Risposta
a Gus
Una vera signora si riconosce dallo stile con cui dice una
parolaccia; un vero poeta si riconosce da come sà trasformare in
versi, la vita di tutti i giorni.
Mi dispiace, non sono abituata a commentare i versi di altri poeti o
scrittori, potrei fraintendere e forse anche ferire.
Poichè sol da questi versi io ci vedo solo un gatto intento ad
entrar in una villa per papparsi un pò di brodo di dado. Immagino
che non sia così, bisognerebbe leggere tutto il testo e solo chi
l'ha scritto o chi conosce perfettamente le nozioni della vera
poesia può capirne il senso e poterlo commentare.
Io non sono una poetessa che ha studiato tutte le regole per poter
comporre un capolavoro. Le mie poesie vengono da me stessa, sono
come sono io, sono i miei sentimenti.
Spero di non aver ferito nessuno con ciò che ho scritto, la mia
ignoranza sulle regole non ha limiti, e se v'ho fatto sorridere, un
pò me ne rallegro.
Alma Chiara
Una
poesia non fa male a nessuno
Quando andavo al liceo prendevo striminziti 6 nei temi, che non
superavano mai le quattro colonne del foglio di protocollo. Invece
una mia cara compagna di classe aveva sempre un bell’8 e scriveva
fiumi di parole. Così, spesso, le chiedevo di poter leggere il suo
tema, per imparare da lei. Sapete che non sono mai riuscita a
giungere alla fine di uno di quei temi? Erano eccessivamente
prolissi per i miei gusti. Io invece ho sempre avuto doti di
sintesi, anche troppo!
Questo per dire che secondo me dovreste evitare inutili discussioni
su chi è poeta, chi poetastro e chi imbrattafogli (o pixel in questo
caso…). Qui ognuno scrive come può, per liberarsi l’anima o per
diletto. Tutti vediamo la differenza tra chi conosce a fondo la
metrica e chi va un po’ a caso, ma non è detto che sia più
interessante leggere la poesia del primo piuttosto che quella del
secondo. Quindi i più colti dovrebbero essere un po’ meno pesanti
nei commenti: in fondo una poesia non fa male a nessuno.
cocami
Commento solidale
Aspettavo da molto tempo che qualcuno si esprimesse chiaramente
(cosa che forse io non riesco a fare bene) sul modo di scrivere
poesia e la libertà che essa rappresenta nell'esprimere il sé.
Sono pienamente daccordo con i commenti fatti dai bravi e saggi:
Gabriele Dogliotti, Gerardo Pozzi e il caro e simpatico cavaliere
famoso Ghino Burlacco, del quale leggo sempre volentieri gli
scritti.
Io ora dico grazie a voi e alla poesia, continuiamo a scrivere tutti
in buona compagnia.
Aurelia Tieghi
Commento
Lucius F. Schlinger a Cristina con la quale mi vien fatto di usare
il tu, se lei lo accetta e lo ricambia, visto che tra l'altro sembra
ci siano solo 201 anni di differenza di età, essendo io nato nel
1741, come forse risulta (secolo più, secolo meno) dal curriculum
aggiornatissimo che ho inviato al Magnifico.
Due Clerihews:
La gentilissima Cristina Bove
mi apprezza molto e questo mi commuove,
ma dico a lei che non ci prenda il vizio
perché leggermi, spesso, è un gran supplizio.
Cristina,
come accadde che giusto una mattina
ti capitarono davanti agli occhi
i miei terrificanti scarabocchi?
Un Limerick:
Cristina, nata a Napoli, che a Roma
oggi risede e vive, non si noma
per bagattelle, ma per versi e prose
che trattano di affascinanti cose,
leggerle non è certo dura soma.
Auf Wiedersehen. LFS
Lucius F. Schlinger
"La nostra vita è piena di (in)certezze"
Caro Mr Tex,
prima di tutto benvenuto ( sono da poco arrivato anch'io, per cui
siamo "freschi" tutti e due ).
Ho 34 anni, ma se ti avessi fatto leggere quel che scrivevo dieci
anni fa (o anche solo cinque, sei ) capiresti molte cose.
Non trovare molti che ti dicano che hanno passato quel che stai
passando tu, non vuol dire che non capiscano. Ma solo che magari
sono più, diciamo così, introversi...
Stai sereno!
Io so quel che stai passando, e che lo stai passando da una vita
intera (perchè non è un momento, lo so ).
Se ti può servire ( e ti servirà, magari non subito ), io sono stato
quel che sei tu.
Ho provato quel che provi tu. Mi giudicavo come ti giudichi tu. Poi
mi sono rotto i marroni, di stare così male.
E quindi ho dato una svolta.
Ma prima ho avuto la grazia di capire che non era tutto il mondo ad
essere "marcio", ma io a non vederci tanto bene. Perchè accecato
dalla mia sottovalutazione.
Nada te turbe!
Questa è una benedizione.
Presto finirà, questa tua sensazione, e capirai cose che ti faranno
sentire VIVO.
Io sono nato 4 anni fa. Sono ancora un bambino. Però ricordo che il
parto è stato faticoso, molto faticoso.
Ma, Dio, quanto ne è valsa la pena!!!
Coraggio!
Ti abbraccio,
gerardo
p.s. Rileggendo le mie "quartine", che ho scritto ( perdonatemi ) di
getto tra le 00.32 e le 00.37 di ieri, ho notato che la storia del
"dito" potrebbe essere fraintesa: era soltanto la descrizione del
mio conteggiare con le
dita delle mani ogni rigo...!!!! Nessun "doppio-senso", mi
raccomando!!
Ciao a tutti!
Un saluto anche al "Ghino" !!!
Gerardo Pozzi
Commento
Grazie ancora ad Antonio Fabi per i suoi gentili apprezzamenti e le
sue rime che mi onorano più di un premio letterario. Al grande Gus
vorrei dire che mi sono sorpresa a ridere da sola nel leggere il suo
poemetto e che i simpaticissimi e musicali battibecchi con Fabi sono
sinceramente imperdibili. Poi anche ringraziarlo di avermi posta ad
antesignana addirittura di un’Epoca…cosa che mai nella vita mi
sarebbe stato possibile sperare…Spero soltanto che il D.C. non
avvenga per glaciazione con relativa estinzione di bronto-sauri…ma ,
piuttosto, per pacate precessioni equinoziali, inavvertibili
capovolgimenti polari…magari con effetto flou…
Aggiungo che concordo con la stima che esprimono nei confronti di
tanti autori del sito, molti dei quali ho già avuto modo di leggere
ed apprezzare e molti che sono in procinto di conoscere, e sono
tanti…Intanto rinnovo il mio grazie a tutti coloro che apportano il
loro contributo esistenziale e poetico in questo bellissimo sito.
Per Fata Morgana, che lo ha
espressamente richiesto, ecco il clerihew , di cui però non so
ancora se il metro è giusto (Lucius è silente):
Fata Morgana
Appassionata di cultura umana
Amabilmente con filosofia
Si diletta di prosa e di poesia
Continuo ad essere grata al Magnifico per la conduzione di queste
pagine che ci consentono vivaci interventi e svariate opinioni..
decisamente non v’è corrispettivo nel Web.
Cari saluti
Cristina Bove
Commento
Sottoscrivo in pieno quello che hanno di nuovo ribadito in
modo efficace e placato sia Gabriele Dogliotti, sia Gerardo Pozzi in
merito alla rinfocolata “querelle” metrico-stilistica sull’ “ars
poetandi”, da giorni su questo Sito.
Aggiungo solo che in Toscana, e anche in altre zone dell’Italia
rurale, ci sono stati, e tuttora ci sono molti “cantori in ottava
rima”, e per fare qualche esempio, citerò i “Maggerini di
Braccagni” o del Mugello, gente semplice e campagnola,
"poeti estemporanei", capaci di andare a “metro” senza per
questo reclamare la “patente” o il “lauro” di poeta.
Ogni inizio dell’anno in Toscana è possibile vedere in bella mostra
nelle edicole un piccolo libricino azzurro: è il “ Lunario di Sesto
Cajo Baccelli” , leggendario astronomo – cabalista di metà
Ottocento - meglio noto come lo “Strolago di Brozzi” che
già alle prime uscite mandava in stampa il suo “libello”
che riportava in apertura le famose “sestine” del dottor Antonio
Guadagnoli, che riassumevano in rima la “divinatio” sui
fatti salienti dell’ anno a venire e chiudeva sempre dando tre
numeri da giocare a terno.
Oggi la tradizione viene portata avanti da altri poeti, tutti
bravissimi, nel rigoroso rispetto del metro e della rima del suo
lontano e glorioso precedessore, ma nessuno di questi a quanto mi
risulta ha mai aspirato a scalare il “Parnaso”, né di essere
sdoganato per accedere al "Giardino delle Muse".
Ghino
Burlacco
Commento
Carissimo signor Gabriele Dogliotti,
non è la prima volta che mi sento totalmente in sintonia con le sue
idee ed i suoi pensieri.
La ringrazio doppiamente per questo suo ultimo commento, perchè mi
ci ritrovo pienamente e perchè mi ha assolutamente anticipato.
Anch'io volevo esprimere la riflessione che si basa sul fatto che
gli autori classici, a loro tempo, sono stati degli innovatori.
Si può certamente continuare a rifarsi a loro, ma lasciando anche la
possibilità ad altri (dei nostri tempi) di manifestare la loro
"innovazione", seppure del tutto personale e magari mai destinata a
rimanere nel tempo
(nel tempo degli "autori", ma rimarrà certamente nel tempo di chi
l'ha scritta e di chi ha provato emozioni nel leggerla)...
Grazie ancora,
mi fa davvero piacere ogni volta che sento un'opinione che è vicina
allamia.
Mi sento meno "solo" nel pensiero, ma anche meno "stupido" !!!
Saluti,
Gerardo Pozzi
"Libertà" di Pietro Gandetto
Tra le pagine della nostra storia c'è sempre una pagina ingiallita
dal tempo che non si riesce a buttare via ,ed è proprio questa la
forza della libertà, andare avanti costruendo su questa foglia che
scivola sul fiume..
Tiziana Cocolo
Commento
Prendo spunto dal seguente ragionamento di Antonio Fabi:
Coloro che, per contro, compongono solo in maniera svincolata da
ogni norma stilistica senza dare mai prova di potersela cavare anche
rispettando determinate regole, non fruiscono di questa
legittimazione: ben che vada producono una prosa accettabile. È
sempre la padronanza della tecnica che fa la differenza.
Ora, quello che ho riportato è un ragionamento che mi sta bene se si
considera la poesia come una persona che nei secoli è nata, vissuta
e che tuttora esiste e vive intorno a noi coi suoi valori assoluti
maturati nel tempo.
Se diamo alla poesia una vita propria che passa attraverso le
generazioni, ci rendiamo subito conto che essa è vissuta sì nei
versi dei grandi poeti, che però non sono soppesati dagli stili ma
sono conosciuti per le loro idee, i loro sentimenti e la loro
capacità di renderli capibili, fruibili da tutti nella forma che più
li aggradava. Nel 1300 andava di moda il sonetto o la 'canzone' così
come oggi va di moda l'hip hop nella musica. Per far meglio capire
il mio ragionamento con un paragone musicale, è giusto dire che nei
secoli la musica ha avuto i suoi Mozart, Beethoven, Strauss, Verdi,
che nei loro modi personali hanno dato spessore e risalto alla
musica in maniera enorme...Ma anch'essi, laddove sempre dovevano
misurarsi con una 'letteratura' specifica fatta di regole e 'recinti',
proponevano anche composizioni 'personalizzate' che erano
all'avanguardia per i tempi e che poi, sono diventate a loro volta,
regola per gli altri. Nei tempi più recenti i Beatles sono stati
considerati leggerini stilisticamente e musicalmente ma poi qualcuno
ha cominciato a vedere tipi di 'cadenze' nuove nei loro accordi, ne
sono state apprezzate le particolarità nel creare le melodie e alla
fine insomma, anche loro sono diventati 'regola' per gli altri.
Questo, non vuole assolutamente dire che comporre versi senza
dare mai prova di potersela cavare anche rispettando determinate
regole, sia una scusa per poter dire: ma io sto facendo regole
nuove per tutti. Non dico questo. Dico solo che il verso, a mio
parere, è libero. Sempre e comunque. La forma che si sceglie è una
necessità personale che può essere più o meno corretta ma comunque
dev'essere dettata dal bisogno che ha il nostro animo di misurarsi
con le parole. Quando ho scritto quel sonetto sul Camino de
Santiago, so benissimo che poteva essere un pensiero espresso in
prosa (forse era meglio...) ma la mia necessità, il mio bisogno
interiore sentiva la volontà di esprimere quel concetto in 14 versi
che dovevano dire e dare tutto me stesso. Per me la sfida è lì.
Condensare le parole ed i concetti in poche righe, stringersi in 11
sillabe per cadenzare un argomento che altrimenti necessiterebbe di
pagine e pagine di pensieri, aneddoti, esperienze etc etc...
Se la forma che ho espresso non è corretta stilisticamente, non è
per farla in barba ai cultori della 'regola'. E' semplicemente
perchè le parole nascono così. Lavorarci sopra per far quadrare il
tutto, diventa, alla lunga, uno snaturare quel pensiero primordiale
che ha scatenato tutto.
Gabriele Dogliotti
Siccome
Siccome mi sono sentito
sfidato a sorte e un pò sfinito
ho cercato dentro al mio diario
quartine di un bel novenario
per dimostrar d'esser capace
di rimar bene e di contare
fin a due mani senza un dito
così da risultar gradito
a Fabi Antonio e Lucius Schlinger
e se non mi ricordo male
vocale e vocale uno vale
cucite assieme con la Singer
che mia nonna aveva in casa
ma ora mi mancan due dita...
ottonario in libera uscita?
No, per dio, sopra son nove!...
Ho perso il conto, signora Bove!!!!
Gerardo Pozzi
Commento
Le deliziose, colte e perfette quartine di Cristina Bove, mi
inducono a far precedere da queste brevi considerazioni la replica
in versi, forme che ha ottenuto diritto d'asilo anche in questa
sede, fatto per il quale è doveroso ringraziare ancora, senza
piaggeria alcuna, il nostro esimio anfitrione.
Egli, peraltro (come Cristina e come altri soci) scrive
brillantemente sia fruendo del metro, sia "liberamente", scegliendo
di volta in volta schemi e metodi espositivi più o meno formali.
Quando Lorenzo De Ninis, Cristina Bove, Schlinger, Bettozzi, Gus,
Bottiroli (mi scuso per le involontarie omissioni) decidono di
misurarsi col ritmo e con la rima, vi riescono in modo egregio.
Essi, a mio parere, sono anche per questa ragione,
legittimati alla scrittura di testi poetici non imprigionati nel
letto di Procuste degli endecasillabi e degli ottonari (cito -con
riguardo al famoso torturatore- il grande filologo Giovanni Cerri).
Coloro che, per contro, compongono solo in maniera svincolata da
ogni norma stilistica senza dare mai prova di potersela cavare anche
rispettando determinate regole, non fruiscono di questa
legittimazione: ben che vada producono una prosa accettabile. È
sempre la padronanza della tecnica che fa la differenza. Mi pare
anche fuor d'opera rapportarsi ai "grandi", proprio perché essi
(quelli veri) furono e sono padroni della "musica letteraria",
contribuendo spesso, al suo sviluppo mediante geniali variazioni.
Voglio adoprare il novenario
per ringraziare apertamente
Cristina Bove, la cui mente
è stupor mundi. Uno scenario
stupendo dona ed avvincente,
d'un taglio pressoché suntuario
(fatto, peraltro non saltuario):
ricchezza lecita e innocente.
L'ottonario, a questo punto,
con la "sincope" finale,
al momento Giusto è giunto,
perché valga il vero (e vale):
non occorrono commenti.
Complimenti.
Antonio Fabi
Commento, commentando il commentato dei
commentatori.
Nel mio negletto poemetto a Fabietto (in "Satira") scritto ahimè sub
Julo in quanto A.C. (Antecristinam bovem), dove ho mal detto di
Lorenzone, Burlacco, Aurelia, Zenone, Banditore, Liliana, Tor Divino
(Santoro), Bottirolo, Bromuro, Yasuka, Yashimoto etc, credevo di
aver offerto il massimo poetico del moderno rimarolo
amante di stanze e … piedi ed ora dedicandolo ai
suddetti spasimanti della rima più o meno … baciata, degni …
posteriori di Tasso e/o altri classici, qui a loro gloria, riporto
le due odi melodico-paradisiache inedite del mio Eroico personaggio,
ora anche multiforme, colme di ritmo, poeticità astrale e nivea
(nivea ci sta sempre bene) adorabile, affabile, idoleggiabile e
chiedo alla giovine, verginea, incantevole Alma Chiara di farne
esegesi e commentarle, dopo aver colmato fazzoletti, cuscini e
finestrini. (Prima della lettura munirsi di lacrimatoio).
Da (come riportate voi per le vostre opere) "Fabietto Poeta"
Canto II strofa III
"Ex ineditis Fabietti rimis"
"Giunse lo gatto presso il lungomare
al vespro, in una cupa di cipressi
piccola villa ed ivi volle entrare.
Eran questi alberelli antichi lessi
col brodo di vitel rettangolare
e poscia, nel bel mezzo degli stessi,
numerose come a stagion le noci
s'udivan rimbombar croci su croci"
Da Canto IX strofa V
"Ex Fabietti Aspersis Rimis : Nottolarum Requiem"
"Era quel primo maggio una selvaggia
festa dove planavan pipistrelli
mentre i falò bruciavano la spiaggia
d'Amostante e dei suoi sette gemelli.
Lo gatto provenia d'Arma di Taggia
nutrendosi di quei lividi uccelli.
E pure là, come a stagion le croci
s'udivan rimbombar voci su noci."
Gus
Commento
Simpatici i "colloqui" Bove/Fabi: come ascoltare un piacevole duetto
canoro.
Attendiamo la dedica di un clerihew , come promesso, signora
Cristina Bove.
Tutte belle anche le poesie del 9 gennaio.
Buona continuazione.
Fata Morgana
In risposta a Bruno Amore
"Carpe Diem" dunque, se non ho capito male!
"L'attimo fuggente" ti ha permesso di "volare radente e veloce"
sulle mie poesie e racconti.
Essere colpiti in volo è "cosa" entusiasmante;soffermarsi,a mio
parere, può riservare emozioni maggiori, talvolta anche
rivelazioni!Sorprese quali ad esempio la scoperta di nuovi mondi.
Essere,vivere....ci sarebbe molto da discutere in merito:cercare di
non farsi mancare niente. . . vero, ma,senza rischiare di cadere
nella superficialità. Allora non sarebbe più "essere",ma,vivere come
l'ape,di fiore in fiore. Tutto ammissibile volendo,se non fosse che
per un piccolo particolare:noi non siamo api!
Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo soffermarci davanti a
qualcosa a qualcuno.
E' un' esigenza innata a cui non possiamo sottrarci, pena il vuoto
interiore.
L.P.C.
Ad Antonio Fabi
Cortese Antonio Fabi, gran diletto
ho preso nello scorrere i suoi versi
frutto d’indiscutibile intelletto
scritto con piedi calibrati e tersi
chè di piedi si danza e si volteggia
e di tropi con genio e con perizia
la mente nella satira destreggia
usandone con massima letizia
a me che leggo, onnivora vorace
piace chi sa far musica e ironia
chi promuove giustizia e per la pace
vive, s’adopra e sogna l’ armonia
Mi sorprendo stupita ed onorata
d’essere oggetto di un componimento
perciò ringrazio della stima data
e ricambio con tutto il sentimento
Però d’endecasillabi soltanto
sento preciso il ritmo e la cadenza
ignoro le nozioni d’altro canto
di mera autodidatta è la mia scienza
Mi piacerebbe aver tanta cultura
per destreggiarmi con erudizione
e fronteggiare ad alta levatura
cotanta sfida a singolar tenzone
Nel rinnovarle la sincera stima
dell'amicizia replico l’invito
che menestrelli di giocosa rima
si continui a cantar per questo sito.
Cristina Bove
A Cristina Bove
(Sonetto pluricaudato non scilomico)
Scriva pure per noi, Cristina Bove.
Può pure bacchettarci, Lei, se vuole,
mettendo il ferro dove il dente duole;
ne ha facoltà e diritto, Lei, per Giove!
Ha frequentato, Lei, parecchie scuole;
di questo sono certo: non ci piove
ed altri meriti ha acquisito altrove;
sagge e brillanti son le sue parole.
Quanto ai miei versi postelegrafonici,
di cui mi chiede in un recente scritto,
li ho usati solo per effetti fonici.
Una boutade, confesso, in un tragitto
che mira spesso a obiettivi sardonici
contro un prodotto che spesso è rifritto.
Non mi piace star zitto
di fronte al conformismo che oggi impazza:
mi ci diverto, come la mia razza;
altrove e in questa piazza:
vedasi Lucio, ch'è Latino e Crucco,
e che parecchi ha lasciato di stucco.
Il fatto sta che il giucco
di stilo, di fioretto, d'ascia e spada
piace a taluni, ma a altri non aggrada.
Antonio Fabi
Dissertazione di Lucius F. Schlinger
Ho letto la dissertazione di Lucius F.Schlinger su Dante e le
conoscenze astronomiche presenti nella sua opera, che l'autore
definisce incompleta ( la dissertazione) ma che a me, carente di
nozioni in materia, è sembrata particolareggiata e interessante.
I limeriks sono molto gradevoli, e i clerihews, che non conoscevo,
sono una piacevole maniera di comporre nel riuscire ad esprimere in
pochi versi la personalità del soggetto. Li ho trovati tutti
piacevoli.
Mi permetto di dedicargliene uno, sperando di averne afferrato bene
la costruzione.
Lucius F. Schlinger
col gatto nella scatola di Schrödinger
vivo o morto pensato dagli autori
egregiamente ne veniva fuori.
Questo è invece per il "Magnifico"
Lorenzo de Ninis
di chiarissima mente certo in primis
ospite appassionato di poesia
permette di gustarla a chicchessia.
Ho in mente di scriverne per gli amici del sito, sperando sia loro
gradito, e semprechè non mi sia sbagliata nell'interpretarne
l'esecuzione.
Carissimi saluti a a tutti
Cristina Bove
"Melville"
di Renzo Montagnoli
Bravo a Renzo per la sua ode in onore di Melville, scrittore per
lungo tempo ignorato dai critici e diventato famoso solo dopo la sua
morte (il suo Moby Dick é considerato uno dei maggiori capolavori
della letteratura americana ed ha anche ispirato un film).
Nella sua lirica, Renzo, ha fatto trasparire l'anima di questo
personaggio, ma é riuscito anche a trasmetterci sinteticamente
alcune sue emozioni "forti" sull'inutilità della rincorsa
giornaliera di questa umanità insoddisfatta che non riuscirà mai ad
appagare i propri desideri sempre più impossibili, che potrebbero,
invece, essere "saziati" riscoprendo le piccole gratificazioni, più
facilmente raggiungibili, distribuendo qualche carezza in più a chi
ci sta intorno e che, spesso, ignoriamo.
Armando Santoro
Commento agli amici di Poetare.it
Al contrario di quello che pensa qualcuno su di me, giuro che non
stò soffrendo affatto di rabbia, anzi….
Ringrazio comunque, Gerardo Pozzi e Gabriele Dogliotti, e tanti
altri, che riescono a cogliere bene la “realtà delle cose”, e che
onorano poeticamente un benemerito sito come Poetare.it, senza
“sgomitare” troppo per accendere le “luci della ribalta”, su loro
stessi.
Chiudo dicendo che non mi risulta che l’Unione Astrofili pur con
tutti i meriti che ha, possa, dal punto di vista strettamente
“letterario” essere scambiata per la Società Dantesca Italiana.
Ghino Burlacco
5 : Non riesco a tacerlo…
Le mie sono parole
immediate...Lei, gentile Autore Claudio Rancati, con il suo testo
“Volo” mi sta facendo piangere. Mi sta “ schiantando “ l’anima. Non
trovo miglior commento se non questa mia “testimonianza”: avverto
quel che è scritto...e non riesco a fermare il mio pianto...mi
perdoni...monaci cavalieri...
Giuliano da Rocca del Santo
Commento
Vorrei ringraziare G. Bellanca per aver letto la mia poesia.
Sono andata a leggere le sue e le ho trovate molto significative.
Soprattutto il Treno, la tristezza della partenza, la mancanza della
terra natia.
Bravo.
Ho letto altre poesie di altri poeti di questo sito fantastico e ho
notato che sono moltissimi quelli bravi nel comporre versi. Ho molto
da imparare e non avrò mai finito di imparare.
Alma Chiara
Commento
Mi sono affacciato a questo sito molto timidamente non pretendendo
ma sperando. Ciò che si scrive sono pensieri,sentimenti,spesso,per
gli altri incomprensibili,a me capita di non capire gli scritti
altrui. Penso che se non si conosce la storia di chi scrive,i suoi
sentimenti,i suoi pensieri è difficile capire ciò che vuole dire. I
miei scritti pensavo fossero di non facile comprensione perchè
esprimono sentimenti,storie personali. Scrivo anche dell'altro.
Grazie Fata Morgana per il vostro apprezzamento,mi ha rincuorato. Ho
letto il commento di Gabriele Dogliotti. Mi è piaciuto tanto anche
perchè in parte esprime ciò che penso. Complimenti a Magic per
Cimitero di paese,a Cristina Bove per Siamo,a Giovanni Della Torre
per Dietro la porta. Un sereno 2007 a tutti voi.
G. Bellanca
Commento
Mi sento in dovere di ringraziare Lucius F.S. e G. Bellanca al quale
dico che ho apprezzato la sua “Il treno” poesia che racconta con
estrema sensibilità la sofferenza per il distacco forzato dalle
proprie radici. Attendiamo altre opere di questo autore.
Ci sono tante Vostre poesie che mi sono copiata nella mia raccolta
privata, senza averle commentate. Se vi fa piacere potrei citarne.
Il valore di questo sito – mi sento di ribadirlo – è quello di
essere aperto a tutti quanti sono appassionati del genere. Questo,
secondo me, è il suo pregio e, naturalmente, di chi l’ha ideato.
Permettetemi di adottare il paragone manzoniano dicendo che qui, i
vasi di terracotta (come me) e i vasi di ferro (uno a caso sig.
Antonio Fabi) possono viaggiare tranquillamente assieme nel
fantastico mondo della poesia nel rispetto reciproco. Se poi ci sarà
qualche scontro in cui cadrà qualche coccio, niente paura, si può
aggiustare e tornare più belli di prima!
Sono d’accordo con quanti dicono di non prenderci troppo sul serio.
Siamo una bella compagnia no?! Continuiamo alla grande!!
Ciao a tutti
Fata Morgana
Cara signora Cristina Bove, cara Alessandra,
non riesco a scrivervi quel che provo...!! Siete riuscite a
bloccarmi le parole....( A me, che sarei pure un
logorroico!!! Eh! ).. Grazie per quel che avete scritto a me e per
quel che scrivete a tutti.
Voglio ringraziare davvero voi tutti che leggete e scrivete su
questo sito, e ringraziare il signor De Ninis per lo sforzo
quotidiano che mette nel tenere vivo tutto questo.
Purtroppo la Poesia è l'unica forma d'arte scritta da tutti e letta
da nessuno. Ma sto leggendo cose meravigliose e sarebbe giusta una
società che premiasse, con pubblicazioni, tutti quanti. Sia chi
partorisce poesie a causa di sofferenze o situazioni delicate, sia
chi le scrive con la fatica di un impegno didattico e culturale. Mi
piacerebbe venisse un giorno dove davvero tutti potremmo pubblicare,
e non solo.
Ma guadagnarci pure!!
Così avremmo fregato ben bene le cose brutte che ci sono accadute.
Doppia "fregatura"!!!
Io penso al valore della poesia, e mi viene in mente come, un tempo,
i poeti di corte erano persone molto importanti, perchè col loro
sguardo sul mondo potevano aiutare a mantenere buoni e saldi i
rapporti fra le nazioni e nella nazione, per evitare guerre e altro.
Avevano una lucidità ed una limpidezza estreme, e per questo erano
molto ben voluti e rispettati.
E penso al valore della poesia oggi, dove un grande poeta deve
essere a tre giorni dalla propria morte, per venire proclamato
senatore a vita... Mah...
Non ci scoraggiamo e continuiamo a scrivere. Sempre!
p.s. Trovo bellissime anche le poesie di Lisa
Massei (Mielenero).
Un abbraccio a tutti,
Gerardo Pozzi
A Lucia P.C.
Ho volato radente e veloce le tue poesie e racconti, approfondirò
poi, perchè mi piace essere colpito in volo.
Toccato! E di ripeterò una frase di Jannacci, che ripeto spesso,
prima di tutto a me: "non farti mai mancare qualcosa
da aspettare". Uno sguardo, un sorriso, una carezza, un bacio, un
tenero amplesso, che solo così si continua a essere, vivere è una
cosa comune. Ciao, a presto.
Bruno Amore
Commento
Vorrei poter postare anche io una mia fotografia sulla pagina
personale per esser sicuro che mai nessuno verrebbe a leggere...Ma a
parte gli scherzi...
Il dibattito a cui assisto in questi giorni non è niente rispetto ai
diverbi che sono abituato a leggere su altri forum ai quali
partecipo. Qui forse, si è giustamente più pacati perchè non c'è
competizione; e sicuramente bisogna imparare ad essere più
autoironici. Ma è anche vero che quando si leggono alcune
puntualizzazioni sui nostri componimenti, si viene colpiti nel
vivo...Ogni volta che pubblichiamo una poesia su queste pagine, la
consideriamo un po' come una lepre lasciata correre in un prato
sopra il quale volano cento falchi. Abbiamo paura che venga
divorata. Però dico che è una nostra creazione ma comunque sotto gli
occhi di molte persone/poeti. E sebbene le nostre poesie siano alla
mercè dei pensieri di tutti, solo noi siamo capaci di intendere
cos'è che dentro di noi ha mosso la penna per scrivere quei versi;
siano essi perfettamente rimati, giustamente ritmati o concatenati.
Nella musica esiste lo stesso identico problema. E' più bravo chi ha
studiato musica e sa scrivere canzoni, oppure è bravo anche chi non
sa niente di musica eppure strimpella e compone cose belle e
sensibili agli orecchi degli altri? Non si può dare una risposta
certa e valida per tutto.
Sinceramente è questo che mi dà fiducia nello scrivere i miei versi.
Se dovessi render conto a tutto ciò che è 'regola' e 'forma', non mi
misurerei mai con me stesso. Non ne avrei nè il tempo, nè la voglia.
Gabriele Dogliotti
Commento
Simpaticamente, Antonio Fabi, cosa sono i versi postelegrafonici? Mi
intriga saperne di più , se non è una boutade di complemento.
Ribadisco che è un vero piacere leggerla e ricambio il grazie per i
suoi apprezzamenti. L'ironia è il sale della vita, è l'antidoto alla
seriosità....La serietà è altra cosa e non v'è cosa più seria di una
sana autoironia.
A volte si soffre per l' orgoglio ferito, ma se si riuscisse ad
accettare con serenità anche il parere poco lusinghiero, si
mostrerebbe un distacco intelligente e un'apertura al dialogo.
Trovo che Gerardo Pozzi ci dia una bella dimostrazione di tale
comportamento, e che la sua sofferta interazione venga poi espressa
con grande intensità nelle sue poesie.
Francesca Bergonzini, Felice Serino, Eugenio. G. Tursi, ci regalano
sintetici versi ma densi di significato... Salvatore Armando Santoro
ci offre il senso della sua stanchezza, ce la fa vivere con lui nel
ritaglio di vita che così bene descrive... Molto intensi anche i
versi di Alfredo M. Barbagallo su Welby... si commentano da soli....
Cari amici tutti, vi ringrazio di continuare a "giostrare" per il
comune diletto, vi sono grata per tutti i momenti piacevoli che
trascorro con voi. Vi saluto caramente.
Cristina Bove
Commento-Ringraziamento a Gerardo Pozzi
„Le cose che avvicinano esseri lontani e sconosciuti“
Una carezza anche per te
Gerardo,
Che ora sei fatto di me.
Un piccolo grazie. Ti tengo dentro.
Il cuore è un antro buio e atavico ma la giusta chiave entra subito,
non conosce tentativi e sbagli. Siamo destini uniti dalla continua
ricerca dell’attimo, della sensazione che emana l’Infinito. E fa
bene anche il solo pensiero o ricordo..
p.s. Terrei molto a sapere anche cosa ne pensi dei miei racconti.
Alessandra Piacentino
Commento
Ringrazio Cristina Bove per il suo giudizio, che altri potrebbe
definire perfino troppo generoso. Io, naturalmente, non lo faccio,
da buon "miles gloriosus", ma la ringrazio anche per la sua
produzione, piena di significati profondi e di indiscutibile
eleganza.
Mi pare che (come sostiene anche Gus) il dibattito in corso sia
divertente e stimolante, soprattutto se si scopriranno (e non è
impresa ardua) le tracce di autoironia che connotano frequentemente
le opere dei rimatori (e, in generale, degli scrittori) satirici,
con particolare riguardo ai versi preromantici e postelegrafonici.
Buon quinquiennio.
Antonio Fabi
Poesie di Matteo Bertoncello Brotto
Volevo dire a Matteo Bertoncello Brotto che le sue poesie mi hanno
proprio "braccato".
Mi piacciono enormemente.
Certo, c'è una vicinanza di espressione ( non vorrei che , lodando
lui, il mio pseudoinconscio stia lodando me!!!! )...
Però, però, insomma, questo suo è proprio il modo di scrivere che
amo io! La profondità nella semplicità delle parole. Un linguaggio
il più vicino possibile a quello parlato, quotidiano.
Non si offenda se mi sento vicino a lei nello "stile" delle parole
scritte (odio questa parola: "stile"...Puah! Ma non trovo sinonimi
). Non è una questione di qualità, la mia. Solo una vicinanza ed un
piacere nella lettura.
Provi a leggere le poesie di Alessandra Piacentino.
Ma sto vedendo anche molti altri, su questa "strada".
Sono felice, di questo.
Saluti a tutti,
Gerardo Pozzi
Commento
Dopo aver letto svariati commenti sul modo di comporre poesie,
vorrei essere brevemente partecipe dell'agone!
Quando scrivo poesie libere mi sento appagato; quando scrivo invece
poesie in metrica, odo le sirene, l'estasi mi prende, il ritmo si
frange spumeggiante sulle scogliere, ecc. ecc. ecc.
Concludo quindi con un breve invito:
Poesia
Valzer di sdrucciole,
piane s'intrecciano
fra tronche stridule
che vanno al ciel.
Ottave languide,
sestine flebili
che al cuor sussurrano
l'ansie d'amor.
Doppio quinario
senario doppio,
strofe che impazzano
con gran furor.
Qualche sineresi,
rime si baciano
quando rammentano
un bianco fior.
Un breve distico
con poche dieresi,
terzine infiammano
l'arido cuor.
Fra il settenario
e l'ottonario
passano gli epici
versi d'un dì.
I decasillabi
pian piano ascendono,
vanno con Zefiro
che spira ancor.
Un canto ritmico
di dolci sillabe,
mentre si perdono
gioie e dolor.
Roberto Bottiroli
Commento
Che belle strofe nella vostra poesia <Contro la guerra> Fata
Morgana. Mi hanno colpito.
<Il clandestino>. Brava Alma Chiara
G. Bellanca
Commento a Bruno Amore
Ho raccolto umilmente, in punta di piedi il tuo messaggio tra I
tanti, nei commenti.
Anche io sono entrata da poco in questo sito ed ho lasciato i miei
semplici scritti.
Esprimere un giudizio è cosa estremamente delicata, soggettiva,
spesso anche umorale.
Mi è molto piaciuta la tua poesia su "Genova", anche"Come saprai", e
quella dedicata a tuo padre.
Non sono una poetessa, ascolto semplicemente il cuore e le emozioni,
questo è il mio "metro". Osservo, percepisco, ricordo e cerco di
cogliere.
Nel leggere gli scritti devo poter "vedere", ravvisare ciò che la
persona vede, vive, prova e vuole esprimere, ed, a mio parere, più I
versi sono semplici, fatti di parole semplici, più sono poesia.
Spesso molte persone usano parole a molti incomprensibili,concetti e
metafore astratte che rendono la lettura "pesante", poco scorrevole.
Attraverso queste tue tre poesie ho visto Genova,ho compreso il
messaggio che hai destinato a qualcuno in "Come saprai" e cercato di
cogliere in rispettoso silenzio,la profondità del rapporto con tuo
padre.
Spero vorrai ricambiare il piacere di leggere anche I miei piccoli
componimenti!
L.P.C.
Commento
Ho capito, signor Lucius, cosa intendeva dire.
Lo "stucchevole" era solo un giudizio tecnico.
Grazie per la precisazione.
Guardi che sto pian piano cercando di leggere meglio i suoi
componimenti, come quelli di altri.
Nonostante abbiano una forma che non mi "attira", li sto proprio
leggendo con più attenzione.
Da come conclude sempre le sue "esternazioni" si capisce, comunque,
che il suo Animo è ben presente.
Forse per non ammettere a sè stesso la sua sensibilità ( lo so, lo
so, lei mi dirà che la sua è una scelta e ben calcolata ), la
maschera un pò in questi modi....
Comunque il "ruolo" del provocatore le è riuscito proprio bene,
visto che ha smosso le coscienze di noi tutti ed ha aperto un
dibattito molto interessante.
Qualche volta, però, faccia fare le ferie al suo ruolo e ritorni nei
"panni" del signor Luciano Fabi.
A me questo signore piace!
Distinti saluti,
Gerardo Pozzi
Commento
Che bello! Concordo con Gus sulla movimentazione ad opera di Lucius...mi
sembra che non vi sia alcunchè da obiettare sul fatto che anche i
commenti sono precisa volontà del "Magnifico", ed è indubbio che la
sollecitazione intrinseca sia la giusta spinta a leggere...leggere...leggere...Perchè
è questo che mi ha colpito degli interventi di Schlinger, che lui le
cose le legge...e che ne tratta con cognizione letteraria e musicale
in maniera sincera, talvolta didattica, ma senza mai entrare nel
merito personale, cosa che non è da tutti. Personalmente mi sento
apprezzata dalla sua attenzione, anche perchè, scorrendo le sue
pagine, ho potuto constatarne la poliedricità e la cultura.
Anche il suo amabile germano, come si è autodefinito Antonio Fabi,
si muove con altrettanta perizia e conoscenza, spesso ne rileggo i
gustosi e ineccepibili versi della giostra della satira, da cui esce
inequivocabilmente vincente.
I paesaggi dell'anima vengono descritti da molti autori del sito,
con sfumature delicate, altri con decisi tratteggi, ma tutti
riescono ad offrire a chi legge una sorta di svelamento, in una
richiesta sussurrata che non si venga tralasciati...sto cercando di
leggere il più possibile ed anche se non me la sento di esporre
sempre un commento, ringrazio ogni volta gli amici che esternano sé
stessi nella poesia.
Un sentito grazie sempre a Lorenzo De Ninis, con gli apprezzamenti
più sinceri per questa sua impresa.
Cristina Bove
Commento
Egregio signor Lucius “il terribile”,
- mi permetto di usare tale appellativo perché sono sicura che Lei
non si offende - bisogna darLe atto che ha saputo movimentare assai
il mare tranquillo della pagina dei commenti!
Il maremoto iniziale ci ha un po’ sconvolti, ma adesso cominciamo a
capirLa e tutti penso sapremo fare tesoro dei suoi giudizi alle
nostre poesie in quanto la critica, anche non troppo benevola, non
può servire ad altro che a migliorare.
I più tanti di noi, fra i quali io, “gustano” in silenzio le opere
pubblicate cercando magari quella in cui si può trovare condivisione
e immedesimazione….
C’è chi, però, come il sig. Bruno Amore, cerca invece un riscontro,
un parere alle proprie opere ed allora è giusto concederlo e così
invitare a fare lo stesso per quanti lo desiderassero .
Personalmente, di questo autore, ho apprezzato gli Haiku senza nulla
togliere alle altre composizioni fra le quali mi ha colpito “come
saprai” e pertanto gli dico: buona continuazione!
W la poesia, qualunque essa sia!
Fata Morgana
Commento
Vedo alcune composizioni del Gennaio 2007.
Trovo interessante quella di Fata Morgana, Contro la guerra,
come quella di Ilaria Azzurro, Io in versi
sciolti molto musicali ed inoltre Sonetto a Pinocchio
di Armando Bettozzi mentre La favola di Lilli di
Elywitoutface mostra ancora che è possibile scrivere interessanti racconti
fantastici nel terzo millennio dell’ Era volgare. Non è poco!
Di Cristina Bove segnalerei Chi
sogna, un tema religioso che io apprezzo per la commovente linea
di pensiero e per la bella musicalità delle quattro strofe di
endecasillabi sempre con il quarto tronco. Non ho la più pallida ombra
di fede, ma ho sentito più messe (in musica) io di tanti fraticelli ed ho
studiato i Vangeli, tanto che in Ombre sugli dei, opus 7,
presente anche in questo sito, ho utilizzato brani di Luca, il mio
preferito, quello che contiene le parabole e gli episodi esemplari più
poetici.
Comunque Cristina la sa lunga in fatto di
inventiva, fantasia e ritmo, come sto verificando ulteriormente.
Chiunque, caro Gerardo Pozzi, può
fare tutte le confessioni che vuole. Se alcune
ci appaiono stucchevoli, possiamo dirlo indicando, se ci va, i
componimenti “stuccanti” Siamo infatti tutti invitati
espressamente a fare i nostri commenti. Io comunque lodo e
critico le opere e non mi permetto mai
giudizi sulle persone, come qualche autore di versi
sgangherati che pretende rabbiosamente di dirmi cosa devo fare.
In simili casi mi ripeto Non ragioniam di lor,
ma guarda e passa. Verstanden? Saludos al nostro Mecenate
ed a tutti gli amici da Lucius Fabius Schlinger.
Lucius F. Schlinger
Commento
Caro Schlinger-Fabi, per me il più ridicolo di tutti, è proprio Lei, che
non contento di fare il ficcanaso, sui miei scritti, cosa che non Le ho
mai espressamente richiesto, se la prende di nuovo con me, quando mi
permetto di replicare.
Ecco, si occupi si astri: è molto meglio! Così farà altri danni. Attento
alle stelle però: non promettono niente di buono per Lei!
Ghino Burlacco
Commento
Bella, divertente e intelligente la "polemica" in corso.
Gus
Commento
per Alessandra Piacentino
Alessandra Cara,
prima di tutte le cose, un grande augurio per te: che sia un anno ( ed
anni a venire!! ) in cui si materializzi tutto ciò di cui hai bisogno. E
così sarà! ( Non mi riferisco solo a cose fisicamente tangibili, lo
sai...).
Ti sto leggendo, con estrema attenzione. Mi piace davvero tanto ciò che
scrivi.
E lo comprendo molto in profondità.
Ti ringrazio per le traduzioni dal latino, che permettono la comprensione
di frasi stupende anche a gente come me, che non ha potuto fare studi
classici.
In questo sei un Maestro, perchè ti fai comprendere da TUTTI, senza
l'auto-elogiarsi dei poveri di spirito nel godere della comprensione di
pochi eletti.
Grazie di cuore.
"Ave" è Meravigliosa, come potentissime sono "Cercare del quadrifoglio
l'essenza" e "Attimi e secoli gozzovigliare nel tempo".....
Hai momenti di pura Illuminazione, dove parole, significati ed emozioni si
uniscono in una miscela di vera e propria sincerità.
Sei molto coraggiosa, ed io ti stimo. Per questo e per molto altro che
traspare dai tuoi scritti.
Il coraggio di esprimere le proprie idee ed emozioni è una cosa che mi
mette sempre con le spalle al muro.
Ma è il muro delle cose che contano nella vita, è il muro che mi tiene
vivo. Mi ci appoggio per respirare.
Continuerò con fiducia nella lettura delle tue poesie e poi passerò ai
racconti.
Auguri ancora e una carezza per te.
Ciao!
Gerardo Pozzi
Commenti
Lucius F. Schlinger in primis ringrazia Antonio Fabi per il
commento anche troppo benevolo, oltre che estremamente divertente e
spiritoso, che i suoi versi hanno ricevuto. Davvero confortante un simile
apprezzamento da uno che se ne intende, eccome! Quanto ad
alcune persone che hanno "scoperto" alcuni miei pseudonimi (uso circa
dieci esattissimi anagrammi del mio nome anagrafico) e perfino il
mio sito internet, dico che non ho mai nascosto nulla, compreso
l'indirizzo di posta elettronica e il cognome con il quale mi firmo da
oltre trent'anni, una trasposizione di quello di mia madre Stringari, per
analogia con i tanti nomi tedeschi di mestieri. Se poi qualcuno dice, come
il sor Burlacco, che faccio bene a non definirmi poeta, rispondo che poeta
lascio che mi definiscano gli altri, come spessissimo fanno, e se il
signorino fa quattro errori pacchiani in una lettera che vorrebbe essere
ironica mentre è solo ridicola e ne fa decine nelle sue "poesie" non è
colpa mia. Ascolti pure i ragli d'asino. Io apprezzo gli asinelli, ma ho
una preferenza spiccata per Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert,
Schumann &C, e non è questione di gusti, ma di cultura e
civiltà. La cultura romantica, poi, con la sua spiccata tendenza verso la
musica è una mia grande prediletta, a partire da quella dei primi
tempi, mentre mi annoia ogni forma di languido sentimentalismo.
De hoc satis. Non ho tempo da perdere e non ne perderò più per tali
inezie. Agli amici del sito segnalo invece il possibile arrivo di una
pubblicazione recente (estate 2006) dalla rivista ufficiale dell'UAI
(Unione Astròfili Italiani) sui circa 130 punti della Commedia
in cui Dante si occupa di temi di Astronomia. Ho ottenuto dal Presidente
il benestare per farla circolare senza alterazioni, mentre tra le prose si
trovano già varî dialoghi tra i quali due (San Giorgio e San Crescentino)
stampati pochi giorni fa insieme ad una lunga composizione in versi sul
furto di quadri nel 1975 al Palazzo Ducale di Urbino che forse proporrò al
Magnifico. Ma San Crescentino, benchè io non creda ad alcun santo, è un
po' il mio patrono ideale, dato che sono senza testa come lui e non avevo
sottolineato i diversi commenti di Alessandra Piacentino, Gerardo Pozzi,
Gloria Di Simone, Giuliano da Rocca del Santo. tutti in vario modo
interessanti e simpatici, anche nelle critiche. Ben vengano! Servono a
migliorarci. Con questi ultimi amici, in particolare, desidero scusarmi,
mentre ribadisco il mio apprezzamento per Cristina Bove ed altri autori di
cui ho parlato in precedenza e cercherò di dare un'occhiata a tanti altri
.W la Befana e stateve bbuono, Guaglio'. Auf Wiedersehen. Lucius
Lucius F. Schlinger
Commento
Caro signor Fabi (Luciano),
anch'io non amo la rima "cuore-amore", mentre amo le "confessioni" ( che,
nel definire "stucchevoli", la sua intelligenza sensibile ha discretamente
vacillato, almeno ai miei occhi ).
Amo molto anche il fare ( e saper fare ) cultura ( non mi riferisco a me
), trasmettendo i propri pensieri senza passare da, diciamo così,
"emozioni palpabili".
Quando ho detto che i suoi scritti non mi hanno emozionato, ho espresso
soltanto quel che ho provato.
Non è detto che se una cosa non mi emoziona, è perchè io non sia in grado
di comprenderla.
Tra l'essere un professore ed essere un Maestro, ci passano molte cose.
E, tra queste, forse anche il sentire bene il proprio appoggio podalico
sulla terra.
Che è di Tutti.
Gerardo Pozzi
A proposito di
Schlinger
Tanti scrittori guardano in cagnesco,
per la sua dura, ferrea disciplina,
un nuovo socio italo - tedesco,
che mette molti errori alla berlina..
Lo stimo molto, ché, allo stesso desco,
noi ci nutriamo d'ottima cucina:
carni, tartufi, pesci e così via,
con estro, vino buono ed ironia.
Ma il suo ingresso ha fatto chiasso:
non son poche le proteste
di chi reputa smargiasso
l'operare nella veste
di terribile censore.
Quale orrore!
Non tutti, tuttavia, paiono irati,
dato che il metro alberga in questo sito:
legittimo inquilino, camerati,
più volte celebrato ed applaudito.
E valga il vero: sono registrati
parecchi testi fedeli a quel rito.
Bettozzi, Bottiroli, Gus ed altri
scrivono bene, sono astuti e scaltri.
Schlinger ha puntualizzato
ciò che la filologia
sempre afferma, ossia è peccato
commerciare poesia
senza capo e senza coda.
Ma è la moda.
Vi sono versi "liberi", per Giove!
senza schema, né rime e senza freni;
versi che leggo qui, ma pure altrove,
talvolta lunghi più d'immensi treni,
talaltra monosillabi. Commuove
questo buffo, curioso andirivieni.
Ti dicono: "Lo ha fatto anche Ungaretti";
Giove pietà per loro, poveretti.
Questo clima m'è già noto:
quando giunsi nella piazza
vi fu un primo terremoto
e indossai la mia corazza.
Ma, per somma gioia vostra,
fu la giostra.
Ma fu anche pace col sanguigno Ghino,
che di spirito certo non è privo;
con la celeste Ida Guarracino,
dal carattere forte, ma giulivo,
ed ogni socio io attendo ad Urbino,
di cui son duca, signore e balivo.
Sono per l'amicizia e la concordia;
e, in ogni caso, ho la misericordia.
È simpatico il germano,
bravo e dotto, in verità.
Su, porgetegli la mano!
Lui non la rifiuterà,
ché non è più sanguinario
di un sicario.
Antonio Fabi
Commento in risposta a Schlinger
Grazie, grazie esimio professor Schlinger, per la Sua ennesima "Lectio
Magistralis", di tecnica poetica come Lei ama pedissequamente impartire
dalla sua venerabile "cattedra", sul sito Poetare.it.
Le garantisco che in me non c'è nessun livore, né invidia verso di Lei,
anzi le confesso che mi diverto molto a leggere i Suoi puntuali e così
autorevoli commenti con stima e ammirazione.
Detto questo, però sono curioso di capire da quale "pulpito" viene la
predica, e comodamente con il primo motore di ricerca a disposizione sul
mio pc, digito il Suo "tardoromantico" pseudonimo , che immediamente mi
porta al Suo sito personale:
http://luciusfabi.it, noto subito dal contatore delle visite che Lei
ne ha realizzate 2300, in tre anni, alla data del 30 dicembre 2006, data
in cui Le scrivo:
i miei complimenti, un vero successo!, praticamente una percentuale di
visitatori talmente esiziale che non si riesce neppure a calcolare, lo
0,0000001 per milione , o giù di lì.
Certo, questo non significa niente, ma tuttavia ammetterà che è un buon
indicatore.
Se poi vado col suo nominativo alla ricerca del suo "cursus honorem",
premi letterari, segnalazioni speciali, piazzamenti d'onore, da Lei
collezionati, nella sua attività di studioso, critico, rimatore, nelle
diverse discipline letterarie, la risposta del motore di ricerca è sempre
negativa, o comunque in pochi casi di scarso rilievo, che non merita
neppure di essere menzionata.
Nel Suo sito, i suoi diversi pseudonimi, che sono l'anagramma perfetto o
imperfetto del Suo vero nome, formano il Gruppo Demopolis, ovvero un
gruppo di sedicenti rimatori che vivono nel paese di Ailait ( Italia):
gradisca ancora i miei complimenti per cotanto investimento immaginativo!
Ecco un rimatore e non un "poeta" come Lei, talvolta, con tutta onestà
intellettuale ammette e riconosce di essere.
Quindi un rimatore può solo discettare di endecasillabi, di novenari,
ottonari, settenari, aferesi, dieresi e poco più, ma avventurarsi a
"salire" in cattedra per dare lezioni di poesia in base "solo" alla
tecnica L'avverto che talvolta può essere rischioso, se non altro perché
si corre il rischio di trovare qualcuno più bravo di noi, ma seppur
tuttavia a Lei piace darle, nessuno può vietarglielo a Lei, come a
chiunque altro, ma buone maniere vorrebbero che questi sedicenti soloni
dalla scienza infusa, questi portenti di tanta erudizione, prima si
sottoponessero ad una buona "igiene orale".
Infine come mio ultimo consiglio vorrei dirLe di non sprecare del tempo
prezioso ad educare la parte maggioritaria di quei poeti amatoriali (detto
senza offesa verso costoro), che affollano con tracotante e gioiosa
esuberanza la marea dei siti di poesia on line.
A gente come Lei si addice di più andare in giro per il mondo a tenere
conferenze, seminari, tavole rotonde con gente del Suo pari, per discutere
sui massimi Sistemi della poesia e della letteratura nazionale e mondiale.
Ascolti il mio consiglio, La prego, noi "poetucoli"e deturpatori del ritmo
e della musicalità dei versi, sappiamo bene divertirci e consolarsi da
soli, anche senza i suoi preziosi e solerti consigli. Onestamente Le
confesso, che ormai mi emoziona di più il raglio di qualche superstite
esemplare di razza asinina, che raramente capita tuttora di udire sotto il
sole cocente delle nostre campagne, che un concerto sotto le stelle, della
nona Sinfonia di Beethoven.
La saluto cordialmente, e buon anno che verrà.
Ghino Burlacco
Ai commenti
Grazie! dolcissima Cristina Bove, amichevole cocami. Sig. Schlinger
l'ultima sua frase "ma il ritmo è assente", nello spirito didattico, è lo
scopo del mio partecipare al sito.
Buon proseguimento e a rileggerci.
Bruno Amore
Commento
Sono molto onorata dell'attenzione e degli apprezzamenti di
Lucius F. Schlinger, autore colto e
versatile, del quale ho avuto modo di cogliere anche la vena
satirico-politica. Ho notato che molti dei suoi appunti critici nascono
dal desiderio di tener viva ed alta la qualità di quest'arte così
polimorfa che è la Poesia.
E' vero che l'ignoranza delle regole dovrebbe ispirare cautela nel
ritenersene esentati, ma qui si dovrebbero tirare in ballo tante altre
cause, da quella, indubbia, che si scrive ad oltranza ma non si legge
abbastanza, a quelle attribuibili alla carenza di autocritica ed al
fraintendimento delle propensione al lirismo.
Rimane comunque il fatto che il "Magnifico" aveva esteso a tutti coloro
che avessero voluto cimentarsi la possibilità di sentirsi poeti e, come
già evidenziato in precedenza, ha offerto la sua amabile cura quotidiana
con questo preciso intento. Ovviamente tutto è migliorabile, ma in tal
caso forse i parametri cui ci riferiamo dovrebbero cambiare...e non
sappiamo se questa sia la volontà del nostro cortese ospite.
Vorrei ribadire il mio grande piacere nel leggere gli autori vari, i loro
sentimenti, le loro storie, tralasciando le forme che non mi sono
congeniali ma apprezzandone molte altre. Mi auguro che la qualità emerga
da sola anche nel rispetto delle regole, e che continui ad offrirci questo
interessante scambio esistenziale.
Ancora tanti auguri a tutti,
Cristina Bove
Commento
Non credo sia così necessario per me essere sicuro che gli altri leggano
ciò che mi è stato gentilmente pubblicato. E non dico questo perchè mi
ritengo sicuro della bellezza certa delle mie poesie anzi, tutt'altro. Lo
dico innanzitutto perchè cercare gli sguardi degli altri mi dà un senso di
insicurezza che alla fine mi porta a scrivere solo per 'piacere agli
altri' e non più per rasserenare me stesso. Nelle mie poesie non cerco
spassionatamente un ritmo, non creo un tema che sia sempre diverso, non
uso un vocabolario ricercato per dar sfoggio del mio intelletto: non ci
tengo proprio. Parlo di me stesso, di ciò che sono stato e di ciò che oggi
sono. Quando gli altri possono leggermi, non hanno di fronte un compito da
correggere. Hanno di fronte i miei sentimenti che se anche non dovessero
essere capiti, so essere sinceri per come sono affiorati in me.
Quando mi imbatto in poesie scritte con due parole e poi subito a capo, mi
trovo di fronte a qualcosa che a me non piace. Ma è solo un discorso
puramente visivo. Non ho la facoltà di entrare nel cuore e nella mente
degli altri e questo mi dà la certezza di essere di fronte ad un qualcosa
che nella mente dell'autore ha avuto una genesi precisa che poi s'è
tramutata in poesia.
Lo so che per scrivere poesie ci sono regole convenzionali ben collaudate.
Ma ripenso sempre a quando, da piccolo, chiesi alla maestra dove andavano
messe le virgole nei pensierini. Lei mi rispose che le virgole non sono
altro che le pause del nostro pensiero.
Per questo penso che se delle regole precise servono a dare limiti
spaziali, non hanno certo il potere di rendere migliori i nostri
componimenti.
Gabriele Dogliotti
Commenti
Non è possibile trovare sempre i termini adatti nei commenti ed anche con
le migliori intenzioni si può essere incapaci di spiegarsi bene oppure si
può essere fraintesi. Trovo ad esempio molto giusta l'intenzione di
Bruno Amore che si preoccupa di una possibile
indifferenza nei suoi confronti. Del resto alcuni suoi lavori, ad esempio
quello assai impegnato che s'intitola A mio padre mostra un dramma
visto con i suoi occhi di bambino e non è per nulla da guardare dall'alto
in basso. Ma il ritmo è assente.
Altre opere in versi sono degne a mio avviso di notevole attenzione. Tra
queste quelle di Cristina Bove (che da un po' dovevo ringraziare per la
sua gentile considerazione dei miei versi). Lei usa spesso endecasillabi
ben meditati ma a volte anche quasi spontaneamente come ad esempio in
La roccia: Fu la farfalla /il passero /il serpente - la
mucca il lupo il gatto/il cervo il topo - la tartaruga il falco/ed il
leone - il delfino e il cinghiale e/tutto visse ... perché ne sente il
ritmo, anche se graficamente lo spezza, come si vede dai versi che io ho
presentato separati da un trattino, mentre le barre oblique mantengono la
grafica di Cristina Bove. Tra i molti altri di cui dovrei parlare
segnalerò la mancanza totale di ritmo di Gus,
anche se i temi possono essere interessanti, mentre
Fata Morgana si mostra talvolta capace di dare un carattere ritmico
definito ai suoi versi. Tra i casi non felici che mi è capitato di vedere
segnalerò anche Adamo Graziani pieno di
imperfetti (... ava .... eva ..iva) e con in bel Se potrei per il quale
non occorrono commenti, come non occorrono per Anima
nel Cuore, mentre Anna Del Moro appare
vivace quanto a temi e ritmicamente non banale, benché non perfetta
Ringrazio anche dell’attenzione Gerardo Pozzi
e non mi rammarico che lui non veda nei miei versi il cuore con le altre
frattaglie l'anima e simili Delikatessen, gli ricordo che mi sono laureato
con una tesi sulla musica romantica, ma anche i Romantici del Diavolo dei
quali parla Schumann, uno dei miei idoli, sapevano che l'arte non deve
dire sempre cuore e amore mentre io non faccio stucchevoli confessioni e
lascio che le mie idee emergano dai personaggi che presento, per chi
riesce a capire. Grazie anche ad Alessandra
Piacentino, Peppino Dell’Acqua, Gloria di
Simone (prenda pure tutte le distanze che vuole),
Aurelia Tieghi (alla quale assicuro che ho
ben meditato ciò che ho scritto), Giuliano da Rocca
del Santo.
Discorso complesso per Ida Guarracino,
ritmicamente debole, molto interessante tuttavia sul piano degli argomenti
e per Ghino Burlacco, anche lui bravo nel
presentare gli argomenti mentre mi pare che mostri difetti sul piano dello
stile e di quella che si definisce la musicalità del verso, spesso
baldanzosamente snobbata, che sola può distinguere la poesia in senso
stretto dalla prosa, dato che in senso ampio, lato, largo, vago,
generale (o caporale che sia) anche una pagina di prosa può ovviamente
avere un altissimo valore poetico. Basti pensare (tanto per non far nomi)
a Kafka.
Si tratta dunque di scegliere, altrimenti per alcuni
potrebbe valere quanto dicevo con vecchi versi riportati nell'ultimo
numero di Demòpolis che ho inviato anche al Magnifico ovvero
<< SE LE ACCETTI, APPLICALE
meditazione stilistica di LFS
Essi mi parlano di eccezioni
di cui non conoscono le regole.
(Robert Schumann)>>
C'è chi usa versi sciolti e metri vari,
scrive in prosa ma va a capo ogni tanto,
senza ritmi scanditi nel suo canto
da piedi regolari.
Eviterà comunque, se ha talento,
che la composizione
sembri una brutta lapide o un sermone
scarabocchiato sopra un monumento.
Ma chi usa versi rigorosi e rime
sbaglia quando si esìme
dalle regole con la scusa sciocca
che le parole gli escono di bocca
spontaneamente, come detta il cuore.
Se l'asino ritiene un grande onore
non conoscere fiori, perle e seta,
l'ignoranza dell'arte di far versi
non rende gli uomini mostri perversi.
Però non fa il poeta.
(30 aprile 1993)
Cercherò di guardare altri lavori con attenzione. Intanto a tutti un
franco In bocca al Lupo e, poiché lui non fa nulla di male agli
scrittori, sempre Viva il Lupo!
Lucius F. Schlinger
Al sito
"poetare"
Più che un commento a qualche opera desidero esprimere il ringraziamento a
tutti gli autori presenti sul sito per la loro partecipazione che consente
di tener viva la poesia. Al di là di quelle che possono essere le mie
preferenze per questa o quell'altra lirica ritengo che tutti voi abbiate
il merito di testimoniare, con i frutti della vostra creatività, che
l'intelligenza dell'uomo può servire anche a costruire e non a
distruggere.
Da ultimo, doverosa è pure la mia riconoscenza al caro professor Lorenzo
De Ninis, che anni fa ebbe la felice idea di dar vita a questa iniziativa,
in continuo sviluppo grazie alla sua costante presenza e disponibilità.
Renzo Montagnoli
Poesie di Bruno
Amore
Le poesie di Bruno Amore sono finestre spalancate su paesaggi
dell'anima..."Mendicante dell' ovvio " l'avevo già notata, e mi ero
riproposta di commentarla, colgo l'occasione ora per farlo: vi si colgono
una grande sensibilità, una ricchezza di conoscenze filosofico-religiose
orientali, reincarnazione e cosmogonia, e una padronanza della lingua
veramente apprezzabile.... anche le sue altre poesie ne sono pervase.
Tutte trasmettono un senso di nostalgia coniugata al futuro, osservazione
acuta del tempo attuale (che a me, napoletana di origine, risulta
particolarmente condivisibile) ma anche la capacità di proiettarsi in
dimensioni metafisiche...
Qualcuna sembrerebbe più una bella prosa poetica...ma è soltanto una mia
opinione.
Spero che continui a scrivere e ad arricchire questo simpatico sito.
Cordiali saluti ed auguri di buon anno a tutti
Cristina Bove
Poesie di Bruno
Amore
Caro Bruno Amore, un commento non si può negare a nessuno, specialmente se
ha un cognome così poetico… Forse le tue poesie sono eccessivamente lunghe
per i miei gusti (o per la fretta del nostro tempo) e non le avevo notate
(leggo solo quelle che paiono più brevi). Ma andando sulla tua pagina le
ho poi lette tutte. In molte poesie utilizzi un vocabolario così ricercato
che mi ci vorrebbe il dizionario per comprenderle (ma questa è una mia
mancanza, non tua) ed una costruzione delle frasi complicata, che mi ci
sono persa. Tra tutte le tue poesie ne ho apprezzate in particolar modo
due. Mi è piaciuto il modo in cui esprimi un crescendo di passione nella
poesia “Al cinema”, e come essa si dissolve nel finale. Ed è toccante la
poesia “A mio padre”, dove metti a nudo quel miscuglio di sentimenti che
spesso legano le persone.
cocami
Autocommento
Come tutti, compresi i migliori, vorrei essere letto, almeno un attimo e
magari leggere io un commento
negativo. Sono paziente, aspetterò che vi accorgiate di me. Spero non sia
già successo nella totale indifferenza Vs.
Buone feste, lo stesso.
Bruno Amore
"L'assenza" di Renzo Montagnoli
Egregio Renzo Montagnoli, la tua poesia "L'assenza" mi ha emozionato.
Complimenti.
Buone festività a tutti i lettori.
G. Bellanca
Riflessione.
Sinceramente, non mi aspettavo che una mia esternazione di pensiero
(forse, tutto sommato inopportuna) potesse creare una cosi ampia
partecipazione di confronto di opinioni. Traggo da questa discussione
(naturalmente pacifica e molto corretta),un insegnamento di vita. Ancora
una volta due dei miei peggiori difetti hanno prevalso sulla razionalità.
I commenti di opinione diversa mi hanno fatto capire che si è trattato in
gran parte di impulsività e permalosità da parte mia. Il commento risposta
di Lucius, mette chiaramente in evidenza che, se avessi analizzato con
maggior razionalità il suo commento - critica, forse avrei evitato di
turbare la tranquillità del sito, e mi sarei risparmiato, quella che ora
appare una brutta figura. Scrivere non è un gioco qualunque, ma una cosa
seria delicata e preziosa, oltre ai testi, anche i commenti, se
interpretai nel modo giusto sono maestri. Spero di non ricadere più in
questi infantilismi. Grazie per l'attenzione e Buone Feste a tutti.
Silvano Notari
Ringraziamento a Gus
Sono onorata nel vedere che il sig. Gus ha letto la mia poesia trovandola
di suo gradimento.
Ci sono momenti della vita in cui le emozioni passano dal cuore alla penna
in un attimo. Io cerco di cogliere quell'attimo in modo da rendere
partecipi anche gli altri di ciò che sento dentro di me.
Ringrazio di cuore.
Buon Natale a tutti.
Alma Chiara
Commento
E' stata una bella sorpresa per me trovare questo sito. Forse grazie a
questa scoperta, ho capito quale sia la cosa che più mi piace fare nella
vita: che non coincide certo con la cosa che so fare meglio ;-)...e cioè
scrivere.
Ho notato che non è difficile scrivere poesie ma è pur vero che è
difficile, per me, tramutare in versi certi sentimenti. Amo tentare di
esprimermi nella forma sonetto perchè a scuola leggevo e rileggevo il
Canzoniere del Petrarca facendolo esempio di vita. Non a caso, la mia
esistenza sentimentale è sempre stata incorniciata dall'amore cortese
ovvero, amare a distanza scrivendo ciò che il cuore in quel momento
diceva.
Quando rileggo i miei sonetti mi ritrovo pienamente in quel che leggo,
anche se agli occhi degli altri non risalta alcun significato lampante. Ma
parlano di me, della mia storia e della mia esperienza di vita.
Voglio anche fare i complimenti per i lavori di tutti i poeti del sito che
leggo qua e là ma che spesso mi trovano incantato di fronte al video.
Auguri di Buon Natale a tutti voi.
Gabriele Dogliotti
Commento
Mi sento in dovere di ringraziare ancora Giuliano ed approfitto per
rinnovare a tutti Voi serene festività. Anche le poesie di oggi ed i
commenti sono dei piccoli gioielli di parole. Lasciatemi dire che il
"Natale" di Gus mi ha commosso e..penso anche ad Elio de Luca; spero che
ci legga ancora e che torni con i suoi scritti! Ancora tanti e tanti
auguri, a risentirci all'anno prossimo!
Fata Morgana
4 : Tanto va la
gatta al lardo che ci lascerà la zampa. Il tempo è galantuomo ( n'est-ce
pas?...).
Sereni saluti a tutti,
poche righe per testimoniarvi il mio grazie per quello che donate con i
vostri testi e commenti. Mi sento un po' più vero in vostra compagnia.
Meno timido. In particolare, nulla di esclusivo, desidero ringraziare Fata
Morgana (l'entusiasmo contagioso) e Cristina Bove (la gentilezza accorta
). Nessuno, dunque, si senta escluso da nessuno. Mi pare... Vi auguro un
sereno e Santo Buon Natale e il più pacifico possibile Anno Nuovo. Che sia
pieno zeppo di quella Luce, Felicità e Gioia che il Nascituro dona all'
Umanità. Un pensiero a coloro che trascorreranno le Feste lontano dalle
loro case, affetti, ricordi e dalla " terra del padre " - loro malgrado -.
Un sorriso a tutti con stima.
Giuliano da Rocca del Santo
Risposta al
commento di Alessandra Piacentino
Carissima Alessandra,
innanzitutto mi permetto di darti del tu, perchè ho "solo" sette anni più
di
te ( sigh! Quanti! )...
Ti ringrazio per quel che mi hai scritto, davvero!
Al signor Schlinger prima avevo fatto sapere anche altre cose, e cioè che
per me ( e lo ribadisco! ) è un onore ci siano presenti nel sito esperti
della parola ( del gioco delle parole ) come Lui.
Quando ho scritto che l'espressione deve "soffiare dove vuole" intendo
proprio che ognuno deve e può essere libero di scrivere come gli si
addice,
seguendo regole e non seguendole.
Certo, io sono uno che crede nella "verità che sta nel mezzo", e quindi,
sì,
tu hai ragione.
Forse la Bellezza sta nell'unione della libera fantasia con qualche
principio di "regole" metriche e ritmiche.
L'importante comunque è comunicare ( ed essere compresi! Dio, quanto
bisogno
abbiamo, di essere compresi?!!!! ).
Far passare le nostre emozioni.
Poi chi legge, come diceva una volta Paolo Conte, può pure trovare dei
significati propri che l'autore magari non voleva dire. Ma è anche questa
una delle bellezze dell'arte.
Il pavimento dell'arte è la mancanza, l'assenza.
Almeno così lo è stato per me.
Senza ( un certo tipo ) di sofferenze che mi hanno buttato in un mondo
adulto già da bambino, forse non avrei mai scritto nè suonato.
Questo NON VUOL DIRE che bisogna passare dalla sofferenza per saper o
poter
scrivere!!! ( Gus Docet!!! ).
Ma gli impedimenti, gli intralci, se non lasciamo che ci sommergano, poi
diventano utili per crescere ( ed avere una piccola rivincita su di essi
)..
Mi chiedi una cosa enorme, nel dirti cosa penso dei tuoi scritti.
Io sono solo un fisioterapista!!!
Però è una cosa così inaspettata, che mi fa un piacere enorme!!
Le leggerò e poi ti farò sapere.
Ma ti dico subito che ho dato un'occhiata e sono stato colpito dalla
FORMA,
delle tue poesie.
Forma proprio estetica, intendo.
Ci hai fatto caso che le tue poesie, viste intere, hanno la forma di
esseri
umani e di alberi?
Sono come un immenso abbraccio.
Sono Vive!
Eh già!
Va beh, sono le 00.28 e domani sono al lavoro presto.
Ora a nanna!
Grazie ancora, Alessandra!
CIAO!
Gerardo Pozzi
"2007" di
Roberto Anzil
Una versione consumistica del 2007, una cruda realtà che a volte soffoca
le emozioni, lavate da una lacrima. L'augurio è di andare oltre questa
visione, superare l'involucro del panettone per gustarne la dolcezza con
un bacio. Buon Anno a quest'autore e un brindisi con tutta la compagnia
di"poetare".
Tiziana Cocolo
Sul commento di Gus
Simpatico l'intervento di Gus, come del resto tutta la sua produzione.
Penso anch'io che l'ironia sia la chiave migliore per non scivolare nella
trappola dell'autorefenzialità. Autoironia, soprattutto.
E' vero che ci sono regole da rispettare, ma prima della metrica c'era la
musicalità spontanea ed intuitiva, le qualità che molti posseggono anche
se non tutti riescono ad esprimerle al meglio. Se prescindiamo dallla
scolastica, possiamo goderci il concentrato di molti vissuti, la grande
aspirazione degli uomini a sentirsi partecipi di Qualcosa di più, il vero
anelito alla ricerca di altri piani dimensionali...e ciò si avverte in
tutti, anche in coloro che si ritengono capaci di alte mimesi ed invece...Glissom...
Per queste feste auguro a tutti serenità e gioia, una ricca ispirazione e
un mondo di bene. Un augurio particolare al nostro caro Ospite con il più
sentito grazie perchè continua ad offrirci questa gradevole opportunità.
Cordiali ed affettuosi saluti
Cristina Bove
"Tramonto"
di Alma Chiara
Alma Chiara: Tramonto. Bella immagine. Olio più che acquerello.Il tema,
proprio perchè il tramonto e la notte hanno mille allegorie, lo affronta
con semplicità puramente lirica.L'incanto e il nulla in pochi versi.Brava.
Gus
Commento A
Gerardo Pozzi
Caro Gerardo,
ho letto i commenti relativi a Schlinger: ultimo atto e mi ha
impressionato il suo tono diretto e drammaticamente vero. Mi piace la sua
schiettezza. Ho letto alcune delle sue poesie e trovo veramente che
esprimano emozioni con la E maiuscola.
E’ forse questo lo scopo della poesia? O è forse, semplicemente, l’arte
dell’impressione e della comunicazione? A mio avviso la poesia è un mezzo
per esprimere passione e immediatezza, ma al contempo anche uno strumento
per perfezionare la metrica il ritmo la musicalità e lo studio delle
parole. Bisognerebbe compenetrare il tutto.
Mi piacerebbe sapere, cosa pensa delle mie poesie e dei racconti. Non c’è
crescita senza critica ed ispirazione.
“L’espressione è l’arte della comunicazione, il risveglio dei sensi, la
luce delle parole” Siamo attimi che sanno di infinito pensare…
Grazie Artisti di tutti i tempi per accendere i sogni e la fantasia. Buon
Natale!!!
Alessandra Piacentino
Risposta a Gus
Completamente d'accordo con Lei, signor "Gus" !!
E grazie per avermi fatto meditare in più (non è mai uno spreco!).
Con stima,
Gerardo Pozzi
Ai partecipanti
a queste pagine.
Sono certo che non tutti (e hanno fatto benissimo) hanno letto nel settore
relativo alla SATIRA, il mio "poemetto eroitragico, tuttofuorchecomico
mezzo biografico" dedicato ad uno dei migliori di noi e intitolato "Fabietto
poeta". Lo richiamo, in relazione ai toni degli ultimi commenti per dire a
tutti noi "non prendiamoci troppo sul serio". L'ironia, più che la
poesia, distingue gli uomini dagli animali (ed io amo anche gli animali).
L'importante, l'elemento cardine del sito, con tanta comprensione redatto
da L.De Ninis, è la voglia di poesia. Sia essa in versi liberi che
cadenzati. Ricordate le parole di Ariosto a Ippolito d'Este: "Che quel
che posso dar, tutto ti dono" e la risposta del Cardinale all'autore
dell'Orlando Furioso "Messer Ludovico, che sono queste corbellerie".
Non pensiamo di assomigliare al primo, ma non identifichiamoci col
secondo.
Gus
Ciao a tutti,
mi chiamo AlmaChiara, sono contenta d'aver scoperto questo bel sito.
Scrivo principalmente per mettere in versi le mie emozioni e poter
condividerle con altri.
Colgo l'occasione per augurarvi a tutti Buon Natale.
AlmaChiara
Replica di
Lucius F. Schlinger
A Lorenzo ed a chi è presente nel sito devo dire che sto dando
un'ulteriore occhiata al medesimo e tra l' altro alle note spesso
lusinghiere sulle mie opere e anche su certi miei commenti che ovviamente
non tutti condividono, come è logico che sia. Ho annotato alcuni elementi
e ringrazio intanto chi apprezza i miei versi e le mie prose, mentre devo
ricordare che non ho potuto rispondere subito anche perché stavo lavorando
al quarto numero del bollettino di Demòpolis. Cercherò di rispondere più
dettagliatamente agli amici di "Poetare" ed anche di scrivere loro
attraverso la p.el, ma intanto vorrei dire a Silvano Notari che non
dovrebbe sentirsi certo scoraggiato da certe mie prese di posizione nette
e decise. Io sono solo uno scribacchino che cerca di scribacchiare
correttamente (cosa vorrà dire, poi?) in prosa e in versi e che non scrive
mai poesie ma, appunto, composizioni in versi. Le tematiche di Notari
possono essere anche molto interessanti. Auf Wiedersehen al Magnifico ed
agli scrittori del sito.
Lucius F. Schlinger
Schlinger: ultimo atto
Caro signor Luciano Fabi ( ora ho scoperto che il suo era, come
immaginavo, uno pseudonimo ), ho letto alcune sue poesie.
Leggendole ho colto la sua preparazione tecnica, il suo essere una specie
di Architetto, di Matematico della Parola.
Purtroppo però, nessuno dei suoi scritti mi ha emozionato.
Sono molto particolari, studiati. A volte eccentrici. Originali.
Ma io sento proprio questo "distacco" dalle emozioni.
Torno a ripetere che la libertà di espressione è sacra, e come tale va
lasciata "soffiare dove vuole"...
Io le dico soltanto che mi manca ( ed è un vero peccato!!! ) di sentire le
Sue, di emozioni.
Che cosa prova Lei, che cosa pensa Lei.
Come hobby ( perchè di lavoro non si campa ) sono un musicista. Oltre a
suonare in diversi posti e con vari strumenti ( e situazioni particolari
), giro nei locali ed ascolto molto.
Lo sa quanti "matemaciti" della musica esistono?
Tantissimi!!
Suonano alla perfezione, come un registratore, come un cd appena comprato.
Ma provi a chiedere alle persone ( che anche conoscono poco la musica )
quanto si sono emozionate.
Tutte ( o quasi ) le diranno che "sì, sono molto bravi, ma gli manca
qualcosa, non sò..."....
Sa cosa manca a queste persone dalla esecuzione musicale pressochè
perfetta?
Manca la loro "anima", il loro "cuore".
So che è una scelta stilistica quella di scrivere entro certe "regole" e
certi "criteri".
Ma se un'arte serve a qualcosa, il suo scopo è proprio quello di
"liberare".
Rendere libero l'autore e rendere libero chiunque fruisca di quest'arte.
Ho cercato in internet altre sue composizioni, ed ho trovato un sito suo
con vari collaboratori.
Questi collaboratori non erano nient'altro che l'anagramma del suo nome.
Mi sono sentito un pò triste, per questo.
Primo, perchè me la sono immaginata persona sola ( io spero per lei che
invece, male che vada, sia una persona solitaria, e non "sola" ), secondo
perchè spiegava questo "trucchetto" dell'anagramma, senza permettere a noi
di accorgercene ( cosa, tra l'altro, non difficilissima ).
Insomma, non sono certo io, sconosciuto e imperfetto, a doverle far
cambiare idea od ad ammorbidire il suo pensiero, ma le ricordo come Alda
Merini definiva il poeta un profeta.
Ed il profeta ha un compito ben preciso ed estremamente importante.
Come afferma Padre Alberto Maggi, il profeta non è colui che vede il
futuro in una palla di vetro, ma colui che, avendo ben presente il
"presente" ( mi perdoni il gioco di parole ), sa con molta precisione cosa
potrebbe accadere in futuro, e ne rende partecipe che questo sguardo se
l'è dimenticato.
Sprecare questo talento solo per una questione tecnica di ritmica e
metrica mi sembra un "peccato".
Ma faccia Lei, naturalmente!
p.s. E' comunque una scelta "stilistica" anche quella di scrivere senza
regole, semplicemente ( come fanno alcuni di noi, che scrivono su questo
sito ).
Il successo eterno di pubblico delle poesie meravigliose di Charles
Bukowski ne sono un più che dignitoso esempio!
Un abbraccio a tutti!
Gerardo Pozzi
Commento
Sono Faraon Gianna, desidero inviare a tutti i poeti che scrivono in
questo sito i migliori auguri di un buon natale.
Vi ho scoperto da poco tempo, sono felice di averlo fatto adesso non mi
sento più tanto sola, voi mi fate compagnia nelle lunghe notti insonni.
Grazie e buon natale a tutti
Gianna Faraon
Commento
sulla critica di Lucius F. Schlinger
Ciao di nuovo a tutti!
Grazie infinite alla signora Cristina per avermi risposto! Le mando un bel
bacio!
Una precisazione ai commenti vari che ho letto: il mio non era una critica
al signor Schlinger!!!! Sono un novello del sito e mi sono imbattuto
assolutamente in modo casuale nella poesia della signora Bove (che mi è
piaciuta tantissimo per motivi e ricordi personali!!!).
Il signor Lucius F. Schlinger (chiedo scusa se per caso non ho scritto
giusto il nome, ma lo cito a memoria), nel suo commento (che ho letto), fa
certamente critiche che, credo, appartengano al suo gusto e forse ad una
certa "scuola di poesia", ma si dimostra attentissimo lettore (come io NON
SONO!!!) di molte se non tutte le persone che scrivono su questo sito.
Questa è la dimostrazione che il signor Schlinger ci tiene moltissimo alla
poesia e legge TUTTO ciò che noi scriviamo. Scusate, ma io mi sento
onorato, di questo.
Certo una critica (e magari negativa) non è che sia proprio una carezza al
nostro ego, ma va accettata come opinione diversa di una persona che ha
gusti diversi dai propri.
Certo, l'educazione ed il rispetto devono sempre venire prima di tutto, ma
mi pare che il pensiero del signor Schlinger (che non so nemmeno se sia
uno pseudonimo o meno - ignoranza docet!!-) fosse molto "tecnico", non
credo proprio volesse offendere l'anima delle persone.
Se invece voleva offenderle ed io non ho capito nulla, oh beh, questo è un
problema suo (di Schlinger...).
E' tardi, oggi non ho riposato e non ho nemmeno voglia di rileggere cosa
ho scritto.
Vi auguro giorni sereni perchè credo sia un diritto sacrosanto di tutti
gli esseri umani (che però si sforzano tanto per fare il contrario!).
Ed io non sono nemmeno un ottimista!!!!!
Ciao a tutti,
Gerardo Pozzi
Sulle
critiche di Lucius F. Schlinger
Navigando mi sono imbattuto in questo sito, che mi è sembrato ben fatto.
Incuriosito dalla pagina dei commenti, li ho letti tutti. Ho riscontrato
negli ultimi interventi una levata di scudi contro Lucius F. Schlinger che
ha criticato alcuni poeti, in modo forse un po' crudo, ma -mi pare-
sostanzialmente corretto e rispondente al vero. Egli ha espresso un "suo"
parere personale, che tale rimane. Non è mica il Vate dei vati! Può
sbagliare anche lui, e allora perché prendersela tanto? Così facendo si
corre il rischio di essere più intolleranti dell'intollerante (è tale o è
ritenuto tale?). Penso che sia giusto seguire la traccia segnata dalla
poetessa Cristina Bove, dove parla di autoreferenzialità e di critica
benevola, e dal poeta Giuliano da Rocca del Santo, quando ci riporta il
motto di Julos. Non c'è bisogno di scandalizzarsi e scalmanarsi tanto.
Vero che non vogliamo usare i modi, ritenuti sgarbati, di Lucius?
Peppino Giovanni Dell'Acqua
Commento
Ho fatto ancora una visitina al sito e devo dire che sono rimasta alquanto
stupita degli ultimi commenti...devo premettere che anche a me non piace
tutto quello che viene pubblicato, ci sono alcuni autori che scribacchiano
a ruota libera, alcuni troppo prolissi, altri che si ritengono vati
credendo di esserlo solo perché rimestano nel lessico dell'Autore...
ahimè!... Però sono d'accordo con tutti quelli che hanno preso le distanze
da Lucius F. Schlinger, primo perchè vi è libertà di scelta, secondo
perchè, essendo anche lui ospite, ha manifestato una sorta di malumore nel
dover condividere lo spazio con gli altri ospiti che, sembrerebbe, non
ritiene alla sua altezza.. se pure avesse le qualifiche necessarie alla
critica accademica e letteraria, sarebbe cortese da parte sua applicarne
almeno i criteri di recensione propositivi e non demolitori.
Sono rimasta anche sorpresa della sua mancata risposta a tutti i commenti,
mi piacerebbe conoscere il suo pensiero in merito... Ripensamenti in corso
sono sempre preferibili all'indifferenza.
Spero che il sito continui a pubblicare le opere dei più svariati autori,
per me è interessante scoprire i veri talenti che vi partecipano. Non li
elenco per non cadere anche io nella trappola della critica positiva,
perchè si tratterebbe di mie preferenze, in fondo, e agli esclusi non
saprei cosa dire.
Cordiali saluti a tutti
Gloria di Simone
Poesie di
Gerardo Pozzi
Sono io che la ringrazio, Gerardo, le sue poesie sono originali e
simpatiche, spero che anche lei non si senta escluso dal contesto e che
voglia continuare a esprimere le sue acute osservazioni nel modo che le è
congeniale. A presto leggerla ancora.
Cari amici tutti, passiamoci la parola che ci aiuti a sorridere...la
parola che ci renda lieve la vita per un attimo, che ci faciliti il
viaggio nel mistero...
Buona domenica a tutti
Affettuosamente
Cristina Bove
Commento
Ringrazio per la solidarietà, il tutto legato ai valori umani, del
rispetto per la dignità altrui e del buon senso. La mancanza di rispetto
per gli umili ( e nel mio caso, anche per gli ignoranti), è purtroppo una
forma di razzismo. Gli altezzosi umiliano, e gli umili subiscono, meglio
subire in silenzio, tanto gli onnipotenti sono sordi (peggio per loro).
Per capire la profondità delle anime fragili, non bisogna essere ingegneri
della metrica e della rima, laureati nel 1300. Mi fermo qui, altre
affermazioni sarebbero pasto per il vento. Un abbraccio a tutti quelli che
in qualche modo mi somigliano.
Silvano Notari
"A
chi pensando d'essere" di Cristina Bove
Volevo ringraziare la signora Cristina Bove per l'ironica e lucente poesia
"A chi pensando d'essere".
Grazie!
Mi sento rappresentato nel suo pensiero e questo mi fa sentire vivo. Io
non sono "laureato poeta" ( nè sono poeta nè sono laureato! ). Però la
scelta di scrivere con un linguaggio quotidiano e "parlato" è una
scelta che amo. Quando leggo poesie scritte con semplicità, mi innamoro
subito. Se la poesia ha un pregio, è proprio quella di dare un senso di
libertà che poche altre arti danno. Perciò (almeno per me, sia inteso!)
niente "regole" o "sottoregole". Accetto comunque la visione diversa dalla
mia che alcuni poeti mi hanno
dato. Ognuno deve assolutamente pensarla come meglio sia per sé stesso.
Senza però "imporsi" agli altri.
Ok, mi pare di aver scritto già troppo! Grazie ancora, signora Cristina.
Buona Vita,
Gerardo Pozzi
Commento
Vorrei comunicare a Silvano Notari tutta la mia simpatia, dirgli di non
sentirsi escluso dalla poesia, la sua anima non può farne a meno e la sua
voce è tra quelle che meglio sanno esprimere gli stati del cuore...non si
senta bocciato, per favore, e continui a poetare...Ringrazio Cocami, le
sue intuizioni sono quelle di una mente attenta che sa intuire il senso
dietro il segno...ed anche nelle sue poesie si coglie un certo smarrimento
al cospetto di eventi più grandi di noi, la sua maternità così sentita, il
rammarico dolente per ciò che poteva essere e non è stato, la tristezza
degli abbandoni...ma anche la gioia delle piccole cose...e tutto il resto
ancora dei mille accadimenti di una vita umana, non ti lasciano forse lo
sgomento? Lo stallo in cui forse lo stesso dire potrebbe non aver più
senso?
Al dotto Lucius hanno pensato bene Aurelia Tieghi, altra bella voce di
questo sito, e Giuliano da Rocca del Santo che in maniera cortese ma
inequivocabile ne ha tracciato le competenze...
Per fortuna c'è ancora la libertà di scegliere, si può leggere ciò che ci
piace e tralasciare il resto, si può essere attratti dai vivi sentimenti
delle poesie di Nino Silenzi, dall'esuberanza di quelle di Irene
Pizzimenti, dalla memoria evocativa e la spiritualità di Renzo Montagnoli,
dalla autenticità di Elio De Luca (manca davvero la sua presenza), dalla
trasparenza di Fata Morgana e...vorrei nominarli tutti ma sarebbe un
elenco sulla pagina...mentre per me rappresentano interi mondi da
scoprire, gradatamente.
Con i saluti più affettuosi
Cristina Bove
"Composizione
in versi e prosa" di Lucius F. Schlinger
Dal momento che lei si definisce uno scribacchino,(con il mio piccolo
parere) le consiglierei di meditare sui giudizi e i commenti che fa, nei
confronti delle anime poetiche che sul sito esprimono con amore le loro
emozioni, ognuno come può, con il benemerito aiuto del "Magnifico" come
lei giustamente lo definisce.
Per fortuna non siamo sui banchi di scuola! Su Poetare, la poesia o se
preferisce la scrittura, mette a confronto prima di tutto sé stessi nella
più totale libertà (a parte naturalmente errori grammaticali, mi sembra
sottinteso).
Stavo dicendo appunto che lo scrivere aiuta a scoprire noi stessi, a
leggerci dentro e forse in qualche modo anche ad avere più stima di sè.
Scorrendo la sua pagina ho notato che ha molti, molti meriti, ne lasci
qualcuno (con un poco di modestia) anche ad altri.
Aurelia Tieghi
Intervento
3: Io sto con il Canzoniere, con Prometeo non saprei e tutto sommato mi
basta un cielo stellato per sentirmi Creatura: Davide fa perder la testa a
Golia e rovina i Filistei!
Sereni saluti a Voi Tutti amici del sito e... benvenuti tra
noi nuovi arrivati...
Premessa : gentile Autore-Prof.
Lucius F. Schlinger, da settimane le
sue opere m’intrigano come - del resto - quelle di Tutti gli
Autori di questo sito. Con questo non voglio
affermare che abbia letto tutto di tutti (lo faccio quando
posso e come posso, sempre con rispetto e apertura...senza spirito
polemico o irriverente nei confronti di nessuno – al sottoscritto i
propri simili sono cari come la propria persona e non è suo
costume infischiarsene...-).
Lei giunge a proposito e non per caso... ( forse è l’occasione buona ):
che sia lei [...] si mostri al bimbo il volto del saccente?!...
Confesso che ho visitato, oggi: 14/12/2006 – per la prima volta – il suo
sito e qualcosa si è dischiuso in me. Di botto! Se era sua “intenzione”
attirare l’attenzione, non solo ci è riuscito ma l’ha catturata....
all’Astronomia. Non potrebbe essere diversamente per un
grillo-“menestrello” come me che gioisce – sempre – nell’ammirare la volta
celeste e all’armonia che questa irradia nel profondo. Opera di quel Tizio
al quale lei non crede (nessuno è perfetto) ma io si (nessuno è perfetto...ma
perfettibile): Amore per le Sue Creature, tutte le
Creature...anche per il CICAP (non sento il bisogno di utilizzare il
“microscopio” per dimostrarmi il sovrannaturale. Non scopriro’
mai Dio in laboratorio – è una questione di approccio – pena
la “fine” di Prometeo: rodersi il fegato!...Inutilmente (aggiungo),
ma tant’è...
Da lettore : ammetto che le opere di
Lucius F.Schlinger, che inizio appena
– colpevolmente - a scoprire e timidamente decodificare ( la buona volontà
c’è ), emanano un certo fascino. Non è mia intenzione criticare (
non ne sono capace . Sono autodidatta e sto cercando di imparare
) sul piano Accademico o letterario ma agli endecasillabi, settenarii,
musica, teatro e quant’altro resto – naturalmente – sensibile e coinvolto.
E’ un inizio. Approfondiro’. Sono anche Sentimento non solo
Intelletto e in questo senso ho difficoltà a recepire testi di questo
genere (Dante e Goethe non sono per Tutti – nuvole alte non portano
pioggia -, Petrarca e Leopardi “si”)...Perdoni, gentile Autore, il mio
ardire ma sto muovendo i primi passi nel demanio del Bene e del Male
letterario e siccome non sono in cerca di protagonismo o di pubblicità (
non m’interessa emergere ma comunicare e dialogare – imparando da
Voi, lei compreso - : amo scrivere. Punto.); avendo coscienza dei miei
limiti – che è la mia forza – non vorrei rischiare d’incappare nel
“ a force de péter trop haut, le cul prend la place du cerveau”
– Julos – ( trad.: a forza di scorreggiare troppo alto, il deretano prende
il posto del cervello – T.d.R.), concludo qui questo mio primo approccio.
La leggero’ con interesse...
Un fraterno pensiero a coloro che non credono e a chi soffre nel corpo e
nello spirito. Amen.
Sereni – per quanto possibile – saluti a Tutti.
Giuliano da Rocca del Santo
Opere di
Lucius F. Schlinger, Poeti e poesia
Benvenuto al dotto Lucius, di cui dopo aver letto alcune opere, ho
apprezzato versatilità e inappuntabilità di costruzione. Vi si coglie un
profondo spessore culturale a sostegno della satira e della fantasia...i
limericks, gli epigrammi haiku, gli stornelli, ecc. sono indubbiamente
piacevoli. "Dai balconi di Liebermor", cui ho dato solo una rapida scorsa,
mi è sembrata una saga epico-politica ( in qualche modo mi ricorda Tolkien)
e mi riprometto di leggerla con l' attenzione che merita.
Condivido i suoi appunti critici verso l'autorefenzialità
poetica di molti frequentatori del sito, però penso che in questo modo si
possa ritrovarsi contrapposti al criterio di chi lo ha ideato e
strutturato, aprendo a tutti la possibilità di sentirsi, più o meno a
ragione, sia pure per un giorno, poeti.
Cito il nostro ospite, Lorenzo De Ninis: Questo sito
è dedicato a tutti gli spiriti liberi e sensibili, in modo particolare a
voi giovani, che, spero, vi avvicinerete al mondo della poesia in modo
spontaneo e piacevole, non gravati da noia libresca. Forse siete poeti e
non lo sapete.
Ecco, in questa ottica, penso che forse una critica benevola e propositiva
sia accettabile, che laddove vi sia un vero talento possa essere di
stimolo per un approfondimento tecnico ed espositivo.
La magia della Poesia, che a volte risiede in poche sintetiche rime, a
volte in ridondanze armoniche, si manifesta inattesa e pervadente nei
luoghi più inopinati...
Colgo l'occasione per ringraziare il fautore di questo bel sito e tutti i
poeti che lo animano, sono loro debitrice di piacevoli momenti e di
intense emozioni.
Cristina Bove
Commento di
Lucius F. Schlinger
Dopo aver letto il commento di Lucius f. Schlinger, ho provato una forte
sensazione di amarezza e di delusione nei confronti di me stesso(anche se
non sono stato citato , non mi è difficile immedesimarmi purtroppo, nella
categoria dei temerari, che scarabocchiano così a caso). Se tengo conto
del concetto espresso in questa esternazione critica, mi rimane solamente
la possibilità di rimettere i miei foglietti sudici di inchiostro, in un
cassetto, far cancellare tutto quanto inviato fino ad ora e fuggire
velocemente dal sito poetare. Ma voglio essere temerario per una volta
ancora ed inviare un ultimo brano prima di rispolverare quel cassetto e
imbottirlo di scritti "cosi come capita". Tristemente forse lascerò
perdere, e sono certo che non mi sto piangendo addosso.
Silvano Notari
Poeti e poesie
Che dire?! Non potevo ricevere un più bel regalo natalizio da parte di
Giuliano da Rocca del Santo e Cristina Bove. Non lo baratterei con nessun
articolo di gioielleria!
Non so se sono una “vera” poetessa, ma so che amo molto – si è capito,
vero? – la poesia e allora cerco di sfruttare questa forma di espressione
che trovo “sublime”.
Cari poeti, i vostri scritti, le vostre poesie, sono per me uno squarcio
di luce nel grigio del mistero che è la nostra vita. Io posso solo dirvi
GRAZIE e in questo è racchiuso il miglior commento alle vostre opere.
Non posso citarvi tutti singolarmente, ma non posso non rivolgere un
GRAZIE SPECIALE al poeta NINO SILENZI
e voi sapete perché, vero?!!!
Dal regno delle fate (in cui la ricchezza è solo spirituale) vi giunga il
più cordiale augurio di tanto bene e serenità.
Fata Morgana
Ai poeti del
sito
Voglio inviare il mio saluto di pace e serenità a tutti voi poeti e
narratori del sito e a quanti quotidianamente si collegano a questo web in
cerca di sollievo dello spirito, a Lorenzo De Ninis per questa bellissima
idea di far scambiare poesia e con essa anima e amore tra quanti ogni
giorno scrivono, leggono e sognano di divenire immortali in queste
splendide pagine di cielo azzurro.
Buon Natale e tanta tantissima salute a tutti, poiché è l’unica cosa che
conta di possedere e ci permette di esistere su questa bellissima arancia
di colore azzurro e bianco che è la nostra amata Terra. C’è una bellissima
canzone di Renato Zero che dice “gli spermatozoi l’unica forza che tu
hai…” ecco questo siamo… carne e sangue e cuori che battono, anime che
s’incontrano e che danno vita all’energia, questa l’unica forza che c’è in
noi, l’unica impronta del nostro passaggio che durerà di generazione in
generazione. Vi pare poco?! La vita è davvero un mistero ed è l’unica
bella poesia che scriviamo e che parla di noi.
Buon Natale a tutti voi e un caro saluto a chi amate di più.
Cleopatra
"Il valore della memoria" di Diego
Cocolo
Bellissimo e ben scritto "IL VALORE DELLA MEMORIA"
di Diego Cocolo. Mi ricorda tanto i tempi di guerra dove anch'io fui
partecipe. Grazie e Buone Feste a tutti i lettori, scrittori e poeti.
Callarà
Al commento di Giuliano di
Rocca del Santo
La poesia è il tocco dell’anima altrui… io ho detto Leopardi perché è il
sommo nel linguaggio e quant’altro di più alto dopo Dante e la Sua
“Divina” che esista ma credo e soprattutto sono convinta perché so che ci
sono, molte diciamo poesie che vanno fuori dai canoni dell’epoca, già
esistevano all’epoca di Leopardi e forse il sommo è stato avvantaggiato
dal fatto che era della giusta famiglia per quell’epoca. Ma senza voler
avere troppi pregiudizi, passiamo al settore della musica, per esempio
sono trascorsi 40 anni poco meno e solo oggi si è scoperta la poesia di
Luigi Tenco spero che per molti di voi non trascorrino altrettanti anni…il
poeta tocca l’anima perché condivide il cuore, i sogni sono l’unica cosa
in nostro possesso.
Un caro saluto a tutti
Cleopatra
"Scrivere" di Cristina Bove
Qui tutti conoscono le poesie di Cristina Bove, poetessa molto attiva nel
sito. Vorrei però elogiare la bellissima “Scrivere” : sprigiona un senso
d’impotenza, la comprensione dei limiti umani ed il desiderio di
soverchiarli. Mi chiedo quale evento abbia ispirato tali versi. Infine
vorrei ringraziarla per aver preso in considerazione le mie poesie: ne
sono lusingata perché lei, diversamente da me, è davvero una poetessa.
cocami
Composizione in versi e prosa
Moltissimi hanno inviato versi al sito Poetare e tra questi non
sono pochi quelli che scrivono un po' come capita, spesso presentando temi
non privi di importanza ma con versi privi di ritmo.
Ma come si distingue allora la composizione in versi da una prosa più o
meno o per nulla interessante?
Alcuni esempi fra i tanti: Astfelia, presenta
una costruzione grafica definita, ma ritmicamente inesistente;
Paolo Bocchino una notevole dichiarazione
d'amore piena di ardite apparenti assurdità che l'amore, appunto,
supera al di là di ogni piatto buon senso, ma il ritmo è assente;
Anna Maria Campana è un'altra che va a capo
ogni tanto e buona notte. E si tratta pur sempre di gente che mostra un
impegno culturale da non sottovalutare; Adele
Condello sa invece (sapeva poiché ci ha lasciato da qualche anno) dare
un buon ritmo, pur non sempre impeccabile, ai suoi versi siciliani e
italiani in rima su temi interessanti e con immagini efficaci. Vi sono
alcuni che vanno a capo dopo la congiunzione e o la preposizione
di e qui non c' è proprio rimedio, così come per chi presenta verbi al
futuro semplice (sempliciotto) o al participio passato (proprio passato,
macinato e triturato) o all'imperfetto (magari fosse solo imperfetto!) per
facili rime e perfino chi vede sorgere il Canchero (beato lui, poiché tale
costellazione è tra le meno luminose) o un verso consistente solo nella
congiunzione e. Caterina Siclari, poi -con la
sua accusa a Dio che, se in tal tizio credessi potrei condividere, mentre
non condivido neppure per scherzo le conclusioni sulla "dirìtta via" che
lui indicherebbe- mostra immagini abbastanza suggestive ma, ahinoi!, senza
un ritmo definito.
Non ho visto tutte le composizioni e cercherò di esaminarne ancora tante
altre, ma intanto vedo un tale Antonio Fabi che mi
pare proprio interessante non solo per le tematiche, ma anche per lo stile
e la perizia tecnico-stilistica che mostra ancora una volta come il ritmo,
la metrica e la stessa rima possano essere ritenute antiquate o superflue
da chi non azzecca due versi corretti neppure con il dizionario dei
sinonimi ed il pallottoliere (o l'elaboratore elettronico più
sofisticato). E allora diamo ancora una bella occhiata alle sue
composizioni che Lorenzo il Magnifico presenta nel sito, dai varî scherzi della prima
parte, ai sonetti ed agli scherzi mitologici, fino alle aretineidi ed agli
epigrammi, alle composizioni riferite ai classici (Iliade & C).
C 'è davvero tanto da meditare!
Lucius F. Schlinger
Intervento 2.: Io sto dalla
parte dell’Arcangelo Michael e Lei ?!...
Sereni saluti – per quanto possibile – a Voi tutti amici del
sito, timoniere ( al secolo Prof. De Ninis ) compreso al quale va anche il
mio ringraziamento per l’opera – lodevolissima – che svolge e
l’opportunità che ci offre di comunicare.
Premessa: non utilizzero’ parole quali poeta, poesia
o quant’altro poiché, per quanto mi riguarda – e parlo per me -, non so
cosa sia la poesia e quindi un poeta. Nell’attesa che qualche Accademico
di buona volontà m’illumini a tal soggetto, mi permetto di dire che
qualsiasi cosa significhi questa benedetta poesia, l’associo alla
Preghiera: un’attitudine dell’anima...e che il poeta – con il suo
fare - è una sorta di medium che porta (o si sforza di farlo o di
ri-portare) il Cielo sulla Terra magari attraverso il suo personale
vissuto. In qualche modo perpetua l’ancestrale – doloroso -canto di Adamo
per il Paradiso perduto. Dunque non si offenda nessuno, per favore, se
utilizzo termini quali testo per poesia e Autore per
poeta. In questa ottica sto soltanto cercando punti di contatto
atti ad instaurare un dialogo, uno scambio. Che senso ha scrivere
se non per comunicare?! Speriamo bene...
Gentile Cleopatra: [...] La poesia per me è il tocco dell’anima
altrui [...]. La ringrazio per avermi risposto. Sicuro, “poesia” è
sentimento e il linguaggio si evolve con il tempo, ci mancherebbe altro.
Oltre al cosa si dice è altrettanto importante come si dice
ma sono persuaso che quel come abbia delle regole proprie
da rispettare, indipendentemente dall’evoluzione del linguaggio.Che
senso avrebbero, per esempio, le decine di pagine on-line di
www.poetare.it messe a disposizione nel tentativo di fornire gli
strumenti necessari per fare poesia?
Folle furor di
Mirko Mondillo
è venuta fuori per caso?!... Riuscirci o meno è un altro paio di
maniche... ma non mi pare che questo sito sia stato fondato da Leopardi...e
comunque, insomma, ognuno faccia come meglio crede ma prima di definirmi
poeta ci rifletterei almeno un paio di volte. Tutto qui. Non
abbandoni il suo sogno gentile Cleopatra, tutto il resto, ha ragione lei,
è relativo. Grazie.
Gentile Autrice
Alessandra Piacentino: aderisco
allo spunto di riflessione a proposito del suo nuovo filone di poesie,
esternandole la mia opinione ma non da collega ( troverà giustificazione a
questa affermazione nella Premessa ). E’ vero, il Latino ha il suo fascino
– anche per persone sprovviste dei Classici come me - e se la sua ricerca
artistica la spinge ad utilizzarlo perché no? Non mi pare che il risultato
sia desagreable... Complimenti e auguri.
Gentile Autrice
Fata Morgana: la ringrazio per
il suo contributo e la dolcissima definizione di Poeta. Non mi è sfuggita
cosi’ come i suoi testi – in particolare Il
mio dio e Fuggire.
Apprezzo molto il suo scrivere. Lei è uno dei riferimenti di questo sito
e trasmette molto...
Da lettore: le pagine pubblicate, giorno dopo giorno, su questo
sito, hanno un fascino particolare. Alcune si distinguono particolarmente
come quella dell’undici (11/12/2006).Tutti i testi pubblicati, senza
distinzione, meritevoli di plauso! Un grazie di cuore a tutti per quello
che siete riusciti a trasmettermi. Grazie! Senza nulla togliere a nessuno
segnalo Gocce di
silenzio di
Pietro Gandetto
e Canne al vento di
Leopardino
( benvenuti tra noi ). Pasticceria
di Giovanni Della
Torre; Nazareno di
Callarà
(che è una piacevole “scoperta”); Te ne sei
andato di
Vincenzo Varlaro
e su tutti lo splendido (sonetto?) Folle furor
di Mirko
Mondillo.
Cortesia: un sentito grazie per le parole che ha rivolto alla mia
persona, gentile Autrice
Cristina Bove, ricambio con stima.
Pensierino: “ La poesia è la rivelazione di un sentimento che il
poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come
proprio”. S. Quasimodo.
Un pensiero a chi soffre nel corpo e nella mente. Sereni saluti a tutti.
Giuliano da Rocca del Santo
"Amicizia" di Fata Morgana
"Amicizia" di Fata Morgana è leggiadria di sentimenti...è sintesi di alato
pensiero...chi non vorrebbe essere l'amica che ha bussato alla sua
porta?...Chi non vorrebbe sentirsi dire: entra?
Un 'emozione delicata, un'accoglienza vestita di poesia.
Grazie a questa gentile poetessa che ci regala simili chicche.
Cristina Bove
Per i poeti del sito
Già traspare atmosfera di festività sulle pagine di Poetare che ci
accompagnano quotidianamente Sarebbe impossibile contattare personalmente
tutti i poeti-amici, perciò colgo l'occasione per racchiudere in un unico
grosso pacchetto il dono di un pensiero,con tutto il calore di un
simbolico abbraccio. In particolare ringrazio i miei lettori e chi in
questi giorni ha visitato l'area dedicata alla "Sorgente della poesia". A
tal proposito è doveroso sottolineare che il mio tentativo di
"parafrasare" il "Sommo poeta" nasce solo da un bisogno di riflettere
emozioni e sensazioni nell'ampio spazio metafisico, per trovare
rilassamento in quella culla di cultura che alimenta e arricchisce l'anima
nella sua sempre rinnovata modernità. Chi si approccerà alla lettura, tra
i versi e i canti comprenderà come il simbolico cammino tracciato nella
mappa della terra, del corpo e della mente è ancora un efficace mezzo per
interrogare noi stessi e riflettere su tutto ciò che ci circonda.
Auguri a tutti.
Tiziana Cocolo
Poesie di Zenone Drisoli
Sto iniziando a vedere i versi firmati Zenone Drisoli.
L'impressione generale è positiva,
non senza qualche elemento di critica che può essere anche intesa come
consiglio che perfino uno scribacchino quale il sottoscritto può dare per
simpatia ed amicizia, proprio perché ne vale davvero la pena. Se no,
ovviamente, me ne infischierei.
Nei
Ritratti, ad esempio, La
Vicaria oscilla con disinvoltura tra dodecasillabi e metri "barbari"
assai interessanti, mentre tra i Profili si trovano anche schemi
a rima baciata un po' semplici ma efficaci soprattutto in certe
conclusioni. Trovo anche alcuni ritmi un po' artificiosi con spostamenti
di accento quali quelli che mostro qui sotto, come sembrano risuonare
negli ottonari di Zenone:
Prodi eroi, docenti cari,/della
Cùltura alti fari,/sfoderate le virtù,/andreté sempre più su ...
Il
fenomeno si ripete varie volte e in altri casi troviamo ad esempio una
sillaba in più o in meno e qualche rima non perfetta (Il passato per lui
non conta, /è la bravura quel che importa).
Ottime invece, a mio avviso certe rime equivoche quali ... vien
bussando alla tua porta,/sai tu dirmi che ti porta?
Interessante in genere, nei versi abbastanza lunghi, la presenza di
rime interne, ed inoltre gli elementi di metrica "barbarica" che che mi
sembra di percepire, legati ad una speciale tradizione nella letteratura
italiana sono ritmicamente pregevoli.
Si può certo rifinire qualcosa. Ma il quadro generale appare ampio,
completo e certi momenti di graffiante ironia sono tutti da gustare. Un
esempio fra i tanti è L'insegnante scontenta mentre la
ricognizione della situazione di sfacelo della scuola, con le rincorse a
tutte le mode ed i permissivismi delle nostre ciabatte, fa ridere perché
cerchiamo di non piangere. Continuerò a leggere Zenone.
Lucius F. Schlinger
Poesie di Rossella Maria Luisa Bartolucci
(Calabria)
Profumi a me cari di questa soave terra che mi ospita per le vacanze, dove
le donne son regine come la poetessa afferma e che risponde ad una verità
celata dietro il profumo della dolce sottomissione, leggero si avverte
nelle poesie di Rossella l'amore per la natura, per le cose semplici ma
essenziali da lei espresse nelle immagini che ci regala in "Brividi
fanciulli".
Finchè al mondo esistono poeti che come lei catturano momenti irripetibili
dell'esistenza allora "il mondo non perderà i colori pastello."
Grazie Rossella le tue poesie hanno fermato il mio ritmo e ho guardato il
cielo, e ho ascoltato i suoni della natura e sono riuscita a pensare, e
qualche volta fa bene fermarsi e pensare, basta una nota magica come la
tua poesia.
Ida Guarracino
Per Cristina Bove
Mi piacciono le belle poesie e credo che dietro ci sono delle belle
persone valide e sensibili anche se non sempre si possono condividere le
stesse idee o lo stesso pensiero per quelle cose che ci attraversano
quotidianamente, ognuno da il proprio contributo all’amore e alla pace.
Lavoro al computer e quindi mi è facile venire a sbirciare questo sito che
trovo molto rasserenante e pieno di pace. Inoltre questo per me è un
periodo un po’ triste e allora passo più tempo del solito al computer in
cerca di conforto nei vostri bellissimi versi. La poesia parla d’anima e
di quello che è davvero l’uomo, inoltre la cosa che mi sbalordisce è
sempre il vedere quante persone d’estrazione sociale diversa scrivono
poesie e come in fondo tutti abbiano lo stesso penare nell’amore, nei
sentimenti in genere o di contro lo stesso gioire, vedono la stessa
bellezza nella natura, la stessa atrocità a volte nell’orgoglio dell’uomo
e di come tutti abbiano voglia di esserci…in una società in cui a stento
ci si scambia anima e che tende sempre più all’isolamento alla non
comunicabilità, l’uomo essere sociale ha perso il senso della parola come
trasmissione di tradizioni e di vita. Scrivo delle “cose, ma mi vergogno a
farle leggere, infatti, nei commenti uso di proposito il mio nome, non
voglio usare questo settore come porta di accesso per pubblicità anche se
del tutto gratuita, se nessuno commenta le mie poesie forse è perché non
trasmettono niente, non sono condivisibili, sono troppo personali e credo
che questo sia un neo per il poeta, il poeta anche se scrive di se, legge
il suo destino in chi verrà dopo e nel suo lettore soprattutto, credo che
ogni poeta abbia il vero intento di insegnare…ad evitare quegli errori,
quella sorte che gli è toccata di avere, anche se ignaro a volte di
volerlo fare e usa la poesia come sfogo o di far vedere il mondo con gli
occhi di un bambino come esperimento giornaliero.
Ognuno ha un sogno nel cassetto e il mio era da bambina quello di
diventare scrittrice, qui, oggi che faccio e sono tutt’altro, lo posso
realizzare e anche se non sarò mai famosa, se riuscissi a dare qualcosa di
pace come tu hai dato a me con la tua poesia avrò raggiunto il mio scopo
Non importa quante cose si scrivono a volte ne basta una per rendere quel
pensiero immortale in chi legge e anche se non lo saprai mai gli avrai
regalato una speranza.
Un caro saluto a te e a tutti
Cleopatra
Il sito Poetare
Il mio primo commento è per il sito, complesso, articolato e sempre
rigoroso sul piano delle indicazioni tecniche e stilistiche. La
ricognizione dei generi letterarî, l'illustrazione delle figure retoriche,
l'esame dei tipi di versi e le stesse suddivisioni all'interno delle due
grandi aree letterarie, poesia e prosa, sono il risultato di un grande
lavoro che si presenta estremamente utile per chi voglia cercare di
approfondire la conoscenza della letteratura italiana e di alcune basi di
quelle straniere. A ciò si aggiunge un atteggiamento che tende a mettere
gli autori a loro agio e la presenza di ottime traduzioni dello stesso
Lorenzo De Ninis. Mi riservo di approfondire la conoscenza del sito. Per
quel poco che ho visto, e per quel che può contare il parere di uno
scribacchino come me, devo dire che il Magnifico merita tanta stima e
gratitudine.
Lucius F. Schlinger
Per Cleopatra
Ringrazio Cleopatra per le bellissime espressioni di apprezzamento per la
mia poesia e per la Poesia in genere.
Sapere che i moti della propria anima trovano corrispondenza in altre
anime sensibili è l'esperienza più entusiasmante che possa capitare a chi
scrive. Mi piacerebbe conoscere le eventuali creazioni di questa attenta
lettrice... probabilmente altrettanto valida come scrittrice.
Colgo l'occasione per ringraziare ancora tutti coloro che animano questo
sito, tutte le belle persone che con le loro opere trasmettono il senso
più alto e delicato della vita.
Buone ali a tutti.
Cristina Bove
"La roccia" di Cristina Bove
Bellissima questa poesia di Cristina Bove davvero “grandiosa” come se
fosse quasi tratta da un passo della bibbia, direi che in questa lirica
c’è molto di ispirato, rendere leggibile ciò che ognuno di noi ha
nell’anima è ispirazione, Ritornando al tema: che cosa è la poesia, che
cosa è un Poeta? Direi che questa è poesia e questo è un poeta…rendere
infinito il suo pensiero, innalzarlo fino all’assoluto, rendere musica le
parole che a volte diventano ali dal fondo della propria esistenza. L’uomo
è amore ma conserva tanto della sua natura di roccia, il poeta è roccia
che si fa amore nei suoi versi.
Un carissimo saluto a tutti
Cleopatra
Risposta a Giuliano da Rocca del Santo
e Poesie di Eugenio G. Tursi
Ringrazio Giuliano da Rocca del Santo per le sue gentili parole,
aggiungendo che è confortante trovare un punto di incontro pur se diverso
è il percorso spirituale. Ricambio di cuore i saluti e gli auguri.
Vorrei poi segnalare le poesie di Eugenio G. Tursi, un condensato di
riferimenti esistenziali in originale veste poetica...intrise di
significati che vanno oltre il segno delle parole...allusioni in cui
riconoscere le vicende del tempo e percezioni in cui riconoscersi...Le ho
lette con interesse ed emozione. ..
Questo bel sito riserva ancora tante preziose sorprese. Grazie a tutti e
affettuosi saluti.
Cristina Bove
Richiesta di Alessandra Piacentino
Alessandra Piacentino chiede un parere riguardo al suo nuovo filone di
poesie in lingua latina: io penso che è una idea molto bella. Io non ho
studiato latino, pertanto io leggerò molto volentieri la traduzione e
gusterò la musicalità e preziosità delle parole "antenate" risorte nella
cratività della brava poetessa Alessandra.
Complimenti e buona continuazione.
Fata Morgana
"Parole" di Catia Sebastiani
In questo tempo dove l' indifferenza,la violenza,l'omertà e quant'altro
hanno hanno fatto dei valori solo un vecchio ricordo,ogni individuo deve
potersi e sapersi creare uno spazio,anche piccolissimo,da dove poter
cominciare a recuperarli,senza peraltro dimenticarci che per far vivere un
sogno dobbiamo convincerci di averlo dentro in noi.Custodiamolo,nascondiamolo
se necessario,ma non lasciamo che ce lo portino via.
Catia Sebastiani
"Amore" di Gilda Risica
Questa breve poesia è piena di emozione…mi rimanda ad alcune mie
riflessioni…la polvere dell’amore come sabbia di mare in tempesta
su amori perduti o vissuti solo il tempo di un caldo sole estivo; la
polvere di chi ormai non c’è più, il desiderio struggente di poter
riabbracciare i loro corpi ormai consumati dal freddo tocco di un angelo;
la polvere che si solleva dall’asfalto delle nostre fredde città che rende
tutto più malinconico e fugace, sguardi di malessere ai bordi dei
marciapiedi che parlano di amori venduti ed acquistati, di amori mancati
per se stessi laceri e denutriti …che entra dalla bocca… facendoti
smettere di parlare solo di te e soprattutto di pensare solo a te stesso
e finisce nel cuore ammalandoti di una dolce malattia che ti fa
sentire tristemente vivo.
Cleopatra
Cos'è la Poesia? Cos'è un Poeta?
Giuliano da Rocca del Santo chiede: cos'è la Poesia?, cos'è un Poeta? Io
trovo in me questa breve definizione:
Il Poeta è un minatore dell'anima (e Anima Mundi) in cerca di parole
preziose. "Poesia" sono le parole preziose incastonate ad arte per ornare
la vita.
Fata Morgana
Spunto di riflessione per gli autori del sito
Poetare
Poiché ho iniziato un nuovo filone di poesie con brevi tratti scritti in
latino, vorrei sapere cosa ne pensano i colleghi poeti..
Le poesie in latino sono comunque sempre corredate dalla traduzione
italiana a seguito, non si riferiscono pertanto ad un pubblico di èlite..trovo
che la parentesi in lingua antica abbia una sua ritmicità cadenzosa che
coinvolge e trasporta con note antiche in una dimensione parallela.
“Semper autor ipse celat fortunae suae sensum”
Il poeta, autore di se stesso, cela il senso del suo destino nel
trasmettere emozioni ed interpretazioni...
Grazie per i vostri contributi.
Alessandra Piacentino
"Angelo" di Cristina Bove
Mi piace segnalare, con fraterna dolcezza, "Angelo" di C. Bove. Un testo -
intensissimo - che è riuscito a catturarmi nel profondo e che in qualche
modo "mi riconosce - riconosco": mi parla - silenziosamente - sino a
commuovermi...Grazie. Perdoni, gentile signora Bove, il mio dire povero e
conciso; non è mio costume introdurmi nelle case degli altri, spesso mi
basta ammirare il prospetto di queste per intuirne la ricchezza
degli occupanti...
Sereni saluti, buona poesia e Vita a tutti. Coraggio!...
"Beati coloro che credono senza aver visto". Amen.
Giuliano da Rocca del Santo
Le poesie di Cocami
Attraverso le poesie di Cocami ci si sente sospesi in una profondità di
sentimenti, trasportati nel suo mondo interiore delicato e sofferto. La
sua esperienza umana risalta con toni intrisi di sottile malinconia, ma
anche di gioiosa voglia di vivere...La sua ultima, "If", è una perla, un poema
racchiuso in sintetico dire...
Complimenti!
Cristina Bove
Sulla poesia
Se ho ben capito ciò che esprime Giuliano da Rocca del Santo è la
necessità delle regole?! (mi scuso se invece mi sbagliassi sul senso reale
del testo). In fondo mi sembra di aver capito che questa necessità sia un
qualcosa che comunque si esprimerebbe liberamente nei veri poeti. Forse
si, perché no, potrebbe essere realmente così…toccati ed ispirati ciò si
realizza liberamente. Un po’ come i Santi alcuni ci nascono ma molti lo
diventano usando a volte vie traverse che però portano alla stessa
beatitudine, e a volte ne fanno strumenti migliori per la realizzazione
del messaggio divino.
Le regole penso che in una società consumistica come la nostra sfuggano
alla vista facendoci credere che siamo in piena anarchia, non credo che
sia così, penso invece che vi siano molte più regole oggi di 100 anni fa,
basta guardarsi intorno per vedere, basta vedere nei giovani la
realizzazione dei cosiddetti “branchi” in cui vi è un capo e vige la legge
del più forte in cui simboli nel vestire e nell’ornarsi sono molto sentiti
per la realizzazione del senso di appartenenza.
Ci sono regole e non l’unica regola che è il vivere civile comune ed il
rispetto per il prossimo.
Noi siamo poeti o quasi poeti o menestrelli di strada, ma pur sempre
uomini che vivono il proprio tempo, fatto di emozioni a volte e purtroppo
violente e confuse, stanchi di ideal-tipi e allo stesso tempo vittime
degli stessi.
Di sicuro le regole poetiche, metrica etc. sono nella realizzazione di un
loro deficit dovute in gran parte alla mancanza di scolarizzazione.
Leopardi che è il mio poeta preferito ai nostri tempi non so se avrebbe
scritto delle liriche così metricamente perfette? Ma forse avrebbe parlato
del suo stesso sentire la vita oggi in modo diverso ma con lo stesso
sentimento. Il linguaggio muta lo scrivere cambia, la religione la morale
“evolve” e cambia.
Non dobbiamo aver paura di mutamenti, in questo sito ci sono delle
bellissime poesie brevi senza metrica senza regole, ma che toccano
l’anima.
La poesia per me è il tocco dell’anima altrui e non importa che sia fatta
in stile perfettamente letterario.
Tanti cari saluti a tutti
Cleopatra
Intervento 1: dico la mia circa alcuni
argomenti-commenti-riflessioni trattati.
Un fraterno – per quanto possibile – saluto a Voi tutti “amici” del
sito. Magari un po’ in ritardo, è giunto il momento di dire la mia su
alcune cose che ho letto.
In merito alla riflessione “figli-poesie” di Cristina Bove: non c’è
dubbio che se è vero – come ritengo – che la “Poesia” è una sorta di
emanazione del proprio profondo, della propria anima, [...] “ piccoli
pezzetti della nostra mente e del nostro cuore” per dirla alla
Tiziana Cocolo, in qualche modo i testi scritti – pubblicati o no – sono
“figli”; “riguardano” il genitore. Non mi sento di aggiungere altro poiché
ho notato, nei vari interventi, nuclei di discussioni e approfondimenti
ulteriori ( [...] “Io concepisco la poesia come il filo che unisce la
terra al cielo, il più bel dono che un Creatore abbia potuto donarci. Io
credo che tutti la portino nell’anima anche se non la esprimono con le
parole” – Fata Morgana; [...] “Il poeta deve toccare e muovere; e,
per ottenere cio’, deve prima esser tocco e mosso egli medesimo.Percio’
non ognuno puo’ esser poeta, come ognuno puo’ esser medico e legista.”
– Tiziana Cocolo ; [...] “...dopo i 18 anni esistono solo due categorie
di poeti: i veri poeti e i gran coglioni, dando per scontato che fino a
quella età siamo tutti un po’ poeti” – Elio De Luca ; [...] “regole,
regole, regole” – Cleopatra ; [...] “...per quanto mi riguarda, non
ho le capacità di seguire le regole (metrica, etc.). Scrivo le mie poesie
(se si possono definire tali) a ruota libera” – Giovanni Mangiacotti -
.) che ruotano intorno alle questioni : cos’è la Poesia? Cos’è un
Poeta?. Questioni che, di rimando, rivolgo a tutti...
In merito all’argomento proposto da Patrizio Spinelli: premesso che
non so nulla di Alessandro Baricco – è grave?!...- e dei suoi “critici”,
esterno quanto segue.
1) Esistono ancora le stroncature letterarie? Non lo so...
2)...e dunque non so se esistano ancora dei “critici letterari”
autorevoli, imparziali, affidabili e superpartes
(nel senso che dobbiamo, forse, intenderci su cosa sia la critica
letteraria)...
3)...e dunque non so neanche se si possa fare a meno o no della “buona
critica” letteraria nella nostra società.
Insomma sento di affermare – senza la presunzione di generalizzare - che
viviamo un po’ troppo anarchicamente il nostro tempo. Senza regole
; valori condivisi e condivisibili. Affermo che troppi miei simili
se ne vanno per fatti propri – me compreso e senza colpa diretta -
... più o meno manipolati dal grande circo del consumismo e del narcisismo
conseguenziale. Le regole di riferimento stanno saltando un po’
ovunque. Difficile comprendere dove il Bene ceda al Male.
Restando nel contesto : se non ho un riferimento, una serie di
parametri che mi permettano di separare il “grano” dal “loglio”,
che senso ha la critica? Una volta stabilite o ri-stabilite regole
potremmo continuare a dialogare costruttivamente. Nutro il sospetto –
giustificabile o meno – che ci sia parecchia ambiguità e confusione in
giro. Io stesso, da tempo, cerco un “ centro di gravità permanente
– per dirla alla Battiato – che non mi faccia cambiare idea sulle cose
e sulla gente” ma è tosta! So che mi sto rivolgendo a gente
intelligente e, dunque, non temo fraintendimenti sulle mie affermazioni...Ahimé
stiamo perdendo il senso delle cose. Argomento “tosto” questo che comunque
va affrontato senza dimenticare che viviamo in una logica di mercato ( non
inteso come arrivismo o sfruttamento ma scambio
)...Se proprio non è possibile ottenere riscontri...ognuno continui ad
andarsene per fatti propri e, in questo senso, non esiste né critica buona
o cattiva né necessità di critica...tanto tutto è relativamente
relativo e nel nome della libertà di espressione – e della
creatività artistica (sic)- posso scrivere e pubblicare di tutto.Ahimé!...
“ Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a
chi sogna solo di notte” – E.A.Poe – purché la notte si riposino
pero’!... – n.d.r. -.
Un pensiero a coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.Sereni saluti
a tutti.Alla prossima.
Giuliano da Rocca del Santo
"Pensiero d'effimero pianto" di
Alessandra Piacentino
Come non soffermarsi sull'essenzialità di una frase che nella sua
efficacia racchiude l'Universo?
Ore di scritti e di meditazione non renderebbero giustizia ad
un'affermazione così vera e profonda.
Tiziana Cocolo
Poesie di Giampaolo Atzori e di
Antonio Fabi
Veramente significative le poesie di Giampaolo Atzori, ricche di pathos e
mirabilmente sintetiche...La sua capacità di spaziare usando le parole
come tratti di pennello essenziali, ne fanno emergere il significato in
maniera vivida , quasi visiva...
Altre belle poesie sono quelle di Antonio Fabi, che riesce ad esprimere
sentimenti ed emozioni profonde con armi letterarie sottili ed incisive...una
vasta cultura e l'abile metrica che sa riversare amabilmente sia
nell'aspetto lirico che in quello satirico...
Grazie a loro e come sempre a tutti i poeti del sito.
Cristina Bove
"Crisis" di Giampaolo Atzori
Trovo questa breve, intensa e significativa poesia di una bellezza
struggente.
Fata Morgana
Poesie di Giampaolo Atzori
Mi sono accorta che fra i poeti scrivono persone della mia cittadina, una
la conosco e sarebbe inutile scrivere ciò che già le dico a
voce;complimenti allora a Giampaolo Atzori, non solo per le immagini che
spesso evocano i suoi versi, ma soprattutto per il suo equilibrato
sarcasmo.
Giorgia Defraia
"Carezze e solitudini" di
Irene Pizzimenti
Un viaggio a bordo della vita, il tempo ci guida e come sempre Irene,
interprete del tempo, sa ben mediare tutta la vasta gamma di sensazioni
vissute sull'incrocio di strade e stagioni.
Tiziana Cocolo
Commento all'intervento di Elio De Luca e Cristina
Bove
Buon giorno-sera a tutti, poeti del sito che ogni giorno lasciate un pezzo
di voi su questo schermo asettico. Volevo collegarmi a quanto detto da
cristina bove e elio de luca. Cristina ha emanato parole che condivido
pienamente e lo stesso vale per quelle di elio de luca. Mi si potrebbe
tacciare di essere una persona senza idee ma non è così. Sono due
posizioni che non contrastano affatto ma si completano.
Viviamo in un mondo difficile e in parte è anche colpa di noi poveri
mortali, l'umano desolato gregge di chi morì con il nodo alla gola,
cantava de andrè la cui morte ci ha portati in un baratro di silenzio
difficile da colmare. Grazie Fabrizio.
L'accettazione è il grande male, la possessione demoniaca che attanaglia
la plebe piccolo-medio borghese e proletaria, è in fondo al nostro cuore
come un peso enorme che ci trasportiamo in questo viaggio terreno.
L'utopia e pensare al cambiamento come utopia è il grande potere dei
signori, l'anello di questi Sauron dei nostri giorni. Non è cambiato molto
dal medioevo, in verità non è cambiato molto dall'alba della civiltà, se
si desse un'occhiata a come è nata la civiltà a sumer ci si renderebbe
conto che i meccanismi sono gli stessi di oggi, solo nel nostro caso di
più ampia portata. Le guerre sono nate con l'uomo e la loro crudeltà si
manifesta oggi in modo scellerato grazie agli avanzamenti nella tecnologia
bellica, gli hanno cambiato nome, le hanno fatte diventare uno strumento
di magnanimità. Umberto Eco ne dà una obbiettiva prospettiva nel suo libro
A passo di gambero.
Dio certamente non esiste, è ridicolo che molti vi credano ancora, almeno
nella maniera religiosa dei cattolico-islamici-ebrei ecc. Non si rendono
nemmeno conto che si battono per lo stesso dio: allah elohim derivano
entrambi dalla radice semitica che in babilonese è resa ILUM.
Che fare? Il mondo cade a pezzi continuamente trafitto dalle lame del
capitalismo sfrenato, ammazza alberi, trucidatore di bestie selvagge e
non. L'eden era questo pianeta e noi lo stiamo trasformando in una terra
ardente ove cadaveri ambulanti si aggirano impauriti in desolanti scenari
che non portano cibo e acqua, solo fiamme infernali. Le bombe cadono a
grappoli su inermi esseri poco sviluppati, donne e vecchi stramazzano col
sangue sulle labbra per farmi avere la benzina che mi permette di
contribuire al disastro dell'effetto serra.
Un uroboros, un serpente che si mangia la coda. Certo ogni tentativo
forzato di cambiare le cose non porterà altro che nuovi emblemi, nuovi
Sauron, Bush, Mussolini panciuti che mangiano come i mongoli su tavoli che
schiacciano i prigionieri. Forse non c'è molta da fare o da dire, forse
bisogna aspettare questo conclamato risveglio della coscienza, che a me
sembra così lontano. Per ora cerchiamo di fare il minor male possibile,
evitando di comprare inutili aggeggi di multinazionali assassine, evitando
di guardare la televisione spazzatura dei costanzo-vespa-de
filippi-ventura ecc. il capitalismo si fonda sulla nostra accettazione,
come quei pezzi di carta colorata senza valore che ogni giorno ci
infiliamo nelle tasche. Hanno valore perché noi glielo diamo.
Sediamoci insieme, in un grande cerchio con un grande fuoco in mezzo e
cantiamo e balliamo, voi operai fermate le braccia e le gambe, così i
vostri latifondisti- feudatari sapranno che non c'è capitale senza plebe
da sfruttare. Voi siete l'arma della salvezza.
Buona sera a tutti
Gabriele Piretti
"Trappole dal cielo" di Michel Bossi
Molto belli questi versi scritti da chi "seduto sul pensiero" sente sopra
di sé la confusione del quotidiano, di cose e fatti irrazionali che la
mente non vuole e non riesce a concepire, di chi vorrebbe fermare la
frenesia dell'attimo che inconsapevolmente coinvolge tutti, sovrastando e
oscurando il senso della vita o semplicemente l'azzurro del cielo.
Tiziana Cocolo
Commento del commento del commento del commento
Cara Cristina, un dio come lo intendi tu non è solo poetico, ma non è
neanche la tua ultima speranza; un dio come lo intendi tu è la mia più
alta speranza.
Un dio con la minuscola...umile, vero, semplice, che possa tornare ad
albergare nei cuori dei miti.
La parola Dio vaga come un demone impazzito nelle menti di coloro che
hanno un incasinato intruglio di testosterone represso che va ad intasare
la pineale fino ad esclamare. GUERRE, GUERRE IN NOME DEL NOSTRO DIO,
QUESTO E' IL PIU' GRANDE MALE CHE LA STORIA HA SEMPRE REGISTRATO E
DENUNCIATO.
Li vorrei nudi questi cialtroni che balbettano la pace ma seminano la
guerra dietro le quinte, li vorrei nudi, perché solo chi rimane bello
nella sua nudità potrebbe o dovrebbe predicare la verità-
Solo la bellezza può predicare, amare, il resto parassitismo.
Io sono un fottutissimo sognatore, lo so, un bambino incapace di crescere,
ma sarà grazie ai sognatori come noi che il mondo si salverà, dai "nati
vecchi" che non hanno alcun barlume di vita nelle parole che pronunciano.
Mi stupisce sempre vedere come siano poco ascoltate le voci alte
autentiche e sincere, mentre i balordi stanno tutti li come diceva De
Andrè "I soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della
loro celebrazione" anche queste sono parole sacre, vere!
Io e Cristina siamo esseri umani che hanno palpato l'orrore del sangue
autodistruttivo umano, noi non parliamo, noi "sappiamo", e di conseguenza
abbiamo anche avuto quegli squarci di luce dentro il cuore che ti
illuminano come le tele di Caravaggio, io mi sento profondamente fratello
a te Cristina per quanto la rete sia nausenate e spersonalizzante voglio
che lo sappia.
Elio De Luca
Sul commento di Elio De Luca
Condivido pienamente quanto espresso da Elio che, con le sua veemenza e
chiarezza si espone sempre in prima persona nella sua verità. Aggiungo che
serbo tutta la mia stima a chi ha il coraggio di dissentire e non ne teme
le conseguenze.
E' stata ed è tuttora l'omertà di chi volge altrove lo sguardo a
permettere l'orrore in cui siamo costretti a vivere. Quando non è
addirittura la complicità sadica a sancirla...lo sanno bene le madri e le
nonne di Plaza de Majo: loro non hanno potuto nè voluto nemmeno più
guardarle, le rose, e sanno quali tacite aberrazioni hanno prodotto
carnefici e relativi spettatori consenzienti...
E le stelle....se stanno a guardare, piangono su di noi, su questa umanità
che ha tradito sé stessa ed ha partorito mostri e che, invece di
eliminarli, li nutre...
Crediamo di essere raffinati menestrelli perchè, a stomaco pieno, vestiti
e riveriti, ce ne possiamo stare a contemplare albe e tramonti...
Il Re di cui parla Elio è l'Utopia del saggio monarca. La figura che più
vi si avvicina è quella di Dio Padre equamente buono e giusto con le sue
creature, cui io non credo, ma che, se ci fosse, così come lo hanno
evocato ed invocato gli uomini, dovrebbe rivolgersi a ciascuno per
chiederci:- E tu dov'eri, quando i tuoi simili venivano trucidati per il
petrolio? quando venivano assassinati in nome mio? quando i bambini
venivano oltraggiati, quando dilaniati negli inferni dalle bombe
confezionate dalle vostre mani? quando le donne venivano lapidate perchè
anelanti alla stessa libertà di chi le lapidava?...Non bussate mai più
alla mia porta...se prima non avrete fatta vostra la voce di chi non ha
voce, se prima non esigerete da me il miracolo che vi farà smettere di
partorire mostri...ditemelo bene in faccia che non avrete più attenzione
per le mie meravigliose esibizioni floreali, per i miei arcobaleni,
eccetera, se prima non vi sarete assicurati che non sarà escluso più
nessuno dalla festa...e forse vi ascolterò, compirò il miracolo di farvi
capire che i mostri nascono dalle vostre leggi inique, che le perversioni
nascono dal vostro morboso modo di concepire il sesso e l'amore, che la
vostra disperazione nasce dall'indifferenza dei privilegiati per chi muore
di stenti....-
Un dio che parlasse così al cuore di ciascuno non avrebbe più bisogno di
profeti, di croci e di mezzelune...un dio così è la mia ultima speranza.
Grazie a chi non smette di dire la verità, grazie a chi non si nasconde
dietro la banalità.
Cristina Bove
"Metafora di guerre" di Elio
De Luca
Assai efficace questa poesia che, nonostante la sua brevità, riesce a
sintetizzare in modo perfetto l'inutilità di ogni guerra, quel fare e
disfare che implica un eterno stato di incertezza di un'umanità troppo
facile preda degli interessi di quei pochi che traggono benefici dalle
disgrazie dei molti, e ciò anche nel periodo successivo alla fine della
belligeranza.
Renzo Montagnoli
Altro punto di vista…. al
Commento – riflessione di Cristina Bove
Sogno!
Bene, si, sogno. A volte vorrei svegliarmi anche io da quest’incubo che è
il mondo e il suo sfacelo, in cui la misericordia per gli altri è morta,
cieca ormai delle nostre colpe, per le quali non abbiamo alcuna
misericordia.
Lui arriverà questo è certo… ma quando? Spero presto
Credo che non rinuncerei mai ad un tramonto d’estate ad una rosa
sbocciata, ad un amore caro, a nessuna stella cometa, per giustizia e
libertà, ma mi accontento della pace che queste cose trasmettono al mio
cuore, la pace che danno nonostante tutto, la bellezza che hanno
nonostante tutto, noi passeremo con le nostre giustizie e le lotte per la
libertà, ma loro saranno sempre lì ignare dei nostri affanni, dei nostri
ideali, delle nostre lotte, risplendenti ed eterne… le stelle.
Un caro saluto a te e a tutti i poeti del sito.
Cleopatra
Commento al commento
di Cristina Bove
Cara Cristina, ho letto con piacere il tuo commento che
condivido pienamente nel suo impeto sognatore.
Voglio solo lanciare una personale provocazione. Io non sento affatto la
fratellanza come un concetto che io possa contemplare nell'ambito
dell'intera umanità, non mi sento fratello dei mafiosi quando sciolgono i
bambini nell'acido, anzi mi sento più fratello a uno scimpanzè o un albero
che di buona parte dell'umanità.
Leggetevi il libro di Roberto Saviano "Gomorra", e poi ditemi se si può
essere fratelli di certa gente....magari dello scrittore si.
A me non piacciono le facce che vedo in giro, non piacciono i vecchi che
parlano delle tette di una tredicenne, e non piacciono i tredicenni figli
di papà che già sniffano cocaina.
Non mi piacevano neanche a tredici anni, ne sono sempre stato lontano,
sapevo che una cosa tirava l'altra, che c'è un filo conduttore tra
machismo-vestiti alla moda-bullismo-droghe-discoteche-perversioni
sessuali.
No non mi sento fratello di molti e non voglio che questi molti si
azzardino a sentirsi fratelli a me: lo dico chiaramente, vengo dal popolo,
sarò anche poco benestante, ma il mio cuore è profondamente aristocratico.
Non credo affatto nella democrazia, ma nella monarchia.
Preferisco i deliri di onnipotenza, ai deliri di impotenza di molti
politici, scienziati e filosofi.
Ho sempre studiato autori come Platone, Aristotele, Hegel, Machiavelli,
Leonardo e alla fine sono giunto all'idea che sono per la monarchia, per
un principe o un re illuminato......un Re antifascita e anticomunista e
soprattutto anticlericale profondamente anticlericale, è troppo chiedere
ciò in Italia lo so, ma lo penso: anch'io sogno.
Non credo affatto nella democrazia e nella fratellanza. Basta con questa
fanfaronata che siamo tutti uguali.
So chi mi sta sopra e so chi sta sotto.
So che Giordano Bruno è molto sopra a me, e so che Berlusconi è molto
sotto a me, lo so perchè sono un uomo autocritico, onesto con se stesso.
So che in una società giusta io dovrei comandare, o quantomeno prendere
ordini da chi mi è "moralmente" superiore.
Ma lo dico senza allegorie o ipocrisia, tutti i miei "sottomessi" hanno
bei posti nella società, posti di maggior potere di me, mentre tutti i
miei superiori valgono "socialmente" meno di me, magari spesso stanno a
pulire i vetri a un semaforo.
Credetemi la parabola del regno che i primi dovrebbero essere ultimi e gli
ultimi primi l'ho spesso sperimentata nella mia vita, ho parlato con
professori universitari che guadagnano 10mila euro al mese che non hanno
neanche 1/10 della mia intelligenza, del mio cuore, e delle mie palle,
mentre ho parlato con barboni o homeless o immigrati che se non proprio
l'intelligenza mi hanno spesso dimostrato di avere molto più cuore e più
palle di me: la cultura ha un valore per noi medio-borghesi sulla strada
ci sono altri valori.
A Cristina dico che il significato di resurrezione è di riconoscerLo li
dove si manifesta.
Pasolini è stato un autore profondamente, autenticamente cristiano,
totalmente evangelico nella sua opera.
L'avete riconosciuto un "eletto"? Sicuramente in pochi allora, in molti a
trent'anni dal barbaro omicidio all'idroscalo di Ostia.
Eppure è stato perseguitato, trentatre processi giudiziari senza alcuna
condanna, fino alla sua morte.
Io so che molti continuano a pensare: ma se la cercava, era un culattone,
amava la provocazione.
Eppure un eletto secondo la "parola" di Gesù è stato fra noi italiano per
mezzo secolo, ed è finito come un Cristo: Crocifisso da una società
intera, dai borghesi, dai cattolici, dal Potere. Ora non son questi gli
equivalenti moderni di scribi farisei Cesari e Caifa?
I miei Santi non sono quelli della Chiesa, ma molto spesso gli "eretici".
Gesù non è stato un eretico? Dal momento che eresia significa "scelta".
Quella della verità è una scelta, e quella della crocifissione,
dell'agnello sbranato dai lupi è un'evenienza, una probabilità...chi
giammai si è verificata sui detentori della parola di Dio, da Caifa a
Ratzinger....mentre si è sempre riversata come un bagno di sangue sul
sacro sangue dei profeti.
Elio De Luca
Commento-riflessione di Cristina Bove
Vorrei ringraziare Silvano Notari per la concordanza di intenti e per il
comune desiderio che le sofferenze del mondo non abbiano più a cadere nel
disinteresse e nel silenzio...vorrei dirgli che perchè giustizia e libertà
regnassero realmente su questo nostro ambiguo pianeta, sarei disposta
anche a rinunciare a qualche tramonto e a qualche fiore sbocciato, a
qualche amore-cuore, a qualche stella-bella...Credo che la terra avrebbe
bisogno di tutte le risorse degli uomini di buona volontà per sfuggire a
questo pauroso declino...Ma che, come spesso scrivi nei tuoi versi, come
viene espresso in quelli di Elio De Luca e di Gabriele Piretti, non siamo
in grado di contrastare. Qualcuno ci provò una ventina di secoli fa, e
sappiamo la fine che ha fatto...La FINE che non ha smesso di finire,
perpetrata giorno per giorno nelle opulente regge rivestite di icone, ori
e preziosità faraoniche lontane dal Suo messaggio quanto lo spazio
siderale che ci separa dall'ultima stella a noi visibile.
A volte penso che se ci sentissimo veramente fratelli, come Lui ci
confermò, nulla potrebbe più distoglierci da questo dramma planetario,
nulla ci coinvolgerebbe più se non il comune scopo di pulizia e di
giustizia...Lui disse AMORE ma questa parola ormai da noi inflazionata non
è che una misera metafora del suo significato. che si spegne sotto gli
orpelli clericali, viene calpestato da quelli stessi che salmodiano agli
altari e intanto erigono banche sugli oboli delle vedove e degli orfani di
dio, che viene oltraggiato dalle grinfie pedofile e dissacrato dalle mafie
politicanti genuflesse su strapuntini di seta.
Mi sorge una supplica dal profondo dell'anima, che per miracolo Lui
risorgesse davvero nelle parole e nelle azioni degli uomini, che si
mostrasse all'improvviso in ogni angolo della terra nel cuore di ogni
essere umano, ne costituisse ogni cellula del suo amore...e ciascuno
potesse esistere per il bene di sè stesso e degli altri.
Sogno!
Cristina Bove
"Il 4 novembre" di Renzo
Montagnoli e
"Letterina di un baby soldato" di Armando Bettozzi
Interessanti le osservazioni di Renzo Montagnoli sulla ricorrenza del 4
novembre ed anche la poesia di Armando Bettozzi sui baby soldati si
commenta da sè. Purtroppo le guerre hanno sempre accompagnato l'umanità e
tuttora non si fermano.
Eppure l'uomo è un essere dotato di intelligenza, cuore, sentimento,
creatività, ma... spesso, troppo spesso, è nemico a se stesso. Fin dai
primi studi di storia non riuscivo a spiegarmi le guerre che ho sempre
considerato il più altro grado di stupidità dell'essere umano, eppure...
si continua, i potenti rafforzano gli eserciti, le armi, e i soldatini
marciano impettiti in rigide e, oserei dire quasi ridicole, coreografie.
Ma verrà un giorno in cui l'umanità saprà vivere senza paura, arroganza,
crudeltà, egoismo?
Questa è la grande speranza, e sarebbe la nobile eredità da lasciare ai
giovani, e non la necessità della violenza, del nemico da combattere, del
territorio da conquistare, per poi piangere sulle bare avvolte in bandiere
che non potranno mai consolare il dolore di chi vuol bene.
Fata Morgana
"Cimitero**" di Michael Santhers
Una poesia che scava nella vita, mi colpisce perchè comunica dolcezza e
sensibilità dell'autore che mette in evidenza quel senso di ingiustizia
tra ricchezza e povertà rappresentata anche, nella "letargia eterna."
Aurelia Tieghi
"La ragione e il cuore" di
Fausto Beretta
Trovo molto azzeccata e bella la poesia di Fausto Beretta "La ragione e il
cuore"... molto attuale, esprime un concetto che puo' essere una risposta,
ai miei perche' e a quelli di molti altri, che non riescono piu' a
stabilire un contatto con le persone che amano, pur mettendoci tutta la
buona volonta'. E' riuscito a sintetizzare, in modo professionale e chiaro
tutto il nocciolo della questione. Vorrei avere anch'io questa capacita'...
grazie... e' arrivata nel momento giusto!
Rosa Santinelli
"Nuovi faraoni" di Cristina Bove
Faraoni impettiti in marsina si ergono su troni blasfemi costruiti con
sangue, poltiglia di fango e polvere da sparo. Quelle menti pervase da
criminalità, distruggono il valore sacrosanto della vita. Ormai il pianeta
non è più una perla dell'onnipotente. ma di pochi esseri immondi che ne
vantano il dominio e lo stermino. Ma questi bastardi non avranno il
perdono di Dio e dell'umanità. Peccato che a queste forti grida di dolore
ci sia poca partecipazione nei commenti. Cristina hai in me un alleato nel
tentativo di risvegliare coscienze. Si è una provocazione ai poeti del
sito. Ognuno nella propria umiltà lanci il suo grido di rabbia e dissenso
contro i "nuovi faraoni".
Silvano Notari
Poesie del 1° Novembre 2006
La pagina di oggi, 1 novembre, è degna di una preziosa antologia poetica.
Gli autori hanno immesso nel loro poetare la linfa vitale dei loro
pensiero alati, il senso della vita che si acuisce nell'esperienza di ogni
vicenda umana. Sono fiera di appartenere a questa schiera di anime che
tracciano il loro passaggio con segni rivestiti di passione, delicatezza e
poesia.
Avrei voluto elogiare ciascuno singolarmente, ma avrei necessariamente
appesantito di parole mie quello che tutti hanno già espresso al meglio.
Soltanto mi soffermo un attimo su quello che mi sembra un appello di Pino
il Rosso, e dirgli, a nome degli amici del sito, che ci siamo, e con noi
tutti coloro che in qualche maniera hanno già teso la mano, ospiti di
questo eccellente salotto e del suo fautore. Complimenti a tutti e grazie
per le intense emozioni che sono capaci di evocare.
Cristina Bove
"ospedale" di Gabriele Piretti
Gabriele Piretti ha scritto una poesia bellissima, nell'espressività di un
pensiero che sta cercando le vie più immediate per comunicare emozioni e
descrivere situazioni ... una sintesi che abbraccia la nascita e la morte
... bravissimo!!!!
Gloria di Simone
Le opere di Elio De Luca
e Diego Cocolo
Buongiorno al sito, che ho scoperto da poco ma che mi riempie le giornate
e allieta il tempo, a me che sono da anni costretto su una sedia a rotelle
e da “diversamente abile”,come si suol dire,ho la fortuna di potermi
soffermare su particolari sfuggenti ad altri, presi dal correre
quotidiano.
Mi soffermo e ringrazio in particolare due autori a cui dedico le mie
giornate, Elio De Luca che con il suo argomentare un po’ filosofico, un
po’ ironico, mi dà una visione diversa e più profonda dell’attualità e
dell’importanza del saper offrire il proprio dolore senza scordare quello
delle atrocità della realtà quotidiana e Diego Cocolo che con le sue
memorie di viaggio sa condurmi attraverso luoghi a me sconosciuti, è come
se ricevessi delle belle cartoline da un amico conosciuto da tempo, che mi
descrive e mi rende partecipe delle sue emozioni. Poi ringrazio tutti i
poeti, piccole stelle nel cielo della vita.
Giovanni Della Torre
"Limpide acque" di Tiziana Cocolo
Seppure con il contagocce, la vita offre, per fortuna, anche momenti di
gioia. Tiziana Cocolo l'ha descritta in modo cristallino e profondo nella
sua "Limpide acque". Molto bella.
Grazie a lei e a tutti voi poeti. E' una gioia leggere le vostre poesie.
Fata Morgana
"Limpide acque" di Tiziana Cocolo
Tiziana ha reso ancora possibile l'impossibile semplicemente scrivendo
versi di questa portata
Antonio Sangervasio
"Anna" di Cristina Bove
"Anna" di Cristina Bove è una poesia meravigliosa, degna di una canzone di
Fabrizio De Andrè.
Cara Cristina spero che qualche cantautore ti renda onore musicandoti.
Hai mai provato a cantare quello che poeti? Sarebbe meraviglioso, una
buona chitarra è l'accompagnamento che ti ci vuole!
Anna si prende un ultimo giro di giostra prima della prigione del
matrimonio.
Anna ha un amore come Andrea, la perla più scura.....ha perso l'amore.
Cristina ha poetato per tutte quelle donne che hanno amato un grande uomo
ma hanno sposato un altro amore costretto dalla convenienza o dai casi
della vita.
Questa è vera poesia, dritta al cuore.
Ma perchè voi donne vi imprigionate nei matrimoni?
Ma che dico forse è la vostra felicità un buon matrimonio.
Elio De Luca
"Quiete" e "il ballo degli avidi" di Gabriele
Piretti
"Quiete" e "il ballo degli avidi" di Gabriele Piretti sono cariche di
pathos, comunicano una struggente capacità di analisi della nostra
società...la disperata necessità di non uniformarsi allo stato delle cose,
di non sorvolare sulle reali piaghe che ammorbano il mondo e che rendono
difficile la vita a chi non si adegua. Sono versi che denotano una
sensibilità straordinaria. Condivido i suoi sentimenti, ma lo invito a
cercare la poesia anche nel suo aspetto solare...credo che sia capace di
cogliere la bellezza e l'armonia e di comunicarle altrettanto bene.
Sono anch'io daccordo con Fata Morgana, Tiziana Cocolo e Sergio Marranzano,
nelle espressioni degli altri cogliamo ciò che è più vicino al nostro
sentire. Per fortuna ce n'è per tutti i gusti...
Con tanti cari saluti a tutti gli autori e con l'auspicio di continuare a
frequentarci e a scambiarci emozioni ed opinioni in questo bellissimo
sito.
Ringrazio sempre di cuore chi ce ne offre l'opportunità.
Cristina Bove
"Aspettando il raccolto" di
Giovanni Maria Gandolfi
Questa poesia strozza il fiato, parole armoniche che ti impongono domande.
Va letta e riletta. Conferma la grandezza della poesia..
Grazie Giovanni Maria per avercela donata.
Maurizio Donsanti
A tutti gli autori
Mi associo a Fata Morgana e
Tiziana Cocolo nell'affermare che il
commento (lungi da me qualsiasi tipo di giudizio) serve a far sentire a
chi ha espresso un sentimento, un pensiero, che si è in risonanza con lui.
Io credo che ognuno di noi leggendo quello che scrivono altri senta dentro
sè stesso una vibrazione che è più forte quando c'è sintonia oppure quando
c'è antagonismo che comunque crea energia. A volte ho l'impressione che
alcune cose che leggo sembrano appartenere al mio inconscio da sempre e
vengono alla luce nel momento in cui le leggo. Grazie di nuovo a tutti per
l'apporto di pensiero intelligenza e sensibilità che arricchisce ognuno di
noi e grazie a chi lavora nell'ombra perchè tutto ciò sia reso possibile.
Sergio Marranzano
A tutti gli autori: risposta a Fata Morgana
E' vero, molte volte non si trovano le parole adatte per sottolineare il
pensiero scritto da un particolare autore, perché nella sua completezza è
già di per sè espresso in tutta la sua unicità. Non sono piu' o meno
meritevoli alcuni e non altri, il commento non è un premio ma
semplicemente un appunto che nasce spontaneo nel leggere alcune frasi
particolari, magari già scritte nell'animo del lettore, oppure una sorta
di misteriosa memoria remota di una sensazione, già vissuta o in corso di
lievitazione dentro noi stessi. Perciò mi associo alle considerazioni di
Fata morgana e all'interpretazione di Mangiacotti, "Poesia = gioia
interiore scagliata fuori" "Poesia = Tutto"
Buona lettura, affettuosi saluti e complimenti a tutti gli autori del
sito.
Tiziana Cocolo
Poesie degli autori del sito
Non so se interpreto il sentire anche di qualche altro lettore, ma credo
che tante poesie rimangano senza commento non perchè non lo meritino, ma
perchè ...risplendono già di luce propria che si ha timore di offuscare
con ulteriori parole.
Buona poesia a tutti
Fata Morgana
"Grazie a te" di Alessia Frijio
Un connubio emozionale che ricorda i grandi poeti ,che forse hanno
suggerito l'idea per questa bella composizione,
nata dall'amore per la poesia. Grazie a te Alessia, per questa tua
riflessione.
Aurelia Tieghi
Riflessione su "figli-poesie" di
Cristina Bove
Poesia = magia
Poesia = amore
Poesia = fantasia
Poesia = onestà interiore
Poesia = amor proprio
Poesia = gioia interiore scagliata fuori
Poesia = pensiero
Poesia = carattere
Poesia = felicità
Poesia = Tutto
per quanto mi riguarda , non ho le capacità di seguire le regole (metrica
,etc). Scrivo le mie poesie(se si possono definire tali) a ruota libera.
Ne ho scritte a centinaia, e quasi tutte le tengo per me. Le tengo in un
cassetto scritte su semplici fogli, masterizzate su dischetti inanimati ,
raccontando un mondo avvolte bello, altre meno ma è il mio mondo, non ci
può appropriare del mondo di qualcun'altro. A mio avviso verrebbe fuori un
lavoro sterile , non del mio mondo , non parte di me . Come se spacciassi
per miei i figli di qualcun'altro dopo che gli ho tinto i capelli e
cambiato i vestiti , perchè anche se i nostri figli non ci appartengono
sono il segno del nostro passaggio in questo mondo, il nostro continuare,
il nostro esistere e continuare ad esistere nei loro figli. In una sola
poesia (L' amore violato) ho copiato la ritmica di un autore del passato ,
scrivendo e specificando a fine poesia di averlo fatto. Detta poesia non
la sento mia anche se la storia della ragazza di cui parla è mia. Dopo
aver scritto una poesia bella o brutta che sia devo poter dire è mia.
Giovanni Mangiacotti
Risposta a Cristina Bove e Fata Morgana di
Elio De Luca
Ho un vulcano dentro di emozioni interiori pronte all'eruzione, la mia
Beatrice (che nel mio caso si chiama Lavinia e la cui madre è Beatrice) è
gravida di un altro uomo, un leone ha spodestato definitivamente l'altro,
me.
Perdonatemi questo sfogo personale, ma dopo un anno durissimo e pochi
giorni di risollevamento ho ricevuto l'ennesima coltellata al petto.
Cristina Bove e Fata Morgana con i loro commenti mi hanno messo del
balsamo sul cuore, sono felice quando ricevo l'apprezzamento di due donne
così sincere e simpatiche.
Sono stato li li per dire addio al sito, e alla poesia, per rigurgiti
autodistruttivi, sarà per questo che amo tanto Beethoven.
Davvero grazie di cuore, mai come oggi avrei avuto bisogno sincero di
commenti così pieni di entusiasmo.
Grazie a voi stanotte scriverò ancora, rincaro la dose affermando che le
vostre poesie sono meravigliose, che quello che esce dal cuore delle donne
è sempre meraviglioso perchè voi donne conoscete (ovviamente voi, quelle
che poetano) la gioia e la sofferenza più di noi, anzi siete le maestre
nell'impararci a provare gli abissi opposti, "sentite" più di noi, non a
caso credo che un uomo quando cerca di poetare prova ad avvicinarsi al suo
lato "femminile"....quello ricettivo verso l'universo.
Cara Cristina, Campanella è uno dei miei autori preferiti assieme a
G.Bruno e Galilei, felice dunque dell'empatia.
cara Fata, un giorno tutti riusciremo a vincere la solitudine che regna
indisturbata a questo mondo. In questo Eterno Ritorno di fine settecento e
inizio ottocento.
Mi raccomando continuate a scrivere sempre poichè la poesia è pane per la
mia mente, una specie di baratto sano tra cuori.
E al diavolo chi lo fa solo per soldi.
Elio De Luca
"Vorrei vorrei vorrei" di
Elio De Luca
140 e basta? L'utopia ne accoglierebbe ancora e Tommaso Campanella ci
consegnerebbe le chiavi di una Città illuminata dal Sole della giustizia e
della pace...Elio De Luca riesce a comunicarci il suo anelito con una
forza quasi ipnotica, suggestiva...Che la persuasività della ragione, la
tenacia del cuore, riesca a portaci là dove la violenza ha fallito! E che
finalmente abbia fine il nostro esilio!
Cristina Bove
"Vorrei vorrei vorrei" di
Elio De Luca
Grazie ancora a tutti i poeti, in particolare ai nuovi arrivati.
Elio de Luca con la sua "vorrei, vorrei, vorrei" mi ha commosso e ...
vorrei... aggiungere che....vorrei un' inondazione mondiale di poeti che
sappiano contrastare l'aridità, l'egoismo, la falsità e la solitudine che
regnano, purtroppo ancora sovrane, sul pianeta!
Fata Morgana
"Lungo la laguna" di Nino Silenzi
Bella la sintonia dei miei appunti, disegnati lungo la riva
lombardo-emiliana del fiume Po e quelli di Nino Silenzi che ci regala
sensazioni e melodie vissute lungo la laguna veneta. Due sguardi diversi,
acque ed ambienti dissimili, ma uniti da identiche emozioni che vogliono
"emozionare" il corso quotidiano della vita.
Tiziana Cocolo
"Folle è stata questa mia voglia di
amare!" di Irma Canavero
Trovo bellissima la poesia di Irma Canavero. Perchè una poesia si è
trovata bella tante volte si pretendono regole su regole... invece alla
fine bastano poche frasi senza regole per esprimere i sentimenti più veri.
Grazie Irma,mi rispecchi molto nella tua poesia.
Rosita Coluccio
Autori del sito
Oggi (15/10/2006) sono rimasta molto colpita dai versi di molti amici del
sito, in particolare ho trovato evocatore ed appassionante
il racconto di Renzo
Montagnoli che, in un crescendo realistico e forte, riesce a
comunicare l'urgenza di non "dimenticare". L'amabile sintesi di
Tiziana Cocolo in "Lungo il fiume..."
e quella di Irene Pizzimenti in "plurima..."
che in una parola fa risiedere il suo universo d'amore...I
versi di S.A.Santoro, che sto scoprendo sempre attuali e densi di
attenzione, sia per i sentimenti intimi e gentili, che per quelli
laceranti delle grandi tragedie che incombono...
Grazie sempre a tutti, a quelli che man mano vado leggendo e a quelli che
ancora leggerò...a Tutti, i miei più cari saluti.
Cristina Bove
Sulle opere di Ilaria Azzurro
Grazie per le tue parole.
Senza ideologie, senza buonismi, solo vestite di bellezza e gonfie di
vita.
S. Pietrosanti
Sull'argomento proposto da Patrizio Spinelli
Riguardo all'argomento proposto da Patrizio Spinelli, concordo pienamente
con quanto espresso da Cristina Bove.
Ho la sensazione (è solo una mia sensazione) che in questo sito gli
scrittori si sentano sufficientemente appagati nel veder inserita la loro
"creatura".
Il commento di un "compagno di squadra" penso sia per loro importante al
pari del commento di un grande critico letterario in quanto "sentono" che
la loro opera è riuscita a comunicare emozioni ed empatie.
Io credo che un poeta scriva prima di tutto per se stesso e poi per chi
"sa" ascoltarlo. Il vero scrittore, l'artista, sono convinta che scriva
per ubbidire a uno spiritello che è dentro di lui, che lo pungola, che non
sa da dove venga, ma al quale deve ubbidire.
Allora questa sarà la sua gloria (indipendentemente dalla critica
letteraria) : alzare il sipario del silenzio sul teatro della parola e
iniziare la recita, recita che potrà avere anche un solo spettatore, ma il
cui applauso gli donerà la felicità.
Fata Morgana
"Un uomo, una poesia" di Tiziana
Cocolo
Belle e ammirevoli le parole di Tiziana.
Vorrei puntualizzare (dal momento che si riferisce ad ogni uomo) per
esperienza diretta con altre donne, che hanno sofferto per essere state
malmenate, ti assicuro che anche scavando nel profondo di questi uomini,
di poesia non ne uscirebbe neppure una briciola.
E ancora; ci sarebbe un piccolo barlume di poesia,negli uomini che
occupano un posto di potere e che decidono le guerre?
Penso senz'altro che questi uomini abbiano bisogno di aiuto.
Comunque condivido la speranza che trasmette la poesia.
Aurelia Tieghi
“Er foco” di Angelo 1995
Grazie per la tua poesia.
La poesia è combustibile per cuori ardenti , non per penne roventi; non
darò pertanto alcun giudizio “formale” ( avendo intravisto eloqui riguardo
la dottrina dei ditirambi e degli elegiaci versi…ndr)
Voglio solo ricordare insieme a te ed a tutti voi la mia infanzia
trascorsa in un casolare di campagna in cui i “ciocchi de quercia” appena
prima di coricarci erano “diventati gnente, na manciata, de cenere leggera
e un po ovattata che quanno la rispanni su la tera rida concime e vita
all'antre piante”. La felicità a volte è la penombra della malinconia.
Massimiliano Biondi
"Cuore fragile" di Maurizio Donsanti
Plastica e sensibile la visione di questo cuore fragile nella sua forza,
che sa combattere e farsi sentire. Vive tra i sogni e batte nella realtà,
a volte si bagna di lacrime, ma sa continuare a vivere per amore.
Tiziana Cocolo
Sull'argomento proposto da Patrizio Spinelli
Prima di addentrarmi nel vivo dell' argomento proposto da Patrizio
Spinelli, vorrei ringraziare Maurizio Donsanti
per i suoi graditi apprezzamenti, che ricambio di cuore. Per quanto
riguarda le stroncature, credo che ogni forma artistica, oggi, sia oggetto
di consumo e, come tale, soggetto alle leggi di mercato. A meno che non si
sia dei geni e, quindi, al di sopra di qualsiasi tipo di valutazione, per
riconoscimento unanime, sia specifico che popolare, gli autori che
potrebbero interessare vengono trattati come prodotti da lanciare. Questa
è soltanto la mia opinione, benchè suffragata da testimonianze e
casistiche. Specialmente in campo letterario le difficoltà per farsi
conoscere, sono veramente tante, perchè si è in tanti a scrivere (a
prescindere dal saperlo fare) e pochissimi a leggere. Come in ogni campo
dell'arte, ci sono intenditori veri, in grado di cogliere il senso, la
musicalità, l'originalità, ecc. apprezzare la struttura e le proprietà
espressive di un 'opera, e ci sono moltissimi amatori, dilettanti in
genere, che "amano" appunto cimentarsi nelle varie forme artistiche, il
più delle volte ignorandone le basi, ma, ciononostante, riuscendo a
trasmettere con intensità il proprio fermento. Certo non è la quantità a
determinare la qualità di un autore, quanti poeti hanno toccato la fama
con poche, intensissime opere!...e quanti altri hanno pubblicato fiumi di
parole, pagando di tasca propria , per restare nel limbo degli
sconosciuti?
A tutto ciò si aggiunga che se un "prodotto" viene supportato da un certo
ambito politico, ospitato nei salotti e nei passaggi in tv, il gioco è
fatto. Mi riferisco sempre a quelle forme artistiche trattate come beni
fruibili e come tali proponibili attraverso i mass-media.
La recensione è uno strumento potente, di solito utilizzato da esperti di
chiara perizia ed imparzialità, saggi super partes dai quali ogni autore
si augurerebbe di essere apprezzato. E la stroncatura, in tal caso,
sarebbe semplicemente il risultato di un'analisi eseguita con cognizione
di causa. Però, siccome l' errore è possibilità umana, anche il recensore
può incorrervi.
La rete ci offre una stanza in cui presentarci e scambiare le nostre
emozioni, in maniera libera e giocosa, se stiamo attenti a non crederci
vati, ciascuno di noi troverà un senso nel senso dell'altro che, per
affinità elettive, possa rivelarsi un valido compagno di percorso
Saluti cordiali a tutti
Cristina Bove
"mappa" di Aurelia Tieghi
suggerirei ad Aurelia di postare questa poesia, che mi sembra ispirata,
nella pagina "la sorgente della poesia". L'autrice sa qual è il brano
ispiratore. Non cito il titolo e l'autore del suddetto brano per
correttezza.
Fusto Silvestre
"Sorriso tra le mani" di Tiziana
Cocolo
Con la consueta leggiadria , un pensiero che che mi ha portato a
visualizzare la grande serenità dell'amore nei piccoli gesti quotidiani
Sergio Marranzano
"Ricordando Cefalonia" di
Irene Pizzimenti
Grande emozione in questi versi . purtroppo non è solo ricordo poichè
l'uomo non finisce mai di uccidere nel nome della libertà della
democrazia o della religione .
Sergio Marranzano
"Ho dovuto sedermi" di Cristina Bove
Quante volte sentiamo il desiderio di fermarci un momento per
raccogliere quel che è rimasto della vita che avremmo voluto avere e
confrontarla con la quotidianità dei doveri che ci portano , a volte ,
non si sa dove . Mi è piaciuta molto .
Sergio Marranzano
Esistono ancora le stroncature
letterarie?
Mi rendo conto di affrontare un argomento delicato, controverso e spinoso
con il quale probabilmente, inauguro la nuova rubrica di Commenti del sito
Poetare, che da pochi giorni offre spazio anche al dibattito,
e si propone perciò con la nuova denominazione : "Commenti & Dibattiti"
.
Mi piacerebbe conoscere l'opinione del maggior numero possibile dei tanti,
tantissimi poeti, narratori, saggisti che più o meno quotidianamente
pubblicano su questo benemerito Sito.
L'ultimo fallito tentativo di stroncatura letteraria, come
molti di voi sapranno, è accaduto nello scorso inverno ad opera dei due
più prestigiosi critici letterari del nostro paese che rispondano al nome
di Pietro Citati e Giulio Ferroni, i quali sono scesi quasi
contemporaneamente in campo, a mettere sugli scudi l'affermato scrittore
Alessandro Baricco.
I due massimi "mandarini" della nostra cultura - come li chiama -
l'illustre "vittima", sono stati da questi accusati di volere "infangare",
con poco più di qualche "monosillabo" o frasetta, inserita "ad arte"
nei loro autorevoli commenti dalle pagine culturali dei quotidiani
a vasta tiratura nazionale, per i quali rispettivamente scrivano e
recensiscono libri, e opere di diversi autori, sferrando un "colpo basso"
con notevole caduta di stile, usando maliziose e velate allusioni,
insinuando dubbi e perplessità sulle reali qualità letterarie
su uno fra i più amati autori di narrativa, tanto apprezzato dalle giovani
generazioni.
Apriti cielo! Per giorni e giorni, fiumi d'inchiostro sono stati versati
in dure polemiche su tutte i giornali, dividendo gli autorevoli
commentatori e opinionisti nostrani a metà, in due opposte fazioni.
Baricco sentendosi a buon ragione offeso, prontamente replicava ai suoi
critici, reclamando e addirittura invocando di avere da loro il
"sacrosanto" diritto ad una vera stroncatura come Dio comanda, e non solo
a qualche maliziosa insinuazione di pessimo gusto, se questa non fosse
stata fatta da due eminenti critici.
Comunque la cosa non ebbe grosse conseguenze per Baricco, e la polemica si
esaurì nel giro di qualche giorno, a conferma, come io penso, che forse
non esistono più le stroncature letterarie, somministrate da autorevoli
critici, e le poche o pochissime che sono esiste nella storia della
Letteratura Italiana, non ne resta che qualche labile traccia. Oggi al
massimo si può assistere solo a qualche mediatica "scaramuccia" che si
sgonfia subito come una bolle di sapone, senza spingerci a dubitare che
sia costruita "ad arte" per fini commerciali.
Ho intenzionalmente riproposto alla vostra attenzione questo episodio,
perché è uno dei casi più recenti che siano assurti agli onori della
cronaca, per introdurre a tutti voi, questi miei tre quesiti:
1)-Esistono ancora le stroncature letterarie?
2)-Pensate che esistano ancora dei "critici letterari" autorevoli,
imparziali, affidabili e super-partes, in grado di intervenire nel
variegato e complesso mondo della nostra attuale "produzione
letteraria" per illuminarci con le loro sentenze, disquisizioni e
argomentazioni, dandoci linee guida, modelli, consigli, e permettere così
alla vasta platea dei fruitori di avere dei parametri di riferimento o
degli orientamenti per individuare la Qualità di un
determinato "prodotto letterario", se questi sono effettivamente
interessati alla ristretta nicchia del prodotto di qualità, sia esso
confezionato in forma di narrativa, poesia, ecc. che troviamo nelle nostre
librerie, biblioteche, oppure come sempre più di moda, negli innumerevoli
siti del Web? Sappiamo tutti che per il prodotto letterario non
esistano Doc, Dop, Docg, come per i vini o prodotti agricoli, ma allora
quali strumenti dare al "consumatore-lettore" che intenda rivolgere la sua
scelta al buon gusto e al prodotto di qualità, quando questi
davvero lo desidera? Diciamolo pure in altri termini, con una nota
parabola evangelica: oggigiorno come è possibile distinguere il "grano"
dal "loglio"?
Certo ci sono i numerosi blog della Rete, il passaparola, la pubblicità,
le recensioni ma quante di queste sono davvero attendibili, professionali
e obbiettive? Personalmente non sono contrario alle recensioni, ma mi
chiedo quante di queste sdolcinate "anteprime" non siano "dovute" per
reciproci accreditamenti letterari o per altri motivi.
3)-Pensate che si possa fare a meno della "buona critica" letteraria nella
nostra società, lasciando così che mode e tendenze letterarie e culturali
vengono più o meno inconsciamente propinati se non imposti dal "mercato" o
da più o meno riuscite operazioni di marketing dei grandi monopoli
editoriali, col rischio così di svalutare o di equiparare un prodotto
"nobile" dell'intelletto umano, come dovrebbe essere quello letterario, ad
un fazzolettino di carta usa e getta?
Ringrazio cordialmente e sentitamente fin d'ora tutti coloro che vorranno
intervenire, contribuendo con le loro argomentazioni e osservazioni al
prosieguo di questa discussione appena agli esordi.
Patrizio Spinelli
Sui Commenti
La pulsione che spinge ad esternare i sentimenti assume forme diverse e
diverse intensità di espressione, è ovvio, ed è interessante notare con
quanto impegno si cerchi la possibilità di comunicare. Qualcuno ha
rilevato che in Italia ci sono più scrittori che lettori, e questo forse
vale soprattutto per la poesia. Gli appassionati di musica vanno ai
concerti e comprano dischi, gli amanti della pittura vanno alle mostre e
comprano quadri, e potrei elencare tante altre forme di fruizione
dell'arte...Ma quanti sono i poeti che leggono i poeti? In questo sito
avviene. Ed è una grande opportunità , aldilà della valutazione
aprioristica del talento, la parola espressa nelle svariate forme del
pensiero ci permette lo scambio emozionale senza mediazioni , amicale e
sincero. Cleopatra ha evidenziato bene questo concetto, E' vero che i
figli non ci appartengono, però sono portatori dei geni che loro abbiamo
trasmesso, così come le parole che, pronunciate o scritte, una volta
emesse, sono condivisibili, apprezzabili, ma non ci appartengono più.
Ringrazio Tiziana Cocolo per la citazione pariniana e per gli
apprezzamenti.
Concordo con Elio, la vera arte attraversa la storia. Noi l'amiamo e
l'ammiriamo nelle sue espressioni eccelse, l.'arte che ci trasmette le più
pure emozioni....ma a fronte dei grandi geni dalla chiara e indiscussa
fama, non vi saranno stati anche talenti che non hanno lasciato traccia?
E, se vogliamo prescindere dai canoni classici di valutazione, come
possiamo rapportarci a qualsivoglia forma artistica se non affidandoci
alla nostra intuizione, alla nostra empatia ? Per me ogni tentativo di
trasposizione del banale in subliminale è un tentativo di volo, e come
tale meritevole di ammirazione e incoraggiamento...Forse in un mondo di
poeti non ci sarebbero corse agli armamenti nè multinazionali usuraie,
forse si canterebbero gli amori, le stelle, gli arcobaleni e al posto
delle armi si scambierebbero fiori e poesie...
Ricambio i saluti e rinnovo la mia stima a tutti.
Cristina Bove
"E' densa l'aria" di Cristina Bove
"E' densa l'aria" di Cristina Bove, è un'autentico"movimento" poetico, una
vera predisposizione naturale all'arte. Le parole diventano incanto e
sgomento, "movimentano" le emozioni. Le parole diventano immagini davanti
ai nostri occhi.
Voglio ringraziare Cristina per regalarci emozioni d'arte pura.
Maurizio Donsanti
Poesie di Gabriele Piretti ed
Elio De Luca
Belle le poesie di Gabriele Piretti, e molto intensa quella di Elio De
Luca. Complimenti a tutti Sito molto vario e interessante.
Gloria di Simone
Ringrazio Tiziana Cocolo
per il suo commento
Le giuro ed è vero, son davvero contento
D ’aver ricevuto il suo commento
E quel che più mi ha reso felice
È averlo ricevuto da così grande autrice
Le sue opere son davvero belle
Come nel cielo della notte le stelle
Come riuscire ad avvicinare
O quanto meno ad accostare
Il freddo file al caldo ricordo
O la memoria di massa ad un cuore giocondo
Lei riesce con le parole
A farne ciò che vuole
Lei come altri autori del sito
Quando scrive una poesia
È un invito
Invito a perdersi nella fantasia
Sognare e dalle parole farsi trasportare
In mondi stupendi di tanti colori
Dove tutta la magia della poesia viene fuori
Giovanni Mangiacotti
Con riferimento al brano/commento
"figli – poesie" di Cristina Bove.
Io parlo solo per me stessa e ovviamente non per tutti gli altri, io
scrivo, ma non seguo regole perché non ho voglia di farlo e forse non ne
sarei nemmeno capace. Non vedo i miei scritti come dei figli, i figli non
ci appartengono, sono una finestra aperta alla speranza, guardano il mondo
con la voglia di farne parte in un modo che non è il nostro, pronti a
sperimentare, come a volte si può scivolare su due gambette che non
riescono ad essere ancora abbastanza forti, ma con la voglia di prendere
tutto ciò che sta intorno, noi guardiamo al mondo con la voglia di
prendere solo ciò che è giusto, perché da tempo abbiamo imparato che tutto
ciò che è intorno può fare anche molto male. L’ispirazione è la vita! Con
quel poco che da e con quel tanto che toglie Questo metto nei miei
scritti, me stessa e quello che vedo che mi rattrista a volte nell’anima
per quanto crudele ed illogico appare Le rime sono i giorni che passano a
volte senza metà e senza un vero perché siamo qui e non altrove, ora. La
mia rassegnazione e di contro la volontà è la mia firma, lasciata
nell’anonimato non per codardia ma per libertà, una libertà sempre più
ristretta da matricole, schede magnetiche, “regole, regole, regole”.
Un caro saluto a te e a tutti.
Cleopatra
Su Riflessione "figli-poesie" di C.
Bove
Non mi sento un poeta, lo ripeto, forse mi sento più un filosofo e
pittore, poiché molte poesie di altri autori che leggo sul sito mi
sembrano più apprezzabili delle mie, per metrica, musicalità, stile.
Il mio è uno stile abbastanza poco calcolato, libero, la poesia la uso
solo perché ha la proprietà di mettere in risalto alcune immagini,
sensazioni, pennellate che la prosa non può.
Anche se le possibilità della creatività sono infinite, solo oggi mi son
liberato suonando la chitarra e cantando per due ore e poi mettendomi al
bongo e la batteria in un duetto..che dire, ci sta chi fa cortometraggi
sensazionali, teatro, sculture, opere di ingegno di ogni tipo.
La poesia è una delle forme di linguaggio dell'arte, io non imito nessuno,
come diceva De Andrè,dopo i 18 anni esistono solo due categorie di poeti:
i veri poeti e i gran coglioni, dando per scontato che fino a quella età
siamo tutti un po' poeti.
Ora io credo che Leopardi, Dante, Saffo, Goethe, Puskin, Pasolini, etc..questi
siano i veri poeti, quelli che il vaglio del tempo ne ha decretato
l'immortalità, e solo la storia è la grande giudicatrice della vera arte...un
po come la mietitura del grano dei contadini ritratti da Van Gogh per me
esemplificano chiaramente la parabola evangelica del Regno: la morte che
arriva a separare il loglio dal grano da ammassare e conservare.
Se non esistesse questa profonda verità, non percepiremmo ancora la
febbricitante passione ancora viva nelle tele di Caravaggio: la vera arte
è eterna, la musica di Mozart è eterna, ciò che ha centrato la bellezza
sopravvive ad ogni epoca, si rinnova e regge il confronto con ogni
modernità: anzi, in molti casi la ridicolizza, anche li dove nel presente
ci sono intere bande di ebeti che la seguono e la rendono famosa magari
per una estate solamente.
Comunque non imito stili, vado liberamente, anche se spesso assumo toni di
denuncia perché mi sento che la modernità mi urta al punto di tramutare in
urlo la mia arte, anche di trasfigurarla, renderla volgare per mostrare la
volgarità di certe realtà: ad esempio credo che dipingerò le automobili
come bare con quattro ruote, non posso certo immaginarmi i paradisi
rinascimentali, oppure se fossi scultore ritrarrei pornostar nelle più
oscene delle pose e magari le metterei accanto a personaggi di tutto
apparente rispetto quali politici e sacerdoti d'alto rango.
Lo scandalizzare, urtare la coscienza del buon borghese mi affascina, per
questo tra tutti prediligo Pasolini. La sfida, andare contro corrente, mi
piace, non potrei mai partorire i miei scarrafoni prendendo lo stile da
qualcuno, finirei per appartenere al gruppo dei coglioni.
Leopardi lo imitavo alle medie, ora ho 28 anni, farlo sarebbe ridicolo e
superbo.
Meglio una sincera e onesta banalità che una frustrata genialità.
In ogni modo vi pongo una questione a proposito del tempo: scorro l'indice
dei poeti del sito, tutta gente (siamo noi, s'intende) che scrive perché
ha voluto liberare un qualcosa di sommerso, dare degno sfogo alla propria
diversità e renderla apprezzabile, io lo chiamo tramutare fango in oro,
l'alchimia dell'arte di trasformare la sofferenza in vita: risorgere come
la spiga di grano, ogni stagione...siamo tutte persone che l'hanno fatto
senza alcun scopo di lucro... chi ci paga? Nessuno e non ci interessa, ci
basta leggere ed esser letti, sentire un interazione di emozioni. Ma
soprattutto, appunto, dato l'enorme elenco di poeti, senza poi considerare
quanti ce ne possono essere in altri siti, e in altri paesi del mondo,
QUANTI E QUALI DI NOI PASSERANNO LA FALCE DELLA STORIA E VERRANNO PROMOSSI
IMMORTALI? E' INTERNET UNO STRUMENTO CHE DURERA' ALLA LUNGA? O SAREMO
TUTTI CANCELLATI COME L'ONDA SI ABBATTE SULLA BATTIGIA A rimuovere NOI
ORME? SE ESISTE UN DIO-MARE LO SA SOLO LUI QUALI IMPRONTE SALVARE,
RISPARMIARE DAL SUO INELUTTABILE ABBATTERSI SULLA SABBIA.. MA SOPRATTUTTO
SA PERCHE', NOI NO.
Ben inteso, io non credo nell'aldilà religiosamente parlando, ma il valore
dell'arte E' NELL'ALDILA'.
Elio De Luca
Senso della poesia
Fata Morgana ha espresso come meglio non si
poteva il senso della poesia, quello che ispira in maniera universale
l'anelito umano verso l'Assoluto...Ciascuno, dunque, è
portatore-apportatore di poesia. Poetare, come generare, trasmettendo
nelle parole il proprio bagaglio spiritual-cromosomico e, quindi
insostituibile...ecco le nostre creature nate dalla nostra anima e
destinate a vivere negli echi delle anime affini...
Grazie per aver risposto e per aver trattato con tanta sensibilità
l'argomento, di cuore
Cristina Bove
Considerazioni su "figli-poesie" di
Cristina Bove
Le poesie sono parte di noi, piccoli pezzetti della nostra mente e del
nostro cuore. Ma a tal proposito mi piace la definizione di G. Parini nel
suo -Discorso sopra alla poesia- "Il poeta deve toccare e muovere; e, per
ottener ciò, deve prima esser tócco e mosso egli medesimo. Perciò non
ognuno può esser poeta, come ognuno può esser medico e legista.
Non a torto si dice che il poeta deve nascere. Egli deve aver sortito
dalla natura una certa disposizione degli organi e un certo temperamento
che il renda abile a sentire in una maniera, allo stesso tempo forte e
dilicata, le impressioni degli oggetti esteriori; imperocchè come potrebbe
dilicatamente o fortemente dipingerli ed imitarli chi per un certo modo
grossolano ed ottuso le avesse ricevuto?
…..la poesia che tocca e muove, è un grazioso prospetto della campagna,
che ci allaga e ci inonda di dolcezza il sono. Io credo, esser la poesia
l'arte d'imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi
gli affetti di chi legge od ascolta, acciocchè ne nasca diletto. Questo è
il principal fine della poesia, e di qui ha avuto cominciamento." Brava
Cristina per i tuoi scritti e per l'occasione di riflessione che offri ai
lettori di poetare.
Tiziana Cocolo
Riflessione su "figli-poesie"
di Cristina Bove
Prima di aderire all'invito di Cristina Bove alla riflessione di
"figli-poesie", vorrei ringraziare Sergio Marranzano per avermi accomunata
a Tiziana Cocolo, Irene Pizzimenti, Cristina Bove, Renzo Montagnoli ed
Elio de Luca, che io apprezzo molto e, accanto ai quali, mi sento una
pulce.
E con questa premessa vorrei rispondere alla richiesta di Cristina con una
parola: "libertà"; perché è così che io intendo la poesia. Libertà di
cercare di esprimere l'inesprimibile, libertà di non contare i versi, gli
accenti e le rime, libertà di creare, senza condizionamenti e nello stesso
tempo cercando la parola giusta, che, risalendo dall'"abisso", illumini la
nostra realtà sublimandola, rendendocela amica, una musica di parole per
dare un senso alle emozioni, alla vita, alla vita di ognuno che poi è la
vita di tutti.
E' da poco che ho scoperto questo sito, nel quale si possono trovare gli
"strumenti" per fare poesia, ma da subito ne ho apprezzato l'apertura a
chiunque voglia esprimersi portando così il proprio apporto alla comunione
del sentire, alla solidarietà nell'esistere.
Io concepisco la poesia come il filo che unisce la terra al cielo, il più
bel dono che un Creatore abbia potuto donarci. Io credo che tutti la
portino nell'anima anche se non la esprimono con le parole.
Come diceva giustamente Leopardi è un'erba tenerella, assai insidiata da
realtà apparentemente più forti, ma lei resiste, resiste nei secoli, nei
millenni, perché la poesia è, una volta tanto, sincerità.
"Quando trovo/ in questo mio silenzio/ una parola/scavata è nella mia
vita/come un abisso". E poi…
è un "figlio" concesso a uomini e donne, perché, secondo me, la poesia è
di più di un dipinto, una scultura, un romanzo, la poesia è un pezzetto
del proprio Io, della propria anima che si stacca da noi per donarsi, per
rinascere nella parola.
Custodiamo, quindi con cura, i nostri "figli-poesie" anche se sono "o'scarrafoni"
perché loro sono stati, sono e saranno la nostra eternità.
Fata Morgana
Ai poeti del sito
Un sentito grazie a
Fata Morgana. La sua "urgente richiesta" è
commovente ...speriamo bene! Ed anche "il mio dio" sa evocare in maniera
efficace e sintetica il senso di spaesamento dell'anima. Grazie anche a
Sergio Marranzano per gli apprezzamenti, nel
suo accorato rivolgersi alla figlia si coglie il desiderio di riuscire ad
amare oltre i propri limiti. Rinnovo la mia stima a
tutti gli autori del sito, che continuerò a
leggere con interesse perchè ciascuno offre una panoramica della vita
degna di attenzione. Vorrei solo chiedere loro, se possibile, una risposta
alle mie riflessioni "figli-poesie"
Ringrazio per l'attenzione e saluto tutti cordialmente.
Cristina Bove
"Al raduno" di Cristina Bove
Non posso fare a meno di esprimere l'apprezzamento per "Al raduno" di
Cristina Bove: simpatica, musicale, intrisa di verità! Da divulgare.
Fata Morgana
per Elio
Caro Elio, soltanto un mondo dove i bambini di oggi potranno sviluppare
quel senso ineludibile di giustizia e parità, potrà salvarsi dalla
distruzione in atto. Purtroppo la maggior parte di questa umanità si
crogiola in un "sonno della ragione che genera mostri"...e continuano a
cianciare di libertà senza capire che lo fanno dalla gabbia della loro
vita sfruttata o, peggio, dall'alto delle roccaforti occidentali od
orientali, dove ad essere arroccata non è soltanto la loro fisicità, ma
anche la loro anima...Prigionieri tra i gorilla, a godersi piante esotiche
e vulcani nella cittadella della loro infima rapacità...E tutti coloro che
li osannano...perchè in cuor loro invidiano e vorrebbero emulare,
ingozzati di hot dog e predicozzi, gonfiati di retorica, unti di crismi e
incensi, stagnante il cuore immobile nei dogmi, drogati dagli orrori e
dalle stimmate....e plagiati da maghi e vanne marchi(e gli sta bene)
inneggianti come le cieche talpe agli altari di un sacrificio inutile...Jesus
inorridirebbe di uno sdegno tale da adoperare le frustate cosmiche per
svuotare il suo tempio dai depravati mercanti che lo occupano. Ma ci
lascerà cuocere nel nostro brodo, perchè gli uomini di buona volontà,
Giordano Bruno insegna, preferiscono il rogo all'anestesia della
coscienza, e perchè sia così ardua la via della consapevolezza, dio solo
lo sa...Però non siamo soli, coraggio.
Cristina Bove
Testi di Cristina Bove
I testi di Cristina hanno un pregio: quello di saper parlare del male,
argomento fa venire un attacco di allergia intellettuale al borghese
italiano medio.
Io ho 28 anni non posso sicuramente parlare con nel bagaglio le esperienze
della sua vita..rinascere, fare famiglia, sposarsi avere dei figli..forse
son cose che neanche voglio, una volta sfumata l'occasione, una volta che
il treno è passato non ne aspetto un altro.
Sono sempre stato in ritardo col tempo; il tempo mi ha fottuto alla
grande, ha sempre viaggiato sua una Ferrari ed io a rincorrerlo in
bicicletta, ma al discapito di tutti coloro che sono al passo coi "quasi
trent'anni" (lavoro, casa, indipendenza) io invece ho avuto uno shuttle
per quel che riguarda la maturazione interiore delle cose della vita, e su
questo ho bruciato io, il tempo.
Non so ancora cosa significa avere una carta di credito, ma a 12 anni
l'infinto di Leopardi lo capivo meglio della mia professoressa di
italiano, anzi lo capivo, lo sentivo, più profondamente di ora che ne ho
più del doppio.
Ora non sono puro al punto tale da capirlo, prima si: prima sapevo anche
amare, e scrivere tante cose più profonde e poetiche di tutte quel che mi
ha pubblicato in questo sito.
Non si diventa più intelligenti crescendo, si diventa o più integrati o
più disadattati. E in ogni modo c'è chi le scale le sale e chi le scende,
ma è soggettiva anche questa prospettiva, perché per molti è Berlusconi
che le ha salite, per me sono i contadini che hanno resistito anche al
costo di divenire barboni, una volta distrutto il loro mondo.
Io la penso come Cristina, per quel poco che ha pubblicato nella pagina
"Testi", tutto ciò che ho poetato e scritto (magari non magistralmente) lo
testimoniano.
Il mondo non è mai cambiato, il progresso è una farsa, lo sviluppo è un
tumore per il pianeta Terra la cui vita credo sia più importante degli
abitanti animali vegetali e minerali che ospita. Ma lo sviluppo è nostro
figlio, e noi siamo responsabili di questo worldwidesuicide (per dirla con
una canzone dei Pearl Jam).
Ha ragione Cristina, le multinazionali coi loro padroni sono le nuovi
piramidi di Cheope sotto i cui massi cadono morti gli operai affamati con
l'unica differenza che le piramidi erano almeno belle architettonicamente
e gli operai venivano sfamati e curati medicamente meglio del
sottoproletariato moderno.
I centri commerciali sono dei mostri di acciaio che succhiano la vita alla
terra, e il modo a cui è stata ridotta la maggior parte dell'umanità (da
noi non visibile in quanto paese ancora abbastanza ricco) non è dissimile
al modo in cui mucche e maiali vengono trasportati dentro ai tir sulla
autostrada verso il macello.
Poi apro il frigo e mangio il prosciutto: io sono un anello di una catena,
il mercato mondiale, uno dei tanti miliardi di anelli..e il Papa dice
ancora crescete e moltiplicatevi leggendo un testo scritto 5000 anni fa,
ma vaffanculo!
Non ce l'ho col Papa, ma devo, sottolineo, devo nel senso che sono
costretto a prendere in considerazione una delle voci più ascoltate
dell'universo umano no?
Divide et impera....eccoci qua 7 miliardi di individui ammassati dentro a
un autobus, ma isolati di una solituidne cosmica, con i nuovi mezzi
tecnologici, cellulari, videofonini, i-pod, tv, pc.....e Bill Gates, i
Papi e i Cesari di questo mondo se la ridono coi miliardi che ammassano
succhiandoli alla nostra solitudine.
La visone apocalittica è una frequenza d'onda della mente che non deve
portare al suicidio o al nichilismo, ma alla ribellione, al capovolgimento
dello stato di cose, ad una lotta che fosse anche una piccola pazzia:
quella di sparare a tutto volume Immagine di Lennon e farla sentire a
tutto il mondo invadendo illegalmente tuttte le radiofrequenze.
Se un giorno mi arrestano, perchè stavo cercando di sabotare radio
vaticana e sui giornali scrivono "terrorista cercava di proclamare la
morte del Papa in diretta" voi sappiate che avevo in tasca il CD di "all
you need is love", e che raccontano solo quello che fa loro comodo, lo
scomodo, i vari Ilaria Alpi e i pasolini, li ammazzano e poi la memoria la
sommergono di sabbia....provatevi un po voi a trovarvi in qualche
libreraia, giornalaio, cineteca, videoteca e a chiedere di loro......black
out.
Non ci resta che chiedere agli umoristi di fare serio umorismo.
E poi ci sono i bambini, unica speranza dell'umanità, che bisognerebbe far
crescere fuori dalle metropoli, in comuni di giardini e animali, e lavori
artigianali. E' la cultura che genera razze e razzismi, non la genetica
con le sue vaghe e stupide speranze. E la cultura capitalistica e di massa
ha generato un nuovo uomo, completamente mutato, esteticamente,
psicologicamente, di ciò bisogna prenderne atto, e non c'è peggior cieco
di chi non vuol vedere.
Elio De Luca
"Gli occhi a
lutto" di Nicola Oronzo Accattato
Gli occhi a lutto è il grido più acuto che l'anima possa avere, per quell'impossibilità
di vedere, quando il poeta-profeta è essenzialmente visione, pur se
attutita nelle mezze tonalità della luce per non soccombere all'inaridamento
del folgore accecante del dio che si manifesta.
Ha, per me, la stessa angoscia di "non ti conosce il toro…." di Lorca,
certe espressioni simili della Florio o quanto dice Pascoli, allorché
Ulisse ritorna morente all'antro di Calispo:" non essere mai non essere
mai più nulla, ma meno morte che non essere più".
Ma tale estraneamento metafisico, Accattato lo volge in un linguaggio
surreale, consunstanziato da ironia, nostalgia per la propria terra, per
cui il poemetto acquista un andamento narrativo -discorsivo più che con il
protagonista, con la terra di appartenenza,Oriolo e il Sud in generale,
per tutte quelle occasioni perdute amaramente per pregiudizi, per pigrizia
mentale, per invidie paesane.
Per cui alla fine la poesia di Accattato si rivela nella sua reale
essenza: denuncia di mali antichi che, se lasciati incrostare, rovinano
non solo la società ma anche rendono assurdo qualsiasi vita, finanche la
stessa sublimità della poesia.
Accattato non è aduso ad orpelli letterari, a salotti paludati: è nella
sua esperienza di intellettuale e di poeta la consapevolezza che ogni vera
arte progetta il mondo.
E in più, l'animo in tanto prova brividi, emozioni, curiosità e ricerca
dell'assoluto in quanto non si aliena la fisicità:emblematica l'ironia
amara per la "pisciarella" che non funziona più. Essa non è certo
l'esaltazione sguaiata del sesso, ma la riflessione che il corpo è
veramente santuario della nostra mente e senza di esso noi siamo orfani e
spaesati.
Questo spiega la temperie di raffinata sensualità che pervade l'opera di
Accattato, secondo le più nobili tracce, dai lirici greci fino a Neruda,
che egli cita esemplarmente all'inizio di questo spendido, musicale, dolce
come nenia, poemetto
Gianni Mazzei
"Noi" di Renzo Montagnoli e
"Labbra di nuvole" di Tiziana
Cocolo
Ottobre. Tempo di vendemmia, di vino novello, di funghi e degli ultimi
sottili profumi del sottobosco. In questo contesto bucolico e corroborante
è piacevole assaporare "chicche" di poesia come quello che trovo oggi su
Poetare.
Su questo benemerito Sito pubblicano tanti bravi poeti e scrittori, e mi
dispiace solo di non avere il tempo per dedicarmi alla quotidiana e
attenta lettura come davvero meriterebbero quelle "pagine blu".
Oggi in particolare ho apprezzato la poesia "Noi" di Renzo Montagnoli che
in una brevità epigrammatica tocca e sfiora e dipana magistralmente il
"mistero dell'esistenza". Altrettanto devo dire di Tiziana Cocolo con
"Labbra di Nuvole" . Nel suo breve idillio si condensa l' universo.
Patrizio Spinelli
"Gli occhi a
lutto" di Nicola Oronzo Accattato
"Gli occhi a lutto", una bella pagina di poesia, dove 'i ricordi bambini
di madre raddrizza ossa', di 'occhi assenti che pettinava ricci e
tenerezza', di 'padri arrabbattanti', e le 'immagini del cielo che
arrivava fino al mento', dei 'vicoli narranti', delle 'finestre affacciate
sul silenzio', distillano a fuoco lento gocciole di tristezza, di dolore,
di malinconia e, nell'accumulo degli anni, si fanno rabbia, indifferenza,
denuncia, e danno voce (che è un grido) ad una bella penna guidata da una
mano sapiente.
Antonio Introcaso
Scritti di Elio De Luca
Per Bacco! Visione post-politica, post-filosofica, post-pittorica,
post-religiosa, post, post, post....Evviva! Evviva la Terra che si scrolla
delle zecche bigotte, sbigottite e sbigottate...e che gli orologi
liquefatti segnino l'ora delle dissolvenze ...che gli oceani ribollenti
trasmutino gli umani in sirenidi alati bi-tri-plurisessuati...Pascoli
celesti e abissi sfolgoranti per gli esseri postapocalittici divinamente
sfolgoranti...
Vorrei però la libertà di poter scegliere la trasparenza e la soavità se
il parossismo della materia si facesse troppo pesante e se gli umori
organici condannassero all'iterazione perpetua della carne...Ho bisogno di
sperare nella possibilità di esistere senza necessità di coazioni a
ripetere, senza contrasti laceranti...questo è il mio vagheggiato sogno di
paradiso...e forse per conquistarmi un'anima eterna sarei disposta ad
autocrocifiggermi...
Cristina Bove
"Ascolto e non penso, c'è
vuoto" di Giovanni Mangiacotti
Lungo, dettagliato e ricco scenario cantato da chi ha tutto dentro di sé e
nel vuoto pensa, arricchendolo di una personale sensazione di vita. Rumori
di attimi colti nel silenzio: voci, passi, bagliori, cielo che si
rischiara nel buio della notte, brezze, vento, pioggia, aria, rivoli
d'acqua oltre quella finestra di tutti e di ognuno.
Tiziana Cocolo
A tutti
ringrazio veramente tutti coloro che hanno scritto su poetare per
l'apporto di pensiero fantasia intelligenza e delicatezza. In particolare
che seguo quasi ogni giorni Tiziana Cocolo, Irene Pizzimenti, Cristina
Bove, Fata Morgana, Renzo Montagnoli ed Elio De Luca che quasi mi sembra
di conoscere da sempre. Ancora grazie a tutti.
Sergio Marranzano
"Il giorno delle donne" di
Gian Maria Gandolfi
Grande apprezzamento rivolgo alla poesia di Gian Maria Gandolfi, per la
verità e l' acutezza con cui esprime le sue bellissime parole dedicate
alle donne.
Grazie.
Aurelia Tieghi
"Donna tu" di Irene Pizzimenti
Molto bella. Rende molto bene l'atmosfera del momento "ti senti donna" e
della beatitudine in cui ci si viene a trovare dopo. Beatitudine che
permette sia di guardare con tenerezza "lo sguardo uomo", sia di sentirsi
piena nel sentirsi allo stesso tempo " donna ...sua"
Fausto Beretta
"Gli occhi a
lutto" di Nicola Oronzo Accattato
La scrittura di Nicola Oronzo Accattato è scrittura originale. Di una
originalità penetrante che convince ed emoziona.
"Gli occhi a lutto" si lascia vivere come denso viaggio d'anima che, da
una scheggia di tempo brevissimo, pare dilatarsi e comprendere antecedenze
e antiche cristallizzazioni. Di questa temporalità s'intesse il cuore d'un
uomo alla ricerca di sè, dei suoi frammenti, dopo una, o tante perdite.
Attraverso gli affetti, i ricordi, l'amore (...quell'amore che insieme
alle paure e alle fragilità fa affiorare la dolcezza e il desiderio di
perdersi per potersi ritrovare ) tanto dolore trova il suo approdo in un
incontro, un vero e proprio dantesco uscire "a riveder le stelle".
Attraverso l'Altro il miracolo della rinascita e della salvezza. Lutto è
sempre elaborazione profonda, creazione di nuovi spazi per sé e per
l'Altro dove prima era angustia e spaesamento. E' discorso di chi,
abituato alla frequentazione di sé, sa usare senza orpelli le parole dei
sentimenti, sa riappropriarsi del reale dopo la vertigine della
sofferenza.
Puntuale la descrizione dei vissuti che, fenomenologicamente espressi,
rivivono attraverso una sorta di circolarità e ogni senso si apre su
numerosi altri.
Efficaci le metafore e i traslati.
"Gli occhi a lutto" è scrittura affascinante che esercita, ad ogni
istante, la seduzione della poesia.
Antonia Tursi.
Ringrazio molto Elio De Luca e
Cristina Bove per l'attenzione.
A loro e a tutti gli altri poeti del sito che apprezzo molto (e vorrei
dire proprio tutti indistintamente perchè in ognuno si ritrova un po' di
noi stessi) dedico il mio pseudo sonetto "Poetare".
Un forte abbraccio di condivisione in particolare per chi sta soffrendo
fisicamente e moralmente.
Cordialmente
Fata Morgana
"Pensieri 24 sett 2006" di Elio de Luca
Esprimo il mio forte apprezzamento per questo racconto. Avrei
voluto tante volte esprimere questi concetti che condivido pienamente, in
ogni sua espressione concettuale. La mia scarsa proprietà di linguaggio me
lo hanno sempre impedito. Ora Elio lo fa per se, ma anche per me. Credo
che molti degli autori che pubblicano su "Poetare" ne condividano i
contenuti, che io reputo straordinariamente concreti. Grazie Elio io sono
d’accordo in pieno su tutto quello che dici, sei veramente un saggio
Silvano Notari
Le poesie di Fata Morgana
...E sorge il sole al di là delle dune a violentare altre notti.....la
ricerca di un dio, figli di un dio minore?....i miti e i puri di cuore per
adesso ce l'hanno in affitto la terra e le tariffe stabilite dai
proprietari impuri e arroganti sono alte in ogni senso.....vanno, vengono
e a volte si fermano...le nuvole le nostalgie e le illusioni.
I miti e i puri di cuore in ogni modo hanno già ereditato il senso della
terra...rimanete fedeli alla terra e non credete a chi vi promette
speranze ultraterrene (facile oasi per menti ipocrite) diceva un grande
profeta.
Elio De Luca
Poesie e racconti di Paolo Burini
Grazie per avermi fatto ridere un po’. Oggi ne avevo proprio bisogno. Non
so se sono più strane le tue poesie o i tuoi racconti. Si distinguono da
tutte le altre per l’originalità, l’immediatezza, il sarcasmo.
Cocami
Scritti di Elio De Luca
e Fata Morgana
Ringrazio Elio De Luca e Fata Morgana per i loro commenti. Da
quando sono approdata in questo piacevolissimo sito ho letto quasi tutti
gli autori e la fiumana di poesie di Elio non passa inosservata, come pure
il suo scrivere dell'attualità che, ahinoi, ci vede coprotagonisti attivi
e passivi ad un tempo dell' atrocità del momento. Chi sa offrire il senso
del proprio dolore senza dimenticare quello del mondo è poeta di quell'Amore
che travalica le apparenze per struggersi nell'anelito del divino. Vorrei
conoscere parole nuove, magiche, che fossero in grado di attenuargli la
tristezza ma, essendo ormai completamente distaccata da qualsiasi forma
pseudo-religiosa, non posso che porgeregli metaforicamente la mano, la
comprensione limitata della mente, l'attenzione del cuore.
Di Fata Morgana apprezzo l' immediatezza amabile e sincera.
Rinnovo i miei complimenti a tutti gli altri poeti, a quelli che cercano
il senso nelle piccole e grandi cose della vita. Un particolare affettuoso
saluto a chi sta attraversando momenti drammatici di salute, posso
compenetrarmi della sofferenza fisica per averla sperimentata e perchè
ancora ne sono coinvolta in maniera pesante... facciamoci coraggio...possiamo
essere gli Eroi del nostro compimento vivendo fino alla fine come se
fossimo eterni...
Cristina Bove
"Sogno" di Cristina Bove
La lettura di "sogno" di Cristina Bove mi ha fatto capire che non
sono un poeta, e me ne rallegro poiché significa che invece so ancora
apprezzare la vera arte poetica.
Questa poesia è un quadro ben dipinto, e ha anche un non so che di
tattile: è una poesia di chi utilizza finemente la vista e il contatto
della propria pelle con il corpo della Terra.
Un'atmosfera onirica e astronomica collega bene il dissidio interiore di
un amore, il taglio del maschio-femmina che un qualche misterioso dio dal
cielo, opera in chi ha assaggiato il frutto della conoscenza, appunto la
più alta e rara delle passioni.
Cristina è una donna che ha amato sinceramente e questo è l'ingrediente
principale per chi scrive poesie.
Elio De Luca
Commento di Cristina Bove (vedi
qui sotto) e poesie di Maurizio
Donsanti
Bello il commento alle Poesie, di Cristina Bove.
Poi , fra le "voci" ho gradito le poesie di Maurizio Donsanti che
coniugano leggerezza di linguaggio, semplicità e profondità nell'esprimere
il sentimento universale dell'amore.
Fata Morgana
Poesie
Ci sono voci sommesse che sanno dire più con le pause che con le parole...ci
sono voci stentoree che invadono spazi senza lasciare traccia, come tuoni
che si allontanano immemori dei fulmini...ci sono voci che porgono gentili
un afflato, che passano dalla mente al cuore con toni lievi e armonie così
discrete che non ci si stanca di riascoltarle...a tutte le voci un grazie
per non aver scelto il silenzio...
Cristina Bove
"Questo mare" di Salvatore Armando
Santoro
Intenso sapore di mare emerge prorompente da questa lirica cantata con il
cuore e con la sensibilità di chi vive l'appartenenza a questo ambiente di
antica memoria. Sensazioni dolci ma nel contempo aspre, accarezzano i
sentimenti e ne esaltano la forza con tutto il profumo della salsedine
sentita con i sensi e con l'anima.
Tiziana Cocolo
"Pensieri 16
settembre 2006" di Elio De Luca
Nemmeno ci fossimo messi d’accordo, io e De Luca abbiamo affrontato il 16
settembre lo stesso argomento, che evidentemente ci sta tanto a cuore: la
guerra.
Mi sembra che, pur partendo da premesse diverse, i nostri itinerari si
siano incontrati e che poi siamo giunti alla meta con le stesse
conclusioni.
Penso che nessuno di noi due abbia voluto fornire delle ricette sicure per
scongiurare le guerre, ma è bene che questo argomento riceva una continua
attenzione e invito perciò anche altri lettori a fornire le loro opinioni
al riguardo, evitando, se possibile, di cadere nella retorica dei falsi
pacifisti, che purtroppo abbondano.
La pace non può prescindere dalla dignità dell’uomo, non potrà mai
esistere fino a quando milioni di nostri simili moriranno per
denutrizione, per consentirci quegli sprechi di cui siamo al tempo stesso
artefici e vittime.
Renzo Montagnoli
"Ed è delicatezza" di Irene
Pizzimenti
Irene è la poetessa dell'anima del sito poetare, in questa poesia è come
se avesse dipinto la tela delle piccole cose quotidiane che fanno grandi
un' unione fatta di gesti che non ha bisogno di parole e dove ci si arriva
dopo una complicità conquistata da veri percorsi, da comprensione,
rispetto.
Esistono anche giorni bui ma poi incontrarsi in una semplice colazione, in
una tenerezza rende questi momenti impagabili e irripetibili in attesa di
quelle altre piccole novità che non fanno altro che arricchire un amore
già sano, puro, consistente e solido e che bisogno c'è delle parole in
queste fondamenta di vero amore?
Complimenti ad Irene che ha sempre da dire, da raccontare, una donna che
non si è mai consumata nella quotidianeità ma ha tratto da essa il meglio,
l'essenza per vivere.
Grazie Irene
Ida Guarracino
"Uomini o bestie?" di
Renzo Montagnoli
Innanzitutto, qui vi è uno che ha ascoltato e letto le cose scritte da
Renzo e spero già questo sia carburante per continuare a battere il chiodo
sul martello (o girare la vite dolcemente?) della lotta ai guerrafondai.
Il breve testo offre vari spunti di riflessione a cui, sebbene in accordo
sulle tesi pacifiste, corrispondono altrettante contraddizioni: come il
fatto che l'uomo è bestia, ma il problema è che per fare la guerra invece
bisogna utilizzare il meglio della intellighenzia scientifica presente al
mondo.ci pensate? La proprietà privata è un furto di per se,
ontologicamente parlando, d'accordo.
Ma il seme della guerra è radicato molto più in profondità, non nasce da
una reiterazione di un gesto selvaggio e bestiale dovuto a predominanze
territoriale altrimenti dovremmo marcare gli alberi come fanno i cani.
No, il seme della guerra nasce dentro di noi, dalla tragedia d'amore,
dalla capovolta che l'anima fa nel passare dalla completa fiducia alla
completa sfiducia, ossia una scelta a lama di coltello: decidere se essere
amati o essere temuti, a carte ormai scoperte.
Questo avviene in ogni rapporto di amore: amicizia, matrimonio, padri
figli madri.
Non è un caso che la Bibbia inizia con il dramma di Adamo ed Eva, che, se
esegeticamente ben interpretato,è il più grande capolavoro intellettuale
che l'uomo abbia mai partorito per rappresentare allegoricamente una
condizione permanete delle vicissitudini umane, il Male, di cui una
sfaccettatura, sono le guerre.
E poi dobbiamo esser coerenti e coscienti, realistici: ogni volta che
mettiamo benzina ad un veicolo motorizzato, dal portafoglio tiriamo fuori
il nostro silenzio-assenso alle guerre.
Basterebbe partire da piccole cose: bicicletta, risparmi carburante,
soldi, inquini zero, e in più mantieni in salute le gambe....quattro
piccioni con una fava.
Elio De Luca
Riflessione scaturita dalla lettura di alcune opere
dei poeti del sito
Un sentito grazie a Lei e a tutti gli altri componenti della redazione, ho
trascorso qualche ora piacevole a leggere alcune opere dei tanti autori
del sito e devo dire che mi sono sentita in sintonia con alcuni di essi...le
tematiche comuni sono un balsamo per il cuore e per la mente...sapere che
certe ribellioni istintive che ti porti dentro sin dall'infanzia verso
sistemi e strutture religiose e di potere sono comuni a tanti esseri umani
, ti fa sentire partecipe di un movimento che contrasti l'appiattimento e
l'ipocrisia...Alle grandi menti capaci di instillare l'essenza della
ricerca della verità, capaci di trasmettere la legittimità del dubbio,
vanno la mia ammirazione e la mia riconoscenza, è a Loro che devo il mio
desiderio di conoscenza e di libertà... Essi sono le finestre aperte su un
mondo apparentemente onirico, invece immensamente più reale della comune
"realtà".
Cristina Bove
"Sogni" di Sergio Marranzano
Quante volte noi comuni mortali e chi sente la poesia come quotidiana
esigenza, ci lasciamo sedurre dal mistero dei sogni, da quel segreto
spazio a noi concesso dalla mente e donato per farci meditare sulla vita.
Il tempo appare remoto, il presente si annulla nel passato e l'attender
quotidiano è proprio avvolto da quell'aura profumata e dal gioioso incanto
di cui fa cenno questo poeta.
Tiziana Cocolo
".1" di Ilaria Azzurro
Bello pensare come le lacrime nel vento siano linfa vitale per la natura,
fonte di crescita e di vita miste alla pioggia ristoratrice. Il riflesso
dei sogni, candidamente concepiti nella serenità dell'animo non hanno uno
scontro con la realtà, ma un dolce incontro e poi nella simbiosi con
l'acqua realizzano la loro vera natura rigeneratrice. Molto positiva
questa visione del vivere che sicuramente porterà buoni frutti a questa
sensibile poetessa.
Tiziana Cocolo
"Alba romagnola" di Salvatore
Armando Santoro
I versi sono colmi di emozioni genuine, scene di poesia musicale e lieve,
che mi riportano nei luoghi della Romagna
dove i sentimenti e le tradizioni, sono ancora espressioni semplici e vere
Aurelia Tieghi
Poesie di Rosa Santinelli
Mi piace la capacità di Rosa Santinelli di esprimere profonda tristezza,
malinconia, amore e dedizione. Sono particolarmente toccanti le poesie
dedicate alla figlia: mi chiedo se gliele abbia mai fatte leggere… Forse
capirebbe la tristezza della madre. O forse i figli ci devono far
soffrire, come noi abbiamo inconsapevolmente fatto soffrire i nostri
genitori, perché così è la vita. Complimenti Rosa, sei una bella persona.
cocami
Poesie di Alessandro Bassi
Dalle sue poesie ed i suoi racconti trapelano una grande
sensibilità... la straordinaria abilità nel trasmettere emozioni
indelebili... sensazioni profonde... tanto da toccarci il cuore... che
dire di più ?
... GRAZIE !
eb
Commento di Davide Vaccino
A volte mi faccio sentire, anche se i vari impegni mi impediscono, spesso
di mandare mie nuove composizioni nel sito. Ho riscoperto ultimamente le
poesie di Santoro e
Montagnoli che, a quanto ne so, in passato hanno avuto buone parole
nei miei riguardi, mentre sto notando che alcune "giovani leve"stanno
promettendo bene. Mi complimento con tutti gli autori del sito, visto che
alcuni hanno anche partecipato a giugno al Premio di Poesia, ormai giunto
alla ottava edizione, che organizzo con la collaborazione dei comuni di
Albano Greggio ed Oldenico. Poco tempo fa, per chi apprezza le mie opere,
è uscito il mio quinto libro, per festeggiare i dieci anni dalla mia prima
pubblicazione. Se a qualcuno interessa è reperibile qui:
http://www.ilfoglioletterario.it/catacombe.htm: trattasi di 102 poesie
(98 in italiano e 4 in lingua piemontese). Per quanto mi riguarda, anche
se partecipo meno nella proposizione di opere sul sito, ricordatevi che vi
leggo sempre e che vi apprezzo.
Davide Vaccino
"Ernesto Che
Guevara" di Elio De Luca
Ho letto lo scritto di Elio De Luca su El Che!
El CHE, è un grande uomo, con grandi ideali ed anche coerenti in base al
suo modo di vedere!
Ma chi Classifica la giustizia concetto astratto e l’etica; quando la
morale è soggettiva?
Alessandro Magno! Grande personaggio; ma la gloria non conduce all’umiltà!
Garibaldi, combatteva non gratis!
El Che m’è simpatico, credeva nei valori! Ma chi classifica i valori!
Lo stesso Albert Einstein disse che le sue teorie erano valide se si
accettava il concetto di percezione! Forse William Shakespeare, aveva
ragione con “suo essere o non essere”!
Marzio Tinti
"L'accendino" di Nino Silenzi
Un viaggio a ritroso nel tempo, le acque (l'innamoramento) il fuoco (la
passione), Silenzi con un oggetto esprime il calore di un momento,
l'immagine di un tempo, fatto di respiri, nel lieve ondeggiare negli spazi
immensi dei ricordi indelebili, incancellabili, e con un dolce tic tac di
un accendino riaccende lo scrigno del desiderio che brucia nel soffio
della passione.
Ida Guarracino
"Nel labirinto della droga
ti sei ritrovato!" di Marzio Tinti
Vorrei mettere in evidenza gli "scritti " di Marzio Tinti, sono tutti
saggi e meravigliosi pensieri sull' "esistenza" e sul "paradiso".
La droga ha solo inutili scorciatoie, per evitare il faticoso lavoro che
si può fare su se stessi, per poi amarsi e riscoprirsi.
Aurelia Tieghi
"Un UOMO da
ricordare, sempre" di Renzo Montagnoli
Mi ha fatto piacere, leggere oggi, su poetare il pensiero che Renzo
Montagnoli rivolge al grande Terzani commemorando il giorno della sua
scomparsa e ricordando, come lui sottolinea, il grande UOMO che Tiziano
era.
E chi meglio di me, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente
questo grande scrittore pacifista (e che ho ricevuto anche dei commenti
positivi alle mie poesie), non può concordare con Montagnoli?
Per me Tiziano non é morto! Per me é sempre vivo! Vivo é il suo pensiero,
vivo é il suo messaggio e lui VIVE nei miei ricordi.
Lo rivedo sorridente, tutto vestito di bianco, ben piantato com'era, nel
piazzale della vecchia stazione della Fap (Ferrovie Alto Pistoiese) a
Maresca, salutarmi con il suo fare cordiale e sorridente.
Per questo dico che Tiziano non é morto ne per me e neppure per i tanti
amici che ha in giro per il mondo.
E la tua, caro Renzo, non é una commemorazione di un personaggio
scomparso, ma un bel ricordo di un uomo tutt'ora vivo e che continuerà ad
esserlo per molti anni ancora perché chi semina amore e pace vivrà in
eterno.
Salvatore Armando Santoro
Risposta a Gus a proposito di "Di piuma e
di brace"
Sulla soglia dell'amore, in chiusura, indica un'apertura positiva su
quello smarrimento dei giorni, percepiti come situazione temporanea, un
momento che il tempo in evoluzione sa e riesce a cambiare perchè può
rivoluzionare anche i sentimenti se questi sono percepiti come certezza.
Grazie Gus per il commento e per l'attenzione concessami.
Tiziana Cocolo
"Di piuma e di brace" di Tiziana Cocolo
Di piuma e di brace.Brava Tiziana. Poetessa dell'amore. Però se potessi
togliere l'ultimo verso e finire con "smarriti"...
Gus
"Ti guardo" di Andrea Ballerini
Benvenuto Andrea, approdato al sito Poetare per donarci la trasparenza
delle tue emozioni.
"Giochi di colori sovrapposti" si intravedono tra le righe come pennellate
dell'anima così intrisa di ricordi presenti e remoti che mutano dalla
gioia alla sottile e fragile malinconia. Il tuo orizzonte è simile a
quello di tutti noi, mai dovrà essere un rimpianto la gioia vissuta, se
non dono e nutrimento di sé. Uno sguardo sulla vita, per la vita.
Tiziana Cocolo
"I mondiali di calcio" di
Diego Cocolo
Come un puntale cronista e critico dei tempi moderni, in veste di pittore,
Diego ci dipinge un affresco dell'Olympiastadion" di Berlino con i
brillanti colori del tricolore e con tutte le sfumature delle emozioni
vissute da noi italiani, investiti da tanta gloria.
Oltre che per il riscatto del calcio italiano, rimarrà nella storia
proprio questo tripudio di bandiere, come testimonianza della
consapevolezza dei giovani di appartenere ad una Nazione.
Un episodio emblematico che ha offerto ai ragazzi di oggi, in un mondo in
crisi di valori, lo stimolo a riconoscersi nei calciatori, un'immagine
positiva e vincente nella quale identificarsi .
Tiziana Cocolo
"Circuitazioni sul Padre
(celeste?) e sulla vita" di Elio De Luca
Figliolo,
sono d'accordo con te e sulle tue belle parole, divinamente "ispirate" sul
mistero dell' "esistenza", e se questa debba ascriversi alla volontà
creatrice di uno Spirito Superiore.
Sono inoltre d'accordo sull'opportunità di riportare l'immagine "divina"
ad una discreta forma di "iconoclastia", anche se anacronistica in un
mondo basato sull' "immagine". Cionondimeno, sarebbe comunque in parte
auspicabile che perlomeno il "divino" possa godere di una " enclave"
d'immagine per così dire "protetta".
Per il resto della tua lunga dissertazione, ti invito a separare il "grano
dall'oglio".
Noto che ormai sei ad un passo dall' ovile...fai pure l'altro..
Giustino Cantalamessa
"Metamorfosi" di Michael Santhers
Raramente ho letto una tua poesia così marcatamente ironica e
deliziosamente simpatica:ti sei fidanzato forse?
Walter Angelucci (otorongo)
"Ogni ora" di Tiziana Cocolo
Tiziana Cocolo: "Ogni ora" mi piacciono i versi "...quando il tempo/colora
di blu/la tela del giorno...", bella l'immagine e il suono.
Gus
"I" da Senza Cielo di Menotti Lerro
Menotti Lerro: Senza cielo. Poesia da consigliare invece dei soliti mostri
sacri (Leopardi, Foscolo).
Gus
"Il mio cortile" di Serenella
D'Amadio
Serenella D'Amadio: Il mio cortile ..."...come un amico/non mi ha mai
tradito/ E'stato lì a guardare/ vederci crescere/per poi lasciarci
andare." Un brano di poesia delicata, fresca, come l'acqua e il profumo di
bucato.Brava Serenella.
Gus
Poesie di Ersilio Campostorto
E' arduo fare un commento su appena due poesie pubblicate su "Poetare" da
Ersilio Campostorto, ma se come si suol dire, il buon girono si vede dal
mattino si può dire che questo poeta "esordisce" con un un linguaggio
poetico a dir poco alquanto originale.
Patrizio Spinelli
"Nella limpida alba" di Rosino
Maranesi
Una carezza poetica il quadro che Rosino Maranesi dipinge con la sua
lirica "Nella limpida alba"..
Un'alba sull'Adriatico descritta in modo magistrale che riesce a
trasmettere emozioni intense a chi legge questi versi.
E sembra di essere lì, come tanti anni indietro, sulla spiaggia romagnola
a farsi abbracciare da quest'astro infuocato che sale e lasciarsi
intenerire da questa luna crepuscolare che si dondola pigra e insonnolita
nell'azzurro di un mare liscio come l'olio.
Armando Santoro
La giornata del 3 luglio 2006 - Poesie
Giornata magica quella del 3 luglio 2006, con un vero e proprio trionfo
della poesia con la P maiuscola. Tutte opere di notevole livello, anche se
tre si elevano più delle altre, raggiungendo insospettabili vette di
sublimità.
Mi riferisco in particolare a “Costipazione”
di Francesco Cirino, dove l’aspetto emozionale è così ben tratteggiato che
il lettore ne viene pervaso, travolto, rendendosi così partecipe di un
atto comune, ma sempre lasciato in disparte da letterati con la puzza al
naso.
E che dire poi di “Io, di te,
scritta per sempre” di una Irene Pizzimenti che ha abbandonato gli
svolazzi di altre opere per incardinarsi sul tema dell’amore, con
un’enfasi ieratica che trascina ed entusiasma. Scrive bene “ un
amore…senza età”, magari con l’aiutino del Viagra, ma comunque è
l’affermazione prepotente che l’uomo non diventa mai inutile, a qualsiasi
età.
Ho lasciato per ultimo “Considerazioni
sull’inesistenza e sull’illusione dell’io” di Elio De Luca, di cui non
posso che continuare ad apprezzare la sobrietà del linguaggio e la
notevole capacità di sintesi. E l’argomento affrontato, del resto come
tutti, anche questa volta non era certo facile; con poche, concise frasi è
riuscito a svelarci l’essenza dell’io. Mi auguro che poi passi ad
affrontare anche quella del tu, del lei, ecc, giusto per par condicio.
L’osservatore virgiliano
Poesie di Carla Persico
Nonostante il tuo sia uno stile distante dal mio per la tendenza alla
descrizione che io non mi riconosco, il tuo modo di coinvolgere chi legge
in un'emozione cercata e offerta è generoso e lo trovo molto bello.
Complimenti!
Vanessa Solimando
"Ode a Gianni Piovano" di
Gabriele Eandi
Conoscendo il grande pirlone e letterato che posso dire ?
Vorrei averlo sempre come amico e purtroppo la vita mi ha spedito altrove.
E' un po' biscarello, o come si dice in cavallermaggiorese un po'
balenghetto, ma ha una simpatia, una intelligenza, una voglia di relax
insuperabile.
È persona di rara intelligenza e d'enorme simpatia ma assomiglia un po' ad
Oblomov, un po' ad Andy Capp ed allora è impossibile stargli dietro.
Giampiero Labbate
"Poesia" di Gianni Sangiorgi
Sono tutte belle! (Poesie del 23/06/06)
Mi è piaciuta "Poesia" di Gianni Sangiorgi in quanto rende l'idea di come
la poesia sia fonte di "soccorso" all'anima di fronte al mistero della
vita.
Fata Morgana
"Nell'attimo d'incanto" di Rosino
Maranesi
L'alba in poesia riveste sempre una particolare attrattiva,sia per i
significati intrinseci siti nei meandri della mente, sia per il suo
naturale fascino di colori e chiarori sfumati. Ma il poeta che va oltre,
sa incorniciare i versi nel volo di sensazioni, con "estatico trasporto".
Tiziana Cocolo
"Infernet#666" di Elio De Luca
Per una volta mi trovo d'accordo con il mio "antagonista", ( mi si lasci
passare bonariamente il termine), Elio De Luca.
E' vero, condivido appieno il "neologismo" Infernet, associato al simbolo
esoterico del demonio: il famigerato "666", per la messa al bando delle
infernali tecnologie di comunicazione di massa, come è appunto Internet,
telefonini cellulari ecc. : ma sarebbe più corretto dire : delle potenti
tecnologie messe diabolicamente dai poteri forti nelle infernali mani
dell'essere "umano", sempre più con la mente e la ragione "obnubilata" e
"teleguidata", verso il consumismo e la corruzione dell'anima.
Dio ti benedica figliolo e ricorda che pregherò perchè il Celeste resti ad
attenderti con fiducia all' Ovile.
Pace e bene a tutti cari poeti e scrittori!
Giustino Cantalamessa
"Piccole rime" di Roberto Bottiroli
A leggere questa poesia, tutta imperniata sulle rime, in un esercizio di
virtuosismo per nulla facile, sono corso con la memoria ai tempi
scolastici, a certe poesie orecchiabili che costituivano per gli
insegnanti l’occasione di far conoscere agli allievi questa nobile arte.
C’è un sapore di antico che emana da questi versi, un profumo di pane,
burro e marmellata che era la merenda d.o.c. dell’epoca e si consumava in
sana allegria, magari sporcando il grembiulino, rigorosamente nero. Poi di
nuovo tutti al lavoro, con la maestra che ci faceva leggere in coro quelle
poesiole che richiamavano con le facili armonie i versi delle canzonette
allora in voga (da “Papaveri e papere” a “Portami tante rose“). Un mondo
chiuso in una campana di vetro, dove i buoni erano buoni e i cattivi erano
veramente cattivi, a differenza di ora, e dove netta era la divisione fra
i ricchi e i poveri, a cui veniva insegnato che la miseria era una virtù e
che i benefici sarebbero stati tanti nell’aldilà.
Ecco, grazie a Bottiroli, sono ritornato per un momento bambino.
Renzo Montagnoli
"Poeta" di Roberto Bottiroli
Bella, che metrica ragazzi!!! ritorniamo ai bei tempi dell'ottocento.....il
futuro.....non si vede
Giustino Cantalamessa
"Nuove Frontiere della Ricerca" di
Antonio Fabi
Bella la poesia di Antonio Fabi "Nuove Frontiere della Ricerca", come
sempre dotta ma non troppo.
Yasuke
"Ore 10... lezione di
fisica" di Rosa Santinelli
E' divertente perché ravviva la fantasia su un argomento che spesso è
trattato troppo razionalmente, la fisica. Premesso che sono in realtà
quattro le forze che reggono l'universo (gravità, forte, debole e
elettromagnetica) trovo simpatico scherzarci su poiché non sono di certo
"pane quotidiano", bello e intuitivo associare la forza d'inerzia a
quella di gravità poiché sono entrambi "spiriti" che trattengono la vita
ma non la "liberano".
I vasi comunicanti che in realtà dimostrano che siamo diversi tutti
quanti, e la forza di coesione e magnetica vista come tipica delle persone
che vogliono comandare e quindi cadono nella banalità della prevedibilità..simpatico,
la cosa mi genera un moto di autoironia e chi lo sa anche questa forza
reagisce a sconosciute chimiche.
Insomma Rosa rende umana la fisica.
A Rosa tante volte non l'avesse letto consiglio vivamente a riguardo il
libro di Brian Greene, L'Universo Elegante che parla e chiarisce bene sia
le superstringhe che la M-Teoria..
Elio De Luca
"2 Agosto 1980" di Renzo
Montagnoli
Mi corre l'obbligo di ringraziare ancora una volta Renzo Montagnoli, nel
riportare alla nostra memoria l'ultima grande strage dei cosiddetti " anni
di piombo"; quello dell'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna.
Lo ricordo bene: stavo andando al mare con degli amici, quando dall'
autoradio ricevetti la terribile notizia di quell'orrenda strage. Fu
quello un periodo nero della vita dell' Italia repubblicana, dove
l'intreccio perverso tra i diversi estremismi dell' estrema destra e dell'estrema
sinistra con i nostri servizi segreti istituzionali e "deviati",
seminarono morte e sangue, per circa un ventennio, nel nostro paese.
Davvero, caro Renzo, speriamo e ci auguriamo tutti che da quello strillo
lancinante di quel bimbo, di quella "innocenza violata". non si ripetano
più fatti delittuosi e infami come quelli, e vada il nostro plauso e il
nostro omaggio di cittadini verso tutte le nostre istituzioni politiche e
non, che hanno dato e danno il loro contributo per il raggiungimento di
quella "democrazia compiuta", nel nostro paese, che sicuramente tutti noi
meritiamo e irriducibilmente con forza vogliamo.
Patrizio Spinelli
"La gioia di vivere" di Elio
De Luca
Trovo molto bella e "liberatoria"la poesia di Elio De Luca,"La gioia di
vivere". Ci aiuta ad essere più consapevoli di noi stessi, trasmettendoci
forza e speranza per il futuro.
Rosa Santinelli
"Apogéo d'amore" di Tiziana Cocolo
Un bellissimo rapimento estatico per questa fusione di
materia-antimateria, una grandissima produzione di energia !
Roberto Anzil
"Lo facevo..." di Rosa Santinelli
Semplice, immediata, reso bene uno dei molteplici motivi dell’amare
Fausto Beretta
"La punizione" di Salvatore Presti
A mio parere questa poesia è molto commovente, mi ha particolarmente
colpita perchè esprime in modo crudo e chiaro,
il conflitto che alcune volte esiste fra figli e madri quando esse
(pensando di fare il bene dei figli) li opprimono con le loro ansie e
paure,
trasmettendo loro insicurezza e forse rancore.
Aurelia Tieghi
"C'era una torre sul mare" ed altre poesie di Lucio
Toma
io non so commentare le poesie. non mi appartiene la critica letteraria,
però se sant'agostino avesse letto questa, non ci avrebbe impiegato tanti
libri a trovare la soluzione dei tre presenti... a parte quest'antipatica
manifestazione di deformazione professionale, penso di poter apprezzare
pienamente questi versi (non solo questi ma anche tutti gli altri) perchè
immagino come li leggeresti, e last but not least, perchè abbiamo più o
meno uno stesso retroterra culturale, o molto simile perlomeno. perciò ci
ho visto molte delle mie ultime righe nelle tue poesie. con ciò intendo
dire che amo questi versi come amo la terra su cui cammino e il mare in
cui ho sempre la solita paura di bagnarmi, cioè con il sentimento del
ventre più che con la calma dell'intelletto. mi piacciono e basta.
Alessandra
Poesie di Carla Persico
trovo le tue poesie molto delicate, e le tue costruzione di strofe
interessante,capace di diverse forme, che
sebbene schematica non rendono il componimento retorico. a volte usi delle
immagini un pò classiche senza scavare a fondo le possibiltà di una
metafora, ma comunque senza essere banale.
Lucio Toma
"Stabat Pater" di Giustino Cantalamessa
E' con vero piacere che ho letto questa stupenda ode, illuminata da Grazia
Divina. In un mondo materialista, qualunquista, secondo una moda
dilagante, trovare animi puri come quello di Giustino Cantalamessa è per
me motivo di orgoglio e per noi tutti di speranza. Con parole ispirate,
certo frutto di lunghe meditazioni, di riflessioni profonde all'ombra di
un chiostro, questo componimento porta un messaggio di verità, di fede
incrollabile, che tutti dobbiamo fare nostro. Si parla spesso a sproposito
di ingerenza della Santa Chiesa negli affari di stato nel nostro amato
paese, ma sono semplici illazioni prive di fondamento. Chi rappresenta Dio
in terra non interferisce, suggerisce, indica, invita, anche in modo
perentorio, ma per la salvezza di noi tutti. Ed è dovere di ogni uomo
adeguarsi, accogliere a braccia aperte questi consigli, per il suo bene
terreno e spirituale.
Purtroppo, questa opera di immane importanza viene spesso travisata e così
il Demonio manifesta la sua chiara ostilità con accuse insolenti che
respingiamo, pur perdonando quegli uomini eretici che fanno da tramite con
il Male. Recente è il successo di un film blasfemo, quale " Il codice da
Vinci", tratto da un romanzo che è tutto fuor che la verità. Piange il mio
cuore nel vedere quanti siano attratti dal maligno, al punto che anche in
un sito come questo che, nei tempi liberi del mio ministero, amo osservare
per la grazia di non poche poesie, ci sia un autore - di cui per carità
cristiana non faccio il nome - che utilizzi il suo intelletto per
invettive, del tutto gratuite, nei confronti della cristianità.
Sappia che se Giustino Cantalamessa è già nello splendido empireo dei
Giusti, lui invece va ogni giorno sprofondando nella melma infuocata degli
Inferi. Sappia, però, anche che quella Chiesa che così tanto accusa sarà
la prima a felicitarsi per un suo pentimento e quindi con ansia attendo
una sua composizione riparatrice.
Ora devo andare: mi attende la stesura di un lungo articolo sul viaggio di
Sua Santità in Polonia, dove ancora le genti sanno chi il vero e autentico
dominus, in terra come in cielo.
L'osservatore virgiliano.
"Lasciarsi andare" di Irene
Pizzimenti
Più volte riletta. Molto bella.
Fausto Beretta
"L'impero della pace" di
Patrizio Spinelli
Quando la guerra è la norma la pace diventa un reato, sembra volerci dire
Patrizio Spinelli con questa bella poesia.
Ha saputo cogliere con una vena di amara ironia il comune senso di chi non
perdona agli esseri umani di amare la concordia, l'equità e la giustizia.
Mi sento in dovere di fare una piccola annotazione: nel caso dovessero
leggerla, Bush e gli altri guerrafondai come lui riuscirebbero a capirla?
Non credo, caro Patrizio, perchè gli uomini di pace hanno una dote che i
fautori delle guerre non possono possedere: il dubbio sulla correttezza
morale delle loro azioni.
Renzo Montagnoli
Poesie di Omero Sala
Percepisco le composizioni di questo autore, come angoli illuminati dalla
sensibilità e attraversati da un grande amore per la natura che quasi
sempre accompagna i versi.
In particolare sottolineo le poesie: "Vento in città" e "Plitvice"
Aurelia Tieghi
"Fiume nero nella
notte nera" di Omero Sala
Una gran bella foto, con questa istantanea il poeta riesce a trasmettere
le emozioni che il fiume di notte puo' dare.......e poi è vero...l'acqua
non è mai la stessa.......ed è affascinante l'idea dell'"arcata piena che
lo beve senza fine". A mio parere una bella poesia e sicuramente un bel
ricordo.
Augusto Villa
Poesie di Tiziana Cocolo
Il soffio sublima l'amore e proprio il cuore va ad alimentare per poi
generare gioia unico vero scopo verso l'infinito.
Andrea Ballerini
"La verità" di Filippo Sanchez
Il muro non esiste quando noi siamo aperti alla verità, la sappiamo
accogliere e integrare a tal punto che l'"io" diventa per se stesso "la
verità". Non avviene quest'impatto perchè il pensiero trova larghi spazi
nella conoscenza, nella fiducia e nella fede in un cammino semplice e
sicuro che ci permette ancora la salita.
Tiziana Cocolo
Poesie di Aurelia Tieghi
Scopro, con precisione assoluta che la lirica della poetessa Aurelia ha
una introspezione ed una continua ricerca di profondità come se ogni verso
entrasse in quello successivo,una concatenazione di emozioni
indiscindibili tra loro.
Non è una sorpesa la sua splendida poesia, è la conferma delle sue doti
letterarie,tutt'altro che banali.
Antonio Sangervasio
"E svegliarsi
un giorno, una donna" di Ida Gaurracino
"non solo madre, non solo moglie - non solo figlia, ma solo -spoglie di
donna" rende molto bene l'immagine della scoperta continua, nelle cose di
"un giorno qualunque", di se stessi e del continuo meravigliarsi di questo
"mentre la vita scorre". Scorrevole e piena la poesia: Bella.
Fausto Beretta
"Nuvola" di Dario Sanseverino in arte
Pablo
Questa rinascita, questo nuovo cammino che "scivola nel vento oltre i
cancelli dell'io" ci infonde serenità e consapevolezza del nostro sentire
infinito, oltre le cose, oltre il tempo, oltre i ricordi. Questi ricordi,
come dice il poeta, forse mai vissuti perché non contingenti al sentire
comune, ma riconosciuti nostri nel profondo dell'anima e ripercorsi
nell'intreccio della speranza.
Tiziana Cocolo
"Er fiore" di Armando Bettozzi
Freschezza, amore, dolcezza. Ecco, caro Armando, come apro e concludo il
mio commento alla tua delicata lirica "Er fiore", impiegando le tue stesse
parole perché altre non ne potrei trovare.
E poi i tuoi versi, oltre che teneri, sono anche tecnicamente perfetti.
Ciao.
Salvatore Armando Santoro
"1° Maggio 2006" di alcambi
Al di là delle tendenze politiche che vanno sempre rispettate (considerato
che per fortuna nostra siamo in un paese democratico), la poesia è
piacevole.
Roberto Bottiroli
"I cigni morti" di alcambi
Bella poesia in decasillabi ascendenti ad eccezione di:
"nel sacco nero è chiuso il patire" (non ascendente)
"tra nubi e un barlume di sole" (novenario).
Roberto Bottiroli
"Ode alla margherita " di
Aurelia Tieghi
... un colore a specchio... altro non hai fatto che specchiarti e vedere
riflessa la tua dolce immagine. Aurelia: una creatura dalla personalità
irraggiungibile ma con una passionalità artistica che trascina in vortici
di forti emozioni poetiche, e non solo! Chi non la conosce forse non può
capire, ma chi la conosce ne è affascinato e ...
Silvano Notari
"Er fiore" di Armando Bettozzi
Bella espressione del sentimento nel ricordo; ho apprezzato la variante in
tripla rima delle terzine finali del sonetto.
Complimenti!"
Roberto Bottiroli
"La guerra di PIER" di Davide68
Mi è sempre piaciuto il modo di scrivere di questo autore.
La maggior parte delle sue poesie si possono definire crepuscolari,
sepolcrali.
Nella poesia "La guerra di PIER", adattamento della celebre guerra di
Piero di Fabrizio De Andrè, Davide68 dimostra di possedere anche una
spiccata vena ironica, unita ad una lucida e spietata visione della realtà
politica e morale che ci circonda.
La poesia parla del figlio di un personaggio politico famoso che invece di
godersi le sue ricchezze, decide di ribellarsi all'autorità del padre e di
andare in guerra.
Qui si troverà di fronte a una realtà ben diversa da quella che si era
immaginato e che gli era stata descritta.
Di fronte alle difficoltà e alle barbarie della guerra, incapace a
muoversi in una tale situazione di pericolo, muore quasi immediatamente e
si trova a rimpiangere quel mondo dorato che ha lasciato, la sua donna
(Brunetta), suo padre a cui si è ribellato, il suo paese che lo ha mandato
in guerra.
Tornerà in Italia avvolto nella bandiera tricolore e il funerale di Stato
darà l'occasione al padre autoritario di ribadire il suo potere
(un'onorificenza al figlio caduto).
Questa per me è una grande poesia.
I versi fondamentali e che costituiscono il messaggio dell'intera poesia
sono quelli in cui l'autore contrappone il potere di armare, che anima
certi uomini potenti e il "dovere" di morire che appartiene a chi deve
sottostare a un ordine superiore.
Barbara
"Radiosa Luce" di Rosino Maranesi
Alcune poesie di Rosino Maranesi sono come gocce d'acqua pura che
dissetano la gola secca dall'arsura e risvegliano la voglia di vivere.
Salvatore Armando Santoro
Risposta al commento di
Fabiano Braccini
Mi scuso con gli amici poeti del sito che spesso rilasciano on line alcuni
commenti alle mie poesie e spessissimo non rispondo.
Non é indifferenza l'ignorare la loro attenzione nei miei riguardi.
Il fatto é che dall'anno scorso, da quando cioé ho iniziato ad organizzare
il Bando Letterario Città di Montieri, mi manca il tempo per farlo ed
anche la lettura quotidiana della pagina delle poesie pubblicate spesso é
fatta in modo poco approfondito, ma direi una bugia se negassi che leggo
con attenzione gli scritti, soprattutto, dei nuovi poeti che, in molti
casi, hanno un certo spessore e riescono a comunicare emozioni
nuove come ad esempio riesce a fare la Maresa
Baur e molti altri poeti che ho avuto occasione di leggere in questi
ultimi mesi.
Ma il sito "poetare" é il mio primo amore e tutte le mie composizioni, che
ritengo accettabili, sono in rete su questo portale, per cui sovente
ricevo delle e-mail private di amici che mi chiedono di poter pubblicare
qualcosa della mia produzione nei loro portali, cosa (fra l'altro) che mi
fa estremamente piacere visto che le nostre gratificazioni di persone
comuni, che seminiamo emozioni sotto forma di versi che é la sola cosa che
ci accomuna e ci arricchisce, non hanno alcun fine economico e sono poi
limitate solo all'apparire ed al comunicare.
Per questo ringrazio ancora una volta i tanti amici che mi hanno
rilasciato dei commenti on-line, ma oggi devo ringraziare in modo
particolare Fabiano Braccini perché il suo
commento si é trasformato in una deliziosa poesia che é riuscito ad
intenerirmi tant'é ricco di sentimento e di passione.
Devo ammetterlo: il Braccini ha detto esattamente quello che forse da
tempo avrei voluto sentirmi dire.
Il mio non é uno sforzo a scrivere in versi. E' vero che la maggior parte
delle mie poesie sono a schema libero, ma quando utilizzo tale metodo
cerco sempre di dare una certa "musicalità" al verso. Penso che sia una
cosa importante ed apprezzo tutti coloro che riescono a farlo.
Quando scrivo in versi, però, cerco anche di stare attento alla metrica ed
alla cadenza degli accenti, cercando di farmi plagiare dai grandi poeti
come il Pascoli, il Carducci, il Moretti, che mi hanno sempre incantato
con la musicalità e la spontaneità dei loro versi.
E questo lo pretendo anche da tutti coloro che scrivono in rima anche se
sono consapevole che non sempre è facile farlo, a meno che non si possieda
un "dono" naturale che alcuni possiedono ed altri non possono
inventarselo.
E ci rimango male quando leggo alcune liriche che partono bene e che poi
si perdono per strada perché (dico io) chi vuole scrivere in versi deve
cercare di avere almeno "orecchio" se non conosce l'arte della
composizione e della metrica.
Infatti, la poesia deve essere quasi come una canzone. Deve possedere una
sua musicalità intrinseca e chi vuole esprimersi in rima deve stare
attento appunto alla metrica, altrimenti sciupa le sue composizioni.
Anche io a volte mi accorgo di qualche "sbavatura" ma generalmente chi
legge le tante mie poesie in rima
pubblicate su "poetare" non può non notare l'attenzione che io riservo
alla metrica.
Concludo, quindi, ringraziando Fabiano per il suo commento e sottolineando
che il primo verso di questa composizione (Sempre mi torna in mente il mio
paese) l'ho "rubato" al Pascoli (é l'inizio della sua poesia "Romagna")
che é il poeta che amo di più per la semplicità con la quale é riuscito ad
esprimere i temi profondi della vita e per la musicalità e liricità che ha
impresso a tutte le sue composizioni poetiche, soprattutto, a quelle in
rima.
Salvatore Armando Santoro
"L'immagine del silenzio" di
Marco Macca
Vorrei fare un positivo appunto sul sonetto di Marco Macca "L'immagine del
silenzio", musicale e discorsivo, che ritrovo un po' il genere da me
sempre usato. Non è comune oggi trovare chi ne faccia buon uso. Uno
di questi è di sicuro quest'autore.
Daniele Amitrano
"Sempre mi torna in mente il mio
paese" di Salvatore Armando Santoro
Nel mare di rime 'libere' (le mie comprese) in cui nuotiamo
quotidianamente -talvolta affogando tra noia e banalità- è stato un
piacere trovare una poesia 'in rima' che trasmette leggerezza, emozione e
liricità. Sì, perché l'autore non ricorre a forzature che alterino la
trama del brano ma spunta assonanze 'naturali' che arricchiscono il
tessuto del tema e rendono magnificamente le atmosfere di vita dei suoi
luoghi. Questo modo di scrivere a me -che in paese ho vissuto la gioventù-
è risultato molto gradito riuscendo a ridestare ricordi struggenti e
sensazioni allora provate.
Fabiano Braccini
"Sole interno" di Roberto Anzil
Un saluto a questo poeta che sento vicino nell'approccio alle sensazioni
esteriori ed interiori. Il suo modo di esprimersi crea sempre un'enfasi
empatica con tutto ciò che ci circonda e comunica un senso di benessere
liberatorio.
Tiziana Cocolo
"Il dovere di proteggere" di Daniele Amitrano
Benvenuto a questo nuovo poeta che ci comunica come la protezione della
poesia possa rischiararci le pareti dell'animo :"custodirò come noce col
frutto ogni attimo...." Il proteggere dagli urti dell'inverno un fiore che
stenta a "svezzar le ali" è come quel raggio di sole che ci aiuta a
sperare e a guardare avanti, lasciando il gelo del passato alle spalle, i
dubbi, le paure di una giornata umida di pioggia. E quella conchiglia
d'argento, tornerà a brillare.
Tiziana Cocolo
"Volo rubato" di Michele Vaccaro
Evoluzioni e cambiamenti sullo scenario della vita:è vero "tutto cambia,
niente è come prima", ma alla fine ciò che può apparire come un imbroglio
di pensieri, altro non è che la perfezione di una trama che determina lo
scopo dei nostri giorni, dipanare la matassa cercando il vento giusto che
trasporti verso l'infinito.
Tiziana Cocolo
"Epigramma soiologico" di Antonio Fabi
Bentornato Fabi Metrologico, non sono in vena, nè ho smalto, tranquillo,
per ora non scendo sullo spalto.
Ghino Burlacco
"Colei che vola" di Chiara de Fabio
Dolce e garbata la poesia "Colei che vola" di Chiara. Ho provato una
sincera emozione, nel leggere parole così cariche d'amore e forse inusuali
in una ragazza così giovane.
Mi complimento con l'autrice per i suoi buoni sentimenti e le auguro che
restino intatti nel percorso della sua vita che è ancora agli albori.
Brava.
Liliana Lorenzi
Poesie varie di Marinella Butti
Sono sensazioni epidermiche, semplici ma composite negli effetti
emozionali.
Gli elementi del tempo quotidiano, della natura, dei luoghi sono descritti
con levità ed efficacia e trasmettono davvero un senso di ''presenza'' che
invita a lasciarsi coinvolgere e trasportare a occhi chiusi in un volo
lirico.
Fabiano Braccini
Poesie varie di Tiziana Cocolo
Semplici effetti che sembrano buttati lì con noncuranza, di getto, quasi
senza filtro ''culturale'', ma che subito si rivelano invece densi di
sensazioni, di pastellature ben disegnate, di canestri di emozioni
-vissute o immaginate- che dal suo privato assurgono a misura comune e
coinvolgono, portano a pensieri e ricordi propri : e questo succede solo
quando chi scrive ha davvero ''senso lirico'', capacità descrittive non
comuni e ricchezza di cuore. Ad maiora !
Fabiano Braccini
"Cielo e terra" di Maurizio Fabris
Parole concise ma intrise di profonda dolcezza,"lacrine di luce" riflesse
nel sonno, l'incontro tra notte ed alba che impersonificano le nostre
sensazioni tra cielo e terra, nell'orizzonte delle nostre esperienze.
Tiziana Cocolo
"Il corvo della
chiesa cattolica" di Elio De Luca
Se si ha la pazienza e la libertà intellettuale di capirlo, allora dico
che quello che scrive oggi Elio de Luca (Il corvo della chiesa cattolica)
bisogna proprio avere la pazienza di leggerlo.
Se poi si vuole capire ancora di più, pur rispettando tutti coloro che la
pensano diversamente, allora consiglio di visitare il sito
www.luigicascioli.it
Spero di non scandalizzare nessuno, ma la verità storica é sempre stata
falsificata e plagiata ad uso e consumo di certi poteri forti che giocano
sull'incredulità e sulla buona fede della gente semplice per conquistare
nuovo potere.
Tutto ciò che é mortale si consuma (Non vi fate tesori in terra... ecc...)
ed allora perché accumulare ricchezze?
Armando Santoro
"Danza di
respiri" di Alessandro Vettori
E' una danza che fa sciogliere il cuore, e non ha bisogno di altre parole,
tanto è musicata da sensazioni e battiti accelerati, autore che esprime
una passionalità travolgente nuda e cruda.
Molto profonde e concise le sue sensazioni che ci invitano a leggerle
così, spoglie di inutili involucri, dove il fulcro dei suoi pensieri
scivola sui fogli bianchi dandogli colore, sapore e odore.
Ida Guarracino
"Parole" di Patrizio
Spinelli
E' vero a volte le nostre parole "con grazia ci sopportano".
Si scrive in poesia nel tentativo di esorcizzare difetti e dolori e come
per magia ecco apparire la gioia e tutte le sensazioni che "si riempiono
di noi". Parole, specchio d'identità, di una realtà che traspare
purificata e che ci accoglie in un caldo abbraccio.
Tiziana Cocolo
"Malinconia del perdere" di Irene Pizzimenti
Immagini di semplice lettura ma di intenso effetto e significato.
Emozioni appena trattenute di languori e nostalgie.
Fabiano Braccini
"Pensiero
Baciato" di Tiziana Cocolo
Il margine disegnato sulla poesia della vita regala una capacità poetica
densa capace di descrivere un sentimento con pochi tratti scelti. Tiziana
Cocolo scrive molto bene, dalla sua poesia traspare un'esperienza capace
di trasmettere con semplicità e predilige la bellezza della vita come
dovrebbe essere sempre per la letteratura contemporanea.
Francesco Soldini
"Visione" di Nino Silenzi
Come non farsi prendere da questo raggio di sole che fa brillare e rende
scintillante il mantello di neve soffice e candida, come un sorriso che
con il suo calore scioglie la malinconia in un canto gioioso.
Tiziana Cocolo
"Ribatte il cuore" di Francesco
Soldini
Approccio alla poesia colta nell'anima di un respiro che si apre sulla
vita, dove noi tutti attori e spettatori giochiamo il nostro ruolo.
L'applauso colto è quello che nostri sensi che aprono il sipario sul
desiderio di comunicare e condividere le nostre sensazioni.
Tiziana Cocolo
Le poesie di Tiziana Cocolo
Le poesie di Tiziana Cocolo: leggo...e l'occhio s'inebria di dolci
panorami dalle linee sinuose e avvolgenti, il pensiero si sofferma, come
gitante spensierato, lungo argini fluviali le cui acque ondeggiano molli e
calme...Ma è un attimo...appena la mani s'aprono un varco tra le fitte
canne...Ecco: sinestesie fulminanti, baci lievi solo in apparenza: labbra
rosso fuoco...passione incandescente...Sentimenti forti miscelati ad acqua
e ad alcool puro, in indiscernibili percentuali...Eteree carezze che puoi
sentire sulla pelle, se appena chiudi gli occhi...Vivide immagini che
nulla hanno di virtuale...e davvero la fantasia sfocia nel reale
perdendosi comunque in una fuga nei sogni...
Perdonami Tiziana per la povertà di confuse parole...So di non saper
scrivere. Intendevo solo dire semplicemente: sei bravissima e ti ammiro
molto.
Un saluto devoto e un abbraccio complice rivolgo però a tutti i poeti del
sito...nessuno escluso.
Acquaviva
Le poesie di
Aurelia Tieghi
Le poesie di Aurelia Tieghi sono molto belle perchè sanno esprimere il
modo di vivere. Mi compiaccio per le sue poesie che a leggerle mi hanno
emozionato e mi hanno fatto capire molte cose.
Cavilla
Le poesie di
Cavilla
Le poesie di Cavilla (giovanissima poetessa) nella loro semplicità, sono
un inno alla natura e alla gioia di vivere e certamente questa ragazzina
va apprezzata perchè sa esprimere con sensibilità e maturità i più nobili
pensieri.
Tenerissime le poesie "Primavera" e "Vita".
Aurelia Tieghi
"Volevo
incontrarti" di Silvano Notari e
"Nella vecchia miniera"
di Salvatore Armando Santoro
In queste rigide giornate invernali, tanti poeti di questo sito ci danno
il meglio del loro poetare.Mi preme segnalare all'attenzione dei colleghi
e dei lettori di questo sito la bella poesia dai toni a mio a parere
prevertiani, "Volevo incontrarti" di Silvano Notari, un poeta che riesce
sempre a "vestire" la poesia con le migliori "collezioni"di lirismo.
Bella anche "Nella vecchia miniera" di S.A.Santoro, che scende nella
miniera o meglio dire dentro l'anima della miniera e ne rievoca il suo
ancestrale spirito vitale di fatiche e di dolore.
Patrizio Spinelli
"Volevo incontrarti" di
Silvano Notari
Questa poesia scritta da Silvano, così armoniosa e musicale, riluce
d'amore.
La vita e la natura si fondono e s'impregnano di suoni e immagini
costruite ed espresse con grande passionalità,tutto ciò trasporta in un
mondo dove vibrano i sentimenti più profondi.Sono versi che cantano, sono
pezzi di cuore.
Aurelia Tieghi
"Il bus in città" di
Aurelia Tieghi
Sento moltissimo questa tua malinconia ... fino all'ultima fermata... e
non c'è capolinea per gli amori nascosti nei parcheggi della noia. " Si
sgretolano i pensieri..." inghiottiti dalle polveri fini,
dall'inquinamento acustico e da tutto il caos urbano. E le bellezze
architettoniche delle città si annientano negli "sguardi lasciati cadere
nel vuoto del distacco" anche qui sul "portapersonetristi" dalle lamiere
imbrattate da spot insolenti. Cara Aurelia anche scendendo dal bus, la
nostra anima continua a trascinare il suo bagaglio a stento. Ma il cammino
deve continuare per onorare la vita.
Silvano Notari
Le poesie di
Ida Guarracino
Ida Guarracino ha la capacità di immergerci nel mondo in tutte le sue
sfaccettature con poesie che trattano temi universali. Innanzitutto
l'amore, non soltanto per i suoi cari, ma per tutte le creature, felici ed
infelici, e per le cose belle. È la poetessa che ci scuote col sentimento
sincero e genuino. È la poetessa del sole che ti scalda senza pretendere
nulla in cambio.
Angelo Taraschi
"La baita" di
Silvano Notari
Questa lirica ci riserva grandi emozioni perchè la poesia, se pur appaia
fuori dal mondo, ne è parte integrante, "innalza grandi templi" nei nostri
cuori. E'compito del poeta far germogliare quest'estasi dentro chi, non è
ancora consapevole dei sapori caldi dell'amore per la poesia.
"Il poetare, unico scintillio oltre il crepitio del fuoco" illumina gli
animi e ci fa cogliere una serena realtà "a pochi passi dal cielo".
Tiziana Cocolo
"L'amor venduto" di
Ticchioni
Breve ma bello l'ottonario doppio di questo nuovo poeta. Complimenti
Roberto Bottiroli
Poesie di
Roberto Parenti
I versi di Roberto Parenti sono piccole fiamme di luce nella notte
stillate a poco a poco ma cariche di parole che si espandono oltre il
testo. Annotazioni quotidiane di vita e di sogno
Simona Novello
Poesie di Alessandra
Piacentino
Le poesie di Alessandra Piacentino sono "briciole nel taschino", citando
il grande Maurizio Cucchi, per non dimenticare il passato, per non perdere
la strada di casa.
Con le mani aperte al mondo a prenderne manciate da mangiare come fosse di
CIOCCOLATA.
Simona Novello
"Chi sei?"
di Lucia Visconti Cicchino
Il senso dell'infinito e dell'indeterminato in pochi versi.
Luisa Visconti Cicchino si affaccia sulle pagine di poetare.it regalandoci
una penetrante composizione che lascia il segno.
E questo é un bell'ingresso nella famiglia dei fans del sito. Benvenuta!
Salvatore Armando Santoro
"Un racconto di
Natale di-verso per un di-verso sentire." di
Acquaviva e auguri ai poeti del sito.
Questo diverso modo di sentire il Natale,offre a noi tutti una preziosa
opportunità di riflessione sul dono della vita, che in questa settimana
prenatalizia dovremmo vivere in modo più intenso e consapevole. Colgo
l'occasione per richiamare un'attenzione particolare alle parole di questo
brano, affinchè ciascuno di noi trovi il coraggio di realizzare la propria
vita e la volontà di seguire il percorso che ci è stato donato, con tutte
le difficoltà e le gioie che incontreremo sul cammino. Perchè l'importante
è esserci, vivere.
Auguri affettuosi a tutti i poeti del sito e in particolare a chi si è
soffermato sui miei versi condividendo con me le mie emozioni. Grazie
Tiziana Cocolo
"Ho cercato una
volta ancora di vedere la mia anima ..." di
Acquaviva
Carica di pathos questa bella composizione poetica, in cui si fondono le
note dello scorrere del fiume dello spirito con forme e colori delle
suggestive albe boreali. Danze di cavalieri ed Elfi misteriosamente
intrecciati in uno sguardo sull'anima.
Tiziana Cocolo
"Chi risolve l'io interiore
s'illumina" di Marzio Tinti
Vorrei sottolineare le poche ma sagge parole di questo nuovo poeta, che
lasciano un chiaro messaggio in fondo all'animo.
Si dovrebbe di più relazionare con sé stessi e quindi essere consapevoli
dell'io. E' come cominciare una caccia al tesoro e dopo averlo trovato
donarlo anche agli altri e ciò illuminerà l'esistenza.
Colgo l'occasione per segnalare anche la poesia di Michael Santhers
"MC. Donald's America" che come al
solito mia ha colpito sfregiando anche il Natale.
Aurelia Tieghi
"Amore e
Follia" - "Odo il rimembrar" di Tiziana Cocolo
Quella di Tiziana Cocolo è una poesia sempre capace di strabiliare il
lettore che si pone a leggerla disponendo il suo animo in modo che esso
sia capace di captare la bellezza e la pregnanza delle parole usate ed i
sentimenti espressi. La poesia è l'arte che domina tutte le arti e, come
tale, può stravolgere il mondo a piacere del poeta. "Amore e Follia", è il
titolo della sede che ospita la lirica "Odo il rimembrar" che con candore
d'animo sempre nuovo e molto semplicemente la poetessa ha avuto il
coraggio di proporre."Amore e Follia": due termini che sono quasi, oserei
dire, due sinonimi: amore infatti, è sinonimo di follia, quella a cui
Heghel, a suo tempo, dedico un elogio. Un elogio rivolto solo alla follia
ed alla stravaganza dell'artista. Già il titolo della poesia di Cocolo"Odo
il rimembrar", incipit del componimento, dimostra la capacità dell'autrice
di mettere in pratica il suo genio artistico per far parlare i ricordi,
soffermandosi ad udire"Il rimembrar d'incanto". Il componimento, breve, è
emotivamente carico e non presenta alcun tecnicismo retorico. Protagonista
principale è direttamente l'io di Cocolo espresso, fin dall'inizio, in
prima persona"Odo il rimembrar", connotato dal complemento
specificativo"d'incanto", parola tipica del mondo fantastico. "Odo il
rimembrar" è un dialogo tra l'io dell'autore ed un tu familiare: quello
d'un altro poeta con cui dimostra di avere un rapporto stretto di
vicinanza emotiva "O mio poeta". Ciò mette in evidenza quanto, nonostante
oggi sembriamo ormai disabituati, sia importante dialogare. Il poeta
allora, nonostante il progresso lo impedisce, è colui il quale è sempre
capace di farlo, sia pure con interlocutori creati direttamente dalla sua
fantasia. Questo componimento vede pienamente coinvolta la Cocolo, ancora
capace, come una bambina, di meravigliarsi di fronte a cose che vede per
la prima volta quali la capacità del suo interlocutore d'infiammare, dato
che la vita è anche intesa come viaggio, la sua nave con il proprio canto
poetico connotato dalla metafora del calore , di sciogliere i confini del
reale con il tocco del suo sguardo donato alla purezza del candore e con
le carezze al sol riflesse.. Tutte queste peculiarità del poeta che
strabiliano ed attraggono Cocolo sono, visto che oggi viviamo tempi duri,
caratteristiche d'un mondo"Altro", quello che un poeta o un artista in
genere, sentono come un rifugio necessario conto quel vero che è il
soggetto dello scrivere manzoniano. Per Cocolo il mondo Altro è definito
chiaramente, in chiusura della lirica, come"Un mondo parallelo vittoria
d'amor sul gelo".
Luigi Violano
"Odo il
rimembrar" di Tiziana Cocolo
Un mondo parallelo dove le distanze son colmate in un baleno, dove la
risonanza dell'Amore è tale che ci fa abbracciare, l'illusion della
materia è dimostrata, caduti sono i limiti, vittoria d'Amor sul gelo.
Roberto Anzil
"Due fratelli"
di Michael Santhers
Michael, preferisco "la tua anomalia" perchè con i pensieri e le parole si
combatte e si può ferire con dignità.
Percepisco il tuo volere sottolineare l'ingiustizia che subisce la madre
(la pianta) per avere generato l'anomalia (il bene e il male fanno parte
della vita).
Anche questa poesia mi ha stretto il cuore, non aggiungo altre parole,però
ti regalo tutta la mia stima per averla scritta.
Aurelia Tieghi
"Tramonto autunnale" di
Nino Silenzi
Ci sono poesie che trovo piacevoli pur manifestando stati d'animo che al
momento della lettura non mi sono propri e ci sono composizioni di alcuni
autori che trovano un'immediata corrispondenza; fra questi ultimi puntuale
è sempre Nino Silenzi, un poeta pacato e dall'animo sensibile che disegna
la realtà di ogni giorno con tratti incisivi, ma dolci, stemperando anche
certe drammaticità con una malinconia soffusa.
Tramonto autunnale si presenta così come un sipario che si apre su
immagini certamente non sconosciute, ma con un angolo di visuale che è
tutto proprio di questo artista, ed ecco che allora vediamo un crepuscolo
come noi non abbiamo mai osservato, ma come l'autore ha avvertito
intimamente. E' un senso di pace infinita che ci viene offerta da questa
poesia, con quei pensieri che vanno e vengono nella solitudine serena, in
quel periodo di vita dove più frequenti sono le riflessioni sul passato e
sul presente che non quelle, spesso irrazionali, sull'imminente futuro.
Non vorrei però che qualcuno intendesse questi bei versi come la la
rivelazione intima di una senilità, perchè sono tutt'altra cosa; sono,
semplicemente, le emozioni controllate, ma non per questo meno intense, di
una maturità intesa nel senso più ampio del termine.
Renzo Montagnoli
"Per la strada" di
Roberto Parenti
Bellissima l'espressione "poche gocce di notte" una bella trasposizione
tra un'interiorità vissuta in un pieno di energia e la visione di un
domani alle porte. Questo poeta sa essere incisivo e nel contempo riesce
ad appropriarsi delle sensazioni più nascoste.
Tiziana Cocolo
"Domani" di
Roberto Parenti
Un benvenuto a questo nuovo poeta che ci ha subito regalato una nota di
speranza nel domani, cantando la bellezza sul confine tra sonno e
risveglio, in quel frangente di magia che congiunge l'oggi al domani, con
tutte le emozioni emozioni vissute tra lacrime e sorrisi.
Tiziana Cocolo
"Senza titolo" di
Aurelia Tieghi
Ci sono albe in cui l'anima del poeta, sale sulla prima corriera del
mattino per melanconiche gite in un passato che abbraccia gli anni
cinquanta, fra vecchi cortili, rovi fruttuosi, roventi rotaie,lune
tremanti nei pozzi,zolle trafitte sanguinanti polvere di grano, quando la
famiglia era come l'irrompente e forte radice d'albero, e la miseria
emetteva suoni tristi si, ma mai tragici come il vomito di questo assurdo
progresso. Cara Aurelia forse noi che abbiamo superato (in alcuni casi,
abbondantemente) il mezzo secolo non siamo sicuri se eravamo più tristi
allora o in questo codardo presente. Alcuni dei "rovi" descritti, mi hanno
graffiato le vene, mentre ho comunque assaporato il nettare di more della
tua bellissima poesia.
Silvano Notari
Poesie di
Tiziana Cocolo
Le poesie di Tiziana Cocolo sembrano melodie e muovono l’anima, la fanno
ondeggiare, ed il riflesso della luce che emanano scorre attorno..si
rigenera, fa luce, da luce, emana vita lenta e cadenzosa, teatrale e
leggera. La sento vicina al mio sentire, in armonia con le mie prime
poesie fatte di sguardi, occhiate fuggitive e dolci e vibranti. Restare
impressi nelle anime dei lettori non è poco!..
Alessandra Piacentino
Poesie di Irene
Pizzimenti
Da tempo leggo le poesie di Irene. Credo che forza del suo poetare si
condensi nel senso del “SOSPESO enfatizzato”, che nasconde tutto e nulla,
lascia vuoti e pieni e mezze parole, confonde, entusiasma, vivifica, fa
cadere, scivolare, rialzare, rivivere e scomparire.. sa impressionare con
attimi di voci accostate a metà, di vite vissute ad istanti, di linee
tracciate a tratti…e lascia a noi la penna per trarne continuità..avvertire
le emozioni e..sospirare. Grazie Irene!
Alessandra Piacentino
I "Senza titolo" di
Michele Vaccaro
Sono piccole e grandi gocce di verità dell'anima che accompagnano tra le
righe una profonda e apprezzabile poesia.
Aurelia Tieghi
"Senza titolo"
di Michele Vaccaro
Intensa protezione pervade questi pochi versi senza titolo,senza il
bisogno di trovare un senso all'attimo, perchè talvolta l'attimo è pura
sensazione, che il poeta annota nel suo cuore.
Tiziana Cocolo
"Iraq" di
Giuseppe Teti
Poche misurate ed efficaci parole per descrivere l'indifferenza del mondo
nei confronti di questa ulteriore tragedia.
Renzo Montagnoli
"Foglia vizza" di
Maria Luisa Ferrero
La perdita di un amore è resa splendidamente in questa struggente poesia,
i cui versi hanno anche il pregio di non cadere nel tranello delle frasi
abusate. Originale è poi l'immagine della foglia vizza, metafora di un
animo ormai racchiuso in se stesso.
Renzo Montagnoli
"Sapore antico" di
Irene Pizzimenti
Poesia del ricordo questa di Irene, con la memoria che corre all'infanzia,
resa con immagini suggestive che evocano perfettamente i tempi di quando
anch'io ero bambino e i sogni nascevano come per incanto.
Renzo Montagnoli
"Profumo d'infanzia" di
Nino Silenzi
Si percepisce tra le righe il calore e il crepitìo della legna nel fuoco
che si fonde con la protezione del focolare famigliare donato degli
affetti di un tempo passato, ma presente nel cuore. Profumi indelebili di
momenti che fan parte di noi, della nostra voglia di un ricordo che lasci
una traccia di gioia nel quotidiano e ricongiunga quel percorso d'amore
tra passato e presente di cui noi siamo il frutto, come quei profumati
mandarini.
Tiziana Cocolo
"Chiocciola di terra" di
Irene Pizzimenti
Il dolore quando è "tanto" porta solo altro dolore e tutto attorno a lui
"annienta". Da fare non rimane che aspettare ancora il vento che come lo
ha portato così lo riporti via " e sbucherà il sole". Bella l'immagine
resa ; bello questo "raccogliersi e riavvolgersi nuda" … bisogno di
difesa, bisogno di distacco, bisogno di vedersi, bisogno di continuità
Fausto Beretta
"Tra la vita e la morte, alla luce di una stella" di
Enzo Campi
E' la prima volta che mi capita di leggere su Poetare un componimento di
Enzo Campi, diciamo (usando un lessico televisivo), in "chiaro".
Non c'è bisogno di nessun "decoder" per poter fruire della sua poesia, e
questo è già per me motivo di meraviglia e sorpresa.
Mi viene quasi da pensare che lo abbia fatto per me, che dopo averlo
imprudentemente bistrattato nel mio precedente commento, voglia
facilitarmi l'accessibilità alla sua poetica. Se le cose stanno così, lo
ringrazio ora altrettanto pubblicamente, e nello stesso tempo confesso che
rimpiango il Campi criptico e "inchiostratore magico" delle "stesure"
precedenti, non perchè il componimento oggetto del mio commento non sia
bello, ma avverto che Campi, non rende al meglio, lo vedo come un pesce
fuori dall'acqua, o perlomeno un poeta fuori dal suo ambiente "naturale".
Non me ne voglia pertanto, e comunque grazie ancora per sapere suscitare
costantemente il mio più vivo interesse.
Patrizio Spinelli
"Concerto X" di
Michael Santhers
Ancora una volta Michael con questa sua poesia, ha risvegliato in me un
forte pensiero che trattengo con profonda tristezza.
La composizione è bellissima: nel contesto di un concerto dove la musica
ha il potere di trasmettere grandi emozioni, l'autore mette in risalto la
falsità e l'insensibilità di chi frequenta i concerti solo per fare bella
mostra di -quel tremolìo di carne scuoiata- che è la pelliccia.
E' un altro tema importante che fa pensare.
Aurelia Tieghi
Risposta al commento di
Patrizio Spinelli
Lente le parole danzano su fili di discorsi, si ritrovano sullo stesso
binario per condividere l'arrivo.
Non sono provocazioni di istanti ma condivisioni di idee e sensazioni
divise da una linea retta: il contenuto e l'emozione del momento.
Non pensare del poetare un'arma di distruzione e allontanamento, ma la
visione di un mondo dove in fondo nulla ci distingue: siamo tutti uomini.
E tu ed io poeti, non guerrieri.
Gianna Spiaggia
Un commento per tutte le poesie
Non conosco i poeti del sito, ma ho visto la loro fotografia: è lì in
quella pagina azzurra tra le parole.
Di tutti sono ammiratore; di alcuni mi sento fratello; a tutti, e a chi ci
ospita, dico grazie.
Luigi Spreafico
"Poesia in tre parole" di
Gianna Spiaggia &
dintorni
Più che un commento vorrei fare notare la curiosa e perfetta
corrispondenza del titolo della poesia di Gianna Spiaggia pubblicata su
Poetare, con il titolo "Poesia in tre parole" in data 19 novembre, con la
mia pubblicata una decina di giorni fa. Certo il contenuto è diverso. Mi
chiedo se sia una coincidenza o una bonaria provocazione.
Che dire ancora! Il mio basso livello culturale, non mi permette di
apprezzare ancora una volta Enzo
Campi con la sua "Di una idea di vita e altre filosofie", che alla mie
ignobili orecchie suona come una " travolgente seppur fantastica cascata
di parole demenziali". Mi scuso ancora con l'autore se oso tanta
irriverenza, e confido che perdoni la mia incurabile ignoranza.
Patrizio Spinelli
Poesie di
Francesca Bergonzini,
Alessandra Piacentino e "Amore
e Follia" di Tiziana Cocolo
Pochi i commenti … e timore di commentare. Molto importanti però i
commenti …anche se non sono tempestivi.
Trovo interessanti le poesie "aperte" di Alessandra Piacentini. Così come
trovo interessanti le poesie "piccoli momenti" di Francesca Bergonzini.
Spesso mi ritrovo a rileggerle col pretesto di trovarne le "chiavi"
interpretative e ogni volta non solo provo piacere nella loro lettura ma
scopro che muovono la mia fantasia.
Per quanto riguarda Tiziana Cocolo (confesso di avere un debole per questa
poetessa), ho avuto la sensazione che una delle sue ultime poesie, "Amore
e Follia" fosse un po' "forzata", un po' "sbrigativa". Non ho avvertito
quella sensazione di armonia che caratterizza le sue opere.
Fausto Beretta
"Poeta" di
Renzo Montagnoli
Quanti poeti ci sono nell'ombra del nostro tempo, quanti provano a
risvegliare i cuori della gente con briciole di emozioni vibranti
nell'aria. E' vero, il poeta vede ad occhi chiusi, qualche volta al
risveglio trova un'altra realtà, un mondo che forse non corrisponde
all'ideale vissuto nel sogno, ma senza dubbio patinato da un velo di
eternità. L'eternità dei suoi versi.
Tiziana Cocolo
"Alle foglie" di
Nino Silenzi
Una lettera aperta alla natura, una carezza alle stagioni, alla malinconia
dell'autunno e alla speranza della primavera con la certezza che esse
torneranno sempre mentre nella vita c'è un inizio, la mutazione e la fine,
in questa poesia carezzevole e leggera come un soffio l'autore ci descrive
in modo sublime il mistero della vita.
Nino ha filmato con raffinata armonia il muoversi delle foglie, catturando
il lettore in una sequenza di immagini che sono sempre uguali e
magicamente sempre emozionanti.
Grazie Nino
Ida Guarracino
"Trasgressione" di
Aurelia Tieghi
Una corsa quasi affannosa verso una conquista ampiamente desiderata una
riemersione a galla dopo un'apnea prolungata un tuffo in ampi respiri di
libertà a pieni polmoni e a mente libera, in barba all'insulso
pettegolezzo. Chi nella vita non si è mai sentito prigioniero della
propria realtà almeno una volta? Che questo tuo volo possa spaziare in
tutti i cieli del tuo futuro, poeta bucolico.
Silvano Notari
"Poeta per caso" di
Salvatore Armando Santoro
No, caro Armando, le tue poesie non finiranno in soffitta, o non verranno
bruciate in un camino; autori famosi hanno dato lustro a questa nobile
arte, ma che ne sarebbe stato di loro se non esistessero miriadi di poeti
per caso, nomi che non appariranno mai nei testi scolastici, ma che pur
sono stati determinanti quasi come i grandi. Questo esercito di oscuri
opera in base alle proprie capacità, collabora a tener viva la poesia che
altrimenti sì finirebbe in soffitte polverose, nonostante la presenza di
insigni maestri. La nostra è l' umile opera di gregari, siamo soldati di
un esercito i cui generali non potrebbero raggiungere la fama se dietro di
loro non ci fossero tutti i poeti amatoriali. Ognuno contribuisce all'arte
per quel che può e se la poesia è ricordata spesso per le opere di Neruda,
di Quasimodo, di Montale e di non altri pochi eletti ,ciò è possibile
perchè vive in noi.
Comunque, per me non esistono brutte poesie, ma composizioni più o meno
belle; questa tua, come molte altre di tua produzione e di diversi autori
del sito, è splendida nella sua semplicità, nella sua struggente
malinconia.
Più avanti negli anni, forse non ricorderò i nomi dei poeti di questo sito
e nemmeno i titoli delle loro opere, ma resterà sempre impresso nella
mente e nel cuore quanto di bello mi hanno dato l'occasione di leggere, e
le emozioni provate saranno sempre un fuoco che continuerà ad ardere in
me.
Grazie a te, Armando, e a tutti voi cari colleghi.
Renzo Montagnoli
"Fiori di pioggia" di
Irene Pizzimenti
"Attimi di luce appese al vento" lo sono le parole dei poeti, che Irene sa
descriversi con una delicatezza che tocca l'animo. Così, esorcizzando la
paura, la stanchezza, i problemi quotidiani, la nostalgia, si cerca di
vestire di sogno le parole per donare speranza e soprattutto la voglia di
cogliere gioia, guardando ed elevandoci alla luce delle stelle. I poeti ci
provano e a volte, (come in questo caso), ci riescono bene.
Tiziana Cocolo
"I tarli" di
Angelo Taraschi
La consapevolezza e la maturità di accettare gli anni che ci scivolano
addosso è sottolineata dall'autore in un corpo che cambia i ritmi dei
battiti e dei movimenti, ma un corpo che ha comunque un'anima che vive e
che non invecchia, con dolcezza e tenerezza ricorda l'incoscienza della
verde età che tutti abbiamo conosciuto.
Ida Guarracino
"Er Ponte su lo Stretto" di
Armando Bettozzi
Oltre alla grande simpatia che nutro per il Dialetto Romanesco, che di per
se rende simpatico e musicale qualsiasi testo, Armando lo considero (anche
se molto più bravo di me) un compagno di viaggio nel percorso irto di
quella che chiamano poesia civile. Con tutte le censure che planano sulle
bocche di personaggi illustri, noi da questo "paradiso" di sito possiamo
ancora cantargliele ai cosiddetti "onorevoli" (si fa per dire). Grandi
verità caro Armando, questi non la smetteranno mai di farsi le pance a
capanna, ma non potranno mai oscurarci il pensiero.
Silvano Notari
"Autunno" di
Salvatore Presti
Stagioni e mutamenti si susseguono con la trasposizione dei colori sulle
sensazioni del nostro essere, annullando il tempo nella consapevolezza del
suo divenire. Come le fragili foglie, ci specchiamo nei colori, ricadiamo
su noi stessi, ma col canto della poesia ci possiamo innalzare oltre quel
"sogno infranto di eterna giovinezza", trasformando il sogno in immanente
e trasparente realtà.
Tiziana Cocolo
"Fiume" di
Michael Santhers
Un fiume desolatamente inquinato ma ancora vivo e combattivo nei suoi
allagamenti, per mandare sui tetti occhi che non vogliono vedere.
Poi quando tornerà tranquillo, rispecchierà le nostre coscienze.
Le capacità di questo autore (a mio modesto parere) sono quelle di
trascinare chi legge attraverso emozioni forti e vere, specialmente su
argomenti importanti che ci toccano molto da vicino.
Quindi ben vengano queste sagge e belle parole che mi risvegliano la
voglia di combattere al fianco del fiume per arginare le vergogne.
Aurelia Tieghi
"L'amore" di
Maggie Vigliotti
Un elenco dell'amore dipanato e visto in tutte le sue sfaccettature con
immagini chiare e costruite
con il cuore e la passione del vissuto.
Questa poesia mi ha emozionata, ringrazio questa brava e nuova poetessa
per la sua sensibilità.
Aurelia Tieghi
"Penso e ripenso" di
Roberto Bottiroli
Bello questo messaggio alla luna con tutta la luce di un profondo
misticismo che si fa poesia tra righe e pensieri. E il saggio che è in noi
è ritrovato sui sentieri della vita che riprende e sorprende ancora.
Tiziana Cocolo
"Stavo cercando le parole" di
Luigi Spreafico
Al sottoscritto piacciono molto, così come sono, le poesie dell'autore;
l'ultima inserita fra le poesie del 24 c.m. mi lascia un pò perplesso
primariamente perchè più che una poesia mi sembra un commento al proprio
modo di comporre.
Non ritengo che la costruzione tolga cuore al comporre e in ogni caso
aggiunge una certa dose di fantasia che è propria di chi scrive poesie.
Cordialmente
Roberto Bottiroli
"Poesia in tre parole" di
Patrizio Spinelli
Molte sono le parole nascoste nel paesaggio del cuore ed è bello esser
consapevoli che la poesia, come il sole, riesce sempre a bucare la nebbia
più fitta, riuscendo ad entrare in contatto con la nostra realtà
interiore, quella più vera.
Tiziana Cocolo
A proposito del commento di Fausto Beretta
concernente la poesia "Paesaggio
nella nebbia" di Renzo Montagnoli
Caro collega,
non solo mi piace il dialogo, ma lo ritengo indispensabile se costruttivo.
Ho analizzato la tua osservazione, ho provato a modificare gli ultimi
versi secondo il tuo suggerimento, ma, francamente, mi sembra che non solo
si crei una dissonanza, ma che addirittura la poesia perda quell'effetto
magico di cui fai cenno. Questa ovviamente è la mia opinione, che può
essere anche influenzata dal fatto che io sono l'autore del testo in
questione, ma se provi a rileggerla ad alta voce nella mia versione e poi
nella versione da te consigliata rileverai oggettivamente che c'è una
certa differenza, con l'armonia che si spezza impietosamente anticipando
"il muto custode..." e chiudendo con "segna sempre...".
Grazie comunque per il tuo contributo.
Renzo Montagnoli
"Paesaggio nella nebbia" di
Renzo Montagnoli
Dolce e piena di nostalgia. Delicata la mano del pittore nella cura dei
particolari .
L’ultima strofa “muto custode…” mi sembra che smorza l’ “effetto magico”
del quadro. Anticipare il “muto custode…” e chiudere con “ segna sempre…”
? Non è né un consiglio né un parere in quanto non mi ritengo per niente
né critico, né “esperto”. Vuole essere solo un contributo al dialogo.
Fausto Beretta
Poesie del 24 ottobre
Bello il mese di ottobre: tempo di ballottate di castagne, di profumi di
bosco e di mosti ribollenti nelle campagne. Bella e gradevole giornata di
letture, quella di oggi 24 del sito Poetare.
Come in una panoramica dove l'occhio scorge e accarezza i profili più
interessanti che si stagliano all'orizzonte, mi permetto di segnalare alla
cortese attenzione dei lettori ciò che ho particolarmente apprezzato (
beninteso secondo il mio modesto parere):
Partendo dall'alto della pagina:
"stavo cercando le parole" di
Luigi Spreafico. Bellissima riflessione
"vestita" di belle immagini.
"Gita in montagna" di
Marina Hator. Poesia dai delicati e pittorici toni cromatici
impressionistici/macchiaoli?
"Poeta" di Armando
Bettozzi. Novello epigono di Gioacchino Belli, ci rifila il suo
"romanesco" sempre meravigliandoci con sciabolate in forma di sonetto
ricchi di immagini e acume riflessivo.
"fuori dal niente" di
Antonio Sangervasio. Versi sospesi e
surreali risuonano metallici dentro la mente evocando liquide suggestioni.
"calpesto con le piante................" di
Enzo Campi. Magico inchiostratore, secondo
una sua stessa e ormai celebre e mirabile "autodefinizione", che
condivido. Accostabile nelle sue dissertazioni ai funambolismi verbali di
Alessandro Bergonzoni. Mi rifiuto di capirne il senso ammesso che abbia un
senso quello che scrive, fino a che non posso permettermi un corso di
ermeneutica sulle scienze occultistico-magiche-alchemiche-spargiristiche
da Averroè ad Avicenna fino ai contemporanei Fulcanelli e Canseliet, alla
Sorbona di Parigi.
Racconti:
"Sotto il pergolato" di
Renzo Montagnoli. Renzo lo
definirei lo scrittore dei "buoni sentimenti", sempre in pace con se
stesso e col mondo, sempre presente con la sua penna ad indagare e a
raccontare il meglio che c'è dentro l'animo umano, mettendo in primo piano
il positivo e lasciando sul fondale solo il negativo.
"La buriana" di
Davide Romano. Bel raccontino. Una
una favola fantapolitica con un intreccio veramente apprezzabile
Buona lettura a tutti!
Patrizio Spinelli
"La vita è aria" di
Irene Pizzimenti:
Mi hai fatto respirare quest'aria e mi hai fatto proprio desiderare
di "stringere la pace di quest'alba addosso"
Ti ringrazio
Luigi Spreafico
"L'imperatore codardo" di
Silvano Notari
Poesia di ispirazione chiaramente politica; tuttavia è assai bella per la
composizione di rara efficacia, per le immagini precise che ci vengono
presentate, per l'ardore misurato con cui Silvano l'ha voluta impregnare;
un'amara constatazione, un grido di verità espressi con versi che mi sono
particolarmente piaciuti.
Renzo Montagnoli
"Mattino d'ottobre" di
Nino Silenzi
Publio Virgilio Marone si compiacerebbe di leggere questa bella poesia
bucolica che Nino Silenzi ha scritto e ci ha regalato; ma senza dover
scomodare il più grande poeta latino la visione che ci viene offerta è
quanto mai gratificante per l'animo, così rasserenante come può esserlo un
paesaggio senza doversi scomodare, però, e magari dover far tanta strada
per poterlo ammirare.
In un ritmo lento, ma costante, così come gli occhi del poeta hanno colto
le immagini, i versi riescono a far apparire al lettore la bellezza di una
laguna, con stacchi leggeri, di modo che l'insieme dei quadri viene a
formare una visione propria di un film.
Sembra di vederlo il gabbiano appollaiato a contemplare la natura intorno
a lui, pare di sentire il profumo dei fiori scaldati dal sole e
inconsciamente si attende il levar del vento della sera.
Questa poesia, per l'armonia, per le immagini che offre, per il senso di
pace che infonde, è un autentico gioiello.
Renzo Montagnoli
"Lenti vedi andare prati....."
e "Visioni compresse...." di
Alessandra Piacentino
Interessante questo "gioco" di immagini continue che invitano al gioco.
Non semplice è il loro ordinamento. Ma le "figure-quadri" offerti, anche
se non messi al loro giusto posto nel puzzle proposto, lasciano una bella
visione d'insieme.
Fausto Beretta
"Bracconieri 2" di
Michael Santhers
Con una scossa energica in chiave un po' ironica, come si giocasse una
partita nel campo della morte, Michael presenta il suo inconfondibile
stile di versi sferzanti, dove almeno qualche volta gli uccelli possono
finalmente gioire. Apprezzo questa poesia anche perchè il tema della
caccia è da me molto sentito. Chiamarlo sport è legalizzare assassini (è
facile sparare a chi non può difendersi).
Grazie Michael, per avere esposto l'argomento con il fervore che sempre ti
contraddistingue.
Aurelia Tieghi
"E nasce una poesia" di
Marco Cabassi
Una poesia piccola come dimensione, ma grande come contenuto, perché
riesce a descrivere bene l'ispirazione poetica, quella visione
straordinaria che appare anche a occhi chiusi.
Renzo Montagnoli
"La palla infuocata" di
Marina Hator
In pochi versi viene rappresentato efficacemente un particolare stato
emotivo: il risveglio di una pulsione latente, ma da tempo oppressa dalle
abitudini, dall'ordinarietà. E ciò avviene con un'esplosione di vitalità
che induce la persona a vedere se stessa con nuovi occhi, nella rinata
consapevolezza della sua dignità di essere al tempo stesso oggetto e
soggetto di un desiderio d'amore.
Renzo Montagnoli
Le poesie di
Daniela Federica
Toccanti, attuali i racconti in poesia di Daniela di storie che accadono
nella realtà, con una stesura da tenere il lettore in suspence, e lancia
chiari messaggi a chi sa e tace a chi è schiavo di cose effimere e se
siamo
sordi con la nostra indifferenza lei legge l'anima dei più deboli, di
quelli che non hanno voce ma scrivono nel libro della vita ogni giorno con
le loro storie.
Ida Guarracino
"Parole velate" di
Tiziana Cocolo
Anche questa poesia di Tiziana è caratterizzata, nell'esporre i
sentimenti, da una soavità profonda: mai un eccesso, mai una parola di
troppo, ma sempre e solo pacate riflessioni sull'amore, versi che
rasserenano e che giungono al cuore in punta di piedi.
Renzo Montagnoli
Le poesie di
Alessandra Piacentino
Ho letto le poesie di Alessandra Piacentino.
Magico il suo mescolarsi armonico di malinconia, ardore, amore,
speranza....
In fondo la poesia a cosa serve se non a sognare a sperare a reagire...
Mi è piaciuto accostare la figura di Alessandra ad un piccolo pulcino
debole per i mezzi ma arguto e tenace nelle sue battaglie.
J.Bond
"Rimembranze" di
Ida Guarracino
Ispirata dalla mia "Ricordi" questa poesia di Ida è indubbiamente più
bella, impregnata di un sentimento profondo che sembra esplodere fra le
righe, incontenibile, forte e pur così dolce, un vero e proprio inno
all'amore; il talento e la sensibilità di Ida hanno saputo fondersi come
non mai e hanno costruito un'opera affascinante e coinvolgente di rara
qualità.
Renzo Montagnoli
"Nel bosco" di
Patrizio Spinelli
Una fotografia in parole è questa poesia di Patrizio; dai versi emerge
prepotente l'incanto della natura, descritta mirabilmente. L'autore è
riuscito a trasmettere l'emozione per questo spettacolo, tanto che mi sono
immaginato di percorrere con lui i sentieri, addentrarmi nel più fitto,
inebriandomi del silenzio esaltato dai gorgheggi degli uccelli.
Renzo Montagnoli
"Il poeta cieco" di
Renzo Montagnoli
Ancora una bella definizione della figura del poeta ci viene offerta
dall'incisiva penna di Renzo Montagnoli nella sua "Il poeta cieco".
Nondimeno le fonti storico-letterarie e la tradizione, tramandano la
leggenda che il grande Omero fosse cieco.
Infatti il poeta nel momento creativo è come un "veggente", vede
l'invisibile, percepisce e penetra con introspezione la realtà delle cose
tramite il suo speciale "occhio interiore" e non attraverso il comune
organo della vista.
Patrizio Spinelli
"La mente dormiente" di
Tiziana Cocolo
Dolce, “contenuta”, romantica …caratteristiche sempre presenti nelle sue
poesie che “sento vive”.
La ragione “dormiente” e il bisogno del cuore, con tutto il corpo, che
corre, aiutato dalla poesia, a ricordare e a rivivere momenti passati,
“scivolati fra le dita”.
Fausto Beretta
"Soli" di
Aurelia Tieghi
Parole sante quelle di Aurelia: il poeta e per traslato la poesia che
riceve in dote il suo solo canto, rimane fra i pochi strumenti
gelosamente custoditi nell'astuccio dei sentimenti, capaci di
disseminare di parole d'amore questo nostro misero mondo sempre più teatro
degli orrori.
Al poeta è sufficiente solo una matita e un foglio di carta per portare a
compimento il suo meraviglioso esercizio di dare vita alle parole che
fanno vibrare i più nobili sentimenti, e meglio è se in questo suo
compitare, la sua voce resta nella sua primigenia purezza, limpida e
incontaminata dai riflessi di una ridondante ed esuberante cultura, pur
con il rischio che le sue parole rimangano ahimè inascoltate come vele
alla deriva nell'immensità siderali.
Patrizio Spinelli
"La trappola" di
Irene Pizzimenti
Il tempo lavora per trarre l'essenza del nostro essere.
Demolisce ogni apparenza per lasciarci indifesi, ma forti più che mai
perchè abbiamo imparato ad essere.
Accanto allora troviamo mani, e cuori, che l'empatia porge: io ho trovato
oggi le tue mani e il tuo cuore.
Luigi Spreafico
"Essenza poetica" di
Aurelia Tieghi
Incapace di commentare aspetti metrici e componentistici,(non sono autore
maturo abbastanza da potermi permettere tali pareri) abbandono le mie
sensazioni ai contenuti. Aurelia è veramente maestra in quest'arte e ogni
suo brano scatena in me (e penso in molti altri autori del sito) grande
passionalità e coinvolgimento emotivo... al punto da diventare un poco
presuntuoso e aggiungere un verso o due alla sua poesia. "la parte
migliore di me / si scioglie sul foglio... rigenerandosi nella mente del
lettore sensibile / che condivide l'essenza poetica". Aurelia la parte
migliore di te non si scioglie sul foglio ma prende corpo colore e
musicalità, in molte anime che sentono forte la tua immensa sensibilità.
Silvano Notari
"Poeta" di Luigi
Violano
Il poeta ascolta,medita,canta; il suo obiettivo è quello di raccogliere
l'attimo "alla sacra fonte dell'ispirazione riuscendo a trasportarlo
vivido e incontaminato per offrirlo al piacere del lettore" (come
magistralmente ci ha fatto notare Patrizio Spinelli). Infatti tra le righe
cogliamo la trasparenza del melodioso canto poetico che ripercorrendo i
ricordi dell'autore e sorretto dalla sua musa ispiratrice,ritorna al
presente offrendoci la sua paradisiaca quiete notturna,"mentre scorre
celermente la vita".
Tiziana Cocolo
"Viaggi" di
Nino Silenzi
Questa ricerca oltre le "nubi sfilacciate" della memoria e il superamento
del buio verso la luce, crea una bellissima simbiosi tra noi e la natura,
tra il nostro viaggio da protagonisti e chi come noi, non smette di
volare, i bianchi gabbiani, con un unico obiettivo: l'amore, il cibo della
vita.
Tiziana Cocolo
Poesie del 07 ottobre -
Impressioni di Patrizio Spinelli
e un commento a “Semplici Pensieri “ di
Tiziana Cocolo.
Si dice che i poeti, essendo di norma persone sensibili, siano
meteropatici. A me sembra di averne la conferma, leggendo le poesie di
questi ultimi giorni e in particolare quelle in data odierna.
Su moltissime io vi colgo gli umori grigi e autunnali, di quel rimuginare
interiore, di quello “scavarsi” dentro l’anima, che sembrano riflettere il
grigio e piovoso tempo autunnale che ha investito quasi tutte le regioni
italiane in quest’ultima settimana.
Sintetica, efficace e totalizzante è per me “Semplici pensieri” di Tiziana
Cocolo. Mi permetto solo di “chiosare”, senza entrare in contrapposizione
con l’autrice che la poesia non si esplicita solo attraverso il
manifestarsi di “pensieri”, che ne costituiscono la struttura portante, ma
credo pure attraverso l’impoderabile essenza di quella “divina follia”,
che s’impossessa del poeta nel momento “creativo”, e dell’ispirazione,
come dicevano gli antichi filosofi e poeti, e che induce sicuramente a
dilatare oltremisura ogni sensazione, emozione e pensiero, oltre il
“razionale”. Risiede poi nella bravura e nella particolare sensibilità del
poeta, riuscire a “riconvertire” quelle luminescenti tracce “primordiali”
e “ancestrali”, del suo agitato mare magnum interiore, in poesia. Il poeta
dunque dovrebbe operare per rendere “razionalmente” fruibile attraverso i
diversi registri del “numinoso” linguaggio poetico l’essenza originaria,
oggetto della sua “possessione”, riuscendo a trasportarla vivida,
incontaminata e virginale come “acqua pura”, da lui raccolta alla
sorgente, alla “sacra fonte dell’ispirazione” per offrirla al piacere del
suo legittimo destinatario, il lettore.
Leggi le poesie del 7 ottobre
Patrizio Spinelli
"Sogni" di
Fausto Beretta
Bella l'affermazione "sogni abbandonati e persi" che noi come "pazienti
archeologi" cerchiamo di riportare alla luce nel nostro inconscio, spesso
fuori dal tempo e dallo spazio. Sogni di gesti o fatti incompiuti, ma
desiderosi di riemergere e realizzarsi, riflessi nella contemplazione di
un luminoso tramonto.
Tiziana Cocolo
"Ti risveglio" di
Tiziana Cocolo
Difficile per me, che delle poesia “ascolto” quasi esclusivamente la
musica, commentare con la tastiera la serenità, la dolcezza e la bellezza
che ho trovato in questo breve scritto. Questo “giro” dell’amore, che si
autoalimenta e si riproduce sorprendendo ancora nonostante la sua (anche
per lui “obbligata”) quotidianità.
Fausto Beretta
"La vecchia prof" di
Zenone Drisoli
Comincia con un andante con brio, ma poi sale inesorabile e dal tono
scherzoso passa all'invettiva; una poesia che ha il sapore di un intenso
grido di rivolta all'ingiustizia ovunque latente, anche nel mondo della
scuola. Sembra di vedere il mondo crollare addosso a questa anziana
insegnante che dell'insegnamento aveva fatto la sua vita e che dal lavoro
ha ottenuto solo la commiserazione per se stessa. Chissà se avrà occasione
di leggerla anche la Moratti! Nel caso, ho più di un dubbio che ne possa
comprendere il significato.
Renzo Montagnoli
"La casa delle parole" di
Patrizio Spinelli e
"Il poeta" di
Salvatore Armando Santoro
Spero che Patrizio e Armando non me ne vogliano per averli accomunati in
questo doveroso omaggio, ma è veramente sorprendente vedere che il giorno
4 ottobre ci sono sul sito due composizioni che trattano lo stesso tema:
il poeta.
Per essere onesto con me stesso e con gli altri il vero omaggio è quello
rappresentato da queste due belle poesie che, benchè diverse come
struttura e stile, sono due e vere e proprie odi al poeta in generale,
chiunque esso sia.
E se si osserva e si legge, e rilegge, con attenzione si può notare come
la definizione di chi compone in versi sia equivalente; certo più prolissa
per Patrizio Spinelli, ma non per questo meno piacevole, e assai più
sintetica, ma egualmente efficace, per Salvatore Armando Santoro.
Entrambi hanno saputo cogliere, poeticamente, la vera natura dell'artista,
quella sua capacità di essere presente nel mondo, pur astraendosi dallo
stesso, quella sua filosofia a cui è improntata tutta la sua vita: saper
vedere ciò che conta e saper sentire il respiro dell'umanità.
Scrive bene Patrizio quando dice: " Passa il poeta e capta un brusio di
voci, brandelli di parole che parlano di commerci, di saluto, di
disperazione,di appuntamenti di gioia, di speranza, di lotta, suonerie di
telefonini per un urgente comunicare spesso vacuo e inutile.", ma
altrettanto esplicativo è Armando nelle sue poche intense parole "vede nel
buio e illumina la notte."
Se mi è consentito esprimere un ulteriore giudizio, da cultore della
poesia, queste due composizioni sono fra le migliori dei due autori e
sicuramente meritano il dovuto plauso.
Renzo Montagnoli
Le opere di Enzo Campi
Commento di risposta a Enzo Campi
Gaudeamus igitur! Uso il famoso incipit del canto dei goliardi che
cade a “fagiuolo”, ancora per un rapido excursus sull’”ars scriptoria” di
Enzo Campi.
Sono certo che lo stesso Campi non si sentirà depauperato nella sua
“essenza” o meglio nella sua “quintessenza “, di “letterato”, né
disdegnerà, se deliberatamente e palesemente lo declasso temporaneamente e
solo per esigenze esemplificative da scrittore a “scrivano”, ovvero ad
“amanuense” a una di quelle care ed iconografiche figure di amanuensi
medievali, che ancora si possono ammirare in quel che resta degli stupendi
affreschi nei nostri monasteri e nelle nostre abbazie. Dunque Campi ama
inchiostrare, miniare, cesellare, versare inchiostri pregiati,
imbellettare, riempire di ghirigori, di fronzoli, di capilettera, pregiate
“pergamene”, di una lussureggiante e fantasiosa glossalia che a quel che
capisco e come lui stesso ammette “coram populo”, solo esclusivamente a
scopo “ludico”, senza nessun altro scopo o fine esoterico e/o essoterico
che dir si voglia. Ebbene, se è così ne prendo atto sic et simpliciter,
alla stregua di un gioco di ruolo e basta, riconoscendogli i meriti di una
superba ed originale vena fantastica.
A mio modesto parere il suo linguaggio potrebbe essere paragonato, senza
irriverenze e senza esagerazioni al “grammelot”, usato con grande
padronanza e maestria dal mostro sacro del nostro teatro, il grande Dario
Fo.
Certo in Campi non si riscontra un’altrettanto accentuata ”afasia” o
“storpiatura” verbale o meglio dire vocale come avviene nel teatro di Fo,
che tuttavia mantiene logiche di significato verbale e di senso Qui nella
“scrittura” di questo autore credo non sia esagerato dire che siamo di
fronte ad un “ostinato” ritorno di fiamma di un redivivo iperdadaismo del
tutto “sui generis”.
Prometto a Campi, che leggerò anche il suo “Monaco amanuense e i sette
vizi capitali”.
Buon lavoro e buona scrittura.
Patrizio Spinelli
"La bianca casa sullo scoglio"
di Irene Pizzimenti
Bella, dolce, struggente, poesia d'amore.
Luigi Spreafico
Poesie di
Alessandra Piacentino
Ho letto le poesie di Alessandra Piacentino. Ascolta la mia vita ad un
bivio, Natale, Io tu, odore di foglie tra noi, Forse anche tu......
"Luna"...che bel momento coinvolgente da osservare, quasi di nascosto non
da leggere, mi piace intensamente, non é una fotografia...ha movimento
proprio.
Ho trovato in lei quella vena di solitudine, tristezza speranza che
accompagna chi ha amato profondamente o forse troppo (?), come io ho
fatto, tempo fa. La speranza, mai persa, espressa più volte come nel verso
"Ogni primavera ti aspetterò lungo il fiume
E conterò ogni attimo"...
In alcuni suoi testi mi ritrovo in perfetta sintonia.."toccherò le tue
orme sul terriccio bagnato"...speranza struggente, ritrovare tracce di sè
anche dopo l'inverno, la pioggia ed il freddo.
Antigonos
"In cerca d'amore" di
Francesca Bergonzini
Sintetica ma chiara l'immagine che la tua poesia mi dona. Questo volare
giovane, questo bisogno d'amore, felicità e tristezza che si mischiano e
si lavano con la pioggia. Mi piace.
Fausto Beretta
"Ludico gnomo dal lamento
aggregante" di Enzo Campi
(in risposta al commento di Patrizio Spinelli)
una sirena bifida, metà donna e metà pesce (mi si scusi il riso). una
sirena che si “manca” e si “nega” nella sua metà di donna e che del pesce
conserva solo le squame (mi si scusi il pianto). una sirena che canta
l’inganno sperando nell’incanto. una sirena che nell’ovo sacro si trasmuta
in homo (mi si scusi se fingo una certa indifferenza ma in realtà adesso
–e solo adesso- davvero rido). Riso, Pianto e Indifferenza: i tre
caratteri dell’Uno e Trino (ch’io spero lei abbia già letto). ma lasciamo
l'incipit che ha invaso altri lidi e ritorniamo all’homo. l’homo è
altrettanto bifido, perfido ingannatore. incattivito e incatramato nella
triplice lingua del suo ciarlare (un mariage ambigu de mensonge et de
vérité, qui lo dico e qui lo affermo, id factu arduum erat). dis-dice il
dire e si rifugia nell’inchiostro. circonciso nell’inciso e nello scolpir
poetando ("Rè-tor cum-grègis" ; a tal proposito ho appena finito di
scriverne la parte seconda). minia e cesella ogni libero arbitrio nella
prigione del divenire. s’inalbera talvolta e altre volte invece cede,
crolla nella libera caduta. ostenta il gusto fino dell’acume ardito. per
la sua grafia pretende inchiostro sopraffino : un nero antico di pece
d’altoforno, un blu cobalto di cielo disquamato, un roggio osceno di
sangue disvenato. mesce ambrosia a piene mani. e nell’osso sfibrato d’ogni
verso straziato egli cerca l’anatomia primigenia dell’etimo illuminante,
il fluido benigno della linfa disvelata. a destra (s)vibra e a manca (s)violina
perché il centro ha di già abiurato. perché la linea di confine è
perlappunto l’orizzonte che unisce e fonde cielo e terra. e nella figura,
in angolo retto ribaltata e vista in pianta, l’orizzonte è linea dritta
che all’infinito si protende : a destra il cielo in cui ascendere e a
sinistra la terra in cui regredire. alto e basso insieme fusi e in punto
di fuga estrusi, e – di contro- un centro in cui immolarsi, ecco : questo
è il suo inchiostrare. fratto e scisso dall’intestino si diparte e in
singulti di luce e tenebre all’esterno si frange. ortodosso paradosso
dell’oblio praticato. pratica invasiva e debilitante che si traveste
nell’innocuo (perlappunto il “ludus” mi s’intenda ; ma lei caro Patrizio
questo l’ha di già inteso) eludendo così l’antica pena del dilemma
esistenziale. mi permetta inoltre di dissipare l’imbellettamento e
bruciare in pubblica piazza il colletto bianco d’ogni falsa indignazione.
ho di già visto li versi miei rincorreansi nel corridoio della sua dimora.
rimbalzavano nelle quattro pareti senza mai inforcare nessuno degli usci
preposti alla “fuga”. per cui ne consegue un distacco (laddove per
distacco s’intenda il suo uguale rovesciato e cioè il “contatto”) vano e
vanìto, talvolta svanito e fin’anche stranito. una distanza (laddove per
distanza s’intenda cerebro-affinità) vacua e vagolante, viva e delirante.
caro Patrizio, mi comprenda, il senno è “mobile”. la preghiera, nel mio
dirle un “cenno”, è di già sustanza che volge al paradosso.
il senno mio è presto (e di già) detto : ludico è colui che estrae il
nucleo, ch’estirpa a piene mani la forza interna e la plasma in altra
protesi come in un riverbero di sopravvenuta eternità. ed è lo gnomo
triste a sviare il tratto nel lamento del suo ardire. tutto il flusso si
può leggere anche omettendo le mezzelune. di certo si perde il senso
dell’esercizio estremo. ma il modo in cui si trattano (e si tratteggiano)
le forme e le sostanze è perlappunto lo stile individuale che caratterizza
l’inchiostrare. mi sovviene già l’incanto d’esser riuscito nell’intento
mio : il dire che fomenta l’altro-dire. se il mio “tratto” ha generato un
altro scritto, mi dica, l’intendimento mio non era forse quello giusto ?
chi da “altro” trae lo spunto degno è dell’inchino mio. perché siamo qui ?
è questo quello che ci si chiede. per inondare, forse, il mare della rete
? o per risolvere l’URGENZA del nostro libero inchiostrare ? a lei rimando
la risposta. lei che ha già capito tutto, lei che ha l’acume fino dello
scriba antico e che ha di già svelato l’intento mio nel saltar di palo in
frasca (il demiurgo dell’urgenza che si svilisce in altro-tratto per
sfinire il senno suo nel crittografico pasto in cui si mangia l’anatomia
della scrittura) all’internesterno dello scibile : dal divino al
demoniaco, dai massimi sistemi alla pura ignoranza, dall’esercizio di
stile all’epinicio inno, e via dicendo, e via scrivendo, e via
inchiostrando. ma, mi si creda, non è un vagare senza meta. semmai tante
mete da ricollegare, col senno di poi, in un disegno prestabilito. mi
dica, caro Patrizio, ha di già letto il dramma intestino del monaco (“Il
monaco amanuense e i sette vizi capitali”) amanuense ? mi piacerebbe avere
un suo parere su quest’affresco che è insieme cattedrale e cripta, guglia
in alto slanciata e ossa di cadavere interrato.
Per gran parte della mia vita “l’azione” dell’inchiostrare, degenerando ed
esaltandosi in oblìo, si è tramutata in “atto” altro e diverso.
Mi spiego : ho sempre scritto in funzione di una prosecuzione in termini
altri.
Nella fattispecie : per il teatro e per il cinema.
In modo che l’incipit letterario potesse forgiarsi in un “punto” che trova
il suo “contrappunto” nella forma e nella sostanza di un’arte-altra.
Seminare inchiostro germinante e raccogliere travisazioni forgiate in
immagini.
Solo così il “tratto”, immortalato in una “frattura di tempo”, può
tramutarsi in “segno”.
E non è una questione che si riduce alla semiotica.
Recuperando così la tradizione –antica come il mondo- che, tramandandosi
di pittografo in pittografo, scolpisce la “grafia” nei tratti di un
disegno.
E se la grafia, ancor prima di diventare tale, era “pittura”, viene da se
che il mio sforzo -anche se desueto- non è poi così utopista.
Ma se anche lo fosse, non vedo ragione alcuna che possa negare all’inchiostratore
il gusto di trastullarsi nel coltivare e frequentare l’Utopia.
Per questo, forse, il mio “tratto” può sembrare, per così dire, “urgente”.
Perché il suo fine ultimo è quello d’esser “scolpito”.
La scrittura deve nutrirsi di svariate fonti e divenire essa stessa
“segno” che, al contempo, offende e difende, diverte e si diverte, gioca e
viene giocata; deve eccedere la misura e misurare l’eccedenza, deve
scavare al suo interno, deve aspirare la linfa dal proprio midollo
spinale.
Per questo sono ventosa che risucchia e, al contempo, zappa che tormenta
la sua stessa madre terra.
Non sono un contadino, ma non ho colpa di questo.
Non sono un’ermeneuta, ma non ho colpa nemmeno di questo.
Sono solo un essere (e poco importa se umano o disumano) che sperimenta le
possibilità del linguaggio sul suo stesso corpanima dilacerato.
Solo “urgenza” e “passione” che –di stile in stile- vagano senza sosta.
Buona scrittura a tutti !
Enzo Campi
"Tristi le orme" di
Silvano Notari
Una nota di speranza in questo spartito, quasi musicale, dove si intreccia
tristezza e speranza in un alternarsi di luce e di ombre. Un'ombra,
un'orma che è parte di noi, ma che nel contempo ne è staccata, quasi a
supervisionare il nostro cammino e quando è presa per mano dall'amore,
diventa luce che ci avvolge e ci rasserena.
Tiziana Cocolo
"E' solo un incanto" di
Ida Guarracino
Ida Guarracino non ha scritto una poesia, ha dipinto un quadro di sublime
bellezza che, verso dopo verso, si materializza davanti agli occhi del
lettore.
Renzo Montagnoli
"Come una breve gioia" di
Nino Silenzi
Un dipinto reale e mistico contemporaneamente, di sensazioni di passaggio,
sulla nostra pelle e nel nostro cuore. Il calore che "brucia la tristezza"
e poi foglie "strappate dalle loro braccia" in un cuore solitario. Ma
l'Estate è quel luminoso abbraccio della vita, che prende aspetti
differenti e a volte è velata da un manto nebbioso. Dobbiamo guardare
oltre la nebbia, oltre la morte e cercare dentro noi quella gioia che
toglierà la pena dal cuore.
Tutte le stagioni della vita sanno riflettere la nostra luce e soprattutto
quella di chi ci circonda con l'amore.
Tiziana Cocolo
“Ludico gnomo dal lamento
aggregante” di Enzo Campi
Confermo subito che non mi pento di aver fatto già al suo primo apparire
sul Poetare, un sintetico commento di apprezzamento in favore di Enzo
Campi.
Tuttavia ammetto che per me resta difficile “fruire” o godere delle sue
“ludiche” quanto “polisemiche” creazioni letterarie in maniera completa e
gratificante. Ammetto pure che l’autore stesso rifiuti o rigetti
l’insensatezza delle mie pretese di lettore nel rivendicare un
divertimento comodo e gratuito attraverso le sue opere e si ritenga già
soddisfatto ad essere solo lui il primo e unico privilegiato destinatario
del suo stesso giuoco operato attraverso lo straripante e immaginifico
medium del logos, che in modo così peculiare lo contraddistingue.
Certo per il semplice fatto che l’autore stesso faccia reiterati richiami
nei titoli dei suoi lavori all’ attività ludica, forse la dice lunga sul
significato o meglio dire sul suo apparente giocare con “l’inesauribilità”
della parola o del suo smisurato bisogno di protendere e/o tendere verso
l’universo degli antirealisti e astrattisti informali, di cui proprio
Manganelli fu un eminente esponente. Il discorso porterebbe
inevitabilmente ad estendersi e a interrogarsi sulla funzione stessa della
cultura, come bene e mezzo di crescita e di emancipazione dei popoli , un
tema a suo tempo dibattuto in punta di fioretto tra lo stesso Manganelli e
Primo Levi, ma adesso lo accantono per
non dilungarmi nel commento.
Personalmente, rimango –acriticamente- ammaliato da questo suo “giuoco” se
non altro per la vastità della risorse fantastiche a cui Campi da la stura
attraverso la magia creatrice della parola, e mi ascrivo alla “sospensione
di giudizio”, in attesa di auspicati e auspicabili chiarimenti da parte
dell’autore stesso, qualora si prenda lo scomodo o la voglia di darceli
con un lessico e con ragionamenti più elementari possibile.
Il fatto che aspiri ad essere un degno epigono di Giorgio Manganelli, non
osta, per quel poco che io conosco del vulcanico scrittore, né esime Campi
ad essere più chiaro anche quando tenta di spiegare al “volgo” le
tematiche del suo lavoro o il suo giuoco poetico, (vedi le sue
pubblicazioni del 19 settembre su Poetare). Passare da Manganelli alla
Tavola Smaragdina di Ermete Trismegisto, attraverso metafisiche
elucubrazioni altrettanto ermetiche che abbracciano tutto lo scibile
umano, non agevola il mio compito di comune lettore di medio livello
culturale . Sono pure disposto ad accettare che non ci sia nessuna
spiegazione per così dire “logica”, e che si deve solo prendere
semplicemente atto della sua assoluta libertà di scrittore e del suo
operare svincolato da qualsiasi altra funzione che non sia quella
meramente della “finzione e funzione letteraria”, ma allora me lo si dica
in modo chiaro. Ma se lo stesso Manganelli ha postulato che la letteratura
stessa è menzognera, anche con argute ed esaustive disamine, allora cosa
devo pensare?
Sempre Manganelli ha detto a proposito del lettore: “ il lettore attento
non ignora che una pagina, una riga, una parola è un gran suono dentro di
lui, un rintocco cui offre i suoi nervi, gli anfratti anonimi, le latebre
latitanti e tenebrose. Una parola violentemente scardina i silenzi
acquamarini del profondo, e ne desta squame di pesci, squali, scheletri di
navi, coralli, fosforescenze.”
Sarei grato a Campi se potesse illuminarci o decifrare ad “usum vulgi”, l’ubi
consistam, ovvero il senso/non senso della sua opera.
Patrizio Spinelli
"Parole per una emozione" di
Irene Pizzimenti
Il tempo che "passeggia su di noi sorridendo", con tutti i colori,i
sapori,le emozioni,le sensazioni, racchiuse nelle stagioni della natura e
del cuore, tra i ricordi immanenti di una delicata poesia, fatta di
pensieri del vivere sereno.
Tiziana Cocolo
"Abbandono" di
Salvatore Armando Santoro
La bellezza dell'amore svincolata dal richiamo sessuale è efficacemente
descritta in questa poesia, dove i sentimenti dimostrano di essere più
forti di qualsiasi tempo ed età; un bravo al nostro Armando che è riuscito
con delicatezza a farmi provare il senso di serenità che pervade quest'intima
gioia di amare in età non più giovane.
Renzo Montagnoli
"Il male" di
Aurelia Tieghi
Sussurrando con delicatezza ineguagliabile, Aurelia offre la sua
delicatissima anima e il suo immenso pensiero, per una nobile causa: -
offrire un forte calore umano a sostegno del superamento del grande piaga
del male del vivere-. Il potere il denaro la sopraffazione dei potenti
hanno creato una società destinata ad essere vittima del proprio
malessere. Vorrei tanto poterti accompagnare cara Aurelia in un viaggio di
solidarietà umana e psicologica, ma forse io faccio parte delle anime
sfregiate e posso solo accogliere questo tuo gesto di grande altruismo e
amore per la vita e per il prossimo. Spero che anche altri autori del sito
più bravi di me a formulare commenti esprimano un grande apprezzamento per
questo brano che io reputo sublime.
Silvano Notari
"La Pieve di Coiano" di
Patrizio Spinelli
Un'invocazione in poesia, un accorato appello a salvare un monumento che
casualmente ho avuto modo di ammirare. Basteranno queste note vibranti e
ben costruite a smuovere la sensibilità di chi di dovere? Nutro più di un
dubbio, ma intanto ho avuto modo ancora una volta di apprezzare le
notevoli qualità poetiche di Patrizio.
Renzo Montagnoli
"Note d'amore" di
Renzo Montagnoli
Il rincorrersi di queste note fresche, fragranti e musicali sembrano
uscire dalla penna di un adolescente, o come in questo caso, da un poeta
che ha trovato la chiave per cancellare il tempo e mantenere il cuore
sempre giovane e palpitante.
Tiziana Cocolo
Le poesie di
Cristina Perilli
Mi affascina l'autrice del Viandante che con una capacità comunicativa ha
trasformato in parole le immagini del sentiero chiamato "vita" e ci fa
riflettere sulla caducità delle cose ,per cui assaporare atti paesaggi che
restano scolpiti nella memoria anche se nelle altre poesie si
evidenziano le paure e le insicurezze che ci accomunano ma sempre in un
modo quasi surreale.
Mi hanno colpito molto nel profondo le sue poesie.
Ida Guarracino
"Danza della mente" di
Aurelia Tieghi
Una foto ricordo del nostro passato, un'immagine di felicità impressa
indelebilmente in noi stessi, quella che ci ha fatto crescere nei sogni,
quella che ora ci dà modo di riflettere, di non scordare "il bimbo che è
in noi" e di continuare il cammino nella consapevolezza della danza della
vita.
Tiziana Cocolo
"Retor cum gregis" di
Enzo Campi
Finalmente qualcosa di nuovo. La poesia in generale sovverte la
"razionalità" del logos. Inoltre qui a mio parere, si va oltre il "divertissement",
si va verso una fresca quanto ludica "inventio", che in ultima analisi è
l'essenza stessa della poesia.
Patrizio Spinelli
"Le nubi di Magellano" di
Roberto Anzil
Qualcosa di mistico attira sempre l'attenzione di un "poeta" che sa
cogliere l'impercettibile oltre l'umana naturale sensibilità, oltre il
razionale e lo scientifico. Quel veleggiare lento verso l'ignoto, verso
quel "noi stessi", per riuscire ancora e sempre a "meravigliarsi" del
mondo.
Tiziana Cocolo
"Gennaio" di
Reno Bromuro
E' straordinaria la capacità di Bromuro di descrivere le caratteristiche
di un mese come gennaio; poche, sapienti pennellate aprono gli occhi a
immagini accantonate dal tempo e danno netta la sensazione che le stesse
rivivano, ricreando un'atmosfera coinvolgente al punto che viene spontaneo
dare un'occhiata al calendario, tanto si è indotti a credere alla presenza
di quei giorni d'inverno.
Renzo Montagnoli
"La paura dell'insicurezza" di
Carlo De Stefano
Nell'insicurezza è come chiudersi in un mondo proprio (dentro un guscio).
L'autore con questi versi delicati, ha espresso chiaramente la sofferenza
e il disagio di questa paura, a mio parere oggi molto diffusa, (anche se
mascherata). Ed è l'impossibilità di vivere pienamente la vita, sentendosi
prigionieri di sé stessi.
Aurelia Tieghi
"Farfalla" di
Aurelia Tieghi
Ancora una volta Aurelia, prende per mano le anime incerte e sensibili,
portandole con se in quel zigzagare poetico che prende profumo dal fiore
su cui si è posata. I miei umili commenti non saranno mai all'altezza
della sua dolcezza, ma non posso tacere davanti ai colori di tanto
sognare.
Silvano Notari
"Accendersi" di
Tiziana Cocolo
Vi è una sublimazione dell'amore, in questa profonda poesia.
Una vibrante analisi del significato che domina l'esistenza; vivendo
intensamente per accendersi
al fuoco di invisibili molecole d'amore che ci circondano e infondono il
coraggio di continuare il cammino
verso la speranza.
Aurelia Tieghi
Poesie del 4 settembre
Tre poesie oggi mi hanno profondamente colpito anche se la pagina odierna
é ricca di emozioni. Ed era tanto che non riuscivo più a leggere le poesie
pubblicate su poetare.it per via di questo benedetto Bando Letterario che
m'assilla.
Non dico troppe parole, perché non servono, ma un bravi, bravi, bravi a
Silvano Notari, a
Giovanni Maria Gandolfi, a Edgardo Maltese
(avvincente la sua poesia) e ad Alessandro
Parrinello (per il dolce sentimento che i suoi versi "trasudano") lo
devo proprio dire.
Salvatore Armando Santoro
"Soffio" di
Tiziana Cocolo
Uno splendido gelato quello che ci ha servito Tiziana Cocolo, dal sapore
intenso di felicità, dalla fragranza di sentimenti nati spontaneamente,
dal retrogusto di cuore palpitante. Non c'è nulla di freddo in questa
bellissima poesia, anzi c'è il calore della passione, il desiderio di
amare ed essere riamati, c'è tutta l'infinita bellezza dell'amore.
Renzo Montagnoli
Poesie di
Nilongo
Le 2 poesie di Nilongo sono riuscite a commuovermi con pochi versi, a
trasmettermi l'amore che non muore, che non si arrende davanti al male
della vita, che si meraviglia delle piccole cose. Con parole semplici
trasmette la grandezza di un sentimento che sembra odio, ma in realtà cela
il senso dell'amore più profondo che spera, maledettamente spera che tutto
cambi. e soffre. soffre per la consistenza ingombrante ed emozionante del
cuore che inghiotte tutta la vita e travolge tutto il suo essere. Bisogna
dunque credere. e resistere. perchè lo so. l'amore vincerà.
Alessandra Piacentino
Poesie di Simona
Novello
Le poesie di Simona Novello trasmettono una carica emotiva travolgente,
regalano una religiosità rivista che aggiunge senso alla voglia di vita.
La poesia Croci nel deserto trasmette un'immagine di vibrante concretezza
pur trattandosi di un sogno, lascia cadere la mente tra immagini perse di
vite inconsistenti, doloranti, pregne di malinconia, che resistono..mentre
lei grida la vita. Con poche parole mi ha regalato un'emozione. È questo il
senso del poetare. Grazie!
Alessandra Piacentino
"Piangi con me" di
Antigonos
Notevole l'enfasi e la carica emotiva trasmessa dalla poesia di
Antigonos "Piangi con me". Condensa tutte le scelte di vita legate
all'amore. Sì o no, non esistono vie di mezzo, non troppi compromessi e
gabbie. Gli innamorati vivono tutto. Ma per questi il troppo amore
sbagliato porta dolore e malinconia.
Antigonos crea lentamente un vuoto dentro sempre più forte, che comprime
odio e amore.
E' il vivere di 1 sentimento impossibile che essendo all'eccesso non
riesce a fare a meno degli eccessi.
L'amore che si esclude non è poi una realtà tanto rara.. E così il dolore
per non riuscire a vivere l'amore che c'è squarcia la pagina, l'immenso
amore che divide 2 amanti grida e si commuove, unisce gli amanti
allontanandoli.
..L'ho vissuto. L'ho sentito. Mi ha spezzato. Ho pianto.
Piangi con me.
Grazie per aver condensato in poche parole uno stato d'animo così
complesso e difficile!
Alessandra Piacentino
"Pioggerellina" di
Silvano Notari
Leggendo questa poesia, ho avuto la sensazione di osservare un dipinto del
settecento,
nel momento in cui dama e cavaliere danzano un minuetto.
Venticello e pioggerella, sono trasformati dal poeta, attraverso lievi
pennellate colorate con fantasia di sentimenti, che parlano al cuore e
donano un senso di pace.
Aurelia Tieghi
"Il vento dell'amore" di
Nino Silenzi
Nino, ci apre il suo cuore. Un cuore colmo di versi toccanti, che ci li
offre sulle ali del vento, ricchi dell'oro della poesia.
Ghino Burlacco
"Il vento dell'amore" di
Nino Silenzi
Amore, una parola che tutti conosciamo, di cui spesso abusiamo, più o meno
consapevolmente, come se in cinque lettere si potesse sintetizzare un
sentimento così grande, le emozioni, in positivo e in negativo, che
comporta; ognuno di noi sa che cosa vuol dire amare, ma esprimerlo,
portare a conoscenza degli altri le proprie sensazioni è tutta un'altra
cosa. E solo il poeta riesce a farlo, perché è il fotografo dei
sentimenti, che tratteggia nei chiaroscuri che sono loro propri, con i
tormenti, le angosce, i ricordi.
E questa poesia di Nino Silenzi è un chiaro esempio di quanto ho fino ad
ora scritto; è un sogno, ma non la sua immagine, è quasi un delirio
interno sopito dal tempo che prepotente riaffiora, un amore del passato
cancellato dalla memoria della mente, ma non da quella del cuore; nel
contrasto fra ragione e passione per un attimo prevale quest'ultima, per
poi lasciare il posto a un malinconico rimpianto nella realtà che
sopravviene al sogno, sempre così diversa, perché il primo è un'astrazione
del tempo, mentre la seconda è il tempo stesso.
Renzo Montagnoli
"Nel cuore" di
Renzo Montagnoli
Un epitaffio alla vita! bellissimi questi versi che sembrano incisi nel
marmo a perenne memoria di una forte emozione.
Ghino Burlacco
"Rifugio" di
Tiziana Cocolo
L'accentuata sensibilità di Tiziana trova ancora conferma in questa
poesia, riflessiva, ma scritta soprattutto con il cuore.
Renzo Montagnoli
"Oggi non scrivo" di
Nicola Cabras
Poesia dell'amore, di quello sognato, ma non realizzato, e quindi il più
bello, essendo rimasto ancorato al desiderio.
Renzo Montagnoli
"?!" di Michele
Vaccaro
A parte il titolo, indubbiamente originale, la poesia, per fortuna, è una
seria e riuscita descrizione di uno stato esistenziale senza speranze,
come accade quando la realtà frantuma e disperde i sogni.
Renzo Montagnoli
"Cantaci o Metro senz' ira funesta"
di Ghino
Burlacco
Ghino caro che fai! Componi anche tu in metrica!
Musicalissimo endecasillabo (cadenza 4-7-10) titolo compreso.
Attento al caldo!
Roberto Bottiroli
"Una poesia" di
Maria Savignano
La poesia e la sua forza sono mirabilmente tracciate in questa
composizione, di rara bellezza e armonia; è con vivo piacere che mi
complimento con Maria Savignano per le emozioni che i suoi versi mi hanno
saputo suscitare.
Renzo Montagnoli
"A me" di Sergio
Guarino
Due brevi righe, quattro parole solo, eppure è incredibile la forza
espressiva di questa poesia.
Renzo Montagnoli
"Tacito Ascolto" di
Nicola Cabras
Ogni poesia di questo autore è una piacevole sorpresa; questo suo
ascoltare il Silenzio, tacitamente, questo suo ritrovare in tal modo se
stessi, estraniarsi dal mondo per accorgersi di esistere, è addirittura
sublime.
Renzo Montagnoli
"Poesia senza carta" di
Giuseppe Lorentini
Giuseppe Lorentini (Poesia senza carta) “… un’anima che canta la sua vita”
( “… a soul that sings his life”, “…un alma que canta su vida”, “… une ame
qu’il ch’ante sa vie”, “… eine Seele, die sein Leben singt”. Attraverso il
translator, ho voluto riprodurre in più lingue questa frazione di verso di
Lorentini, per esprimere quanto universale e semplice sia la poesia vera.
L’espressione dice con lemmi del linguaggio comune (estraneo a paroloni o
nascondimenti onirici) chi è il poeta. Un essere, un’anima che canta la
sua vita. Anche ciò che succede nel mondo e che recepiamo, fa parte della
nostra vita e il poeta lo narra, lo canta, come l’aedo, come il trovatore:
alto concetto poetico questo di Lorentini!
Gus
Poesie di Tiziana
Cocolo
Come gocce di luce a cader sulla terra dissetano le aride zolle.
Come incandescenti frecce nel cielo le loro tracce lasciano.
Roberto Anzil
"Fabietto Poeta" di
Gus
Nonostante l'indecorosa morte che mi riserva, desidero anch'io ringraziare
Gus, che mi ha reso co-pratogonista del suo lungo e avvincente carme,
riservandomi un ruolo ( sarebbe meglio dire, un gioco di ruolo, di
guerriero di forte tempra e indomito carattere )
Grazie davvero, e di cuore
Ghino Burlacco
Poesie di
Carla Persico
Ciao Carla, ho letto le tue poesie e, anche se sono alle prime armi
anch'io quindi non ho tanta esperienza per poter commentare quelle
altrui, mi sono piaciute molto. Quella che mi ha maggiormente colpito è
"Bolle di sapone" ... mi sono rivisto in questa composizione ... quante
volte mi passa per la testa di mandare all'aria il mondo con tutte le sue
ansie dovute al troppo correre verso il niente. La vita è bella nelle cose
semplici ... Complimenti Carla, nelle tue "bolle di sapone" c'è tutta te
stesso immagino ... vero?
L'elefante
"Invoco il tuo nome" di
Renzo Montagnoli
Magica poesia che non è da meno ai capolavori di Renzo,da notare il
paragone della pietra preziosa con i suoi riflessi argentati uguali agli
anni che scivolano e che ci legano a ricordi non più tangibili ma pur
sempre vivi nei colori, nei profumi nelle immagini che l'autore sa
regalarci con tanta maestrìa
Ida Guarracino
"Disperazione" di
Carla Persico
La disperazione è un malessere che cresce dentro di noi fino a esplodere,
uno stato esistenziale che condiziona la vita; ne parla mirabilmente
questa bella poesia di Carla Persico, un'angoscia prima urlata, poi
attenuata nella rassegnazione, a cui nel finale subentra la speranza di
uscire finalmente dalla solitudine.
Renzo Montagnoli
Le poesie di
Carla Persico
Ho preso visione delle poesie di Carla Persico e trovo una musicalità nei
versi,con significati non reconditi, l'autrice esprime dolore e gioie
usando un linguaggio semplice e corretto, nonostante il suo
incoraggiamento a leggerle non mi erano sfuggite, soprattutto quella sulla
"mamma" dove condivido e comprendo il suo immenso dolore ma anche quella
sulle stagioni, dove l'autrice si sofferma e non le sfugge nessun
particolare delle mutazioni della natura e dei sentimenti umani.
Molto profonda complimenti.
Ida Guarracino
Agli amici poeti
Con profonda emozione e con tanto timore, qualche mese fa, mi sono
affacciata al sito.
Con un certo batticuore ho letto la mia prima "poesia" pubblicata: E poi,
da allora, ho sempre sentito più forte, dentro me, la voglia di scrivere,
di farmi e di farvi leggere i miei sentimenti, i miei pensieri. Qualche
contemporaneo psicologo qualificherebbe la mia produzione come un cammino
per raggiungere un pizzico di autostima. Amici Poeti. Grazie. Vorrei che
qualcuno commentasse le mie piccole "cose", per aiutarmi a crescere.
Carla Persico
"Vorrei" di
l'elefante
Musicalità, armonia, congiunte a un messaggio profondo e per nulla
retorico, connotano questa bellissima poesia.
Renzo Montagnoli
"Fabietto poeta" di
Gus
Gus ha terminato il suo lavoro in ottava rima dedicato a Fabio (Conte-duca):
un "cantare" indubbiamente ben confezionato, con una padronanza del ritmo
non sempre riscontrabile, con una trama gustosa perfino nel tragico
momento del sacrificio della bella e della morte dell'infame e orribile
nemico.
Dirò che Gus è perfino troppo buono, anche se la sua vena,
inevitabilmente, fa sì che gli si rovescino addosso barili di veleno, ora
e in futuro.
La giostra serve a questo: ci si diverte, si mettono alla prova le proprie
capacità di redigere in fretta botte e risposte, di imitare un linguaggio
non più attuale, di mostrare abilità formale e sostanziale nella creazione
di pezzi "neoclassici" che, a mio parere, hanno senso soprattutto se
concepiti
in stile comico.
Complimenti a Gus, pertanto, in attesa di nuove quintane.
Antonio Fabi
I racconti di viaggio di
Diego Cocolo
Che bello viaggiare! Se qualcuno non può, ci pensa Diego Cocolo, turista
non per caso, con i suoi godibilissimi racconti che portano il lettore a
immaginare di trovarsi in luoghi, anche esotici, in compagnia
dell'entusiasta e infaticabile maresciallo. Nessuna guida completissima,
ma asettica, non la voce chioccia di accompagnatori che ripetono le stesse
parole da anni, ma le impressioni di uno di noi, esposte con chiarezza e
simpatia; parole che sanno cogliere e rappresentare le atmosfere,
annotazioni spesso ignorate nei libri ad hoc, ma che più di tutte possono
aiutare a comprendere il carattere di altre popolazioni. Il novello Marco
Polo riesce a trasmettere al lettore il piacere della scoperta,
sensazioni, emozioni inappagabili.
Renzo Montagnoli
"Infinitamente ancora" di
Irene Pizzimenti
Mi si potrà obiettare che io prediliga le poesie d'amore, ma di tutti i
sentimenti questo è il più vivo, il più spontaneo, e spesso anche il più
irragionevole; in questa poesia Irene ha trasfuso tutta se stessa: è tutta
un vibrare di passione, di furia incontenibile; non ci ha solo partecipato
il suo amore, ce lo ha urlato. Bellissima.
Renzo Montagnoli
"Se può esistere al mondo" di
Armando
Bettozzi
L'amore, sempre l'amore che smuove il mondo in questa poesia riflessiva e
sognante, una continua idealizzazione della propria amata; parole soavi,
misurate, che sgorgano soffuse, come una polla d'acqua pura in un verde
prato.
Renzo Montagnoli
"Amore" di
Gianna Spiaggia
L'amore è vita, sembra dirci con questa sua bella poesia Gianna Spiaggia;
la passione è ben descritta con poche misurate parole, pennellate di luce
a rischiarare l'umano cammino.
Renzo Montagnoli
"Pioggerellina" di
Silvano Notari
Freschi versi nella calura estiva ci donano un senso di ritrovato
benessere nello spirito. Il dolce e poliedrico balletto racchiude in sé
sensazioni che fanno da tramite tra la natura e la serenità dell'autore,
sempre attento e preciso nel comunicarci i moti dell'anima.
Tiziana Cocolo
"Chiara" di
Ida Guarracino
E' una poesia dolcissima, direi commovente. Un inno semplice e sentito
alla maternità vera. Quella fatta non di rapporto sanguigno, ma di amore
vero per una figlia.
Davvero Stupenda.
Michelangelo Baggi
"Quando parli" di
Renzo Montagnoli
Renzo, cuore di poeta, di innamorato, di grande sensibilità, ci riporta
con la mente, con questi suoi versi (non esagero), al grande Dante a
cospetto della sua Beatrice, o se vogliamo al Petrarca e alla sua Laura
Ghino Burlacco
"Sindacati" di
Michael Santhers
Di questo valido autore penso sia nota la visione pessimistica della vita,
tanto che le sue poesie ne sono un chiaro esempio; nondimeno, in molte sue
opere figura un'indole satirica fuor dal comune e "Sindacati" rientra fra
queste; non so se i segretari generali della Triplice l'apprezzeranno, ma
di certo io l'ho trovata azzeccata e sopra le parti; quindi più che buona,
anzi ottima.
Renzo Montagnoli
"Parole non dette" di
Tiziana Cocolo
A questa brava poetessa non manca, fra le varie doti, anche una spiccata
sensibilità che la porta a esprimere con grazia sentimenti ed emozioni.
Questa breve lirica è un'ulteriore conferma di come la dolcezza, quando è
al servizio dell'autore, porti sempre ad esprimere pensieri profondi in
modo semplice e gradevole, lasciando al lettore, non stravolto da fraseggi
complessi e spesso pressochè incomprensibili, la possibilità di godere nel
suo intimo la sensazione di appagamento e serenità che prorompe dal testo.
Renzo Montagnoli
"Er perdono" di
Armando Bettozzi
Simpatica satira dell'ingiustizia imperante, garbata, senza toni troppo
accesi, insomma da consigliarne la lettura a grandi e piccini.
Renzo Montagnoli
"Gocce di eternità" di
Nicola Cabras
Cabras: interessante “Gocce di eternità”: un inno al desiderio di un mondo
(l’Africa) materialmente contaminato ma in parte puro per la sua innocente
esistenza…poeticamente valido ma… gli stermini in corso?
Gus
"Vecchie catene (in silenzio
soffro)" di
Silvano Notari
Silvano Notari, più invecchia, più assomiglia al buon vino di fattoria; la
sua poetica semplice, ma realistica, si va colorando di aromi
sapientemente miscelati, prendendo una corposità che ne esalta
l'intrinseca virtù; "Vecchie catene" ne è un classico esempio, con una
descrizione di uno stato d'animo soffusa di grande malinconia, una sorta
di analisi esistenziale in cui la rabbia è prevaricata dalla certezza
acquisita dell'impossibilità di un cambiamento. Rassegnazione, quindi? No,
muto dolore, ma senza disperazione.
Renzo Montagnoli
"Armonie" di
Renzo Montagnoli
Bella, bella, bella!
Con poche parole Renzo Montagnoli è riuscito a trasmetterci le sensazioni
di quel momento, un quadro, un frammento di vita, uno di quei momenti che
fanno apprezzare " il vivere", uno di quei momenti in cui tutto e' in
armonia con tutto......ed anche le campane che ci chiamano all'incontro
con il Supremo, sono in armonia con il resto..... perché il Supremo lo si
può incontrare anche in barca, gustando le Sue opere. E ci si sente in
armonia con il creato.....ed è pace.......ed è bello!
Dopo aver letto una poesia così non posso far altro che ringraziare il
poeta.
Augusto Villa
"Gocce di eternità prima che sfugga" di
Nicola Cabras
Un ritorno alla natura (nella fattispecie quella dell'Africa), a un mondo
primitivo, rispetto al nostro, e per questo capace di farci conoscere
meglio dentro;
là tutto è quello che appare e allora è naturale la gioia di certi
sentimenti, di certe emozioni che si possono provare "abbracciando il blu
del cielo" o assaporando il "fetido ma non inquinato odore dei mercati".
E' una poesia che mi è piaciuta moltissimo, per la sua spontaneità, per la
dolcezza dell'esposizione, per quella visione d'insieme che mi ha
precipitato nella terra d'Africa, "prima che sfugga".
Renzo Montagnoli
Le poesie di
Mirko Mondillo
Le poesie di Mirko Mondillo descrivono, in modo sublime l'amore come Dante
amò Beatrice,l'autore ha saputo regalarci immagini trecentesche riportate
ai nostri tempi,Mirko racconta "l'amore" così completo,così vero in una
sorta di venerazione verso questo sentimento che tutti abbiamo provato
almeno una volta nella vita così profondamente devastante e meraviglioso.
Da notare la delicatezza dell'espressione "mi addormentai pensando alle
tue candide goti" (pensieri nobili per i nostri tempi,)" come un immagine
immortalata su petali di magnolia", "il sole albeggia ........per rifinire
i tuoi tratti", e ancora "la notte ...... per dare tregua alla luccicante
bellezza", leggendo le sue liriche ci si tuffa nella tavolozza di un
pittore dove i colori sanno già dove andare per essere poi un capolavoro.
Continua Mirko a regalarci immagini in parole, è così bello quello che hai
dentro.
Ida Guarracino
"Regalami amore" di
Alessio Vailati
Una poesia che, pur nella sua semplicità, è un gioiellino; le parole
palpitano, pulsano d'amore e Alessio Vailati ha saputo trasmettere con
immediatezza i suoi sentimenti,
Renzo Montagnoli
"La coscienza del poeta" di
Giuseppe Lorentini
L'immortalità è una prerogativa ed una certezza per chi scrive emozioni,
per chi,sente il suo vagare nell'aria con la consapevolezza del senso di
immanenza del pensiero nelle cose, del presente nel passato e del passato
nel futuro.
Ma forse la vera coscienza del poeta, non è quella di voler lasciare
un'impronta ai posteri ,ma quella di scrivere per sentirsi vivo nella
speranza di poter esserlo sempre.
Tiziana Cocolo
"Riflessi" di
Aurelia
Tieghi
una garbata esposizione della bellezza femminile allo specchio, un
delicatissimo manierismo poetico che, oltre ad evidenziare una
apprezzabile autostima, (non è Narcisismo ma delicatezza femminile)
proietta nella mente del lettore un turbinio di fantasticherie. Amare
dolcemente se stessi è amare intensamente il prossimo. La seta del poetare
di Aurelia effonde freschezza alla poesia.
Silvano Notari
"Girasoli" di
Aurelia Tieghi
Una poesia dal tono elegiaco che lascia trasparire una continua ricerca
della conoscenza del proprio io, con sfaccettature precise, ma leggere,
colpi di pennello vibranti di vita a disegnare un magico caleidoscopio di
colori concreti, nella consapevolezza di quanto possa esser bella
l'esistenza.
Renzo Montagnoli
"Riflessi" di
Aurelia
Tieghi
Aurelia Tieghi : “Riflessi”. Siamo tutti Narciso. La donna allo specchio è
uno dei più interessanti momenti del narcisismo, specie quando vede sé
stessa come gradevole preda e spera di essere preda. Versi non innocenti,
per questo stuzzicanti e vivi.
Gus
"La musica del mare" di
Renzo Montagnoli
e "Sogno di stress" di
Ida Guarracino
Belle queste due poesie. Renzo pare incontrare il Numinoso, la magia del
Creato e la gode intimamente e visceralmente e come un un abile
pasticciere confeziona un delicato bignè e ce lo offre in forma di poesia.
Ida invece impasta un delicato cocktail di emozioni, giocate in rime,
assonanze, consonanze e pare farcele gustare nella delicatezza di una
tortiera napoletana
Ghino Burlacco
Poesie di
Antonio Fabi
Antonio Fabi: Arguto, feroce, atroce, caustico, pepato, amaro, a volte
garbato, sono tutti aggettivi che si addicono ai componimenti
epigrammatici di Antonio Fabi. Chi mon li ha seguiti attentamente, cominci
da “Burchiella Prima” e poi lo rilegga tutto troverà che i suoi versi sono
pungenti e deliziosi.
Gus
"Sapori semplici" di
Marco Cabassi
Questa è una poesia che, a mio avviso, è una fotografia non tanto del
paesaggio (il sole, il mattino...la terra) ma dell' emozione che ne
scaturisce in noi......(almeno in me). Una gran bella
foto!...Semplice..... e quando la leggo, in quel momento.....riesco ad
assaporare la vita. Perchè questa è la vita.....intesa non in senso
soggettivo.......ma universale.
(Augusto Villa)
"La poesia (Dedicata a
Giuliano)" di Nicola Cabras
Una poesia sull'amicizia, più forte della morte; versi che non indulgono
al pietismo, ma alla riflessione, pervasi da un autentico senso del dolore
per una persona troppo presto scomparsa.
(Renzo Montagnoli)
"A Cinzia" di Ivano
Mazzolo
In metafora la conclusione di un amore; poche parole mirate, soffuse di
malinconia, caratterizzano questa bellissima poesia.
(Renzo Montagnoli)
"O mio poeta" di
Tiziana Cocolo
Questa breve lirica è un vero e proprio inno alla poesia, vista attraverso
la figura del suo ispiratore, dell'artista, con quella sua capacità di
realizzare emozioni intense, di far nascere sogni, di permettere di
vivere, per un momento, in un'altra dimensione.
(Renzo Montagnoli)
"Stelle" di
Gianna Spiaggia
Un essenziale che fa sognare perché impregnato di tutti i colori, i
profumi e le sensazioni di un'anima straordinariamente poetica.
(Tiziana Cocolo)
Le poesie di
Antonio Fabi
I fulminei epigrammi di Fabi sono spassosi.
Divertenti anche le poesie più lunghe, ma non come i primi.
C'è una leggerezza che, come hanno scritto alcuni commentatori del suo
volume, unisce Marziale e Calvino; una visione del mondo critica sì, ma
non catastrofista.
(Lella Spugnini)
"Ci siamo bevuto il cervello" di
Reno Bromuro
Versi appassionati nella delusione, che descrivono l'amore portabandiera
di ognuno di noi un grande dono dell'universo, ma sentimento così
difficile da sostenere per paura o coraggio.
(Aurelia Tieghi)
"Gargano" di
P. Gianni Fanzolato
Un susseguirsi di immagini vive, armonicamente accostate, dove l'approccio
con la natura assume caratteristiche quasi mistiche. Mi è sembrato di
rivedere questo splendido promontorio e di sentire la suggestiva atmosfera
che lo caratterizza.
(Renzo Montagnoli)
"Calore e pioggia le parole"
di
Chemisette
Ecco una bellissima poesia d'amore, immersa nella natura, i cui aspetti
costituiscono gli spunti metaforici per ben delineare i sentimenti.
(Renzo Montagnoli)
"Giardino segreto" di
Renzo Montagnoli
Leggendo tra le righe si percepisce la sottile antitesi tra il cupo,
l'incerto e il frastuono della quotidiana inquietudine che la natura
insita nella caducità della vita ci offre, e quel bisogno, sito
nell'intimo del nostro animo, di far emergere come dagli anfratti, tutta
la
nostra musicalità e positività interiore, quel nostro irrinunciabile
giardino segreto.
(Tiziana Cocolo)
"Ginestra" di
Salvatore Armando Santoro
Felici combinazioni di immagini caratterizzano questa poesia; il
susseguirsi delle stagioni, dipinte con pennellate incisive, trasforma la
staticità delle parole in un flusso continuo di visioni, in una ieratica
metafora della vita. Commozione e riflessione si avvicendano sapientemente
e, terminata la lettura, si avverte chiaro un senso di serenità, nella
consapevolezza dell'ineluttabilità del tempo.
(Renzo Montagnoli)
“Giardino Segreto” di
Renzo Montagnoli
Solo un grande poeta come Renzo riesce a dischiudere il cancello del
“Giardino segreto” dell’anima, dove ognuno di noi trova ristoro tuffandosi
nei più bei “ricordi”che portiamo dentro, ripescando la loro indelebile
presenza e farla rivivere in una cascata d’emozioni.
(Ghino Burlacco)
"Passione" di Giacomo
Flussi Cattani
Questa breve poesia trasuda di forza disperata, palpita di passione; un
ritratto conciso, ma tremendamente efficace e coinvolgente, dell'emozione
di una donna.
(Renzo Montagnoli)
"Ricordati" di
Gus
Cronologia di un amore che scorre leggera come una piuma, con una
musicalità riflessiva e la nota malinconica della conclusione.
In poco, tanto: questa è "Ricordati".
(Renzo Montagnoli)
I racconti di
Renzo Montagnoli
"I racconti di Renzo Montagnoli sanno suscitare molte emozioni, per questo
mi hanno fatta sentire ricca, ricca dentro. Trovo che dentro vi sia molta
poesia."
(Marina Hator)
"Etsi" di
Mirko Mondillo
Interessante l’aforisma di Mondillo: ” Anche se tanto c’è/poco rimane”
(Gus)
"Lontano" di
l'elefante
Leggere “Lontano” di l’elefante, molto sognante e poetico. Consiglierei,
tuttavia al poeta, in generale, di considerare anche la meraviglia
dell’esistenza umana, non solo il suo sfondo.
(Gus)
"Giocando... giocando" di
chemisette
Da leggere “Giocando…giocando” di Chemisette. Notevole l’immagine della
Tristezza ritagliata in aquilone che si tinge di curiosità e le
nuvole che arrivano gitane, spumeggiano … intrigano le danze. Il
tutto è fantasia poetica.
(Gus)
"Piove" di
Luigi Sorrentino
Una poesia che a mio parere, con quattro parole semplici semplici, riesce
a rendere l'idea della grandezza del suo sentimento.
Pioveva tanto, vero?.......
(Augusto Villa)
"Profonda presenza" di
Irene
Pizzimenti
"Parole chiuse nel tempo" bellissima definizione di attimi tangibili di
emozioni profonde che si possono percepire solo nell'anima di chi coglie
il "piacere che si perde nel piacere" e il "finito nell'infinito".
Sensazioni che la natura umana misteriosamente avverte quando è investita
da presenze profonde, al di là di noi che diventano un noi.
(Tiziana Cocolo)
"Incontro" di
Carla Persico
Carla Persico: “Sogni di cristallo/fragili ma luminosi”. Da leggere
“Incontro”.
(Gus)
"Anime salde" di
Michael Santhers
Ennesimo sferzante monito, nei confronti di una categoria di persone (i
ricchi) per la quale l'autore esprime sentimenti che sono anche i miei
personali. Meglio poveri e appiedati, ma con anime salde; che ricchi (Dio
solo sa come molti lo sono diventati) in volo su di uno squallido mezzo
meccanico, ma privi di sensazioni pulite (paura di un cuore che impazza
d'improvvisa libertà) e buoni sentimenti. "Certe virtù non si comprano" e
non sono compatibili con la ricchezza! Grazie Michael... e sempre alte le
coscienze!!
(Silvano Notari)
"Sabbia" di
Renzo Montagnoli
La sabbia, un simbolismo ricorrente per chi percepisce attraverso i versi
della poesia il lasciarsi investire da quella sottile polvere che a strati
si sovrappone sul nostro passato, creando il presente e trasformandoci
giorno per giorno, plasmando i nostri pensieri ed avvolgendo la nostra
mente in un continuo divenire.
(Tiziana Cocolo)
"Pensiero" di
Irene
Pizzimenti
Una libera bandiera al vento, il nostro pensiero, così intimo per
noi ma nel contempo esternato e libero di volare e di essere condiviso. La
nostra più preziosa risorsa, un concentrato di emozioni, il filo di
tramite che si perde nello spazio annullando il tempo. La vita a volte è
un pensiero.
(Tiziana Cocolo)
"Eva Braun" di
Bisengambi Bibalu Léon-Perry
Bisengambi:eccezionale e coraggioso ritratto di Eva Braun che propone con
poesia moderna, scarna ed efficace il tema dell’amore al di là del bene e
del male con un felice richiamo alla fragilità dell’essere donna.
(Gus)
"I Draghi" di
Marina Hator
Consiglierei di leggere le sagge riflessioni dei "Draghi" scritte da
Marina Hator,
melodicamente accompagnate da note musicali, con immagini particolari che
ne evidenziano il contenuto.
Molto originale l'idea.
(Aurelia Tieghi)
"Maria" di
Oronzo Nicola Accattato
Bella, semplicemente bella, è entrata nel mio cuore come la lama rovente
di un coltello che entra nel burro......Dolorosa e reale..... una poesia
bella...molto bella perché ha raggiunto il mio intimo con violenta
dolcezza...rendendo molto bene l'idea di quello che porta nel
cuore......Non ha fatto altro che confermare ciò che penso: penso che la
poesia sia "il sudore dell'anima" e che il pezzo di carta sia il
fazzoletto per asciugarlo.
Che dire? Bravo!........Veramente.
(Augusto Villa)
Poesie di
Gus
Una poetica leggera.. , di sempre.., familiare.., a tratti compiaciuta e
sorniona, ma comunque da scoprire e rileggere sempre con piacere. Ti
perdoniamo il pizzico di vanità…=) Consigliato!
(Michele Aulicino)
"Nell'alveo della mente" di
Roberto Anzil
Le note scritte in poesia sciolgono i nostri ghiacciai interni, ci mettono
in contatto con le nostre verità interiori e ci permettono di comunicare
pensieri ed emozioni spesso inconfessabili. Scaldano più del sole,il cuore
di chi legge.
(Tiziana Cocolo)
Per il curatore del sito
Ringrazio tantissimo il curatore del sito per l'umiltà e la precisione con
cui inserisce i nostri lavori e per come riesce a fare vivere questo sito,
un angolo di tranquillità e di poesia nella confusione della giornata.
(Marina Hator)
Poesie di
Antonio Fabi
Leggendo alcuni autori del sito sono rimasta affascinata dagli scritti di
Antonio Fabi per la vitalità e l'ironia che trasmettono. Si respira aria
di cultura senza essere pesanti, ma motivando. Un insegnante mancato a mio
parere perchè sarebbe riuscito a divertire ed interessare i suoi alunni.
Ho apprezzato molto anche le traduzioni dal latino all'italiano.
(Marina Hator)
Fzònos zeòn di
Gus
Fzònos zeòn di Gus è una poesia vera, interessante, razionale, pur nel
quadro inevitabilmente onirico che ospita la breve, ma intensa narrazione.
Di grande efficacia il "congedo", quella cieca invidia degli dei, che
sostiene tutto l'impianto della composizione.
(Antonio Fabi)
"Emozione" di
Ida Guarracino
Ida: Poetessa, Pittrice, Musicista.
Poetessa, per la delicatezza metaforica e la maestria compositiva.
Pittrice, per la creatività nel trasfigurare l'emozione in immagine.
Musicista, per l'armonia melodica, che riesce a trasmettere nell'anima del
lettore.
Rubo l'ultimo verso: - e nel nulla sei finita - , oso, andando ben oltre
il metro originale, modificarlo così:
"nella fantasia d'altri poeti sei finita". Oso anche affermare: "Emozione,
eri nell'ispirazione di Ida, ora sei nel mio cuore"
(Silvano Notari)
Le poesie di
Michele Aulicino
Ho letto la poesia del 21 maggio e mi son ritrovata a dire tra le labbra:
meravigliosa...
così sono andata nella pagina personale di Michele e non sono riuscita a
dire nulla...
sono rimasta senza parole...
(Rossana Loddi)
"Il serpente e l'imprenditore"
di Michael Santhers
Un vecchio detto, dice: "Fra cani non ci si mangia" forse nemmeno fra
serpenti ci si mangia. Però il serpente più velenoso che è troppo
impegnato a gonfiare se stesso ingoiando conigli (soldi) o simili, manda
un cane ad ingoiare il serpente meno velenoso, che ha osato sfidare quello
più velenoso. Però quelli più velenosi - i Politici - debbono fare una
bella fatica a strisciare distesi, visto le enormi poltrone che hanno
appiccicate al culo. Intanto fra una constatazione dolorosa e l'altra,
aumentano gli sventramenti della natura, gli insulti alla dignità degli
onesti, e chi più ne più ne metta, e tu caro Michael dovrai e credo vorrai
passare ancora "di li per caso" in milioni di altri posti, per illustrarci
quali lingue e denti velenosissimi hanno questi serpenti - i Politici -
(tutti) dalle code di paglia.
(Silvano Notari)
Le poesie di Rossana
Loddi
Molto poetiche e coinvolgenti le poesie di Rossana.
Bellissime descrizioni metaforiche su scorci di malinconiche solitudini e
con immagini forti.
(Aurelia Tieghi)
Poesie di Michael Santhers
Bene Santhers “…cronista involontario/di destini bizzarri” – leggere
“L’amministratore Sapone”. Un modo di poetare inconsueto, almeno in
Italia. Interessante.
Gus)
"Vivere" di
Irene Pizzimenti e
"Righe nello spazio" di
chemisette
In esse ho trovato consolazione, non parole, ma vissuti intrecciati e
distillati d’anima, che arrivano dove la luce non accede più.
Il cuore è rassicurato, se trova speranza e la mano tesa di coloro che
attraversano con lo stesso passo il guado dell’esistenza.
(Luigi Spreafico)
"Nel sole" di
chemisette
La giostra di profumi e colori che investono i sentimenti nell'incanto del
sole che illumina i sorrisi di chi può considerarsi un eletto perché
invaso da queste sensazioni.
(Tiziana Cocolo)
Il poeta per Salvatore Di Somma
Poeta è colui, che strozza rime con l'elette;
esso della sintassi ne fa proprio il tono;
i versi sciolti musicano figure retoriche
e esulano dalla retorica metrica convenzionata.
Poeta non è cronista né di sé né di ciò che vede
ma di ciò che sente e non sente.
"Poeta è colui che seduto sul più alto trono del mondo
ricorda sempre d'esser seduto sul proprio culo" (Montaigne, Saggi)
(Salvatore di Somma)
"Il sorriso degli angeli" di
Franco Pastore
Struggente poesia che mi ha toccato il cuore,una lirica che descrive in
modo eccellente le sensazioni di un'età che prima o poi ci apparterrà,
evidenziando la grande sensibilità dell'autore che ha saputo cogliere in
piccoli gesti, grandi messaggi di saggezza.
(Ida Guarracino)
"Nel mondo di lana" di
Aurelia Tieghi
I versi di Aurelia Tieghi "Nel mondo di lana", tracciano con chiarezze
fermezza il tema pesante della diversità in una società che oggi emargina,
con la stessa facilità con cui si beve un caffè al bar. Forte di
contenuto, lineare di stile.
(Irene Pizzimenti)
Poesie di
Gus
I versi di Gus profumano di realtà; sono analisi concrete di vissuti,
spaccati di vita reale, condivisa da ciascuno di noi nel quotidiano.
Particolare è la poesia " Il poeta", forte e limpida nel suo ruzzolare
argentino di versi, scorrevoli ciottoli bianchi di torrente, che girano
tra acque limpide.
Molto chiara e piena di contenuti, l'immagine che ne scaturisce è quella
di un poeta che gira gli occhi sulle finestre del mondo.
(Irene Pizzimenti)
"Fragilità" di
l'elefante
C'è una grande e tenera sensibilità, descritta con fantasia e forte
altruismo, in questa bella poesia.
(Aurelia Tieghi)
Poesie di
Gus
A Gus, che ringrazio molto per l'apprezzamento espresso nei
riguardi della mia poesia (come se fosse noi...) e del cui commento credo
che terrò conto per apportare alcune correzioni alla suddetta poesia
esprimo il mio apprezzamento per alcuni suoi componimenti che con
l'occasione sono andato a leggermi, in particolare "Giovanni Paolo il
Grande "...la grandezza dell'uomo si gode in vita e si misura in
morte...", Tzunami "Ora il male ha la stessa radice del male" (c'è
un bellissimo doppio senso!sbaglio?!) e La Poesia "Cos'è la poesia
se non ciò che non si può dire se non in poesia".
(Mario Filabozzi)
"Burlacchino nr.
20" di
Ghino Burlacco
Burlacchino 20: Bravo Burlacco e lo “spaventaumani”, se non la
guerra almeno che potesse evitare la “mangiatoia”! (da leggere).
(Gus)
"Vivere" di
Filippo Sanchez
Grande e sottile rappresentazione del gioco della vita senza distinzione
tra i giocatori ove valore determinante hanno le nostre mosse.
I sentimenti posti in gioco sono la pura consapevolezza dell'essere dei
partecipanti e la realtà null'altro è che il nostro esistere.
(Tiziana Cocolo)
“Panchine ed a dirotto l’acqua” di
Irene Pizzimenti
Da leggere “Panchine ed a dirotto l’acqua” di Irene Pizzimenti: il piccolo
quadro (Idillium) rende con i suoi elementi pittorici (panchina,
pioggia, pensilina estranea) il sentimento poetico di abbandono e
delusione che credo abbiano ispirato la delicata autrice.
(Gus)
"I Crociati" di
Roberto Bottiroli
Senari doppi efficacissimi, perfetti.
Musica sinfonica di altissimo livello, che non a caso, richiama il primo
coro dell' "Adelchi".
Tra l'altro questo dodecasillabo consente, per la sua lunghezza, un'
agevole esposizione dei temi che il metro sostiene ed accompagna.
Chapeau.
(Antonio Fabi)
Poesie del 7 Maggio
Giornata memorabile quella del 7 maggio, da "segnare con la pietruzza
bianca", come facevano gli antichi:
Belle per me le poesie: "Dove siete?" di
Nino Silenzi, "Cavalieri di-versi" di
Marco Cabassi, "The kiss that i didn' t give to you" di
Yasuke. La primavera è ancora più bella,
quando ci regala queste poesie!
(Ghino Burlacco)
"Glicini" di
Aurelia Tieghi
Il soffio d'aprile, è l' alito leggero di madre natura, che con una delle
sue meraviglie "il glicine",ricopre il grigio di mattoni terrosi
sbrecciati; colori che dolcificano il tepore dell'aria; lacrime lievi di
un fiore gracile ma vivo come la vita che scivola caduca. Che dire? Mi
dispiace per i sostenitori di metriche, rime e manierismi vari, ma in
questa composizione o meglio "dolce canzone" c'è una grande immensità di
contenuti, di sentimenti, una tenerezza avvolgente, ma sopratutto c'è una
sensibilità e una nobiltà d'animo tale, da superare ogni perfezione
componentistica.
(Silvano Notari)
Poesie di
Ghino Burlacco
Trovo i Burlacchini riflessioni formalmente consistenti (N9, N10, N16), le
cantiche ancora più
accattivanti.
(Yasuke)
"Madre" di
Michael Santhers
Non potevano esservi versi migliori, per raccontare attraverso profonde e
belle parole,la vita interiore vicina al tramonto di una
madre,osservandola con particolare acutezza e amore. Penso che ogni figlio
leggendo questa poesia, si senta coinvolto come me vedendo sfiorire nel
tempo, chi gli ha donato la vita.
(Aurelia Tieghi)
"Dedicata al primo maggio" di
Aurelia Tieghi
Ottimo, vibrante e ed essenziale il I Maggio di Aurelia Tieghi, che mi ha
colpito più di altri interventi pure ragguardevoli.
Aurelia produce poesia senza schemi (come rileva, in generale anche il mio
amatissimo amico Gus), mediante una scelta di termini collocati in modo
sapiente, talché la valenza universale della celebrazione risulta
attualizzata grazie agli energici richiami della storia.
(Antonio Fabi)
Poesie di Nicola Oronzo
Accattato
Trovo nelle poesie di Nicola Oronzo Accattato le premesse di una voce
poetica fresca e dirompente nello stile, e con i registri espressivi di un
poeta indubbiamente aperto all' originalità
(Ghino Burlacco)
“Come se fosse noi…” di
Mario Filabozzi
Allo stesso, cui va il mio sincero apprezzamento per la sua completezza
d’espressione poetica, ora forse esagero se solo metricamente suggerisco
alcune correzioni: lo faceva … Ezra Pound con Thomas Eliott e con James
Joice (senza minima modificazione dei concetti e senza pretesa alcuna che
le apporti). Str. 2 , v. 1 “Ma l’acqua tu lo sai della corrente”
(essendo fiume, peraltro, di corrente si tratta) / ivi, v.3 “Quella che
tu riesci ad afferrare”/ Str.3, v.3 “Solo le briciole ti riesco a
dire”/ Str. ,v., “Contro la logica e la logistica”/ Str.5, v.3
“Rema controcorrente e la fatica”/ Str.8, v. 3 “E’ verbo vuoto
ove vicino è il cuore”/ Str.9, v.”Poiché l’amore brucia e poi
rigenera”/ ivi, v.4 “Se no a che serve l’essere vissuto” oppure
”se no a che serve d’essere vissuto”/ Str.11, v.2 “Vengo col
verso mio più sgangherato”/ ivi, v.3 “Con la vana speranza di colui
“/ ivi, v.4 “Che al primo passo avrebbe già lasciato”/ Str.12, v.4
“Così restano, pure nella la pioggia”.
Naturalmente queste mie precisazioni metriche nulla conferiscono e nessun
valore aggiungono alla tua fresca canzone. Se non ti vanno cancella tutto.
(Gus)
"Mano nella mano" di
Renzo Montagnoli
Dolce composizione che riflette nella primavera gli stati d'animo
di questo autore molto sensibile, che riesce sempre a coinvolgerci in un
romanticismo delicato, come il rosa dei fiori di pesco, nel "sentiero
dell'amore".
(Tiziana Cocolo)
"Una domenica mattina" di
Ida Guarracino
Una poesia delicatissima, animata da una brezza rasserenante che sa
cogliere puntuale la vera essenza della vita.
(Renzo Montagnoli)
"Tornano le rondini" di
Nino Silenzi
Una poesia elegiaca, scritta con garbo e leggerezza, ma non per questo
vuota; versi che si rincorrono al pari delle immagini che in serie si
presentano davanti agli occhi del lettore; umano ricordo del passato con
la consapevolezza che questi, in altre forme, è parte del presente e ne
costituisce la premessa indispensabile. Bella indubbiamente questa poesia,
capace di infondere emozioni che portano verso un'idilliaca serenità.
(Renzo Montagnoli)
"Forse tu, già non avevi volto" di
Reno Bromuro
Notevole la poesia di Bromuro: “Già non avevi volto”. Il cupio dissolvi
dell’umanità in guerra è reso poeticamente nel monologo con tutta la sua
tragica crudezza.
(Gus)
Commento di Gus su metrica e rima
Mi sono domandato il perché dei versi sciolti, dell’abbandono nella poesia
moderna della metrica e della rima, riservate ormai alla poesia dialettale
o alla satira, alle filastrocche o alle parole scritte per un brano
musicale.
La ragione va ricercata nella tradizione orale della poesia per la quale
piede, rima e musicalità erano necessari. Tutto ciò è stato superato
definitivamente già nel trascorso secolo, dalla grande divulgazione della
stampa. Siccome mi è parso di capire che alcuni scrittori del sito
avvertano un certo imbarazzo per la mancata conoscenza della metrica, era
mio desiderio sollevarli dall’inutile complesso. Piuttosto suggerirei a
chi non conosce le regole, di non far ricorso “zoppicante” alla metrica,
sortendo l’effetto di una canzone stonata, ma di affidarsi ai versi
sciolti con la massima libertà. La divisione del discorso poetico in versi
e strofe deve essere ispirata principalmente, a mio modesto parere, a
quella scelta di pausa che accompagna un ritmo tutto interiore e lo
trasmette a chi legge o ascolta il brano.
(Gus)
"Non è facile" di
Angela Buccella
Finalmente! In mezzo a molta noia un racconto che che mi ha trascinato. Un
bel pugno nello stomaco. Hai coraggio, e il tuo 'humor nero' lo trovo
fantastico.
(ak)
"Secondo Bossi, ciascun
marocchino" di Antonio Fabi
Se ho ben interpretato, questi tre versi (poesia civile) sono un
severo monito a quella spaventosa piaga che è il razzismo. Un'ironia
raffinata ma altrettanto ficcante, che da la giusta misura di molti
prepotenti tinti "verde" e di "nero". Totalmente concorde su questi
principi. Antonio Fabi una voce altamente poetica che parla a nome di
tante persone.
(Silvano Notari)
"Ricordi della giovinezza" di
Roberto Bottiroli
Una poesia viva che racconta di un tempo andato, elegiaca, dolcissima; per
un momento ho rivisto la mia lontana gioventù.
(Renzo Montagnoli)
"Che razza diversa questi uomini" di
Irene
Pizzimenti
Questi bellissimi versi, li trovo un’espressione completa per descrivere
il peso di essere donna,in alcuni momenti della vita.
Con le proprie solitudini e amarezze interiori ben mascherate dalla
femminilità.
Dentro la poesia c’è tutta la sfiducia per quella fascia (maschile)
opposta alla comprensione femminile.
(Aurelia Tieghi)
Le poesie di Lorenzo
Abate, Marco Acerboni, Acquariopesci, Alemans, Lamberto Ajello
Lorenzo Abate: Nel tuo unico componimento usi termini quali
“eremo”, “gemiti” “irto” o verbi come “ornan”, “spauran” (usati tronchi
pur senza cadenza metrica). Hai provato a scrivere con parole più
comuni, come quelle che dici ogni giorno ? come “Ciascuno nasce solo
sulla terra/trafitto da un raggio di sole/ ed è subito sera” (cito a
memoria Quasimodo), o “Lasciatemi/ in un angolo/ come cosa dimenticata”
(cito a memoria Ungaretti). Se non ti piacciono i moderni “Romani,
cittadini, amici, datemi ascolto / sono qui per seppellire Cesare non
per lodarlo” (E’ traduzione da Shakespeare, le parole che il poeta fa
dire ad Antonio nell’esordio del suo monologo del “Giulio Cesare” ). La
parola come “niveo”, o il verbo come “ire” non fa di per sé poesia.
Riprovaci.
Marco Acerboni: Sincero, attuale il tuo unico scritto.
Acquariopesci: (A parte il refuso finale “avverrà” invece di
“avvererà”, che i tuoi pazienti ospiti potranno correggere) il pensiero
dei tuoi “vorrei” è genuino e contemporaneamente un po’ troppo ingenuo.
Alemans: “…che fare/ cambiare o aspettare”. Un bell’enigma.
Lamberto Ajello: Perché non hai scritto altro? I versi sono
interessanti anche se tutto sembra astratto, in quanto non ti coinvolgi
nel mondo in cui vivi, dal quale prendi distanze: i cattivi, sono gli
altri, i falsi, sono gli altri , ma noi dove siamo sulla luna ?
(Gus)
"L'uomo che guardava il mare"
di Mario Malgieri
In un essere chiuso in se stesso, un autistico direi, il sogno di tanti
uomini di realizzare l'impossibile, ed una volta giunti metaforicamente
a questa meta, l'inutilità di continuare ad esistere.
Rosso esaspera quello che è presente in ognuno di noi: un inconscio
desiderio di percorrere una strada a noi predestinata e che solo la
realtà delle cose ci impedisce di intraprendere.
Un personaggio molto ben delineato si accompagna ad una descrizione
della forza sovrumana del mare che può essere propria solo di chi il
mare lo vive e lo sente; l'alternarsi della realtà e del sogno si
fondono mirabilmente nel finale in quel volontario desiderio di
realizzare il suo innato desiderio con una morte eroica nello
spumeggiante abbraccio del mare.
Veramente assai bello questo racconto.
(Renzo Montagnoli)