamo
consigliar loro di guardare oltre il semplice compito professionale, di
aprirsi al dialogo e alla comprensione, di essere un po' più come noi, i loro
pazienti. Perché solo abbracciando la nostra umanità con empatia e gentilezza
possiamo veramente guarire le ferite dell'anima.
Felice Serino - A Sophia -
In un'ode intima e malinconica, il poeta rivolge il suo pensiero a Sophia,
immaginando con tenerezza e nostalgia il suo cammino attraverso i vicoli di
Pozzuoli. Come un'ombra del passato che persiste nei ricordi, il suo
intercalare rimane ancorato alle pieghe dell'anima, testimone silenzioso di un
tempo ormai trascorso.
Da "scugnizza" a donna, Sophia ha percorso un lungo viaggio di crescita e
trasformazione. Il poeta la immagina con la grazia di una ninfa urbana, il suo
corpo slanciato verso il cielo come un'offerta alla vita stessa.
Eppure, nonostante il tempo trascorso, il poeta conserva vividi i ricordi di
quei giorni passati insieme, come se fossero scolpiti indelebilmente nella sua
mente e nei suoi sensi. La sua immagine risplende ancora con la stessa
intensità di un tempo, regalando al poeta un'infinita dolcezza e amarezza al
tempo stesso.
In questa poesia delicata e struggente, Felice Serino cattura con maestria
l'essenza dell'amore e della memoria, offrendo a Sophia un tributo sincero e
commovente che attraversa i confini del tempo e dello spazio.
Renzo Montagnoli - Finalmente primavera -
Finalmente, la primavera giunge con il suo manto di colori e profumi,
risvegliando la natura dal suo letargo invernale. È come se un sospiro di vita
attraversasse l'aria, portando con sé la promessa di giorni luminosi e sereni.
I fiori sbocciano nei prati, i rami si tingono di verde tenero e gli uccelli
intonano sinfonie di gioia tra le fronde degli alberi. È un tempo di rinascita
e di speranza, in cui ogni angolo del mondo sembra risplendere di nuova vita.
Le giornate si allungano, invitandoci a esplorare e a godere della bellezza
che ci circonda. È come se la primavera ci avvolgesse in un abbraccio
caloroso, ricordandoci che anche dopo i momenti più bui, c'è sempre spazio per
la luce e per la rinascita.
Che ognuno di noi possa gustare appieno ogni momento di questa stagione
meravigliosa, immergendosi nella sua bellezza e nel suo incanto. Che la
primavera porti con sé nuove opportunità, nuove speranze e nuovi sorrisi,
illuminando il nostro cammino con la sua luce radiosa.
bruno amore [br1] - magari un Dio -
In un'invocazione ardente e provocatoria, il poeta esprime il desiderio di un
Dio potente e giusto, capace di porre fine al caos e all'ingiustizia che
affliggono il mondo. Con una voce carica di passione e disincanto, egli
interpella un'entità divina che non chiede obbedienza cieca, ma giustizia ed
equità per tutti. In un flusso di emozioni e riflessioni, il poeta ci
trasporta in un viaggio attraverso le profondità dell'anima, alla ricerca di
quell'amore eterno che possa portare pace e serenità. È come se la sua anima
fosse in cerca di un'oasi di tranquillità, un rifugio sicuro dove trovare
riposo e consolazione.
Nel tumulto dei pensieri e delle paure, il poeta cammina solo lungo la propria
strada, ma non si ferma, continua a resistere agli oscuri presagi che
minacciano di offuscare il suo cammino. È come se la sua fede nell'amore fosse
un faro luminoso che lo guida attraverso le tempeste della vita.
E mentre attende pazientemente, sperando in un segno, in un gesto d'amore che
possa riempire il suo cuore di gioia e pace, il poeta si abbandona al dolce
cullare del sonno. È in quei momenti di quiete che riesce a percepire la
bellezza e la grandezza dell'universo, riflessa nelle stelle e nei fiori che
lo circondano.
E infine, nel suo sogno, trova consolazione e speranza nell'immagine del suo
amore eterno, che lo guarda con dolcezza e gli offre il suo sorriso
rassicurante. È come se, anche di fronte alle avversità della vita, l'amore
rimanga sempre presente, una luce che illumina il cammino e dona conforto
anche nelle notti più buie.
Nel buio delle vetrine spente, dove risplendono le speranze del domani, il
poeta vede riflesso il dramma dell'umanità divisa tra abbondanza e povertà,
tra opulenza e miseria. È come se la luce delle promesse fosse offuscata
dall'avidità e dalla competizione, mentre il desiderio di possesso e di
dominio soffoca la compassione e la solidarietà.
Eppure, nella sua visione, il poeta immagina un Dio che non premia la
prepotenza e la violenza, ma che mozza gli artigli dell'oppressore e protegge
i deboli e gli oppressi. È un'appello alla redenzione, alla consapevolezza che
solo nell'amore e nella compassione si può trovare vera pace e giustizia.
Con una fervida eloquenza, il poeta ci ricorda che la violenza non è mai la
soluzione, ma piuttosto la causa di ulteriori sofferenze e divisioni. È un
grido di speranza e di consapevolezza, che invita l'umanità a guardare oltre
le proprie ambizioni egoistiche e a abbracciare la fratellanza e la
solidarietà come fondamenta di un mondo migliore.
Franco Fronzoli - Amore eterno -
In questa poesia, il poeta ci conduce attraverso un viaggio interiore intriso
di desiderio, speranza e contemplazione dell'amore eterno. Attraverso versi
pregni di emozione e profondità, egli esplora il costante conflitto tra la
ricerca della pace interiore e la lotta contro le insidie del destino.
La sua anima è inquieta, tormentata dai timori e dalle speranze, ma continua a
resistere con fermezza alle influenze negative che minacciano di offuscare il
suo cammino. Cammina solo lungo la strada della vita, ma si ferma con fiducia,
atteso il manifestarsi di un amore che duri una vita intera.
In attesa di un segno, di una carezza, di un abbraccio che possa colmare il
vuoto nel suo cuore, il poeta si abbandona al dolce torpore del sonno,
cercando rifugio nella sua quiete interiore. Eppure, anche nel sonno, i suoi
sensi restano vivi, percependo il suono delle onde che si infrangono sulle
rive del mare e il pianto silenzioso del suo amato.
Ma nonostante le avversità e le tempeste della vita, il poeta trova conforto e
speranza nell'immagine del suo amore eterno. Lo vede, lo sente, vicino a sé,
irradiare gioia e serenità con il suo sorriso rassicurante. È come se, anche
di fronte alle sfide più difficili, l'amore rimanesse saldo, un faro luminoso
che guida il suo cammino attraverso le tenebre, offrendo pace e consolazione
anche nei momenti più bui.
Armando Bettozzi - "Chi cià tempo ... nun aspetti
tempo!"
Questa poesia è un inno alla consapevolezza del tempo, una riflessione
profonda sull'importanza di cogliere ogni istante e di vivere pienamente il
presente. Il poeta ci ricorda che non abbiamo tempo da perdere, che il tempo
non aspetta nessuno e che dobbiamo agire con tempestività e determinazione.
È un invito a iniziare le cose nel momento giusto, a portarle a termine con
cura e diligenza, senza lasciare che il tempo ci scivoli tra le dita come
sabbia. Il tempo, ci ricorda il poeta, è un bene prezioso, e dobbiamo
sfruttarlo al meglio, vivendo ogni momento con gratitudine e consapevolezza.
Ma non è solo una questione di gestire il proprio tempo in modo efficace. Il
poeta ci sprona anche a estendere una mano a coloro che sono in difficoltà, a
condividere ciò che abbiamo con generosità e compassione. È un richiamo alla
solidarietà e alla responsabilità sociale, un invito a fare la differenza nel
mondo, uno gesto alla volta.
E infine, il poeta ci ricorda che il tempo ha il potere di portare cambiamenti
e opportunità, e dobbiamo essere pronti ad accoglierli quando si presentano. È
un invito a essere flessibili e adattabili, a non temere il futuro ma ad
abbracciarlo con fiducia e ottimismo.
In questo affascinante racconto poetico, il tempo diventa un compagno di
viaggio, un alleato prezioso nella nostra avventura attraverso la vita. E il
poeta ci ricorda che, se sappiamo ascoltarlo e rispettarlo, il tempo sarà
sempre dalla nostra parte, guidandoci verso un futuro luminoso e pieno di
speranza.
Infine, che dire, davvero geniale questa lirica che gioca, appunto, con la
parola Tempo. E bravo Armando.
Bruno Castelletti - Un gran bagliore -
In questa poesia, il poeta dipinge un momento di raro splendore e intensità,
avvolto nell'atmosfera magica di una serata d'estate. Attraverso le sue parole
incantate, ci trasporta in un mondo di emozioni e sensazioni, dove la bellezza
della natura si fonde con la potenza dell'amore.
Il punto luminoso nel cielo diventa un simbolo di guida e di speranza, ma
anche di connessione profonda tra due anime affini. Quando la persona amata si
avvicina timidamente, sfiorando la guancia con il suo viso, il protagonista è
pervaso da un turbinio di emozioni: il respiro gli manca, il cuore trema e un
brivido profondo gli percorre la pelle.
Ma è l'intensità del sentimento che domina, trasformando il momento in un vero
e proprio incendio emotivo. Il fuoco del desiderio e della passione divampa
improvviso, avvolgendo ogni cosa in un gran bagliore di energia e calore. È
come se la valle intera fosse illuminata da questa fiamma ardente,
trasformando l'oscurità della notte in una scena di pura magia.
Attraverso la sua scrittura vibrante e suggestiva, il poeta cattura l'essenza
stessa dell'amore e della bellezza, invitandoci a immergerci nella sua visione
poetica del mondo e a lasciarci trasportare dalle emozioni che essa suscita. È
un invito a celebrare la potenza dell'amore e della natura, e a lasciarci
incantare dalla meraviglia che ci circonda ogni giorno.
Laura Lapietra © - Haiku -
Questo haiku cattura con grazia e semplicità l'essenza della vita e del suo
ciclo continuo di nascita, crescita e trasformazione. Attraverso l'immagine
degli acheni che si librano leggeri nel vento, il poeta ci trasporta in un
flusso costante di movimento e cambiamento.
La parola "acheni" evoca l'idea di semi o piccoli frutti, simboli di
potenziale e di nuova vita. Nel loro volo verso il viaggio, essi rappresentano
il ciclo eterno della natura, in cui ogni fine è anche un nuovo inizio. La
brevità e l'armonia degli versi accentuano la sensazione di leggerezza e
libertà che permea l'intera composizione.
In questo haiku, Laura Lapietra ci invita a riflettere sulla bellezza e sulla
fragilità della vita, e sulla sua continua evoluzione nel vasto e misterioso
fluire dell'universo.
Piero Colonna Romano - Rime chiocce. -
Questa poesia, con la sua vivida immaginazione e la sua ricca lingua da
Stilnuovo, getta uno sguardo tagliente sulla figura politica di Renzi,
dipingendolo come un personaggio controverso e dannoso. Il poeta usa una serie
di metafore potenti e rime chiocce per esprimere il suo disprezzo per l'ex
segretario del PD.
Nel primo verso, "azzannerei la cuticagna", il poeta evoca l'immagine di un
attacco animalesco contro Renzi, paragonandolo a una fastidiosa erba
infestante da eliminare. Il tono aspro e diretto si rafforza con l'uso di
parole come "gramigna" e "cerchio nono", che suggeriscono l'idea di punizione
e condanna.
Il poeta accusa Renzi di essere un traditore della patria e di agire per il
proprio tornaconto personale, bagnando gli ex compagni d'onori e denaro con il
suo comportamento ignobile. Questa critica tagliente si riflette anche
nell'immagine del Cocito ghiacciato e di Antenòra, destinazioni mitologiche
che evocano il senso di punizione e di giustizia divina.
In conclusione, la poesia di Piero Colonna Romano offre una visione acuta e
senza compromessi della figura politica di Renzi, utilizzando una combinazione
di linguaggio audace e immagini potenti per trasmettere un messaggio di
disapprovazione e condanna.
Alessio Romanini - Naufragium -
Questa poesia è un commovente resoconto di un naufragio emotivo, in cui il
poeta usa l'immagine del mare e della conchiglia per esprimere il dolore e la
separazione dall'amato.
Nel primo verso, "Ti lascio andar come questa conchiglia", il poeta evoca
l'immagine di una conchiglia che viene portata via dalle onde del mare,
simboleggiando la fine di un amore e il distacco inevitabile. La metafora
della conchiglia spezzata del cuore accentua il senso di perdita e dolore.
Il poeta si rassegna alla separazione, lasciando che l'amato si allontani
dalla sua vita, come una nave che naviga via in mare aperto. Egli accetta il
suo destino di vagare eternamente nella solitudine, dipingendo il suo dolore
sulle spiagge deserte come tracce lasciate dal vento.
Ma nonostante la separazione, il mare rimane come testimone silenzioso del
loro amore passato. L'argento del mare e il movimento lento delle onde
diventano simboli della memoria e del dolore condiviso.
In questa poesia, Alessio Romanini ci trasporta in un viaggio attraverso le
profondità dell'anima umana, esplorando il tema universale della perdita e
della separazione con una delicatezza e una sensibilità commoventi.
Francesco Soldini - Immagino che eravamo -
In questa delicata poesia, Francesco Soldini dipinge un'immagine poetica di
amore e connessione, utilizzando l'immagine delle due anatre come metafora
della relazione tra due anime affini. L'autore immagina sé stesso e il suo
amato come due creature che si ergono su un ramo nel "lago del mondo", uniti
nella loro ricerca di bellezza e armonia.
La primavera, simbolo di rinascita e vitalità, diventa lo sfondo perfetto per
l'amore che permea i loro spiriti. Il sorriso complice del suo amato diventa
la chiave per sbloccare una serie di emozioni e sentimenti profondi, come un
rifugio sicuro dal gelo dell'inverno e dalla siccità dell'estate.
Nonostante le avversità e i dolori della vita, l'amore tra le due anatre
continua a volare alto, incorruttibile e indistruttibile come la bellezza
della primavera. L'autore ci ricorda che, anche di fronte alle sfide più
difficili, l'amore e la connessione possono portare gioia e speranza,
illuminando il nostro cammino attraverso il "lago del mondo".
Sandra Greggio - Mariella -
Questa poesia è un commovente tributo a Mariella, un'amica e compagna di
classe che è stata portata via troppo presto. L'autrice evoca vivide immagini
dei momenti trascorsi insieme a scuola, rievocando il suo arrivo quotidiano
con le guance e le mani arrossate dal freddo mentre pedalava velocemente sulla
sua bicicletta per raggiungere la scuola.
La descrizione del rossore delicato sul volto di Mariella durante le
interrogazioni trasmette un senso di intimità e vicinanza, mentre i capelli
nerissimi e i lineamenti regolari la dipingono come una figura di bellezza
naturale e autentica. La voce leggermente roca di Mariella aggiunge un tocco
di sensualità al suo fascino, mentre i ricordi condivisi dei momenti di studio
insieme sottolineano il legame speciale tra i due.
La poesia culmina con un tocco di malinconia nell'immagine delle "pagliuzze di
primavera" nei suoi occhi scuri, suggerendo la sua prematura partenza.
L'autrice esprime il dolore della perdita e la sensazione di essere stata
privata di una preziosa compagna di vita e di esperienze condivise.
Attraverso la sua scrittura emotiva e autentica, Sandra Greggio cattura la
bellezza e la fragilità della vita umana, celebrando l'importanza dei legami
affettivi e il dolore della loro perdita. Mariella vive ancora nei ricordi e
nei cuori di coloro che l'hanno conosciuta, un riflesso di primavera che
continuerà a risplendere nella memoria di chi l'ha amata.
Ivana Zantedeschi - Colori -
Questa poesia riflette sulla natura mutevole del tempo e dell'esperienza
umana, utilizzando l'immagine di un muro come lavagna su cui sono scritti
desideri, sogni e parole ripetute. I colori delle matite rappresentano la
varietà e la ricchezza della vita, mentre il camminare e il correre
simboleggiano la ricerca e l'esplorazione dei luoghi e delle esperienze.
Il tempo, rappresentato dai passi contati e dalle soste assenti, diventa un
elemento centrale nella poesia, delineando il susseguirsi degli anni e il loro
impatto sulla vita e sulle prospettive dell'io narrante. La coltre di polvere
che si posa sugli eventi della vita suggerisce l'effetto del tempo che si
deposita e trasforma le esperienze nel corso degli anni.
L'arrivo della miopia e l'immagine della musica stonata e del tango demodè
evocano il senso di perdita e di cambiamento che accompagna l'invecchiamento.
Tuttavia, nonostante le sfide e le trasformazioni, l'io narrante accoglie la
propria età con una sorta di rassegnazione e accettazione, simboleggiata dal "casquè"
finale.
In conclusione, questa poesia di Ivana Zantedeschi offre una meditazione
profonda sulla natura mutevole del tempo e sull'esperienza umana, invitando il
lettore a riflettere sulla bellezza e sulla complessità della vita, nonostante
le sfide e i cambiamenti che essa comporta.
Antonia Scaligine -
Cosa è
un bacio ?
Questa poesia di Antonia Scaligine esplora il significato profondo e complesso
di un bacio, oltre la sua manifestazione fisica. L'autrice riflette sul fatto
che un bacio può essere più di un semplice contatto fisico: può essere uno
sguardo, un pensiero, un gesto inviato da lontano o persino un emoticon, ma
conserva comunque il potere di illuminare una giornata buia e di far sentire
il battito del cuore.
Un bacio può avere un sapore agrodolce, come il respiro, che può essere dolce
come l'ambrosia o aspro come il vento che lo rapisce. Può trasformarsi in una
stella nel cielo o diventare un lucchetto nel contesto dell'amore. Tuttavia,
l'autrice sottolinea che il vero significato di un bacio va oltre la sua
manifestazione esterna e può rimanere nascosto nel cuore, comunicando
un'affettuosa emozione che non può essere misurata o espressa completamente
con le parole.
Infine, Antonia Scaligine condivide il suo disagio nel comunicare l'amore
tramite un bacio o le parole "ti voglio bene", riconoscendo che l'amore che
prova per i suoi cari va al di là delle espressioni convenzionali. Il suo
messaggio è una celebrazione dell'amore autentico e profondo, che supera le
barriere della comunicazione verbale e trova espressione nel linguaggio
universale del cuore.
Jacqueline Miu - siamo Dei -
Questa poesia di Jacqueline Miu esprime un profondo senso di potere e
aspirazione, trasformando l'essere umano in una divinità in grado di
affrontare ogni sfida e conquistare ogni sogno.
L'immagine iniziale del sangue che brucia all'orizzonte, accompagnata dalla
metafora della vela, evoca un senso di ardore e determinazione nel perseguire
i propri obiettivi. L'autore proclama con audacia di essere una divinità,
spinto dalla natura curiosa che lo porta verso le stelle e il cosmo, guidato
da un sogno che esige di essere realizzato.
La poesia riflette anche su una sorta di insoddisfazione interiore, un
desiderio di grandezza che non si accontenta di piccole conquiste. L'autore
aspira a possedere l'intero universo, per nutrire ogni pensiero e desiderio
che abita nella mente umana.
L'immagine della grande onda in mezzo all'oceano rappresenta la determinazione
e la volontà di superare ogni ostacolo, anche il timore della morte, nel
perseguire i propri obiettivi. L'immagine del faro cieco e del cielo verso cui
orientare le proprie azioni suggerisce una ricerca di significato e direzione
nella vita.
Infine, l'autore si rivolge a un altro individuo, invitandolo a condividere
questo viaggio verso la grandezza e l'immortalità. L'amore è visto come
un'energia travolgente, una marea che porta alla riva di un porto dove
l'infinito incontra la bellezza e la purezza dei baby astri.
In sintesi, questa poesia è un inno all'aspirazione umana alla grandezza e
alla ricerca di significato nella vita, trasformando l'essere umano in una
divinità capace di affrontare ogni sfida e conquistare ogni sogno.
Con affetto e profonda stima, vi ringrazio tutti
per il dono della Poesia.
Vostro Ben Tartamo
"Non al tempo, né al dolore"
Non al tempo, né al dolore,
solo all'amore mi prostrerò.
E se ci sarà rimpianto,
sarà per un attimo soltanto,
per non aver amato abbastanza,
e per non aver cantato
con la feroce rabbia della passione,
l'unica sola ragione
che della vita ne ebbe il senso.
Per non aver difeso
con la carne e con il sangue,
con lo spirito e il pensiero
le sacre ragioni del Vero.
E perché quella scintilla
che di Esso è l'essenza,
sempre mi fu áncora e tormento,
cielo di unica stella.
Voce che gridò e soffiò
alla sabbia del mio deserto,
e ancora - e chissà -,
per quanto tempo ancora
graffierà il mio sentimento.
Un lacerarmi l'anima
di silenti parole
per un sopito pentimento.
14marzo24
Ben Tartamo
Questa poesia di Ben Tartamo è un'ode all'amore e alla
passione, elevati al di sopra del tempo e del dolore. L'autore si prostra
solennemente davanti all'amore, riconoscendolo come la forza suprema che dà
significato e forma alla sua esistenza.
Nel tessuto del tempo e del rimpianto, emerge l'ardente desiderio di amare
senza riserve, di vivere ogni istante con la feroce intensità della
passione. L'autore rimpiange le occasioni perdute, i momenti non vissuti
appieno, e promette di non lasciare che l'amore e la passione siano mai
più sacrificati sull'altare del tempo.
L'amore diventa un'ancora nel deserto dell'esistenza, una scintilla che
brucia nell'oscurità, portando tormento e speranza allo stesso tempo.
Attraverso il dolore del pentimento, l'autore si confronta con la propria
mancanza di coraggio nel vivere appieno l'amore e la passione, ma questa
consapevolezza lo spinge a un'analisi profonda e dolorosa della propria
anima.
In definitiva, la poesia di Ben Tartamo è un richiamo appassionato a
vivere con audacia e fervore, ad abbracciare l'amore e la passione come le
forze più potenti e significative della vita umana. È un inno alla vita
vissuta con piena intensità, senza rimpianti e senza riserve.
Prof. Marino Spadavecchia
12-13-14 Aprile
"Sussurra senza posa"
Sulle reti del nulla
le certezze del Niente:
tanta luce fa paura
a chi il buio lo ama.
Prove di trazione
su fondamenta di creta
che s'incensano di Sapere
fuggendo la Sapienza.
Sulla leva del Mistero
si solleva la polvere:
sordi alle risposte,
che Natura,
canta Dono e Grazia.
Una scommessa
è la Fede
che si fa umile sentire:
non ha paura
chi la Luce cerca!
È nel giogo
della propria fragilità,
l'immensa forza.
È nell'umile ascolto,
la certezza.
Ciò che dici Silenzio
e Nulla disegni,
sussurra senza posa
tenerezza di un Padre.
Ben Tartamo
Questa poesia incanta con la sua ricchezza di stile e profonda introspezione.
Attraverso un'abile combinazione di immagini e metafore, il poeta dipinge un
affresco della condizione umana immersa nell'eterna lotta tra luce e oscurità.
Le parole "Sussurra senza posa tenerezza di un Padre" evocano un senso di
intimità e conforto, connotando una presenza divina che si manifesta
attraverso il silenzio e l'assenza.
L'uso sapiente di termini come "certezze del Niente", "fondamenta di creta" e
"le leva del Mistero" crea un'atmosfera di mistero e incertezza, invitando il
lettore a esplorare i confini della conoscenza e della fede.
La poesia abbraccia anche una profonda riflessione psicologica sulla fragilità
umana e la ricerca di significato. La dichiarazione "È nell'umile ascolto, la
certezza" sottolinea l'importanza dell'ascolto interiore e dell'accettazione
della propria vulnerabilità come chiave per la comprensione e l'equilibrio
interiore.
In sintesi, questa poesia affascina non solo per la sua bellezza linguistica,
ma anche per la sua capacità di esplorare temi universali in modo profondo e
coinvolgente.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 12-13-14 Aprile 2024
Richiamo
dall'Empireo -
enrico tartagni
Nel
richiamo dall'Empireo di Enrico Tartagni, ci troviamo di fronte a una visione
mistica e onirica, in cui il narratore si avvicina al divino attraverso
un'esperienza trascendentale. Le sue parole sono un flusso di coscienza che ci
trasporta in un mondo sospeso tra realtà e immaginazione.
Attraverso una serie di immagini evocative e suggestioni poetiche, il poeta ci
invita a esplorare i confini dell'anima umana e dell'universo. La sua scrittura
è intrisa di un profondo senso di meraviglia e di ricerca spirituale, mentre si
interroga sul significato del dolore, dell'amore e della conoscenza.
Con
una prosa che oscilla tra l'introspezione e la contemplazione del divino,
Tartagni ci guida in un viaggio attraverso le profondità dell'esistenza umana,
esplorando le tensioni tra la luce e l'oscurità, la fede e il dubbio.
In
questo richiamo dall'Empireo, il poeta ci invita a riflettere sulle nostre
esperienze più profonde e significative, incoraggiandoci a cercare il senso
ultimo della nostra esistenza e a trovare conforto nella possibilità di un Dio
che ci ascolta e ci comprende.
Elena -
Salvatore Armando Santoro
Elena e Salvatore Armando Santoro
In
questo incontro fortuito sulla battigia, la bellezza del tramonto si fonde con
la magia dell'incontro umano. Santoro ci porta attraverso un momento di
connessione improvvisa e significativa con Elena, una donna russa dalla lingua
ancora incerta, ma con un cuore aperto alla bellezza e alla poesia.
Attraverso un gesto gentile, Santoro offre il suo aiuto a Elena per catturare il
tramonto desiderato, e così inizia una conversazione che supera le barriere
linguistiche e culmina nella condivisione di poesia e arte. Nonostante le
difficoltà linguistiche iniziali, i due trovano un modo per comunicare e
comprendersi, dimostrando il potere universale della connessione umana.
La
poesia di Santoro si fonde con il momento, creando un'atmosfera di intimità e
comprensione reciproca. Attraverso le parole, ci trasporta in un mondo di
empatia e bellezza, dove anche le barriere linguistiche possono essere superate
dall'amore per l'arte e la condivisione di esperienze umane comuni.
Con
un tocco di umorismo e una riflessione sulla tecnologia moderna, Santoro ci
mostra come anche le barriere linguistiche più insormontabili possano essere
abbattute, aprendo la strada a una comunicazione autentica e profonda tra le
persone.
In
definitiva, "Elena" è una poesia che celebra la bellezza dell'incontro umano e
la capacità dell'arte e della poesia di unire le persone al di là delle
differenze culturali e linguistiche.
Nel macello ,
Nella cucina ,
Nella sala -
Rosino Maranesi
"Nel macello" è una poesia che
getta uno sguardo crudo e senza compromessi sulla realtà della produzione
alimentare industriale. Maranesi dipinge un quadro raccapricciante e inquietante
del ciclo di vita di un animale destinato alla macellazione, descrivendo il suo
tragico destino dalla linea di produzione alla tavola del consumatore.
Attraverso immagini vivide e evocative, l'autore
ci trasporta in un mondo oscuro e disumano, dove gli animali vengono trattati
come merce e la loro vita è sacrificata per soddisfare il desiderio di carne
della società. La descrizione dei polli incatenati e dei loro colli tagliati con
crudeltà evoca una sensazione di orrore e disgusto, mentre l'immagine delle
carni disossate e refrigerate ci ricorda l'aspetto spietato e impersonale della
produzione di massa.
La narrazione si sposta poi nella cucina
di un hotel, dove le carni trasformate vengono
preparate per il consumo umano. Qui, l'autore mette in evidenza il lavoro
sottopagato e spesso sfruttato delle donne stagionali, costrette a maneggiare
carne e utensili con un'abilità quasi meccanica.
Infine, nella sala da pranzo, assistiamo alla
perpetuazione di un sistema sociale basato sulla disparità di potere, con il
padrone che impartisce istruzioni al giovane cameriere su come trattare con
rispetto i clienti benestanti, mentre gli stessi lavoratori stagionali sono
relegati al tavolo del retrocucina con gli avanzi dei pasti.
Attraverso questa poesia, Maranesi ci invita a
riflettere sulle implicazioni etiche e morali della nostra dieta e del nostro
stile di vita, sollevando domande importanti sul trattamento degli animali, la
sostenibilità ambientale e la giustizia sociale. Una lettura potente e
provocatoria che ci spinge a confrontarci con le nostre scelte quotidiane e le
loro conseguenze su di noi e sul mondo che ci circonda.
Nidi di passeri e cieli svolazzanti
-
Piacentino Alessandra
"Nidi di passeri e cieli
svolazzanti" è una poesia che ci trasporta in un mondo incantato e surreale,
popolato da immagini suggestive e metafore evocative. Alessandra dipinge un
quadro poetico in cui la natura e il cielo si fondono con la sfera emotiva e
spirituale dell'essere umano.
Le prime righe evocano un senso di movimento e
vitalità, con "nidi di passeri" che suggeriscono un'atmosfera di tranquillità e
armonia, mentre "cieli svolazzanti" ci trasportano in un regno di libertà e
leggerezza. La descrizione della "strabica luna di aironi con gli occhiali
calcati" aggiunge un tocco di stravaganza e umorismo, creando un'immagine
surreale e unica.
Ma non tutto è idilliaco, poiché l'autrice ci
conduce in un territorio più oscuro, dove il "cielo" giace "di schiaffi",
evocando un senso di conflitto e turbamento interiore. Qui, il pathos della
poesia emerge con forza, mentre ci troviamo ad affrontare le sfide e le
incertezze della vita.
Le "sorti su fogli bianchi" e i "cuori vagabondi"
ci parlano di un viaggio emotivo e spirituale, in cui ci troviamo ad affrontare
le lotte interiori e a cercare significato nel caos del mondo. La poesia
continua a giocare con le immagini e le metafore, portandoci verso una
riflessione profonda sulla natura umana e sulla nostra relazione con il mondo
intorno a noi.
La conclusione con il "solitario delirio del
mattino" ci lascia con una sensazione di malinconia e incertezza, ma anche di
speranza e rinascita. Ogni nuovo giorno ci offre l'opportunità di rinnovare e
ricreare noi stessi, nonostante le sfide e le difficoltà che possiamo incontrare
lungo il cammino.
Sotto la pioggia -
Marco
Cabassi
"Sotto la pioggia" è una poesia
che ci trasporta in un'atmosfera urbana e malinconica, dove l'autore descrive
con vivide immagini e sensazioni il contrasto tra il mondo interno e esterno,
tra la monotonia della vita quotidiana e il richiamo della natura.
L'inizio della poesia ci introduce in uno spazio
chiuso e oppressivo, con un "muro intonacato" e "lampade noiose dei neon" che
proiettano una luce gialla e artificiale. Il soffitto che "soffoca l'aria"
contribuisce a creare un senso di claustrofobia e disagio.
Tuttavia, al di fuori di questo ambiente
confinato, c'è la presenza rinfrescante e liberatoria della pioggia. L'autore
riesce abilmente a trasmettere il suono e la sensazione della pioggia che cade,
evocando una sensazione di freschezza e vitalità.
La voglia di camminare "tra le gocce, dalle
nuvole" rappresenta un desiderio di liberazione e di connessione con la natura,
che contrasta con la staticità e la routine della vita quotidiana. Anche se
l'autore ammette di non ricordare più come si cammina sotto la pioggia, questa
immagine evoca un senso di gioia e di leggerezza, quasi come se la pioggia
avesse il potere di cancellare i pensieri e le preoccupazioni, almeno per un
momento.
Infine, l'immagine finale dell'autore che sorride
mentre cammina "tra le pozzanghere" è suggestiva e potente, poiché ci ricorda la
bellezza e la gioia che possiamo trovare anche nei momenti più semplici e
insignificanti della vita.
Alba -
Fausto Beretta
In questa poesia, l'autore
dipinge un quadro poetico dell'alba vista dalla finestra di un ospedale, dando
voce a una gamma di emozioni attraverso immagini liriche e suggestive.
Le "prime luci dell'alba" sono descritte come
liberatrici, come un rifugio dopo una notte di oscurità e incertezza. Queste
luci creano uno spettacolo di colori che si ravvivano gradualmente nel cielo,
evocando un senso di meraviglia e ammirazione per la bellezza della natura.
I rami scuri dei cedri rappresentano un elemento
di contrasto con la luce dell'alba, sottolineando la transizione tra l'oscurità
e la luce, tra la notte e il giorno. Questo contrasto può essere interpretato
anche come una metafora della lotta tra il dolore e la speranza, con la luce che
alla fine trionfa sull'oscurità.
L'atto simbolico di "appendere dolori e timori
della notte" tra gli aghi dei cedri suggerisce un desiderio di liberarsi del
passato e di abbracciare il presente con ottimismo e determinazione. È un gesto
di rinnovamento e di rinascita, simboleggiato anche dal sorgere del sole e dallo
scioglimento delle nuvole nel cielo rosa e bianco.
Infine, l'immagine del sole che sorge e
scioglie le nubi nel cielo evoca un senso di
accoglienza e di speranza, suggerendo che ogni nuovo giorno porta con sé la
promessa di un nuovo inizio e di nuove possibilità. Questa immagine lirica
conclude la poesia con un tono di ottimismo e di fiducia nel futuro.
Elucubrazioni -
Felice Serino
In questa poesia, l'autore
esplora il concetto dell'esistenza umana come un'espressione del pensiero e del
sentire. Utilizzando immagini evocative e metafore audaci, la poesia si apre con
l'affermazione che essere e sentire sono intrinsecamente legati al pensiero,
suggerendo che l'essenza stessa dell'umanità risieda nella nostra capacità di
pensare e percepire il mondo che ci circonda.
Successivamente, l'autore amplifica questa idea
presentando una serie di immagini tratte dalla natura e dall'esperienza umana,
tutte collegate al pensiero. Dalle maree che seguono un ciclo naturale alle
azioni del gabbiano che cattura la sua preda, ogni fenomeno è presentato come
un'estensione del pensiero umano, una sorta di elucubrazione dell'essere.
La poesia si spinge oltre, suggerendo che tutto
ciò che sperimentiamo e percepiamo, dalle acrobazie di un artista all'atto di
abbracciare qualcuno, è un riflesso del pensiero umano. Questo concetto di
pensiero come fulcro dell'esistenza umana è ulteriormente enfatizzato con
l'immagine del pensiero come "gemello di conoscenza" e "consanguineo della
preghiera", suggerendo che sia attraverso il pensiero che otteniamo comprensione
e connessione con il divino.
In sintesi, la poesia invita il lettore a
riflettere sulla profondità e l'universalità del pensiero umano, suggerendo che
tutto ciò che ci circonda e tutto ciò che facciamo è intrinsecamente legato alla
nostra capacità di pensare, sentire e comprendere il mondo in cui viviamo.
Primavera -
Toriaco Maria
In questa poesia, l'autrice
dipinge un ritratto vivido della primavera come un momento di rinascita e
rinnovamento personale. La fine dell'inverno è descritta come il momento in cui
la malinconia dell'autrice è svanita insieme alle tracce della stagione fredda.
Con la neve che si scioglie e scompare, lasciando spazio al profumo delle rose e
al volo delle rondini, il paesaggio assume una nuova vita e colore.
La poetessa si lascia trasportare dalla bellezza
della natura che la circonda, con le varie sfumature che dipingono il mondo
intorno a lei. Questo cambiamento nella stagione e nel paesaggio sembra
rispecchiare un cambiamento interiore nella narratrice, che si sente liberata
dalla tristezza e pronta ad abbracciare la rinascita che la primavera porta con
sé.
Nella chiusura della poesia, l'autrice si
concentra sul potere dell'immaginazione e dei sogni, suggerendo che anche quando
la realtà può essere dura, c'è sempre spazio per sognare e sperare in un futuro
luminoso. Con gli occhi chiusi, si immerge in visioni di prati fioriti di
tulipani e girasoli, trovando conforto e ispirazione nella bellezza e nella
promessa della primavera.
"Oh patria!" -
Cristiano Berni
In questa potente poesia,
l'autore esprime un profondo senso di amore e dolore per la propria patria.
Utilizzando un linguaggio carico di pathos, dipinge un quadro di contrasti e
contraddizioni che caratterizzano la sua terra natia.
Nelle prime strofe, l'autore descrive la patria
come lacerata, punita e offesa da varie forme di corruzione e violenza.
Tuttavia, ricorda anche il glorioso passato della patria, ricca di cultura e
bellezza, popolata da antiche civiltà come i Celti e i Romani.
La poesia evoca immagini vivide della patria
bagnata dai mari e solcata dai monti, un luogo che ha svolto un ruolo
fondamentale nell'arte e nella civiltà. Tuttavia, questa visione idilliaca è
oscurata dalla realtà attuale, caratterizzata da divisioni e impoverimento.
L'autore riflette sul destino incerto della
patria, destinata ad un futuro incerto e ignobile nonostante il suo glorioso
passato. Questa profonda meditazione sulla condizione della patria evoca un
senso di malinconia e preoccupazione per ciò che potrebbe attendere nel cammino
verso il futuro.
In tumultuosi silenzi adesso vivo
-
Franco Fronzoli
In questa poesia, l'autore
esplora il tema del silenzio e dell'oscurità come compagni di vita. La prima
strofa evoca una sensazione di calma e riflessione, con l'autore seduto in
silenzio a contemplare le ombre e ad aspettare il tramonto. Questo ambiente
tranquillo è interrotto dall'irruzione dei sogni durante la notte e dai risvegli
imprevisti che creano una sensazione di oppressione.
Le ombre nella stanza diventano simboli di
mistero e incertezza, mentre la notte porta con sé un senso di malinconia e
finitudine, rappresentato dallo spegnersi delle stelle all'alba. Tuttavia,
l'autore trova conforto nella consapevolezza che ogni nuovo giorno porta con sé
nuove esperienze, sensazioni e pensieri.
Infine, l'autore esprime un attaccamento al
coraggio, alla speranza e all'amore, che considera elementi fondamentali per
affrontare le sfide della vita. Questi valori sono descritti come "eterni",
suggerendo una fonte di forza e sostegno che persiste oltre il passare del
tempo.
Er peggio-der-peggio
-
Armando Bettozzi
In questa vivace poesia, l'autore riflette sul
discorso del Papa Francesco riguardo all'ideologia
gender" e il suo impatto sulla società contemporanea. Utilizzando un linguaggio
colloquiale e ironico, l'autore esprime preoccupazione per la diffusione di
questa ideologia e il suo potenziale per danneggiare l'umanità.
L'autore inizia con un richiamo al terrore
diffuso nel mondo riguardo a questa ideologia, paragonandolo a un'epoca di paura
simile a quella del millennio passato. Questo terrore è rappresentato come un
ghiaccio che si scioglie, ma che poi trasforma il mondo in un grande forno,
suggerendo una sorta di rovesciamento della situazione.
Successivamente, l'autore riflette sul ruolo del
Papa Francesco nel sollevare questa preoccupazione e denunciare l'ideologia
gender come il "peggio der più peggio". L'autore sostiene che questa ideologia
sia un cancro che minaccia di snaturare la vita sulla terra, e si lamenta del
fatto che anche la "libertà" sia stata compromessa da queste ideologie.
Infine, l'autore riflette sul fatto che,
nonostante l'intervento del Papa e il riconoscimento del problema, sembra che la
situazione sia destinata a peggiorare, con l'ideologia gender che continua a
diffondersi anche nei luoghi più innocui, come gli asili. L'autore conclude con
un senso di impotenza e frustrazione di fronte a questa situazione,
sottolineando la necessità di un'enorme quantità di "acqua santa" per
contrastare questa minaccia.
Tramonto sul Garda
-
Bruno
Castelletti
In questa struggente poesia, l'autore dipinge
un'atmosfera malinconica e riflessiva mentre descrive il tramonto sul Lago di
Garda. I versi evocano un senso di transitorietà e perdita, rappresentati
dall'ultima luce del giorno che svanisce all'orizzonte e dall'acqua che batte
contro la sponda immobile.
L'immagine della "sponda immobile che attende"
suggerisce una sorta di paziente accettazione della fine imminente, mentre il
ritorno dell'ultima vela verso il porto evoca una sensazione di chiusura e
conclusione.
L'autore inserisce un contrasto tra il presente
malinconico e un passato luminoso, evocando la memoria di una stagione
dell'amore ormai svanita. Questo passato è descritto come un periodo di bellezza
e felicità, simboleggiato dalla luminosità del viso amato e dalla chioma dorata.
La poesia culmina con un senso di tristezza e
disperazione, rappresentato dalla "morte della speranza" nell'ombra lunga e muta
della riva. Questo finale sottolinea la natura effimera della bellezza e
dell'amore, suggerendo una struggente accettazione della perdita e del passare
del tempo.
Haiku
-
Laura
Lapietra
Questo haiku di Laura Lapietra cattura la profonda spiritualità e il significato
simbolico della Pasqua. La prima linea, "è santa Pasqua -", stabilisce
immediatamente il contesto religioso della festa, mentre la seconda linea, "la
croce di salvezza", richiama il simbolo centrale del cristianesimo, la croce su
cui Gesù fu crocifisso e che rappresenta la salvezza e la redenzione.
La terza linea, "viva nel mondo", introduce un
elemento di universalità e attualità, suggerendo che il significato della croce
e della Pasqua sia presente e vitale in tutto il mondo. Questo haiku riflette
profondamente sul significato spirituale della Pasqua e sulla sua rilevanza
nell'esperienza umana universale.
Punta Buonfiglio a Manarola
-
Piero
Colonna Romano
Questa poesia di Piero Colonna Romano cattura l'atmosfera
serena e incantata di Punta Buonfiglio a Manarola. (Punta
Bonfiglio è in
nome del punto estremo del percorso delle Cinque Terre e sopra di essa è situato
il famoso bar terrazzato Nessun Dorma.) La
descrizione del cielo che brilla e del mare tranquillo evoca un senso di pace e
serenità. L'autore descrive l'ascolto delle onde che accarezzano gli scogli,
creando una sensazione di armonia con la natura circostante.
La poesia esprime il desiderio di rimanere in
quel luogo pacifico e di esplorare tutte le sfaccettature della vita. L'immagine
delle vele che si sciolgono al vento porta con sé la promessa di sogni dolci da
realizzare. La mente del poeta si svaga nel turchese dell'acqua, mentre le
speranze rimangono sempre tese verso una vita di quiete e armonia.
La poesia si conclude con una sensazione di
incanto e meraviglia, con il poeta che si sente avvolto dalla grazia e dalla
bellezza del paesaggio circostante. La sensazione di sospensione nel tempo e di
irrealtà contribuisce a creare un'atmosfera onirica e suggestiva.
Pasqua bassa
-
Francesco Soldini
In "Pasqua Bassa", Francesco Soldini offre una
riflessione intensa e ricca di significato sulla condizione umana e sulla
speranza di rinascita che accompagna la Pasqua. L'autore evidenzia il contrasto
tra la festività religiosa e il contesto terreno, segnato da conflitti e
difficoltà.
La Pasqua diventa un simbolo di speranza e
rinnovamento, un'occasione per guardare al futuro con fiducia nonostante le
sfide presenti sulla Terra. Soldini sottolinea l'importanza della salvezza e
della gioia, suggerendo che la Pasqua rappresenti un'opportunità per abbracciare
una visione positiva della vita.
L'immagine dei fiori che riflettono il cielo e i
colori che fluttuano come nuvole evoca una sensazione di bellezza e serenità,
portando con sé la promessa di pace e armonia. La poesia di Soldini invita i
lettori a contemplare la natura e a cogliere il messaggio di speranza e
rinascita che la Pasqua porta con sé.
Haiku -
Laura Lapietra ©
Con risonanza divina, la Pasqua irradia speranza,
la croce simbolo di salvezza perpetua nella nostra esistenza. Grazie, Laura
Lapietra, per il tuo haiku illuminante e toccante.
Lo stesso treno
-
Sandra Greggio
In un incanto di condivisione, il tempo si è
dilatato e i ricordi hanno danzato liberi da ogni peso e timore. Grazie, Sandra
Greggio, per questa esperienza di rinnovato legame, per averci guidato su binari
che ora convergono in un unico viaggio, carichi di stesse memorie, di risate, di
sogni, di emozioni che continueranno a raccontarsi in questo straordinario
viaggio chiamato vita.
Ormai
-
Ivana
Zantedeschi
"Ormai" è una parola che porta con sé un senso di
finalità e inevitabilità, ma anche di transizione e cambiamento. Ivana
Zantedeschi ci conduce attraverso un momento di introspezione e riflessione,
partendo da una sensazione di inquietudine e incertezza per arrivare a una nuova
prospettiva.
La narrazione inizia con una scena di risveglio,
simbolo di un nuovo inizio, e si sviluppa attraverso una serie di gesti
quotidiani che rappresentano la volontà di affrontare il cambiamento. Lo
specchio diventa lo specchio dell'anima, dove la protagonista si guarda e si
saluta con un sorriso coraggioso, pronto ad affrontare la giornata.
Il desiderio di cancellare il passato
rappresentato dalla parola "ormai" è un atto di liberazione e di rinascita. La
ricerca di qualcosa di nuovo, forse una stampella, suggerisce un bisogno di
sostegno e di supporto durante questo periodo di transizione.
Infine, la creazione della nuova parola "AMORI"
simboleggia il passaggio da un momento di chiusura e solitudine a uno di
apertura e connessione. È un invito a coltivare e celebrare gli affetti e le
relazioni che arricchiscono la vita.
Gothicana
-
Jacqueline Miu
Jacqueline Miu ci trasporta in un viaggio poetico
attraverso la città di Londra, intrecciando immagini vivide e sentimenti
intensi. La sua poesia, "gothicana", è un caleidoscopio di emozioni e visioni,
in cui il passato e il presente si mescolano in un mosaico intricato.
Nel primo verso, la luna viene personificata come
indossatrice di kilt, simbolo dell'identità scozzese, mentre sopra il fangoso
Tamigi, le monete eteree brillano come stelle nel cielo notturno. Questa
immagine evoca una sensazione di magia e mistero, in contrasto con la realtà
urbana della città.
L'autrice rivela il desiderio di un amore eterno
che attraversa il tempo e lo spazio, evocando un senso di nostalgia per un
passato condiviso e un'attesa ansiosa per un futuro incerto. La sua voce poetica
è carica di passione e desiderio, ma anche di una profonda tristezza e
frustrazione di fronte alle sfide della vita e alle contraddizioni della
modernità.
Attraverso una serie di immagini vivide e
dettagliate, Miu dipinge un ritratto ricco e
complesso della vita urbana a Londra, con la sua miscela unica di storia,
cultura e tradizione. Dalle gonne corte e i jeans a zampa, alle concerti dei
Muse e le piazze affollate, ogni dettaglio contribuisce a creare un'immagine
vivida e coinvolgente della città e delle persone che la abitano.
La poesia si chiude con una nota di ribellione e
di sfida, con l'autrice che rifiuta le convenzioni romantiche
e si rivolge contro coloro che hanno usato e abusato dei suoi sentimenti. È un
finale potente che sottolinea il tema della libertà e dell'autenticità
nell'espressione poetica, e invita il lettore a riflettere sul significato
dell'amore e della relazione umana.
Raggio d'amore
-
Alessio Romanini
Sotto il manto argenteo della
luna, i corpi si abbandonano al palpito dell'amore, nella penombra dell'attico
percorso dal raggio ardente dell'ardore. Pelle contro pelle, un calore che sfida
il freddo, un'unione sensuale che danza tra desiderio e timore, nell'eternità di
un momento sospeso, dove il tempo si inchina alla nostra passione. Solo noi
esistiamo, mentre il mondo svanisce nell'incanto di questo sogno che solo
all'alba svela la sua vanità.
Grazie, Alessio Romanini, per
averci trasportato in questa dimensione di intensa emotività, dove l'amore è il
solo faro che illumina il buio della notte.
Con tutto il cuore, vi invio un affettuoso saluto e un sincero
ringraziamento per le intense emozioni che ci avete donato con le vostre
preziose poesie. Ogni vostra parola è stata un viaggio nell'anima, un balsamo
per il cuore assetato di bellezza e significato. Grazie per aver arricchito le
nostre vite con la vostra straordinaria arte.
Con
stima e gratitudine,
Ben Tartamo.
9-10-11 Aprile
Ciao Ben,
volevo ringraziare personalmente te, per la tua capacità
nell’interpretare le poesie e nel redigere il tuo commento
di qualità.
In oltre vorrei ringraziarti per l’impegno e la sensibilità
Che metti nel meraviglioso “Azzurro” che ha creato il
nostro
Amato Lorenzo.
Grazie.
Alessio Romanini
Poesie pubblicate il 9-10-11 Aprile 2024
Haiku
-
Laura Lapietra
Un haiku che
cattura l'essenza dell'estate e la vita marina con una semplicità affascinante.
Le barche, simboli di avventura e libertà, sono illuminate dalla luce dell'alba,
mentre il mare dona il suo tesoro più fresco. È come se il poeta ci conducesse
lungo le onde, lasciandoci sentire il profumo salato e l'aria frizzante del
mattino. Un'immagine che si insinua dolcemente nei sensi e ci trasporta in un
mondo di pace e bellezza naturale.
La rosa bianca di Jennifer
-
enrico tartagni
Questa poesia è un viaggio attraverso l'immaginazione e l'anima di Jennifer,
dipinta con pennellate di surrealismo e profondità emotiva. La rosa bianca,
simbolo di purezza e rinascita, diventa il fulcro intorno al quale ruota tutto
il testo.
Il poeta
affronta temi universali come l'amore, la perdita, e la ricerca di significato.
Il mare, le nuvole, il deserto, sono tutti elementi evocativi che si intrecciano
con la complessità dell'esperienza umana.
La struggente
bellezza di Jennifer emerge nel suo essere come un angelo, ma anche nel suo
confrontarsi con la dura realtà della vita. Le sue azioni, pur intrise di poesia
e lirismo, si scontrano con la cruda realtà e il passaggio del tempo.
Il linguaggio
ricco di immagini crea una sorta di iper-realtà, in cui il lettore è trasportato
in un mondo onirico e misterioso. Ogni verso è come un tassello di un puzzle che
si compone lentamente, rivelando una visione unica e personale del mondo.
In sintesi,
questa poesia è un'immersione profonda nell'introspezione e nella bellezza della
vita, attraverso gli occhi e il cuore di Jennifer, un personaggio che incarna la
fragilità e la forza dell'essere umano.
Disperazione
-
Salvatore
Armando Santoro
Questa poesia è un'ode alla lotta interiore tra il desiderio ardente e la
consapevolezza dei rischi che comporta. Il protagonista si confronta con la
propria disperazione, consapevole della sua inclinazione verso le tentazioni e
le avventure che portano inevitabilmente a sofferenza e dolore.
La scena della
marina al tramonto crea un'atmosfera suggestiva, in cui il sole che si immerge
nel mare diventa metafora del susseguirsi degli eventi nella vita
dell'individuo. Il cuore che corre senza freno rappresenta il desiderio
incontrollato di vivere intensamente, nonostante i pericoli che ciò comporta.
Il poeta
riflette sulla propria natura avventurosa e sconsiderata, consapevole delle
conseguenze delle proprie azioni ma incapace di resistere alla tentazione di
cogliere la rosa rossa, simbolo di passione e desiderio. Tuttavia, anche dopo
aver subito le spine del calabrone, il protagonista è pronto a rischiare
nuovamente, spinto dalla sua irrefrenabile passione.
La poesia si
conclude con una sorta di resa alla propria natura impulsiva e passionale, che
porta inevitabilmente alla disperazione. Tuttavia, c'è anche un accenno di
accettazione di questo destino, come se la passione fosse più forte della
razionalità e del timore delle conseguenze.
In definitiva,
questa poesia esplora il conflitto tra il desiderio e la ragione, tra la
passione e la consapevolezza, offrendo uno sguardo profondo e onesto sull'umana
condizione.
La divisa da cameriere
-
Il mondezzaio
-
La Torre
-
Rosino Maranesi
Questi tre brani poetici offrono uno sguardo crudo e realistico sulla vita
quotidiana di un giovane cameriere stagionale estivo,
immergendoci nei
dettagli dei suoi compiti e delle sue sfide.
La descrizione
delle azioni del giovane mentre si prepara per il lavoro - vestendosi in fretta
con una divisa nera - evoca un senso di urgenza e routine, sottolineando la
monotonia e la fatica di un lavoro che richiede dedizione ma offre poco in
cambio.
La successiva
immagine del mondezzaio, che svuota i bidoni dell'hotel, ci trasporta in un
ambiente di dura realtà, evidenziando il contrasto tra la bellezza di Bellaria
balneare e la bruttezza dei rifiuti. Il fumo del mondezzaio e il rotolarsi dei
rifiuti lungo il fiume Rio Salto creano un'atmosfera quasi surreale, in cui la
poesia trova bellezza anche nella desolazione.
Infine, la
Torre, una volta simbolo di prestigio e importanza, ora ridotta a un rudere
occupato dai polli, diventa un'immagine potente della decadenza e della perdita
di significato. I dipinti ammuffiti, le macerie e le immondizie che la
circondano rappresentano una sorta di metafora della caducità umana e della fine
delle illusioni.
Nel complesso,
questo brano offre una riflessione cruda e toccante sulla vita quotidiana e sul
passare del tempo, suggerendo che dietro la facciata di bellezza e glamour ci
sia spesso una realtà meno allettante, fatta di fatica, degrado e perdita.
Bellezza in controluce
-Piacentino
Alessandra
Questa poesia è un viaggio attraverso l'esperienza umana, intrecciando immagini
di bellezza e nostalgia con una profonda riflessione sulla vita e sul tempo che
scorre.
L'alba,
simbolo di rinascita e speranza, dipinge il tempo con tonalità di colore che
evocano ricordi e desideri. I cuori solitari, i bambini in cerca di affetto e i
dolci sogni di torte magiche creano un'atmosfera di dolcezza e innocenza.
Il tramonto,
invece, colora il tempo delle storie e delle canzoni, rievocando memorie e
emozioni che si confondono nel ricordo. Le stelle pescate e conficcate nel
cuscino dei bambini rappresentano la magia dell'infanzia e la capacità di
conservare i sogni nel cuore, anche quando si cresce.
La luce sui
libri, come medaglie d'onore, celebra la conoscenza e l'apprendimento come
trionfi personali, mentre il gesto di trattenere il fiato e pescare un petalo
dal petto solitario suggerisce un momento di introspezione e calma interiore.
Infine, il
dolore e l'amore, compagni di viaggio nella vita di ognuno, si stringono in
un'unica rotta verso la libertà, come se abbracciassero il destino con coraggio
e speranza, camminando all'ombra dell'ultima Luna.
In sintesi,
questa poesia ci invita a riflettere sulla bellezza e la complessità della vita
umana, attraverso immagini poetiche che catturano l'essenza dell'esistenza e ci
guidano in un viaggio emotivo attraverso il tempo e lo spazio.
La prima Primavera
-
Marco Cabassi
Con un'ardente passione poetica, Marco Cabassi ci trasporta in un mondo di
meraviglia e rinascita con "La prima Primavera". Attraverso una prosa delicata e
vibrante, dipinge il ritratto di una pianura immobile avvolta nella nebbia
mattutina, dove il sole allegro sorge appena, baciando delicatamente l'acqua dei
fossi e illuminando l'erba tenera dei campi con i suoi raggi dorati.
I primi petali
e i colori che si schiudono sono come promesse di vita nuova, mentre il cuore
del poeta palpita di gioia di fronte a questo spettacolo mozzafiato. La
freschezza e la lucentezza della natura che si risveglia sono catturate con
maestria, trasmettendo un senso di meraviglia e gratitudine per la Bellezza che
ci circonda.
In questa
poesia, Cabassi celebra la magia della primavera e ci invita a lasciarci
trasportare dalla sua energia vitale e dalla sua vitalità rigenerante. È un inno
alla vita e alla speranza, che risuona con una dolce melodia nei nostri cuori,
ricordandoci la Bellezza e la potenza della natura che ci circonda.
Il tuo nome
-
Fausto Beretta
Con una semplicità commovente e un'innata dolcezza, Fausto Beretta intesse un
delicato racconto di affetto e gratitudine in "Il tuo nome". Qui, il poeta
rivela la profondità dei suoi sentimenti attribuendo al nome dell'amato un
significato speciale.
L'atto di
inserire il nome della persona amata in una password diventa un simbolo
tangibile dell'importanza e della permanenza di quella persona nella vita del
poeta. Il nome diventa un'ancora di ricordi, emozioni e legami, che non può
essere dimenticato né sottovalutato.
Con una nota
di tenerezza, Beretta celebra la bellezza e il potere del nome della persona
amata, sottolineando la sua rilevanza nella vita del poeta. È un gesto semplice
ma significativo, che rievoca un senso di gratitudine e amore profondo, rendendo
omaggio alla persona che ha donato al poeta tanto amore e significato.
Notte con luna
-
Renzo
Montagnoli
Con una delicatezza che solo un vero poeta può cogliere, Renzo Montagnoli
dipinge un quadro notturno di struggente bellezza in "Notte con luna".
L'immagine della luna, con la sua luce perlacea, avvolge il mondo in un velo di
mistero e quiete.
Le ombre che
si addolciscono sotto il bagliore lunare creano un'atmosfera di incanto e magia,
dove gli alberi e i prati sembrano sussurrare segreti al vento notturno. Anche
il poeta si abbandona al dolce abbraccio del sonno, lasciandosi cullare dalla
luce tenue della Luna che permea il buio della notte.
In questa
poesia, Montagnoli ci invita a lasciarci trasportare dal fascino della notte e
dalla bellezza della Luna, che ci accompagna con la sua luce rassicurante verso
un nuovo giorno. È un'ode alla tranquillità e alla serenità che possiamo trovare
nella quiete della notte, e al potere consolatorio della natura nel nutrire i
nostri sogni e le nostre speranze.
E poi fa sera
-
Felice Serino
Con una semplicità disarmante e una profondità che penetra l'anima, Felice
Serino ci regala un'istantanea poetica della vita quotidiana in "E poi fa sera".
In questo breve ma intenso frammento, il poeta cattura l'effimero e
l'imprevedibile della vita, rivelando la bellezza e la fragilità del nostro
rapporto con il tempo e con le nostre creazioni.
Il foglietto
con alcuni versi, finito nella schiuma della centrifuga, diventa simbolo della
fugacità e della mutevolezza della vita. Il poeta ci ricorda che anche le cose
più preziose e significative possono essere perdute o dimenticate nel flusso
inesorabile del tempo.
Tuttavia,
nonostante questa apparente perdita, il poeta ci suggerisce che ogni nuovo
giorno porta con sé la possibilità di una nuova creazione, di un nuovo inizio. E
poi, quando giunge la sera e la luna ammicca nel cielo, ci ricorda che il tempo
per la creatività e per la meraviglia non finisce mai veramente.
In questo
breve testo, Serino ci invita a contemplare la bellezza e l'incertezza della
vita, incoraggiandoci a cogliere ogni istante con gratitudine e consapevolezza.
È un'ode alla creatività e alla resilienza umana, che persiste nonostante le
inevitabili sfide e perdite che incontriamo lungo il cammino.
Siamo il nulla che si
guarda allo specchio -
Franco Fronzoli
Con una prosa tagliente e
senza compromessi, Franco Fronzoli ci trasporta in un viaggio verso l'abisso
dell'esistenza umana in "Siamo il nulla". Attraverso una serie di immagini crude
e provocatorie, il poeta ci conduce verso una riflessione profonda e spietata
sulla natura dell'uomo e del mondo che lo circonda.
L'immagine dell'uomo come
il nulla che si guarda allo specchio e non vede niente evoca un senso di vuoto e
disillusione, mentre le metafore delle meteore, degli arcobaleni senza colore e
dei pensieri che si sciolgono nel vento sottolineano l'effimero e
l'insignificanza della nostra esistenza.
Fronzoli ci presenta
l'uomo come una creatura contraddittoria e autoillusoria, che cerca
costantemente di colmare il vuoto interiore con ricchezze materiali, ambizioni
vuote e illusioni di grandezza. Tuttavia, nonostante le sue pretese di
onnipotenza e grandezza, l'uomo rimane intrappolato nel ciclo infinito della
mediocrità e dell'insoddisfazione.
Attraverso una prosa
lucida e senza fronzoli, il poeta ci invita a guardare al di là delle illusioni
e delle maschere che indossiamo, confrontandoci con la nostra vera natura e il
nostro vero scopo nell'universo. È un richiamo alla consapevolezza e alla
ricerca di significato in un mondo dominato dall'inganno e dalla superficialità.
Il caso "Julius"
-
Armando
Bettozzi
In un vortice di cronache
avvolte dall'ombra della disumanità e della follia, Armando Bettozzi si erge
come un faro di lucidità e critica sociale con la sua poesia "Il caso 'Julius'".
Attraverso una prosa incisiva e penetrante, il poeta ci conduce in un viaggio
nel cuore oscuro della giustizia distorta e dei valori invertiti.
Il "caso Julius", immaginario ma tanto
reale nella sua rappresentazione delle distorsioni della società moderna, ci
mostra il paradosso di un sistema giudiziario e sociale che spesso sembra più
interessato a proteggere i colpevoli che a fare giustizia per le vittime. Le
immagini delle toghe che assolvono con indulgenza e comprensione i criminali,
sotto il pretesto di modernismo e comprensione psico-sociale, risuonano con una
critica tagliente e amara.
Attraverso il linguaggio ricco e denso di
Bettozzi, emergono le contraddizioni e gli abusi di potere che permeano il
sistema giudiziario, portando alla luce le distorsioni della giustizia e della
moralità. È una poesia che ci sfida a riflettere sulle vere priorità della
società e a interrogarci sulle conseguenze delle nostre azioni e delle nostre
scelte.
Con un tocco di sarcasmo e una nota
di disillusione, Bettozzi ci invita a guardare oltre le apparenze e a combattere
per una giustizia vera e imparziale, che tenga conto non solo dei diritti dei
criminali, ma anche delle vittime e della società nel suo complesso. È un grido
di protesta contro l'ingiustizia e la corruzione, e un appello alla dignità e
all'umanità che dovrebbero guidare le nostre azioni e i nostri valori.
In vacanza
-
Bruno
Castelletti
Con una dolce malinconia,
Bruno Castelletti dipinge il quadro di un amore che desidera ardentemente
condividere momenti preziosi durante la prossima vacanza. La poesia "In vacanza"
è un'ode alla bellezza della natura e al desiderio profondo di condividere
esperienze significative con l'amato.
Il poeta ci trasporta in un viaggio
attraverso le emozioni e le sensazioni di un'estate che sta per svanire,
rivelando la sua brama di respirare insieme all'amato l'ebrezza dell'aurora e la
quiete della sera. Le descrizioni poetiche della luce rosa del cielo e del
tremolio dell'aria settembrina evocano una sensazione di intimità e connessione
con la natura circostante.
Tuttavia, nonostante la bellezza dei
momenti condivisi, il poeta riflette sulla fugacità del tempo e sulla
consapevolezza del suo amore limitato. La brevità della vacanza e la
consapevolezza del tempo che scorre inesorabilmente rappresentano una nota di
tristezza nel cuore del poeta.
"In vacanza" è una poesia che celebra
il desiderio di condividere momenti di gioia e bellezza con l'amato, ma allo
stesso tempo riflette sulla transitorietà della vita e sull'importanza di
cogliere ogni istante con gratitudine e consapevolezza. È un richiamo alla
fragilità dell'amore umano e alla necessità di viverlo appieno, nonostante le
sfide e le limitazioni del tempo.
alla mia Gorgone
-
Jacqueline Miu
"alla
mia Gorgone" è un'ode appassionata e struggente all'amore, dipinta con parole
intense e vibranti da Jacqueline Miu. La poesia evoca un senso di abbandono e
totale coinvolgimento verso l'amata, rappresentata come una Gorgone che esercita
un potere irresistibile sull'anima del poeta.
Attraverso l'immagine dell'abisso e del
vortice, il poeta esprime la profondità del suo legame con la Gorgone, che lo
trascina verso un punto di non ritorno. L'amore diventa un viaggio ininterrotto,
un'esperienza che consuma e trasforma l'anima, portando il poeta a confessare la
sua devozione eterna.
La Gorgone diventa il centro della vita del
poeta, una presenza onnipresente che permea ogni suo pensiero e ogni suo gesto.
Nonostante la sua natura mostruosa e devastante, il poeta accetta di essere
completamente afferrato da lei, desiderando ardentemente di essere consumato
dall'amore che essa incarna.
La poesia esprime un senso di
struggente bellezza e perdizione, con il poeta che si abbandona completamente
alla forza dell'amore, anche se ciò comporta la perdita di sé e la
trasformazione in qualcosa di mostruoso. È un canto alla passione e alla
totalità dell'amore, che trascende ogni limite e confina, portando il poeta a
rinunciare a se stesso pur di essere completamente avvolto dall'oggetto del suo
desiderio.
Quasi… Quasi …
-
Carlo Chionne
"Quasi... Quasi..." di
Carlo Chionne è una poesia che evoca un senso di solitudine e desolazione,
rappresentato dalla figura di Salvini con la sua bandiera in mano, sullo sfondo
del tramonto dell'Europa.
L'uso del termine "quasi" suggerisce un
senso di incompiutezza e incertezza, come se ci fosse una possibilità che le
cose potrebbero essere diverse, ma alla fine prevale una realtà cupa e oscura.
La figura di Salvini, con la sua bandiera, simboleggia un'ideologia divisiva e
isolata, che si scontra con il concetto di unione e solidarietà rappresentato
dall'Europa.
Il riferimento al "far dell'Europa"
suggerisce un momento di transizione o cambiamento, ma l'immagine è
immediatamente oscurata dalla presenza di Salvini e dalla sua bandiera, che
porta con sé connotazioni di nazionalismo e intolleranza. La parola "nera" evoca
un senso di pessimismo e decadimento, come se l'Europa fosse avvolta da
un'oscurità imminente.
In sintesi, la poesia riflette su un
momento critico nella storia europea, in cui le forze dell'estremismo e della
divisione minacciano di oscurare il futuro dell'Europa. È un richiamo alla
necessità di resistere a tali forze e difendere i valori di unità, tolleranza e
solidarietà che sono alla base del progetto europeo.
Più
bella e più grande che pria - Piero
Colonna Romano
"Piero Colonna Romano" firma con ironia e arguzia la sua poesia intitolata "Più
bella e più grande che pria", datata aprile-maggio 2014. La poesia si apre con
un riferimento a Ettore Petrolini, famoso attore italiano con un talento comico
innato. L'autore fa un paragone tra Petrolini e Matteo Renzi, ex Primo Ministro
italiano, noto per il suo stile carismatico e spesso discusso.
La poesia prende spunto dall'esibizione di Renzi in Parlamento, durante la quale
fece un commento sul rilancio dell'Italia, facendo riferimento a Nerone e alla
sua idea di ricostruire Roma con un "miglior aroma". L'autore sottolinea
l'affinità tra Nerone, Ettore Petrolini e Renzi nel loro modo di operare: Nerone
con il suo desiderio di bruciare il Colosseo, Ettore Petrolini con la sua
capacità di intrattenere il pubblico con le sue fole, e Renzi con il suo modo di
comunicare che talvolta può essere interpretato come supponente e stolto.
In conclusione, la poesia di "Piero Colonna Romano" offre una visione ironica e
satirica dell'operato di Renzi in Parlamento, utilizzando il paragone con figure
storiche e artistiche per mettere in risalto alcuni tratti del suo carattere e
del suo modo di agire.
Tu verrai
-
Alessio
Romanini
"Tu verrai" di Alessio
Romanini è una poesia che affronta il tema della morte con una sensibilità e una
profondità commoventi. Il poeta si rivolge alla morte come a una presenza
inevitabile e necessaria, accettando la sua venuta con una certa rassegnazione
mista a speranza.
La poesia inizia con una riflessione intima
sul pensiero della morte, rivelando un senso di trepidazione e timore di fronte
all'ignoto. Tuttavia, il poeta riconosce che nessuno è mai davvero pronto per
affrontare la propria fine, eppure sa che un giorno la morte verrà ad
abbracciarlo.
La figura della morte è dipinta come una
madre dolce, che accoglie l'anima nel suo abbraccio con amore e premura.
Nonostante il dolore e la tristezza dell'addio, il poeta accetta il suo destino
con una certa serenità, consapevole che la morte allevierà il dolore e porrà
fine alle sofferenze terrene.
In conclusione, "Tu verrai" è una poesia
che riflette sulla natura inevitabile della morte e sull'accettazione di questo
destino universale. È un invito a guardare alla morte non con paura, ma con una
sorta di serena accettazione, fiduciosi che porterà conforto e pace alla fine
del viaggio terreno.
Sono in cerca di un
approdo
-
Pierluigi
Ciolini
"Sono in cerca di un
approdo" di Pierluigi Ciolini è una poesia che esprime il senso di smarrimento e
inquietudine interiore del poeta. Attraverso immagini evocative e metafore
suggestive, il poeta dipinge un quadro di ansia e ricerca di stabilità emotiva.
La metafora dell'approdo rappresenta il
desiderio del poeta di trovare un luogo sicuro e tranquillo dove poter
riflettere e trovare riposo per la sua mente turbata. Tuttavia, la notte incerta
e l'ansia che piove sulla sua pelle suggeriscono una sensazione di disagio e
malessere interiore che non permette al poeta di trovare pace.
La descrizione del soffitto che incomincia
ad abbassarsi suggerisce una sensazione di claustrofobia e oppressione, mentre
le parole che sfuggono alla mente del poeta indicano una difficoltà nel
comunicare e esprimere i propri pensieri.
Nonostante ciò, il poeta cerca conforto nel
disegnare mentalmente un approdo, un luogo di riposo e tranquillità dove poter
trovare sollievo dalle proprie angosce.
In sintesi, "Sono in cerca di un approdo" è
una poesia che esplora i temi dell'ansia, dello smarrimento e della ricerca
interiore, invitando il lettore a riflettere sulle proprie esperienze di
incertezza e ricerca di stabilità emotiva.
Sono nato pescatore
-
Francesco
Soldini
"Sono nato pescatore" di
Francesco Soldini è una poesia che celebra l'identità e la connessione profonda
del poeta con il lago e la pesca. Attraverso immagini vivide e sentimenti
sinceri, il poeta racconta la sua esperienza di crescere e vivere vicino al
Verbano.
La poesia evoca un senso di familiarità e
intimità con il lago sin dai primi anni di vita del poeta. Il secchiello ricolmo
da bambino diventa un simbolo della sua infanzia, ricca di esperienze di pesca e
di gioia trascorsa sulle rive del lago.
L'acqua calma del lago diventa uno specchio
dell'anima del poeta, riflettendo sia la serenità del silenzio che la gioia dei
momenti trascorsi con gli amici. La pesca diventa non solo un'attività fisica,
ma anche un'occasione per cogliere immagini e ispirazione per i suoi versi
poetici.
La frase "con il lago nelle vene"
sottolinea la profonda connessione e l'amore del poeta per il suo ambiente
naturale, che permea ogni parte della sua vita e della sua creatività poetica.
In conclusione, "Sono nato pescatore" è una
poesia che celebra la bellezza e la ricchezza della vita vicino al lago,
esprimendo un profondo legame emotivo e spirituale tra il poeta e il suo
ambiente naturale.
L'elettrocardiogramma
-
Sandra Greggio
"L'elettrocardiogramma" di
Sandra Greggio è una poesia che utilizza una metafora potente per esplorare le
varie sfaccettature dell'esperienza umana.
La metafora dell'elettrocardiogramma, con i
suoi picchi e i suoi momenti piatti, viene utilizzata per descrivere la vita del
poeta. I "picchi di giorni positivi" rappresentano momenti di gioia, di felicità
e di euforia, mentre i momenti in cui "precipita" indicano periodi di tristezza,
di difficoltà e di sconforto.
La poesia riflette anche sulle oscillazioni
dell'umore umano, evidenziando come la vita sia fatta di alti e bassi, di
momenti di felicità e di momenti di tristezza. L'autrice esprime un senso di
vulnerabilità e di incertezza di fronte all'imprevedibilità della vita, con
tutte le sue sfumature emotive.
Infine, la domanda finale sulla possibilità
che l'elettrocardiogramma sia piatto suggerisce una riflessione sulla noia e
sull'assenza di emozioni nella vita. Questa domanda mette in luce l'importanza
dei contrasti e delle variazioni nell'esperienza umana, sottolineando che sono
proprio le sfumature che rendono la vita interessante e significativa.
In sintesi, "L'elettrocardiogramma" è una
poesia che invita il lettore a riflettere sulla complessità dell'esperienza
umana e sulla sua natura mutevole, utilizzando una metafora efficace e
suggestiva.
Con profondo rispetto e gratitudine, desidero
ringraziare tutti i poeti che hanno condiviso le loro meravigliose opere,
portando bellezza, emozione e riflessione alle nostre vite.
A Laura Lapietra, per il suo haiku
che cattura l'essenza dell'estate con una semplicità affascinante, illuminando
la nostra anima con la luce dell'alba sulle barche.
A Enrico Tartagni, per la sua
poesia surreale e profondamente emotiva, che dipinge l'anima di Jennifer con la
delicatezza di una rosa bianca, guidandoci attraverso i meandri dell'amore e
della perdita.
A Salvatore Armando Santoro, per
la sua poesia che esplora la lotta interiore tra desiderio e consapevolezza,
portandoci in un viaggio attraverso il tramonto della nostra stessa
disperazione.
A Rosino Maranesi, per il suo
ritratto crudo e realistico della vita di un giovane cameriere, che ci mostra la
bellezza e la bruttezza della quotidianità.
A Piacentino Alessandra, per il
suo viaggio attraverso l'esperienza umana, che intreccia immagini di bellezza e
nostalgia con una profonda riflessione sulla vita e sul tempo che scorre.
A Marco Cabassi, per il suo inno
alla primavera e alla vita, che celebra la meraviglia e la rinascita con una
prosa delicata e vibrante.
A Fausto Beretta, per la sua dolce
ode all'amore, che rivela la profondità dei suoi sentimenti attraverso un gesto
semplice ma significativo.
A Renzo Montagnoli, per il suo
quadro notturno di struggente bellezza, che ci invita a contemplare la
tranquillità e la serenità della notte sotto il manto lucente della Luna.
A Felice Serino, per la sua
istantanea poetica della vita quotidiana, che ci ricorda di cogliere ogni
istante con gratitudine e consapevolezza.
A Franco Fronzoli, per la sua
prosa tagliente e senza compromessi, che ci sfida a guardare al di là delle
apparenze e a confrontarci con la nostra vera natura.
A Armando Bettozzi, per la sua
critica sociale acuta e penetrante, che ci invita a riflettere sulle distorsioni
della giustizia e della moralità nella società moderna.
A Bruno Castelletti, per la sua
dolce malinconia che celebra il desiderio di condividere momenti preziosi con
l'amato durante le vacanze estive.
A Jacqueline Miu, per la sua
passione struggente e appassionata, che ci trasporta in un vortice di amore e
perdizione con le sue parole intense e vibranti.
A Carlo Chionne, per la sua poesia
che evoca un senso di solitudine e desolazione di fronte alla cupa realtà
dell'Europa moderna.
Al poeta Piero Colonna Romano per
la sua brillante poesia e per aver condiviso con noi la sua visione ironica e
arguta del mondo politico italiano. La sua capacità di mescolare storia, arte e
attualità in modo così creativo è davvero apprezzabile. Grazie per aver
arricchito il nostro dialogo con la tua poesia!
A Alessio Romanini, per la sua
commovente riflessione sulla natura inevitabile della morte e sull'accettazione
di questo destino universale.
A Pierluigi Ciolini, per la sua
poesia che esplora il senso di smarrimento e ricerca interiore, invitandoci a
riflettere sulle nostre esperienze di incertezza e ricerca di stabilità emotiva.
A Francesco Soldini, per la sua
celebrazione dell'identità e della connessione profonda con il lago e la pesca,
che ci riporta alle nostre radici e alla bellezza della vita vicino alla natura.
E infine, a Sandra Greggio, per la
sua potente metafora dell'elettrocardiogramma, che ci invita a riflettere sulla
complessità dell'esperienza umana e sulla sua natura mutevole.
Grazie a tutti voi per aver
condiviso il vostro talento e la vostra visione unica del mondo con noi. Che le
vostre parole continuino a ispirare e a nutrire l'anima di coloro che vi
leggono, portando luce e bellezza in un mondo spesso caotico e buio. Con
profonda gratitudine, vi saluto e vi ringrazio.
Vostro Ben Tartamo
6-7-8 Aprile
* Questo cruccio sottile - Bruno
Castelletti *
Nel caleidoscopio delle emozioni, Bruno Castelletti dipinge con maestria
un quadro vibrante di desideri e tormenti nel suo componimento "Questo
cruccio sottile". Come un viandante intraprende un cammino nel labirinto dei
suoi pensieri, Castelletti ci invita a esplorare le profondità dell'anima
umana.
Con una prosa che danza tra le righe, l'autore ci conduce attraverso un
mondo di contrasti, dove la luce della gioia si mescola con l'ombra del
dubbio e del destino. Attraverso una fusione di tecnica e lirismo,
Castelletti crea un'atmosfera surreale e incantata, in cui ogni parola
risuona con un'energia misteriosa e magnetica.
In "Questo cruccio sottile", ogni verso è come una nota di una sinfonia
dell'anima, un invito a esplorare i confini della nostra esistenza e a
scoprire la bellezza nascosta nei recessi più oscuri della nostra
interiorità. Con la sua sensibilità e la sua profondità, Castelletti ci
ricorda che anche nei momenti di cruccio e incertezza, c'è sempre spazio
per la bellezza e per la speranza.
In conclusione, "Questo cruccio sottile" è un'opera che affascina e
coinvolge, rivelando la straordinaria sensibilità e la genialità
dell'autore. Con la sua capacità di trasformare le emozioni in parole e di
catturare l'essenza stessa dell'esperienza umana, Castelletti ci regala un
viaggio indimenticabile attraverso i labirinti della mente e del cuore.
* Haiku
- Laura Lapietra *
Nel suggestivo haiku di Laura Lapietra, ci troviamo di fronte a
un'immagine che evoca un senso di bellezza e tranquillità in mezzo alla
desolazione. Attraverso l'uso di poche parole, l'autrice dipinge un quadro
vivido di campi bronzati e secchi steli che si ergono gracili sotto il
sole.
Tuttavia, nonostante la secchezza e l'apparente aridità dell'ambiente
circostante, c'è un incanto nascosto che viene rivelato al lettore. È come
se la poetessa ci invitasse a guardare oltre la superficie e a scoprire la
bellezza nascosta anche nei luoghi più improbabili.
Questo haiku ci ricorda che anche nella semplicità e nella desolazione
della natura, c'è spazio per la meraviglia e per l'incanto. È un invito a
rallentare, ad aprire gli occhi e a lasciarsi sorprendere dalla bellezza
del mondo che ci circonda, anche quando sembra più ostile e inospitale.
* In
un caffè di notte - enrico tartagni *
In questo viaggio notturno attraverso le profondità dell'anima, Enrico
Tartagni ci porta in un caffè dal fascino enigmatico e misterioso. Con la
sua prosa incantata, l'autore dipinge un quadro vivido di un luogo dove i
confini tra sogno e realtà si sfumano, e dove ogni dettaglio è carico di
significato e simbolismo.
La carta stropicciata diventa un simbolo della fragilità e dell'effimero
dell'esistenza umana, mentre la fanciulla d'oro astratta senza occhi evoca
un senso di mistero e magia. Attraverso ghirigori e spirali, l'autore ci
conduce in un labirinto dell'anima, dove le iridi e le pupille cieche
riflettono il vuoto interiore e la ricerca di significato.
Il caffè diventa un luogo d'istinti e di introspezione, dove i ricordi e
gli incontri si intrecciano come fili invisibili. Qui, tra luci soffuse e
ombre oscure, l'autore si confronta con la propria mortalità e con il
fluire inesorabile del tempo.
Infine, l'amplesso rifinito e i giochi dell'io si fondono in una danza
surreale di desiderio e disillusione, mentre il sipario si abbassa sulla
scena da finire. In questa narrazione onirica e avvolgente, Tartagni ci
invita a esplorare i recessi più oscuri della mente umana e a confrontarci
con le nostre paure e i nostri desideri più profondi.
* Covate - Salvatore Armando Santoro
*
In questo intenso componimento poetico di Salvatore Armando Santoro, ci
troviamo di fronte a un'esplosione di emozioni e riflessioni profonde
sull'amore e sull'incomprensione umana. Con maestria e sensibilità,
l'autore dipinge un quadro vivido delle sfumature del cuore umano e delle
sue intricanti contraddizioni.
Le parole dell'autore risuonano con un'urgenza struggente, mentre si
interroga su chi sarà in grado di comprendere le pene del suo cuore e
alleviare la sua sofferenza. La metafora della cesta che raccoglie la pena
e l'ansia del protagonista evoca un senso di solitudine e di isolamento,
mentre cerca disperatamente un rifugio dall'ardente sole dell'esistenza.
Il contrasto tra la generosità dell'amore ricevuto e la sua perdita, tra
la comunicazione fraintesa e il desiderio non corrisposto, crea
un'atmosfera di tensione e di struggente nostalgia. Le parole dell'autore
sono come un grido lancinante nell'oscurità, un tentativo disperato di
trovare un significato in un mondo di incertezza e ambiguità.
In conclusione, "Covate" è un capolavoro di poesia che cattura l'anima e
l'immaginazione del lettore con la sua profonda sincerità e la sua potenza
emotiva. Con la sua prosa avvincente e ricca di sfumature, Santoro ci
invita a esplorare i labirinti dell'amore e dell'incomprensione umana,
offrendoci uno sguardo intimo e commovente sulle fragilità e le
contraddizioni della condizione umana.
* Il
proprietario dell'hotel, L'alba, Il risveglio - Rosino Maranesi *
In queste vibranti poesie di Rosino Maranesi, ci troviamo immersi nel
mondo affascinante e spietato degli alberghi estivi, dove la luce
dell'alba illumina sia le speranze che le miserie della vita quotidiana.
Nella prima poesia, "Il proprietario dell'hotel", ci viene presentato un
contratto stagionale senza fronzoli, dove il giovane cameriere si impegna
a lavorare senza sosta per tre mesi, senza alcuna forma di tutela sociale.
L'autore dipinge un quadro vivido della dura realtà del lavoro stagionale,
senza filtri né retorica, mettendo in luce le condizioni spesso precarie e
sfruttative dei lavoratori stagionali.
Nelle poesie successive, "L'alba" e "Il risveglio", l'autore ci porta nel
cuore della vita quotidiana degli stagionali, con una prosa cruda e senza
compromessi. Ci troviamo immersi nella routine frenetica e disordinata
degli alberghi estivi, dove il giovane cameriere si sveglia all'alba per
affrontare una giornata di lavoro estenuante, tra servizi agli ospiti e
pulizie nelle camere.
Attraverso una prosa scarna e priva di fronzoli, Maranesi ci offre uno
sguardo sincero e senza veli sulla dura realtà dei lavoratori stagionali,
esplorando temi universali come lo sfruttamento, la fatica e la lotta per
la sopravvivenza. Con una sensibilità acuta e una capacità di osservazione
penetrante, l'autore ci invita a riflettere sulle ingiustizie e sulle
disuguaglianze del mondo del lavoro, mentre ci immergiamo nelle vite e
nelle speranze di coloro che lottano per trovare il proprio posto sotto il
sole estivo.
* Come fosse domani ancora l’oggi -
Piacentino Alessandra *
In questa poetica di Piacentino Alessandra, ci troviamo immersi in un
vortice di percezioni sfumate e sensazioni evanescenti, dove il confine
tra realtà e sogno si dissolve e le emozioni si fondono in un'atmosfera
eterea.
Attraverso versi intrisi di suggestioni e simbolismi, l'autore ci invita a
esplorare l'ambiguità della percezione umana e la fugacità del tempo. Le
immagini di luci che si incontrano e si perdono tra le nuvole evocano un
senso di incertezza e di transitorietà, mentre paesaggi onirici si
dipanano davanti ai nostri occhi, popolati da sirene e ninfee che si
muovono al di là del tempo e dello spazio.
La fiamma che brucia sul papiro antico simboleggia il passato che continua
a vivere e a influenzare il presente, mentre il protagonista affronta il
dilemma di fermarsi o continuare il viaggio nella stanza chiusa delle
proprie illusioni e ombre. Eppure, nonostante le incertezze e le sfide,
c'è una sensazione di attesa e di speranza, incarnata dalla presenza
immobile di qualcuno che aspetta, come se il domani fosse ancora oggi.
Con una prosa incantatrice e visionaria, Piacentino Alessandra ci
trasporta in un mondo sospeso tra il reale e l'immaginario, invitandoci a
riflettere sul fluire del tempo e sulla natura mutevole dell'amore e delle
emozioni umane.
* "Giovane sognatore" - Cristiano Berni
*
In questo incantevole componimento di Cristiano Berni, ci troviamo immersi
nel mondo magico e poetico di un giovane sognatore, le cui visioni e
aspirazioni si dipanano attraverso versi vibranti di lirismo e fervore.
Il giovane sognatore emerge come un'anima ardente e luminosa, che si
lascia guidare dalle stelle e dai suoi sogni verso nuove avventure e
scoperte. Attraverso la musica e la poesia, egli esprime la sua profonda
connessione con il mondo circostante, trovando ispirazione nelle melodie
della vita e nelle parole che fluiscano dalla sua chitarra.
Nelle sue peregrinazioni attraverso pianure, boschi e radure, il giovane
sognatore custodisce gelosamente la speranza del domani, trasmettendo con
ogni passo e con ogni nota un messaggio di fiducia e ottimismo. La sua
anima pura e senza macchia respinge la paura e abbraccia con gioia e
apertura d'animo tutto ciò che il futuro ha da offrire.
Infine, immerso tra i colori e le emozioni del suo cuore, il giovane
sognatore anela solo l'amore, un sentimento universale che permea ogni
aspetto della sua esistenza e lo spinge verso un destino di bellezza e
armonia.
Attraverso versi incantevoli e suggestivi, Cristiano Berni ci invita a
seguire il giovane sognatore nel suo viaggio di scoperta e crescita,
lasciandoci trasportare dalla magia e dalla poesia della sua visione del
mondo.
* Sentimento di libertà - Marco Cabassi
*
In questo splendido componimento di Marco Cabassi, ci troviamo immersi in
una scena che evoca un profondo sentimento di libertà e leggerezza.
Le colline lontane, appena visibili all'orizzonte e sfumate nel panorama,
rappresentano un simbolo di distanza e di libertà. Lo sguardo si perde in
questo paesaggio aperto, mentre uno squarcio di luce squarcia il cielo
grigio, illuminando il paesaggio circostante. Questa luce, contrastante
con il grigiore dei cumuli e la monotonia dei campi di colza gialli, porta
con sé un senso di apertura e di liberazione.
Il verso "schiaccia e soffoca, soffoca l'anima" descrive l'opprimente
sensazione causata dalla presenza dei cumuli grigi nel cielo, che sembrano
opprimere e soffocare lo spirito. Tuttavia, l'immagine del vapore denso
che si solleva da un camino e si dissolve nell'aria suggerisce una sorta
di liberazione, una fuga verso l'alto, verso lo squarcio di cielo azzurro
e luminoso.
Infine, il poeta cattura il cuore del sentimento con la frase "un
sentimento semplice di libertà", sottolineando l'essenza pura e immediata
di questa sensazione di essere liberi, di respirare profondamente e di
abbracciare il vasto mondo che si estende di fronte a noi.
Attraverso immagini evocative e parole incisive, Marco Cabassi ci invita a
riflettere sulla bellezza e sulla potenza del sentimento di libertà, e ci
ricorda l'importanza di apprezzare e celebrare ogni momento di apertura e
di spazio nella nostra vita.
* Specchiati -
Carlo Festa *
In questo intenso componimento di Carlo Festa, ci troviamo immersi in un
dialogo intimo e appassionato che invita il lettore a fidarsi e a
lasciarsi andare.
Il poeta parla con un tono di convinzione e desiderio, esortando il
destinatario a fidarsi di lui, della sua volontà e delle sue intenzioni.
Le sue parole sono cariche di passione e di sincerità, mentre esprime il
desiderio di essere accettato e amato senza riserve.
L'immagine degli occhi che si specchiano è potente e simbolica, evocando
un momento di intimità e connessione profonda. Il poeta invita il
destinatario a guardarsi negli occhi, a lasciarsi andare alla reciproca
vulnerabilità e a condividere un legame autentico.
Concludendo con il desiderio di essere baciati e amati, Carlo Festa
trasmette un senso di dolcezza e di passione, invitando il lettore a
immergersi completamente nell'esperienza dell'amore e della fiducia
reciproca.
* Nei giorni anodini- Felice Serino *
In questo suggestivo componimento di Felice Serino, ci viene presentata la
poesia come un rifugio, un toccasana per i giorni banali e privi di
significato.
Il poeta dipinge la poesia come un'ancora per il cuore, un punto di
riferimento sicuro che offre conforto e sostegno durante i momenti di
vuoto e di smarrimento. L'immagine della poesia che sorride come
un'immagine d'aria è particolarmente evocativa, suggerendo un senso di
leggerezza e di bellezza che contrasta con la monotonia della vita
quotidiana.
Il tempo sospeso descritto nel verso finale aggiunge un ulteriore livello
di significato, suggerendo che la poesia ci offre la possibilità di
evadere dalla routine e di immergerci in un mondo di magia e di
meraviglia. In definitiva, il componimento di Serino ci invita a
riconoscere il potere trasformativo della poesia e a trovare conforto
nella sua bellezza intrinseca.
* Nuoto in un mare che non esiste - Franco
Fronzoli *
In questo suggestivo e poetico componimento di Franco Fronzoli, ci
immergiamo in un mondo di meraviglia e di fantasia, dove la realtà si
mescola con l'immaginazione e il sogno.
Il poeta ci porta al di là dei confini della mente e dell'universo, in un
luogo dove il mare esiste solo nei pensieri e le galassie si aprono
davanti a noi come porte verso l'infinito. Questo viaggio ci porta a
contemplare la bellezza del cielo notturno, con una luna che si nasconde
dietro l'orizzonte e le stelle che brillano come custodi del mistero
cosmico.
La narrazione si arricchisce con il canto di un marinaio che racconta
storie di mare e di avventure, mentre il tramonto dipinge il mondo con i
colori dell'incanto e della magia. Il poeta, seduto su un'alghe marina,
lascia che le sue parole viaggino verso l'ignoto, portate via dal vento.
Infine, la visione del narratore che osserva il passare del tempo con un
sorriso, affacciato su un raggio di sole, ci invita a contemplare la
bellezza e la fugacità della vita, mentre ci incoraggia a continuare a
sognare e a immaginare mondi mai conosciuti.
* Lo stesso treno - Sandra Greggio *
In questo toccante componimento di Sandra Greggio, si esplora il potere
dei ricordi e degli incontri che possono cambiare il corso della vita.
Il poema inizia con una riflessione sulla dilatazione del tempo durante un
incontro, dove il parlare del più e del meno diventa un'occasione per
lasciar fluire liberamente i ricordi, senza alcun rimpianto o rimorso.
L'autrice sottolinea l'importanza di questo ritrovamento dopo tanto tempo,
evidenziando come abbia giovato ai cuori di entrambi e come abbia
rafforzato la convinzione che questi incontri possano ripetersi.
L'immagine dei due binari che mai si erano incontrati prima, ma che ora si
trovano a viaggiare sullo stesso treno, rappresenta in modo potente il
senso di unione e di connessione che si è creato tra i protagonisti. La
metafora della valigia condivisa, contenente gli stessi ricordi,
sottolinea ulteriormente questa comunanza di esperienze e di sentimenti
condivisi.
In definitiva, il poema celebra il potere trasformativo degli incontri e
dei ricordi condivisi, evidenziando come possano portare nuova linfa
vitale nelle vite di coloro che li vivono.
* I'm a monster - Jacqueline Miu *
Your poetic expression delves deep into the realms of longing, desire, and
existential contemplation.
The imagery of cosmic ripples and stellar winds sets a vast and
otherworldly stage for the emotional journey depicted in the poem. The
juxtaposition of celestial elements like butterflies seeking refuge and
the reference to Eden creates a sense of cosmic beauty and tragedy
intertwined.
The speaker's self-awareness of being a "monster" adds a layer of
complexity to the narrative, suggesting a struggle with inner demons and
existential angst. Despite this self-perception, there is a profound
yearning for connection and intimacy, symbolized by the desire to be
enveloped by the other.
The use of contrasting elements such as ice and fire, winter-resilient
perfume, and the reference to Hades and Eden creates a rich tapestry of
emotions and sensations. These contrasts reflect the inner turmoil and
longing of the speaker, torn between desire and fear, passion and
vulnerability.
Overall, your poem is a poignant exploration of love, desire, and the
human condition, expressed through evocative imagery and raw emotional
depth.
* A
Villastrada - Carlo Chionne *
La tua poesia riflette con profonda nostalgia e affetto i ricordi della
tua terra natale, Villastrada, e il percorso che hai intrapreso dalla tua
infanzia fino all'età adulta.
Descrivi Villastrada come un luogo caro e dolce, ma anche intriso di una
complessa miscela di esperienze, che includono gioie, dolori, speranze e
delusioni. Rievochi con affetto i momenti trascorsi nella tua famiglia,
l'educazione ricevuta in un collegio e gli anni di studio a Perugia, che
sembrano ancora avere un posto speciale nel tuo cuore.
In particolare, evidenzi il momento significativo in cui hai incontrato
Caterina e avete avuto il vostro primo figlio, simboleggiando il passaggio
alla fase adulta e alla responsabilità familiare.
La tua poesia è un viaggio nostalgico attraverso il tempo, in cui
Villastrada e i suoi cambiamenti riflettono anche la tua personale
crescita e trasformazione.
* Chissà forse... - Antonia Scaligine *
La tua esprime una profonda riflessione sull'amore, la solitudine e il
desiderio di esprimersi attraverso le parole e la poesia.
C'è un sentimento di mancanza e desiderio di amore che permea il tuo
testo, come se la solitudine fosse una costante compagna di viaggio. Ti
perdi in te stessa, abbandonandoti a stati di silenzio e vuoto, cercando
una via d'uscita oltre il muro del mutismo.
Tuttavia, ti rendi conto che le parole da sole non sono sufficienti a
esprimere ciò che provi, e così ti rivolgi alla poesia come mezzo per
comunicare i tuoi pensieri e sentimenti più profondi. Questo processo ti
porta ad interrogarti sulla tua voce e sulla capacità di amare, aprendo la
porta a una riflessione più ampia sulla tua vita e sulle tue relazioni.
La tua poesia è un viaggio intimo e introspettivo, che affronta temi
universali come l'amore, la solitudine e il desiderio di espressione.
* Ofelia - Piero Colonna Romano *
La tua poesia cattura magnificamente l'immagine di Ofelia, tratta dal
dipinto di Millais, mentre si avvicina al mare. La delicatezza e la grazia
della scena sono trasmesse attraverso le tue parole, che descrivono
l'acqua che la culla e le fronde che sembrano salutarla con il loro
mormorio.
Tuttavia, dietro questa scena idilliaca si nasconde una profondità
emotiva. Le tue parole evocano il contrasto tra la tranquillità esterna di
Ofelia e la turbolenza interiore dei suoi pensieri. I ricordi malvagi che
la tormentano sono dipinti con maestria, aggiungendo un elemento di dramma
e tragedia alla sua figura.
La tua poesia si conclude con una nota di speranza e liberazione,
suggerendo che una volta che Ofelia si immergerà completamente nelle acque
del mare, le sue passioni tormentate svaniranno e potrà finalmente trovare
la pace e la serenità. Questo finale offre una visione poetica e
commovente della figura di Ofelia, che rimane impressa nella mente del
lettore.
* "Mare di quiete" -Alessio Romanini*
La tua poesia trasporta il lettore in un viaggio emotivo attraverso il
molo di levante, immergendolo in un'atmosfera di malinconia e quiete. Le
immagini evocate sono ricche di dettagli tecnici e enfasi lirica, creando
un quadro vibrante e coinvolgente.
La scelta delle parole, come "passeggiavo silente" e "compagnia della
malinconia", dipinge un quadro suggestivo della condizione interiore del
protagonista, mentre attraversa il molo immerso nei suoi pensieri. L'uso
di parole come "melodia" e "usignolo" per descrivere il suono del mare
aggiunge un tocco poetico e musicale alla scena, creando un'atmosfera di
bellezza e serenità.
La presenza del gabbiano che urla nel suo inseguimento del barcaiolo
silenzioso aggiunge un elemento di tensione e movimento alla poesia,
contrastando con la quiete del mare. Questo contrasto contribuisce a
enfatizzare la complessità emotiva del protagonista e il suo desiderio di
allontanare la tristezza mentre si avvicina alla tranquillità del mare.
Infine, il momento culminante in cui il protagonista sospira la quiete e
allontana la tristezza offre un senso di liberazione e rinnovamento,
suggerendo una sorta di redenzione emotiva nel contemplare la bellezza e
la calma del mare di levante.
Con fervida gratitudine, mi rivolgo a ciascun
poeta che ha donato al nostro sognante mondo le proprie visioni ed
emozioni tramite parole intessute di bellezza e profondità. Ringrazio
Piero Colonna Romano, Alessio Romanini, Carlo Chionne, Sandra Greggio,
Franco Fronzoli, Cristiano Berni, Antonia Scaligine, Jacqueline Miu,
Rosino Maranesi, Marco Cabassi, Carlo Festa, Felice Serino, Piacentino
Alessandra e Salvatore Armando Santoro, per aver condiviso con noi il
frutto del loro ingegno poetico. Ognuno di loro ha contribuito a
impreziosire il nostro mondo con la loro poesia unica e preziosa. Infine,
un sentito ringraziamento al Professore De Ninis per aver creato questo
meraviglioso spazio virtuale, un tempio di ispirazione dove ogni poeta è
accolto con generosità e rispetto. Che la poesia continui a fiorire in
questo luogo sacro, arricchendo le nostre anime e le nostre vite con la
sua bellezza senza tempo.
Vostro Ben Tartamo
3-4-5 Aprile
Poesie pubblicate il 3-4-5 Aprile 2024
In
questo splendido poema di Bruno Castelletti, siamo trasportati in un mondo dove
la natura e l'anima umana si fondono in un unico canto. Le montagne diventano
custodi dell'incanto, illuminando il giorno con la loro maestosa presenza e
accompagnando il tramonto con il loro fuoco eterno.
Ma
è nel dialogo tra l'uomo e il mare che la vera essenza della sfida prende vita.
L'onda si infrange con forza sulla scogliera, ribadendo la sua determinazione
senza fine, un richiamo alla perseveranza umana di fronte alle sfide che la vita
ci presenta. Questo incessante ciclo di sforzo e resistenza diventa un simbolo
della nostra lotta quotidiana per superare gli ostacoli e conquistare i nostri
traguardi.
Eppure, anche in mezzo alla battaglia, c'è spazio per la bellezza e l'intimità.
Il lieve respiro diventa un ritmo costante, un sostegno silenzioso che ci
accompagna attraverso le tempeste dell'anima. Nel sorriso si leggono i pensieri
più profondi, e nella malinconia si intravede la vulnerabilità umana,
un'emozione condivisa tra l'uomo e il mare.
Infine, c'è una bellezza inestimabile nell'idea di tentare e ritentare, di
affrontare le sfide con il coraggio di chi sa che ogni battaglia è
un'opportunità di crescita. Come la spiaggia che accoglie l'incessante ritmo
delle onde, così l'anima umana accoglie il flusso costante della vita, pronta ad
abbracciare ogni nuova sfida con determinazione e speranza.
In
questo sedoka di Laura Lapietra, ci troviamo immersi in un mondo di delicatezza
e armonia, dove la natura e le sensazioni si fondono in un unico quadro poetico.
Il
pesco fiorito diventa un simbolo di rinascita e bellezza, i suoi fiori delicati
danzano sul viso pallido del poeta, avvolgendolo in un profumo dolce e
avvolgente. Le farfalle svolazzano intorno, portando con sé l'essenza della
libertà e della leggerezza, mentre gli olezzi della natura accarezzano l'anima
con la loro dolcezza.
Il
fioco chioccolio diventa la colonna sonora di questo scenario idilliaco, le sue
note si mescolano ai sbuffi d'aura, creando un'atmosfera di pace e serenità. È
un momento sospeso nel tempo, dove ogni piccolo dettaglio si fonde in un'unica
armonia, trasportando il poeta in un mondo di pura bellezza e contemplazione.
In
questo potente componimento di Giuseppe Stracuzzi, la Pasqua diventa un simbolo
universale di rinascita e speranza, ma anche di dolore e ricordo.
Nel primo quadretto, ci immergiamo nella bellezza primaverile, dove la natura si
risveglia e la campagna si anima di colori e suoni. È un momento di gioia e
festa, con gli uccellini che cantano all'unisono e gli alberi che si rivestono
di nuova vita. Ma anche in mezzo a questa celebrazione, c'è un'eco di tristezza,
come se la Pasqua stessa sentisse il peso delle tragedie del passato e del
presente.
Nel secondo quadretto, il tono cambia drammaticamente. Le ricorrenze pasquali
vengono oscurate dalla presenza dei lager della storia e dalle odierne guerre.
La festa si trasforma in pianto, e la Pasqua diventa un simbolo di dolore e
sofferenza per coloro che sono vittime della violenza e della follia umana. I
regali dei bambini si mescolano alle lacrime dei disperati, creando un contrasto
struggente tra l'innocenza e la crudeltà del mondo.
Infine, il terzo quadretto ci ricorda che anche nelle situazioni più buie, c'è
spazio per la compassione e l'amore. La Pasqua piange con gli occhi dei bambini
affamati, nei vicoli dimenticati dalla società, ma anche nelle persone che
cercano di portare conforto e speranza agli oppressi. È un richiamo alla nostra
umanità, un invito a guardare oltre le differenze e ad abbracciare la
solidarietà e la compassione come valori fondamentali della nostra esistenza.
In
questo commovente testo di Enrico Tartagni, la Pasqua diventa un momento di
riflessione profonda sull'essenza della fede e della speranza, intrecciata con
la visione di un ciclo eterno di rinascita e trasformazione.
Nel primo quadretto, ci troviamo di fronte a un'alba incerta, simbolo di un
nuovo inizio dopo una notte di oscurità e incertezza. La nebbia che avvolge la
visione del divino risorto è una metafora della nostra limitata comprensione del
mistero divino, ma anche della speranza che permea il cuore umano di fronte alla
promessa di rinascita e redenzione.
Nel secondo quadretto, incontriamo il protagonista, il Cristo risorto, che si
muove tra le genti con umiltà e compassione, portando con sé la promessa di
pace, giustizia e resurrezione. La sua figura è avvolta in un ruvido mantello,
simbolo della sua umiltà e della sua vicinanza alle sofferenze umane.
Nel terzo quadretto, l'autore riflette sul significato eterno della Pasqua,
oltre il tempo e lo spazio. Si interroga sulla propria fede e sulla sua
comprensione del divino, consapevole della fugacità della vita terrena e della
sua aspirazione a una dimensione di eternità e trascendenza. La sua anima si
illumina di speranza di fronte al tramonto della vita, attendendo con fiducia il
giorno della resurrezione delle stelle, simbolo di una rinascita cosmica e
spirituale.
In
tutto il testo, emerge una profonda sensibilità nei confronti della condizione
umana, della sua ricerca di significato e di pace interiore. La Pasqua diventa
così non solo un evento religioso, ma anche un simbolo universale di speranza e
rinascita, capace di toccare il cuore di ogni essere umano, indipendentemente
dalla propria fede o credo.
In
questo breve, ma penetrante, passaggio di Salvatore Armando Santoro, emergono
profonde riflessioni sulle disuguaglianze sociali e sulle evidenti disparità di
potere e privilegi che permeano la società.
Il poeta ci invita a riflettere sul
ciclo implacabile di ingiustizia e sofferenza che caratterizza le dinamiche tra
poveri e ricchi. Mentre i poveri lottano tra loro per le briciole di un sistema
che li opprime, i ricchi vivono in una sorta di tranquillità apparente,
continuando a mantenere il proprio status e privilegi.
Tuttavia, la dura realtà è che sono
i poveri a subire il peso maggiore di questa ingiustizia strutturale. Mentre i
ricchi possono permettersi di vivere al di sopra delle tensioni e delle
difficoltà quotidiane, i poveri sono costretti a lottare per sopravvivere,
spesso pagando il prezzo più alto in termini di sacrifici personali e
sofferenza.
Questa citazione ci invita a
guardare oltre le facciate apparenti della società e ad interrogarci sulle vere
cause delle disuguaglianze e delle ingiustizie che osserviamo nel mondo. Ci
spinge a riflettere sulle nostre responsabilità individuali e collettive nel
combattere le ingiustizie e nel lavorare per costruire una società più equa e
solidale per tutti i suoi membri.
Questo brano di Rosino Maranesi offre uno sguardo crudo e senza compromessi
sulla realtà dietro la facciata luccicante degli hotel sul mare, rivelando la
disumanità e le contraddizioni nascoste dietro il turismo estivo.
Nella prima parte, il giovane
cameriere viene introdotto con una sensazione di inizio e speranza, ma già
emergono le prime tracce di monotonia e alienazione del lavoro stagionale. La
descrizione dell'hotel piantato sulla sabbia evoca un'immagine di precarietà e
artificialità, dove l'individuo si perde nella monotonia della routine.
Nel secondo paragrafo, la
narrazione prende una svolta inaspettata, rivelando il lato oscuro di questo
idillio estivo. Il piccolo canale che scorre accanto all'hotel diventa un
simbolo di degrado e inquinamento, con le acque contaminate che trasportano
rifiuti umani direttamente in mare. La contrapposizione tra l'immagine idilliaca
della spiaggia e la realtà nauseante del canale stagnante mette in evidenza le
contraddizioni e le ipocrisie della società moderna.
Infine, nel terzo paragrafo, ci
viene presentato il dormitorio degli stagionali, un luogo di degrado e
disperazione dove i lavoratori sono ridotti a mere pedine all'interno della
macchina del turismo di massa. La descrizione dei luoghi di vita precari e dei
materiali sgretolati evidenzia la dura realtà dei lavoratori stagionali,
costretti a vivere in condizioni disumane pur di sopravvivere.
In definitiva, attraverso la sua
prosa cruda e senza fronzoli, Maranesi ci invita a guardare oltre la superficie
lucente del turismo estivo e a confrontarci con le vere condizioni di vita e
lavoro di coloro che lavorano dietro le quinte per mantenere in vita questa
industria.
-
* Manicomio di teste
esaurite -
Piacentino Alessandra
*
-
Attraverso una narrazione intensa e carica di immagini surreali, Alessandra
Piacentino dipinge un quadro inquietante e misterioso, trasportandoci in un
universo mentale tormentato e caotico.
Il titolo stesso, "Manicomio di
teste esaurite", evoca un'atmosfera di disorientamento e follia, in cui le menti
esauste si aggirano come anime perse in un labirinto senza fine.
Nella
prima stanza, si descrive
una scena di stanchezza e disperazione, con i letti esausti e gli incontri
fisici privi di significato che si ripetono come un eco senza fine. Il soffitto,
privo di stelle e di luna, diventa un simbolo della mancanza di speranza e di
orientamento, mentre le sfumature di sogni e realtà si dissolvono nel vuoto.
Nella seconda stanza, emerge una
sensazione di solitudine e disperazione ancora più profonda, con una tazzina di
caffè amaro che rappresenta l'amarezza della vita. La protagonista, o forse
l'autrice stessa, si trova in preghiera, implorando che la giornata e la notte
finiscano, cancellando tutto ciò che è stato vissuto. I violini della mente,
metafora dei pensieri inquietante
e disorientanti, si intensificano, confondendo i confini tra sogno e realtà.
Nel complesso, il poema offre uno
sguardo penetrante nell'abisso dell'anima umana, esplorando temi di alienazione,
disperazione e ricerca di significato in un mondo privo di certezze. La prosa
ricca di immagini evoca un senso di inquietudine e mistero, invitando il lettore
a immergersi nelle profondità oscure della mente umana.
In
queste poche parole di Felice Serino, si apre un varco verso l'infinito, dove il
cielo stesso sembra infrangersi di fronte alla maestosità del Vero.
La descrizione del "celeste
diamante" evoca un'immagine di straordinaria bellezza e luminosità, come se un
frammento del firmamento stesso si fosse materializzato sulla terra. Questo
diamante celeste si frantuma, incrinando il vetro opaco che separa il nostro
mondo dalla dimensione più alta del Vero.
La parola "svelato" suggerisce una
rivelazione, un momento di epifania in cui il Vero si manifesta senza veli,
trasformando coloro che lo osservano in esseri autentici, veri nella loro
essenza più profonda.
In questo breve passaggio, Serino
ci invita a guardare oltre le apparenze superficiali e a cercare la verità che
risiede nell'anima umana e nell'universo che ci circonda. La "Parusia", o
visione, diventa così un'esperienza trasformatrice, che apre le porte alla
comprensione e alla consapevolezza più profonde dell'esistenza.
In queste parole
di Franco Fronzoli, ci troviamo immersi in un universo emotivo intenso e
profondo, dove gli occhi diventano specchi dell'anima e portatori di un amore
senza confini.
L'apertura del
testo, con l'affermazione "Nei tuoi occhi vive il mio mare, la mia montagna, il
mio fiume", evoca un senso di connessione profonda e di comunione tra i
protagonisti. Gli occhi diventano il riflesso delle esperienze e delle emozioni
più intime, custodendo i desideri, le passioni e le illusioni di entrambi.
La dualità degli
occhi, che contengono sia l'inferno che il paradiso, il sole e il tramonto,
rappresenta la complessità dell'esperienza umana, con le sue contraddizioni e le
sue bellezze. Questa visione contrastante si trasforma in un'esperienza emotiva
condivisa, dove lacrime e risate si mescolano in un'armonia di sensazioni.
Il testo si
conclude con una dichiarazione d'amore senza tempo, dove il battito del cuore
diventa un richiamo eterno alla presenza dell'amato/a. Questo amore travalica i
confini della realtà fisica e si estende fino all'infinito universo dell'anima,
portando con sé la promessa di un legame eterno e indissolubile.
In definitiva,
attraverso la sua prosa delicata e sentimentale, Fronzoli ci ricorda la bellezza
e la potenza dell'amore, capace di trasformare il nostro mondo interiore e di
unirci in un legame indissolubile con chi amiamo.
In questo intenso componimento
di Armando Bettozzi, ci troviamo di fronte a una riflessione complessa e
articolata su un evento reale, tramutato in poesia attraverso l'interpretazione
e la prospettiva personale dell'autore.
Il poema si apre
con una descrizione del fatto accaduto, un viaggio in Ungheria di Ilaria Salis,
con il padre che pretende il coinvolgimento del Presidente della Repubblica per
influenzare il governo ungherese. Questo evento scatena commenti da parte della
destra e della sinistra politica, evidenziando le divergenze di opinione e di
approccio nei confronti della situazione.
La narrazione si
sviluppa attraverso dialoghi e riflessioni interne dei personaggi, che esplorano
le implicazioni politiche e sociali dell'evento. Si discute della questione
delle manette in tribunale e della differenza di trattamento riservato a persone
di diversa provenienza politica.
L'autore esprime
il proprio punto di vista su questa vicenda, riflettendo sul concetto di libertà
individuale e sulla sua interpretazione all'interno di una società complessa e
multiforme. Viene evidenziata la necessità di rispettare le differenze e di
trovare un equilibrio tra le varie esigenze e punti di vista.
Infine, il poema
si conclude con una speranza di risoluzione pacifica della situazione, con
l'auspicio che la Salis possa tornare a casa dopo un anno, sulla base di
determinate condizioni e promesse.
In definitiva,
attraverso la sua prosa ricca di dialoghi e riflessioni, Bettozzi ci offre uno
spaccato della complessità della società contemporanea, invitandoci a riflettere
sulle questioni politiche e sociali che ci circondano e a cercare soluzioni che
possano promuovere la pace e la comprensione reciproca.
In questa struggente poesia di
Alessio Romanini, ci troviamo di fronte a un'eloquente denuncia della brutalità
e della follia delle guerre, che si trasformano in vere e proprie gabbie di
morte per coloro che vi sono coinvolti.
Lo spirito
dell'autore è ripugnato dal conflitto e dalla violenza delle guerre, e si
acciglia di fronte alla realtà nascosta dietro le cinquantanove guerre che hanno
insanguinato il mondo. La follia umana che porta alla morte e alla distruzione è
motivo di disgusto e ribrezzo per l'autore, il quale percepisce la rabbia nel
suo stesso costato per coloro che rimangono intrappolati in questa gabbia
infernale.
Attraverso un
linguaggio potente e diretto, Romanini ci invita a riflettere sulle conseguenze
devastanti delle guerre, che non solo distruggono vite umane, ma creano anche
una prigione di dolore e sofferenza per coloro che vi sono coinvolti. La poesia
ci spinge a condannare la violenza e a lottare per un mondo di pace e di
giustizia, dove le gabbie di morte delle guerre possano essere finalmente
abbattute.
In questa toccante poesia di
Sandra Greggio, ci immergiamo nel delicato mondo delle persone sensibili, che
aprono il loro cuore con fiducia e speranza, solo per essere spesso deluse e
fraintese.
L'apertura del
cuore viene descritta come un atto di grande coraggio e vulnerabilità, simile
all'apertura di una porta che di solito rimane chiusa. Le persone sensibili
riversano la storia delle loro vite come un fiume che scorre liberamente, nella
speranza di essere comprese e confortate.
Tuttavia, il testo riflette
anche la triste realtà di quanto le persone sensibili possano essere spesso
fraintese e deluse. Nonostante la loro sincerità e apertura, trovano solo
inganni e delusioni, il che porta alla chiusura del cuore per proteggersi dal
dolore ulteriore.
La poesia si
conclude con una nota di tristezza e resignazione, con le persone sensibili che
chiudono a chiave il proprio cuore per evitare ulteriori sofferenze e illusioni.
Questo atto simbolico rappresenta il loro bisogno di proteggere la propria
fragilità emotiva, anche a costo di chiudersi al mondo esterno.
Attraverso un
linguaggio semplice ma profondo, Sandra Greggio ci offre uno sguardo empatico
sulle sfide e le vulnerabilità delle persone sensibili, invitandoci a riflettere
sul valore della comprensione e della gentilezza nel nostro rapporto con gli
altri.
In questa struggente "Favola
d'inverno" di Jacqueline Miu, ci troviamo immersi in un mondo di sentimenti
profondi e riflessioni sull'amore, la perdita e la ricerca di significato
nell'oltre.
La poesia si apre
con una domanda diretta e intima: se l'autore venisse a trovare il destinatario
"oltre la luce", in una dimensione oltre la vita terrena, lo riconoscerebbe? O
rimarrebbe un'anima errante destinata a vagare nell'etere, finché non si
scontrerà con le comete, simbolo della forza e della bellezza cosmica?
Nel prosieguo,
l'autore riflette sulla propria mortalità, chiedendosi se il destinatario sarà
lì ad attenderlo prima di varcare la soglia del Valhalla, il regno degli dèi
nordici, dove le anime dei guerrieri caduti si riuniscono.
Infine, emerge una
struggente immagine poetica: le lacrime d'amore dell'autore salgono fino alle
labbra del destinatario, trasformandosi in fiocchi di neve d'inverno. Questa
immagine evoca una sensazione di delicatezza e malinconia, suggerendo il
desiderio di riconciliazione e di pace oltre la vita terrena.
Attraverso un
linguaggio poetico ricco di simbolismo e immagini suggestive, Jacqueline Miu ci
offre una meditazione profonda sull'amore, la perdita e la speranza di un
incontro nell'oltre, invitandoci a riflettere sulla natura dell'esistenza e
sulla continuità dell'amore al di là della vita terrena.
Nel calore della Pasqua di
Resurrezione, le parole di Carlo Chionne ci invitano a riflettere sulla
possibilità di una rinascita, di un ritorno al mondo dalla dimensione del nulla.
L'idea di poter
rinascere un bel giorno, di fare tutti insieme ritorno, evoca un senso di
speranza e di rinnovamento. La Pasqua diventa così un simbolo di rinascita non
solo spirituale, ma anche fisica, un'occasione per immaginare un futuro luminoso
e pieno di possibilità.
La poesia esprime
il desiderio profondo di rinascere
tutti, un desiderio radicato nella nostra natura umana e nella nostra fede nel
mistero della vita oltre la morte. Anche se non possiamo conoscere il destino
finale, la speranza di una risurrezione futura ci accompagna lungo il cammino
della vita.
In questo giorno
speciale, le parole di Carlo Chionne ci ricordano di abbracciare la speranza e
la gioia della Pasqua, celebrando la possibilità di una rinascita e di un nuovo
inizio per tutti noi. Buona Pasqua di Resurrezione a te e a tutti i tuoi cari.
Il tempo, in questa intensa
riflessione di Antonia Scaligine, si manifesta come un flusso inesorabile di
esperienze e sensazioni, un'entità intrecciata alla vita stessa.
Il tempo è vita,
un susseguirsi di giorni, anni, e momenti che plasmano il nostro essere. È la
cornice entro cui accogliamo illusioni, delusioni, gioie e speranze, un'attesa
costante per il compimento del passato nell'oggi e nel domani.
Nella sua
dinamicità, il tempo gioca con noi, cambiando forme e stagioni, spingendoci
verso il futuro o trascinandoci nel
passato. È scritto sulla corteccia della nostra esistenza, nel ritmo incessante
e implacabile della vita, che si materializza nei nostri anni vissuti.
Tuttavia, il tempo
non è solo un flusso esterno, ma è anche parte integrante di noi stessi. È il
nostro correre incerto, il nostro camminare veloce o lento, il nostro vivere
quotidiano segnato da attimi di eterno e momenti di fuga.
Ma il tempo può
anche sfuggirci di mano, prevalendo sui nostri desideri e i nostri sogni,
portandoci a rimpiangere le opportunità perdute. Tuttavia, resta la speranza
che, forse, in alcuni attimi, il tempo si trasformerà in un'eternità fugace,
permettendoci di vivere appieno ogni istante.
In conclusione,
attraverso questa profonda meditazione sul tempo, Antonia Scaligine ci invita a
riflettere sul valore del presente, sulle opportunità che ci offre e sulla
necessità di abbracciare pienamente ogni momento della nostra esistenza.
La poesia "Nostalgia" di Piero
Colonna Romano è caratterizzata da una struttura poetica ben definita e da
un'intensa carica emotiva, espressa attraverso l'uso sapiente della lingua e
della forma poetica. Ȅ come una melodia struggente che cattura l'anima e la
mente del lettore. Attraverso una combinazione di forme e suoni, l'autore
dipinge un quadro vivido e malinconico del passato, evocando un senso di
rimpianto e di perdita che risuona nel profondo del cuore.
La composizione si articola in due quartine e due
terzine, con uno schema di rima ABBA ABBA CDC DEE. Questo schema conferisce alla
poesia una musicalità e una cadenza ritmica che si adattano perfettamente al
tono malinconico e riflessivo del testo. L'autore utilizza anche la tecnica
della cesura all'interno dei versi per sottolineare e enfatizzare alcuni
concetti chiave, creando una sorta di respiro ritmico che cattura l'attenzione
del lettore.
Dal punto di vista del contenuto, la poesia
esplora il tema della nostalgia attraverso una serie di immagini vivide e
evocative. L'autore dipinge un quadro idilliaco del passato, descrivendo
giornate di sogni e speranze, corse su prati
e cieli azzurri, creando un contrasto marcato tra la serenità di allora e il
senso di vuoto e rimpianto che pervade il presente. Questa dualità tra il
passato luminoso e il presente grigio e monotono è resa ancora più intensa
dall'uso di metafore suggestive, come la dissoluzione delle illusioni nel tempo
e il freddo che avvolge il protagonista lungo la strada della vita.
Infine, la poesia si conclude con un'immagine di
desolazione e solitudine, evocando un senso di smarrimento e di incertezza per
il futuro. Il traguardo di una nuova contrada diventa un simbolo di speranza e
di rinascita, ma anche di una consapevolezza amara della transitorietà della
felicità umana.
In conclusione, "Nostalgia" è un'opera che
combina maestria formale e profondità emotiva per esplorare temi universali come
il tempo, la memoria e il senso di perdita. La sua bellezza e complessità
invitano il lettore a una riflessione approfondita sulla natura della vita e
delle emozioni umane.
Le poesie commentate sono come frammenti di un
sogno, raccolti in un vortice di emozioni e immagini surreali che danzano tra
le pagine. Ogni autore ha dipinto con maestria un mondo di bellezza e mistero,
intessuto di parole cariche di significato e di magia.
Ringrazio profondamente il prof. de Ninis che ci ospita in questo azzurro
Tempio di Bellezza e tutti i poeti per averci guidato in questo viaggio
incantato attraverso l'abisso dell'anima umana, regalandoci tesori di poesia e
verità che risuonano nel cuore e nell'immaginazione. Ogni poesia è stata come
un'esplosione di colori nell'oscurità della notte, un incanto che ha toccato
le corde più profonde dell'animo.
Che l'arte della poesia continui a fiorire come un giardino incantato, dove le
parole si trasformano in fiori di luce e melodie celesti. Con il cuore gonfio
di gratitudine e di meraviglia, saluto tutti i poeti con un abbraccio di
stelle e un sospiro di luna.
Con l'amore e la magia dei sogni,
vostro Ben TARTAMO
30-31 Marzo 1-2 Aprile
Poesie pubblicate il 30-31 Marzo 1-2 Aprile 2024
* La poesia "Calvario di Resurrezione" di
Armando Bettozzi * affronta temi profondi legati alla
fede e alla redenzione attraverso una narrazione poetica intensa e struggente.
Attraverso un linguaggio ricco di simboli e immagini evocative, l'autore ci
trasporta nel dramma della passione e morte di Gesù Cristo, offrendo una
riflessione sulla sofferenza umana e la speranza della resurrezione. L'uso
sapiente delle parole e la struttura ritmica della poesia contribuiscono a
creare un'atmosfera carica di pathos e spiritualità, coinvolgendo il lettore
in un viaggio emotivo e contemplativo.
La poesia è permeata da una profonda sensibilità verso il tema della fede e
della redenzione, trasmettendo un messaggio di speranza e consolazione
attraverso l'esaltazione del sacrificio di Gesù Cristo e la promessa della
vita eterna. La maestria poetica di Bettozzi si manifesta nella capacità di
tradurre concetti teologici complessi in immagini e metafore accessibili,
suscitando nell'animo del lettore una riflessione profonda sul significato
ultimo della vita e della morte.
In sintesi, "Calvario di Resurrezione" è una poesia che, con la sua bellezza e
profondità, invita il lettore a esplorare le dimensioni più intime della
propria spiritualità e a meditare sul mistero della fede cristiana.
* La poesia "La promessa" di Bruno
Castelletti * evoca una
scena di dolcezza e perdita attraverso immagini delicate e suggestive. La
bellezza del maggiociondolo che splende nel verde celeste e il richiamo dei
fiori nontiscordardimè creano un'atmosfera di serenità e speranza. Tuttavia,
l'incipit idilliaco viene bruscamente interrotto dall'introduzione del tema
della perdita e del dolore.
Il gesto amorevole della protagonista Clara nel raccogliere i fiori per il suo
amato, seguito dalla sua reazione di gioia, rappresenta un momento di intimità
e affetto condiviso. Tuttavia, il contrasto tra la luminosità iniziale e il
successivo grigiore dell'asfalto sottolinea la drammaticità della perdita,
simboleggiata dalla repentina estinzione della luce negli occhi del
protagonista.
La promessa del ricordo, rappresentata dalla stretta di mano di Clara, diventa
il fulcro emotivo della poesia, incarnando la speranza di preservare e onorare
il legame con chi non è più presente fisicamente. Attraverso un linguaggio
semplice ma evocativo, Castelletti cattura con maestria l'essenza dell'amore,
della memoria e del dolore, invitando il lettore a riflettere sulla fragilità
e sulla bellezza della vita umana.
* Questo haiku di Laura Lapietra *
è un'ode alla sensualità e all'esotismo, dove l'autrice riesce a catturare con
maestria l'essenza di un momento di gusto e piacere attraverso immagini
evocative e intense. La descrizione dell'"afflato caldo" evoca sensazioni di
tepore e vitalità, mentre l'immagine dei "frutti del drago" trasporta il
lettore in un ambiente tropicale e misterioso. Il contrasto tra l'elemento
caloroso e i "dolci sapori" dei frutti crea un equilibrio perfetto tra
sensazioni contrastanti, dando vita a un'esperienza sensoriale ricca e
coinvolgente.
Questo haiku incanta per la sua capacità di trasmettere emozioni profonde
attraverso poche parole, invitando il lettore a immergersi completamente
nell'esperienza descritta. L'uso sapiente della natura come sfondo per
esplorare sensazioni umane universali conferisce alla poesia un'aura di
timeless elegance e suggestione. In sintesi, questo haiku di Laura Lapietra è
un'opera d'arte che celebra la bellezza della vita e dell'esperienza umana con
una semplicità e una grazia senza tempo.
* In questo componimento poetico intitolato
"Torna il sereno" di Nino Silenzi *, l'autore dipinge con
maestria un quadro vivido e suggestivo della rinascita e della gioia che segue
a un momento di oscurità e tristezza. Attraverso una serie di immagini
poetiche, Silenzi trasmette l'idea di una natura che si risveglia e riacquista
la sua vitalità dopo un periodo di temporale.
La personificazione del sole, descritto come un guerriero che squarcia le
nuvole nere con la sua "spada d'oro", evoca un senso di potenza e maestosità,
mentre la descrizione della luce che si diffonde attraverso il cielo cinereo
trasmette una sensazione di rinascita e speranza. Le descrizioni della natura
che reagisce al ritorno del sereno - gli alberi che fremono, gli uccelli che
palpitano, il mare che sussulta - creano un'atmosfera di vitalità e armonia.
Ma non è solo la natura che ritrova la sua pace e la sua bellezza: l'autore
riflette anche sul proprio stato d'animo, suggerendo che anche l'animo umano
può trovare conforto e speranza dopo un periodo buio. La "dolce armonia" e la
"soave speranza" che pervadono l'animo dell'autore rappresentano un'immagine
toccante della capacità umana di superare le difficoltà e trovare la serenità
anche nei momenti più oscuri della vita.
In sintesi, "Torna il sereno" è una poesia che celebra la bellezza e la
potenza della natura, mentre riflette anche sulla resilienza e sulla forza
interiore dell'animo umano di fronte alle avversità. La sua ricchezza di
immagini e la sua profondità emotiva la rendono un'opera che risuona nel cuore
del lettore, offrendo un messaggio di speranza e rinascita.
* Questa poesia intitolata "Italia" di Marco
Raimondi * celebra con fervore e passione la bellezza, la
cultura e l'identità nazionale italiana. Attraverso una serie di immagini
vivide e evocative, l'autore dipinge un ritratto affettuoso e orgoglioso del
suo paese.
Il tricolore italiano diventa il fulcro simbolico della poesia, con il rosso
che rappresenta l'amore, il bianco la libertà e il verde la speranza. Questi
colori diventano metafore potenti per esprimere i valori fondamentali che
animano il popolo italiano e la sua storia.
L'immagine del giovane italiano che porta con sé il tricolore, simbolo del suo
orgoglio e della sua identità nazionale, evoca un senso di appartenenza e di
unità. Le dolci melodie della lingua italiana e le tradizioni radicate nel
tessuto culturale del paese emergono come elementi distintivi e preziosi della
sua identità.
La poesia esalta anche la ricchezza artistica e culturale dell'Italia,
riconosciuta in tutto il mondo per la sua creatività e il suo patrimonio
artistico straordinario. L'autore celebra l'Italia come una "culla di cultura
e d'arte", dove la creatività permea ogni aspetto della vita quotidiana.
Infine, la poesia si conclude con un inno alla Repubblica e all'unità
nazionale, sottolineando l'importanza dell'amore e della dedizione per
costruire un'Italia libera, unita e in armonia.
In sintesi, "Italia" di Marco Raimondi è un inno appassionato e vibrante
all'identità nazionale italiana, che celebra con orgoglio la ricchezza e la
diversità del patrimonio culturale e storico del paese.
* Questa citazione di Salvatore Armando
Santoro * riflette con profondità sull'inesorabile lotta
umana con il tempo e con il passato. L'autore mette in luce la tendenza
dell'uomo a desiderare il passato, a rincorrerlo con fervore, solo per
rendersi conto, una volta raggiunto, della propria incapacità di accettarlo
pienamente. Questo conflitto interiore tra desiderio e realtà, tra ciò che si
immagina e ciò che effettivamente si trova, è una delle tante incongruenze
dell'esperienza umana. La citazione invita a riflettere sulla nostra natura
umana e sulla nostra difficoltà nel venire a patti con il tempo e con i nostri
stessi errori, evidenziando la complessità e la contraddittorietà della
condizione umana.
* Gli
occhi dei piccoli hanno un cuore grande - Piacentino Alessandra *
Queste brevi frasi racchiudono una profonda verità sull'innocenza e sulla
purezza dei bambini. L'idea che "gli occhi dei piccoli hanno un cuore grande"
sottolinea la capacità dei bambini di vedere il mondo con amore e compassione,
nonostante le loro dimensioni fisiche siano piccole. Questo concetto evoca
l'idea che l'essenza di una persona, la sua vera grandezza, risieda nel modo
in cui vede e interpreta il mondo.
La seconda frase, "Come può il tuo piccolo cuore esser diventato un mare?",
aggiunge un elemento di riflessione e malinconia. Questa metafora suggerisce
che, nonostante la purezza innata dei bambini, nel corso della vita, il cuore
di una persona può diventare vasto e profondo come un mare, pieno di emozioni
complesse e di esperienze che plasmano la sua essenza. Questa trasformazione
evoca sentimenti di nostalgia e di perdita dell'innocenza, ma anche di
ammirazione per la ricchezza e la profondità che possono emergere
dall'esperienza umana.
In sintesi, queste frasi invitano a riflettere sulla natura umana e sulle
trasformazioni che avvengono nel corso della vita, dalla semplicità e dalla
purezza dell'infanzia alla complessità e alla profondità dell'età adulta.
* Questa breve poesia di Felice Serino *
offre una riflessione profonda sull'aspirazione intrinseca dell'essere umano a
trasformarsi e a superare i propri limiti. La prima immagine del "pulviscolo a
librarsi nella luce ferma" evoca un senso di leggerezza e di sospensione,
suggerendo un desiderio di evasione dalla staticità e dalla monotonia della
vita quotidiana.
La metafora del bruco che anela "essere altro" rappresenta il desiderio innato
di crescita e di trasformazione. Il bruco, nella sua forma attuale, è limitato
e confinato, ma aspira a una nuova esistenza, a una nuova forma di essere che
gli permetta di realizzare il suo pieno potenziale.
Attraverso queste immagini suggestive, Serino invita il lettore a riflettere
sulla natura dinamica dell'esistenza umana e sulla continua ricerca di
significato e di realizzazione personale. La poesia offre una visione di
speranza e di possibilità, suggerendo che, nonostante le sfide e le difficoltà
della vita, c'è sempre la possibilità di trasformarsi e di diventare qualcosa
di nuovo, di diverso, di più appagante.
* Scende lenta la nebbia dalla montagna -
Franco Fronzoli *
In questa poesia Franco Fronzoli, dipinge un ritratto affascinante e intenso
della nebbia che scende lentamente dalla montagna, avvolgendo e celando una
gamma complessa di emozioni umane. La nebbia diventa un simbolo potente,
nascondendo pensieri, delusioni, passioni e desideri sotto il suo velo etereo.
La poesia evoca una sensazione di mistero e malinconia, con la nebbia che si
fonde con il paesaggio circostante, proteggendo la montagna dall'oscurità
imminente e avvolgendo il silenzio con la sua presenza discreta e sincera. La
nebbia diventa così un'alleata silenziosa delle anime tormentate, coprendo i
volti nascosti dietro maschere e raccogliendo le lacrime di chi soffre.
Attraverso immagini poetiche evocative, come le lacrime che cadono su rami di
alberi in fiore, l'autore suggerisce la ciclicità della vita, con le sue
perdite, gioie e dolori, che si svolgono come un "circo" immenso di esperienze
umane. In questo contesto, la nebbia diventa un simbolo di consolazione e di
speranza, avvolgendo la vita con la sua leggerezza e tenerezza.
"Scende lenta la nebbia dalla montagna" è dunque una poesia che invita il
lettore a riflettere sulla complessità e la bellezza della vita umana, e
sull'importanza di trovare conforto e serenità anche nei momenti più oscuri,
avvolti nel manto gentile della nebbia.
* Nemesi -Piero Colonna Romano *
In "Nemesi" di Piero Colonna Romano, l'autore dipinge un quadro cupo e
riflessivo sulla relazione tormentata tra l'uomo e la natura, esplorando le
conseguenze delle azioni irresponsabili dell'umanità sulla propria esistenza.
La poesia inizia descrivendo la natura come "violentata", personificandola e
attribuendole una sensazione di ira per gli abusi subiti. Il verso "donava
ira, quella più funesta" suggerisce che la natura, come una divinità
vendicativa, ha reagito alla violenza umana con una punizione proporzionale,
lanciando un virus come "vendetta" per il danno arrecato.
Il ritratto della pandemia come "tempesta" che porta morte e distruzione è
potente e inquietante, con le "salme a grandinata" che evocano una visione
apocalittica della tragedia umana. L'autore suggerisce che l'azione dell'uomo
ha scatenato una serie di eventi che lo condurranno alla sua stessa rovina.
La poesia riflette anche sull'aspetto morale della pandemia, suggerendo che
possa essere interpretata come una sorta di "sanzione biblica" per l'egoismo e
la negligenza umana nei confronti della natura. Tuttavia, l'autore dubita che
l'uomo imparerà davvero la lezione, anticipando che una volta che la pandemia
sarà finita, l'umanità tornerà rapidamente ai suoi vecchi modi.
In conclusione, "Nemesi" offre una meditazione oscura e provocatoria sulla
fragilità dell'umanità e sul suo rapporto con il mondo naturale, suggerendo
che solo attraverso la consapevolezza e l'umiltà potremmo sperare di evitare
una simile catastrofe in futuro.
* "Natura" di Alessio Romanini *
l'autore offre una riflessione intensa e pungente sul rapporto disfunzionale
dell'umanità con l'ambiente naturale che la circonda. Attraverso immagini
evocative, l'autore dipinge un quadro vivido delle conseguenze delle azioni
irresponsabili dell'uomo sulla Terra.
Il primo verso, "Abbiamo succhiato linfa vitale", evoca un senso di dipendenza
dell'umanità dalla terra, ma anche un senso di sfruttamento e di predazione
nei confronti della natura. L'immagine dei cambiamenti climatici, degli
incendi e delle tempeste estreme mette in evidenza le conseguenze disastrose
della nostra interferenza nell'equilibrio naturale.
La menzione delle "marine creature" minacciate dall'invasione del "blu
granchio" sottolinea il modo in cui le nostre azioni hanno un impatto anche
sugli ecosistemi marini, mettendo in pericolo la biodiversità e l'equilibrio
degli oceani.
La poesia culmina con la constatazione che la natura, nonostante gli abusi
subiti, è capace di riprendersi ciò che le appartiene. Questo finale
suggerisce una sorta di giustizia naturale, con la Terra che reagisce alle
azioni dell'uomo e cerca di ristabilire l'equilibrio.
In definitiva, "Natura" è un monito potente sull'importanza di rispettare e
proteggere l'ambiente naturale, e sull'urgente necessità di adottare
comportamenti sostenibili per preservare il nostro pianeta per le generazioni
future.
* "Lo spicchio di cielo" di Sandra Greggio *,
l'autrice offre un messaggio di speranza e resilienza di fronte alle avversità
della vita. Attraverso immagini evocative, invita il lettore a trovare
conforto e forza nell'osservare il cielo, simbolo di infinite possibilità e di
bellezza immutabile.
La poesia si articola attorno al motivo ricorrente di alzare gli occhi al
cielo, metafora di guardare oltre le difficoltà e trovare un momento di pace e
serenità anche nei momenti più bui e disperati. Il "spicchio di cielo" diventa
così un rifugio mentale, un luogo di riflessione e di rinnovata speranza.
L'autrice esorta il lettore a sorridere, nonostante le sfide e le avversità, a
ritagliarsi un momento di gioia e di positività anche quando sembra che tutto
sia contro di noi. Questo invito a trovare la forza interiore e a mantenere un
atteggiamento positivo di fronte alle avversità è il cuore pulsante della
poesia.
Infine, la poesia si conclude con un messaggio di speranza e di fiducia nel
futuro, suggerendo che anche nei momenti più oscuri della vita, il cielo può
offrire conforto, speranza e forza per andare avanti.
In definitiva, "Lo spicchio di cielo" è un inno alla resilienza umana e alla
capacità di trovare la luce anche nelle situazioni più buie, offrendo un
messaggio di speranza e di positività che risuona nel cuore di chiunque abbia
attraversato momenti di difficoltà.
* God is a wanderer with respect only from
stray dogs - Jacqueline Miu *
In this poignant reflection by Jacqueline Miu, the stark realities of
homelessness and societal indifference are laid bare with raw honesty. The
comparison between God and a wanderer, both seemingly overlooked and
undervalued, serves as a powerful metaphor for the plight of the homeless and
marginalized.
The juxtaposition of Milan and New York, cities often associated with wealth
and prosperity, with their benches unwelcoming to the homeless, highlights the
stark contrast between affluence and poverty. The portrayal of Jesus as an "ordinary
poor man who sleeps on the street" challenges traditional perceptions of
divinity and emphasizes the intrinsic worth of every individual, regardless of
social status.
The indictment of societal attitudes towards the poor, where the "God of the
Poor" is deemed less valuable than a stray dog in the eyes of the indifferent,
is a poignant commentary on the erosion of compassion and empathy in modern
society. The emphasis on miracles and displays of power as criteria for
worthiness further underscores the materialistic and hierarchical nature of
contemporary culture.
Overall, Miu's words serve as a powerful call to action, urging readers to
confront the harsh realities of poverty and homelessness, and to recognize the
inherent dignity and worth of every human being, irrespective of their
circumstances.
* In "Il Velo dell'Inverno" di Antonio
Scalas * l'autore dipinge un quadro poetico e
malinconico dell'effetto del freddo e dell'illusione sulla sua anima.
Attraverso immagini evocative e una prosa sensibile, l'autore esprime il
congelamento emotivo causato dalla perdita e dalla delusione.
La metafora del velo sottile che ghiaccia il vetro rappresenta la crescita
della freddezza nel cuore dell'autore, mentre la fiamma della speranza e
dell'illusione si spegne. Questa immagine evoca un senso di isolamento e
disperazione di fronte alla realizzazione delle illusioni perdute.
L'autore riflette sulla trasformazione della sua percezione del mondo, dove
ogni cosa diventa più aspra e il gusto delle sue lacrime diventa più amaro. Le
poesie, una volta vive e vibranti di anima, diventano inanimate e di pietra,
incapaci di trasmettere emozioni.
La voce muta della poesia si alza per maledire la sua stoltezza, evidenziando
il rimorso e il senso di colpa dell'autore per le sue azioni passate.
Tuttavia, nonostante la sua disperazione, l'autore trova un barlume di
speranza nel riflesso della bellezza dell'amato, anche se è destinato a
dissolversi come neve sotto il calore del suo pianto.
In conclusione, "Il Velo dell'Inverno" è una poesia struggente che esplora la
fragilità dell'animo umano e la sua lotta contro la freddezza e l'illusione.
Attraverso immagini evocative e una prosa delicata, l'autore cattura il senso
di smarrimento e di dolore di fronte alla perdita e alla delusione.
* In "Doubleface" di Carlo Chionne *,
l'autore esplora con profondità il senso di confusione e incertezza che spesso
accompagna il viaggio della vita. Attraverso versi semplici ma carichi di
significato, Chionne cattura la dualità dell'esistenza umana e la ricerca
continua di un significato e di un destino.
Il protagonista della poesia si trova alla fine del suo viaggio, ma non riesce
ancora a vedere il porto, il traguardo finale. Questa mancanza di chiarezza
sul confine tra passato e futuro riflette la natura incerta e imprevedibile
della vita stessa.
La metafora del "passo lento" e del "doppio volto", ora triste ora lieto,
rappresenta la complessità delle emozioni umane e il costante alternarsi di
gioia e tristezza lungo il percorso della vita. L'incertezza sul momento del
raggiungimento della meta sottolinea la difficoltà di trovare una direzione
definitiva nella propria esistenza.
Nel mezzo di questa ambiguità, il protagonista si trova a interrogarsi sul da
farsi: andare avanti o restare fermi, lasciare il passato alle spalle o
continuare a riflettere su di esso. La menzione del "Castellaccio" evoca un
luogo carico di significati personali e suggestioni, alimentando ulteriormente
la confusione emotiva del protagonista.
In conclusione, "Doubleface" è una poesia che riflette sulle sfumature della
vita umana e sull'incertezza che accompagna il cammino verso il proprio
destino. Attraverso versi suggestivi e pieni di pathos, l'autore invita il
lettore a riflettere sulla propria esperienza esistenziale e sulla continua
ricerca di equilibrio tra gioia e dolore, speranza e disperazione.
Un caro affettuoso saluto con l'augurio di
Serenità e Salute a tutti voi.
In "Sette vite, due vite",
Ben Tartamo ci accompagna in un dialogo
surreale tra padre e figlio, che ci invita a riflettere sul significato della
vita umana confrontandola con la presunta molteplicità di vite dei gatti. La
struttura canzonatoria della poesia, arricchita da rime e ritmo incalzante,
cattura l'attenzione del lettore fin dalle prime battute, rendendo il testo
coinvolgente e accessibile. L'autore, attraverso le parole sagge del padre, ci
spinge a esplorare la natura effimera della nostra esistenza e a riconoscere il
suo inestimabile valore. Le immagini evocative, come quelle delle nuvole in gita
e della terra come testimone silenzioso delle vicende umane, amplificano il
senso di meraviglia e contemplazione. In definitiva, "Sette vite, due vite" si
rivela un'opera poetica che, pur nella sua semplicità, riesce a toccare le corde
più profonde dell'animo umano, invitandoci a esplorare il mistero della vita e a
celebrarne ogni singolo istante.
prof. Marino Spadavecchia
26-27-28-29 Marzo
"Il prato dei ricordi"
di Bruno Castelletti
Il Segno dei Gabrielli editori, 2020
Nota dell'autore
Da molto tempo tengo nel cassetto queste poesie che ho
scritto nel corso degli anni. Alcune risalgono alla primavera della vita, altre
al tempo dell'età matura ed altre ancora al tempo dell'autunno.
La mi ritrosia a pubblicare è nata dall'intimo convincimento che, dopo i grandi
poeti dell'Ottocento e del Novecento, la poesia in lingua italiana faccia spesso
ricorso ad un linguaggio sempre più stereotipato tanto da poter dire che il
dialetto sia divenuto il luogo privilegiato della poesia lirica.
Di questi tempi poi, sembra che il giardino di Calliope possa e debba essere
coltivato soltanto da chi sa scrivere poesia ermetica.
Per queste ragioni mi sono limitato fino ad oggi a pubblicare per "Gabrielli
editori" due raccolte di poesie in dialetto veronese mentre per la lingua
italiana ho dato alle stampe un libretto di poesie dedicato a Sara, mia
nipotina, e alcune poesie in una raccolta pubblicata con altri autori.
Un po' di coraggio mi viene da una riflessione del poeta e scrittore Italo
Bonassi, il quale si è posto la domanda: "Di che cosa ha bisogno oggi la
poesia?".
La risposta viene data nei termini seguenti: pare di poter dire che spesso
l'insignificanza della poesia di oggi sia da attribuire a quegli autori che si
compiacciono di modi espressivi elitari, a volte imperscrutabili per i non
addetti ai lavori.
Preso atto di tale affermazione, mi azzardo ad aggiungere che la poesia, per
quanto non possa essere definita in maniera sintetica ed esauriente, dovrebbe,
secondo me,essere espressione di verità cantata musicalmente attraverso immagini
che suscitano emozioni nell'animo di chi legge.
Sulla base di tale convincimento mi decido a pubblicare questa raccolta di
poesie in lingua italiana, che ho scelto tra le molte scritte nel corso degli
anni, nella speranza che almeno alcuni dei miei versi possano trovare il
gradimento di qualche lettore.
Desidero infine far presente che ho provveduto, prima di dare alle stampe la
raccolta, ad apportare delle modifiche in alcuni versi e che la versione
definitiva delle poesie deve ritenersi quelle che risulta in questo libro.
Da ultimo ho ritenuto di aggiungere, in calce alla raccolta, tre brevi
racconti-verità perché parlano di ricordi che, pur lontani,sono rimasti sempre
vivi dentro di me.
Bruno Castelletti
Amore e memoria nella poesia di Bruno
Castelletti
Nella nota premessa a questa raccolta di poesie Bruno Castelletti dice di
intendere la poesia come "espressione di verità cantata musicalmente attraverso
immagini che suscitano emozioni nell'animo di chi legge", esprimendo con ciò la
propria consonanza con chi (e cita il poeta e scrittore Italo Bonassi), alla
domanda "di che cosa ha bisogno oggi la poesia?", risponde sottolineando la
necessità di evitare moduli espressivi volutamente oscuri, quasi trucchi
compiaciuti di una controproducente chiusura elitaria. Certo una faccenda
complessa, libera, anche un po' misteriosa come la poesia è difficilmente
rinserrabile in definizioni semplici e univoche; ma è vero che sempre,contro il
rischio dello sterile isolamento nella"torre d'avorio", è stata avvertita
l'esigenza dell'apertura espressiva, magari decisamente della "popolarità" del
linguaggio poetico. Viene in mente che, un secolo fa, nel 1912 per la
precisione, da Trieste (periferia italiana o antenna puntata verso inedite
vibrazioni mitteleuropee?) Umberto Saba disquisiva di "Quello che resta da fare
ai poeti" e la risposta era "ai poeti resta da fare la poesia onesta": una
sintesi tanto apparentemente semplice quanto densa di significati, di conti da
fare con quello che bolliva nella pentola letteraria italiana ed europea di quel
primo Novecento. L'onestà della poesia di Saba crediamo debba essere riconosciuta
nella limpidezza delle parole capaci di contenere tutte le luci ma anche tutte
le ombre della vita: e una tale qualità è una di quelle che si possono
tranquillamente considerare valide "per tutte le stagioni".
Il preambolo vorrebbe non essere inutile, vorrebbe introdurci a sottolineare
qui, in apertura, il costante tono di spontaneità di queste poesie in lingua di
Castelletti, un tono di immediatezza con cui la parola si mostra trasparente sul
sentimento, declinandosi in un arco lungo di tempo, naturalmente non immune da
una certa mobilità di inflessioni, di sfumature, di cadenze, ma senza venir meno
a quella che potremmo chiamare una "lunga fedeltà" alla necessità o addirittura
ansia di riverberare l'io nella parola, di restituirlo con la chiarezza di uno
specchio non offuscato, di consegnarlo a una memoria che è bene prezioso.
Ecco, la memoria: occorre sottolineare che il tema dell'amore, il quale -come
evidenzia il titolo- costituisce il motivo fondamentale dell'intera raccolta,
per lo più non viene "svolto" attraverso immagini dirette,collocate nel
presente, ma attraverso il filtro della memoria, momenti insomma già
appartenenti a un passato, non importa se vicino o lontano, ma sempre tale da
far sì che colui che li rivive lì presenti come meditati, rivissuti, segnati da
un'aura di tenerezza o dolcezza e insieme di sospesa pensosità (ne è una spia
significativa la prevalenza dei tempi verbali all'imperfetto: "Erano giorni in
tutta la mia valle...","Rubavo al firmamento...", "Correvi a piedi nudi..." sono,
per un solo esempio, gli incipit delle poesie numero 3,4 e 5). Non importa,
abbiamo detto, se la lontananza di questo passato in cui l'amore viene pensato
resta indefinita, se oggettivamente si tratta di grande lontananza o anche solo
di un frammento breve di tempo: perché questo canzoniere non è una "storia
d'amore", non si distende (tranne forse che per i primissimi testi e per gli
ultimi) in una evidente, coerente diacronia; è piuttosto una collana di immagini
che si rincorrono, svariano, si riprendono, realizzando non la compattezza del
racconto o addirittura del romanzo in versi, quanto piuttosto la tessitura di
una tela ricca di tanti colori e sfumature dell'amore: l'amore d'una donna o di
più donne ripensate in diverse stagioni della vita, l'amore delle radici
familiari, l'amore del paesaggio e del mondo in cui stanno quelle radici,
l'amore toccato dalla gioia, sfiorato talvolta dall'ironia, segnato anche
dall'ombra dell'ansia o della malinconia, o anche provato dalla stretta di un
dolore profondo.
Se tutto ciò non si compatta nella valenza di un romanzo in versi, non vuol dire
che si tratti di schegge disarticolate. Sono invece, i singoli testi che
compongono questo libro, momenti che trovano una forma di unità e coerenza nel
tono della voce. Una voce, quella di Castelletti, che ricorda, racconta
-ripetutamente e ogni volta con passione più intensa- l'amore di un luogo,
delle persone che lo abitarono o che ancora lo abitano, delle figure che col
soggetto, in quel luogo e oltre quel luogo, hanno avuto comunanza di vita.
E il timbro caratteristico di queste liriche, in cui domina la musicalità
sommessa di endecasillabi e settenari -una musicalità solo raramente accennata o
sottolineata dalla rima- mi pare vada cercato proprio nell'intrecciarsi
dell'intimità sentimentale con lo sfondo di una natura che ne è cornice non
puramente decorativa. C'è quasi un'osmosi spontanea tra i semplici eppur
meravigliosi incanti naturali della montebaldina Val d'Orsa (lo pseudonimo di
Castelletti come poeta dialettale è Bruno da Orsa) e le memorie di teneri,
dolcissimi, ora lieti, ora struggenti, talvolta anche maliziosi amori. Sono le
occasioni in cui felicemente bellezza e fascino della natura da un lato e
trepido sogno o viva realtà dell'amore dall'altro fanno tutt'uno, quasi in un
gioco nel quale si alternano le parti di chi specchia e di chi è specchiato, di
sfondo e di primo piano.
Giulio Galetto
Vorrei ringraziare Ben Tartamo
Per l’impegno e la qualità dei suoi commenti.
E complimentarmi per le sue poesie
Sempre molto ben strutturate e poeticamente
Ispirate.
Grazie Ben
Alessio Romanini
Vorrei fare gli auguri di una
serena Pasqua di Pace e gioia!
Auguri a tutti i poeti dell’Azzurro, di Buone Feste.
Alessio Romanini
Un particolare e sentito grazie
A Lorenzo che mi ospita in questo meraviglioso
Sito e per tutto ciò che fa per i poeti.
Grazie di cuore Lorenzo.
Alessio Romanini
"Alla tua porta"
E batto e ribatto alla tua porta,
Non ho più mani, non ho più ossa.
Parola mi resta assai più corta,
Sussurro di foglia in una fossa.
E soffia il vento sulle parole,
Quelle più rare, quelle preziose
Come un tormento di neve e sole,
Suono di note viste leziose.
E canto e ricanto a quelle orecchie,
Io non ho più voce e tu udito,
D'ascoltar parole che sì vecchie,
Ne abbiam perduto quel senso avìto.
E invece vorrei farti gustare,
Se tu all'uscio ne sentissi il suono,
Di ciò che a tutti vorrei donare,
Dono d'addio detto Perdono.
E busso e ribusso al chiuso cuore
Che un dì, il mio fece danzare,
Perché la parola detta Amore,
Possa al mio stanco, ritornare.
Ben Tartamo
Nel magistrale componimento poetico
"Alla tua porta" di
Ben Tartamo, emerge un virtuosismo tecnico che si fonde armoniosamente
con la profonda ricchezza emotiva del testo. La struttura metrica del
componimento adotta una disposizione tradizionale, avvalendosi
principalmente della metrica italiana.
Le rime, sapientemente distribuite, seguono uno schema regolare che
conferisce un'armonia musicale alla composizione. L'uso di rime alternate,
sottolinea l'equilibrio e la fluidità del testo, e che arricchiscono
ulteriormente la musicalità dell'opera.
La maestria tecnica del poeta si esprime anche attraverso l'uso sapiente
di figure retoriche, come metafore, allegorie e similitudini, che
arricchiscono il testo di significati ulteriori e lo rendono ancora più
suggestivo e profondo. La capacità di evocare immagini vivide e emozioni
intense tramite l'uso di tali figure retoriche è sorprendente e
contribuisce a rendere "Alla tua porta" un'opera di straordinaria bellezza
e complessità.
In definitiva, "Alla tua porta" non solo cattura l'essenza della
condizione umana con una profondità e una sensibilità straordinarie, ma lo
fa anche con una maestria tecnica che eleva il componimento nel variegato
cosmo della poesia contemporanea.
prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 26-27-28-29 Marzo 2024
**"Un sospiro un respiro è la vita" - Franco
Fronzoli**
Con fervente passione e profonda empatia, mi
accingo a esplorare le profondità di questa poesia di Franco Fronzoli,
catturato dalla sua raffinata maestria stilistica e dalla sua capacità di
fondere lirismo e introspezione.
Innanzitutto, Fronzoli adotta uno stile fluido e melodico, che fluisce come un
fiume attraverso le righe della poesia, catturando l'attenzione del lettore e
trasportandolo in un viaggio emozionale attraverso i misteri della vita. Le
parole sono selezionate con cura, evocative e ricche di significato, creando
immagini vivide e suggestive nella mente del lettore.
Dal punto di vista metrico, la poesia si avvale di una struttura libera, senza
vincoli rigidi di rime o schemi metrici precisi. Questa libertà formale
consente al poeta di esprimersi con spontaneità e creatività, permettendogli
di esplorare liberamente i temi e le emozioni che permeano la sua opera.
Tuttavia, nonostante la mancanza di una forma metrica tradizionale, la poesia
è permeata da un ritmo sottile e incalzante, scandito dalle ripetizioni di
parole chiave come "sospiro" e "respiro", che echeggiano lungo le righe della
composizione, creando un effetto di cadenza e armonia.
Le immagini utilizzate da Fronzoli sono vibranti e suggestive, ricche di
simbolismo e significato. Il sospiro diventa così un simbolo universale della
vita stessa, un'essenza vitale che trascende il tempo e lo spazio, unendo
passato, presente e futuro in un unico respiro eterno.
Infine, il poeta sfrutta abilmente l'uso dei fonemi e dei suoni per creare un
effetto sonoro coinvolgente e avvolgente. Le parole scelte da Fronzoli sono
ricche di consonanti e vocali che si fondono armonicamente, creando
un'atmosfera suggestiva e incantatoria che avvolge il lettore e lo trasporta
in un mondo di emozioni e sensazioni.
In conclusione, "Un sospiro un respiro è la vita" è una poesia straordinaria
che unisce profondità di pensiero, bellezza formale e potenza espressiva in un
unico capolavoro poetico. Grazie alla maestria di Franco Fronzoli, ci
immergiamo in un mondo di emozioni e riflessioni che ci lasciano incantati e
ispirati.
**"Giornata" -
Enrico Tartagni**
In questa composizione di Enrico Tartagni, la
giornata si rivela come un ciclo perpetuo di luce e oscurità, tessuta con
maestria attraverso uno stile poetico che cattura l'animo e lo trasporta in un
viaggio emozionale senza tempo.
Il primo lume del giorno irradia luce sulle
opere del poeta, in un verso che risplende come un'aurora sulla pagina. Qui,
la metrica si adagia su un ritmo libero, consentendo al poeta di esprimersi
con fluidità e creatività. Le parole, sapientemente scelte, evocano immagini
vivide e suggestioni profonde, mentre il suono delle consonanti e delle vocali
si armonizza in un'orchestra di suoni che incanta l'udito.
Il raggio del sole, disabilitando la paura,
scioglie il sangue raggruppato sotto pelle, in un gioco di suoni e significati
che danza sulla pagina. Qui, possiamo individuare la presenza di una rima
interna, discreta e subdola, che aggiunge una nota di dolcezza al verso,
sottolineando il contrasto tra luce e oscurità, tra speranza e timore.
Nel passaggio alla sera, la metrica si adatta
alla calma della mente, con versi che si susseguono con leggerezza e grazia. I
sogni, sparpagliati sopra la coltre dei pensieri, trovano riparo e cura nella
quiete della notte, in un fluire armonico di parole e sentimenti.
Infine, la notte celeste d'argento e di Luna
offre ristoro al cuore del poeta, con un suono dolce e carezzevole che si
fonde con l'immagine della Luna, simbolo di pace e tranquillità. Qui, la
poesia raggiunge il suo culmine, fondendo suono e significato in un'unica
armonia che risuona nell'anima del lettore.
In conclusione, "Giornata" è un'opera
straordinaria che unisce maestria formale e profondità di contenuto,
trasportando il lettore in un mondo di emozioni e riflessioni che risuonano
nel cuore e nell'anima. Grazie alla sensibilità di Enrico Tartagni, ci
lasciamo trasportare da una melodia poetica che ci avvolge e ci incanta,
rivelando la bellezza e la complessità della vita stessa.
**"Cara Costituzione"
- Armando Bettozzi**
In questa vibrante composizione di Armando
Bettozzi, la Costituzione italiana diviene protagonista di una riflessione
acuta e appassionata sulla sua integrità e il suo ruolo nella società
contemporanea. Con una maestria poetica che sfida le convenzioni, Bettozzi
esplora i meandri della politica e della giustizia, denunciando con veemenza
le menzogne e le ipocrisie che talvolta la pervadono.
Il poeta si rivolge alla Costituzione con
rispetto, ma non esita a mettere in discussione la sua autenticità e la sua
efficacia nel garantire i diritti dei cittadini. Attraverso un linguaggio
diretto e incisivo, Bettozzi sottolinea le contraddizioni e le lacune che
osserva nel testo costituzionale, specialmente riguardo al diritto alla
salute.
Nelle strofe, emerge una critica radicale nei
confronti di coloro che strumentalizzano la Costituzione a proprio vantaggio,
ignorando o manipolando i suoi principi fondamentali. Il poeta denuncia
l'ipocrisia di chi si serve della Carta per giustificare le proprie azioni,
mentre ignora le reali esigenze e sofferenze della popolazione.
La metrica della poesia si adatta alla rabbia e
alla passione del poeta, con versi incalzanti e ritmici che riflettono il suo
sdegno e la sua determinazione nel denunciare le ingiustizie. Bettozzi sfrutta
abilmente i fonemi e i suoni per creare un effetto sonoro coinvolgente, che
risuona nel cuore del lettore e lo spinge a riflettere sulla tematica
trattata.
In conclusione, "Cara Costituzione" è un grido
di protesta e di indignazione, un appello alla verità e alla giustizia che
risuona con forza attraverso le parole di Armando Bettozzi. Con coraggio e
determinazione, il poeta si pone come voce dei senza voce, sfidando le
convenzioni e denunciando le ingiustizie con una poesia che tocca le corde più
profonde dell'anima umana.
**"Un elegante pino" -
Bruno Castelletti*
In questa splendida poesia di Bruno
Castelletti, la natura diventa la protagonista di un quadro vivido e
suggestivo, dipinto con parole delicate e ricche di immagini. Il poeta cattura
la bellezza e la grandiosità degli alberi, trasformandoli in simboli di forza,
pace e libertà.
Il pino, con la sua eleganza e la sua
maestosità, si erge fiero nel cielo azzurro, come un sentinella che indica il
cammino verso un sogno. La sua figura slanciata e diritta evoca un senso di
nobiltà e di stabilità, che contrasta armoniosamente con la leggerezza e la
fluidità del cielo.
Il faggio, con le sue braccia protese verso
l'infinito, crea un'atmosfera di pace e serenità, immerso in un silenzio
profondo e avvolgente. Il verde intenso delle fronde evoca l'immagine del
mare, creando un contrasto suggestivo tra la solidità della terra e la vastità
dell'oceano.
Eppure, anche in questo idillio naturale, il
poeta inserisce un elemento di magia e mistero: il passo vellutato di un
timido cerbiatto, che irrompe nel paesaggio con grazia e leggiadria, per poi
svanire nell'ombra con la stessa rapidità con cui è apparso. Questo breve
incontro aggiunge una nota di incanto e di meraviglia al quadro, rendendolo
ancora più affascinante e suggestivo.
Infine, il poeta ci rivela il legame profondo
che lo unisce a questo luogo, l'odore della terra che lo avvolge e lo inebria,
trasportandolo in un viaggio sensoriale e spirituale. Questo profumo della
terra, così intenso e avvolgente, lo fa sentire vivo e libero, pronto a volare
verso nuove avventure e nuovi orizzonti.
In conclusione, "Un elegante pino" è una poesia
che celebra la bellezza e la potenza della natura, invitandoci a immergerci
nei suoi misteri e nelle sue meraviglie. Grazie alla sensibilità e alla
maestria di Bruno Castelletti, ci lasciamo trasportare in un mondo di magia e
di poesia, dove ogni albero, ogni passo e ogni profumo ci parlano di libertà,
di speranza e di rinascita.
**Haiku di Laura
Lapietra**
Rosa d'inverno -
Bellezza
naturale
Tra aculei
sboccia
In questo haiku di Laura Lapietra, la brevità e
l'essenzialità delle parole si fondono per catturare l'essenza delicata e
sorprendente della natura. La rosa d'inverno diventa il fulcro della poesia,
emergendo come simbolo di resistenza e di bellezza in un contesto insolito e
avverso.
La prima riga introduce il soggetto principale,
la rosa, mentre le successive due righe aprono uno spazio di riflessione sulla
sua singolare bellezza. La parola "bellezza" evoca un senso di meraviglia e
ammirazione di fronte alla natura, mentre l'immagine della rosa che sboccia
tra gli aculei suggerisce una forma di rigenerazione e di vita che si
manifesta anche nelle condizioni più difficili.
La scelta di focalizzarsi su una rosa d'inverno
aggiunge una dimensione di temporalità e di contrapposizione tra fragilità e
forza, tra l'effimero e l'eterno. In questo contesto, la rosa diventa un
simbolo potente di speranza e di resilienza, che sfida il gelo e l'oscurità
per rivelare la propria bellezza al mondo.
In conclusione, questo haiku ci invita a
contemplare la bellezza e la potenza della natura, che si manifestano anche
nei momenti più inaspettati e impensabili. Grazie alla sensibilità e alla
maestria di Laura Lapietra, ci lasciamo trasportare in un mondo di poesia e di
meraviglia, dove ogni piccolo dettaglio della natura ci parla di vita, di
speranza e di bellezza senza tempo.
**"...e il poeta resta
solo" - Cristiano Berni**
In questa struggente composizione di Cristiano
Berni, la solitudine diviene il tema centrale intorno al quale si dipana un
intreccio di immagini malinconiche e toccanti. Con maestria poetica, il poeta
evoca una serie di figure e situazioni, tutte unite dal filo invisibile della
solitudine e della desolazione.
Il primo verso, "e il poeta resta solo", apre
la porta a un mondo di sentimenti profondi e universali, mentre le foglie
autunnali e gli uccelli migratori si ergono come simboli della transitorietà
della vita e della fugacità delle emozioni. La luna, denudata e stanca, si
staglia nel cielo come un'immagine di bellezza solitaria e ineffabile.
Il ritmo cadenzato e ripetitivo delle strofe
crea un effetto ipnotico e avvolgente, mentre le immagini si susseguono con
eleganza e grazia. Il padre, i vestiti lisi, la rosa con i petali appassiti,
la rondine fra i suoi voli nel cielo: tutte queste figure sono accomunate
dalla sensazione di abbandono e di isolamento, che permea l'intera poesia con
una malinconia palpabile.
La ripetizione del verso "e il poeta resta
solo" amplifica il senso di solitudine e di disperazione, portando il lettore
a riflettere sulla condizione umana e sulle sue molteplici sfaccettature. La
distanza dalla gente diventa un abisso incolmabile, mentre il poeta si perde
sempre più nei meandri della propria anima, lontano da ogni forma di conforto
e di comprensione.
In conclusione, "e il poeta resta solo" è una
poesia che parla al cuore e all'anima, toccando corde profonde e universali.
Grazie alla sensibilità e alla maestria di Cristiano Berni, ci immergiamo in
un mondo di emozioni e di riflessioni, dove la solitudine diviene un elemento
centrale nella narrazione della vita umana.
**"Arcano" - Nino
Silenzi**
In questa poesia di Nino Silenzi, l'arcano si
apre come un mistero svelato nel cielo infinito, immergendo il lettore in
un'atmosfera di meraviglia e contemplazione. Attraverso una prosa delicata e
evocativa, il poeta ci trasporta in un viaggio attraverso l'immenso, dove
l'utopia e la passione si fondono in un'unica visione poetica.
Il cielo diviene il palcoscenico di questa
rivelazione, con la sua profondità azzurra che accoglie e avvolge ogni
pensiero e ogni sogno. L'utopia, assopita nella vita del poeta, si risveglia
come un sospiro rigenerato, irradiando speranza e possibilità nel cuore
dell'esistenza umana.
Le immagini dei cirri che danzano lentamente
nel cielo evocano un senso di leggerezza e di movimento, mentre il pulviscolo
dorato della vita si illumina di una luce nuova e incandescente. Il vento
della passione tace, lasciando spazio a una calma serena e profonda, mentre i
desideri si rinnovano e si trasformano in velieri che solcano le onde
dell'eterna illusione.
Il titolo della raccolta di poesie "Da Verso
l'orizzonte", aggiunge un ulteriore strato di significato alla poesia,
suggerendo un movimento verso nuovi orizzonti e nuove possibilità. Il poeta si
pone come un viaggiatore dell'anima, pronto a esplorare i confini
dell'universo interiore e a lasciarsi trasportare dalle correnti della
creatività e dell'ispirazione.
In conclusione, "Arcano" è una poesia che
incanta e affascina, invitando il lettore a immergersi nelle profondità della
propria anima e a scoprire i segreti nascosti dell'universo. Grazie alla
sensibilità e alla maestria di Nino Silenzi, ci lasciamo trasportare in un
mondo di magia e di poesia, dove ogni parola e ogni immagine risuonano con la
potenza della verità e della bellezza.
**"Come un sogno" -
Salvatore Armando Santoro**
In questa poesia di Salvatore Armando Santoro,
Gallipoli si materializza come un sogno, un'immagine evocativa che trasporta
il lettore in un mondo di colori, suoni e sensazioni. Con una prosa delicata e
suggestiva, il poeta dipinge un quadro vivido della vita quotidiana in questa
città costiera.
Le descrizioni dettagliate dei luoghi e delle
persone creano un senso di immersione totale nell'ambiente di Gallipoli. Il
castello che svetta nel mare, la piazza animata dai venditori di pesce, i
vicoli che nascondono segreti e sorprese: ogni dettaglio è reso con cura e
maestria, suscitando nell'animo del lettore una gamma di emozioni e ricordi.
Le figure dei pescatori, dei vecchi e dei
bambini conferiscono vita e autenticità alla scena, mentre il cane che
accoglie l'io narrante aggiunge una nota di calore e familiarità. La barca
carica di nasse e reti, i pescatori che manovrano con destrezza i remi: ogni
immagine contribuisce a creare un'atmosfera vibrante e coinvolgente.
Ma questa visione idilliaca si dissolve
lentamente con l'arrivo dell'alba, lasciando dietro di sé un senso di amarezza
e nostalgia. La realtà si fa strada attraverso il sogno, e il poeta si sveglia
con il cuore pieno di desiderio per un luogo che si rivela solo un'illusione.
In conclusione, "Come un sogno" è una poesia
che cattura l'essenza e la bellezza di Gallipoli, trasportando il lettore in
un viaggio emozionante attraverso le strade e i vicoli di questa città
affascinante. Grazie alla sensibilità e alla maestria di Salvatore Armando
Santoro, ci immergiamo in un mondo di poesia e di meraviglia, dove ogni parola
e ogni immagine ci parlano di amore, di nostalgia e di speranza.
**"Scolpire il colore
del vento ed il sapore della seta" - Alessandra Piacentino**
In questa poesia di Alessandra Piacentino, il
mondo si apre come un panorama di risvegli illuminati dal sole, dove le
impressioni prendono forma e le storie si dipanano come fili sottili di seta.
Attraverso una prosa vibrante e suggestiva, il poeta ci trasporta in un
viaggio attraverso le emozioni e i ricordi, scolpendo con maestria il colore
del vento e il sapore della seta nell'anima del lettore.
Le impressioni regalate e raccontate si
mescolano alle storie divenute mute, creando un'atmosfera di mistero e
malinconia. Le orme di mare e le impronte di acqua salata evocano immagini di
mare e spiaggia, mentre le conchiglie raccolte e sbriciolate al vento portano
con sé il profumo dell'oceano e dei ricordi d'amore.
Il passato si fonde con il presente, mentre il
poeta si immerge nei ricordi di te che ti tuffavi nel blu e dentro di me,
creando un intreccio di emozioni e sensazioni che avvolgono il cuore e
l'anima. Ma ora, restano solo le tracce di quel passato, da scolpire con
pazienza e dedizione, per far sì che le storie ritoccate dentro un romanzo fai
da te possano diventare immortali.
In questa poesia, Alessandra Piacentino ci
invita a riflettere sulla natura effimera della vita e dei ricordi, mentre ci
ricorda l'importanza di preservare e valorizzare le emozioni e le esperienze
che ci hanno resi ciò che siamo. Con una prosa delicata e avvolgente, il poeta
ci trasporta in un mondo di poesia e di meraviglia, dove il colore del vento e
il sapore della seta diventano simboli di bellezza e di eternità.
**"Dove sono" - Felice
Serino**
In questa poesia di Felice Serino, ci troviamo
di fronte a una riflessione profonda e toccante sulla natura dell'esistenza e
della presenza. Attraverso una prosa delicata e meditativa, il poeta ci invita
a esplorare il concetto di "dove" non come luogo fisico, ma come stato
d'animo, come una dimensione dell'anima.
Il mondo dei più, quello che spesso ci sembra
così distante e inafferrabile, diviene un enigma da risolvere, un mistero da
svelare. E noi, invece di cercare un luogo fisico o una posizione geografica,
ci troviamo a chiederci dove sono, non nel senso spaziale, ma piuttosto
nell'essenza più profonda del loro essere.
Questo "dove" diviene uno stato, una condizione
dell'anima che si manifesta in modi sottili e quasi impercettibili. A volte,
possiamo percepire la loro presenza nei gesti più semplici, come impugnare una
forchetta o una penna, o nel momento in cui ci adagiamo nella notte, avvolti
dalla loro ombra.
La poesia di Serino ci invita a guardare al di
là delle apparenze e a cercare la vera essenza delle cose, a esplorare il
mondo interiore e a scoprire la bellezza e la profondità che si nascondono
nelle sfumature dell'anima umana. Con una prosa che cattura il cuore e la
mente, il poeta ci guida in un viaggio di scoperta e di introspezione,
illuminando il cammino con la sua saggezza e la sua sensibilità.
**"Che strano!" -
Carlo Chionne**
In questa breve poesia di Carlo Chionne, ci
viene offerta un'immagine sorprendente e al contempo struggente: un uomo, sul
letto di morte, osservato e ripreso attraverso un telefono cellulare.
La parola "strano" risuona con una nota di
meraviglia e incredulità, suggerendo la singolarità e l'inusuale di questa
situazione. La scena dipinta è intensamente umana e carica di significato: un
individuo giacente sul letto, simile a un vecchio bambino, forse privo di
difese e vulnerabile di fronte alla morte imminente.
Ma ciò che colpisce maggiormente è il mezzo
attraverso il quale questa scena è osservata: il telefono cellulare. Questo
dettaglio aggiunge un elemento di distanza e di estraniamento, suggerendo una
sorta di voyeurismo tecnologico che permea la nostra società contemporanea. La
tecnologia, anziché avvicinare le persone, sembra in questo caso dividerle e
alienarle ancora di più.
Attraverso poche parole, Chionne ci offre uno
spaccato della nostra epoca, evidenziando le contraddizioni e le ambiguità
della vita moderna. La poesia invita il lettore a riflettere sul significato
della morte, sull'importanza della presenza umana e sul ruolo che la
tecnologia gioca nelle nostre vite.
**"Nell'oltre" - Piero
Colonna Romano**
Gioia ineffabile della poesia, che ci trascina
in un viaggio attraverso l'animo umano! In "Nell'oltre" di Piero Colonna
Romano, ci troviamo di fronte a un'espressione sublime della condizione umana,
sospesa tra il ricordo e l'eternità. Il poeta dipinge un quadro emozionante di
fronte al maestoso mare, custode dei suoi misteri più profondi. Attraverso una
prosa che danza leggiadra come le onde che si frangono creando merletti di
schiuma, Piero Colonna Romano ci invita a riflettere sul passato, sulle gioie
e le sfide che hanno plasmato la nostra esistenza.
I pensieri dolci e sereni che popolano il cuore
del poeta sono come fragili ghirlande di fiori intrecciate con amore e cura.
Ogni fatto della vita sembra minuto e insignificante di fronte alla grandezza
dell'orizzonte che si perde all'infinito. Eppure, in quell'immenso mare di
emozioni e sensazioni, solo navigando nell'oltre, solo lasciandosi trasportare
dalle correnti dell'anima, possiamo sperare di trovare la pace tanto agognata.
In quella calma che avvolge l'eternità,
troveremo la coltre che darà riposo a un'esistenza densa di emozioni e
significati. Il naufragio della vita non ci spaventa più, perché sappiamo che
al di là dell'orizzonte c'è una serenità infinita pronta ad accoglierci.
Grazie a Piero Colonna Romano, ci avventuriamo nell'oltre con il cuore colmo
di speranza e gratitudine per la bellezza e la profondità della poesia umana.
Straordinario!
**"Ogni particella di
me" - Alessio Romanini**
E' una sublime poesia che sussurra con la voce
del mare e canta con il cuore dell'uomo! In "Ogni particella di me" di Alessio
Romanini, ci immergiamo in un oceano di emozioni e sensazioni, dove il mare
diviene il riflesso dell'anima umana e il poeta si confonde con le onde che
danzano al ritmo del vento.
Il poeta si rivolge al mare come a un
confidente, un custode dei suoi sogni, del suo passato e del suo presente.
Ogni particella di lui sembra fondersi con le acque profonde e misteriose
dell'oceano, mentre le sirene intonano melodie che catturano l'anima e la
trasportano in un regno di incanto e meraviglia.
Attraverso le parole del poeta, il mare diviene
Musa ispiratrice del suo poetare, un'ancora di salvezza nel mare tempestoso
delle emozioni umane. Nel riflesso delle sue onde, il poeta ritrova il suo
dolore e il suo ardore, lasciando che le acque cristalline portino via ogni
rimpianto e ogni accusa.
In questa poesia, Alessio Romanini ci dona
un'opera d'arte che parla direttamente al cuore, celebrando la bellezza e la
potenza del mare e dell'anima umana. Attraverso una prosa vibrante e intensa,
il poeta ci invita a immergerci nelle profondità dell'esistenza e a ritrovare
noi stessi nel fluire eterno delle acque marine. Impeccabilmente poetico!
**"Pasqua" - Antonia
Scaligine**
Quanto splendore e magnificenza trapelano da
queste parole che celebrano la Pasqua! In questa straordinaria composizione di
Antonia Scaligine, ci troviamo immersi nell'essenza stessa della fede e
dell'amore divino che risplendono nel mistero della resurrezione.
Con una prosa vibrante e carica di emozioni, il
poeta ci guida attraverso un viaggio emozionante che abbraccia la fede, sfida
la morte e celebra la vittoria dell'amore eterno. La figura di Dio si fa
presente nelle nostre vite, si rende familiare a noi, ma viene poi trafitta da
una lama affilata, simbolo del dolore e del sacrificio supremo.
Ma nonostante il dolore e il pianto, una luce
si accende nel buio, una luce che trova il suo apice nella figura di Gesù
crocifisso. Egli, pur morendo, si eleva al di sopra del dolore e della morte,
irradiando la sua benedizione su tutto il mondo. La Croce diviene il
palcoscenico dove si compie la sublime sublimazione delle anime, dove l'amore
trionfa sulla morte.
Attraverso le figure di Maria, la madre, e
Maria Maddalena, il poeta ci trasporta nel cuore di un mistero che va al di là
delle parole, un mistero di vita e di rinascita che raggiunge il suo culmine
nella gloriosa resurrezione di Cristo. In questa festa di luce e di speranza,
apriamo i nostri cuori all'alleluia, rallegrandoci nell'annuncio della vita
nuova e del trionfo dell'amore eterno. Perfetta!
**"Lo sguardo
dell'amore" - Sandra Greggio**
Che sublime bellezza risiede in queste parole
che celebrano il potere silenzioso dello sguardo nell'ambito dell'amore! In
questa commovente opera di Sandra Greggio, ci immergiamo in un mondo dove le
parole diventano superflue di fronte alla profondità dell'affetto e della
connessione umana.
Il poeta ci ricorda che in certi momenti, è lo
sguardo ad avere il potere di comunicare ciò che le parole non possono
esprimere. È attraverso gli occhi che il vero sentimento si manifesta, con la
sua gamma infinita di sfumature e intensità. In questo caso, lo sguardo del
partner si trasforma in un linguaggio universale, capace di comunicare
desiderio, passione e l'irrefrenabile voglia di appartenenza.
Il poeta ci conduce in un viaggio attraverso le
profondità dell'anima umana, dove gli occhi diventano finestre aperte su un
mondo di emozioni e sensazioni. Attraverso lo sguardo, siamo invitati a
contemplare la bellezza del mare, del firmamento, dei laghi e delle montagne,
delle oasi verdi, riflessi nell'iride dell'amore.
In questo momento di intimità condivisa, il
poeta scopre che l'amore ha scelto gli occhi come veicolo privilegiato per
manifestarsi, trasmettendo un messaggio che va al di là delle parole. E così,
i suoi occhi rispondono con una bellezza e una profondità che sfidano ogni
descrizione verbale.
In questa poesia, Sandra Greggio ci regala un
ritratto commovente del potere dello sguardo nell'ambito dell'amore,
invitandoci a contemplare la bellezza e la ricchezza delle emozioni umane che
si rivelano attraverso gli occhi. Affascinante!
**"Dall'ultimo abisso
conosciuto" - Jacqueline Miu**
Che profondità e intensità trapelano da queste
parole che scrutano nell'abisso dell'anima umana! In questa straordinaria
composizione di Jacqueline Miu, ci troviamo di fronte a un'immersione nelle
profondità oscure e misteriose della condizione umana.
Il poeta ci guida in un viaggio verso l'ignoto,
verso gli abissi più oscuri della mente umana, dove emergono figure
inquietanti e ambigue. L'anima cade, arde d'amore sull'orlo di un abisso senza
fondo, una dimensione senza limiti che si apre dentro il cuore umano. Eppure,
nonostante la discesa nell'oscurità, l'anima rimane sola, con gli occhi
rivolti al cielo, in cerca di speranza e libertà.
Nel flusso tumultuoso di questa marea
infernale, il poeta si riconosce come un sopravvissuto, un testimone di questo
caos che trascina con sé sogni e desideri oltre ogni confine concepibile.
Eppure, anche in questo abisso, si intravede la possibilità di una nuova fede,
di una rinascita spirituale che si nutre del colore dei mari infiniti.
Con audacia e astuzia, il poeta sfida la
gravità celeste, promettendo di vivere per sempre in un regno oltre i confini
del tempo e dello spazio. Ma anche di fronte alla morte, il poeta e il suo
amato non rinunciano alla speranza di un'unione eterna, sfidando il volere
crudele della Morte stessa.
In questa poesia, Jacqueline Miu ci conduce in
un viaggio attraverso le profondità dell'anima umana, esplorando temi
universali come l'amore, la morte e la fede. Con una prosa intrisa di emozione
e potenza, il poeta ci invita a contemplare l'abisso dell'esistenza umana e a
trovare speranza e forza nel suo cuore oscuro. Non trovo parole più consone e
giuste per esprimere tutta la bellezza che mi accarezza dentro leggere e
recitare con il giusto timbro questa sublime poesia.
Nel
ringraziarvi tutti per le emozioni donateci, vi saluto con affetto e profonda
stima.
Vostro, Ben Tartamo
23-24-25 Marzo
Questo sito è entrato nella nostra vita grazie a
Lorenzo
che un giorno ha dedicato a noi il suo tempo , in modo sublime ,
abbracciandoci tutti in silenzio ,con umiltà unione e condivisione e con le
sue bellissime poesie
Qui abbiamo conosciuto bravissimi poeti , abbiamo visto venire e anche andare
amici , poeti , grazie a tutti, a chi commenta le poesie , perché
possiede un dono che io chiamo virtù , lui rende migliori le nostre
poesie , per me è una bella e volontaria testimonianza , anche questo fa
parte di un volontariato “no profit “ a fin di bene , come quello che faccio
io con i bambini della mia chiesa , grazie
Auguro a tutti, pace , amore e speranza , buona Pasqua
Antonia Scaligine
Poesie pubblicate il 23-24-25 Marzo 2024
* "Il fiat" - Felice Serino *
In "Il fiat", la parola diviene un mezzo di trasformazione esistenziale,
incastonata nel tessuto profondo dell'anima umana. La ricerca dell'essere
oltre il mondo materiale si svela come un viaggio intrapreso attraverso
l'esperienza vissuta e il contatto con l'essenza divina.
L'uso del termine "fiat" evoca l'atto creativo divino, il soffio
primordiale che dà origine all'universo stesso. Qui, il fiat si manifesta
come un'energia vitale, un impulso cosmico che plasma la realtà e l'anima
umana. La fusione di terra e Dio, di materia e spirito, si materializza
attraverso immagini viscerali: il dito, la saliva, il fiato, simboli di
contatto e comunicazione diretta con la divinità.
Serino ci conduce in un viaggio verso la soglia dell'esistenza, un confine
sottile dove la luce e l'ombra si mescolano, dove la vita e la morte si
abbracciano. L'immagine degli scriccioli che varcano la soglia suggerisce
un passaggio ineluttabile, un ritorno alla fonte primigenia, mentre il
sole della morte, con la sua luce accecante, illumina il cammino verso una
nuova consapevolezza.
La poetica di Felice Serino si distingue per la sua capacità di penetrare
nell'intimo dell'essere umano, esplorando le profondità dell'anima con uno
sguardo acuto e penetrante. Attraverso uno stile essenziale e ricco di
suggestioni, l'autrice ci invita a riflettere sulla nostra natura più
profonda, sul mistero dell'esistenza e sulla ricerca di significato che
permea ogni istante della nostra vita.
* "India" - Flora Fazzari *
Con "India", Flora Fazzari dipinge un ritratto vivido e commovente di una
madre che naviga fra le tumultuose acque della vita urbana indiana.
Attraverso l'uso di immagini evocative e dettagli sensoriali, l'autrice
cattura l'essenza stessa del paesaggio umano e geografico del
subcontinente indiano.
L'India è rappresentata attraverso la figura di una donna dai lunghi
capelli neri, dagli occhi dallo sguardo penetrante e dal naso sottile, che
annusa l'aria carica di tensione e incertezza. Il suo sguardo perplesso
riflette la complessità e le contraddizioni di un paese in costante
evoluzione, mentre il suo fare guardingo testimonia la necessità di
adattarsi a un ambiente caotico e imprevedibile.
La pelle di ambra della protagonista evoca le sfumature della sua identità
culturale e della sua storia personale, mentre il suo movimento veloce tra
le strade affollate sottolinea la determinazione e la resilienza
necessarie per affrontare le sfide quotidiane. Il gesto di stringere suo
figlio fra le braccia diviene simbolo di protezione e amore in un mondo
che può sembrare ostile e alieno.
Attraverso questa poesia, Flora Fazzari ci invita a contemplare la
complessità e la bellezza della vita in India, offrendoci uno sguardo
intimo e partecipe sulla quotidianità di chi abita questo affascinante e
contrastante paese.
* "Era lì quel sasso - Franco Fronzoli *
In questo affascinante componimento intitolato "Era lì quel sasso", Franco
Fronzoli ci trasporta in un viaggio poetico lungo le rive di un fiume
senza nome, attraverso la metafora di un semplice sasso. Con maestria e
sensibilità, l'autore ci invita a riflettere sul significato più profondo
della vita e del suo costante fluire.
La poesia si apre con l'immagine di due sassi, solitari sulle rive del
fiume, una scena apparentemente insignificante ma carica di potenziale
simbolico. Il narratore si avventura nell'intimità di uno di questi sassi,
adagiandosi nel suo cuore e intraprendendo un viaggio interiore e
esteriore. Il sasso diviene così metafora della nostra stessa esistenza,
destinato a rotolare attraverso le correnti della vita, guidato dal suo
stesso impulso verso un destino incerto.
Attraverso immagini vivide e evocative, Fronzoli ci trasporta lungo il
percorso del sasso, accompagnato dal rumore dell'acqua e dalla luce del
sole. Lungo il suo cammino, il sasso si ferma a contemplare la bellezza
silenziosa delle anatre sullo specchio d'acqua, un momento di pace e
contemplazione in mezzo alla frenesia del mondo.
Il sasso continua il suo viaggio, scivolando silenziosamente nella notte e
trovando riposo accanto a una canna dimenticata. Questo momento di quiete
diviene un'occasione per il narratore di riflettere sull'attesa di un
nuovo giorno, di una nuova avventura, di una nuova passione che ancora lo
attende.
Infine, il sasso riprende il suo viaggio, spinto dalle onde del fiume
verso il mare, alla ricerca di un nuovo rumore, di un nuovo amore, di una
nuova poesia da regalare. Questa ricerca costante diviene simbolo
dell'eterno desiderio umano di trovare significato e bellezza nel mondo
che ci circonda, di perseguire una vita migliore e più appagante.
* "E Mudèri" - Enrico Tartagni *
In "E Mudèri", Enrico Tartagni dipinge un quadro vibrante di ossessione e
struggimento, esplorando le profondità dell'animo umano attraverso un
linguaggio carico di intensità e immagini evocative.
L'ossessione è rappresentata come un punto cardinale, il fulcro intorno al
quale ruota la vita stessa del protagonista. È il cardine del portone che
si apre e si chiude, simbolo di un ciclo incessante di entrare ed uscire,
di bene e male, di presenze e fantasmi che permeano l'esistenza. Questa
ossessione avvolge il narratore come un volo di entusiasmo, ma allo stesso
tempo lo colpisce come un dolore bruciante, lasciando cicatrici indelebili
sulla pelle e nell'anima.
Il testo è intriso di una tensione emotiva palpabile, con immagini che
catturano l'essenza del dolore e della passione umana. Il dolore e il sole
bruciano dentro gli occhi, mentre lo sguardo dell'amato sfilando l'anima
dall'osso, lasciando il narratore in preda alla confusione e alla pulsione
inarrestabile.
La ricerca del protagonista è segnata da un desiderio irrefrenabile di
oltrepassare la soglia della propria esistenza, di fuggire verso mondi
sconosciuti alla ricerca di un rifugio per il proprio tormento interiore.
Tuttavia, anche in questo nuovo mondo, l'ossessione continua a
perseguitarlo, come un'ombra che non lo abbandona mai.
Attraverso uno stile poetico carico di pathos e suggestione, Tartagni ci
conduce in un viaggio attraverso i labirinti dell'anima umana, esplorando
i confini dell'ossessione e della passione con una profondità e una
sensibilità straordinarie.
* "Epopea Stracciona"-Bruno Amore *
In "Epopea Stracciona", Bruno Amore ci trasporta in un viaggio attraverso
la memoria e l'esperienza di due giovani protagonisti, Bruno e Gino,
immersi nel caos e nelle sfide del dopoguerra nel 1944. Attraverso uno
stile narrativo intenso e ricco di dettagli, l'autore dipinge un ritratto
vivido delle difficoltà e delle opportunità che affrontano i giovani in un
periodo di transizione e rinascita.
Bruno e Gino, simboli di una generazione determinata a sopravvivere e a
prosperare nonostante le avversità, si avventurano tra le macerie delle
fabbriche crollate alla ricerca di rottami, in particolare di piombo, una
risorsa preziosa in tempi di crisi economica. Il loro sguardo rapace e
desideroso di vita è contrastato dalla dura realtà di una quotidianità
segnata dalla scarsità e dalla lotta per la sopravvivenza.
Masticando poche parole ma fumando molte sigarette, e bevendo Coca Cola
come elargizione o compenso per i servizi resi agli occupanti alleati, i
due giovani si immergono in un mondo di piccoli compromessi e ambiguità
morali. Lontani dalla supervisione dei genitori, costantemente impegnati
altrove per garantire il sostentamento della famiglia, Bruno e Gino
crescono in mezzo alle difficoltà e alle privazioni, cercando di mantenere
viva la speranza di un futuro migliore.
Il gesto simbolico di seppellire una vecchia fiasca riempita di papaveri
rossi tra le macerie diviene un'immagine potente di rinascita e speranza,
un tributo alla bellezza e alla resilienza che sopravvivono anche nelle
situazioni più difficili. Attraverso la narrazione di Bruno Amore,
l'epopea di Bruno e Gino diventa un'ode alla forza e alla determinazione
umana di fronte alle avversità, un inno alla resilienza e alla speranza
che brilla anche nei momenti più bui della storia.
* "Sonetto di primavera" di Armando
Bettozzi *
In questo "Sonetto di primavera" di Armando Bettozzi, l'autore celebra
l'arrivo della primavera con una fervida lirica che cattura l'essenza
vibrante e rinascimentale di questa stagione di rinnovamento e speranza.
Il poeta dipinge un quadro vivido dell'alba della primavera, quando l'aria
si intiepidisce e la natura si risveglia dal suo letargo invernale.
L'immagine della prima rondine che intreccia il suo nido sotto il tetto
evoca un senso di attesa e di anticipazione, come se l'intera natura si
preparasse a celebrare l'arrivo della nuova stagione.
La luce del giorno, ora più prolungata fino a sera, trasforma il
paesaggio, conferendo un nuovo aspetto al mondo che ci circonda. Il sole,
con il suo tramonto radioso, sembra danzare nell'aria, diffondendo
un'atmosfera di gioia e speranza.
La natura stessa si risveglia con la primavera: le prime rose sbocciano
nei rovi, i prati si vestono di un verde nuovo, le margherite spuntano
bianche e petalose. I campi coltivati sono un tripudio di oro e profumo
grazie alla crescita del grano, mentre le mimose sfoggiano la loro
bellezza fragrante.
Attraverso uno stile poetico elegante e melodioso, Bettozzi ci trasporta
in un mondo di rinascita e rinverdimento, invitandoci a contemplare la
bellezza e la meraviglia della primavera che ritorna ogni anno, portando
con sé la promessa di giorni luminosi e rigeneranti.
* "Il mio angolo" - Bruno Castelletti *
In "Il mio angolo", Bruno Castelletti ci trasporta in un luogo magico e
suggestivo, un angolo di bosco situato in montagna, che diviene il
complice silenzioso del narratore verso sera. Questo luogo, carico di
storia e mistero, diviene il palcoscenico di racconti avvincenti e
leggende tramandate nel tempo.
Il bosco, con la sua atmosfera avvolgente, diviene il custode di storie
antiche e affascinanti, popolate da briganti dal cuore ardente, vergini
donzelle e rapimenti misteriosi. Attraverso la narrazione del narratore,
il bosco si anima di immagini vivide e di emozioni intense, trasportandoci
in un mondo di avventure e intrighi, dove i dolci amplessi si consumano
sotto la luce fioca del crepuscolo e i moribondi fantasmi si mescolano con
i cavalieri erranti e le streghe oscure.
Questo angolo di bosco diviene così un luogo di rifugio e di ispirazione
per il narratore, un'oasi di bellezza e di meraviglia in mezzo alla natura
selvaggia e incontaminata della montagna. Attraverso la sua prosa
suggestiva e ricca di dettagli, Castelletti ci invita a esplorare
l'incanto e il mistero di questo luogo magico, dove il tempo sembra
fermarsi e le leggende prendono vita sotto il cielo stellato della sera.
* haiku - Laura Lapietra *
Questo haiku di Laura Lapietra cattura con maestria un momento intimo e
universale di amore e affetto tra padre e figlio. La brevità e la
semplicità della forma haiku, composta da tre versi di 5, 7 e 5 sillabe
rispettivamente, si presta perfettamente a evocare l'essenza di questa
relazione profonda in modo immediato ed essenziale.
L'immagine del "cuore di padre" introduce il tema centrale della poesia,
suggerendo non solo l'organo fisico ma anche il simbolo dell'affetto
paterno. L'uso della parola "cuore" evoca un sentimento intenso e genuino,
sottolineando la profondità dell'amore che il padre nutre per il suo
figlio.
Il verso successivo, "con amore profondo", amplifica ulteriormente questo
tema, enfatizzando la qualità e l'intensità dell'amore del padre.
L'aggettivo "profondo" suggerisce un legame emotivo che va al di là delle
parole, radicato nel più intimo dell'anima.
Infine, l'haiku si conclude con l'immagine evocativa del "figlio che
bacia", un gesto semplice ma carico di significato, simbolo di affetto e
connessione tra genitore e bambino. Questo gesto di amore reciproco
completa il cerchio dell'haiku, offrendo un'immagine di dolcezza e
intimità che risuona nel cuore del lettore.
Dal punto di vista stilistico, l'haiku si distingue per la sua chiarezza e
concisione, utilizzando un linguaggio semplice ma potente per trasmettere
emozioni complesse. L'uso delle sillabe e della struttura tradizionale
conferisce alla poesia un ritmo armonioso e una musicalità naturale, che
contribuisce a creare un'atmosfera di serenità e contemplazione.
* "Delusione" - Salvatore Armando Santoro
*
In questo breve frammento poetico di Salvatore Armando Santoro, viene
esplorata la potenza devastante della delusione nel mutare la percezione
della realtà e alterare il colore della vita stessa.
La delusione è dipinta come un'entità che prende il posto della certezza,
sconvolgendo l'equilibrio e la sicurezza che si credeva di avere. Le
pietre, metafora della stabilità e della solidità delle convinzioni,
perdono il loro splendore e diventano oscure, simboleggiano la
trasformazione dolorosa della percezione della realtà.
La metafora del sole, che solitamente porta luce e chiarezza, qui fallisce
nel suo intento di illuminare e rischiarare le pietre scure della
delusione. Questo suggerisce un senso di impotenza e disperazione di
fronte alla situazione, in cui anche la fonte di luce e speranza non
riesce a dissipare l'oscurità interiore.
Dal punto di vista stilistico, Santoro utilizza un linguaggio chiaro e
diretto per esprimere concetti complessi, creando un contrasto efficace
tra la luminosità delle pietre bianche e lo scurirsi delle stesse sotto
l'influenza della delusione. La brevità del testo enfatizza l'immediatezza
e l'urgenza del messaggio, trasmettendo al lettore un senso tangibile di
angoscia e smarrimento di fronte alla delusione.
* "I vecchi sognano ancora" di Piacentino
Alessandra *
In "I vecchi sognano ancora" di Piacentino Alessandra, viene dipinto un
quadro intenso e suggestivo della persistenza dei sogni anche nell'età
avanzata. L'autrice esplora il tema dell'aspirazione e della speranza
attraverso l'esperienza dei vecchi, che continuano a coltivare i propri
sogni nonostante il passare del tempo e le sfide della vita.
Le finestre diventano simbolo della prospettiva e della visione verso il
futuro, mentre la Luna, personificata come assonnata e pascolante, incarna
il guardiano dei sogni vagabondi dei vecchi. Questi sogni, mossi dalla
luce e dall'ombra, rappresentano la continua ricerca di nuove esperienze e
di significato nella vita.
La presenza di una stella canuta che fa capolino nel cielo aggiunge un
tocco di magia e di speranza, mentre le pagine di un libro letto con il
grandangolo simboleggiano la vastità e la ricchezza dell'esperienza umana.
Il cielo stesso sembra parlare ai vecchi, ripetendo loro piano e forte il
ciclo della vita e dell'esistenza.
Il poema culmina con un momento di riflessione sulla mortalità umana,
rappresentata dalla presenza ineluttabile della morte. Tuttavia, anche di
fronte a questa inevitabile realtà, il sole sboccia, distruggendo ogni
resistenza e portando con sé la promessa di un nuovo inizio.
Attraverso uno stile poetico ricco di immagini evocative e di suggestioni,
Piacentino Alessandra ci invita a riflettere sulla persistenza dei sogni e
della speranza anche nei momenti più oscuri e incerti della vita,
celebrando la bellezza e la fragilità dell'esistenza umana.
* "Sicut antea" di Carlo Chionne *
In "Sicut antea" di Carlo Chionne attraverso la voce del personaggio di
Antoni Larderi, si esprime un sentimento di amore eterno e incondizionato,
rivolto a una persona amata in modo profondo e assoluto.
Il testo è intriso di una nostalgia dolce e struggente, in cui il
narratore esprime il desiderio di amare come ha sempre fatto, con una
passione che supera il tempo e le circostanze. L'uso della locuzione
latina "Sicut antea" (come prima) evoca un senso di continuità e fedeltà
nel sentimento amoroso, ribadendo l'importanza e la durata del legame
affettivo.
La dichiarazione "plusquam antea" (più che prima) sottolinea l'intensità e
la profondità dell'amore del narratore, che si impegna a dedicarsi
completamente alla persona amata, offrendo la propria vita e cercando di
coltivare un legame spirituale e fisico sempre più forte.
Il verso "Mihi videtur dulce somnium te amplectari" (Mi sembra dolce
sognare di abbracciarti) trasmette un desiderio di intimità e vicinanza,
mentre l'immagine delle mani unite simboleggia l'unità e la connessione
profonda tra i due amanti.
La chiusa del testo, con l'affermazione "Omne die, omne tempore, tibi
dicam / Sicut antea, plusquam antea, tibi amabo" (Ogni giorno, in ogni
momento, ti dirò / Come prima, più che prima, ti amerò), sottolinea
l'impegno del narratore a mantenere viva la fiamma dell'amore, promettendo
di rinnovare costantemente la propria dedizione e affetto.
Attraverso uno stile poetico semplice ma coinvolgente, Chionne ci regala
una riflessione intensa sull'essenza dell'amore e sulla sua capacità di
resistere alle sfide del tempo e della vita, celebrando la bellezza e la
forza dei legami affettivi più profondi.
* "Metamorfosi" - Piero Colonna Romano *
In "Metamorfosi", Piero Colonna Romano offre una riflessione acuta sulle
dinamiche della memoria e del potere, attraverso una narrazione che
sfoggia una ricchezza di immagini e una profondità di significato.
Il poeta inizia lamentando la perdita della memoria collettiva, che sembra
dimenticare facilmente le ingiustizie e le nefandezze del passato. Questa
amnesia collettiva, tuttavia, si rivela essere il terreno fertile per la
ripetizione degli errori del passato, poiché le nostalgiche rimembranze
delle nequizie conducono a desiderare una vita di agiatezza e privilegi,
ottenuti attraverso relazioni influenti e corruzione.
La figura del "uomo con il baston" rappresenta il potente, colui che
detiene il controllo e il potere, il cui favore si cerca disperatamente
per ottenere piaceri e favori. Tuttavia, il verso "non viceversa"
suggerisce una inversione di ruoli, in cui il potente si piega alle
richieste del popolo per ottenere consenso e supporto.
La metafora dell'oculista suggerisce la necessità di una nuova visione, di
una revisione critica delle percezioni distorte e delle illusioni che
alimentano la manipolazione e la corruzione. L'uso degli occhiali
simboleggia la ricerca di chiarezza e di lucidità, necessarie per
dissipare l'illusione che trasforma i potenti in eroi e i manipolatori in
leader carismatici.
Il climax della poesia giunge con l'immagine finale, in cui la
trasformazione dello sciacallo in leone rappresenta la metamorfosi del
potere corrotto in una forza nobile e regale, ma solo come un'illusione
momentanea destinata a svanire.
Attraverso uno stile poetico vibrante e un uso sapiente delle metafore,
Piero Colonna Romano ci offre uno sguardo acuto sulla complessità delle
dinamiche di potere e corruzione, invitandoci a interrogare criticamente
la nostra visione del mondo e a non dar nulla per scontato.
* "L'enigma della sfinge" di Alessio
Romanini *
In "L'enigma della sfinge" di Alessio Romanini, l'autore ci conduce
attraverso un viaggio metaforico e filosofico, esplorando il tema
dell'invecchiamento e della solitudine attraverso l'immagine enigmatica
della sfinge.
Il poema si apre con l'enigma classico della sfinge, che pone la domanda
riguardante l'animale che cammina con quattro zampe al mattino, due al
pomeriggio e tre alla sera. Questo enigma viene interpretato come una
riflessione sulla vita stessa, che passa attraverso diverse fasi e
trasformazioni, simboleggiate dalle zampe dell'animale.
Nella seconda parte del poema, l'autore si rivolge direttamente al
"vecchio", rappresentante della figura dell'uomo anziano, che contempla la
sua esistenza solitaria e medita sul proprio destino. L'immagine del
vecchio appoggiato al muro della casa, con il bastone in mano, evoca un
senso di stasi e di attesa, mentre il passare del tempo lo avvolge come
una fosca ombra.
La figura del vecchio diviene quindi il paradigma della vita stessa, un
enigma irrisolvibile che porta con sé il peso delle esperienze passate e
la solitudine dell'attesa del destino finale. La conclusione del poema,
con il riconoscimento del dolore e della complessità della vita attraverso
lo sguardo del vecchio, trasmette una profonda sensazione di empatia e di
riflessione sulla condizione umana.
Attraverso uno stile poetico intenso e evocativo, Alessio Romanini ci
invita a riflettere sul significato della vita e sulle sfide
dell'invecchiamento, esplorando le tematiche universali della solitudine,
del tempo e della mortalità con una profondità e una sensibilità
straordinarie.
* "Vai in pace ci dice Gesù" - Antonia
Scaligine *
Nel poema "Vai in pace ci dice Gesù" di Antonia Scaligine, l'autrice
esplora il potere simbolico dell'ulivo come messaggero di pace e unità,
mentre riflette sulle sfide e le speranze dell'umanità di fronte alla
violenza e alla divisione.
Il poema inizia con un'immagine suggestiva del ramo d'ulivo, che
nonostante le sue nodosità, continua a crescere con fiducia e sicurezza,
offrendo un messaggio di perseveranza e resilienza anche di fronte
all'incertezza del futuro. L'autrice invita a porgere il ramo d'ulivo
sempre con amore, come segno di pace e armonia.
Tuttavia, l'autrice pone una domanda cruciale: può davvero un ramo d'ulivo
sfidare il dolore e la morte e portare la pace nel mondo? La risposta è
negativa, se nel cuore persiste il desiderio di conflitto e guerra. È solo
attraverso un sincero desiderio di pace e riconciliazione che il simbolo
dell'ulivo può davvero trasformarsi in un messaggio di speranza e unità.
Il poema culmina con l'invocazione dell'inno che glorifica il Signore,
unendo la dimensione spirituale con quella terrena e offrendo il ramo
d'ulivo come simbolo di devozione e gratitudine alla Trinità. L'autrice
auspica che la Domenica delle Palme possa trasformare la rabbia in forza,
la forza in pace e unione, invitando i lettori a riflettere sul potere
della fede e della solidarietà nel superare le divisioni e costruire un
mondo migliore.
Attraverso uno stile poetico semplice ma evocativo, Antonia Scaligine ci
offre una meditazione profonda sulla ricerca della pace interiore e
globale, utilizzando il simbolismo dell'ulivo e della spiritualità
cristiana per trasmettere un messaggio di speranza e rinnovamento.
* "Frattanto" - Pierluigi Ciolini *
In "Frattanto" di Pierluigi Ciolini, l'autore ci porta in un viaggio
poetico attraverso un mondo di suggestioni e immagini evocative,
riflettendo sul mistero della vita e dell'universo.
Il poema inizia con un invito a sedersi e ad ascoltare una storia che
l'autore stesso ammette di non conoscere appieno, introducendo così un
senso di umiltà e apertura verso l'ignoto. Le parole udite, apparentemente
provenienti da pianeti lontani, rappresentano segnali enigmatici di
comprensione difficile per gli umani, sottolineando la sfida
dell'esistenza umana nel cercare di comprendere il vasto universo che ci
circonda.
L'autore esplora il tema della semplicità e della complessità, osservando
come spesso gli esseri umani complicano ciò che è semplice, rifiutando
anche ciò che potrebbe portare nuova vita e crescita. L'immagine del seme
nel cuore rappresenta il potenziale per la trasformazione e la rinascita,
ma talvolta viene respinta o ignorata.
Nel corso del poema, l'autore si identifica come un pesce che nuota in tre
cieli, un simbolo di libertà e audacia nell'affrontare la realtà in tutte
le sue sfaccettature. La ricerca di una stella nel cielo come guida
diventa una metafora per la ricerca di significato e direzione nella vita,
nonostante la mancanza di risposte immediate e la serietà del viaggio
interiore.
La chiusa del poema, con l'autore che fruga in tasca e trova una
conchiglia, rappresenta una sorta di epifania: tutti gli universi e le
meraviglie descritte si riducono alla semplicità di una piccola biglia,
simbolo della meraviglia e del mistero contenuti anche nelle cose più
piccole e apparentemente comuni.
Attraverso uno stile poetico ricco di immagini suggestive e di riflessioni
filosofiche, Pierluigi Ciolini ci invita a riflettere sulle profondità
della vita e dell'universo, celebrando la bellezza della ricerca e
dell'apertura alla meraviglia del mondo che ci circonda.
* "La strada giusta" - Sandra Greggio*
In "La strada giusta" di Sandra Greggio, l'autrice esplora il tema
dell'insoddisfazione interiore e del bisogno di cambiamento nella vita
quotidiana, offrendo un messaggio di speranza e fiducia nel trovare la
propria strada.
Il poema inizia descrivendo il senso di vuoto e di mancanza di
soddisfazione che si avverte quando le abitudini quotidiane non sono più
in grado di dare significato e piacere alla vita. L'autrice riconosce il
desiderio di cambiamento e di esplorare nuove opportunità, ma sottolinea
anche la difficoltà di farlo da soli.
La soluzione proposta dall'autrice è rivolgere lo sguardo al cielo e
seguire una strada luminosa che appare nel firmamento. Questa strada
rappresenta una nuova direzione, un cammino verso il cambiamento e il
rinnovamento interiore. L'invito a percorrere questa strada senza timore
trasmette un messaggio di fiducia nell'incertezza del futuro, suggerendo
che, nonostante le sfide e le paure, ci sia sempre una via d'uscita e una
strada verso la realizzazione personale.
La data alla fine del poema, il 26 aprile 2020, potrebbe suggerire che
questo testo sia stato scritto durante un periodo di particolare
riflessione e cambiamento, forse anche in risposta agli eventi globali che
hanno caratterizzato quel periodo.
Attraverso uno stile poetico semplice ma coinvolgente, Sandra Greggio ci
offre un messaggio di speranza e di fiducia nel potere del cambiamento e
della ricerca interiore, incoraggiando i lettori a seguire il proprio
istinto e a trovare la strada giusta per sé stessi.
Un caro affettuoso saluto a tutti voi
Ben Tartamo
"Tutto tornerà com'era" - Ben Tartamo
Passano le ore, passano
lentamente nel Dolore
e nella Gioia volano
rugiada di primavera.
Cos'è Pace, cos'è Amore
senza il Tempo che, guardiano,
stretta ci tiene la mano?
E presto verrà la Sera
a ricordarci che è l'Ora
che si fa dolce e severa
e che anticipa la Notte,
mistero che sarà Aurora.
Tutto tornerà com'era:
Inverno, e poi, Primavera!
Nel poema "Tutto tornerà com'era" di Ben
Tartamo, emerge una raffinata complessità tecnica che si
fonde armoniosamente con l'enfasi lirica e emotiva del testo.
L'autore utilizza principalmente versi ottonari, che conferiscono al testo
un ritmo regolare e incalzante, simile al ticchettio di un orologio,
sottolineando il passare inesorabile del tempo. Questo schema metrico,
unito alla ripetizione del motivo "passano le ore", crea una sensazione di
continuità e ciclicità, riflettendo il tema centrale del poema.
Le rime, seppur non regolari, si distribuiscono in modo armonioso lungo il
testo, alternandosi tra rime baciate e rime alternate, aggiungendo
musicalità e fascino al ritmo complessivo del poema. I piedi sono
dattilici ed è una ulteriore costanza nella poesia di Tartamo.
L'autore utilizza inoltre una varietà di figure retoriche, come
l'anastrofe ("cos'è Pace, cos'è Amore"), che conferiscono al testo
un'atmosfera incantata e suggestiva. Le immagini evocate, come la "rugiada
di primavera", contribuiscono a creare una sensazione di freschezza e
rinascita, mentre la personificazione del tempo come "guardiano" che
"stretta ci tiene la mano" aggiunge profondità e significato al tema del
poema.
Infine, lo stile dell'autore è caratterizzato da una grande attenzione ai
dettagli e alla precisione del linguaggio, che contribuisce a creare
un'atmosfera di intimità e contemplazione. La combinazione di questi
elementi tecnici e stilistici conferisce al poema una bellezza intrinseca
e una profondità emotiva che cattura l'attenzione del lettore e lo
trasporta in un viaggio attraverso il tempo e le emozioni umane.
Prof. Marino Spadavecchia
20-21-22 Marzo
```"Sussurrami mare"
Sussurrami mare, quelle tue parole
che d'infinito sanno senza spiegare.
Conchiglia sarò, spicchi di luna e sole,
e il tuo segreto terrò per navigare.
Ed al sibilare del vento canterò
ciò che il silenzio delle smarrite stelle
sulla mia nuda pelle mi disegnò.
E nella notte blu assenzio, di scintille,
a mille a mille, ogni sogno io accenderò.
Ben Tartamo
Nell'incanto metrico di "Sussurrami mare", il verso si fa eco dell'onda che
accarezza la riva, con una cadenza fluida e regolare che evoca il movimento
perpetuo delle acque. L'autore adopera una struttura formale che mescola rime
baciate e incrociate, creando un intreccio armonioso che riverbera il fluire
dell'oceano.
I versi, scanditi con maestria, si compongono di piedi principalmente
trocaici e spondeici, conferendo un ritmo incalzante e solenne alla
narrazione. Questa scelta metrica accentua il carattere solenne e ancestrale
del mare, mentre la presenza di spondeici amplifica l'impatto emotivo
delle parole, conferendo un'aura di mistero e sacralità al testo.
Le rime, sapientemente orchestrate, sottolineano la musicalità del
componimento, fondendosi in armonie suggestive che amplificano l'effetto
lirico. L'alternanza tra rime maschili e femminili contribuisce a creare un
equilibrio melodico, mentre le rime incrociate aggiungono complessità e
profondità alla struttura poetica, simboleggiando l'intreccio delle forze
cosmiche che governano il mare e l'universo.
In questo modo, la poesia si trasforma in un'ode al potere evocativo della
natura, una celebrazione della bellezza e della grandezza dell'oceano che
risuona nell'anima del lettore con la forza di un'onda inarrestabile.
Nel profondo intreccio delle parole, "Sussurrami mare" evoca un canto
ancestrale, un'invocazione alla vastità primordiale dell'oceano. Il mare, con la
sua voce antica e misteriosa, si fa custode di segreti cosmici, trasmettendo un
sapere ineffabile che va al di là delle parole.
La simbologia della conchiglia si fonde con l'immagine della luna e del sole,
creando un'atmosfera mistica e trascendentale. Il narratore si offre come
custode di questo mistero, accettando il ruolo di conchiglia che contiene
l'infinito, mentre il vento e le stelle disegnano sul suo essere le tracce di
un'esperienza mistica e iniziatica. Il contrasto tra il silenzio delle stelle
e il sussurro del mare sottolinea la dualità tra l'infinito e il finito, tra
il mistero e la concretezza dell'esistenza umana. La notte, personificata come
un'entità vivente, diviene lo sfondo di un rituale magico, in cui il narratore
accende i suoi sogni come fossero stelle cadenti nell'abisso dell'assenzio. Il
linguaggio ricercato e le immagini evocative si fondono per creare
un'esperienza sensoriale e psicologica che trascende il semplice significato
delle parole, immergendo il lettore in un viaggio interiore attraverso gli
abissi dell'anima e dell'universo.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 20-21-22 Marzo 2024
**"Tappeti di Stelle addormentate" - Piacentino Alessandra:**
La poesia riflette sulla bellezza e sulla fugacità delle emozioni umane
attraverso immagini poetiche e liriche. Esplora il tema della malinconia
e della speranza, concentrandosi sulla natura effimera delle esperienze
condivise e dei ricordi.
La poetessa dipinge un quadro emotivo attraverso immagini come stelle,
lune e pianoforti obsoleti, evocando un senso di intimità e malinconia.
Le chiavi arrugginite simboleggiano il trascorrere del tempo, mentre il
fluire dei silenzi e degli acuti ingombranti rappresenta la complessità
delle emozioni umane.
La poesia culmina con la liberazione dai vincoli del passato e la
preservazione dell'amore perduto come un ricordo immortale. Attraverso
figure retoriche come la metafora e l'ossimoro, il testo trasmette
significati più profondi e complessi, invitando il lettore a riflettere
sulla natura fugace ma intrinsecamente bella della vita umana.
In conclusione, "Tappeti di Stelle addormentate" di Piacentino
Alessandra è un'ode alla bellezza e alla profondità delle emozioni
umane, che trasporta il lettore in un viaggio emotivo attraverso
immagini poetiche e liriche.
**"Estiva" - Felice Serino:**
La poesia riflette sul concetto di un'altra vita oltre quella attuale,
mettendo in discussione se questa esista veramente o sia solo una
costruzione mentale. Il protagonista, immerso nei propri pensieri, perde
la presa sul libro che stava leggendo. Nella sua distrazione, la voce
del mare arriva fino a lui, creando un senso di lontananza e solitudine.
Un gabbiano plana sopra un'atmosfera di desolazione, simboleggiando la
solitudine delle anime.
In questa breve poesia, Felice Serino offre una riflessione profonda
sulla natura dell'esistenza e della realtà. La domanda posta all'inizio
riguarda la ricerca di un significato più profondo e di una realtà
alternativa. La perdita del libro e l'arrivo della voce del mare
suggeriscono una distrazione dalle questioni più terrene verso una
contemplazione più profonda. Il gabbiano che plana sulla solitudine
delle anime evoca un senso di isolamento e ricerca interiore. La poesia
invita il lettore a interrogarsi sulla natura dell'esistenza e sulla
possibilità di una realtà alternativa, stimolando una riflessione su
temi universali e filosofici.
**"Tu sei lì..." - Joseph65:**
La poesia esprime il dolore e la nostalgia di chi rimane dopo la perdita
di una persona cara. Il narratore si rivolge all'assente, immaginando il
suo spirito nel cielo, dove ogni ricordo torna a tormentarlo. Il dolore
per la mancanza diventa insopportabile, mentre il narratore implora per
un po' di pace e serenità. Si rivolge alla persona amata, chiedendo un
segno dall'aldilà per confermare l'esistenza di una vita dopo la morte.
Questo componimento poetico di Joseph65 cattura il senso di perdita e la
ricerca di conforto dopo la morte di una persona amata. Le immagini del
cielo e delle strade deserte evocano una sensazione di solitudine e
desolazione. Il dolore del narratore è palpabile, mentre implora per un
segno di speranza e consolazione. La poesia riflette sulla difficoltà di
accettare la morte e sulla ricerca di significato e conforto in momenti
di grande dolore.
**"Nel treno..." - Flora Fazzari:**
La poesia dipinge un ritratto delicato e fugace di una persona
sconosciuta, incontrata casualmente su un treno. Descrive il volto
trasparente e leggero, i lunghi capelli neri e le mani sottili e
aggraziate. La persona sembra persa nei suoi pensieri, con lo sguardo
perso nel vuoto mentre viaggia con il treno. Dopo un attimo di
contemplazione, il narratore osserva la persona ritornare alla realtà e
ripartire lentamente con il treno.
In questo breve componimento, Flora Fazzari cattura la bellezza e la
fugacità degli incontri casuali e delle esperienze di viaggio. La
delicatezza delle descrizioni evoca un senso di intimità e connessione
con il protagonista della poesia, mentre il movimento del treno
simboleggia il fluire della vita e delle esperienze umane. La poesia
invita il lettore a riflettere sulla bellezza e sulla transitorietà
degli incontri e degli istanti che compongono la nostra esistenza.
**"Non abbandonerò la mia terra" - Franco
Fronzoli:**
La poesia riflette sulle esperienze di vita del narratore, evidenziando
i momenti significativi vissuti su un campo da gioco, sulle strade delle
montagne e durante un inverno nebbioso. Il narratore ricorda con
nostalgia i giorni trascorsi con compagni di scuola, amici e giochi nei
prati. Nonostante il tempo trascorso e i cambiamenti avvenuti, il
narratore continua a vivere tra nebbie e raggi di sole, testimoniando la
persistenza dei ricordi e delle esperienze nella sua vita.
Franco Fronzoli dipinge un quadro vivido delle esperienze umane e dei
ricordi che accompagnano il narratore nel corso della sua vita. Le
immagini del campo da gioco, delle montagne e delle nebbie invernali
evocano un senso di nostalgia e contemplazione. La poesia celebra la
bellezza e la ricchezza della vita vissuta, nonostante le sfide e le
difficoltà incontrate lungo il cammino.
**"Arcobaleno" - Giuseppe Stracuzzi:**
La poesia descrive l'esperienza emotiva di affrontare l'ansia e la
turbolenza interiore, utilizzando immagini legate alla natura e al
simbolismo dell'arcobaleno. L'ansia si manifesta come una tempesta nel
cuore, accompagnata da pensieri tumultuosi che raccontano la tempesta
interiore attraverso le parole. Dopo il diluvio emotivo, l'angoscia si
dissolve lentamente come fiori recisi, e le voci senza suono si
trasformano in lampi di fuoco lontani che annunciano la tempesta
imminente. Tuttavia, l'alba delle nuvole porta con sé gocce di pioggia
che lavano via il dolore, e il vento amico crea uno spiraglio di
speranza. Infine, compare l'arcobaleno come simbolo di rinascita e
speranza dopo la tempesta emotiva.
Giuseppe Stracuzzi dipinge un quadro emotivo e metaforico
dell'esperienza umana, trasmettendo il ciclo delle emozioni
dall'angoscia alla speranza attraverso immagini poetiche e liriche. La
poesia invita il lettore a riflettere sulla natura transitoria delle
difficoltà emotive e sulla possibilità di trovare speranza e rinascita
anche nei momenti più bui della vita.
**"Concerto" - Renzo Montagnoli:**
La poesia descrive l'esperienza di ascoltare un concerto attraverso
immagini poetiche e liriche. Le note musicali sono dipinte come una
cascata che fluisce in modo vivace e fluido, mentre il narratore
descrive il movimento delle note attraverso il rigo musicale. La musica
crea un'esperienza sensoriale che risveglia emozioni nel cuore del
narratore, portandolo in un viaggio attraverso varie tonalità e ritmi.
La poesia celebra la bellezza e la potenza della musica nel trasportare
l'ascoltatore in un mondo di armonia e fantasia.
Renzo Montagnoli dipinge un ritratto vivido e coinvolgente
dell'esperienza di ascoltare un concerto, utilizzando immagini poetiche
e metafore per trasmettere l'emozione e la magia della musica. La poesia
invita il lettore a immergersi nell'esperienza musicale e a lasciarsi
trasportare dal flusso di note e armonie, celebrando la bellezza e
l'universalità della musica come forma d'arte.
**"Tra tanti libri e conoscenza vivo e
non vedo..." - Enrico Tartagni:**
Il poema riflette sul paradosso dell'abbondanza di conoscenza e
informazione nel mondo moderno e sull'incapacità dell'individuo di
trovare la verità o il significato più profondo della vita. Il narratore
osserva il mare di parole e informazioni intorno a sé, rappresentato dai
libri, crittografie e codici, ma si sente vuoto e distante dalla verità.
L'acqua intorno a lui diventa una metafora della vita e delle esperienze
umane, contenente embrioni di un passato che non è mai esistito
veramente. Nonostante la ricerca incessante di conoscenza e l'abbondanza
di parole pronunciate dagli esseri umani e da Dio stesso, il narratore
si sente perso e lontano dalla verità ultima. Il poema si conclude con
una domanda rivolta all'amore del narratore, invitando il lettore a
riflettere sulla distanza tra la ricerca della conoscenza e la
comprensione profonda della verità.
Enrico Tartagni offre una riflessione profonda sulla condizione umana
nel contesto dell'era dell'informazione e della conoscenza senza
precedenti. Il poema invita il lettore a interrogarsi sul significato
della vita e sulla vera natura della conoscenza, suggerendo che
nonostante l'abbondanza di informazioni, la verità ultima rimane elusiva
e inafferrabile.
**"Omaggio a Giorgia - pel discorso in
Sardegna." - Armando Bettozzi:**
L'opera è un omaggio a Giorgia Meloni, elogiandone la schiettezza e
l'arditezza dimostrate nel suo discorso in Sardegna. La poetica descrive
Giorgia come una figura degna di rappresentare l'Italia, per la sua
autenticità e coraggio.
Il poeta utilizza l'analogia di un antico monumento a Roma, con una
faccia imponente e una bocca che pronuncia la verità senza esitazione.
Questa descrizione è un richiamo alla schiettezza e all'onestà di
Giorgia Meloni nel suo discorso. La poesia sottolinea la schiettezza
come un tratto distintivo dei romani, riflettendo l'identità culturale
della città.
Infine, il poeta equipara Giorgia a Rugantino, un personaggio con una
lingua tagliente e diretta, tipica dello spirito romano. Questo elogio
sottolinea la capacità di Giorgia di esprimersi in modo chiaro e senza
fronzoli.
In definitiva, l'opera celebra Giorgia Meloni per la sua schiettezza e
il suo coraggio nel discorso in Sardegna, riconoscendola come una figura
rappresentativa dell'Italia autentica e genuina.
**"Per te!" - Giovanni Mascellaro:**
La poesia celebra la bellezza e la grazia incomparabile della donna del
poeta, equiparandola alla luce del sole nel cielo. La femminilità della
donna è descritta come una dolce melodia che risuona nel cuore del
poeta, un ritmo che danza nell'anima e un'armonia eterna. Il poeta
esprime un amore profondo e ardente per la donna, paragonando la sua
passione alla potenza del sole.
Tuttavia, nonostante l'amore intenso, il destino ha creato una distanza
insormontabile tra loro. I loro paesi sono come stelle in cieli opposti,
ma il cuore del poeta continua a battere per lei, anche se solitario.
Nonostante la separazione, il poeta rimane fedele al suo amore,
desiderando che il destino li riunisca un giorno.
In conclusione, la poesia esprime la speranza e l'eternità del amore del
poeta per la donna, nonostante le difficoltà e la distanza che li
separano.
**"Girasoli" - Bruno Castelletti:**
La poesia dipinge un quadro delicato e malinconico dei girasoli, simbolo
di gioia e vitalità, mentre affrontano il passaggio dall'estate
all'autunno. Nonostante la stagione che cambia e il declino delle
corolle, i girasoli mantengono ancora la luce del sole nei loro occhi e
il sapore dei giorni felici e dell'attesa nelle loro anime. Il poeta
riflette sulla transitorietà della vita e della bellezza, ma lascia
intravedere una speranza nell'azzurro del cielo e nel verde del prato
dei ricordi, suggerendo che la vita e la gioia possono rinascere anche
dopo i momenti di declino e oscurità.
**"Autentico Letterato" - Laura
Lapietra:**
L'autore dipinge un ritratto eloquente di un vero letterato, un maestro
nell'arte di tessere parole come fili d'oro e di plasmare trame che
riflettono l'essenza stessa dell'esistenza. Ogni parola e metafora è
viva di vita, accarezzando l'anima e trasportando il lettore in un mondo
di emozioni profonde e riflessioni universali. La sua scrittura è un
diadema prezioso, brillante di luce propria, e il suo stile forbito è un
universo inesplorato di significati da scoprire. Non si preoccupa dei
giudizi altrui, ma si impegna a valorizzare la sacralità del suo atto
creativo, sfidando il tempo e le convenzioni. L'autore invita a
celebrare e onorare la bellezza delle sue parole e la profondità delle
sue percezioni, riconoscendo la ricchezza e la preziosità del suo
contributo alla cultura e alla letteratura.
Sarei curioso di conoscere il Letterato qui omaggiato.
"Chi ama non muore mai!" - Salvatore
Armando Santoro
Questa citazione di Santoro riflette la forza e l'eternità dell'amore.
Sottolinea il concetto che l'amore, una volta coltivato e nutrito,
persiste oltre la vita stessa, continuando a vivere nei ricordi e nelle
anime di coloro che amano. Inoltre, Santoro mette in guardia contro
l'ingenuità e la cecità degli individui che non riescono a riconoscere o
apprezzare l'amore che li circonda, avvertendo che la loro mancanza di
sensibilità li lascia vuoti e soli. La citazione invita alla riflessione
sulla natura dell'amore e sulla sua importanza nella vita di ciascuno.
**"ho un tumulto forte quasi uragano" -
Jacqueline Miu**
Questo poema di Jacqueline Miu esprime un tumulto interiore potente,
paragonato a un uragano che spinge il narratore verso sogni ardenti e
avventure nell'ignoto. Il narratore si sente come un Capitano sopra una
nave diretta verso la Luna, guidato dalla sua sete di scoperta e
dall'ardore della passione.
Il desiderio di esplorare e affrontare l'ignoto si manifesta come
un'energia travolgente che porta il narratore a sollevare le vele e a
navigare attraverso venti aspri e cosmi misteriosi. Nonostante le sfide
e le avversità, il narratore si presenta come un marinaio comune
nell'Oltre, un mentitore e un acrobata senza truppa, determinato a
sfidare il destino e a superare ogni limite.
La resilienza del narratore è evidente nel suo coraggio di affrontare la
morte e nel suo impegno a perseguire i suoi sogni nonostante le
difficoltà. Anche in assenza di fortuna, il narratore trova la forza di
perseverare e di cercare sempre nuove avventure e limiti da superare.
In conclusione, il poema riflette sulla natura umana di cercare
costantemente nuove esperienze e sfide, nonostante le avversità e i
rischi che ciò comporta. È un inno alla determinazione, alla passione e
alla resilienza di fronte alle incertezze della vita.
**"Life" - Carlo Chionne**
La vita è meravigliosa:
Non è così dannosa...
Non è così brutta,
Quindi non essere triste...
Per favore, sii felice,
Nonostante... Beppi,
Che non sa guidare le auto,
Ma guida Cinque Stelle...
Questo breve componimento di Carlo Chionne celebra la bellezza e
l'ottimismo della vita. Invita il lettore a non lasciarsi abbattere
dalle difficoltà, ma piuttosto a trovare gioia e felicità nonostante le
avversità. L'autore gioca con le parole, sottolineando ironicamente che
nonostante le capacità limitate di "Beppi" nel guidare le auto, egli
guida le "Cinque Stelle", suggerendo una guida eccezionale e un successo
inaspettato nella vita. Ovviamente e ironicamente, il Beppi di cui parla
il nostro Carlo, altri non è che il Beppe Grillo del movimento 5Stelle.
**"Matteo 2, novello Dux" - Piero Colonna
Romano**
In questa composizione satirica, Piero Colonna Romano offre una critica
acuta e tagliente nei confronti di un politico, presumibilmente Matteo
Salvini, durante la campagna elettorale del 2018. Il poeta denuncia
l'uso dei clandestini come pretesto per deviare l'attenzione da
questioni più rilevanti, manipolando le opinioni del pubblico. Il
politico in questione è accusato di avere legami con le mafie e di
sfruttare la questione dell'immigrazione per ottenere consenso,
nonostante le sue alleanze discutibili. Il poeta descrive il politico
come un manipolatore abile nell'inventare storie per i propri fini
personali, promettendo cambiamenti che si riveleranno dannosi per il
paese. La poesia termina con una previsione sinistra: il politico
raggiungerà il potere politico e insieme all'Italia subirà un aumento di
corruzione e malgoverno.
**"Agognato Afflato" - Alessio Romanini**
In questa poesia, Alessio Romanini esprime un'ode alla semplicità e alla
bellezza senza tempo della margherita nel prato. Il poeta riflette sul
fatto che nonostante la sua modesta apparenza, la margherita non è da
meno rispetto ad altri fiori più vistosi e elaborati. La margherita ama
le cose semplici e vive con passione e ardore nel suo piccolo mondo. Il
poeta invita il lettore a riflettere sul perché alcune persone vivano
nell'insicurezza e nella paura, quando il mondo stesso è un luogo di
meraviglia e bellezza. L'opera esorta a vivere con fervore e senza
paura, abbracciando la semplicità e la bellezza che ci circonda.
**"Lacrime buone" - Sandra Greggio**
In questa poesia, Sandra Greggio descrive il proprio viaggio nel mondo
con sincerità e trasparenza. Il poeta si presenta senza maschere, senza
nascondere nulla, e si apre alle critiche che inevitabilmente incontrerà
lungo il cammino. Nonostante ciò, il suo cuore è aperto e generoso,
desideroso di donare tutto ciò che può.
Il poeta cammina con umiltà e senza affettazione, senza preoccuparsi
dell'apparenza o dell'eleganza, ma piuttosto concentrato sull'esprimere
se stesso senza filtri. Quando si sente triste, non cerca di nascondere
le sue emozioni, ma piange liberamente, inondando il mondo di "lacrime
buone".
Queste lacrime, pur portando tristezza, sono anche un segno di
autenticità e umanità, poiché provengono direttamente dal cuore del
poeta. La poesia invita a essere veri con se stessi e con gli altri, ad
abbracciare le emozioni e ad essere generosi nel dono di sé.
Nel ringraziarvi tutti
per il dono fatto delle vostre poesie vi saluto affettuosamente.
Vostro Ben Tartamo
17-18-19 Marzo
Poesie pubblicate il 17-18-19 Marzo 2024
* Il poema "Come un sogno" di Salvatore Armando Santoro
offre una rappresentazione vivida e coinvolgente di Gallipoli, una città
costiera ricca di vita e tradizione. Attraverso immagini evocative e
sentimenti profondi, l'autore cattura l'essenza della vita quotidiana
nella città, riflettendo sulla fugacità dei sogni e sul dolore della
lontananza dalla propria terra. La maestria nella scrittura di Santoro
trasporta il lettore in un viaggio emotivo attraverso i ricordi e le
sensazioni di un luogo amato. Il poema è caratterizzato da un ritmo
fluido e melodico, con versi principalmente endecasillabi e uno schema
di rime alternate (ABAB) nei primi quattro versi di ogni strofa, creando
un'atmosfera onirica e suggestiva che si adatta perfettamente al tema
della poesia e alla sua narrazione evocativa della vita a Gallipoli.
* Il poema "Giusto il tempo di un
caffè" di Alessandra Piacentino
offre una delicata riflessione sull'effimero della vita e
sull'importanza di cogliere i momenti preziosi di connessione e
compagnia. Attraverso immagini evocative e una prosa suggestiva,
l'autrice dipinge un quadro di serenità e gentilezza, descrivendo gli
animi che dormono su "materassi imbottiti di piume ed emozioni" e
"trapunte di sogni e sussurri". La richiesta di un caffè diventa
un'occasione per condividere un momento fugace ma significativo con
un'altra persona, mentre l'immagine finale di un "abbraccio di
primavera" e un "passo sofferto di una poesia" trasmette un senso di
compagnia e connessione umana.
* "Avigliana" di Felice Serino
Questo breve ma intenso componimento cattura la nostalgia e il passare
del tempo attraverso una foto di famiglia. Avigliana diventa il
palcoscenico di ricordi e riflessioni, dove il protagonista osserva il
passato con affetto e rimpianto. La figura materna e il lago diventano
simboli di serenità e trasformazione, mentre il sorriso alle rughe
suggerisce una consapevole accettazione del cambiamento. La poesia,
tratta da "Coordinate dell'anima", riflette sulla bellezza e sulla
complessità dell'esperienza umana, invitando il lettore a riflettere sui
propri legami con il passato e sul significato della propria esistenza.
* La poesia "La MORTE è sempre
li......" di Joseph65
riflette profondamente sulla presenza costante della morte nella vita
umana. Attraverso immagini potenti e evocative, l'autore descrive la sua
presenza silenziosa e inevitabile, che ci accompagna fin dal momento
della nascita e attende pazientemente il nostro turno. La
rappresentazione della morte come un compagno tranquillo ma implacabile
aggiunge un tocco di inquietudine e consapevolezza della nostra
vulnerabilità. La conclusione, con la figura della morte che indossa un
lenzuolo su un balcone, è particolarmente suggestiva e carica di
significato, evidenziando la sua onnipresenza e inevitabilità.
* "Battito..."Flora Fazzari
In questa brezza di poesia, Flora Fazzari cattura con maestria il
palpito del tempo, il suo battito che ci avvolge dolcemente. Attraverso
versi che danzano delicatamente come foglie al vento, l'autrice ci
conduce in un viaggio intimo e contemplativo. Il ritmo incalzante dei
versi riflette il fluire incessante del tempo, mentre l'anima si lascia
trasportare in un turbine di emozioni.
Il testo si svela come un dipinto, ricco di sfumature e contrasti, dove
il cercare lontano diventa una danza dell'anima, un'ossessione per
l'ignoto che si cela dietro l'orizzonte. Ma in questo incanto poetico,
troviamo anche un richiamo alla semplicità e alla bellezza delle cose
vicine, delle piccole gioie quotidiane che spesso sfuggono alla nostra
attenzione.
Flora Fazzari confeziona con maestria un canto alla vita, un inno alla
ricerca interiore e alla consapevolezza del presente. La sua poesia
risuona come un eco nell'animo del lettore, invitandolo a esplorare le
profondità dell'esistenza e a cogliere l'essenza fugace del tempo che
scorre.
* "Ti ho cercata" Franco Fronzoli
Nelle nebbie dell'anima e tra i riflessi sfuggenti dei pensieri
notturni, Franco Fronzoli intreccia un canto struggente alla ricerca
dell'amore perduto o forse mai trovato. Con una prosa che si adagia come
foglie dolcemente cullate dal vento, l'autore dipinge un ritratto
dell'anima umana in cerca di un rifugio, di un abbraccio che possa
placare la sua inquietudine.
Attraverso immagini poetiche che danzano tra le pagine, Fronzoli ci
trasporta lungo il percorso intricato e misterioso della ricerca
dell'amore. Tra raggi di sole che si spezzano sulle onde del mare e
tramonti che tingono il cielo di malinconia, l'autore evoca il desiderio
struggente di trovare quell'essenza luminosa che possa illuminare le
tenebre dell'anima.
Ma è nell'intimità del cuore che la ricerca trova finalmente la sua
fine, come una rivelazione improvvisa e meravigliosa. Nascosta tra le
pieghe dell'io più profondo, l'amata giace addormentata su un letto di
rose, simbolo di bellezza e fragilità. Questo ritrovamento è il culmine
di una ricerca interiore, una scoperta che conferisce significato e
pienezza alla vita del cercatore.
Franco Fronzoli ci dona un'opera intrisa di poesia e pathos, una melodia
struggente che risuona nell'animo del lettore e lo invita a esplorare i
labirinti dell'amore e della ricerca di sé.
* "Umanità provetta" Giuseppe Stracuzzi
Con una prosa carica di intensità e denuncia, Giuseppe Stracuzzi dipinge
un ritratto crudo dell'umanità alle prese con le sue oscure tentazioni e
i suoi pericoli mortali. L'immagine del "Mostro batterio infido" che si
annida nelle sembianze umane evoca immediatamente un senso di minaccia e
pervasività, sottolineando la fragilità dell'esistenza umana di fronte
alle forze oscure che la circondano.
La turbolenza descritta nell'opera rappresenta il caos e la discordia
che permeano la società, mentre il tempo stesso sembra gemere sotto il
peso delle sue ferite, implorando misericordia al cielo infinito. In
questo contesto, l'autore rivolge un appello accorato all'umanità
provetta, esortandola a non lasciarsi traviare dalle brame di potere e
dalle armi che portano solo distruzione e dolore.
La poesia è un richiamo alla responsabilità e alla compassione, un
invito a inventare soluzioni che possano proteggere l'umanità da questa
minaccia imminente. L'immagine del "siero che vaccini questo incombente
male" rappresenta la speranza di trovare un antidoto, una cura che possa
guarire le ferite dell'anima e dell'umanità stessa.
Giuseppe Stracuzzi ci offre un monito potente e incisivo, una voce che
si leva contro le ingiustizie e le violenze del mondo, ma anche un
raggio di speranza che invita all'azione e alla solidarietà. La sua
poesia ci ricorda che, nonostante le tenebre che ci circondano, c'è
sempre la possibilità di lottare per un futuro migliore.
* "Sentir profondo" Emilio Tasca
Con una prosa che scorre come le onde del mare, Emilio Tasca ci porta in
un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano e le varie
sfumature dell'amore. La poesia è permeata da un senso di verità e
autenticità, che risuona potente attraverso ogni verso.
Il "sentir profondo" evocato dall'autore è rappresentato come un fiume
in piena, impossibile da arginare, una forza primordiale che permea ogni
aspetto della vita. Nei momenti di calma e serenità, l'amore abbraccia
l'anima come un rifugio sicuro, mentre nelle tempeste della vita, il
sorriso luminoso dell'amato/a diventa un faro che guida attraverso le
acque burrascose.
La poesia è un inno alla forza dell'amore e alla sua capacità di
illuminare anche i momenti più bui. L'autore invita il lettore a
guardare oltre l'orizzonte, a lasciarsi trasportare dalla luce del sole
che brucia via ogni dubbio e incertezza, lasciando spazio solo all'amore
che si manifesta davanti agli occhi.
In questo ciclo eterno di albe e tramonti, l'amore è sempre presente,
pronto a risorgere con ogni nuovo giorno. La poesia di Emilio Tasca è un
richiamo alla speranza e alla fiducia nel potere rigenerante dell'amore,
un inno alla bellezza e alla magia della vita condivisa.
* "E' giorno ma..." Cristiano Berni
Attraverso una prosa carica di contrasti e tensioni, Cristiano Berni ci
conduce in un viaggio emotivo all'interno delle profondità dell'anima
umana. La poesia si apre con un'osservazione sull'apparenza esterna, il
giorno luminoso e caldo, ma subito si svela il contrasto interiore, il
buio e il grido che risuonano nell'anima.
L'uso dell'ossimoro tra il giorno splendente e il buio interiore crea un
effetto potente, sottolineando la complessità e la contraddizione
dell'esperienza umana. Il cuore stanco riflette i suoi raggi, ma anche
il dolore che si annida al suo interno, come un'ombra persistente che
non si dissipa.
La descrizione degli occhi che si fanno piccoli e dei gesti lenti evoca
un senso di oppressione e stanchezza, mentre il riferimento al Dedalo
infinito suggerisce una sensazione di smarrimento e labirinto interiore.
La stagione estiva, di solito associata alla luce e alla gioia, diventa
qui il palcoscenico per il grigiore dell'animo, per la sofferenza che si
fa strada anche nei momenti di apparente splendore.
Cristiano Berni ci offre un'opera che sfida le convenzioni e ci spinge a
esplorare le profondità dell'essere umano. La sua poesia è un richiamo
alla complessità dell'esperienza umana e alla necessità di accettare e
comprendere le ombre che risiedono dentro di noi.
* "Dinamiche emozioni" Renzo
Montagnoli
Attraverso una prosa che scorre come un dolce ricordo, Renzo Montagnoli
ci conduce in un viaggio nel passato, illuminando le dinamiche emozioni
che accompagnano il processo di invecchiamento e di riflessione sulla
propria vita. La poesia si apre con una descrizione delicata della
notte, quando il ritmo frenetico della giornata lascia spazio alla calma
e alla contemplazione.
L'autore ci rivela il suo momento di introspezione notturna, in cui i
ricordi del passato affiorano con intensità sorprendente. Le immagini di
un'infanzia lontana, delle capriole e delle corse sfreccianti, riempiono
la mente dell'autore di una gioiosa malinconia, mentre si riscopre nel
ruolo del bambino che una volta era.
La poesia è permeata da una profonda consapevolezza del passare del
tempo e delle trasformazioni che esso porta con sé. L'autore riflette
sul contrasto tra l'energia e la spensieratezza della gioventù e la
fragilità e la saggezza dell'età adulta. Tuttavia, non c'è amarezza nel
ricordo, solo un senso di gratitudine per aver vissuto ogni istante con
intensità e pienezza.
Le piccole emozioni che l'autore percepisce nel ricordo dell'infanzia
sono celebrate come tesori preziosi, testimoni di una vita vissuta con
passione e autenticità. Il ritrovare la serenità nel ricordo dei giorni
passati diventa un momento di riconciliazione con sé stessi e con la
propria esistenza.
Renzo Montagnoli ci offre un'opera che parla al cuore di chiunque abbia
mai fatto i conti con il passare del tempo e con il desiderio di
preservare i ricordi più preziosi della propria vita. La sua poesia è un
invito a guardare indietro con gratitudine e avanti con speranza,
abbracciando ogni momento con amore e consapevolezza.
* "Jazz freddo" Enrico Tartagni
Con una prosa intrisa di ritmo e suggestione, Enrico Tartagni ci
trasporta in un viaggio attraverso le atmosfere affascinanti del jazz
underground. La poesia si apre con una promessa d'amore per il giorno
successivo, ma subito l'autore ci introduce nel mondo avvolgente e
coinvolgente della musica jazz.
Le immagini evocate sono intense e multisensoriali, come un dipinto
vivido che si dipana davanti agli occhi del lettore. Le icone della
musica jazz, come Sinatra, Sammy Davis e Dean Martin, danzano sullo
sfondo della mente dell'autore, creando un tableau affascinante di note
e ritmi.
La musica di Paolo Fresu si materializza come una nebbia fredda e
avvolgente, mentre i versi armoniosi di Stechetti e dei suoi amici si
fondono in un flusso continuo di suoni e sensazioni. L'autore si lascia
trasportare dal ritmo groove, seguendo il battito del cuore che si perde
nelle frange della musica classica, dai Bach ai Beethoven.
La poesia si dipana come un viaggio attraverso il tempo e lo spazio,
dalla frenesia della città al tranquillo rifugio della natura, dove lo
zio Giacomo sognava tra passerotti e usignoli. Questo contrasto tra il
mondo frenetico della musica e il calmo ritmo della natura crea un
effetto suggestivo e poetico.
Infine, l'autore ritorna all'amore, promettendo di venire fin dentro
l'amata, immerso nel dolce vortice delle note penetranti del jazz. La
poesia si conclude con una promessa di armonia e fusione, dove l'amore e
la musica si fondono in un'unica esperienza sensoriale e emotiva.
Enrico Tartagni ci offre un'opera che cattura l'essenza del jazz e la
sua capacità di trasportare l'anima in luoghi al di là del tempo e dello
spazio. La sua poesia è un omaggio alla bellezza e alla potenza della
musica, e alla sua capacità di toccare le corde più profonde dell'anima
umana.
* "Storie in cerchio" Carlo Festa
Con una prosa semplice ma penetrante, Carlo Festa ci trasporta in un
cerchio di persone deluse e arrabbiate, desiderose di confrontarsi e di
trovare una via d'uscita dalle loro avversità. La poesia si apre con
l'immagine suggestiva di persone che si ritrovano in cerchio, uno
scenario simbolico che evoca un senso di condivisione e comunione.
Le persone descritte dall'autore sono state ferite dalle avversità della
vita, colpite da pugni allo stomaco e al volto che hanno lasciato segni
indelebili. Tuttavia, nonostante le difficoltà incontrate, queste
persone alzano la mano con determinazione, desiderose di essere
ascoltate e di avere una nuova possibilità nella società.
La poesia è un richiamo alla resilienza umana, alla capacità di reagire
e di lottare anche quando sembra che tutte le porte siano chiuse. Le
persone nel cerchio cercano di comprendere i loro errori e di trovare
modi per rimediare, dimostrando una volontà di cambiamento e di
riscatto.
L'immagine del cerchio diventa un simbolo di speranza e di solidarietà,
un luogo in cui le persone possono trovare sostegno reciproco e un senso
di appartenenza. Lasciare il segno diventa un obiettivo condiviso, un
desiderio di lasciare un'impronta positiva nel mondo nonostante le
avversità incontrate lungo il cammino.
Carlo Festa ci offre un'opera che celebra la forza e la resilienza
dell'animo umano, invitando il lettore a riflettere sulla natura delle
avversità e sulla possibilità di trovare una via d'uscita anche nei
momenti più bui. La sua poesia è un inno alla speranza e alla
determinazione, un invito a credere nel potere trasformativo dell'amore
e della solidarietà.
* "Trincea" Bruno Amore
Con una prosa cruda e carica di pathos, Bruno Amore ci trasporta nelle
profondità della trincea, tra il fango e il terrore della guerra, mentre
i soldati cercano di trovare conforto nei ricordi e nei pensieri
lontani. La poesia si apre con un dialogo intimo tra compagni d'armi,
mentre uno racconta dell'amata Lilly e l'altro promette di liberarlo dai
pidocchi che infestano i suoi capelli.
Le immagini evocate sono intense e viscerali, i soldati sono lontani dal
fronte, ma possono ancora sentire l'urlo della battaglia che risuona in
lontananza. Il narratore ripensa ai momenti di intimità con Lilly,
evocando l'odore della sua pelle e la dolcezza della sua voce al
mattino, mentre lei si prepara nel calore del letto.
Ma la guerra e la distanza hanno un prezzo alto, e il narratore si
ritrova intrappolato nella disperazione e nell'orrore della trincea. I
soldati piangono ogni giorno, impotenti di fronte alla miseria e alla
distruzione che li circonda. La guerra è descritta come un pantano, una
trappola dalla quale è difficile fuggire.
Le parole dell'autore riflettono la tragedia universale della guerra e
della sofferenza umana. La gente perde tutto, schiacciata da eventi che
vanno oltre la loro comprensione. La speranza di trovare pace e dignità
sembra lontana e inafferrabile, mentre la violenza e il dolore dilaniano
il cuore umano.
Bruno Amore ci offre un'opera che ci ricorda la brutale realtà della
guerra e delle sue conseguenze devastanti. La sua poesia è un grido di
dolore e disperazione, ma anche un invito alla riflessione e alla
compassione per coloro che soffrono in trincea e oltre.
* "Interrogativi d'amore" Bruno
Castelletti
Attraverso una prosa delicata e carica di rimpianto, Bruno Castelletti
ci conduce in un viaggio attraverso i meandri dell'amore e delle sue
sfumature. La poesia si apre con una domanda struggente, un
interrogativo che riflette il senso di smarrimento di fronte alla scelta
di fermarsi sull'orlo dell'abisso anziché lasciarsi trasportare
dall'onda dell'amore.
L'autore dipinge un quadro vivido di un momento di intimità con l'amata,
illuminato dal suo sorriso radioso e dalla bellezza della natura
circostante. L'erba rallegrata dal canto delle cicale e il bosco che
fremeva di passione diventano il palcoscenico di un'emozione intensa e
palpabile.
Le descrizioni sensoriali sono ricche e coinvolgenti, con la pelle
dell'amata che profuma di viola e ciclamino e le labbra che sanno di
fragola e ciliegia, evocando un senso di sensualità e dolcezza.
Tuttavia, nonostante l'intensità del momento, l'autore si rende conto
troppo tardi di non aver colto pienamente la bellezza fugace di
quell'esperienza.
Il bocciolo di rosa che si apre soffice diventa un simbolo della
bellezza efimera dell'amore, della sua fragilità e della sua
delicatezza. Alla luce del mattino, la fragranza svanisce, lasciando
dietro di sé solo il ricordo di ciò che è stato e la consapevolezza di
ciò che è stato perduto.
La poesia di Bruno Castelletti è un'ode alla bellezza e alla fugacità
dell'amore, un richiamo alla necessità di cogliere appieno ogni istante
di passione e di intimità. È anche un'interrogazione sulla natura umana
e sulle scelte che ci portano a perdere ciò che più desideriamo.
* "La promessa" Sandra Greggio
Attraverso una richiesta delicata e appassionata, Sandra Greggio ci
trasporta in un momento intimo e vulnerabile, chiedendo al destinatario
di scriverle una poesia come quelle di un tempo, rievocando un passato
di bellezza e di connessione emotiva. La richiesta è carica di desiderio
e di speranza, un invito a esplorare i sentimenti senza paura o riserve.
L'autrice esorta il destinatario a non soffocare i propri sentimenti, a
non costruire muri intorno al cuore che impediscano la comunicazione e
la condivisione delle emozioni. La promessa di non chiedere più di
essere scritta una poesia è un gesto di generosità e di fiducia, un modo
per permettere al destinatario di esprimersi liberamente senza sentirsi
obbligato.
La data posta alla fine della poesia aggiunge un senso di temporalità e
di urgenza, come se fosse importante per l'autrice ricevere quella
poesia ora, in questo momento preciso della sua vita. È un richiamo alla
fugacità del tempo e alla necessità di cogliere ogni occasione di
connessione e di bellezza.
La poesia è un invito alla comunicazione autentica e alla condivisione
sincera, un modo per mantenere viva la fiamma della passione e della
connessione emotiva. È un'impegno a custodire e a valorizzare i momenti
di intimità e di bellezza che rendono la vita degna di essere vissuta.
Sandra Greggio ci offre un'opera che parla direttamente al cuore, un
messaggio di speranza e di fiducia nell'amore e nella bellezza della
vita. La sua poesia è un invito a essere veri e autentici, a comunicare
apertamente e a custodire con cura i legami che ci tengono uniti.
* "Insorgi o Popolo!" Jacqueline Miu
Con una prosa potente e incisiva, Jacqueline Miu incita il popolo
italiano a insorgere contro le ingiustizie e a lottare per la libertà e
la dignità umana. La poesia si apre con un richiamo alla grandezza
letteraria di Dante, invitando il popolo a parlare con la stessa audacia
e determinazione del celebre poeta.
L'autrice esorta il popolo a cercare il ribelle dentro di sé e a
rifiutare i mali che opprimono e schiavizzano l'umanità. La libertà di
essere ciò che si desidera diventa un obiettivo nobile da raggiungere,
un'espressione dell'autenticità e della piena realizzazione dei sogni
individuali.
La poesia denuncia la corruzione e l'ingiustizia che pervadono la
società, invitando il popolo a non piegarsi davanti alle armi o alle
manipolazioni dei potenti. La vera rivoluzione, sostiene l'autrice, è
quella che parte dal cuore e dalla determinazione del popolo, che si
ribella contro l'Ade dell'oppressione e della tirannia.
Jacqueline Miu ci offre un'opera che incarna lo spirito di ribellione e
di speranza, un richiamo all'azione e alla solidarietà per creare un
mondo migliore. La sua poesia è un inno alla dignità umana e alla lotta
per la libertà, un invito a insorgere contro le ingiustizie e a
difendere i valori fondamentali dell'umanità.
* "La vie" Carlo Chionne
Con un tono leggero e ironico, Carlo Chionne dipinge un quadro della
vita quotidiana attraverso una serie di semplici versi che giocano con
le banalità e le piccole gioie della vita. La poesia inizia con
un'affermazione positiva sulla meraviglia della vita, ma subito si tuffa
in dettagli quotidiani apparentemente insignificanti.
Il narratore descrive la sua routine quotidiana, dall'alzarsi al mattino
a fare un giro a Parigi fino a tornare a casa per fare pipì. La
narrazione continua con le attività dell'afternoon, il riposo
pomeridiano e la ricerca del calore, fino ad arrivare alla notte e al
momento di andare a letto.
La poesia prende una svolta comica quando il narratore menziona
l'incontro con una ragazza carina, dove risponde sempre con un "Oui, oui"
entusiasta. Tuttavia, quando si tratta di incontrare sua moglie, la vita
diventa un dramma, rivelando un contrasto umoristico tra l'entusiasmo
per l'incontro con estranei e le sfide della vita coniugale.
Il ritornello che ripete "Oui, la vie est une merveille" aggiunge un
tocco di sarcasmo, sottolineando l'ironia dietro alla descrizione della
vita quotidiana. La poesia si conclude con una sorta di rassegnazione
mista a un senso di accettazione della routine, suggerendo che,
nonostante le sue imperfezioni, la vita è comunque una meraviglia da
apprezzare.
Carlo Chionne ci offre un'opera che cattura la semplicità e l'umorismo
della vita quotidiana, invitando il lettore a ridere delle piccole gioie
e delle frustrazioni che accompagnano l'esistenza umana. La sua poesia è
un esempio di come anche i momenti più banali possano essere fonte di
ispirazione e riflessione.
* "Preghiera di pace" Antonia
Scaligine
Con una preghiera carica di umiltà e desiderio di pace, Antonia
Scaligine rivolge le sue parole al Signore, implorando di trasformare la
propria voce in un'eco di amore e di compassione. La poesia si apre con
un invito divino a prestare attenzione alle sue parole, desiderose di
essere veicolo di pace e di armonia nel mondo.
L'autrice esprime il desiderio che la sua voce non sia solo un suono che
cade nell'orecchio di chi ascolta, ma diventi un'eco che ritorna a lei
stessa, permettendole di riascoltarla senza risentimento o rabbia. Il
suo scopo è quello di trasformare le parole di odio e discordia in
parole di pace e amore, capaci di unire anziché dividere.
Le parole di Antonia Scaligine sono permeate da una profonda
spiritualità e da un senso di gratitudine verso la bellezza della natura
e verso la presenza divina. Lei desidera che le sue parole siano come un
abbraccio, capaci di comunicare con la natura e di ringraziare Dio per
ogni alba e ogni notte, per ogni luna che brilla nel cielo.
L'autrice esprime anche la sua preoccupazione per le azioni distruttive
dell'uomo sulla terra, invocando la protezione divina affinché le frecce
infuocate dell'odio e della violenza possano essere fermate e
trasformate in segni di pace e di speranza.
In questa poesia, Antonia Scaligine ci offre un messaggio di speranza e
di fiducia nella potenza trasformatrice dell'amore e della spiritualità.
La sua preghiera è un richiamo alla pace e alla compassione, un invito a
tutti noi a essere agenti di cambiamento positivo nel mondo.
* "Malibù dancing" Piero Colonna
Romano
Attraverso versi che danzano al ritmo di emozioni contrastanti, Piero
Colonna Romano dipinge un quadro vivido di un momento di gioia e
spensieratezza, seguito dalla malinconia dei ricordi perduti. La poesia
si apre con l'immagine di occhi scintillanti e sorrisi radiosi,
illuminati dalla luce e dal ritmo della musica.
Il narratore descrive la bellezza e l'energia della persona amata, con i
suoi occhi che brillano come diamanti e il suo sorriso che incanta e
seduce. La musica e il canto creano un'atmosfera di sogno, permettendo
ai protagonisti di vivere momenti di pura felicità e promesse di
avvenire.
La descrizione dei capelli biondi che ondeggiavano leggeri e profumavano
di primavera evoca un senso di leggerezza e vitalità, mentre il viso
sfiorato delicatamente porta con sé la dolcezza di un tempo che sembra
eterno. Tuttavia, il tono della poesia cambia improvvisamente, rivelando
un'ombra di tristezza e rimpianto.
Il narratore riflette sul passato con un senso di nostalgia, suggerendo
che la gioia effimera dei momenti felici è stata oscurata dalla
tristezza dei ricordi perduti. La poesia si conclude con un grumo di
pena che cancella il sorriso dalle labbra del narratore, lasciando
dietro di sé solo il ricordo delle nevi del tempo che fu.
Piero Colonna Romano ci offre un'opera che celebra la bellezza e
l'euforia dei momenti di gioia, ma anche riflette sulla fugacità della
felicità e sulla persistenza della tristezza nel cuore umano. La sua
poesia è un viaggio emotivo che ci invita a contemplare la complessità
dell'esperienza umana e la fragile bellezza dei momenti felici.
* "Molo di Levante (Viareggio)" Alessio
Romanini
Attraverso versi intrisi di nostalgia e riflessione, Alessio Romanini ci
trasporta al Molo di Levante a Viareggio, evocando la quiete del mare
Tirreno e la solitudine del viaggiatore immerso nei suoi pensieri. La
poesia inizia con una descrizione suggestiva del paesaggio marino, con
il narratore che cammina silenziosamente tra i suoni dei gabbiani e i
riflessi del sole sulle acque.
L'autore dipinge un quadro vivido dei neri scogli e del faro verde che
segnala il porto sicuro, mentre il viaggiatore contempla l'orizzonte
infinito e riflette sul passato. Le sculture fanciulle sui bianchi
scogli diventano simboli della spensieratezza e dell'innocenza perduta,
mentre il narratore si confonde con il mare e il silenzio, immerso nei
ricordi delle estati trascorse in compagnia degli amici e del primo
amore.
La poesia esprime una profonda malinconia per il tempo che è fuggito e
per l'invecchiamento del narratore, ma anche un senso di consapevolezza
e accettazione del presente. Il narratore si rende conto che la vera
vita si svolge nel momento presente e non nei ricordi del passato o
nelle illusioni del futuro.
Alessio Romanini ci offre un'opera che celebra la bellezza della
nostalgia e l'importanza di vivere pienamente il momento presente. La
sua poesia è un invito a riflettere sulla fugacità del tempo e
sull'importanza di apprezzare ogni istante della vita, senza lasciarsi
trascinare dai fantasmi del passato o dalle incertezze del futuro.
Con affetto e gratitudine,
Vostro Ben Tartamo
"Solo il deserto"
Solo il deserto conosce la preghiera,
come ogni duna ne ascolta il suo vento.
L'anima liquida si perde alla sera,
muta la luna intona il suo lamento.
Mare di stelle, perle dell'Altissimo,
morbida seta ne copre i lombi il cielo. Presto la
notte al sole alto e fierissimo,
calerà il sipario di mare, un velo.
31 gennaio 24
Ben Tartamo
La poesia "Solo il deserto" di Ben Tartamo adotta uno stile lirico e
suggestivo, caratterizzato da un linguaggio evocativo e immagini poetiche
ricche. La metrica è prevalentemente endecasillaba, che conferiscono al
testo un ritmo fluido e armonioso.
L'analisi metrica rivela l'uso predominante degli endecasillabi. L'autore
utilizza principalmente piedi metrici di tipo sdrucciolo, che conferiscono
al testo un ritmo incalzante e melodico. Le rime sono alternate e seguono
lo schema ABAB. Questo schema, contribuisce a creare un ritmo armonioso e
melodico che accompagna il fluire del testo.
La poesia "Solo il deserto" evoca un'atmosfera di solitudine e
contemplazione, utilizzando il deserto come metafora della ricerca
interiore e della spiritualità. Le dune, il vento e la luna diventano
simboli della connessione tra l'uomo e il divino, mentre il cielo stellato
rappresenta la grandezza e la maestosità dell'Altissimo. L'autore riflette
sul significato della preghiera e della meditazione, suggerendo che solo
nel deserto, lontano dal trambusto della vita quotidiana, l'anima può
trovare pace e rinnovamento. Il calare della notte e il velo del mare
simboleggiano il passaggio dal giorno alla notte, dalla luce all'oscurità,
suggerendo un senso di transitorietà e mistero che permea l'esistenza
umana. In definitiva, la poesia invita il lettore a riflettere sul
significato della spiritualità e della ricerca interiore, suggerendo che
solo attraverso la contemplazione e la preghiera l'anima può trovare la
sua vera pace e realizzazione.
Prof. Marino Spadavecchia
14-15-16 Marzo
"Se
vissuto intensamente"
Non sapere dove andare
Se restare o partire
Non sapere cosa dire
Se parlare o tacere
E aver voglia di
fuggire
Perché non si vuol
vedere
Che tutto è un lento
morire
E se morire poi si deve
Meglio farlo in cui si
crede
Stando in piedi e in
cammino
E non fermi nel declino
Perché meglio la follia
Che una vita senza vita
Perché tutto è poesia
E non sabbia tra le
dita
Se vissuto intensamente
Libero il cuore e
libera la mente
Ben
Tartamo
Commento su "Se vissuto intensamente" di Ben
Tartamo
In questa poesia, Ben Tartamo ci conduce in un viaggio emotivo
attraverso le profondità dell'anima umana, esplorando il tema
dell'incertezza, della ricerca di significato e della consapevolezza
della propria esistenza. L'autore dipinge un quadro di confusione e
indecisione, descrivendo il dilemma di non sapere dove andare, se
restare o partire, cosa dire, se parlare o tacere. Questa sensazione di
smarrimento e di vuoto interiore viene resa con grande intensità
attraverso l'uso di immagini suggestive e contrastanti.
Dal punto di vista della metrica, pur prevalendo l'ottonario come verso
(gli accenti sono tutti sulla settima sillaba), la poesia si articola
principalmente in versi liberi, senza una struttura metrica rigida, che
conferisce un senso di libertà e spontaneità al testo. Tuttavia,
emergono alcune ripetizioni ritmiche che contribuiscono a enfatizzare
concetti chiave, come ad esempio nella frase "Se vissuto intensamente /
Libero il cuore e libera la mente", dove la ripetizione del suono "libe-"
crea un effetto di risonanza e di enfasi.
Quanto alle rime, esse sono presenti solo in modo occasionale e non
seguono uno schema fisso. Tuttavia, l'autore fa un uso sapiente delle
rime interne, baciate o alternate e delle assonanze per conferire
musicalità e coesione al testo, come ad esempio nell'accostamento di
"follia" e "vita" o di "poesia" e "dita" ovvero deve/crede.
Il verso che mi ha particolarmente colpito è "E
se morire poi si deve / Meglio farlo in cui si crede",
non solo per il suo significato profondo e suggestivo, ma anche per la
sua struttura bilanciata e incisiva. La sua semplicità e chiarezza
comunicativa lo rendono un punto focale della poesia, che invita il
lettore a riflettere sulle proprie convinzioni e sul coraggio di vivere
secondo i propri valori.
In sintesi, "Se vissuto intensamente" di Ben Tartamo è una poesia che,
pur nella sua semplicità formale, riesce a trasmettere emozioni profonde
e a stimolare una riflessione sulla vita e sul suo significato,
attraverso l'uso sapiente di uno stile chiaro e accessibile.
Prof. Marino
Spadavecchia
"Poesie pubblicate il 14-15-16 Marzo 2024"
**"Giardino D'Innocenza" - Laura Lapietra**
In questo componimento lirico, Laura Lapietra ci
trasporta in un giardino di innocenza, un luogo dove la purezza dell'infanzia
si manifesta in tutto il suo splendore. Corriamo leggeri sull'erba fresca del
mattino, che è bagnata dalla rugiada scintillante come gemme. Confidiamo nei
dolci occhi verdi, simbolo di speranza e innocenza, anche quando si riempiono
di lacrime.
Questo giardino è un luogo sacro, un letto d'innocenza
dove possiamo esprimere liberamente le nostre emozioni più vive accanto ai
nostri desideri più profondi. Qui, ogni male è ancora lontano, e il profumo
della purezza permea l'aria dei primi anni di vita. Tuttavia, il mondo
esterno, rappresentato dalla mano dell'errore, minaccia di macchiare questa
purezza con la malizia e l'inganno.
Ma anche di fronte alle emozioni più intense e
contrastanti, i gentili sentimenti dell'infanzia risplendono come pastelli
delicati, creando un armonioso contrasto con il rosso acceso delle emozioni
forti. Il nostro sguardo, motivato dalla speranza e dalla fiducia, si solleva
verso il cielo azzurro, mentre ci sentiamo avvolti dall'amore materno, un
amore che sogna e protegge il futuro attraverso gli occhi del proprio figlio.
Questo legame tra madre e figlio è indistruttibile,
sigillato con il marchio dell'adorata predilezione. È un coltre d'amore che il
tempo non potrà mai sfiorare, un legame magico che rimarrà eterno nonostante
le sfide e le avversità della vita.
In questa poesia, Laura Lapietra celebra la bellezza e
la fragilità dell'infanzia, e ci ricorda il potere trasformativo dell'amore
materno. È un invito a custodire gelosamente la nostra innocenza interiore e a
coltivare un futuro luminoso e pieno di speranza.
**"Assaggiando l'Amarezza" -
Salvatore Armando Santoro**
In questo frammento poetico, l'autore ci offre uno
sguardo penetrante sulle contraddizioni e l'ipocrisia del mondo moderno.
Attraverso l'immagine di un assaggio amaro, ci invita a riflettere sulle
nostre interazioni con una società corrotta e disillusa.
Sorseggiando l'ipocrisia di questo mondo strano, ci
troviamo a confrontarci con la dura realtà della gente a cui offriamo il
nostro aiuto, spesso senza ricevere gratitudine in cambio. Rimane il rimpianto
e la delusione di aver amato invano, mentre il pianto diventa il solitario
sfogo di chi ancora crede nella bontà intrinseca del mondo.
L'autore esprime il desiderio di cancellare le frontiere
mentali e fisiche che ci separano, di abbattere le barriere che dividono le
persone. Tuttavia, questo desiderio viene contrastato dalla dura realtà delle
guerre e delle divisioni che persistono nel mondo, alimentate dalla cupidigia
e dall'odio umano.
La poesia è pervasa da un senso di disillusione e
tristezza, ma anche da una fiamma di speranza che brucia nel cuore di coloro
che ancora credono nella possibilità di un mondo migliore. Attraverso le
parole dell'autore, ci viene ricordato il nostro dovere di combattere
l'ingiustizia e l'odio, e di lavorare per un futuro in cui la pace e la
solidarietà possano trionfare sulle divisioni e sulle discordie.
**"Non conosco più Amore di
questo" - Piacentino Alessandra**
In queste poche righe, Piacentino Alessandra ci
offre una profonda riflessione sull'amore, evidenziando la sua natura
universale e la sua presenza pervasiva in ogni aspetto della vita.
L'autore inizia esprimendo un senso di
disillusione nei confronti dell'amore tradizionale tra uomo e donna,
descrivendolo come un fallimento fatto di belle parole e emozioni
superficiali. Tuttavia, emerge una nuova prospettiva: l'amore vero è incarnato
dalla compassione e dall'empatia, dal mettere il cuore in ogni gesto e azione.
Questo concetto di amore abbraccia tutte le forme
della vita: dall'amore per la natura ai silenzi delle persone, dai gesti non
detti agli errori commessi. È un'energia che permea tutto, che ama senza
riserve e attrae con la sua luminosità.
L'amore, dunque, è una forza che perdona e non
respinge, che accoglie tutto ciò che è umano e imperfetto. È la semplice
capacità di amare senza condizioni, di riconoscere la bellezza nelle piccole
cose, come una manciata di polvere di cielo e luce di stelle.
In conclusione, Piacentino Alessandra ci invita a
guardare oltre le convenzioni sociali dell'amore romantico e a riconoscere la
sua vera essenza: un'energia universale che pervade tutto e che ci connette
profondamente con il mondo che ci circonda.
**"La Bucìa ha le Zampe
Corte" - Armando Bettozzi**
In questo componimento dialettale, Armando
Bettozzi ci offre una riflessione profonda sulla natura umana e sulle
strategie utilizzate per ottenere il successo e la vittoria nelle sfide della
vita.
L'autore inizia affermando che non basta ammassare
risorse e potere per vincere, poiché alla fine sarà la verità a trionfare. Non
si può convincere gli altri a proprio piacimento, né attraverso l'uso di
parole velenose o manipolazioni segrete. Al contrario, più si cerca di
manipolare la gente con l'inganno, meno essa ascolterà.
La "bucìa", simbolo delle trame oscure e delle
manovre subdole, ha sempre zampe corte, incapaci di raggiungere la vera
vittoria e il rispetto genuino degli altri. Punire gli altri per il loro
pensiero indipendente non è il modo per vincere un'elezione o guadagnare il
rispetto. I saggi insegnano che alla fine la verità e l'integrità prevarranno
sempre, portando alla luce le falsità e le manipolazioni dei poco seri.
In conclusione, col suo potente spirito romanesco,
Armando Bettozzi ci invita a riflettere sulle vere qualità che portano al
successo e al rispetto: l'onestà, la trasparenza e il rispetto per la libertà
di pensiero degli altri. Le trame oscure e le manipolazioni non porteranno mai
alla vera vittoria, ma solo alla perdita della fiducia e del rispetto degli
altri.
**"L'Essenza" - Felice
Serino**
In questo breve ma intenso frammento poetico,
Felice Serino ci offre una visione profonda dell'essenza umana e del suo
legame con l'universo.
L'autore descrive l'essenza come una forza che si
manifesta sia all'esterno che all'interno di noi stessi, attraversandoci senza
limiti di spazio e tempo. È una presenza onnipresente, eterea e primordiale,
simile al soffio vitale che accompagnò la prima luce del mondo.
L'immagine della "nave astrale" ci suggerisce un
viaggio dell'anima attraverso l'universo, libera da vincoli terreni e
materiali. L'anima diviene un ente libero, in grado di sollevarsi al di sopra
delle limitazioni della vita quotidiana e di esplorare gli infiniti orizzonti
dell'esistenza.
In questo breve passaggio, Felice Serino ci invita
a riflettere sulla natura profonda dell'essere umano e sul suo legame
indissolubile con l'universo. L'essenza dell'uomo è infinita, eterna e in
continua evoluzione, e solo abbracciando la sua natura più profonda possiamo
veramente comprendere il nostro posto nell'universo.
**"Pensieri Lievi" -
Antonietta Ursitti**
In questo delicato componimento, Antonietta
Ursitti dipinge un'immagine suggestiva dell'alba che si affaccia dolcemente,
quasi furtiva, nel cielo. L'alba, con il suo sguardo incantevole, sembra
comunicare con la luna, annunciando la serenità che giunge con il nuovo
giorno.
L'autrice evoca un senso di eternità e incanto
nell'atmosfera matutina, suggerendo che in quei momenti si possa intravedere
qualcosa di più grande e duraturo, al di là delle preoccupazioni quotidiane.
Tuttavia, mentre la natura si risveglia con tranquillità, l'essere umano resta
ancorato alla terra, intrecciando pensieri lievi e fugaci.
Questi "pensieri lievi" potrebbero rappresentare
le riflessioni e le meditazioni dell'anima umana, che si perdono tra i fili
sottili della mente. Sono pensieri che sfiorano appena la superficie della
coscienza, portando con sé un senso di leggerezza e serenità.
In conclusione, "Pensieri Lievi" ci invita a
contemplare la bellezza e la tranquillità dell'alba, e a lasciarci trasportare
dai pensieri fugaci e delicati che ci attraversano durante quei momenti di
quiete e riflessione. È un invito a fermarsi, ad osservare e ad apprezzare la
semplicità e la meraviglia della vita che ci circonda.
**"Come sto...?" - Joseph65**
In questa poesia intensa e struggente, l'autore
dipinge un ritratto emotivo di uno stato d'animo diviso e tormentato.
L'immagine della lampadina, divisa tra la luce e
l'oscurità, diventa la metafora perfetta per descrivere il suo stato
interiore. La metà accesa rappresenta la parte di lui che è ancora in grado di
vedere la realtà, di affrontare la dura verità della vita e di continuare ad
andare avanti nonostante il dolore e la perdita. Tuttavia, questa luce porta
con sé una consapevolezza dolorosa e un senso di solitudine, poiché la
presenza della persona amata è assente.
D'altra parte, la metà spenta simboleggia il
desiderio di evadere dalla realtà, di nascondersi nel buio per non affrontare
il dolore e il vuoto lasciato dalla perdita. È la parte di lui che vorrebbe
credere che tutto sia solo un brutto sogno, che presto si sveglierà e
ritroverà la persona amata accanto a sé.
La poesia esprime un senso profondo di lutto e di
struggente nostalgia, mescolato a una lotta interiore tra la necessità di
continuare ad andare avanti e il desiderio di rinchiudersi nel buio del
dolore.
In conclusione, "Come sto...?" ci offre uno
sguardo commovente sulla complessità delle emozioni umane di fronte alla
perdita e al dolore, invitandoci a riflettere sulla natura fragile e
contraddittoria della nostra esistenza.
**"All'Imbrunire" - Flora
Fazzari**
In questa poesia, Flora Fazzari ci trasporta in un
momento di transizione tra il giorno e la notte, dipingendo con delicatezza e
poesia il paesaggio che si manifesta durante l'imbrunire.
Il cielo azzurro, adornato da nubi sparse, offre
uno spettacolo suggestivo mentre il sole si avvicina all'orizzonte per
concludere la sua giornata. Gli alberi, maestosi e imponenti, si stagliano
contro il cielo, mentre il vento fresco porta con sé il profumo rinfrescante
del mare.
La collina circostante viene avvolta da una luce
dorata, mentre tutto intorno cala il silenzio e la serenità. Il canto leggero
degli uccelli si unisce al susseguirsi delle ombre mentre il giorno si prepara
a lasciare spazio alla notte.
Infine, l'autrice suggerisce che tutto intorno è
pronto a riposare, quasi in attesa del meritato riposo notturno che giunge con
l'imbrunire.
In questa poesia, Flora Fazzari cattura con
maestria l'atmosfera di pace e serenità che avvolge la natura durante il
tramonto, invitandoci a contemplare e ad apprezzare la bellezza dei momenti
fugaci e preziosi che la vita ci offre.
**"Camminavo nella Nebbia" -
Franco Fronzoli**
In questo intenso componimento, Franco Fronzoli ci
porta in un viaggio attraverso la nebbia del passato, mentre affronta i
ricordi e le emozioni che lo avvolgono.
La nebbia diventa la metafora della confusione e
dell'incertezza che permeano il suo cuore, portando con sé una spina di
nostalgia che lo pungola costantemente. I ricordi dell'infanzia si fanno
sempre più pressanti e presenti, lasciando l'autore sprofondare nel buio del
suo passato.
Il cammino nella nebbia diventa un percorso senza
meta, un lento incedere legato a pensieri svaniti e folli ricordi ancora
vividi. In un giorno d'inverno, circondato dalla fredda bellezza della neve
sugli alberi, l'autore cammina come un automa, alla ricerca disperata di nuove
speranze e passioni, ma incapace di trovare conforto nelle strade contorte e
solitarie che percorre.
Ancora oggi, l'autore continua il suo viaggio
verso il destino, senza pensare al domani, agli amori, alle gioie o ai dolori
che potrebbero attendere lungo il cammino.
In questa poesia struggente, Franco Fronzoli ci
invita a riflettere sulla natura del passato e sulle sue influenze nel
presente, esplorando i confini tra memoria e speranza, tra nostalgia e
desiderio di rinascita.
**"Correva l'anno" - Bruno
Amore**
In un'epoca ormai lontana, l'usura del tempo si
svela lentamente, rivelando antiche tracce di vita su una delle periferie
della città. Le rotaie arrugginite emergono come vertebre di un tempo passato,
simboli di un'epoca di antico splendore e di viaggi intrisi di avventura. La
groppa del cavallo d'acciaio, ora sepolta nel macadam, racconta storie di
viaggiatori intraprendenti e di destini intrecciati lungo le vie della
metropoli.
Nella mente dell'autore risuonano gli echi del
passato: lo scroscio del tram, il suono melodioso della campanella, il gelato
da gustare di corsa e la cartella scolastica da portare a tracolla. Questi
ricordi, così vividi e palpabili, trasportano il lettore in un viaggio
attraverso il tempo, risvegliando sensazioni dimenticate e profumi ormai
sbiaditi.
Ma è soprattutto la figura della mano morbida che
afferrava la giacchetta, decisa ma avvolta dal profumo materno, che incanta
l'anima dell'autore. È un gesto che racchiude in sé tutta la dolcezza e la
protezione dell'infanzia, un legame indissolubile con le radici e con i
momenti che hanno plasmato la persona che siamo oggi.
In questa poesia magistrale, Bruno Amore esplora
con maestria le profondità della memoria e dell'anima umana, invitandoci a
riflettere sulla bellezza e sulla complessità della vita vissuta, e sulla
meraviglia che si nasconde dietro ogni singolo ricordo.
**"Il Tempo dell'Amore" -
Bruno Castelletti**
In questa poesia delicata e suggestiva di Bruno
Castelletti, il tempo dell'amore è dipinto con tocchi poetici e vibranti, che
evocano immagini vivide e sensazioni profonde.
Nel vasto prato verde, il protagonista correva a
piedi nudi, immergendosi nell'essenza della natura e cogliendo con cura ogni
fiore che incrociava il suo cammino. I capelli biondi danzavano al vento,
mentre un canto appassionato si perdeva tra gli alberi e i sentieri, creando
un'atmosfera magica e coinvolgente.
Ma oltre alla bellezza paesaggistica, dietro il
sorriso dell'amata si celava la promessa di una notte incantata, rischiarata
dalla luce della luna e colma di emozioni profonde.
Oggi, nel ricordo di quel tempo lontano, l'autore
rivive la calda atmosfera di quei giorni e la speranza di rivedere ancora una
volta la sua amata valle. È un'ode alla bellezza della natura e alla potenza
dell'amore, che permea ogni pagina di questa struggente poesia.
**"Urna Materna" - Alessio
Romanini**
In questa poesia di Alessio Romanini, il tema
della morte e dell'eternità viene trattato con una profondità e una maestria
che cattura l'anima del lettore.
Le pallide lapidi muti, testimoni silenziosi
dell'eterno riposo, si ergono su una terra arida e piangente, accogliendo i
defunti nell'oblio eterno del cimitero. Ma dietro questa facciata di quiete e
solitudine, si cela una profonda vanità, un'effigie pavida che si perde
nell'eternità come una stella cadente.
Il dolore, distante e mutevole, non trova eco nel
silenzio della morte, e il cuore collassato dalla fine non riesce a
trasmettere il suo brivido dimenticato. In questo scenario di quiete eterna,
ci si chiede dove sia l'infinito, dove sia incagliata la speranza di un oltre.
Il silenzio dell'eternità non risponde alle
domande, ma forse la risposta si trova nel ritorno al grembo materno,
nell'urna dell'interminato spazio, dove ogni cosa trova la sua quiete e il suo
riposo finale.
In questa poesia, Alessio Romanini ci conduce in
un viaggio attraverso i confini della vita e della morte, invitandoci a
riflettere sulla natura transitoria dell'esistenza e sulla ricerca di
significato nell'infinito universo che ci circonda.
**"La Piantina" - Sandra
Greggio**
In questa poesia delicata di Sandra Greggio,
l'autrice esprime il tema della resilienza e della forza interiore attraverso
l'immagine poetica di una piccola piantina.
L'io narrante racconta di un'esperienza
trascendente, in cui ha toccato l'infinito diventando parte integrante della
natura stessa: una nuvola, un raggio di sole, il cielo aperto e una cascata
d'acqua limpida. In quel momento, affrontava la giornata con un sorriso sulle
labbra, immune alle lacrime.
Ma ora, l'autrice si identifica con una piantina,
che con la forza vitale cresce rigogliosa nonostante l'ambiente ostile del
cemento circostante. Questa piantina diventa il simbolo della tenacia e della
determinazione, un esempio luminoso di resilienza che sfida le avversità e
mostra al mondo la sua forza interiore.
In questo breve componimento, Sandra Greggio ci
ricorda l'importanza di coltivare la speranza e la determinazione anche nei
momenti più difficili, trovando ispirazione nella natura stessa e nella sua
capacità di rigenerarsi e prosperare anche nei contesti più ostili.
**(Senza Titolo)** -
Jacqueline Miu
In queste poche righe intrise di intensità,
l'autrice ci conduce in un viaggio attraverso il buio e la morte, esplorando
le profondità dell'animo umano e la sua relazione con l'oscurità.
L'autrice abbraccia il buio senza timore,
trovandovi una bellezza priva di difetti, e apprezzando il valore dell'ombra
senza bisogno di pedestal, senza pretese di grandezza o riconoscimento. Il
buio diventa così un rifugio, un luogo di quiete e di introspezione, dove il
tremolio delle ali evoca il senso di libertà e di trasformazione.
Eppure, in mezzo a questa oscurità, l'autrice
riconosce il cuore dell'uomo, una fiamma ardente che brucia con intensità
propria. È un'immagine potente e struggente, che ci ricorda la fragilità e la
bellezza della nostra umanità, e la necessità di abbracciare la nostra luce
interiore nonostante le tenebre che ci circondano.
In questa poesia, Jacqueline Miu ci invita a
riflettere sulla natura complessa dell'esistenza umana e sulla nostra capacità
di trovare bellezza e significato anche nei luoghi più oscuri e inesplorati
della nostra anima.
**"Bandiera Bianca" - Carlo
Chionne**
In questa satira arguta di Carlo Chionne, l'autore
ironizza sulle dinamiche politiche internazionali e sulla mancanza di
soluzioni efficaci ai conflitti globali.
Dopo un colloquio dall'aria elvetica, il papa
diventa oggetto di una narrazione patetica, mentre i suoi tentativi di
intrattenere Putin sembrano poco convincenti, tanto da farlo apparire eretico
agli occhi dell'autore.
Ma la vera chiave di lettura si trova nell'ironica
menzione della "Bandiera Bianca", simbolo di resa e di mancanza di soluzioni,
che l'autore assegna ironicamente alla Casa Bianca, sede del potere politico
americano. L'immagine della bandiera chiusa in banca sottolinea il sarcasmo e
la critica nei confronti della mancanza di azione da parte delle istituzioni.
Attraverso un linguaggio arguto e incisivo, Carlo
Chionne ci invita a riflettere sulle contraddizioni e sulle inefficienze del
sistema politico internazionale, mettendo in evidenza la necessità di trovare
soluzioni concrete ai problemi globali anziché accontentarsi di gesti
simbolici e retorici.
**"In Perenne Attesa" -
Antonia Scaligine**
Nella poesia di Antonia Scaligine, l'autrice
esplora il tema dell'attesa con una profondità e una sensibilità che tocca le
corde dell'anima.
Sotto una coltre di silenzio, l'attesa si
manifesta come un'onda che ondeggia nell'infinito mare del tempo, come una
lenza che pesca la speranza tra i momenti impigliati sotto la sabbia. È un
sentimento che avvolge l'autrice, senza che lei sappia esattamente di cosa
stia aspettando, ma che a volte le offre conforto e compagnia, mentre altre
volte la assilla con l'ansia del futuro incerto.
L'attesa si manifesta in molteplici sfaccettature:
dall'attesa di un treno che potrebbe essere già partito o ritardato, al lungo
e tortuoso cammino verso il raggiungimento di un obiettivo. È un'esperienza
carica di emozioni contrastanti, che vanno dalla pazienza alla rabbia,
dall'insofferenza alla gioia.
Ma nonostante le incertezze e le trappole del
tempo, la speranza conforta l'autrice e la pazienza la aiuta ad affrontare
l'attesa con determinazione. Il cervello diventa così una "zona rossa", una
fortezza che protegge l'autrice dalle insidie del dubbio e dell'incertezza,
consentendole di vivere pienamente ogni istante, mentre si avventura nel
labirinto della vita.
Attraverso una prosa vibrante e intensa, Antonia
Scaligine ci invita a riflettere sull'essenza stessa dell'attesa e sulle sfide
che essa ci presenta, mentre ci spinge a perseverare nel perseguimento dei
nostri sogni, nonostante le incertezze e le difficoltà che incontriamo lungo
il cammino.
**"7 ottobre 2023 ?" -
Piero Colonna Romano**
In questa sonetto di Piero Colonna Romano, l'autore esprime una critica
acuta e pungente nei confronti delle azioni di Netanyahu e del governo
israeliano nei confronti dei palestinesi.
L'autore fa riferimento alla lezione impartita ai nazisti e alla decimazione
perpetrata dal governo di Netanyahu, che sembra cercare di pareggiare la
strage di una sera. L'abiezione di questa azione emerge nel confronto
numerico, dove trenta palestinesi vengono considerati degni di un solo
israeliano, e ciò avviene con un'apparente fierezza.
L'autore denuncia la volontà del governo israeliano di spregiare religione e
civiltà nel perpetrare l'eccidio, persino durante il ramadan, e di
promettere terre e atrocità ai coloni israeliani per mantenerli grati.
Queste azioni suscitano sconcerto e incredulità tra gli israeliani stessi.
Infine, l'autore sottolinea l'utilità politica di Netanyahu nel stringere
accordi con il clan degli estremisti, nonostante le conseguenze nefaste per
entrambe le comunità coinvolte.
Attraverso questo sonetto, Piero Colonna Romano invita alla riflessione
critica sulle azioni dei governi e dei leader politici, evidenziando le
conseguenze disumane e l'ipocrisia dietro le promesse di violenza e
occupazione.
Un caro affettuoso saluto a tutti
voi e un vivo ringraziamento al prof. De Ninis che ci ospita così
generosamente in questo azzurro tempio di Bellezza.
Vostro
Ben Tartamo
10-11-12-13 Marzo
Onore al merito dei combattenti azzurri, nel campo della poesia italiana.
Bruno Amore [br1]
Poesie del 10-11-12 marzo 2024
# "Il dolce sortilegio" di Bruno Castelletti
**Significato:** La poesia evoca un'atmosfera magica e sensuale, in cui il
poeta ruba stelle dal firmamento per creare ghirlande da offrire alla persona
amata. La donna è descritta come avvolta da profumi delicati, mentre i loro
movimenti sensuali sono paragonati al gioco con il fuoco del piacere. Il dolce
incanto dura fino all'alba, quando il poeta, appagato dai baci e dalle
carezze, restituisce al paradiso le sue perle.
**Parafrasi:** Il poeta ruba stelle dal cielo per creare ghirlande da regalare
alla sua amata. La donna è avvolta da profumi delicati mentre i loro movimenti
sensuali si mescolano al piacere. L'incanto persiste fino all'alba, quando il
poeta, soddisfatto dall'amore condiviso, restituisce al paradiso le sue
meraviglie.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma intensi, descrivendo con poche
parole un'esperienza sensoriale e passionale. La scelta delle immagini evoca
un senso di magia e sensualità, trasportando il lettore in un mondo di incanto
e piacere.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono composte da pochi versi, ma ciascuna
contiene una parte essenziale della narrazione, creando un ritmo fluido che
conduce il lettore attraverso l'esperienza descritta.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale, contribuendo a creare un
senso di armonia e musicalità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso del verso libero e dell'enjambement conferisce alla
poesia un ritmo libero e naturale, che si adatta perfettamente alla
descrizione dell'incanto vissuto dal poeta.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per trasmettere il senso di magia e sensualità dell'esperienza descritta.
**Commento:** "Il dolce sortilegio" è una poesia che evoca sensazioni di
dolcezza, magia e sensualità, trasportando il lettore in un mondo incantato e
passionale. La scelta delle parole e delle immagini crea un'atmosfera
suggestiva e coinvolgente, che cattura l'attenzione e l'immaginazione del
lettore.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il gioco sensuale delle cosce con
il fuoco del piacere è particolarmente suggestiva, con immagini evocative che
catturano l'essenza della passione e della seduzione.
**Conclusioni:** In conclusione, "Il dolce sortilegio" è una poesia che
celebra l'amore e la sensualità, trasportando il lettore in un viaggio
attraverso l'incanto e il piacere. La bellezza delle immagini e la profondità
delle emozioni rendono questa poesia un'esperienza poetica indimenticabile.
# "Il Mio Nome È Donna" di Laura Lapietra
**Significato:** La poesia celebra l'essenza della donna attraverso una serie
di immagini e metafore evocative, rappresentandola come un essere complesso,
forte e versatile.
**Parafrasi:** La donna è paragonata a una gemma che sboccia delicatamente al
crepuscolo, sotto lo sguardo tenero del sole. È descritta come un'alito
flebile del tempo, una speranza tenace tra le mani di coloro che la accolgono.
La sua essenza è contraddizione, essendo sia maledizione che benedizione
nell'affrontare le sfide quotidiane con coraggio e senza paura. Le sue lacrime
sono vissute nei momenti di sconfitta e di lotta, ma anche nelle emozioni che
permeano la sua esistenza tra illusioni e realtà. La donna è rappresentata
come un mosaico in continuo ricomporre, una madre per natura e una seduttrice
nell'arte della vita.
**Analisi dei versi:** I versi sono ricchi di immagini evocative e metafore
che esplorano la complessità della femminilità. Ogni strofa presenta una nuova
sfaccettatura dell'essenza della donna, dalla sua forza interiore alla sua
capacità di affrontare le sfide della vita.
**Analisi delle strofe:** Le strofe si susseguono in modo fluido, creando un
ritmo armonioso che guida il lettore attraverso le molteplici dimensioni della
femminilità. Ogni strofa aggiunge un nuovo strato di significato alla
descrizione della donna.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale e non forzato, contribuendo a
creare un senso di musicalità e armonia nel testo.
**Figure metriche:** Tra le figure metriche possiamo individuare l'uso di
varie forme di ritmo e metrica, che contribuiscono a creare un effetto sonoro
piacevole e coinvolgente.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza diverse figure retoriche, tra cui
metafore, personificazioni e antitesi, per descrivere la complessità e la
ricchezza dell'essenza femminile.
**Commento:** "Il Mio Nome È Donna" celebra la bellezza, la forza e la
versatilità della donna, esplorando le molteplici sfaccettature della sua
identità. Attraverso immagini evocative e metafore potenti, la poesia invita
il lettore a riflettere sull'importanza e sulla bellezza della femminilità.
**Strofa preferita:** Una strofa che colpisce particolarmente è quella che
descrive la donna come "madre per natura e latte per il suo pargolo", evocando
un'immagine di amore e nutrimento che rappresenta uno dei ruoli fondamentali
della donna.
**Conclusioni:** In conclusione, "Il Mio Nome È Donna" evoca sensazioni di
ammirazione, rispetto e gratitudine nei confronti della femminilità. La poesia
trasmette un messaggio di empowerment e celebra la bellezza e la forza
intrinseca delle donne.
# "Cannonate d’amore" di Salvatore Armando
Santoro
**Significato:** La poesia parla dell'amore come forza che può trasformare le
persone e la società. L'autore mette in parallelo l'amore e la guerra,
sottolineando come l'amore possa essere una forza positiva capace di cambiare
il mondo, mentre la guerra porta solo distruzione e ingiustizia.
**Parafrasi:** Se dentro di te c'è amore, inevitabilmente lo donerai, anche se
potrebbe richiedere del tempo prima che te ne renda conto. L'amore è una forza
che arricchisce chi lo riceve e non può essere fermato una volta che è stato
acceso. L'autore critica il potere dei prepotenti e dei colonizzatori, che
usano la guerra per arricchirsi a spese degli altri. Invita il popolo a
svegliarsi e a riconoscere chi li sta ingannando, e a reagire per fermare
l'ingiustizia.
**Analisi dei versi:** I versi sono forti e incisivi, con un linguaggio
diretto che trasmette il messaggio con chiarezza e forza emotiva. L'uso di
immagini come "cannonate d’amore" e "carri coi cannoni" crea un forte
contrasto tra l'amore e la violenza della guerra.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da evidenziare i
temi principali della poesia: l'amore come forza trasformativa e la guerra
come fonte di ingiustizia e dolore. La progressione del testo guida il lettore
attraverso una riflessione sulla natura dell'amore e del potere.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e coinvolgente nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una forza che riflettono il tema trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza metafore e similitudini per mettere
in contrasto l'amore e la guerra, evidenziando le differenze tra queste due
forze.
**Commento:** "Cannonate d’amore" è una poesia potente che trasmette un
messaggio di speranza e di resistenza contro l'ingiustizia e la violenza.
L'autore invita il lettore a riconoscere il potere trasformativo dell'amore e
a opporsi alla guerra e all'ingiustizia. È un appello alla consapevolezza e
all'azione, che incoraggia a combattere per un mondo migliore.
**Strofa preferita:** La strofa che parla di coloro che aprono gli occhi e
prendono di mira i prepotenti è particolarmente significativa, poiché
rappresenta la speranza e la forza del popolo nel combattere l'ingiustizia.
**Conclusioni:** In conclusione, "Cannonate d’amore" è una poesia che invita
alla riflessione e all'azione, celebrando il potere trasformativo dell'amore e
condannando la violenza e l'ingiustizia della guerra. È un'opera che sprona il
lettore a lottare per la giustizia e per un mondo più equo e compassionevole.
# "Son solo lacrime incomprese" di Piacentino
Alessandra
**Significato:** La poesia evoca un'atmosfera di tranquillità e mistero,
descrivendo la terra come una presenza viva e sensibile. Le lacrime sono
paragonate alla pioggia che rinfresca e purifica l'aria, mentre la natura
circostante è descritta come un luogo magico popolato da creature incantate e
desideri perduti.
**Parafrasi:** La terra viene dipinta come un essere vivente che si nutre di
luce e pioggia, mentre l'ombra delle foglie verdi crea un'atmosfera di quiete
e serenità. Nell'osservare l'ineffabile bellezza della natura, si trova la
pace interiore, sommersi nella profonda essenza della vita. La musica della
natura si alza sopra e sotto di noi, rivelando la presenza di emozioni
nascoste e sogni dimenticati.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da una serie di immagini
poetiche che evocano sensazioni di bellezza e mistero. L'uso di metafore e
similitudini crea un'atmosfera magica e suggestiva che coinvolge il lettore
nell'esperienza descritta.
**Analisi delle strofe:** Le strofe si susseguono in modo fluido, guidando il
lettore attraverso un viaggio nella natura e nell'animo umano. Ogni strofa
aggiunge un nuovo strato di significato alla descrizione della bellezza e
della complessità del mondo naturale.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo naturale e armonioso, contribuendo a
creare un ritmo melodico che si adatta alla descrizione poetica della natura.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza metafore e similitudini per
descrivere la bellezza e la maestosità della natura, trasmettendo un senso di
meraviglia e di incanto.
**Commento:** "Son solo lacrime incomprese" è una poesia che celebra la
bellezza e la grandezza della natura, invitando il lettore a contemplare la
sua magia e il suo mistero. Attraverso immagini poetiche e evocative, l'autore
trasmette una sensazione di tranquillità e di meraviglia di fronte alla
bellezza del mondo naturale.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive la presenza di fatine ed elfi
nella foresta di lucciole crisalidi è particolarmente suggestiva, evocando
un'atmosfera di magia e di incanto.
**Conclusioni:** In conclusione, "Son solo lacrime incomprese" è una poesia
che invita il lettore a riflettere sulla bellezza e sulla grandezza della
natura, trasmettendo una sensazione di meraviglia e di incanto di fronte alla
sua maestosità. È un'opera che celebra la vita e la sua infinita varietà di
forme ed espressioni.
# "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." di Armando
Bettozzi
**Significato:** La poesia ironizza sulla richiesta di aiuto rivolta alla
sedicente veggente Gisella, chiedendo numeri per il lotto, mentre si parla
della Madonna. Viene esplorato il tema della devozione e del rapporto tra fede
e materialismo, attraverso un linguaggio colloquiale e ironico.
**Parafrasi:** Il narratore chiede a Gisella di fornirgli dei numeri per il
lotto, sperando così di migliorare la sua situazione finanziaria. Si allude al
fatto che Gisella, con la sua devozione, sembra ricevere molti aiuti da parte
degli altri fedeli, e il narratore spera di ottenere lo stesso trattamento.
Viene discusso il rapporto tra fede e materialismo, con una nota di ironia e
sarcasmo.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio
colloquiale e ironico, che riflette il tono leggero e scherzoso della poesia.
Viene utilizzato un linguaggio diretto e semplice, che contribuisce a creare
un'atmosfera di familiarità e vicinanza al lettore.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da seguire il
flusso del pensiero del narratore, creando un ritmo dinamico e coinvolgente.
Ogni strofa aggiunge un nuovo elemento alla narrazione, conducendo il lettore
attraverso una serie di riflessioni sulla fede e sul desiderio di migliorare
la propria situazione.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente il sarcasmo e l'ironia
per mettere in luce il contrasto tra la richiesta di aiuto e la devozione
religiosa. Viene anche utilizzato l'umorismo per rendere più leggera e
divertente la narrazione.
**Commento:** "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." è una poesia che esplora in modo
leggero e ironico il rapporto tra fede e materialismo, attraverso il racconto
di una richiesta di aiuto rivolta a suor Gisella. Con un linguaggio
colloquiale e scherzoso, l'autore invita il lettore a riflettere sulla propria
condizione umana e sulle sue ambizioni materiali, mentre mette in discussione
l'efficacia della devozione religiosa nel migliorare la propria situazione.
**Strofa preferita:** La strofa che menziona il vescovo e la sua reazione alla
richiesta di aiuto è particolarmente divertente, aggiungendo un tocco di
umorismo alla narrazione.
**Conclusioni:** In conclusione, "SEMPRE MEJO TARDI CHE MAI…." è una poesia
che invita il lettore a riflettere sulla propria condizione umana e sulle
proprie ambizioni materiali, attraverso un racconto leggero e ironico di una
richiesta di aiuto rivolta a Gisella. Con il suo tono scherzoso e sarcastico,
l'autore offre una visione divertente e provocatoria del rapporto tra fede e
materialismo.
# "Lontano" di Salvatore Camonita
**Significato:** La poesia descrive una distanza emotiva tra due persone,
rappresentate simbolicamente come separate da leghe di spazio. Le parole del
narratore sono "edulcorate", ovvero addolcite o attenuate, e vengono lanciate
attraverso questo spazio che li divide, senza poter raggiungere il
destinatario. Nonostante ciò, il narratore continua a guardare solitario verso
il destinatario, che si trova lontano nello spazio "muto e adorno"
dell'orizzonte.
**Parafrasi:** Il narratore si trova a lanciare le sue parole verso qualcuno
che è lontano, rappresentato simbolicamente da una distanza di leghe. Le sue
parole sono dolci ma non possono superare questa distanza. Anche se il
destinatario è lontano, il narratore continua a guardare nella sua direzione,
rimanendo solo e isolato.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma evocativi, con immagini che
rappresentano la distanza emotiva tra il narratore e il destinatario. L'uso
della parola "edulcorate" suggerisce un tentativo di mitigare la distanza
emotiva con parole dolci o gentili.
**Analisi delle strofe:** La poesia è composta da una sola strofa, che crea un
senso di continuità e di fluidità nella narrazione. La descrizione della
distanza emotiva tra il narratore e il destinatario è accentuata dalla
ripetizione della parola "lontano" e dall'immagine dell'orizzonte che separa i
due.
**Rime:** Non ci sono rime evidenti nella poesia, contribuendo a creare un
senso di libertà e di fluidità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di versi brevi e di una struttura sintattica
semplice conferisce alla poesia un ritmo fluido e scorrevole.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per descrivere la distanza emotiva tra il narratore e il destinatario.
L'immagine delle "parole edulcorate" lanciate attraverso lo spazio simboleggia
il tentativo del narratore di superare questa distanza.
**Commento:** "Lontano" è una poesia che esplora il tema della distanza
emotiva tra due persone, utilizzando immagini evocative e metafore per
trasmettere un senso di solitudine e isolamento. Il narratore è rappresentato
come una figura solitaria che continua a guardare verso il destinatario,
nonostante la distanza che li separa.
**Strofa preferita:** La poesia è composta da una sola strofa, quindi non c'è
una strofa specifica che possa essere indicata come preferita. Tuttavia,
l'immagine dell'orizzonte che separa il narratore e il destinatario è
particolarmente suggestiva e evocativa.
**Conclusioni:** In conclusione, "Lontano" è una poesia che trasmette un senso
di solitudine e isolamento attraverso l'immagine della distanza emotiva tra il
narratore e il destinatario. Con il suo linguaggio semplice e le sue immagini
evocative, l'autore offre una riflessione sulla natura della comunicazione e
delle relazioni umane.
# "Inverno" di Renzo Montagnoli
**Significato:** La poesia descrive l'inverno come una stagione fredda e
implacabile, con la neve che crepita sotto i passi e il freddo che stringe
come un abbraccio mortale. Il narratore si trova a camminare verso casa,
desideroso di riposare ma consapevole del pericolo di addormentarsi
nell'inverno gelido, dove chi si ferma e si addormenta potrebbe non
risvegliarsi più. Esprime il desiderio struggente di tornare alla sua casa e
alla sua famiglia, ma teme di non farcela. Alla fine, mentre cade, immagina un
prato primaverile con crochi, un sole splendente e un ruscello accanto a casa,
ma si rende conto che sarà una casa vuota senza di lui.
**Parafrasi:** Il narratore descrive la durezza dell'inverno, con la neve che
copre tutto attorno e il freddo che penetra fino all'osso. Sta cercando di
tornare a casa, ma la strada è lunga e faticosa. Ha paura di addormentarsi
nell'inverno gelido e non risvegliarsi più. Desidera ardentemente tornare alla
sua famiglia e al calore del fuoco domestico, ma teme di non farcela. Mentre
cade, immagina un futuro primaverile pieno di vita e colore, ma si rende conto
che sarà una casa vuota senza di lui.
**Analisi dei versi:** I versi sono carichi di immagini suggestive e di
emozioni profonde. L'uso di metafore come "stalattiti di ghiaccio" e "mortale
abbraccio" contribuisce a creare un'atmosfera di freddezza e desolazione.
**Analisi delle strofe:** Le strofe sono organizzate in modo da seguire il
flusso dei pensieri del narratore, creando un senso di progressione e di
intensificazione delle emozioni. Ogni strofa aggiunge un nuovo strato di
significato alla descrizione della durezza dell'inverno e del desiderio del
narratore di tornare a casa.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari e di ritmo incalzante
conferisce alla poesia un'energia e una musicalità che riflettono il tema
trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per trasmettere le emozioni del narratore e descrivere la durezza dell'inverno
e il desiderio di tornare a casa.
**Commento:** "Inverno" è una poesia che evoca un senso di desolazione e di
struggimento attraverso immagini evocative e un linguaggio ricco di emozioni.
Il narratore è rappresentato come una figura vulnerabile e sperduta,
combattendo contro le forze implacabili dell'inverno mentre cerca
disperatamente di tornare alla sua casa e alla sua famiglia. La poesia offre
una riflessione profonda sulla fragilità della vita umana e sul desiderio
universale di appartenenza e di calore familiare.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive l'immagine di un prato
primaverile con crochi, un sole splendente e un ruscello vicino a casa è
particolarmente suggestiva e toccante, poiché rappresenta il desiderio del
narratore di un futuro luminoso e pieno di vita, nonostante le avversità
dell'inverno.
**Conclusioni:** In conclusione, "Inverno" è una poesia che trasmette un senso
di disperazione e di struggimento attraverso immagini evocative e un
linguaggio carico di emozioni. Il narratore è rappresentato come una figura
vulnerabile e sperduta, combattendo contro le forze implacabili dell'inverno
mentre cerca disperatamente di tornare alla sua casa e alla sua famiglia. La
poesia offre una riflessione profonda sulla fragilità della vita umana e sul
desiderio universale di appartenenza e di calore familiare.
# "Doppelganger" (alla maniera di Caproni) di
Felice Serino
**Significato:** La poesia evoca il concetto del doppelganger, ovvero una
figura o una entità che si presenta come doppia o speculare al sé stesso. Nel
testo, il narratore esprime il desiderio di uscire da sé stesso per incontrare
questa entità, suggerendo una riflessione sulla dualità dell'essere e sul
desiderio di esplorare le proprie parti nascoste o non conosciute.
**Parafrasi:** Il narratore riflette sul concetto del doppelganger e sul
desiderio di incontrare questa figura che si presenta come una replica di sé
stesso. Esprime il desiderio di uscire da sé stesso per intraprendere questo
incontro, suggerendo un desiderio di esplorazione e di scoperta delle proprie
parti nascoste o meno conosciute.
**Analisi dei versi:** I versi sono brevi ma incisivi, catturando l'essenza
della riflessione sul doppelganger e sulla dualità dell'essere umano. L'uso
della parola "uscire" suggerisce un movimento verso l'esterno, mentre
"incontrarmi" indica un desiderio di connessione e di confronto con l'entità
speculare.
**Analisi delle strofe:** La poesia è composta da una sola strofa, che crea un
senso di continuità e di fluidità nella riflessione del narratore sul concetto
del doppelganger. La brevità della strofa riflette l'essenza essenziale del
desiderio di esplorare e comprendere la propria dualità.
**Rime:** Non ci sono rime evidenti nella poesia, contribuendo a creare un
senso di libertà e di fluidità nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di versi brevi e di una struttura sintattica
semplice conferisce alla poesia un ritmo fluido e scorrevole.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza il concetto del doppelganger come un
dispositivo retorico per esplorare la dualità dell'essere umano e il desiderio
di conoscere le proprie parti nascoste o non riconosciute.
**Commento:** "Doppelganger" è una poesia che riflette sul concetto della
doppia identità e sulla dualità dell'essere umano, esplorando il desiderio di
incontrare e comprendere questa entità speculare. Con un linguaggio semplice
ma evocativo, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura umana e sul
desiderio universale di esplorare e comprendere se stessi.
**Strofa preferita:** La poesia è composta da una sola strofa, quindi non c'è
una strofa specifica che possa essere indicata come preferita. Tuttavia,
l'immagine del narratore che desidera uscire da sé stesso per incontrare il
proprio doppelganger è particolarmente evocativa e suggestiva.
**Conclusioni:** In conclusione, "Doppelganger" è una poesia che riflette sul
concetto della doppia identità e sulla dualità dell'essere umano, esplorando
il desiderio universale di esplorare e comprendere le proprie parti nascoste o
meno conosciute. Con un linguaggio semplice ma evocativo, l'autore offre una
riflessione profonda sulla natura umana e sul desiderio di connessione e di
comprensione di sé stessi.
# "Nell’ombra dei miei pensieri" di Franco
Fronzoli**
**Significato:** La poesia descrive il flusso dei pensieri del narratore
mentre riflette sulla presenza e l'assenza di una persona cara. Il narratore
vede questa persona seduta su foglie sparse nel viale dei suoi ricordi,
evocando immagini di autunno e inverno. Rievoca momenti di felicità con questa
persona, come camminare sotto la pioggia al mare. Tuttavia, c'è anche una
sensazione di solitudine e incertezza, rappresentata dall'ombra silente che
cammina nella notte e che scompare al sorgere del sole, lasciando spazio a
nuovi pensieri e speranze.
**Parafrasi:** Il narratore riflette sulla presenza e l'assenza di una persona
cara, immaginandola seduta nel viale dei suoi ricordi. Rievoca momenti felici
con questa persona, come camminare sotto la pioggia al mare, ma sperimenta
anche sentimenti di solitudine e incertezza mentre la persona scompare
nell'ombra della notte e lascia spazio a nuovi pensieri e speranze.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da immagini evocative e
metafore che riflettono il flusso dei pensieri del narratore e la sua
esperienza emotiva. L'uso di parole come "ombra", "sole" e "luna" crea un
senso di dualità e transizione tra luce e oscurità, felicità e solitudine.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diversi
momenti e ambientazioni legati ai ricordi del narratore. Questa struttura
contribuisce a creare un senso di movimento e di progressione nella
narrazione, riflettendo il flusso dei pensieri del narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo fluente e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo melodico e incalzante, che si adatta al flusso dei pensieri del
narratore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente metafore e
similitudini per descrivere i sentimenti del narratore e la sua esperienza
emotiva. L'immagine dell'ombra che scompare al sorgere del sole rappresenta la
transitorietà dei momenti di felicità e di solitudine nella vita del
narratore.
**Commento:** "Nell’ombra dei miei pensieri" è una poesia che esplora il tema
della memoria, della presenza e dell'assenza di una persona cara nella vita
del narratore. Attraverso immagini evocative e una narrazione emotiva,
l'autore offre una riflessione profonda sulla natura dei ricordi e delle
emozioni umane.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive l'ombra silente che cammina nella
notte con le stelle che guardano è particolarmente suggestiva e toccante,
offrendo un'immagine potente della solitudine e dell'incertezza del narratore.
**Conclusioni:** In conclusione, "Nell’ombra dei miei pensieri" è una poesia
che esplora il tema della memoria e dell'emozione attraverso immagini
evocative e una narrazione emotiva. Il narratore riflette sulla presenza e
sull'assenza di una persona cara, rievocando momenti felici e sperimentando
sentimenti di solitudine e incertezza mentre la persona scompare nell'ombra
della notte. La poesia offre una riflessione profonda sulla natura dei ricordi
e delle emozioni umane, invitando il lettore a esplorare i propri sentimenti e
le proprie esperienze emotive.
# "erano anni, quelli" di Bruno Amore**
**Significato:** La poesia riflette sul passare del tempo e sulle esperienze
vissute durante un periodo specifico della vita del narratore. Descrive la
routine quotidiana di chi indossava zoccoli o sandali fino all'autunno, quando
le scarpe chiuse diventavano indispensabili nonostante il loro costo elevato.
I giorni erano segnati da lavoro duro, con brevi pause per riscaldarsi attorno
a un fuoco e per curare piccole ferite. Il narratore ricorda la sensazione di
sollievo nel respirare il fumo di una sigaretta e la lentezza dei battiti del
cuore alla fine della giornata. Tornare a casa era un momento di pace, accolti
da un sorriso di benvenuto e dal calore familiare.
**Parafrasi:** La poesia descrive la vita quotidiana di chi lavorava duro,
indossando zoccoli o sandali fino all'autunno, quando diventava necessario
indossare scarpe chiuse nonostante il loro alto costo. I giorni erano segnati
da lavoro pesante, intervallato da brevi pause attorno a un fuoco per
riscaldarsi e curare piccole ferite. Il narratore ricorda la sensazione di
pace e di sollievo al termine della giornata, quando poteva tornare a casa
accolti dal calore familiare e da un sorriso di benvenuto.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da una narrazione lineare e
descrittiva, che cattura l'essenza della vita quotidiana del narratore. L'uso
di immagini vivide e di dettagli realistici contribuisce a creare un'atmosfera
autentica e coinvolgente.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diverse
fasi della giornata e della routine del narratore. Questa struttura
organizzativa aiuta a delineare il flusso temporale della narrazione e a
guidare il lettore attraverso le esperienze vissute dal narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo irregolare, contribuendo a creare un
ritmo naturale e spontaneo nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della vita quotidiana
del narratore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e dettagli
realistici per descrivere le esperienze del narratore e per catturare
l'atmosfera della vita quotidiana. L'uso di parole come "sorriso", "fuoco" e
"cicca" contribuisce a creare un'immagine vivida e autentica della realtà
vissuta dal narratore.
**Commento:** "erano anni, quelli" è una poesia che offre un ritratto vivido e
coinvolgente della vita quotidiana di chi lavorava duro in un determinato
periodo della vita del narratore. Attraverso immagini evocative e una
narrazione lineare, l'autore cattura l'essenza di un'epoca passata e delle
esperienze vissute dai protagonisti.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il ritorno a casa alla fine della
giornata, accolti da un sorriso di benvenuto e dal calore familiare, è
particolarmente toccante e suggestiva. Offre un momento di pace e di
tranquillità dopo una giornata di lavoro duro.
**Conclusioni:** In conclusione, "erano anni, quelli" è una poesia che offre
un ritratto vivido della vita quotidiana di chi lavorava duro in un periodo
specifico della vita del narratore. Attraverso immagini evocative e una
narrazione lineare, l'autore cattura l'essenza di un'epoca passata e delle
esperienze vissute dai protagonisti, offrendo al lettore un'immersione
autentica nella realtà del tempo e dei luoghi descritti.
# "La natura ha troppo sognato" di Francesco
Soldini**
**Significato:** La poesia riflette sulla bellezza e sulla generosità della
natura durante la primavera, quando il tepore delicato inizia a fiorire e
colorare i prati con una ricca varietà di fiori. Durante l'inverno, i frutti
del lavoro umano diventano fonte di calore e conforto, ma il narratore trova
illuminazione e armonia osservando la bellezza della natura, paragonandola a
un dipinto vivente arricchito dalla poesia delle forme e dei colori.
**Parafrasi:** La poesia descrive la generosità della natura durante la
primavera, quando i prati si riempiono di fiori grazie al tepore mite. Durante
l'inverno, il lavoro umano produce calore e magia attraverso i fuochi, ma il
narratore trova una bellezza più profonda e significativa nell'armonia e nel
miracolo della natura, paragonandola a un dipinto vivente arricchito dalla
poesia delle forme e dei colori.
**Analisi dei versi:** I versi celebrano la bellezza e la generosità della
natura durante la primavera e offrono una riflessione sulla connessione tra
l'essere umano e il mondo naturale. L'uso di immagini evocative e di
linguaggio poetico contribuisce a creare un'atmosfera di meraviglia e
ammirazione per la bellezza della natura.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono diverse
stagioni e aspetti della natura, creando un ritmo narrativo che riflette il
flusso del tempo e dei cambiamenti nella natura.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della bellezza e della
generosità della natura.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere il concetto della bellezza e della generosità della natura
durante la primavera. L'uso di parole come "miracolo", "armonia" e "poesia
delle forme" contribuisce a creare un'immagine vivida e evocativa della natura
e del suo potere trasformativo.
**Commento:** "La natura ha troppo sognato" è una poesia che celebra la
bellezza e la generosità della natura durante la primavera, offrendo una
riflessione sulla connessione tra l'essere umano e il mondo naturale.
Attraverso immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura l'essenza
della natura e invita il lettore a riflettere sulla sua bellezza e sulla sua
importanza nella vita umana.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive il narratore che si illumina
dell'armonia del miracolo di un dipinto con la poesia delle forme è
particolarmente suggestiva e toccante. Offre una visione profonda della
bellezza e della meraviglia della natura, arricchita dalla sensibilità poetica
del narratore.
**Conclusioni:** In conclusione, "La natura ha troppo sognato" è una poesia
che celebra la bellezza e la generosità della natura durante la primavera,
offrendo una riflessione sulla connessione tra l'essere umano e il mondo
naturale. Con immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura
l'essenza della natura e invita il lettore a riflettere sulla sua bellezza e
sulla sua importanza nella vita umana.
# "Croce di speranza" di Alessio Romanini**
**Significato:** La poesia riflette sul sacrificio di Cristo sulla croce e
sulla mancanza di risposta da parte dell'umanità alla sua offerta d'amore e
pace. Il narratore esprime il proprio disincanto di fronte alla violenza, alla
povertà, all'odio e all'indifferenza presenti nel mondo, interrogandosi sul
senso del sacrificio di Cristo e sulla sua efficacia nel cambiare il cuore
degli uomini.
**Parafrasi:** La poesia descrive il sacrificio di Cristo sulla croce per
portare pace e amore nel mondo, ma la sua offerta viene ignorata e lui viene
deriso come un malfattore. Il narratore esprime il proprio scetticismo
riguardo alla capacità dell'umanità di rispondere al messaggio di Cristo,
considerando la persistenza della guerra, della povertà, dell'odio e
dell'indifferenza nel mondo. Sebbene ammiri la novità e la benevolenza del
messaggio di Cristo, si interroga su chi sarà in grado di passare attraverso
la stretta via della penitenza.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio poetico e
riflessivo che esprime il disincanto del narratore di fronte alla mancanza di
risposta dell'umanità al messaggio di Cristo. L'uso di immagini e metafore
contribuisce a creare un'atmosfera di contemplazione e interrogazione.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che esplorano diverse
tematiche legate al sacrificio di Cristo e alla risposta dell'umanità. Questa
struttura organizzativa aiuta a delineare il flusso del pensiero del narratore
e a guidare il lettore attraverso le sue riflessioni.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione del tema religioso e
filosofico trattato.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti complessi legati al sacrificio di Cristo e alla
risposta dell'umanità. L'uso di parole come "croce", "sangue", "pace" e
"amore" evoca simboli religiosi e spirituali che arricchiscono il significato
del testo.
**Commento:** "Croce di speranza" è una poesia che esplora temi religiosi e
filosofici legati al sacrificio di Cristo sulla croce e alla risposta
dell'umanità al suo messaggio di amore e pace. Attraverso immagini evocative e
linguaggio poetico, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura umana
e sulla sua capacità di rispondere al divino.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il disincanto del narratore di
fronte alla persistenza della violenza, della povertà, dell'odio e
dell'indifferenza nel mondo è particolarmente potente e toccante. Offre una
riflessione profonda sulla mancanza di risposta dell'umanità al messaggio di
amore e pace di Cristo.
**Conclusioni:** In conclusione, "Croce di speranza" è una poesia che esplora
temi religiosi e filosofici legati al sacrificio di Cristo sulla croce e alla
risposta dell'umanità al suo messaggio di amore e pace. Con immagini evocative
e linguaggio poetico, l'autore offre una riflessione profonda sulla natura
umana e sulla sua capacità di rispondere al divino.
# "La
nostra musica" di Sandra Greggio**
**Significato:** La poesia celebra i momenti speciali condivisi insieme,
attraverso la metafora della musica. Il narratore ricorda i bei momenti
trascorsi in compagnia dell'amato/a, ascoltando il suono della natura e
ammirando la bellezza dei fiori. La musica diventa un simbolo di connessione e
armonia tra i due, rappresentando i legami profondi del cuore e il ricordo dei
momenti felici.
**Parafrasi:** Il narratore ricorda i bei momenti trascorsi con l'amato/a,
durante i quali ascoltavano il suono della natura e osservavano la bellezza
dei fiori sotto il sole. La poesia celebra la condivisione di esperienze
speciali attraverso la metafora della musica, che rappresenta l'armonia e la
connessione tra i due.
**Analisi dei versi:** I versi sono caratterizzati da un linguaggio dolce e
riflessivo, che cattura l'essenza dei momenti speciali condivisi tra i
protagonisti. L'uso di immagini evocative contribuisce a creare un'atmosfera
di intimità e bellezza.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che descrivono i
momenti felici trascorsi insieme, offrendo una narrazione fluida e
coinvolgente. Questa struttura organizzativa aiuta a delineare il flusso dei
ricordi e delle emozioni del narratore.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione della bellezza dei
momenti condivisi tra i protagonisti.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti legati alla bellezza dei momenti trascorsi insieme.
L'uso di parole come "sussurro delle foglie" e "sole col suo pennello" evoca
immagini vivide che arricchiscono il significato del testo.
**Commento:** "La nostra musica" è una poesia che celebra i momenti speciali
trascorsi insieme, attraverso la metafora della musica e della bellezza della
natura. Attraverso immagini evocative e linguaggio poetico, l'autore cattura
l'essenza dei legami profondi del cuore e il ricordo dei momenti felici
condivisi tra i protagonisti.
**Strofa preferita:** La strofa che descrive i momenti in cui ascoltavano il
sussurro delle foglie e guardavano i fiori sotto il sole è particolarmente
suggestiva e toccante. Offre una visione delicata e poetica dei momenti di
intimità e connessione condivisi tra i protagonisti.
**Conclusioni:** In conclusione, "La nostra musica" è una poesia che celebra i
momenti speciali trascorsi insieme, attraverso la metafora della musica e
della bellezza della natura. Con immagini evocative e linguaggio poetico,
l'autore cattura l'essenza dei legami profondi del cuore e il ricordo dei
momenti felici condivisi tra i protagonisti.
#
" Notte
offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde" di Jacqueline Miu
**Significato:** La poesia esplora i temi del desiderio, della disperazione e
della ricerca di un rifugio dall'oscurità interiore. Il narratore riflette sul
proprio stato d'animo e sulle difficoltà della vita moderna, cercando conforto
nell'amore e nella bellezza che superano il tempo e lo spazio.
**Parafrasi:** Il narratore descrive il proprio tormento interiore, bruciando
di desiderio per qualcosa di inafferrabile. Si sente vulnerabile e fragile,
incapace di difendersi dalle ferite emotive e spirituali. Tuttavia, trova
speranza nell'amore e nella ricerca di un luogo sicuro dove poter essere se
stesso.
**Analisi dei versi:** I versi sono carichi di immagini suggestive e metafore
evocative, che catturano l'intensità emotiva e il turbamento interiore del
narratore. L'uso del linguaggio poetico contribuisce a creare un'atmosfera di
tensione e struggente bellezza.
**Analisi delle strofe:** La poesia è divisa in strofe che esplorano diversi
aspetti dell'esperienza umana, dalla disperazione alla speranza, dall'oscurità
alla luce. Questa struttura organizzativa aiuta a guidare il lettore
attraverso il flusso dei pensieri e delle emozioni del narratore.
**Rime:** La poesia "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde"
non presenta rime regolari, ma utilizza piuttosto un linguaggio poetico e
immagini suggestive per esprimere concetti complessi e emozioni profonde.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione dei temi emotivi e
spirituali trattati.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, tra
cui metafore, similitudini e personificazioni, per esprimere concetti
complessi e profondi legati alla condizione umana e all'amore.
**Commento:** "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma in cui arde" è una
poesia che esplora i temi del desiderio, della disperazione e della ricerca di
un rifugio dall'oscurità interiore. Attraverso immagini suggestive e
linguaggio poetico, l'autore cattura l'intensità emotiva e il turbamento
interiore del narratore, offrendo una riflessione profonda sulla condizione
umana e sull'importanza dell'amore e della speranza nel superare le sfide
della vita.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il desiderio del narratore di
trovare un rifugio sicuro dall'oscurità e dalla disperazione è particolarmente
potente e toccante. Offre una visione struggente della ricerca di conforto e
speranza nel mezzo della tempesta emotiva.
**Conclusioni:** In conclusione, "Notte offre cura al Diavolo per ogni fiamma
in cui arde" è una poesia che esplora i temi del desiderio, della disperazione
e della ricerca di un rifugio dall'oscurità interiore. Con immagini suggestive
e linguaggio poetico, l'autore cattura l'intensità emotiva e il turbamento
interiore del narratore, offrendo una riflessione profonda sulla condizione
umana e sull'importanza dell'amore e della speranza nel superare le sfide
della vita.
**"Vecchiaia" di Carlo Chionne**
**Significato:** La poesia riflette sul processo di invecchiamento e sulla
percezione personale del narratore riguardo alla propria vecchiaia. Nonostante
gli acciacchi e la tristezza, il narratore trova conforto e gioia nel creare
poesia, considerandola una forma di giovinezza rinnovata e un modo per
trascendere il passare del tempo.
**Parafrasi:** Il narratore contempla se esista una vecchiaia migliore della
sua, passando il tempo a comporre poesie. Nonostante le difficoltà e la
malinconia, ogni tanto riesce a scrivere un buon verso, ritrovando così una
sensazione di giovinezza e vitalità.
**Analisi dei versi:** I versi esprimono un senso di rinascita e vitalità
attraverso la creazione poetica, nonostante le sfide dell'invecchiamento.
L'uso di parole come "acciacchi" e "tristezza" contrasta con il sentimento di
rinnovamento e gioia che deriva dall'atto di scrivere poesie.
**Analisi delle strofe:** La poesia è organizzata in strofe che esplorano il
tema dell'invecchiamento e della creatività poetica come forma di gioventù
rinnovata. Questa struttura aiuta a delineare il flusso dei pensieri del
narratore e la sua riflessione sulla vecchiaia.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo regolare, contribuendo a creare un
ritmo melodico e armonioso nel testo.
**Figure metriche:** L'uso di metriche regolari conferisce alla poesia un
ritmo fluido e armonioso, che si adatta alla narrazione del tema
dell'invecchiamento e della creatività poetica.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza principalmente immagini e metafore
per esprimere concetti legati alla vecchiaia e alla creazione poetica. L'atto
di scrivere poesie diventa una forma di giovinezza rinnovata e un modo per
affrontare le sfide dell'invecchiamento.
**Commento:** "Vecchiaia" è una poesia che riflette sul processo di
invecchiamento e sulla percezione personale del narratore riguardo alla
propria vecchiaia. Attraverso l'atto di scrivere poesie, il narratore trova
conforto e gioia, considerandolo una forma di giovinezza rinnovata e un modo
per trascendere il passare del tempo.
**Strofa preferita:** La strofa che esprime il senso di rinascita e vitalità
che deriva dalla creazione poetica è particolarmente toccante. Offre una
visione positiva e incoraggiante dell'arte come mezzo per affrontare le sfide
dell'invecchiamento.
**Conclusioni:** In conclusione, "Vecchiaia" è una poesia che riflette sul
processo di invecchiamento e sulla percezione personale del narratore riguardo
alla propria vecchiaia. Attraverso l'atto di scrivere poesie, il narratore
trova conforto e gioia, considerandolo una forma di giovinezza rinnovata e un
modo per trascendere il passare del tempo.
# "Un nom ! la femme" di Antonia Scaligine**
**Significato:** La poesia esplora la complessità della femminilità,
celebrando la forza e la bellezza delle donne mentre affronta anche le sfide e
le discriminazioni che affrontano nella società. L'uso del francese nel titolo
e in alcune parti della poesia aggiunge un elemento di eleganza e
sofisticatezza, sottolineando il tema universale della femminilità.
**Parafrasi:** La poesia riflette sulla varietà di esperienze e emozioni
vissute dalle donne, sia nella loro vita quotidiana che nel contesto più ampio
della società. Esprime ammirazione per la loro capacità di affrontare le
difficoltà con coraggio e grazia, mentre critica gli stereotipi di genere e
invita gli uomini a riconoscere il valore intrinseco delle donne al di là
dell'aspetto fisico.
**Analisi dei versi:** L'uso del francese nel titolo e in alcuni versi
aggiunge un tocco di eleganza e raffinatezza al testo, sottolineando il tema
universale della femminilità e creando un contrasto con il linguaggio più
comune utilizzato in altri versi. Questo contribuisce a enfatizzare
l'importanza del tema e a catturare l'attenzione del lettore.
**Analisi delle strofe:** La poesia è strutturata in strofe che esplorano
diverse dimensioni della femminilità, dalla sua intensità emotiva alla sua
complessità psicologica. L'uso del francese in alcune strofe aggiunge un
elemento di varietà e profondità al testo, creando un contrasto interessante
con il resto della poesia.
**Rime:** Le rime sono presenti in modo irregolare, contribuendo a creare un
ritmo fluido e armonioso nel testo. L'uso del francese in alcune parti della
poesia può influenzare anche il ritmo e la struttura delle rime, aggiungendo
ulteriore complessità al testo.
**Figure metriche:** L'uso del francese e le sue peculiarità metriche possono
influenzare la struttura e il ritmo della poesia, contribuendo a creare un
effetto sonoro e ritmico unico. Questo può aggiungere profondità e complessità
al testo, rendendolo più coinvolgente per il lettore.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, tra
cui metafore, similitudini e personificazioni, per esprimere concetti
complessi e profondi legati alla femminilità e alla condizione delle donne
nella società. L'uso del francese può arricchire ulteriormente l'uso delle
figure retoriche, creando un effetto linguistico e stilistico più sfumato e
sofisticato.
**Commento:** "Un nom ! la femme" è una poesia che esplora la complessità
della femminilità, celebrando la forza e la bellezza delle donne mentre
affronta anche le sfide e le discriminazioni che affrontano nella società.
L'uso del francese nel titolo e in alcune parti della poesia aggiunge un
elemento di eleganza e sofisticatezza, sottolineando il tema universale della
femminilità e creando un contrasto interessante con il resto del testo.
**Strofa preferita:** La strofa che invita gli uomini a guardare oltre gli
stereotipi di genere e a riconoscere il valore intrinseco delle donne è
particolarmente significativa e incisiva. Offre una visione profonda e
provocatoria della femminilità e della condizione delle donne nella società.
**Conclusioni:** In conclusione, "Un nom ! la femme" è una poesia che esplora
la complessità della femminilità, celebrando la forza e la bellezza delle
donne mentre affronta anche le sfide e le discriminazioni che affrontano nella
società. L'uso del francese nel titolo e in alcune parti della poesia aggiunge
un elemento di eleganza e sofisticatezza, sottolineando il tema universale
della femminilità e creando un contrasto interessante con il resto del testo.
# "Livorno" di Piero Colonna Romano**
**Significato:** La poesia riflette sulle elezioni comunali del 2014 a
Livorno, in cui viene eletto sindaco Francesco Nogarin, un ingegnere spaziale
senza esperienza politica o amministrativa. Il tono è satirico e critico nei
confronti della scelta dei cittadini livornesi, evidenziando il disappunto e
il senso di incredulità di fronte a una decisione così sorprendente.
**Parafrasi:** La poesia descrive Livorno immersa nel lutto, con il giornale
locale Gran Vernacolier che mostra disapprovazione per l'elezione di un
sindaco inesperto. Si fa riferimento al desiderio di trovare conforto nel cibo
tipico della regione, come la cacciuccata e il pane bianco di San Torpè. I
versi riflettono sulle opinioni dei cittadini critici, che trovano difficile
accettare una scelta così sorprendente e discutibile.
**Analisi dei versi:** I versi sono ricchi di riferimenti culturali e storici
legati alla città di Livorno e alla sua identità. L'uso del dialetto e dei
modi di dire locali contribuisce a creare un'atmosfera autentica e
coinvolgente, mentre il tono satirico aggiunge profondità e ironia alla
critica sociale espressa nella poesia.
**Analisi delle strofe:** La poesia è strutturata in strofe che esplorano
diverse dimensioni del tema, dalla delusione alla sorpresa, dall'ironia alla
critica sociale. L'uso del dialetto e dei riferimenti culturali locali
contribuisce a creare un ritratto vivido e dettagliato della situazione
descritta.
**Rime:** Le rime seguono uno schema regolare, contribuendo a creare un ritmo
fluido e armonioso nel testo. L'uso del dialetto può influenzare anche il
ritmo e la struttura delle rime, aggiungendo ulteriore colore e autenticità al
testo.
**Figure retoriche:** La poesia utilizza una varietà di figure retoriche, come
la metafora e l'ironia, per esprimere concetti complessi e suscitare emozioni
nel lettore. L'uso del dialetto e dei modi di dire locali può arricchire
ulteriormente l'uso delle figure retoriche, aggiungendo profondità e
autenticità al testo.
**Commento:** "Livorno" è una poesia satirica e critica che riflette sulle
elezioni comunali del 2014 a Livorno e sull'inaspettata elezione di un sindaco
inesperto. Attraverso l'uso del dialetto e dei riferimenti culturali locali,
la poesia crea un ritratto vivido e dettagliato della situazione, offrendo una
prospettiva unica sulla politica e la società livornesi.
**Strofa preferita:** La strofa che riflette sul desiderio dei cittadini
critici di trovare conforto nel cibo tipico della regione, come la cacciuccata
e il pane bianco di San Torpè, è particolarmente efficace nel trasmettere il
senso di disappunto e incredulità di fronte alla decisione presa dagli
elettori.
**Conclusioni:** In conclusione, "Livorno" è una poesia satirica e critica che
riflette sulle elezioni comunali del 2014 a Livorno e sull'inaspettata
elezione di un sindaco inesperto. Attraverso l'uso del dialetto e dei
riferimenti culturali locali, la poesia crea un ritratto vivido e dettagliato
della situazione, offrendo una prospettiva unica sulla politica e la società
livornesi.
Con affetto e stima
Vistro Ben Tartamo
In questa straordinaria poesia intitolata
"A cosa serve"
di
Ben Tartamo, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso i misteri
dell'esistenza umana e della conoscenza, invitandoci a riflettere sul
significato profondo della vita e sul nostro rapporto con il mondo che ci
circonda.
Con una maestria poetica senza pari, l'autore dipinge un quadro vivido e
commovente delle nostre esperienze più intime e profonde, esortandoci a
contemplare la meraviglia e la bellezza che si celano dietro ogni singolo
istante della nostra esistenza. Le pagine sporche d'inchiostro diventano il
simbolo della conoscenza convenzionale, mentre il silenzio del chiostro ci
invita a esplorare le profondità dell'anima umana.
Le pietre amate dal mare ci rivelano la saggezza nascosta nel passare del
tempo, mentre la danza delle api e il canto dell'usignolo ci ricordano la
bellezza e l'armonia della natura che ci circonda. Attraverso un linguaggio
poetico incantevole, l'autore ci invita a riscoprire il legame profondo che ci
unisce al mondo e agli altri esseri viventi.
Tuttavia, la poesia non si ferma alla celebrazione della bellezza e della
meraviglia del mondo, ma ci mette anche di fronte alla triste realtà di un
mondo malato, dominato dalla guerra e dalla distruzione. Con uno stile
coinvolgente, l'autore ci invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo e
sulla responsabilità che abbiamo nei confronti delle generazioni future.
Infine, attraverso gli ultimi versi, l'autore ci ricorda l'importanza di agire
con compassione e consapevolezza, di vivere ogni istante con gratitudine e di
cercare sempre di fare la differenza nel mondo. In un mondo segnato dalla
violenza e dalla distruzione, l'amore e la compassione sono le uniche forze in
grado di guarire le ferite e di portare la speranza per il futuro. Infine,
negli ultimi due versi stigmatizza l'ipocrisia di un potere politico, che usa
la maschera dell'ambientalismo (effetto serra) per darsi una parvenza di
coerenza e concretezza morale nel servizio alla collettività.
prof. Marino Spadavecchia
7-8-9 Marzo
Complimenti al superlativo scrittore e poeta Bruno
Castelletti per l’ennesimo successo raggiunto con il suo Primo premio
al:
31° Concorso Letterario Internazionale
“Festival di Poesia e Narrativa”
dedicato all’amore ed alla pace
organizzato dalla
LAPS
Di Fucecchio (Fi)
L’encomio che più si addice a questo Azzurro Tempio è la trasparente bravura dei
suoi sitani. Grazie al Magister Lorenzo siamo qui ad applaudire e a incitare
Bruno alla realizzazione di altri “mostri sacri” della poesia moderna italiana.
Miu
Il racconto "Avrei voglia di casa" di
Alessandra Piacentino è un'opera che si distingue per la sua
profonda introspezione emotiva e per la capacità di suscitare una forte empatia
nel lettore attraverso l'uso di un linguaggio delicato e poetico. La narrazione
è incentrata sul tema del desiderio di appartenenza e amore autentico,
evidenziato dalle riflessioni della protagonista sulle sensazioni di felicità e
conforto legate ai ricordi familiari dell'infanzia. L'autrice utilizza metafore
evocative e immagini suggestive per trasmettere il senso di solitudine e
disorientamento del protagonista, il quale, nel corso della narrazione, riflette
sulla ricerca di una nuova identità e di una rinascita personale.
Il messaggio centrale del racconto sembra essere quello di trovare il coraggio
di rompere con il passato doloroso e di intraprendere un percorso di
auto-amore e rispetto verso sé stessi. La figura dello sconosciuto che ha
trovato la forza di iniziare una nuova vita rappresenta una fonte di
ispirazione per il protagonista, incoraggiandolo a superare lo stato di
impotenza e latenza in cui si trova.
Dal punto di vista stilistico, l'uso di una prosa poetica e introspettiva
contribuisce a creare un'atmosfera malinconica e al tempo stesso speranzosa,
che avvolge il lettore in un flusso emotivo intenso e coinvolgente. Le
immagini evocative e le metafore utilizzate dall'autrice aggiungono profondità
e ricchezza al testo, permettendo al lettore di immergersi completamente nelle
riflessioni del protagonista.
In conclusione, "Avrei voglia di casa" è un racconto che offre una poderosa
meditazione sulla ricerca di appartenenza e significato nella vita, con un
linguaggio lirico e suggestivo che cattura l'attenzione del lettore fin dalle
prime righe. La capacità dell'autrice di esplorare temi universali come
l'amore, la solitudine e la rinascita rende questo racconto un'opera preziosa
e memorabile.
Grazie Alessandra, sei davvero brava, donaci ancora racconti così belli.
Ben Tartamo
Poesie pubblicate il 7-8-9 Marzo 2024
**La Collana** di Bruno Amore
In questa lirica incantata, Bruno Amore ci invita a trasformare le nostre
malinconie in una preziosa collana di perle, dove ogni granello rappresenta
un frammento di affetto. La mancanza e la disperazione si intrecciano con la
speranza, aprendo le porte del cuore a un nuovo respiro, anche se questo
respiro porta con sé pioggia e gelo.
Nella struttura e nella metrica, la poesia si dispiega come una catena di
versi incatenati, fluendo dolcemente come un rosario. Il ritmo e il suono
delle parole catturano l'orecchio e il cuore, trasportandoci in un viaggio
emotivo attraverso le stanze della nostalgia.
La sintassi, semplice ma evocativa, costruisce un paesaggio di sentimenti
intrecciati, in cui la mancanza e l'amore si fondono in un unico mosaico di
emozioni. Il significato profondo emerge attraverso le metafore della
collana e della veranda del cuore, simboli di apertura e accettazione.
La strofa che colpisce di più è quella che invita a
"spalancare la veranda del cuore", poiché evoca l'immagine
di un cuore aperto e accogliente, pronto a lasciar entrare qualsiasi forma
di amore, anche se accompagnato da pioggia e gelo.
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di emozioni
contrastanti, ma sempre permeate da una nota di speranza e accettazione. Ci
incoraggia a trasformare il dolore in bellezza, a tessere una collana di
perle preziose dalla trama dei nostri sentimenti più profondi.
**Erano Giorni** di Bruno Castelletti
In questa poesia, Bruno Castelletti ci trasporta in una valle incantata,
dove i giorni sono sospesi tra il primo sole del mattino e il calare delle
ombre della sera. Il paesaggio si anima con il canto degli uccelli, il
lavoro dei contadini e il suono delle campane, creando un'atmosfera di gioia
e vitalità.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il fluire tranquillo del
tempo, scandito dagli eventi naturali e dalle attività umane. Il ritmo dolce
e armonioso si adatta perfettamente alla descrizione della vita nella valle,
ricca di ritmi naturali e rituali quotidiani.
Dal punto di vista semantico, la poesia è intrisa di nostalgia e dolcezza,
con immagini che evocano un senso di pace e serenità. Le metafore delle
rondini nel volo e delle stelle accese nel cielo notturno aggiungono un
tocco di magia e mistero alla narrazione.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il suo
rituale serale di cercare la stella accesa da suo padre nel cielo, simbolo
di speranza e ricordo di un amore perduto. Questa immagine delicata e
commovente cattura l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla
fragilità della vita.
"Dopo la cena al lume di lucerna
correvo fuori per veder le stelle.
Cercavo quella accesa da mio padre,
la notte in cui l'accolse il Paradiso."
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di ricordi e
emozioni, trasportandoci in un mondo di pace e armonia. Ci invita a
contemplare la bellezza della natura e dei legami familiari, celebrando la
semplicità e la bellezza della vita quotidiana.
**Un’Altra Volta Ancora** di Laura Lapietra
In questa struggente poesia, Laura Lapietra ci porta in un viaggio
attraverso il dolore e la nostalgia, mentre contempliamo l'assenza di una
presenza amata. Le iridi dell'autore sono colme di percezione e desiderio,
mentre la mente si perde tra memorie e piaceri di un tempo passato.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il flusso emotivo
dell'autore, con versi che si muovono fluidamente tra ricordi e desideri. Il
ritmo dolce e malinconico cattura l'essenza della nostalgia e dell'amore
perduto.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di vuoto e incolmabilità lasciato dall'assenza
dell'amato. La sedia a dondolo vuota nel bersò diventa un simbolo della
perdita e della solitudine dell'autore.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore esprime il desiderio
ardente di poter abbracciare ancora una volta l'amato, di poter ascoltare
ancora una volta la sua voce e godere della sua allegria. Questa richiesta
struggente e sincera cattura il dolore e il desiderio di consolare l'anima
ferita dall'assenza.
"Questa
presenza,
ormai soltanto presente
nei meandri dei miei
sogni,
è ciò che desidero
ardentemente
poter abbracciare
ancora una volta,
ancora un’altra volta!"
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un vortice di emozioni e
ricordi, mentre riflettiamo sulla natura fugace dell'amore e sulla sua
eterna presenza nell'anima di chi ha amato veramente. Ci invita a onorare i
ricordi dei nostri amati, custodendoli nel segreto profondo del nostro
essere.
**Beata Solitudine** di Salvatore Armando
Santoro
In questa poesia, Salvatore Armando Santoro ci trasporta in un momento di
solitudine, seduto su una panchina mentre il vento freddo soffia dalla
direzione dell'est. L'autore ricorda con tenerezza l'ultima sera trascorsa
con la persona amata, immaginandola vicino a sé, dolce e sognante.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il flusso emotivo
dell'autore, con versi che si susseguono dolcemente, come un sussurro nel
vento. Il ritmo dolente e malinconico cattura l'essenza della solitudine e
del rimpianto.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di perdita e disillusione. L'autore si ritrova
a costruire castelli nella mente, ma si rende conto che i sogni non possono
sostituire la realtà e che la speranza di un amore eterno è solo
un'illusione.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore riflette sulla natura
effimera dell'amore e della vita, confrontando i suoi sogni con la realtà
crudele. Questa consapevolezza dolorosa cattura l'essenza della poesia, che
è un'ode alla solitudine e al dolore dell'amore perduto.
"Ma con i sogni non s'alzano muri,
confondi solo chi ha problemi seri,
chi ha davanti a sé ancor tant'anni,
d'esser eterno scioccamente speri."
In conclusione, questa poesia ci avvolge in un abbraccio di tristezza e
nostalgia, mentre riflettiamo sulla natura fugace dell'amore e sulla nostra
capacità di sopportare la solitudine. Ci invita a onorare i nostri
sentimenti più profondi, anche se ciò significa confrontarci con il dolore e
la delusione.
**Innamorati** di Piacentino Alessandra
In questa poesia, Piacentino Alessandra ci conduce in un campo di emozioni,
dove i fiori danzano con le lettere mosse dal vento, e un uomo senza voce,
ma ricco di preghiere e speranza, si imbarca in un viaggio verso l'ignoto,
con il cuore dipinto di arcobaleni e inchiostro passeggero.
La struttura e la metrica della poesia fluisccono come il vento, catturando
il movimento dei pensieri dell'uomo e il battito del cuore in attesa. Il
ritmo dolce e malinconico avvolge l'anima, trascinando il lettore in un
vortice di emozioni.
Dal punto di vista semantico, la poesia è un caleidoscopio di significati,
con immagini che evocano un senso di attesa ansiosa e desiderio. L'uomo
brama ardentemente l'arrivo di lei, la sua amata, per colmare il suo cuore
di luce e magia, un'intimità che solo loro possono cogliere e comprendere.
La strofa che risplende con maggiore intensità è quella in cui l'autore
dipinge l'attesa dell'uomo per la sua amata. Questa immagine delicata e
struggente cattura l'essenza della poesia, che è un'ode all'amore e alla
speranza di trovare la propria anima gemella.
"Perché
quella lei tarda a venire?
attende proprio quel cuore
Per riempirlo di petali di
luce e note magiche
Che solo loro infondo
Sapranno vedere e capire"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un mondo di emozioni e
desideri, come un viaggio attraverso il campo fiorito della vita, dove ogni
petalo racchiude un segreto, ogni nota magica un sussurro d'amore. Ci invita
a credere nella potenza dell'amore, che può illuminare anche le notti più
buie, e a custodire con cura il nostro cuore, perché solo chi lo merita
possa riempirlo di luce.
**La… Puzza-sott'ar-naso** di Armando
Bettozzi
Nella sua poesia, Armando Bettozzi dipinge un quadro vivido dell'irritazione
e della frustrazione causate dall'atteggiamento presuntuoso di qualcuno che
si dà delle arie d'importanza, rappresentato metaforicamente dalla
fastidiosa "puzza-sott'ar-naso". L'autore esplora il tema della mancanza di
comunicazione e comprensione tra amici, sottolineando come piccoli fastidi
possano trasformarsi in tensioni significative.
La struttura e la metrica della poesia riflettono l'agitazione e la
confusione dell'autore, con versi che si susseguono rapidamente, quasi
interrotti dalla presenza opprimente della "puzza". Il ritmo incalzante e
frenetico cattura l'intensità dell'emozione e della frustrazione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati nascosti, con
immagini che evocano un senso di disagio e impotenza di fronte
all'atteggiamento arrogante di qualcuno. L'autore si trova costretto a
fronteggiare una situazione spiacevole e imbarazzante, senza trovare una
soluzione al problema.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il momento
in cui la tensione raggiunge il culmine e la rabbia si manifesta in tutta la
sua potenza. Questa immagine vibrante e carica di emotività cattura
l'essenza della poesia, che è un grido di frustrazione e disperazione di
fronte all'arroganza e alla mancanza di comprensione.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulle dinamiche
relazionali e sulla necessità di comunicare in modo aperto e sincero. Ci
esorta a essere più empatici e a evitare comportamenti presuntuosi, perché
spesso dietro una maschera di importanza si nasconde una profonda solitudine
e insicurezza.
**Banalità** di Salvatore Camonita
In questa poesia, Salvatore Camonita esplora il tema della banalità che
permea il tessuto della vita, rivelando la sua presenza nell'esperienza del
quotidiano e nel confronto con la fine della vita stessa. L'autore dipinge
un quadro cupo e struggente, in cui la vita si dissolve negli abissi
dell'oblio, priva di significato e di senso.
La struttura e la metrica della poesia riflettono la profondità
dell'emozione e della disperazione, con versi che si susseguono lenti e
pesanti, come il battito di un cuore affranto. Il ritmo lento e malinconico
cattura l'essenza della solitudine e del vuoto interiore.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati oscuri, con
immagini che evocano un senso di smarrimento e abbandono. L'autore si trova
immerso in un oceano di oblio, privo di sensi e di speranza, cercando
disperatamente un'uscita da questa prigione di banalità.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore invita a volare verso
orizzonti infiniti, al di là delle mura dell'arida banalità. Questa immagine
luminosa e liberatoria cattura l'essenza della speranza e della fuga dalla
monotonia della vita quotidiana.
"Vola,
adesso vola
verso infiniti orizzonti
sopra innevate montagne
svettanti apici d'amore"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un viaggio attraverso
l'oscurità della mente umana, mentre riflettiamo sulla natura della banalità
e della ricerca di significato nella vita. Ci invita a cercare la bellezza e
il senso nelle piccole cose, e a volare oltre i confini della nostra
esistenza quotidiana, verso orizzonti di speranza e libertà.
**Barlumi di Speranze** di Nino Silenzi
Nelle prime luci dell'alba, un'aura di speranza rischiara il cielo di questa
vita ormai consunta, come se fosse un fiume lento e melmoso che si dirige
verso la sua foce. La luce dell'alba, delicata e vibrante, bacia
delicatamente il paesaggio, portando con sé promesse di rinascita e nuovi
inizi. Il fiume della vita, calmo e maestoso, scorre silenziosamente, mentre
la mente dell'autore si lascia trasportare dai suoi riflessi argentei,
contemplando il mare aperto di fronte a lui.
Il mare, vasto e profondo come l'universo stesso, si stende di fronte
all'autore come uno specchio di misteri e meraviglie. Le sue onde fresche e
vivaci danzano al ritmo del vento, invitando l'autore a immergersi nel loro
abbraccio, a lasciarsi trasportare dal loro eterno moto. Il mare diventa
così una metafora della vita stessa, con le sue infinite possibilità e i
suoi segreti celati.
Ma l'autore sa di dover attendere il momento giusto, di dover lasciare che
il destino faccia il suo corso. Con fiducia e speranza nel cuore, si prepara
ad accogliere ciò che verrà, consapevole che solo il mare e la vita stessa
conoscono il suo destino. Le sue parole vibrano di un'attesa serena e
fiduciosa, pronte ad abbracciare il futuro con determinazione e coraggio.
La strofa che risplende con maggiore intensità è quella in cui l'autore si
apre alla bellezza e alla potenza del mare, accettando con serenità il suo
ruolo nell'ordine naturale delle cose. Questa immagine di accettazione e
fiducia cattura l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla
potenza del mistero della vita.
"...mi aspetta
mi invita
a tuffarmi
nel suo eterno moto..."
In conclusione, questa poesia ci invita a contemplare il fluire del tempo e
ad accettare con serenità il nostro destino, fiduciosi che il futuro ci
riservi sorprese e opportunità. Ci incoraggia a lasciarci trasportare dalle
correnti della vita, consapevoli che solo abbracciando il mistero e la
meraviglia dell'esistenza possiamo trovare vera felicità.
**Il Cuore Senza Voce** di Felice Serino
In questo breve frammento poetico, tratto da "Coordinate dell'Anima" di
Felice Serino, ci immergiamo nella profonda emotività di una situazione
tragica, rappresentata dalla figura di una bimba sepolta sotto le macerie.
L'autore dipinge un quadro commovente della sua condizione, descrivendola
come parte di un "cielo d'occhi", una metafora che evoca l'innocenza e la
purezza dell'infanzia. Tuttavia, nonostante la sua presenza angelica, il suo
cuore è "senza voce", simboleggiando il silenzio e l'impotenza di fronte
alla tragedia.
La bimba è raffigurata come una "bambola murata", imprigionata tra le
macerie, ma nonostante ciò continua a sognare di "librarsi d'ali", di
sollevarsi sopra la distruzione e raggiungere la libertà. Questo desiderio
di volo diventa un simbolo di speranza e di resistenza, un'aspirazione alla
rinascita e alla sopravvivenza.
In questo breve ma intenso frammento, Felice Serino cattura con maestria la
potenza delle immagini e delle metafore, trasmettendo un messaggio di
speranza e resilienza anche nelle situazioni più drammatiche.
**Ti guardavo..." di Franco Fronzoli
(Elegia dell'Amore Perduto)
In questa breve ma intensa poesia, Franco Fronzoli ci trasporta in un
momento di pura bellezza e fugace serenità. L'autore descrive un istante
magico, osservando una figura che nuota nuda tra le onde del mare, avvolta
dalla felicità, dall'amore e dalla bellezza.
La struttura della poesia è semplice ma potente, con versi che scorrono
fluidamente come le onde del mare, trasmettendo un senso di calma e armonia.
Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza di questo momento fugace ma
eterno.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e ammirazione di fronte alla
bellezza della natura e della vita stessa. L'autore ci ricorda l'importanza
di cogliere l'attimo e di apprezzare la bellezza che ci circonda, anche se
fugace e effimera.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive la scomparsa
della figura nel silenzio dell'universo, come un soffio di vento che porta
via un momento di pura magia. Questa immagine suggestiva cattura l'essenza
della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla fragilità della vita.
In conclusione, questa poesia ci invita a contemplare la bellezza e la
fugacità della vita, ricordandoci di cogliere ogni istante con gratitudine e
ammirazione. Ci ricorda che anche i momenti più brevi e effimeri possono
essere eterni nella loro bellezza e nel loro incanto.
**L'Incantamento** di Piero Colonna Romano
In questa poesia, Piero Colonna Romano ci trasporta in un viaggio di incanto
e meraviglia, dove il protagonista si trova rapito dall'incontro con una
figura dal sembiante luminoso e dai capelli dorati. Il poeta dipinge un
ritratto affascinante di questa creatura, descritta come un vero capolavoro,
capace di stupire chiunque la incontri.
La struttura e la metrica della poesia rispecchiano l'eleganza e la grazia
del soggetto descritto, con versi fluidi e armoniosi che si susseguono con
leggerezza. Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza dell'incanto e
della bellezza che permeano l'intera composizione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è ricca di significati nascosti, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e ammirazione di fronte alla
bellezza straordinaria del soggetto. L'autore esprime un desiderio profondo
di avvicinarsi a questa figura affascinante, di incontrare il suo sguardo e
di essere toccato dal suo sorriso incantato.
La strofa che colpisce di più è quella in cui il poeta si immerge nei suoi
sogni, desiderando ardentemente di cercare questa figura incantata lungo il
suo cammino. Questo desiderio di avventura e di scoperta aggiunge un
elemento di magia e di mistero alla poesia, catturando l'attenzione del
lettore e portandolo in un viaggio di emozioni e sensazioni.
"Nel
sogno andrò a cercar per la mia strada
quel tuo bel riso che
cuori spalanca
e toglie a mente e ad
anima tormento"
In conclusione, questa poesia ci trasporta in un mondo di incanto e di
meraviglia, dove la bellezza straordinaria di una figura affascinante ci
avvolge e ci seduce. Ci invita a lasciarci trasportare dalle emozioni e
dalle sensazioni che suscita in noi, e a lasciarci avvolgere dall'incanto
del suo sorriso fresco di
rugiada.ro di te
solo ricordi e un dolore profondo nel cuore. La tua assenza è un vuoto che
non può essere colmato, una ferita che non può essere rimarginata.
Queste parole, scritte con amore e dolore da Franco Fronzoli, sono un
tributo alla bellezza effimera dell'amore e alla sua fragile ma intensa
essenza. Che il tuo spirito possa riposare in pace, nell'eterna quiete
dell'infinito.
**Siamo fratelli**
*da "Poesie di un uomo di lago" di Francesco
Soldini*
In questa poesia, Francesco Soldini ci trasporta in un mondo di fratellanza
e unità, dove tutti gli esseri umani condividono una connessione profonda e
vitale. L'autore dipinge un quadro armonioso e sereno, in cui tutti noi
siamo fratelli sotto lo stesso sole che illumina le foglie dell'albero della
vita.
La struttura e la metrica della poesia riflettono il ritmo tranquillo e
pacifico della natura, con versi che si susseguono con grazia e leggerezza.
Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza della fratellanza e dell'unità
che permeano l'intera composizione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di connessione e di solidarietà tra tutti gli
esseri viventi. L'autore ci ricorda che siamo tutti parte di un'unica
famiglia umana, legati dalla Terra, dall'acqua e dai frutti del nostro amore
comune.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore descrive il sole come
una voce veloce che ci parla di pace. Questa immagine suggestiva cattura
l'essenza della poesia, che è un'ode alla bellezza e alla saggezza della
natura, e al potere unificante dell'amore e della fratellanza.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulla nostra
connessione con il mondo naturale e con gli altri esseri umani, ricordandoci
che siamo tutti fratelli sotto lo stesso sole. Ci incoraggia a coltivare la
pace e la solidarietà nei nostri cuori, e a diffondere la luce dell'amore
ovunque andiamo.
**Consapevolezza** di Alessio Romanini
Nella poesia "Consapevolezza" di Alessio Romanini, l'autore ci conduce in un
viaggio attraverso la contemplazione della natura transitoria della vita.
Ripetendo il mantra "Nulla è per sempre!" con ardore nel cuore, l'autore
riflette sulla fugacità degli eventi e delle emozioni che costellano il
nostro cammino.
La struttura della poesia è semplice ma intensa, con versi che echeggiano
come un mantra, creando un ritmo ipnotico e riflessivo. Il ritmo incalzante
cattura l'essenza della consapevolezza e dell'accettazione della
transitorietà della vita.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di precarietà e vulnerabilità dell'esistenza
umana. L'autore si confronta con il silenzio della mente, rapita da un
vortice di pensieri e congetture, cercando di trovare un senso di stabilità
e sicurezza nell'abbracciare la vita con tutto il cuore.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore abbraccia con forza
la vita, accettando la sua impermanenza e trovando forza nel suo abbraccio.
Questa immagine evoca un senso di determinazione e resilienza di fronte alle
sfide e ai cambiamenti della vita.
In conclusione, questa poesia ci invita a riflettere sulla natura effimera
della vita e sulla necessità di abbracciare il momento presente con tutto il
cuore. Ci ricorda che, nonostante la transitorietà degli eventi, possiamo
trovare forza e significato nell'accettare e abbracciare pienamente ogni
istante della nostra esistenza.
** "La mia Musa" di Sandra Greggio
La poesia è un'ode commovente alla Musa poetica, una fedele compagna che ora
sembra aver perso il suo cammino. L'autrice rivela con nostalgia e amore i
ricordi dei momenti in cui la Poesia le era vicina, consolandola nei momenti
di dolore e ispirandola con dolci melodie.
La struttura della poesia è delicata e fluttuante, con versi che si
susseguono come un sussurro, evocando l'essenza ineffabile della creatività
e dell'ispirazione poetica. Il ritmo dolce e cadenzato cattura l'essenza
della connessione profonda tra l'autore e la sua Musa.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di magia e meraviglia di fronte al potere
creativo della Poesia. L'autrice si rivolge alla sua Musa con amore e
speranza, fiduciosa che tornerà a trovarla, portando con sé nuova
ispirazione e conforto.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autrice descrive la presenza
della Musa nei momenti più impensati, come una stella posata sulla corolla
di un fiore o dentro gli occhi dei bambini. Questa immagine evoca un senso
di meraviglia e incanto di fronte alla bellezza e alla potenza della
creatività.
In conclusione, questa poesia ci ricorda il potere trasformativo della
Poesia e l'importanza di accogliere l'ispirazione con amore e gratitudine.
Ci invita a rimanere aperti alla bellezza e alla magia del mondo che ci
circonda, fiduciosi che la nostra Musa tornerà sempre a trovarci, portando
con sé il dono prezioso della creatività e dell'ispirazione.
** "Sfida all'Oltre" di Jacqueline Miu
Nella poesia l'autrice ci guida attraverso un viaggio metafisico oltre i
confini della realtà, verso un sogno imponente e irraggiungibile che
trascina il protagonista lontano da sé stesso. Questo sogno, come un fiume
in piena, lo porta in un luogo dove il silenzio regna sovrano e la natura
stessa implora di essere liberata dalla muta esistenza.
La struttura della poesia è fluente e onirica, con versi che scorrono come
le acque tumultuose di un fiume in piena, portando il lettore in un viaggio
senza tempo e spazio. Il ritmo incalzante cattura l'essenza del sogno e
della sua irresistibile attrazione.
Dal punto di vista semantico, la poesia è densa di significati profondi, con
immagini che evocano un senso di meraviglia e di incanto di fronte alla
grandezza dell'universo e alla fragilità dell'esistenza umana. L'autrice
riflette sulla natura effimera dei desideri e delle aspirazioni umane,
confrontandola con l'eternità e l'immensità dello spazio cosmico.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autrice descrive il momento
in cui il protagonista viene afferrato dall'attimo, il quale lo guida verso
casa, portandolo alla realizzazione del sogno. Questa immagine evoca un
senso di pace e di compiutezza, come se finalmente il protagonista avesse
trovato la sua destinazione finale.
"...il grande sogno
che mai s’avvera in questa vita attende il
secondo
non implora
non piange
non trema
ha un solo respiro con cui trattenerti
e nell’attimo in cui lui ti afferra non sei più
perduto.."
In conclusione, questa poesia ci invita a esplorare i confini
dell'immaginazione e della consapevolezza, spingendoci oltre i limiti della
nostra percezione per scoprire la bellezza e la grandezza dell'universo che
ci circonda. Ci ricorda che, nonostante la fugacità della vita e dei sogni
umani, c'è un'eternità di promesse e di valori senza tempo che ci attende,
pronta a ricompensare il nostro viaggio attraverso l'infinito.
** "Professione di fede"di Carlo Chionne
In questa poesia l'autore esplora il complesso universo delle sue credenze e
dei suoi valori spirituali. Si definisce un agnostico politeista,
riconoscendo l'esistenza di molteplici divinità mentre resta scettico
riguardo a una fede definita. Tuttavia, si rivela anche un panteista,
trovando Dio nell'interconnessione di tutte le cose.
La struttura della poesia è fluida e ritmica, riflettendo l'incessante
ricerca interiore dell'autore. I versi si susseguono con una certa
leggerezza, come le sfumature della sua fede che si intrecciano e si
sovrappongono.
Dal punto di vista semantico, la poesia è ricca di sfumature e
contraddizioni, riflettendo la complessità della natura umana e delle sue
credenze. L'autore si definisce idealista e cristiano, ma anche mussulmano a
tratti, evidenziando la sua apertura mentale e il suo desiderio di esplorare
diverse prospettive spirituali.
La strofa che colpisce di più è quella in cui l'autore afferma di credere
solo all'amore, trasmettendo un messaggio di speranza e di umanità. Questa
immagine evoca un senso di pace e di armonia, suggerendo che, nonostante le
differenze e le contraddizioni, l'amore rimane il valore supremo che guida
il suo cammino spirituale.
In conclusione, questa poesia ci invita a esplorare la complessità delle
nostre credenze e a abbracciare la diversità di prospettive spirituali che
arricchiscono il nostro mondo. Ci ricorda che, nonostante le nostre
differenze, l'amore è ciò che ci unisce e ci guida verso la ricerca della
verità e della pace interiore.
Addio, poeti!
Custodi delle meraviglie del verbo e architetti
di emozioni immortali!
Che il vostro lascito, luminoso e eterno,
continui a danzare come fiamme incantate nel vasto firmamento delle parole.
Che la vostra creatività, come un fiume
inarrestabile, scorra impetuosa, nutrendo l'anima del mondo con la vostra
magia.
Che l'ispirazione divina vi avvolga come un
manto di stelle, guidandovi verso orizzonti infiniti di bellezza e
saggezza.
Addio, poeti!
Guardiani dell'incanto delle parole, e grazie
per l'infinita ricchezza che avete donato a ogni fratello e sorella dell
tempio azzurro
Che il vostro leggendario fervore poetico
risplenda per sempre nei cuori di quanti amano il sublime potere della
poesia.
Ben Tartamo
Whatsapp: 3494677802
4-5-6 Marzo
Grazie Miu per le belle parole.
Un abbraccio per i tuoi impegni.
A presto gentilissima.
Alessio Romanini
Cari sitani,
sento la vostra mancanza e vi leggo ma è il momento delle opere che voi stessi
mi ispirate. Tornerò presto tra voi a commentare non prima di aver messo fine
ad alcune "opere" in cantiere da troppo tempo. Ringrazio Ben per il lavoro
minuzioso e i commenti usciti dalla fucina di una mente che ama la poesia e lo
dimostra. Se potete unitevi a lui nei commenti. Nel Tempio Azzurro tutti i
sitani sono poeti - lettori e commentatori. Questo è un esercizio che aiuta la
formazione e soprattutto stimola la creazione di nuove opere ancora più
eccelse. Create! così che io (un pochino egoisticamente) trovi ispirazione
nelle vostre follie, nei vostri sogni e in quelle conquiste che solo
attraverso i versi possono avvenire. Create! così che altri possano
raccogliere la bandiera della gentile speranza. La Poesia è libertà e non
guarda razza o confine territoriale. La Poesia in questo Tempio è il primo
passo verso un mondo unito nell'armonia della bellezza. Vi abbraccio tutti e
siete nei miei pensieri
Miu
La poesia "Fammi pescatore"
di Ben Tartamo è
un'invocazione intensa e appassionata che esprime un profondo desiderio di
redenzione e speranza attraverso simboli marini e spirituali.
L'immagine del mare in tempesta evoca un senso di turbamento e instabilità,
mentre la richiesta di essere pescato dal Signore suggerisce un desiderio di
essere salvati dalle difficoltà e dalle tribolazioni della vita. La metafora
del pescatore di anime meste rappresenta il desiderio di portare conforto e
gioia agli altri, trasformando il dolore in festa e speranza.
La domanda retorica "Che senso, la vita, può aver mai Signore / Se tutto è
dolore e sabbia tra le dita?" riflette il senso di smarrimento e disperazione
che spesso accompagna le sfide della vita. Tuttavia, l'autore invita a
trasformare questo dolore in amore e dono, trovando significato e gioia anche
nelle esperienze più difficili.
La ripetizione del termine "Invita" sottolinea l'importanza dell'invito divino
alla compassione e alla generosità, mentre l'ultima strofa esprime il
desiderio di essere pieni di speranza e amore, nonostante le avversità.
Analisi Tecnica:
- Stile: La poesia "Fammi pescatore" di Ben Tartamo presenta uno stile
fortemente descrittivo e suggestivo, che utilizza immagini marinaresche e
spirituali per trasmettere il suo messaggio. L'uso di parole evocative e
metafore rende la poesia ricca di immaginazione e profondità emotiva.
- Metrica: La poesia segue uno schema metrico regolare con versi di quattro
piedi, conferendo un ritmo incalzante e fluido alla lettura. La regolarità
della metrica contribuisce alla coesione e all'armonia del testo.
- Pause: Le pause sono ben distribuite all'interno dei versi e delle strofe,
consentendo al lettore di respirare e riflettere sul significato delle parole.
Le pause sono utilizzate anche per enfatizzare concetti chiave e creare
tensione emotiva.
- Tipologia di rime e verso: La poesia presenta una struttura strofica
composta da quattro versi per stanza, con un schema di rime ABAB impreziosito
da rine interne incrociate. Le rime alternate contribuiscono a conferire un
ritmo melodico alla poesia e a legare insieme le diverse parti del testo in
modo armonioso.
- Fonemi: L'autore fa un uso sapiente dei fonemi per creare immagini vivide e
suggestioni sensoriali. Parole come "mare in tempesta", "dolore e sabbia tra
le dita", "donno e amore" evocano sensazioni e emozioni intense nel lettore.
In sintesi, la poesia "Fammi pescatore" è un esempio di maestria poetica che
combina abilmente elementi tecnici con profondità emotiva, creando un'opera
che cattura l'immaginazione e tocca il cuore del lettore.
Complessivamente, la poesia esprime un profondo desiderio di trasformazione e
redenzione attraverso la fede e l'amore, invitando il lettore a trovare
significato e speranza anche nelle situazioni più difficili.
Prof. Marino Spadavecchia
San Cristòbal - Táchira - Venezuela
Cell: +58 424-7413763
Poesie pubblicate il 4-5-6 Marzo 2024
** Franco
Fronzoli, con la sua poesia "La gente sola", dipinge un
ritratto struggente delle persone solitarie e della loro esperienza
emotiva. Attraverso immagini evocative e un linguaggio ricco di lirismo,
l'autore esplora profondamente il tema della solitudine e della sua
relazione con il mondo circostante.
Una strofa che mi ha particolarmente colpito è la seguente:
"Le
gente sola non cerca aiuto cammina
nell’ombra
accarezza il
tramonto
abbraccia la notte"
In questa strofa, Fronzoli cattura l'essenza dell'isolamento emotivo e
della rassegnazione che spesso accompagna la solitudine. La descrizione
delle persone sole che camminano nell'ombra, senza cercare aiuto, ma
piuttosto accarezzando il tramonto e abbracciando la notte, evoca una
sensazione di desolazione e accettazione della propria condizione. Queste
immagini trasmettono una profonda malinconia, ma anche una sorta di
bellezza e contemplazione nel confrontarsi con la propria solitudine.
Inoltre, l'uso del linguaggio sensoriale, come il senso del tatto nel
"carezzare il tramonto" e nel "abbracciare la notte", aggiunge una
dimensione tangibile alla poesia, coinvolgendo il lettore in modo emotivo
e sensoriale.
Complessivamente, "La gente sola" di Franco Fronzoli è un'opera che
penetra nel cuore dell'esperienza umana, offrendo una riflessione profonda
sulla solitudine e sulla capacità dell'uomo di trovare conforto anche nei
momenti più oscuri della propria esistenza.
** Bruno
Amore, con la sua poesia "Aurora", ci trasporta in un
mondo di rinascita e bellezza attraverso immagini vibranti e un linguaggio
ricco di lirismo e allegoria. L'autore celebra la natura e la sua capacità
di rinnovarsi, mentre la primavera sboccia intorno a noi.
Una strofa che colpisce profondamente è la seguente:
"una tempesta di fiori brillanti
di taglia forma e tinta specialissima
cuciti dalle mani sapienti di quelle fate
che l’universo incarica della bellezza"
In questa strofa, Amore evoca l'immagine di una "tempesta di fiori
brillanti", trasmettendo un senso di abbondanza e splendore. La
descrizione dei fiori come opere d'arte, "cuciti dalle mani sapienti di
quelle fate", aggiunge un elemento di magia e meraviglia, suggerendo che
la bellezza della natura è il risultato di un processo divino e
misterioso.
Inoltre, l'uso del termine "tempesta" per descrivere la fioritura intensa
e rigogliosa crea un'immagine potente di vitalità e crescita esuberante,
che coinvolge i sensi e l'immaginazione del lettore.
Complessivamente, "Aurora" di Bruno Amore è una poesia che celebra la
bellezza e la rinascita della natura, invitandoci a contemplare con
meraviglia e gratitudine il miracolo della vita che si rinnova ogni
primavera.
** In questa breve ma intensa poesia di
Bruno Castelletti, intitolata "Ora non più", l'autore
esplora il tema del rimpianto e della perdita attraverso un linguaggio
sobrio e contemplativo. Castelletti trasmette un senso di nostalgia e
malinconia per un tempo passato, attraverso immagini evocative e un ritmo
misurato.
Una strofa che cattura particolarmente la mia attenzione è la seguente:
"Solo il rimpianto
tenero e pacato
del tempo dell'amore
che non torna."
In questa strofa, Castelletti riflette sul passaggio del tempo e sulla
perdita dell'amore. L'uso dell'aggettivo "tenero e pacato" per descrivere
il rimpianto aggiunge una sfumatura di dolcezza e accettazione, suggerendo
che il dolore della perdita si è trasformato in un ricordo delicato e
sereno.
Inoltre, l'immagine del "tempo dell'amore che non torna" evoca una
sensazione di irreversibilità e nostalgia per un periodo passato di
felicità e pienezza. Questa strofa trasmette una profonda consapevolezza
della fugacità della vita e dell'importanza di apprezzare i momenti di
gioia mentre sono presenti.
Complessivamente, "Ora non più" di Bruno Castelletti è una poesia che
tocca il cuore del lettore con la sua semplicità e la sua profondità
emotiva, invitandoci a riflettere sulla natura transitoria dell'amore e
della vita stessa.
** Laura Lapietra, con la sua poesia
"Diletto Antico Destino", ci trasporta in un mondo di
passione travolgente e desiderio irresistibile attraverso un linguaggio
vibrante e una profonda introspezione emotiva. L'autrice esplora il tema
dell'amore con una fervida intensità, descrivendo un tumulto di emozioni e
sensazioni che coinvolgono il cuore e l'anima.
Una strofa che risalta tra le altre per la sua potenza emotiva è la
seguente:
"Miraggio che incanta per magia,
il tuo profondo sospiro,
disonesto, mi avvolge,
mi rapisce, mi sconvolge,
mi tormenta, ancora!"
In questa strofa, Lapietra cattura l'essenza dell'attrazione irresistibile
e del tormento dell'amore non corrisposto o impossibile. L'uso
dell'immagine del "miraggio che incanta per magia" evoca un senso di
illusione e di fascino seducente, mentre il profondo sospiro dell'amato/a
avvolge e rapisce l'anima del poeta. Il termine "disonesto" suggerisce una
sorta di inganno o tradimento emotivo, mentre il ritmo incalzante dei
verbi "avvolge", "rapisce", "sconvolge" e "tormenta" crea un senso di
tumulto e disorientamento emotivo.
Inoltre, l'uso del termine "ancora" alla fine della strofa suggerisce una
persistente ripetizione di sentimenti intensi e struggenti, che continuano
a tormentare l'anima del poeta nonostante la loro dolorosa natura.
Complessivamente, "Diletto Antico Destino" di Laura Lapietra è una poesia
che ci immerge in un vortice di passione e desiderio, invitandoci a
esplorare le profondità dell'amore e dell'anima umana con una sincerità e
un'intensità commoventi.
** Renzo Montagnoli, con la sua poesia
"Nel tramonto", ci conduce in un viaggio malinconico
attraverso le sfumature del crepuscolo e dei ricordi. Attraverso un
linguaggio delicato e immagini evocative, l'autore ci invita a riflettere
sul trascorrere del tempo e sulla bellezza effimera della vita.
Una strofa che si distingue per la sua delicatezza e profondità emotiva è
la seguente:
"E allora si scioglie il cuore
in un pianto silenzioso
mentre un ultimo airone
si staglia in controluce."
In questa strofa, Montagnoli cattura il senso di nostalgia e di perdita
che accompagna il tramonto, simboleggiato dal "pianto silenzioso" del
cuore. L'immagine dell'"ultimo airone" che si staglia in controluce evoca
una sensazione di solitudine e di transitorietà, mentre la luce del giorno
svanisce lentamente.
Inoltre, l'uso del termine "controluce" aggiunge un elemento di bellezza e
di suggestione visiva, creando un contrasto poetico tra l'oscurità che
avvolge il cuore del poeta e la luce che si diffonde nel cielo al
tramonto.
Complessivamente, "Nel tramonto" di Renzo Montagnoli è una poesia che ci
avvolge con la sua malinconia e la sua bellezza, invitandoci a contemplare
il passaggio del tempo e l'effimero splendore della vita attraverso gli
occhi di un'anima sensibile e riflessiva.
** Salvatore Armando Santoro, con la sua
poesia "Apparenze", ci trasporta in un mondo di
contraddizioni e conflitti interiori attraverso un linguaggio diretto e
una profonda introspezione emotiva. L'autore esplora il tema dell'amore,
della solitudine e della mascherata emotiva che spesso caratterizza le
interazioni umane.
Una strofa che risalta per la sua raffinatezza e verità è la seguente:
"Non puoi spiegare in versi l’emozione,
la gente osserva con i propri occhiali
sembra lo strabico che ti stia guardando
e invece un panorama sta ammirando."
In questa strofa, Santoro cattura magistralmente l'ambiguità delle
apparenze e la difficoltà di comunicare veramente i propri sentimenti agli
altri. L'uso dell'immagine dello sguardo osservatore, che sembra guardare
oltre l'apparenza ma in realtà si ferma solo alla superficie, suggerisce
una profonda solitudine e incomprensione emotiva.
Inoltre, l'uso del termine "panorama" per descrivere ciò che gli altri
osservano, anziché la vera profondità dell'animo del poeta, crea un
contrasto significativo tra l'apparenza e la realtà, mettendo in luce la
discrepanza tra ciò che si vede e ciò che si prova interiormente.
Complessivamente, "Apparenze" di Salvatore Armando Santoro è una poesia
che ci invita a riflettere sulle maschere che indossiamo nella vita
quotidiana e sulle difficoltà di comunicare veramente i nostri veri
sentimenti agli altri. Con un linguaggio schietto e una profonda
sensibilità, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sull'essenza stessa
dell'esperienza umana.
** Alessandra Piacentino, con la sua
poesia "Risvegli di albe Post guerra", ci conduce in un
viaggio emotivo attraverso il risveglio della vita dopo un periodo di
conflitto e distruzione. Attraverso immagini evocative e un linguaggio
suggestivo, l'autrice esplora il tema della rinascita e della speranza
dopo la guerra.
Una strofa che si distingue per la sua potenza emotiva è la seguente:
"Emozioni come rugiada mattutina
È ripartenza da terra
Navi in disparte a far dell’alba cornice
E del tramonto rotta di pace"
In questa strofa, Piacentino cattura la sensazione di rinascita e di
rinnovamento che segue alla guerra, attraverso l'immagine della rugiada
mattutina che risveglia la terra e le emozioni degli individui. L'uso del
termine "ripartenza da terra" evoca un senso di rinascita e di nuova
speranza, mentre le navi che si allontanano fanno da cornice all'alba e al
tramonto, simboleggiano la ricerca di pace e di armonia dopo il conflitto.
Inoltre, l'immagine della rugiada mattutina suggerisce una nuova vita che
germoglia anche nei momenti più bui, mentre il ritmo incalzante delle
parole evoca un senso di movimento e di cambiamento inarrestabile.
Complessivamente, "Risvegli di albe Post guerra" di Alessandra Piacentino
è una poesia che ci invita a riflettere sulla resilienza dell'animo umano
e sulla capacità di trovare speranza e rinnovamento anche nei periodi più
oscuri della storia. Con un linguaggio ricco di simboli e di suggestioni,
l'autrice ci offre uno sguardo penetrante sulla natura umana e sulla sua
capacità di superare le avversità con coraggio e determinazione.
** Armando Bettozzi, con la sua poesia
"Il ritorno di ... Napoleone", offre una satira
tagliente e ironica sul presunto ritorno di Napoleone alias Macron
presidentissimo di Francia e sul suo tentativo di reclamare il trono.
Attraverso un linguaggio incisivo e sarcastico, l'autore mette in
discussione il diritto e la capacità del Napoleone redivivo di rivendicare
un ruolo di leadership.
Una strofa che si distingue per la sua acume satirico è la seguente:
"Sei proprio un…guerrigliero con i baffi!
Non vi è bastato andar cogli aeroplani
a guerreggiar sugli affari nostrani …
Avreste meritato tanti! schiaffi…"
In questa strofa, Bettozzi ridicolizza l'idea del ritorno di Napoleone
come un tentativo di usurpare il potere con tattiche antiquate e
inadeguate. L'uso dell'immagine del "guerrigliero con i baffi" sottolinea
la caricatura del personaggio storico attuale, mentre l'accusa di
intromissione negli "affari nostrani" suggerisce un approccio bellicoso e
aggressivo alla politica internazionale.
Inoltre, l'ironia nel suggerire che Napoleone avrebbe "meritato tanti!
schiaffi…" evidenzia la disapprovazione dell'autore nei confronti delle
azioni e delle pretese del presunto ritornato.
Complessivamente, "Il ritorno di ... Napoleone" di Armando Bettozzi è una
poesia che offre una riflessione pungente e satirica sul tema del potere e
della leadership, mettendo in discussione le motivazioni e le ambizioni
dei leader storici e contemporanei. Con un linguaggio vivace e una visione
critica, l'autore ci invita a esaminare attentamente le pretese di coloro
che cercano di governare e influenzare il destino delle nazioni.
** Salvatore Camonita, con la sua poesia,
"S'appresta a ridestarsi la natura", ci trasporta in un
mondo di introspezione e riflessione sulla condizione umana e il rapporto
con la natura. Attraverso un linguaggio delicato e immagini suggestive,
l'autore esplora il tema del cambiamento delle stagioni e il riflesso dei
nostri stati d'animo.
Una strofa che colpisce per la sua profondità e intensità emotiva è la
seguente:
"Poi arriva,
tutt'a un tratto
la sera,
a calar il sipario del giorno,
prima il crepuscolo,
poscia il buio,
nell'assordante solitudine,
di un'alienante vita,
alienata,
sotto un cielo stellato
che non vede."
In questa strofa, Camonita dipinge un quadro struggente della solitudine e
dell'alienazione umana di fronte alla natura e al passare del tempo.
L'immagine del crepuscolo e del buio che cala, accompagnata
dall'assordante solitudine e dalla sensazione di alienazione, evoca un
senso di isolamento e disconnessione dal mondo circostante. L'uso del
cielo stellato che non vede sottolinea la mancanza di consapevolezza e di
comprensione della bellezza e della grandezza della natura da parte
dell'uomo, immerso nelle sue preoccupazioni quotidiane e nel suo
egocentrismo.
Inoltre, l'uso del termine "sipario" per descrivere il tramonto suggerisce
un senso di chiusura e fine, mentre il ritmo incalzante delle parole crea
una sensazione di tensione e drammaticità, accentuando l'effetto emotivo
della strofa.
Complessivamente, "S'appresta a ridestarsi la natura" di Salvatore
Camonita è una poesia che ci invita a riflettere sulla nostra relazione
con la natura e sulla nostra condizione umana di fronte al mistero e alla
bellezza del mondo che ci circonda. Con un linguaggio evocativo e una
profonda sensibilità, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sulla
nostra esistenza e sulle nostre emozioni di fronte al ciclo eterno della
vita e della natura.
** Enrico Tartagni, con la sua poesia
"Poesia rupestre", ci conduce in un viaggio
affascinante attraverso la storia e la bellezza dell'arte rupestre.
Attraverso un linguaggio evocativo e immagini suggestive, l'autore esplora
il potere delle parole e delle immagini nel raccontare le storie
dell'umanità.
Una strofa che colpisce per la sua profondità e visione è la seguente:
"In tempi antichi più del tempo
in val Camonica andiamo
e cerchiamo
in cerchi e stampi di mani
il perché oggi noi siamo
tante figure nel colore"
In questa strofa, Tartagni evoca il mistero e l'antichità delle incisioni
rupestri, sottolineando il loro potere di trasmettere la storia e il
significato della vita umana. L'immagine delle "figure nel colore" incise
nelle rocce della Val Camonica suggerisce un senso di continuità e
connessione con i nostri antenati, mentre la ricerca del "perché oggi noi
siamo" mette in luce la nostra costante ricerca di significato e identità
nel contesto dell'universo.
Inoltre, l'uso del termine "testamenti dell'amore" per descrivere le
incisioni rupestri sottolinea il legame profondo tra l'arte e l'essenza
umana, suggerendo che anche nelle epoche più remote, l'uomo ha cercato di
esprimere i suoi sentimenti e la sua comprensione del mondo attraverso
l'arte.
Complessivamente, "Poesia rupestre" di Enrico Tartagni è una poesia che
celebra la bellezza e la profondità dell'arte rupestre, invitandoci a
riflettere sulla nostra connessione con il passato e sulla nostra ricerca
di significato e identità nel mondo. Con un linguaggio ricco di
suggestioni e una visione poetica, l'autore ci offre uno sguardo
penetrante sulla natura umana e sulla sua espressione attraverso le opere
d'arte che ci hanno preceduto.
** Felice Serino, con la sua poesia
"Divagazioni sullo zero e sulla o", ci conduce in un
viaggio affascinante attraverso l'immaginazione e l'associazione di
concetti diversi che ruotano attorno al simbolo dello zero e della lettera
"o". Attraverso un linguaggio evocativo e ricco di suggestioni, l'autore
esplora il significato simbolico e poetico di questi elementi.
Una strofa che risalta per la sua profondità e creatività è la seguente:
"il nucleo l'anello l'uroboro
due zeri abbracciati ti danno
il simbolo dell'infinito
puoi notare"
In questa strofa, Serino crea un'interessante connessione tra diverse
immagini e concetti che ruotano attorno al simbolo dello zero e della
lettera "o". L'immagine del "nucleo", dell'"anello" e dell'"uroboro" evoca
un senso di continuità e ciclicità, mentre l'idea dei "due zeri
abbracciati" che formano il simbolo dell'infinito suggerisce un concetto
di eternità e senza fine.
Inoltre, l'autore associa la lettera "o" a una serie di immagini e
simboli, come la bocca spalancata nell'urlo di Munch, le bolle di sapone e
gli occhielli delle forbici, creando un collage poetico che stimola
l'immaginazione del lettore e lo invita a riflettere sulle molteplici
sfaccettature e associazioni di questo semplice elemento grafico.
Complessivamente, "Divagazioni sullo zero e sulla o" di Felice Serino è
una poesia che celebra la creatività e l'immaginazione, invitandoci a
esplorare il mondo attraverso l'occhio poetico dell'autore. Con un
linguaggio ricco di suggestioni e un'ampia gamma di associazioni, l'autore
ci offre uno sguardo affascinante sul potere evocativo delle parole e dei
simboli.
** Antonia Scaligine, con la sua poesia
"L’ultimo uomo di qualità", ci offre un ritratto
struggente e nostalgico di un uomo che incarna i valori dell'onestà e
della gentilezza in un mondo sempre più privo di nobiltà d'animo.
Attraverso un linguaggio semplice ma potente, l'autrice esalta la figura
di quest'uomo come un faro di integrità e dignità in un'epoca segnata
dalla falsità e dalla mancanza di valori morali.
Una strofa che risalta per la sua profondità e saggezza è la seguente:
"Si cerca sempre l’onestà
in se stessi , fuori e nella gente
ma la nostra falsità umilia la libertà
in questa società di dignità carente"
In questa strofa, Scaligine sottolinea l'importanza dell'onestà come
fondamento della libertà e della dignità umana. L'autrice denuncia la
diffusa falsità e ipocrisia presente nella società contemporanea, mettendo
in evidenza il contrasto tra i valori ideali e la realtà distorta in cui
viviamo.
Inoltre, l'immagine dell'"ultimo uomo di qualità" che cammina con le sue
scarpe rotte con nobiltà rappresenta un potente simbolo di perseveranza e
dignità anche nelle circostanze più difficili. Quest'uomo incarna
l'essenza stessa della virtù e dell'integrità morale, offrendo un esempio
tangibile di come l'onestà possa ancora risplendere anche nelle tenebre
dell'ipocrisia e del cinismo.
Complessivamente, "L’ultimo uomo di qualità" di Antonia Scaligine è una
poesia che ci invita a riflettere sui valori fondamentali dell'umanità e
sulla ricerca costante dell'onestà e della dignità nella vita quotidiana.
Con un linguaggio diretto e una visione penetrante, l'autrice ci offre uno
sguardo profondo sulla condizione umana e sulla speranza di trovare ancora
il bene e la verità nel mondo che ci circonda.
** Piero Colonna Romano, con la sua
poesia "L'azzurro bardo", offre un omaggio al grande
poeta Carlo Chionne, situandolo tra le figure di spicco della tradizione
poetica classica. Attraverso un linguaggio rispettoso e una visione
appassionata, l'autore celebra il talento e l'impeto critico di Chionne,
riconoscendo il suo ruolo nel sollecitare la giustizia e il cambiamento
attraverso le parole.
Una strofa che risalta per la sua eloquenza e fervore è la seguente:
"Per nostra buona sorte in Poetare
altri ci sono a rispettar poesia.
Pur da costoro è obbligo imparare
per fare di quest'arte una magia;
una magia che eleva e cuore e spirto,
rendendo amabil quel sentier ch'è irto."
In questa strofa, Colonna Romano riflette sulla potenza e la bellezza
della poesia come strumento di trasformazione e elevazione spirituale.
L'autore sottolinea l'importanza di rispettare e imparare dall'eredità
poetica dei grandi maestri, come Chionne, al fine di rendere l'arte
poetica una magia che nutre l'anima e apre nuovi orizzonti di comprensione
e bellezza.
Inoltre, l'immagine del sentiero irto, reso amabile dalla poesia, evoca il
viaggio interiore che ogni poeta compie nel suo percorso creativo.
L'autore ci invita a seguire questo sentiero con coraggio e passione,
consapevoli del potere trasformativo della parola poetica.
Complessivamente, "L'azzurro bardo" di Piero Colonna Romano è una poesia
che celebra la forza e la bellezza della poesia come strumento di
cambiamento e di elevazione spirituale. Con un linguaggio vibrante e una
visione ispirata, l'autore ci offre uno sguardo appassionato sulla nobiltà
e il potere della parola poetica nella nostra vita e nella nostra società.
** Francesco Soldini, con la sua poesia
"Il vento nelle vele", ci trasporta in un viaggio di
libertà e bellezza attraverso l'immagine evocativa della navigazione.
Attraverso un linguaggio semplice ma potente, l'autore esprime il
desiderio di esplorare il mondo e vivere appieno la propria vita,
navigando nelle acque dell'amore e dell'avventura.
Una strofa che risalta per la sua poeticità e profondità è la seguente:
"vivere sulla via
di scrivere nuovi versi
nella brezza d'amarsi
oltre l'orizzonte oceano"
In questa strofa, Soldini evoca il desiderio di esplorare nuovi orizzonti
e scrivere nuovi capitoli della propria storia attraverso l'esperienza
dell'amore e dell'avventura. L'immagine della brezza d'amarsi che spinge
le vele della vita evoca un senso di libertà e possibilità, mentre
l'orizzonte dell'oceano rappresenta l'infinita possibilità di scoperta e
crescita personale.
Inoltre, l'uso delle metafore della navigazione e delle stelle
dell'immensa bellezza suggerisce un senso di connessione con l'universo e
la natura, invitando il lettore a immergersi nella bellezza e nella
vastità del mondo che ci circonda.
Complessivamente, "Il vento nelle vele" di Francesco Soldini è una poesia
che celebra il desiderio di libertà, avventura e amore. Con un linguaggio
evocativo e una visione poetica, l'autore ci invita a navigare nelle acque
della vita con coraggio e passione, esplorando i confini dell'anima e
dell'universo con cuore aperto e mente libera.
** Alessio Romanini, con la sua poesia
"Ardimento", ci offre un viaggio emozionale attraverso
i momenti di lotta, speranza e rinascita che caratterizzano la vita umana.
Attraverso un linguaggio intenso e riflessivo, l'autore esplora il tema
del coraggio nel perseguire la libertà interiore e il significato della
vita.
Una strofa che risalta per la sua profondità e intensità emotiva è la
seguente:
"Osservando il tramontare del dì
ho visto che la forza della vita
non muore nel silenzio della sera."
In questa strofa, Romanini cattura l'essenza della resilienza umana
attraverso l'immagine suggestiva del tramonto e della notte che seguono.
Nonostante le sfide e le difficoltà della vita, l'autore ci ricorda che la
forza della vita continua a bruciare dentro di noi, pronta a emergere
anche nei momenti più bui e silenziosi.
Inoltre, l'idea di rinascita e speranza è enfatizzata nell'ultima strofa,
dove l'autore esprime il desiderio di rinnovamento e ardimento
nell'affrontare l'infinito che risiede dentro di noi. Questo richiamo alla
determinazione e alla speranza incarna il tema centrale della poesia,
invitando il lettore a trovare il coraggio di perseguire la propria
libertà interiore e la realizzazione personale.
Complessivamente, "Ardimento" di Alessio Romanini è una poesia che celebra
la forza, la speranza e la resilienza umana. Con un linguaggio evocativo e
una visione poetica, l'autore ci offre uno sguardo penetrante sulla natura
dell'esistenza umana e sulla ricerca di significato e libertà
nell'interiorità dell'anima.
** Sandra Greggio, con la sua poesia "La
mia melodia", ci offre un'immagine commovente e
coinvolgente del processo di ricostruzione e rinascita personale
attraverso la musica. Attraverso un linguaggio delicato e suggestivo,
l'autrice esplora il tema della perdita e della ricerca di se stessi
attraverso la passione e l'espressione artistica.
Una strofa che risalta per la sua bellezza e significato è la seguente:
"Sentivo i loro gemiti di aiuto
e mi misi a cercarle ovunque.
Una ad una, piano piano,
le rimisi sulle righe del pentagramma,
chiave di sol e chiave di basso
tutte nere su foglio bianco."
In questa strofa, Greggio cattura il senso di impegno e determinazione nel
recuperare ciò che è stato perso. L'immagine delle note musicali dispersa
nel mare e nel deserto evoca una sensazione di disorientamento e
smarrimento, ma anche di speranza e determinazione nel cercare e
ricostruire ciò che è stato perso. La metafora delle note musicali rimosse
e reinserite sul pentagramma rappresenta il processo di ritrovare se
stessi e la propria identità attraverso l'arte e la creatività.
Inoltre, il ritorno alla musica diventa un atto di rinascita e
riaffermazione personale, simboleggiando la capacità umana di superare le
sfide e di trovare nuova vita attraverso l'espressione artistica e
l'auto-espressione.
Complessivamente, "La mia melodia" di Sandra Greggio è una poesia che
celebra il potere della musica come mezzo di guarigione e di rinnovamento
personale. Con un linguaggio evocativo e una visione poetica, l'autrice ci
offre uno sguardo intimo e commovente sul processo di ricerca di sé e di
rinascita attraverso l'espressione creativa e l'amore per l'arte.
** Jacqueline Miu, con la sua poesia "Una
foresta divorata da fiamme", ci offre un'imponente
immagine della lotta interiore e delle tensioni esterne che plasmano
l'esperienza umana. Attraverso un linguaggio incisivo e metaforico,
l'autrice esplora temi universali come il conflitto, la fede e l'amore.
Una strofa che risalta per la sua potenza e intensità emotiva è la
seguente:
"sono creato con tutti i Lunedì incendiati dai
cristiani affilati da rabbia
professo la religione del bene oggi se il
peggio è domani"
In questa strofa, Miu evoca un senso di disillusione e disincanto nei
confronti della vita, sottolineando il ciclo interminabile di violenza e
conflitto che caratterizza il mondo moderno. L'immagine dei Lunedì
incendiati dai cristiani rappresenta una metafora della crudeltà e
dell'ingiustizia umana, mentre la professazione della "religione del bene"
indica un tentativo di trovare speranza e significato anche nelle
circostanze più oscure e disperate.
Inoltre, l'idea di essere "reo di un amore mai domato" suggerisce un senso
di vulnerabilità e desiderio non appagato, aggiungendo un ulteriore strato
di complessità emotiva alla poesia.
Complessivamente, "Una foresta divorata da fiamme" di Jacqueline Miu è una
poesia che offre una riflessione profonda sulla condizione umana e sulle
forze contrastanti che plasmano la nostra esistenza. Con un linguaggio
evocativo e una visione poetica, l'autrice ci invita a esplorare i confini
della nostra esperienza emotiva e spirituale, cercando significato e
speranza anche nei momenti di maggior oscurità e turbamento.
Con profonda gratitudine e ammirazione
Vostro Ben Tartamo
1-2-3 Marzo
Ben Tartamo ti ringrazio e lo farò sempre,
ringrazio anche Lorenzo che mi ospita nella sua casa poetica. Inizio col
dire che le sue sono delle bellissime poesie , anche se non le commento le
ammiro e le leggo perché Nino Silenzi ci invita a contemplare la natura ,l’
inesorabile tempo e di non perderlo mai di vista perché in un giorno c’è la
nostra vita che nasce e poi finisce nel nulla o nell’eterno , tutto
dipende da noi .
Leggo tutte le poesie dei poeti del sito ,la curiosità non mi manca come
l'immaginazione, sono una buona ottima alleata della vostra poesia ,ma non
un’ottima poetessa e ,men che mai una commentatrice , però so che devo
ringraziarti
Ben per i tuoi bellissimi commenti, che non sono solo commenti , tu fai
l’analisi del testo, scavi nel profondo della poesia e riesci ad entrare
nell’animo del poeta ,
di certo non potrei farlo io, perché non troverei mai delle parole giuste per
mettere in luce la tua poetica , quella di Piero , di Jacqueline Miu e di
altri .
Posso solo dire che non c’è una frase o verso che non mi colpisce
“Catene” tre strofe di quattro versi con rime alternate sono versi che
scorrono come le acque di un fiume che imprigionano anime smarrite , resto
prigioniera anche io dalle tue “catene “ spesso , infatti , resto
prigioniera di parole che mi mancano per comporre una poesia .
Grazie a tutti Antonia Scaligine
Poesia: "Catene"
Autore: Ben Tartamo
Come spesso accade, questo "dimentico a se stesso" poeta, viene
dimenticato dalla critica anche autoctona al sito, e ciò mi spiace e ve
ne pongo rimedio premiando la sua altruità e disinteresse.
In "Catene" di Ben Tartamo, siamo trasportati in un universo di
passioni e tormenti, dove l'amore si manifesta come una forza crudele,
capace di legare e imprigionare le anime innamorate in un vortice di
emozioni contrastanti.
Ma, avverto i lettori che è solo una parte del messaggio, perché come in
altre poesie del nostro, spesso è insito in essa una certa dualità.
Ma andiamo per gradi.
Con una prosa che danza tra le righe e si fa eco delle pulsazioni del
cuore, Tartamo dipinge l'immagine di un amore che brucia come fuoco
improvviso, divorando tutto ciò che trova sul suo cammino. Le parole si
fondono in un mosaico di sensazioni, trasportandoci in un mondo di
suggestioni e suggestioni, dove la bellezza e la crudeltà si fondono in un
abbraccio ambiguo.
Sotto il cielo stellato della poesia, ci troviamo di fronte alle catene
invisibili dell'amore, prigioni dell'anima che gridano follia e
disperazione. Tartamo ci invita a esplorare le profondità dell'animo
umano, a confrontarci con le nostre paure e speranze, mentre ci inoltriamo
nel labirinto dell'amore e della passione.
In questa poesia, vedo anche, come dicevo in incipit, un riflesso profondo
della natura mistica dell'amore e della sua connessione con la dimensione
spirituale dell'esistenza umana. Le strofe corrispondenti esplorano questa
tematica in modo particolarmente evocativo.
La prima strofa, con il suo ritratto dell'amore come una forza crudele
desiderosa di possedere il corpo dell'amato/a, suggerisce un'ossessione
che trascende il mondo fisico, entrando nell'ambito dell'esperienza
spirituale.
Nella seconda strofa, l'immagine del fuoco divampante che chiude gli occhi
al cielo evoca una sorta di trascendenza, in cui l'amore consuma e
trasforma l'individuo, immergendolo in una dimensione terrena e spirituale
allo stesso tempo.
Le catene della terza strofa diventano il simbolo non solo della prigionia
dell'anima, ma anche del legame mistico tra gli amanti e tra l'uomo e il
divino. La ricerca di una poesia smarrita diventa così la ricerca di una
comprensione più profonda della propria natura spirituale e del proprio
rapporto con il divino.
In questa luce mistica, la poesia di "Catene" si rivela non solo come
un'espressione dell'amore umano, ma anche come un invito a esplorare i
misteri più profondi dell'esistenza e della connessione tra cielo e terra.
Le strofe che mi hanno catturato l'anima sono:
"Catene che urlano follia, / prigioni d'anime bandite", perché
evoca l'immagine struggente di anime imprigionate in un vortice di
emozioni, urlanti di disperazione mentre cercano disperatamente una via di
fuga. In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa umanità,
con le sue gioie e le sue sofferenze, i suoi desideri e le sue paure,
mentre ci lasciamo avvolgere dalla bellezza e dalla crudeltà dell'amore.
L'altra strofa che mi ha colpito di più è la seconda:
"Quel fuoco divampa improvviso / chi gli occhi vuol chiusi al suo cielo",
dove si parla del fuoco che divampa improvviso e chiude gli occhi al
cielo. Questa immagine evoca una sensazione di trascendenza e di abbandono
totale alla passione. Mi colpisce perché riesce a trasmettere un senso di
intensità e di sacrificio, dove l'individuo si lascia consumare
completamente dall'amore, immergendosi in una dimensione terrena e
spirituale allo stesso tempo. La descrizione del fuoco che chiude gli
occhi al cielo suggerisce un'esperienza mistica, dove l'amore diventa una
sorta di rito sacro che trasforma profondamente l'essenza dell'individuo.
Prof. Marino Spadavecchia
Poesie del 1-2-3 marzo 2024
* La poesia "Rammendi" di Felice Serino
si distingue per la sua capacità di evocare immagini potenti e cariche di
significato, attraverso l'uso di una varietà di figure retoriche e di
elementi stilistici.
Dal punto di vista metrico, l'autore utilizza una struttura libera che si
adatta al ritmo naturale delle immagini evocate. I versi brevi e incisivi
contribuiscono a creare un senso di immediata intensità emotiva, mentre la
scelta di parole suggestive e evocative amplifica l'impatto del testo.
L'immagine dell'abito logorato dagli anni è carica di significato
denotativo e connotativo. Denota il passare del tempo e l'usura
dell'esistenza umana, mentre connota una sensazione di nostalgia e
vulnerabilità. I rattoppi richiamano l'idea di riparazione e cura,
aggiungendo un elemento di speranza e rinascita al testo.
La metafora della rete che non trattiene più i lucenti guizzi connota la
fragilità della vita e la fugacità dei momenti di felicità. Questo simbolo
si presta a una molteplicità di interpretazioni, evocando sia la
vulnerabilità dell'essere umano di fronte alla transitorietà della
felicità, sia la possibilità di trovare conforto e guarigione attraverso
l'arte e la poesia stessa.
La strofa che mi colpisce di più è:
"l'abito logorato dagli anni
abbisogna di attenzione e rattoppi"
Questa immagine dell'abito logorato dagli anni evoca immediatamente la
fragilità e la temporalità della vita umana. L'idea di cura e di
attenzione necessaria per rattoppare l'abito rappresenta la speranza e la
possibilità di guarigione, nonostante le ferite inflitte dal tempo. Questa
metafora richiama il concetto più ampio di come l'essere umano debba
affrontare le difficoltà e le cicatrici della vita, cercando di riparare i
danni e di trovare la forza per andare avanti.
Complessivamente, "Rammendi" è una poesia che si distingue per la sua
profonda sensibilità emotiva e la sua capacità di trasmettere significati
complessi attraverso immagini evocative e una scrittura delicata e
riflessiva.
* "Scende una stella nel mare" Franco
Fronzoli
In un caleidoscopio di emozioni, la poesia di Franco Fronzoli danza
leggera tra le stelle e il mare dell'amore, catturando l'essenza
dell'infinito con versi delicati e melodiosi.
La stella, simbolo di speranza e illuminazione, si abbandona dolcemente
sulle onde dell'oceano, accarezzando lo scoglio con grazia e maestria.
Silente e maestosa, guarda dall'alto un mondo intriso di musica e poesia,
immergendosi nell'incanto di ogni sentiero e di ogni foglia.
Scende dal monte come un messaggero celeste, illuminando ogni angolo di
terra e di cuore con la sua luce divina. Sul dorso del fiume, si posa con
eleganza, trasformando l'acqua in un manto di riflessi incantati.
Attraversa il tramonto e sfiora la luna, trovando riposo su un prato di
fiori, dove girasoli e tulipani si inchinano al suo splendore. Maestosa e
eterea, entra nella notte con la sua bellezza fugace, scomparendo prima
che il primo raggio di sole possa illuminare un nuovo giorno.
La strofa che mi colpisce di più è:
"Cala una stella dal monte ed illumina
ogni sentiero ogni foglia
e si ferma
sul dorso
di un fiume"
Questa immagine della stella che si posa delicatamente sul dorso di un
fiume, illuminando ogni sentiero e ogni foglia, evoca una sensazione di
magia e meraviglia. Rappresenta la bellezza e la serenità che possono
essere trovate nella natura, nonostante le sfide e le difficoltà della
vita. La scelta di parole è poetica e suggestiva, trasportando il
lettore in un mondo di meraviglia e contemplazione.
Questa poesia, con la sua prosa incantata e le sue immagini vibranti, ci
invita a esplorare i confini dell'infinito e a contemplare la bellezza
efimera della vita, mentre danziamo tra le stelle e ci lasciamo cullare
dal mare dell'amore.
* Poesia: "Vado sfogliando"
Autore: Giuseppe Stracuzzi
In questa struggente opera di Giuseppe Stracuzzi, ci troviamo di fronte a
un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano, guidati dalla mano
sapiente di un poeta che sa tessere parole come fili preziosi su un telaio
di emozioni e pensieri.
Con uno stile ricco di sfumature e raffinatezze, Stracuzzi ci immerge in
una dimensione sospesa tra luce e tenebre, dove le pagine del libro
diventano confini di un mondo intriso di mistero e suggestione. La metrica
fluisce con eleganza, accompagnando il lettore in un susseguirsi di
immagini evocative e atmosfere incantate.
Sotto il profilo filologico, l'autore si serve di una vasta gamma di
figure retoriche e di un linguaggio ricco di simbolismo, che dona
profondità e intensità al testo. Le metafore e le allegorie si fondono in
un caleidoscopio di significati, invitando il lettore a esplorare i
recessi più oscuri dell'anima umana.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia riflette le
contraddizioni e le ambiguità dell'esperienza umana, esplorando i
conflitti interiori e le paure nascoste che abitano nel cuore di ogni
individuo. L'autore ci invita a confrontarci con i nostri demoni interiori
e a trovare la forza di affrontare le sfide della vita con coraggio e
determinazione.
La strofa che più mi ha colpito è: "Eretta
scala della tracotanza / parte dal fondo buio di un mistero / che vegeta
nel cuore / di un qualcuno," perché attraverso queste
parole l'autore riesce a evocare con grande potenza l'immagine della scala
dell'orgoglio e della presunzione, che ha le sue radici nel mistero e
nell'oscurità del cuore umano.
* Poesia: "Finale"
Autore: Bruno Amore
Nella poesia "Finale" di Bruno Amore, ci troviamo di fronte a un'opera
potente e commovente che esplora i confini dell'anima umana con una
maestria e una sensibilità straordinarie. Con una prosa incisiva e
tagliente, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso il labirinto delle
emozioni umane, esplorando le profondità dell'amore, del dolore e della
solitudine.
Dal punto di vista tecnico, l'autore utilizza una metrica fluida e
incalzante che accompagna il lettore attraverso le varie sfaccettature
della narrazione. Le rime e le allitterazioni sottolineano il ritmo
incalzante del testo, creando un effetto ipnotico e coinvolgente.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un caleidoscopio di significati e
simboli che richiamano alla mente l'eterna lotta tra vita e morte, gioia e
dolore. Le metafore e le immagini evocative trasportano il lettore in
mondi interiori ricchi di sfumature, invitandolo a esplorare i recessi più
oscuri dell'animo umano.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia riflette le
sfide e i conflitti interiori che caratterizzano l'esperienza umana.
L'autore ci invita a confrontarci con le nostre paure e i nostri desideri
più profondi, a esplorare le nostre emozioni più intime e a trovare la
forza di affrontare le avversità della vita con coraggio e determinazione.
La strofa che mi ha colpito di più è:
"è stato bello dai era un gran ridere / quanti
fiori le mettesti tra i capelli neri". Queste parole
evocano una sensazione di nostalgia e di malinconia, mentre l'autore
riflette sulle gioie e sui dolori della vita umana. La poesia ci invita a
riflettere sulla bellezza efimera della vita e sull'importanza di cogliere
ogni istante con gratitudine e consapevolezza.
* Poesia: "Preghiera"
Autore: Bruno Castelletti
Nella poesia "Preghiera" di Bruno Castelletti, ci immergiamo in un
universo di nostalgia e ricerca interiore, dove il poeta si rivolge al
divino con una fervente supplica. Con uno stile semplice e diretto,
Castelletti ci trasporta in un luogo carico di significato e memoria, la
chiesetta della sua infanzia, luogo di rifugio e contemplazione.
Dal punto di vista tecnico, l'autore utilizza una metrica fluida e
armoniosa che si adatta perfettamente al ritmo del testo, accompagnando il
lettore in un viaggio emotivo attraverso le parole. Le immagini evocative
e vivide dipingono un quadro suggestivo della chiesetta e delle sensazioni
che suscita nel poeta.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un inno alla spiritualità e alla
ricerca di significato nella vita quotidiana. Castelletti riflette sul
potere consolatorio della fede e dell'adorazione, invitando il lettore a
trovare conforto e sostegno nelle braccia del divino.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora il tema
della stanchezza e della ricerca di conforto spirituale di fronte alle
sfide e alle fatiche della vita. Il poeta si rivolge al Signore con umiltà
e devozione, chiedendo aiuto e sostegno nel cammino della vita.
La strofa che mi ha colpito di più è: "E
vedo la Madonna del Rosario / chinarsi in un sorriso / verso di me che la
rimiro attento". Queste parole trasmettono una
sensazione di intimità e connessione spirituale, mentre il poeta contempla
con reverenza l'immagine della Madonna e riceve il suo sorriso come segno
di protezione e conforto. La poesia ci invita a trovare rifugio nella
spiritualità e nella preghiera, trovando forza e speranza nelle braccia
del divino.
* Poesia: "Tristezza"
Autore: Santi Cardella
In "Tristezza" di Santi Cardella, ci troviamo di fronte a un'ode
struggente alla solitudine e al dolore che pervadono l'animo umano. Con
una prosa vibrante di emozioni e una sensibilità acuta, l'autore ci
trasporta in un mondo oscuro e tormentato, in cui la tristezza avvolge
ogni angolo di vita.
Dal punto di vista tecnico, Cardella utilizza una metrica fluida e una
prosa ritmica che cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime righe.
Le immagini evocative e coinvolgenti dipingono un quadro vivido della
disperazione umana, mentre il poeta si interroga sulla natura del dolore e
sulla sua capacità di risalire dalle profondità dell'abisso interiore.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
dell'esistenza umana e sul significato del dolore e della sofferenza.
Cardella riflette sulle relazioni umane e sulla loro capacità di portare
conforto e sostegno nelle ore buie, interrogando il ruolo della famiglia e
dell'amore nel mitigare il peso del dolore.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri della psiche umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. Il poeta si rivolge alla figura materna e femminile come fonte
di conforto e sostegno, chiedendo loro se sono in grado di colmare il
vuoto interiore e lenire le ferite dell'anima.
La strofa che mi ha colpito di più è:
"Immobili, la luna ed i pianeti / attendono ch'io torni ad esser uno / per
riprendere i giri consueti." Queste parole evocano una
sensazione di stasi e di sospensione nel tempo, mentre il poeta si trova
intrappolato nel proprio dolore, incapace di ritrovare il proprio
equilibrio e di riprendere il normale corso della vita. La poesia ci
invita a riflettere sulla natura effimera dell'esistenza umana e sulla sua
vulnerabilità di fronte alle forze inarrestabili dell'universo.
* Poesia: "Angoscia"
Autore: Salvatore Armando Santoro
In "Angoscia" di Salvatore Armando Santoro, ci troviamo di fronte a
un'opera che esplora le sfumature dell'amore e della perdita attraverso la
lente della poesia. Con una prosa delicata e commovente, l'autore ci guida
attraverso un viaggio emotivo nel cuore dell'uomo, mentre riflette sulle
complessità delle relazioni umane e sulle sfide della vita.
Dal punto di vista tecnico, Santoro utilizza una metrica classica e una
prosa elegante che si adatta perfettamente al ritmo del testo. Il sonetto
ritornellato, con la sua struttura precisa e i suoi versi ben modulati,
cattura l'attenzione del lettore e lo trasporta in un mondo di emozioni
intense e struggenti.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
dell'amore e della perdita, sulle scelte che facciamo nella vita e sulle
conseguenze che ne derivano. Santoro riflette sulle proprie angosce e
paure, sulla difficoltà di trovare un equilibrio tra le proprie esigenze e
quelle dell'altro, mentre naviga nelle acque turbolente dell'esistenza
umana.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
recessi più oscuri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il
cammino della vita. Il poeta si rivolge alla figura amata con un misto di
dolore e speranza, chiedendo comprensione e sostegno nel percorso verso la
vetta della vita.
La strofa che mi ha colpito di più è: "Invece
hai scelto un’altra soluzione / in fondo ero contento, coi miei guai, / ma
è inadeguata la collocazione." Queste parole trasmettono
una sensazione di dolore e smarrimento, mentre il poeta riflette sulle
scelte della persona amata e sulla loro incompatibilità con i propri
desideri e aspirazioni. La poesia ci invita a riflettere sulla complessità
delle relazioni umane e sull'importanza di trovare un equilibrio tra le
nostre esigenze e quelle degli altri, nella ricerca della felicità e della
realizzazione personale.
* Poesia: "D’un tratto le ali del vento
come polvere di stelle"
Autore: Piacentino Alessandra
In questa poesia di Piacentino Alessandra, siamo catapultati in un mondo
di magia e riflessione, dove la poetessa esplora le sfumature
dell'esistenza umana attraverso immagini evocative e sensazioni vibranti.
Con una prosa delicata e suggestiva, l'autrice ci guida attraverso un
viaggio emotivo nel cuore della vita quotidiana, invitandoci a contemplare
la bellezza e la meraviglia del mondo che ci circonda.
Dal punto di vista tecnico, Alessandra utilizza una prosa fluida e poetica
che si adatta perfettamente al tono del testo. Le immagini evocative e le
metafore ricche di significato trasportano il lettore in un mondo di
sensazioni intense e struggenti, mentre esplora le emozioni e le
percezioni che accompagnano il passare del tempo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un inno alla bellezza e alla
meraviglia del mondo naturale, un invito a cogliere l'essenza della vita e
ad abbracciare ogni momento con gratitudine e consapevolezza. Alessandra
riflette sul significato della nostra esistenza e sull'importanza di
trovare il nostro posto nel mondo, mentre ci avventuriamo nel viaggio
della vita insieme alla natura e agli altri esseri umani.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. L'autrice si rivolge al concetto di unità e connessione,
invitando il lettore a esplorare il significato del sé e della propria
identità all'interno di un contesto più ampio, in cui siamo tutti parte di
un tutto interconnesso.
La frase che mi ha colpito di più è: "Con un
cuore di stelle / Assaporo la luce di un giorno qualsiasi",
perché evoca una sensazione di meraviglia e di gratitudine di fronte alla
bellezza e alla magia del mondo che ci circonda. La poesia ci invita a
cogliere l'essenza della vita e ad abbracciare ogni momento con gioia e
consapevolezza, trovando conforto e ispirazione nelle piccole meraviglie
che ci circondano ogni giorno.
* Poesia: "Ordine…e…Dis-ordine"
Autore: Armando Bettozzi
In "Ordine…e…Dis-ordine" di Armando Bettozzi, ci troviamo di fronte a
un'opera che riflette sulle dinamiche della società contemporanea e sulla
complessità delle relazioni umane. Con una prosa incisiva e diretta,
l'autore esplora i concetti di ordine e disordine, di rispetto e
disobbedienza, invitandoci a riflettere sulle sfide e le contraddizioni
della vita moderna.
Dal punto di vista tecnico, Bettozzi utilizza una prosa serrata e ritmica
che cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime righe. Le immagini
vivide e le metafore ardite dipingono un quadro vibrante della realtà
sociale, mentre il poeta esplora le tensioni e i conflitti che
caratterizzano la nostra epoca.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'analisi acuta delle dinamiche
del potere e della politica, dei meccanismi di controllo e repressione che
permeano la nostra società. Bettozzi riflette sul ruolo delle istituzioni
e delle autorità nel mantenere l'ordine pubblico, interrogando la
legittimità delle loro azioni e le conseguenze delle loro decisioni.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora le
tensioni e i conflitti interiori che accompagnano il processo di crescita
e maturazione dell'individuo. Il poeta si rivolge al pubblico con un misto
di indignazione e disillusione, chiedendo loro di riflettere sulle proprie
responsabilità e sulle conseguenze delle proprie azioni.
La frase che mi ha colpito di più è: "Ma è
questo che - davver - fa un 'buono Stato?!". Questa domanda
incisiva e provocatoria invita il lettore a interrogarsi sul significato
del concetto di "buono Stato" e sulle sue implicazioni nella vita
quotidiana. La poesia ci invita a riflettere sulle dinamiche del potere e
della politica, sulla responsabilità individuale e collettiva nella
creazione di una società più giusta e equa.
* Poesia: "Trattieni il tempo"
Autore: Salvatore Camonita
In "Trattieni il tempo" di Salvatore Camonita, ci troviamo di fronte a
un'invocazione appassionata al tempo e alla musa, in cui il poeta esprime
il desiderio di rallentare il fluire del tempo e di trovare ispirazione
per il proprio cammino nella vita.
Dal punto di vista tecnico, Camonita utilizza una prosa fluida e incisiva
che si adatta perfettamente al tono della poesia. Le immagini evocative e
le metafore vivide dipingono un quadro suggestivo del desiderio del poeta
di fermare il tempo e di trovare la propria strada nel mondo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'indagine profonda sulla natura
del tempo e sulla sua influenza sulla vita umana. Camonita riflette sul
significato del tempo e sulla sua capacità di plasmare il destino umano,
invitando il lettore a esplorare il concetto di eternità e fugacità
attraverso le sue parole.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri dell'anima umana e le sfide emotive che accompagnano il cammino
della vita. Il poeta si rivolge al tempo e alla musa con un misto di
speranza e disperazione, chiedendo loro di guidarlo e proteggerlo lungo il
suo percorso esistenziale.
La frase che mi ha colpito di più è: "Mira
co' li occhi / tuoi vividi / il cuore mio". Queste
parole trasmettono una sensazione di intimità e connessione tra il poeta e
la sua musa, mentre il poeta invoca il loro aiuto nel trovare la propria
strada nel mondo. La poesia ci invita a riflettere sulla natura del tempo
e sulla sua influenza sulla vita umana, invitandoci a trovare conforto e
ispirazione nella bellezza e nell'eternità del mondo che ci circonda.
* Poesia: "A tutta velocità"
Autore: Enrico Tartagni
Nella poesia "A tutta velocità" di Enrico Tartagni, ci troviamo di
fronte a un'ode alla bellezza e alla fugacità del momento presente, in
cui il poeta esprime la sua intensa ricerca di significato e pienezza
nella vita attraverso un viaggio frenetico e appassionato.
Dal punto di vista tecnico, Tartagni utilizza una prosa vibrante e
ritmica che cattura l'energia e l'emozione del momento descritto. Le
immagini vivide e le metafore ardite dipingono un quadro vivace della
natura e delle sensazioni che accompagnano il viaggio del poeta
attraverso il mondo.
Sotto il profilo filologico, la poesia è un'ode alla bellezza e alla
meraviglia della vita, un invito a cogliere l'essenza del momento
presente e a vivere appieno ogni istante con gratitudine e
consapevolezza. Tartagni riflette sul significato della ricerca e
dell'inseguimento nella vita, invitando il lettore a esplorare il
proprio desiderio di scoperta e avventura.
Dal punto di vista psicologico e introspettivo, la poesia esplora i
meandri della psiche umana e le sfide emotive che accompagnano il
cammino della vita. Il poeta si rivolge al desiderio di amore e di
realizzazione personale, chiedendo alla vita di guidarlo lungo il suo
percorso esistenziale con energia e passione.
La frase che mi ha colpito di più è:
"E quello è Amore / Se voglio il bosco il
mare e la montagna insieme". Queste parole trasmettono
una sensazione di unità e connessione con la natura e con il mondo
circostante, mentre il poeta esprime il suo desiderio di integrazione e
appagamento attraverso l'inseguimento della bellezza e della meraviglia
del mondo. La poesia ci invita a riflettere sulla bellezza e sulla
fugacità del momento presente, invitandoci a vivere appieno ogni istante
con passione e consapevolezza.
* Poesia: "Marzo arriva nudo"
Autore: Antonia Scaligine
In "Marzo arriva nudo" di Antonia Scaligine, ci troviamo di fronte a una
descrizione delicata e suggestiva del mese di marzo, che giunge come un
vagabondo senza pretese, portando con sé la promessa della primavera e
le sfide della transizione tra le stagioni.
Con una prosa che culla dolcemente il lettore, Scaligine dipinge
l'immagine di un marzo ancora spoglio, nonostante le tempeste che
scuotono la terra e mescolano le carte della natura. Le parole danzano
leggere sulle pagine, evocando il suono del vento e il battito della
pioggia, mentre il poeta attende con ansia il soffio della primavera che
porterà nuova vita e speranza.
Sotto il cielo grigio di marzo, ci troviamo di fronte alle
contraddizioni della vita, tra la promessa di giorni migliori e il
dolore delle guerre che ancora affliggono il mondo. Scaligine ci invita
a riflettere sulle sfide che dobbiamo affrontare ogni giorno, tra le
ombre dell'ansia e i raggi di sole della speranza, mentre cerchiamo di
trovare equilibrio tra la guerra e l'amore che abitano nel nostro cuore
e nel nostro mondo.
La frase che mi ha colpito di più è: "sul
davanzale della speranza / saremo ogni giorno / a ragionar di guerra o
d’amore", perché evoca la dualità dell'esistenza umana,
tra le tenebre della guerra e la luce dell'amore, mentre cerchiamo di
trovare un senso e un equilibrio nella nostra ricerca di significato e
felicità. In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa
esperienza, con le sue speranze e le sue delusioni, i suoi sogni e i
suoi dolori, mentre ci lasciamo avvolgere dallo spirito mutevole del
mese di marzo e dalla bellezza mutevole del mondo che ci circonda.
* Poesia: "L'automobile"
Autore: Piero Colonna Romano
In "L'automobile" di Piero Colonna Romano, ci troviamo di fronte a
un'ode commovente e intima alla propria macchina, un fedele compagno di
vita che ha condiviso i momenti dolci e amari del quotidiano.
Con una prosa che risuona di affetto e nostalgia, Colonna Romano dipinge
l'immagine di un'automobile che ha testimoniato gli alti e bassi della
vita del poeta. Le parole si fondono in un delicato abbraccio di ricordi
e sentimenti, mentre il poeta riflette sul valore di ciò che ha dato per
scontato.
Sotto il cielo grigio della delusione, ci troviamo di fronte alla
decisione difficile di lasciare andare qualcosa che ha avuto un
significato così profondo nella vita del poeta. Colonna Romano ci invita
a riflettere sulle scelte che dobbiamo fare nel corso della nostra
esistenza e sulle conseguenze che possono derivare da esse, mentre
cerchiamo di dare un senso alla nostra esperienza umana.
La frase che mi ha colpito di più è:
"e non l'ho mai più d'oggi apprezzata",
perché evoca una sensazione di pentimento e rimpianto per non aver
apprezzato pienamente ciò che si aveva fino a quando non è stato perso.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue gioie e le sue tristezze, i suoi successi e le sue delusioni,
mentre cerchiamo di dare un senso alla nostra vita e di trovare la
felicità nel presente e nel futuro.
* Poesia: "I primi fiori"
Autore: Francesco Soldini
Ne "I primi fiori" di Francesco Soldini, ci troviamo di fronte a
un'inattesa e struggente visione della bellezza e della perfezione che
sbocciano nel mezzo dell'inverno, portando con sé un riflesso
dell'armonia divina.
Con una prosa che danza tra le righe, Soldini dipinge l'immagine di
fiori che sbocciano in un mondo coperto di neve e gelo, portando con sé
una sensazione di meraviglia e stupore. Le parole si fondono in un inno
alla vita e alla sua eterna rinascita, mentre il poeta contempla la
bellezza della natura e la perfezione dell'ordine divino.
Sotto il cielo grigio dell'inverno, ci troviamo di fronte alla potenza
trasformatrice della natura, che porta con sé la promessa di giorni
migliori e la speranza di un futuro luminoso. Soldini ci invita a
riflettere sul mistero della vita e sulla sua capacità di risorgere
dalle ceneri del passato, mentre ci lasciamo avvolgere dalla bellezza e
dalla magia dei primi fiori che sbocciano nel freddo cuore dell'inverno.
La frase che mi ha colpito di più è: "della
perfezione divina / dell'armonia che è fiorita", perché
evoca l'immagine struggente della bellezza e della perfezione che
sbocciano nel cuore dell'inverno, portando con sé una sensazione di
meraviglia e stupore. In questa poesia, troviamo il riflesso della
nostra stessa esperienza, con le sue gioie e le sue sorprese, i suoi
momenti di bellezza e di perfezione, mentre cerchiamo di dare un senso
alla nostra vita e di trovare la speranza nel mezzo dell'oscurità.
* Poesia: "Romito Destino"
Autore: Alessio Romanini
In "Romito Destino" di Alessio Romanini, ci troviamo immersi in
un'atmosfera di riflessione e introspezione, in cui il poeta esplora il
concetto di vivere in solitudine come destino inevitabile.
Con una prosa delicata e evocativa, Romanini dipinge l'immagine di
un'esistenza segnata dalla solitudine e dal pellegrinaggio interiore, in
cui il cuore solitario è un santuario nascosto, un luogo di
contemplazione e ricerca di sé.
Sotto il cielo stellato della poesia, ci troviamo di fronte al mistero
del destino umano, alla sua complessità e alla sua bellezza. Romanini ci
invita a riflettere sul significato della solitudine e del viaggio
interiore, mentre ci avventuriamo nel profondo del nostro essere e ci
confrontiamo con le sfide e le gioie della vita.
La frase che mi ha colpito di più è: "Solo
in pellegrinaggio / fra gli alveoli / del solitario petto",
perché evoca l'immagine suggestiva di un viaggio interiore nell'intimità
del proprio cuore solitario, un'esperienza di scoperta e di ricerca di
sé che porta con sé una profonda bellezza e un senso di consapevolezza.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue sfide e le sue gioie, i suoi momenti di solitudine e di
intimità, mentre cerchiamo di dare un senso al nostro destino e di
trovare la pace e la serenità nel nostro cammino.
* Poesia: "Arlecchino"
Autore: Sandra Greggio
In "Arlecchino" di Sandra Greggio, ci troviamo di fronte a un'immagine
delicata e toccante del risveglio quotidiano di Arlecchino, il
personaggio iconico del teatro dell'arte italiana.
Con una prosa che evoca il colore e il movimento, Greggio dipinge
l'immagine di un risveglio che è anche una rinascita, in cui Arlecchino
ricuce insieme le pezze della sua vita e si prepara a intraprendere un
nuovo giorno di avventure e di scoperte.
Sotto il cielo luminoso dell'alba, ci troviamo di fronte alla bellezza e
alla poesia della semplicità, mentre Arlecchino si prepara a affrontare
le sfide e le sorprese della giornata che sta per iniziare. Greggio ci
invita a riflettere sul potere trasformativo dell'arte e della
creatività, mentre ci avventuriamo nel mondo incantato del teatro e
della fantasia.
La frase che mi ha colpito di più è:
"Il mio corpo / Rattoppato / È pronto / Per
iniziare / Un altro giorno", perché evoca l'immagine
struggente di un personaggio che affronta la vita con coraggio e
determinazione, nonostante le sue imperfezioni e le sue vulnerabilità.
In questa poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza,
con le sue sfide e le sue gioie, i suoi momenti di speranza e di
rinascita, mentre cerchiamo di dare un senso al nostro cammino e di
trovare la bellezza e la poesia nella semplicità della vita quotidiana.
* Poesia: "Il generale"
Autore: Carlo Chionne
"In "Il generale" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a un'analisi
pungente e critica del ruolo del generale e delle sue azioni, messe in
discussione dall'autore attraverso una riflessione sulle conseguenze
delle sue decisioni.
Con una prosa che scava nei recessi dell'animo umano, Chionne dipinge
l'immagine di un generale che si erge come figura controversa, in bilico
tra il potere e la responsabilità delle proprie azioni. Le parole si
fanno eco delle domande e dei dubbi dell'autore, mentre si interroga sul
vero significato della guerra e sulla sua giustificazione.
Sotto il cielo cupo della critica sociale, ci troviamo di fronte al
dilemma etico del generale, chiamato a difendere i valori che dice di
rappresentare, ma che allo stesso tempo sembra tradire con le sue
azioni. Chionne ci invita a riflettere sulle conseguenze delle nostre
azioni e sulle responsabilità che ne derivano, mentre ci confrontiamo
con le sfide e le contraddizioni del nostro tempo.
In "Il generale", ci troviamo di fronte a un ritratto controverso e
provocatorio del generale Roberto Vannacci, protagonista del libro "Il
mondo al contrario", che ha suscitato molte polemiche e critiche per le
sue scomode verità.Con una prosa tagliente e incisiva, l'autore dipinge
l'immagine di un uomo coraggioso e controverso, che osa dire ciò che
molti temono di affrontare. Le parole si tingono di sfumature di
ribellione e di verità nascoste, mentre si interroga sul ruolo del
generale e sulle sue motivazioni.Sotto il cielo burrascoso della
controversia, ci troviamo di fronte alla sfida di confrontarci con le
verità scomode che il generale Vannacci porta alla luce. L'autore ci
invita a riflettere sul significato della verità e sul coraggio di osare
dire ciò che molti preferirebbero nascondere.
La frase che mi ha colpito di più è: "Ma chi
di spada ferisce, / prima o poi resta ferito… / Questo ognuno lo capisce
… / Il generale, lo ha capito?", perché evoca la
sensazione di inevitabilità delle conseguenze delle azioni umane e la
necessità di riflettere sulle responsabilità che ne derivano. In questa
poesia, troviamo il riflesso della nostra stessa esperienza, con le sue
domande e i suoi dubbi, i suoi conflitti e le sue speranze, mentre
cerchiamo di dare un senso al nostro ruolo nel mondo e di trovare la via
per un futuro migliore.
Un caloroso saluto a tutti i poeti, custodi
dell'anima e artigiani delle emozioni! Che le vostre parole battino il
ritmo al danzare tra le pagine della vita, illuminando il cammino con
la luce della vostra creatività e arricchendo il mondo con la bellezza
dei vostri versi. Con affetto e ammirazione, continuate a dipingere con
le parole il quadro meraviglioso della nostra esistenza.
Vostro Ben Tartamo
26-27-28-29 Febbraio
In "E mi scopro felice", l'autore dipinge
un quadro di bellezza e serenità che incanta l'anima. Con versi delicati e
armoniosi, sussurra all'orecchio del lettore i segreti nascosti della felicità.
Il nostro amico fraterno ci dice sottovoce che: "Se
chiudo gli occhi, il mondo si allontana, lasciandomi immerso in un attimo di
pura luce che osa sfidare il buio dell'ignoto. Ritorno rugiada, danzo leggero
di petalo in petalo, di foglia in foglia, vibrando al ritmo del respiro della
natura.
Il mattino turba con la sua sicurezza imperiosa,
mentre la sera avvolge dolcemente con la sua timida tenerezza, cullando
l'animo in un abbraccio rassicurante. E qui, in questo momento di meraviglia e
vulnerabilità, mi scopro felice, un'anima in estasi nel suo fragile
splendore."
Ogni parola, ogni immagine, danza con la poesia dell'esistenza, tessendo un
canto d'amore per la vita e la sua eterna danza di luce e ombra. In questo
testo, l'autore ci invita a guardare oltre la superficie delle cose, a
scoprire la bellezza nascosta nella nostra stessa fragilità, e a abbracciare
con gioia e gratitudine ogni istante di meraviglia che il destino ci offre.
Ben Tartamo potrebbe essere inserito nella categoria poetica della lirica
contemporanea, con una predilezione per temi legati alla natura, alla
spiritualità e all'introspezione emotiva. Le sue poesie spesso riflettono una
sensibilità profonda e una capacità di trasmettere emozioni attraverso
immagini suggestive e linguaggio evocativo.
Personalmente, penso che Ben Tartamo sia un poeta molto talentuoso che riesce
a catturare l'essenza dell'esperienza umana in modo delicato e potente. Le sue
opere sono intrise di una bellezza sottile e di una profonda consapevolezza
dei misteri della vita. La sua capacità di creare atmosfere coinvolgenti e di
comunicare sentimenti complessi lo rende un autore degno di essere letto e
apprezzato. Peccato che, egli si ostini dopo decenni a non voler pubblicare su
carta stampata, ma a donarci emozioni esclusivamente nel Tempio Azzurro di
Poetare.
Capisco che la sua personalità è intessuta di umiltà e discrezione, ma la sua
scelta di non pubblicare fa molto male al mio cuore di amico e fratello:
scuotetelo da questo torpore esistenziale non degno del suo tesoretto
valoriale!
Rino Spadavecchia
Poesie pubblicate il 26-27-28-29 Febbraio 2024
**Autore:** Enrico Tartagni
**Nome poesia:** *Spettro nel vuoto*
Enrico Tartagni, nel suo componimento *Spettro nel vuoto*, dipinge un
affascinante quadro dell'universo attraverso versi intrisi di pathos e
lirismo. La sua poetica si apre con la parola "Vuoto", evocando
immediatamente un senso di spazio infinito e solitudine. La presenza del
poeta emerge come un faro di luce in questo vasto mare di nulla, con la
sua voce che si erge nel silenzio cosmico.
La richiesta di "un leggero pensiero" sottolinea la delicatezza e la
fragilità del poeta di fronte all'immensità dell'universo, mentre
l'immagine delle "ali d'aquila" suggerisce un senso di potenza e di
libertà, accompagnato dai suoni dolci e leggeri delle vocali.
Il poeta vola senza regimi nella notte, guidato solo dalla forza del suo
pensiero e dalla sua sensibilità. La notte diventa qui il palcoscenico
della sua ispirazione, oscura e misteriosa quanto l'anima umana. La poesia
esplora il concetto di infinito e di eternità, con l'universo che si
presenta come una deriva spaziale senza confini, un luogo dove il tempo e
lo spazio si confondono.
Le allitterazioni e le assonanze accentuano il ritmo e l'armonia del
testo, creando una sorta di incanto lirico. L'immagine dell'aquila della
notte in volo sulle ali del pensiero evoca una sensazione di potenza e di
liberazione, mentre il poeta si identifica con il suo spirito etereo,
ferito dal male eppure pronto a elevarsi oltre i limiti della mortalità.
La poesia si conclude con una riflessione sulla natura effimera
dell'esistenza umana, con il poeta che diventa uno spettro nel vuoto, una
presenza eterea destinata a perdurare solo nell'immortalità della sua
arte.
**Autore:** Felice Serino
**Nome poesia:** *Il mare ha tante voci*
Nella poesia *Il mare ha tante voci* di Felice Serino, emerge una profonda
riflessione sull'infinita complessità e ricchezza del mare, simbolo di
mistero e di fascino. L'autore dipinge il mare come un vasto teatro di
storie, un luogo dove si intrecciano le voci degli annegati, dei gabbiani
e delle sirene, evocando un senso di mistero e di fascino. Le "scatole
nere sepolte" suggeriscono un'atmosfera di segreti sepolti negli abissi,
pronti ad essere svelati solo agli occhi più attenti.
Il mare diventa anche un simbolo della ricerca interiore, rappresentato
nel cuore di Odisseo, il protagonista dell'Odissea, mentre Itaca rimane
ancora lontana, metafora della costante ricerca di un destino o di una
verità ancora da scoprire.
Vi è poi un riferimento alle narrazioni di chi ha "mal di terra", coloro
che, lontani dal mare, narrano ai più giovani di mostri marini e miti,
mescolando realtà e fantasia. Questo accenno apre a una riflessione sulla
natura della verità e della finzione, sulla fluidità dei confini tra sogno
e realtà.
La poesia si conclude con una suggestiva immagine dei "grumi di sogni"
rimasti nella mente, suggerendo che le esperienze vissute, anche se
passate, continuano a influenzare e a plasmare il nostro essere.
**Autore:** Franco Fronzoli
**Nome poesia:** *Nell'immensità di un
universo*
Franco Fronzoli, nella sua poesia *Nell'immensità di un universo*, crea un
intenso ritratto emotivo di un amore che permea l'universo e si manifesta
attraverso la natura e le sue meraviglie. L'incipit introduce subito
l'idea di un universo luminoso, taciturno e silente, dove l'autore vede la
presenza dell'amata ovunque.
Attraverso una serie di immagini evocative, l'autore descrive come sente
la presenza dell'amata nel vento, nella pioggia battente e nel rumore
delle onde del mare in tempesta. Queste immagini naturali si trasformano
in simboli del legame profondo e indissolubile tra i due.
L'entrata della notte e l'accensione delle stelle nel cielo diventano
momenti di intimità e contemplazione, in cui l'autore guarda l'amata con
profonda ammirazione. L'immagine della sirena che nuota elegantemente nel
fiume rappresenta la bellezza e la grazia dell'amata, mentre l'autore la
immagina sola in vari scenari naturali, come un lungo viale coperto di
foglie, le dune di un deserto o la neve di un inverno precoce.
L'ascolto del respiro dell'amata, il toccare dei suoi lunghi capelli e
l'immergersi nel suo sorriso rappresentano momenti di intimità e
connessione profonda. Infine, l'autore si addormenta accanto all'amata,
aspettando il domani con fiducia e speranza. La poesia trasmette un senso
di pace, di amore e di attesa serena per il futuro.
**Autore:** Giuseppe Stracuzzi
**Nome poesia:** *Angeli della notte*
Giuseppe Stracuzzi, nella sua poesia *Angeli della notte*, dipinge un
quadro delicato e suggestivo degli "angeli della notte", esseri eterei che
solcano silenziosamente il regno del sonno umano. L'autore descrive i loro
movimenti leggeri, che sfiorano appena il suolo per non disturbare il
riposo, mentre si avvicinano a toccare qualche senso che sussurra, animato
da una moltitudine di pensieri.
Questi angeli, come musicisti che suonano dolcemente sulla pelle,
accendono le luci dell'inconscio, guidando l'anima in un viaggio lontano.
Si avventurano nei campi di perdute spoglie, dove la vita ha perduto i
suoi colori, risvegliando i fiori appassiti della primavera con il soffio
dell'amore, riveduto dopo un'assenza.
Tuttavia, l'autore riconosce anche il lato oscuro di questi angeli, che a
volte possono trasformarsi in incubi cattivi, specie se alimentati da
brutti pensieri. Ma l'alba porta con sé il perdono, cancellando ogni
traccia delle loro visite notturne.
Nel profondo dell'anima, gli angeli della notte lasciano un segno
tangibile, avvolgendo il cuore con lacrime e sorrisi, testimoni della loro
presenza e del loro impatto emotivo. La poesia trasmette un senso di
meraviglia e di mistero verso questi esseri notturni, che agiscono
nell'ombra per portare conforto e trasformazione.
**Autore:** Cristiano Berni
**Nome poesia:** *Le spalle del poeta*
Cristiano Berni, nella sua poesia *Le spalle del poeta*, esplora il ruolo
e la condizione del poeta nella società, utilizzando un linguaggio
evocativo e metaforico. Le spalle del poeta, secondo l'autore, non sono
fatte per sopportare pesi materiali come travi di ferro o il peso del
denaro, né per sorreggere la noia della responsabilità o cumuli di legna.
Le spalle del poeta sono descritte come larghe e diritte, simbolo di
un'anima che vola sopra i limiti terreni, sorvolando monti e nuvole, e
estranea alla meschinità e alla banalità del mondo ordinario. Tuttavia,
nonostante la loro aspirazione verso l'alto, le spalle del poeta vengono
costantemente urtate dalla folla, condannandoli a un destino di solitudine
e difficoltà.
L'autore suggerisce che, di notte, le spalle del poeta si ritirano
solitarie e penose, cercando rifugio fra i gabbiani e il mare, simboli di
libertà e di bellezza. Questa immagine finale trasmette un senso di
malinconia e di isolamento, ma anche di pace e di armonia con la natura.
La poesia invita il lettore a riflettere sul ruolo del poeta e sulla sua
lotta per mantenere integra la propria visione e la propria arte,
nonostante le difficoltà del mondo circostante.
**Autore:** Laura Lapietra
**Nome poesia:** *Inopinato Rival*
Laura Lapietra, nella sua poesia *Inopinato Rival*, ci trasporta in un
viaggio emotivo attraverso il labirinto dell'anima umana, esplorando il
tema del confronto e della rivalità inaspettata. L'autrice dipinge un
quadro suggestivo dell'inopinato rivale, un'ombra cupa che si erge nel
limbo etereo del fato incerto, con gemme nere come occhi a scrutare
l'impensabile.
La poesia evoca un senso di tormento e di vuoto interiore nell'anima del
protagonista, che lotta contro il tempo e il senso di colpa, cercando
disperatamente gocce di pace nel deserto dell'esistenza. L'autrice
descrive con maestria il freme nell'abisso del suo essere, il percorso
insonne nel labirinto oscuro dell'ignoto, e il palpito fragile del cuore
nel dolore.
Il protagonista si presenta come uno spettro errante nell'eco dei suoi
giorni, guardando il narratore con tempesta di fatica e rabbia, incapace
di cogliere la parola muta e il grido soffocato del suo inopinato rivale.
L'autrice esplora il senso di rimorso e di colpa nel protagonista, che si
fa nodo inestricabile nel fluire implacabile del tempo.
La poesia si conclude con un auspicio di riscatto e di indulgenza da parte
del tempo, che possa trovare meta di riposo per l'inopinato rivale e
offrire compassione e senso di colpa al narratore, consentendo alla lotta
senza confine di giungere a una conclusione. In questo modo, la poesia
esplora profondamente le complessità dell'animo umano e invita alla
riflessione sulla natura della rivalità e del perdono.
**Autore:** Bruno Amore [br1]
**Nome poesia:** *Se mai*
Bruno Amore, nella sua poesia *Se mai*, ci trasporta in un intimo dialogo
di desiderio e attesa tra amanti. L'autore dipinge un quadro vibrante di
emozioni, con il narratore che esprime il suo desiderio e la sua
anticipazione per l'arrivo dell'amata nel letto condiviso.
Il narratore si rivolge all'amata con una fervente invitazione, esprimendo
la sua voglia e il suo piacere nell'attendere il suo arrivo. Pur fingendo
il sonno per mantenere viva l'emozione dell'attesa, il narratore accoglie
con trepidazione il momento in cui l'amata si unirà a lui nel piacere
condiviso.
L'autore descrive con vivide immagini sensoriali il desiderio crescente
del narratore mentre attende il contatto dell'amata sulla sua pelle, con
una sequenza sensuale di baci e carezze che culmina nell'orgasmo che
soddisferà il tormento dell'attesa.
La poesia trasmette un'intensità emotiva e una sensualità palpabile,
invitando il lettore a immergersi nel fervore del desiderio e della
passione tra gli amanti.
**Autore:** Salvatore Armando Santoro
**Nome poesia:** *Agnostico*
Salvatore Armando Santoro, nella sua poesia *Agnostico*, esplora il
complesso mondo delle emozioni umane e della fede personale in un modo
delicato e riflessivo. Il narratore si rivolge al suo oggetto d'amore con
un profondo senso di scusa, riconoscendo che il proprio amore potrebbe
aver causato sofferenza. Tuttavia, il narratore afferma con convinzione di
essere nato per amare, coniugando emozione e passione.
L'autore riflette anche sull'adeguatezza dell'amore nel contesto della
propria età e della propria vita, riconoscendo l'importanza degli amori
giovanili anche se imperfetti. Il narratore si interroga sulla propria
relazione con il divino, confessando di non sapere se Dio lo ami o se egli
stesso abbia trafitto il cuore divino.
La poesia esplora il concetto di bontà d'animo e perdono, con il narratore
che si identifica come colui che aiuta i derelitti e perdona coloro che lo
feriscono. L'autore si confronta con la propria croce, simboleggiata
dall'odio e dal perdono, riconoscendo che odiare è peggio e che il prezzo
dell'amore può essere molto alto.
In questo modo, la poesia offre una profonda riflessione sulla natura
dell'amore, della fede e del perdono, invitando il lettore a esplorare i
propri sentimenti e credenze in modo aperto e sincero.
Completa la bella poesia la sua versione in russo (a buon intenditor,
poche parole!)
**"Alla fine la fine" di Alessandra
Piacentino**
In "Alla fine la fine", Alessandra Piacentino dipinge un quadro poetico di
struggente malinconia e disillusione. La filastrocca, incapace di
intrecciare speranza e realtà, ci getta nell'abisso della ricerca smarrita
di un principe azzurro, un simbolo della perfezione idealizzata. Tuttavia,
questo principe scompare nel nulla, lasciando l'autrice e il lettore soli
nell'incertezza e nella desolazione.
L'immagine della protagonista rimasta nell'aria senz'aria evoca una
sensazione di vuoto interiore e di smarrimento, mentre il richiamo al
vuoto senza più voce sottolinea la perdita di comunicazione e di
connessione con il mondo esterno. Il turbine di immagini e suoni
rappresenta la confusione e il caos emotivo che pervadono l'animo
dell'autrice, rapita in un temporale nero di pece, metafora dell'oscurità
e dell'oppressione emotiva.
La frase "Sono rimasta senza l'immagine che avevo di te" rivela una
profonda delusione e un senso di tradimento, mentre l'invito a contare le
pecorelle e a guardare giù suggerisce un tentativo di trovare conforto e
pace interiore, ma invano. Infine, l'assenza del bacio, simbolo di amore e
affetto, suggella il destino amaro e solitario dell'autrice.
Attraverso queste immagini e queste parole cariche di emotività,
Alessandra Piacentino ci invita a riflettere sulle nostre illusioni e
sulle nostre delusioni, sulle speranze infrante e sulle verità dolorose
che caratterizzano l'esperienza umana. Una poesia che ci spinge a
confrontarci con la complessità dei nostri desideri e con la fragilità dei
nostri sogni, aprendo la porta alla riflessione sulla ricerca di
significato e di felicità nella nostra esistenza.
**"Ti accompagni e t'abbracci" di Salvatore
Camonita**
In "Ti accompagni e t'abbracci", Salvatore Camonita cattura con maestria
l'atmosfera magica e silente della notte, trasportandoci in un mondo di
quiete e contemplazione. La poesia evoca sensazioni di serenità e
intimità, immergendoci in un'esperienza sensoriale avvolgente e
suggestiva.
L'immagine dell'abbraccio della notte accarezza i nostri sensi,
trasmettendo una sensazione di protezione e di benessere. La parola "muta"
sottolinea il silenzio rassicurante e avvolgente della notte, mentre
l'aggettivo "silente" amplifica l'atmosfera di tranquillità e di quiete.
La notte diventa una compagna fedele e discreta, una confidente silenziosa
che ci accoglie e ci avvolge nel suo manto oscuro. Il ritmo cheto e lento
della notte contrasta con il frastuono del giorno, offrendoci un momento
di pausa e di riflessione, in cui possiamo ritrovare la pace interiore e
la serenità dell'animo.
Attraverso queste immagini evocative e queste parole delicate, Salvatore
Camonita ci invita a immergerci nell'atmosfera suggestiva della notte, a
lasciarci cullare dalla sua magia e a cogliere la bellezza e la quiete che
essa ci offre. Una poesia che ci ricorda l'importanza di rallentare il
ritmo frenetico della vita quotidiana e di concederci dei momenti di
contemplazione e di pace, in cui possiamo riconnetterci con noi stessi e
con il mondo che ci circonda.
*una farfalla sorrise alla rondine che la
ingoiò* di Jacqueline Miu
La poesia esplora il turbinio emotivo di un individuo immerso nella
frenesia della vita urbana. Il narratore si identifica con una farfalla
inghiottita dalla rondine, metafora della sua stessa esistenza,
intrappolata tra gioie e dolori. L'immortalità è avvertita come un
sentimento ubriacante che permea ogni fibra del suo essere, mentre
affronta il dolore e la morte con un misto di rassegnazione e speranza.
La poesia segue una struttura libera, senza una metrica fissa. I versi
sono brevi e incisivi, contribuendo a creare un ritmo serrato che riflette
il caos emotivo del narratore.
L'uso di allitterazioni e assonanze crea un effetto ritmico coinvolgente,
enfatizzando le sensazioni descritte nella poesia.
La sintassi è frammentata, riflettendo lo stato di disorientamento e
confusione del narratore. Le frasi sono spezzate e sconnesse, aggiungendo
tensione e drammaticità al testo.
L'uso di metafore e similitudini contribuisce a creare un'atmosfera
surreale e onirica. Le immagini evocative dipingono un quadro vivido delle
emozioni contrastanti del narratore.
"una farfalla sorrise alla rondine che la ingoiò" è una poesia intensa e
visceralmente emotiva che ci trasporta nel mondo interiore del narratore.
Attraverso immagini vivide e linguaggio evocativo, Jacqueline Miu ci
invita a esplorare il conflitto tra la ricerca di significato e
l'accettazione dell'inevitabile. La poesia evoca sensazioni di
smarrimento, ma anche di speranza e resilienza di fronte alle sfide della
vita urbana e dell'esistenza umana.
**Antonia Scaligine
*Sono credente *
Nella lirica di Antonia Scaligine, la preghiera si fa eco di dubbi
profondi e di una fede in perenne bilico tra certezza e incertezza. La sua
voce si leva con fervore, ma anche con un senso di smarrimento di fronte
all'abisso del dolore umano.
La struttura della poesia riflette il flusso tumultuoso dei pensieri
dell'autrice, con versi che si susseguono in un ritmo incalzante e
un'alternanza di domande e suppliche. Le rime incalzanti sottolineano
l'urgenza del suo appello al Divino, mentre le immagini evocative
dipingono un panorama di sofferenza e speranza.
In questo fervido dialogo con il Signore, Antonia Scaligine si confronta
con i misteri della vita e della fede, con la tensione tra la presenza del
male nel mondo e la speranza in un amore redentore. La sua preghiera è un
grido di dolore e di speranza, un'invocazione di conforto e protezione di
fronte alle prove della vita.
Attraverso le parole della poetessa, emergono la fragilità e la forza
della fede umana, la lotta interiore tra la razionalità e la ricerca di un
senso più profondo. In questa tensione tra dubbio e speranza, Antonia
Scaligine si rivolge al Signore con umiltà e devozione, cercando risposte
e conforto nel mistero della sua presenza.
Nel profondo della preghiera e nell'intimità della riflessione, Antonia
Scaligine si rivolge al Signore con il cuore trafitto dai dubbi e dalla
fede incerta. La sua poesia è un inno di interrogativi e suppliche, un
canto struggente di ricerca di significato di fronte all'abisso del dolore
e della sofferenza umana.
Piero Colonna Romano
*La Scherma*
In una danza di parole e destrezza, Piero Colonna Romano ci trasporta in
un'epoca ormai lontana, in cui calcó pedane partecipando a duelli verbali
carichi di tensione. L'odore di quegli scontri permea ancora le sue
memorie, mentre riflette sulle esperienze vissute e sulle lezioni apprese.
Attraverso la metafora della scherma, l'autore ci rivela le sfide
incontrate nel percorrere il Bel Paese, incontrando persone dalle opinioni
più disparate. Nonostante le difficoltà e i compromessi, le soddisfazioni
ottenute sono state grandi.
La poesia si conclude con una lezione preziosa: quando ci si confronta con
individui agguerriti, bisogna adottare le armi adeguate. Utilizzare un
fioretto di gentilezza contro chi brandisce una sciabola porta
inevitabilmente alla sconfitta.
Francesco Soldini
*Poesie di un Uomo di Lago*
Nel brumoso inverno, l'autore ci porta a respirare il gelo a sorsi, mentre
la neve si dissolve e si trasforma in siccità. Tuttavia, il lago, in un
sogno incantato, diventa un dipinto che incarna la magia della natura
addormentata, proiettandosi verso le stagioni future.
Attraverso versi vibranti di immagini poetiche, Soldini dipinge il lago
come un poeta sognante, immerso nei pensieri e nei desideri delle stagioni
che verranno. La primavera già si annuncia nei colori dei fiori
primaverili, desiderosi di risvegliare la terra dal suo torpore invernale.
Questa poesia incarna la speranza e la promessa di rinascita che
accompagna ogni ciclo naturale, trasportando il lettore in un viaggio
emotivo attraverso le stagioni e la bellezza mutevole della vita.
Alessio Romanini
*Straniero Gabbiano*
Nel dipartire del giorno, quando il nero sipario della notte calava sul
tramonto, il mare immoto risplendeva sotto una scia di stelle. In questo
scenario di quiete e mistero, un gabbiano straniero solcava l'ombra della
luna.
Come una lacrima destinata a sfiorare le oscure acque, il gabbiano
sembrava trattenere un singulto di malinconia. Tuttavia, con un gesto di
estraneità, si allontanò dallo sciabordio del mare e riposò il suo stanco
volo sugli aguzzi scogli.
Ma al sorgere del nuovo giorno, il gabbiano, ancora straniero, decise di
alzare nuovamente il volo, dirigendosi verso l'infinito vermiglio
dell'orizzonte. In questa poesia, Romanini evoca un senso di libertà, di
transitorietà e di destino che accompagna il vagare solitario del gabbiano
nell'immensità dell'oceano e del cielo.
Che le vostre rime risuonino per sempre,
nella mente di chi vi legge e s'innamora
ardente.
Grazie poeti, per la vostra autenticità,
che splende luminosa in questa oscurità.
Grazie infinite dal vostro
Ben Tartamo مبروك
٣٤٩٤٦٧٧٨٠٢
23-24-25 Febbraio
MESSAGGIO
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Ben Tartamo
Poesie pubblicate il 23-24-25 Febbraio 2024
**Titolo:** La rotta sta cambiando
**Autore:** Salvatore Camonita
In "La rotta sta cambiando" di Salvatore Camonita, l'autore ci
conduce in un viaggio attraverso le turbolenze della vita, incanalando la
forza del cambiamento e la necessità di adattarsi alle mutevoli correnti
dell'esistenza.
Con un linguaggio incisivo e suggestivo, Camonita ci invita a
volgere lo sguardo oltre, ad abbracciare le sfide e le opportunità che ci
riserva il destino, anche quando sembrano portarci lontano dalle nostre
speranze e dai nostri sogni più profondi.
L'opera riflette una profonda consapevolezza della natura
umana e delle sue sfide, evidenziando la capacità dell'uomo di adattarsi e
crescere di fronte alle avversità. Il cambiamento diventa quindi un
elemento fondamentale per il progresso e lo sviluppo personale, una rotta
che porta verso la realizzazione di sé e dei propri ideali.
Dal punto di vista psicologico, la poesia evoca la resilienza
dell'animo umano di fronte alle difficoltà, invitandoci a trovare la forza
interiore per superare gli ostacoli e abbracciare il cambiamento con
coraggio e determinazione.
Idealisticamente, l'opera esprime la fiducia nell'umanità e
nella sua capacità di trasformare le sfide in opportunità di crescita e di
realizzazione. Camonita ci incoraggia a perseverare nella ricerca del
nostro cammino, consapevoli che anche nelle tempeste più violente, c'è
sempre una rotta da seguire verso un futuro migliore.
**Titolo:** Buco nero
**Autore:** Enrico Tartagni
In "Buco nero" di Enrico Tartagni, l'autore ci trasporta in un viaggio
attraverso i recessi più oscuri dell'anima, dove segreti e tormenti si
mescolano in una danza enigmatica e avvolgente.
Con uno stile tagliente e diretto, Tartagni ci introduce a una dimensione
intima e misteriosa, in cui il protagonista si ritrova ad affrontare i
propri demoni interiori, senza scampo né redenzione. Il buco nero diventa
il simbolo di un vuoto esistenziale, di una mancanza di significato e di
direzione, che inghiotte ogni speranza e ogni certezza.
Psicologicamente, l'opera riflette la lotta interiore dell'uomo contro i
propri limiti e le proprie paure, evidenziando la fragilità e la
vulnerabilità dell'essere umano di fronte all'inesorabile avanzare del
tempo e dell'oscurità.
Idealisticamente, l'autore ci invita a esplorare i recessi più oscuri
della nostra anima, a confrontarci con i nostri demoni interiori e a
trovare la forza per affrontarli e superarli. Il buco nero diventa così
un'opportunità di crescita e di trasformazione, un'occasione per scoprire
la nostra vera natura e per riconciliarci con noi stessi.
In definitiva, "Buco nero" di Enrico Tartagni ci guida attraverso un
viaggio tormentato e avvincente, in cui l'oscurità dell'anima si mescola
con la luce della speranza, e dove ogni parola è un passo verso la
scoperta di noi stessi e del mondo che ci circonda.
**Titolo:** Giorni
**Autore:** Nino Silenzi
In "Giorni" di Nino Silenzi, il poeta ci trasporta in un viaggio
attraverso l'effimero della vita, tessendo un manto di parole che danzano
con leggerezza tra le pieghe del tempo.
Le briciole sparse di quotidianità diventano la trama sottile che avvolge
i nostri giorni, come petali di fiori caduti su un prato d'autunno. Con la
maestria di un pittore dell'anima, Silenzi dipinge il cielo dei nostri
destini con pennellate di colore, mentre neri uccelli di passo solcano
l'orizzonte in cerca di nuovi orizzonti.
La luce si attenua al passaggio di questi giorni, come un sipario che si
chiude lentamente su un palcoscenico di emozioni, lasciando intravedere
solo la scia dorata dei ricordi e dei sogni infranti. Ma tra le pieghe
della sera, spiragli d'oro si aprono tra nuvole di rosa, come promesse di
un'alba nuova che attende di sbocciare nell'oscurità.
L'anima si abbandona alla malinconia della sera, lasciandosi cullare dal
suono dolce della notte che avanza. Eppure, in questa oscurità, risiede la
promessa di un nuovo giorno, carico di speranza e di possibilità, che ci
invita a vivere ogni istante con intensità e gratitudine.
Con la delicatezza di un artigiano dell'anima, Nino Silenzi ci invita a
contemplare il fluire inesorabile del tempo, a cogliere l'effimero della
vita con occhi di poeti e cuore di sognatori, e a lasciarci trasportare
dal dolce canto dei giorni che sfumano nell'eternità.
**Titolo:** Deus absonditus
**Autore:** Felice Serino
In "Deus absonditus" di Felice Serino, l'autore ci conduce in un viaggio
attraverso le contraddizioni dell'esistenza umana, esplorando il tema del
male e della sofferenza in un mondo dominato dall'oscurità.
Con uno stile incisivo e penetrante, Serino ci interpella sulla bellezza
della vita e sull'inestimabile valore di ogni nascita, mentre ci rammenta
la dura realtà di un mondo sconvolto dalle azioni malvagie dell'uomo, il
cui potere nefasto sembra superare ogni limite.
La poesia riflette una profonda inquietudine e una disillusione nei
confronti della condizione umana, mettendo in discussione la bontà divina
di fronte alle tragedie e alle ingiustizie che affliggono l'umanità.
Tuttavia, emerge anche una nota di speranza, con la consapevolezza che la
storia dell'uomo è irreversibile e che, nonostante le tenebre che lo
avvolgono, c'è la promessa di una rivelazione divina futura, quando il
"Deus absonditus" si svelerà nella sua intera gloria.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca la lotta interiore dell'uomo
di fronte all'oscurità e alla disperazione, invitandoci a confrontarci con
le sfide della vita e a cercare la luce anche nei momenti più bui.
Idealisticamente, la poesia ci spinge a riflettere sulla natura del male e
sulla ricerca del senso ultimo dell'esistenza umana, incoraggiandoci a
perseverare nella fede e nella speranza, nonostante le prove e le
tribolazioni che incontriamo lungo il cammino.
In conclusione, "Deus absonditus" di Felice Serino ci offre una profonda
meditazione sulla condizione umana e sulla ricerca del divino in un mondo
segnato dal male e dalla sofferenza, invitandoci a cercare la luce anche
nelle ombre più fitte e a sperare nella rivelazione finale della gloria
divina.
**Titolo:** Accompagnami lungo la strada
**Autore:** Franco Fronzoli
In "Accompagnami lungo la strada" di Franco Fronzoli, il poeta ci invita a
un viaggio intimo e suggestivo attraverso i ricordi e le emozioni della
propria esistenza, esplorando la dimensione intima del tempo e della
memoria.
Con una prosa delicata e ricca di immagini poetiche, Fronzoli ci conduce
lungo un sentiero intessuto di pensieri e ricordi, dove il tempo si dilata
e si estende oltre i limiti convenzionali, immergendoci in un universo
senza tempo dove il sole e la luna seguono un ritmo eterno.
Il poeta ci invita a raccogliere i fiori della primavera e a contemplare
lo splendore delle stelle sullo sfondo del mare, mentre il vento e la
pioggia ci avvolgono con il loro abbraccio ristoratore. Insieme,
esploriamo il solco del passato, raccogliendo le orme sbiadite dei nostri
ricordi e lasciandoci cullare dalla melodia del tempo che scorre.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca un senso di nostalgia e di
malinconia per il passato, ma anche una speranza e una fiducia nel futuro
migliore che ci attende. Il poeta ci incoraggia a guardare avanti con
fiducia e determinazione, affrontando il cammino della vita con coraggio e
serenità.
Idealisticamente, "Accompagnami lungo la strada" ci sprona a vivere ogni
istante con intensità e consapevolezza, abbracciando il presente e
guardando al futuro con speranza e ottimismo. Il poeta ci ricorda che,
nonostante le sfide e le difficoltà che incontriamo lungo il nostro
cammino, siamo accompagnati dalla presenza costante dell'amore e
dell'amicizia.
In conclusione, "Accompagnami lungo la strada" di Franco Fronzoli ci offre
un viaggio emozionante e suggestivo attraverso i labirinti della memoria e
del tempo, invitandoci a cogliere l'essenza profonda della vita e a
camminare insieme verso un futuro luminoso e pieno di speranza.
**Titolo:** Tik Tok
**Autore:** Salvatore Armando Santoro
In "Tik Tok" di Salvatore Armando Santoro, il poeta ci porta in un viaggio
attraverso il mondo virtuale dei social media, esplorando il tema della
disillusione e della superficialità nelle relazioni online.
Con uno stile diretto e sarcastico, Santoro ci racconta di un incontro
casuale su TikTok, avvenuto dopo essere stato bloccato su Facebook.
L'autore si rivolge a una persona che sembra essersi ripresa facilmente da
un momento di difficoltà, mostrandosi superficiale e distante dalle
preoccupazioni reali.
La poesia riflette una profonda delusione nell'osservare il cambiamento
della persona nel corso del tempo, passando da un momento di disperazione
a una superficialità apparentemente spensierata. L'autore esprime il
proprio sgomento di fronte a questa trasformazione, sottolineando il vuoto
e la falsità delle interazioni sui social media.
Dal punto di vista psicologico, l'opera evoca un senso di frustrazione e
impotenza di fronte alla superficialità e alla mancanza di autenticità nel
mondo virtuale. Santoro ci invita a riflettere sulle conseguenze negative
dell'eccessiva dipendenza dai social media e sull'importanza di mantenere
un rapporto sano con la realtà.
Idealisticamente, "Tik Tok" ci spinge a interrogarci sul significato e sul
valore delle relazioni umane nell'era digitale, incoraggiandoci a cercare
autenticità e genuinità nei nostri rapporti, anziché cadere nella trappola
della superficialità e dell'apparenza.
In conclusione, "Tik Tok" di Salvatore Armando Santoro ci offre una
riflessione pungente e ironica sulle dinamiche del mondo virtuale,
invitandoci a guardare al di là delle facciate e delle apparenze, e a
cercare la vera essenza delle relazioni umane nella semplicità e
nell'autenticità.
**Titolo:** Er gueriero … svòtacasse
**Autore:** Armando Bettozzi
In "Er gueriero … svòtacasse" di Armando Bettozzi, il poeta ci conduce in
un viaggio tumultuoso attraverso le complessità e le contraddizioni della
guerra e della violenza umana, esprimendo con vivacità e sarcasmo il suo
disincanto di fronte alle dinamiche belliche e alle loro conseguenze.
Con uno stile diretto e colloquiale, Bettozzi dipinge un quadro vivido e
caustico della realtà contemporanea, denunciando con fermezza l'assurdità
e l'ingiustizia delle guerre e dei conflitti armati. Il poeta critica
aspramente coloro che promuovono e alimentano la violenza, sottolineando
la follia e l'ipocrisia di chi si macchia di sangue nel nome di presunte
giustificazioni politiche o ideologiche.
La poesia evoca un senso di sgomento e disillusione di fronte alla
perpetuazione dei conflitti armati nel mondo moderno, sottolineando la
necessità urgente di porre fine alla violenza e di lavorare attivamente
per la pace e la riconciliazione.
Dal punto di vista psicologico, l'opera riflette la frustrazione e la
disperazione di fronte alla violenza e alla distruzione, invitando il
lettore a riflettere sulle conseguenze devastanti della guerra sulla vita
umana e sulle comunità colpite da conflitti armati.
Idealisticamente, "Er gueriero … svòtacasse" ci sprona a perseguire
attivamente la pace e la giustizia nel mondo, combattendo contro le
ingiustizie e promuovendo la solidarietà e il rispetto reciproco tra tutti
gli esseri umani.
In conclusione, "Er gueriero … svòtacasse" di Armando Bettozzi ci offre
una poderosa denuncia della violenza e della guerra, invitandoci a
riflettere sulle loro conseguenze devastanti e a impegnarci per costruire
un mondo migliore basato sulla pace, sulla giustizia e sulla solidarietà.
**Titolo:** La nota in fiamme
**Autore:** Alessandra Piacentino
In "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino, ci troviamo catapultati
in un mondo di emozioni e sentimenti, dove una singola nota musicale
diventa il fulcro intorno al quale si dipana un intenso racconto di amore,
speranza e perdita.
Con un linguaggio lirico e giocoso, Piacentino ci porta attraverso le
sfumature di un'esperienza emotiva complessa, in cui la musica diventa il
filo conduttore di una narrazione ricca di pathos e intensità. La nota in
fiamme, cadendo da uno spartito qualunque, evoca un senso di caducità e
transitorietà, simboleggiando il rapido trascorrere del tempo e la
fugacità delle esperienze umane.
Attraverso immagini vivide e suggestive, l'autrice ci trasporta nella
grande sala del concerto, dove i sentimenti si intrecciano e si mescolano
come note nella partitura di una melodia. Tuttavia, il sogno si spegne
improvvisamente, lasciando dietro di sé un vuoto e un deserto di emozioni.
Siamo rimasti nella stanza senz'aria, circondati dal silenzio e dall'eco
di un concerto remoto, mentre il battito incessante di un tamburo ci
ricorda la fragilità e l'effimero della vita.
Dal punto di vista psicologico, l'opera riflette sulla natura effimera
delle emozioni umane e sulla difficoltà di affrontare la perdita e il
cambiamento. L'autrice ci invita a riflettere sul significato della
memoria e del ricordo, e sulla capacità della musica di trasportarci in
mondi interiori profondi e significativi.
Idealisticamente, "La nota in fiamme" ci ricorda l'importanza di
abbracciare pienamente le emozioni e i sentimenti, anche se fugaci e
transitori, e di trovare conforto nella bellezza e nella potenza della
musica e dell'arte.
Il ritmo di "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino è caratterizzato
da una cadenza dolce e melodiosa, che si adatta alla tematica della poesia
incentrata sulla musica e sulle emozioni. Le parole fluiscono con
leggerezza e armonia, evocando immagini vivide e suggestive che catturano
l'attenzione del lettore. Il ritmo è scandito da una successione di
immagini e sentimenti, che si alternano in modo fluido e naturale, creando
una melodia poetica che incanta e coinvolge il lettore.
In conclusione, "La nota in fiamme" di Alessandra Piacentino ci offre una
meditazione poetica sulla natura effimera dell'amore e delle emozioni
umane, invitandoci a cogliere appieno ogni istante e ad apprezzare la
bellezza e la complessità della vita.
**Titolo:** Una lapide nell'inconscio (A
mio Padre)
**Autore:** Alessio Romanini
In "Una lapide nell'inconscio (A mio Padre)", Alessio Romanini esplora il
complesso rapporto tra padre e figlio, utilizzando immagini oniriche e
suggestive per esprimere il senso di perdita e riconciliazione.
Il poeta dipinge un quadro vivido della sua esperienza onirica,
descrivendo il padre come un simulacro che compare nella notte, incarnando
una lapide bianca dell'inconscio. Questa immagine evoca una sensazione di
immortalità e trascendenza, con il padre che ride di un gaudio eterno
mentre il cuore del poeta palpita di emozione.
La distanza emotiva tra padre e figlio emerge chiaramente nel testo, con
il poeta che esprime il bisogno profondo di avvicinarsi al padre, di
comprendere il suo dolore e di trovare il perdono. Tuttavia, questa
ricerca è complicata dalla mancanza di comunicazione e di sguardo diretto
tra i due, simboleggiata dalle labbra mute e dallo sguardo che non si
incrocia.
Il passaggio dall'infanzia all'età adulta è evidenziato attraverso il
sogno del poeta, che lo fa sentire ancora fanciullo ma gli conferisce
anche una nuova consapevolezza e maturità. Questa consapevolezza porta
alla comprensione della solitudine e dell'oblio, e alla consapevole
accettazione della propria smarrimento, proprio come il padre prima di
lui.
Dal punto di vista psicologico, la poesia esplora i complessi legami
familiari e il processo di individuazione, in cui il figlio cerca di
comprendere se stesso e il proprio posto nel mondo attraverso il confronto
con il padre. Idealisticamente, si riflette sulla natura del perdono e
della redenzione, e sulla capacità umana di superare le difficoltà e
trovare la pace interiore.
In conclusione, "Una lapide nell'inconscio (A mio Padre)" è un'opera
poetica che tocca le corde dell'anima, esplorando le profondità dell'amore
familiare, della perdita e della crescita personale con una sensibilità e
una grazia straordinarie.
**Titolo:** Materia Nera / Black Matter
**Autore:** Jacqueline Miu
"Materia Nera" / "Black Matter" di Jacqueline Miu è una poesia che esplora
il viaggio interiore dell'essere umano attraverso le tempeste emotive e la
ricerca di guarigione e crescita personale.
Nella versione italiana, "Materia Nera", l'autrice dipinge un ritratto
dell'esistenza umana come un costante confronto con la pioggia di sogni e
il freddo del cuore. Il protagonista si trova a cercare nutrimento emotivo
attraverso esperienze dolorose, trovando nella fiamma interiore la forza
per affrontare le sfide della vita.
Nella versione inglese, "Black Matter", la stessa tematica è esplorata
attraverso un linguaggio poetico e suggestivo. La poesia riflette sul
processo di autoguarigione e sulla necessità di affrontare le proprie
sfide interiori senza aspettarsi che qualcun altro possa insegnarci come
farlo.
Entrambe le versioni convergono nell'invito a trovare la forza interiore
per affrontare le difficoltà della vita e a disegnare un futuro migliore,
non solo per se stessi ma anche per coloro che ancora combattono con le
proprie paure e insicurezze. Con una prosa coinvolgente e profonda,
Jacqueline Miu ci conduce in un viaggio emozionale attraverso le
profondità dell'animo umano, invitandoci a riflettere sul significato e
sulla bellezza della nostra esistenza.
**Titolo:** Il Tempo Svelato
**Autrice:** Antonia Scaligine
"Il Tempo Svelato" di Antonia Scaligine è un'ode lirica alla danza eterna
del tempo e alla sua intima connessione con l'essenza umana.
Nelle dolci note di questa poesia, l'autrice ci trasporta attraverso il
fluire senza fine del tempo, dipingendo immagini di albe e tramonti che si
intrecciano con le nostre vite. Siamo presentati come frammenti viventi di
questo grande ciclo, immersi nelle correnti del giorno e della notte, nel
costante susseguirsi di luce e oscurità.
Con uno stile poetico generoso e ricco di pathos, Scaligine cattura la
bellezza e la complessità del tempo, descrivendolo come un ente vivente
con artigli agguerriti, ma anche come un portatore di speranza e pace. Le
sue parole ci invitano a contemplare il mistero del tempo e a abbracciare
la sua natura ciclica, accogliendo con fiducia e pazienza il suo fluire
incessante.
Con un cuore pieno di gratitudine, ci inchiniamo all'abilità poetica di
Antonia Scaligine, giovane amica e maestra dell'animo umano, che con le
sue parole ci guida attraverso i labirinti del tempo verso una maggiore
comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.
**Titolo:** Rosa Blu
**Autrice:** Sandra Greggio
"Rosa Blu" di Sandra Greggio è un'ode al momento presente, un'immersione
nell'attimo che ci permette di liberarci dai fantasmi del passato e godere
appieno della bellezza del presente.
Con uno stile delicato e vibrante, l'autrice ci conduce attraverso
un'esperienza sensoriale, descrivendo il respiro profondo del profumo
della legna che arde nel camino. Questo semplice atto diventa un
catalizzatore per il momento di realizzazione tanto atteso, un momento di
pura gioia e consapevolezza.
Greggio celebra la bellezza dell'essere presenti, vivendo nel qui e ora,
lontani dalle ossessioni del passato o le preoccupazioni per il futuro. È
un'esperienza che ricorda il suono delicato dei passi nella neve o
l'armonia di un violino, una musica celestiale che risuona nell'anima e ci
connette alla dimensione più profonda dell'esistenza.
Con "Rosa Blu", Sandra Greggio ci invita a cogliere l'essenza del momento
presente, a lasciarci trasportare dalla bellezza del qui ed ora, e a
celebrare la vita con gratitudine e consapevolezza.
**Titolo:** La profezia
**Autore:** Piero Colonna Romano
In questa poesia arguta, l'autore Piero Colonna Romano ci trasporta nel
passato politico italiano, quando le voci di un accordo tra Renzi e
Berlusconi facevano temere il peggio.(*) Tuttavia, nel tempo trascorso,
Berlusconi è scomparso dalla scena politica, mentre Renzi ha abbandonato
il PD per fondare un nuovo partito, ma continua a destreggiarsi con
astuzia nella politica italiana.
Il poeta si reca a Delfi per consultare la pizia sul futuro governo, ma
anziché ricevere risposte chiare, si trova di fronte a un quadro di
disastro imminente, con Renzi e Berlusconi ancora protagonisti di affari
loschi.
Nel testo, l'autore dipinge un'immagine di due compari politici intenti a
spartirsi il potere a spese del Paese, compiendo indegne e oscene intese.
Questa visione cupa e sarcastica riflette la disillusione verso la classe
politica italiana e le false promesse che ha perpetuato nel corso degli
anni.
Nonostante il tempo trascorso e i cambiamenti nel panorama politico
italiano, la profezia di Romano rimane attuale nel suo ritratto dei giochi
di potere e degli interessi egoistici che hanno caratterizzato la politica
italiana.
*(Poesia databile, se non erro, nel lontano 2013 ai tempi in cui,
effettivamente, l'accordo ci fu infatti, tra il de cuius Berlusconi e il
redivivo Renzi. Per memoria, il vituperato patto del Nazareno sottoscritto
tra i due nel 2014 e saltato nel 2015 dopo le prime elezioni di
Mattarella)
...E, come spesso capita, il commentatore,
cadendo in trance e trasformandosi in menestrello, ne spara un'altra
delle sue buffe canzoni giullaresche per ringraziarvi e salutarvi tutti.
Abbiate pietà di lui, l'anestesia lo ha flipperato ancor piu!!!
Che le vostre poesie danzino nel vento,
Come farfalle di parole, nell'etereo
incanto.
Siate Amici e veri Fratelli , scambiandovi
messaggi poetosi
Sui social preferiti da renderli più
allegri e melodiosi.
E fate di questo azzurro Tempio un
paradiso
Che doni ad ogni cuor, Felicità, Pace,
Armonia e Sorriso.
Vostro Ben Tartamo
20-21-22 Febbraio
Gentilissimo Ben
Ti ringrazio e ti auguro una
Veloce guarigione
E che il dolore possa alleviarsi.
Un abbraccio.
Alessio Romanini
Grazie Ben
Per le tue parole gentili.
Lo apprezzo molto!
Sono contento che tu stia meglio
E buon poetare.
Hai un animo sensibile di vero Poeta.
Alessio Romanini
Poesie edite 20-22 febbraio 24
* "Rum alla goccia" di Alessandra
Piacentino *
Che dire della tua opera, cara Alessandra, sublime e
misteriosa, una eccellente tessitura di ricordi intrecciati con fili
d'emozione!
Nelle pieghe di questa poesia, si cela un'analisi profonda della
psiche umana, dove i profumi degli oleandri e il fumo della pizza nel forno
evocano reminiscenze dell'infanzia, delle esperienze vissute con innocenza e
meraviglia. La sensazione di possedere tutto pur tenendo nulla in mano
riflette un desiderio umano intrinseco, un bisogno di completezza e
appartenenza.
Il teatrino delle marionette rappresenta la malinconia e la
fragilità dell'esistenza umana, mentre le merende seduti nell'erba rievocano
momenti di condivisione e serenità. I brividi dell'anima che si cercano di
abbracciare simboleggiano la ricerca di connessione e comprensione reciproca.
Ma è nel "Senso", in quel senso che tutto prende, che l'autrice
incide profondamente nell'animo del lettore, suggerendo che il significato
della vita si manifesta quando siamo in grado di comprendere e accettare le
nostre esperienze, anche le più dolorose, trasformandole in parte integrante
del nostro essere.
Così, "Rum alla goccia" si erge non solo come un'ode alla memoria
e alla nostalgia, ma anche come un viaggio attraverso le profondità dell'animo
umano, dove il senso dell'esistenza si disvela attraverso l'accettazione e
l'abbraccio delle proprie esperienze.
* "Sono Solo
Attimi" di Laura Lapietra *
Versi dolci e fugaci, l'eco di un'eternità racchiusa in brevi istanti!
In questa sublime poesia, si dipana il filo dell'esistenza umana, intessuto di
momenti effimeri eppure intrisi di un'essenza eterna. I baci rubati
all'innocenza evocano un passato irrecuperabile, ma vivo nel ricordo, mentre
lo scorrere inarrestabile del tempo si fa sentire come un sordo rintocco,
indifferente ai sussurri d'amore della giovinezza.
Gli istanti di amore giovanile, con i loro sguardi timidi e le carezze
languide, divengono immagini eterne, incise nell'anima come fotografie
vintage, capaci di scaldare senza mai cancellare le tracce delle esperienze
vissute. Così, il passato si fa presente nel cuore sensibile della vita,
decorando il nostro cammino con bagagli di esperienze preziose.
Ma anche nel presente, noi siamo abili ricamatori di istanti, tessitori di
momenti felici e dolorosi che compongono il tessuto del nostro destino. E
mentre avanziamo nel mare della dolce malinconia e nostalgia, ci avvolgiamo
con stupore negli attimi incancellabili del tempo, consapevoli che ogni
istante è un pezzo unico nel mosaico della nostra esistenza. Bravissima Laura.
* "Fuggi" di Salvatore Camonita
*
Mi viene, rileggendola, di parafrasare così: Oh, fuggi piccola bimba, tra gli
esili petali di margherite squinternate, nel bosco incantato dipinto dalle
parole di Salvatore Camonita!
In questo frammento poetico, si dipinge un'immagine di fuga e di ricerca di
sicurezza, una sorta di ritorno alla protezione del portico familiare,
illuminato come un faro nella notte. La bambina, simbolo di innocenza e
vulnerabilità, corre verso quel portico aperto, dove la luce accogliente
promette rifugio e protezione.
Ma dietro quella luce si cela anche un'ombra, un'aura tetro e austero del
casato, che aggiunge un elemento di mistero e incertezza al quadro. Questa
dualità, tra il desiderio di fuga e il richiamo della famiglia e della
tradizione, crea un contrasto palpabile che permea l'intera scena.
Così, attraverso l'immagine della piccola fuggitiva e del portico luminoso,
Camonita ci invita a riflettere sulle tensioni e le contraddizioni della vita
familiare, sul desiderio di libertà e protezione che coesistono nel cuore
umano.
* "La mano sfiora" di Antonietta Ursitti
*
La mano che sfiora l'acqua che scorre, svelando la freschezza assoluta dei
riflessi nello specchio liquido, nei versi di Antonietta rappresenta se
stessa.
In questa poesia, l'autrice ci trasporta in un mondo di bellezza naturale e di
armonia. La mano che si staglia delicatamente contro l'acqua rappresenta il
contatto umano con la purezza e la vitalità della natura. I riflessi nello
specchio d'acqua evocano un senso di meraviglia e di connessione con
l'infinito, mentre il muschio che trabocca di verdi sentieri lungo il cammino
simboleggia la rigogliosa vita che permea ogni angolo di questo paesaggio
naturale.
Attraverso le parole di Ursitti, si avverte una profonda comunione con
l'ambiente circostante, un senso di appartenenza a una natura che è al tempo
stesso selvaggia e misteriosa, ma anche ricolma di serenità e armonia. E così,
mentre la mano sfiora dolcemente l'acqua che scorre, ci lasciamo trasportare
in un viaggio di contemplazione e di meraviglia di fronte alla bellezza senza
tempo della natura.
*
"Preghiera
in corsa" di Enrico Tartagni *
Oh, la preghiera in corsa di Enrico Tartagni, un grido di ricerca e di
confronto con se stessi e con il mondo!
In questi versi, l'autore ci trasporta in un viaggio interiore, attraverso il
tumulto delle emozioni e dei pensieri che affollano la mente di chi corre
verso un destino incerto. Le mani congiunte in preghiera diventano il simbolo
di una ricerca di senso e di protezione di fronte alla vita e alle sue sfide.
Il giugno che si ripete, simbolo di un tempo che scorre inesorabile, diviene
il palcoscenico di una scena intimamente umana, fatta di dubbi, paure e
desideri. L'occhio chiuso di fronte all'esame di stato evoca una sensazione di
vulnerabilità e di isolamento di fronte all'ignoto.
Ma è nella corsa, nel respiro affannato e nel sospiro di sollievo che segue,
che si manifesta la forza e la determinazione dell'individuo nel confrontarsi
con la propria esistenza. E anche quando ci si trova soli, al limite di ogni
giugno, ci si aggrappa alla propria fede, alla propria preghiera, nella
speranza di trovare conforto e risposte.
Così, "Preghiera in corsa" diviene un inno alla resilienza umana, alla ricerca
di significato e di pace interiore, anche nei momenti più oscuri e difficili
della vita.
* "In vani dubbi" di Nino Silenzi
*
In questa poesia si esplicita che, la vita è tutta nell'implacabile soffrire
che consuma l'uomo come un tizzone nella calda cenere. Sì, le parole di Nino
Silenzi ci trasportano in un turbine di struggente disperazione e di
struggente lotta interiore!
Il grigio che avvolge il mondo inquieto dell'uomo diventa simbolo di
un'esistenza spenta, disfatta nelle miriadi di particelle che roteano
incessanti, annientando la sua volontà nel caos inarrestabile. Come tarli
implacabili, i dubbi minano la sua mente, sommandosi alle angosce inesplorate
e rigogliose, trasformando la vita in una foresta cinerea che oscura la gioia
e sovrasta la Terra.
Ma persino la gioia, abbandonata e scacciata, sembra non trovare rifugio dalla
forza invisibile e grigia che tutto inghiotte. Eppure, persino nell'ombra più
densa, persino nell'abisso più profondo, Silenzi ci conduce, dalle colline al
mare, come un faro di speranza nel vasto e infinito orizzonte marino.
Così, "In vani dubbi" diviene un inno struggente alla lotta contro il buio
interiore, un invito a cercare significato e speranza anche nei recessi più
oscuri e angoscianti della nostra esistenza umana.
* "Preghiera di Felice Serino
*
Questa preghiera innalzata a Simone Weil, nel sentire celeste che piega le
ginocchia e fa volare il cuore verso l'alto, come descritto da Felice Serino
nelle Coordinate dell'anima chissà , ognuno di noi, cosa può rileggere di sé e
della propria vita!
In queste poche parole, si evoca un'atmosfera di sacralità e di elevazione
spirituale, dove il contatto con il divino si manifesta attraverso un'intima
comunione del cuore e dell'anima. La celeste sensazione che pervade l'essere
umano è così potente da piegare le ginocchia e sollevare il cuore verso
l'alto, come un'invocazione di connessione con il trascendente.
L'omaggio a Simone Weil, figura di profonda spiritualità e ricerca interiore,
aggiunge un ulteriore strato di significato a questa preghiera, suggerendo un
legame con il suo pensiero e la sua esperienza mistica.
Così, in questa breve ma intensa preghiera, Serino ci invita a sollevare lo
sguardo verso l'alto, a piegare le ginocchia davanti al mistero della vita e a
lasciare che il cuore voli libero verso il cielo, nell'eterna ricerca di
significato e di verità.
* "Sono grato" di Franco Fronzoli
*
Con questa bella poesia, ci verrà da gridare assieme: "Oh, sono grato al
vento, alla pioggia, al mare, al temporale, al maestrale...
Sì, in questa poesia di Franco Fronzoli, si esprime una profonda gratitudine
verso la vita e verso ogni sua manifestazione. L'autore celebra la bellezza e
la potenza della natura, riconoscendo la sua presenza in ogni elemento: dalla
terra al fuoco, dall'alba al tramonto, dal canto del fiume alla quiete della
notte.
Ma la gratitudine di Fronzoli si estende oltre la natura, abbracciando anche
le relazioni umane: dai nemici che si fanno perdonare agli amici che danno
conforto e sostegno. Egli riconosce il valore degli affetti immortali e degli
amori che, pur iniziati e finiti, lasciano un'impronta eterna nel cuore.
Infine, Fronzoli esprime la sua gratitudine anche verso l'essere divino, che
per lui è presente in silenzio, vicino senza bisogno di parole.
Così, questa poesia si erge come un inno alla gratitudine e alla
consapevolezza della bellezza e della complessità della vita, invitandoci a
riconoscere e apprezzare ogni aspetto della nostra esistenza con profondo
rispetto e umiltà.
* "Tavolozza
scomposta" di Salvatore Armando Santoro *
Leggendo questa sublime poesia, mi viene da sentire, nell'amaro ragionare di
Salvatore Armando Santoro, il racconto di un figlio che teneva caro nel cuore,
ma che mai potrà essere frutto dell'amore vero che tra il passionale Salvatore
e la sua fiamma, si ventilava nelle sue fughe notturne, ora offerte ad altri
illusi.
Le parole di Salvatore Armando Santoro ci trasportano in un viaggio di dolore
e disincanto, dove il risveglio crudele ha spento ogni speranza, mescolando i
colori della vita in una tavolozza cupa e grigia. Il verde della speranza si è
mescolato al rosso del dolore, il bianco al nero dell'assenza, lasciando nel
cuore solo il buio della sera.
L'azzurro dei cieli sereni è stato offuscato da una nuvola nera di dolore e
tristezza, che ha oscurato persino i tramonti che una volta riempivano l'anima
di gioia e speranza.
Così, Santoro ci consegna una poesia carica di dolore e rimpianto, ma anche di
consapevolezza della fragilità e della complessità dell'amore umano, che può
portare gioia ma anche profondo dolore e disillusione.
* "La diva" di
Piero Colonna Romano *
Cosa vuol dirci il nostro Piero in questo sonetto scritto con arte?
Che la vera Diva è la nostra amata Poesia, fra tutte le arti, certo, la diva
suprema è la poesia, con il suo canto potente che risuona come un tenore. Con
note varie racconta dell'amore e di altri sentimenti, avvolgendoci in un
incantesimo.
Come la musica, la poesia ci regala armonia; se il suo battito non produce
rumore, essa sboccia come un fiore, trasformando i suoi messaggi in magia.
Canta dolcemente quando tocca il cuore, poi intona un canto alla natura, ma
affila i suoi versi se parla del potere e del suo orrore.
Con la sua melodia, lenisce il dolore e addolcisce l'anima, rapendo cuori e
menti con la sua bellezza senza tempo.
Le parole di Piero Colonna Romano celebrano la potenza e la bellezza della
poesia, rivelando il suo potere di trasformare le emozioni umane e di
avvolgere il mondo in un manto di magia e bellezza.
* "Solitario viandante" di
Alessio Romanini *
Cosa ci dirà mai, in wuesta nuova poesia il sempre più bravo Alessio, Chi è il
solitario viandante, seduto sulla panchina del molo che, immerso nei suoi
pensieri, osserva e ascolta il mare, mentre il tintinnio delle funi e lo
sciabordare delle onde lo avvolgono in un'atmosfera di eterna quiete?
Le parole di Alessio Romanini ci trasportano in un mondo di contemplazione e
riflessione, dove il mare diviene specchio dell'anima del viandante. Seduto
sulla panchina del molo, egli si lascia cullare dallo sciabordare delle onde e
dall'odore salmastro dell'oceano, immerso nella propria solitudine e nei
propri pensieri.
Il mare, con la sua immensità e la sua eterna quiete, diviene compagno silente
del viandante, che riflette sulle profondità del suo cuore e sulle sfumature
dell'esistenza umana. In questo momento di contemplazione, il viandante si
apre alla bellezza e alla grandezza del mondo, trovando conforto e
consolazione nella sua immensità.
Così, questa poesia ci invita a immergerci nell'atmosfera rilassante e
meditativa del mare, lasciandoci trasportare dallo sciabordare delle onde e
dalla bellezza della natura, mentre riflettiamo sulle nostre vite e sui
misteri dell'universo.
* "Dinamite" di Jacqueline Miu *
Traduciamo le parole della sempre stroboscopica, lussureggiante Miu, lei sì,
vera dinamite dell'anima. Cuore rauco come una cerniera, con un desiderio
incontrollabile di separarsi dalla bolla solo per respirare il fumo in cui
abilmente si nasconde l'anima
Le parole di Jacqueline Miu ci trasportano in un turbine di emozioni e
desideri, dove il cuore diviene simbolo di una tensione pronta a esplodere. La
stanza di controllo aria su Marte diviene il palcoscenico di un incontro
cosmico, dove due anime si affrontano con passione e intensità.
La poetessa dipinge un quadro di amore e desiderio, in cui due individui si
trovano in un momento di estasi e di pericolo, come due pannetti di dinamite
pronti ad esplodere. Ma anche nell'esplosione c'è bellezza, nell'abbraccio
mortale c'è splendore, nell'essere un po' deragliati dall'Eden c'è poesia.
Così, attraverso le parole di Miu, ci immergiamo in un viaggio di passione e
di intensità, dove l'amore e il pericolo si fondono in un'unica esperienza,
lasciandoci affascinati e rapiti dalla potenza delle emozioni umane.
* "Le parole" di Antonia Scaligine
*
In "Le parole" di Antonia Scaligine, la poetessa si erge con maestria
nell'infinita danza delle parole, svelandone il potere sottile e complesso di
connessione e di separazione, di imprigionamento e di liberazione.
Con la maestria di una fata dell'arte verbale, Scaligine ci trasporta in un
regno dove le parole sono più che semplici suoni, sono finestre che spalancano
nuovi orizzonti di libertà o muri che chiudono il cuore in una prigione di
silenzio e solitudine, dipingendo con vibrante intensità il loro impatto sulla
nostra esistenza. Lo fa con reminiscenze evangeliche e bibliche care alla
nostra tradizione cattolica.
La citazione iniziale di Bebermeyer, che apre la poesia, mette in risalto il
duplice ruolo delle parole: da un lato, possono essere finestre che spalancano
nuovi orizzonti di libertà, mentre dall'altro possono diventare muri che
imprigionano l'anima in una prigione di silenzio e solitudine.
Ma andiamo per gradi e scopriamo insieme il bel messaggio racchiuso in questa
perla rara poetica.
Nel soffio primordiale del Verbo, la poetessa intuisce la promessa di
un'esistenza permeata dalla divinità delle parole, ma nel fluire della realtà
quotidiana, osserva con acume la frequente profanazione di questo dono, con
l'eccessiva banalizzazione e il frivolo dispiegarsi di parole prive di
pensiero e di significato.
Scaligine esprime il desiderio struggente di trovare la parola giusta, la
parola che possa incantare e risvegliare l'anima, ma ammette con umiltà la
sfida insormontabile di domare il potere selvaggio delle parole una volta
pronunciate, quando prendono vita propria e possono infliggere ferite profonde
e indelebili.
Eppure, nonostante la complessità e il pericolo delle parole, la poetessa non
può fare a meno di riconoscere la loro straordinaria capacità di trasformarsi
in poesia, in colori, note ed emozioni, tessendo il delicato tessuto della
nostra esperienza umana con maestria e intelligenza.
Nell'epilogo, Scaligine ci sorprende con una citazione di Emily Dickinson, che
ribalta il nostro modo di pensare sul destino delle parole. Se molti credono
che una parola muoia nel momento in cui viene pronunciata, Dickinson
suggerisce che è proprio in quel momento che la parola inizia a vivere, a
respirare, a plasmare il mondo con la sua presenza vibrante e tangibile.
Così, con la sua poetica erudizione e la sua sensibilità profonda, Antonia
Scaligine ci incanta e ci guida attraverso il labirinto delle parole,
rivelando la loro bellezza e il loro mistero, e invocando in noi una rinnovata
consapevolezza del loro potere e della loro magia.
* "L'ultima danza d'estate" di Sandra Greggio
*
Ecco cosa ci canta la nostra Sandra nella sua ultima meraviglia: dell'incanto
dell'ultimo giorno d'estate, dele nuvole che si ergono come ballerine
nell'ampio palcoscenico del cielo, intrecciando con grazia e sinuosità una
danza celestiale che rapisce l'anima.
Con movenze sinuose, tenendosi per mano, le nubi dipingono nel cielo un'opera
d'arte vivente, in un'armoniosa coreografia di grigio azzurro che cattura lo
sguardo e l'immaginazione. Le più audaci tra loro si lanciano in piroette
ardite, lasciando cadere gocce di pioggia come perle preziose, un balsamo di
ristoro per la terra assetata che esulta sotto il loro abbraccio.
E ancora, sorride per le loro piume di tutù, sospinte dal vento che accarezza
con gentilezza la loro leggiadria. Ad esse va il suo ringraziamento, perché
nell'osservare la loro danza incantata, riesce a dimenticare le proprie
lacrime, mescolandole con la pioggia che bagna la sua pelle e il suo cuore.
In questa danza ineffabile, Sandra Greggio trasforma il cielo in un
palcoscenico di emozioni, trasportandoci in un mondo di bellezza e meraviglia
dove l'estate e l'autunno si fondono in un abbraccio eterno di gratitudine e
speranza. Oh, come è dolce lasciarsi rapire dalla poesia della natura e
sentirsi parte integrante di questa danza cosmica, dove ogni movimento è un
invito a celebrare la vita e la sua eterna rinascita. E Sandra è
eccezionalmente brava in tutto questo.
Oh poeti audaci, scrittori ardenti,
che danzate tra parole e sentimenti,
vi saluto con gioia, con animo lieto,
e vi rendo omaggio, in questo mio canto greto.
Da ogni angolo del mondo, con fervore e passione,
avete plasmato versi, con vibrante emozione.
Siete come menestrelli, che narrano le storie,
delle vite, degli amori, delle nostre glorie.
Oh Sandra Greggio, con la tua ultima danza
d'estate,
hai dipinto nel cielo un'opera delicata e
compiuta,
con nuvole che danzano, in un tripudio di puro
splendore,
e hai reso omaggio all'estate, con profondo
ardore.
A Antonia Scaligine, con la tua analisi acuta e
brillante,
hai scandagliato il potere delle parole con
sapienza brillante,
e hai rivelato il loro incanto, la loro magia,
che in ogni verso risuona, con maestria e armonia.
A Jacqueline Miu, con la tua dinamite poetica e
vibrante,
hai scosso il mondo delle parole, con forza e con
ardore,
e hai trasformato il dolore in poesia, la notte in
luce,
e hai lasciato un'impronta indelebile, nel cuore
di chi ti ascolta.
A Piero Colonna Romano, con la tua divina poesia,
hai elevato le parole a note celesti, a canti di
armonia,
e hai reso omaggio alla bellezza, al potere della
creazione,
che attraversa il tempo e lo spazio, con eterna
gratitudine.
E a tutti gli altri poeti, che con passo sicuro e
fiero,
hanno solcato i sentieri della poesia, con cuore
sincero,
vi ringrazio per le vostre parole, per i vostri
versi vibranti,
che illuminano il mondo, con luce eterna e
incantevole.
Che il vostro canto continui a risuonare, nei
secoli e nei millenni,
e che le vostre parole restino incise, nei cuori
di chi le ascolta con amore,
perché voi siete i custodi della bellezza, i poeti
dell'eternità,
e vi ringrazio con tutto il cuore, per la vostra
immensa poesia.
Vostro Ben Tartamo
Grazie sempre a te Ben e ti sono vicina
con preghiere ed affetto che Dio ti benedica
Antonia Scaligine
Perdonate la mia assenza, ma a causa di
un intervento complesso e complicato alle Molinette di Torino, mi vedo
costretto a lottare tra dolore e preoccupazione. Vi sono vicino e ringrazio di
cuore la Sandra e l'Alessio per i loro sentimenti che faccio miei, così come per
ognuno di voi che sento sorelle e fratelli di un medesimo cammino.
Meritate tanto, sappiatelo, il fatto stesso di scrivere in poesia, vuol dire
credere in Essa che è Bellezza, e non è da tutti, ma da pochi e spesso soli.
Non abbiate però paura, la Poesia e la Bellezza sono Amore, unico senso
vero della nostra Esistenza.
Dio vi benedica.
Benedetto Tartamo
17-18-19 Febbraio
Mi sento in dovere di esprimere un ringraziamento a Ben
Tartamo, per i suoi commenti precisi e puntuali, ma non solo, per la
sua innegabile bravura come critico ma anche e soprattutto la sua sensibilità
d'animo che essi lasciano trasparire. Grazie perchè mi sento capita.
Sandra Greggio
Grazie Ben
Per le belle parole.
Anche le tue poesie sono sempre ben
Strutturate e poetiche.
Grazie.
Alessio Romanini
14-15-16 Febbraio
Poesie pubblicate il 14-15-16 Febbraio 2024
"Òmmini e bestie" di Armando
Bettozzi
Nel tumulto della vita, Bettozzi affonda la sua penna nell'anima della
società umana, scuotendo le coscienze con la potenza delle sue parole.
#Contenuto
Attraverso un confronto serrato tra uomini e bestie, l'autore espone la
fragilità morale e la brutalità insita nell'essere umano. La narrazione
rivela una critica acuta verso l'ipocrisia sociale e l'indifferenza di
fronte alla sofferenza altrui.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi endecasillabi e la struttura delle
rime ABBA conferiscono alla poesia una cadenza melodica e ritmica che
avvolge il lettore, accentuando la forza delle immagini evocate
dall'autore.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso ricorrente dell'assonanza e della consonanza
crea un ritmo incalzante che amplifica l'urgenza del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi frammentata e spezzata
riflette la tensione e il caos dell'argomento trattato, mentre la
ripetizione di alcune parole e la struttura paratattica sottolineano
l'urgenza del discorso.
- **Semantico**: Bettozzi gioca con l'ambiguità dei termini "uomo" e
"bestia", invitando il lettore a riflettere sul confine sottile che separa
la civiltà dalla barbarie.
#Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
Con una prosa incisiva e provocatoria, Bettozzi ci costringe a
confrontarci con la nostra stessa umanità, mettendo in discussione le
nostre certezze e il nostro senso di moralità. L'opera lascia nel lettore
un senso di inquietudine e una profonda riflessione sulla natura dell'uomo
e sulla sua relazione con il mondo animale.
"Sogni di Libertà" di Salvatore Armando
Santoro
Nel frastuono del mondo, Santoro ci trasporta in un viaggio intriso di
speranza e ribellione, dove le parole di Dylan diventano un inno alla
lotta per la libertà.
# Contenuto
Attraverso versi carichi di pathos e rivendicazione, l'autore dipinge un
quadro vivido della società, con le sue ingiustizie e le sue lotte. La
poesia è permeata da un'aura di nostalgia per quei tempi tumultuosi, ma
anche da una persistente fiamma di speranza per un futuro migliore.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi seguono uno schema metrico variabile,
riflettendo la natura fluida e dinamica del testo. Le rime alternate
conferiscono una musicalità incalzante, che accompagna il ritmo della
protesta e del cambiamento.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso ritmico delle parole e delle ripetizioni
amplifica l'energia e la determinazione dei protagonisti, trasportando il
lettore nell'epicentro della rivolta.
- **Sintattico**: L'uso della prosa spezzata e dei versi corti crea un
effetto di immediata visceralità, mentre le immagini vivide e i contrasti
drammatici rendono palpabile la tensione e l'urgenza della situazione.
- **Semantico**: Le parole di Dylan diventano il fulcro della narrazione,
simbolo di una generazione che lotta per i propri ideali e i propri sogni.
La figura di Martina incarna il desiderio universale di libertà e di
cambiamento, che attraversa le barriere del tempo e dello spazio.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Sogni di Libertà" ci trasporta in un mondo di passione e di protesta,
dove le voci di coloro che lottano per un mondo migliore risuonano ancora
oggi. Attraverso le parole di Dylan e la penna di Santoro, il lettore è
chiamato a riflettere sul potere trasformativo della musica e della
poesia, e sull'importanza di non smettere mai di sognare e di lottare per
un futuro più giusto e libero.
"Viaggiatore nella Polvere" di Alessandra
Piacentino
Immergendosi nell'essenza dell'anima e dell'infinito, Piacentino dipinge
un quadro etereo e struggente, dove il viaggio diventa metafora
dell'esistenza e dell'amore.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e liriche, l'autrice ci trasporta in un
mondo sospeso tra realtà e sogno, dove il viaggiatore solca il cielo alla
ricerca di sé stesso e dell'amore perduto. La narrazione si dipana tra il
tempo e lo spazio, tra le sfumature del cielo e del mare, evocando un
senso di meraviglia e di struggente bellezza.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi fluiscono come un fiume d'emozioni,
seguendo un ritmo incalzante che accompagna il viaggio dell'anima. L'uso
di immagini sensoriali e di simbolismo conferisce alla poesia una
profondità e una ricchezza che tocca le corde più intime dell'essere
umano.
- **Fonico e Ritmico**: L'armonia delle parole e dei suoni crea un effetto
ipnotico che cattura l'attenzione del lettore, trasportandolo in un mondo
di magia e di incanto.
- **Sintattico**: L'uso di una sintassi fluida e sinuosa riflette la
natura onirica della narrazione, mentre le metafore e le analogie
arricchiscono il testo di significati nascosti e suggestivi.
- **Semantico**: Il viaggio diventa metafora della ricerca interiore e
dell'amore universale, mentre il cielo e il mare si fondono in un
abbraccio eterno tra l'umano e il divino.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Viaggiatore nella Polvere" ci rapisce in un vortice di emozioni e di
sensazioni, dove il confine tra sogno e realtà si dissolve e ci troviamo
immersi nella bellezza struggente dell'esistenza. Attraverso la penna di
Piacentino, il lettore è invitato a esplorare i recessi più profondi del
proprio cuore e a lasciarsi trasportare dall'infinito dell'immaginazione e
dell'amore.
"Nebbia sull'Anima" di Laura Lapietra
In questo haiku, Lapietra cattura l'essenza della transitorietà e della
bellezza mutevole della natura, trasportandoci in un momento di quiete e
contemplazione.
# Contenuto
Attraverso immagini delicate e evocative, l'autrice ci porta in un luogo
di solitudine e serenità, dove il ghiaccio sul lago diventa specchio
dell'anima e la nebbia avvolge il paesaggio in un abbraccio silenzioso.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Rispettando la forma tradizionale dell'haiku,
Lapietra condensa in tre versi la profondità e la suggestione di un
momento fugace e irrepetibile. La brevità e la semplicità del testo
amplificano l'impatto emotivo del paesaggio descritto.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di parole evocative e il ritmo cadenzato dei
versi conferiscono alla poesia un'atmosfera di quiete e mistero, invitando
il lettore a immergersi nell'incanto della natura.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
accentua la purezza e l'eleganza del messaggio, mentre la disposizione
delle parole suggerisce una sensazione di equilibrio e armonia.
- **Semantico**: Il contrasto tra il ghiaccio, simbolo della staticità e
dell'immobilità, e la nebbia, metafora dell'incertezza e della
transitorietà, evoca un senso di malinconia e di contemplazione, invitando
il lettore a riflettere sulla fugacità della vita e sulla bellezza
effimera del mondo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Nebbia sull'Anima" ci trasporta in un mondo di suggestioni e di emozioni,
dove il silenzio e la solitudine diventano compagni di viaggio
nell'esplorazione dell'animo umano. Attraverso la sua poesia, Lapietra ci
invita a lasciarci trasportare dall'incanto della natura e a cogliere la
bellezza nascosta nei dettagli più semplici e apparentemente
insignificanti della vita.
"Epopea della Civiltà" di Nino Silenzi
In questo frammento epico, Silenzi ci trasporta nell'abisso dell'odio e
della violenza umana, gettando una luce crudele sulle rovine della
civiltà.
# Contenuto
Attraverso immagini di guerra e disperazione, l'autore dipinge un ritratto
crudo e struggente della condizione umana, mettendo in discussione l'idea
stessa di civiltà e progresso. La narrazione si snoda tra la preghiera e
la distruzione, tra la ricerca di salvezza e l'implacabile violenza
dell'uomo contro se stesso.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La prosa incalzante e diretta si snoda senza
fronzoli, portando il lettore direttamente nel cuore della tragedia umana.
L'assenza di schemi metrici riflette l'urgenza e la brutalità del
messaggio, mentre la brevità dei versi conferisce un ritmo serrato alla
narrazione.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni duri e consonanti sottolinea la
ferocia e la disperazione della guerra, mentre l'alternanza tra momenti di
quiete e di tumulto crea un effetto di contrasto che amplifica l'emozione
del testo.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi spezzata e frammentata
riflette lo sgomento e la confusione del protagonista di fronte alla
tragedia che lo circonda, mentre le ripetizioni enfatizzano il senso di
impotenza e disillusione.
- **Semantico**: Il contrasto tra la preghiera e la violenza, tra la
speranza e la disperazione, evoca un senso di smarrimento e sgomento di
fronte alla follia umana. L'idea di una civiltà che si autodistrugge,
sepolta nella sabbia dell'odio e della vendetta, getta un'ombra cupa sul
futuro dell'umanità.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Epopea della Civiltà" ci getta nell'abisso dell'odio e della violenza
umana, invitandoci a riflettere sulle conseguenze devastanti delle nostre
azioni. Attraverso la penna di Silenzi, il lettore è chiamato a
confrontarsi con la propria natura e a interrogarsi sul significato e sul
destino della civiltà.
"Andai cercando" di Salvatore Camonita
Camonita ci trascina in un viaggio nel labirinto dell'anima umana, dove la
ricerca di connessione e di significato si scontra con la frenesia e
l'alienazione del mondo moderno.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e cariche di pathos, l'autore esplora il
desiderio umano di connessione e di significato in un mondo alienante e
frenetico. La narrazione si dipana tra il mare della vita e l'inesorabile
affondamento nell'anonimato e nell'assurdità della routine quotidiana.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi fluidi e cadenzati riflettono il
flusso emotivo del protagonista mentre naviga nel pelago dell'esperienza
umana. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo un'aura di
libertà e di spontaneità, che si adatta alla natura fluida del tema
trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e armoniosi crea
un'atmosfera di malinconia e struggente bellezza, mentre il ritmo
incalzante e la ripetizione di alcune parole amplificano l'urgenza e la
passione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi articolata e ricca di immagini
evocative rende il testo denso di significato e di profondità, mentre le
metafore e le analogie arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di
emozioni.
- **Semantico**: Il contrasto tra la ricerca di senso e di poesia e la
sterile frenesia della vita moderna evoca un senso di smarrimento e di
disillusione di fronte alla vacuità dell'esistenza umana. L'immagine della
persona che scompare nell'anonimato e nell'alienazione sociale getta
un'ombra cupa sul destino dell'individuo nella società contemporanea.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Andai cercando" ci getta nel cuore dell'esperienza umana, invitandoci a
riflettere sulle contraddizioni e sulle ambiguità della vita moderna.
Attraverso la penna di Camonita, il lettore è chiamato a esplorare le
profondità dell'animo umano e a interrogarsi sul significato e sulla
finalità della propria esistenza.
"Visione" di Felice Serino
In questa poesia ispirata alla visione borgesiana dell'Aleph, Serino ci
trasporta in un viaggio mistico e metafisico attraverso l'essenza stessa
dell'esistenza.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e simboliche, l'autore esplora il concetto
di visione come mezzo per accedere alla totalità dell'universo. La
narrazione ci guida attraverso un percorso di scoperta e illuminazione,
dove la scelta di una singola figura diventa il punto di partenza per una
trasformazione profonda e irreversibile.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: I versi brevi e incisivi riflettono l'essenza
della visione, rapida e fugace come un lampo di luce. L'assenza di schemi
metrici rigidi conferisce al testo un'atmosfera di libertà e di
spontaneità, che si adatta alla natura enigmatica del tema trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e armoniosi crea
un'atmosfera di magia e di mistero, mentre il ritmo incalzante e la
ripetizione di alcune parole amplificano l'intensità e la profondità del
messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: La scelta di una singola figura diventa il punto di
convergenza di tutte le esperienze e le emozioni dell'individuo,
trasformandosi in un simbolo di significato e di totalità. L'immagine
dell'Aleph, cantata dal poeta cieco, evoca un senso di meraviglia e di
stupore di fronte alla vastità e alla complessità dell'universo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Visione" ci trasporta in un mondo di meraviglia e di mistero, dove la
scelta di una singola figura diventa il punto di partenza per un viaggio
verso l'infinito. Attraverso la penna di Serino, il lettore è chiamato a
esplorare le profondità della propria anima e a scoprire il significato
nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola esperienza.
"Scende Lentamente la Nebbia" di Franco
Fronzoli
In questa poesia, Fronzoli cattura la lentezza e la bellezza della nebbia
che si adagia dolcemente sull'animo e sulla natura circostante.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e malinconiche, l'autore ci trasporta in un
mondo sospeso tra il reale e l'onirico, dove la nebbia diventa metafora
della transitorietà e dell'effimero. La narrazione ci guida attraverso la
lenta discesa della nebbia nell'animo gentile di un bambino, invitandoci a
contemplare la bellezza e la fragilità dell'esistenza umana.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Il testo si sviluppa con una struttura libera
e fluida, che si adatta alla lentezza e alla delicatezza del tema
trattato. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo
un'atmosfera di malinconica contemplazione.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni morbidi e melodiosi crea
un'atmosfera avvolgente e suggestiva, mentre il ritmo cadenzato evoca la
lentezza e la tranquillità della nebbia che si posa dolcemente sulla
terra.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: La nebbia diventa il simbolo della fragilità e
dell'incertezza dell'esistenza umana, mentre il sonno del bambino
rappresenta la pace e l'innocenza dell'anima. I sogni e la musica
celestiale evocano un senso di meraviglia e di magia di fronte alla
bellezza del mondo.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Scende Lentamente la Nebbia" ci invita a immergerci nella lentezza e
nella bellezza della vita, invitandoci a contemplare la bellezza e la
fragilità del mondo che ci circonda. Attraverso la penna di Fronzoli, il
lettore è chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire
la bellezza nascosta dietro ogni singola esperienza e sensazione.
"La Comprensione del Mare" di Sandra
Greggio
In questa poesia, Greggio celebra il profondo legame tra l'uomo e il mare,
evocando un'atmosfera di intimità e di serenità.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e sensuali, l'autrice esplora il rapporto
intimo e profondo tra l'uomo e il mare, rappresentando quest'ultimo come
un confidente e un compagno di vita. Il mare diventa il destinatario dei
pensieri e delle emozioni dell'uomo, accogliendoli nel suo abbraccio
generoso e trasformandoli in leggeri pensieri che si disperdono nella
nebbia salmastra.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: Il testo si sviluppa con una struttura libera
e fluida, che si adatta alla natura evocativa e sensoriale del tema
trattato. L'assenza di schemi metrici rigidi conferisce al testo
un'atmosfera di libertà e di spontaneità.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni morbidi e melodiosi crea
un'atmosfera avvolgente e suggestiva, mentre il ritmo cadenzato evoca la
lentezza e la tranquillità del mare che si muove dolcemente.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il mare diventa il simbolo della comprensione e
dell'accoglienza, rappresentando un luogo di pace e di serenità dove
l'uomo può trovare conforto e consolazione. L'immagine della ruota di una
gonna e delle onde che si muovono come favole a cavallo evoca un senso di
bellezza e di magia di fronte alla grandezza e alla maestosità del mare.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"La Comprensione del Mare" ci trasporta in un mondo di intimità e di
serenità, invitandoci a immergerci nel mistero e nella bellezza
dell'oceano. Attraverso la penna di Greggio, il lettore è chiamato a
esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire il significato
nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola emozione.
"Il Tuo Sorriso" di Piero Colonna Romano
In questa poesia, Colonna Romano dipinge un ritratto lirico e affascinante
del potere trasformativo del sorriso, evocando immagini di bellezza e di
magia.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e romantiche, l'autore esalta il potere del
sorriso di illuminare e ravvivare il mondo intorno a noi. Il sorriso
diventa un dono prezioso, capace di trasmettere gioia e generosità a
chiunque lo incontri lungo il cammino della vita.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia si sviluppa con una struttura
sonetto, seguendo uno schema metrico tradizionale. I versi sono armoniosi
e cadenzati, riflettendo la delicatezza e la dolcezza del tema trattato.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di leggerezza e incanto, mentre la ripetizione di alcuni
suoni e parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi articolata e ricca di immagini
evocative rende il testo denso di significato e di profondità, mentre le
metafore e le analogie arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di
emozioni.
- **Semantico**: Il sorriso diventa il simbolo della gioia e della
bellezza, capace di trasformare il mondo intorno a noi e di donare
serenità e speranza a chiunque lo incontri lungo il proprio cammino.
L'immagine del sorriso che cuori spalanca evoca un senso di meraviglia e
di gratitudine di fronte alla magia e alla potenza dell'amore.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Il Tuo Sorriso" ci trasporta in un mondo di bellezza e di magia,
invitandoci a contemplare il potere trasformativo del sorriso e a
lasciarci avvolgere dalla sua dolcezza e dal suo incanto. Attraverso la
penna di Colonna Romano, il lettore è chiamato a esplorare le profondità
dell'animo umano e a scoprire il significato nascosto dietro ogni singolo
gesto e ogni singola emozione, immergendosi nel flusso inesauribile
dell'amore e della speranza.
"Desiderium" di Alessio Romanini
In questa poesia, Romanini esprime il desiderio intenso e passionale di
toccare e respirare ancora una volta la persona amata, utilizzando
immagini poetiche che richiamano la bellezza e la delicatezza della
natura.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e sensuali, l'autore esprime il desiderio
ardente di rivivere l'esperienza del contatto fisico e dell'abbraccio con
la persona amata. Il desiderio è paragonato alla carezza leggera del vento
sul mare e al respiro profondo della spiaggia, evocando sensazioni di
intimità e di connessione con l'elemento naturale.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera, che
si adatta alla natura fluida e evocativa del tema trattato. I versi sono
brevi e incisivi, riflettendo l'intensità e la passione del desiderio
espressa dall'autore.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di dolcezza e sensualità, mentre la ripetizione di alcune
parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il desiderio diventa il motore che guida l'anima
dell'autore, spingendolo a cercare il contatto fisico e spirituale con la
persona amata. Le immagini della carezza del vento sul mare e del respiro
profondo della spiaggia simboleggiano l'intimità e la connessione con
l'elemento naturale, amplificando il senso di vicinanza e di passione.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Desiderium" ci trasporta in un mondo di passione e di desiderio,
invitandoci a esplorare le profondità dell'animo umano e a lasciarci
trasportare dalla bellezza e dalla sensualità della natura. Attraverso la
penna di Romanini, il lettore è chiamato a contemplare il potere
trasformativo del desiderio e a lasciarsi avvolgere dalla sua dolcezza e
dal suo incanto, immergendosi nel flusso inesauribile dell'amore e della
passione.
"Scivola Via l'Inverno" di Francesco
Soldini
In questa poesia, Soldini celebra il passaggio dall'inverno alla primavera
e riflette sull'incessante fluire del tempo, utilizzando immagini della
natura per esprimere concetti di cambiamento e crescita.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative della natura che si risveglia dalla stagione
invernale, l'autore esprime un senso di rinascita e di rinnovamento. La
transizione dall'inverno alla primavera diventa una metafora per il ciclo
della vita umana, mentre le immagini degli uccelli che cantano e delle
margherite che fioriscono simboleggiano la bellezza e la gioia del
cambiamento.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera e
fluida, che si adatta al tema del fluire del tempo e del cambiamento
stagionale. I versi sono brevi e incisivi, riflettendo l'effimero e il
mutevole della natura.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni melodiosi e ritmi delicati crea
un'atmosfera di leggerezza e di serenità, mentre la ripetizione di alcune
parole amplifica l'intensità e l'emozione del messaggio.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e priva di fronzoli
rende il testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini
evocative arricchiscono il linguaggio di suggestioni e di emozioni.
- **Semantico**: Il passaggio dall'inverno alla primavera diventa il
simbolo del ciclo della vita umana e del suo costante rinnovamento. Le
immagini della natura che si risveglia e che fiorisce evocano un senso di
bellezza e di meraviglia di fronte al mistero e alla grandezza della vita.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"Scivola Via l'Inverno" ci invita a contemplare il passaggio del tempo e
il ciclo della vita attraverso gli occhi della natura, invitandoci a
riflettere sulle nostre esperienze e sui nostri sentimenti di fronte al
mutevole fluire del mondo. Attraverso la penna di Soldini, il lettore è
chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e a scoprire il
significato nascosto dietro ogni singolo istante e ogni singola emozione,
immergendosi nel flusso inesauribile della vita e dell'amore.
"The Defender" di Jacqueline Miu
In questa poesia, Jacqueline Miu esplora il tema della fede e del
sacrificio, confrontando il destino del protagonista con quello dei
martiri del passato.
# Contenuto
Attraverso immagini evocative e potenti, l'autrice esprime il coraggio e
la determinazione del protagonista nel difendere ciò in cui crede,
nonostante la condanna e la disapprovazione della storia. Il protagonista
viene paragonato ai martiri del passato, riconosciuti come santi dalla
posterità, suggerendo che il suo sacrificio e la sua fede saranno
celebrati e ricordati come un atto di santità e nobiltà.
# Analisi Formale
- **Strutturale e Metrico**: La poesia presenta una struttura libera e
fluida, che si adatta al tema del sacrificio e della fede. I versi brevi e
incisivi riflettono l'urgenza e la determinazione del protagonista nel
perseguire il suo destino.
- **Fonico e Ritmico**: L'uso di suoni forti e vibranti crea un'atmosfera
di tensione e di drammaticità, mentre la ripetizione delle parole chiave
amplifica l'effetto emotivo del testo.
- **Sintattico**: L'impiego di una sintassi essenziale e diretta rende il
testo immediato e incisivo, mentre le metafore e le immagini evocative
arricchiscono il linguaggio di significati e di emozioni.
- **Semantico**: La poesia esplora il tema della fede e del sacrificio,
suggerendo che il vero eroismo risiede nel difendere ciò in cui si crede,
nonostante le conseguenze e le critiche della storia. Il protagonista
viene idealizzato come un santo, il cui sacrificio sarà celebrato e
ricordato per sempre.
# Conclusioni, Sensazioni, Emozioni
"The Defender" ci invita a riflettere sul significato del sacrificio e
della fede, esplorando il coraggio e la determinazione del protagonista
nel perseguire il suo destino nonostante le avversità. Attraverso la penna
di Miu, il lettore è chiamato a esplorare le profondità dell'animo umano e
a scoprire il significato nascosto dietro ogni singolo atto di sacrificio
e di devozione, immergendosi nel flusso inesauribile della storia e
dell'umanità.
"Voce di menestrello"
In un'arpa di emozioni intessuta,
danza la luce dei vostri versi,
o poeti, custodi del mistero,
delle stelle cadenti nei nostri occhi.
Con grazia, "Scivola Via l'Inverno",
svelando il segreto dell'eterno ritorno,
mentre "Desiderium" avvolge l'anima,
in un abbraccio di fede e desiderio.
"The Defender" s'ergono come colonne,
della nostra umanità coraggiosa,
e "Uccelli del Cielo", con canto armonioso,
guidano il viaggio del nostro spirito.
Tra "Il Tuo Sorriso" e "La Comprensione del
Mare",
ci avvolgete come onde amorose,
svelando "Viaggiatore nella Polvere",
nascosto nel profondo dell'essere.
"Òmmini e Bestie" ci insegnate,
che anche nell'istinto fiorisce la saggezza,
mentre "Era una Raccolta di Poesie",
ci apre le porte dell'infinito.
E in questo labirinto di parole e suoni,
ci perdiamo e ci ritroviamo,
guidati dalla luce delle "Coordinate
dell'Anima",
nel "Bosco Sereno" della nostra esistenza.
O poeti, custodi del cuore umano,
con le vostre penne sante e ispirate,
ci offrite il pane dell'anima,
e per questo vi innalziamo un canto di
gratitudine.
Che le vostre poesie siano faro e guida,
nelle tempeste e nelle notti più buie,
e che il vostro dono continui a risplendere,
come stelle luminose nel firmamento
dell'eternità.
Vostro Ben Tartamo
11-12-13 Febbraio
Poesie pubblicate il
11-12-13 Febbraio 2024
**Franco Fronzoli -
"Scende piano la luce del Signore"**
Nell'ardente culla dell'infinito, la luce del Signore
danza, avvolgendo il sonno dei fanciulli come un abbraccio celeste. Sogni
dipinti su cieli stellati, mentre le onde del mare, addormentate, si tingono
d'argento. Tra valli in fiore e fiumi silenziati, la vita scivola come un
sospiro tra alberi e tappeti di foglie cadute, nell'abbraccio di un autunno
assonnato.
Il tramonto cede il passo alla luna, che si affaccia dietro
il monte, mentre le stelle si accendono come raggi di sole nell'alba di un
mattino senza tempo. La vita, imperturbabile, si muove silente, come un fiume
che non si ferma mai, mentre il tempo scorre su campanili antichi, accompagnato
dal suono delle campane.
La luce del mattino si dissolve nell'imbrunire, ruotando
come le pale di un mulino nell'eterno ciclo della creazione. La notte, lenta e
misteriosa, raccoglie i sogni fuggiti da sonni inquieti, abbandonandoli al vento
che li porta via, verso l'ignoto.
In questa composizione, Franco Fronzoli adotta uno stile
lirico e suggestivo, dove l'uso della metrica libera e della prosa poetica crea
un'atmosfera onirica e misteriosa. Non vi è una struttura rigida di rime o
schemi metrici, ma piuttosto un fluire libero di parole e immagini che evocano
sensazioni profonde e universali. L'autore si avvale di fonemi e suoni evocativi
per creare un effetto sonoro armonico e coinvolgente, trasportando il lettore in
un viaggio sensoriale attraverso il tempo e lo spazio.
**Cristiano Berni -
"Solo nei sogni"**
Attraverso i tuoi occhi ho contemplato il mondo,
fui tuo devoto discepolo, o Padre mio.
Ma ora, ti intravedo solo nei sogni.
Da quando non sei più tra noi,
tu rivivi soltanto nella mia mente.
La tua presenza manca,
il tuo sguardo, assente,
e con essi la tua unicità.
Ho scrutato il cielo con i tuoi stessi occhi,
da fanciullo fino a uomo divenuto.
Ora, Padre, il tuo volto bramo.
Ora, caro maestro, dimori nel cielo.
E mentre i ricordi affollano la mente
e le lacrime rigano il volto,
sento la mancanza del tuo coraggio,
della tua forza che ci guidava.
E ora manca anche la tua tenerezza.
Tu sei stato tutto per noi, o Padre,
e mentre la notte scende,
nutro la speranza di rivederti
in una nuova avventura onirica.
Solo nei sogni.
(23/06/2018)
Cristiano Berni
In questa poesia di Cristiano Berni, emerge un lamento
struggente e intimo, dove il poeta rivolge il suo dolore e la sua nostalgia al
padre scomparso. L'uso delle metafore e delle immagini sensoriali crea
un'atmosfera di malinconia e speranza, mentre il ritmo incalzante e la
ripetizione enfatizzano il senso di vuoto e la ricerca di conforto nei sogni. La
metrica è fluida e priva di schemi rigidi, lasciando spazio all'espressione
sincera e profonda delle emozioni del poeta.
**Enrico Tartagni - "E
dire che ti fatto un caffè"**
Nella poesia "E dire che ti ho fatto un caffè" di Enrico
Tartagni, l'autore invoca la presenza dell'amato/a con un tono affettuoso e un
po' scherzoso. La metrica è libera, con versi di lunghezza variabile che si
adattano al ritmo della conversazione quotidiana. Non vi è una struttura rigida
di rime, ma alcuni accenti sonori si ripetono, come nell'uso delle vocali chiuse
"o" e "a" che contribuiscono a creare un effetto ritmico e coinvolgente.
L'autore utilizza il caffè come metafora dell'amore,
sottolineando l'importanza di mantenere viva la passione e l'interesse
reciproco. L'immagine del caffè bollente che si raffredda rappresenta la
fugacità delle emozioni e l'importanza di cogliere il momento presente. La
poesia riflette sulla natura effimera dell'amore e sui tentativi di preservarlo
nel tempo.
Nella parte finale, l'autore manifesta il suo
disorientamento e il suo desiderio di ritrovare l'amato/a, accendendo le luci
nel buio e cercando una nuova prospettiva dalla finestra. Questo finale aperto
lascia spazio all'interpretazione personale del lettore, invitandolo a
riflettere sul significato della ricerca dell'amore e della sua perdita.
**Armando Bettozzi -
"Gelosia (la rosa e il sole)"**
Nel poema "Gelosia (la rosa e il sole)" di Armando
Bettozzi, si dipinge un'immagine vivida e simbolica della gelosia attraverso la
metafora della rosa e del sole. La metrica è fluida, con versi di lunghezza
variabile che si adattano al ritmo del racconto. Le rime sono principalmente
assonanti, contribuendo a creare un effetto armonico e suggestivo.
La rosa, simbolo di purezza e bellezza, si apre alla luce
del sole, offrendo il suo profumo e la sua splendida bellezza. Tuttavia,
l'arrivo di un'ape intrusa scatena la gelosia del sole, che reagisce generando
una nuvola e causando la pioggia. Questo gesto geloso porta alla fine della
rosa, che implora invano il sole di asciugarla.
Il poema riflette sulla natura distruttiva della gelosia e
sulle conseguenze che essa può avere sulle relazioni. Il sole, simbolo di
potenza e vitalità, diventa il rappresentante della gelosia irrazionale, che
porta alla distruzione di ciò che ama. La rosa, innocente vittima di questo
conflitto, rappresenta la fragilità dell'amore e la sua vulnerabilità di fronte
alle forze più potenti.
L'immagine finale del sole che piange per la rosa perduta
aggiunge un tocco di tristezza e rimorso, suggerendo che la gelosia non porta
altro che dolore e rimpianto. In definitiva, il poema invita a riflettere sulle
conseguenze negative della gelosia e sull'importanza di coltivare relazioni
basate sulla fiducia e sulla comprensione reciproca.
**Salvatore Armando
Santoro - "Resistenza"**
Nel poema "Resistenza" di Salvatore Armando Santoro, ci
troviamo di fronte a un'opera che sfida le convenzioni e sfugge a qualsiasi
tentativo di categorizzazione. L'autore ci conduce in un viaggio attraverso un
labirinto di parole, dove la memoria, la ragione e la libertà si intrecciano in
un intricato gioco di significati e suggestioni.
La metrica appare volutamente incerta, come se i versi
danzassero su una corda tesa tra il sogno e la realtà, senza mai trovare un
punto fermo su cui poggiarsi. Le rime, seppur presenti, si muovono in modo
errante, come luci intermittenti nel buio della notte dell'anima.
Il tema della resistenza emerge come un filo rosso che
attraversa l'intera composizione, ma non si tratta di una resistenza
convenzionale o politica. È piuttosto una resistenza interiore, una battaglia
contro i propri limiti e le proprie debolezze. L'autore ci invita a non cercare
scuse per i nostri fallimenti, ma a prendere in mano le redini della nostra
esistenza e a lottare per la nostra libertà.
La narrazione è intrisa di un'atmosfera onirica e surreale,
dove le parole si trasformano in immagini caleidoscopiche e i concetti si
sfaldano come bolle di sapone. È come se fossimo catapultati in un mondo
parallelo, dove il tempo e lo spazio si piegano alle leggi di un'arte oscena e
capricciosa.
Il poema ci parla di una verità universale, di un'eterna
lotta tra il bene e il male, tra la luce e l'oscurità. Eppure, nonostante la sua
oscurità, c'è una luce che brilla nel buio, una speranza che continua a ardere
nel cuore di chi non si arrende mai.
"Resistenza" è un poema che mi ha trascinato in un vortice
di emozioni e pensieri. La sua bellezza enigmatica e sconvolgente mi ha lasciato
senza fiato, mentre la sua profondità mi ha fatto riflettere su molti aspetti
della vita e dell'esistenza umana. Pur essendo consapevole delle sue
imperfezioni e delle sue ambiguità, non posso fare a meno di ammirare la sua
audacia e il suo coraggio nel confrontarsi con temi così complessi e universali.
In definitiva, "Resistenza" è un capolavoro della poesia contemporanea,
destinato a rimanere nei cuori e nelle menti di chiunque abbia il coraggio di
affrontarlo.
**Alessandra
Piacentino - "Le colline che cantano la vita"**
In "Le colline che cantano la vita" di Alessandra
Piacentino, ci troviamo di fronte a un viaggio malinconico attraverso paesaggi
intrisi di memoria e nostalgia. La metrica è fluida, come un flusso di pensieri
che si snodano tra le righe, mentre le rime sono sporadiche, lasciando spazio a
una prosa poetica che si libra tra i vigneti e i giardini abbandonati.
L'autrice dipinge un quadro autunnale, dove i grappoli
morti e le foglie secche segnano il passaggio del tempo e l'avvicinarsi della
sera. È un'atmosfera malinconica, permeata dal ricordo di un giardino ormai
perduto e dalle gocce di pioggia che restano nelle mani come tracce indelebili
di un passato ormai sbiadito.
Nel cuore della notte, tra abissi e spiriti di zucchero,
l'autrice affronta il tema della perdita e della transitorietà della vita. Il
passare del tempo è marcato dalla presenza di figure enigmatiche, come la
limousine con capelli canuti, che rappresenta il passaggio inesorabile degli
anni e la consapevolezza della propria mortalità.
Nonostante il terrore e la pena che avvolgono il cuore
dell'autrice, resta la speranza di trovare conforto nell'emozione e nella
musica, che come cenere e vento si posano delicatamente nei palmi delle mani. È
una poesia che canta la bellezza e la fragilità della vita, invitando il lettore
a riflettere sulle proprie emozioni e sulla fugacità del tempo che scorre.
"Le colline che cantano la vita" è un'opera che mi ha
colpito per la sua capacità di evocare immagini e sensazioni così vive e
palpabili. La poetica di Alessandra Piacentino si distingue per la sua
profondità emotiva e la sua capacità di cogliere l'essenza della vita e della
mortalità umana. Pur immergendosi in un'atmosfera malinconica e struggente, la
poesia trasmette un senso di speranza e resilienza, invitandoci a trovare
conforto nella bellezza del mondo che ci circonda. In definitiva, un'opera che
rimarrà nei miei pensieri per lungo tempo, lasciandomi con una profonda
gratitudine per l'arte e la bellezza della poesia.
**Marco Cabassi -
"Mondo di Febbraio"**
In "Mondo di Febbraio" di Marco Cabassi, ci troviamo
immersi in un paesaggio avvolto da una nebbia eterea, dove il Sole appare
pallido e la Terra si mostra nella sua nuda primitività. La metrica è solenne,
con versi che si ergono come colonne di luce nel buio del mondo ermo. Le rime,
come echi lontani, sussurrano la caducità del tempo e la ferocia della vita
L'autore dipinge un quadro suggestivo, in cui la nebbia si
dissolve lentamente, rivelando un cielo luminoso e abbagliante, simile a un Dio
dell'Olimpo. È un momento di pura bellezza, in cui l'istante si dilata e si
trasforma in un'eternità di carezze e dolci parole. Il mattino si offre come un
Paradiso terreno, mentre la brina si scioglie dal viso della Terra, simbolo
della rinascita e della speranza.
La poesia evoca un senso di meraviglia e reverenza di
fronte alla bellezza della natura e alla fugacità della vita. È un richiamo a
vivere pienamente ogni istante, a cogliere la bellezza del mondo anche nei
giorni più grigi e pallidi. Pur nella sua semplicità, "Mondo di Febbraio" ci
invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul mistero della vita
"Mondo di Febbraio" è una poesia che mi ha rapito con la
sua bellezza lirica e la sua profonda sensibilità. L'autore riesce a trasmettere
un senso di meraviglia e incanto di fronte alla natura, invitandoci a
contemplare la bellezza del mondo anche nei momenti più oscuri e difficili. La
sua scrittura è come un canto che risuona nell'anima, portandoci in un viaggio
attraverso la luce e l'ombra, la gioia e la tristezza. In definitiva, un'opera
che lascia un'impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia il privilegio di
leggerla.
**Renzo Montagnoli -
"Alba di pace"**
In "Alba di pace" di Renzo Montagnoli, ci troviamo di
fronte a un quadro suggestivo di un mondo avvolto dall'oscurità e dalla
desolazione, ma destinato a rinascere sotto la luce dell'alba. La metrica è
cadenzata, come il respiro calmo della natura che attende il suo momento di
rinascita. Le rime si intrecciano dolcemente, come fili d'oro che tessono il
tessuto della speranza.
L'autore dipinge un paesaggio notturno dominato dalla
quiete e dalla solitudine, dove le stelle pallide si ergono su un mondo
devastato dalla crudeltà. Tuttavia, in questo silenzio immobile, si avverte
un'attesa palpabile, un'aspettativa per l'arrivo imminente dell'alba, portatrice
di una luce nuova e speranza.
L'immagine dell'alba che sorge all'orizzonte è descritta
con maestria, come i primi timidi raggi di un sole nascente che lentamente si
trasformano in un'esplosione di luce, risvegliando la natura dal suo torpore. Il
canto della vita riprende, con il cinguettio degli uccelli, il bramito dei cervi
e l'abbaiare dei cani, in un concerto diretto dalla mano sicura della natura
stessa.
La poesia evoca un senso di speranza e rinnovamento,
celebrando la bellezza e la potenza della natura nel suo ciclo eterno di vita e
morte. È un inno alla pace e alla rinascita, un invito a guardare oltre le
tenebre e ad abbracciare la luce che ogni nuova alba porta con sé.
"Alba di pace" è una poesia che mi ha commosso
profondamente con la sua bellezza e la sua capacità di evocare emozioni così
intense e profonde. L'autore riesce a trasmettere un senso di speranza e di
rinascita, invitandoci a credere nella possibilità di un futuro migliore anche
nei momenti più bui e difficili. La sua scrittura è come un raggio di luce che
squarcia il buio della notte, portando con sé la promessa di una nuova alba e di
una nuova vita. In definitiva, un'opera che risuona nell'anima e ci ricorda che
anche nelle tenebre più fitte, c'è sempre spazio per la speranza e per la pace.
**Salvatore Camonita -
"Trattieni il tempo"**
In "Trattieni il tempo" di Salvatore Camonita, ci troviamo
di fronte a una preghiera struggente rivolta al tempo stesso, implorandolo di
fermarsi e di non scivolare oltre la nostra esistenza. La metrica è incalzante,
come il battito affannoso di un cuore che cerca di trattenere il tempo che
fugge. Le rime si susseguono con rapidità, come passi incerti su un sentiero
instabile.
L'autore ci invita a esaminare il nostro cuore e la nostra
anima, a svegliare le emozioni più profonde e autentiche che risiedono in noi.
Attraverso gli occhi vividi della nostra musa interiore, siamo chiamati a
scrutare il nostro cammino e a vigilare affinché il nostro passo non inciampi
sulle aspre rughe del mondo.
La poesia è una meditazione sulla fugacità del tempo e
sull'importanza di vivere con consapevolezza e gratitudine ogni istante della
nostra esistenza. L'autore ci ricorda che il tempo è un dono prezioso, da
custodire gelosamente e da trascorrere con saggezza e discernimento. È un invito
a rallentare il passo, ad assaporare i momenti di gioia e di dolore, e a
lasciare un'impronta indelebile nel tessuto del tempo.
"Trattieni il tempo" è una poesia che mi ha colpito per la
sua intensità e la sua profondità emotiva. L'autore riesce a trasmettere con
grande efficacia il senso di urgenza e di fragilità che caratterizza la nostra
esistenza, invitandoci a riflettere sul significato del tempo e sulla sua
inesorabile marcia. La sua scrittura è carica di pathos e di lirismo,
trasportandoci in un mondo fatto di emozioni e di sentimenti universali. In
definitiva, un'opera che ci ricorda l'importanza di vivere pienamente ogni
istante e di apprezzare la bellezza e la complessità della vita.
**Felice Serino -
"Madre celeste"**
In "Madre celeste" di Felice Serino, siamo trasportati in
un mondo di luce e devozione, dove la figura materna si eleva come un faro di
speranza e conforto. La metrica è solenne, come un inno sacro che si alza verso
il cielo, mentre le rime risuonano con la potenza di una preghiera.
L'autore dipinge un'immagine sublime della Madonna, avvolta
in un palpito di luce che la eleva al di sopra delle miserie umane. Lei è
l'orifiamma, la stella guida che illumina il cammino dei derelitti e degli
smarriti, intercedendo per loro come Avvocata presso il trono divino.
La poesia evoca l'opera del pittore Delacroix, che ha
immortalato la figura della Madonna nell'atto di implorare ai piedi della Croce.
Questa immagine diventa palpabile nella mente del lettore, trasmettendo una
sensazione di devozione e umiltà di fronte al mistero della redenzione
"Madre celeste" è un inno alla maternità divina, alla
compassione e alla misericordia che la Madonna offre a tutti i suoi figli. È un
richiamo a rivolgere lo sguardo verso l'alto, verso la luce eterna che ci guida
nel nostro viaggio terreno.
"Madre celeste" è una poesia che mi ha commosso
profondamente con la sua bellezza e la sua intensità emotiva. L'autore riesce a
trasmettere un senso di reverenza e adorazione verso la figura materna della
Madonna, invitandoci a contemplare la sua magnificenza e la sua grazia. La sua
scrittura è come una preghiera che si eleva verso il cielo, portando con sé la
speranza e la consolazione che solo la Madonna può offrire. In definitiva,
un'opera che risuona nel cuore di chiunque abbia fede e devozione, offrendo
conforto e sostegno nelle difficoltà della vita.
**Jacqueline Miu - "Io
gladiatore"**
"Io gladiatore" di Jacqueline Miu è un inno alla forza
interiore e alla determinazione nel combattere le battaglie della vita. La
metrica è incalzante, come il ritmo dei tamburi che annunciano l'arrivo del
combattente nell'arena. Le rime si susseguono con la potenza di colpi di spada,
mentre l'autrice dipinge un quadro epico di coraggio e sacrificio
Il protagonista della poesia è descritto come un
gladiatore, un guerriero che affronta i mostri del mondo con fermezza e
risolutezza. Nonostante le ali siano rotte e le ferite siano guarite, egli
continua a combattere con determinazione, indossando le sue cicatrici come un
distintivo d'onore.
La metafora dell'ice bubble rappresenta la
fragilità della vita e dei sogni, che possono essere infranti dall'implacabile
realtà circostante. Tuttavia, il gladiatore non si lascia abbattere dalle
avversità, ma le affronta con coraggio e determinazione, pronto a difendere la
propria dignità e il proprio onore.
La poesia è un richiamo a perseverare nella lotta, a non
arrendersi di fronte alle difficoltà e alle avversità. È un inno alla resilienza
e alla determinazione umana, che può superare qualsiasi ostacolo e affrontare
qualsiasi nemico con fierezza e coraggio.
"Io gladiatore" è una poesia che mi ha emozionato
profondamente con la sua potenza e la sua intensità emotiva. L'autrice riesce a
trasmettere con grande efficacia il senso di determinazione e coraggio del
protagonista, invitandoci a riflettere sulle nostre stesse battaglie e sulle
nostre capacità di superare le difficoltà. La sua scrittura è come una marcia
trionfante che risuona nell'anima, portando con sé un messaggio di speranza e di
resilienza. In definitiva, un'opera che ci ricorda la forza insita nell'essere
umano e la capacità di superare qualsiasi ostacolo con dignità e fierezza.
**Carlo Chionne -
"Trattori"**
In "Trattori" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a una
satira pungente che mette in risalto le contraddizioni e le difficoltà che
affliggono l'Europa contemporanea. La metrica è incalzante, come il ritmo
frenetico delle macchine agricole che solcano i campi, mentre le rime si
susseguono con ironia e sarcasmo.
L'autore gioca con le parole, creando un gioco di
paronomasie tra "trattori" e "detrattori", evidenziando le criticità e le
divisioni presenti nella società europea. L'Europa è descritta come una terra
avvelenata, dove anche il cibo che consumiamo è minacciato da contaminazioni e
manipolazioni.
La poesia affronta anche il tema della politica europea,
con riferimenti a figure come Von der Leyen e Salvini, dipinte come figure
impotenti o interessate solo al proprio tornaconto personale. Anche il Festival
di Sanremo viene citato ironicamente, come simbolo di una cultura pop
superficiale e alienante.
In definitiva, "Trattori" è una critica feroce e
provocatoria alla situazione attuale dell'Europa, invitando il lettore a
riflettere sulle sfide e sulle contraddizioni di una società in continua
trasformazione.
"Trattori" di Carlo Chionne è una poesia che riesce a
catturare l'attenzione del lettore con la sua satira tagliente e la sua ironia
mordace. L'autore riesce a cogliere con grande acume le contraddizioni e le
difficoltà che caratterizzano l'Europa contemporanea, offrendo uno spaccato
della società attraverso un linguaggio diretto e provocatorio. La sua scrittura
è come una freccia che colpisce nel segno, invitandoci a riflettere sulle
dinamiche di potere e sulle ambiguità della politica e della cultura europea. In
definitiva, un'opera che si distingue per la sua originalità e la sua capacità
di stimolare il pensiero critico del lettore.
**Sandra Greggio -
"Impressioni di settembre"**
"Impressioni di settembre" di Sandra Greggio ci trasporta
in un mondo avvolto dalla malinconia e dalla dolcezza delle giornate di
settembre. La metrica è delicata, come un sussurro che si perde nel vento
autunnale, mentre le rime si intrecciano con grazia, evocando immagini di
tramonti pallidi e giornate che si allungano come filamenti dorati.
L'autrice dipinge un quadro suggestivo di settembre, una
stagione che sfila davanti ai nostri occhi con un'eleganza malinconica. Le
giornate, sfilacciate e lunghissime, sembrano voler indugiare su ogni cosa e
persona, cercando di trattenere un istante di piacere che sfugge sempre più
velocemente.
Le impressioni di settembre sono dolciastre e amare allo
stesso tempo, come il miele che perde il suo colore ambrato e la sua consistenza
appiccicaticcia. È una sensazione che sa di malinconia e di struggimento, come i
fiori che appassiscono lentamente, lasciando dietro di sé un profumo avvolgente
e seducente.
La poesia ci invita a immergerci nelle sensazioni di
settembre, ad assaporare ogni istante con gratitudine e consapevolezza della sua
fugacità. È un'ode alla bellezza effimera della vita, alla dolcezza e
all'amarezza che si mescolano nell'aria autunnale, regalandoci un certo languore
e sfinimento che ci avvolge e ci trasporta in un mondo di emozioni contrastanti
"Impressioni di settembre" di Sandra Greggio è una poesia
che mi ha rapito con la sua bellezza e la sua profondità emotiva. L'autrice
riesce a catturare l'essenza della stagione autunnale con una delicatezza e una
sensibilità straordinarie, trasportandoci in un mondo di sensazioni e emozioni
vibranti. La sua scrittura è come un dipinto impressionista, che riesce a
catturare l'atmosfera sottile e mutevole di settembre con pochi tratti delicati
e suggestivi. In definitiva, un'opera che lascia un'impronta indelebile nel
cuore del lettore, invitandoci a riflettere sulla bellezza e sulla transitorietà
della vita.
**Antonia Scaligine -
"Pronto? Sei tu…"**
In "Pronto? Sei tu…" di Antonia Scaligine, ci troviamo
immersi in un vortice di emozioni e riflessioni mentre il protagonista si
prepara a trascorrere una serata solitaria a casa. La poetessa dipinge con
pennellate delicate e suggestive l'atmosfera intima e malinconica che avvolge il
protagonista. La metrica fluente e le parole dolci creano un ritmo ipnotico,
come il battito del cuore che si fa sempre più calmo nella quiete della notte.
La stanza diventa un rifugio protetto, dove il protagonista
si concede il lusso di abbandonarsi alla propria solitudine e ai propri
pensieri. La noia diventa un compagno silenzioso, mentre il plaid giallo avvolge
il protagonista come un abbraccio confortante. Le parole evocano un senso di
intimità e di profonda connessione con sé stessi, mentre il protagonista si
prepara a esplorare i recessi più profondi della propria anima
La luna piena fuori dalla finestra diventa un simbolo di
speranza e di continuità, un faro luminoso che guida il protagonista attraverso
le ombre della propria esistenza. La poesia è un viaggio interiore,
un'esperienza di autoesplorazione e di riconciliazione con il proprio io più
intimo.
In definitiva, "Pronto? Sei tu…" è un'ode alla bellezza
della solitudine e alla potenza rigeneratrice del silenzio. È un invito a
esplorare i meandri della propria anima e a trovare la pace interiore nella
quiete della propria dimora.
**Piero Colonna Romano
- "Il dubbio"**
Nella poesia "Il dubbio" di Piero Colonna Romano, ci
troviamo di fronte a una scena carica di tensione e drammaticità, immersa
nell'atmosfera della Pasqua e del processo a Gesù di Nazareth. La torre di
Antonio, imponente e minacciosa, domina la vallata mentre Pilato, nel giardino
profumato di rose, attende il re già condannato.
Il Sinedrio ha emesso una sentenza di condanna, ma Pilato
esita nell'eseguirla, combattuto tra il rispetto per la legge e la pressione
politica. Anche Roma, simbolo di potenza e conquista, vuole autorizzare la morte
del condannato, mostrando la pervasività del potere politico e militare
dell'epoca.
Nel confronto con Gesù, l'uomo lercio e pestato dai
carnefici, emerge il tema della verità e di un regno diverso, che sfida le
convenzioni del mondo terreno. Pilato si trova di fronte a una scelta difficile,
mentre la sua coscienza lotta con il peso della responsabilità e dell'obbligo
La poesia si conclude con l'immagine toccante di Pilato
che, lavandosi le mani, cerca di liberarsi dal peso della sua decisione, ma la
sua coscienza continua a tormentarlo. La scelta di non marcare la sentenza è
interpretata come un segno di dubbio e incertezza, che rimane impresso nella
memoria di Pilato e nella storia stessa.
In definitiva, "Il dubbio" è una riflessione profonda sulla
complessità morale e politica dell'episodio della Passione di Cristo, e sulla
lotta interiore di un uomo diviso tra il dovere e la coscienza. La poesia ci
invita a interrogarci sulle nostre scelte e sulle loro conseguenze, e sulla
natura stessa del dubbio che permea l'esperienza umana.
**Alessio Romanini -
"Dannato"**
Nella poesia "Dannato" di Alessio Romanini, ci troviamo
immersi nel grido di ribellione e dolore di una donna che ha subito un atroce
abuso. Le parole incalzanti e cariche di rabbia trasmettono una sensazione di
angoscia e disperazione di fronte a un'ingiustizia insopportabile.
La protagonista della poesia si rivolge al suo aguzzino con
fermezza, apostrofandolo come maledetto e accusandolo di aver violato il suo
corpo e la sua dignità. Nonostante il terribile trauma subito, ella afferma con
fierezza di conservare intatto il suo cuore di donna, simbolo di forza interiore
e resilienza
La poesia rappresenta un atto di resistenza e di
rivendicazione della propria dignità, invitando alla denuncia e alla lotta
contro la violenza e l'ingiustizia. È un grido di solidarietà verso tutte le
donne che hanno subito abusi, e un richiamo alla necessità di combattere per i
propri diritti e la propria integrità.
In definitiva, "Dannato" è un inno alla forza e alla
determinazione delle donne che si oppongono alla violenza e all'oppressione, e
un monito contro chi si rende colpevole di tali atti ignobili. È una poesia che
ci spinge a riflettere sulla necessità di costruire una società più giusta e
rispettosa dei diritti umani di tutti.
**Ivana Zantedeschi -
"Sguardi...."**
"Sguardi...." di Ivana Zantedeschi ci trasporta in un
momento di transizione e silenziosa contemplazione, dove il flusso della vita si
manifesta attraverso immagini evocative e sensazioni fugaci. La poetessa dipinge
con pennellate delicate e suggestive un'atmosfera di quiete e solitudine, mentre
il ciclo eterno di venire e andare si svolge davanti ai nostri occhi.
I rumori svaniscono, lasciando spazio a un silenzio
profondo e avvolgente che permea l'aria circostante. La scena si apre su un
orizzonte infinito, dove il cielo e il mare si fondono in una sinfonia di luci e
colori. Un piccolo sole, simbolo di rinascita e speranza, bagna di luce una
strada d'acqua salata, illuminando il cammino di chiunque vi si affacci.
L'immagine degli ombrelloni chiusi, fermi come un esercito
in attesa, evoca un senso di attesa e di silenziosa contemplazione. Le sdraio
coricate e la sabbia piena di orme raccontano storie mute di persone che sono
venute e andate, lasciando dietro di sé solo tracce fugaci e impermanenti.
Le orme sulla sabbia, sfiorate dalle dita gentili del
vento, sono un simbolo della transitorietà e della fragilità dell'esistenza
umana. Come una pennellata finale su un quadro, il momento si conclude,
lasciando dietro di sé solo un ricordo sfumato di ciò che è stato.
In definitiva, "Sguardi...." è una poesia che ci invita a
fermarci e ad apprezzare la bellezza e la fragilità del mondo che ci circonda,
ricordandoci che ogni momento è unico e prezioso, e che dobbiamo coglierlo con
gratitudine e consapevolezza.
**Francesco Soldini -
"Lasciateci sognare"**
"Lasciateci sognare" di Francesco Soldini ci trasporta in
un viaggio attraverso le luci dell'aurora e del crepuscolo, dove i colori
danzano e la speranza nel futuro risplende luminosa. La poesia ci invita a
contemplare la bellezza e la grandezza dell'universo, nonostante le guerre e
l'odio che affliggono la Terra.
Nelle prime luci dell'aurora, la danza dei colori ci
avvolge, portando con sé la promessa di un nuovo giorno e di nuove possibilità.
Tuttavia, sullo sfondo di questo splendore, si staglia l'amara realtà delle
guerre e del conflitto tra fratelli, un dolore che affligge la Terra stremata.
Ma poi, nel crepuscolo, il cielo si dipinge di stelle,
simboli di speranza e di infinito. Esse ci parlano di mondi lontani e di un
universo vasto e misterioso, dove la pace e la bellezza regnano sovrane. È una
melodia di pace che pervade l'universo, una bellezza che non conosce confini né
limiti.
E in questo scenario di meraviglia e di contemplazione, la
poesia cresce come un fiore nel pregare d'amarsi, un invito a coltivare l'amore
e la compassione tra gli esseri umani. È un richiamo alla bellezza e alla
grandezza dell'animo umano, capace di superare le barriere e le divisioni del
mondo.
In definitiva, "Lasciateci sognare" è un inno alla speranza
e alla bellezza del mondo, un invito a guardare oltre le difficoltà e le
avversità, e a coltivare l'amore e la pace in ogni momento della vita. È una
poesia che ci ricorda che, nonostante le prove che possiamo incontrare, il sogno
e la speranza sono sempre a portata di mano.
....la voce del critico giullare:
Ascoltate, o genti, la
storia dei poeti erranti,
Vagabondi dell'anima,
cantori della notte,
Con parole scolpite nel
cuore dell'oscurità,
Che risplendono come
stelle nel buio.
In tempi antichi, tra i
boschi e le campagne,
Erravano essi, portatori
di saggezza e luce,
Con versi incantati,
tessuti nel filo del tempo,
Guidando le anime verso
la verità eterna.
"Guardate!", gridavano
essi al popolo,
Con occhi che scrutavano
oltre il velo del tempo,
E in ogni parola, in ogni
sussurro,
Si celava la promessa di
una nuova alba.
"Madre celeste!",
imploravano essi al cielo,
Con voce ferma e cuore
umile,
Chiedendo perdono per i
peccati del mondo,
E sperando nel divino
perdono.
E così, tra i canti e le
danze delle stelle,
I poeti erranti
continuavano il loro viaggio,
Portando con sé il dono
prezioso della poesia,
Che risplendeva come una
luce nel buio della notte.
Ben
Tartamo
BenMiliteX@gmail.com
3494677802
8-9-10 Febbraio
Grazie Ben, cosa posso aggiungere a quello che già ti ho
detto, un bel più potente caloroso grazie, sono commossa, sei
davvero speciale
Antonia Scaligine
In risposta al
simpatico e poetico ringraziamento della poetessa Antonia Scaligine.
Carissima, mi spiace doverti contraddire, nessun trucco e
nessun inganno! Devo, per obbligo morale, testimoniare l'assoluta bravura
dell'autrice della poesia intitolata "Quando", sì, proprio tu Antonia.
Rileggiamo assieme a voce ben impostata, e poi
parafrasando, non sarà possibile a nessuno potermi contraddire sul giudizio,
come la tua umiltà invece insiste.
Osserva:
Quando le tue mani si
protendono verso l'infinito,
dove il silenzio e
l'eternità danzano in armonia,
dove l'Essenza Divina
permea ogni cosa,
e le voci dell'anima si
librano su sentieri senza tempo,
come pensieri scolpiti
dal vento,
allora la tua mano,
solitaria ma potente,
si posa con grazia su un
candido foglio,
e dalle tue dita fluide e
ispirate prende vita la poesia,
un tessuto dorato di
versi che danzano nel cuore.
Senti il profumo antico
dell'esperienza,
un ricordo che si
dissolve come nebbia al mattino,
e tu, con maestria e
grazia, trasformi il passato
in un dono prezioso per
il presente.
Non completamente matura,
forse, perché giovane rosa olezzante,
ma la tua abilità è
straordinaria,
poiché riesci a catturare
l'anima stessa dell'amore
e a intrecciarla con
maestria in ogni verso.
Tu, Antonia Scaligine,
sei una maestra dell'arte poetica,
un'artigiana delle
emozioni,
che con pennellate di
parole dipinge quadri d'anima,
trasformando il banale in
sublime,
e il quotidiano in
eterno.
Mi hai colpito profondamente e commosso, rivedendo nelle
tue poesie una parte di me lontana. E non potevo non dartene testimonianza.
Ben Tartamo
@Milite X
Cell: 3494677802
Grazie
Per quelli che la poesia sposano
per quelli che la poesia amano
in questo sito ce ne sono tanti
e di bei versi sono amanti
Per quelli che commentano
con parole che il cuore allietano
di certo sei tu Ben Tartamo
Grazie ,noi tutti ti stimiamo
Grazie, sei come un truccatore
la poesia per te diventa piena di valore
La poesia in fondo è un valore aggiunto alla realtà
ai sentimenti , all’amore e tu hai questa grande capacità
di rendere bella una poesia
anche una piccola come quella mia
Per quelli che in silenzio accolgano
e le poesie sul loro sito postano
con tanta gentilezza delicatezza
di certo sei tu Lorenzo con la tua discretezza
Grazie Ben , grazie Lorenzo
Un saluto a tutti i poeti
Antonia Scaligine
Poesie pubblicate il 8-9-10 Febbraio 2024
Autore: Felice Serino
Titolo: "Forgio fonemi suoni"
Nella poesia "Forgio fonemi suoni" di Felice
Serino, ci si immerge in un'atmosfera mistica e primordiale, dove l'alba è
dipinta come una fucina divina, un crogiuolo in cui si plasmano i suoni e i
fonemi che emergono dalla notte.
Con una maestria filologica che risplende come
lama incandescente, Serino forgia le parole con un'arte antica e sacra,
trasformando il linguaggio in materia viva che danza tra le pieghe dell'anima.
La consonanza fonologica delle parole, come il battito di un martello sul
ferro rovente, risuona nel cuore del lettore, suscitando un senso di
meraviglia e incanto di fronte alla potenza creatrice del verbo.
L'incantesimo poetico si manifesta attraverso una
profonda fusione tra connotazioni e denotazioni, dove il cuore trepida al
tocco di un dio o di un angelo, rivelando l'essenza stessa della nostra
umanità. In questo stato di trance ieratica, il poeta diviene un'emanazione
dell'universo, un ponte tra il mondo terreno e quello celeste, capace di
svelare i segreti nascosti nell'abisso dell'esistenza.
Nell'incipit di "Forgio fonemi suoni", Serino ci
invita a entrare in un regno di mistero e magia, dove il linguaggio si
trasforma in materia vivente e la notte cede il passo alla luminosa alba della
creazione. In questa danza tra suoni e significati, tra luce e oscurità, ci
immergiamo nell'essenza stessa della poesia, dove ogni parola è un tassello
prezioso nel grande mosaico dell'universo.
Autore: Franco Fronzoli
Titolo: "Piccola lacrima"
In "Piccola lacrima" di Franco Fronzoli, ci
troviamo di fronte a un'immagine struggente e delicata, dipinta con pennellate
di malinconia e nostalgia. La poesia si apre come una porta sul passato, su un
dolore infantile che ha segnato il volto del protagonista con un solco
indelebile.
Attraverso un'abilità filologica che scava nel
profondo dell'anima, Fronzoli dipinge il paesaggio connotativo di un inverno
precoce, imbiancato dalla neve che ricopre prati, alberi e fiori. La
consonanza dei suoni, come un sussurro di vento tra le fronde spoglie degli
alberi, ci avvolge in un'atmosfera di fredda solitudine, dove una lacrima
solitaria scivola verso un mare profondo e tumultuoso.
La poesia trasuda una tensione emotiva palpabile,
incarnata dalla lacrima del bambino, simbolo di un dolore insopportabile, di
un futuro sottratto ingiustamente. Il ritmo incalzante e cadenzato dei versi,
come il battito di un cuore spezzato, ci trascina in un vortice di emozioni
contrastanti, fino alla risoluzione finale nella luce dell'alba, quando la
notte cede il passo al nuovo giorno.
Nell'incipit di "Piccola lacrima", Fronzoli ci
conduce in un viaggio attraverso le profondità dell'animo umano, dove il
dolore e la speranza si intrecciano come fili di un tessuto intricato. In
questa danza tra passato e presente, tra dolore e rinascita, ci immergiamo
nell'essenza stessa della fragilità umana, celebrando la potenza della poesia
nel dare voce alle nostre più profonde emozioni.
Autore: Cristiano Berni
Titolo: "Ricordo..."
In "Ricordo..." di Cristiano Berni, siamo immersi
in una narrazione di ricordi intrisi di passione e intensità emotiva. La
poesia si apre come un varco nel passato, dove i momenti vissuti con intensità
ardente si ergono come monumenti indelebili nella memoria del protagonista.
Filologicamente, i versi risplendono come un
fuoco acceso nell'oscurità della notte, Berni dipinge il paesaggio connotativo
di relazioni umane cariche di significato e profondità. I suoni fonologici,
delicatamente intessuti come fili d'oro nel tessuto della sua poesia, ci
avvolgono con la stessa passione e fervore che permea i ricordi descritti.
La poesia trasuda una tensione erotica palpabile,
incarnata dai momenti di intimità condivisa, dove due anime si fondono in
un'unica essenza. Il ritmo incalzante dei versi, come il battito accelerato
del cuore innamorato, ci trascina in un vortice di sensazioni e emozioni, fino
alla risoluzione finale nella consapevolezza di un legame profondo che va
oltre lo spazio e il tempo.
Nell'incipit di "Ricordo...", Berni ci conduce in
un viaggio attraverso i labirinti dell'anima umana, dove la passione e la
comprensione reciproca si fondono in un'unica esperienza trascendente. In
questa danza tra memoria e realtà, tra desiderio e nostalgia, ci immergiamo
nell'essenza stessa dell'amore, celebrando la potenza della poesia nel
catturare l'effimero e renderlo eterno.
Autore: Enrico Tartagni
Titolo: "Sai tenere un segreto?"
In "Sai tenere un segreto?" di Enrico Tartagni,
ci immergiamo in un viaggio attraverso l'intimità e la complessità dell'anima
umana. La poesia si apre come un dialogo segreto tra amanti, dove si svelano
desideri, speranze e timori nascosti.
Il tessuto filologico della poesia risplende come
luce fievole nella notte, Tartagni dipinge il paesaggio connotativo di
un'intimità profonda e vibrante. I suoni fonologici, sospesi nell'aria come
sussurri amorosi, ci avvolgono con la stessa delicatezza e sensualità dei
gesti descritti.
La poesia trasuda una tensione emotiva palpabile,
incarnata dalle parole scambiate tra gli amanti, come segreti custoditi
gelosamente nel cuore. Il ritmo incalzante dei versi, come il battito
accelerato del cuore innamorato, ci trascina in un vortice di sensazioni e
emozioni, fino alla risoluzione finale nella consapevolezza di una connessione
profonda che supera le barriere del tempo e dello spazio.
Nell'incipit di "Sai tenere un segreto?",
Tartagni ci invita a entrare in un regno di intimità e mistero, dove l'amore e
il desiderio si fondono in un'unica esperienza trascendente. In questa danza
tra segreti e rivelazioni, ci immergiamo nell'essenza stessa della relazione
umana, celebrando la potenza della poesia nel catturare l'essenza fugace
dell'amore e renderla eterna.
Autore: Armando Bettozzi
Titolo: "Politica-mente"
In "Politica-mente" di Armando Bettozzi, ci
troviamo di fronte a un'analisi tagliente e critica del mondo della politica
contemporanea, dove le dinamiche del potere e dell'opposizione si intrecciano
in un intricato gioco di interessi e manipolazioni.
Il nostro Armando, filologicamente squarcia il
velo dell'ipocrisia, egli dipinge il paesaggio connotativo di una società
divisa e corrosa dalla lotta per il potere. I suoni fonologici, come un eco
lontano di discordia e conflitto, permeano ogni verso, sottolineando la
tensione emotiva che pervade il tessuto sociale.
La poesia trasuda una critica sociale pungente,
incarnata dalle parole affilate e incisive che denunciano la mancanza di
dialogo e compromesso nella sfera politica. Il ritmo incalzante dei versi,
come il martellare incessante delle parole di chi cerca di farsi sentire, ci
trascina in un vortice di disillusione e disincanto, fino alla risoluzione
finale nella consapevolezza dell'inganno e della manipolazione.
Nell'incipit di "Politica-mente", Bettozzi ci
conduce in un viaggio attraverso gli abissi della democrazia distorta, dove la
verità è sacrificata sull'altare del potere e dell'interesse personale. In
questa danza tra inganni e rivelazioni, ci immergiamo nell'essenza stessa del
sistema politico, esplorando i suoi lati oscuri e le sue contraddizioni, nella
speranza di un futuro migliore basato sulla trasparenza e l'onestà.
Autore: Nino Silenzi
Titolo: "Policrome visioni"
In "Policrome visioni" di Nino Silenzi, siamo catapultati in un universo onirico
e visionario, dove le immagini si dipanano come fili di un tessuto surreale
tessuto dall'occhio acido della mente. La poesia si apre con uno sguardo intenso
e acuto nel buio dell'anima, dove occhi acidi si spalancano per rivelare un
mondo policromo di emozioni e suggestioni.
Con maestria psicologica e filologica, il nostro Vate del tempio Azzurro di
Poetare, abbraccia l'abisso dell'inconscio, egli ci disegna il paesaggio
connotativo di una realtà distorta, dove singhiozzi e sospiri si fondono nel
fruscio inquietante del tempo che scorre inesorabile. I suoni fonologici, come
echi di una melodia lontana, ci avvolgono in un turbine di sensazioni e
pensieri, mentre le parole si trasformano in pennellate di colore su una tela
d'oscurità e luce.
La poesia è un caleidoscopio di emozioni contrastanti, dove la bellezza e la
disperazione si fondono in una danza senza tempo. Il ritmo incalzante dei versi,
come il battito frenetico di un cuore impazzito, ci trascina in un viaggio
vertiginoso attraverso l'anima umana, alla ricerca di significato e verità.
Nell'incipit di "Policrome visioni", Silenzi ci conduce in un labirinto di
percezioni e sensazioni, dove il confine tra realtà e sogno si sfuma e si
dissolve. In questa danza tra luce e ombra, tra piacere e dolore, ci immergiamo
nell'essenza stessa della condizione umana, celebrando la potenza della poesia
nel rivelare i misteri dell'esistenza e nel dar voce alle nostre più profonde
ansie e speranze.
Autore: Salvatore Armando Santoro
Titolo: "Il tempo passa"
"Il tempo passa" di Salvatore Armando Santoro è
un sonetto che affronta con profonda introspezione il tema del trascorrere del
tempo e dei suoi effetti sulle emozioni umane. Con una prosa incisiva e
struggente, Santoro ci guida attraverso il flusso implacabile degli anni,
rivelando il peso dei ricordi e dei rimpianti che accompagnano il cammino
della vita.
Attraverso una scelta filologica sapiente,
Santoro dipinge il quadro connotativo del tempo come un fiume che scorre
inesorabile, portando con sé gioie, dolori, amori e rimpianti. I suoni
fonologici, come un eco lontano di rimpianto e nostalgia, ci avvolgono in un
vortice di emozioni contrastanti, mentre il ritmo incalzante dei versi ci
trasporta in un viaggio attraverso la memoria e il pentimento.
La poesia è un'ode alla caducità dell'esistenza
umana, un invito a riflettere sul valore del tempo e sull'importanza di vivere
pienamente ogni istante. Nell'incipit di "Il tempo passa", Santoro ci invita a
confrontarci con la fugacità della vita e a imparare a accettare i nostri
errori e le nostre imperfezioni, trovando la forza di guardare avanti e di
abbracciare il presente con gratitudine e consapevolezza.
Autore: Piacentino Alessandra
Titolo: "Alba e tramonto sul mare
d’estate"
"Alba e tramonto sul mare d’estate" di Piacentino
Alessandra è un'ode alla bellezza effimera e mutevole dei cicli naturali, in
particolare dell'alba e del tramonto sul mare durante i mesi estivi. Con uno
stile lirico e suggestivo, l'autore cattura l'essenza della natura e la
trasforma in un quadro vivido di emozioni e sensazioni.
Attraverso una scelta filologica accurata,
Alessandra dipinge il paesaggio connotativo del mare e del cielo che si
fondono all'orizzonte, mentre il sole sorge e tramonta. I suoni fonologici,
come il sussurro del vento e il canto degli uccelli marini, ci avvolgono in
un'atmosfera di pace e serenità, mentre il ritmo incalzante dei versi ci
trasporta in un viaggio attraverso i colori e i profumi della natura.
La poesia è un'ode alla fugacità del tempo e alla
bellezza transitoria della vita, un invito a cogliere l'attimo e ad apprezzare
la bellezza del mondo che ci circonda. Nell'incipit di "Alba e tramonto sul
mare d’estate", Alessandra ci invita a contemplare la meraviglia della natura
e a lasciarci trasportare dall'incanto del mare e del cielo, trovando conforto
e ispirazione nella sua bellezza senza tempo.
Autore: Salvatore Camonita
Titolo: "Arde tra esuli pensieri"
In "Arde tra esuli pensieri" di Salvatore
Camonita, ci troviamo immersi in un paesaggio metafisico e sospeso nel tempo,
dove i pensieri si mescolano con l'elemento naturale del vento d'aprile e con
l'immagine dell'erba sfalciata. La poesia si apre con una descrizione
evocativa, dove la mente del poeta brucia con esuli pensieri, come fuoco che
consuma l'erba, mentre il vento d'aprile soffia con la sua carezza ineffabile.
Con una prosa che cattura l'essenza della
malinconia e della nostalgia, Camonita dipinge un quadro connotativo di
struggimento e riflessione, dove i ricordi si confondono con le sensazioni del
presente. I suoni del vento e i canti degli uccelli creano un'atmosfera di
pace e malinconia, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un
viaggio attraverso la memoria e l'emozione.
La poesia è un'ode alla fugacità del tempo e alla
bellezza transitoria della vita, un invito a contemplare il passato con occhi
di poeta e ad abbracciare il presente con cuore aperto. Nell'incipit di "Arde
tra esuli pensieri", Camonita ci invita a esplorare i meandri della mente e a
lasciarci trasportare dall'incanto del ricordo e della riflessione, trovando
conforto e ispirazione nella bellezza mutevole del mondo che ci circonda.
Autore: Francesco Soldini
Titolo: Arriva il sole
Nella poesia "Arriva il sole" di Francesco Soldini, ci si immerge in
un'atmosfera intrisa di contrasti e rinascite, dove il gelo dell'inverno cede
il passo alla calda luce del sole primaverile. Attraverso una prosa incantata
e vibrante, l'autore dipinge il paesaggio connotativo di un mondo in
transizione, dove la natura stessa sembra risvegliarsi dal suo letargo
invernale.
I suoni e le immagini si fondono in una sinfonia di colori e sensazioni,
mentre il ghiaccio si scioglie con dolcezza, rivelando le radici bagnate della
vita che bramano la rinascita. La poesia trasuda una tensione emotiva
palpabile, incarnata dal contrasto tra la morte apparente dell'inverno e la
promessa di vita della primavera imminente.
Dal punto di vista filologico e fonologico, l'autore usa sapientemente parole
e suoni per creare un ritmo incalzante e coinvolgente, che accompagna il
lettore in un viaggio attraverso le profondità dell'anima e della natura.
L'incipit della poesia cattura l'attenzione del lettore e lo trasporta in un
mondo di suggestioni e emozioni, celebrando la potenza della vita e della
poesia nel risvegliare i sensi e l'anima di fronte alla bellezza del creato.
Autrice: Jacqueline Miu
Titolo: "Berlin Wall"
"Berlin Wall" di Jacqueline Miu è un'opera che si erge come un
monumento poetico alla memoria e alla speranza. Con una maestria linguistica
straordinaria, l'autrice dipinge un quadro vivido e commovente del Muro di
Berlino, simbolo tangibile delle divisioni ideologiche e delle tragedie umane
del XX secolo.
Attraverso una prosa intrisa di pathos e tensione, Miu cattura l'essenza della
sofferenza e della lotta per la libertà. I suoni dei battiti del cuore e degli
echi della storia risuonano in ogni verso, trasportandoci in un viaggio
emotivo attraverso le profondità dell'animo umano. La sua capacità di evocare
sensazioni viscerali, come l'odore del sangue degli eroi e la pungente
vergogna del conflitto, ci rapisce e ci coinvolge in un turbinio di emozioni.
Ma nonostante la tragedia e la divisione, la poesia di Miu brilla di speranza
e di resilienza. Con un ritmo incalzante e un'energia contagiosa, ci invita a
credere nel potere trasformativo dell'amore e del sogno. Nell'incipit di "Berlin
Wall", Miu ci sprona a guardare oltre le barriere imposte dall'uomo e a
trovare la forza di abbatterle con il nostro spirito indomito e la nostra
determinazione.
Autore: Carlo Chionne
Titolo: "Sono un grande bugiardo"
In "Sono un grande bugiardo" di Carlo Chionne, ci troviamo di fronte a una
confessione cruda e sincera, resa con uno stile poetico e incisivo. L'autore si
rivela come un abile manipolatore delle emozioni altrui, un giocatore d'azzardo
che gioca con i cuori e le passioni degli altri.
Attraverso una prosa vivace e carica di ironia, Chionne dipinge un ritratto di
sé stesso come un seduttore incallito, capace di incantare e ingannare con le
sue parole. I suoni delle sue rime rapite ci catturano in un vortice di emozioni
contrastanti, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un viaggio
attraverso la psiche di un uomo privo di scrupoli.
La poesia è un'ode alla complessità dell'essere umano, un invito a esplorare le
ombre e le contraddizioni della natura umana. Nell'incipit di "Sono un grande
bugiardo", Chionne ci invita a riflettere sul potere e sulle conseguenze delle
nostre azioni, e sulla necessità di accettare la nostra verità più oscura per
poter trovare la redenzione e la pace interiore.
Autrice: Antonia
Scaligine
Titolo: "Quando"
"Quando" di Antonia Scaligine è un'ode alla potenza e all'ispirazione che
scaturisce dall'atto poetico. Con una prosa delicata e introspettiva, l'autrice
ci conduce in un viaggio attraverso la sua esperienza creativa, descrivendo il
momento in cui le sue mani si protendono per catturare l'essenza stessa
dell'universo.
Attraverso una descrizione evocativa e sensuale, Scaligine dipinge un quadro
connotativo del processo poetico come un atto di connessione con il divino, una
fusione di silenzio e parola che dà vita alla poesia. I suoni sussurrati delle
voci e il fluire dei pensieri ci avvolgono in un'atmosfera di misticismo e
contemplazione, mentre il ritmo incalzante dei versi ci trasporta in un viaggio
attraverso il tempo e lo spazio.
Dal punto di vista metrico, la poesia segue uno schema
libero, senza una regolarità metrica definita. Tuttavia, emerge una struttura
ritmica che si sviluppa attraverso l'alternanza di frasi brevi e lunghe, creando
un ritmo incalzante e coinvolgente.
Le rime sono assenti, ma la musicalità del testo è arricchita dall'uso sapiente
di suoni e assonanze. Ad esempio, l'allitterazione presente nella frase "solinga
si china / su un foglio bianco" crea un effetto sonoro armonioso e suggestivo,
mentre l'uso di parole come "profumo" e "inafferrabile" aggiunge una nota di
mistero e fascino al testo.
Dal punto di vista dei piedi metrici, possiamo individuare un mix di piedi
trocaici, dattilici e spondei che conferiscono al testo una varietà ritmica e
un'energia pulsante. Questa variazione metrica contribuisce a creare un ritmo
fluido e avvolgente che accompagna il lettore lungo il percorso della poesia,
amplificando l'effetto emotivo e l'esperienza sensoriale complessiva.
La poesia è un'ode alla bellezza e alla fragilità dell'atto
creativo, un invito a esplorare le profondità della propria anima e a dare voce
alle emozioni più profonde. Nell'incipit di "Quando", Scaligine ci invita a
lasciarci trasportare dal flusso dell'ispirazione e a cogliere l'essenza stessa
della vita e dell'amore attraverso le parole della poesia.
Autore: Piero Colonna Romano
Titolo: "Genocidio"
Nel poemetto, emergono elementi tecnici che
contribuiscono a enfatizzare l'atmosfera densa di tensione e drammaticità.
Dal punto di vista delle rime, il poeta utilizza
una struttura metrica tradizionale, con una prevalenza di endecasillabi, che
conferiscono alla poesia un ritmo solenne e maestoso. Le rime sono alternate e
incrociate, mantenendo un equilibrio armonico tra i versi e sottolineando
l'importanza delle parole.
Lo stile adottato da Colonna Romano è
caratterizzato da una prosa incisiva e graffiante, che si adatta perfettamente
al tema del genocidio e della violenza. L'autore usa una sintassi vigorosa e
diretta, senza concessioni alla retorica superflua, ma con una carica emotiva
che penetra nel cuore del lettore.
Quanto ai piedi metrici, predominano i
pentametri, con una cadenza regolare che conferisce alla poesia un'energia
costante e inarrestabile. L'uso di figure retoriche come metafore e
similitudini contribuisce a arricchire il linguaggio poetico e a creare
immagini vivide e suggestive.
Complessivamente, "Genocidio" si presenta come
un'opera di grande impatto emotivo e poetico, dove la maestria tecnica si
unisce alla profondità del messaggio, invitando il lettore a riflettere sulle
conseguenze devastanti della violenza e a prendere posizione contro
l'ingiustizia.
''Parafrasandocici!''
O nobili maestri del verso e della rima,
vi saluto con inchini e risa, in questa scena
sublime!
Forgiate fonemi e suoni
come artefici celesti,
dipingete
policrome visioni con pennelli di festa.
Oh
piccola lacrima, smarrita nei meandri
del tempo,
sei come
fiore di nuvola nel cielo impetuoso e
tempestoso.
Ricordatevi di tenere segreti
solo quelli buoni,
poiché la
politica-mente parla con lingua di versi
e canzoni.
Il tempo passa,
oh sì, ma noi restiamo qui a danzare,
come albe e
tramonti sul mare, a sognare e a
incantare.
Arde tra esuli pensieri
il fuoco della nostra poesia,
come quando
arriva il sole
che illumina le strade della fantasia.
Berlin Wall,
tu sei caduto, ma la nostra penna è eretta,
come un
grande bugiardo che racconta storie
perfette.
E quando perdersi sembra inevitabile, amici miei,
ricordate che siamo
fiori di nuvola,
poeti senza rei.
Così, con cuori leggeri e risate in
abbondanza,
salutiamo il
genocidio
con la forza della speranza.
E con questo giullaresco saluto, vi lascio e vi
ringrazio,
per l'onore di danzare insieme su questo palco
incantato!
Ben,
giullare della parola e della fantasia!
5-6-7 Febbraio
Gentilissimo Ben, grazie per i
tuoi poetici commenti.
Un salutone.
Alessio Romanini
#
Ben Tartamo - "Di Pane e di Rose" #
Nel fervore impetuoso delle parole, il poema "di Pane e di
Rose" di Ben Tartamo si innalza come un canto di passione infuocata e
contemplazione ardente, intessendo con maestria il terreno e il divino in un
abbraccio di luce e oscurità, in cui ogni linea è un raggio di sole che penetra
le pieghe più profonde dell'anima.
L'autore, con uno stile raffinato e lirico, utilizza una
metrica fluida e vibrante che cattura l'essenza stessa dell'emotività umana. Le
strofe, come onde che si infrangono sulla riva della coscienza, si susseguono
con un ritmo incalzante e un flusso melodico che accende l'immaginazione e
risveglia l'animo.
Con la magia intricata della sua prosa, Tartamo dipinge il
desiderio insaziabile di nutrirsi dell'Indefinibile, dell'ineffabile Mistero
rivelando l'intima unione tra la fame del corpo e la brama dell'anima. La scelta
sapiente di pane e rose come simboli terreni e celesti non solo esalta il
contrasto tra l'effimero e l'eterno, ma anche la loro fusione, come fili d'oro
che si intrecciano nel tessuto dell'esistenza.
L'immagine dell'ape laboriosa che si posa con grazia su
ogni fiore, tra le sfumature dorate del crepuscolo, evoca un'ode al mistero
ineffabile della vita e della morte, mentre l'usignolo avvolto nel suo manto di
saio si erge come un profeta di speranza nei recessi oscuri della notte.
Dal punto di vista filologico, il poema si presenta come un
ricco tessuto di simboli e metafore, ogni parola è scelta con cura e poggia su
un substrato di significati profondi che si snodano lungo le vie dell'esperienza
umana.
In questo capolavoro di parole cesellate con cura, l'autore
invita l'anima del lettore a danzare sulle note della trascendenza, a immergersi
nelle profondità insondabili dell'amore divino. Ogni verso, come un petalo di
rosa che esplode in un tripudio di colori e profumi, risplende di una luce
antica e inesauribile, nutrendo l'anima assetata di bellezza e verità con il
nettare dell'infinito.
Personalmente, trovo che il poema incarni una sintesi
sublime di emozione e ragione, unendo con maestria la forza brutale della natura
con la delicatezza dell'anima umana. La sua capacità di trasportare il lettore
in un viaggio emotivo profondo e intenso è un tributo alla genialità dell'autore
e alla sua abilità nel catturare l'essenza stessa dell'esistenza umana
attraverso la potenza evocativa delle parole.
Il verso che mi colpisce di più è:
"E di Pane e di Rose, io vivrò."
Questo verso incarna l'essenza stessa del poema,
condensando in poche parole la profonda connessione tra il terreno e il divino,
tra la materia e lo spirito. L'immagine del pane, simbolo di nutrimento
materiale e sostentamento fisico, si fonde con quella delle rose, emblema di
bellezza, amore e spiritualità. Questa combinazione crea un equilibrio perfetto
tra due dimensioni dell'esistenza umana, una fusione armoniosa di bisogni
materiali e aspirazioni spirituali.
Inoltre, questo verso trasmette un senso di resilienza e di
speranza. Nonostante le sfide e le difficoltà della vita, l'autore afferma con
fermezza la propria determinazione a vivere pienamente, abbracciando sia la
semplicità e la sostanza del pane, sia la bellezza e l'elevazione delle rose. È
un richiamo a celebrare la vita in tutte le sue sfumature, a cercare gioia e
significato anche nelle piccole cose quotidiane, così come nei momenti di
contemplazione e riflessione più profonda.
Questo verso, con la sua semplicità ed eloquenza, riesce a
cogliere il cuore del poema e a trasmettere un messaggio universale di speranza,
gratitudine e accettazione della vita in tutte le sue manifestazioni.
Marino
Spadavecchia
Poesie del 5-6-7
febbraio 2024
*Autore e Titolo: Salvatore Camonita - "Strale
dell'anticamera d'autunno"*
Nel labirinto delle parole danzanti di "Strale dell'anticamera
d'autunno" di Salvatore Camonita, l'autore si abbandona a istanti rubati, come
ladri furtivi della coscienza, senza svelare l'identità del colpevole. Intontito
dall'incanto di momenti effimeri, plana nell'etereo calare del sole,
sprofondando nel crepuscolo della fine estiva.
I fragili momenti di follia si rivelano come cristalli sospesi, ove il genio
intrappolato filtrava il proprio io in un uso buono, tessendo le trame
dell'estro imprigionato. Uno strascico malinconico permea lo spirito contrito,
una melodia dissonante che danza con il ricordo pensante, mentre il poeta si
ritrova in un gioco di specchi tra passato e presente.
Le parole di Salvatore Camonita si fondono in un caleidoscopio di sensazioni,
come se il suo peregrinare fosse una danza tra l'assurdo e il sublime. Il
linguaggio, come pittore folle, dipinge quadri surreali dove la mente si perde
nei meandri dell'immaginario. In questo commento letterario, ci si ritrova
catapultati in un mondo di visioni allucinatorie, dove la poesia diviene il
riflesso distorto di un'anima in preda ai fumi dell'arte.
*"Il Commiato" Da Coordinate dell'anima di Felice
Serino*
ci catapulta in un commiato senza tempo, dove morire in buona salute
diviene il desiderio dell'anima. Accanto al capezzale, congiunti compunti
accorrono, ma al momento del distacco, emerge il detto implacabile: "Ad
andarsene son sempre i migliori".
In queste poche righe, Serino scolpisce una visione della fine che sfida le
convenzioni, sottolineando il paradosso di un addio in cui la partenza sembra
riservata ai migliori. Il commiato diviene un enigma, una danza tra vita e
morte, dove l'ultima risata potrebbe appartenere a coloro che si allontanano.
Un'osservazione tagliente sulla natura effimera della vita, avvolta in un
linguaggio essenziale e potente.
*"Accarezzato da un dolce tramonto" di Franco Fronzoli*
ci trasporta in un'atmosfera sognante, dove il poeta si addormenta
accanto al fusto di un abete, cullato dalla carezza della luce declinante.
Vicino a lui, l'amata accarezza i capelli mentre la luce di un lampione segue
tracce di impronte che si perdono nel buio, un'evocazione poetica della fugacità
del tempo. La notte si avvicina, le stelle prendono vita, la luna si posa contro
la parete di una montagna, e la vita corre leggera, spinta dai battiti del cuore
e dai momenti che sfumano come impronte nel buio.
Il tempo scorre, la notte avanza, le stelle si spengono, ma un raggio illumina
l'orizzonte, annunciando un nuovo giorno. È un ciclo senza fine, in attesa di un
altro tramonto, di un altro sogno, con la presenza costante di lei, seduta
vicina, nella tela tessuta dalle parole di Franco Fronzoli.
*"Haiku" di Laura Lapietra*
In questo capolavoro onirico firmato Laura Lapietra, l'Haiku diventa
un portale magico verso mondi di emozioni distorte. L'ardere della legna non è
solo un fragore di fiamme, ma il palpito fievole di passioni ancestrali che si
consumano nell'oscurità. All'esterno, il freddo danza, e la grandine scende come
confetti di un festino celestiale.
Il "cin cin d'amore" è il brindisi di due anime intrecciate nell'abisso del
clima invernale, dove il gelo esterno non è che lo specchio di un mondo
interiore acceso dalla fiamma dei sentimenti. Il verso finale di Laura Lapietra
è un invito a immergersi nelle profondità della vita, sorseggiando l'amore con
il suono cristallino delle coppe che si toccano.
In questo Haiku, la poetessa trascende la forma tradizionale, danzando sull'orlo
dell'irrazionale, dove le leggi della natura si intrecciano con i fili
invisibili dell'affetto. Un'esperienza sensoriale che sfida la linearità della
realtà, incanalando il caos e la bellezza in una miscela visionaria di versi.
*Santi Cardella - "Vaneggio"*
In questo sfrenato vaneggiare di Santi Cardella, il prato maturo
diventa un teatro di ricordi, dove la verde esistenza si intreccia con
l'inebriante presenza di un passato ormai sfumato. Lo sguardo del poeta si perde
tra il mare calmo e il cielo puro, in una danza di immagini che risvegliano
sensazioni dimenticate.
La linfa fresca donata alla vita si trasforma in un'aurora nuova, che promette
luce e rinascita al mondo circostante. Tuttavia, l'impeto fatale della corrente
temporale travolge, rinnova, e il ricordo diventa prova di ciò che fu e non è
più. Il poeta si ritrova a contemplare il vuoto, a percepire la perdita di ciò
che aveva e ora gli sfugge.
Il suono della campana, rotto dal silenzio sul borgo antico, evoca emozioni
lontane, una melodia che sanguina nell'animo di chi, in questo vaneggiare, si
confronta con la propria esistenza. Nella follia di un mondo vecchio, il vento
apre la porta alla stanza dell'anima, inserendo una speranza incerta di rivedere
il riflesso dell'amato in uno specchio.
Cardella, con maestria, fonde la realtà e l'illusione in una poesia che oscilla
tra la nostalgia e la speranza, creando un vortice di emozioni surreali che
affascina e avvolge.
*Renzo Montagnoli - "Accanto al focolare" (da Canti
celtici)*
In questo capolavoro invernale di Renzo Montagnoli intitolato
"Accanto al focolare", ci trasporta in sere d'inverno, con il vento che fischia
e la neve che turbinando fa la sua danza. Seduti vicino al fuoco ardente, siamo
rapiti dal crepitio del legno e dalle fiamme che danzano, creando un'atmosfera
avvolgente.
Nel buio della stanza, le fiamme del focolare illuminano i volti estatici,
mentre fuori il gelo avvolge ogni cosa. Il poeta ci guida attraverso le
narrazioni di epoche lontane, narrate dal nonno, immergendoci in un mondo di
miracoli e leggende, dove ogni storia raccontata è avvolta da un alone magico.
Il fuoco si spegne lentamente, annunciando il momento di coricarsi e sognare.
Montagnoli dipinge il rituale notturno con una prosa che trasmette il desiderio
di sfuggire alla monotonia quotidiana, di sperare in un mondo diverso. Alla
fine, ci conduce nel sonno, portandoci via dal calore del focolare e
preparandoci per un nuovo giorno di fatica e lavoro.
*In "Sarà la poesia" di Cristiano Berni*
si apre un varco nell'animo del poeta, dove il domani si annuncia
nutrito ancora dalla forza salvifica delle parole. Contro la brutalità e
sporcizia di un volto, è la poesia a dispiegare le ali per salvarlo dall'onta
imminente.
Il camminare violaceo, avvolto in nebbie e coltri fitte, diventa una danza di
resistenza, un modo di nascondere e scavare, mentre giace a terra in cerca di
aiuto. Le labbra che chiedono soccorso trovano risposta nella poesia, una forza
che morde come un maglio nello stomaco, un tornado tra le valli.
Il sapere oscuro si manifesta nelle imposte chiuse, che aprono solo su un
deserto di asfalto. Ma è la poesia, come calma piuma della sera, a stravolgere
pensieri, a giocare con i sensi. Come un terremoto, s'abbatte sulla piccolezza
umana, annientandola con la sua potenza.
Berni dipinge un ritratto di lotta e liberazione, dove la poesia diventa l'arma
che sconvolge e trasforma, ribaltando la prospettiva e trasportando il lettore
in un vortice di emozioni e riflessioni.
*In "Nuietar a fossimo di atleta" di Enrico Tartagni*,
il linguaggio si fa crogiolo di emozioni e ricordi intrisi di una
malinconica nostalgia. Il testo si dipana in una serie di immagini, un racconto
sgangherato e malinconico, come se la voce dello sport, del gioco e
dell'amicizia emergesse da una finestra sbiadita del passato.
I versi rivelano il senso di perdita, l'assenza degli atleti che un tempo
animavano la palestra. Le schiacciate e le alzate a fil di rete, una volta
inebrianti di vita, ora sono solo un ricordo che si affaccia alla finestra del
presente. Il riferimento a Vittorio Palino Ciocia e alle gioiose partite di
pallavolo crea un'atmosfera di commovente ricordo di tempi passati.
La poesia sembra cullarsi tra la malinconia e il ritorno all'innocenza, come se
l'autore guardasse attraverso il vetro della memoria e rimpiangesse la
spensieratezza di quei momenti. Tartagni utilizza un linguaggio diretto e
sincero, usando il bel dialetto romagnolo, trasportando il lettore in un mondo
che un tempo vibrava di energia, ora solo un riflesso nella finestra dell'anima.
*Nel labirinto senza fine di Armando Bettozzi*, la
poesia si svela come un viaggio allucinante attraverso i meandri del linguaggio.
I nodi intricati, complicatamente annodati dal giorno frettoloso che è sfuggito,
si presentano come enigmi irrisolvibili. Il poeta, in preda a una frenesia di
pensieri e sensazioni alterate, si interroga su chi non abbia trovato le parole.
Le parole, intrecciate in una danza caotica, sfuggono a coloro che non sanno o
non vogliono trovarle. Gli incubi, creature oscure pronte a risucchiare
nell'oscurità notturna, aspettano coloro che restano intrappolati nella tela dei
silenzi interrotti, delle parole affogate nel pozzo insondabile della
non-comunicazione.
Senza parole, ciò che facciamo diventa un affronto al senso stesso delle cose.
Bettozzi, in un delirio poetico, ci trasporta nell'estate del 2013, dove i "còsi"
diventano il fulcro di una realtà distorta. Un gioco di parole e suoni crea un
universo surreale dove la nozione di fare le cose si perde nella ripetizione
monotona di gesti insignificanti, che vengono eseguiti nell'eterno déjà vu del
quotidiano, che sia nello stesso luogo, su un televisore o nei giornali.
Il "Mò cosàmo" diventa un mantra, una promessa autoingannante di affrontare con
serietà ciò che, in realtà, non ha senso o significato. La poesia stessa sembra
diventare una risposta delirante e disillusa a una realtà che si contorce nel
suo stesso assurdo. Il linguaggio si frantuma, si dissipa, e la ricerca di
significato si trasforma in un rito di parole che si scontrano e si scontrano
come onde su una spiaggia in un sogno stravagante.
*In "Il sacco" di Salvatore Armando Santoro*,
il poeta rivela la sua anima come un sacco carico di delusioni, insuccessi,
errori e perversioni. Questo contenitore, tuttavia, non è solo un deposito di
fallimenti, ma anche un archivio ordinato degli amori vissuti.
Gli amori, nonostante siano una fonte di tormento, risplendono nel cuore del
poeta, risvegliandolo nel cuore della notte e regalando gioie e godimenti, sia
nelle memorie mature che in quelle ancora fresche e giovani. Il sacco diventa un
simbolo delle dualità umane, raccogliendo le nebbie persistenti delle relazioni
passate, sia confuse che nitide, che hanno segnato la sua vita.
Il poeta, affrontando il suo sacco in una notte insonne, cerca un amore che non
vuole morire, nonostante le rovine che ha portato nella sua esistenza. Tuttavia,
la consapevolezza si fa strada, e Santoro, con un atto di analisi crudele, butta
il sacco nella pattumiera. Questa conclusione è una sorta di purificazione, un
atto simbolico di liberazione da ciò che ha pesato sulla sua anima.
Nella poetica di Santoro, emerge un dialogo intimo tra l'uomo e i suoi
sentimenti, un esplorare del passato attraverso l'analisi e, alla fine, un gesto
di liberazione.
*In "Primo vecchio bacio" di Piacentino Alessandra*,
il poeta dipinge una scena intima e nostalgica attraverso un
fazzoletto intriso di memorie e sentimenti. Questo fazzoletto scritto, ruvido
come le pietre e umido come lacrime perse, diventa il veicolo di un passato
ormai lontano.
Il ritorno a questo oggetto diventa un atto di immersione nel passato, una sorta
di viaggio attraverso le emozioni e le esperienze vissute. La poetessa ci fa
percepire la rugosità del fazzoletto, la sua consistenza che potrebbe evocare la
durezza della vita o delle relazioni passate.
La caduta dentro il fazzoletto suggerisce un'immersione profonda nei ricordi,
come se il poeta si perdesse in un mondo di sensazioni passate. Il "tutto e poi
più" potrebbe rappresentare un ampliamento di questa esperienza, un abbraccio
completo e avvolgente di tutto ciò che è stato.
In questo breve ma evocativo testo, Piacentino Alessandra riesce a creare
un'atmosfera densa di emozioni e suggestioni, invitando il lettore a esplorare
la profondità dei ricordi attraverso l'oggetto tangibile di un fazzoletto
intriso di storia.
* In questo sublime sonetto di Piero Colonna Romano
"…e "stupor mundi" fecit" *,
ci immergiamo in un viaggio epico attraverso il crocevia di storia, mito e
poesia, dove la figura di Costanza si erge come un faro scintillante nella trama
intricata del Paradiso dantesco.
L'inizio ci avvolge nell'aura mistica della luce di Costanza, una luce che non
solo generò il terzo vento di Soave ma si rivelò essere l'ultima possanza.
Un'affermazione che risuona con una potenza metafisica, immergendoci nelle
profondità della Divina Commedia.
Il richiamo a "stupor mundi" evoca il sagace atto di Barbarossa, che, con un
gesto audace, rapì la pura Costanza da un convento. La poetica narrazione si
arricchisce di dettagli, trasportandoci in un'epoca intrisa di fervore politico.
Costanza dedica la sua vita a Enrico, per poi offrire un omaggio al mondo
attraverso Federico. Questa sequenza narrativa trasuda storia e leggenda,
tessendo il filo del coraggio e dell'amore materno di Costanza.
Il poeta ci conduce, con uno stile evocativo, attraverso la scena struggente del
parto, in cui Costanza, nonostante la tarda età, si mostra ancora come madre
ambita. L'immagine di questo spettacolo offerto al villaggio rivela una donna
straordinaria, capace di sorprendere ancora.
La narrazione prosegue con la transizione di Costanza da regina attenta e
giudiziosa, successore di Enrico dopo la sua morte. La menzione di papa
Innocenzo come tutore aggiunge un tocco di dettaglio storico, connettendo ancora
di più la figura di Costanza agli intricati intrecci del potere e dell'intrigo
ecclesiastico.
Il sonetto si chiude con una dichiarazione d'amore per Costanza, sottolineando
il suo splendore e la sua influenza, tramandati con magnificenza a Federico e
alla sua reggia. Piero Colonna Romano ci offre un affresco poetico che va oltre
la Divina Commedia, collocando Costanza come un faro eterno che illumina la
storia e lirica del suo tempo.
* In "Sortis (Sorte)" di Alessio Romanini*,
il poeta si immerge profondamente nella complessità dell'esistenza
umana, esplorando il tema della sorte attraverso una serie di immagini evocative
e liriche. La poesia si articola in quattro parti, intrecciando riflessioni sul
tempo, sulle passioni perdute, sul silenzio e sul destino.
Nella prima parte, le labbra tremano sul volto del tempo, cariche di rimorsi e
rimpianti. Il sorriso, seppur flebile, si fa eco della vita, dei canti vissuti e
smarriti, quasi a suggerire una melodia frammentata che risuona nel seno come
detriti, ricordi frantumati dal passare del tempo.
Nella seconda parte, le labbra abbandonate diventano vittime del tempo e delle
illusioni, imprigionate in cerchi concentrici di passione divorate. Le emozioni
sono infettate dalle chimere e dal cordoglio, rivelando la colpa di non aver
compreso appieno la vita. La poesia si apre a un senso di smarrimento condiviso
tra l'autore e il lettore.
La terza parte introduce il silenzio, un elemento che avvicina al simulacro
della vita. Il sorriso, marmoreo e perduto nel fluire del tempo, assume un
carattere sacro, forse come un'immagine mitica che persiste nell'eternità.
Infine, la quarta parte affronta il groviglio del destino, dipingendo il Fato
come un animo clandestino che gioca con le esistenze altrui. Il poeta sottolinea
la perdita e lo smarrimento umano, paragonandolo alle onde del mare che si
perdono nell'apparente orizzonte, sottolineando la necessità di colmare le
futili assenze dentro di noi.
In complesso, "Sortis (Sorte)" si presenta come un affresco poetico ricco di
simbolismo e immagini intense, offrendo una riflessione profonda sulla vita, la
sorte e il destino.
* In "Acqua alpina" di Francesco Soldini*,
la poesia si eleva come un inno lirico alla potenza e alla bellezza
dell'elemento vitale, l'acqua, che scende dalle vette alpine per abbracciare le
pianure e dissetare ogni creatura. La brevità delle parole non ridimensiona la
profondità dell'elogio poetico, anzi, accentua la purezza e la chiarezza
dell'acqua stessa.
L'autore dipinge l'acqua come un dono celeste, cristallina e indispensabile a
ogni forma di vita sulla Terra. L'acqua diviene il risultato perfetto
dell'ingegnosità della molecola, una semplice creazione che riveste un ruolo
fondamentale nel ciclo della vita.
La poesia abbraccia la vastità delle risorse idriche, raffigurando laghi e fiumi
come fioriture sulla Terra. Questi corpi d'acqua diventano agenti fecondatori,
germinando semi che nutrono il futuro. In questa prospettiva, l'acqua diventa il
legame tra passato e avvenire, simbolo di continuità e rinascita.
Il linguaggio di Soldini è chiaro e vibrante, riflettendo la meraviglia di
fronte alla complessità e all'essenzialità dell'acqua alpina. La poesia celebra
non solo la sua bellezza visiva, ma anche il suo ruolo cruciale nell'ecosistema,
invitando il lettore a contemplare e rispettare questo elemento prezioso che
definisce e sostenta la vita.
* "Sinner" di Carlo Chionne *
è un breve, incisivo e ironico commento che gioca con il nome del
Presidente italiano, Sergio Mattarella. La poesia sembra rivolgere un monito al
presidente, rimproverandolo in modo giocoso per una presunta evasione fiscale,
suggerendo che eviti di pagare le tasse e faccia viaggi a Montecarlo.
Il richiamo al territorio italiano con l'accenno a Trento e al riferimento alla
guerra aggiunge un tocco di sarcasmo, forse indicando che Mattarella dovrebbe
concentrarsi sulle questioni nazionali invece di intraprendere azioni che
potrebbero essere viste come discutibili.
L'uso di rime e giochi di parole come "Mattarella" e "marachella" contribuisce a
rendere la poesia leggera e umoristica, sottolineando un tono satirico
nell'affrontare la figura istituzionale. In generale, la poesia sembra essere un
modo divertente di esprimere un punto di vista critico, utilizzando il gioco
linguistico per veicolare un messaggio satirico.
* Nel sontuoso balletto di "Vita di una rosa" di Sandra
Greggio *,
la regina rosa di maggio svetta, danzando tra petali candidi come una
diva di profumo. Questa maestosa creatura vegetale sembra sfidare l'inevitabile
scorrere del tempo, ignorando il fato che incombe su ogni forma di bellezza.
La nostra cara e brava Sandra, in un'estasi poetica, contempla il destino di
questa rosa, osservando il suo tragico declino nei giorni. La forza iniziale
sfuma, sminuita, mentre la debolezza, in una danza melanconica, inizia a
incurvare quei petali un tempo fiorenti. Il velluto perde la sua consistenza, e
la vita, con la sua spietata schiavitù al tempo, continua il suo eterno canto.
Poi, un'esplosione notturna: il temporale di tramontana si scatena, rompendo il
vaso, infrangendo la fiaba della rosa. Ma in questo caos, una mano gentile la
raccoglie, e la rosa, una volta caduta, trova un nuovo significato. Essiccata e
delicata, essa diventa un segnalibro, un simbolo poetico della sua metamorfosi.
Il poeta, in un'ossessione stupefacente, trova piacere nell'assurdità di questo
percorso, celebrando il destino della rosa come un dramma intriso di bellezza e
tragedia. La pietà concessa alla rosa, la sua rinascita come segnalibro,
conferma che anche nell'apparente tramonto, la bellezza può trovare un nuovo
inizio.
Così, "Vita di una rosa" diventa una sinfonia magniloquente, un'ode alla
bellezza effimera e alla rinascita attraverso il simbolismo poetico di una rosa
ormai essiccata, ma eternamente viva tra le pagine di un romanzo.
In una sontuosa sinfonia di versi, gioiosamente
salutiamo e inchiniamo il nostro cuore agli audaci poeti che hanno dipinto con
il pennello delle parole il magnifico panorama delle emozioni umane. In questo
magico affresco di vita, ogni poesia ha donato la propria melodia, plasmando un
caleidoscopio di immagini e sentimenti.
A voi, autori straordinari, esprimiamo la nostra eterna gratitudine. Grazie per
averci guidato attraverso i recessi delle vostre menti, regalando a ogni
fratello e sorella di questo Azzurro tempio, l'incanto della vostra creatività.
Che le vostre parole, come farfalle luminose, continuino a danzare nei cuori di
chi vi ha letti, suscitando emozioni senza fine.
Con un applauso fragoroso e un sentimento di ammirazione senza confini,
chiudiamo questo spettacolo poetico, lasciando che il respiro delle vostre
parole perduri nel tempo, eternamente vibrante e avvincente. Grazie, poeti
straordinari, per averci donato il dono prezioso della vostra arte.
Vostro
Ben Tartamo
2-3-4 Febbraio
In un vortice di parole evanescenti e conchiglie doriche
danzanti sulla battigia di un mare incantato, la poesia
"E perdersi ancora" di
un'anima errante (alias Ben Tartamo!), ci trasporta attraverso un viaggio
onirico. La spumeggiante battigia, agitata dal maestrale come un tappeto di
sogni iridescenti, diventa il palcoscenico in cui smarrirsi tra le parole,
sperando di ritrovarle nella ninna nanna di una luna che transcende
dall'infanzia alla maternità.
Il poeta ci abbraccia con l'immagine ipnotica di un
"guancia a guancia," un'esperienza sensoriale che ci catapulta nel riverbero di
sussurri lontani, rivelando il mare che giace come un segreto custodito in ogni
anima. L'ossessione di perdersi si trasforma in un atto catartico, un'ebbrezza
di tramonto che si scioglie in un elisir di dimenticanza.
Nella sinfonia surreale di suoni e immagini, la luna assume
le vesti di una figura metamorfica, oscillando tra la purezza infantile e la
saggezza materna. Le conchiglie dorate, come frammenti di un delirio poetico,
diventano simboli di tesori linguistici che si disperdono sulla battigia della
mente. Il desiderio di perdersi, infine, si svela come una danza sospesa tra
l'irreale e il tangibile, un atto di rinnovamento nel teatro fantastico di un
tramonto che si dissolve nell'oblìo.
In questo delirio visionario, il poeta ci invita a
immergerci in un mondo in cui la realtà e l'illusione danzano in una sinfonia di
assurdità poetica. La poesia "E perdersi ancora" diviene un rituale onirico, una
frenesia di parole e suoni che ci avvolge, lasciandoci fluttuare nell'abisso
dell'immaginazione.
¡Verga,
Ben! Tú sí puedes sacar mil y mil lunas más, todas más bellas y bailonas. Mis
respetos,
Rino
Spadavecchia
P.S.
: torna a scrivere in spagnolo, osserva come suona meglio così la tua poesia.
"Y
perderse otra vez"
Perder las palabras
en la
playa chispeante
agitada por el maestral.
Como
conchas doradas,
poder
encontrarlas
en la
canción de cuna
de
una luna niña
o en
la ya madre.
Mejilla con mejilla,
en el
eco de susurros distantes,
para
poder escuchar
todo
el mar
que
cada alma esconde.
Y
perderse otra vez
en un
atardecer
para querer olvidarlas.
Poesie del 2-3-4
febbraio 2024
* La poesia "Caramelle
sbucciate" di
Piacentino Alessandra
* sembra esplorare il tema della vita, dell'usura del tempo e
delle trasformazioni personali. Le immagini evocate si riferiscono a esperienze
vissute, al passare del tempo e alle emozioni complesse legate all'amore e alla
pace.
**Parafrasi:** Le caramelle sbucciate rappresentano
le esperienze della vita, coordinate tra onde e cemento, segnate da rughe e
pianti corrosi dal tempo. Il mare sussurra il vento, foglie inseguono il
destino, sirene conquistano la notte e il fuoco delle passioni urla prima di
tacere in cenere. L'amore, amaro come il tempo che va e ritorna, rivela la
mancanza di pace, intrisa di dolore e contrasti. Il corpo stanco e l'ombra fanno
eco a un passato feroce, mentre l'io attuale è sopravvissuto alle tempeste della
vita.
**Tipologia di Verso:** I versi seguono una
struttura libera, senza un metro o una metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:** La poesia è composta da versi
disposti in strofe di varia lunghezza, suggerendo una struttura libera.
**Schema di Rima:** L'analisi della rima mostra un
utilizzo libero senza uno schema regolare.
**Figure Metriche:** La poesia si caratterizza per
una metrica libera, senza schemi regolari di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:** L'uso di allitterazioni (come
"Fuoco di Stille") e assonanze contribuisce all'effetto sonoro della poesia.
**Figure Retoriche:** Figure retoriche come metafore
(ad esempio, il mare che sussurra vento), personificazioni (la pace che "non sa
di pugnali e frecce") e similitudini (il corpo come "conchiglia di un’altro
mare") sono presenti nella poesia.
**Parere Personale:** Questa poesia offre una
visione intensa e profonda delle vicissitudini della vita, usando immagini
poetiche evocative. La tensione tra amore, tempo e ricerca di pace crea un
impatto emotivo notevole. La metamorfosi dell'io nel corso del tempo è descritta
con una lingua poetica che cattura l'essenza della fragilità umana e della forza
interiore necessaria per sopravvivere.
* "Un battito d'ali
s'infrange" di
Salvatore Camonita *
**Significato:**
La poesia sembra trattare di un sentimento profondo e
doloroso. Un battito d'ali, simbolo di qualcosa di delicato e fugace, si
infrange in un paesaggio interiore caratterizzato da meandri difficili e
un'anima contrita e triste. L'attesa dell'effluvio di un'aura inebriante e dolce
suggerisce un desiderio di conforto o presenza, barricato tra paesaggi naturali
e dualità di sogni e realtà, tutto intonato come vessillo d'amore.
**Parafrasi:**
Un leggero movimento d'ali, simbolo di qualcosa di
delicato, si rompe nell'interno tortuoso della mia anima, oppressa e
malinconica. Aspetto il flusso avvolgente della tua presenza, dolce e
inebriante, nascosta tra montagne e valli innevate, tra il confine di sogni e
realtà, come un vessillo dell'amore.
**Tipologia di Verso:**
La poesia presenta versi con una struttura libera, senza un
metro o una metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica un uso libero, senza uno schema
regolare evidente.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "Battito d'ali" e assonanze
contribuisce all'armonia sonora della poesia.
**Figure Retoriche:**
Possiamo individuare l'immagine simbolica del "battito
d'ali", che può rappresentare un sentimento delicato e fugace. Inoltre,
l'opposizione tra "sogno e realtà" e la personificazione dell'aura inebriante
sono elementi retorici significativi.
**Parere Personale:**
Questa poesia cattura l'essenza di un sentimento complesso
e profondo, utilizzando immagini evocative e simboli delicati come il battito
d'ali. L'uso della natura e della dualità tra sogno e realtà crea un'atmosfera
malinconica e suggestiva. L'attesa dell'aura inebriante suggerisce un desiderio
intenso di connessione e conforto. Complessivamente, la poesia evoca
un'esperienza emotiva intensa e misteriosa.
*
"In un levitare di angeli" di
Felice Serino *
**Significato:**
La poesia sembra esplorare l'immaginazione e la connessione
tra il divino e l'universo. Descrive un mondo dove gli angeli levitano,
diventando parte integrante della Mente universale, palpito e sangue della pura
immaginazione, configurando il sogno di Dio. Il testo evoca un universo
armonioso fatto di miriadi di mondi in perfetta sincronia, con la "musica delle
sfere" inudibile ma presente nel levitare degli angeli.
**Parafrasi:**
Nel sollevare degli angeli, la pura immaginazione si
diffonde nella Mente universale, diventando vita e pulsazione. È come un sogno
divino, un fluire continuo di innumerevoli mondi che si coordinano
armoniosamente. La "musica delle sfere" è presente ma inascoltabile, un'armonia
che si manifesta nel levitare degli angeli.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "levitare di angeli"
contribuisce all'armonia sonora. Tuttavia, la poesia si basa principalmente su
una scelta di parole che suggerisce suoni e ritmi piacevoli.
**Figure Retoriche:**
Possiamo individuare figure retoriche come la
personificazione dell'immaginazione e la metafora della "musica delle sfere".
Inoltre, l'immagine del levitare degli angeli simboleggia la connessione tra il
divino e l'immaginario.
**Parere Personale:**
Questa poesia dipinge un quadro affascinante di un universo
armonioso, dove la pura immaginazione diventa parte integrante di un piano
cosmico. L'uso di immagini come il levitare degli angeli e la musica inudibile
delle sfere crea un'atmosfera di mistero e bellezza. La poesia trasmette un
senso di connessione profonda tra il divino e l'umanità, invitando il lettore a
immergersi nell'infinità dell'immaginazione e dell'universo.
* " Quel soffice
respiro che scende" di Franco Fronzoli *
Essa evoca immagini e sensazioni legate alla natura, al
tramonto e al mare. Il soffice respiro che scende al tramonto, la luna che
emerge alla notte e il mare che si acquieta tra gli scogli creano un'atmosfera
serena.
La descrizione di spazi di luce spinti dal vento verso
orizzonti perduti ai confini della terra suggerisce un senso di vastità e
mistero. I sogni che invadono spazi sconosciuti, penetrando nei cuori di tanti
bambini, amplificano il tema della scoperta e dell'innocenza.
La ripetizione di "riflessi" enfatizza la natura mutevole
della vita, con ombre, luci, voci e sguardi che si riflettono.
Il narratore, seduto su un sasso, osserva la vita che
scorre tra foglie sbiadite, simboleggianti il trascorrere del tempo. Il raggio
di luce tenue annuncia l'arrivo di un nuovo giorno, mentre il tempo scorre nel
silenzio.
L'aspettativa del domani, del dopo, e ancora del dopo,
sottolinea il fluire inesorabile del tempo. La poesia celebra la bellezza e la
ciclicità della vita, invitando alla contemplazione e alla consapevolezza del
presente.
* "Il Pianto" di
Giuseppe Stracuzzi * Essa esprime profonde emozioni di dolore
e nostalgia attraverso immagini evocative e simboli. Le stelle caduche versano
gocce di pianto, mentre la malinconia si nasconde nel cuore di un pensiero.
Nonostante la persistenza dell'amore che splende ancora, le note sono delicate
come aiole fiorite ma mancano del profumo di un sorriso. I baci trasmettono
dolcezza infinita, persistendo nel tempo, e la voce amata esplode in mille
lacrime notturne, bagnando il cuscino con gli occhi del pianto.
Il poeta crea un'atmosfera struggente, sottolineando la
mancanza del profumo di un sorriso e la persistente dolcezza nei baci.
L'immagine della voce amata che esplode in lacrime notturne aggiunge un tocco di
malinconia e antichità, creando una connessione emotiva profonda. La scelta
delle parole e delle immagini contribuisce a trasmettere intensamente il senso
di perdita e amore eterno.
* "Così mi parlano"
di Marco Cabassi *
**Significato:**
La poesia esprime la comunicazione tra l'autore e la
natura. Descrive come oggetti inanimati, come il cielo, le rive, la terra e gli
alberi, comunichino con l'autore attraverso la loro presenza e le loro
caratteristiche mute. La natura parla con gesti e silenzi, rivelando un
linguaggio universale che il poeta comprende attraverso la sua connessione con
il mondo circostante.
**Parafrasi:**
Le cose mute, come il cielo infinitamente azzurro, le rive
serene lungo i fossi e l'ombra fresca tra gli alberi, comunicano con l'autore.
La terra, con i suoi solchi profondi e l'albero maestoso mossa dal vento, svela
un linguaggio silenzioso. Anche i teneri germogli emergono con sicurezza. La
natura si rivela attraverso le foglie tremolanti, le foglie cadute e il profumo
del fiorire. La natura parla con i suoi gesti, creando intorno un ambiente
luminoso e sorridendo attraverso il calar del sole e l'alba imminente.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare pur essendoci strofe con rime alternate.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "cielo" e "azzurrità,"
contribuisce all'armonia sonora. La ripetizione delle parole "parlano" e "parla"
sottolinea il tema della comunicazione.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione della natura e l'uso di immagini sensoriali come le foglie
tremolanti e il profumo del fiorire.
**Parere Personale:**
Questa poesia offre una visione delicata e poetica della
connessione tra l'autore e la natura. L'uso di immagini evocative, come il
limpido sorriso della natura e il palpito dell'ambiente circostante, crea
un'atmosfera di pace e comprensione. Il linguaggio semplice e l'assenza di
schemi rigidi contribuiscono a trasmettere il senso di armonia e bellezza che il
poeta trova nella comunicazione con il mondo naturale.
* "Lacune Di Venia"
di Laura Lapietra *
**Significato:**
La poesia riflette sulle emozioni sbiadite e ingabbiate,
intrappolate nei risentimenti. Parla di parole di empatia che sbocciano ma
vengono represse dalle fugaci comprensioni. Descrive la fragilità del cuore di
chi, versando lacrime senza voce, recita trame di vittimismo per sfuggire ai
giudizi della folla avida di pettegolezzi. L'autrice evidenzia la pace radiante,
rappresentata come un estuario, che potrebbe portare alla leggiadria della luce
e della dolce venia, ma viene ignorata da coloro che preferiscono il
protagonismo grigio e privo di plauso.
**Parafrasi:**
Le emozioni sbiadite e bloccate nei flutti dei risentimenti
ritraggono parole di empatia che sbocciano tra i faraglioni delle comprensioni
effimere. La fragilità del cuore di chi versa lacrime in silenzio e recita trame
di vittimismo per evitare i giudizi della folla avida di pettegolezzi. La poesia
suggerisce che c'è una fulgida pace, simboleggiata come un estuario, che
potrebbe condurre alla leggiadria della luce e della dolce venia, ma viene
ignorata da chi preferisce il protagonismo grigio senza plauso.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo un formato libero.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima indica l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "frotta cupida," contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "lacrime versa" e
"comprensioni" crea armonia.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione delle emozioni, l'uso di simboli come l'estuario e le stelle
cadenti, e l'antitesi tra la pace radiante e il protagonismo grigio.
**Parere Personale:**
Questa poesia esplora le complessità delle emozioni umane,
sottolineando il contrasto tra la fragilità del cuore e la tendenza al
vittimismo per evitare il giudizio altrui. L'immagine dell'estuario e delle
stelle cadenti aggiunge profondità e bellezza alla narrazione. L'autrice dipinge
una scena di struggente contemplazione, invitando i lettori a riflettere sulle
proprie relazioni e sulle scelte che possono condurre alla leggiadria della luce
e della dolce venia o all'oscurità del protagonismo senza plauso.
* "Scende la sera"
di Nino Silenzi *
**Significato:**
La poesia riflette sulla transitorietà della vita
attraverso l'immagine della sera, personificata con un manto di nebbia. Descrive
il ciclo della vita attraverso i bimbi desiderati, amati e persi, gli amori e i
dolori, e la vita desiderata, amata e persa. L'immagine del manto d'Orfeo
suggerisce un velo che avvolge l'eterno mistero del mondo e dell'uomo.
**Parafrasi:**
Il crepuscolo avvolge il mondo, indossando un manto di
nebbia che sottolinea le lacrime e le risate dei bimbi desiderati, amati e poi
persi. Ancora una volta, la sera si posa, portando con sé il suo manto d'addio
che si estende sui legami amorosi e dolorosi, sulla vita desiderata, amata e poi
perduta. L'oscurità crescente è permeata dal manto d'Orfeo, rivelando l'eterno
mistero che avvolge il mondo e l'animo umano.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
Le strofe sono composte da tre versi ciascuna,
caratterizzando la poesia come terzine.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare, suggerendo un uso libero della rima.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni come "Scende la sera" contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "lacrime e risa" e "bimbi
voluti, amati, perduti" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'analogia tra
il manto della sera e l'addio, la personificazione della sera, e l'uso di
immagini come il manto d'Orfeo per rafforzare il significato simbolico.
**Parere Personale:**
Nino Silenzi, con "Scende la sera", cattura la delicatezza
e l'evanescenza della vita. L'uso di immagini suggestive, come il manto di
nebbia e l'addio della sera, trasmette una profonda riflessione sulla
transitorietà degli affetti e delle esperienze umane. La poetica analogia con il
manto d'Orfeo aggiunge un tocco di mistero e suggestione alla visione della vita
come un eterno ciclo di desideri, amori e perdite. Una poesia che abbraccia la
fugacità del tempo con una bellezza malinconica.
* "Josette"
di Salvatore Armando
Santoro *
**Significato:**
La poesia racconta la storia di Josette, una donna che ha
cercato l'amore durante la guerra. Nonostante la presenza della guerra, un
soldato è riuscito ad ammaliarla. La poesia riflette sull'ironia del fatto che,
mentre la guerra semina odio e rancore, può anche essere il terreno fertile per
l'amore. Tuttavia, l'ombra della guerra lascia tracce dolorose, come la nascita
di un figlio tra fili spinati. Il narratore riflette sulla tristezza e
l'incertezza riguardo al destino di quel fratello nato durante la guerra.
**Parafrasi:**
Josette, desiderosa di amore, ha creduto di trovarlo
durante la guerra, nonostante l'odio circostante. Un soldato l'ha ammaliata, e
nonostante la guerra crei odio, ha anche permesso all'amore di sbocciare. Un
figlio è nato in mezzo a questa atmosfera di odio e filo spinato, rappresentando
l'ambivalenza dell'amore in un contesto così difficile. Il narratore riflette
sulla tristezza e l'incertezza riguardo al destino di quel fratello, che
potrebbe ancora cercare suo padre.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una struttura libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare pur presentando rime baciate in alcune strofe
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "guerra che triste compagna,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "amore" e
"rancore" crea un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'antitesi tra
la guerra e l'amore, la personificazione della guerra come "triste compagna," e
l'uso di immagini come "fiorire fa anche l'amore" per sottolineare l'ambivalenza
degli eventi.
**Parere Personale:**
Questa poesia offre uno sguardo intimo e commovente sulla
complessità delle relazioni umane durante la guerra. L'uso di immagini
contrastanti, come fiori che odorano di bruciato e l'amore che sboccia, crea
un'atmosfera intensa e struggente. La narrazione riflette sull'ambivalenza della
guerra, che, nonostante semini odio, può essere anche il terreno per l'amore. Il
destino incerto del figlio nato durante la guerra aggiunge una nota di tristezza
e riflessione sulla complessità delle scelte e delle conseguenze in un contesto
così difficile.
* Notte insonne...:
di Flora Fazzari *
**Significato:**
La poesia dipinge l'immagine di una notte insonne,
descritta come lunga e profonda nel suo buio. Il poeta esplora i labirinti dei
propri pensieri che si disperdono attraverso il passato, il presente e il
futuro. La mente gira incessantemente, riflettendo sulle ore, sul poi, e alla
fine si riposa divagando.
**Parafrasi:**
La notte insonne si presenta come un periodo prolungato e
profondo di oscurità. Nel buio di questa notte, la mente del poeta si perde nei
meandri dei suoi pensieri, frugando ovunque attraverso il passato, il presente e
il futuro. I pensieri vagano in lungo e in largo, ma alla fine ritornano sempre
al punto di partenza. Durante questa riflessione, la mente trova riposo nel
divagare su ricordi, progetti futuri o semplici pensieri erranti.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La struttura delle strofe è libera, con versi di varia
lunghezza, suggerendo una forma poetica libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "Gira, gira," contribuisce
all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "pensieri" e "disperde"
aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come l'antitesi tra
la notte insonne e il riposo attraverso il divagare. L'immagine del girovagare
della mente attraverso passato, presente e futuro enfatizza la continua
riflessione e ricerca di pace.
**Parere Personale:**
In questa breve ma intensa poesia, Flora Fazzari cattura la
tormentata esperienza di una notte insonne. L'uso di immagini evocative, come la
mente che gira in lungo e in largo, crea un'atmosfera di inquietudine e
riflessione. La ripetizione del concetto di divagare suggerisce una sorta di
liberazione o distrazione durante la notte insonne. Nel complesso, la poesia
offre uno sguardo intimo sulla lotta della mente umana con il silenzio della
notte e il flusso incessante di pensieri.
* "Un battito di
ciglia"
di Sandra Greggio *
**Significato:**
La poesia descrive l'atmosfera festosa della casa addobbata
per le festività natalizie, con particolare enfasi sulla gioia di pensare ai
regali e preparare le confezioni. Tuttavia, il momento di aprire i regali passa
velocemente, come un "battito di ciglia", e subentra il lato più impegnativo
delle festività, ovvero organizzare pranzi elaborati per gli ospiti. L'autrice
esplora la tensione di dover soddisfare gli altri, desiderando fuggire da questa
responsabilità per ritornare alla vita quotidiana.
**Parafrasi:**
La casa è bellissima, addobbata a festa con l'albero
illuminato. La gioia di pensare ai regali e preparare le confezioni è intensa,
ma il momento di aprire i doni è fugace, appena un battito di ciglia. A questo
segue il lato impegnativo delle festività: pranzi elaborati e dolci per
accontentare gli ospiti. La sensibilità entra in gioco nella tensione di mettere
tutto a punto e far sentire a proprio agio gli invitati. In questo contesto,
sorge il desiderio di fuggire e ritrovare se stessi, lontano dal ruolo di
padrona di casa imposto dalla vita. Il ritorno alla normalità rivela che la vera
luce risiede negli occhi dei cari, duratura nel tempo.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una forma poetica libera.
**Schema di Rima:**
L'analisi della rima rivela l'assenza di uno schema
regolare.
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "fase più bella,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "battito di
ciglia" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la metafora
del "battito di ciglia" per descrivere la brevità del momento di aprire i regali
e il desiderio di fuggire come forma di evasione.
**Parere Personale:**
Sandra Greggio offre una riflessione sincera sulla dualità
delle festività, con la gioia effimera dei momenti festosi e l'onere di dover
organizzare pranzi e soddisfare gli altri. La poesia cattura l'aspetto fugace
delle festività, enfatizzando la brevità del momento di aprire i regali. La
poetessa esprime un desiderio comprensibile di fuggire da tali responsabilità,
cercando un rifugio lontano dalla vita di tutti i giorni. La conclusione ritorna
alla bellezza duratura degli occhi dei cari, suggerendo che la vera luce delle
festività risiede nelle relazioni significative.
* "Dolce ti sia la
notte"
di Piero Colonna
Romano *
**Significato:**
La poesia è un canto dedicato a rendere più dolce il sonno
dell'amato/a. L'autore esprime l'intenzione di creare un'atmosfera di serenità e
tranquillità attraverso la musica delle parole. La poesia promette di
allontanare il pianto, narrando storie che insegnano che non si deve soffrire.
L'obiettivo finale è trasformare la vita dell'amato/a in un percorso allegro e
pieno di speranza, come una leggera danza.
**Parafrasi:**
Oggi dedico una canzone a te per rendere più dolce il tuo
sonno. La melodia scende nel tuo cuore con l'intenzione di aprirlo a emozioni
positive. L'autore desidera eliminare le ragioni del tuo pianto, narrandoti
storie rassicuranti che la sua mente compone. Questa serenità ritrovata
trasformerà la tua vita passata in un percorso felice attraverso racconti
leggeri e speranzosi. Ogni giornata diventerà ricca di luce e piena di speranza,
e il tuo vivere sarà come una lieve danza.
**Tipologia di Verso:**
La poesia segue una struttura libera, senza un metro o una
metrica regolare.
**Tipologia di Strofa:**
La poesia è divisa in strofe di varia lunghezza, suggerendo
una struttura libera.
**Schema di Rima:**
Analizzando la struttura, la poesia presenta un tipo di
rima baciata (aa) nelle prime due terzine, seguita da rime incrociate (abab)
nelle terzine successive. L'ultima terzina mantiene una rima baciata (cc).
**Figure Metriche:**
La poesia segue una metrica libera, senza schemi regolari
di piedi metrici.
**Figure Fonetiche:**
L'uso di allitterazioni, come "mente mia compone,"
contribuisce all'effetto sonoro. La ripetizione di suoni simili in "luce e piena
di speranza" aggiunge un ritmo piacevole.
**Figure Retoriche:**
Si possono individuare figure retoriche come la
personificazione della serenità ritrovata e l'uso di metafore, come la vita
diventata una lieve danza.
**Parere Personale:**
Piero Colonna Romano crea una poesia lirica e rassicurante,
dedicata a rendere il sonno dell'amato/a più dolce. L'uso delle parole promette
di portare serenità e di allontanare il pianto attraverso storie che trasmettono
un messaggio positivo. La metafora della vita come una lieve danza suggerisce
leggerezza e gioia. Nel complesso, la poesia offre un messaggio di conforto e
speranza, invitando l'amato/a a immergersi in un sonno tranquillo e a vivere
giorni luminosi e pieni di gioia.
* "Verseggiare versi"
di Alessio Romanini *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Alessio Romanini si articola attraverso
diverse strofe numerate, ognuna delle quali offre una profonda riflessione sulla
sua esperienza poetica e sulla vita stessa.
La prima parte esprime l'identità del poeta come timido e
umile, che scrive in silenzio, suggerendo un processo poetico introspettivo.
La seconda strofa delinea un poeta nascosto, agente con
forza e intensità nel cuore, utilizzando il mare come metafora delle sue
emozioni poetiche.
Nella terza parte, il poeta riflette sulla consapevolezza
della morte e afferma di vivere ogni giorno con gioia. Descrive l'attività
poetica come un "ricco dono dell'urna."
**Parere Personale:**
La poesia di Alessio Romanini offre una riflessione
profonda e sincera sull'atto poetico e sulla vita. Temi come l'umiltà, la forza
interiore e la consapevolezza della mortalità permeano l'intera composizione.
L'uso di immagini come il mare e l'urna aggiunge profondità e poetica alla sua
espressione, trasmettendo una contemplazione ricca sulla vita e sull'esperienza
poetica.
* "Un pò di neve vera"
di Francesco Soldini *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Francesco Soldini è strutturata in un'unica
strofa, che esprime un desiderio di vedere la neve in un inverno che sembra
essere avaro di questo fenomeno naturale. L'autore descrive la sete delle
montagne che aspirano a nutrire la pianura con la neve, ma in questo specifico
inverno, tale miracolo sembra mancare. L'uso di parole come "acqua agoniata"
suggerisce un'acqua desiderosa di trasformarsi in cristalli di neve.
La poesia continua descrivendo la possibilità di camminare
sui prati degli alti monti, quasi come una preghiera rivolta al cielo affinché
copra le cime delle montagne con un manto di neve magica. L'autore concludere
esprimendo il desiderio che questa neve possa influenzare positivamente il
futuro della poesia.
**Parere Personale:**
Francesco Soldini cattura con delicatezza il desiderio di
sperimentare la magia della neve in un inverno dove sembra essere scarsa. La
poesia evoca un senso di speranza e attesa, quasi come se la neve fosse vista
come una fonte di ispirazione per il futuro della poesia. L'uso di immagini come
il "miracolo dei cristalli" e il "manto di magia" contribuiscono a creare
un'atmosfera incantevole e suggestiva.
* "Piccolo bombo"
(Little bumblebee)
di Jacqueline Miu *
**Struttura e Analisi:**
La poesia "Piccolo bombo" di Jacqueline Miu è un viaggio
surreale attraverso immagini e sensazioni. L'autrice utilizza una narrazione
poetica intensa e suggestiva che coinvolge i sensi del lettore. La poesia è
divisa in strofe diseguali, utilizzando una struttura libera e creativa.
L'autrice inizia con la descrizione di un ambiente in cui
tutto sembra ardere, creando un'atmosfera intensa e carica di simbolismo. Il
"piccolo bombo" rappresenta una figura magica che guida attraverso esperienze e
percezioni straordinarie. Il testo esplora temi come la passione, l'amore, la
guerra e la contemplazione dell'universo.
Le immagini utilizzate sono potenti e multisensoriali,
coinvolgendo il lettore in un viaggio emotivo. Il ritmo della poesia è
accelerato, con frasi e immagini che si susseguono rapidamente, riflettendo la
frenesia delle esperienze descritte.
**Parere Personale:**
La poesia di Jacqueline Miu è un'esperienza intensa e
coinvolgente. La capacità di trasmettere emozioni attraverso immagini vivide e
un linguaggio poetico crea un'atmosfera unica. La fusione di elementi surreali e
reali offre una prospettiva unica sulla natura umana e sull'universo
circostante. La poesia invita il lettore a esplorare mondi interiori e
esteriori, abbracciando la bellezza e la complessità della vita.
* "Proposta"
di Carlo Chionne *
**Struttura e Analisi:**
La poesia di Carlo Chionne è una proposta ironica e leggera
sulla possibilità di modificare la lunghezza dei mesi nell'anno. L'autore gioca
con il concetto del bisestile e suggerisce una redistribuzione dei giorni nei
mesi per renderli più uniformi.
La proposta comincia notando che siamo già in un anno
bisestile, sottolineando l'ironia dell'anno "funesto". L'autore suggerisce di
avere 30 giorni a settembre, aggiungendo anche aprile e novembre. Propone quindi
di dare 31 giorni anche a giugno, in modo che febbraio possa essere ridotto a 28
giorni.
**Parere Personale:**
La proposta poetica di Carlo Chionne è un gioco
intelligente e umoristico con il concetto del calendario. L'idea di
redistribuire i giorni in modo da avere mesi più uniformi aggiunge un tocco di
umorismo e leggerezza. La poesia invita il lettore a riflettere sulle
convenzioni del calendario in modo giocoso, offrendo una prospettiva divertente
sulla misura del tempo.
Caro febbraio bisestile,
Grazie per confermarti
mese di sorprese poetiche! Spero che il nostro incontro sia stato come un
"piccolo bombo" che danza tra le parole, portando un tocco di magia e
leggerezza. Così, nel nostro viaggio poetico, possiamo salutare la vita con la
dolcezza di una "notte insonne" e augurarci che ogni giorno sia un "battito di
ciglia" di poesia.
Con affetto,
Il cercatore di versi
Ben Tartamo
30-31 Gennaio/1 Febbraio
Poesie
pubblicate il 30-31 Gennaio /1 Febbraio 2024
** "Mille coriandoli..." di Flora Fazzari
**
Flora Fazzari dipinge un quadro vivace di festa e gioia con "Mille
coriandoli...". L'uso del colore "bleu" evoca un'atmosfera festosa,
mentre le grida dei bambini arricchiscono la scena. Tuttavia, il poema
rivela una sottile ambiguità, suggerendo una transizione dalla gioia
all'indifferenza attraverso coriandoli "sprezzanti di tutto". La chiusa,
con una scopa e uno scopino, offre un contrappunto quotidiano, invitando
il lettore a riflettere sulla fugacità della felicità festiva.
**Stile e Immagini:**
Fazzari utilizza uno stile leggero e descrittivo, dipingendo immagini
vivide con l'uso di colori e dettagli. La struttura breve contribuisce
alla sensazione di leggerezza, mentre le immagini della festa si
mescolano a elementi più riflessivi.
**Simbolismo e Riflessione:**
I coriandoli, simbolo di gioia, potrebbero celare un significato più
profondo sulla natura effimera della felicità. La transizione dalla
celebrazione all'indifferenza suggerisce una riflessione sulla fugacità
delle emozioni festose.
In sintesi, "Mille coriandoli..." è una poesia che, attraverso immagini
luminose e un sottotesto più complesso, cattura l'essenza della gioia e
la sua inevitabile dissolvenza.
** "Dammi solo una parola..." di Piacentino Alessandra
**
In questa poesia, Piacentino Alessandra esplora il desiderio, l'amore e la
connessione emotiva attraverso un linguaggio intenso e immagini evocative.
>**Stile e Immagini:**
>La poetessa utilizza uno
stile ricco di simbolismo e immagini sensoriali. L'immagine di un "ti amo
messo a fuoco da vicino" suggerisce una visione intensificata dell'amore.
La metafora dei "capelli eretici" che catturano "nidi di rondini" evoca un
senso di libertà e spontaneità.
>**Riflessione e
Desiderio:**
>Il poema riflette sul
desiderio di connessione profonda, evidenziato dall'invito a "restare o
partire insieme". La domanda centrale, "Sei tu la metà lo sai?",
suggerisce una ricerca di completezza attraverso l'amore e
l'interconnessione.
>**Conclusione:**
"Dammi solo una parola..." cattura l'essenza dei desideri e delle emozioni
umane. L'invito a "desiderare, entrare" crea un'atmosfera di apertura e
possibilità, mentre l'ode appassionata all'amore e alla natura aggiunge
profondità e universalità alla poesia.
** "Atlante" di Enrico Tartagni**
La poesia "Atlante" di Enrico Tartagni è un viaggio emozionale e
metaforico attraverso le sfaccettature dell'esistenza umana.
**Immagini e Metafore:**
L'utilizzo dell'atlante come metafora della vita aggiunge un elemento di
profondità. L'autore esplora il caos dell'esistenza umana attraverso
l'ombelico, simbolo del legame con l'origine. Le "storie infinite in
stanze senza aria" evocano sensazioni di claustrofobia e isolamento.
**Richiami Letterari:**
Il riferimento a Italo Calvino, con il "sogno di Calvino miracolo,"
aggiunge un tocco di erudizione e invita il lettore a riflettere su vari
livelli di significato.
**L'Uso delle Immagini Astronomiche:**
L'immagine di spostare la luna dall'orbita del cielo di notte suggerisce
un desiderio di controllo su elementi astronomici, forse metafora delle
sfide della vita.
**Elementi di Nostalgia e Ritorno:**
Il ritorno all'origine e l'atto di spegnere luci e stelle all'Atlante
creano un senso di chiusura e riflessione sul percorso intrapreso.
**Conclusioni:**
"Atlante" di Enrico Tartagni è una poesia ricca di simbolismo, che guida
il lettore attraverso un viaggio intriso di emozioni, metafore e
riflessioni sulla complessità della vita.
** "La Caducità della Vita" di Salvatore
Camonita **
La poesia "La caducità della vita" di Salvatore Camonita affronta la
tematica della fragilità umana in un contesto cosmico, utilizzando
immagini forti e un linguaggio evocativo.
**Immagine della Caducità:**
L'autore introduce la caducità della vita come una realtà quotidiana,
enfatizzando il ritorno costante di questa consapevolezza, simboleggiato
dal "tamburo battente." Questa ripetizione accentua l'immediata e
inesorabile presenza della fragilità.
**Confronto con l'Universo:**
La poesia mette in risalto la piccolezza dell'essere umano nell'immensità
dell'universo, descritto come "immane." L'uso di "sbiaditi puntini"
suggerisce la nostra impercettibilità e fugacità nel contesto cosmico.
**Immagine delle Cadenti Stelle:**
Le "cadenti stelle senza scia" rappresentano metaforicamente la vita
umana, che, sebbene possa brillare intensamente per un momento, lascia una
traccia effimera e invisibile nel vasto universo.
**Ritmo e Suono:**
L'immagine del "tamburo battente" e delle "vibrazioni sorde" contribuisce
a creare un ritmo incalzante e suggestivo, coinvolgendo emotivamente il
lettore nella riflessione sulla transitorietà della vita.
**Conclusione:**
"La caducità della vita" è una poesia che, con efficacia e poesia, conduce
il lettore attraverso una meditazione sulla brevità dell'esistenza umana
nel contesto cosmico, enfatizzando il susseguirsi inarrestabile del tempo
e la fugacità della nostra presenza.
** "Senza Titolo" di Felice Serino **
La poesia "Senza Titolo" di Felice Serino celebra la bellezza della
primavera e offre una riflessione sulla ciclicità della natura.
**Immagine Primaverile:**
L'apertura con "primavera ha le braccia piene di fiori" evoca
immediatamente un'immagine rigogliosa e abbondante, sottolineando la
generosità della stagione primaverile. La personificazione attribuisce
alla primavera le caratteristiche umane delle braccia piene di fiori.
**Armonia Naturale:**
L'accostamento della voce della primavera a quella degli uccelli crea
un'armonia naturale, suggerendo una sinergia tra il mondo vegetale e
animale. La poesia trasmette un senso di gioia e vitalità attraverso
questa comunione di voci.
**Scambio di Gratitudine tra Uomo e Natura:**
Il concetto di ringraziamento tra l'uomo e la natura emerge quando
l'albero, in germoglio, si sente "grato" e "abbracciato" in risposta
all'abbraccio della primavera. L'immagine dell'albero che ricambia con il
"suo ombrello di foglie" suggerisce un atto di generosità e protezione
reciproca.
**Ciclo Naturale e Contrasto:**
La transizione nella seconda parte, con la menzione della potatura e del
grido dell'albero, introduce un contrasto. La potatura rappresenta un atto
necessario che, sebbene causi "una ferita bianca," è parte integrante del
ciclo naturale.
**Stile e Semplicità:**
Il linguaggio semplice, privo di fronzoli, conferisce alla poesia una
chiarezza che si adatta al tema della connessione umana con la natura.
L'uso di parentesi per introdurre la potatura aggiunge un tocco di
drammaticità.
**Conclusione:**
"Senza Titolo" celebra la primavera e riflette sul legame tra l'uomo e la
natura, offrendo un'esplorazione del ciclo di vita e delle interazioni
simbiotiche che caratterizzano il mondo naturale.
** "Anelito" di Cristiano Berni **
"Anelito" di Cristiano Berni è un viaggio lirico attraverso il fluire
effimero del tempo, intrecciando la gioia e il dolore, la ricerca
dell'amore e la sete profonda dell'anima.
**Immagini del Tempo e del Cuore in Burrasca:**
L'effimerità del tempo è dipinta con una maestria evocativa, con il cuore
che rimane in burrasca, manifestando l'inesorabile flusso della vita con
gioie e dolori intrecciati.
**Ciclo Eterno di Sentimenti e Tormenti:**
La descrizione di un "continuo rifluir di sentimenti" e un "novello
cangiar di tormenti" evoca il ciclo senza fine delle emozioni umane,
mettendo in luce la natura ciclica dell'esperienza umana.
**Luna di Panna e Lacrime dell'Anima:**
L'immagine poetica della Luna di panna aggiunge un tocco di dolcezza e
vulnerabilità, mentre la lacrima che affligge il cuore sottolinea la
profonda connessione tra emozione e sofferenza.
**Incontro Tra Zeus e Gesù:**
L'incontro tra Zeus e Gesù aggiunge un elemento mitologico, richiamando
diverse sfere culturali e religiose, e suggerendo una ricerca di pace e
unione al di là delle differenze.
**Occhi come Pesci nel Mare e Viso Illuminato:**
Gli occhi come "pesci nel Mare" rivelano il desiderio e la vitalità
dell'anima, mentre il viso che si ammanta di luce suggerisce una ricerca
della vita e dell'ispirazione divina.
**Deserto nel Cuore e Sete d'Amore:**
L'immagine del deserto nell'anima e la sete d'amore creano un contrasto
potente, rafforzando il tema della ricerca continua e della fame
spirituale.
**Bramosia Imperfetta del "Ti Amo":**
La conclusione con la "bramosia imperfetta" della locuzione "Ti amo"
sottolinea il desiderio costante e inesauribile di amore, anche se
imperfetto e in continuo divenire.
In sintesi, "Anelito" è una poesia lirica che esplora la complessità
dell'esperienza umana, impreziosita da immagini forti e richiami
simbolici, creando un inno appassionato alla continua ricerca di
significato e amore.
** "Dolce Fruscio" di Giuseppe Stracuzzi **
"Dolce Fruscio" di Giuseppe Stracuzzi è una delicata poesia che cattura la
bellezza effimera dell'ultima stagione invernale e il suo impatto sul
paesaggio innevato.
**Immagini di Bellezza e Decadenza:**
La poesia inizia con un "raggio di sole" che splende sugli "innevati
picchi", creando un contrasto tra la luminosità del sole e l'immagine
invernale dei picchi coperti di neve. L'uso di "fiore bello" che trasporta
i suoi colori all'inverno suggerisce la persistenza della bellezza anche
nelle stagioni più fredde.
**Magia di Sogni e Alba del Cuscino:**
La descrizione della "magia di sogni" legata all'alba del cuscino porta
una dimensione onirica alla poesia, unendo l'immaginazione notturna al
paesaggio innevato. Questo connubio crea una sensazione di incanto e
trasformazione.
**Rami Spogli e Tempo della Vita:**
I "rami spogli" diventano il simbolo della natura che lotta contro il
passare del tempo e delle stagioni. La parola "lotta" suggerisce una
resistenza vitale contro le inevitabili trasformazioni.
**Fruscio e Onde della Vita:**
Il "dolce fruscio" rappresenta il suono della vita e delle sue continue
onde. Questa immagine acustica contribuisce a dare vita al paesaggio
descritto, enfatizzando il suo dinamismo e la sua vitalità nascosta.
In conclusione, "Dolce Fruscio" è una poesia che cattura l'armonia tra la
bellezza mutevole della natura e la sua eterna lotta per preservare la
vitalità. La delicatezza delle immagini e l'uso di metafore contribuiscono
a rendere la poesia un quadro suggestivo della stagione invernale e dei
cicli della vita.
** "Abbandonati tra le mie braccia" di
Franco Fronzoli **
Questa poesia di Franco Fronzoli è un viaggio lirico attraverso il
crepuscolo, il mare e la notte, offrendo un invito a condividere
l'intimità e la bellezza di momenti speciali. Esploriamo gli elementi
poetici presenti in questo testo ricco di immagini e sentimenti.
**L'Atmosfera del Crepuscolo:**
Il tramonto che appare "tra i confini del mare" crea un'atmosfera
suggestiva e romantica. L'immagine della luna che rischiara il volto con
una "soffice luce" introduce una tonalità di tenerezza, rafforzata dal
riferimento al sorriso.
**Il Mare come Sfondo Emozionale:**
L'onda del mare che si inerpica tra scogli immobili diventa un elemento
scenografico, simboleggiando la forza e la persistenza dell'amore anche di
fronte agli ostacoli. Questo crea un equilibrio poetico tra il dinamismo e
l'immobilità.
**L'Intimità Notturna:**
Il richiamo al sonno e al momento di accarezzare i capelli aggiunge un
tocco di intimità e dolcezza. La notte diventa uno sfondo ideale per
vivere insieme un "frammento di tempo felice," sottolineando l'importanza
di godere dei momenti tranquilli e sereni.
**La Connessione con la Natura:**
Il vento leggero che "scapiglia i tuoi capelli" contribuisce a creare una
connessione tra gli elementi naturali e l'espressione dell'affetto umano.
La fusione di queste immagini enfatizza la profonda armonia tra l'amore
umano e il contesto naturale.
**La Sospensione del Tempo:**
La volontà di "fermare il tempo ora in questo momento" sottolinea
l'importanza di trattenere e apprezzare il presente. Questa sospensione
temporale diventa un desiderio poetico, un'aspirazione a congelare il
momento di felicità.
**La Sinfonia dei Sensi e dei Sogni:**
La poesia culmina con un invito a vivere insieme ogni tramonto e a
rifugiarsi tra le braccia, concludendo con il desiderio di condividere i
sogni. Questa chiusura offre un'atmosfera di serenità e intimità,
sottolineando la bellezza di un amore condiviso.
In sintesi, "Abbandonati tra le mie braccia" è un'ode lirica
all'amore, alla natura e al momento presente. Franco Fronzoli, attraverso
un linguaggio ricco di immagini e sentimenti, ci invita a condividere e
apprezzare l'intimità in un mondo notturno intriso di bellezza.
** "La sòra Prampilla che dar tivvù ciassìlla" di Armando
Bettozzi**
Armando Bettozzi, con la sua penna affilata, presenta un quadro satirico
della società moderna attraverso la lente di "La sòra Prampilla," un
personaggio (che altri non è che la Michela Vittoria Brambilla) che
rappresenta le eccentricità e ossessioni di alcune persone nei confronti
degli animali domestici, in particolare dei cani.
**La Passione per gli Animali:**
La protagonista afferma di amare profondamente gli animali, in particolare
i cani, al punto di considerarli una fonte di sostentamento. La sua
passione per i cani è così intensa da farla partecipare a trasmissioni
televisive per promuovere l'adozione di cani.
**Il Desiderio di Essere Padroni di Cani:**
La satira emerge quando si esprime il desiderio di "diventare padroni dei
cani" e "scacciare tutti." L'idea che possedere un cane possa risolvere
tutti i problemi sociali è chiaramente un'iperbole sarcastica che mette in
discussione la superficialità di alcune soluzioni proposte dalla società.
**L'Invasione di Cani come Problema Sociale:**
Bettozzi critica l'idea di sostituire i figli con cani e presenta
l'"invasione" di cani come un problema sociale. La satira sottolinea come
alcune persone possano trascurare responsabilità fondamentali, come la
cura dei figli, in favore degli animali domestici.
**La Contrapposizione tra Cani e Figli:**
La satira continua con la contrapposizione tra cani e figli, facendo
notare la tendenza della società a idealizzare eccessivamente l'amore per
gli animali a discapito delle relazioni umane.
**La Critica alle Priorità Distorte:**
Il testo critica anche la società moderna, in cui si discute di problemi
sociali importanti, ma alcune persone sembrano concentrarsi su questioni
meno rilevanti, come l'amore per gli animali.
**La Risatina Finale:**
Il finale con il "bu-bu" suggerisce che, nonostante tutto, Prampilla ride
della situazione, forse consapevole della ridicolizzazione di alcune
passioni e ossessioni della società.
In sintesi, Bettozzi, con uno stile ironico e satirico, offre una
riflessione critica sulle priorità distorte e sulle eccentricità della
società moderna attraverso il personaggio di Prampilla.
** "Il mio forziere" di Salvatore Armando
Santoro **
Salvatore Armando Santoro, con la sua abilità sonora e l'uso elegante
delle parole, dipinge un ritratto poetico dell'anima umana attraverso il
simbolismo di un forziere che custodisce le esperienze, le emozioni e le
relazioni.
**Il Cuore come Forziere:**
L'autore personifica il cuore come un forziere, un contenitore prezioso in
cui sono conservate le cose più care. Questa metafora evoca un senso di
intimità e segretezza, sottolineando l'importanza e il carattere sacro
delle esperienze umane.
**Contrapposizione tra Donne Vere e Insincere:**
La poesia presenta una contrastante dualità nelle relazioni. Da un lato,
il forziere custodisce le donne amate e genuine, rappresentando la
bellezza e la sincerità delle relazioni. Dall'altro, vi sono le donne
insincere, che hanno causato lacrime e sono ora considerate inutili cere.
Questa dualità esplora la complessità delle emozioni umane e delle
relazioni.
**Candele Come Metafora del Tempo:**
Le candele usurate sono un potente simbolo del tempo che passa.
Inizialmente, hanno offerto una "luce splendente," ma con il tempo si sono
oscurate, sottolineando la transitorietà della vita e delle esperienze. La
metafora delle candele trasmette la fragilità e l'effimero delle cose che
riteniamo importanti.
**Riflessione sulla Natura Umana:**
La poesia riflette sulla complessità della natura umana, con le sue gioie
e le sue delusioni, la sua luce e la sua oscurità. Il ricordo delle
esperienze passate, sebbene alcune siano state dolorose, rimane prezioso e
fa parte della ricchezza dell'essere umano.
**Il Sonetto come Forma Classica:**
L'utilizzo del sonetto, una forma poetica classica, conferisce alla poesia
un tono tradizionale ed elegante. La struttura del sonetto con la sua
disposizione in quartine e terzine contribuisce all'armonia e alla
musicalità del testo.
In sintesi, "Il mio forziere" è una poesia che esplora la complessità
delle relazioni umane e le sfumature delle emozioni, utilizzando un
linguaggio lirico e una forma classica per catturare la bellezza e la
transitorietà della vita.
** "Tramonto di fuoco" di Fausto Beretta
**
Fausto Beretta, con "Tramonto di fuoco," offre una poesia intrisa di
emozioni, concentrata sulla bellezza suggestiva del tramonto e sulla
connessione tra il cielo e gli angeli.
**Immagini Incendiarie del Tramonto:**
L'autore utilizza immagini potenti per descrivere il tramonto, dipingendo
il cielo come un incendio di colori. Questo evoca una scena spettacolare e
coinvolgente, trasmettendo al lettore la maestosità della natura.
**Angeli e Affetti:**
La menzione degli angeli suggerisce una connessione tra il cielo e gli
affetti umani. L'idea che gli angeli vogliano condividere lo spettacolo
del tramonto sottolinea un desiderio di connessione tra il divino e
l'umano, creando una sensazione di condivisione tra due mondi.
**Sto Spettacolo di Struggente Bellezza:**
La definizione del tramonto come uno "spettacolo di struggente bellezza"
comunica un profondo coinvolgimento emotivo. L'aggettivo "struggente"
suggerisce una bellezza così intensa da provocare un senso di malinconia o
di commozione, enfatizzando l'impatto emotivo del momento.
**Linguaggio Semplice e Potente:**
La scelta di parole semplici, ma cariche di significato, contribuisce alla
forza della poesia. Il linguaggio diretto cattura l'essenza del tramonto e
delle emozioni associate ad esso senza fronzoli superflui.
**Breve e Intenso:**
La brevità della poesia accentua l'intensità del momento descritto. Ogni
parola è ponderata, contribuendo a creare un'immagine viva e vibrante del
tramonto e della sua influenza sugli affetti umani.
In sintesi, "Tramonto di fuoco" di Fausto Beretta è una poesia che celebra
la bellezza del tramonto, connettendo il cielo agli angeli e agli affetti
umani. L'uso di immagini vivide e di un linguaggio carico di significato
contribuisce a rendere la poesia un'esperienza coinvolgente e memorabile.
** "Le parole del 2023" di Sandra Greggio
**
Sandra Greggio, in "Le parole del 2023," crea una visione metaforica delle
parole che emergono e circolano nel corso dell'anno, riflettendo sulle
esperienze umane con un linguaggio vivace e allegorico.
**Metafora dell'Aria Fresca:**
L'autrice inizia descrivendo la sensazione di soffocamento del cuore e la
decisione di socchiudere la porta per far entrare un po' d'aria. Questo
atto diventa metaforico, simboleggiando il bisogno di nuove idee, pensieri
o prospettive per alleggerire le pesanti emozioni.
**Parole come Farfalle:**
La rappresentazione delle parole come farfalle è suggestiva. Esse
sfarfallano in allegri gruppetti, comunicando un senso di leggerezza e
movimento. Questo richiama l'effetto delle parole che circolano nelle
conversazioni e nelle relazioni umane.
**Contrapposizione tra Parole Liete e Tristi:**
La divisione delle parole in due categorie, liete e tristi, riflette la
varietà delle esperienze umane durante l'anno. Le parole ciarliere che
ricordano cose gioiose contrastano con quelle giustamente tristi e in
lacrime, creando un bilancio tra i momenti felici e quelli difficili.
**Correre al Riparo Dentro il Cuore:**
La fuga delle parole giustamente tristi dentro il cuore suggerisce una
sorta di rifugio interiore, un modo per affrontare le sfide e le
difficoltà. Questo riflette una capacità umana di proteggersi emotivamente
durante i momenti difficili.
**Speranza per il Nuovo Anno:**
La poesia termina con l'aspettativa positiva per l'anno nuovo, suggerendo
la speranza che le parole avranno un impatto positivo e che le previsioni
tristi possano essere superate.
In sintesi, "Le parole del 2023" di Sandra Greggio utilizza immagini
vivide e metafore per esplorare l'esperienza umana attraverso il filtro
delle parole, rivelando una gamma di emozioni e la speranza per un futuro
migliore.
La poesia "Poeti e poesie" di Alessio
Romanini si articola in diverse riflessioni. L'uso del
termine "esserino distratto" suggerisce una visione umile e forse
autodeprecante dell'autore riguardo alla propria produzione poetica.
L'idea di divertimento nella scrittura, ma con il riconoscimento di non
sapere scrivere, aggiunge un elemento di autoironia.
L'identità dell'autore sembra essere messa in discussione, rivelando un
senso di smarrimento e disillusione. La menzione di essere "gettato nel
vuoto" suggerisce una sorta di abbandono o perdita di senso. La domanda
"Cosa è rimasto di me stesso?" evidenzia il tema dell'identità smarrita.
La descrizione di sé come un "involucro fragile e silente" suggerisce una
percezione di vulnerabilità e incapacità di esprimere appieno il proprio
cuore. Infine, la conclusione "che al cuore più non mente" suggerisce una
sorta di separazione tra l'autore e il suo sentire profondo, forse
indicando un distacco emotivo o un'incapacità di connettersi appieno con
le emozioni.
La poesia "Un silenzio sui monti" di
Francesco Soldini offre una visione poetica della
bellezza della natura e la sua potenziale influenza positiva sulla vita
umana.
L'immagine di "poesia eterna" sui monti suggerisce un'atmosfera di quiete
e eternità, mentre il "cielo terso" con il "sorriso delle stelle" dipinge
un quadro di serenità e bellezza celestiale.
La poesia sembra trasmettere il messaggio che la comprensione della
bellezza intrinseca di ogni esistenza potrebbe porre fine a problemi umani
come le guerre e la fame. L'invito a "sapere l'importanza d'ogni
sopravvivenza" suggerisce una riflessione sulla preziosità di ogni forma
di vita.
La chiusa con l'invito ad "ascoltare il silenzio dei monti col cielo
stellato" accentua la potenza della natura nel comunicare un senso di pace
e saggezza, offrendo agli individui un modo di connettersi con il sublime
attraverso la contemplazione del creato.
La poesia di Jacqueline Miu, "laddove il
tempo non ha un paracadute" dipinge un quadro
metaforico e suggestivo che invita alla riflessione sulla fugacità del
tempo e sulla natura ciclica della vita.
L'espressione "laddove il tempo non ha un paracadute" suggerisce un luogo
senza freni temporali, e l'immagine delle "ronde di fulmini" crea
un'atmosfera di dinamismo e imprevedibilità. La metafora delle persone
"sopra sedie d’aria" evoca un senso di leggerezza e di essere trasportati
dalla corrente del tempo.
La menzione delle "foglie morte care all'autunno" collega il ciclo
naturale della vita al concetto di mostri generati dalla stessa stagione,
forse alludendo alle sfide e alle paure che accompagnano la vita. Il
contrasto tra l'immagine innocente del vento e il suo ruolo nel generare
mostri aggiunge complessità al significato.
La poesia si conclude con un'immagine di un mondo che si protegge dal
fragore del tuono, rafforzando il tema della fragilità e della necessità
di difendersi dai rumori minacciosi della vita. La traduzione in inglese
mantiene la forza delle immagini originali, consentendo una comprensione
profonda del testo poetico.
Nobilissimi poeti,
In questo sacro luogo della parola, ove l'arte
prende forma in versi e il cuore si svela, desidero porgervi un saluto che
risuoni attraverso le corde dell'infinito. La vostra presenza, in questa
danza di parole, arricchisce l'anima del mondo.
Con rime e metafore avete tessuto un arazzo di
emozioni, colorato il vuoto con la penna delle vostre anime. Ogni poesia,
una stella luminosa nel firmamento della nostra comprensione, un dono
prezioso alla danza eterna delle parole.
Vi ringrazio, o custodi della bellezza, per
aver condiviso i vostri tesori poetici. Che le vostre penne continuino a
danzare nell'aria leggera della creatività, ispirando chiunque incontri il
cammino delle vostre parole.
Con rispetto e ammirazione
e fraterno affetto
Vostro مبروك Ben Tartamo
27-28-29 Gennaio
Poesie pubblicate il 27-28-29 Gennaio 2024
**Presepe 2023**
(a Gerusalemme) di Fausto Beretta**
Nel palmo del nostro Fausto, risuona il titolo "Presepe 2023," un capolavoro
di poesia intriso della tragica realtà di Gerusalemme.
La metrica, con le sue strofe fluenti, è come il respiro accelerato di chi
attraversa un campo di rvv ovine, un ritmo che riflette il caos e la
sofferenza. Le rime, non convenzionali, danzano tra le parole come frammenti
di speranza sbriciolati, evocando un mondo sconvolto.
Le macerie di case, ospedali e scuole compongono un mosaico di disperazione,
un "Aiuto!" che urla dai detriti, creando un'immagine vivida di un luogo
tormentato.
Il Bambino, simbolo di innocenza, nasce tra le rovine, e i bambini che abitano
questo scenario apocalittico diventano emblemi di una generazione perduta. La
poesia svela un Natale distorto, dove le bombe sono doni avvelenati e la pace
è un lontano miraggio.
Il peso della tragedia si manifesta nell'uso dell'aggettivo "enorme" a
descrivere il prezzo pagato, mentre la parola "disumano" si insinua
nell'anima, rivelando la crudeltà inflitta in nome di una pace illusoria.
In questa sinfonia di parole, Beretta si fa cronista di un'umanità ferita,
intrecciando fili di denuncia e compassione. La sua poesia, un canto d'amore
per un mondo dilaniato, invoca la riflessione su quanto sia alto il costo
della guerra.
**Luce Bleu...** di Flora Fazzari**
In un breve componimento intriso di mistero, Flora Fazzari ci introduce al
suggestivo mondo della "Luce Bleu."
Il titolo stesso evoca un'atmosfera di eleganza, con la luce che assume una
sfumatura di blu, simbolo di profondità e serenità. L'uso del termine
francese "bleu" conferisce un tocco di raffinatezza, introducendo il lettore
in un regno di delicatezza cromatica.
Il colore smeraldo, descritto come una "luce bleu," si manifesta con
intensità e vitalità. Questa tonalità vibrante potrebbe simboleggiare la
vitalità della vita o forse l'emozione palpabile di un momento speciale.
Il tonfo annunciato crea suspense, come se qualcosa di significativo stesse
per accadere. La breve enunciazione di "è già qui" intensifica
l'immediatezza dell'evento, lasciando spazio all'interpretazione personale.
In poche parole, Flora Fazzari ci trasporta in un mondo di sensazioni e
colori, offrendo un assaggio di emozioni intrappolate nella luce bleu, una
poesia che svela la bellezza inattesa che può scaturire da un singolo
istante.
**E Poi Noi Sotto Sopra Fuori Dentro** di
Alessandra Piacentino**
In questa poesia di Alessandra Piacentino, l'arte della parola si trasforma
in un viaggio sensoriale, attraverso il fluire del tempo e l'esperienza
umana.
La successione di parole, "sotto sopra fuori dentro," crea un ritmo che
mimetizza il movimento caotico della vita. Il fuoco, inizialmente vinto, si
svela come una metafora del cammino percorso, una fiamma che, nonostante
tutto, continua a brillare nel nostro viaggio.
Il pescatore che risuona nell'alba mattutina diventa il narratore di una
storia che si svela tra il cielo e il mare. Le ombre delle corde secche di
sale e i piccoli pesci arsi aggiungono dettagli tangibili a un tableau
marino, mentre l'orologio dona "perdoni passeggeri," sottolineando la
transitorietà del tempo.
L'orchestra di silenzi ed illusioni crea una sinfonia emotiva, ma poi tutto
s'abbuia, il palcoscenico sfiorisce e la sera arriva con nuvole lampeggianti
e spuma di mare. Questo passaggio rappresenta il ciclo della vita, con la
luce che si dissolve nell'oscurità.
Il climax poetico emerge con la ripetizione di "noi sotto sopra fuori
dentro," evocando la complessità e la multidimensionalità della nostra
esistenza. Barche che si abbracciano, prive di identità, rivelano la
condivisione di un destino comune.
Alessandra Piacentino, con maestria, ci invita a riflettere sulla
complessità della vita e sulla sua bellezza intricata, offrendoci una danza
di parole che esplora la gamma completa delle emozioni umane.
**Rombo di Tuono - Gigi Riva** di Enrico
Tartagni**
Con maestria poetica, Enrico Tartagni intreccia parole per celebrare Gigi
Riva, trasformando il calcio in una danza epica di emozioni.
La metafora iniziale della "tua erba di Elia" evoca un prato sacro, e
l'attenzione alla sua cura da parte del custode suggerisce reverenza. Gigi
Riva emerge come un eroe che solleva il volo sopra il campo, sfiorando
l'infinito, correndo veloce come Achille, maestro di velocità e precisione.
La descrizione della sua abilità nel superare difese e scartare avversari è
una danza di destrezza calcistica, mentre il rombo di tuono simboleggia la
potenza della sua presenza nel tempio del gioco. L'invocazione degli spalti
diventa un inno al suo calcio di rigore infallibile.
Gigi Riva è dipinto come un guerriero onesto ed umile, invincibile ai duri
colpi dello scontro. La poesia si piega al suo valore umano, riconoscendo la
sua grandezza non solo come atleta, ma come uomo.
Il lamento finale, con la dichiarazione che non vi sarà mai più atleta come
Gigi Riva, sottolinea la sua unicità e la pietà di un addio. Enrico
Tartagni, con eloquenza, consegna un tributo appassionato a un'icona del
calcio e della vita.
**Nell'Attesa di una Goccia - Salvatore
Camonita**
Con lirismo struggente, Salvatore Camonita dipinge un quadro emotivo della
sua esperienza nell'attesa di un conforto che tarda ad arrivare.
La metafora della "goccia di gelida rugiada" evoca una freschezza
desiderata, ma l'aridità di questa età grigia, cupa e mesta suggerisce
un'attesa prolungata e delusa. La sua descrizione di sé come brace sotto
cenere offre un'immagine di vitalità sommessa, pronta a risvegliarsi.
La dualità di essere "ardente e vivida" nonostante la copertura di cenere
sottolinea la forza interna che persiste, anche quando l'esterno sembra
sterile. Camonita si identifica con il suo stato d'animo, vivendo nel
pensiero continuo di una goccia che tarda a cadere, simbolo di un amore
amaro che persiste nel tempo.
La poesia si svela come una meditazione sulla persistenza e la resistenza
emotiva di fronte a un amore difficile. Salvatore Camonita, con poesia,
cattura il tormento dell'attesa e l'ardente speranza che continua a pulsare
anche nelle circostanze più cupe.
**Spleen - Felice Serino**
In uno scenario intriso di malinconia, Felice Serino esplora il tema
dell'irrazionalità della vita e il tradimento inatteso dell'impulso vitale
in "Spleen."
La vita, rappresentata come un'entità irrazionale, tradisce in modi
imprevedibili, svelando un'angoscia sottolineata dall'impulso del sangue. La
metafora delle foglie macerate da Kronos, il dio del tempo, evoca un senso
di decadenza e giorni anodini che si srotolano vicino a ombre indelebili.
La figura della nube squarciata dal sogno offre un elemento di speranza e
incertezza. Il sogno, fatto carne, diventa una possibilità tangibile, seppur
incerta. La domanda "qualcosa può ancora accadere" sottolinea l'ambiguità e
la fragilità della speranza.
"Coordinate dell'anima" suggerisce una mappa interiore, forse indicando che
la poesia è una ricerca spirituale. Felice Serino, con una scrittura
incisiva, offre un'immersione nei recessi dell'animo umano, esplorando il
dolore e la speranza in un dialogo poetico con l'esistenza.
**Ora - Marco Cabassi**
In questa poesia di Marco Cabassi, l'essenza del momento si fonde con la
melodia del vento, creando un ritmo che danza attraverso le parole.
Il "cantare nel vento" diventa la voce dell'attimo presente, chiara e
dolente, predice il suo stesso esistere. La consapevolezza di questo canto
diventa un'epifania, un'armonia con il mondo circostante.
Il tempo, sfuggente e veloce, è descritto come un pugnale che percorre
strade e auto, a inseguire realtà materiali. La consapevolezza di questo
movimento impetuoso porta alla comprensione di dove il tempo fugge,
sottolineando la fugacità dell'esistenza.
Il distacco dalle umane parole e l'eco freddo ed artificiale suggeriscono
una disconnessione dalla superficialità della comunicazione contemporanea.
Gli "influencers" sono descritti come sirene di promesse e regole aliene,
offrendo una riflessione sulla manipolazione digitale della realtà.
Il ritorno al vento come metafora finale, che si perde nell'arida rete
dell'era digitale, sottolinea la lotta dell'individuo nel cercare
autenticità e connessione. La poesia si conclude con un'immagine potente
di riversarsi nell'immenso del tempo, una sorta di ritorno all'essenza, al
fluire inarrestabile dell'eterno presente.
** "Luna" di Cristiano Berni**
In questa lirica celestiale, Cristiano Berni intreccia una visione
dell'eterna complicità tra la Luna e l'umanità, un'analisi emozionale che
si dipana tra simbolismo lunare e la vulnerabilità umana.
**Metrica, Ritmica e Rime:**
Il poema adotta una struttura libera, una melodia ritmica sottolineata
dalle rime alternate. La cadenza libera, come il canto notturno, evoca
un'atmosfera di mistero e incanto. Le rime, dolcemente intrecciate, creano
un flusso armonioso, conferendo alla poesia una musicalità che rispecchia
la danza lunare.
**Denotativo:**
1. *Libertà Incarnata:* La Luna è personificata come "libertà incarnata,"
una forza sovrana che domina il cielo notturno.
2. *Chiarore Celestiale:* Il chiarore lunare è paragonato a un "bacio
celestiale," sottolineando la sua natura divina e affettuosa.
3. *Ombre Oblunghe:* Le ombre disegnate nella notte sono descritte come
"oblunghe e stanche," creando un'immagine di persistenza e fatica.
**Connotativo:**
1. *Inesorabile Regina della Notte:* L'attributo "inesorabile" conferisce
alla Luna un tono di potenza e autorità, rafforzando la sua dominazione
notturna.
2. *Dea Marina:* Il paragone con una "dea marina" sottolinea la sua grazia
e il controllo sulle maree, creando un'immagine di divinità lunare.
3. *Ululato del Lupo:* L'ululato del lupo e la risposta del vento evocano
un'atmosfera selvaggia, simboleggiano la connessione tra la natura e il
richiamo lunare.
**Introspettivo e Filologico:**
1. *L'uomo Fragile e Solitario:* L'osservazione dell'uomo "piccolo e solo"
suggerisce una riflessione sulla vulnerabilità umana di fronte
all'immensità celeste.
2. *Rinverdita:* L'uso del termine "Rinverdita" nel titolo potrebbe
indicare un rinnovato interesse per il simbolismo lunare, contribuendo a
rinverdire il significato della Luna nell'immaginario poetico.
In conclusione, Cristiano Berni, attraverso l'uso di linguaggio lirico e
simbolismo, plasma un'ode alla Luna che va oltre il mero astro notturno.
La sua analisi, ricca di connotazioni, invoca una profonda connessione tra
il cielo e l'animo umano, trasportando il lettore in un viaggio emotivo
tra sogni e riflessioni oscure.
**"Libero Finalmente" di Nino Silenzi**
In questa lirica di Nino Silenzi, intitolata "Libero Finalmente," emerge
un viaggio attraverso l'ignoto e l'affrancamento da legami terreni,
trasmettendo un sentimento di liberazione e accettazione dell'incognita.
**Metrica, Ritmica e Rime:**
Il poema segue una struttura ritmica fluida, con versi liberi che
fluttuano attraverso l'analisi delle stelle e la liberazione finale. La
mancanza di schemi rigidi riflette il senso di libertà e fluidità evocato
nel contenuto. L'assenza di rime regolari contribuisce a creare
un'atmosfera di spontaneità e libertà.
**Denotativo:**
1. *Vestirò di Luce:* L'atto di vestirsi di luce simboleggia una
metamorfosi, un passaggio verso una dimensione oltre l'oscurità.
2. *Nebbie dell'Incognito:* Le nebbie rappresentano l'ignoto, un pelago
fluttuante di brame e desideri disfatti, simbolizzando la complessità
della vita.
3. *Monte Sovrastante:* Il monte, simbolo di imponenza, suggerisce una
nuova prospettiva o un punto di vista elevato rispetto alle sfide della
vita.
**Connotativo:**
1. *Gioie Tradite, Illusioni Suadenti:* La gioia tradita e le illusioni
suadenti evocano un passato di delusioni e contrasti emotivi,
sottolineando la complessità dell'esistenza.
2. *Ignoto Monte Sovrastante:* L'ignoto monte rappresenta la possibilità
di nuove scoperte e sfide, offrendo una prospettiva di crescita e
consapevolezza.
**Introspettivo:**
1. *Libero Finalmente:* L'attesa della libertà suggerisce una liberazione
emotiva, un distacco da pesi passati e una nuova apertura all'ignoto.
2. *Volare Etereo:* L'immagine di volare etereo indica una connessione con
l'eternità, oltre le nuvole vaganti, simbolo di limiti terreni.
In conclusione, Nino Silenzi, attraverso l'uso di simbolismo e immagini
evocative, dipinge un ritratto di liberazione e accettazione. La lirica
riflette sulle esperienze della vita, esplorando la trasformazione
interiore e l'abbraccio del mistero, incarnando un viaggio spirituale tra
gioie e dolori.
**Nina Simone sta cantando" di Leontia Flynn**
In questa poesia di Leontia Flynn, il tema della solitudine è esplorato
attraverso l'analisi dei cambiamenti personali, delle relazioni e delle
sfide della vita quotidiana.
**Struttura e Ritmo:**
La struttura della poesia è caratterizzata da una disposizione libera dei
versi, accentuata dalla ripetizione della parola "solitudine," che
sottolinea il tema centrale. L'uso di enjambement crea una fluidità tra le
diverse sezioni del testo, riflettendo forse la complessità delle emozioni
dell'autore.
**Denotativo:**
1. *Panico e Gravi Disturbi:* La solitudine è descritta come una
condizione che porta a panico e disturbi, influenzando il mondo interiore
dell'individuo.
2. *Dare un Calcio a Scopi e Eventi Contingenti:* L'atto di rifiutare
scelte e avvenimenti contingenti della vita è evidenziato come una
ribellione contro la routine e le aspettative sociali.
3. *Seduta a Contemplare dall'Alto la Città:* L'immagine di osservare la
città dall'alto suggerisce una prospettiva distante e riflessiva sulla
propria vita e sul mondo.
**Connotativo:**
1. *Costruzioni di Questa Tua Individualità:* L'idea di costruire la
propria individualità suggerisce un processo attivo e consapevole, mentre
l'uso di "tua" sottolinea la soggettività del percorso individuale.
2. *Ford Cortina della Loro Madre:* La Ford Cortina diventa un simbolo di
un'epoca passata, forse un richiamo alla nostalgia e alla complessità
delle relazioni familiari.
3. *La Bambina, Mia Figlia:* L'immagine di una figlia che cresce e assume
la rabbia del padre riflette il ciclo della vita e l'interconnessione tra
le generazioni.
**Introspettivo:**
1. *La Rabbia del Padre:* L'emozione della rabbia viene associata al
processo di crescita e separazione, suggerendo una dinamica complessa tra
genitori e figli.
2. *Lasciar Andare i Giovani Edipici:* L'atto di lasciar andare i giovani,
simboleggiando il distacco dai legami familiari e l'indipendenza, è un
momento di crescita personale.
**Filologico:**
1. *Nina, Eunice:* L'uso di nomi personali aggiunge un tocco di
individualità e specificità alle figure menzionate, contribuendo a dare
vita alla narrazione.
In conclusione, Leontia Flynn esplora la solitudine in molteplici
sfaccettature, da quella personale a quella sociale. Attraverso l'analisi
della vita quotidiana, delle relazioni familiari e delle emozioni
personali, la poesia cattura la complessità della solitudine e delle
trasformazioni interiori. La ripetizione enfatica di "Nella mia
sol-it-uuuuudine" sottolinea la centralità di questo tema nel tessuto
emotivo della poesia.
**"La speranza è una piuma" di Franco
Fronzoli**
In questa poesia, Franco Fronzoli dipinge una visione delicata e profonda
della speranza attraverso la metafora della piuma. L'analisi si sviluppa
considerando diversi aspetti del testo.
**Metrica e Ritmo:**
La poesia segue una struttura libera, senza schemi metrici rigidi. Questa
scelta conferisce un senso di leggerezza, in armonia con il tema centrale
della piuma. L'uso di versi brevi crea un ritmo delicato, accompagnando il
volo della speranza.
**Denotativo:**
1. *Piuma che Volteggia:* La piuma è la metafora della speranza,
caratterizzata dalla sua leggerezza e capacità di muoversi nell'anima.
2. *Goccia di Pioggia e Onda del Mare:* L'immagine della speranza che si
scioglie nel tempo tra una goccia di pioggia e un'onda del mare suggerisce
una connessione con la natura e la ciclicità della vita.
**Connotativo:**
1. *Raggio di Sole:* La speranza è in cerca di un raggio di sole, simbolo
di luce e speranza di un futuro migliore.
2. *Migliore:* L'aspirazione a un futuro migliore sottolinea l'ottimismo e
la prospettiva positiva associata alla speranza.
**Simbolismo e Immagini:**
1. *Piuma:* La piuma simboleggia la fragilità e la leggerezza della
speranza, che può fluttuare nell'anima e sollevarsi anche nelle
circostanze più difficili.
2. *Raggio di Sole:* Questo simboleggia la realizzazione della speranza,
la luce che illumina il futuro e lo rende migliore.
**Introspezione e Profondità:**
1. *Melodie nel Silenzio:* L'ascolto di melodie nel silenzio suggerisce
un'esperienza interiore e la consapevolezza della speranza nell'eterno.
**Armonia con la Natura:**
1. *Goccia di Pioggia e Onda del Mare:* L'immagine della speranza che si
fonde con elementi naturali come la pioggia e il mare suggerisce
un'armonia tra l'esperienza umana e il ciclo naturale.
In conclusione, Franco Fronzoli offre un ritratto poetico e incantevole
della speranza, dipingendola come una piuma che danza attraverso la vita.
L'uso di immagini delicate e simboli naturali contribuisce a creare
un'atmosfera di leggerezza e ottimismo, trasmettendo il messaggio che,
nonostante le sfide, la speranza continua a volare e a cercare la luce del
futuro.
**"Un fatto, una poesia" di Armando
Bettozzi:**
La poesia "Un fatto, una poesia" di Armando Bettozzi offre un'affermazione
robusta e riflessiva su temi come il perdono, la moralità e la giustizia.
L'analisi sottolinea diversi aspetti chiave del testo.
**Struttura e Ritmo:**
La poesia segue una struttura libera, con versi di varie lunghezze. Questo
contribuisce a creare un ritmo fluido, adattandosi alla spontaneità del
linguaggio parlato e accentuando l'espressività del testo.
**Utilizzo del Dialetto:**
L'inclusione di espressioni dialettali conferisce autenticità alla voce
del poeta, creando una connessione più diretta con la sua esperienza
personale e il pubblico. L'uso del dialetto romano contribuisce alla resa
vivida del contesto culturale.
**Temi Principali:**
1. **Perdono e Giustizia:** La poesia esplora il concetto di perdono,
enfatizzando come il perdono eccessivo possa avere conseguenze negative.
Bettozzi suggerisce che un perdono esagerato può sfociare in una
situazione in cui il colpevole non subisce le giuste conseguenze delle
proprie azioni.
2. **Analisi della Società:** L'autore critica sottolinea la mancanza di
chiarezza nella società, in particolare riguardo alle questioni etiche e
morali. L'uso di esempi specifici, come l'episodio televisivo menzionato,
enfatizza le contraddizioni nella percezione pubblica di ciò che è giusto
e sbagliato.
3. **Dualità Morale:** La dualità tra perdono e giustizia, tra il sacro e
il profano, è esplorata attraverso l'uso di espressioni come "perdon-ismo
esaggerato" e "stàmo ar punto solito". Questa dualità riflette una
tensione tra gli ideali morali e la realtà della vita quotidiana.
**Uso dell'Ironia:**
Bettozzi utilizza l'ironia per sottolineare la complessità delle questioni
morali. Ad esempio, il verso "Magari - (ammette co disinvortura) - /
ciavrò - pure - er 'perdono-esaggerato'…" suggerisce una riflessione
scherzosa sul tema.
**Conclusioni:**
La poesia di Bettozzi presenta un commento vivace e critico sulla moralità
e il perdono nella società contemporanea. Attraverso l'uso del dialetto,
l'autenticità della voce del poeta risalta, e il testo diventa
un'esplorazione della complessità etica e delle sfide della vita
quotidiana.
**La citazione di Salvatore Armando
Santoro, "Si nota sempre l’ignoranza degli altri ma si ignora la nostra"**
evoca una profonda riflessione su diversi livelli:
**Aspetti Lirici e Poetici:**
1. **Contrapposizione:** L'opposizione tra "ignoranza degli altri" e
"ignora la nostra" crea un contrasto lirico, evidenziando la dualità di
percezione che spesso caratterizza le interazioni umane.
2. **Ritmica Dicotomia:** La struttura della frase riflette una sorta di
ritmica dicotomia, enfatizzando il senso di dualità nella consapevolezza
di sé e negli osservatori esterni.
**Aspetti Etici e Morali:**
1. **Autovalutazione:** La citazione suggerisce l'importanza
dell'autovalutazione etica, invitando a considerare la nostra ignoranza
prima di giudicare gli altri.
2. **Empatia:** C'è un richiamo all'empatia, incoraggiando a comprendere
che ognuno, compreso noi stessi, può essere ignorante in modi diversi.
**Aspetti Filosofici:**
1. **Conoscenza di Sé:** L'invito implicito è a esplorare la conoscenza di
sé, riconoscendo che il percorso verso la saggezza inizia con la
consapevolezza delle nostre limitazioni e ignoranze.
2. **Critica Sociale:** La citazione potrebbe anche avere una dimensione
critica sulla tendenza umana a focalizzarsi sugli errori degli altri
anziché affrontare le proprie mancanze.
**Aspetti Introspettivi:**
1. **Riflessione Personale:** Invita a una riflessione interna, chiedendo
di guardare dentro di sé prima di criticare gli altri.
2. **Sincerità:** Sottolinea l'importanza della sincerità con se stessi,
accettando e affrontando la propria ignoranza con umiltà.
In sintesi, questa citazione di Santoro non solo offre uno spunto di
autovalutazione, ma suggerisce anche un approccio etico e morale alla
comprensione di sé e degli altri. La sua formulazione lirica amplifica la
profondità del messaggio, invitando chi legge a esplorare il proprio io
con occhi critici e compassione.
**"Ali di Fuoco" di Jacqueline Miu:**
La poesia "Ali di Fuoco" di Jacqueline Miu presenta una fusione di
immagini poetiche e un'esplorazione di emozioni connesse all'autunno, alla
natura e alla distanza emotiva. Ecco un'analisi dei suoi elementi chiave:
**Immagini Poetiche:**
1. **"autunno in carrozza di foglie":** Un'iniziale immagine vivida che
personifica l'autunno come una carrozza di foglie, creando un'atmosfera di
transizione e cambiamento.
2. **"pancia piena di piogge":** Una personificazione intrigante che evoca
l'immagine di un'autunno nutrito dalle piogge, sottolineando la ricchezza
e la vitalità.
**Simbolismo delle Ali:**
1. **"ali di fuoco":** L'immagine delle ali di fuoco suggerisce una
passione intensa o un desiderio ardente. Le ali rappresentano la libertà,
mentre il fuoco può simboleggiare la forza emotiva.
2. **"devorare la libertà degli stormi":** Questa immagine potrebbe
riflettere il desiderio di preservare la libertà e l'autenticità in mezzo
al cambiamento.
**Espressione della Distanza Emotiva:**
1. **"tremare ai tuoi piedi - in silenzio":** L'immagine di tremare ai
piedi evoca una sensazione di vulnerabilità e desiderio. Il silenzio
suggerisce la mancanza di comunicazione o comprensione.
2. **"dolore della tua distanza dai miei sogni":** La distanza non è solo
fisica ma anche emotiva, creando una barriera tra il poeta e i propri
sogni.
**Rispecchiamento tra Immagini in Italiano e Inglese:**
1. L'uso di "ali di fuoco" in italiano e "wings of fire" in inglese crea
un effetto speculare, enfatizzando l'importanza del simbolismo e la forza
emotiva associata.
**Armonia tra Natura e Emozione:**
1. La combinazione di immagini naturali, come l'autunno e le foglie, con
emozioni profonde suggerisce una connessione intrinseca tra la natura e il
mondo emotivo dell'individuo.
**Conclusioni:**
"Ali di Fuoco" offre un viaggio poetico attraverso immagini evocative,
esplorando il desiderio, la passione e la lotta emotiva. L'uso di simboli
e la descrizione vivida contribuiscono a creare un'atmosfera ricca di
significati e sensazioni, rendendo la poesia un'esperienza emotiva e
riflessiva.
**"Futuro" di Sandra Greggio:**
La poesia "Futuro" di Sandra Greggio è un inno alla rinascita, alla
speranza e alla luce dopo periodi di oscurità. Ecco un'analisi dei suoi
elementi chiave:
**Metafora della Mente:**
1. **"Respira di nuovo la mia mente":** L'apertura della poesia
personifica la mente come un essere che respira, suggerendo una sorta di
rinascita o rinnovamento interiore.
**Immagini di Oscurità e Luce:**
1. **"fitte ragnatele ingombra":** L'immagine delle fitte ragnatele
suggerisce un periodo di confusione o blocco mentale.
2. **"spiraglio" e "flebile luce":** L'apparizione dello spiraglio e della
luce rappresenta il ritorno della speranza e la fine dell'oscurità.
**Confronto con la Natura:**
1. **"Qual raggio di sole / Dopo giorni e giorni di pioggia":** L'uso di
elementi naturali, come il raggio di sole dopo la pioggia, crea
un'immagine di rinascita e freschezza.
**Metafora dell'Anima:**
1. **"Illuminando l'anima":** L'illuminazione dell'anima suggerisce una
trasformazione interiore e la riscoperta di aspetti luminosi della propria
essenza.
**Simbolo dell'Arcobaleno:**
1. **"Nell'arcobaleno":** L'arcobaleno simboleggia speranza, rinascita e
la bellezza che segue la tempesta. Il suo apparire negli occhi speranzosi
evoca un senso di meraviglia e rinnovamento.
**Ripresa della Parola "Futuro":**
1. **"Una parola un tempo assai cara: FUTURO":** La ripresa della parola
"Futuro" sottolinea il tema centrale della poesia, rappresentando la
possibilità di un nuovo inizio e la prospettiva di un futuro migliore.
**Conclusioni:**
"Futuro" di Sandra Greggio è un poema che celebra la resilienza e la
capacità di trovare la luce anche nelle situazioni più oscure. Le metafore
naturali, l'uso delle immagini di luce e oscurità, insieme alla ripresa
della parola "Futuro", contribuiscono a creare una narrazione poetica
potente sulla speranza e sulla forza interiore.
**"Capo Gallo" di Piero Colonna Romano:**.
La poesia "Capo Gallo" di Piero Colonna Romano esplora l'atmosfera di
questa località vicina a Palermo, offrendo una visione pacifica e
incantata del mare e del cielo. Ecco un'analisi dei suoi elementi chiave:
**Descrizione della Scena Naturale:**
1. **"Brilla qui il cielo ed è quieto il mare":** L'immagine di un cielo
luminoso e di un mare calmo crea un'atmosfera serena e tranquilla fin
dall'inizio.
2. **"l'acqua riflette monti rossi e spogli":** L'uso del colore rosso e
la descrizione di monti spogli contribuiscono a dipingere un quadro
vividamente suggestivo.
**Richiamo alla Tranquillità:**
1. **"In quel silenzio io vorrei restare":** L'invito a rimanere in quel
silenzio suggerisce un desiderio di pace e contemplazione, creando
un'atmosfera meditativa.
**Sensazioni Legate al Mare:**
1. **"Se guardi l'acqua al vento vele sciogli":** L'immagine delle vele
che si sciolgono al vento potrebbe simboleggiare la liberazione dei sogni
e delle aspirazioni, suggerendo un senso di libertà.
**Sogno e Incanto:**
1. **"Lo sguardo affonda dove si confonde / del mar la linea con il cielo
intero":** Queste immagini enfatizzano la fusione tra il mare e il cielo,
creando un senso di continuità e unione con la natura.
2. **"sospeso è il tempo e nulla pare vero":** L'idea di un tempo sospeso
suggerisce un'esperienza fuori dal normale, quasi magica.
**Conclusioni:**
"Capo Gallo" è una poesia che cattura la bellezza e la tranquillità di un
luogo costiero. La descrizione dettagliata degli elementi naturali,
insieme al richiamo alla pace e alla sospensione del tempo, trasmette una
sensazione di incanto e riflessione. La scelta delle parole di Colonna
Romano crea un'atmosfera che invita il lettore a immergersi nella serenità
di Capo Gallo.
**Analisi di "Peregrino di Vita" di Alessio
Romanini:**
La poesia "Peregrino di Vita" di Alessio Romanini esplora il tema della
vita come un pellegrinaggio, intessuto di sensazioni contrastanti e
immagini evocative. Ecco un'analisi di alcuni elementi chiave:
**Immagini Sensoriali:**
1. **"Un lene zefiro l'effluvio dolce / di gelsomino nell'aere porta":**
L'immagine del dolce profumo di gelsomino portato dal leggero vento
(zefiro) crea un'atmosfera di delicatezza e suggestione.
2. **"Respirare profondamente questo / melato amaro":** L'uso
dell'espressione "melato amaro" conferisce al profumo una dualità,
suggerendo che anche le esperienze piacevoli possono contenere elementi
amari.
**Rappresentazione della Solitudine:**
1. **"Solitudine che carezza il viso / arrossato dal tepore del sole":**
L'immagine di una solitudine che carezza il viso accentua la connessione
tra l'individuo e l'ambiente circostante, mentre il tepore del sole evoca
una sensazione di calore e comfort.
**Cinguettio e Melanconia:**
1. **"Echeggia il cinguettare, melodia / del dì, sentire la malinconia /
di questo peregrinare la vita":** Il cinguettio degli uccelli viene
descritto come una melodia, ma la malinconia suggerisce una profondità
emotiva. Il peregrinare della vita è associato a sentimenti contrastanti.
**Riflessione sulla Vita Come Pellegrinaggio:**
1. **"di questo peregrinare la vita":** La parola "peregrinare" suggerisce
un viaggio o una ricerca, evocando l'idea che la vita sia un cammino con
tappe significative.
**Conclusioni:**
"Peregrino di Vita" è una poesia che offre un'esperienza sensoriale ricca
e riflessiva. La fusione di immagini olfattive, visive e uditive crea un
ritratto vivido dell'esperienza umana, con l'elemento della solitudine e
della malinconia che aggiunge profondità emotiva. La vita, vista come un
pellegrinaggio, viene esplorata attraverso sensazioni e emozioni che
conferiscono alla poesia un tono contemplativo e suggestivo.
Carissimi fratelli e sorelle di
penna e di piume, contemplando e analizzando le vostre poesie
riscopro ogni volta sensazioni ed emozioni che mi confermano quel
sentimento positivo racchiuso nell'aforisma : "La Bellezza salverà il
mondo...".
Non è solo questione di semplice
Empatia, ma amore per la Verità.
Ben Tartamo
24-25-26 Gennaio
Gentilissimo Ben
Ti ringrazio per la risposta.
Tutt’altro che tediarmi, hai un'ottima
Capacità espressiva e di interpretazione.
Un abbraccio.
Alessio Romanini
Poesie del 24-25-26 gennaio 2024
* Il sonetto "Dietro
la porta" di Salvatore Armando Santoro *
avvolto in uno stile malinconico e nostalgico, pone
l'accento sull'isolamento emotivo di un uomo immerso nei meandri del passato. Le
rime precise e il ritmo fluido, tipici di uno stile classico, contribuiscono a
creare un'atmosfera di struggente introspezione.
Lo sguardo sociopsicologico si focalizza sul protagonista,
un individuo solo che riflette sui giorni trascorsi, abitato da ricordi spesso
"uggiosi e disperati". La chiusura della porta diviene una metafora tangibile
dell'isolamento, mentre il lucernaio, privo di chiarore, sottolinea la mancanza
di illuminazione nella sua esistenza.
Le rime abilmente intrecciate delineano il grigiore delle
giornate vissute nel passato, con la protagonista che rievoca dì passati
indifferentemente cassati. La semina di rancore nell'animo si insinua come una
nota costante, alimentando la malinconia che permea l'intero componimento.
La voce che chiama alla porta, accorata e forse speranzosa,
aggiunge uno strato psicologico, sottolineando il desiderio di connessione
umana. Tuttavia, il vento che confonde questa voce con colei che ama accentua il
tema dell'illusione, suggerendo che la speranza potrebbe essere solo un soffio
fugace.
In definitiva, il sonetto si rivela una profonda
esplorazione delle dinamiche psicologiche di un individuo solitario, arricchita
dall'uso attento delle rime e dalla maestria stilistica di Santoro nel catturare
le sfumature dell'animo umano.
* Il testo di Fausto
Beretta Nuova generazione? *
riflette in modo acuto e critico sulla nuova generazione,
dipingendo un quadro di individui immersi nelle proprie sfere digitali, isolati
e in cerca di riconoscimento attraverso la virtualità.
L'uso di frasi brevi e incisive, unito alla
rappresentazione di ognuno "col mondo suo incollato agli occhi", sottolinea
l'isolamento e la dipendenza dalla tecnologia. La comunicazione tra di loro
sembra estranea, sottolineando la distanza emotiva.
La ricerca di sorrisi e l'immortalarsi con selfie
evidenziano la fame di approvazione e la costruzione di un'identità basata su
standard superficiali. La menzione di "followers" e il bullismo virtuale
rivelano una ricerca spasmodica di validazione, anche a scapito della creatività
e autenticità.
La critica si estende anche all'assenza di connessioni
reali, trascurando affetti e emozioni autentiche. Il gioco del "più scemo" e la
coltivazione della violenza suggeriscono una perdita di valori fondamentali,
mentre l'apatia verso la bellezza della giovinezza indica una generazione che si
perde in paradisi artificiali, accontentandosi di una vuota superficialità.
Il testo di Beretta offre uno sguardo penetrante sulle
dinamiche sociali contemporanee, invitando alla riflessione sulla direzione che
la società sta prendendo, dominata da una connettività virtuale che può
distorcere la percezione di realtà e valore.
* Le parole di Flora
Fazzari con la sua "Angeli..." *
dipingono un ritratto poetico di angeli, catturando varie
sfaccettature delle loro emozioni e ruoli. La descrizione degli angeli
incatenati, arrabbiati e distesi evoca un senso di oppressione e tumulto
interiore, mentre quelli nel cielo che volano veloci rappresentano una
dinamicità e una libertà contrastanti.
Gli angeli sommessi in attesa del tempo sottolineano la
paziente esistenza di queste entità celesti, vibranti e in contatto con un mondo
diverso attraverso il tocco delle vele. L'immagine degli angeli tristi, avvolti
nei veli e scrutanti l'ambiente circostante, crea un'atmosfera malinconica e
contemplativa.
L'uso di immagini forti e evocative, come il volare veloce
nel cielo e il toccare delle vele, contribuisce a creare una dimensione poetica
che invita il lettore a immergersi nei sentimenti degli angeli. La poesia di
Flora Fazzari cattura la complessità emotiva di queste figure angeliche,
offrendo uno sguardo suggestivo sulla loro esistenza.
* Il testo di
Piacentino Alessandra "L’ultimo ballo come giravolta di nuvole e colori" *
evoca una potente narrazione di lotta e rinascita
attraverso il simbolismo del ballo, dei colori e delle nuvole. L'immagine
dell'ultimo ballo come giravolta di nuvole e colori suggerisce un'esperienza
carica di emozioni e significati.
La protagonista cerca di ballare ancora, quasi come un atto
di resistenza. Le ossa e la pelle diventano il palcoscenico di questa danza,
mentre i sbuffi di fiori con colori e profumi rappresentano la rinascita e la
bellezza che emergono dalla sofferenza.
Il richiamo al vecchio calore come ricordo ed emozione
suggerisce una nostalgia per ciò che è stato, mentre il desiderio di essere
libera da sbadigli e pregiudizi riflette la ricerca di autonomia e autenticità.
La ferita, il molesto dell'anima e il rifugiarsi nella bugia sono rivelatori
delle battaglie interiori e delle difficoltà affrontate.
Il testo trasmette anche un forte senso di resilienza nel
ritornare sempre a se stessi, nel ballare da soli nonostante le avversità.
Tuttavia, il dubbio sulla credibilità di questa rinascita aggiunge un'ulteriore
profondità, suggerendo una sfida continua con la propria percezione e autostima.
Il dialogo con il tempo svanito, la menzione di un "te" che
si protrae lungo una vita e la frase "Continuando. Ancora un poco." evidenziano
la persistenza attraverso il tempo e la determinazione a andare avanti,
nonostante le difficoltà.
In sintesi, il testo di Piacentino Alessandra racconta una
storia di forza, resilienza e ricerca di autenticità, intrecciando poesia e
simbolismo in un modo che invita il lettore a riflettere sulla propria
esperienza e speranza.
* Il testo di Enrico
Tartagni Tratteggio chiaroscuro" *
offre uno sguardo enigmatico e carico di simbolismo,
intrecciando temi come mente, cuore, paure e talismani in un mondo sfumato e
incomprensibile.
La menzione della sfera spenta intorno, insieme alle parole
"Coscienza imprime al nulla" suggerisce un senso di desolazione e illusione. La
figura delle farfalle dorate velenose, pungenti con i pistilli di defunti fiori,
crea un'immagine potente di bellezza pericolosa e decadente.
La riferimento alle dune d'oltremondo già visto al cine
aggiunge un elemento di surrealtà, suggerendo una visione che va oltre la realtà
tangibile. La richiesta di una mano gentile nella confusione del luogo e il
successivo smarrimento del narratore contribuiscono a un senso di
disorientamento e perdita.
Il delirare che si affoga, insieme alla prospettiva di un
"magico momento ancor più in là dell'elemento", suggerisce un viaggio interiore
o una trasformazione che va oltre la comprensione ordinaria.
La dichiarazione "Sono un soldato / Non sparo a dio ed agli
dei / o a Gesù" aggiunge un elemento di ribellione o rifiuto, creando un
contrasto intrigante con le tematiche spirituali e surreali presenti nel resto
del testo.
Complessivamente, il testo di Tartagni si rivela complesso
e suggestivo, sfidando il lettore a interpretare le molteplici strati di
significato nascosti dietro le parole intrise di mistero.
* "L'isola che non
c'è" di Santi Cardella *
è un incanto lirico che esplora la dualità tra sogno e
realtà, felicità e tristezza, intrecciando abilmente elementi sociopsicologici.
L'uso di parole come "turbato", "stranito", e "grido di
dolore" nella descrizione di un sogno interrotto crea un'atmosfera di
inquietudine e contrasto. La melodia di un concerto che si trasforma in un
lamento sottolinea la fragilità delle esperienze oniriche.
La narrazione prosegue con l'osservazione di nuvole in
cielo, una rappresentazione della fantasia, interrotta da un fastidio concreto
che riporta il sognatore alla terra, "carente di poesia". Questo contrasto tra
la bellezza idealizzata e la realtà aspra aggiunge un elemento di complessità
emotiva.
La domanda retorica sul perché le ore felici siano così
brevi e lo spazio aperto così stretto esprime una profonda riflessione sulla
natura effimera della gioia e sulla limitazione dell'esperienza umana. La
domanda a chi giova il crudele fine del gioco della vita aggiunge uno strato di
critica e ambiguità.
La riflessione sulla mente umana che contiene "un tarlo" e
che cerca di sfuggire al dolore costruendo nuove piste verso l'isola che non c'è
è un poderoso richiamo sociopsicologico. Questa immagine evoca il desiderio
umano intrinseco di cercare la felicità, anche quando sembra inafferrabile.
Complessivamente, la poesia di Cardella si distingue per la
sua profondità lirica, analisi dettagliata della dualità umana, e la capacità di
suscitare emozioni complesse attraverso l'uso di immagini suggestive e concetti
filosofici.
* Laura Lapietra,
attraverso la sua poesia "Anziani" *
celebra con eloquenza la forza e la saggezza degli anziani,
esplorando l'effetto dell'età sulla loro volontà e resilienza.
L'immagine di un'età che non diminuisce la forza di
volontà, ma la rende ancora più ardente e tenace, suggerisce un invecchiamento
non come declino, bensì come un periodo di maturazione e consolidamento di forze
interiori. L'elemento chiave qui è l'amore, un nutrimento che amplifica la
determinazione degli anziani.
Le rughe, descritte come testimonianze di resilienza,
diventano un simbolo potente di esperienze vissute e di una vita piena di
traguardi. Le stagioni della vita sono rappresentate come intervalli, incisi
sulla pelle, trascrivendo memorie indelebili che parlano di saggezza e crescita.
La poesia esalta la capacità degli anziani di comunicare
attraverso le loro vicissitudini, trasformando le rughe in un linguaggio
universale. Il richiamo a chi saprà ascoltare suggerisce l'importanza di
riconoscere e apprezzare le ricche esperienze che gli anziani portano con sé.
La fusione di "linguaggio universale" con l'idea di unire
l'età saggia e florida, insieme agli anni maturi di chi continua a volare alto,
crea un quadro potente di vitalità e perseveranza negli anni d'oro. La menzione
del "gabbiano in animo" è particolarmente suggestiva, simboleggiando la libertà
e la ricerca di nuove vette anche nella vecchiaia.
In sintesi, la poesia di Laura Lapietra celebra la bellezza
dell'invecchiare con grazia e dignità, trasmettendo un messaggio di
apprezzamento e rispetto per la ricchezza che gli anziani portano nella trama
della vita.
* Il poema di
Salvatore Camonita
"Ratto, rozzo e
velenoso dardo" *
dipinge un quadro vivido e avvincente attraverso la sua
scelta di parole e immagini forti. L'uso di espressioni come "ratto, rozzo e
velenoso dardo" crea un'atmosfera di tradimento e aggressione, mettendo in luce
la malvagità dell'azione descritta.
La descrizione della serpe come "viscida" e dell'essere che
la lancia come "codardo" intensifica la ripugnanza e la mancanza di coraggio in
questa azione sleale. L'immagine della terra che continua a orbitare e il sole
che gira senza pietà enfatizzano l'insensibilità del tempo davanti a eventi così
nefasti.
La notte montana dipinta come "buia", con il cielo "grigio,
cupo e fosco", crea un'atmosfera tetra e malinconica. L'elenco di predatori come
iena, coiote e lupa contribuisce a rafforzare l'aura selvaggia e inospitale
dell'ambiente circostante.
La definizione dell'anima maligna come "frutto di amore
falso e losco" offre uno sguardo alla radice di questa malevolenza, suggerendo
un tradimento profondo e un amore distorto. L'immagine cangiante come "fata
morgana" aggiunge un elemento di illusione e inganno, sottolineando la
complessità e la sfumatura della situazione descritta.
In definitiva, il poema di Camonita si distingue per la sua
capacità di trasmettere intensità emotiva attraverso immagini vivide e parole
incisive, portando il lettore in un viaggio oscuro e suggestivo attraverso
l'ingiustizia e la malvagità.
* La poesia di
Felice Serino " Poesia è negli occhi" *
dipinge con maestria un ritratto connotativo e denotativo,
catturando la bellezza in ogni dettaglio della vita quotidiana.
L'uso delle parole "negli occhi profondi di una donna" apre
la poesia con un'immagine intensa e intima, trasmettendo un senso di profondità
emotiva. La menzione della "leggerezza della piccola danza del passero sul
davanzale" aggiunge un tocco di grazia e delicatezza, enfatizzando la poesia
intrinseca nella natura.
La fogliolina che spunta dalla terra è un simbolo di
rinascita e crescita, trasmettendo un senso di meraviglia davanti alla vita che
si rinnova. L'immagine del neonato attaccato al seno o l'attesa della mamma
sull'uscio evocano momenti di intimità e connessione profonda, arricchiti dalla
tensione dell'attesa
Il "interrogativo nello sguardo di meraviglia del bambino"
trasmette l'innocenza e la meraviglia che spesso si perdono con l'età. La poesia
è descritta come "chiedere scusa", suggerendo un atto di umiltà e
riconciliazione, e l'abbraccio sospeso nell'immobile luce aggiunge un tocco di
ineffabile bellezza e intimità.
L'insieme di immagini forti e dettagli evocativi
contribuisce a creare un mosaico vibrante di emozioni e esperienze umane. La
poesia di Serino si rivela un inno alla vita quotidiana, catturando la sua
essenza e trasformando momenti semplici in opere d'arte lirica.
* Franco Fronzoli,
con "Fammi entrare nel
tuo silenzio" *
con poche e intense parole, crea una richiesta poetica che
invita a condividere spazi profondi e intimi.
L'invito a "entrare nel tuo silenzio" evoca un desiderio di
connessione profonda e di comprensione reciproca. La metafora di "un angolo del
tuo cuore" suggerisce un desiderio di affetto e di accesso ai sentimenti più
intimi.
La richiesta di "un sorriso uno solo" trasmette la
semplicità e la preziosità di un gesto che può illuminare un momento. L'invito a
lasciare che la lacrima si asciughi suggerisce un desiderio di conforto e di
condivisione delle emozioni.
Il desiderio di riposare nei pensieri dell'altro indica una
volontà di essere presenti nella sfera mentale e spirituale della persona amata.
La richiesta di "un sogno un desiderio" e di "una parola una sola" esprime un
desiderio di intimità e condivisione di pensieri profondi.
Infine, l'affermazione "ti amo" chiude il testo con
un'espressione di amore sincero e senza riserve, completando l'atmosfera di
intimità e vicinanza.
Complessivamente, Fronzoli crea un piccolo capolavoro di
poesia che esprime desideri e sentimenti in modo delicato e coinvolgente.
* Armando Bettozzi
con "Ho visto Lara" *
crea un dipinto poetico attraverso l'uso di immagini vivide
e sensuali.
La descrizione delle "vermiglie rose" che fanno da tappeto
crea un'atmosfera di lusso e bellezza, e la guida verso un'ombra messa a fuoco
aggiunge un elemento di mistero e suggestione. Il sussulto anticipa l'entrata in
scena di Lara, creando suspense.
L'atto di scrivere una poesia per Lara suggerisce
un'affettuosa dedica e l'uso della rosa come dono aggiunge un tocco romantico e
delicato. La rosa tremante trasmette una sensazione di emozione e timidezza.
La menzione dei capelli biondi di Lara, già disciolti,
evoca un'immagine di bellezza naturale e femminilità. L'idea della primavera
come alcova suggerisce un contesto di rigenerazione e amore.
Complessivamente, Bettozzi coniuga abilmente immagini
floreali e suggestioni romantiche per creare un'atmosfera di poesia e desiderio,
accrescendo il fascino della figura di Lara.
* Alessio Romanini
con la sua "Spumeggiante schiuma" *
crea un affresco emozionale attraverso le sue parole,
trasmettendo un'intima connessione con il mare e riflettendo sulla vita e
sull'esistenza.
La prima strofa dipinge la solitudine presente sulla riva
del mare, creando un'atmosfera di contemplazione e introspezione. Il mare, con
la sua vastità, diventa lo specchio del presente solitario del poeta.
La seconda strofa esprime l'incapacità di immaginare il
futuro mentre ci si trova sulla riva del mare. Questa mancanza di prospettiva
riflette una sorta di smarrimento o incertezza di fronte alle incognite che la
vita può riservare.
La poesia prende una svolta notevole nella strofa 10, dove
il poeta si avventura oltre l'ordinario e si unisce al mare. L'atto di immergere
la pelle nelle onde diventa un simbolo di rinnovamento e consapevolezza della
propria vita, con la constatazione di essere vivo.
Nella strofa 11, il poeta si presenta come "Poeta Eretico",
evidenziando la sua scelta di andare controcorrente, di scegliere la vita con
gli occhi aperti sulla realtà. L'immersione della solitudine nel "tuo sale"
(riferito al mare) rappresenta un modo di affrontare la vita, accettando la
solitudine e le sfide che essa può portare.
Complessivamente, la poesia di Romanini si distingue per la
sua sincerità e la capacità di catturare le sfumature emotive legate alla vita,
alla solitudine e alla scelta di vivere in modo autentico.
* La poesia di
Jacqueline Miu, intitolata "Ameo" *
è un'ode sensuale e profonda che esplora la connessione tra
passione e pace. Il titolo stesso, "Ameo", potrebbe essere una combinazione di
"anima" e "emozione", suggerendo una fusione di esperienze emotive profonde. La
poetessa personifica questa forza, attribuendole il potere di sciogliere l'anima
ogni notte e di conoscere gli appetiti più intimi. La richiesta di trovare un
"robusto stoppino" durante il rituale del piacere indica un desiderio di
continuità e stabilità in mezzo alla passione ardente. L'uso di immagini come il
fuoco e la pioggia crea una tensione poetica, cercando pace in mezzo all'ardore
dell'esperienza sensuale. La scelta di esprimere la seconda parte della poesia
in inglese aggiunge un tocco di universalità e riflessione sulla dualità della
passione. In definitiva, "Ameo" si manifesta come un'ode alla fusione di
desiderio e tranquillità, esplorando la complessità delle emozioni e della
ricerca di equilibrio nell'intimità appassionata.
* Sandra Greggio crea
una poesia evocativa intitolata "Danza d'amore"*, utilizzando
l'immagine del mare e delle onde per dipingere una scena di bellezza eterna e
amore infinito.
La personificazione del mare come "maestoso solenne eterno"
suggerisce una presenza divina e duratura. La sua dualità, manifestata come
pazienza e calma, si sposa con l'immagine delle onde, descritte come ballerine
schiumose. Questa personificazione dà vita a una danza d'amore tra il mare e le
onde.
Le onde vengono dipinte con varie sfumature, da "lente" a
tal punto da sembrare ferme, a "audaci e seducenti" con vesti adornate di
bianchi pizzi. La danza è descritta come un gioco proibito, un perpetuo flirt
tra il mare e le sue ballerine. L'uso di immagini come "baciano la riva"
accentua l'interazione passionale tra le onde e la terra.
L'essenza dell'amore eterno e infinito emerge chiaramente
quando le onde sono consapevoli che il loro amante, il mare, non le tradirà mai.
L'uso di termini come "eterno", "infinito" e "unico" conferisce una dimensione
romantica e trascendente a questa danza d'amore senza tempo.
In conclusione, la poesia di Sandra Greggio celebra la
bellezza e la continuità dell'amore, incanalando l'energia del mare e delle onde
in una danza eterna e appassionata.
* La poesia di Carlo
Chionne "Hamas, il prossimo tuo
…" *
manifesta un linguaggio vigoroso e polarizzante,
amalgamando il nome "Hamas" a concetti di distruzione e annientamento
parafrasando sulla parola evangelica "Ama il prossimo tuo come te stesso".
L'autore sembra comunicare un punto di vista critico, dipingendo immagini di
violenza indistinta, colpendo donne e bambini senza esitazione.
In questo scenario, le parole scelte evocano una forte
carica emotiva, rafforzando l'impatto delle immagini descritte. Tuttavia, è
importante notare che il linguaggio poetico può essere soggetto a
interpretazioni diverse, e la natura polarizzante di questo testo potrebbe
generare riflessioni profonde e intense ovvero non condivise per mera
partigianeria, dimentichi che, la guerra è follia di morte e distruzione,
chiunque ne sia l'artefice, qualunque fine abbia.
* Nella tessitura
della sua poesia "Per non dimenticare l'orrore della guerra" Antonia
Scaligine. *
traccia un affresco di dolore e memoria intitolato "Per non
dimenticare l'orrore della guerra". Rivolgendosi ai bambini con un'intensità
vibrante, ella svela una storia che non si cela dietro lieti fini, ma attinge
dalla crudele realtà della storia.
Sin dalle prime parole, emerge la dichiarazione carica di
peso: "Per non dimenticare l'orrore della guerra". L'autrice evoca Auschwitz,
grido straziante di un passato tormentato, legato al tiranno pazzo, Hitler, e
alla violenza di un "dio politico" che ha infiammato roghi di carne umana.
Scaligine non tralascia la contemporaneità, affrontando
conflitti nel Medio Oriente, illuminando la continuità tragica della violenza.
La sua poesia diventa un'ode alla memoria, un'invocazione a conservare viva la
storia di Auschwitz nonostante fatica e dolore, richiamando l'attenzione sui
conflitti attuali.
L'invito a "lucidare ogni giorno" la memoria e a
"rivendicarla nelle pagine di storia" si colora di una profonda consapevolezza
del potere che la memoria detiene. La poetessa abbraccia con passione il compito
di proteggere il ricordo delle vite spezzate.
Il ritorno alla voce dei bambini nel finale è toccante,
quando Scaligine implora di "cessare il fuoco", ma sottolinea la persistenza dei
potenti nel lanciare lingue di fuoco che spengono i sorrisi dei più giovani.
Questo appello per la pace resiste, insieme alla consapevolezza che per alcuni
il comando è preferibile all'obbedienza.
In conclusione, la poesia di Antonia Scaligine si eleva
come un inno struggente alla memoria, sottolineando il dovere etico di
affrontare le ombre del passato e la necessità di una costante lotta per la
pace. La sua abilità poetica si manifesta nell'uso avvincente delle parole,
creando un'opera intrisa di emozioni e urgenza.
* Nella poesia
"Candela" di Piero Colonna Romano *
l'autore crea un dipinto evocativo utilizzando l'immagine
di una candela che si spegne lentamente. La danza d'ombre oscure sul muro
diventa metafora delle paure nascoste nella mente, emergendo al lento esaurirsi
della luce.
Le scritture della vita, rilette con fatica, si rivelano
come una tela che racconta di amori grandi e delle letture che hanno tessuto il
percorso dell'esistenza. La candela, con la sua fiamma vacillante, diventa
simbolo dei ricordi che svaniscono progressivamente.
Il lento morire della candela è un'immagine toccante del
tempo che scorre e dei ricordi che si dissolvono. La fiamma che guizza prima di
spegnersi completamente rappresenta l'ultimo sforzo dei ricordi prima di
scomparire nel buio.
La poesia tocca il tema universale della memoria e del suo
destino inevitabile di svanire nel tempo. Il buio finale diventa la quiete,
un'assenza di pensieri e sogni, e il ciclo della vita si completa con la fiamma
che si spegne.
Attraverso una scrittura misurata e suggestiva, Colonna
Romano riesce a trasmettere la delicatezza e la malinconia del processo di
perdita dei ricordi, rendendo la poesia un'esplorazione poetica della fugacità
della vita e della memoria.
Con stima e ammirazione,
Vi saluto, augurando che la vostra penna continui a danzare sulla melodia senza
fine dell'ispirazione.
Con fraterno affetto
Vostro مبروك Ben
Tartamo
21-22-23 Gennaio
Carissimo Alessio,
dovrei esser io a ringraziare voi tutti per le splendide poesie donate, mi
regalano emozioni e riflessioni.
Spero solo di non tediarvi.
Un abbraccio
Ben
Vorrei ringraziare Ben Tartamo,
per l’impegno
Con il quale ogni volta commenta le poesie.
Grazie di cuore! I tuoi commenti sono poesie.
Grazie Ben
Grazie anche a Lorenzo per questo stupendo spazio culturale.
Alessio Romanini
Poesie pubblicate il 21-22-23 Gennaio 2024
* La "Filastrocca dell'attempato"
di Armando Bettozzi *
è un'ode scanzonata alla vecchiaia, ricca di umorismo e
sagacia. Nella sua analisi denotativa, l'autore dipinge vividamente il
processo di invecchiamento attraverso immagini forti e concrete. Il
deterioramento fisico è rappresentato con frasi come "Te gira la còccia" e
"Te balla ogni dente", evidenziando la fragilità del corpo.
La connotazione poetica emerge nell'uso di espressioni
colloquiali e dialettali, come "nun fai più bisboccia" o "mai più
svojatùre", che conferiscono un tocco autentico e popolare alla poesia. La
metafora della "panza" che sporge e dell'inevitabilità della dentiera
aggiunge una nota di ironia alla condizione dell'anziano, trasmettendo al
lettore un senso di accettazione divertita di ciò che la vita offre nella
vecchiaia.
L'enfasi sulla dimenticanza e la liberazione dai pensieri
quotidiani con l'invito a dire "'ffanculo all'anni!" dona alla poesia un
tocco di saggezza spregiudicata. Bettozzi, attraverso questa filastrocca,
celebra l'umanità nell'affrontare il tempo con coraggio e spirito, donando
al lettore un ritratto vivido e incisivo della vita durante la terza età.
* "La fantasia del tempo" di
Giuseppe Stracuzzi *
è un poema intriso di contemplazione e riflessione sul fluire
inesorabile degli anni. Nell'analisi denotativa, l'autore utilizza
immagini evocative per trasportare il lettore in un viaggio attraverso il
tempo. Il "monte" rappresenta la vetta della vita, dove gli occhi stanchi
scrutano il passato e affrontano la scelta cruciale del bivio.
La connotazione poetica emerge nell'uso di metafore, come il
"peso degli anni" e il "pensamento che oscilla", che catturano la
complessità delle emozioni legate all'invecchiamento e alle decisioni
cruciali. La metafora del fiume che, una volta giunto al mare, si confonde
e si perde simboleggia l'incertezza e la confusione che spesso
accompagnano la vecchiaia.
L'enfasi sull'onda che porta con sé i desideri e le brame,
alimentati dal vento che soffia ingordigie, crea un quadro ricco di
simbolismi sulla natura mutevole della vita. La goccia a goccia sollevata
dal sole suggerisce il lento processo di illuminazione e comprensione che
precede il ritorno al mare, simbolo della totalità dell'esistenza.
In sintesi, Stracuzzi dipinge un ritratto poetico della
relazione intricata tra il tempo e l'individuo, utilizzando immagini
suggestive e simboli per esplorare la complessità dell'esistenza umana e
il percorso inevitabile del ritorno al "mare" della vita.
* "Certe volte" di Salvatore
Armando Santoro *
è una poesia che esplora il tema complesso dell'amore, del
rimpianto e della malinconia. Nell'analisi denotativa, l'autore descrive
il suo risveglio al mattino, ancora intrappolato nei sogni che si
manifestano come fantasmi avvolti in lenzuola di lino. Queste immagini
evocative creano un'atmosfera onirica, sottolineando il persistere di un
passato emotivo.
La connotazione poetica emerge nelle immagini di notti passate
e sogni ancora vividi, trasmettendo il desiderio di rivivere momenti di
intimità e felicità con l'altro. Le parole come "seni procaci" e "gioiose
risate" creano un ritratto sensoriale e affettivo, richiamando il lato
fisico e emozionale della relazione.
Lo stile della poesia è intimo e personale, con una metrica
che segue un ritmo libero, adattandosi alla fluidità delle emozioni
descritte. Le rime sono presenti, ma non seguono uno schema rigoroso,
conferendo un tono più naturale e spontaneo alla composizione.
Da un punto di vista psico-sociologico, la poesia affronta il
tema dell'amore complesso e delle relazioni intricate. L'autore rivela il
suo struggente desiderio di capire e interpretare la complessità della
persona amata, evidenziando le sfumature della sua emotività.
In conclusione, Santoro crea un quadro emotivamente carico
attraverso immagini intense e parole evocative, dipingendo un ritratto di
amore, nostalgia e riflessione. La poesia cattura la dualità delle
emozioni umane, dall'estasi all'incertezza, offrendo al lettore
un'esperienza poetica profonda e coinvolgente.
* "Medio termine a Belfast" di
Leontia Flynn *
è una poesia che cattura un momento di transizione e
incertezza, con un'attenzione particolare all'ambiente urbano di Belfast.
Nell'analisi denotativa, l'autrice dipinge un quadro di contrasti tra la
bellezza della natura, rappresentata dai "boccioli di magnolia" e gli
"alberi tozzi", e la presenza urbana, con "atmosfere azzurre e sconvolte"
e "macchine che passano".
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di simboli
come la "Menorah" e la sua successione, che potrebbero rappresentare la
continuità e la resistenza di una comunità. La scia dell'aereo e la
striscia di vapore aggiungono un elemento di movimento e transizione,
riflettendo forse la natura effimera di certi momenti cruciali.
Lo stile della poesia è caratterizzato da immagini forti e
dettagliate, con una metrica che segue una struttura più libera,
accentuando la fluidità della narrazione. La presenza di riferimenti
geografici come Somerton, Crumlin Roads, Pettigo, e Coffin Bridge aggiunge
una dimensione specifica, ancorando la poesia in un contesto preciso.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sottolineando
l'incertezza e il cambiamento. I versi come "Il piano è incerto. / I bimbi
piangono." suggeriscono una tensione emotiva e una mancanza di chiarezza
nel futuro.
In conclusione, Flynn crea un'atmosfera densa di significati
attraverso l'uso di simboli, immagini e dettagli precisi. La poesia
esplora la dicotomia tra natura e urbanità, incertezza e continuità,
offrendo al lettore uno spaccato di un momento cruciale, forse di una
partenza o di un passaggio nella vita.
* "Chiara" di Fausto Beretta *
è una poesia che riflette sul percorso dell'influencer Chiara
Ferragni, utilizzando immagini evocative. Nell'analisi denotativa,
l'autore dipinge un ritratto di Chiara come una "Bambolina sognante" con
occhi di mare e un sorriso innocente, sollevata come simbolo desiderabile
ma consumata dalla realtà del mercato dell'influenza.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
contrastanti, come la dolcezza di "occhi di mare" e "sorriso di bimbo",
contro la dura realtà della "violenza alle sue spalle" nel mondo
dell'influenza digitale. La poesia sembra criticare l'uso e il consumo
dell'immagine di Chiara, suggerendo che la sua importanza è finita, e ora
è destinata a tornare a una vita più privata.
Lo stile della poesia è diretto e critico, con un ritmo che
segue un flusso di pensiero incisivo. L'autore utilizza l'immagine della
"chiacchiera" come un elemento valutativo, suggerendo che anche se
rumorosa, l'importanza attribuita a Chiara è ora convertita in oro solo
per un breve periodo, riflettendo forse la natura effimera dell'influenza
digitale.
Da un punto di vista psico-sociologico, la poesia può essere
interpretata come una critica alla superficialità e all'effimero delle
valutazioni nel contesto dell'influenza digitale, evidenziando la
precarietà della fama e l'inevitabilità del passaggio del tempo.
In conclusione, Beretta crea un ritratto critico e riflessivo
utilizzando immagini contrastanti e parole incisive, offrendo una visione
poetica del percorso e della fugacità dell'influenza digitale,
personificata nell'icona Chiara Ferragni.
* "Non parlai quel giorno" di
Maria Benedetta Cerro *
è una poesia che cattura l'esperienza intensa di un momento di
silenzio e di perdita. Nell'analisi denotativa, l'autrice descrive il suo
mutismo in un giorno particolare, con la lingua che la abbandona in forma
di sospiri e lamenti disarticolati, culminando nel silenzio.
Successivamente, si adatta al gesto e alla compostezza dei morti,
assorbendo l'essenza di suo padre e condividendo con lui la perdita delle
rughe.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
forti, come il mutismo, il silenzio e la perdita delle rughe,
simboleggianti forse la transizione dalla vita alla morte. L'amore per la
compostezza suggerisce un rispetto profondo per la dignità nelle fasi
finali della vita.
Lo stile della poesia è essenziale e incisivo, con una metrica
che segue un ritmo controllato, riflettendo il tema della compostezza e
della misura. La poesia utilizza la prima persona per esprimere
l'esperienza personale, creando una connessione immediata tra il lettore e
il poeta.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
essere interpretata come una meditazione sulla morte, sull'eredità
familiare e sull'accettazione di ciò che inevitabilmente ci aspetta.
L'assorbire l'essenza di suo padre suggerisce una connessione profonda e
forse una continuità oltre la morte.
In conclusione, Cerro crea un ritratto intimo e riflessivo
attraverso immagini potenti e parole misurate. La poesia esplora la
complessità dell'addio e dell'eredità, offrendo al lettore uno sguardo
toccante su un momento di silenzio e trasformazione.
* "Aldilà" di Flora Fazzari *
è una poesia che evoca l'immaginario di un'esperienza oltre i
confini terreni, con un richiamo all'infinito del mare e del cielo.
Nell'analisi denotativa, l'autrice dipinge un'immagine di un tuffo nel blu
di un mare senza limiti, con colori che si fondono con un cielo vasto e
inalterato. La poesia evoca una sensazione di tranquillità e liberazione.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
suggestive come il "morso che stringe" l'anima, suggerendo una sorta di
liberazione e sollevamento da un peso. Il suono timido proveniente da un
mondo lontano aggiunge un elemento di mistero e magia all'esperienza
descritta.
Lo stile della poesia è arioso e leggero, con una metrica che
riflette la sensazione di fluttuare e lasciarsi andare. La ripetizione
delle parole "forse" sottolinea l'incertezza e la mancanza di conoscenza
riguardo all'aldilà, aggiungendo una nota di contemplazione filosofica.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia può essere
interpretata come una riflessione sulla dimensione spirituale e sulla
nostra limitata comprensione dell'esistenza oltre la vita terrena.
L'invito a lasciarsi andare e asciugare il pianto suggerisce una
accettazione serena dell'incertezza della vita e della morte.
In conclusione, Fazzari crea un'immagine suggestiva e
contemplativa di ciò che potrebbe attendere oltre il confine della vita.
La poesia offre un invito a immergersi nell'incanto dell'ignoto e a
trovare consolazione nell'accettazione della nostra limitata comprensione
dell'aldilà.
* "Anima bella di Brina e
ricordi" di Piacentino Alessandra *
è una poesia che evoca immagini di nostalgia, amore e ricordi.
Nell'analisi denotativa, l'autrice chiama l'"Anima bella di Brina e
ricordi", utilizzando l'invocazione come veicolo emotivo per richiamare
una presenza, forse una figura amata o un insieme di emozioni.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
malinconiche come la "Danza e parla / Rannicchiato nel vento al di là
delle scale della memoria", suggerendo un connubio tra la memoria e la
malinconia. Il crepuscolo di un nuovo giorno e il tacerlo rappresentano il
passaggio del tempo e la trasformazione delle emozioni.
Lo stile della poesia è lirico e suggestivo, con una metrica
che fluisce dolcemente, catturando l'atmosfera di ricordi che si
affacciano. Le immagini della brina, delle notti folli e degli specchi nel
ventre adulto creano un mosaico di esperienze e sensazioni.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia potrebbe
riflettere sulla continuità dell'amore e dei ricordi attraverso il tempo,
come una presenza costante che accompagna la vita. L'invito a
"accompagnarmi ancora all’inizio anima / Di carne senza pace" suggerisce
un desiderio di connessione profonda e di esplorazione dell'essenza umana.
In conclusione, Piacentino Alessandra dipinge un ritratto
emotivo e riflessivo attraverso l'uso di immagini poetiche e parole
suggestive. La poesia evoca una melodia di ricordi, malinconia e desiderio
di continuare il viaggio dell'anima nonostante le sfide del tempo e della
vita.
* "Glenlivet" di Enrico
Tartagni *
è una poesia che si avventura nei recessi dell'esperienza
umana, mescolando immagini intense, suggestioni psichedeliche e richiami
culturali. Nell'analisi denotativa, l'autore utilizza un linguaggio ricco
e un flusso di coscienza per esplorare temi come la dissolvenza della
realtà, il sesso, l'ispirazione artistica e l'oblio.
La connotazione poetica emerge attraverso l'uso di immagini
intense come "limbo criogenico", "occhio cocainomane metempsicotico" e
"nuvole di pepe", che contribuiscono a creare una visione surreale e quasi
allucinatoria. L'autore sperimenta con la lingua, creando un effetto di
rottura e frammentazione che riflette forse la complessità delle
esperienze descritte.
Lo stile della poesia è audace e sperimentale, con una metrica
che segue uno schema libero, enfatizzando la libertà espressiva. L'uso di
riferimenti culturali, come Harper Lee, Gregòry, Recanati e Bukovski,
aggiunge profondità e stratificazione al testo, creando un dialogo con la
tradizione letteraria e culturale.
Dal punto di vista psico-sociologico, la poesia sembra
esplorare la ricerca di significato e identità nell'ambito delle
esperienze estreme e degli stimoli sensoriali. L'invocazione di "Glenlivet
fonte d'oblio" suggerisce un desiderio di fuga e dimenticanza attraverso
il consumo di sostanze.
In conclusione, Tartagni crea una poesia che sfida le
convenzioni, esplorando l'esperienza umana in modo provocatorio e
visionario. La miscela di immagini intense e riferimenti culturali rende
la poesia una riflessione audace sulla vita, l'arte e la ricerca di
significato attraverso il prisma delle percezioni e delle esperienze
estreme.
**Nota su "Glenlivet":** Il Glenlivet è un marchio di whisky
single malt scozzese. Il riferimento potrebbe simboleggiare la ricerca di
un'esperienza sensoriale intensa, di fuga dalla realtà attraverso
l'assunzione di sostanze, o semplicemente l'uso di questo liquore come
strumento per raggiungere uno stato di oblio o trance.
* "Neve" di Renzo Montagnoli *
è una poesia che dipinge un affascinante quadro invernale, celebrando la
bellezza della neve e le emozioni che suscita.
L'autore inizia con l'immagine delicata dei fiocchi di neve che
assomigliano ai petali dei fiori di pesco in una giornata di primavera,
introducendo un contrasto con il freddo dell'inverno. La descrizione del
gelo che stringe i rami e soffoca le parole crea un'atmosfera di silenzio
e immobilità, sottolineando la forza della stagione invernale.
Il ritmo lento e l'uso di immagini poetiche, come i fiocchi di neve come
"messaggi del cielo" e "carezze di ghiaccio", catturano la delicatezza e
la magia della nevicata. L'autore sottolinea il contrasto tra il mondo
addormentato e la freschezza della neve che accarezza la pelle, creando un
momento di suggestione e meraviglia.
La progressione della poesia culmina con l'abbondante nevicata che
trasforma strade, prati e boschi in un paesaggio incantato. L'uso della
metafora dei merletti di gelo che ricamano riflessi di luce aggiunge un
tocco di eleganza e bellezza alla scena invernale.
Infine, la poesia esplora le sensazioni umane nel mezzo della neve, dalla
stretta del freddo nelle ossa alla sensazione di cuori caldi nell'estasi.
Il termine "interminabile bacio" chiude la poesia con un'immagine di
intimità e continuità, suggerendo la persistenza della bellezza anche
nella fredda stagione invernale.
Montagnoli riesce a trasmettere l'atmosfera magica della neve attraverso
un linguaggio suggestivo e l'uso di immagini evocative, coinvolgendo il
lettore in un viaggio sensoriale attraverso il paesaggio innevato e le
emozioni connesse.
* "Nella stagione che ti spoglia" di
Felice Serino *
è una poesia che celebra la connessione tra l'essere umano e la natura,
enfatizzando il ciclo delle stagioni come metafora della vita.
L'autore inizia evocando un'immagine poetica delle braccia spoglie degli
alberi, descritte come "frondose" durante la stagione in cui gli uccelli
prendono il volo. Questa immagine è presentata come un inno alla vita,
suggerendo una connessione profonda tra la natura e il significato
dell'esistenza.
La frase "il forte abbraccio è il mio grazie di esistere" crea un legame
emotivo con la natura, suggerendo che l'autore percepisce la bellezza
della vita come un dono prezioso e risponde con gratitudine. L'idea di un
abbraccio forte simboleggia la presenza avvolgente e nutriente della
natura.
Nella seconda strofa, l'autore esprime tristezza per il "fuggire dei
canti" durante la stagione che spoglia gli alberi. Questa tristezza può
essere interpretata come una reazione all'assenza temporanea della vita e
della vitalità che gli uccelli portano con sé. La stagione che spoglia può
simboleggiare momenti difficili o transitori nella vita.
La poesia, con un linguaggio semplice ma evocativo, riflette sulla
ciclicità della vita e sulla sua interconnessione con la natura. La
tristezza per il silenzio dei canti suggerisce una consapevolezza
dell'effimero della vita e delle sue sfumature emotive.
In conclusione, Felice Serino attraverso "Nella stagione che ti spoglia"
offre una riflessione sulla vita, l'amore per la natura e la
consapevolezza dei cicli che influenzano le emozioni umane.
* "L’amore è …" di Franco Fronzoli *
In questa poesia, Franco Fronzoli esplora la complessità e la dualità
dell'amore attraverso una serie di metafore e opposizioni. L'uso di
immagini come la rosa, la spina, la stella, la luna, la lacrima, il
sorriso, la goccia di pioggia, il bacio, la carezza e la foglia tinta di
sole crea un mosaico di esperienze emotive e simboliche.
L'alternanza tra concetti opposti come "tutto o forse niente" o "rumore
passione silenzio sogno follia libertà prigionia" riflette la natura
ambivalente dell'amore. La poesia suggerisce che l'amore può essere sia
fonte di gioia e ispirazione, rappresentato da immagini come la foglia
tinta di sole, sia fonte di dolore e contrasti, come la presenza della
spina.
La ripetizione di "L’amore è" in diverse situazioni e sensazioni enfatizza
la diversità e la mutevolezza di quest'emozione. La mancanza di
un'indicazione specifica di cosa sia veramente l'amore suggerisce la sua
natura sfuggente e aperta all'interpretazione individuale.
In conclusione, Franco Fronzoli offre una riflessione suggestiva
sull'amore, abbracciando la sua complessità e sfumature attraverso una
serie di immagini poetiche che attraversano l'intero spettro emotivo e
simbolico.
* "La notte" di Cristiano Berni *
è una poesia che dipinge un quadro suggestivo e malinconico della notte,
esplorando le sue atmosfere misteriose e il suo impatto sulle emozioni
umane.
L'autore inizia descrivendo la notte come il "limbo del giorno," un
momento di transizione dove l'aria si oscura e le stelle gialle si
stagliano sopra. L'uso di immagini come "sogni in alto," "fantasticherie
che volano," e "corpi invisibili che s'alzano" crea un'atmosfera magica e
onirica.
La poetica esplorazione della moltitudine di sogni e fantasie che si
svolgono durante la notte suggerisce un mondo parallelo e misterioso che
si manifesta quando la luce del giorno svanisce. Tuttavia, l'autore
sottolinea anche una certa malinconia, descrivendo suoni lontani e deboli
che giungono senza speranza, sottolineando l'oscurità della notte.
La notte è descritta come il regno dell'inverosimile, evocando spiriti
lontani e anime umane colme di malinconia. Il vento gelido che si alza è
personificato come un "soffio di languidi pensieri," suggerendo una
connessione tra l'atmosfera notturna e gli stati d'animo melancolici.
Il poema culmina con l'avvicinarsi del poeta al suo letto, un atto di
rifugio e chiusura nei confronti del gelo della notte. Il gemito di
malinconia diventa l'ultimo richiamo prima che pensieri e ricordi si
spengano, creando un'immagine di transizione dallo stato di veglia al
riposo notturno.
In conclusione, Cristiano Berni cattura l'essenza della notte con un
linguaggio evocativo e un'atmosfera poetica che esplora la dualità tra il
mistero e la malinconia, offrendo un viaggio emozionale attraverso il buio
e il silenzio della notte.
* In "Tentazione" di Piero Colonna
Romano *,
l'autore esplora la tematica della tentazione, dell'illusione e della
redenzione attraverso un linguaggio ricco e suggestivo.
L'immagine iniziale di chi rubava senza compassione e ora dona ogni suo
avere, insieme al concetto di purificazione della casa, suggerisce una
trasformazione profonda. La tentazione, apparentemente, ha ceduto il passo
a un atto di generosità e restituzione.
Tuttavia, l'autore introduce il dubbio sulla realtà di questa
trasformazione con l'espressione "Ma questa mia illusione," indicando che
forse ciò che sembra essere una redenzione potrebbe essere solo un sogno.
La dualità tra realtà e illusione emerge con forza.
La frase "Ritorno dritto e vedo ogni peccato" suggerisce una sorta di
consapevolezza o riflessione sulla vita e sul passato, forse indicando che
il protagonista torna alla retta via, ma non senza il peso della
consapevolezza dei peccati commessi.
In definitiva, Colonna Romano crea una tensione tra la tentazione,
l'illusione e la possibilità di redenzione, mettendo in discussione la
sincerità di un cambiamento apparente. Il poema invita il lettore a
riflettere sulle complessità dell'animo umano e sulla dualità presente
nelle esperienze di tentazione e redenzione.
* In "Umile gaudio" di Alessio Romanini
*
l'autore esplora il tema della memoria e del passare del tempo attraverso
l'immagine delle passeggiate sul mare e dei ricordi legati alle tracce
lasciate sulla sabbia.
Le "vetuste passeggiate" suggeriscono una storia di esperienze che
risalgono nel tempo, e le impronte sulla sabbia, in particolare quelle del
narratore e dei suoi bambini, diventano simboli tangibili di un passato
ora lontano. Il mare agisce come custode di questi ricordi, mitigando la
battigia e creando un'atmosfera evocativa.
Il poeta rivive mentalmente il "diafano sciabordio" e il "rumore di aguzze
arselle," richiamando sensazioni e suoni specifici legati a quel periodo.
Tuttavia, il contrasto tra il passato e il presente emerge quando l'autore
osserva le "solinghe impronte" attuali, concentrandosi sulle proprie
tracce che persistono sulla riva.
La seconda parte della poesia si sposta verso la riflessione sul
cambiamento, sottolineato dalla crescita dei bambini in "una Donna ed un
Uomo che nella vita cercano la meta." La poetica esplorazione del passare
del tempo suggerisce la consapevolezza della natura fugace della vita e
dell'evoluzione delle persone nel corso degli anni.
Nonostante l'inevitabile cambiamento, il poeta trae un "umile gaudio"
dalla visione dei propri figli liberi di volare. Questo "umile gaudio"
riflette un senso di gioia modesta e profonda nel vedere i propri cari
intraprendere i propri percorsi nella vita.
In conclusione, Alessio Romanini cattura il flusso del tempo attraverso le
immagini delle passeggiate sul mare e delle impronte sulla sabbia,
esplorando la complessità delle emozioni legate ai ricordi e al
cambiamento nella vita familiare.
* In "CORVICO" di Jacqueline Miu *
l'autrice dipinge un ritratto affascinante e potente dell'anima umana,
utilizzando immagini ardenti e forti metafore.
La poesia inizia con l'espressione "the restless soul remains howling in
the veins," che crea un'atmosfera di inquietudine e irrequietezza. La
scelta di parole come "howling" e "veins" suggerisce una forza interiore
travolgente e selvaggia, evocando l'immagine di un'anima inquietante.
La trasformazione in "a fire" e "an avalanche" amplifica l'intensità
emotiva, descrivendo una forza interna che si manifesta in modo esplosivo.
Le "furious winds for unknown sails" aggiungono un tocco di mistero,
suggerendo una guida verso territori sconosciuti.
L'immagine di "watching over the stars" con le fiamme indica un ruolo di
protezione e dominio, mentre "forging in me - fighting nature" implica una
lotta interna per modellare la propria natura. La dualità di forgiare e
combattere evidenzia una tensione interiore, un conflitto che dà
profondità all'esperienza descritta.
La successiva immagine di "what tempers me / taste blood more than the
sword" suggerisce una connessione tra la forza e il gusto per la
battaglia. La necessità di oscurità e il riferimento al "Corvico realm"
aggiungono un elemento mitologico e simbolico alla poesia.
La frase "today what tempers the flesh is not dreams / but the wounds"
sposta l'attenzione sulla realtà delle ferite e delle cicatrici, indicando
che l'esperienza e il dolore hanno un ruolo centrale nella formazione
dell'identità del "wolf."
La conclusione, "that make what is in me - wolf - immune to the cage,"
offre una prospettiva potente sull'idea di libertà e resilienza. Il "wolf"
rappresenta la forza indomabile, immune alle restrizioni imposte dalla
società o dalla vita.
In sintesi, Jacqueline Miu attraverso "CORVICO" crea un poema che esplora
la forza, la lotta e la metamorfosi interiore, utilizzando un linguaggio
potente e suggestivo. La poesia offre uno sguardo profondo nell'anima
umana e nei suoi conflitti, invitando il lettore a riflettere sulle forze
che plasmano la nostra natura più selvaggia.
* "Cuore lontano" di Sandra Greggio *
è un canto malinconico che dipinge l'emozione complessa di separazione e
nostalgia attraverso una prosa poetica avvolgente.
Il poema inizia con l'affermazione audace, "Non vive con me il mio cuore,"
suggerendo una dislocazione emotiva, una divisione tra la sede fisica e il
cuore intrappolato nei meandri dei ricordi. L'immagine di "prendere per
mano le ore" aggiunge un elemento tattile, delineando il tentativo di
dominare il flusso del tempo, ma il cuore, inesorabilmente, rimane
ancorato al passato.
La descrizione dei luoghi del passato, come i "remoti monti attorno ad un
lago" e le "spiagge assolate," è intrisa di un'atmosfera di affetto e
familiarità. Questi paesaggi diventano il palcoscenico delle emozioni
richiamate dalla voce del cuore, che implora l'autrice a ritornare e a
rivivere quei momenti che definiscono il suo legame con il passato.
La richiesta di "salutare quei luoghi" e il consiglio di "lasciare a casa
le preoccupazioni" incarnano un invito profondo a riscoprire l'innocenza e
la gioia della giovinezza. Il cuore diventa un confidente saggio,
consigliando di immergersi nei ricordi come un rifugio contro le ansie
quotidiane.
La deviazione nel ritmo del poema quando il cuore sussurra "nei momenti
più impensati" suggerisce un dialogo interiore, un colloquio segreto tra
l'autrice e la sua essenza più profonda. L'immagine della "ventata di aria
fresca" e del "profumo antico ma sempre nuovo del gelsomino" evoca una
sensazione di rinascita e di connessione con l'essenza più autentica della
giovinezza.
Il culmine del poema è nella rievocazione del "profumo mielato del
gelsomino in piena fioritura," una metafora sensoriale che cattura la
dolcezza e la persistenza dei ricordi. L'uso di "quel profumo" conferisce
una specificità tangibile, trasmettendo un senso di individualità e
unicità nei ricordi.
In conclusione, Sandra Greggio offre un'opera che, attraverso immagini
ricche e un linguaggio evocativo, esplora il filo sottile tra il cuore e
la memoria, coinvolgendo il lettore in un viaggio emozionale di
separazione e riconnessione. Il poema invita a riflettere sulla potenza
dei luoghi e dei profumi nel richiamare il passato, trasmettendo una
bellezza intrinseca e una malinconia sottesa che rimane impressa
nell'animo.
* "Mare Nostrum" di Carlo Chionne *
è un canto in onore al Mar Mediterraneo, un'ode che si sviluppa attraverso
riferimenti storici e un senso di devozione profonda, rivelando un'intensa
connessione tra l'umanità e questo vasto mare.
L'espressione "Mare Nostrum," derivata dal latino, assume un significato
più profondo, incarnando un'identità condivisa, una proprietà collettiva
di questo mare. La scelta di "che non sei nei cieli" crea un'immagine
tangibile, posizionando il Mare come una presenza palpabile sulla Terra,
un custode terreno della nostra esistenza.
La supplica per essere "preservati dal male e dalla guerra" sottolinea la
responsabilità del Mare Nostrum nella promozione della pace e della
prosperità. La sua importanza transcende il mero aspetto geografico,
diventando un archetipo di protezione e solidarietà.
La benedizione del "sale quotidiano" acquisisce un significato simbolico,
rappresentando non solo il commercio marittimo ma anche il veicolo delle
interazioni culturali che hanno plasmato le civiltà costiere. Chionne
riconosce il Mare come il tramite di scambi vitali che hanno contribuito
alla diversità culturale.
La personificazione del mare come un giudice impartiale, che affoga coloro
che cercano la guerra, crea un contrasto potente. Questa personificazione
trasmette un senso di giustizia immanente nel ruolo del mare, rafforzando
l'idea che la sua immensità dovrebbe essere preservata come custode di
armonia.
Il ritratto delle onde, del fondale e dei pescatori riflette l'interazione
continua tra l'umanità e il Mare Nostrum. Le "onde" e i "pescatori" non
sono solo elementi fisici, ma diventano simboli di un ciclo eterno di
vita, lavoro e relazioni umane, offrendo una visione più ampia della
connessione tra l'umanità e il mare.
In conclusione, "Mare Nostrum" di Carlo Chionne è un inno carico di
simbolismo e storia, che celebra il Mar Mediterraneo come un bene comune.
La poesia, attraverso il suo linguaggio ricco e la sua personificazione
eloquente, evoca un senso di rispetto e reverenza per questo mare che ha
plasmato le vicende umane nel corso dei secoli.
Intinti nell'azzurro inchiostro dell'animo, vi invio gli umili miei
commenti alle vostre più che preziose liriche.
>
Vi ringrazio tutti con sempiterno
affetto e stima, in primis, il Magister filiorum Musarum prof.
Lorenzo De Ninis
Vostro مبروك Ben
Tartamo
18-19-20 Gennaio
Poesie
pubblicate il 18-19-20 Gennaio 2024
* "Dedica" di Cristiano Berni *
*Denotativa:*
La poesia "Dedica" è un inno appassionato
di gratitudine e amore. L'autore ammette di non capire completamente
perché scrive, ma suggerisce che la scrittura potrebbe essere una forma
di sopravvivenza. Ringrazia la destinataria, descritta con occhi come il
mare e come custode di bei sentimenti, per il supporto durante i momenti
difficili.
*Connotativa:*
Con un tono delicato e romantico, l'autore
esprime amore e riconoscenza. Usa immagini come "aurora sferzata dalla
brezza" e confronta la destinataria con la Luna e una musa,
sottolineando la sua dolcezza e sofferenza silenziosa. L'aprile
malinconico aggiunge un'atmosfera di nostalgia e riflessione.
**Forma e Struttura:**
La poesia è composta da strofe regolari e
versi brevi, creando una struttura armoniosa. L'uso di rime alternate
contribuisce alla fluidità del ritmo. La scelta di concludere con un
saluto e il desiderio di baciare le labbra della destinataria aggiunge
una nota di intimità.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è melodioso, sostenuto dalla
metrica regolare. L'autore utilizza versi brevi per enfatizzare
l'essenza di ogni espressione, rendendo la poesia leggera e scorrevole.
Alcuni versi presentano una cadenza più marcata, amplificando l'effetto
delle emozioni.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette l'intima connessione
tra l'autore e la destinataria. L'autore esprime gratitudine, affetto e
desiderio, rivelando una sfera psicologica profonda e personale. La
scrittura diventa un modo di comunicare e condividere emozioni che vanno
al di là delle parole scritte.
In conclusione, "Dedica" di Cristiano Berni è un canto appassionato, una
dichiarazione d'amore impregnata di lirismo e sentimenti vibranti. Le
parole diventano un inno alla bellezza e alla potenza dell'affetto,
invitandoci a immergerci in un mondo di emozioni intense e genuine.
* "Francesco, ti rispetto troppo" di
Armando Bettozzi *
*Denotativa:*
La poesia rivela un forte senso di rispetto nei confronti di Francesco,
esprimendo l'incredulità che egli possa incoraggiare il ritratto negativo
del clero. L'autore interroga l'idea che personaggi religiosi come Dio,
Gesù e Maria possano essere adattati arbitrariamente a differenti
contesti.
*Connotativa:*
La connotazione riflette un tono di critica nei confronti di chi deturpa
l'immagine del clero. L'uso del termine 'spretati' suggerisce un giudizio
negativo nei confronti di coloro che mancano di rispetto verso il clero.
L'autore sottolinea la meschinità della tolleranza distorta.
**Forma e Struttura:**
La struttura è costituita da quartine di versi, permettendo un ritmo
fluido. L'uso di domande retoriche coinvolge il lettore, stimolando la
riflessione. La scelta di rime alternate conferisce armonia e coerenza.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è deciso, sostenuto dalla metrica regolare. L'uso del pentametro
conferisce una cadenza formale, rafforzando il tono assertivo della
critica. L'accentuazione su alcune parole, come "rispettar" e
"tolleranza", enfatizza i concetti chiave.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette una reazione emotiva alla percezione di un'offesa al
clero. L'autore evidenzia la preoccupazione per il modo in cui la
tolleranza può essere distorta e percepisce l'insulto come una forma di
prepotenza.
---
* "Esibizionismi…" di Armando Bettozzi. *
*Denotativa:*
La poesia critica l'esibizionismo e suggerisce che non aggiunge valore
alle ragioni contro le discriminazioni. L'autore mette in discussione se
tale comportamento sia reato e ironizza sulla mancanza di saggezza di
coloro che lo praticano.
*Connotativa:*
Il termine "esibizionismo forsennato" denota un giudizio negativo sulla
pratica. L'uso dell'espressione "strafar non porta gloria" sottolinea che
tale comportamento eccessivo non è degno di lode, ma può invece causare
fastidio.
**Forma e Struttura:**
La poesia è strutturata in terzine, con uno stile incisivo. La scelta del
titolo anticipa il tono critico. L'uso di ellissi rafforza il senso di
sfiducia nei confronti dell'esibizionismo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è rapido e incisivo, sottolineando la brevità del giudizio
espresso dall'autore. La presenza di enjambement crea una fluidità che
riflette il tono diretto.
**Aspetti Psicologici:**
L'autore sembra esprimere frustrazione e sdegno nei confronti
dell'esibizionismo e della sua presunta mancanza di scopo. Il termine
"strafar" suggerisce una volontà di attirare eccessiva attenzione, forse a
scapito di cause più significative.
* "La fantasia ragiona come il vento" di
Giuseppe Stracuzzi. *
*Denotativa:*
La poesia esplora la natura della fantasia, paragonandola al vento. La
fantasia è descritta come un elemento che spazia tra le sponde, portando
sogni nelle notti serene e tormenti in quelle agitate. La poesia ritrae la
fantasia come un'entità dinamica, capace di agitare nubi di brame e
desideri.
*Connotativa:*
Con un tono suggestivo, l'autore personifica la fantasia, attribuendole la
capacità di condurre, volare e dipingere. Il vento diventa metafora della
creatività che può portare nuove prospettive nella vita. Il contrasto tra
notti belle e notti agitate rappresenta il dualismo dell'esperienza umana.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura fluida, con versi che fluiscono come il
vento stesso. L'uso di metafore e personificazioni contribuisce a creare
un'immagine vivida e dinamica della fantasia. La presenza di enjambement
accentua la continuità del pensiero.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è fluido e armonioso, con versi di varie lunghezze. L'uso del
verso libero e l'alternanza tra versi brevi e lunghi creano un ritmo che
riflette la variabilità della fantasia. La struttura poetica si adatta
alla natura libera e sfuggente del tema.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia tocca il tema della percezione e dell'immaginazione come
elementi che plasmano la nostra realtà interiore. Il richiamo a "moderare
l'urlo degli inganni" suggerisce la necessità di discernimento nella
creazione mentale, mettendo in luce il potere e la responsabilità della
fantasia nella vita di ogni individuo.
In sintesi, "La fantasia ragiona come il vento" di Giuseppe Stracuzzi è
un'ode alla creatività, esplorando la sua dinamicità e influenza nella
vita umana attraverso una scrittura evocativa e immaginativa.
* "Cercavo una donna" di Salvatore
Armando Santoro *
*Denotativa:*
La poesia racconta la delusione di un uomo che cercava l'amore ma ha
incontrato una donna che desiderava solo una relazione fisica. L'autore
esprime la confusione e l'illusione di aver trovato l'amore, solo per
scoprire che la donna era interessata solo al sesso.
*Connotativa:*
Con un tono disilluso e amaro, l'autore dipinge un ritratto negativo della
donna, descrivendola come "sfasata" e con "fango nel cuore". L'uso di
immagini come il "tanfo" e il "puzzo mortificante" suggerisce la presenza
di una relazione tossica e delusa.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare di terzine, che contribuisce a
creare un ritmo fluente. L'uso di rime alternate aggiunge coerenza alla
narrazione. L'ambientazione e la data contribuiscono a fornire contesto
alla storia.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è narrativo e scorrevole, riflettendo il flusso di pensieri e
emozioni dell'autore. Alcuni versi presentano allitterazioni e assonanze,
enfatizzando il tono amaro e sottolineando l'esperienza delusiva.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia riflette le delusioni e le ferite emotive causate da aspettative
non corrisposte in una relazione. L'autore sembra aver imparato una
lezione sull'apparenza e la realtà, evidenziando il conflitto tra il
desiderio di amore e la triste realtà della relazione.
In sintesi, "Cercavo una donna" di Salvatore Armando Santoro offre uno
sguardo crudo e disincantato sulle delusioni amorose, esplorando la
dualità tra le aspettative e la realtà nelle relazioni umane.
* "Ballare da soli" di Marino
Spadavecchia *
*Denotativa:*
La poesia dipinge un quadro di solitudine e disorientamento. Descrive un
individuo che danza da solo in una stanza, sperimentando l'angoscia di non
sapere a chi credere. Immagini di topolini giocanti a scacchi, una
caffettiera stanca e marionette paralizzate aggiungono dettagli visivi a
questa solitudine.
*Connotativa:*
Con un tono malinconico, l'autore utilizza immagini suggestive come la
caffettiera stanca di sognare impossibili e marionette paralizzate per
esprimere la sensazione di disorientamento e la mancanza di scopo. La
ricerca di una "magica Narnia" simboleggia il desiderio di fuggire da
questa triste solitudine.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera con versi di lunghezze variabili,
creando un ritmo fluente che si adatta al tono malinconico. L'uso di
metafore e similitudini contribuisce a creare un'atmosfera evocativa.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è melodioso, con l'uso di allitterazioni e assonanze che
contribuiscono a enfatizzare certe immagini e sensazioni. La scelta di
esprimere la solitudine attraverso la danza solitaria aggiunge un elemento
di movimento e dinamismo alla poesia.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora temi di solitudine, disorientamento e desiderio di fuga.
Le immagini evocative di topolini, marionette e la ricerca di una Narnia
magica rivelano uno stato d'animo complesso e nostalgico, riflettendo la
lotta dell'individuo con la propria interiorità.
In sintesi, "Ballare da soli" di Marino Spadavecchia è un'ode alla
solitudine e al desiderio di fuga, con immagini suggestive e una prosa
poetica che cattura l'essenza di un momento malinconico.
* "Albero Parlante" di Antonietta Ursitti
*
*Denotativa:*
La poesia cattura l'interazione tra il poeta e un albero che racconta la
sua storia. L'albero è descritto come essenza di muschio, con fiori che
sbocciano e una cornice di paesaggi che include una collina e prati
erbosi. Il poeta sperimenta la connessione con l'albero attraverso
l'assaporare del suo "gusto secolare" che evoca un senso di eternità.
*Connotativa:*
Con tono contemplativo, l'autrice esplora la relazione tra l'uomo e la
natura. L'albero diventa un simbolo di stabilità, eternità e connessione
con il mondo circostante. L'uso di parole come "sinuose", "eternità" e
"gusto secolare" suggerisce un senso di ammirazione e rispetto per la vita
dell'albero.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare di versi e rime, creando un ritmo
melodioso. La disposizione delle parole riflette l'armonia della natura,
contribuendo a un flusso calmo e contemplativo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo è cadenzato, riflettendo la lentezza e la durata del tempo
nell'ambiente naturale. L'uso di immagini poetiche come "essenza di
muschio" e "gusto secolare" enfatizza la profondità e la storia
dell'albero.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia suggerisce una connessione emozionale e spirituale tra il poeta
e l'albero, rivelando una riflessione sulla durata e la continuità della
vita. La contemplazione del gusto secolare dell'albero evoca un senso di
apprezzamento per la storia e la stabilità della natura.
In sintesi, "Albero Parlante" di Antonietta Ursitti celebra la connessione
tra l'uomo e la natura, esprimendo un senso di ammirazione e rispetto per
la vita dell'albero e la sua eternità intrinseca.
* "Il Linguaggio delle Ossa" di Yuliana
Ortiz Ruano *
*Denotativa:*
La poesia esplora il tema della morte e delle ossa, utilizzando immagini
suggestive della marea che porta resti marini e riflessioni sulle ossa
come linguaggio indescrivibile. Il poeta riflette sulla relazione tra
ossa, morte e la propria identità, citando l'isola di nascita e i detti
del nonno riguardo alle ossa portate dalle onde.
*Connotativa:*
Il linguaggio poetico evoca sensazioni di mistero e nostalgia, riflettendo
sulla ciclicità della vita e sulla trasformazione delle ossa in simbolo di
continuità e memoria. L'osservazione del nonno sulle ossa portate dalle
onde diventa una metafora della vita umana, una "linguaggio che non
possiamo decodificare".
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera e variegata, adattandosi alla
fluidità del tema. La suddivisione in diversi numeri fornisce una
struttura organizzativa, ma i versi stessi variano in lunghezza,
contribuendo a un ritmo flessibile.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia segue il flusso naturale della narrazione, con
variazioni di tono che enfatizzano la gamma di emozioni. Le immagini della
marea e delle ossa trascinate creano un ritmo ondulante, in sintonia con
il tema della vita e della morte.
**Aspetti Psicologici:**
La riflessione sulle ossa come linguaggio e memoria suggerisce una
profonda connessione psicologica tra l'individuo e la propria storia. La
poesia esplora la percezione della morte attraverso la lente delle ossa,
connettendo l'identità personale all'eredità culturale.
In sintesi, "Il Linguaggio delle Ossa" di Yuliana Ortiz Ruano è una poesia
che indaga sulla vita, la morte e l'eredità culturale attraverso
l'immagine evocativa delle ossa, creando un viaggio emotivo e riflessivo
attraverso il tempo e lo spazio.
* Waka: "Bianche Montagne" di Laura
Lapietra *
*Denotativa:*
Il waka descrive un paesaggio invernale con "bianche montagne" e "sbuffi
di bucaneve", suggerendo l'immagine di una natura candida e incontaminata.
La presenza di "luci di brina" evoca un'atmosfera gelida e suggestiva.
Successivamente, viene menzionata una "calda malga fumante" che contrasta
con la freddezza del paesaggio invernale, indicando un rifugio
accogliente.
*Connotativa:*
La poesia si concentra sull'esperienza sensoriale e emotiva dell'inverno
in montagna. Le "bianche montagne" possono simboleggiare la purezza e
l'immensità della natura, mentre i "sbuffi di bucaneve" e le "luci di
brina" aggiungono dettagli poetici e suggestivi. La "calda malga fumante"
potrebbe rappresentare un luogo di rifugio e conforto.
**Forma e Struttura:**
Il waka segue la forma tradizionale giapponese, con una struttura di
5-7-5-7-7 sillabe. Questa forma breve e concisa contribuisce alla
delicatezza e all'essenzialità della descrizione.
**Versi e Ritmo:**
La disposizione delle sillabe nei versi segue uno schema ritmico che
cattura l'attenzione e favorisce una lettura fluida. Il ritmo accompagna
l'immagine della natura invernale e crea un senso di armonia.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia può suscitare emozioni legate alla contemplazione della bellezza
della natura invernale, fornendo una sensazione di tranquillità e calore
attraverso la descrizione contrastante della "calda malga fumante".
In sintesi, "Bianche Montagne" di Laura Lapietra è un waka che celebra la
bellezza dell'inverno montano attraverso immagini suggestive e una forma
poetica tradizionale, offrendo un'esperienza sensoriale e emotiva ai
lettori.
* Tutti Assieme a Pranzo !!! di Fausto
Beretta *
*Denotativa:*
La poesia celebra l'armonia e l'intimità di un pranzo condiviso tra
Pietro, Gino, Robi e Mauri. Descrive le voci sovrapposte, riflettendo la
diversità delle esperienze di vita di ognuno. Il testo sottolinea la
semplicità di queste voci, il cui valore non dipende da conoscenze
complesse, ma è radicato nell'autenticità della vita quotidiana.
*Connotativa:*
La poesia evoca un senso di familiarità, amicizia e gioia. Il pranzo con
casoeula e bicchieri di vino diventa un rituale che simboleggia la
solidarietà e il legame tra le persone. L'uso di voci "ancora vive"
suggerisce una vitalità che va oltre l'età cronologica, resistendo al
trascorrere del tempo.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, permettendo una rappresentazione più
spontanea e vicina all'oralità. Ciò enfatizza la natura autentica delle
voci e delle relazioni descritte.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è fluente e accompagna il racconto delle voci che si
intrecciano. La disposizione dei versi contribuisce a creare un'atmosfera
di convivialità.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia può suscitare emozioni legate alla nostalgia, all'affetto e alla
gioia di condividere momenti conviviali con amici e familiari. Rappresenta
la forza e la durata delle relazioni umane nel tempo.
In conclusione, "Tutti Assieme a Pranzo !!!" di Fausto Beretta celebra
l'essenza delle relazioni umane attraverso un ritratto caloroso di un
pranzo condiviso, evidenziando l'importanza di momenti autentici e
solidali nella vita di ognuno.
* "È l'assenza d'ogni meraviglia" di
Maria Benedetta Cerro *
*Denotativa:*
La poesia esprime la sensazione di assenza di meraviglia, la chiusura dei
sensi e l'immobilità dell'autrice. Viene invocato il giorno affinché porti
via pesi esagerati e il sonno, con un richiamo alla rimembranza e alla
perdizione. Si nota la volontà di respingere la follia come compagna.
*Connotativa:*
La poesia evoca una profonda sensazione di apatia e disillusione.
L'autrice si distacca dalla meraviglia e dalla gioia, chiedendo al giorno
di portare via i pesi e il sonno, elementi che sembrano essere
intrinsecamente legati a ricordi dolorosi e alla perdizione. La chiusura
con la richiesta di allontanare la follia suggerisce una lotta contro la
propria instabilità mentale.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, consentendo un'espressione intensa e
emotiva. L'uso di versi brevi contribuisce a enfatizzare la concisione e
l'impatto delle parole.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è lento e riflessivo, riflettendo la malinconia e
l'introspezione dell'autrice. L'assenza di punteggiatura enfatizza la
fluidità del flusso di pensieri, creando un'atmosfera di contemplazione.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora temi psicologici come la depressione, l'apatia e la
lotta contro la follia. L'autrice sembra confrontarsi con il peso di
ricordi dolorosi e cercare una liberazione da essi.
In conclusione, "È l'assenza d'ogni meraviglia" di Maria Benedetta Cerro
offre uno sguardo profondo dentro il mondo interiore dell'autrice,
rivelando una lotta contro le emozioni negative e la ricerca di
liberazione da un passato doloroso.
* "L'inaspettato" di Felice Serino *
*Denotativa:*
La poesia inizia con l'autore che si sveglia da un altro mondo, un luogo
dove tutto è possibile e non ci sono restrizioni. Vengono descritte
immagini surreali come librarsi contro il soffitto e guidare un'auto
nell'aria con un cielo dai colori mai visti. L'inaspettato è personificato
come una forza che guida l'autore, e alla fine, si presenta sotto forma di
una grande farfalla con il corpo di una donna.
*Connotativa:*
La poesia esplora il concetto dell'inaspettato come forza creativa che
apre possibilità al di là delle convenzioni. Le immagini surreali
suggeriscono un senso di meraviglia e stupore di fronte
all'imprevedibilità della vita. La farfalla finale potrebbe rappresentare
la trasformazione e la bellezza emergenti dall'inaspettato.
**Forma e Struttura:**
La struttura libera della poesia riflette il tema dell'inaspettato,
permettendo una narrazione fluida e dinamica. L'uso di versi brevi
contribuisce a enfatizzare l'effetto immediato delle immagini descritte.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è variabile, adattandosi alle diverse immagini
evocate. Ci sono momenti di leggerezza e sospensione, enfatizzati dalla
descrizione di azioni insolite, mentre la presenza dell'inaspettato crea
una sensazione di anticipazione.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora la sospensione dell'ordinario e l'apertura a esperienze
inaspettate, sottolineando la capacità dell'inaspettato di stimolare la
creatività e la sorpresa. Il tono generale della poesia è positivo,
rivelando una disposizione aperta e gioiosa nei confronti
dell'imprevedibilità della vita.
In conclusione, "L'inaspettato" di Felice Serino celebra l'idea che ciò
che non è previsto può portare a esperienze straordinarie e trasformative,
sottolineando la bellezza e il potenziale di fronte all'inaspettato.
* "Accompagnami" di Franco Fronzoli *
*Denotativa:*
La poesia descrive lo stupore negli occhi di fronte al tramonto, con la
luna che appare dietro una montagna e le onde del mare che si infrangono
tra scogli e conchiglie. L'autore chiede di essere accompagnato nel mondo
interiore di pensieri, illusioni, passioni e incertezze. Viene chiesto di
essere guidati attraverso le stagioni e sulla strada dell'amore.
*Connotativa:*
La poesia si concentra sul legame tra la bellezza naturale e l'intimità
emotiva. Gli elementi naturali come il tramonto, la luna e il mare
simbolizzano le fasi della vita e delle emozioni. La richiesta di essere
accompagnati suggerisce un desiderio di condivisione e connessione nei
momenti significativi.
**Forma e Struttura:**
La struttura della poesia è libera e aperta, riflettendo l'invito a un
viaggio emotivo. L'uso di versi corti e sintatticamente semplici facilita
la fluidità della narrazione e crea un tono intimo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è delicato e contemplativo, seguendo il susseguirsi
degli elementi naturali e dei sentimenti. L'utilizzo di spazi bianchi tra
le parole contribuisce a creare pause, sottolineando l'importanza di
ciascun momento.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora la connessione tra l'esterno e l'interno, invitando il
lettore a condividere non solo gli elementi della natura ma anche i
pensieri e i sentimenti più profondi. L'invito ad accompagnare l'autore
suggerisce una volontà di condivisione e di apertura emotiva.
In sintesi, "Accompagnami" di Franco Fronzoli celebra il connubio tra la
bellezza naturale e il mondo emotivo interiore, invitando il lettore a un
viaggio intimo attraverso le stagioni e l'amore.
* "Livorno" di Carlo Chionne *
*Denotativa:*
La poesia esplora la città di Livorno attraverso una serie di parole
chiave che rappresentano aspetti e emozioni legate a essa. Vengono
menzionate bellezza, arte, sensibilità, cuore, speranza, ma anche luoghi
specifici come Quercianella, Antignano, Corea e Ardenza. La poesia si
conclude con una riflessione sulla relazione tra l'autore e la città di
Livorno.
*Connotativa:*
Ogni termine utilizzato nella poesia sembra evocare una particolare
atmosfera o emozione legata a Livorno. Le parole vengono utilizzate per
trasmettere non solo la geografia e gli aspetti tangibili della città, ma
anche i sentimenti e le esperienze personali associate ad essa.
**Forma e Struttura:**
La poesia adotta una struttura libera con versi di lunghezze variabili.
Questo riflette la natura fluida della percezione dell'autore rispetto a
Livorno e consente una rappresentazione aperta e dinamica della città.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo varia nel corso della poesia, seguendo il flusso delle immagini e
delle emozioni evocate. L'uso di una varietà di lunghezze dei versi
contribuisce a creare un ritmo che riflette la diversità e la complessità
della città.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra essere intrisa di sentimenti personali e di un legame
profondo tra l'autore e la città di Livorno. L'uso di parole come amore,
speranza e vita suggerisce una connessione emotiva e spirituale con il
luogo.
In sintesi, "Livorno" di Carlo Chionne celebra la città attraverso una
varietà di parole che rappresentano le sfaccettature tangibili e
intangibili dell'esperienza urbana. La poesia riflette sia gli aspetti
positivi che quelli più complessi della relazione tra l'autore e Livorno.
* "Ritorna in me anima" di Antonia
Scaligine *
*Denotativa:*
La poesia esprime un ringraziamento alla poesia stessa, identificandola
come fonte di coraggio e gratitudine per l'anima dell'autrice. Viene
menzionato il "Mistero che tutto porta a Dio", sottolineando la
connessione spirituale e la fede personale. Il testo riflette anche la
ricerca della luce della misericordia e la speranza in Dio.
*Connotativa:*
Le parole come "coraggio", "speranza" e "Amore immortale" trasmettono una
gamma di emozioni positive e spirituali. L'uso di "Ave" e l'invocazione a
Dio contribuiscono a creare un'atmosfera di devozione e fede.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura regolare con versi di lunghezza uniforme,
creando un ritmo coerente e fluido. Questa organizzazione potrebbe
simboleggiare la stabilità e la continuità della fede dell'autrice.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è pacato e riflessivo, adatto al tono spirituale.
L'uso di versi chiari e melodiosi contribuisce a creare una lettura fluida
e meditativa.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra essere intrisa di una profonda riflessione interiore e di
un desiderio di connessione spirituale. L'autrice esprime gratitudine e
cerca la luce della misericordia, suggerendo una ricerca interiore di
conforto e direzione.
In sintesi, "Ritorna in me anima" di Antonia Scaligine è una poesia che
celebra la poesia stessa come fonte di ispirazione, coraggio e fede.
Esprime un profondo senso di gratitudine e ricerca spirituale, mettendo in
luce la connessione dell'autrice con l'Amore immortale e il Mistero
divino.
Che dire di più Antonia? Ecco: Neh Antò, mə
sï piaciut'assajə / e de te sentï nun mə stanchə majə....
* "Calvinisti d'accatto" di Piero Colonna
Romano *
*Denotativa:*
La poesia critica satiricamente il governo italiano del 2018, esprimendo
disapprovazione per l'alleanza tra diverse fazioni politiche e suggerendo
che il governo abbia dimenticato il proprio passato. Si fa riferimento a
colori politici come il bianco e il verde, utilizzando termini come
"vergini dai manti bianchi" per denotare il cambiamento politico.
*Connotativa:*
L'uso di espressioni come "vergini dai manti bianchi", "franchi" e
"animati da pie intenzioni" suggerisce un sarcasmo nei confronti delle
promesse politiche e delle buone intenzioni. L'immagine di "andare a
affogare in sozze macerie il dolce Paese" trasmette un forte senso di
critica e disillusione.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura sonetto classica, con due quartine e due
terzine, rispettando la tradizionale forma poetica italiana. Questa
struttura potrebbe riflettere una certa rigidezza e formalità, in
contrasto con il tono satirico del testo.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è serrato e ritmato, contribuendo a enfatizzare il
tono satirico. L'uso di rime incrociate nei quartetti e terzine
contribuisce alla coerenza della forma sonetto.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia sembra riflettere una delusione e un cinismo nei confronti del
governo, accusandolo di dimenticare il proprio passato e tradire le
promesse. Il tono critico suggerisce una percezione negativa delle
decisioni politiche prese.
In conclusione, "Calvinisti d'accatto" di Piero Colonna Romano è una
poesia satirica che critica il governo italiano del 2018, esprimendo
disillusione, cinismo e un senso di tradimento nei confronti delle
promesse politiche.
* "Angelica beltà" di Alessio Romanini
*
*Denotativa:*
La poesia esprime indignazione e disprezzo nei confronti di uomini volgari
che si dedicano a molestie sessuali, sia con gesti che con parole.
Sottolinea l'assenza di moralità e il comportamento brutale di chi insulta
e offende la libertà delle donne.
*Connotativa:*
Il linguaggio forte e deciso, con espressioni come "vile e meschino uomo"
e "brutalità maschile," suggerisce una condanna categorica di chi compie
molestie. L'uso dell'aggettivo "angelica" per descrivere la bellezza
femminile potrebbe indicare una visione idealizzata e sacra della donna.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza un ordine o schema metrico
specifico. Questa mancanza di rigidità potrebbe riflettere la complessità
e la varietà delle emozioni espresse.
**Versi e Ritmo:**
Il ritmo della poesia è vario, con frasi più lunghe e altre più brevi,
contribuendo a creare un tono enfatico e espressivo. L'assenza di una
forma metrica tradizionale suggerisce un'espressione più libera e
contemporanea.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia evidenzia il trauma e la paura che le molestie sessuali possono
causare alle donne, sottolineando il diritto di ogni donna di esprimere la
propria bellezza senza temere offese. L'uso delle parole come
"ingiuriare," "molestie," e "brutalità" riflette l'aspetto psicologico
della violenza e del trauma subito.
In conclusione, "Angelica beltà" di Alessio Romanini è una poesia che
condanna chi commette molestie sessuali, evidenziando la necessità di
rispettare la libertà delle donne e il loro diritto di esprimere la
propria bellezza senza paura di offese o violenze.
* "Creature della stessa gabbia" di
Jacqueline Miu *
*Denotativa:*
La poesia esprime il desiderio di andare oltre i limiti e di
sperimentare la vita con un'intensa percezione dei cosmi. Il parlante
paragona se stesso a un passero immortale, attribuendo all'oscurità un
ruolo di amica anziché di condanna.
*Connotativa:*
Il linguaggio poetico utilizzato, come "bruciare di sogni," "appetito di
andare oltre il confine," e "passero immortale," suggerisce un'anima
inquieta alla ricerca di esperienze significative. L'oscurità viene
personificata come un'alleata anziché un nemico, suggerendo una
prospettiva positiva nei confronti dell'ignoto.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza rispettare uno schema
metrico particolare. Questa mancanza di rigidità può essere interpretata
come una rappresentazione della libertà di esplorare senza restrizioni.
**Versi e Ritmo:**
I versi sono brevi e incisivi, contribuendo a un ritmo veloce e
dinamico. Questo ritmo potrebbe riflettere l'energia e l'impeto di chi
desidera esplorare nuovi orizzonti.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora il desiderio di andare oltre i confini e sperimentare
la vita in modo profondo. L'uso di parole come "appetito," "ferita," e
"oscurità" suggerisce un viaggio interiore che coinvolge la
consapevolezza della propria mortalità e l'accettazione dell'ignoto.
In conclusione, "Creature della stessa gabbia" di Jacqueline Miu è una
poesia che riflette sul desiderio di esplorare la vita, sperimentando
l'oscurità e abbracciando la propria percezione profonda dei misteri
dell'universo.
* "Il Silenzio Solenne" di Antonio
Scalas *
*Denotativa:*
La poesia riflette sul significato del silenzio e della sua complessità.
L'autore sottolinea come il silenzio abbia toni alti e solenni,
diventando udibile solo nella sua assenza, specialmente nei luoghi mai
visitati insieme.
*Connotativa:*
L'uso di espressioni come "voce tersa delle apparenze," "geografie dei
miei pensieri," e "purosangue della mia anima quando ti amo" suggerisce
un'introspezione profonda sulle emozioni e sulla complessità delle
relazioni. Il silenzio diventa simbolico di una comunicazione mancata o
di una connessione non completamente compresa.
**Forma e Struttura:**
La poesia segue una struttura libera, senza uno schema metrico preciso.
Questa libertà strutturale potrebbe riflettere il tema della poesia, che
esplora la complessità del silenzio.
**Versi e Ritmo:**
I versi sono brevi e incisivi, contribuendo a un ritmo che si adatta al
tema contemplativo della poesia. La brevità dei versi può anche
riflettere la delicatezza delle emozioni esplorate.
**Aspetti Psicologici:**
La poesia esplora il significato e l'impatto emotivo del silenzio in una
relazione. L'autore sembra percepire il silenzio come un elemento carico
di significato, capace di alzare la voce in modo impercettibile e di
rivelare la sua presenza solo attraverso la sua mancanza.
In conclusione, "Il Silenzio Solenne" di Antonio Scalas è una poesia che
riflette sulla complessità del silenzio nelle relazioni, sottolineando
come questo possa essere udibile solo quando manca e sia intriso di
significati che vanno oltre le apparenze.
...Nessuno
come voi mi fa vibrare l'anima, siete Alba e Tramonto, coro di usignoli,
un abbraccio di cieli e mari...Di tutto questo, ancor di più.
Vostro Ben Tartamo
Desidero ringraziare chi
sempre mi commenta in modo empatico, scusandomi per la mia saltuaria
presenza nel sito. Volevo aggiungere che, nonostante questa, leggo sempre i
commenti esemplari di Ben Tartamo, così esaustivi e completi. Insieme a lui, il
mio “grazie” va anche a Jac, che da tempo è presente nel sito. Mi duole di non
trovare più il nostro esegeta Piero Colonna Romano, per cui approfitto di questo
bel sito per salutarlo, rinnovando la mia gratitudine che da tempo mi lega a
lui.
Sandra Greggio
15-16-17 Gennaio
Cara Antonia,
grazie di cuore per il tuo commento, traspare sincera gratitudine e
tenerezza. Credimi, però, il merito è tutto tuo e di ognuno dei poeti che, con
il dono delle proprie poesie mi trasmette vivide immagini e, quindi, emozioni.
Che dirti di più? Tutto è Dono e, credo fortemente che sia indispensabile
ricambiare la gratuità di quanto ricevuto, con altrettanta donazione di sé.
Vorrei dirvi di più e meglio, ma ahimè non ho il dono della sintesi che tanto
vorrei per riuscire ad essere essenziale e così rendere intelligibile il mio
smisurato "Grazie", "Brava/o", "Coraggio".
Sai, per me, ognuno di noi, in quanto Poeta, è Sentinella in cammino per
l'Umanità. È sveglia per la Coscienza collettiva, con le riflessioni
potenzialmente attive provocate dalla sonorità del verso, dalle pause dello
stile e della metrica personale così come, dalla forza creatrice di ogni
singola Parola.
Che Iddio Onnipotente e Misericordioso ti benedica e faccia discendere su
ognuno di noi la Grazia vivificante del Suo Spirito d'Amore.
Amen
Con Affetto
Ben Tartamo
Ben Tartamo quando scrivi una
poesia o un commento
parla il tuo cuore e le parole nascono, si moltiplicano
intorno a te
per cui anche il buio per te diventa luce , appunto quando
tu scrivi una poesia ,da buia diventa lucente
Grazie , dovevo assolutamente ringraziarti sei diventato
“il nostro Ben Tartamo “ per i tuoi eccezionali , interessanti commenti alle
poesie
Ammiro la tua bravura e la tua capacità di saper
interpretare benissimo le poesie che non è certo una cosa facile ,io non saprei
farlo , sapendo che alla poesia non va aggiunto solo un bravo ,bella poesia, tu
la poesia la rendi speciale , grazie , sei davvero molto bravo
Ho tanta gratitudine per te , per Piero, per Jacqueline e
leggo con interesse le vostre poesie
Lorenzo ,oggi prendo in visione una delle tue bellissime poesie
“Chimere “che
spesso ingannano nascono e muoiono nell’anima come viaggi che all’apparenza
sembrerebbe avventurosi, emozionanti ma poi finiscono per deluderci , aggiungo
che un po’ tutti viviamo di chimere e sono proprio quelle che ci lasciano
l’amaro in bocca , bravo sempre e grazie
la mia gratitudine per te Lorenzo è un sentimento positivo per eccellenza
grazie a tutti non aggiungo altro
antonia scaligine
Poesie pubblicate il 15-16-17 Gennaio 2024
* Franco Fronzoli - "Ti
amo",
Il caro Franco con quest'ultima sua creazione ci offre
un'esperienza intensa e coinvolgente attraverso la sua maestria poetica. La
struttura ritmica, l'uso mirato delle parole e la profondità delle emozioni
trasformano questa poesia in un inno d'amore struggente e sincero.
Lo stile di Fronzoli è pervaso da una semplicità raffinata.
I versi scorrono fluidamente, come una dolce melodia che sottolinea la bellezza
intrinseca dell'amore. La sua metrica è armoniosa, creando un ritmo accattivante
che cattura l'attenzione del lettore.
Le rime, distribuite con maestria lungo il testo,
contribuiscono a consolidare l'armonia e l'eleganza della poesia. L'uso delle
immagini, come il tramonto e la luna dietro la montagna, amplifica la profondità
emotiva, conferendo alla poesia un tocco di malinconia e romanticismo.
Il tema centrale, "Ti amo," si ripete come un mantra,
enfatizzando il suo significato attraverso variazioni nei contesti e nelle
situazioni descritte. Fronzoli dipinge l'amore in tutte le sue sfaccettature,
dai momenti tristi a quelli gioiosi, dalla pioggia al temporale, abbracciando la
complessità di questa emozione.
La poesia raggiunge l'apice dell'emozione quando Fronzoli
descrive l'innamoramento iniziale, rappresentato dal sorriso e dalla lacrima
della persona amata. La dedica alle qualità uniche dell'oggetto d'amore, come
l'eleganza, la felicità, la tristezza, aggiunge profondità e individualità alla
sua dichiarazione d'amore.
In conclusione, "Ti amo" di Franco Fronzoli è un capolavoro
lirico che cattura il cuore del lettore. Attraverso una combinazione di stile,
metrica e sentimenti sinceri, Fronzoli dona vita all'amore, esaltandolo come
un'esperienza completa e senza riserve.
* Cristiano Berni, con
la sua poesia "Ero un uomo",
ci trasporta in un viaggio attraverso le sfumature
dell'esistenza umana. Attraverso uno stile diretto e una narrazione sincera,
Berni esplora la complessità della sua esperienza personale, rimarcando la sua
trasformazione nel corso del tempo.
Il tono della poesia è intimo, caratterizzato da un dialogo
diretto con il lettore. Berni utilizza messaggi da un "telefono assurdo" come
simbolo di una comunicazione moderna e spesso distante, accentuando il suo senso
di nostalgia per il passato. L'uso della prima persona del singolare crea un
legame immediato tra il poeta e il pubblico.
La struttura ritmica è cadenzata, ma non manca di essere
incisiva nei momenti chiave. La metrica si adatta alle varie sfaccettature
dell'esperienza umana descritte da Berni, rivelando una profonda consapevolezza
delle contraddizioni e delle evoluzioni personali.
L'immagine di un "cielo capovolto" e di un "mare placido
calmo" suggerisce una visione inusuale della realtà, simboleggiando la sfida di
affrontare le difficoltà con serenità. La menzione delle Stelle che "incoronano
il viso" aggiunge un tocco di poesia celeste e atemporale, sottolineando la
dimensione universale dell'esperienza umana.
La serata di follia e ironia rappresenta un momento di
liberazione e auto-riflessione. Il poeta riconosce di essere stato un uomo
"tanto, tanto tempo fa" o forse poco, ma la sua constatazione finale che "la
libertà cresce come un gioco" sottolinea la fluidità e la crescita intrinseca
all'umanità.
In definitiva, "Ero un uomo" di Cristiano Berni è un'ode
personale alla trasformazione e all'accettazione della propria esistenza. Con
uno stile coinvolgente e una profonda introspezione, Berni esprime la
complessità delle emozioni umane, offrendo una poesia che invita alla
riflessione e all'identificazione.
* Enrico Tartagni,
attraverso la sua poesia "In un cielo d'oro...d'oro",
ci trasporta in un viaggio emozionale e suggestivo,
dipingendo scene di vita quotidiana e riflessioni esistenziali.
L'utilizzo della prima persona e del termine "Amico mio"
crea un immediato senso di connessione con il lettore, rendendo la poesia un
dialogo intimo. La varietà di luoghi e situazioni descritte, dal marciapiede di
una città al processo in una casa chiusa, conferisce alla poesia un carattere
frammentato e multiforme, riflettendo la complessità della vita.
L'immagine della "luce buia" sul marciapiede aggiunge un
tocco di contraddizione, sottolineando il dualismo che caratterizza molte delle
esperienze umane. Il richiamo a Maria e il timore del tuono durante il temporale
in mare introducono elementi spirituali e naturali, contribuendo alla ricchezza
simbolica della poesia.
La narrazione segue un ritmo fluido e dinamico, con versi
che fluiscono naturalmente, come una melodia. L'invocazione di "alleluja
alleluja" e la festa sulla riva oscura del fiume creano un'atmosfera di
celebrazione e riflessione, incanalando una profonda connessione con il divino.
La chiusura con "Cammino col mio amico in un cielo d'oro"
simboleggia la ricerca di significato e serenità nella compagnia di un amico,
sotto un cielo d'oro che potrebbe rappresentare la speranza e la realizzazione
spirituale.
"In un cielo d'oro...d'oro" di Enrico Tartagni è una poesia
che sfida i confini della normalità, esplorando la varietà dell'esistenza umana
attraverso una prosa ricca di immagini suggestive e riflessioni profonde.
* Armando Bettozzi
- Filastrocca della pace…che non c'è
**13 Gennaio 2009 (uguale ai decenni precedenti…) - NIENTE
è CAMBIATO, ANZI, ADESSO CON HAMAS.!!- LA GUERRA…CONTINUA-6 gennaio 2024**
Questa poesia riflette sull'incessante ciclo di violenza e
mancanza di pace in una regione in cui i conflitti si perpetuano. Il titolo
suggerisce un'analisi del periodo dal 2009 al 2024. L'autore utilizza una
"filastrocca" come struttura, dando un tono sarcastico alla sua critica alla
mancanza di progresso nella ricerca della pace. La ripetizione della frase "ma
chi ha torto? Chi ha ragione?" sottolinea l'impasse e l'ambiguità nei conflitti,
mentre il richiamo alle colpe celestiali ed umane evidenzia la complessità del
problema.
**Ora, quella strage in massa (sette ottobre 'ventitre)
urla e funge da grancassa. E la "PACE!"…?…Ma dov'è ?! O - davvero è una condanna
che in eterno in quella terra vien dal ciel - o non si afferra la ragione … che
il mondo affanna. (aggiornamento 6 gennaio 2024)**
In questo aggiornamento, l'autore commenta una "strage in
massa" avvenuta nell'ottobre del 2023. L'uso di parole forti come "strage" e
"grancassa" denota una forte disapprovazione e sottolinea il ruolo della
violenza nel continuare il ciclo. La ricerca della pace è ancora una volta messa
in discussione, indicando un senso di disperazione e impotenza. L'interrogativo
sulla presenza della pace come "condanna" evidenzia un conflitto tra desiderio e
realtà nella regione.
**Pubertà - Renzo
Montagnoli**
La poesia "Pubertà" di Renzo Montagnoli esplora il delicato
periodo della crescita e del passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Lo stile
di Montagnoli è improntato a una semplicità che abbraccia la complessità emotiva
di questo momento di transizione.
Il titolo stesso, "Pubertà", suggerisce il tema centrale
della poesia e il lirismo è intrinseco nei versi che dipingono la giovinezza
come "un piccolo fiore" che sboccia alla vita. La luce della primavera
simboleggia l'energia, la freschezza e la vitalità che accompagnano questa fase.
Il ritmo della poesia riflette il dinamismo e la vivacità
della gioventù, con l'utilizzo di brevi versi che imitano i rapidi movimenti e
cambiamenti tipici di questo periodo. La ripetizione di frasi come "vai fin che
puoi / vola / insegui le stelle" sottolinea la libertà e l'aspirazione a
esplorare il mondo senza restrizioni.
La metafora della corsa, delle cadute e dei rialzi
rappresenta metaforicamente il processo di crescita, in cui i fallimenti non
sono impedimenti, ma parte integrante del percorso. Montagnoli trasmette un
senso di apertura e incoraggiamento, invitando il giovane a esplorare, correre e
perseguire i propri sogni.
L'ultima strofa introduce una prospettiva futura, in cui il
narratore, con occhi più maturi, riflette sulla gioventù del destinatario.
Questo tocco finale aggiunge una profondità emozionale, suggerendo che la
bellezza e la fugacità della giovinezza saranno percepite con nostalgia e
comprensione solo quando saranno un ricordo.
**"Perdono" - Giuseppe
Stracuzzi**
"Perdono" di Giuseppe Stracuzzi si erge come una profonda
riflessione sulla fatica del perdonare e sulla persistenza dei rimorsi. Lo stile
del poeta si caratterizza per l'intensità emotiva, evidenziata dall'uso di
immagini vivide e metafore accattivanti.
Il titolo stesso, "Perdono", incanalato nei versi, crea
un'atmosfera di tensione e ricerca interiore. La poesia si apre con
un'invocazione alla comprensione di attimi dolci del tempo, sottolineando la
sofferenza che persiste nelle ferite lasciate nell'angolo del cuore.
L'immagine dei baci sospesi a bugie crea un contrasto tra
il desiderio e la realtà, mentre il "perdono" diventa un peso che non libera, ma
che anzi riporta notti tormentate e grida impazzite del vuoto che incombe.
La poesia si avvolge in una tensione emotiva palpabile, con
il ritmo delle parole che rievoca il tormento interiore. La rima intensifica
questa sensazione, culminando in un'esplosione di lacrime vere che contrastano
con la falsità delle bugie.
L'immagine della cima legata al filo di un cielo lontano
evoca una struggente metafora della difficoltà di liberarsi dai rimorsi. Il
vento che ostenta peccati rappresenta la persistenza dei sensi di colpa, mentre
il cuore si trova a rime con l'implacabilità del destino.
In conclusione, "Perdono" è un'analisi poetica ricca di
emozioni, in cui Stracuzzi esplora il complesso processo del perdono e il peso
indelebile dei rimorsi.
**"Cercando Valentina"
- Salvatore Armando Santoro**
In "Cercando Valentina" di Salvatore Armando Santoro,
emerge una struggente narrazione della ricerca di un amore perduto. Il poeta
dipinge un quadro emotivo intenso attraverso uno stile raffinato e un uso
vibrante delle immagini.
La poesia inizia con una dolce evocazione di Valentina, i
cui occhi buoni e il sorriso riempiono l'animo del poeta. Tuttavia, il tono
cambia drammaticamente quando Santoro rievoca la decisione di donare "veleno" ad
una persona che cercava amore. L'uso di questa metafora crea un contrasto forte
e pungente tra l'apparenza esteriore e la realtà interna.
La colpa che il poeta associa a Valentina risuona
attraverso le parole incise su un foglio, simboleggianti un dolore indelebile.
La costrizione ad "amor non dare" sottolinea il tormento del poeta e il
complesso rapporto con l'amore.
Le immagini di Valentina continuano a tormentare il poeta,
presente nei sogni notturni eppure fugace quando cerca di afferrarla. La sua
ricerca si manifesta nei pomeriggi solitari, in cui non riesce a trovare un
amore appassionato come quello che cercava in Valentina.
Il poeta ammette la generosità di Valentina nel donargli
affetto, ma il vecchio amore continua a legarlo, impedendogli di aprirsi
completamente. La ricerca di Valentina diventa un simbolo dell'incessante
desiderio di amore e comprensione.
In conclusione, "Cercando Valentina" è una poesia che
oscilla tra la nostalgia e il rimorso, tessendo un racconto di ricerca, perdita
e un amore irrisolto. Santoro utilizza un linguaggio incisivo e immagini potenti
per esplorare la complessità dei sentimenti umani.
**"Chimere" - Nino
Silenzi**
In "Chimere" di Nino Silenzi, si intraprende un viaggio
poetico attraverso le profondità dell'anima, esplorando il deserto gelido e le
chimere che sopravvivono in questo ambiente spirituale.
Il titolo stesso, "Chimere", evoca creature mitologiche,
riferendosi a illusioni o speranze irrealizzabili. Il viaggio incauto sottolinea
un'explorazione senza paura, forse inconscia, delle complessità interiori.
Il freddo deserto diventa un paesaggio metaforico, segnato
dalle ferite dell'ineffabile, una dimensione intangibile e misteriosa
dell'essere umano. La vista del deserto si offre all'osservatore, suggerendo una
volontà di esplorare le profondità dell'anima.
Le chimere emergono come esseri unici sopravvissuti al gelo
dell'esistenza. Queste creature mitiche rappresentano forse le speranze, i
desideri o i sogni che resistono nonostante l'aridità dell'ambiente circostante.
La manna ingannatrice dal cielo potrebbe simboleggiare le illusioni che, sebbene
promettano nutrimento, svaniscono rapidamente.
L'uso di immagini suggestive, come il deserto freddo e le
chimere, contribuisce a creare un'atmosfera poetica e evocativa. La manna
ingannatrice aggiunge un elemento di inganno, suggerendo che le speranze possono
essere effimere e illusorie.
In conclusione, "Chimere" di Nino Silenzi offre una
riflessione profonda sulle dimensioni nascoste dell'anima umana. La poesia
utilizza un linguaggio ricco di simbolismi, trasportando il lettore in un
viaggio intrapreso con coraggio e svelando gli intricati paesaggi emotivi
dell'essere.
**"Ti scriverò una
lettera" - Maria Benedetta Cerro**
In "Ti scriverò una lettera", Maria Benedetta Cerro crea
una poesia intensa e carica di simbolismo, utilizzando immagini evocative e uno
stile che richiama il lirismo.
Il titolo stesso suggerisce l'intenzione di comunicare
attraverso le parole scritte, una lettera che raggiunge l'anima come un tuono,
un evento potente e impetuoso. La metafora di un "cuore di spine" con la fiamma
al centro crea un'immagine intensa e contrastante, rafforzando l'idea di una
comunicazione che può bruciare e ferire.
L'autore invoca l'immagine di un cuore spinato, simbolo di
sofferenza e sacrificio, forgiato dalla fiamma centrale, che potrebbe
rappresentare la passione o l'intensità emotiva. La metafora della fiamma che
brucia le mani con la sua scrittura suggerisce un processo di creazione doloroso
ma allo stesso tempo potente.
Il poeta chiama il destinatario, sottolineando l'assenza di
risposta, creando un senso di isolamento o rifiuto. L'intenzione di condividere
parole senza richiedere nulla in cambio è evidente, cercando solo di essere
letto e compreso.
L'immagine degli "ossi spolpati" e degli "uncini senz'esca"
crea un'atmosfera di desolazione e vuoto, forse riflettendo sulle difficoltà di
comunicare profonde emozioni o trovare risposta in un mondo che potrebbe non
essere predisposto ad accogliere il messaggio.
In conclusione, "Ti scriverò una lettera" di Maria
Benedetta Cerro è una poesia che si nutre di simbolismo e intensità emotiva.
L'autrice esplora il potere e la complessità della comunicazione attraverso le
parole, cercando di consegnare un messaggio che potrebbe essere difficile da
accogliere ma che porta con sé una profonda sincerità e vulnerabilità.
**"L'oltre" - Felice
Serino**
In "L'oltre" di Felice Serino, l'autore esplora il concetto
dell'"oltre" come un'entità senza una posizione definita ma con un'urgenza
intrinseca di espandersi. La poesia offre uno sguardo filosofico sulla natura
dell'"oltre" e la sua inesorabile necessità di manifestarsi.
L'apertura con "non essere / da nessuna parte" suggerisce
l'assenza di una collocazione fisica o temporale specifica per questo concetto
di "oltre". Invece, l'"oltre" è presentato come un'entità astratta, priva di
limitazioni spaziali o temporali.
La frase "esigenza di espandersi" sottolinea la natura
incontenibile dell'"oltre", come se fosse una forza vitale che spinge
costantemente per oltrepassare i confini esistenti. La metafora del fiume alla
sua foce suggerisce che questa espansione è naturale, inevitabile e destinata a
raggiungere la sua piena manifestazione.
Il verso "è un oltre in sé che urge" cattura l'impellente
necessità intrinseca dell'"oltre" di realizzarsi. L'uso del termine "urge"
suggerisce un desiderio pressante e impellente di esprimersi, come se l'"oltre"
fosse una forza inarrestabile.
In conclusione, "L'oltre" di Felice Serino offre una
riflessione profonda sulla natura dell'"oltre" come qualcosa di indefinibile e,
allo stesso tempo, irrinunciabile. La poesia invita il lettore a contemplare la
forza intrinseca che spinge oltre i confini, abbracciando la sua essenza senza
limiti.
**"Dieta mediterranea"
- Carlo Chionne**
Nella poesia "Dieta mediterranea" di Carlo Chionne,
l'autore gioca con un gioco di parole culinario, mescolando titoli di opere
musicali e teatrali con nomi di piatti della cucina italiana. Questa fusione
crea un collage surreale che unisce il mondo della musica e del teatro con
l'arte culinaria, creando un'atmosfera giocosa e creativa.
I riferimenti a opere famose come "Cozze di Figaro", "West
side Story one", o "La Triglia del Reggimento" sono giochi di parole che
combinano nomi di piatti con titoli di opere celebri. Questo crea un effetto
comico, sottolineando l'umorismo nella connessione tra due mondi apparentemente
disparati.
L'uso di nomi di piatti come "Cappelletti – Montecchi" o
"Il Nasello Fantasma" aggiunge un tocco di originalità alla poesia, trasformando
ingredienti e ricette in personaggi teatrali. La scelta di termini come "La
Scala di Bieta" o "La Forza dello Stracchino" rafforza l'immagine di un menù
teatrale e musicale.
La poesia esprime creatività nell'associazione di concetti
e immagini, invitando il lettore a intraprendere un viaggio surreale attraverso
il mondo della cucina e dello spettacolo. Questa combinazione di arti e sapori
suggerisce un'apprezzamento gioioso della vita, celebrando l'arte culinaria e
l'espressività delle opere musicali e teatrali.
**"Siamo tutti un po'
narcisisti" - Antonia Scaligine**
Nella poesia di Antonia Scaligine, l'autrice affronta il
tema della percezione di sé e degli altri, mettendo in luce la dicotomia tra
l'apparenza esteriore e la vera essenza interiore. La citazione di Niccolò
Machiavelli all'inizio della poesia funge da premessa, suggerendo che l'arte di
apparire è un aspetto intrinseco alla natura umana.
Lo stile della poesia è incisivo e riflessivo,
sottolineando il valore dell'autenticità rispetto all'illusione dell'apparenza.
L'utilizzo di espressioni come "una maschera in cui crediamo" e "la purezza
dell’essere" enfatizza l'importanza di esprimere la propria identità senza
costruzioni fittizie.
La metrica della poesia segue uno schema libero, offrendo
flessibilità nell'espressione del pensiero e sottolineando l'importanza del
contenuto rispetto alla forma esteriore. Le rime sono sparse e non forzate,
contribuendo a creare un ritmo fluido che accompagna la riflessione
sull'autenticità.
Il lirismo della poesia emerge attraverso immagini
evocative come "una maschera in cui crediamo" e "la purezza dell’essere", che
richiamano concetti universali e intime riflessioni sulla natura umana.
L'energia della critica letteraria si esprime attraverso l'incisività delle
parole, sottolineando la necessità di andare oltre l'apparenza per apprezzare la
vera sostanza delle persone.
La poesia, in modo folgorante ed energico, invita il
lettore a riflettere sulla ricerca della verità interiore, sottolineando che la
reale essenza di un individuo non risiede nell'illusione dell'apparenza, ma
nella genuinità e nell'autenticità della propria identità.
**"Cabaret a cielo
aperto" - Piero Colonna Romano**
Nella poesia "Cabaret a cielo aperto" di Piero Colonna
Romano, l'autore ironizza sul mondo della politica italiana, particolarmente
evidenziando la figura di Beppe Grillo e le sue aspirazioni politiche.
L'approccio critico e satirico emerge chiaramente, prendendo di mira sia Grillo
che altri protagonisti della scena politica.
Lo stile adoperato è giocoso e ironico, simile a quello di
un cabaret, riflettendo il titolo stesso della poesia. L'uso di espressioni come
"s'azzarda a domandar con convinzione" e "non è brillo" sottolinea la visione
umoristica dell'autore, che giudica la partecipazione di Grillo alla politica
con una certa dose di sarcasmo.
La metrica segue uno schema classico, conferendo alla
poesia un ritmo regolare che potrebbe richiamare un'atmosfera da cabaret. Le
rime, presenti in modo coerente, contribuiscono a creare un tono divertente e
scanzonato.
L'energia della critica letteraria si manifesta attraverso
l'umorismo tagliente di Colonna Romano, il quale mette in evidenza il paradosso
della politica italiana, con personaggi comici che ambiscono a ruoli di
responsabilità. La poesia serve da specchio riflettente per la società, mettendo
in luce il lato surreale e spesso ridicolo della politica.
In modo folgorante, la poesia si trasforma in una
performance satirica che invita il lettore a riflettere criticamente sulle
dinamiche della politica contemporanea, utilizzando il cabaret come metafora di
uno spettacolo pubblico che, a volte, appare più comico che serio.
**"Amaro amore
(Melodia al chiaro di luna)" - Alessio Romanini**
Nella poesia "Amaro amore (Melodia al chiaro di luna)" di
Alessio Romanini, l'autore intreccia la dolcezza della melodia al chiaro di luna
con un sentimento doloroso e struggente. L'uso della metafora musicale diviene
una chiave espressiva per comunicare l'amarezza dell'amore perduto.
L'immagine dei "tasti bianchi tasti neri" che echeggiano
sulla riva del cuore suggerisce una sinfonia dolorosa, una melodia che risuona
nell'animo del lettore. La tristezza è ulteriormente accentuata dalla
personificazione del pianoforte, il quale diviene un testimone muto e partecipe
del dolore.
La struttura della poesia, con versi brevi e una rima
abbondante, richiama la cadenza musicale, contribuendo a creare un'atmosfera
malinconica. La scelta di termini come "penare", "amaro amore", "cordoglio"
riflette l'intensità del sentimento espresso, mentre il chiaro di luna diventa
il complice silente di questa struggente serenata.
L'autore fa emergere il tema del dolore amoroso attraverso
il simbolismo della musica, riuscendo a catturare l'essenza di un'emozione
complessa e profonda. L'amore, vissuto come "baci rubati, mai dati", si
trasforma in un'esperienza amara, intessuta di ricordi e passioni non
corrisposte.
La poesia, con la sua melodia malinconica, invita il
lettore a immergersi nelle sfumature dolorose dell'amore e a contemplare il
chiaro di luna come uno specchio della propria anima tormentata.
**"Giorni
apparentemente normali" - Jacqueline Miu**
Nel poema "Giorni apparentemente normali", Jacqueline Miu
dipinge un ritratto vivido delle lotte interiori, utilizzando un'immagine
potente e un linguaggio crudo ed emotivo. I versi trasmettono un senso di
conflitto esistenziale e la battaglia implacabile contro l'oscurità.
Le prime righe, "Giorni apparentemente normali / il male mi
forgia duro con aghi di pena in carne," stabiliscono un tono di netto contrasto
tra l'apparenza esterna di normalità e la forgiatura interna del dolore. L'uso
metaforico degli aghi implica una modellatura minuziosa e dolorosa dell'essere
del locutore.
Il poema si sviluppa con una fame viscerale di sogni,
enfatizzando la natura consumante dei desideri insoddisfatti. Il locutore si
muove attraverso il mondo con un cuore affamato di bene che ora è raro. Le
affilate zanne per mordere mostri suggeriscono un istinto primordiale di
sopravvivenza in mezzo all'avversità.
L'immagine degli occhi che diventano artigli se non
illuminati d'amore aggiunge profondità alle lotte interne. Parla del potere
trasformativo dell'amore e della vulnerabilità dello spirito umano in assenza di
affetto.
L'immagine ricorrente di rimanere in piedi, paragonata a
una campana, a un albero o a una cima di montagna, simboleggia la resilienza e
la resistenza. Il vento che cerca di demolire riflette sfide esterne, mentre lo
spirito cieco che cerca la luce nel cuore esprime la ricerca di una forza
interiore.
Il poema si conclude con una potente affermazione di
invincibilità contro avversari terreni. Il locutore riconosce la vulnerabilità
ma afferma uno spirito indomito contro forze che hanno origine al di là di
questo mondo.
Nel complesso, il poema di Jacqueline Miu cattura il
tumultuoso viaggio nel navigare le complessità dell'esistenza, risuonando con
temi di forza interiore, vulnerabilità e il potere trasformativo dell'amore in
mezzo a giorni apparentemente normali.
Che dire, sorelle e
fratelli di piuma e di penna? Siete fantastici, mi avete letteralmente soffiato
di emozioni quel povero cuore asfittico che mi ritrovo!
Complimenti sinceri ad
ognuno di voi e un grazie riconoscente al prof. de Ninis per l'impegno coerente
e non privo di sacrifici che dura ormai da più lustri.
Sentiti ringraziamenti
anche all'artista poliedrica Jacqueline Miu per avermi onorato di un suo
commento ad una delle mie ultime poesiole. Fa bene anche questo al mio cuore
malato, dà senso a quelle vibrazioni interiori che mi si allargano dentro e mi
lacererebbero l'anima se non le dessi ascolto e spazio sotto forma di parole e
suoni...
Siate fecondi, siate
leggiadri:
se la Bellezza salverà il
mondo, la Poesia lo sveglierà.
Vostro Ben Tartamo
12-13-14 Gennaio
L'acqua
L’elemento “vitale” diventa fluido d’amore e
Felice serino porta questa celestiale combinazione “acqua” – “amore” a
concentrarsi sulla purezza – indagine su cui lavora in molte delle sue
opere. La “purezza” poetica così come l’innocenza “umana” non sono atti
consecutivi all’esistenza ma elementi basilari della stessa.
Da Coordinate dell'anima
Felice Serino
Auguri …
Una ode all’Augurio che vuole portare l’auspicio
del bene a ogni categoria nominata dall’ispirato Franco Fronzoli. Il viaggio
umano a guardia della speranza sempre evolutiva.
Franco Fronzoli
"Io sono"
A modo di un attore che recita sul palcoscenico i
punti incisivi della propria esistenza, così Cristiano Berni esprime la sua
identità attraverso queste mirabili evoluzioni “dichiarazioni” poetiche.
Cristiano Berni
Esoterismi
E’ un autore Enrico Tartagni che probabilmente
iniziando a parlare di bucce di mele, finirebbe col scrivere il seguito
della Divina Commedia. Leggo tra i suoi versi lo smarrimento, la ricerca poi
la esaltazione dell’amore per l’amico, per la fede e per quel “bene” nella
chiusa. Quello che mi ha travolto è questa volontà di costante ricerca “in
un Oltre” che resta all’ombra delle parole dell’intero componimento. La sua
ricerca è partita probabilmente decenni fa – e questi versi che menzioni ora
sono solo l’inizio del tesoro che lui ha trovato. Complimenti a questo
autore mittico e pluri sfaccettato.
La virtù è la conoscenza e abita in tanti vani
So chi è lui
Ma non so chi sono io
enrico tartagni
Nella piscina comunale
Un legame “muto – segreto” tra elementi femminili
che si combinano con l’atmosfera della piscina e la fluidità dell’acqua che
probabilmente serve da conduttore energetico. Ringraziando sempre per il
costante ottimo lavoro di Nino Muzzi, ci avviciniamo a una nuova scoperta
letteraria. Leontia Flynn. Una bella e evolutiva poesia che non ingigantisce
il compresso mondo femminile ma usa l’elemento “Elena Ferrante” per uno
screening completo di uno scenario ordinario in cui una donna in assenza di
uomini può essere il centro del potere.
Leontia Flynn traduzione di Nino Muzzi
Canzone
Una poesia che esprime la totale immersione di
Marco Cabassi nel mondo amoroso. Atmosfere beate e romantiche (sole
rigenerante, albe rinvigorenti …) che fanno palpitare “innocentemente” il
lettore.
Marco Cabassi
Il gran fuoco di Natale
Un tocco drammatico in questa dualità gelo –
fuoco – scenario volutamente umile per la nascita miracolosa del
“Salvatore”. Il figlio di Dio di cui il poeta attende la rinascita – è il
coordinatore diretto della salvezza umana. Il credo non è mistificatore ed è
su questo argomento che il mirabile Armando Bertozzi ci invita a riflettere.
Natale 2023
Armando Bettozzi
Vivere senza amore
Il Poeta non sarebbe tale se non soffrisse per
amore. Questo melodramma che spesso ci circonda l’animo umano, quando i
sentimenti lo acchiappano, diventa un arpione puntato al cuore. La
sofferenza se non ambivalente – è sicura almeno per una delle due parti.
Senza amore si vive male – senza amore è come morire un poco ogni giorno … e
Armando Salvatore Santoro usa ogni grammo del sentire amaro per comporre un
bel poema.
(Boccheggiano 8.10.2022 – 19:24)
Salvatore Armando Santoro
A te / senza mediazione
–Risolvimi –
salvami adesso
–
Parole ermetiche e pensieri che riconduco a
questa esigenza di risoluzione “sentimentale” – “umana”.
Questa vaporiera poetica genera figure
“impenetrabili” ma percettibili nelle atmosfere molto, molto intime
dell’autrice.
Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento
Maria Benedetta Cerro
"E se passassi di qui"
Maestro e Signore, la luce di cui Ben Tartamo
segue con forte credo la scia. In questa poesia molto ispirata, la
necessità di bene e amore universale sono cavalli che galoppano sicuri di
avere nel cuore di Ben un cielo a loro disposizione, e probabilmente è
proprio così..
5dicembre23
Ben Tartamo
Io ci sarò sempre
Un sentimento incancellabile di cui la bravissima
Sandra Greggio ci regala un pochino della sua forza. Trascinante e sicura di
sé, la poetessa narra all’invisibile interlocutore come sarà impossibile
“liberarsi di lei”. La sua amorevole e leggera presenza – abiterà ogni
pensiero e ogni cosa dell’individuo cui la sua poetica (marchiante, sicura)
è indirizzata.
Sandra Greggio
Al capezzale
Poema che porta il simbolo della fede della
famiglia, di Dio e nella Scienza. Un rischio mortale di peritonite e la
salvezza del giovane paziente ha generato questi versi che abbracciano il
risultato finale, la salvezza e la gioia di chi è stato vicino al malato.
grazie a Dio e alla Scienza
E al Bene dei suoi cari:
Beni assai preziosi e rari.
Carlo Chionne
Le emozioni
Ma quanto è bella la poesia di Antonia Scaligine
con questa sua deliziosa chiusa. Plausi Antonia a questo tuo avventurarti
come pioniera nel mondo buio delle emozioni e per aver illuminato quella
parte di interiorità inesplorata.
La strada è bella per chi prova emozioni
son come ponti che uniscono i burroni
Antonia Scaligine
Arrivederci
(marzo 2014)
Poema premeditato per riunire in finale gioia e
speranza. Il Vate Piero Colonna Romano parla della sua breve assenza da
Poetare. Terminato il “tagliando” è certo che nuove forze saranno generate
che gli permetteranno di tornare più forte di prima.
Essendo il macchinista della locomotiva si augura
che la pace regni tra le porte del Tempio poiché sarebbe una perdita per
tutti – un regno letterario fatto di contese.
Ma a tutti voi, col cuore, raccomando
tenete i toni bassi e sorridenti
se no alla fin sarem tutti perdenti.
Piero Colonna Romano
Violenza strutturale contro le Donne
Un uomo che parla dell’orrore della violenza
sulle donne. Poesia che rende giustizia alla libera identità femminile e
segna la crescita di Alessio Romanini come autore di poesie sempre più
complesse.
L'amore non ha la mano brutale,
esso porta gaudio e non un pugnale.
Alessio Romanini
Ringrazio in primis il nostro glorioso Magister
Lorenzo per l'onore di ospitare ognuno di noi in questo tempio Azzurro, un
saluto pieno di stima al Vate Piero Colonna Romano la cui cultura è pilastro
ed ordine di questo celestiale luogo. Siate operosi come api.
Miu
Poesie del 12-13-14
gennaio 24
♡ La poesia
"L'acqua" di Felice Serino,
fluendo con la stessa libertà
dell'elemento che celebra, ci trasporta in una dimensione senza
limiti, dove l'acqua diventa il veicolo della sete profonda di essere
amati. La parafrasi di un antico passo biblico, in cui un uomo chiede
da bere a una donna al pozzo, si trasforma in un desiderio struggente
di amore e nutrimento dell'anima.
L'acqua, in questa composizione, non è semplicemente liquido, ma un
elisir divino, una sorgente inesauribile di cui il poeta ci invita a
bere. Questa immagine trascende il materiale, conferendo all'amore un
carattere eterno e spirituale. Il richiamo biblico, ancorato a un
passato millenario, aggiunge uno strato di profondità, trasportandoci
in un contesto sacro.
Le figure retoriche danzano con grazia attraverso le righe, creando un
tappeto di significati intensi. La metafora dell'"acqua divina"
risplende come un faro, attribuendo all'amore una natura trascendente.
Un'analisi più approfondita rivela una sottile analogia tra l'acqua e
l'amore, entrambi vitali, essenziali per la nostra esistenza
spirituale.
La struttura libera della poesia, senza catene metriche, si svela come
un flusso d'acqua libero, incontrastato e potente. Le parole si
liberano, prendono vita e ci conducono attraverso il mistero
dell'amore, senza confini né regole. La poesia stessa diventa una
sorta di fonte, fluendo con la purezza di un desiderio autentico.
In conclusione, "L'acqua" è un inno all'amore, inteso come un elemento
eterno e divino che colma le profondità dell'anima umana. Una poesia
che scorre come un fiume, trasportando con sé la potenza e la bellezza
dell'elemento che celebra.
♡ **Auguri ** di Franco Fronzoli,
in questa poesia, tessitore di auguri universali, dipinge un affresco
commovente che abbraccia ogni sfaccettatura dell'umanità. Gli auguri
vanno a chi si trova solo, a chi è intriso di tristezza, a coloro che
hanno smarrito la speranza. Queste parole di benevolenza si estendono
a chi vive nell'oscurità del futuro, chi si sforza nel presente, e a
chi è sconosciuto al proprio passato.
**Comprensione e Compassione:**
Gli auguri di Fronzoli si manifestano come un atto di comprensione e
compassione per chi si nasconde per paura, chi vede la vita come
un'esistenza rosa e splendente, e per coloro che vivono nell'ombra
della rabbia. Questa sezione abbraccia le sfumature delle emozioni
umane, riconoscendo la complessità delle esperienze.
**Tempo e Nascita:**
Fronzoli dedica auguri ai nati di aprile, a quelli nati alle ore
ventuno, in un anno qualunque, celebrando la loro esistenza in
primavera. Questa sezione suggerisce una festa perpetua della vita,
indipendentemente dalle circostanze.
**Famiglia e Viaggio:**
Gli auguri abbracciano poi la dimensione familiare, rivolti a bambini
voluti e nati per caso, alle mamme, ai papà, ai nonni e alle nonne. Il
poeta incanalando il suo sarcasmo, dedica un pensiero speciale a chi
si trova su un treno in ritardo con un singolo "cretino" a bordo, un
tocco di umorismo che inietta leggerezza nella vita quotidiana.
**Educazione e Natura:**
Gli insegnanti, i generali, le onde di questo mare rappresentano gli
aspetti educativi e fluidi della vita. Il vento che soffia tra foglie
autunnali si intreccia ai sogni bambini nelle notti d'estate, formando
un connubio poetico tra la natura e l'innocenza.
**Arte e Impegno:**
La poesia, le nascite di poesie su tramonti, notti stellate, albe
lontane e panorami, celebra l'arte e l'ispirazione. Fronzoli rivolge
infine gli auguri a chi lotta per raggiungere i bisogni più basilari:
mangiare, sognare, vivere alla luce del sole, unendo la gratitudine
alla determinazione.
**Speranza Universale:**
La chiusura è un inno alla speranza, un desiderio che risieda eterno
nei cuori di tutti, anche di coloro che possono ancora imparare l'arte
di amare. Questi auguri, come dipinti dal pennello di Fronzoli,
formano un caleidoscopio di emozioni, rendendo omaggio alla varietà e
alla bellezza della vita umana.
♡ **Analisi della Poesia "Io sono":**
di Cristiano Berni
**Identità Plurale:**
Cristiano Berni, attraverso la sua poesia "Io sono", esplora un
concetto complesso di identità. L'uso ripetuto del pronome "sono"
suggerisce una molteplicità di ruoli e stati d'animo che l'io assume.
Questa rappresentazione poliedrica riflette la complessità umana e
l'interconnessione di emozioni, esperienze e ruoli che compongono la
vita.
**Contrapposizioni:**
L'autore introduce una serie di contrasti che sottolineano l'ambiguità
dell'io. L'inganno e il candore, il poeta meschino e il padrone del
destino, la fame e la rabbia, il frastuono del mare e le lande
solitarie, la gioia e la noia sono dualità che si fondono in una
singola entità. Questi contrasti riflettono la complessità della vita,
dove la bellezza e la bruttezza, la luce e l'oscurità coesistono.
**Simbolismo Naturale:**
Berni utilizza simboli naturali come il mare, le lande solitarie,
l'acqua, le foreste, per rappresentare la diversità del suo essere.
Questi elementi simbolici collegano l'individuo al cosmo e alla
natura, suggerendo un legame profondo tra l'uomo e l'ambiente
circostante.
**Esplorazione Umana:**
La poesia si spinge nell'esplorazione delle molteplici sfaccettature
dell'umano. Essa abbraccia la dualità di successi e fallimenti, gioie
e noie, amori e tradimenti. La rappresentazione dell'io come contadino
e muratore, vino pregiato e eroe mancato riflette le varie esperienze
umane, senza idealizzarle o giudicarle.
**Vita in Evoluzione:**
La chiusura della poesia sottolinea la natura dinamica dell'io. La
vita è rappresentata come un continuo divenire, con l'io che evolve
attraverso le esperienze. L'idea di essere "la vita che vivrò"
sottolinea la prospettiva aperta, lasciando spazio a nuove esperienze
e ad una costante evoluzione dell'identità.
**Conclusioni e Riflessioni:**
"Io sono" è un viaggio attraverso la molteplicità dell'essere umano,
attraverso le sue contraddizioni e le sue dualità. Berni offre una
visione completa e onesta dell'io, abbracciando la complessità della
vita e lasciando aperta la porta a una continua scoperta di sé. La
poesia invita alla riflessione sulla nostra identità in costante
evoluzione e sulla varietà di esperienze che contribuiscono a
definirci.
♡ **Analisi della Poesia
"Esoterismi":** di Enrico Tartagni
**Ricerca della Libertà Esoterica:**
Nel mondo di "bellezze ed esoterico" dipinto dalla poesia, l'autore
esprime il desiderio di cercare la libertà. L'esoterismo, inteso come
la ricerca di significati nascosti e spiritualità profonda, diventa un
mezzo per sfuggire alle restrizioni del mondo quotidiano e cercare una
dimensione più elevata di esistenza.
**Richiamo alla Morte e All'Aggiornamento Scientifico:**
L'accenno alla morte che "vive d'agorà" suggerisce una riflessione
sulla precarietà della vita e l'urgenza di cogliere il presente. La
"prima pagina di scienza" impressa "nel domani a stampa" può essere
interpretata come la ricerca della conoscenza scientifica come guida
per il futuro, sottolineando un approccio lungimirante e moderno alla
comprensione del mondo.
**Credere nell'Amore e la Caduta dall'Orlo:**
L'invocazione a credere nell'essenza dell'amore suggerisce la
centralità di questo sentimento nella vita. La caduta "dall'orlo et
acqueo" può rappresentare una transizione dalla contemplazione
astratta alla realtà concreta, con l'acqua che simboleggia la fluidità
dell'esistenza.
**La Virtù e la Conoscenza:**
La poesia fa riferimento alla virtù come "la conoscenza" che abita in
tanti vani. Questo può essere interpretato come un invito a cercare la
saggezza e la virtù in molteplici esperienze e contesti di vita. La
conoscenza diventa così un veicolo per comprendere la complessità
dell'esistenza.
**Identità e Sogni Buì:**
La poesia tocca la questione dell'identità e dell'autoconsapevolezza
con il verso "So chi è lui / Ma non so chi sono io." Questo dubbio
esistenziale suggerisce una continua ricerca di sé attraverso l'arte,
simboleggiata dall'atto di scrivere in un "disegno et acquerello."
**La Fine e il Ridipingere del Mondo:**
L'autore esprime il desiderio di essere l'artefice del proprio addio,
scegliendo di ridipingere il mondo per renderlo più bello. Questo atto
può essere interpretato come una dichiarazione di potere creativo e di
controllo sulla propria esistenza fino alla fine.
**Conclusioni e Riflessioni:**
"Esoterismi" riflette sulla ricerca della libertà, sulla relazione tra
scienza e spiritualità, sulla centralità dell'amore e sulla continua
esplorazione dell'identità. L'autore abbraccia la complessità della
vita e l'esistenza umana come un viaggio in cui la ricerca di
significato e la creazione personale guidano il cammino. La poesia
invita a una riflessione profonda sulla vita, sulla morte e sulla
possibilità di ridefinire la propria realtà attraverso la conoscenza e
la creatività.
**Analisi della Poesia "Nella piscina
comunale":** di Leontia Flynn
**Descrizione Atmosferica:**
La poesia inizia con un'immagine della piscina comunale, creando
un'atmosfera di familiarità e routine. L'uso di dettagli sensoriali
come l'acqua che cade dalle docce, il calore, il cloro e il vapore
contribuisce a dipingere un quadro vivido della scena.
**Simbolismo Acquatico e Controllo del Bimbo Interiore:**
L'acqua della piscina può essere interpretata come un simbolo di
fluidità e cambiamento. Il controllo del bimbo che è in sé suggerisce
un desiderio di connessione con l'innocenza e la purezza
dell'infanzia, fornendo un rifugio temporaneo dalla complessità della
vita adulta.
**Immagini Femminili e Richiamo a Elena Ferrante:**
L'autore fa riferimento a una donna italiana nella cabina delle docce,
associandola all'immaginario di Elena Ferrante. Questo richiamo
potrebbe evocare l'idea di donne mature e affascinanti, in sintonia
con un mondo di relazioni femminili senza la presenza degli uomini.
**Sensazioni di Libertà e Sovrano Femminile:**
Il termine "del tutto libero" associato all'acqua e al vapore
sottolinea la sensazione di libertà, un'atmosfera dove le donne
possono sentirsi libere e autentiche. La presenza di una donna
italiana descritta come "matura e affascinante" suggerisce un'immagine
di potenza e comfort nella propria pelle.
**Contrasto tra Interno ed Esterno:**
Il contrasto tra l'interno della piscina, con le sue acque libere e
rassicuranti, e l'esterno, dove "fuori splende il sole" e "la storia
batte sul tetto del gineceo," potrebbe riflettere la dualità della
vita quotidiana e l'ambivalenza delle esperienze femminili.
**Conclusione Ottimistica:**
La poesia si conclude con un'immagine ottimistica, suggerendo che,
nonostante tutto, c'è un bagliore di sole all'esterno della piscina
comunale. Questo potrebbe simboleggiare la possibilità di trovare la
luce e la storia all'interno delle esperienze femminili, anche quando
la vita quotidiana può essere complessa e sfidante.
**Riflessioni Finali:**
"Nella piscina comunale" offre una visione intima e poetica di un
luogo quotidiano, utilizzando l'acqua come elemento centrale per
trasmettere sensazioni di libertà e rinnovamento. L'immaginario di
Elena Ferrante aggiunge uno strato di complessità, invitando a
riflettere sulle connessioni femminili e sull'empowerment in un
contesto di relazioni tra donne.
**Analisi della Canzone:**di Marco
Cabassi
**1. Atmosfera di Intimità e Connessione:**
La canzone crea un'atmosfera di intimità e connessione attraverso il
linguaggio poetico, enfatizzando l'idea di due persone che sono unite
in un'unica esperienza. L'immersione e il respiro condiviso
rappresentano metafore della profonda connessione emotiva.
**2. Simboli Floreali:**
L'uso di fiori come simboli, come la Rosa e il Tulipano, suggerisce la
bellezza e la varietà dell'amore. La presenza di fiori nel giardino,
sotto al Pesco e al Melograno, potrebbe simboleggiare la crescita e la
prosperità dell'amore.
**3. Elementi Naturali:**
La menzione di elementi naturali come il Sole, la Luna e il cielo
aggiunge un tocco poetico alla canzone. Questi elementi potrebbero
rappresentare cicli di vita, illuminando l'amore durante il giorno e
la notte.
**4. Atmosfera Ottimistica:**
La ripetizione di concetti positivi come il volare sopra il mondo, il
sorriso condiviso e il camminare mano nella mano contribuiscono a
creare un'atmosfera ottimistica. La canzone sembra trasmettere un
messaggio di speranza e gioia nel vivere l'amore.
**5. Ritmo e Struttura:**
Il ritmo della canzone sembra essere fluido, adattandosi al tema di
unità e armonia. La struttura è semplice, ma la ripetizione di
concetti chiave contribuisce alla coerenza del messaggio.
**6. Dualità tra Giorno e Notte:**
La dualità tra il giorno e la notte, rappresentati dal Sole e dalla
Luna, potrebbe riflettere la completezza dell'amore in ogni momento
della giornata. Questo contrasto può aggiungere profondità
all'espressione dei sentimenti.
**7. Emozione e Mistero:**
L'uso delle parole "mistero" e "grande immenso amor" aggiunge un tocco
di emozione e mistero alla canzone. Questi elementi possono suggerire
che l'amore è un'esperienza straordinaria e incomprensibile, oltre a
essere una forza potente e eterna.
**8. Conclusione Ottimistica:**
La canzone si conclude con l'idea di un Sole che sorge ogni mattino,
fiori che nascono nel giardino e la presenza della Luna ogni sera.
Questa conclusione crea un'immagine di continuità e stabilità,
rinforzando il messaggio positivo dell'amore duraturo.
**Riflessioni Finali:**
La canzone di Marco Cabassi esprime l'amore come un'esperienza
profondamente connettiva e positiva. Attraverso l'uso di simboli
naturali, elementi poetici e un tono ottimistico, la canzone offre un
ritratto di un amore che cresce, prospera e illumina ogni aspetto
della vita.
♡ **Il
gran fuoco di Natale di Armando Bettozzi
**1. Atmosfera Sacra:**
Il poema trasmette un'atmosfera sacra e solenne attraverso l'immagine
del fuoco purificatore nel gelo della notte di Natale. Questo elemento
suggerisce la presenza divina e il significato spirituale della
nascita di Gesù.
**2. Simbolismo del Fuoco:**
Il fuoco diventa un simbolo di purificazione e rinnovamento. La sua
inerzia sottolinea l'importanza e la potenza della nascita di Gesù
come fonte di luce e salvezza.
**3. Nascita di Gesù come Purificazione:**
La menzione della nascita di Gesù come "fuoco inerte e purificatore"
suggerisce che la sua venuta ha portato un cambiamento positivo nel
mondo, purificandolo dai peccati e portando speranza.
**4. Dualità di Credere e Odiare:**
Il poema riflette la dualità delle reazioni alla figura di Gesù. Da un
lato, c'è chi ha sempre creduto e sperato in lui, mentre dall'altro ci
sono coloro che lo odiano e desiderano cancellarlo. Questa dualità può
rappresentare la diversità di opinioni e fedi riguardo a Gesù.
**5. La Preghiera per il Ritorno:**
L'invocazione di chi prega affinché Gesù torni suggerisce un desiderio
di rinnovamento e speranza. Questa preghiera aggiunge un elemento di
attesa e apertura alla possibilità di una nuova venuta.
**6. Messaggio di Pace e Rinascita:**
La tematica centrale del Natale come momento di pace, purificazione e
rinascita è evidente. Il poeta esprime la speranza che la nascita di
Gesù porti con sé la pace e la redenzione per coloro che credono.
**7. Struttura Simmetrica:**
La struttura del poema è simmetrica nella sua rappresentazione della
dualità tra chi crede e chi odia. Questo contribuisce alla bilanciata
espressione delle diverse prospettive nei confronti della figura di
Gesù.
**8. Connessione con il Tempo Attuale:**
La menzione di "Natale 2023" collega il poema al contesto temporale,
sottolineando che il messaggio di pace e speranza continua ad avere
risonanza anche nel presente.
**9. Uso di Rime:**
L'uso di rime conferisce al poema un ritmo melodico, contribuendo alla
sua qualità incantatrice e riflessiva.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Armando Bettozzi celebra il significato spirituale del
Natale, collegando la nascita di Gesù a concetti di purificazione,
speranza e rinascita. La sua struttura bilanciata e il simbolismo del
fuoco contribuiscono a trasmettere il messaggio di pace e rinnovamento
associato alla festività natalizia.
♡ **"Vivere senza amore di Salvatore
Armando Santoro**
**1. Espressione di Dolore:**
Il poema si apre con un forte senso di dolore causato dalla mancanza
di amore. L'autore comunica il suo disagio attraverso l'apertura
casuale del cellulare, il confronto con il nome dell'amato/a e la
frustrazione di essere bloccato.
**2. Contrapposizione dell'Amore:**
L'autore esprime il desiderio di sentire la voce dell'amato/a, ma la
situazione si complica poiché l'altro è stato "bannato" e la
comunicazione è impedita. La contrapposizione tra il desiderio di
vicinanza e l'atto di oscurare riflette una relazione tesa e dolorosa.
**3. Rifiuto dell'Amore:**
Il verso "Solo umiliarmi sai" suggerisce che, nonostante il desiderio
di amore, l'autore si sente ripetutamente umiliato dalla controparte.
La frustrazione aumenta, portando a una decisione di non cercare più
di incontrarsi o ascoltare le esternazioni dell'altro.
**4. Riflessione sulla Capacità d'Amare:**
L'autore riflette sulla capacità di amare dell'altro, sottolineando
che ogni amore che l'altra persona ha sperimentato nella vita sembra
svanire. Si suggerisce che forse l'altro non ha mai davvero conosciuto
l'amore autentico.
**5. Desiderio di Amore Vero:**
Il poema conclude con una riflessione sull'incapacità dell'altro di
conoscere l'amore vero. L'autore suggerisce che, senza questa
comprensione, l'altro rimarrà privo di un amore autentico.
**6. Data e Luogo:**
La specificità della data e del luogo (Boccheggiano 8.10.2022 – 19:24)
contribuisce a conferire al poema un senso di concretezza e attualità,
suggerendo che questi sentimenti sono stati vissuti in un momento
specifico.
**7. Emotività e Semplicità:**
L'uso di espressioni dirette e semplici contribuisce a trasmettere
l'intensità delle emozioni dell'autore. La scelta di parole come
"male," "umiliarmi," e "stanco" sottolinea il peso emotivo della
situazione.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Salvatore Armando Santoro affronta la dolorosa realtà di
vivere senza amore e l'esperienza dell'umiliazione in una relazione.
La mancanza di comunicazione e il rifiuto dell'amore portano l'autore
a una conclusione di stanchezza e disillusione. La scelta di esprimere
questi sentimenti in modo diretto conferisce al poema un impatto
emotivo.
♡ **A te/ senza mediazione di Maria
Benedetta Cerro**
**1. Struttura e Visualizzazione:**
Il poema inizia con una particolare disposizione spaziale delle
parole, creando un effetto visivo che suggerisce una certa tensione o
conflitto. Questa disposizione potrebbe rappresentare la complessità
delle relazioni o degli stati emotivi dell'autore.
**2. Opposizioni e Ambiguità:**
L'utilizzo di "da un’opposta riva" e "da un’asserzione e dal suo
contrario" introduce il tema dell'opposizione e dell'ambiguità. Ciò
potrebbe riflettere una lotta interiore o conflitti esterni non
risolti.
**3. Formule Sconosciute:**
L'autore menziona "formule affido di cui non conosco il senso." Questa
affermazione può rappresentare l'incertezza dell'autore riguardo alle
dinamiche o ai sentimenti coinvolti nella situazione descritta.
**4. Richiesta di Risoluzione:**
L'invocazione "Risolvimi" indica un desiderio di chiarezza e
risoluzione. L'autore sembra essere intrappolato in una confusione o
ambiguità e chiede di essere liberato attraverso una soluzione chiara.
**5. Immagini Ombrose e Respiro dei Morti:**
L'espressione "Cupamente nel respiro dei morti" crea un'immagine
oscura e suggestiva. Questa immagine potrebbe simboleggiare
un'atmosfera pesante o il peso del passato che opprime l'autore.
**6. Pietre Addosso:**
La metafora "Sono troppe le pietre che mi stanno addosso" suggerisce
un carico emotivo opprimente o ostacoli che rendono difficile
avanzare. Le "pietre" potrebbero rappresentare sfide, ricordi dolorosi
o responsabilità.
**7. Invocazione alla Salvezza:**
La sezione "A te / senza mediazione dico – salvami adesso –" è un
grido di aiuto diretto, senza intermediazioni. Questo verso sottolinea
la necessità immediata di aiuto e la richiesta di essere salvati.
**8. Titolo e Contesto:**
Il titolo "Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento" potrebbe
suggerire un contesto più ampio o un ciclo di esperienze. La menzione
dei "giuramenti del vento" potrebbe indicare promesse effimere o
mutevoli.
**Riflessioni Finali:**
Il poema di Maria Benedetta Cerro esplora il tema dell'opposizione,
dell'ambiguità e della richiesta di chiarezza in una situazione
emotiva complessa. Le immagini oscure e la richiesta diretta di
salvezza contribuiscono a creare un'atmosfera intensa e carica di
significato.
**Il cieco corpo della donna di
Jacqueline Miu**
Nel cieco corpo della donna, emerge un universo sconfinato di emozioni
e sensazioni, dipinto con l'abbondanza di un linguaggio intriso di
poesia. La paura della pelle, che trema nell'oscurità, diventa una
melodia notturna, un tocco che abbrividisce ma che si accende con la
fiamma di un petto innamorato.
**Sensazioni e Immagini Avvolgenti:**
Le parole si attorcigliano attorno a cosce, baci, contorsioni
pelviche, e schiene sudate, creando immagini viscerali e coinvolgenti.
Questa descrizione intensa si amalgama con il fumo, il caffè
colombiano e la combustione interna, come una danza di sensazioni
sensoriali.
**Ritmo e Combustione Interna:**
Il ritmo accelerato, alimentato da decilitri di caffè, sigarette, e
desideri ardenti, dà vita a una combustione interna. Il corpo,
attraverso sillabe, si apre agli occhi, sfidando il pensiero mattutino
e l'ostacolo ghiacciato del pavimento.
**Rivolta contro le Norme:**
L'autrice ribadisce il suo disprezzo per le convenzioni sociali,
contrapponendosi al bisogno di un'auto di lusso, dichiarando la sua
nobiltà in un modo che sfida la superficialità della ricchezza. La
distanza è tracciata con parole destinate a rimanere nell'eternità
delle loro teste.
**Visioni Notturne e Desideri Profondi:**
Il poema si sviluppa in un susseguirsi di visioni notturne, da ballate
spinte di Chopin al corvo pronto a ferrare. La protagonista, insonne e
marchesa, vuole insegnare l'amore ai diavoli e sceglie la compagnia di
Verlaine, creando un mondo dove la luce proviene dalla musica e il
desiderio va oltre i limiti terreni.
**Conclusioni di un Viaggio Emotivo:**
In questo scenario di Monteparano, le parole danzano con la pioggia,
le foglie stizzite e i resti di amori passati. Prima di partire verso
una destinazione ignota, una sigaretta ancora diventa la compagna per
l'ultimo tratto del viaggio, suggellando il desiderio di liberarsi del
passato e rinascere ogni giorno.
**Rivoluzione Sensoriale e Ribellione:**
Jacqueline Miu ribalta il concetto di normalità, trasformando la vita
quotidiana in un'esperienza sensoriale profonda. La pelle diventa
sensibile al tocco dei sogni, le sigarette sono alleate nella
ribellione, e la scelta di non voler sapere il nome dell'altro diventa
un atto di potere.
In questo poema, l'enfasi lirica raggiunge il culmine attraverso la
densità di immagini, il ritmo incalzante e la rivolta contro le
convenzioni, creando un viaggio emozionante attraverso la mente e il
corpo di una donna che si svela nell'oscurità della notte.
♡ ** "Io ci sarò sempre" di
Greggio:**
**Presenza Eterna:**
Il poema si apre con un affermazione decisa: "Non occorre che mi
eviti". L'autrice esprime la sua volontà di rimanere presente,
indipendentemente dal desiderio di allontanarsi. La ripetizione della
frase "Io ci sarò sempre" sottolinea la persistenza di questa
presenza, diventando un mantra che permea l'intero testo.
**Legami Indissolubili:**
La poetessa dipinge un quadro di legami indissolubili, situati nei
pensieri, nei battiti del cuore e nelle lacrime. Questi legami si
manifestano attraverso molteplici forme, come la presenza nelle pagine
di un libro, la melodia di una canzone e la carezza del vento. L'idea
di essere "lontana" fisicamente, ma comunque presente attraverso
elementi sensoriali, sottolinea l'idea di una connessione spirituale
che supera le barriere fisiche.
**Simboli della Rinascita:**
Il riferimento al "tepore delle prime giornate di sole" e al "profumo
dei fiori" evoca simboli di rinascita e rinnovamento. Questi elementi
naturali trasmettono un senso di vitalità e promettono una continua
presenza, anche attraverso le esperienze di bellezza e crescita.
**Unione nell'Infinito:**
La chiusa del poema allude a un incontro futuro "tra le onde del
mare", un luogo dove si confondono con il cielo. Questo simbolismo
suggerisce una connessione eterna e un'unità nell'infinito,
trasmettendo la promessa di un incontro oltre la realtà terrena.
**Conclusioni:**
"Io ci sarò sempre" diventa un'affermazione di amore eterno e di un
legame che supera il tempo e lo spazio. La poetessa offre un messaggio
di conforto, suggerendo che la sua presenza sarà costante, penetrando
nelle sfere della vita quotidiana e continuando oltre il confine della
morte.
**Enfasi sulla Continuità e Speranza:**
L'enfasi lirica di questo poema risiede nella continuità della
presenza e nella speranza di un incontro futuro. La poetessa usa
immagini vivide e simboli naturali per trasmettere un senso di
eternità, creando un'atmosfera di conforto e assicurazione che perdura
oltre le circostanze presenti.
♡ ** "Al capezzale"di Carlo Chionne**
**Dolore e Apprensione:**
Il poema si apre con una scena drammatica, posizionandoci "al
capezzale" di un figlio malato. L'uso di parole come "inattesa
appendicite" e "rischio di peritonite" crea un senso immediato di
dolore e apprensione. L'attacco rapido al problema di salute accentua
l'urgenza della situazione.
**Interventi Chirurgici:**
Il poeta menziona "due grossi interventi", sottolineando la gravità
della situazione. L'aggettivo "urgenti" accentua l'importanza della
tempestività nell'affrontare la situazione medica. La poesia tratta
con onestà la realtà degli interventi chirurgici, creando un'atmosfera
di tensione e ansia.
**Il Risveglio:**
Il versetto successivo porta una nota di speranza, indicando che "sta
piuttosto meglio" dal suo risveglio. Questo momento di miglioramento
offre un momento di respiro nella narrazione, suggerendo che la salute
del figlio sta prendendo una svolta positiva.
**Convalescenza e Ringraziamenti:**
La poesia sottolinea la necessità di una "lunga convalescenza", ma
esprime gratitudine nei confronti della scienza e di Dio. L'uso di
"Bene" per descrivere i cari sottolinea il loro ruolo fondamentale nel
processo di recupero. Il termine "preziosi e rari" sottolinea quanto
siano significativi e irripetibili i legami familiari.
**Espressione di Speranza e Gratitudine:**
Nonostante il dramma iniziale, la poesia si conclude con una nota di
speranza. L'autore fa riferimento al figlio che sta "piuttosto
meglio", indicando un percorso di guarigione. L'utilizzo di
espressioni come "grazie a Dio e alla Scienza" esprime una gratitudine
profonda nei confronti della fede e della conoscenza medica.
**Conclusioni:**
"Al capezzale" offre un'immagine intensa di un momento difficile nella
vita di una famiglia. La poesia mescola elementi di preoccupazione,
speranza e gratitudine, catturando le complesse emozioni che
circondano una situazione medica critica.
♡ ** "Le emozioni" di Antonia
Scaligine**
**Connotazioni Emotive:**
Il poema esplora il vasto e complesso mondo delle emozioni. L'uso di
parole come "palpitano," "vagano," e "appaiono fredde/a volte calde"
descrive il dinamismo e la varietà delle emozioni umane. Queste non
sono statiche, ma fluttuano, trasformandosi in risposta a diverse
circostanze.
**Dualità delle Emozioni:**
L'autore dipinge le emozioni come entità con una dualità intrinseca.
Possono essere sia fredde che calde, riflettendo il loro spettro da
sentimenti più tranquilli a quelli intensamente appassionati. Questa
dualità è una parte essenziale dell'esperienza emotiva umana.
**Coinvolgimento con il Cuore:**
Il poeta mette in rilievo l'importanza del cuore come centro
decisionale delle emozioni. Le parole "arrivano al cuore" sottolineano
come le emozioni influenzino direttamente le scelte del cuore, che
possono variare da "stupore" a "indifferenza," da "odio" ad "amore."
**Manifestazione delle Emozioni:**
Il poema cattura la manifestazione delle emozioni attraverso "parole"
e "gesti" che raggiungono il cuore. Questa comunicazione emotiva è un
processo dinamico e incessante, rivelando una gamma di emozioni che
vanno dall'"affanno" alla "paura" e all'"avventura."
**Fluidità e Trasformazione:**
Le emozioni sono descritte come fluidi che "vagano nella solitudine" e
si muovono tra luce e buio. La loro capacità di "arrivare al cuore" e
suscitare "indifferenza" o "amore" sottolinea la loro potente capacità
di trasformarsi e adattarsi alle circostanze.
**Confronto con Segnali Stradali:**
L'utilizzo di "segnali stradali" come metafora per le emozioni
suggerisce che queste sono guide nella vita di una persona. Assimilare
le emozioni a "ponti che uniscono i burroni" esprime il loro ruolo nel
superare le difficoltà e connettere le diverse esperienze umane.
**Conclusioni:**
"Le emozioni" è un poema che cattura l'essenza dinamica e complessa
delle emozioni umane. Attraverso una miscela di dualità,
coinvolgimento emotivo e trasformazione, l'autore offre una visione
ricca e sfaccettata di come le emozioni guidino e influenzino la vita.
♡ ** "Arrivederci" di Pietro Colonna
Romano**
**Addio con Dolcezza:**
Il poema "Arrivederci" di Piero Colonna Romano riflette sulla
separazione, e il tono generale è permeato di dolcezza e malinconia.
L'autore immagina di essere lontano da ciò che ama, e questa
anticipata assenza suscita una tristezza premeditata.
**Metafore Vitale:**
L'uso di metafore come "mi mancherete come il pane e il sale" e "come
l'aria pulita e come il mare" trasmette la centralità e la vitalità
delle persone e delle cose a cui l'autore sta dicendo addio. Il pane,
il sale, l'aria e il mare sono elementi essenziali e profondamente
collegati alla vita.
**Resilienza e Ritorno:**
Nonostante la separazione, emerge un sentimento di resilienza.
L'autore affronta un "tagliando," un'operazione di manutenzione che
suggerisce una preparazione per il futuro. L'uso di "tornerò più forte
e bello" suggerisce un processo di crescita e rinascita, come se
l'esperienza della separazione portasse a un ritorno rinvigorito.
**Carattere Cordiale:**
La figura del "carburaturista" che vuole "fare carburare" aggiunge un
tocco di umorismo al poema. Questo personaggio immaginario simboleggia
l'intricato processo di adattamento e regolazione che l'autore deve
affrontare durante la sua assenza.
**Raccomandazione Sorridente:**
Nella parte finale del poema, l'autore raccomanda di mantenere i "toni
bassi e sorridenti," suggerendo che, nonostante la separazione, è
auspicabile affrontare la vita con un atteggiamento positivo. Questa
raccomandazione può essere vista come un invito a continuare a godere
della vita, nonostante l'addio temporaneo.
**Conclusione Tenera:**
Il poema si conclude con la speranza che, mantenendo un atteggiamento
positivo, tutti non saranno "perdenti." Questo finale aperto
suggerisce che la separazione è solo temporanea e che ci sarà un
ritorno condiviso di esperienze e gioie.
♡ **Il poema "Violenza strutturale
contro le Donne" di Alessio Romanini** esplora con
profondità e sensibilità il tema scottante della violenza di genere.
Attraverso versi forti e ben strutturati, l'autore denuncia la
violenza fisica e psicologica inflitta alle donne, sottolineando il
contrasto con l'amore genuino.
Il titolo stesso, "Violenza strutturale contro le Donne," pone
l'attenzione sulla sistematicità e la radicazione di tale violenza
nella società. Romanini inizia il poema interrogandosi sull'amore che
si manifesta con la "mano violenta," sottolineando come questa forma
di amore distorso conduca a conseguenze estreme e tragiche.
Il termine "Villano" attribuito all'uomo che compie tale violenza
implica malvagità e spregiudicatezza. L'uso di "imbrogliatore" per
descrivere l'odio sottolinea l'inganno implicito in queste situazioni,
dove l'apparente amore si rivela un terribile tradimento.
Il riferimento alla "dolce fanciulla" sottolinea l'innocenza e la
vulnerabilità della vittima, creando un contrasto stridente con la
brutalità degli atti descritti.
Il termine "femminicidio" indica la natura discriminatoria e di genere
di questi atti violenti. L'autore attribuisce tale violenza a
un'ideologia patriarcale che cerca di negare l'identità delle donne,
evidenziando così la radice profonda e culturalmente radicata di
questo problema.
La menzione della "psicologia dell'assoggettamento" sottolinea la
complessità delle dinamiche coinvolte nella violenza di genere,
evidenziando come il controllo e la manipolazione siano aspetti
centrali di queste relazioni malate.
La chiusa del poema con "L'amore non ha la mano brutale" rappresenta
un netto contrasto con la violenza descritta precedentemente,
sottolineando che l'amore autentico non è mai associato a gesti
violenti, ma piuttosto porta gioia e serenità.
In conclusione, Alessio Romanini offre un'analisi incisiva e
articolata della violenza di genere, invitando alla riflessione sulla
necessità di combattere e debellare l'ideologia patriarcale che la
sostiene.
Con affetto
e stima
Vostro Ben Tartamo
9-10-11 Gennaio
Poesie pubblicate il 9-10-11 gennaio 24
♡ "Ti chiamo a mente / a mente ti dimentico"di Maria Benedetta Cerro
è un capolavoro che danza tra la memoria e l'oblio, un connubio delicato di
parole che si svelano e si nascondono come il fluire della mente stessa.
Questa poesia svela il paradosso di richiamare e al contempo smarrire il
ricordo, una contraddizione poetica che abbraccia l'essenza dell'umana
fragilità.
Il gioco tra "Ora e Mai" è una coreografia temporale, una danza degli avverbi
che sfuggono al nostro apprendimento, creando un'atmosfera di incertezza e
mistero. La maestria emerge nell'uso di "rafforzare / con un raddoppiamento",
dove la poetessa plasma il linguaggio come un'arte scultorea, modellando le
parole con precisione e passione.
Il culmine della poesia risiede nell'attenta manipolazione del "Mai-Più", un
accento tardivo che risuona con un'eco di pentimento. Qui, Cerro intreccia il
tempo con l'emozione, dipingendo il rimorso attraverso la scelta di un accento
ritardatario, creando una sinfonia di significati sospesi.
"Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento" ci conduce in un mondo di
promesse sospese, con il vento come testimone e custode di giuramenti intatti.
La poesia è una danza di parole che si srotolano come pergamene antiche,
rivelando il delicato equilibrio tra presenza e assenza, memoria e oblio.
In questa creazione poetica, Maria Benedetta Cerro si erge come una scultrice
di emozioni, plasmando il linguaggio con maestria e profondità. La sua poesia
è un viaggio nell'anima umana, tra le pieghe del ricordo e le ombre del tempo.
♡ "Silenzi d'acque" di Felice Serino
è una poesia che evoca un silenzio palpabile, tessendo un'atmosfera di calma e
mistero. Il ritmo lento e fluido della narrazione risuona con l'immobilità
delle acque che si perdono nel mutismo, come se la luce stessa cedesse al
potere dell'assenza di suono.
"Langue la luce - e smemora" ci introduce a una dualità struggente: la luce,
solitamente portatrice di chiarezza, qui langue, sperimentando un declino
inarrestabile. Questo decadimento si sposa con il concetto di "smemora",
suggerendo un oblio che avvolge tutto, un'ammanto di dimenticanza che
abbraccia il paesaggio.
La potenza visiva emerge quando un "grande lenzuolo avvolge / gli alberi le
case", creando un'immagine di copertura universale, un abbraccio intimo tra la
natura e l'architettura. La metafora del lenzuolo può essere interpretata come
il velo dell'oblio, che avvolge e confonde le forme familiari, generando una
sensazione di sospensione.
Da "La vita immaginata, 2022", emerge un senso di temporalità e riflessione,
come se il poeta ci conducesse attraverso uno spazio sospeso tra la realtà e
la fantasia. Felice Serino, con la sua opera, riesce a catturare l'essenza del
silenzio e della trasformazione, tessendo parole che fluiscono come acque
quiete nell'immaginazione del lettore.
♡ "Avresti voluto…" di Franco Fronzoli
è una poesia potente che riverbera con la forza della resistenza femminile
contro l'oppressione e la violenza. L'autore dipinge un ritratto di
determinazione attraverso versi intrisi di orgoglio e fermezza.
Il desiderio di vederla "ai tuoi piedi / distrutta nell’orgoglio / lacrimante"
rivela la volontà di sottomissione, ma la protagonista respinge questa visione
con una fierezza che sfida la vulnerabilità.
La poesia continua svelando la resistenza della protagonista nel preservare la
sua identità e autonomia. La volontà di "cancellare i miei sogni / le mie
sensazioni le mie / amicizie" riflette il tentativo di costringere la
protagonista in un confine, ma il suo spirito indomito prevale.
L'immagine di mettersi "in ginocchio davanti a te / per soddisfare / i tuoi
desideri le tue passioni le tue supremazie" illustra il tentativo di
sottomissione, ma il rifiuto è chiaro: "io sono donna orgogliosamente donna
felicemente donna". La dichiarazione di orgoglio femminile è un inno alla
forza interiore e alla gioia di essere se stesse.
Il contrasto tra il desiderio di vederla "frantumata / come un orologio
sbattuto per terra" e la sua risoluzione di non piegarsi "ai tuoi desideri la
mia libertà / alla tua servitù" sottolinea la rottura con le aspettative
oppressive.
La poesia si conclude con una dichiarazione di inarrendevolezza: "non mi
arrenderò mai / nemmeno di fronte alla tua violenza". Questa è una
celebrazione della resilienza femminile, un inno che risuona con la
determinazione di resistere contro l'ingiustizia.
♡ "Il mio mondo è la notte" di Cristiano
Berni ci porta in un viaggio suggestivo attraverso la
notte, dipingendo un ritratto affascinante e intimo di questo periodo
misterioso. Il poeta abbraccia la notte come il suo mondo, quando il Corvo
vola basso e il silenzio diventa sovrano, creando un'atmosfera di quiete e
riflessione.
La notte diventa il palcoscenico del vivere di Berni, dove il gemito
dell'anima si fa più forte e le voci del giorno si spengono, permettendo al
poeta di immergersi nel proprio mondo interiore. La notte diventa un momento
di estraniamento, quando il mondo sembra strano e Berni si sente lontano.
Attraverso l'uso eloquente delle immagini, Berni dipinge la notte come un
momento di freschezza dell'aria e di intensificazione del pensiero. Il poeta
abbraccia la notte come sua regina, ancella profumata, Venere conquistata,
quando la poesia diventa Alloro.
La notte è anche teatro di passeggiare dentro sé stessi, di scomparire e
svanire in essa. Berni esplora la dualità della notte, sia come rifugio di
sogni altrui che come taverna di respiro, meretrice di destino con fumo di
sigaretta e un po' di vino.
Il poeta celebra la notte come l'alcova dei poeti, detentrice di segreti,
pazientemente arrivata fra gli abeti e gli ulivi. La sua chiusa con il Corvo
che ancora vola basso nel cielo sottolinea la persistenza della notte nel
calare il suo velo di pizzi e merletti oscuro.
In questa poesia, Cristiano Berni trasmette un profondo attaccamento alla
notte come spazio di introspezione e scoperta, un territorio poetico ricco di
emozioni e simbolismi.
♡ "Primordiale Amore" di Laura Lapietra
è una poesia che celebra un amore profondo e primordiale, libero da limiti e
condizionamenti. Il linguaggio ricco di immagini e metafore crea un'atmosfera
poetica che abbraccia l'intensità di questa connessione.
Il primordio assoluto emerge quando i cuori colmi d'amore si baciano,
un'esperienza che si svolge nei sospiri anelanti, creando uno spazio unico nel
tempo. L'elio che solleva i protagonisti nella idilliaca troposfera evoca un
senso di leggerezza e libertà, senza crepuscoli di gineprai a offuscare il
loro cammino.
Il poema esplora la natura trasformativa di questo amore, che può estinguere
il rancore in germoglio, usando il nero grafite come simbolo di cancellazione
di sentimenti negativi. Il trasporto di bagagli di autentica voluttà richiama
l'esperienza di un viaggio senza posa flemmatica, mantenendo sempre viva
l'intensità dei sensi.
Il nome del loro amore è descritto come pura amaranta magia, un incantesimo in
continua trasformazione di emozioni dorate e gemme sfavillanti di
trepidazioni. La metafora della coltre di porpora in merinos sottolinea il
calore e la protezione che questo amore offre all'immensità abissale dei loro
sentimenti.
Il poema si conclude con una visione del futuro, dove il loro amore persiste
oltre il Big Rip, rifulgendo come stelle tipo zero che non si estingueranno
mai. La poesia, in ultima analisi, esprime la potenza dell'istintivo amore
incondizionato, destinato a durare senza fine, un volo eterno nel loro
inusitato innamorato perduto cuore.
♡ "Il monte Altissimo" di Nino Silenzi
ci trasporta in una visione incantevole dell'autunno, descrivendo
il maestoso monte che si prepara per una festa finale della stagione.
L'immagine del monte che indossa un cappello bianco è poetica e
personificante, rendendo il paesaggio quasi un protagonista.
La descrizione delle montagne che fanno corona al monte Altissimo crea
un'atmosfera di regalità e bellezza naturale. L'autore dipinge un quadro
vivido dell'autunno con le vette brillanti al sole, emanando scintillii
bianchi come segni di amore, gioia e pace.
La narrazione si sposta giù, evidenziando il mare che balugina, i pini che
fremono e gli alberi che si svestono in una danza di colori arancio, ocra e
senape. Questa scena evoca un'immagine di transizione e movimento, tipica
della stagione autunnale.
La descrizione del cielo che sorride in alto e della terra fresca che freme
crea una connessione emotiva con la natura, dando vita a un paesaggio vibrante
di sensazioni.
Il monte Altissimo, dall'alto del suo trono, è ritratto con attesa ansiosa per
l'arrivo della signora Neve, una personificazione affettuosa della prima neve
che lo avvolgerà con le sue carezze. Questa immagine conclude la poesia con
una sensazione di attesa e anticipazione per il cambiamento della stagione.
La raccolta "Verso l'orizzonte" di Nino Silenzi è un viaggio poetico che
cattura la bellezza mutevole della natura, invitandoci a immergerci nelle
meraviglie del monte Altissimo e della sua connessione con le stagioni.
♡ "A San Crispolto pel Nuovo Anno (2024)" di
Armando Bettozzi è un inno poetico a San Crispolto, che
giace sepolto a Bettona. La poesia rivolge un affettuoso saluto ai devoti del
santo, augurando loro amore, salute e pace, sia nei luoghi più remoti che
attorno a Bettona.
L'autore esprime il desiderio che coloro che riposano accanto a San Crispolto
trovino un sicuro appoggio per il paradiso. Questa richiesta viene formulata
in modo giocoso e affettuoso, aggiungendo un tocco di umorismo alla preghiera.
Il riferimento a Bettona evoca una nostalgia per i giorni passati, quando il
borgo era animato e ricco di vita. L'autore esprime il desiderio di tornare a
quei tempi, sottolineando la bellezza del Borgo medioevale e la speranza di
"riaprire" almeno un po', per non scomparire del tutto.
L'invito a visitare Bettona, con il consiglio implicito di non perdere
l'occasione di scoprire la bellezza di questo luogo, rende la poesia non solo
un omaggio, ma anche un invito a riscoprire le radici e le meraviglie di
Bettona.
In sintesi, la poesia di Bettozzi è un richiamo affettuoso a San Crispolto, ai
devoti, e alla rinascita di Bettona, incanalando il desiderio di mantenere
viva la storia e la bellezza di questo luogo nel nuovo anno.
♡ La poesia "Violoncello" di Salvatore
Armando Santoro, dedicata ad Elena Raimondi, è un'elegante
espressione che avvolge il lettore in un mondo sonoro di emozioni. L'autore,
con maestria, esplora il potere evocativo della musica attraverso il
violoncello, inserendo una dedica che accentua la personalità e la passione
legata a questo strumento.
Dal punto di vista fonico, il verso si dipana con una melodia armoniosa,
rispecchiando il suono stesso del violoncello. Le rime ben studiate
contribuiscono a una musicalità intrinseca, guidando il lettore attraverso la
poesia con una piacevole fluidità. L'uso di parole come "scivola",
"accarezza", "vibrare", evoca sensazioni tattili e uditive, amplificando
l'impressione di connessione tra il musicista, lo strumento e la melodia.
La metrica e il ritmo, tipici del sonetto, conferiscono un equilibrio formale
alla composizione. L'alternanza di rime e la divisione in quartine rendono il
testo scandito e ben strutturato, un parallelo efficace alla disciplina e alla
precisione richieste nella pratica musicale.
Stilisticamente, Santoro crea una raffinata immagine del violoncellista e del
suo strumento. L'archetto che "scivola e accarezza", le corde che "sa
sollecitare", tutto contribuisce a delineare la delicatezza e la maestria del
musicista. La brezza che porta il suono verso il mare aggiunge un elemento di
movimento, come se la musica stessa avesse ali.
Il contesto storico-culturale si intreccia con la passione universale per la
musica. L'immagine del Borgo che si avvolge nella melodia fa pensare a una
scena pittoresca di un'Italia rurale, sottolineando l'importanza della cultura
e delle arti anche in contesti più rurali e isolati.
Il sonetto, scritto a Boccheggiano nel 2022, cattura un momento preciso nel
tempo, immerso nella serenità e nell'ispirazione che la musica può portare. La
composizione si conclude con un ritorno all'intimo del musicista, come
anfitrione di emozioni che, attraverso la magia del violoncello, può
allontanarsi dal frastuono quotidiano e abbracciare un delicato rifugio di
passione e serenità.
♡ La poesia "Vita e Morte" di Alessio
Romanini esplora temi profondi legati all'esistenza umana,
affrontando la vita e la morte con una prospettiva riflessiva e consolatoria.
Nel primo verso, l'autore proclama con forza che vivere non è una condanna, ma
un dono prezioso. La vita, nonostante le sfide come dolore, miseria e
solitudine, è presentata come un'opportunità di trovare speranza. L'uso del
termine "condanna" suggerisce una possibile percezione negativa della vita,
che l'autore sfida, spingendo il lettore a considerare la vita come un dono da
apprezzare nonostante le avversità.
La poesia incoraggia a trovare speranza nel cuore, richiamando il coraggio e
la determinazione nel credere in se stessi. Questo richiamo alla forza
interiore sottolinea il messaggio positivo dell'autore riguardo alla capacità
di affrontare le sfide e trovare significato nella vita.
Nel secondo verso, l'autore affronta il tema della morte, affermando che
morire non è una condanna, ma piuttosto un processo naturale dell'esistenza.
La morte è vista come una liberazione dall'ambito terreno, un'apertura verso
l'infinito nell'universo sconosciuto. L'immagine della morte come libertà
dell'anima trasmette un senso di pace e accettazione del ciclo naturale della
vita.
La poesia si conclude suggerendo che la morte sarà l'ingresso nell'universo
sconosciuto, evocando una sensazione di mistero e apertura all'infinito.
Complessivamente, "Vita e Morte" di Alessio Romanini offre una riflessione
profonda sulla vita e sulla morte, invitando il lettore a guardare a entrambe
con una prospettiva positiva e a trovare significato e speranza in ogni
esperienza.
♡ Il poema "Starlings' Murmuration" di
Jacqueline Miu è un viaggio poetico attraverso emozioni
profonde, riferimenti culturali e la magia dei momenti intensi. La poetessa
usa uno stile ricco di immagini per esplorare il connubio tra amore, Natale, e
la meraviglia della vita.
L'apertura del poema presenta un'immagine suggestiva di "pane azzurro in cui
si accoppiano i voli", creando un'atmosfera di incantesimo e connessione tra
il naturale e il soprannaturale. L'uso del colore azzurro e l'immagine delle
ascese alle sfere ipnotiche evocano un senso di magia e transcendentalità.
Il richiamo al Natale e alla neve crea un'atmosfera di festa e incornicia il
racconto. La danza delle stelle, la "bomba a orologeria", e la delizia delle
attese intrecciano un percorso in cui l'amore è presentato come un'esperienza
intensa e spesso imprevedibile. L'uso di riferimenti mitologici, come
Nabucodonosor, aggiunge un tocco di mistero e profondità alla narrazione.
L'invocazione al momento presente, alla fame di abbracci, e l'idea di essere
"mondi del nostro sistema solare" creano un senso di intimità e unicità. Il
poeta sembra chiedere una connessione più profonda, un desiderio di essere
vissuti e apprezzati nell'istante.
L'immagine finale della neve come "abito da sposa" e delle mani come "tizzoni
che scalderanno ogni tua cellula ghiacciata" porta il poema a una conclusione
poetica e intensa. La combinazione di simbolismo, riferimenti culturali, e la
narrazione avvolgente creano una composizione poetica che invita il lettore a
esplorare la profondità delle emozioni e della vita.
"Il sorriso azzurro" di Sandra Greggio
è un breve componimento che cattura un momento di serenità e connessione
emotiva con il ricordo di un caro genitore.
Il poema inizia con l'evocazione sensoriale, descrivendo la sensazione di
brividi nel corpo in una giornata calda d'estate. Questo contrasto tra
l'arsura e i brividi crea un'atmosfera palpabile, preparando il terreno per il
nucleo emotivo della poesia.
La lieve brezza che ristora diventa una metafora per il conforto e la dolcezza
che emergono in momenti inaspettati. L'autrice, alzando gli occhi al cielo,
trova nel suo azzurro il sorriso dolce di suo padre. Quest'immagine celestiale
e affettuosa crea un'atmosfera di intimità e connessione con il ricordo del
genitore.
La data del 14 febbraio 2023 aggiunge una nota di specificità temporale,
suggerendo che questo momento di rievocazione è particolarmente significativo
per l'autrice. Potrebbe essere una data importante per il rapporto con il
padre o semplicemente il giorno in cui il ricordo si è manifestato in modo
particolarmente vivido.
In sintesi, "Il sorriso azzurro" è una poesia che celebra la bellezza nei
dettagli della vita quotidiana, trasmettendo la potenza emotiva che può
scaturire dai ricordi affettuosi.
♡ "Aurora" di Carlo Chionne
è un breve componimento che celebra l'esistenza dell'Amore attraverso la
nascita di una figura chiamata Aurora. La poesia trasmette un messaggio di
speranza, enfatizzando la forza e la continuità dell'Amore.
Il termine "Aurora" è spesso associato a concetti come la luce, la bellezza e
il nuovo inizio. Nel contesto della poesia, diventa un simbolo della nascita e
dell'arrivo di una nuova vita. L'autore suggerisce che la presenza di Aurora è
una conferma tangibile dell'esistenza continua dell'Amore nel mondo.
Il messaggio chiave della poesia è chiaro: nonostante le sfide e le
difficoltà, c'è sempre una speranza quando l'Amore è presente e avanza. La
poetica di Chionne offre un incoraggiamento non solo a "mamma e papà" ma anche
all'intera umanità, sottolineando la forza e la rilevanza universale
dell'Amore.
In sintesi, "Aurora" è un'espressione positiva e ottimistica che celebra la
forza dell'Amore incarnata nella figura di qualcuno appena arrivato nel mondo,
portando con sé la promessa di speranza e continuità.
♡ La poesia di Antonia Scaligine
esplora profondamente il senso di assenza e ricerca di significato nella vita.
La poetessa si confronta con emozioni complesse e pensieri che si intrecciano
nella trama della sua esistenza.
Il costante sentimento di mancanza, espresso con le parole "mi sento sempre
priva di qualcosa," crea un tono di vuoto interiore, una sensazione di
incompletezza che pervade la sua esperienza. Tuttavia, l'autrice non specifica
la natura di questa mancanza, lasciandola indefinita e aperta a
interpretazioni.
La personificazione della mancanza come una "ospite ingrata, spinosa, ansiosa"
la rende palpabile e intrusiva. La mancanza si manifesta nella vita
quotidiana, turbando la quiete del mattino e della sera, interferendo con la
serenità dell'autrice.
I pensieri tumultuanti, i dubbi e le paure affrontati dalla poetessa
rappresentano una lotta interiore. La mente produce incessanti pensieri, ma il
cuore deve fare una scelta. La poetessa riflette sulla sua esistenza,
confrontandosi con la ricerca di una ragione di vita. La domanda del cuore,
"perché farnetichi come una folle," suggerisce una tensione tra la razionalità
e l'impulso emotivo.
La poesia culmina con la consapevolezza della dualità della vita, della
coesistenza tra gioia e dolore. L'autrice accetta la sua condizione di vivere
"in mezzo, dentro, fuori" queste emozioni, per raggiungere "l'essenza della
mia assenza." Quest'ultima riflessione suggerisce una ricerca interiore per
comprendere il significato della sua esistenza e superare la sensazione di
mancanza.
In definitiva, Antonia Scaligine offre uno sguardo profondo e intimo sulla
complessità dell'essere umano, esplorando la natura ambivalente delle emozioni
e la continua ricerca di significato nella propria vita.
♡ "Allegria!" di Piero Colonna Romano
è una satira che esplora ironicamente gli eventi politici in Italia, in
particolare la nascita del Movimento 5 Stelle (M5S). La poesia utilizza uno
stile scanzonato e sarcastico per affrontare la situazione politica
dell'epoca.
L'autore descrive il popolo italiano come allegro, ma rievoca un passato in
cui sembrava essersi scelto un "buffone nano" per divertirsi con risate
grasse. Questa potrebbe essere una critica implicita al modo in cui la
politica italiana ha talvolta adottato figure carismatiche ma forse poco
qualificate.
Il riferimento al "caimano" è una chiara allusione al de cuius Silvio
Berlusconi, il controverso leader politico italiano dell'epoca, indicando che
la sua leadership non ha portato a un orizzonte più luminoso. Tuttavia, il
popolo italiano sembra ancora cercare un giullare, un nuovo intrattenitore
politico per evitare la noia.
La ricerca di un giullare persino nei circhi suggerisce un approccio
disinvolto alla politica, come se la scelta di un leader fosse vista come uno
spettacolo comico. Il finale della poesia sembra sottolineare l'ignoranza di
ciò che sta per accadere, con il nuovo comico all'oscuro del dramma che lo
attende.
In sintesi, "Allegria!" usa l'umorismo e la satira per esplorare il modo in
cui la politica italiana viene percepita, mettendo in discussione la scelta di
leader apparentemente poco convenzionali e la mancanza di consapevolezza delle
conseguenze.
Con affetto e stima e i più grati ringraziamenti
al nostro Magister Lorenzo,
Vostro Ben Tartamo
6-7-8 Gennaio
Poesie pubblicate il 6-7-8 Gennaio 2024
"Una voce nel buio" di Salvatore Armando
Santoro
è un delicato affresco poetico che dipinge il fluire del tempo e delle
emozioni attraverso l'uso di metafore evocative e uno stile ricco di dettagli
tecnici.
Nel dormiveglia, l'autore descrive una "vocina" che evoca il passato, facendo
riferimento all'era dei primi cellulari. L'uso di questa immagine sonora crea
un'atmosfera di nostalgia, rinforzata dall'incantevole dichiarazione d'amore:
"T’amo mia piccina". La scelta di parole come "tempi dolci" e "non amari"
contribuisce a delineare un periodo idilliaco.
La metafora della ruota che gira e lo sbiadire dei sorrisi sottolineano la
transitorietà della felicità. L'immagine degli abiti che si stingono e
diventano lisi rappresenta il logorio del tempo e delle esperienze.
L'assenzio, simbolo di amarezza, invade i cuori, rivelando un cambiamento
emotivo.
La nebbia che oscura i grandi affetti è un'immagine potente della confusione e
della distanza nelle relazioni. La delusione si trasforma in rancore, temi che
l'amica nella poesia rileva e critica. L'orgoglio è identificato come un
nemico attraverso l'uso di un monito, e l'amica sgrida l'autore per aver
archiviato l'amore in modo banale.
La lotta per mantenere l'amore nel petto è enfatizzata attraverso l'uso delle
metafore delle unghie e dei denti, creando un'immagine visceralmente potente.
La chiusura, con il buio della stanza e la persistenza della voce nonostante
il tuono, evoca un'atmosfera di struggente determinazione e lotta interiore.
In questa poesia, Santoro dimostra una notevole abilità tecnica nell'uso delle
immagini, delle metafore e delle sfumature linguistiche per catturare le
complessità dell'amore e del tempo.
In "W il Fricandò" di Enrico Tartagni,
l'autore crea un affresco poetico coinvolgente attraverso l'uso di immagini
vivide e una prosa che abbraccia un tono surreale.
Nella stanza del Fricandò, l'autore siede, consegnando il corpo all'"action
dead". Il viso della bellezza, già disegnato in un angolo lontano, si presenta
come un'immagine di innocenza perduta, dipinta su una parete candida. Questa
immagine contrasta con l'atmosfera del bar, dominato da fumo, parole e morte,
in cui lo spirito vaga al soffitto.
L'autore rivela uno specchio che riflette un'anima in pensiero, sondando la
natura aliena del suo corpo. La descrizione dell'ambiente del bar, con tavoli
verdi e carte da gioco, aggiunge un elemento di mistero e gioco d'azzardo. La
suggestione di bere vino nella nebbia della testa amplifica l'atmosfera
eterea.
Il richiamo all'estasi di Avila e le allucinazioni in continuo moto
suggeriscono un viaggio interiore e una distorsione della percezione. La
domanda a un presunto tesoro amoroso aggiunge un tocco di vulnerabilità,
mentre la richiesta di zucchero nel caffè allude ai giorni amari.
Tartagni crea una narrazione incantevole, giocando con l'immaginazione e
sfumando i confini tra la realtà e l'illusione, tutto arricchito da una prosa
che abbraccia la complessità delle emozioni e della vita.
In "Qui non abita che il suono – della
tristezza –" di Maria Benedetta Cerro, emerge una
riflessione profonda sulla tristezza e sull'intreccio complesso di emozioni
umane.
L'autrice descrive un luogo abitato solo dal suono della tristezza, dando vita
a un'atmosfera malinconica. Il respiro del corpo è il canto solitario,
sottolineando la solitudine dell'esperienza umana. La transizione da rivolta a
sogno addomesticato suggerisce una sospensione delle tensioni, con il fiato
che una volta era pronuncia e parola battente.
L'interrogativo sul danno causato e sul desiderio di ferire rivela
un'introspezione sulle azioni e sulle intenzioni. La metafora della parola
cesellata come lancia e scudo aggiunge un livello di complessità, suggerendo
che la comunicazione può essere sia arma che protezione.
Il rifiuto del posto accanto e l'affermazione che la persona era in sé stessa,
dominata, porta a interrogarsi sul potere e la dinamica delle relazioni. Il
"quando?" sottolinea la fugacità di questo controllo e la complessità
temporale dell'esperienza.
Il riferimento a "Prove per atto unico, I giuramenti del vento" suggerisce che
queste riflessioni siano estratte da un contesto più ampio, offrendo uno
sguardo frammentato ma intensamente poetico sulla complessità delle emozioni
umane.
In "In Ondivago Esistere" di Felice Serino,
si apre un varco nei confini della realtà, un inno all'esistenza impregnata
del divino. Il poeta, qual critico navigante nelle acque dell'anima umana, si
fa specchio di una realtà eterna, abbracciando la poeticità di un sogno in
continua ondulazione.
L'uso di "impregnato di Spirito Santo" conferisce un'aura sacra, una
dimensione trascendente all'esistenza del poeta, sottolineando la profondità
della sua connessione con la spiritualità. La città eterna, specchiandosi
nell'oceano dei sogni, diviene scenario di un'epopea lirica, un luogo in cui
la realtà e l'immaginazione danzano in un abbraccio eterno.
"In Ondivago Esistere" è una dichiarazione poetica, una melodia che intreccia
le corde dell'animo umano. La scelta di parole quali "ondivago" e "sogno"
suggerisce una fluidità, una danza costante tra l'essere e il divenire, tra il
reale e il fantastico.
Questo frammento da "La vita immaginata, 2022" si configura come un viaggio
attraverso il mistero della vita, con Serino come guida in un mondo intriso di
significato. Il linguaggio, lirico e profondo, si fa eco delle correnti
emotive, immergendo il lettore in una contemplazione suggestiva sull'esistenza
e la sua intrinseca connessione con il divino.
In questo lirismo vibrante di Franco Fronzoli,
" Non ti arrendere mai continua il viaggio" la natura
diventa un palcoscenico epico, mentre il poeta guida il lettore attraverso un
percorso di esplorazione interiore e di amore eterno.
L'immagine della luna che spunta dietro alla montagna evoca un senso di
mistero e promessa, sottolineando la bellezza che si svela gradualmente.
Questo è solo l'inizio di un viaggio poetico attraverso le profondità
dell'esistenza.
La vita nei sogni è equiparata al fuoco che accompagna l'anima, una fiamma
intrinseca che illumina il cammino dell'individuo. L'invito ad aprire le porte
al destino è un atto di coraggio e accettazione delle sfide che la vita può
presentare.
La celebrazione della vita è resa attraverso l'immagine di volare verso
orizzonti sconosciuti, cavalcare le onde del mare e superare le cime delle
montagne. Questi simboli richiamano un'epica avventura, una ricerca di
esperienze che arricchiscono e plasmano il destino.
Ogni giorno è un nuovo inizio, un'opportunità di rinascita, ed è sottolineato
il costante impegno dell'autore di essere vicino, un faro di sostegno
nell'inesorabile fluire del tempo. La forza promessa è l'amore eterno, un
legame indissolubile che diviene la fonte di ispirazione e resilienza per chi
legge.
In "Il mio pettirosso e le cincie allegre" di
Giovanni Abbate, il poeta offre una delicata finestra sulla
natura, celebrando l'arrivo degli uccellini nel giardino come un rituale
affascinante e consolatorio.
L'apertura poetica con l'arrivo degli uccellini a metà ottobre dipinge una
scena di transizione stagionale, un'entrata graduale nel periodo invernale. La
descrizione del pettirosso, con il suo petto rosso sangue, e delle cince con
strisce giallo dorate conferisce loro caratteristiche vivide e distintive,
trasformandoli in amici vivaci e affettuosi.
La creazione di una "casetta con la ricca mangiatoia oscillante" diventa un
atto d'amore, un'accoglienza calorosa per i piccoli amici piumati. L'immagine
della mangiatoia bilanciata, un rifugio dal quale le cince possono sfidare la
prepotenza di tortore e merli, aggiunge un tocco di dolcezza e giustizia al
quadro.
La scena di vedere i piccoli cercare l'equilibrio sulla mangiatoia dondolante
diventa uno spasso per il poeta, riempiendo il cuore e l'anima di gioia.
Questa semplice osservazione diventa un rituale quotidiano, un "primo
buongiorno della giornata" che, per il poeta, è in grado di farlo sentire
bambino.
La poesia sfiora la filosofia quando il poeta suggerisce che se ogni creatura
potesse vivere il primo buongiorno come lui, la paura del presente e del
futuro potrebbe scomparire. In questo modo, Abbate cattura la bellezza della
natura e la connessione umana con essa come fonte di consolazione e speranza.
In "Lungo il cammino" di Renzo Montagnoli,
il poeta offre una visione poetica del fluire del tempo, utilizzando il corso
di un torrente come metafora del percorso della vita.
La descrizione della corsa che si rallenta evoca una sensazione di calma e
riflessione, suggerendo una fase di maturità o di transizione nella vita del
torrente. La quiete del torrente che si allarga e diventa fiume rappresenta la
crescita e l'evoluzione, mentre il termine "domo" suggerisce una natura ora
pacificata e accettata.
Il percorso del fiume verso il mare diventa un simbolo universale della fine e
dell'inizio. La descrizione paciosa e tranquilla del fiume che si dirige verso
il mare trasmette una sensazione di inevitabilità e conclusione. Il mare
diventa l'ultima meta, il culmine di un viaggio che inizia con la modestia di
un torrente.
La frase "dove tutto finisce" incarna il concetto di conclusione e la
profondità simbolica del mare come il termine ultimo della vita. Il "fragore
dei marosi" suggerisce l'imponenza e la potenza dell'oceano, che contrasta con
la quiete precedente del fiume.
Il gorgoglio finale del fiume, che ricorda la sua nascita lontana, crea un
collegamento circolare, evocando il ciclo eterno della vita. Questo momento di
immersione nelle profondità del mare lascia il passato del fiume attonito,
simboleggiando il confronto con il proprio percorso e la sua evoluzione.
Montagnoli, attraverso questa metafora acquatica, offre una riflessione
sull'eterno ciclo della vita, dalle origini alla sua conclusione
nell'immensità del mare.
In questo frammento di Leontia Flynn,
la poesia si sviluppa come un racconto emotivo intriso di simbolismo e
suggestione, trasportando il lettore in una esperienza profonda e complessa.
L'apertura sulla notifica di una morte attraverso il telefono vibra di una
modernità dissonante in contrasto con il tema eterno della morte. L'uso di
"attraversava i networks" sottolinea il potere pervasivo della notizia, mentre
l'albero maestro che oscilla come un metronomo suggerisce un'immutabilità nel
corso del tempo.
La bianca parete di fondo inondata di emozione diventa il palcoscenico di un
evento significativo, e il suo arrotolarsi verso il basso può essere letto
come un affondo nelle profondità dell'anima umana di fronte a una perdita. La
descrizione del gabbiano sospeso nel cielo vuoto aggiunge una nota di
solitudine e contemplazione, un momento sospeso nel dolore.
Il viaggio verso l'isola, oltre l'ultima spiaggia, si carica di un simbolismo
di ricerca e transizione. La lunga portata di un grido di chiamata e di
risposta e di un tumulto suggerisce una comunicazione profonda e tumultuosa
tra le sfere della vita e della morte.
Infine, la parola che si spezza sulla stabile prua, sepolta nella risacca, è
una potente immagine di perdita e addio. La poesia di Flynn, tradotta da Nino
Muzzi, tocca la corda dell'effimero e dell'eterno, offrendo al lettore un
viaggio emotivo attraverso le onde dell'Atlantico e della vita.
In "Versi di un ottuagenario" di Marino
Giannuzzo, emergono riflessioni profonde sulla temporalità
della vita e sulla percezione dell'invecchiamento.
Il poeta esplora la dinamica delle generazioni, evidenziando come, con il
passare degli anni, ci aspettiamo sempre di più da coloro che ci precedono.
Questo desiderio di ricevere da chi è già anziano, benché paradossale,
rappresenta una costante umana nel cercare continuità e guida.
Tuttavia, l'autore introduce un'inversione di prospettiva quando riconosce il
desiderio universale di mantenere l'agilità e la forza della giovinezza. La
transizione dal desiderio di ricevere dagli anziani al desiderio di rivivere
la giovinezza suggerisce una consapevolezza del passare del tempo e della
fugacità della vitalità.
Il poeta giunge infine a una pacifica accettazione della sua età avanzata. La
dichiarazione "Trascorso è il tempo, sono vecchio anch’io" esprime
un'armoniosa accettazione della propria condizione. La scelta di accontentarsi
del "liso vestito" indossato quotidianamente, sia nei giorni feriali che
festivi, sottolinea una semplicità serena e la consapevolezza che ogni giorno,
indipendentemente dall'occasione, è degno di essere vissuto.
La poesia si conclude con il luogo e l'orario, un ancoraggio temporale che
conferisce concretezza e autenticità all'espressione del poeta. In questo
modo, Giannuzzo offre uno sguardo intimo sulla vita e sull'accettazione
dell'invecchiamento, toccando con delicatezza i temi universali della
speranza, della transizione e della serenità.
"Anni Giovanili" di Cristiano Berni
è un nostalgico viaggio attraverso il tempo, un'ode ai giorni passati
ricchi di emozioni, scoperte e aspirazioni.
La poesia cattura l'essenza degli anni giovanili, quando ognuno cercava se
stesso immerso in un turbine di emozioni, sorrisi e passioni carnali. La
narrazione descrive con sincerità il mix di balbuzie interiori e primi amori,
creando un affresco autentico dell'adolescenza.
Il richiamo a sognare un mondo migliore, cercare di vincere il dolore e
scoprire l'autenticità attraverso libri, canzoni, ideali e rivoluzioni, dà
vita a un periodo di fervida idealizzazione. Il poeta rievoca anche le sfide
emotive, come la tristezza di un amore fallito, la lotta contro la noia e il
pudore, svelando la complessità dei sentimenti adolescenziali.
Il ritratto delle stagioni di sole palpitanti come il cuore trasmette
l'intensità delle esperienze vissute insieme. L'inneggiare a miti ormai
svaniti e la dichiarazione di essere stati più vicini declamando le poesie di
Guccini rendono omaggio a una generazione che cercava significato e identità.
La poesia si conclude con una malinconica consapevolezza della fugacità di
quegli anni, come il fumo che svanisce. Il ritorno al ricordo di un passato da
amare sottolinea l'importanza di quegli anni nella formazione dell'identità e
nella creazione di legami indelebili. Berni, attraverso la sua scrittura,
offre un omaggio appassionato a una fase della vita intrisa di speranze,
passioni e ricordi.
In "Le pulizie … capodannesche" di Armando
Bettozzi, l'autore dipinge un affresco poetico che
intreccia la tradizione del Capodanno con una metafora profonda e socialmente
critica. La lirica si distingue per uno stile fluido e un'attenzione acuta
alla tecnica poetica.
L'uso del termine "capodannesche" introduce subito un tono giocoso e festoso,
in contrasto con il contenuto più serio e riflessivo della poesia. La
personificazione del Capodanno, attribuendogli la facoltà di effettuare
pulizie, offre una visione allegorica di un nuovo inizio e di una pulizia
morale.
La scelta di parole come "tradimenti", "tresche" e "assurdità" suggerisce una
volontà di eliminare gli elementi negativi e dannosi nella vita umana.
L'immagine degli scheletri negli armadi rappresenta segreti e peccati
nascosti, e la pulizia proposta dal Capodanno simboleggia un atto di
redenzione e rinnovamento.
La poetica di Bettozzi si manifesta nella descrizione delle teste sottoposte a
lavaggi, indicando un processo di purificazione delle menti. L'uso di acidi
speciali per trattare le nefandezze aggiunge una nota di severità e necessità
di affrontare le malefatte.
La metafora dei bachi nei "portali" rafforza l'idea di dover liberare la
società da corruzioni e ipocrisie. La poesia raggiunge il culmine con
l'ipotetica azione del Capodanno di svarcchinare i capi che causano morte per
scopi sciapi, fornendo una critica esplicita contro la violenza e la guerra.
Infine, l'invocazione di un desiderio utopico, dove chi vuole Dio non esista
per prendersi il suo posto, affonda le radici in una riflessione più profonda
sulla fede, la moralità e la giustizia sociale. La poesia si conclude con una
nota di provocazione e speranza, un invito a una trasformazione radicale.
In "A Francesco Petrarca (consonanze)" di Piero
Colonna Romano, la poesia risuona come un omaggio
all'eredità e all'ispirazione tratta dal grande poeta Petrarca. La
raffinatezza delle consonanze si sposa armoniosamente con la maestria nella
tecnica poetica, creando un ritratto lirico che celebra il legame con il
passato.
L'apertura con "Ecco un novel collega" pone il lettore in un contesto di
continuità letteraria, rivelando un nuovo collega che porta lustro
all'azzurro, simbolo della poesia e della casa comune della tradizione
poetica.
L'invito a scalare il monte Ventoso richiama le imprese petrarchesche, ma la
poesia di Colonna Romano promette di rifiutare l'accidia, la pigrizia,
affrontando con vigore e passione la sfida verso l'alta poesia.
Il riferimento a chi blasfema i versi di Petrarca sottolinea la sacralità
della sua opera, indicando una chiara posizione di difesa del maestro.
L'autore sottolinea la volontà di lasciare in pace coloro che non comprendono
e sottolinea il rispetto per la diversità di interpretazioni.
L'arrivo della lezione da Francesco Petrarca rappresenta un momento di
apprendimento e ispirazione. La poesia promette di gemmare passione, ispirata
da un maestro che addolcisce il cuore. La voce di Colonna Romano, intrisa di
suadente eloquenza, promette di suscitare emozioni nel lettore, rendendolo
soddisfatto e ardente.
In questo omaggio poetico, Colonna Romano non solo celebra Petrarca come un
collega e maestro, ma si pone come un continuatore di una tradizione,
promettendo di coltivare la passione e l'eloquenza che Petrarca ha instillato
nella poesia italiana.
In "Voce per il silenzio" di Alessio Romanini, la
poesia emerge come un lamento contemplativo, esplorando il peso del dolore,
del vuoto e delle ferite interiori.
La dichiarazione "Hai voce per il silenzio" introduce una contraddizione
intrigante, suggerendo che la capacità di esprimere il silenzio può essere
altrettanto potente quanto la voce stessa. Il poeta sembra rivolgersi a
qualcuno, riconoscendo la forza di affrontare il silenzio con una voce
interiore.
La transizione dal dolore al vuoto offre un'immagine intensa della persistenza
della sofferenza, anche quando sembra essere superata. L'autore mette in
evidenza il vuoto come una presenza duratura, un'assenza che continua a far
sentire la sua influenza.
L'illusione che il tempo cancellerà le ferite viene brutalmente smentita,
descrivendo le ferite come "imperiture" e che continuano "a stillare sangue".
Questa immagine cruda rafforza il concetto che il passare del tempo non è
sufficiente per guarire completamente le ferite emotive.
La poesia si conclude con una nota di desillusione e consapevolezza. Il poeta
sembra suggerire che, nonostante le illusioni, il dolore interiore persiste e
continua a influenzare la vita. "Ti illudi" diventa una sorta di rimprovero al
tentativo di negare la persistenza delle ferite.
Romanini, con poche parole, cattura la complessità dell'esperienza umana,
esplorando il rapporto tra voce, silenzio, dolore e la difficile realtà del
vuoto interiore.
"La ragione perduta" di Jacqueline Miu
si svela come un'esplorazione poetica delle complessità interne,
simile al funzionamento interiore di una goccia di pioggia.
Le prime righe evocano una lotta cosmica, ritraendo la ragione persa come una
forza implacabile che consuma le stelle. La metafora di un soldato sul campo
di battaglia senza vincitore cattura il conflitto esistenziale, vivendo con il
persistente desiderio di non morire invano.
La fame descritta, quella che non può essere soddisfatta con il cibo umano,
aggiunge uno strato viscerale al paesaggio emotivo. Si attacca ad ogni parte
del corpo dove si compie l'eroismo, evidenziando il conflitto interiore
affrontato dal protagonista, resistendo abbastanza a lungo da mostrare la
fiamma che rifiuta lo scopo del progresso.
La poetessa intreccia magnificamente l'impatto della letteratura e dei sogni
sull'individuo, notando come ogni libro e avventura lasci il segno. Il
riferimento a essere feriti da ogni avventura e plasmati dal blues composto
dagli attori-scrittori per gli altri approfondisce la risonanza emotiva.
La persona è descritta come un "baciatore seriale di nuvole", suggerendo una
predilezione per l'etereo e il magico. Il riferimento alla giustizia che
cancella la violenza dall'universo introduce un tema di ricerca dell'armonia
in mezzo al caos.
L'ego finale innamorato del Caos dipinge una relazione complessa con il
tumulto interiore, e la decisione di disertare, evitando di nuocere a un
fratello di altra sangue, riflette una lotta morale. La poesia si conclude
splendidamente con un'immagine di essere vicino a qualsiasi essere capace di
lusingare i fiori, ritornando alla metafora del complesso interiore di una
goccia di pioggia.
La poesia di Miu combina abilmente immagini cosmiche con lotte interiori,
creando un ricco intreccio di emozioni e dilemmi esistenziali.
Il" risveglio del cuore" di Sandra Greggio
è un breve, ma intenso, affresco poetico che dipinge un
momento di rinascita emotiva.
L'immagine di essere sommersi da fluide emozioni suggerisce un'esperienza
travolgente e profonda. I palpiti e le carezze contribuiscono a creare un
ritratto sensoriale, evocando sensazioni intense che hanno giaciuto sopite per
troppo tempo.
Il passato, segnato dal tempo, emerge come un periodo in cui queste emozioni
sono state sopite e dimenticate. La descrizione di labbra protese in attesa e
mani sudate crea un'atmosfera carica di tensione, anticipando l'inevitabile
risveglio emotivo.
Il cuore, dopo aver compiuto la sua parte, si addormenta, suggerendo una sorta
di esaurimento dopo l'intensità dell'esperienza. La menzione della luna come
galeotta che sancisce una vittoria tardiva aggiunge un tocco romantico e
simbolico, forse indicando un nuovo inizio o una conquista ritardata.
La data, 24 novembre 2022, funge da ancoraggio temporale, dando solidità a
questo momento di risveglio. In breve, Greggio cattura un attimo di intensità
emotiva e di cambiamento, utilizzando immagini poetiche e suggestioni che
permettono al lettore di immergersi in questo breve viaggio di rinascita del
cuore.
"Quanto è bella …" di Carlo Chionne
è un breve ma incantevole componimento che celebra l'arrivo del nuovo anno con
un tocco di umorismo e saggezza.
Il gioco di parole tra "Anno Nuovo" e "Vita Vecchia" offre uno sguardo ironico
sulla realtà dell'invecchiamento, ma il poeta, guardandosi allo specchio,
trova un'eterna giovinezza interiore.
L'augurio "Anno Nuovo a tutti quanti!" è un invito collettivo a sperare in un
futuro migliore. L'auspicio che il nuovo anno sia migliore si fonde con la
dichiarazione "Fino a che… giovane è il cuore!", sottolineando che la
giovinezza non è solo una questione di numeri.
Chionne conclude con affettuosi auguri per tutti i giorni futuri, introducendo
una nota di speranza attraverso la menzione di Giove, Venere e Minerva, le
divinità che tradizionalmente simboleggiano fortuna, amore e saggezza.
La poesia, in modo leggero e giocoso, riflette sulla natura ciclica del tempo,
suggerendo che la giovinezza può essere eterna se custodita nel cuore.
Ringrazio ognuno di voi per le emozioni donate
attraverso le vostre poesie e colgo l'occasione per augurarvi una santa
Epifania.
Vostro Ben Tartamo
3-4-5 Gennaio
Grazie di cuore Miu e Ben
Per i vostri meravigliosi commenti.
È bello cominciare l’anno con due grandi poeti!
Grazie.
Alessio Romanini
Una foglia
Un uomo che ha vissuto di sentimenti
probabilmente portandoli al massimo, questo è il poeta Santoro e lui come
tutti gli artisti vede e sente la caducità della vita. Usando la metafora
della foglia ingiallita, lui come lei, in attesa dell’ultima carezza.
Drammatico e romantico tanto da mescolare le viscere alle stagioni trascorse
in passioni poi … svanite. L’uomo completo crea vibranti immagini che non
possono non suggestionare il lettore. Salvatore Armando Santoro in tutti
suoi scritti ha dimostrato questa volontà di amare con tutto il fuoco
disponibile (amare la vita, amare le donne, amare l’arte). Plausi.
(Follonica 23.10 2022 – 17:34)
Salvatore Armando Santoro
Cori di luce
L’Avvento e la spettacolarità che nasce dalla
povertà. La luce della speranza avvolge e trapassa l’universo buio
dell’inconsistenza umana. Un ottimo Giuseppe Stracuzzi che fa riflettere
sulla debolezza del male e delle miserie che da soli creiamo.
Giuseppe Stracuzzi
Amico mio
Coinvolgente e “surreale” quanto basta a vincere
in toto l’attenzione del lettore. Una guerra contro il buio totale in una
atmosfera teatrale trascinante e potente. Enrico Tartagni chiama una
attenzione amica ma nel mentre ci trafigge e ci sorprende – sulla nostra
strada di illusi – quasi la tragedia sia la sua roccaforte diamantata.
Allora nel buio che bruci la città dio l'odio
e sarà eterna luce
enrico tartagni
Il pensare e il tacere non si guardano in
faccia.
Prove di vita in forma di metafore e saggezze.
Maria Benedetta Cerro mette alla prova la nostra corteccia cerebrale e noi
non possiamo arretrare.
Da Prove per atto unico, I giuramenti del vento
Maria Benedetta Cerro
Fedeltà alla vita
(ad Aleksandr Solþenicyn)
Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn (11
December 1918 – 3 August 2008) was a Russian writer and prominent Soviet
dissident who helped to raise global awareness…
Da plausi questo piccolo monumento alla forza
“umana” che parla di libertà e di diritti.
Da La vita immaginata, 2022
Felice Serino
Lasciala andare quella lacrima
Una lacrima che fortifica l’anima e che rigenera
l’appetito per la vita. Franco Fronzoli è il principe della “speranza” ed è
lì che ci conduce questa poetica che “onora” la lacrima e ciò che si
nasconde dietro la sua nascita.
Franco Fronzoli
Tanka
La poetessa Laura Lapietra ci impressiona con
questa “stellina” nata dalla mitologia. Ringrazio per l’auto
all’interpretazione (è sempre sul pezzo la nostra cara amica). Brava a
intessere questo leggero filo cinematico.
ramo di vischio
sfreccia morte per Balder -
pianto di Freya
bacche bianche dà vita
auguri di natale
©Laura Lapietra
Estremo ricordo
Commovente e luminosa questa poetica dedicata
alla madre che Nino Silenzi. Splendida “bambina di novantadue anni” che fa
lacrimare persino i freddi silenzi. Amore che non può essere restituito e
sostituito. Un caro abbraccio al grande e generoso poeta nel cui cuore – la
madre non s’è mai spenta.
… spegnerti piano piano,
umile candela.
E intorno a noi è sceso il buio.
Da Le strade della vita
Nino Silenzi
Amore II
Amore! profumi di zagara. Un viaggio che incanta
e questo poeta trascinate ci offre quello che oggi manca, un pochino di
meraviglia poetica di cui disporre persino nella “ultima notte buia” .
Complimenti meritati.
O zagara, o rivo argenteo,
o canto delle messi e delle foglie,
voi siete la mia stessa essenza,
la mia vita, il sogno mio supremo!
E quando accadrà di perdermi
nella mia ultima notte buia,
raccoglierete i sublimi aneliti dell’anima mia
e rimarrete smaniosi di vedermi tornare
presto con voi per rivivere ancora e per
sempre
i nostri momenti splendidi soffusi di magia!
Giovanni Mascellaro
Brindisi
Un brindisi solitario della brava poetessa
Alessandra Piacentino che fa i conti con l’amore. Il rammarico delle parole
non dette … resta pilastro della storia.
Alessandra Piacentino
Un torrido meriggio salentino
Luoghi evocativi che hanno lasciato
“l’incompiuto” nell’anima oramai rassegnata al tormentò. Il bravo Marino
Giannuzzo segue la scia di questo sentiero del cuore e invece di spegnere la
fiamma – nutre le brace sotto le ceneri.
Alcamo, 31.03.2023 ore 07,30.
Da Versi di un ottuagenario
Marino Giannuzzo
"Carità"
(Parole di un frate)
Poesia dal velo mistico e un “corposo umile” che
mira a dare all’esistenza il suo vero peso. Ottimo questo “mare immenso come
Angeli caduti, coglieremo” … e la saggezza della chiusa.
Cristiano Berni
Piango
Omni direzionale questo pianto vitale … fosse
politica non genererebbe che altro fango, fosse pianto di vita – spesso
sarebbe solo un gesto liberatorio … chissà a cosa si riferisce il nostro
poeta …
Carlo Chionne
4 settembre 1260
Nella voliera della storia, le fazioni si dan’
battaglia. Poetica che illumina il blasone di una mente seguace dell’arte e
della autonomia di pensiero. Il Vate Piero Romano Colonna ci introduce
all’esperienza dell’antico percorso storico italico. Quanto sia cambiata la
natura della disputa da allora? Cambiano gli argomenti ma le battaglie
(interne) restano.
Il 4 settembre del 1260 l'esercito ghibellino
capeggiato dalla città di Siena, con i rinforzi determinanti del Regno di
Sicilia inviati da Re Manfredi, inflissero la più grande sconfitta che i
guelfi, e in particolare Firenze, avrebbero mai conosciuto.
L'esito della battaglia di Montaperti fu così
importante che Firenze rischiò di essere rasa al suolo completamente e solo
grazie al famoso intervento di Farinata degli Uberti, ghibellino di Firenze,
il capoluogo toscano scampò dalla totale distruzione. La vittoria diede un
effimero successo, perché nemmeno 10 anni dopo e con l'avvento degli
Angioini la situazione si ribaltò con il finale consolidamento del guelfismo
toscano.
Piero Colonna Romano
Volare nella voliera
Quel canto del cuore che resiste in solitudine
nella sua gabbia (voliera). Bello e faticoso il percorso artistico di questo
mirabile poeta. I suoi scritti si fanno sempre più suggestivi e “importanti.
La lettura è appagante. Bravo Alessio. Stupenda chiusa.
Fragile è il mio svolazzare,
con in petto la paura d'amare.
Alessio Romanini
Ringrazio in primis il nostro glorioso Magister
Lorenzo per l'onore di ospitare ognuno di noi in questo tempio Azzurro, un
saluto pieno di stima al Vate Piero Colonna Romano la cui cultura è pilastro
ed ordine di questo celestiale luogo. Un Buon Anno 2024! a tutti voi - che
la vostra sete di letteratura non sia mai saziata.
Miu
Commento alla Poesia "Mio Intessuto Amore" di
Ben Tartamo
La tua poesia, "Mio Intessuto Amore", è un
delicato intreccio di lirismo e maestria tecnica. In questa lirica,
l'alba, ferita da sguardi tristi, evoca un'immagine intensamente
malinconica, arricchita da una metrica che fluisce come un fiume di
emozioni. L'uso sapiente delle rime, incrociate con eleganza e baciate
con precisione, conferisce una musicalità avvolgente.
La scelta linguistica è raffinata, con un
gioco di parole che si dipana come fili d'argento nella trama del tuo
componimento. L'immagine della grazia che rende audace aggiunge
uno strato di profondità psicologica, mentre le espressioni filologiche
trasudano una consapevolezza della tradizione poetica.
L'invocazione al divino Maestro e Signore
Gesù introduce un elemento sacrale, arricchendo il testo di
simbolismi che amplificano la dimensione spirituale. Il contrasto tra le
immagini autocritiche di vergogna e pochezza, e la ricerca di
redenzione, aggiungono un pathos struggente, avvolgendo il lettore
in una melodia emotiva ricca di uno stigma valoriale di semplicità e
umiltà sentita e non ricercata.
In questo affresco poetico, hai plasmato con
maestria una narrazione lirica intrisa di emozioni e riflessioni
profonde, creando un'opera che si distingue per la sua raffinatezza
stilistica e la potenza evocativa delle parole.
Grazie Ben
prof. Marino Spadavecchia
San Cristóbal - Táchira - Venezuela
Poesie del
3-4-5 gennaio 24
**"Un fatto una poesia" di Armando Bettozzi **
L'autore, Armando , con ha plasmato la poesia attraverso l'utilizzo di schemi
metrici complessi e uno stile suggestivo. Questo richiama alla mente la
tradizione lirica, unendo rime baciata e alternate, endecasillabi e settenari
con un ritmo incalzante, e l'alternanza di rime maschili e femminili che
aggiungono eleganza, creando una cadenza fluida e armoniosa.
In questa opera, Bettozzi si distingue per l'attenzione filologica,
manifestata attraverso espressioni come "macchiavellico gioco" e "indagine
psicologica." Le metafore e le immagini suggestive, come "lobotomizzati" e
"falò dell'indignazione," aggiungono profondità al tessuto lirico, evocando
riflessioni sulla società.
Nelle precedenti poesie di Bettozzi, emerge la costante ricerca di una forma
artistica elevata, e la presente composizione si inserisce in questo filone,
unendo abilmente elementi classici a un contenuto ricco di riflessioni.
**"Una Foglia" di Salvatore Armando Santoro:**
Santoro adotta uno stile lirico permeato di malinconia, plasmando versi che
fluttuano con una metrica libera. L'uso di rime alternate in alcune strofe
contribuisce a un ritmo incalzante, mentre la musicalità emerge dalle parole
stesse. L'immagine della foglia smarrita, la scelta di versi di lunghezza
variabile e il ricorso a immagini naturalistiche delineano uno stile che evoca
con grazia il passare del tempo.
**"Cori di Luce" di Giuseppe Stracuzzi:**
Stracuzzi adotta una struttura più tradizionale, con versi endecasillabi e
rime baciata e alternate, creando un ritmo regolare e armonioso. L'uso di
metafore come "cori di luce" e "neve buona" conferisce un carattere lirico e
una profondità emotiva alla poesia. La scelta di un linguaggio poetico ricco
contribuisce a enfatizzare il contrasto tra la luminosità dell'Avvento e la
dura realtà del Natale descritta.
**"Amico Mio" di Enrico Tartagni:**
Tartagni crea un dialogo coinvolgente, adottando uno stile che fonde la prosa
poetica con la conversazione. Nonostante la mancanza di una struttura metrica
rigorosa, la cadenza naturale del dialogo contribuisce a una lettura fluida e
coinvolgente. L'uso di contrapposizioni, come il buio e la luce, si riflette
anche nello stile, creando una narrazione che oscilla tra la tragedia e la
speranza, avvolgendo il lettore con un tocco di lirismo autentico.
**Da "Prove per atto unico, I giuramenti del
vento" di Maria Benedetta Cerro:**
In questo brano poetico, Maria Benedetta Cerro esplora il contrasto tra il
pensare e il tacere, raffigurandoli come costruttori fianco a fianco,
viaggiatori, sognatori. Il linguaggio evocativo trasmette un senso di
connessione profonda tra questi due modi di esistere, suggerendo che il
parlare possa distruggere qualcosa di prezioso. La rivelazione finale, "Uno
solo è cieco e veggente," aggiunge un elemento di mistero e dualità, invitando
il lettore a riflettere sulla complessità della vita.
**Da "La vita immaginata, 2022" di Felice
Serino:**
Felice Serino dedica questa poesia alla fedeltà alla vita, un inno alla
meraviglia, alla tenerezza e all'amore. L'opposizione a gerarchie e odio
attraverso un "j'accuse in virgole di fuoco" rafforza l'urgenza di preservare
gli elementi positivi della vita. L'immagine dell'allodola trafitta aggiunge
un tocco di struggente bellezza, incanalando la potenza della parola poetica
nella difesa dei valori essenziali.
**Da "Lasciala andare quella lacrima" di Franco
Fronzoli:**
In questa poesia, Franco Fronzoli esplora il simbolismo di una lacrima,
dipingendo un quadro di dolore e speranza. La lacrima, personificata come un
viandante tra fiori di primavera, diventa un simbolo di resilienza e speranza
nonostante le difficoltà. Il percorso della lacrima attraverso il tempo e gli
elementi naturali aggiunge profondità alla narrazione, culminando in un invito
a lasciare andare il dolore e sognare un momento migliore.
**Tanka di Laura Lapietra**
Nel soffio poetico di Laura Lapietra, emerge la magia intrisa di mito e
leggenda. Questo Tanka si svela come un dipinto lirico, con il ramo di vischio
che traccia una freccia mortale, sintesi della tragedia di Balder e del pianto
straziante di Freya. La poetessa cattura con maestria l'essenza della leggenda
nordica, intrecciando la natura alla dimensione divina.
L'uso sapiente delle immagini, come le bacche bianche che donano vita e gli
"auguri di Natale," conferisce un tocco di eternità a questo breve
componimento. La nostalgia del passato mitico si fonde con l'attualità dei
nostri giorni, dove il vischio, carico di simbolismo, diventa ponte tra antico
e moderno.
La nota di Laura Lapietra sul contesto storico lega il Tanka a un'antica
tradizione, trasformando le parole in un veicolo di continuità culturale. La
narrazione della leggenda di Freya, Loki e Balder si fonde armonicamente con
il significato persistente della pianta, generando un'atmosfera di ammirazione
per la forza evocativa di questa composizione poetica.
**Da "Le strade della vita" di Nino Silenzi:**
In questa toccante poesia, Nino Silenzi utilizza un linguaggio che fonde
delicatezza e intensità per narrare il ricordo della madre. L'uso di immagini
vivide, come la madre ridotta a una "bambina di novantadue anni," rende
tangibile la fragilità umana. La metafora della "umile candela" e l'oscurità
che segue suggeriscono la transitorietà della vita e il vuoto lasciato dalla
sua partenza. La prosa poetica di Silenzi abbraccia l'esperienza umana in modo
empatico, creando un connubio potente di emozioni e riflessioni.
Da
"Amore II" di Giovanni Mascellaro:**
Giovanni Mascellaro dipinge un quadro poetico incantevole, utilizzando un
linguaggio ricco e descrittivo. L'evocazione sensoriale attraverso profumi e
suoni crea un'atmosfera magica. La struttura delle parole, come "vibrano le
corde d'Orfeo" e il susseguirsi di immagini mitologiche, rivelano una maestria
nella costruzione di un mondo poetico. La tensione tra la bellezza efimera e
la persistente speranza si riflette nelle scelte linguistiche di Mascellaro,
rivelando una padronanza nella gestione dell'emozione attraverso le parole.
**Da "Brindisi" di Alessandra Piacentino:**
Alessandra Piacentino esprime la sua poetica attraverso un'esplorazione della
resistenza e della determinazione. L'uso di una struttura più libera e
colloquiale rende la poesia accessibile e autentica. La ripetizione della
parola "mai" crea un ritmo incalzante, enfatizzando la forza dell'intento.
L'abilità di Piacentino nel combinare un linguaggio semplice con significati
profondi rende la poesia efficace nel trasmettere l'importanza di persistere
nelle sfide della vita.
**Da "Versi di un ottuagenario" di Marino
Giannuzzo:**
Marino Giannuzzo dipinge un quadro nostalgico di un meriggio torrido salentino,
utilizzando una prosa poetica carica di emozioni. L'uso di immagini evocative,
come il silenzio come compagno e la solitudine respirata "a polmoni pieni tra
le onde e la salsedine del mare," trasporta il lettore in un passato permeato
di malinconia. La malinconia si svela come compagna costante, manifestandosi
nei cuori tormentati per luoghi e circostanze perdute. L'abilità di Giannuzzo
nel catturare l'essenza del passato attraverso il linguaggio poetico si
traduce in una melodia di ricordi struggenti.
**Da "Carità" di Cristiano Berni:**
Cristiano Berni offre una prospettiva fraterna e consolatoria nella sua poesia
"Carità". La sua abilità nel trasmettere un messaggio di speranza emerge
attraverso immagini potenti come gli Angeli caduti nel mare immenso della
vita. L'uso di termini come "gioia e dolore," "nuova esistenza" e "carità
rara" crea un ritmo ottimista e ispiratore. La visione di una carità come un
Sole intravisto e prezioso come oro nascosto aggiunge profondità alla poesia,
rafforzando il tema della speranza attraverso la compassione.
**Da "Piango" di Carlo Chionne:**
In "Piango," Carlo Chionne esprime un grido interiore di dolore. L'uso
ripetitivo della parola "piango" crea un ritmo che riflette il crescente senso
di disperazione. La metafora del fango che aumenta suggerisce un'accumulazione
inarrestabile di tristezza e difficoltà. La brevità della poesia cattura
l'intensità del momento, offrendo uno sguardo crudo e onesto alla
vulnerabilità umana di fronte alle sfide della vita.
**Da "4 settembre 1260" di Piero Colonna
Romano:**
Piero Colonna Romano ci riporta a un capitolo cruciale della storia medievale
attraverso la poesia "4 settembre 1260". Con maestria, il poeta rievoca la
Battaglia di Montaperti, descrivendo il protagonismo di Bocca degli Abati e
l'impatto devastante sulle forze guelfe fiorentine. La scelta di parole
evocative, come "di sangue si bagnava la pianura," trasporta il lettore in
un'epoca di conflitti e tensioni politiche. La poesia si conclude con
l'ironica applaudizione della Svevia, sottolineando il rovesciamento di
alleanze e il peso storico di quel giorno.
**Da "Volare nella voliera" di Alessio
Romanini:**
Alessio Romanini dipinge una potente metafora dell'animo umano attraverso il
simbolismo di un uccello in gabbia nella poesia "Volare nella voliera". L'uso
di immagini come "schiavo della voliera" e "recluso nella gabbia toracica il
cuor mio" cattura la sensazione di prigionia interiore. La contrapposizione
tra la libertà apparente di volo e la realtà oppressiva della gabbia crea una
tensione emotiva. La poesia si conclude con una riflessione sulla fragilità
del volo e la paura di amare, offrendo uno sguardo intimo sull'esperienza
umana.
**Da "I burn but you don't see my flame" di
Jacqueline Miu:**
Jacqueline Miu sperimenta con la dualità linguistica nella poesia "I burn but
you don't see my flame". La scelta di esprimere il testo sia in italiano che
in inglese conferisce una dimensione internazionale alla poesia. La metafora
delle fiamme, il riferimento a un "letargo di lava," e la struggente immagine
dell'orsetto nel bosco buio evocano un paesaggio emotivo ricco. La poesia
esplora il tema del dolore, dell'amore e della fragilità, creando una melodia
intensa di emozioni attraverso il suo linguaggio poetico.
Con i
più cordiali auguri e sinceri complimenti per ogni gradita vostra opera.
FELICE 2024
Vostro
Ben Tartamo
Un Felice Anno a tutti i Fantastici Poeti!
Sarà un anno ricco con i vostri versi.
Un grazie speciale a Lorenzo che permette
Questa meraviglia.
Buon Anno!
Alessio Romanini
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