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Commenti dal 17/04/2005 al 31/01/2007

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Commento: Archimetropolita di Urbinopolis
Dal suo sermone in burchiello capisco che anche Lei più che lunatico, è metropatico.
Ghino Burlacco

Commenti
Nell' anima di Nella
Demolire Leopardi?
Fatto depenalizzato.
Ma per lei, Nella Bernardi,
torna in essere il reato.
È compreso questo insulto
nell'indulto?
Antonio Fabi

Il solito giochetto
(Pierino e il lupo)

Più che buone le sue stanze.
E il suo spirito spumeggia;
Tra le angosce e le speranze
Egli il verso ben maneggia:
Rime scrive che son danze,
Pur se gli altri assai dileggia.
E anche io son belva ctonia:
Pluto mi ha beneficiato
Ampiamente; e una colonia
Tra quei fiumi ho edificato:
Odi, il nome suo è "Antonia".
Antonio Fabi

Commento
Ringrazio tantissimo Anfra, Cristina Bove e Gus.
Grazie!
Questo pensiero è nato un paio di anni fa e riguardava, come ha scritto
giustamente Anfra, la giornata della memoria.
Quando avevo vent'anni ho avuto il privilegio di visitare i due campi di Auschwitz e quello di Dachau.
E' stata una cosa che non so descrivere con le parole. Non sono capace.
Riesco però a dirvi che è stato come se già conoscessi tutto.
La sensazione che ho avuto è di esserci già stato.
Avevo già visto tutto, sentito tutti gli odori, le grida, i morti...
Non so.
Da allora ho cominciato a leggere tutto sull'olocausto e sull'ascesa-discesa nazista.
Ora sono un pò più in pace, ma ogni volta che rivedo documentari su quegli anni, mi prende un dolore che mi ammazza.
Va beh..

Caro Gus, lei ha proprio ragione quando dice che sarebbe stato meglio usareil "noi".
Ma quando ho scritto, ho immaginato ( come spesso mi capita ) un altro, parlare.
La "voce narrante", diciamo così, non sono io.
Io faccio parte del "voi", di chi è "condannato" a non dimenticare.
Una condanna che porto volentieri in cuore.
Vi abbraccio e grazie ancora!
Gerardo Pozzi

Commento
a gus
seguirò il tuo consiglio, leggerò il libro.
a presto

a gerardo pozzi, mi piace molto il tuo dialogo immemore, penso che ti riferisci a ciò che hanno fatto i nostri parenti passati, abbiamo ammazzato anime che non avevano colpe, anzi si una quella di essere nati come ebrei. mai pagheremo abbastanza per loro, non abbiamo però il potere di farli tornare in vita ma solo invogliarci a pregare con più forza, perchè questi delitti massivi oggi sono più rari ma non scordiamoci, che molto spesso avvengono delitti.
ciao a presto
Anfra

Commento
Belle le poesie di oggi, alcune intense e commoventi. Ringrazio tutti, in particolare Gus che oltre ad essere uno straordinario poeta è anche un garbato consigliere. Gerardo Pozzi, che riesce sempre a sorprendermi con la profondità del suo sentire. Il nuovo arrivato Gabriele Donnarumma, delicato e intenso. Maria Grazia Armone, che riesce a trasformare la cruda realtà in amorevolezza e poesia. E dovrei nominarli tutti...ma non saprei trovare altre parole per esprimere loro , al di là delle mie personali preferenze, la gratitudine per la loro partecipazione a queste pagine che mi rendono più lieve la vita.
Cari amici, siete grandi!
Cristina Bove

"Il dialogo immemore" di Gerardo Pozzi
Ho molto apprezzato il "Dialogo immemore" di Gerardo Pozzi. Avrei preferito però che il discorso poetico fosse continuato, come cominciato, al plurale . "teniamo gli occhi chiusi .../ non cerchiamo spiegazioni .../ non scaviamo nel terrore .../ facciamo resuscitare un solo biambino ..." . L' Autore avrebbe rispecchiato meglio, credo, il suo pensiero. Siamo tutti colpevoli, carnefici e vittime, è colpevole di queste grandi sventure l'Unanità che non sa reagire a tempo debito, ma solo piangere poi e noi siamo l'Umanità. In tutti i modi (anche se non si adeguerà al mio consiglio) il brano gode di per sè di un alto tono poetico.
Gus

Commento
Anfra, il nostro sottile anfitrione intelligentemente dividerà i comparti del nostro conversare. Riserverà dal 1° febbraio in avanti una pagina ai commenti veri e propri alle poesie del sito. In altre potremo continuare il nostro vivace ed essenziale "chattare" che ne ha reso più collettiva e interessante la frequentazione . Le mie rime scherzose da te riportate - che oggi verrebbero convogliate nelle nuove pagine - non sono smentite dal successivo mio comportamento. Infatti i miei commenti
- non pretendo che tu li rilegga tutti - non riguardano solo i "famosi" cui fai cenno. Tuttavia siamo molti e ognuno deve rimanere libero di commentare ciò che vuole.
Quanto, poi, al discorso di Martin Eden e di Jack London era un consiglio riservato a te che vedo avviata sulla strada di diventare una scrittrice. E' il percorso di un marinaio apparentemente rozzo che per concquistare una lady appartenente ad un ceto per lui inarrivabile diventa un grande scrittore e poi... non ti dico il resto. Leggilo e mi sarai grata (non certo quanto a London) perchè è un romanzo molto attraente e formativo.
Gus

Commento
Volevo anch’ io ringraziare Gus per aver commentato tempo fa una mia poesia. E’ stato l’ unico commento che mi ha riguardato.
Quando lo lessi, provai una grande gioia, ero riuscita ad entrare nel cuore di uno sconosciuto raccontandogli un mio ricordo.
E quando la sera tornando a casa ne parlai con mio marito e mio figlio, mi sentii come una bambina felice che aveva superato un piccolo
esame di abilitazione.
Quel commento, l’ ho stampato e lo considero un grande stimolo ed un regalo prezioso. Grazie ancora Gus.
Serenella D’ Amadio

Commento: L'arte del commento
Dal commento galeotto, al commentò sfottò, dal commento della nuora per la suocera, al commento "ignoto".
Dal commentar "cortese" al commentar del trivio, ormai siamo al bivio e il commento sta diventando un' arte vera, un' esercizio quotidiano, in cui la poesia e la prosa on line fanno forse solo da appendice.
Ma in fondo in fondo fra le sue righe si può leggere quel che si dice e quel che non si dice: insomma è uno sfogo perfino salutare, che non fa nessun prigioniero.
Infine per chiudere voglio dire al caro Heimlich, che anch'io non disprezzo la vita agreste, i prati verdi e fioriti degli alpeggi, dove magari insieme alla cicoria pronta a satollare "onorevoli" stomaci in corsa per brillanti carriere politiche, non è raro vedere primeggiare per la sua altezza qualche brunito _CARCIOFO, pregiato ortaggio, se perfino il grande poeta Pablo Neruda lo ha magnificato in una celebre ode, di cui fornisco l'incipit:
[...]
Il carciofo
dal tenero cuore
si vestì guerriero,
ispida edificò
una piccola cupola,

Saluti a tutti
Ghino Burlacco

Commento
Forse Heimlich ha fatto un po' di confusione fra sonetti, acrostici e acronimi...ma va bene lo stesso.
Grazie, Cocami, anche le tue mi piacciono molto, in particolare "il Poeta"
Cari saluti e buona poesia a tutti.
Cristina Bove

Commento
Peter Pepato, voltairiano, impareggiabile nel tenere alto il lume, intabarrato nella ragione, ironico ed autoironico quanto basta, una minuziosità sarcastica. Fotografia senza filtri, crudis in fundo.. Bella “ Di certe ipotetiche lune”.
Ma c’è infinitamente di più…la generosità è di chi può permettersela.
Infatti. Questo simpatico sonetto sull’acrostico di Schlinger è testimonianza davvero notevole:

“La sacra famiglia
Uggiolan come cani bastonati
Ché l’orco negator di teofanie
Iscrisse le lor piatte litanie
Un po’ più in basso dei più bassi flati

Siam strapoeti, autodecorati
Siam le sorgenti, siam le epifanie
Come permetter certe villanie?
Han detto in coro, da ego immenso orbati

La critica è feconda e meritoria
Il falso elogio sempre tarpa l’ali
Non ricusar la mano ammonitoria

Giovati senza tema dei suoi strali
E rendi finalmente all’orco gloria;
Romba il suo nome lungo le iniziali”
Heimlich

Gli autori del sito
Non me ne vogliano gli autori che pubblicano su questo sito, indubbiamente uno fra i migliori della rete. Ognuno di noi partecipa con le sue opere, frutto di un’inclinazione naturale, e di una cultura e di un apprendimento che sono serviti a coltivarla. Per quanto ovvio, ogni volta che scriviamo proviamo un’emozione intensa che ci porta a considerare quello specifico risultato una vera e propria opera d’arte. Che poi si tratti di una poesia o di un racconto di elevato livello è un problema che non può risolvere l’autore, e, francamente, nemmeno il critico più competente e consapevole, perché, tranne nei casi di evidente insufficienza di questo risultato per errori ortografici, per mancanza di armonia o per un’argomentazione sciatta e banale, nessuno può dire con certezza se l’autore è un grande poeta. Sono tanti gli elementi che influiscono sulla valutazione, esiste una molteplicità di variabili tali che solo in presenza di un’opera di lampante eccelsa qualità i critici di mestiere possono concordare. Quindi, chi interviene nei commenti esprime più che un giudizio critico una propria opinione, e come tale può differire tranquillamente da quella di un altro.
Certo, a chi non fa piacere leggere che la propria poesia è veramente bella? A tutti, credo, ma sarà il risultato di un grande artista, oppure no? Ecco, il dilemma è questo e se volete sapere la mia opinione posso dire che, pur in presenza di non poche belle poesie, fra noi non è presente un Eugenio Montale o un Salvatore Quasimodo, ma in fin dei conti non dovrebbe essere questo lo scopo per cui si scrive, non si dovrebbe cioè lavorare in funzione di un risultato quanto mai difficile da raggiungere, ma per il solo piacere di dimostrare a noi stessi e agli altri che siamo fatti di emozioni e di sentimenti.
In questo contesto l’apprezzamento, perché non di giudizio critico si tratta, è spesso l’unico conforto dell’autore, ma è giusto accettare anche le opinioni negative, purché siano motivate. Non si migliora con gli elogi, ma anche e soprattutto con i consigli amichevolmente forniti.
Renzo Montagnoli

Risposta a Marchingiglio
Al Signor Marchingiglio, che da quello che scrive dimostra sicuramente di non conoscere vita, testimonianze e morale del sottoscritto, rispondo solo con due parole perché ho altro a cui pensare: Perdidi oleum et operam.
Inoltre, aggiungo ancora che se tutte queste sette religiose che infestano il mondo (perché di sette si tratta) la smettessero di rompere le scatole con le loro masturbazioni cerebrali forse la gente smetterebbe anche di scannarsi.... nel nome di Dio.
Gli Esseni e tutte le altre sette del tempo non hanno riconosciuto l'arrivo di nessun messia. Gli Ebrei lo aspettano ancora (ma per millenni la chiesa cattolica li ha maledetti e per questo hanno subito persecuzioni e stermini e sono ancora oggi, nello stereotipo corrente dei cattolici, della gente orrenda, anche se Papa Vojtyla ha chiesto, poi, pubblicamente ed in TV perdono a nome della chiesa cattolica per gli errori commessi). E chi meglio di questi popoli poteva essere miglior testimone dell'arrivo di questo messia?
La storia ci ha lasciato solo le testimonianze atroci compiute da tutte le sette religiose (cattolica in testa) che prosperano sull'ignoranza del popolo. Bisognerebbe essere prudenti, mentre si parla di Dio e religione, a trattare a pesci in faccia il proprio prossimo (ma moltissime persone tra quelle che vanno in chiesa non solo non sono prudenti ma hanno anche la presunzione di avere tutta loro la verità in tasca e possono anche arrogarsi il diritto di offendere il prossimo e chi non la pensa come loro. Tanto, poi, si confessano, si riempiono di ostie, vengono perdonati e possono ripetere all'infinito questa manfrina).
Ho conosciuto e conosco dei carnefici che vanno in Chiesa che hanno commesso delle cose orrende nelle loro famiglie a danno delle loro mogli e dei loro figli (che conservano ancor oggi i traumi delle violenze subite) e che pensano di salvarsi dall'infermo da loro stessi inventato recitando rosari, sprecandosi in genuflessioni, accendendo ceri o comprandosi indulgenze plenarie, invece, di vergognarsi e di nascondersi in un bunker sotto terra.
Vedo, quindi, che il personaggio della mia poesia non ha insegnato proprio nulla.
Armando Santoro

Commento
Per M. Marchingiglio. Dissentendo in tutto e per tutto dalle sue argomentazioni, non dovendo in alcun modo dare spiegazioni delle mie preferenze, personali, rispettando il credo di chiunque ma non imponendolo, ed avendo considerato esauriente quanto scritto da Santoro, le dico che non soffrirò affatto del suo silenzio.
Bella davvero la poesia di Roberta Vezzoli, e bravo Gerardo Pozzi con la sua autoironia.
Cristina Bove

“Demolendo A Silvia di G. Leopardi” di Nella Bernardi
Divertente la poesia “Demolendo A Silvia di G. Leopardi” della nuova poetessa Nella Bernardi.
Bellissime quelle di Cristina Bove e di Salvatore Armando Santoro.
Inoltre vorrei dire alla gentile Gianna Faraon che mi dispiace aver travisato la sua poesia: ci ho visto una metafora che non c’era. Comunque la poesia è molto bella, con o senza metafore, e leggerò anche le altre come lei mi consiglia.
cocami

A Michelangelo Marchingiglio
"scusa se i intrometto da quello che ho capito, lei è un credente, e come me scrive per solo puro sentimento, io le dò ragione per quanto riguarda la poesia "l'uomo dalla barba incolta", a me non ha dato nessuna emozione.
ma non per quetso deve smettere di scrivere commenti, non per questo non deve giudicare dal suo punto di vista gli autori nuovi e vecchi, se hanno creato un gruppo lasci che parlino tra di loro, non cresceranno mai se non si aprono agli altri, se non hanno intenzione di capire cos'è veramente la poesia, che non è solo metriga e figure retoriche, che non è solo rime e altrro tipo di scrittora, che il poeta è colui che riempi i fogli bianchi di sogni, di immaggini e di emozioni.
nulla da togliere a Salvatore Armando, lui ha un suo modo di scrivere, come tutti del resto, questo per non deve arrivare alle offese è un peccato non riuscire a cogliere il tuoi giudizi, per chi come me che li legge tutti, anche quelli che non mi riguardano, continua a scrivere per noi altri, come ci hai definiti."
Anfra

"Una finestra avanti" di Roberta Vezzosi
Come è bella "Una finestra avanti" di Roberta Vezzosi!!!!
Gerardo Pozzi

Rispondo a Salvatore Armando Santoro
Al suo componimento Io non ho fatto nessun commento. Inoltre, quello che è il componimento in sé, mi dispiace deluderla ma, l’ho capito abbastanza bene, (per quello che c’è da capire) non bisogna essere certo di mente eccelsa per entrarvi dentro. Solamente, sono rimasto colpito dalle parole, quasi bagnate, della poetessa Cristina Bove. Chiedevo, infatti, e chiedo ancora a Cristina Bove di spiegarmi come una poesia accorata, cioè triste, afflitta, dolorosa, iniqua, ricca di illazioni possa essere bellissima, addirittura necessario leggerla. Non sono parole mie, ma sono parole della poetessa. Evidentemente, ella non ha il senso del bello. Il bello si sa è paradisiaco. In più se siamo poeti questo sentimento del bello è legato necessariamente a qualcosa, a qualcuno, … perché altrimenti, non avrebbe motivo di essere; in quanto il brutto e il bello sarebbero la medesima cosa. Allora, mi dica lei a chi lo vuole accoppiare? Noto con piacere, ma anche con rammarico che è intervenuto lei. Giustamente, nei termini a lei più convenevoli. Lei scende in campo con la sua cultura, il suo modo di pensare, … con i sentimenti che nutre verso il Credo, … secondo la sua co-scienza e si atteggia ad essere vero conoscitore, addirittura unico nei miei confronti direi, depositario di una importante scoperta, che indubbiamente, ha una importanza storica perché ci aiuta a capire meglio non il mistero della morte e resurrezione del Messia che gli Esseni attendevano e che non hanno saputo riconosce, ma di tutta una sua unica magnificenza velata di immenso mistero in quanto a scosso l’impero Romano alle fondamenta penetrando dentro l’anima. Tutto questo non è cosa da poco. Ci sono stati grandi guerrieri romani ma, di loro dopo la morte non è rimasto niente a parte qualche monumento e alcuni trattati o leggi. Non a caso la nascita del messia ha coinciso sotto l’Augusto imperatore. Allora la pace romana si è estesa per vent’anni su tutto l’impero. Il popolo romano ha avuto tutto il tempo di meditarla e di consolidare questa pace con la pace dello spirito, l’esempio evidente: C’è il mio servo(sottolineo servo) che sta per morire, dice il centurione all’uomo Messianico, ma questo mio servo mi è anche fratello e amico. Un forte legame mi unisce a lui: Vieni a casa mia!. Io veramente credo che tu lo possa guarire. Va! La tua fede lo ha salvato. Questo mio intervento non è stato un caso. L’ho aspettavo con ansia da quando sono entrato a far parte di questo sito. Il suo componimento e la poetessa mi hanno dato lo spunto per pungere. In questo sito siete abituati a elogiavi gli uni,gli altri, avete formato per così dire il clan degli imbranati che parlano di rime, di metrica, di bello, meraviglioso, affascinante, scritto alla perfezione, sublime poesia senza chiarirne l’essenza e la qualità. Accetto dialoghi sulle rime, la metrica per chi è portato ad eseguirla, naturalmente ricca di contenuto poetico, ma non le banalità. Avete di proposito escluso gli altri poeti del sito che da una mia attenta riflessione meritano veramente essere letti. Un Poeta esprime sentimenti puri che penetrano l’anima e inebriano di sogni, di luce , di verità, di ricordi, di nostalgie dell’anima che ci inducono a sperare, idealizzare, a illuminarci d’immenso e sognare un mondo ricco di valori poetici , naturalmente poiché siamo pur sempre esseri fragili ricche di paure o gioie velate di tristezze a volte anche angoscianti. Da persona sensibile quale è un poeta, non mi sarei aspettato una così ampia e inquinante deformazione spirituale. E adesso parliamo di lei:
1) Le emozioni del poeta non frullano nella mente. Essi, infatti non sono frutto di ragionamenti. Quest’ultimi dobbiamo lasciarlo ai politici o , ai sindacalisti sperando sempre che ragionino secondo una coscienza che viene dall’insegnamento …. Di , non gli piace che io dica Cristo, bene accoppiamo la coscienza a qualcosa di pulito, che non è contorto e per me va bene…Naturalmente non secondo una con-scienza
2) Il poeta è vero vive di emozioni che sviluppano sentimenti a volte anche angoscianti. Sentimenti anche del miscredente, naturalmente non in senso dispregiativo, di nullità ( che scelta difficile fu il solo)
3) Il poeta non è una persona strana o un extra terrestre come lei afferma di essere nella risposta alla mia richiesta a Cristina Bove. Inoltre lei non dice il vero quando afferma di fregarsene se glia altri non lo capiscono non è atteggiamento da poeta. Forse quando era sindacalista gli faceva comodo non essere capito, ma questo non è valido per il poeta, anche se la sua poesia fosse ermetica ha sempre una chiave di lettura.
4) Nella suo componimento non c’è niente da capire. Esempio In una poesia si può capire un sentimento di rabbia perché questa rabbia il poeta la vive in prima persona e in un certo modo, più o meno intenso da procurare ispirazione. Si può capire un amore vissuto o il sentimento di un amore nato, ma lei in questa poesia non ha vissuto nessun sentimento a parte quello che la sua mente … o la sua … pensa di essere stato gabbato dalla chiesa in virtù delle illazioni di un certo Augias che non è un teologo e quindi non credibile le procura.
5) Lei, veramente pensa che, se fosse vero quello che non è, con tanti sciacalli che vorrebbero vedere la chiesa di Dio, ossia il corpo di Cristo, in rovina , essi se ne starebbero zitti?
6) Lei pensa che se il Cristo Signore non venisse accettato per il Messia , migliorerebbero le sorti del mondo. Mi dica quale punto di riferimento avrebbero le istituzioni, quale sarebbe il fondamento della verità. Su quali valori si baserebbe la nostra società Chi sarebbe il sindacato il baluardo, la giustizia avrebbe come punto di riferimento l’ingiustizia come infatti già è perché questo senso di destabilizzazione dei valori lo hanno iniziato gente come lei.
7) Possiamo parlare di tutto :
a) Di Sacerdoti, di Cardinali pedofili
b) Di Vescovi e Cardinali all’interno della chiesa corrotti e di cui la chiesa e i figli innocenti ne pagano le conseguenze
c) Possiamo parlare delle atrocità commesse dalla chiesa lungo i secoli ma, il Verbo non si tocca perché in seguito alla sacralità del verbo abbiamo avuto miracoli inspiegabili , Uomini santi, Martiri,Sacerdoti, Suore, ragazzi la cui santità sostiene fortunatamente ancora quello che resta della famiglia dopo la dissacrazione nata dalla disonestà a tutti i livelli che circola nel nostro territorio e l’impoverimento di leggi sociali e istituzionali che regolano la vita diciamo del nostro popolo.
d) Nel suo componimento lei scrive:
Occhi di fuoco
Lampeggiano nel buio delle coscienze
Lui portò la luce….
Dopo due millenni non hanno ancora dato frutto. Non è vero
Le sue parole hanno dato frutto. Si ricordi che i Romani di allora non furono meno dei tedeschi dell’olocausto, però i Romani avevano un’anima perché furono un grande popolo, una grande civiltà, un grande impero . Questo impero non è stato distrutto per mezzo di spie o di persone che facevano il doppio gioco di cui l’Italia ne è piena, ma è stato distrutto da una sola frase, da un chicco di grano che dice al
guerriero Romano così: A chi ti dà uno schiaffo porgi l’altra guancia. Questa frase detta ad un popolo fiero delle loro istituzioni, del loro sistema educativo, delle loro divinità pagane che non avevano mai
parlato in questi termini , ne ha indebolito la forza, ha messo in crisi le coscienze sino a causare il crollo totale dell’impero Romano. Anche adesso continua a dare i suoi frutti, Lei non immagina neanche di quanto è di ostacolo all’incapacità , alla disonestà agli imbrogli dei politici che governano il mondo i così detto i forti del 3° millennio. Non ha la più piccola idea, signor mio. Purtroppo, la gente come lei, gigolò non la sostiene e non la favorisce, non toglie le spine dalla polpa del pesce ma, ne affonda il coltello
La saluto
Non intendo più discuterne e non riceverete da me mai più nessun commento e di nessun genere.
Michelangelo Marchingiglio

Commento
Eliminiamo ogni dubbio, verseggiatori & prosatori di Poetare. Io non sono Heimlich, benchè per Heimlich abbia simpatia. Ma che fareste se arrivassero altri pseudònimi? Achtung!
Lucius F. Schlinger

Commento
Caro signor Peter Pepato, non mi sono offeso, si figuri!!
Ho capito che la sua era un'osservazione senza giudizio, ci mancherebbe!
E sono d'accordo con lei che non è affatto dispiacevole che qualcuno ci faccia notare errori vari.
E' che a volte sembra ( a me, sembra ) che, come dice Heimlich, sia molto presente la costante del dar risalto agli aspetti negativi ( sia "poetici" che grammaticali ) invece che a quelli positivi.
E in me si è ( realmente, qui non scherzo ) instaurata una sorta di "ansia da mail" ogni volta che devo scrivervi qualcosa.
Magari qualcuno ne godrà....
E certo qualcun altro ( per fortuna ) ne sorriderà.
E poi, come mi sono scritto da solo, neppure io sono esente dalla "permalosite cronico-ostruttiva" ( cronica si sa perchè, ostruttiva perchè ostruisce le vie del cuore ed anche quelle della ragione, a volte )..
...Pace?
Saluti a tutti!
Gerardo Pozzi

Commento
A Gus:
"Pace e amicizia" si, non si discute
Ma il "terremoto" forse era opportuno
Pur se paura agli innocenti incute
O se molesto appare a qualcheduno.

Fra i "cantori" del sito s'è formata
Una squadra d'eletti, forse venti
- Su non meno di mille a questa data -
Che fra di lor si fanno i complimenti.

Fra Bucefalo, El Bèah e Spinelli
Fra Notari, Diogene e Santoro
Fra Pizzimenti, Cona e Massimelli
- Per citar solo alcuni - c'è gran coro.

E' pur vero che come farfallette
Non fan male vivendo e "apologendo"
Ma in tutto questo il sito ci rimette
Alle critiche audaci non aprendo.

Siccome il marinismo fece a pezzi
La maniera di piangere poetando
Così il Fabietto coi suoi pravi mezzi
Ha rotto il vezzo di questo "elogiando".

Ora io prometto, qui solennemente
Uno : d' estender la mia visuale
Due : di partecipare veramente
Ai "commenti", per dir quel che mi cale.

Tre : per ultimo tengo a precisare
Che non intendo fare formazioni
Ma solamente accingermi a cercare
Fra i cantori color che son più buoni.

Togliendo a qualcheduno l'illusione
O dandola a qualche altro, impunemente
Però certo che ad altri sia di sprone
Ed altri se ne freghino altamente.

In attesa dei miei prossimi tuoni
Voi affinate le vostre poesie
Sicché l'opera vostra un di risuoni
Di ben altre partecipi armonie."
(Gus)

"te la ricordi se ho ben capito l'hai scritta tu, quindi anche al quel tempo c'erano questi strani gruppi che degli altri se ne fregano.
communque volevo chiederti se sei di puglia a quale provincia appartieni?
ciao a presto"
Anfra

Commento
Nessuna anomalia, Heimlich è presente anche come autore. Tracce riconducibili alla sua identità ce ne sono in abbondanza Ha preferito commentare sotto pseudonimo per avere libertà di soffermarsi sugli aspetti migliori, a suo parere, di ciascun poeta e metterne in evidenza le doti. Poiché conosce quanto sia diffusa, invece, la propensione costante a dar risalto agli aspetti negativi, crede che questa sia una buona formula per ottenere l'inverso. Prefiggendosi di non incorrere in involontaria piaggeria o malaccorta indifferenza.
Il prato è immenso, ricco di fiori e di erbe rare, c’è chi si sofferma sull’erba, chi ammira le viole, chi scansa le margherite per raccogliere la cicoria…e il prato rimane verde e bellissimo.
Heimlich

Commento
Caro Pozzi,
accetto volentieri il suo consiglio ( anche se brusco ) di rileggere ciò che scrivo, ma solo perchè Lei ha qualcosa di incomprensibilmente somigliante a me medesimo, che mi rende la sua persona simpatica assai.
Arrivederci,
Gerardo Pozzi

Commento
Caro Gerardo Pozzi,
spero di non offendere ulteriormente la sua permalosità se le dico che il
"Pepato" di Peter Pepato si scrive con la "P" maiuscola.
Le consiglio di rileggere i suoi commenti ( indipendentemente dall'orario in
cui scrive ) prima di spedirli al sito.
E' una questione di rispetto verso la lingua italiana e verso le persone che
scrivono e leggono su questo sito.
Saluti,
Gerardo Pozzi

Commento
Chiedo scusa a Gerardo Pozzi, non era mia intenzione correggerlo, non sono all'altezza...a me invece non dispiacerebbe se qualcuno notasse qualche mio errore o imperfezione, mi sembra che qui scrivano persone che hanno le capacità per farlo, magari possono aiutarci a crescere, anche entrando in polemica con loro..
C'è qualcuno oltre a me a cui piacciono le poesie di Ax Artico?
Peter Pepato

Commento
Carissimi,
voglio dare il benvenuto a Gianmarco Dazzi, Grandissimo Poeta, nonchè ottimo medico radiologo e incredibile bassista, che milita nei mitici "Tre più uno per caso" ( vedere il sito www.trepiuunoxcaso.it per credere )!!!!
E' un 'Anima molto Grande e timida ed introversa.
Trattatela con rispetto e dignità, come sapete fare voi, che avete un cuore che batte per ogni essere umano nuovo che si affaccia in questo sito.
Ciao Gian, e grazie per aver ascoltato il mio suggerimento di salire su
questa barcarola di arte non giudicante.
Ave,
Gerardo Pozzi

Risposta a cocami
"sono faraon gianna ho letto cosa mi hai scritto riferendoti alla mia poesia -il mare-io non mi riferivo a nulla di ciò che hai detto,ma è propio la mia paura di entrare in acqua. il mare mi affascina e non perdo un documentario quando si presenta l'occasione,però se vado in spiaggia non riesco affrontare il mare nemmeno per un semplice bagno.mi siedo a riva e lo ammiro per ore ma tutto quì,oltre non so andare,ti ringrazio per aver letto la mia poesia spero che tu possa essere curiosa e cercare di leggere anche altre,così mi capirai di più saluti gianna"
Gianna Faraon

Commento
Ammazza ma che regime di "terrore ortografico-grammaticale" che mettete!!!!!
Mammamia!!!
A Peter pepato: sono a conoscenza che "sè" si scrive "sé"...Solo che a volte la fretta (e l'una e passa di notte!!) non è che aiutino molto l'attenzione.
A Lucius: vedi sopra riguardo a "Heimlich"...Anche perchè l'anagramma che ho scritto è H. Micheli (e le "i" sono due!!).

Signori Egregi, cercate di essere un pò più clementi con questi giovinastri che stentano a crescere.
D'accordo l'Accademia della Crusca...ma c'è bisogno che vi dica gli effetti che ha, a lungo andare, la crusca sull'intestino tenue??????...
Eddai!!! (Posso scrivere "eddai"? Ma sì, me lo concedo da solo! Giusto o sbagliato che sia!...Stasera mi avvalgo della "licenza poetica" e voi non mi potete toccare, tiè! )....

Anfra cara, non ho mai pensato che tu non facessi nulla (studiare è assai faticoso e pieno di sacrifici!! )...
Un grande abbraccio per te!
Ciao a tutti!
Gerardo Pozzi

Commento
Zenone…di Elea o di Cizio, forse entrambi ispiratori del nostro enigmatico prof. Drisoli, pluri-quasi-anagrammatico, dalla inesauribile, piacevolissima vena ironica. C’è da restare irretiti nella sua “Scuola di matti”. In un crescendo di godibili “Profili” e “Ritratti” si può gustare la sua verve dissacratoria e la sua arguta abilità di cogliere i caratteri. Con analisi acuta mette in risalto le distonie del sistema scolastico. Tutto condito con una buona dose di autoironia, ma anche con la bonarietà di chi considera l’insegnamento più una passione che una professione. Lo si potrebbe definire un pittore vignettista dalla tavolozza fatta di rime.
”Collegi docenti” e “Scherzi” per un divertimento assicurato, da non perdersi!

Da “Storie”:
“…
Oggi è il giorno del giudizio,
delle belle ne vedremo;
seri seri dall'inizio
lo scrutinio noi faremo.

I docenti sono maghi
di stupire giammai paghi.

Dopo intensa chiacchierata
procediamo alla sparata:
le schedine compiliamo,
il giudizio noi scriviamo.
…”
Heimlich

Commento: Non perdiamo le staffe!
In primis vorrei ricordare che oggi 27 gennaio il sito letterario http://www.arteinsieme.net di Renzo Montagnoli, festeggia il suo primo anno di vita con grande successo di riconoscimenti e di gradimento visto che ha raggiunto e superato il traguardo delle 50.000 visite.
Per chiudere vorrei tranquillizzare il buon Schlinger, che da uomo di sinistra, come ha lui stesso, ha dichiarato di essere su queste pagine, dovrebbe non osteggiare ma ben gradire la presenza dei sindacati.....
Certo, si possono ben usare gli pseudonimi....., come d'altra parte usa il sottoscritto...
L'unica anomalia che io, come altri rilevano e che il fantomatico Heimlich...non è presente sul sito come autore....ma solo come commentatore.....
Comunque tranquillo Herr Schlinger....mai le manderò la polizia sotto casa.....al massimo le manderò qualche buon critico letterario a farle le pulizie domestiche....
Cordialità e saluti a tutti e in particolare a quel simpaticone e fantomatico Heimlich, forse chiuso nella sua accogliente baita o dacia di rango, con vista sui monti di fresco innevati, con suo faldone dei commenti sottobraccio...
Ghino Burlacco

Commento
"caro Gerardo Pozzi, può essere che io abbia si un caratterino, ma io sono felicissima del tuo interessamento, infatti non ce l'ho con te.
mi darebbe fastidio inserire 150 e passa poesie in questo sito, quando avrò se la avrò la possibilità di fare un libro, che cosa metterò?
tu pensi che io nella vita non faccio nulla, pensa che ho scoperto dei commenti solo pochi giorni fa, quando le poesie alcune on-line da mesi.
io studio ora sono a casa e leggo mi tengo informata, ma verranno giorni che non potrò leggere come le persone che lavorano.
grazie Gerardo"
Anfra

"Il mare" di Gianna Faraon
Bellissima questa poesia sul mare. Poche parole così ben dosate che comunicano il desiderio ed il timore di conoscere. Che sia il mare o un'altra persona, poco importa. Complimenti!
cocami

Commento: a Ugo Tofani
"la tua poesia è molto bella, ma ti ricordo che non è la modernità a fare di noi poeti, ma la sensibilità a vedere le cose nel modo in cui gli altri non le vedono. il poeta non ha bisogno di rime baciate se deve eprimere i sentimenti perndi esempio da ungaretti, non dice nulla eppure c'è tanto in quell due parole.
Mattino:
M'illumino d'immenso"
Anfra

Commento
Anfra, mannaggia!!!, che caratterino!!!
A volte siamo ( almeno io, lo sono ) dei ritardatari perchè siamo lenti nella lettura, e soprattutto perchè lavoriamo (ora infatti, devo scappare perchè sono ad un convegno!!! )...
Tutto qui.
Nulla di "personale".
Hai scritto poche poesie, ma sono intense.
Per cui mi ci vuole un pò.

Alessandra Piacentino sta aspettando la mia lettura dei suoi racconti da mille mesi, faceva in tempo a partorire sei gemelli!!!...
Non è mica per mancanza di rispetto, sai?
Quando lavorerai, potrai comprenderci un pò di più.
Comunque "Esistere" è un colpo di genio.
Tutto il senso con pochissime parole.
E' un modo che io amo particolarmente ( perchè non ne sono capace ).
Ciao,
Gerardo Pozzi

Commento
Grazie a Salvatore Armando Santoro per aver ricordato, nella sua "Rom", lo sterminio della popolazione Rom nei campi di concentramento nazisti, il giorno dopo del "Giorno della Memoria".
Sono state sterminate numerosissime persone zingare, in quegli anni maledetti, ed in proporzione la loro "eliminazione" è stata addirittura superiore a quella ebraica.
Saluti,
Gerardo Pozzi

Risposta a Michelangelo Marchingiglio al suo commento sulla mia poesia "L'uomo dalla barba incolta"
Caro Marchingiglio,
mai criticare quello che scrivono gli altri, soprattutto quando si dichiara di non aver capito.
Tutti noi scriviamo sull'onda di emozioni che ci frullano in testa e spesso lasciamo agli altri l'interpretazione dei nostri versi. E non sempre é facile riuscire in questa opera ardua. D'altro canto il poeta é una persona strana e creativa. Spesso scrive, però, per se stesso e non gliene frega nulla se gli altri lo capiscono o meno. E come potrebbero capirlo se non vivono certe sensazioni che lo spingono a scrivere certe concettualità a cui solo lui può dare risposte?
La mia poesia "L'uomo dalla barba incolta" ha radici nel recente libro di Augias, "Chi era Gesù" (dove intanto si contestano le date di nascita di questo personaggio), ma affonda anche la sua ragione nei Rotoli di Qumran, trovati nel 1947 da alcuni pastorelli in alcune grotte distanti 30 Km da Gerusalemme.
In questi rotoli, vi sono le regole di un gruppo monastico che viveva in comunità, la cosiddetta "Setta degli Esseni", che si batteva contro il dominio di Roma e contro i riti pagani che in quei tempi venivano ampiamente praticati.
In questa setta (che si ricongiusse poi con il movimento zelota a capo del quale vi era un certo Giuda di Gamala) é assodato che vi fosse quel Gesù tanto scomodo ai potenti ed ai sacerdoti di quel periodo, ma la chiesa si é affannata a non collaborare per una traduzione scientificamente neutrale dei testi per paura che crollasse tutta l'impalcatura storica attorno alla quale si é costruita la figura di Gesù e poi della chiesa cattolica romana.
Cosa c'entra tutto questo discorso con la mia poesia? C'erto che c'entra perché io lo costruita anche in funzione di questi avvenimenti. Infatti io sarei il miscredente che nella poesia lancia il messaggio che era uno dei principi di fondo della "Setta degli Esseni": l'amore per il prossimo, tanto difficile e tanto impossibile da concretizzare.
Comincia ora a capire un po' di più le motivazioni di fondo della costruzione della mia poesia ed i valori morali e storici che la sottendono? Spero di si!
Salvatore Armando Santoro

Commento
A Gerardo Pozzi devo dire che io con Heimlich (non Hemlich Messer Pozzi!) non ho alcuna relazione se non quella derivante da un suo gentilissimo apprezzamento nei miei confronti a proposito dell'opus 8 dedicata a mia figlia Valeria: Nella risposta notavo infatti con un po' di rammarico che Heimlich significa appunto segretamente. Quanto al bailamme di quelli che scioperano contro gli pseudònimi, dirò che vadano pure tranquilli. Se una scrittrice o uno scrittore non deve neppure usare pseudònimi, a chi chiederanno di intervenire, alla polizia? Non siamo ridicoli! Per varî giorni ancora ho parecchie faccende da sbrigare, poi mi rifarò vivo.
Lucius F. Schlinger

"Senza tempo" di Renzo Montagnoli
Una poesia toccante che nasce da "dentro", accarezza il "fuori" e rientra con la forza di una folgore dentro il cuore di chi la legge.
Senza Tempo.
Patrizio Spinelli

Commento
A proposito di Sindacato dei Poeti
Ecco basta che ci sia un sindacato e si perde la poesia di essere poeti...
Renzo Montagnoli

Commento
L'organizzazione dei Poeti Liberi e Indipendenti non ha nessun accreditamento al tavolo delle trattative, pertanto le OO.SS. dei P.V.L. e P.V.M, si riservano in oppurtuna sede e in riunione plenaria con data ancora da stabilire di accoglierne le istanze.
Ghino Burlacco

Commento
Forse in molti ci siamo persi correndo.L'importante è accorgersene in tempo e volare nel cielo senza la fretta dell'ora.E' veramente bella la sua poesia signora Irene.Mi ha fatto riflettere.Forse siamo in molti ad affannarci per chi sa che cosa e trascurare ciò che è veramente importante.Anche a questo è utile la poesia.
Bei versi signor Santoro.L'uomo dalla barba incolta è molto bella.
Complimenti alla signora Gianna Faraon per Amare.
Cordiali saluti
G. Bellanca

Rispondo a Cristina Bove:
"
cara cristina vorrei che mi spiegassi che cosa ha di bellissima l’accorata poesia di salvatore armando Santoro “L’uomo dalla barba incolta”, che vuoi io sono difficile di comprendonio.
Saluti"
Michelangelo Marchingiglio

Risposta di Anfra
"vorrei dire e dare a tutti quelli che hanno risposto alla mia provocazioe un semplice grazie, a coloro che hanno accolto ciò che ho detto, ma tra i citati e questo mi dispiace un pò, solo uno ha risposto, grazie ancora gus."
Anfra

Sullo sciopero
In ottemperanza allo sciopero proclamato dalle Organizzazioni Sindacali dei Poeti Liberi e Indipendenti, mi vedo costretto a non inviare più nulla fino a quando Heimlich e Ghino Burlacco non sveleranno pubblicamente il loro vero nome. Non vedo perchè non debbano farlo, perchè in fondo non hanno offeso nessuno, ma la faccenda va ormai avanti da troppo tempo e mi sembra che sia giusto che si possa sapere con chi si ha a che fare.
Letto e sottoscritto
Renzo Montagnoli

Commento: Rivendicazione Sindacale
Le Rappresentanze OO.SS., scriventi riunite nelle sigle sindacali P.V.L.(Poeti del Verso Libero), e del P.V.M. ( Poeti del Verso a Metro ), sono pronte a proclamare per un intera giornata di astensione dal lavoro, non inviando loro opere al Sito Ospitante, se entro la fine di questo mese non sarà reso di pubblico dominio il nome del fantomatico Heimlich.
Ghino Burlacco

"L'uomo dalla barba incolta" di Salvatore Armando Santoro
Salvatore Armando Santoro ci ha regalato un'altra delle sue accorate, bellissime poesie...non v'è altro da aggiungere, è necessario leggerla...
Cristina Bove

Per Peter Pepato
Per Peter Pepato, le suddette proposizioni appartengono ad un ambito pseudo-filosofico, conosciuto ma non frequentato e fanno solo da contraltare a quelle di segno opposto espresse da Burlacco.
Heimlich

Commento per Anfra
Anfra hai ragione! A volte ci si perde a leggere sempre gli stessi autori senza pensare che esistono anche i nuovi e che vanno incoraggiati.
Ma la tua sferzata é stata salutare ed hai fatto bene a darla.
A dire il vero io sono tanto impegnato con il mio sito ed a volte non leggo tutti i giorni le poesie pubblicate sul portale. Pensa che non vado a controllare neppure le mie.
Adesso é tardi (é quasi l'una di notte) ma ho voluto dare un'occhiata alla tua pagina, incuriosito dal tuo commento.
E devo dirti che ho fatto bene a farlo perché ho potuto constatare che la tua poesia non ha bisogno ne suggerimenti e neppure incoraggiamenti.
La tua lirica "Perché" é semplicemente fantastica. Una poesia ai limiti dell'ermetismo ma con un buon contenuto ed un'ottima trama: la paura della morte che traumatizza al punto di correrle incontro non é solo stoicismo ma é anche coraggio.
Il tempo passa? Un amico mi diceva giorni or sono che questa espressione é dell'uomo. Il tempo dice: "l'uomo passa"! E la morte scompare insieme al tempo.
Anche le altre poesie le ho trovate molto interessanti.
Notevole mi sembra "Sospeso nell'ombra" con la sua conclusione che richiama all'etica dell'inutilità dei beni materiali.
In conclusione una buona penna. Continua così!
Salvatore Armando Santoro
Webmaster del portale www.circoloculturaleluzi.net

Commento per Anfra
Non credo davvero che tu abbia offeso qualcuno con le tue parole...Come ti ripeto, hai tutto il diritto di dire la tua qui dentro...perchè siamo tutti uguali.
Ora, riprendendo il commento di Peter Pepato, sono d'accordo con lui quando dice che non è molto producente chiedere che vengano lette le proprie opere...Se ai propri scritti ci sarà un commento, dovrà avvenire in maniera naturale. Lo vedi anche tu che spesso qualcuno legge le poesie del giorno e ne commenta una in maniera costruttiva..oppure ne parla proprio con l'entusiasmo di chi ha letto una cosa davvero bella.
"...io ho voglia di crescere nella poesia, e non credo che sono così difficile da capire, visto che solo da un'anno ho aggiunto qualche parola in più nel mio dizionario poetico...".
Per questa tua frase, ti rimando a ciò che ho scritto ieri: tu non devi essere capita...tu sola sei la custode del significato di ciò che scrivi. Stai pur sicura che quando i tuoi sentimenti combaceranno con le emozioni di chi ti legge, quest'ultimo farà di tutto per fartelo sapere.
Abbi fiducia. Qui per crescere non c'è bisogno di avere le spinte dagli altri...per crescere ci si confronta anche solo visivamente con lo schermo quando leggi le opere altrui. Si cresce anche solo osservando...
Gabriele Dogliotti

Commento
Mi permetto di intervenire per dirimere un dubbio che mi attanaglia: sarei decisamente dispiaciuto se il fantomatico Heimlich fosse, come dice (o insinua?) l'egregio Gerardo Pozzi (a proposito: credo sia sé stessi, non sè stessi) l'ancor più egregio Lucius F. Schlinger, a cui poco si confarrebbero (a mio parere) proposizioni del tipo "la ricerca della dimensione spirituale" o, peggio ancora, "perfezionamento dell'anima", fortemente contrastanti con l'idea di ateo e materialista che mi sono fatto leggendo i suoi scritti. Certo che, leggendo i commenti, qualche piccolo dubbio viene anche a me...che Heimlich non sia il Mr. Hyde del Dr. Jekill Lucius F. Schlinger? Una ben diabolica sintesi...in attesa di risolvere l'arcano (magari in forma privata al mio indirizzo di posta elettronica che, stranamente, è peterpepato@tin.it) vorrei pregare, per decenza, coloro che inviano testi a questo sito di non richiedere espressamente commenti alle proprie opere, se sono valide prima o poi qualcuno le noterà (magari anche se non sono valide)...sono naturalmente esclusi i giovani virgulti che non superano i cinque lustri d'età.
Mi scuso per l'invadenza e saluto tutti i partecipanti al sito.
Peter Pepato

Commento
"A Gus, grazie per i tuoi versi ma non so che vuoi dire con canaria, s eintndi le isole o l'uccello canarino, ma comunque non sono ne l'uno ne l'altro un gatto, mi definirei, non ho letto martin eden non so chi sia, conosco però la maggior parte degli autori italiani, è questo quello che mi interessa di più visto che sono in questa nazione, un'altra cosa non sono agi inizi, scrivo da quando avevo 7 anni.
e su internet ho pubblicato la prima volta le mei poesie su jumpy poeti in erba e per sole due volte che ho partecipato sono stata poeta della settimana, comunque grazie di avermi preso in considerazione, anche se vedo che tu con la poesia ti diverti a sbizzarti, ma mi piace molto il tuo modo di scriere complimenti."
Anfra

Commento
Grazie al Sig. Heimlich per la sua attenzione alle mie poesie, sono contenta che abbia afferrato il motivo del mio scrivere ossia la vittoria sul dolore e la sensibilità verso problematiche sociali, soprattutto anche perchè non sono brava in assonanze, rime e terzine ma nonostante ciò sono arrivate al suo cuore le mie poesie così come sono scritte con il cuore.
Sono curiosa di sapere chi è, non è nel sito o si nasconde sotto uno pseudonimo ma deve essere una di quelle persone che sanno il fatto suo detto da una partenopea.
Ida Guarracino

Alla gentilissima signora arch. Laura Camilla Corna.
La cacca, dottoressa è sempre tale,
e chi l'annusa cade in un tranello.
C'è chi lo fa per sentirsi più bello
per essere "aggiornato" e "originale"

Ma il profumo, signora, è sempre quello,
poco gradevole, assai cloacale.
A maggiore ragione questo vale
per ogni sciocco, banale modello.

È solo il conformismo, in verità,
che porta a venerare un mostriciattolo
o un "prodotto" di bassa qualità.

Ed a chi crede che sia un buon giocattolo,
un'artistica seria novità
chiedo di aprire ancora quel barattolo.

Meglio quel bugigattolo
brevettato dai Flavî Imperatori,
grandi sovrani e grandi costruttori.
Antonio Fabi

Commento
Anfra cara, mi metterò a leggere subito le tue poesie. Ma non te laprendere, mi raccomando.
Anch'io non sono nessuno, però sono me stesso, "ho solo la faccia di un uomo", come direbbe Piero Ciampi.
Ma essere sè stessi mica è roba da poco. Non sentirti trascurata da nessuno, qui. Mi raccomando!

Cara signora Bove, la frase che riguarda Burini come unico poeta "provocatorio" è della dolcissima Cocami, non mia.
Comunque grazie per la sua bella risposta.

Hemlich, Hemlich...
E' una manovra medica?
L'anagramma di Micheli H. ?
O molto più semplicemente il signor Lucius, che non è andato a cenare sulle stelle, ma è rimasto tra di noi a burlarsi molto intelligentemente anche di chi lo criticava?
La risposta è: Mah!?!
ciao!
Gerardo Pozzi

Commento
Messer Ghino, non confonda la ricerca della pietra filosofale, ovvero la ricerca della dimensione spirituale, con miserrime pratiche da fattucchieri... L'opera in bianco è lavoro sull'ego, è perfezionamento dell'anima. Nient'altro.
Heimlich

Commento
Alma gentile di fanciulla estrosa
Non avvezza alla lieve età che porta
Fa lirica più triste che gioiosa
Raccoglie i sentimenti e li trasporta
A forma di canaria melodiosa.

Dolce Anfra, questo piccolo improvvisato acrostico, ti sia di sprone a esprimerti in poesia. Mi piace molto la tua giovane e incorrotta ribellione, "Questo spirto guerrier ch'entro ti rugge". Continua a scriverere e ricorda che il grande J. London (hai letto Martin Eden), non ebbe, come molti scrittori, fortuna agli inizi.
Gus

Commento Vade Metro S...
Tutti contro Ghino: cultori dell’ occulto e della Spargiria, orgiastici sabba, a cui nulla può il “Malleus Maleficiarum” del buon inquisitore. Comunque amici, per Ghino il dolore non è affrontare il patibolo, ma chiudere gli occhi, e lasciare il mondo in preda ad un’ involuzione culturale che va verso
l’ UOMO METRUVIANO.
Ghino Burlacco

Commento per Gabriele Dogliotti
"caro Gabriele, se così posso dire, io non ho cercato di offendere nessuno, ho solo detto e lo penso che alcune persone qui non è che siano più carismatiche di altre ma sono più in vista, può essere come dici tu, che sia nata un'amicizia tra loro, questo non vale a dire che gli altri non sono da meno, chi sa se un domani anch'io sarò come loro, solo che bisogna lasciare che anche gli altri abbiano uno spazio tutto loro. con un commento per gni singolo piccolo poeta.
io ho voglia di crescere nella poesia, e non credo che sono così difficile da capire, visto che solo da un'anno ho aggiunto qualche parola in più nel mio dizionario poetico.
se vai sulla pagina iniziale del sito c'è un'immaggine con scritto dedicato ai giovani, e io intendo che sia soprattutto per dare la possibilità a noi di crescere nella letteratura
grazie cmq per aver risposto."
anfra

Commento per Anfra
Anfra, in questo sito, alla pagina "commenti e dibattiti", scrivono e possono scrivere tutti coloro che hanno a che fare col sito poetare.it. Tu stessa hai potuto dire la tua ma è anche vero che nel corso dei mesi o addirittura degli anni, nascono delle 'virtuali' amicizie o lunghissimi confronti che si svolgono fra le stesse 4 o 5 persone proprio perchè queste ultime hanno in un qualche modo saldato il loro rapporto che all'inizio può essere stato permeato di normale diffidenza o indifferenza.
Se oggi leggi le 'solite' 4 o 5 persone è perchè non fai altro che vedere la risultante di quanto ti ho appena esposto.
Non credo poi, che sia un sito per giovani poeti...Qui dentro siamo tutti uguali. Ti dò ragione se mi dici che ci sono personaggi più entranti o più carismatici di altri...Ma qui nessuno ruba lo spazio agli altri....e soprattutto non penso che le tue poesie passino inosservate; le tue poesie sono ciò che sei e nessuno può giudicare male o bene i tuoi sentimenti...Si può dire qualcosa sulla metrica (oddio, no...!) ma solo tu conosci il significato di ogni sillaba dei tuoi scritti...
Gabriele Dogliotti

Commento
"scusate, se disturbo i vostri commenti su solo alcuni poeti, ma qui vedo che siamo in tanti, perchè non sprecate un giudizio buono o cattivo, che non siano su bove, cocolo, fabi, burini, gus, ecc abbiamo capito siete bravi, ma ora penso che dovreste donare una pillola della vostra bravura a chi scrive solo per hobby e per passione, a chi non importa cosa dice la poesia, se questa ha o no senso, a chi scrive solo per compiacere se stesso, perchè i poeti non sono i 4 gatti di questo sito (naturalmente detto in modo ironico, senza offendere nessuno), ma chi ha voglia di crescere scrivendo, chi a voglia di esprimersi in versi solo per dire quanto ama l'altro o la vita.
ritaglio uno spazio anche per me visto che è già parecchio che inserito alcune poesie, ma non c'è nemmeno uno di voi che m'ha scritto, che ne so, per esempio cresci la tua poesia è acerba.
pensate solo a giudicarvi tra voi senza aprirvi agli altri vi ricordo che il sito è stato creato per i giovani poeti, nulla da togliere a quelli più bravi di me ma solo e soltanto che pensiate anche agli altri presenti nel sito.
a presto"
anfra

Commento
In verità, caro Gerardo, altri poeti del sito hanno usato espressioni "forti", condivisibili o meno, ma sono d'accordo con lei che è un grande piacere scoprire altre forme espressive che in qualche maniera ci fanno emozionare.
Cristina Bove

Al signor Fabi
Vorrei dirle che la “merda d’artista” non è stata una trovata poi così mediocre se tutto il mondo la conosce. Un’opera d’arte provocatoria, un po’ come l’orinatoio di Duchamp o i tagli di Fontana. Certo se la facesse un altro dopo di lui resterebbe solo una merda… Lei dice che non ci vuol niente a “provocare con il semplice abuso di immagini e di termini forti” ma comunque qui l’ha fatto solo Paolo Burini.
cocami

Commento
Gus, ogni volta rimango colpito da ciò che scrive!
"Ava" e molte, molte altre poesie!
Grazie anche a lei!

Signor Antonio Fabi, grazie per essere andato a leggere le poesie di Paolo Burini.
Certo che, come dice lei, è facile provocare!
E il Manzù con la sua cacca ( nei barattoli, se non lo sapete, ci sono pure gli escrementi di Renato Pozzetto...mah?!? ) non ha poi fatto certo della grande arte, anche se il suo messaggio stava proprio in questo: non tanto scandalizzare con la merda ( è il termine italiano ) ma il dire che ormai si poteva fare arte con tutto, e che forse c'era più mancanza di rispetto verso
l'appassionato nel proporgli certe forme artistiche incomprensibili, che non nel fornirgli barattoli di defecazioni...( che forse erano destinate più agli artisti stessi suoi colleghi che non agli amanti d'arte! )...
Ma a me Paolo Burini non è piaciuto come provocatore ( non mi piacciono molto i provocatori "a prescindere" ) ma proprio come poeta, come capacità di esprimere sensazioni con le parole, e con parole originali. Far diventare poesia una situazione quotidiana, con un linguaggio
quotidiano. E in questo non sta nessuna polemica nè apertura di ulteriori dibattiti da parte mia.
Solo la bellezza del fruire delle parole di qualcuno che non sono io ma che si avvicina a me in qualche
(sconosciuto) modo.
Tutto qui.
Inoltre ho cercato Burini in internet e le indicazioni che ho trovato ( se di lui si tratta ) mi indicano che è nato nell'86!!!! E' un ragazzino, e scrive già così!!!
Già, si dà proprio da fare!
Ok.

Davvero siete delle persone in gamba, ed è meraviglioso che, quando qualcuno vi rimanda a qualche autore, voi andate a leggerlo. E' una cosa di un'umiltà sconcertante, e anche un fatto che mi da molta gioia.
Ciao a tutti,
Gerardo Pozzi

"Una Notte" di Nino Silenzi
In un attimo la neve ci trasforma, coprendo ed imbiancando le nostre emozioni. Le ombre prendono forma nella notte e i personaggi si fondono con l'ambiente. I rumori si odono chiari e distinti sul tracciato della vita che soffia il suo tempo lasciando indelebili le impronte come onde in un mare increspato.
Tiziana Cocolo

Per Ghino Burlacco
Messer Ghino, che fa? Hydrargyra l'ostacolo? Guardi che la fase mercuriale esige attenzione massima...666 è il rovescio di 999...lo specchio nigro che riflette Helios.
Hemlich

Commento
Fata Morgana, come tutte la creature alate silvestri, sa scoprire fiori nascosti, sa leggere i segreti sotto i folti muschi e sa tessere poesie con i fili preziosi che danno vita alle trame in cui intesse i sentimenti più profondi dell’anima. Tutto ciò che viene toccato dalla bacchetta magica della sua delicata umanità, diventa inspiegabilmente naturale e facile da capire, lei ha un cuore fanciullo che vorrebbe trasmettere al mondo soltanto benevolenza e serenità.
Toccante la sua : “Richiesta urgente”
Bellissima: “Amicizia”
E questa , di rara sintesi e intensità:
“La notte
..Poi
venne la notte.
Accese il cielo
di stelle
e la terra
di sogni.
A spegnerli tutti
non ci riuscì mai,
il giorno. “
Heimlich

Commento
Ho aperto il quinterno dei commenti ironici e sarcastici per un'ispezione ordinaria, giacché Gano di Magonza non è stato ancora appeso né, per ora, l'ho degnato della misericordia. Ho riletto con piacere gli scambi di cortesie tra me e il detto asimmetrico cavaliere, simile a quello enciclopedico del Belli, e, solo in un certo senso, a quello inesistente di Calvino.
Gano, tuttavia, merita la misericordia per la sua resistenza, per la sua tenacia e per la sua angelica perseveranza.
Mi sono divertito tanto anche scorrendo le due opere di Cristina, che dà un saggio potente della sua ironia e della sua padronanza dei canoni stilistici, che, come noto, possono diventare cannoni.
La Bove gioca prima con le consonanze, che sono tali per scelta evidente, quasi dichiarata, passando poi a perfette quartine di ottonari a rima alternata (Crucifige!), con un originale e brillantissimo accostamento (calumet / internet), che costituisce un "congedo" magistrale.
Taraschi avrebbe qualche ragione in più se evitasse di scegliere il confronto su un terreno che gli è congeniale quanto il Sahara ad un eschimese. Vedo che c'è pace tra le parti interessate a questo giudizio e ciò non è male, quantunque il veleno non sia nocivo, come è ampiamente provato dalla mitridatizzazione di Gano.
Ho visto anche un'ottava eccellente di Peter Pepato: anche qui la chiusura è stupenda.
Paolo Burini si dà da fare, ma non ci vuol tanto per "provocare" con il semplice abuso di immagini e di termini "forti". In fondo anche la famosa "Merda d'artista" era una mediocre trovata.
Non ho alcuna prouderie, tanto più in quanto stanno per uscire la mie "Rime eroticomiche", destinate forse a cagionare la mia espulsione da tutti i Fori del Regno, garantendomi però un'agiata esistenza grazie ai diritti d'autore.
Presto tenterò di comporre qualcosa alla maniera di Irene Pizzimenti, una "rivisitazione" e un segnale di quella insopportabile discontinuità, ridicola e noiosa quanto l' attimino.
E ricordate che è meglio l'erba del vicino che il vicino di Erba.
Antonio Fabi

Commento
La ringrazio anch'io, Gerardo, per la generosità con cui si pone, e per averci segnalato le belle ed originali opere di Paolo Burini.I miei più sinceri complimenti a entrambi.
Cristina Bove

Commento
"In incognito" della signora Cristina Bove è magnifica!
Grazie, signora Cristina!

A tutte le persone che scrivono e partecipano a questo sito: Cocami mi ha segnalato Paolo Burini (che è presente qui come autore).
Per me è davvero un Poeta (certamente provocatorio, ma anche assolutamente geniale).
Andatelo a leggere, pure chi non ama i versi liberi (una persona eclettica va sempre conosciuta).
Grazie a tutti,
e come sempre Buona Vita!
Gerardo Pozzi

Commento: l'affare METROKHIN
Il mondo dello spionaggio e le spie hanno sempre ispirato la letteratura e il cinema. Anche questo benemerito Sito, noto che da qualche tempo non si fa mancare niente al riguardo. Onestamente non ci trovo niente di male e per alcuni versi è assai divertente.
Mi spiacerebbe che poi tutto finisse nell' inchiesta dell' affare METROKHIN.
Ghino Burlacco

Commento
Irene Pizzimenti e i suoi segni…ci si sente tra le rapide impetuose di un fiume in piena, mentre si naviga in calme acque dove il cielo si riflette sulle cose e sulla pelle e, all’improvviso…una cascata ti avvince, ti vortica nell’anima, ti lascia quasi senza fiato.
Non si può dimenticare l’ abisso, anche quando affiorano i sensi, in questa tumultuosa presenza di un nobile cuore.
Veramente bella e intensa “ I silenzi di una donna”
Da “Poesia e favola”:
“…
Ed è armonia la danza
che raccoglie i passi dei ricordi
che trasmette in alfabeto muto il tuo racconto
poesia e favola del tuo saper essere
frammento e storia insieme
capace di ritrovare in ogni alba
luoghi ed istanti cari
scaglie infinite d'emozioni
tessute nel tuo saper esistere.”
Heimlich

Commento
Vorrei ringraziare Bruno Amore, Gabriele Dogliotti e Gerardo Pozzi per aver considerato le mie poesie.
Cocami

Commento
Ho inserito nel mio ultimo commento un epigramma di Girolamo de' Medici su Raffaello,
preceduto da una mia quartina e seguito da un mio distico, secondo uno schema che ho più volte seguito nel "presentare" autori e opere più o meno famosi.
Avrete notato che, almeno apparentemente, il Medici commette un errore piuttosto vistoso nel secondo verso:
                                           "Rafaele per soa eccelsa alma pittura;"

che diventa un dodecasillabo stonatissimo.
Meglio sarebbe:

                                            "Rafael per soa eccelsa alma pittura;"

Forse la responsabilità è di un antico copista o di un moderno proto, ma tant'è: il Medici è un personaggio di secondo piano e nessuno si occupa di lui approfonditamente.
Ben diverso è il caso di Matteo Maria Boiardo, il cui celebre "Orlando innamorato" contiene due imprecisioni segnalate dalla critica e che hanno dato luogo a dibattiti e proposte di aggiustamento. Si veda l'ultimo verso dell'ottava 12 del Canto VI:

                                             "Che la saetta de 'l' tron non l'ha maggiore"

E l'ultima "riga" dell'ottava 36 del Canto XVIII:

                                             "Piglia battesimo e lasciarotti andare"

Per il vero, mi pare che vi siano molti altri scivoloni, tra cui decasillabi in abbondanza. Ciò rilevo nell'edizione della Garzanti, a cura di G. Anceschi, 1976. Il fatto mi incuriosisce e spero di trovare il tempo per esaminare altri volumi anche di epoca meno recente.

Quandoque bonus dormitat Boiardus, a quanto pare, che non è Omero e non è Ariosto, pur meritando di essere inscritto tra i grandi poeti del Rinascimento.
Le sue iperboli sono divertenti e sarà necessario attendere Tassoni per un "cantare" (molto) più brillante, ragion per cui invito i rimatori del sito a non irritarsi se i loro testi saranno oggetto di osservazioni apparentemente malefiche.
Tra l'altro, se sonnecchia Omero può assopirsi chiunque, perfino Fabio Rulliano, con un occhio solo, naturalmente.
Buon quinquennio a tutti.
Antonio Fabi

P. S. - Tempo fa Ghino Burlacco ha lodato giustamente i Maggerini del Mugello. Ho avuto modo di conoscerne parecchi, poiché l'estate scorsa sono stato invitato al concorso "Un'ottava per la pace", che si tiene a Fossato di Cantagallo (Prato). Ho vinto un po' d'olio e di buon vino e mi sono divertito un sacco, grazie all'ottima organizzazione di Daniele Poli e alla cortesia di Altamente Logli, un anziano, validissimo verseggiatore. Ottima anche l'accoglienza delle autorità locali. Il bello è che a Fossato si esigono ottave concatenate (a pena di esclusione). Non si tratta di una fatica d'Ercole, ma ci vuole un certo impegno; e questi "colleghi" meritano honoris causa lauro e patente.
Antonio Fabi

Commento
Speranzoso l’Alchimista nel suo antro, ardente il tentativo di trasmutazione di vile metallo in oro…intento con veemente desiderio a sublimare, si attarda in fase rubida al richiamo di cavalieri sfidanti e l’albedo…dovrà quindi attendere. Sublimazione ancora una chimera
Intanto certi fermenti condiscono succose affabulazioni. Caracollare audace, galoppare talora, genialità accertata.
Ghino Burlacco spicca , risalta con sanguigna rima, ma...non riesce a nascondere del tutto i suoi fiori di campo.
Hidrargyrium all'Azimut

Burlacchino Nr. 13
Inter-Connessioni

Viviamo in un mondo
sempre più connesso,
dove si comunica
si blogga e si chatta,
ma tutto resta
scialbo sulla “piatta”,
da far invidia al “piotta”.
Suvvia! diamoci
una “mossa”
d’orgoglio e di riscossa,
diamo un po’ di calore!
Con- net-ti-amo-ci, sì certo,
ma con un po’ di cuore!! “
Heimlich

Commento
Ringrazio dal profondo del cuore Salvatore Armando Santoro, considero un grande onore il suo apprezzamento per la mia poesia, A mia volta ammiro e condivido le tematiche e il sincero abbandono con cui cui sa toccare le corde dell'anima, delle sue. Oggi provo la netta sensazione che a volte, i girasoli, più che fare ombra alle margherite, le proteggano...quelli veramente grandi, però.
Cristina Bove

"Sole" di Cristina Bove
Ottima la poesia di Cristina Bove, "Sole", a cui rimando per la lettura.
Molto efficace lo schema descrittivo ed il sentimento che la pervade.
Ma fortissima la sua conclusione invitante all'impegno sociale più che all'immobilità.
Mi ci ritrovo nei versi e nei contenuti.
Salvatore Armando Santoro

Commento
Si passeggia per sentieri ricchi di umanità, di coraggio che assicura la vittoria sul dolore e di gratitudine per la vita, malgrado tutto…nella poesia di Ida Guarracino…Ci si sorprende a guardare con i suoi occhi la bellezza e l’amore e a coltivare con lei la speranza per un domani migliore. Il lungomare partenopeo non è il confine della sua anima ma una strada che si snoda di fronte all’orizzonte del tempo.
Molto bella “A lei”
E intensa “Volto di donna” di cui questo è uno stralcio:
“…
Volto di donna
coraggiosa
e paziente,
il tempo le ha insegnato
che tutto passa
mentre passeggia
lungo le rive della vita,
imparando a cogliere l'attimo. “
Heimlich

Commento: Heimlich!!! Heimlich!!!
Heimlich!!! Heimlich!!!
mi scusi sa....primo di salutare anche...Lei
volevo dirle che la trovo davvero interessante...
perchè non ci dice qualcosa di più di Lei?
non ci lasci soffocare così... con la "Sindrome di Heimlich"...
Ghino Burlacco

Commento
Un po' di confusione fra tarli , antitarli, somari e gioielli...rime scorrevolissime e piacevoli quelle di Roberto Bottiroli, simpaticamente presente nel momento giusto, forse non gli si attaglia bene la mimesi. Per il resto dispone di assonanze in modo magistrale, sa far musica in rima e certamente avvince con le sue argute e dosate poesie.
Heimlich

A Ghino Burlacco
Ma cavalier Burlacco, per favore
resti con noi a giocare ancora un poco
è medicina per il malumore
questo ch’è diventato quasi un gioco

non s’adonti di qualche incomprensione
che pure non lo nego s’è beccata
e pure lei distenda la tensione
e continui a menare di stoccata

con un po’ di riguardo alle signore
che in fondo in fondo mai le sono ostili
se la sua verve include qualche fiore
può sempre offrirlo in termini gentili

sarà gradito, creda, il suo intervento
di tanto in tanto senza goliardia
a dimostrarci tutto il sentimento
ne godrebbe Zenone e la Poesia.
Cristina Bove

Absit iniuria.... (ovvero....)
Sono un tarlo ben paffuto
mangio a sbaffo e son contento
vado pur nel Settecento,
non mi pento proprio no!

Ma se alcun vigile e pronto
non sapendo cosa fare
passa il tempo a brontolare
pur continui a criticar.

Io mi faccio i fatti miei
ma se vengo provocato
dall'ennesimo latrato
mi dispiace, non ci sto.

Studia, studia cavaliere
forse un giorno imparerai
tante cose che non sai,
un saluto e me ne vo'.
Roberto Bottiroli

Parliamo un po' di poesia
Devo ammettere che il primo degli interventi di Lucius Schlinger, nello spezzare un'atmosfera di quiete silente, mi aveva un po' inalberato, ma, per fortuna, ho l'abitudine di ponderare le mie reazioni e con il trascorrere dei giorni la "querelle" ha assunto toni goliardici più confacenti a un mondo sì di appassionati, ma comunque di spiriti liberi e avulsi da qualsiasi corrente o tendenza.
Con il tempo l'iniziale attrito si è sfumato in una contesa nel complesso piacevole che penso abbia divertito un po' tutti e in particolar modo il nostro anfitrione Lorenzo.
Queste punzecchiature, senza veleno, finiscono con l'essere in verità gradevoli, tanto che ho dato pure io il mio contributo.
Alla luce però della questione introdotta dall'astronomo poeta, ritengo doveroso da parte mia un intervento che mi sono ripromesso di effettuare da diversi giorni.
Intendo, in particolare, parlare del concetto di poesia e del modo di poetare.
In origine la poesia era considerata l'arte di esprimere, con parole disposte metricamente, un'immagine, un fatto, un sentimento; in seguito, per analogia con un'altra definizione di questo termine (carattere, cioè, come esempio, quel forte sentimento che provoca nell'osservatore un panorama), si è esteso a qualsiasi composizione che raggiunga il cuore, che stimoli l'immaginazione, che esalti la pura bellezza dello spirito.
Del resto, non a caso, come tutte le arti, anche quella del "verseggiare" nel tempo ha avuto profonde modifiche; così come si è passati dalle composizioni di Bach e di Mozart a quelle di Prokofev, perfino di Morricone, allo stesso modo c'è stata un'evoluzione del modo di poetare, con il progressivo subentro del verso libero alla metrica. Basti pensare alle odi di Manzoni e poi verificare le poesie del Pascoli, di D'Annunzio, di Martinetti per arrivare a Quasimodo, a Ungaretti, a Montale.
Però, resta sempre qualche cosa che accomuna i generi: l'armonia. Che la si raggiunga con i rigori della metrica o con la composizione apparentemente sciolta del verso libero, per parlare di poesie ci deve essere questo elemento comune.
Ammetto che a volte si resta titubanti di fronte a opere composte di due sole righe e cito come esempio la celeberrima Mattina di Giuseppe Ungaretti.
Mattina

M'illumino
D'immenso

Mi si potrà obiettare che Ungaretti scriveva anche in metrica ed è vero.
In questo caso, però, l'armonia è indotta, cioè è l'emozione a un risveglio dell'autore che viene trasmessa al lettore, una sorta di estatico compiacimento che si avverte e si recepisce in quelle poche parole. Dunque, non ci sono rime, ma un'immagine talmente viva che conferisce armonia nel momento in cui il cervello del lettore comprende.
Al di là di queste mie disquisizioni (e se ne potrebbe parlare a lungo) resta un dato di fatto ormai assodato:
è poesia come scrive Schlinger, ma è poesia come scrive anche Santoro. Nel primo caso è prevalente un aspetto estetico, nel secondo un fatto emozionale.
Poi, tutto dipende dai gusti: c'è a chi piace di più la metrica e c'è a chi piace di più il verso libero.
L'importante è che ci sia la poesia e che non abbia un andamento prosastico, in cui si può cadere facilmente non usando la metrica. La musicalità può essere raggiunta, ovviamente, anche con il verso libero, con un abile gioco di assonanze e dissonanze, oppure con un sentimento tanto forte e profondo che estasia il lettore.
Ciò premesso, avrei finito, ma a voi formulo un invito: scrivete, scrivete poesie, liberate il vostro animo, apritelo agli altri, per il vostro e il nostro bene.
Renzo Montagnoli

Caro Magnifico/alias Nino/alias Zenone
Apertis verbis:
La mia parte in questa saga sta volgendo di nuovo al termine ( salvo ripensamenti), e vorrei rendere come s’addice a gente del mio pari rendere l’ onore delle armi.
Non vorrei essere ricordato come un Satrapo della METROPOTAMIA, visto l’ infelice sorte a cui vanno incontro. 
Con i miei interventi non intendevo passare per le forche nessuno, né tantomeno sciogliere nodi gordiani.   
E’ stato forse un momento di debolezza, ed ho ceduto al richiamo della sirena Goliardia.
Vi saluto tutti e in particolare il professor Stringa (a cui so per certo che andranno i favorevoli influssi delle stelle e in particolare di Procione).
Un saluto anche al Botti-rompi  a cui consiglio ( quando uscirà dalla suo secolare letargo), di iscriversi alla lega della  protezione, per la salvaguardia degli somarelli bergamaschi. Sparare addosso al Botti, è come sparare sulla Crocerossa: anche se ormai si è  ben addestrato a fare il furbettino!
( E’ ormai un vecchio iscritto al vicariato e al sicariato).
Che dire poi al cuginetto di Stringa, quel Santantonio di Fabi: super!!, inarrivabile CENTROMETRISTA!!!!  
Ghino Burlacco

A Tiziana Cocolo
Graditissimo commento. Mi permetti di chiamarti "Donna di cuori" ? Ho letto un po' di te e trovo che tra il tuo sole e la mia ombra, non ci sia che un paio di passi, dipendenti assolutamente dal vissuto.
Complimenti per quanto hai fatto e quanto aspettiamo farai.
Ciao
Bruno Amore

"Il poeta" di Gus
davanti alla tua poesia ho pianto, mi ha molto colpita, piangevo perchè mi sono accorta di non essere ancora, anzi non posso definirmi ancora poeta forse per la mia giovane età, forse perchè i miei argomenti si stanno esaurendo e forse perchè non faccio breccia nel cuore.
grazie comunque di ciò che mi hai dato
Anfra

Per Fata Morgana
Grazie di cuore a Fata Morgana che ritengo una cara amica di poesia, una gentile presenza in queste pagine che spesso, grazie alle sue rime, diventano gradevolmente animate.
Cristina Bove

Commento
Sulle opere di Renzo Montagnoli ha già espresso molto Schlinger del cui commento non mi resta quindi che approfittare, visto che tutte le sue annotazioni sono pienamente condivisibili. Potrei aggiungere che Montagnoli ha una eccezionale abilità evocativa, il contesto in cui fa emergere il suo pensiero risalta di molteplici sfumature. Il suo dono di scrivere diventa prezioso nel tracciare i percorsi della memoria, in una tacita preghiera che le testimonianze non siano mai cancellate dalle coscienze e dal tempo. La sua poesia è anche una porta che conduce nei sentimenti di un uomo che ha vissuto e vive con il cuore affacciato agli occhi. Eccone una particolarmente intensa::

Noi

Esili trame disegnate dal tempo,
s'intrecciano le nostre esistenze.
Ci sfioriamo, spesso ignoti,
in uno spartito che ci vede
note a volte dissonanti,
ma nell'insieme parti, inconsapevoli,
della grande sinfonia della vita.
Heimlich

Commento per Cristina Bove
Vedo che son già quasi le nove
ma vorrei fare un piccolo sonetto
pensato e scritto per Cristina Bove
la cui lettura è sempre gran diletto.

In punta di piedi lei è arrivata,
oserei dir quasi timidamente,
come avesse cosa rara trovata,
in questo sito pien di bella gente.

Le sue parole rare ed eleganti
fanno onore a lei e alla poesia
e i suoi ammiratori sono tanti.

Di nessun qui lei prova gelosia
e ogni commento suo è gratificante
per tutti serenità vuol che ci sia.
Fata Morgana

Commento
Le "sette piaghe"dell'umanità sono dipinte magistralmente da Cristina Bove in altrettante quartine virtuose, divertenti ed incisive.
Sono un pessimo critico e mi fermo qui.

Ancora ottime tematiche e ottime rime di Bottiroli.
Molto interessante l'ottava di Pijotr Pepatsky.
Mi mancano le semirette di Irene Pizzimenti, anche perché vorrei parafrasarla, se possibile.
Curiosi gli esperimenti di Alessandra Piacentino con le "rime monche"; poiché sono guercio come tutti gli urbinati non sarebbe sgradito qualche raggio di luce per meglio capire dove si trovano le rime.

Eccellente la miniatura di Gus su Raffaello, mio compagno d'infanzia, che mi ha indotto a proporre (o a riproporre?) lo scherzo che segue.

Girolamo de' Medici, zoilero (1),
usò uno stile rigoroso e snello.
Egli, più che pungente, fu sincero.
come in questo suo omaggio a Raffaello:
1) gioielliere.

***
"Ben visse, mentre visse, e morto vive
Rafaele per soa eccelsa alma pittura;
ché alfin più l'Arte può che la Natura,
rendendo i corpi eterni e l'alme dive
".

***
Sante parole, indubbiamente vere,
che s'attagliano a un divo puttaniere.
Antonio Fabi

Commento
Ringrazio moltissimo Heimlich che cita perfino dei versi miei dell’opus 18, che ho dedicato mia figlia Valeria ma come? Nell’elenco non c’è, a meno che ... Sotto quale altro benedetto pseudònimo (oltre a questo tedesco,  bello e dal significato chiarissimo, ma ma appunto Segreto si celerà ?) Comunque grazie davvero.      

       Ringrazio altrettanto cordialmente Renzo Montagnoli, gentilissimo che addirittura si rammarica del fatto che per un po’ non rompo le scatole nei dibattiti.(Ma, come il cittadino Renzo può vedere, non sto del tutto zitto anche in questa fase). Di  Montagnoli, scrittore impegnato su tanti temi anche in campo civile e politico, ho letto tra l’altro con grande interesse, oltre ad alcune avvincenti prose, racconti  e discorsi quasi in forma di articoli che non ho ancora esaminato interamente, varie composizioni in versi: Senso, Melville, Quando sarà primavera (con un’umanità libera in un mondo di uguali), L’assenza (io c’ero è il motivo drammatico che sottolinea situazioni cruciali per l’umanità), Il quarto stato (a Pellizza da Volpedo), Il suo volto, con la tragica musicalità dei versi lunghi, (ad Antonella  che ...  ci ha lasciato per sempre), Preghiera di un orfano libanese, la requisitoria sociale di Dedicata, Il  malinconico acrostico di Ieri, quello più fiducioso  di Buona notte,  Dalle vette silenti (come altre composizioni,  quasi una stanza di canzone senza rime), un' altra  composizione intitolata Ieri e Oltre il muro, con il respiro di versi lunghissimi che ricordano graficamente gli esametri latini, ma per scelta precisa non ne mostrano il ritmo e talvolta troviamo un a capo che spezza la frase, dopo un di o dopo un mi che  e questo nuoce all’efficacia del discorso. Comunque, nel complesso un discorso coi fiocchi. Infine ho rivisto  Rapito dai sogni (Buio di una notte/ senza luna e senza stelle). A proposito: Seguendo il planetario del computer, forse bloccato su un'altra longitudine, ho dato per la Luna nuova il giorno 20, mentre è il 19 (Cfr Almanacco UAI 2007). Dopo il tramonto di Venere, clima permettendo, si può  sempre vedere tra l’altro Orione con il Cane maggiore e Sirio verso il basso, allineato alla sua cintura ed il Cane minore, con Procione poco più in alto alla sua sinistra ovvero verso Est, mentre un binocolo mostra nella sua spada la famosa nebulosa M 42 con altre ed in alto a dx a varî  gradi di distanza (grosso modo quasi un' Orsa minore) la rossa Aldebaran con un po’ più su le Pleiadi, ammasso aperto già visibile ad occhio nudo, ma al binocolo spettacolare. Saturno è visibilissimo ad Est. Come al solito l'ho fatta un po' lunga. E poi cosa c'entra il cielo stellato con chi scrive in versi? A tutti  i fedeli amici del Magnifico i più cordiali saluti da Lucius F. Schlinger

Commento
Gioielli antichi o pifferi moderni...la scelta è sempre libera.
Heimlich

"Il mio mantra quotidiano" di cocami
Oh! si che aspettare è essenziale per godere davvero. Se vai avanti da sola, troverai "amour solitaire". Jannacci."...non farti mai mancare qualcosa da aspettare."
Ciao, grandissima
Bruno Amore

All'amico delle margherite
Amico mio visto che da buoni consigli agli asinelli, sveli fino in fondo l’arcano: ci dica quale antitarlo usa per mantenere così bene ed intatti nel tempo i suoi preziosi gioielli d’antiquariato.
Vede gli asinelli pur con tutti i loro difetti, hanno ben presente la cognizione del tempo: sanno che il calendario segna il 2007 e non l’ inizio Ottocento.
Ghino Burlacco

Commento
Commentare da nuora per la suocera è un’arguta osservazione che rende bene il quadro di ciò che serpeggia tra le righe…ma non a senso unico.
Preferire non implica disdegnare, denota solo libertà di porre la propria attenzione laddove aggrada.
Nello specifico, significa liberamente leggere e liberamente commentare ciò che viene liberamente proposto.
Sennò ci si dovrebbero aspettare lamentele ed invettive, verso il malcapitato lettore, da parte di tutti quegli autori i cui libri, benché esibiti bellamente in libreria, non fossero da lui acquistati.
Questo mi pare il nòcciolo della questione.
Autoironia e serena considerazione di quello che realmente rappresenta questa possibilità di dialogo e di reciproca scoperta, sarebbero, in fondo, solo un cortese modo di ricambiare l’impegno costante di un generoso Ospite.
Heimlich

Commento di risposta a Gabriele Dogliotti
Caro Gabriele,
non sobbalzare dalla sedia se mi trovi in una veste insolita diversa da quella che più mi è congeniale.
Vedi secondo il mio modesto parere, qui il "nocciolo" della questione, non è tanto la "poesia" , ma il modo di "fare" poesia .
In simili discussioni è facile scambiare il contenuto con il contenitore.
Il contenitore e dunque la forma è l'argomento principe e la "vexata quaestio" , su cui mi sono permesso "goliardicamente" di intervenire e che mai viene svelato quasi fosse un idolo pagano, da nascondere alla vista del volgo.
Vedi la mistificazione, (non sempre in malafede, ammettiamolo), che sta avvenendo è proprio questa: si pretende di parlare di poesia è invece si parla soprattutto di "tecnica".
Sarebbe interessante discutere dove si "colloca" o dove è collocata o dislocata la poesia nel terzo Millennio.
Questo comunque è un discorso complesso, difficile da realizzare nello spazio di un commento, ma soprattutto bisognerebbe che potesse farlo qualche eminente e autorevole "letterato" in un' apposita sede.
Il discorso quindi dovrebbe vertere sul verbo poieien e sul poiétes degli antichi greci, ovvero su quel facitore su quel costruttore di livello artigianale, qual'è appunto il poeta e non tanto sulla "tecnica".
Se poi oltre alla tecnica, allo stile, all'armonia , c'è anche il sembiante della Musa, tanto di chapeau!
Certo so bene che arrivati a questo punto e facile sconfinare nella prosaicità o nella prosa poetica.
Stringo per chiudere, come nel mio stile con una provocazione: sì posso dunque essere un abile rimatore, scrivere sonetti o ballate stilisticamente perfetti, ma se quello che scrivo è solo un baroccheggiare d' aria fritta o delle melasse ottocentesche o delle belle ottave come sanno bene fare i cantori maggerini delle mie familiari campagne toscane, allora signori miei lascio a Voi godervi in tutta comodità, nel vostro salotto ovattato, quel tipo di poesia. Me, lasciatemi pure solo con i miei ragli.
Buona poesia a tutti!
Ghino Burlacco

Proposta di discussione
Volevo il vostro parere su una questione nata fra amici qualche giorno fa.
Nasce prima il poeta o è la necessità di esprimere sentimenti che forgia l'uomo poeta?
La mia opinione è che tutti, nella vita, stipiamo nella nostra mente delle vicende che ci segnano (pur rimanendo ricordi) oppure ci aprono la via della vita in altre direzioni (quindi ci accompagnano per sempre).
Per questo motivo l'essere umano vuole svincolarsi o aggrapparsi a certe esperienze con una delle molte forme d'arte che ha a disposizione fra quelle che tutti conosciamo. La poesia ha però dalla sua parte un rilevante compito di catalogazione delle nostre esperienze e per questo ritengo lo scrivere poesie, una forma di autobiografia e non di anticipazione di noi stessi. Quando leggo le opere dei poeti che su questo sito scrivono, mi accorgo di come ogni opera, pur attuale nell'argomento, sia frutto di un insieme di esperienze passate e mai un semplice 'raccontare' una cosa vissuta al momento. Per fare un piccolo esempio vorrei citare Cocami:
Si posa una farfalla
sulla tua manina.
Paffuta tenta l’afferraggio:
invano, è già volata.
Svelta tortuosa rotta
inattesa come la vita.
Capricciosa come te.

...la cito perchè oltre che essere una bella poesia, Cocami mi sembra aver colto spunto dalla farfalla per dire qualcosa ad una bambina (immagino sua figlia...). Il dire 'capricciosa' è un aggettivo che racconta di come si rapportano due persone che si conoscono: la farfalla è il tramite che muove il pensiero verso un seme che in mente già stava germogliando e alla fine, si crea la poesia che rende omaggio sia alla fonte di ispirazione, sia al soggetto cui è riferita la poesia.
Per me la poesia è dunque il continuo aprire le porte del nostro bagaglio di esperienze che trovano nel mondo che ci circonda, la chiave appropriata per entrare in ogni stanza ed afferrare quante più cose vogliamo o possiamo raccontare. E più un'esperienza è forte e più tempo, più parole dovremo spendere per raccontarci.
Sinceramente non riuscirei (per quel che è il mio modo di scrivere) a concepire una poesia che sia totalmente aldifuori della mia stessa vita.
Vorrei un vostro parere. Grazie.
Gabriele Dogliotti

Commento risposta a Fata Morgana
Grazie Morgana,
per i tuoi apprezzamenti che accetto di buon gradimento. Ma ora ti lascio: qui in tanti parlan a nuora perché suocera intenda e non vorrei guastare il tuo mondo etereo e incantato.
Ghino Burlacco

Commento
Tra qualche giorno potrò forse inviare i primi nuovi commenti in preparazione su alcuni scrittori del sito dei quali sto leggendo le opere. Anche qualche commento di commenti, ad esempio su una nota di Gus a proposito del modo di far versi che mi pare molto seria e merita la massima attenzione. Intanto devo fare un sacco di cose tra le quali un'intervista al Direttore dell'Osservatorio meteorologico di Urbino che deve essere pronta tra quindici giorni. (E chissene ... ! diranno giustamente molti). Inoltre siamo quasi in fase di Luna nuova che arriverà il 20 Gennaio (scrivo in genere i nomi dei mesi un po' alla tedesca, con la maiuscola ricordando tra l'altro il loro ruolo di personaggi in alcune fiabe anche celeberrime) mentre il Sole è ovviamente nella costellazione del Sagittario. Vi ho mai detto che i segni che non tengono conto della precessione degli equinozî servono, a mio modesto avviso ma anche secondo tutti gli scienziati, solo a chi ruba almeno 10 miliardi di € all'anno in compagnia di santoni e maghi diversi non da fiaba ma da galera? In questi momenti quando anche messer lo frate Sole si toglie dai piedi si vedono tante belle cosine, a cominciare da Venere ad Ovest e quando anche lei va giù qualunque marmotta individua Sirio che a quel punto è l'oggetto più brillante del cielo. Ma un commento o meglio una noticina la mando per il mio ultimo lavoro in versi sul furto dei quadri nel 1975 in Urbino, prima che qualche nuovo scopiritore dell'acqua calda (dato che io non nascondo alcunché) possa scoprire che in quel vecchio lavoro, uscito con altri miei anche in un'antologia meno di un mese fa, alcune rime in -azzo. -on et cetera alludono ad un linguaggio "volgare" senza spiattellarlo, cosa che in questo caso mi è sembrata più divertente. E così ho fatto una subdola autopromozione. Se gli amici del sito (quei pochi che ancora mi sopportano) dicono che dovrei vergognarmi, hanno tutte le ragioni e anche qualcuna in più. Comunque a tutti gli scrittori, amici o meno, in bocca al Lupo e sempre Viva il Lupo! Lupus... pardon ...
Lucius F. Schlinger

Commento
Grazie Laura (Cocami)!!!!!
Grazie, per i complimenti e per aver capito.
Chiedo a voi del sito di leggere le poesie di Cocami, sono distillate e tenere come la sua discrezione, ma anche molto tenaci e decise, come la sua anima.

p.s. Alessandra (Piacentino), guarda che sto leggendo i tuoi racconti (lentamente perchè ho una lentezza nella lettura che è disarmante )...pian piano arrivo!!!!!!
Un abbraccio forte,
Gerardo Pozzi

"Autumnum" di Gerardo Pozzi
Questa poesia è davvero stupenda! Comunica un senso di confusione, vuoto, disperazione interiore. Ha un ritmo a tratti veloce, a tratti più lento: simile al tormentato volo dei nostri pensieri in certi momenti di rimuginamenti.
cocami

Caro Gerardo Pozzi,
ritengo opportuno lasciar perdere la questione relativa al "conteggio degli endecasillabi", dal momento che non vorrei esacerbare il clima amichevole che regna in questa verde prateria. Se proprio lo vuole, provvederò a risponderle in una prossima puntata.
Antonio Fabi

Fatina mia,
anche io, tutto sommato, sono affezionato all'indomito Gran Kin. La sua irruenza e la sua perseveranza sono state fonti di buona ispirazione.
Vi scongiuro, amici, concittadini, romani!
Se scegliete la metropolitana (Magnifico Kin, perché non ci hai pensato?) sappiate che essa segue di norma un ferreo tracciato disegnato dalle rotaie. Se no, prendete l'automobile, l'aereo, la bicicletta o il cavallo, sì che la vostra anima parli, esploda, si emancipi e trasmetta il suo vibrante messaggio.
C'è libertà di scelta, che non significa libertà di scempio.
Antonio Fabi

Commento a Roberto Bottiroli
Grazie Roberto, ricevere un apprezzamento da un magister Classici come te, non è cosa da poco. Sinceramente, il mio piccolo tentativo voleva esser uno sforzo per cercare di esprimere in versi l’immediatezza della “poesia istintiva o “bestiale”” e devo ammettere che comporre in versi comporta una certa predisposizione, attitudine nonché difficoltà pratica. Infatti, si rischia di cadere nello scontato, nell’ovvietà delle fra sette scolastiche.. Nel prossimo filone poetico cercherò di condensare plasmare fondere il latino antico alle forme in versi … vedremo i risultati.. Complimenti per i componimenti Frammenti e Foglie poiché trasmettono musicalità e armonia, dolcezza e immagini della natura in movimento, ci si lascia andare alle note che regali in un divenire continuo, si avverte una palingenesi interna, un rinnovamento cerebrale che riporta alla lentezza meditativa degli Antichi.. Grazie!
Alessandra Piacentino

"Processione a Latiano" di Gus
La poesia "Processione a Latiano" di Gus per me è Bellissima!!
Grazie, Gus.
Gerardo Pozzi

Commento per Ghino Burlacco
Si, lo confesso mi son divertita
nel legger di Ghin Burlacco la poesia
quella in cui parla della propria vita
in versi risonanti di allegria.

Son veri il nome suo e il cognome?
Non so, ma sembran fatti apposta
per mettere le rime in burla come
bonariamente fa una faccia tosta.

Un prode cavalier sembra ch'ei sia,
senza paura e macchia d'alcunchè,
gli basta il suo castello di poesia.

Io lo apprezzo e vi dirò perché:
mescola l'humor con la cortesia
e non è del denaro alla mercè.
Fata Morgana

Commento
Cari amici, cosa volete..., sono rimasto tuttora un nostalgico, un cultore del puro spirito bohémien: per me "Carmina non dant panem"; altri invece senza scrupoli vendono le RIME a METRAGGIO.
Ghino Burlacco

Carissimo Antonio Fabi,
anch'io, in fondo in fondo, sarei un pacifista (non nell'accezione partitica del termine!)...
Aderisco in pieno all'idea (non scherzosa!) dello scambio di indirizzi mail.
Pubblicazioni, invece, mai avute (nè mai ne avrò!), se trascuriamo due tentativi da parte di due Anime Giganti e Meravigliose come quelle di Giorgio Conte e di Ezio Vendrame, di farmi pubblicare qualcosa (il primo con la Feltrinelli ed il secondo con un editore friulano). Naturalmente, esito del tutto negativo!
....Però il loro gesto spassionato e gratuito mi da una gioia immensa!! Impagabile!
Quello che avevo da donarvi, (e che a qualcuno certamente servirà come riequilibratore del "traffico intestinale") è pressochè tutto in questo sito.
Ah! Guardi che non mi ha ancora risposto sulla mia domanda "tecnica" del conteggio degli endecasillabi!!!!
a bien tot!
Gerardo Pozzi

Poetica di Salvatore Armando Santoro
Il mondo di Salvatore Armando Santoro è un mondo in cui ogni cosa si trasforma, attraverso le sue parole, in immagini evocatrici di vita, di sensazioni, di riflessioni, di anelito al cielo e di rimpianto sospeso per le emozioni che hanno lasciato un segno nel suo cuore. Vi traspare l'incrollabile dignità di un uomo che offre i suoi sentimenti generosamente e con la passione inesauribile per la Poesia. Se il lavoro di un poeta è quello di lasciare di sé le tracce dei suoi sogni come pure la sua nostalgia, lui vi è pienamente riuscito. Fra le tante, tutte da leggere, vorrei segnalare "Aspettando la sera" e "Nei labirinti del Web", divertente dissertazione sulla rete. E questa:

Essere noi stessi
Non avere vergogna
di scrivere versi,
non temere i giudizi
sciocchi
degli indifferenti.
Sii te stesso!
Fai parlare il tuo cuore
e semina le tue emozioni
nei campi del mondo!
Troverai sempre
un’anima pura
che si disseterà
alla tua fonte,
che berrà avida
i tuoi sentimenti.
Attorno a noi
non tutto è aridità!

Sembra essere stata scritta ad hoc!
Heimlich

Commento
Che pagina! Signori poeti, avete dato il meglio di voi stessi! Mi sono commossa per ogni vostra espressione, vi sono grata, sinceramente, di esistere...di riuscire ad esternare i grandiosi sentimenti che vi nascono in cuore...e di offrirli in questo meraviglioso sito...Penso proprio che il nostro Ospite sia una sorta di mago, un Alchimista di anime...grazie e grazie ancora a Lui e a Voi!
Un cordialissimo Bentornato ad Elio De Luca...
Cristina Bove

Commento
Preco, non sparare. Io pacifista, io tutti folere pene, anche a Gerard, Gino; a tutti folere pene.
Spagliato inserire troppi pezzi antigussiti, anche se forse fatta buona propacanda a Giostra.
Prosit
Qvi tutti amici e compagni. Perché non scampiare indirizzi imeil e pubblicazioni? Prezzo di fafore tuecentocincvanta iuri spetisco introtuzioni mei lipri e copertine.
Tanke
Anton

"Ma se tu..." di Valentino Vitali
Un nuovo poeta che ha aperto in bellezza il grande sipario, sulla pagina di Poetare, con la sua delicatissima e tenera poesia. Grazie
Aurelia Tieghi

"Le campane suonan festa" di Alessandra Piacentino
Breve e splendida composizione in metrica (con i due settenari, iniziale e finale, che rompono il ritmo dell'ottonario).
Complimenti!
Roberto Bottiroli

Commento
Si trascorrono momenti molto piacevoli nella lettura dei poeti del sito, alcuni di loro riescono a smuovere sentimenti profondi e a procurare emozioni che nascono dalla condivisione di idee e significati esistenziali. Bisognerebbe conoscere a fondo ogni modalità espressiva di ciascuno, cosa ardua, anche se si potesse trascorrere al pc. tutta la giornata. Questa volta sono state le pagine di Lucius. F. Schlinger a farmi appassionare alle sue tematiche e ai vari modi in cui abilmente le esprime. Se la satira emerge a prima vista, si può altrettanto essere conquistati dalla liricità di cui sono intessute le sue rime. Pur non avendo ancora letto tutta la sua produzione e, quindi, senza alcuna presunzione di conoscerne a fondo l'opera, e sempre nell'intendimento di esprimere soltanto ciò che mi ispira personalmente, vorrei segnalare "Dai balconi di Liebermor", che nella sua fantasiosa originalità svela ben altro...Ne cito alcuni stralci:
"...
Ho incontrato la paura e la morte
sui tanti sentieri sperduti
che in ogni regione s'intrecciano
moltiplicati in ansiosi grovigli;
o davanti alle città orgogliose
elevate sopra i vasti fiumi
che trascinano la polvere del Tempo;
nei villaggi desolati senza voci,
tra le boscaglie senza orizzonte,
negli oceani senza viandanti
dei pianeti senza memorie,
oltre l'anello della Solitudine.
...
Forse, tra novanta miliardi di anni,
io sarò ancora dentro un altro cielo
uguale a questo e, come questo, falso,
come il Grande Sistema Illimitato
animato dal Grande Meccanismo
e tutto ciò che si dice reale:
un guscio vano che non posso infrangere,
sogno, ossessione, miraggio e delirio.
Heimlich

"Munch" di Bruno Amore
Autore dai toni forti e determinati che lascia il segno sulle emozioni del lettore rendendo con le parole il movimento delle emozioni: il respiro, il buio, il silenzio, le ansie, le paure, la coscienza, il timbro dell'ignoto, scrivendo in dimensione plastica, ben dosata e disegnata nell'interiorità.
Tiziana Cocolo

Commento
Grandissimo Ghino Burlacco e il suo METRIMONIO !!!!
Un abbraccio a tutti,
Gerardo Pozzi

A Ida Guarracino
Ciao sono Gianna Faraon e scrivo da poco nel sito volevo ringraziarti per le tue belle poesie che fanno bene al cuore.
Gianna Faraon

Commento
Questo sito è magnifico, ricco di autori che meritano attenzione, alcuni con versi prorompenti istintivi, altri ricchi di cultura e creatività. L’ideatore, che se ne prende anche cura costante è certamente un’Anima che vive la poesia a tutto tondo ed è capace di trasmetterla a tutti, stimolando la ricerca personale e invitando i giovani a coltivarla.
Ho letto le belle poesie di Nino Silenzi, delle quali dovrei dire le stesse cose che recentemente sono state espresse molto bene da Schlinger, aggiungendo che sono pervase di quella tristezza lieve che le anime delicate sanno cogliere nello scorrere del tempo e nella pacata osservazione del proprio “Divenire”, titolo anche di una delle sue più intense, a mio avviso.
Una grande cultura che scende dalla cattedra per proporsi al di fuori della scolastica, una felice e gradevole musicalità, danno ai suoi versi la facilità di lettura e il piacere della rilettura.
In “Frammenti di poesie” si avverte quasi lo stupore di scoprire ancora in sé la capacità di vivere di emozioni e di serbarle nel cuore:
“…
Frammenti di vita interiore,
foglie ancora fresche e profumate
sparse nel bosco dei sentimenti.

Ogni tanto mi piace
raccogliere nel silenzio
frammenti di poesie,
pezzi di me sparpagliati
nell'angolo segreto
dell'anima mia. “
Heimlich

Commento
Vorrei dire a tanti amici, che con o senza invito hanno partecipato, su questo Sito in diretta:
- é stato un bel "METRIMONIO".-
Pare che siano in procinto di fare un viaggio astronomico per godersi la meritata "luna di miele".
Ghino Burlacco

Commento per Lucius ed Antonio Fabi
In sintesi, un grazie devo dire
ai due poeti Lucius ed Antonio
che sanno veramente divertire
perfin senza paura del demonio!

Con arguzia e grande maestria
parole e rime trovan dappertutto
creando dei bei versi in allegria
rendendo così il mondo meno brutto.

E adesso che è finita la giornata
con loro e voi mi sento in compagnia
in questa stanza di poesia inondata.

A Lei signor Antonio dir vorrei
che, sì, per l'"ode" la rima fu azzardata
perchè..non sa? Evanescente son io….
                                  sono una fata!
Fata Morgana

Al carissimo Antonio Fabi:
Grazie per le bellissime parole che mi ha dedicato!!!!
Non capisco se è una presa per i fondelli o un vero elogio, o se ( molto meglio!! ) entrambe le cose!
Comunque grazie davvero!
Mi inchino e ricevo l'alloro (che ho sparso per tutto il pavimento, visto che ho solo quello essiccato e sminuzzato, buono sui petti di pollo -p.s. attenzione alla cottura, bruciano in fretta!- )...
Piccola spiegazione: il verso "Ho perso il conto, signora Bove" è appositamente di 10 endecasillabi, sennò mancava l'attinenza (ironica?) con l'aver perso il conto. Però, siccome con tutte 'ste balle poetiche sull' estetica, alla fine mi avete incuriosito, volevo domandarle se nel conteggio degli endecasillabi (si chiamano così?) sia vero che le vocali, quando si incontrano, valgono "uno". Vale anche per le congiunzioni?
...E' solo una curiosità!!! Non riuscirete MAI ad avermi!!!!!! Eh!
Rispetto allo "scrivere di getto":
ho una cosa da dire ( e spero che qualcuno tra voi ci si ritrovi ).
Spesso mi dicono e mi hanno detto che sarebbe "offensivo" scrivere "di getto", che bisognerebbe vedere e rivedere le parole, lasciarle stagionare, ponderarle e riponderarle ecc ecc....
Io mi sono sempre comportato ( e mi comporto ) all'opposto.
Ma da qualche tempo mi sono reso conto che chi, come me, è "nevrotico" e anche un pò "paranoico", ha una velocità di pensiero che è di circa 2650 km/sec, per cui i pensieri viaggiano in massa enorme ed ad una velocitàassurda.
Perciò, quel che la gente "normale" ed "equilibrata" scrive in trenta giorni, quelli "come me" lo scrivono in trenta secondi. Quindi non è, in realtà, che scriviamo senza riflettere o ponderare.
Ma le nostre riflessioni sono molto più veloci delle vostre ( di chi, appunto, è "calmo" e "ragiona" ).....
Ditemi che non sono pazzo e che qualcun' altro ( ci vuole l'apostrofo su "qualcun"? da quando scrivo in questo sito ho mille ansie, più o meno (in?)giustificate ), tra voi, ha pensieri veloci che non manda mai in
vacanza e che lo fanno scrivere "di getto"!!!
Saludos,
Gerardo Pozzi

Su Nino Silenzi.
Sto dando un'occhiata a molti lavori che mi sembrano interessanti per i temi serî o anche più o meno allegri e certe presenze dolci e costanti: la madre cui l'autore dedica un addio pieno di riconoscenza e quindi le altre donne della sua famiglia. Noto che si distingue dal suo più che fratello Zenone Drisoli per la decisa scelta della metrica libera, ma (sarò un po' maniaco?) c'è un ritmo che riappare in modo simile a quello che avviene in altri casi, sia in qualche endecasillabo chiaro ed aperto, sia in versi che sono separati ma non troppo e possono essere intesi come frammenti di un verso di maggiori dimensioni. Così è ad esempio per Dal giornalaio in cui si affacciano gli endecasillabi e si vede che il ritmo "bussa alla porta"
In A mia madre troviamo
umile e silenziosa./Ti sei spenta [...] Ma le tue mani /stringono il mio cuore ...
L'accendino, con la sua freschezza inventiva, mi pare fuori da ogni schema, così come La bianca signora che arriva in silenzio, la neve nella quale i colori ed i suoni appaiono netti in rilievo. La ritroviamo in un altro lavoro a schema completamente libero, ancora con contrasti di colori in evidenza. In Tornano le rondini è il ricordo della donna amata ieri come oggi che dona il significato essenziale alla composizione, mentre in La mia bambina il gioco del "cattivo" affettuoso e della figlia dispettosa e gentile appare allegro e spontaneo. Da rileggere e ripensare con attenzione.
Lucius F. Schlinger

Commento
Apprendo con vivo e profondo rammarico che Lucius F. Schlinger dovrà assentarsi dal sito per incombenze collegate all'astrofilia.
Quale appassionato di sistemi, solari e non, lo posso ben comprendere, perché in effetti le meraviglie dell'universo spesso lasciano l'acuto osservatore a bocca aperta. E pure a bocca aperta mi hanno lasciato alcuni suoi commenti, di un'ironia sottile (così mi auguro) che ne fanno un personaggio estremamente spassoso.
Peraltro, rammento a tutti che le sue illuminate disquisizioni sul "fare poesia" dovrebbero far testo, anche perché esplicitate con semplicità e profonda umiltà, propria di chi ogni notte si deve misurare con il bagliore delle stelle.
Di questa sua assenza non potremo che far tesoro, per migliorarci e, soprattutto, per dimostrare a noi stessi e al nostro maestro che gli allievi possono tranquillamente superarlo.
Grazie, Herr Doktor Schlinger, grazie di cuore.
Renzo Montagnoli

Commento
Senza Difesa. Da certi avvocati meglio stare ad un "metro" di distanza.
Ghino Burlacco

Poesie di Gus
Oltre la giocosità dei versi arguti ed ineccepibili di Gus, si può scoprire il suo mondo interiore attraverso la sua poesia…testimonianza di una sensibilità profonda, acuita dalla conoscenza dell’uomo…lavoro di accurata analisi della sua natura e delle dinamiche che scatena, non scevro di abbandoni al suo richiamo…”Gloria” ne è una felice sintesi.
La sua anima pervade le pagine, la sua mente spazia senza disdegnare la terra.
Quello che colpisce è la sua capacità di ironizzare con garbo, senza che vi sia traccia offensiva…lasciando che la sottigliezza riveli con levità il suo pensiero.
Grazie per le cose che scrive e per il modo in cui lo fa.
Tutti , poeti o non , dovrebbero sentire con lui che, cito dalla sua “Icaro moderno” :

L'umanità ora soffre
il panico cosmico
dell'uomo
che può perdersi nell'infinito…
Heimlich

Commento
A Cristina Bove, con la quale sono in contatto anche per posta elettronica, devo dire che il suo Clerihew su Fata Morgana è perfettamente a posto anche sul piano ritmico, come era ovvio attendersi. Se ne fa altri cento non ne sbaglia neppure uno. Infatti

Fiorin di brina,
ti meriti davvero la corona
per i bei versi tuoi, dolce Cristina.

Ora penso che per un po' non potrò frequentare il sito, almeno per quanto riguarda la parte dei dibattiti, perché, a parte le osservazioni astronomiche e le consultazioni del sito dell'Unione Astròfili Italiani con un sacco di belle fotografie, comete comprese, devo preparare varî lavori. Ma ci rivediamo prima della fine del secolo. Saluti cordialissimi agli amici del sito da Lucius
Lucius F. Schlinger
 
Commento
Gentile Fata Morgana, la sua spiritosa  attenzione (ricordo il suo Lucius il terribile) è per me importante e  mi rallegra, come mi rallegra il fatto che alcuni nel sito e al di fuori  stiano commentando favorevolmente il mio intervento sulla Commedia di Dante. Invito a visitare il sito dell'Unione Astròfili Italiani che è estremamente autorevole  anche per le scelte letterarie che fa. Se ci fosse solo Schlinger la cosa sarebbe irrilevante. Ma c'è tanta altra gente che ha parlato di Astronomia. Proprio lì nei pressi, guardando l'ordine alfabetico c'è un tale Shakespeare che come letterato non è una mezza cartuccia. Poiché lei parla di Lucifero, vorrei segnalarle che di questi tempi, pochissimo dopo il tramonto, possiamo vederlo luminosissimo ad occhio nudo in forma di Espero e sempre del pianeta Venere si tratta che deve il suo primo nome al fatto che talvolta sorge al mattino come "portatore di luce" perché precede il Sole,  mentre in questo periodo e visibile la sera  (Espèra, per i Greci) Per me, poi, il mito del Diavolo è molto interessante e lo vedo in un modo del tutto diverso rispetto alla religione, come l'elemento anticonformista che lancia in mezzo (da dià-ballo) l'ostacolo su troppo comode certezze. A proposito della sua composizione su  Lucifero, noto anche che in qualche caso i versi che lei spezza hanno il ritmo dell'endecasillabo, poiché lei lo sente  molto bene anche mentre lo divide. Dirò anche che io sono solo un cittadino ed anche un compagno comunistaccio e quindi il termine signore non non occorre, ma capisco che qualcuno forse ci tiene. L'ho fatta abbastanza lunga e tento di farmi perdonare con uno stornello.
 
           Fiorin di liana,
        sarebbe assai più triste qui la scena
        senza i bei versi di Fata Morgana.
 
 Desidero infine dire che sto preparando diversi lavori e quindi per un po' non sarò molto assiduo nel sito. Ad ogni modo Auf Wiedersehen. Lucius
Lucius F. Schlinger

Commento
Prima di intervenire ancora sulla vexata quaestio della metrica, sento il dovere di esternare la mia gratitudine a  Gustavo Adolfo, che ha voluto riproporre in questa sede una parte del suo “Panegirico di Rulliano”, operina (non “operino”, computer idiota!) garbata e divertente, nella quale, tra l’altro, il Sire Nordico prendeva le difese del suo scudiero Gano di Magonza, vittima incolpevole della sua stessa generosità e del suo giovanil furore.
In corso d’opera il sottoscritto dedicatario ha più volte lodato il lavoro del gustoso amico con epigrammi e altri brevi componimenti che qui si  ripropongono in parte.
Tutta la storia, in ogni caso, è consultabile nella “Giostra della satira”

Et de hoc satis
Ora che scrivi lunghissimi pezzi,
gravato già da imputazion pesante,
Gus, ti procuri coi tuoi stessi mezzi
un'altra pesantissima aggravante.
(Antonio Fabi)

Generosità
Ancora non ti paiono abbastanza,
povero Gus, le legnate che hai preso;
sta’ sereno: non è certo un gran peso
dartene ancora tante in abbondanza.
(Antonio Fabi)

Frammenti di gloria
Torna Gussanti da un pellegrinaggio
che l'ha portato, pare, in Terra Santa
a raccogliere un poco di coraggio.
Di questo, tuttavolta, non si vanta
e si presenta come uomo saggio:
addirittura le mie imprese canta.
Non trova più la forza d'attaccarmi,
conoscendo il valor delle mie armi.
S'egli vorrà pagarmi,
gli fornirò ben volentieri aiuto:
l'Euro profuma e sopra non ci sputo.
(Antonio Fabi)


COMMENTARIO

Mi passa un mio tribuno un documento
gussita, a quanto vedo e a quanto sento:
puzza di solennissima aria fritta,
cotta nella consueta sua marmitta.
Stai preparando tu la mia disfatta,
nella brodaglia in cui lieto ti bagni?
Non illuderti mai, vecchia ciabatta,
prode crociato dalle armi di latta;
non serve che ti sbatta;
non serve che ti lagni

Anche se avessi un mitra od un cannone,
soccomberesti, eroe grullo e coglione.

Forse non ho ragione?
Su quattro ottave tu ne storpi due:
guardale bene, piissimo bue.
(Antonio Fabi)

Preghiere vane
Continua Gus a invocare la musa,
poiché si sente inutile e confuso;
ma neppure Medusa
sopporta di guardare il suo bel muso.
(Antonio Fabi)

De misero asello
Colpito da una cefalopenia,
stassi Sugghecchio a ragliare di nuovo:
sono dolente, quasi mi commuovo
per tanto strazio e per la sorte ria
di una bestiola così valorosa.
Toccherà certo fare qualche cosa:
rimediargli una nuova e calda stalla,
o buttarlo nell'acqua: starà a galla
(Antonio Fabi)

Sonetto impromptus
Vedo che Gus ha migliorato molto,
grazie ai consigli ed alle correzioni,
che, in questi mesi ed in tante occasioni,
gli ho donato e ho apportato. Ma ho anche colto,

nella sua imitazione del Tassoni,
debolezza di fondo e un piano stolto,
che gli si legge apertamente in volto:
scaraventa su me maledizioni.

Nel suo programma c'è la mia caduta,
cagionata dal suo grande valore,
nanti a una folla emozionata e muta.

Il fedele scudiero il gran furore,
pari soltanto alla sua mente acuta,
placherà divorando questo cuore.

No. Il vostro sacro ardore,
pifferi di montagna sgangherati,
non servirà: sarete voi suonati.
(Antonio Fabi)

Non credo che tutte le stanze siano specificamente dedicate a Gus, ma rientrano sempre nel contesto in cui nacquero il poema e le vicende ad esso legate più o meno direttamente.

Certamente non ci si annoiava e anche ora non ci si annoia, auspicando che nessuno se la prenda più di tanto. C’è libertà di scrivere e c’è quella di commentare. C’è chi, per liberarsi l’anima scrive, c’è chi si confessa, c’è chi l’anima non ce l’ha. Ci sono nomi che ispirano, come FATA MORGANA, alla quale non posso non dedicare qualche verso rispettoso:

Mi piacciono le fate d'ogni genere
e, se morgane, le apprezzo di più.
Morgana e fata vedo che sei tu,
che, inoltre, molto rassomigli a Venere,
dalle braccia tenere,
dal seno prosperoso (pocce sode).
Meriti più di un'ode.

Se qualche termine dovesse infastidirla me ne scuso ora e prego San Lorenzo di mettere me sulla graticola.

Condivido gran parte di quanto asserisce Gabriele Dogliotti; forse gli Scarafaggi non sono un termine di paragone, come non lo è De Andrè. Le loro musiche sono graziose e spesso lo sono anche i testi; ma è fuori luogo l’inserimento del pur bravo cantautore in manuali di stilistica, prendendo come esempi alcuni suoi testi che sul piano squisitamente metrico sono sbagliati. Vedere per credere.

         Nei confronti dell'ottimo Gerardo,
            che prende il novenario per le corna,
          dovremo avere il massimo riguardo,
              anche se il conto spesso non gli torna.
              Nessun giudizio, in ogni caso, azzardo;
        sia con l'alloro la sua testa adorna!
             Superando en passant Romani e Greci
       fa il novenario e conta fino a dieci.

MOBBING
Procedere innanzi al giudice del lavoro ex art. 447 – bis c.p.c.
Antonio Fabi

Risposta a Gus
Rispondo al mitico Gus.
Se il messaggio era rivolto a me; cercherò di mettere un motore da 10.000 e più cavalli sulla mia nave, per non sembrar d'essere già morta prima di iniziare.
Se prende le difese di Fra Fazio Le posso assicurare, che io non sono in un convento, non si deve scandalizzare.
L'importante che i miei commenti la facciano sorridere.
Alma Chiara

Commento
Risposta alla virginea Alma Chiara: "E la nave che salpa dal porto/ passeggiando con passo cortese./ E' lo stesso che prendere un morto/ e pagarlo alla fine del mese". In ogni caso dirò con Fra Cristoforo: "Omnia munda mundis".
Gus

Commento
Non so se ciò che scrivo sia poesia o altro.
Sicuramente è sogno,
è passato e presente,
è gioia e dolore.
è amore e rancore,
è un dipinto della vita,
è un dialogo con l’ anima.
E’ sentimento !
ed è per tutti,
belli e brutti.
ricchi e di poveri,
colti e ignoranti come me, che non hanno titoli di studio e non conoscono le regole della metrica.
Ma che leggono con passione ciò che altri hanno scritto e scrivono con passione ciò che altri forse leggeranno.
Serenella D’ Amadio

Commento
L'amore per la poesia come per la lettura e la pittura si è manifestato in me col tempo. Ora non sono di certo una poetessa provetta e neanche una gran pittrice, non ho studiato metrica o meglio se l'ho fatto non ricordo e nemmeno ho studiato in una scuola d'arte, ma lo scrivere è per me come il dipingere: "buttar fuori" emozioni positive o negative che altrimenti non riuscirei ad esprimere. Come i miei dipinti anche le poesie possono più o meno piacere, alle altre persone come a me stessa, probabilmente alcune non si capiscono perchè vengono dal mio mondo interiore o da esperienze personali difficili da raccontare, ma io provo.
Tutto questo mi ha aiutato nel difficile cammino della ricostruzione di me stessa, quindi ammiro chiunque scriva prima di tutto per "emozionarsi" poi per emozionare.
Saluto tutti i poeti del sito con cui passo piacevoli momenti,
Giorgia Defraia

Diciamo tutti - NO - al “mobbing poetico”
Certo, certo angelica Cocami, come non essere d’accordo sulle tue belle parole di matura saggezza,
che fanno onore al tuo cuore gentile e al fior della tua giovinezza. 
E grazie anche a te Aurelia, sodale e solidale  amica, d’ immemori tempi, che ci allieti da queste pagine con la tua poesia delicata e umanamente ricca. 
Purtroppo tutto cambia: anche l’animo dei poeti per cercar umano lustro e gloria, cade nella bòria.
Ormai in un mondo sempre più patetico, dobbiamo perfino difendersi dal “mobbing poetico”.
Ghino Burlacco


Risposta a Gus
Una vera signora si riconosce dallo stile con cui dice una parolaccia; un vero poeta si riconosce da come sà trasformare in versi, la vita di tutti i giorni.
Mi dispiace, non sono abituata a commentare i versi di altri poeti o scrittori, potrei fraintendere e forse anche ferire.
Poichè sol da questi versi io ci vedo solo un gatto intento ad entrar in una villa per papparsi un pò di brodo di dado. Immagino che non sia così, bisognerebbe leggere tutto il testo e solo chi l'ha scritto o chi conosce perfettamente le nozioni della vera poesia può capirne il senso e poterlo commentare.
Io non sono una poetessa che ha studiato tutte le regole per poter comporre un capolavoro. Le mie poesie vengono da me stessa, sono come sono io, sono i miei sentimenti.
Spero di non aver ferito nessuno con ciò che ho scritto, la mia ignoranza sulle regole non ha limiti, e se v'ho fatto sorridere, un pò me ne rallegro.
Alma Chiara

Una poesia non fa male a nessuno
Quando andavo al liceo prendevo striminziti 6 nei temi, che non superavano mai le quattro colonne del foglio di protocollo. Invece una mia cara compagna di classe aveva sempre un bell’8 e scriveva fiumi di parole. Così, spesso, le chiedevo di poter leggere il suo tema, per imparare da lei. Sapete che non sono mai riuscita a giungere alla fine di uno di quei temi? Erano eccessivamente prolissi per i miei gusti. Io invece ho sempre avuto doti di sintesi, anche troppo!
Questo per dire che secondo me dovreste evitare inutili discussioni su chi è poeta, chi poetastro e chi imbrattafogli (o pixel in questo caso…). Qui ognuno scrive come può, per liberarsi l’anima o per diletto. Tutti vediamo la differenza tra chi conosce a fondo la metrica e chi va un po’ a caso, ma non è detto che sia più interessante leggere la poesia del primo piuttosto che quella del secondo. Quindi i più colti dovrebbero essere un po’ meno pesanti nei commenti: in fondo una poesia non fa male a nessuno.
cocami

Commento solidale
Aspettavo da molto tempo che qualcuno si esprimesse chiaramente (cosa che forse io non riesco a fare bene) sul modo di scrivere poesia e la libertà che essa rappresenta nell'esprimere il sé.
Sono pienamente daccordo con i commenti fatti dai bravi e saggi: Gabriele Dogliotti, Gerardo Pozzi e il caro e simpatico cavaliere famoso Ghino Burlacco, del quale leggo sempre volentieri gli scritti.
Io ora dico grazie a voi e alla poesia, continuiamo a scrivere tutti in buona compagnia.
Aurelia Tieghi

Commento
Lucius F. Schlinger a Cristina con la quale mi vien fatto di usare il tu, se lei lo accetta e lo ricambia, visto che tra l'altro sembra ci siano solo 201 anni di differenza di età, essendo io nato nel 1741, come forse risulta (secolo più, secolo meno) dal curriculum aggiornatissimo che ho inviato al Magnifico.

Due Clerihews:

La gentilissima Cristina Bove
mi apprezza molto e questo mi commuove,
ma dico a lei che non ci prenda il vizio
perché leggermi, spesso, è un gran supplizio.

Cristina,
come accadde che giusto una mattina
ti capitarono davanti agli occhi
i miei terrificanti scarabocchi?

Un Limerick:

Cristina, nata a Napoli, che a Roma
oggi risede e vive, non si noma
per bagattelle, ma per versi e prose
che trattano di affascinanti cose,
leggerle non è certo dura soma.
Auf Wiedersehen. LFS
Lucius F. Schlinger

"La nostra vita è piena di (in)certezze"
Caro Mr Tex,
prima di tutto benvenuto ( sono da poco arrivato anch'io, per cui siamo "freschi" tutti e due ).
Ho 34 anni, ma se ti avessi fatto leggere quel che scrivevo dieci anni fa (o anche solo cinque, sei ) capiresti molte cose.
Non trovare molti che ti dicano che hanno passato quel che stai passando tu, non vuol dire che non capiscano. Ma solo che magari sono più, diciamo così, introversi...
Stai sereno!
Io so quel che stai passando, e che lo stai passando da una vita intera (perchè non è un momento, lo so ).
Se ti può servire ( e ti servirà, magari non subito ), io sono stato quel che sei tu.
Ho provato quel che provi tu. Mi giudicavo come ti giudichi tu. Poi mi sono rotto i marroni, di stare così male.
E quindi ho dato una svolta.
Ma prima ho avuto la grazia di capire che non era tutto il mondo ad essere "marcio", ma io a non vederci tanto bene. Perchè accecato dalla mia sottovalutazione.
Nada te turbe!
Questa è una benedizione.
Presto finirà, questa tua sensazione, e capirai cose che ti faranno sentire VIVO.
Io sono nato 4 anni fa. Sono ancora un bambino. Però ricordo che il parto è stato faticoso, molto faticoso.
Ma, Dio, quanto ne è valsa la pena!!!
Coraggio!
Ti abbraccio,
gerardo

p.s. Rileggendo le mie "quartine", che ho scritto ( perdonatemi ) di getto tra le 00.32 e le 00.37 di ieri, ho notato che la storia del "dito" potrebbe essere fraintesa: era soltanto la descrizione del mio conteggiare con le
dita delle mani ogni rigo...!!!! Nessun "doppio-senso", mi raccomando!!
Ciao a tutti!
Un saluto anche al "Ghino" !!!
Gerardo Pozzi

Commento
Grazie ancora ad Antonio Fabi per i suoi gentili apprezzamenti e le sue rime che mi onorano più di un premio letterario. Al grande Gus vorrei dire che mi sono sorpresa a ridere da sola nel leggere il suo poemetto e che i simpaticissimi e musicali battibecchi con Fabi sono sinceramente imperdibili. Poi anche ringraziarlo di avermi posta ad antesignana addirittura di un’Epoca…cosa che mai nella vita mi sarebbe stato possibile sperare…Spero soltanto che il D.C. non avvenga per glaciazione con relativa estinzione di bronto-sauri…ma , piuttosto, per pacate precessioni equinoziali, inavvertibili capovolgimenti polari…magari con effetto flou…
Aggiungo che concordo con la stima che esprimono nei confronti di tanti autori del sito, molti dei quali ho già avuto modo di leggere ed apprezzare e molti che sono in procinto di conoscere, e sono tanti…Intanto rinnovo il mio grazie a tutti coloro che apportano il loro contributo esistenziale e poetico in questo bellissimo sito.
Per Fata Morgana, che lo ha espressamente richiesto, ecco il clerihew , di cui però non so ancora se il metro è giusto (Lucius è silente):

Fata Morgana
Appassionata di cultura umana
Amabilmente con filosofia
Si diletta di prosa e di poesia

Continuo ad essere grata al Magnifico per la conduzione di queste pagine che ci consentono vivaci interventi e svariate opinioni.. decisamente non v’è corrispettivo nel Web.
Cari saluti
Cristina Bove

Commento
Sottoscrivo in pieno quello che hanno di nuovo ribadito in modo efficace e placato sia Gabriele Dogliotti, sia Gerardo Pozzi in merito alla rinfocolata “querelle” metrico-stilistica sull’ “ars poetandi”, da giorni su questo Sito.
Aggiungo solo che in Toscana, e anche in altre zone dell’Italia rurale,  ci sono stati,  e tuttora ci sono molti “cantori in ottava rima”, e  per fare qualche esempio, citerò  i “Maggerini di Braccagni” o del Mugello, gente semplice e campagnola, "poeti estemporanei", capaci di andare a “metro” senza per questo reclamare la “patente” o il “lauro” di poeta.
Ogni inizio dell’anno in Toscana è possibile vedere in bella mostra nelle edicole un piccolo libricino azzurro: è il “ Lunario di Sesto Cajo Baccelli” , leggendario  astronomo – cabalista di metà Ottocento -  meglio noto come lo “Strolago di Brozzi” che già alle prime uscite  mandava in stampa il suo “libello” che  riportava in apertura  le famose  “sestine”  del dottor Antonio Guadagnoli, che riassumevano in rima la “divinatio” sui fatti  salienti dell’ anno a venire e chiudeva sempre dando tre numeri da giocare a terno. 
Oggi la tradizione  viene portata avanti da altri poeti, tutti bravissimi, nel rigoroso rispetto del metro e della rima del suo lontano e glorioso precedessore,  ma nessuno di questi a quanto mi risulta ha mai aspirato a scalare il  “Parnaso”, né di essere sdoganato per accedere al "Giardino delle Muse".
Ghino Burlacco

Commento
Carissimo signor Gabriele Dogliotti,
non è la prima volta che mi sento totalmente in sintonia con le sue idee ed i suoi pensieri.
La ringrazio doppiamente per questo suo ultimo commento, perchè mi ci ritrovo pienamente e perchè mi ha assolutamente anticipato.
Anch'io volevo esprimere la riflessione che si basa sul fatto che gli autori classici, a loro tempo, sono stati degli innovatori.
Si può certamente continuare a rifarsi a loro, ma lasciando anche la possibilità ad altri (dei nostri tempi) di manifestare la loro "innovazione", seppure del tutto personale e magari mai destinata a rimanere nel tempo
(nel tempo degli "autori", ma rimarrà certamente nel tempo di chi l'ha scritta e di chi ha provato emozioni nel leggerla)...
Grazie ancora,
mi fa davvero piacere ogni volta che sento un'opinione che è vicina allamia.
Mi sento meno "solo" nel pensiero, ma anche meno "stupido" !!!
Saluti,
Gerardo Pozzi

"Libertà" di Pietro Gandetto
Tra le pagine della nostra storia c'è sempre una pagina ingiallita dal tempo che non si riesce a buttare via ,ed è proprio questa la forza della libertà, andare avanti costruendo su questa foglia che scivola sul fiume..
Tiziana Cocolo

Commento
Prendo spunto dal seguente ragionamento di Antonio Fabi:
Coloro che, per contro, compongono solo in maniera svincolata da ogni norma stilistica senza dare mai prova di potersela cavare anche rispettando determinate regole, non fruiscono di questa legittimazione: ben che vada producono una prosa accettabile. È sempre la padronanza della tecnica che fa la differenza.
Ora, quello che ho riportato è un ragionamento che mi sta bene se si considera la poesia come una persona che nei secoli è nata, vissuta e che tuttora esiste e vive intorno a noi coi suoi valori assoluti maturati nel tempo.
Se diamo alla poesia una vita propria che passa attraverso le generazioni, ci rendiamo subito conto che essa è vissuta sì nei versi dei grandi poeti, che però non sono soppesati dagli stili ma sono conosciuti per le loro idee, i loro sentimenti e la loro capacità di renderli capibili, fruibili da tutti nella forma che più li aggradava. Nel 1300 andava di moda il sonetto o la 'canzone' così come oggi va di moda l'hip hop nella musica. Per far meglio capire il mio ragionamento con un paragone musicale, è giusto dire che nei secoli la musica ha avuto i suoi Mozart, Beethoven, Strauss, Verdi, che nei loro modi personali hanno dato spessore e risalto alla musica in maniera enorme...Ma anch'essi, laddove sempre dovevano misurarsi con una 'letteratura' specifica fatta di regole e 'recinti', proponevano anche composizioni 'personalizzate' che erano all'avanguardia per i tempi e che poi, sono diventate a loro volta, regola per gli altri. Nei tempi più recenti i Beatles sono stati considerati leggerini stilisticamente e musicalmente ma poi qualcuno ha cominciato a vedere tipi di 'cadenze' nuove nei loro accordi, ne sono state apprezzate le particolarità nel creare le melodie e alla fine insomma, anche loro sono diventati 'regola' per gli altri.
Questo, non vuole assolutamente dire che comporre versi senza dare mai prova di potersela cavare anche rispettando determinate regole, sia una scusa per poter dire: ma io sto facendo regole nuove per tutti. Non dico questo. Dico solo che il verso, a mio parere, è libero. Sempre e comunque. La forma che si sceglie è una necessità personale che può essere più o meno corretta ma comunque dev'essere dettata dal bisogno che ha il nostro animo di misurarsi con le parole. Quando ho scritto quel sonetto sul Camino de Santiago, so benissimo che poteva essere un pensiero espresso in prosa (forse era meglio...) ma la mia necessità, il mio bisogno interiore sentiva la volontà di esprimere quel concetto in 14 versi che dovevano dire e dare tutto me stesso. Per me la sfida è lì. Condensare le parole ed i concetti in poche righe, stringersi in 11 sillabe per cadenzare un argomento che altrimenti necessiterebbe di pagine e pagine di pensieri, aneddoti, esperienze etc etc...
Se la forma che ho espresso non è corretta stilisticamente, non è per farla in barba ai cultori della 'regola'. E' semplicemente perchè le parole nascono così. Lavorarci sopra per far quadrare il tutto, diventa, alla lunga, uno snaturare quel pensiero primordiale che ha scatenato tutto.
Gabriele Dogliotti

Siccome
Siccome mi sono sentito
sfidato a sorte e un pò sfinito
ho cercato dentro al mio diario
quartine di un bel novenario

per dimostrar d'esser capace
di rimar bene e di contare
fin a due mani senza un dito
così da risultar gradito

a Fabi Antonio e Lucius Schlinger
e se non mi ricordo male
vocale e vocale uno vale
cucite assieme con la Singer

che mia nonna aveva in casa
ma ora mi mancan due dita...
ottonario in libera uscita?
No, per dio, sopra son nove!...
Ho perso il conto, signora Bove!!!!
Gerardo Pozzi

Commento
Le deliziose, colte e perfette quartine di Cristina Bove, mi inducono a far precedere da queste brevi considerazioni la replica in versi, forme che ha ottenuto diritto d'asilo anche in questa sede, fatto per il quale è doveroso ringraziare ancora, senza piaggeria alcuna, il nostro esimio anfitrione.
Egli, peraltro (come Cristina e come altri soci) scrive brillantemente sia fruendo del metro, sia "liberamente", scegliendo di volta in volta schemi e metodi espositivi più o meno formali. Quando Lorenzo De Ninis, Cristina Bove, Schlinger, Bettozzi, Gus, Bottiroli (mi scuso per le involontarie omissioni) decidono di misurarsi col ritmo e con la rima, vi riescono in modo egregio. Essi, a mio parere, sono anche per questa ragione, legittimati alla scrittura di testi poetici non imprigionati nel letto di Procuste degli endecasillabi e degli ottonari (cito -con riguardo al famoso torturatore- il grande filologo Giovanni Cerri).
Coloro che, per contro, compongono solo in maniera svincolata da ogni norma stilistica senza dare mai prova di potersela cavare anche rispettando determinate regole, non fruiscono di questa legittimazione: ben che vada producono una prosa accettabile. È sempre la padronanza della tecnica che fa la differenza. Mi pare anche fuor d'opera rapportarsi ai "grandi", proprio perché essi (quelli veri) furono e sono padroni della "musica letteraria", contribuendo spesso, al suo sviluppo mediante geniali variazioni.

Voglio adoprare il novenario
per ringraziare apertamente
Cristina Bove, la cui mente
è stupor mundi. Uno scenario

stupendo dona ed avvincente,
d'un taglio pressoché suntuario
(fatto, peraltro non saltuario):
ricchezza lecita e innocente.

L'ottonario, a questo punto,
con la "sincope" finale,
al momento Giusto è giunto,
perché valga il vero (e vale):
non occorrono commenti.
Complimenti.
Antonio Fabi

Commento, commentando il commentato dei commentatori.
Nel mio negletto poemetto a Fabietto (in "Satira") scritto ahimè sub Julo in quanto A.C. (Antecristinam bovem), dove ho mal detto di Lorenzone, Burlacco, Aurelia, Zenone, Banditore, Liliana, Tor Divino (Santoro), Bottirolo, Bromuro, Yasuka, Yashimoto etc, credevo di aver offerto il massimo poetico del moderno rimarolo amante di stanze e … piedi ed ora dedicandolo ai suddetti spasimanti della rima più o meno … baciata, degni … posteriori di Tasso e/o altri classici, qui a loro gloria, riporto le due odi melodico-paradisiache inedite del mio Eroico personaggio, ora anche multiforme, colme di ritmo, poeticità astrale e nivea (nivea ci sta sempre bene) adorabile, affabile, idoleggiabile e chiedo alla giovine, verginea, incantevole Alma Chiara di farne esegesi e commentarle, dopo aver colmato fazzoletti, cuscini e finestrini. (Prima della lettura munirsi di lacrimatoio).

Da (come riportate voi per le vostre opere) "Fabietto Poeta"
Canto II strofa III

"Ex ineditis Fabietti rimis"
"Giunse lo gatto presso il lungomare
al vespro, in una cupa di cipressi
piccola villa ed ivi volle entrare.
Eran questi alberelli antichi lessi
col brodo di vitel rettangolare
e poscia, nel bel mezzo degli stessi,
numerose come a stagion le noci
s'udivan rimbombar croci su croci
"

Da Canto IX strofa V

"Ex Fabietti Aspersis Rimis : Nottolarum Requiem"
"Era quel primo maggio una selvaggia
festa dove planavan pipistrelli
mentre i falò bruciavano la spiaggia
d'Amostante e dei suoi sette gemelli.
Lo gatto provenia d'Arma di Taggia
nutrendosi di quei lividi uccelli.
E pure là, come a stagion le croci
s'udivan rimbombar voci su noci.
"
Gus

Commento
Simpatici i "colloqui" Bove/Fabi: come ascoltare un piacevole duetto canoro.
Attendiamo la dedica di un clerihew , come promesso, signora Cristina Bove.
Tutte belle anche le poesie del 9 gennaio.
Buona continuazione.
Fata Morgana

In risposta a Bruno Amore
"Carpe Diem" dunque, se non ho capito male!
"L'attimo fuggente" ti ha permesso di "volare radente e veloce" sulle mie poesie e racconti.
Essere colpiti in volo è "cosa" entusiasmante;soffermarsi,a mio parere, può riservare emozioni maggiori, talvolta anche rivelazioni!Sorprese quali ad esempio la scoperta di nuovi mondi.
Essere,vivere....ci sarebbe molto da discutere in merito:cercare di non farsi mancare niente. . . vero, ma,senza rischiare di cadere nella superficialità. Allora non sarebbe più "essere",ma,vivere come l'ape,di fiore in fiore. Tutto ammissibile volendo,se non fosse che per un piccolo particolare:noi non siamo api!
Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo soffermarci davanti a qualcosa a qualcuno.
E' un' esigenza innata a cui non possiamo sottrarci, pena il vuoto interiore.
L.P.C.

Ad Antonio Fabi
Cortese Antonio Fabi, gran diletto
ho preso nello scorrere i suoi versi
frutto d’indiscutibile intelletto
scritto con piedi calibrati e tersi

chè di piedi si danza e si volteggia
e di tropi con genio e con perizia
la mente nella satira destreggia
usandone con massima letizia

a me che leggo, onnivora vorace
piace chi sa far musica e ironia
chi promuove giustizia e per la pace
vive, s’adopra e sogna l’ armonia

Mi sorprendo stupita ed onorata
d’essere oggetto di un componimento
perciò ringrazio della stima data
e ricambio con tutto il sentimento

Però d’endecasillabi soltanto
sento preciso il ritmo e la cadenza
ignoro le nozioni d’altro canto
di mera autodidatta è la mia scienza

Mi piacerebbe aver tanta cultura
per destreggiarmi con erudizione
e fronteggiare ad alta levatura
cotanta sfida a singolar tenzone

Nel rinnovarle la sincera stima
dell'amicizia replico l’invito
che menestrelli di giocosa rima
si continui a cantar per questo sito.
Cristina Bove

A Cristina Bove
(Sonetto pluricaudato non scilomico)

Scriva pure per noi, Cristina Bove.
Può pure bacchettarci, Lei, se vuole,
mettendo il ferro dove il dente duole;
ne ha facoltà e diritto, Lei, per Giove!

Ha frequentato, Lei, parecchie scuole;
di questo sono certo: non ci piove
ed altri meriti ha acquisito altrove;
sagge e brillanti son le sue parole.

Quanto ai miei versi postelegrafonici,
di cui mi chiede in un recente scritto,
li ho usati solo per effetti fonici.

Una boutade, confesso, in un tragitto
che mira spesso a obiettivi sardonici
contro un prodotto che spesso è rifritto.

Non mi piace star zitto
di fronte al conformismo che oggi impazza:
mi ci diverto, come la mia razza;

altrove e in questa piazza:
vedasi Lucio, ch'è Latino e Crucco,
e che parecchi ha lasciato di stucco.

Il fatto sta che il giucco
di stilo, di fioretto, d'ascia e spada
piace a taluni, ma a altri non aggrada.
Antonio Fabi

Dissertazione di Lucius F. Schlinger
Ho letto la dissertazione di Lucius F.Schlinger su Dante e le conoscenze astronomiche presenti nella sua opera, che l'autore definisce incompleta ( la dissertazione) ma che a me, carente di nozioni in materia, è sembrata particolareggiata e interessante.
I limeriks sono molto gradevoli, e i clerihews, che non conoscevo, sono una piacevole maniera di comporre nel riuscire ad esprimere in pochi versi la personalità del soggetto. Li ho trovati tutti piacevoli.
Mi permetto di dedicargliene uno, sperando di averne afferrato bene la costruzione.

Lucius F. Schlinger
col gatto nella scatola di Schrödinger
vivo o morto pensato dagli autori
egregiamente ne veniva fuori.

Questo è invece per il "Magnifico"

Lorenzo de Ninis
di chiarissima mente certo in primis
ospite appassionato di poesia
permette di gustarla a chicchessia.

Ho in mente di scriverne per gli amici del sito, sperando sia loro gradito, e semprechè non mi sia sbagliata nell'interpretarne l'esecuzione.
Carissimi saluti a a tutti
Cristina Bove

"Melville" di Renzo Montagnoli
Bravo a Renzo per la sua ode in onore di Melville, scrittore per lungo tempo ignorato dai critici e diventato famoso solo dopo la sua morte (il suo Moby Dick é considerato uno dei maggiori capolavori della letteratura americana ed ha anche ispirato un film).
Nella sua lirica, Renzo, ha fatto trasparire l'anima di questo personaggio, ma é riuscito anche a trasmetterci sinteticamente alcune sue emozioni "forti" sull'inutilità della rincorsa giornaliera di questa umanità insoddisfatta che non riuscirà mai ad appagare i propri desideri sempre più impossibili, che potrebbero, invece, essere "saziati" riscoprendo le piccole gratificazioni, più facilmente raggiungibili, distribuendo qualche carezza in più a chi ci sta intorno e che, spesso, ignoriamo.
Armando Santoro

Commento agli amici di Poetare.it
Al contrario di quello che pensa qualcuno su di me, giuro che non stò soffrendo affatto di rabbia, anzi….
Ringrazio comunque, Gerardo Pozzi e Gabriele Dogliotti, e tanti altri, che riescono a cogliere bene la “realtà delle cose”, e che onorano poeticamente un benemerito sito come Poetare.it, senza “sgomitare” troppo per accendere le “luci della ribalta”, su loro stessi.
Chiudo dicendo che non mi risulta che l’Unione Astrofili pur con tutti i meriti che ha, possa, dal punto di vista strettamente “letterario” essere scambiata per la Società Dantesca Italiana.
Ghino Burlacco

5 : Non  riesco a tacerlo…
Le mie sono parole immediate...Lei, gentile Autore Claudio Rancati, con il suo testo “Volo” mi sta facendo piangere. Mi sta “ schiantando “ l’anima. Non trovo miglior commento se non questa mia “testimonianza”: avverto quel che è scritto...e non riesco a fermare il mio pianto...mi perdoni...monaci cavalieri...
Giuliano da Rocca del Santo

Commento
Vorrei ringraziare G. Bellanca per aver letto la mia poesia.
Sono andata a leggere le sue e le ho trovate molto significative.
Soprattutto il Treno, la tristezza della partenza, la mancanza della terra natia.
Bravo.
Ho letto altre poesie di altri poeti di questo sito fantastico e ho notato che sono moltissimi quelli bravi nel comporre versi. Ho molto da imparare e non avrò mai finito di imparare.
Alma Chiara

Commento
Mi sono affacciato a questo sito molto timidamente non pretendendo ma sperando. Ciò che si scrive sono pensieri,sentimenti,spesso,per gli altri incomprensibili,a me capita di non capire gli scritti altrui. Penso che se non si conosce la storia di chi scrive,i suoi sentimenti,i suoi pensieri è difficile capire ciò che vuole dire. I miei scritti pensavo fossero di non facile comprensione perchè esprimono sentimenti,storie personali. Scrivo anche dell'altro. Grazie Fata Morgana per il vostro apprezzamento,mi ha rincuorato. Ho letto il commento di Gabriele Dogliotti. Mi è piaciuto tanto anche perchè in parte esprime ciò che penso. Complimenti a Magic per Cimitero di paese,a Cristina Bove per Siamo,a Giovanni Della Torre per Dietro la porta. Un sereno 2007 a tutti voi.
G. Bellanca

Commento
Mi sento in dovere di ringraziare Lucius F.S. e G. Bellanca al quale dico che ho apprezzato la sua “Il treno” poesia che racconta con estrema sensibilità la sofferenza per il distacco forzato dalle proprie radici. Attendiamo altre opere di questo autore.
Ci sono tante Vostre poesie che mi sono copiata nella mia raccolta privata, senza averle commentate. Se vi fa piacere potrei citarne.
Il valore di questo sito – mi sento di ribadirlo – è quello di essere aperto a tutti quanti sono appassionati del genere. Questo, secondo me, è il suo pregio e, naturalmente, di chi l’ha ideato.
Permettetemi di adottare il paragone manzoniano dicendo che qui, i vasi di terracotta (come me) e i vasi di ferro (uno a caso sig. Antonio Fabi) possono viaggiare tranquillamente assieme nel fantastico mondo della poesia nel rispetto reciproco. Se poi ci sarà qualche scontro in cui cadrà qualche coccio, niente paura, si può aggiustare e tornare più belli di prima!
Sono d’accordo con quanti dicono di non prenderci troppo sul serio. Siamo una bella compagnia no?! Continuiamo alla grande!!
Ciao a tutti
Fata Morgana

Cara signora Cristina Bove, cara Alessandra,
non riesco a scrivervi quel che provo...!! Siete riuscite a bloccarmi le parole....( A me, che sarei pure un
logorroico!!! Eh! ).. Grazie per quel che avete scritto a me e per quel che scrivete a tutti.
Voglio ringraziare davvero voi tutti che leggete e scrivete su questo sito, e ringraziare il signor De Ninis per lo sforzo quotidiano che mette nel tenere vivo tutto questo.
Purtroppo la Poesia è l'unica forma d'arte scritta da tutti e letta da nessuno. Ma sto leggendo cose meravigliose e sarebbe giusta una società che premiasse, con pubblicazioni, tutti quanti. Sia chi partorisce poesie a causa di sofferenze o situazioni delicate, sia chi le scrive con la fatica di un impegno didattico e culturale. Mi piacerebbe venisse un giorno dove davvero tutti potremmo pubblicare, e non solo.
Ma guadagnarci pure!!
Così avremmo fregato ben bene le cose brutte che ci sono accadute.
Doppia "fregatura"!!!
Io penso al valore della poesia, e mi viene in mente come, un tempo, i poeti di corte erano persone molto importanti, perchè col loro sguardo sul mondo potevano aiutare a mantenere buoni e saldi i rapporti fra le nazioni e nella nazione, per evitare guerre e altro.
Avevano una lucidità ed una limpidezza estreme, e per questo erano molto ben voluti e rispettati.
E penso al valore della poesia oggi, dove un grande poeta deve essere a tre giorni dalla propria morte, per venire proclamato senatore a vita... Mah...
Non ci scoraggiamo e continuiamo a scrivere. Sempre!
p.s. Trovo bellissime anche le poesie di Lisa Massei (Mielenero).
Un abbraccio a tutti,
Gerardo Pozzi

A Lucia P.C.
Ho volato radente e veloce le tue poesie e racconti, approfondirò poi, perchè mi piace essere colpito in volo.
Toccato! E di ripeterò una frase di Jannacci, che ripeto spesso, prima di tutto a me: "non farti mai mancare qualcosa da aspettare". Uno sguardo, un sorriso, una carezza, un bacio, un tenero amplesso, che solo così si continua a essere, vivere è una cosa comune. Ciao, a presto.
Bruno Amore

Commento
Vorrei poter postare anche io una mia fotografia sulla pagina personale per esser sicuro che mai nessuno verrebbe a leggere...Ma a parte gli scherzi...
Il dibattito a cui assisto in questi giorni non è niente rispetto ai diverbi che sono abituato a leggere su altri forum ai quali partecipo. Qui forse, si è giustamente più pacati perchè non c'è competizione; e sicuramente bisogna imparare ad essere più autoironici. Ma è anche vero che quando si leggono alcune puntualizzazioni sui nostri componimenti, si viene colpiti nel vivo...Ogni volta che pubblichiamo una poesia su queste pagine, la consideriamo un po' come una lepre lasciata correre in un prato sopra il quale volano cento falchi. Abbiamo paura che venga divorata. Però dico che è una nostra creazione ma comunque sotto gli occhi di molte persone/poeti. E sebbene le nostre poesie siano alla mercè dei pensieri di tutti, solo noi siamo capaci di intendere cos'è che dentro di noi ha mosso la penna per scrivere quei versi; siano essi perfettamente rimati, giustamente ritmati o concatenati. Nella musica esiste lo stesso identico problema. E' più bravo chi ha studiato musica e sa scrivere canzoni, oppure è bravo anche chi non sa niente di musica eppure strimpella e compone cose belle e sensibili agli orecchi degli altri? Non si può dare una risposta certa e valida per tutto.
Sinceramente è questo che mi dà fiducia nello scrivere i miei versi. Se dovessi render conto a tutto ciò che è 'regola' e 'forma', non mi misurerei mai con me stesso. Non ne avrei nè il tempo, nè la voglia.
Gabriele Dogliotti

Commento
Simpaticamente, Antonio Fabi, cosa sono i versi postelegrafonici? Mi intriga saperne di più , se non è una boutade di complemento. Ribadisco che è un vero piacere leggerla e ricambio il grazie per i suoi apprezzamenti. L'ironia è il sale della vita, è l'antidoto alla seriosità....La serietà è altra cosa e non v'è cosa più seria di una sana autoironia.
A volte si soffre per l' orgoglio ferito, ma se si riuscisse ad accettare con serenità anche il parere poco lusinghiero, si mostrerebbe un distacco intelligente e un'apertura al dialogo.
Trovo che Gerardo Pozzi ci dia una bella dimostrazione di tale comportamento, e che la sua sofferta interazione venga poi espressa con grande intensità nelle sue poesie.
Francesca Bergonzini, Felice Serino, Eugenio. G. Tursi, ci regalano sintetici versi ma densi di significato... Salvatore Armando Santoro ci offre il senso della sua stanchezza, ce la fa vivere con lui nel ritaglio di vita che così bene descrive... Molto intensi anche i versi di Alfredo M. Barbagallo su Welby... si commentano da soli....
Cari amici tutti, vi ringrazio di continuare a "giostrare" per il comune diletto, vi sono grata per tutti i momenti piacevoli che trascorro con voi. Vi saluto caramente.
Cristina Bove

Commento-Ringraziamento a Gerardo Pozzi
„Le cose che avvicinano esseri lontani e sconosciuti“
Una carezza anche per te
Gerardo,
Che ora sei fatto di me.
Un piccolo grazie. Ti tengo dentro.
Il cuore è un antro buio e atavico ma la giusta chiave entra subito, non conosce tentativi e sbagli. Siamo destini uniti dalla continua ricerca dell’attimo, della sensazione che emana l’Infinito. E fa bene anche il solo pensiero o ricordo..
p.s. Terrei molto a sapere anche cosa ne pensi dei miei racconti.
Alessandra Piacentino

Commento
Ringrazio Cristina Bove per il suo giudizio, che altri potrebbe definire perfino troppo generoso. Io, naturalmente, non lo faccio, da buon "miles gloriosus", ma la ringrazio anche per la sua produzione, piena di significati profondi e di indiscutibile eleganza.
Mi pare che (come sostiene anche Gus) il dibattito in corso sia divertente e stimolante, soprattutto se si scopriranno (e non è impresa ardua) le tracce di autoironia che connotano frequentemente le opere dei rimatori (e, in generale, degli scrittori) satirici, con particolare riguardo ai versi preromantici e postelegrafonici.
Buon quinquiennio.
Antonio Fabi

Poesie di Matteo Bertoncello Brotto
Volevo dire a Matteo Bertoncello Brotto che le sue poesie mi hanno proprio "braccato".
Mi piacciono enormemente.
Certo, c'è una vicinanza di espressione ( non vorrei che , lodando lui, il mio pseudoinconscio stia lodando me!!!! )...
Però, però, insomma, questo suo è proprio il modo di scrivere che amo io! La profondità nella semplicità delle parole. Un linguaggio il più vicino possibile a quello parlato, quotidiano.
Non si offenda se mi sento vicino a lei nello "stile" delle parole scritte (odio questa parola: "stile"...Puah! Ma non trovo sinonimi ). Non è una questione di qualità, la mia. Solo una vicinanza ed un piacere nella lettura.
Provi a leggere le poesie di Alessandra Piacentino.
Ma sto vedendo anche molti altri, su questa "strada".
Sono felice, di questo.
Saluti a tutti,
Gerardo Pozzi

 

Commento
Dopo aver letto svariati commenti sul modo di comporre poesie, vorrei essere brevemente partecipe dell'agone!
Quando scrivo poesie libere mi sento appagato; quando scrivo invece poesie in metrica, odo le sirene, l'estasi mi prende, il ritmo si frange spumeggiante sulle scogliere, ecc. ecc. ecc.
Concludo quindi con un breve invito:

Poesia
Valzer di sdrucciole,
piane s'intrecciano
fra tronche stridule
che vanno al ciel.

Ottave languide,
sestine flebili
che al cuor sussurrano
l'ansie d'amor.

Doppio quinario
senario doppio,
strofe che impazzano
con gran furor.

Qualche sineresi,
rime si baciano
quando rammentano
un bianco fior.

Un breve distico
con poche dieresi,
terzine infiammano
l'arido cuor.

Fra il settenario
e l'ottonario
passano gli epici
versi d'un dì.

I decasillabi
pian piano ascendono,
vanno con Zefiro
che spira ancor.

Un canto ritmico
di dolci sillabe,
mentre si perdono
gioie e dolor.
Roberto Bottiroli


Commento
Che belle strofe nella vostra poesia <Contro la guerra> Fata Morgana. Mi hanno colpito.
<Il clandestino>. Brava Alma Chiara
G. Bellanca
 

Commento a Bruno Amore
Ho raccolto umilmente, in punta di piedi il tuo messaggio tra I tanti, nei commenti.
Anche io sono entrata da poco in questo sito ed ho lasciato i miei semplici scritti.
Esprimere un giudizio è cosa estremamente delicata, soggettiva, spesso anche umorale.
Mi è molto piaciuta la tua poesia su "Genova", anche"Come saprai", e quella dedicata a tuo padre.
Non sono una poetessa, ascolto semplicemente il cuore e le emozioni, questo è il mio "metro". Osservo, percepisco, ricordo e cerco di cogliere.
Nel leggere gli scritti devo poter "vedere", ravvisare ciò che la persona vede, vive, prova e vuole esprimere, ed, a mio parere, più I versi sono semplici, fatti di parole semplici, più sono poesia.
Spesso molte persone usano parole a molti incomprensibili,concetti e metafore astratte che rendono la lettura "pesante", poco scorrevole. Attraverso queste tue tre poesie ho visto Genova,ho compreso il messaggio che hai destinato a qualcuno in "Come saprai" e cercato di cogliere in rispettoso silenzio,la profondità del rapporto con tuo padre.
Spero vorrai ricambiare il piacere di leggere anche I miei piccoli componimenti!
L.P.C.

Commento
Ho capito, signor Lucius, cosa intendeva dire.
Lo "stucchevole" era solo un giudizio tecnico.
Grazie per la precisazione.
Guardi che sto pian piano cercando di leggere meglio i suoi componimenti, come quelli di altri.
Nonostante abbiano una forma che non mi "attira", li sto proprio leggendo con più attenzione.
Da come conclude sempre le sue "esternazioni" si capisce, comunque, che il suo Animo è ben presente.
Forse per non ammettere a sè stesso la sua sensibilità ( lo so, lo so, lei mi dirà che la sua è una scelta e ben calcolata ), la maschera un pò in questi modi....
Comunque il "ruolo" del provocatore le è riuscito proprio bene, visto che ha smosso le coscienze di noi tutti ed ha aperto un dibattito molto interessante.
Qualche volta, però, faccia fare le ferie al suo ruolo e ritorni nei "panni" del signor Luciano Fabi.
A me questo signore piace!
Distinti saluti,
Gerardo Pozzi
 

Commento
Che bello! Concordo con Gus sulla movimentazione ad opera di Lucius...mi sembra che non vi sia alcunchè da obiettare sul fatto che anche i commenti sono precisa volontà del "Magnifico", ed è indubbio che la sollecitazione intrinseca sia la giusta spinta a leggere...leggere...leggere...Perchè è questo che mi ha colpito degli interventi di Schlinger, che lui le cose le legge...e che ne tratta con cognizione letteraria e musicale in maniera sincera, talvolta didattica, ma senza mai entrare nel merito personale, cosa che non è da tutti. Personalmente mi sento apprezzata dalla sua attenzione, anche perchè, scorrendo le sue pagine, ho potuto constatarne la poliedricità e la cultura.
Anche il suo amabile germano, come si è autodefinito Antonio Fabi, si muove con altrettanta perizia e conoscenza, spesso ne rileggo i gustosi e ineccepibili versi della giostra della satira, da cui esce inequivocabilmente vincente.
I paesaggi dell'anima vengono descritti da molti autori del sito, con sfumature delicate, altri con decisi tratteggi, ma tutti riescono ad offrire a chi legge una sorta di svelamento, in una richiesta sussurrata che non si venga tralasciati...sto cercando di leggere il più possibile ed anche se non me la sento di esporre sempre un commento, ringrazio ogni volta gli amici che esternano sé stessi nella poesia.
Un sentito grazie sempre a Lorenzo De Ninis, con gli apprezzamenti più sinceri per questa sua impresa.
Cristina Bove
 

Commento
Egregio signor Lucius “il terribile”,
- mi permetto di usare tale appellativo perché sono sicura che Lei non si offende - bisogna darLe atto che ha saputo movimentare assai il mare tranquillo della pagina dei commenti!
Il maremoto iniziale ci ha un po’ sconvolti, ma adesso cominciamo a capirLa e tutti penso sapremo fare tesoro dei suoi giudizi alle nostre poesie in quanto la critica, anche non troppo benevola, non può servire ad altro che a migliorare.
I più tanti di noi, fra i quali io, “gustano” in silenzio le opere pubblicate cercando magari quella in cui si può trovare condivisione e immedesimazione….
C’è chi, però, come il sig. Bruno Amore, cerca invece un riscontro, un parere alle proprie opere ed allora è giusto concederlo e così invitare a fare lo stesso per quanti lo desiderassero .
Personalmente, di questo autore, ho apprezzato gli Haiku senza nulla togliere alle altre composizioni fra le quali mi ha colpito “come saprai” e pertanto gli dico: buona continuazione!
W la poesia, qualunque essa sia!
Fata Morgana
 

Commento

Vedo alcune composizioni del Gennaio 2007. Trovo interessante quella  di Fata Morgana, Contro la guerra, come quella di Ilaria Azzurro, Io in versi sciolti molto musicali ed inoltre Sonetto a Pinocchio di Armando Bettozzi mentre La favola di Lilli di Elywitoutface mostra ancora che è possibile scrivere interessanti racconti fantastici nel terzo millennio dell’ Era volgare. Non è poco!

     Di Cristina Bove segnalerei Chi sogna, un tema religioso che io apprezzo per la commovente linea di pensiero e per la bella musicalità delle quattro strofe di  endecasillabi sempre con il quarto  tronco.  Non ho la più pallida ombra di fede, ma ho sentito più messe (in musica) io di tanti fraticelli ed ho studiato i Vangeli, tanto che in  Ombre sugli dei, opus 7, presente anche in questo sito, ho utilizzato brani di Luca, il mio preferito, quello che contiene  le parabole e gli episodi esemplari  più poetici.

Comunque Cristina la sa lunga in fatto di inventiva, fantasia e ritmo, come sto verificando ulteriormente.

   Chiunque, caro Gerardo Pozzi,  può fare tutte le confessioni che vuole. Se alcune ci appaiono stucchevoli, possiamo dirlo indicando, se ci va, i  componimenti “stuccanti”  Siamo infatti tutti invitati espressamente a fare i nostri commenti. Io comunque lodo e critico le opere e non mi permetto mai giudizi sulle persone, come qualche  autore di versi sgangherati che pretende rabbiosamente   di dirmi cosa devo  fare. In simili  casi mi ripeto Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.  Verstanden? Saludos al nostro Mecenate ed  a tutti gli amici da Lucius Fabius Schlinger.
Lucius F. Schlinger

Commento
Caro Schlinger-Fabi, per me il più ridicolo di tutti, è proprio Lei, che non contento di fare il ficcanaso, sui miei scritti, cosa che non Le ho mai espressamente richiesto, se la prende di nuovo con me, quando mi permetto di replicare.
Ecco, si occupi si astri: è molto meglio! Così farà altri danni. Attento alle stelle però: non promettono niente di buono per Lei!
Ghino Burlacco

Commento
Bella, divertente e intelligente la "polemica" in corso.
Gus

Commento per Alessandra Piacentino
Alessandra Cara,
prima di tutte le cose, un grande augurio per te: che sia un anno ( ed anni a venire!! ) in cui si materializzi tutto ciò di cui hai bisogno. E così sarà! ( Non mi riferisco solo a cose fisicamente tangibili, lo sai...).
Ti sto leggendo, con estrema attenzione. Mi piace davvero tanto ciò che scrivi.
E lo comprendo molto in profondità.
Ti ringrazio per le traduzioni dal latino, che permettono la comprensione di frasi stupende anche a gente come me, che non ha potuto fare studi classici.
In questo sei un Maestro, perchè ti fai comprendere da TUTTI, senza l'auto-elogiarsi dei poveri di spirito nel godere della comprensione di pochi eletti.
Grazie di cuore.
"Ave" è Meravigliosa, come potentissime sono "Cercare del quadrifoglio l'essenza" e "Attimi e secoli gozzovigliare nel tempo".....
Hai momenti di pura Illuminazione, dove parole, significati ed emozioni si uniscono in una miscela di vera e propria sincerità.
Sei molto coraggiosa, ed io ti stimo. Per questo e per molto altro che traspare dai tuoi scritti.
Il coraggio di esprimere le proprie idee ed emozioni è una cosa che mi mette sempre con le spalle al muro.
Ma è il muro delle cose che contano nella vita, è il muro che mi tiene vivo. Mi ci appoggio per respirare.
Continuerò con fiducia nella lettura delle tue poesie e poi passerò ai racconti.
Auguri ancora e una carezza per te.
Ciao!
Gerardo Pozzi

Commenti
Lucius F. Schlinger in primis ringrazia Antonio Fabi per il commento anche troppo benevolo, oltre che estremamente divertente e spiritoso, che i suoi versi hanno ricevuto. Davvero confortante un simile apprezzamento da uno che se ne intende, eccome! Quanto ad alcune persone che hanno "scoperto" alcuni miei pseudonimi (uso circa dieci esattissimi anagrammi del mio nome anagrafico) e perfino il mio sito internet, dico che non ho mai nascosto nulla, compreso l'indirizzo di posta elettronica e il cognome con il quale mi firmo da oltre trent'anni, una trasposizione di quello di mia madre Stringari, per analogia con i tanti nomi tedeschi di mestieri. Se poi qualcuno dice, come il sor Burlacco, che faccio bene a non definirmi poeta, rispondo che poeta lascio che mi definiscano gli altri, come spessissimo fanno, e se il signorino fa quattro errori pacchiani in una lettera che vorrebbe essere ironica mentre è solo ridicola e ne fa decine nelle sue "poesie" non è colpa mia. Ascolti pure i ragli d'asino. Io apprezzo gli asinelli, ma ho una preferenza spiccata per Bach, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Schumann &C, e non è questione di gusti, ma di cultura e civiltà. La cultura romantica, poi, con la sua spiccata tendenza verso la musica è una mia grande prediletta, a partire da quella dei primi tempi, mentre mi annoia ogni forma di languido sentimentalismo. De hoc satis. Non ho tempo da perdere e non ne perderò più per tali inezie. Agli amici del sito segnalo invece il possibile arrivo di una pubblicazione recente (estate 2006) dalla rivista ufficiale dell'UAI (Unione Astròfili Italiani) sui circa 130 punti della Commedia in cui Dante si occupa di temi di Astronomia. Ho ottenuto dal Presidente il benestare per farla circolare senza alterazioni, mentre tra le prose si trovano già varî dialoghi tra i quali due (San Giorgio e San Crescentino) stampati pochi giorni fa insieme ad una lunga composizione in versi sul furto di quadri nel 1975 al Palazzo Ducale di Urbino che forse proporrò al Magnifico. Ma San Crescentino, benchè io non creda ad alcun santo, è un po' il mio patrono ideale, dato che sono senza testa come lui e non avevo sottolineato i diversi commenti di Alessandra Piacentino, Gerardo Pozzi, Gloria Di Simone, Giuliano da Rocca del Santo. tutti in vario modo interessanti e simpatici, anche nelle critiche. Ben vengano! Servono a migliorarci. Con questi ultimi amici, in particolare, desidero scusarmi, mentre ribadisco il mio apprezzamento per Cristina Bove ed altri autori di cui ho parlato in precedenza e cercherò di dare un'occhiata a tanti altri .W la Befana e stateve bbuono, Guaglio'. Auf Wiedersehen. Lucius
Lucius F. Schlinger

Commento
Caro signor Fabi (Luciano),
anch'io non amo la rima "cuore-amore", mentre amo le "confessioni" ( che, nel definire "stucchevoli", la sua intelligenza sensibile ha discretamente vacillato, almeno ai miei occhi ).
Amo molto anche il fare ( e saper fare ) cultura ( non mi riferisco a me ), trasmettendo i propri pensieri senza passare da, diciamo così, "emozioni palpabili".
Quando ho detto che i suoi scritti non mi hanno emozionato, ho espresso soltanto quel che ho provato.
Non è detto che se una cosa non mi emoziona, è perchè io non sia in grado di comprenderla.
Tra l'essere un professore ed essere un Maestro, ci passano molte cose.
E, tra queste, forse anche il sentire bene il proprio appoggio podalico sulla terra.
Che è di Tutti.
Gerardo Pozzi

A proposito di Schlinger
Tanti scrittori guardano in cagnesco,
per la sua dura, ferrea disciplina,
un nuovo socio italo - tedesco,
che mette molti errori alla berlina..
Lo stimo molto, ché, allo stesso desco,
noi ci nutriamo d'ottima cucina:
carni, tartufi, pesci e così via,
con estro, vino buono ed ironia.

Ma il suo ingresso ha fatto chiasso:
non son poche le proteste
di chi reputa smargiasso
l'operare nella veste
di terribile censore.
Quale orrore!

Non tutti, tuttavia, paiono irati,
dato che il metro alberga in questo sito:
legittimo inquilino, camerati,
più volte celebrato ed applaudito.
E valga il vero: sono registrati
parecchi testi fedeli a quel rito.
Bettozzi, Bottiroli, Gus ed altri
scrivono bene, sono astuti e scaltri.

Schlinger ha puntualizzato
ciò che la filologia
sempre afferma, ossia è peccato
commerciare poesia
senza capo e senza coda.
Ma è la moda.

Vi sono versi "liberi", per Giove!
senza schema, né rime e senza freni;
versi che leggo qui, ma pure altrove,
talvolta lunghi più d'immensi treni,
talaltra monosillabi. Commuove
questo buffo, curioso andirivieni.
Ti dicono: "Lo ha fatto anche Ungaretti";
Giove pietà per loro, poveretti.

Questo clima m'è già noto:
quando giunsi nella piazza
vi fu un primo terremoto
e indossai la mia corazza.
Ma, per somma gioia vostra,
fu la giostra.

Ma fu anche pace col sanguigno Ghino,
che di spirito certo non è privo;
con la celeste Ida Guarracino,
dal carattere forte, ma giulivo,
ed ogni socio io attendo ad Urbino,
di cui son duca, signore e balivo.
Sono per l'amicizia e la concordia;
e, in ogni caso, ho la misericordia.

È simpatico il germano,
bravo e dotto, in verità.
Su, porgetegli la mano!
Lui non la rifiuterà,
ché non è più sanguinario
di un sicario.
Antonio Fabi

Commento in risposta a Schlinger
Grazie, grazie esimio professor Schlinger, per la Sua ennesima "Lectio Magistralis", di tecnica poetica come Lei ama pedissequamente impartire dalla sua venerabile "cattedra", sul sito Poetare.it.
Le garantisco che in me non c'è nessun livore, né invidia verso di Lei, anzi le confesso che mi diverto molto a leggere i Suoi puntuali e così autorevoli commenti con stima e ammirazione.
Detto questo, però sono curioso di capire da quale "pulpito" viene la predica, e comodamente con il primo motore di ricerca a disposizione sul mio pc, digito il Suo "tardoromantico" pseudonimo , che immediamente mi porta al Suo sito personale: http://luciusfabi.it, noto subito dal contatore delle visite che Lei ne ha realizzate 2300, in tre anni, alla data del 30 dicembre 2006, data in cui Le scrivo:
i miei complimenti, un vero successo!, praticamente una percentuale di visitatori talmente esiziale che non si riesce neppure a calcolare, lo 0,0000001 per milione , o giù di lì.
Certo, questo non significa niente, ma tuttavia ammetterà che è un buon indicatore.
Se poi vado col suo nominativo alla ricerca del suo "cursus honorem", premi letterari, segnalazioni speciali, piazzamenti d'onore, da Lei collezionati, nella sua attività di studioso, critico, rimatore, nelle diverse discipline letterarie, la risposta del motore di ricerca è sempre negativa, o comunque in pochi casi di scarso rilievo, che non merita neppure di essere menzionata.
Nel Suo sito, i suoi diversi pseudonimi, che sono l'anagramma perfetto o imperfetto del Suo vero nome, formano il Gruppo Demopolis, ovvero un gruppo di sedicenti rimatori che vivono nel paese di Ailait ( Italia):
gradisca ancora i miei complimenti per cotanto investimento immaginativo!
Ecco un rimatore e non un "poeta" come Lei, talvolta, con tutta onestà intellettuale ammette e riconosce di essere.
Quindi un rimatore può solo discettare di endecasillabi, di novenari, ottonari, settenari, aferesi, dieresi e poco più, ma avventurarsi a "salire" in cattedra per dare lezioni di poesia in base "solo" alla tecnica L'avverto che talvolta può essere rischioso, se non altro perché si corre il rischio di trovare qualcuno più bravo di noi, ma seppur tuttavia a Lei piace darle, nessuno può vietarglielo a Lei, come a chiunque altro, ma buone maniere vorrebbero che questi sedicenti soloni dalla scienza infusa, questi portenti di tanta erudizione, prima si sottoponessero ad una buona "igiene orale".
Infine come mio ultimo consiglio vorrei dirLe di non sprecare del tempo prezioso ad educare la parte maggioritaria di quei poeti amatoriali (detto senza offesa verso costoro), che affollano con tracotante e gioiosa esuberanza la marea dei siti di poesia on line.
A gente come Lei si addice di più andare in giro per il mondo a tenere conferenze, seminari, tavole rotonde con gente del Suo pari, per discutere sui massimi Sistemi della poesia e della letteratura nazionale e mondiale.
Ascolti il mio consiglio, La prego, noi "poetucoli"e deturpatori del ritmo e della musicalità dei versi, sappiamo bene divertirci e consolarsi da soli, anche senza i suoi preziosi e solerti consigli. Onestamente Le confesso, che ormai mi emoziona di più il raglio di qualche superstite esemplare di razza asinina, che raramente capita tuttora di udire sotto il sole cocente delle nostre campagne, che un concerto sotto le stelle, della nona Sinfonia di Beethoven.
La saluto cordialmente, e buon anno che verrà.
Ghino Burlacco

Ai commenti
Grazie! dolcissima Cristina Bove, amichevole cocami. Sig. Schlinger l'ultima sua frase "ma il ritmo è assente", nello spirito didattico, è lo scopo del mio partecipare al sito.
Buon proseguimento e a rileggerci.
Bruno Amore

Commento
Sono molto onorata dell'attenzione e degli apprezzamenti di Lucius F. Schlinger, autore colto e versatile, del quale ho avuto modo di cogliere anche la vena satirico-politica. Ho notato che molti dei suoi appunti critici nascono dal desiderio di tener viva ed alta la qualità di quest'arte così polimorfa che è la Poesia.
E' vero che l'ignoranza delle regole dovrebbe ispirare cautela nel ritenersene esentati, ma qui si dovrebbero tirare in ballo tante altre cause, da quella, indubbia, che si scrive ad oltranza ma non si legge abbastanza, a quelle attribuibili alla carenza di autocritica ed al fraintendimento delle propensione al lirismo.
Rimane comunque il fatto che il "Magnifico" aveva esteso a tutti coloro che avessero voluto cimentarsi la possibilità di sentirsi poeti e, come già evidenziato in precedenza, ha offerto la sua amabile cura quotidiana con questo preciso intento. Ovviamente tutto è migliorabile, ma in tal caso forse i parametri cui ci riferiamo dovrebbero cambiare...e non sappiamo se questa sia la volontà del nostro cortese ospite.
Vorrei ribadire il mio grande piacere nel leggere gli autori vari, i loro sentimenti, le loro storie, tralasciando le forme che non mi sono congeniali ma apprezzandone molte altre. Mi auguro che la qualità emerga da sola anche nel rispetto delle regole, e che continui ad offrirci questo interessante scambio esistenziale.
Ancora tanti auguri a tutti,
Cristina Bove

Commento
Non credo sia così necessario per me essere sicuro che gli altri leggano ciò che mi è stato gentilmente pubblicato. E non dico questo perchè mi ritengo sicuro della bellezza certa delle mie poesie anzi, tutt'altro. Lo dico innanzitutto perchè cercare gli sguardi degli altri mi dà un senso di insicurezza che alla fine mi porta a scrivere solo per 'piacere agli altri' e non più per rasserenare me stesso. Nelle mie poesie non cerco spassionatamente un ritmo, non creo un tema che sia sempre diverso, non uso un vocabolario ricercato per dar sfoggio del mio intelletto: non ci tengo proprio. Parlo di me stesso, di ciò che sono stato e di ciò che oggi sono. Quando gli altri possono leggermi, non hanno di fronte un compito da correggere. Hanno di fronte i miei sentimenti che se anche non dovessero essere capiti, so essere sinceri per come sono affiorati in me.
Quando mi imbatto in poesie scritte con due parole e poi subito a capo, mi trovo di fronte a qualcosa che a me non piace. Ma è solo un discorso puramente visivo. Non ho la facoltà di entrare nel cuore e nella mente degli altri e questo mi dà la certezza di essere di fronte ad un qualcosa che nella mente dell'autore ha avuto una genesi precisa che poi s'è tramutata in poesia.
Lo so che per scrivere poesie ci sono regole convenzionali ben collaudate. Ma ripenso sempre a quando, da piccolo, chiesi alla maestra dove andavano messe le virgole nei pensierini. Lei mi rispose che le virgole non sono altro che le pause del nostro pensiero.
Per questo penso che se delle regole precise servono a dare limiti spaziali, non hanno certo il potere di rendere migliori i nostri componimenti.
Gabriele Dogliotti

Commenti
Non è possibile trovare sempre i termini adatti nei commenti ed anche con le migliori intenzioni si può essere incapaci di spiegarsi bene oppure si può essere fraintesi. Trovo ad esempio molto giusta l'intenzione di Bruno Amore che si preoccupa di una possibile indifferenza nei suoi confronti. Del resto alcuni suoi lavori, ad esempio quello assai impegnato che s'intitola A mio padre mostra un dramma visto con i suoi occhi di bambino e non è per nulla da guardare dall'alto in basso. Ma il ritmo è assente.
Altre opere in versi sono degne a mio avviso di notevole attenzione. Tra queste quelle di Cristina Bove (che da un po' dovevo ringraziare per la sua gentile considerazione dei miei versi). Lei usa spesso endecasillabi ben meditati ma a volte anche quasi spontaneamente come ad esempio in La roccia: Fu la farfalla /il passero /il serpente - la mucca il lupo il gatto/il cervo il topo - la tartaruga il falco/ed il leone - il delfino e il cinghiale e/tutto visse ... perché ne sente il ritmo, anche se graficamente lo spezza, come si vede dai versi che io ho presentato separati da un trattino, mentre le barre oblique mantengono la grafica di Cristina Bove. Tra i molti altri di cui dovrei parlare segnalerò la mancanza totale di ritmo di Gus, anche se i temi possono essere interessanti, mentre Fata Morgana si mostra talvolta capace di dare un carattere ritmico definito ai suoi versi. Tra i casi non felici che mi è capitato di vedere segnalerò anche Adamo Graziani pieno di imperfetti (... ava .... eva ..iva) e con in bel Se potrei per il quale non occorrono commenti, come non occorrono per Anima nel Cuore, mentre Anna Del Moro appare vivace quanto a temi e ritmicamente non banale, benché non perfetta
Ringrazio anche dell’attenzione Gerardo Pozzi e non mi rammarico che lui non veda nei miei versi il cuore con le altre frattaglie l'anima e simili Delikatessen, gli ricordo che mi sono laureato con una tesi sulla musica romantica, ma anche i Romantici del Diavolo dei quali parla Schumann, uno dei miei idoli, sapevano che l'arte non deve dire sempre cuore e amore mentre io non faccio stucchevoli confessioni e lascio che le mie idee emergano dai personaggi che presento, per chi riesce a capire. Grazie anche ad Alessandra Piacentino, Peppino Dell’Acqua, Gloria di Simone (prenda pure tutte le distanze che vuole), Aurelia Tieghi (alla quale assicuro che ho ben meditato ciò che ho scritto), Giuliano da Rocca del Santo.
Discorso complesso per Ida Guarracino, ritmicamente debole, molto interessante tuttavia sul piano degli argomenti e per Ghino Burlacco, anche lui bravo nel presentare gli argomenti mentre mi pare che mostri difetti sul piano dello stile e di quella che si definisce la musicalità del verso, spesso baldanzosamente snobbata, che sola può distinguere la poesia in senso stretto dalla prosa, dato che in senso ampio, lato, largo, vago, generale (o caporale che sia) anche una pagina di prosa può ovviamente avere un altissimo valore poetico. Basti pensare (tanto per non far nomi) a Kafka.
Si tratta dunque di scegliere, altrimenti per alcuni potrebbe valere quanto dicevo con vecchi versi riportati nell'ultimo numero di Demòpolis che ho inviato anche al Magnifico ovvero

<< SE LE ACCETTI, APPLICALE
meditazione stilistica di LFS

Essi mi parlano di eccezioni
di cui non conoscono le regole.

(Robert Schumann)>>


C'è chi usa versi sciolti e metri vari,
scrive in prosa ma va a capo ogni tanto,
senza ritmi scanditi nel suo canto
da piedi regolari.
Eviterà comunque, se ha talento,
che la composizione
sembri una brutta lapide o un sermone
scarabocchiato sopra un monumento.

Ma chi usa versi rigorosi e rime
sbaglia quando si esìme
dalle regole con la scusa sciocca
che le parole gli escono di bocca
spontaneamente, come detta il cuore.
Se l'asino ritiene un grande onore
non conoscere fiori, perle e seta,
l'ignoranza dell'arte di far versi
non rende gli uomini mostri perversi.
Però non fa il poeta.
(30 aprile 1993)

Cercherò di guardare altri lavori con attenzione. Intanto a tutti un franco In bocca al Lupo e, poiché lui non fa nulla di male agli scrittori, sempre Viva il Lupo!
Lucius F. Schlinger

Al sito "poetare"
Più che un commento a qualche opera desidero esprimere il ringraziamento a tutti gli autori presenti sul sito per la loro partecipazione che consente di tener viva la poesia. Al di là di quelle che possono essere le mie preferenze per questa o quell'altra lirica ritengo che tutti voi abbiate il merito di testimoniare, con i frutti della vostra creatività, che l'intelligenza dell'uomo può servire anche a costruire e non a distruggere.
Da ultimo, doverosa è pure la mia riconoscenza al caro professor Lorenzo De Ninis, che anni fa ebbe la felice idea di dar vita a questa iniziativa, in continuo sviluppo grazie alla sua costante presenza e disponibilità.
Renzo Montagnoli

Poesie di Bruno Amore
Le poesie di Bruno Amore sono finestre spalancate su paesaggi dell'anima..."Mendicante dell' ovvio " l'avevo già notata, e mi ero riproposta di commentarla, colgo l'occasione ora per farlo: vi si colgono una grande sensibilità, una ricchezza di conoscenze filosofico-religiose orientali, reincarnazione e cosmogonia, e una padronanza della lingua veramente apprezzabile.... anche le sue altre poesie ne sono pervase. Tutte trasmettono un senso di nostalgia coniugata al futuro, osservazione acuta del tempo attuale (che a me, napoletana di origine, risulta particolarmente condivisibile) ma anche la capacità di proiettarsi in dimensioni metafisiche...
Qualcuna sembrerebbe più una bella prosa poetica...ma è soltanto una mia opinione.
Spero che continui a scrivere e ad arricchire questo simpatico sito.
Cordiali saluti ed auguri di buon anno a tutti
Cristina Bove

Poesie di Bruno Amore
Caro Bruno Amore, un commento non si può negare a nessuno, specialmente se ha un cognome così poetico… Forse le tue poesie sono eccessivamente lunghe per i miei gusti (o per la fretta del nostro tempo) e non le avevo notate (leggo solo quelle che paiono più brevi). Ma andando sulla tua pagina le ho poi lette tutte. In molte poesie utilizzi un vocabolario così ricercato che mi ci vorrebbe il dizionario per comprenderle (ma questa è una mia mancanza, non tua) ed una costruzione delle frasi complicata, che mi ci sono persa. Tra tutte le tue poesie ne ho apprezzate in particolar modo due. Mi è piaciuto il modo in cui esprimi un crescendo di passione nella poesia “Al cinema”, e come essa si dissolve nel finale. Ed è toccante la poesia “A mio padre”, dove metti a nudo quel miscuglio di sentimenti che spesso legano le persone.
cocami

Autocommento
Come tutti, compresi i migliori, vorrei essere letto, almeno un attimo e magari leggere io un commento
negativo. Sono paziente, aspetterò che vi accorgiate di me. Spero non sia già successo nella totale indifferenza Vs.
Buone feste, lo stesso.
Bruno Amore

"L'assenza" di Renzo Montagnoli
Egregio Renzo Montagnoli, la tua poesia "L'assenza" mi ha emozionato. Complimenti.
Buone festività a tutti i lettori.
G. Bellanca

Riflessione.
Sinceramente, non mi aspettavo che una mia esternazione di pensiero (forse, tutto sommato inopportuna) potesse creare una cosi ampia partecipazione di confronto di opinioni. Traggo da questa discussione (naturalmente pacifica e molto corretta),un insegnamento di vita. Ancora una volta due dei miei peggiori difetti hanno prevalso sulla razionalità. I commenti di opinione diversa mi hanno fatto capire che si è trattato in gran parte di impulsività e permalosità da parte mia. Il commento risposta di Lucius, mette chiaramente in evidenza che, se avessi analizzato con maggior razionalità il suo commento - critica, forse avrei evitato di turbare la tranquillità del sito, e mi sarei risparmiato, quella che ora appare una brutta figura. Scrivere non è un gioco qualunque, ma una cosa seria delicata e preziosa, oltre ai testi, anche i commenti, se interpretai nel modo giusto sono maestri. Spero di non ricadere più in questi infantilismi. Grazie per l'attenzione e Buone Feste a tutti.
Silvano Notari

Ringraziamento a Gus
Sono onorata nel vedere che il sig. Gus ha letto la mia poesia trovandola di suo gradimento.
Ci sono momenti della vita in cui le emozioni passano dal cuore alla penna in un attimo. Io cerco di cogliere quell'attimo in modo da rendere partecipi anche gli altri di ciò che sento dentro di me.
Ringrazio di cuore.
Buon Natale a tutti.
Alma Chiara

Commento
E' stata una bella sorpresa per me trovare questo sito. Forse grazie a questa scoperta, ho capito quale sia la cosa che più mi piace fare nella vita: che non coincide certo con la cosa che so fare meglio ;-)...e cioè scrivere.
Ho notato che non è difficile scrivere poesie ma è pur vero che è difficile, per me, tramutare in versi certi sentimenti. Amo tentare di esprimermi nella forma sonetto perchè a scuola leggevo e rileggevo il Canzoniere del Petrarca facendolo esempio di vita. Non a caso, la mia esistenza sentimentale è sempre stata incorniciata dall'amore cortese ovvero, amare a distanza scrivendo ciò che il cuore in quel momento diceva.
Quando rileggo i miei sonetti mi ritrovo pienamente in quel che leggo, anche se agli occhi degli altri non risalta alcun significato lampante. Ma parlano di me, della mia storia e della mia esperienza di vita.
Voglio anche fare i complimenti per i lavori di tutti i poeti del sito che leggo qua e là ma che spesso mi trovano incantato di fronte al video.
Auguri di Buon Natale a tutti voi.
Gabriele Dogliotti

Commento
Mi sento in dovere di ringraziare ancora Giuliano ed approfitto per rinnovare a tutti Voi serene festività. Anche le poesie di oggi ed i commenti sono dei piccoli gioielli di parole. Lasciatemi dire che il "Natale" di Gus mi ha commosso e..penso anche ad Elio de Luca; spero che ci legga ancora e che torni con i suoi scritti! Ancora tanti e tanti auguri, a risentirci all'anno prossimo!
Fata Morgana

4 : Tanto va la gatta al lardo che ci lascerà la zampa. Il tempo è galantuomo ( n'est-ce pas?...).
Sereni saluti a tutti,
poche righe per testimoniarvi il mio grazie per quello che donate con i vostri testi e commenti. Mi sento un po' più vero in vostra compagnia. Meno timido. In particolare, nulla di esclusivo, desidero ringraziare Fata Morgana (l'entusiasmo contagioso) e Cristina Bove (la gentilezza accorta ). Nessuno, dunque, si senta escluso da nessuno. Mi pare... Vi auguro un sereno e Santo Buon Natale e il più pacifico possibile Anno Nuovo. Che sia pieno zeppo di quella Luce, Felicità e Gioia che il Nascituro dona all' Umanità. Un pensiero a coloro che trascorreranno le Feste lontano dalle loro case, affetti, ricordi e dalla " terra del padre " - loro malgrado -. Un sorriso a tutti con stima.
Giuliano da Rocca del Santo

Risposta al commento di Alessandra Piacentino
Carissima Alessandra,
innanzitutto mi permetto di darti del tu, perchè ho "solo" sette anni più di
te ( sigh! Quanti! )...
Ti ringrazio per quel che mi hai scritto, davvero!
Al signor Schlinger prima avevo fatto sapere anche altre cose, e cioè che
per me ( e lo ribadisco! ) è un onore ci siano presenti nel sito esperti
della parola ( del gioco delle parole ) come Lui.
Quando ho scritto che l'espressione deve "soffiare dove vuole" intendo
proprio che ognuno deve e può essere libero di scrivere come gli si addice,
seguendo regole e non seguendole.
Certo, io sono uno che crede nella "verità che sta nel mezzo", e quindi, sì,
tu hai ragione.
Forse la Bellezza sta nell'unione della libera fantasia con qualche
principio di "regole" metriche e ritmiche.
L'importante comunque è comunicare ( ed essere compresi! Dio, quanto bisogno
abbiamo, di essere compresi?!!!! ).
Far passare le nostre emozioni.
Poi chi legge, come diceva una volta Paolo Conte, può pure trovare dei
significati propri che l'autore magari non voleva dire. Ma è anche questa
una delle bellezze dell'arte.
Il pavimento dell'arte è la mancanza, l'assenza.
Almeno così lo è stato per me.
Senza ( un certo tipo ) di sofferenze che mi hanno buttato in un mondo
adulto già da bambino, forse non avrei mai scritto nè suonato.
Questo NON VUOL DIRE che bisogna passare dalla sofferenza per saper o poter
scrivere!!! ( Gus Docet!!! ).
Ma gli impedimenti, gli intralci, se non lasciamo che ci sommergano, poi
diventano utili per crescere ( ed avere una piccola rivincita su di essi )..
Mi chiedi una cosa enorme, nel dirti cosa penso dei tuoi scritti.
Io sono solo un fisioterapista!!!
Però è una cosa così inaspettata, che mi fa un piacere enorme!!
Le leggerò e poi ti farò sapere.
Ma ti dico subito che ho dato un'occhiata e sono stato colpito dalla FORMA,
delle tue poesie.
Forma proprio estetica, intendo.
Ci hai fatto caso che le tue poesie, viste intere, hanno la forma di esseri
umani e di alberi?
Sono come un immenso abbraccio.
Sono Vive!
Eh già!
Va beh, sono le 00.28 e domani sono al lavoro presto.
Ora a nanna!
Grazie ancora, Alessandra!
CIAO!
Gerardo Pozzi

"2007" di Roberto Anzil
Una versione consumistica del 2007, una cruda realtà che a volte soffoca le emozioni, lavate da una lacrima. L'augurio è di andare oltre questa visione, superare l'involucro del panettone per gustarne la dolcezza con un bacio. Buon Anno a quest'autore e un brindisi con tutta la compagnia di"poetare".
Tiziana Cocolo

Sul commento di Gus
Simpatico l'intervento di Gus, come del resto tutta la sua produzione. Penso anch'io che l'ironia sia la chiave migliore per non scivolare nella trappola dell'autorefenzialità. Autoironia, soprattutto.
E' vero che ci sono regole da rispettare, ma prima della metrica c'era la musicalità spontanea ed intuitiva, le qualità che molti posseggono anche se non tutti riescono ad esprimerle al meglio. Se prescindiamo dallla scolastica, possiamo goderci il concentrato di molti vissuti, la grande aspirazione degli uomini a sentirsi partecipi di Qualcosa di più, il vero anelito alla ricerca di altri piani dimensionali...e ciò si avverte in tutti, anche in coloro che si ritengono capaci di alte mimesi ed invece...Glissom...
Per queste feste auguro a tutti serenità e gioia, una ricca ispirazione e un mondo di bene. Un augurio particolare al nostro caro Ospite con il più sentito grazie perchè continua ad offrirci questa gradevole opportunità.
Cordiali ed affettuosi saluti
Cristina Bove

"Tramonto" di Alma Chiara
Alma Chiara: Tramonto. Bella immagine. Olio più che acquerello.Il tema, proprio perchè il tramonto e la notte hanno mille allegorie, lo affronta con semplicità puramente lirica.L'incanto e il nulla in pochi versi.Brava.
Gus

Commento A Gerardo Pozzi
Caro Gerardo,
ho letto i commenti relativi a Schlinger: ultimo atto e mi ha impressionato il suo tono diretto e drammaticamente vero. Mi piace la sua schiettezza. Ho letto alcune delle sue poesie e trovo veramente che esprimano emozioni con la E maiuscola.
E’ forse questo lo scopo della poesia? O è forse, semplicemente, l’arte dell’impressione e della comunicazione? A mio avviso la poesia è un mezzo per esprimere passione e immediatezza, ma al contempo anche uno strumento per perfezionare la metrica il ritmo la musicalità e lo studio delle parole. Bisognerebbe compenetrare il tutto.
Mi piacerebbe sapere, cosa pensa delle mie poesie e dei racconti. Non c’è crescita senza critica ed ispirazione.
“L’espressione è l’arte della comunicazione, il risveglio dei sensi, la luce delle parole” Siamo attimi che sanno di infinito pensare…
Grazie Artisti di tutti i tempi per accendere i sogni e la fantasia. Buon Natale!!!
Alessandra Piacentino

Risposta a Gus
Completamente d'accordo con Lei, signor "Gus" !!
E grazie per avermi fatto meditare in più (non è mai uno spreco!).
Con stima,
Gerardo Pozzi

Ai partecipanti a queste pagine.
Sono certo che non tutti (e hanno fatto benissimo) hanno letto nel settore relativo alla SATIRA, il mio "poemetto eroitragico, tuttofuorchecomico mezzo biografico" dedicato ad uno dei migliori di noi e intitolato "Fabietto poeta". Lo richiamo, in relazione ai toni degli ultimi commenti per dire a tutti noi "non prendiamoci troppo sul serio". L'ironia, più che la poesia, distingue gli uomini dagli animali (ed io amo anche gli animali). L'importante, l'elemento cardine del sito, con tanta comprensione redatto da L.De Ninis, è la voglia di poesia. Sia essa in versi liberi che cadenzati. Ricordate le parole di Ariosto a Ippolito d'Este: "Che quel che posso dar, tutto ti dono" e la risposta del Cardinale all'autore dell'Orlando Furioso "Messer Ludovico, che sono queste corbellerie". Non pensiamo di assomigliare al primo, ma non identifichiamoci col secondo.
Gus

Ciao a tutti,
mi chiamo AlmaChiara, sono contenta d'aver scoperto questo bel sito.
Scrivo principalmente per mettere in versi le mie emozioni e poter condividerle con altri.
Colgo l'occasione per augurarvi a tutti Buon Natale.
AlmaChiara

Replica di Lucius F. Schlinger
A Lorenzo ed a chi è presente nel sito devo dire che sto dando un'ulteriore occhiata al medesimo e tra l' altro alle note spesso lusinghiere sulle mie opere e anche su certi miei commenti che ovviamente non tutti condividono, come è logico che sia. Ho annotato alcuni elementi e ringrazio intanto chi apprezza i miei versi e le mie prose, mentre devo ricordare che non ho potuto rispondere subito anche perché stavo lavorando al quarto numero del bollettino di Demòpolis. Cercherò di rispondere più dettagliatamente agli amici di "Poetare" ed anche di scrivere loro attraverso la p.el, ma intanto vorrei dire a Silvano Notari che non dovrebbe sentirsi certo scoraggiato da certe mie prese di posizione nette e decise. Io sono solo uno scribacchino che cerca di scribacchiare correttamente (cosa vorrà dire, poi?) in prosa e in versi e che non scrive mai poesie ma, appunto, composizioni in versi. Le tematiche di Notari possono essere anche molto interessanti. Auf Wiedersehen al Magnifico ed agli scrittori del sito.
Lucius F. Schlinger

Schlinger: ultimo atto
Caro signor Luciano Fabi ( ora ho scoperto che il suo era, come immaginavo, uno pseudonimo ), ho letto alcune sue poesie.
Leggendole ho colto la sua preparazione tecnica, il suo essere una specie di Architetto, di Matematico della Parola.
Purtroppo però, nessuno dei suoi scritti mi ha emozionato.
Sono molto particolari, studiati. A volte eccentrici. Originali.
Ma io sento proprio questo "distacco" dalle emozioni.
Torno a ripetere che la libertà di espressione è sacra, e come tale va lasciata "soffiare dove vuole"...
Io le dico soltanto che mi manca ( ed è un vero peccato!!! ) di sentire le Sue, di emozioni.
Che cosa prova Lei, che cosa pensa Lei.
Come hobby ( perchè di lavoro non si campa ) sono un musicista. Oltre a suonare in diversi posti e con vari strumenti ( e situazioni particolari ), giro nei locali ed ascolto molto.
Lo sa quanti "matemaciti" della musica esistono?
Tantissimi!!
Suonano alla perfezione, come un registratore, come un cd appena comprato.
Ma provi a chiedere alle persone ( che anche conoscono poco la musica ) quanto si sono emozionate.
Tutte ( o quasi ) le diranno che "sì, sono molto bravi, ma gli manca qualcosa, non sò..."....
Sa cosa manca a queste persone dalla esecuzione musicale pressochè perfetta?
Manca la loro "anima", il loro "cuore".
So che è una scelta stilistica quella di scrivere entro certe "regole" e certi "criteri".
Ma se un'arte serve a qualcosa, il suo scopo è proprio quello di "liberare".
Rendere libero l'autore e rendere libero chiunque fruisca di quest'arte.
Ho cercato in internet altre sue composizioni, ed ho trovato un sito suo con vari collaboratori.
Questi collaboratori non erano nient'altro che l'anagramma del suo nome.
Mi sono sentito un pò triste, per questo.
Primo, perchè me la sono immaginata persona sola ( io spero per lei che invece, male che vada, sia una persona solitaria, e non "sola" ), secondo perchè spiegava questo "trucchetto" dell'anagramma, senza permettere a noi di accorgercene ( cosa, tra l'altro, non difficilissima ).
Insomma, non sono certo io, sconosciuto e imperfetto, a doverle far cambiare idea od ad ammorbidire il suo pensiero, ma le ricordo come Alda Merini definiva il poeta un profeta.
Ed il profeta ha un compito ben preciso ed estremamente importante.
Come afferma Padre Alberto Maggi, il profeta non è colui che vede il futuro in una palla di vetro, ma colui che, avendo ben presente il "presente" ( mi perdoni il gioco di parole ), sa con molta precisione cosa potrebbe accadere in futuro, e ne rende partecipe che questo sguardo se l'è dimenticato.
Sprecare questo talento solo per una questione tecnica di ritmica e metrica mi sembra un "peccato".
Ma faccia Lei, naturalmente!
p.s. E' comunque una scelta "stilistica" anche quella di scrivere senza regole, semplicemente ( come fanno alcuni di noi, che scrivono su questo sito ).
Il successo eterno di pubblico delle poesie meravigliose di Charles Bukowski ne sono un più che dignitoso esempio!
Un abbraccio a tutti!
Gerardo Pozzi

Commento
Sono Faraon Gianna, desidero inviare a tutti i poeti che scrivono in questo sito i migliori auguri di un buon natale.
Vi ho scoperto da poco tempo, sono felice di averlo fatto adesso non mi sento più tanto sola, voi mi fate compagnia nelle lunghe notti insonni.
Grazie e buon natale a tutti
Gianna Faraon

Commento sulla critica di Lucius F. Schlinger
Ciao di nuovo a tutti!
Grazie infinite alla signora Cristina per avermi risposto! Le mando un bel bacio!
Una precisazione ai commenti vari che ho letto: il mio non era una critica al signor Schlinger!!!! Sono un novello del sito e mi sono imbattuto assolutamente in modo casuale nella poesia della signora Bove (che mi è piaciuta tantissimo per motivi e ricordi personali!!!).
Il signor Lucius F. Schlinger (chiedo scusa se per caso non ho scritto giusto il nome, ma lo cito a memoria), nel suo commento (che ho letto), fa certamente critiche che, credo, appartengano al suo gusto e forse ad una
certa "scuola di poesia", ma si dimostra attentissimo lettore (come io NON SONO!!!) di molte se non tutte le persone che scrivono su questo sito.
Questa è la dimostrazione che il signor Schlinger ci tiene moltissimo alla poesia e legge TUTTO ciò che noi scriviamo. Scusate, ma io mi sento onorato, di questo.
Certo una critica (e magari negativa) non è che sia proprio una carezza al nostro ego, ma va accettata come opinione diversa di una persona che ha gusti diversi dai propri.
Certo, l'educazione ed il rispetto devono sempre venire prima di tutto, ma mi pare che il pensiero del signor Schlinger (che non so nemmeno se sia uno pseudonimo o meno - ignoranza docet!!-) fosse molto "tecnico", non credo proprio volesse offendere l'anima delle persone.
Se invece voleva offenderle ed io non ho capito nulla, oh beh, questo è un problema suo (di Schlinger...).
E' tardi, oggi non ho riposato e non ho nemmeno voglia di rileggere cosa ho scritto.
Vi auguro giorni sereni perchè credo sia un diritto sacrosanto di tutti gli esseri umani (che però si sforzano tanto per fare il contrario!).
Ed io non sono nemmeno un ottimista!!!!!
Ciao a tutti,
Gerardo Pozzi

Sulle critiche di Lucius F. Schlinger
Navigando mi sono imbattuto in questo sito, che mi è sembrato ben fatto. Incuriosito dalla pagina dei commenti, li ho letti tutti. Ho riscontrato negli ultimi interventi una levata di scudi contro Lucius F. Schlinger che ha criticato alcuni poeti, in modo forse un po' crudo, ma -mi pare- sostanzialmente corretto e rispondente al vero. Egli ha espresso un "suo" parere personale, che tale rimane. Non è mica il Vate dei vati! Può sbagliare anche lui, e allora perché prendersela tanto? Così facendo si corre il rischio di essere più intolleranti dell'intollerante (è tale o è ritenuto tale?). Penso che sia giusto seguire la traccia segnata dalla poetessa Cristina Bove, dove parla di autoreferenzialità e di critica benevola, e dal poeta Giuliano da Rocca del Santo, quando ci riporta il motto di Julos. Non c'è bisogno di scandalizzarsi e scalmanarsi tanto. Vero che non vogliamo usare i modi, ritenuti sgarbati, di Lucius?
Peppino Giovanni Dell'Acqua

Commento
Ho fatto ancora una visitina al sito e devo dire che sono rimasta alquanto stupita degli ultimi commenti...devo premettere che anche a me non piace tutto quello che viene pubblicato, ci sono alcuni autori che scribacchiano a ruota libera, alcuni troppo prolissi, altri che si ritengono vati credendo di esserlo solo perché rimestano nel lessico dell'Autore... ahimè!... Però sono d'accordo con tutti quelli che hanno preso le distanze da Lucius F. Schlinger, primo perchè vi è libertà di scelta, secondo perchè, essendo anche lui ospite, ha manifestato una sorta di malumore nel dover condividere lo spazio con gli altri ospiti che, sembrerebbe, non ritiene alla sua altezza.. se pure avesse le qualifiche necessarie alla critica accademica e letteraria, sarebbe cortese da parte sua applicarne almeno i criteri di recensione propositivi e non demolitori.
Sono rimasta anche sorpresa della sua mancata risposta a tutti i commenti, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero in merito... Ripensamenti in corso sono sempre preferibili all'indifferenza.
Spero che il sito continui a pubblicare le opere dei più svariati autori, per me è interessante scoprire i veri talenti che vi partecipano. Non li elenco per non cadere anche io nella trappola della critica positiva, perchè si tratterebbe di mie preferenze, in fondo, e agli esclusi non saprei cosa dire.
Cordiali saluti a tutti
Gloria di Simone

Poesie di Gerardo Pozzi
Sono io che la ringrazio, Gerardo, le sue poesie sono originali e simpatiche, spero che anche lei non si senta escluso dal contesto e che voglia continuare a esprimere le sue acute osservazioni nel modo che le è congeniale. A presto leggerla ancora.
Cari amici tutti, passiamoci la parola che ci aiuti a sorridere...la parola che ci renda lieve la vita per un attimo, che ci faciliti il viaggio nel mistero...
Buona domenica a tutti
Affettuosamente
Cristina Bove

Commento
Ringrazio per la solidarietà, il tutto legato ai valori umani, del rispetto per la dignità altrui e del buon senso. La mancanza di rispetto per gli umili ( e nel mio caso, anche per gli ignoranti), è purtroppo una forma di razzismo. Gli altezzosi umiliano, e gli umili subiscono, meglio subire in silenzio, tanto gli onnipotenti sono sordi (peggio per loro). Per capire la profondità delle anime fragili, non bisogna essere ingegneri della metrica e della rima, laureati nel 1300. Mi fermo qui, altre affermazioni sarebbero pasto per il vento. Un abbraccio a tutti quelli che in qualche modo mi somigliano.
Silvano Notari

"A chi pensando d'essere" di Cristina Bove
Volevo ringraziare la signora Cristina Bove per l'ironica e lucente poesia "A chi pensando d'essere".
Grazie!
Mi sento rappresentato nel suo pensiero e questo mi fa sentire vivo. Io non sono "laureato poeta" ( nè sono poeta nè sono laureato! ). Però la scelta di scrivere con un linguaggio quotidiano e "parlato" è una
scelta che amo. Quando leggo poesie scritte con semplicità, mi innamoro subito. Se la poesia ha un pregio, è proprio quella di dare un senso di libertà che poche altre arti danno. Perciò (almeno per me, sia inteso!) niente "regole" o "sottoregole". Accetto comunque la visione diversa dalla mia che alcuni poeti mi hanno
dato. Ognuno deve assolutamente pensarla come meglio sia per sé stesso. Senza però "imporsi" agli altri.
Ok, mi pare di aver scritto già troppo! Grazie ancora, signora Cristina.
Buona Vita,
Gerardo Pozzi

Commento
Vorrei comunicare a Silvano Notari tutta la mia simpatia, dirgli di non sentirsi escluso dalla poesia, la sua anima non può farne a meno e la sua voce è tra quelle che meglio sanno esprimere gli stati del cuore...non si senta bocciato, per favore, e continui a poetare...Ringrazio Cocami, le sue intuizioni sono quelle di una mente attenta che sa intuire il senso dietro il segno...ed anche nelle sue poesie si coglie un certo smarrimento al cospetto di eventi più grandi di noi, la sua maternità così sentita, il rammarico dolente per ciò che poteva essere e non è stato, la tristezza degli abbandoni...ma anche la gioia delle piccole cose...e tutto il resto ancora dei mille accadimenti di una vita umana, non ti lasciano forse lo sgomento? Lo stallo in cui forse lo stesso dire potrebbe non aver più senso?
Al dotto Lucius hanno pensato bene Aurelia Tieghi, altra bella voce di questo sito, e Giuliano da Rocca del Santo che in maniera cortese ma inequivocabile ne ha tracciato le competenze...
Per fortuna c'è ancora la libertà di scegliere, si può leggere ciò che ci piace e tralasciare il resto, si può essere attratti dai vivi sentimenti delle poesie di Nino Silenzi, dall'esuberanza di quelle di Irene Pizzimenti, dalla memoria evocativa e la spiritualità di Renzo Montagnoli, dalla autenticità di Elio De Luca (manca davvero la sua presenza), dalla trasparenza di Fata Morgana e...vorrei nominarli tutti ma sarebbe un elenco sulla pagina...mentre per me rappresentano interi mondi da scoprire, gradatamente.
Con i saluti più affettuosi
Cristina Bove

"Composizione in versi e prosa" di Lucius F. Schlinger
Dal momento che lei si definisce uno scribacchino,(con il mio piccolo parere) le consiglierei di meditare sui giudizi e i commenti che fa, nei confronti delle anime poetiche che sul sito esprimono con amore le loro emozioni, ognuno come può, con il benemerito aiuto del "Magnifico" come lei giustamente lo definisce.
Per fortuna non siamo sui banchi di scuola! Su Poetare, la poesia o se preferisce la scrittura, mette a confronto prima di tutto sé stessi nella più totale libertà (a parte naturalmente errori grammaticali, mi sembra sottinteso).
Stavo dicendo appunto che lo scrivere aiuta a scoprire noi stessi, a leggerci dentro e forse in qualche modo anche ad avere più stima di sè. Scorrendo la sua pagina ho notato che ha molti, molti meriti, ne lasci qualcuno (con un poco di modestia) anche ad altri.
Aurelia Tieghi

Intervento 3: Io sto con il Canzoniere, con Prometeo non saprei e tutto sommato mi basta un cielo stellato per sentirmi Creatura: Davide fa perder la testa a Golia e rovina i Filistei!
Sereni saluti a Voi Tutti amici del sito e... benvenuti tra noi  nuovi arrivati...
Premessa :  gentile Autore-Prof. Lucius F. Schlinger, da settimane le sue opere m’intrigano come - del resto - quelle di Tutti gli Autori  di questo sito. Con questo non voglio affermare che abbia letto tutto di tutti  (lo faccio quando posso e come posso, sempre con rispetto e apertura...senza spirito  polemico o irriverente nei confronti di nessuno – al sottoscritto i  propri simili sono cari come la propria persona e non è suo costume infischiarsene...-).
Lei giunge a proposito e non per caso... ( forse è l’occasione buona ): che sia lei [...] si mostri al bimbo il volto del  saccente?!... Confesso che ho visitato, oggi: 14/12/2006 – per la prima volta – il suo sito e qualcosa si è dischiuso in me. Di botto! Se era sua “intenzione” attirare l’attenzione, non solo ci è riuscito ma l’ha catturata.... all’Astronomia. Non potrebbe essere diversamente per un grillo-“menestrello” come me che gioisce – sempre – nell’ammirare la volta celeste e all’armonia che questa irradia nel profondo. Opera di quel Tizio al quale lei non crede (nessuno è perfetto) ma io si (nessuno è perfetto...ma perfettibile): Amore per le Sue Creature, tutte le Creature...anche per il CICAP (non sento il bisogno di utilizzare il “microscopio” per dimostrarmi il sovrannaturale. Non scopriro’ mai  Dio in laboratorio – è una questione di approccio – pena la “fine” di Prometeo: rodersi il fegato!...Inutilmente (aggiungo), ma tant’è...
Da lettore : ammetto che le opere di Lucius F.Schlinger, che inizio appena – colpevolmente - a scoprire e timidamente decodificare ( la buona volontà  c’è ), emanano un certo fascino. Non è mia intenzione criticare ( non ne sono capace . Sono autodidatta e sto cercando di imparare ) sul piano Accademico o letterario ma agli endecasillabi, settenarii, musica, teatro e quant’altro resto – naturalmente – sensibile e coinvolto. E’ un inizio. Approfondiro’. Sono anche Sentimento non solo  Intelletto e in questo senso ho difficoltà a recepire testi di questo genere (Dante e Goethe non sono per Tutti – nuvole alte non portano pioggia -,  Petrarca e Leopardi “si”)...Perdoni, gentile Autore, il mio ardire ma sto muovendo i primi passi nel demanio del Bene e del Male letterario  e siccome non sono in cerca di protagonismo o di pubblicità ( non m’interessa emergere ma comunicare e dialogare – imparando da Voi, lei compreso - : amo scrivere. Punto.); avendo coscienza dei miei limiti – che è la mia forza –  non vorrei rischiare d’incappare nel “ a force de péter trop haut, le cul prend la place du cerveau – Julos – ( trad.: a forza di scorreggiare troppo alto, il deretano prende il posto del cervello – T.d.R.), concludo qui questo mio primo approccio. La leggero’ con  interesse...
Un fraterno pensiero a coloro che non credono e a chi soffre nel corpo e nello spirito. Amen.
Sereni – per quanto possibile – saluti a Tutti.
Giuliano da Rocca del Santo

Opere di Lucius F. Schlinger, Poeti e poesia
Benvenuto al dotto Lucius, di cui dopo aver letto alcune opere, ho apprezzato versatilità e inappuntabilità di costruzione. Vi si coglie un profondo spessore culturale a sostegno della satira e della fantasia...i limericks, gli epigrammi haiku, gli stornelli, ecc. sono indubbiamente piacevoli. "Dai balconi di Liebermor", cui ho dato solo una rapida scorsa, mi è sembrata una saga epico-politica ( in qualche modo mi ricorda Tolkien) e mi riprometto di leggerla con l' attenzione che merita.
Condivido i suoi appunti critici verso l'autorefenzialità poetica di molti frequentatori del sito, però penso che in questo modo si possa ritrovarsi contrapposti al criterio di chi lo ha ideato e strutturato, aprendo a tutti la possibilità di sentirsi, più o meno a ragione, sia pure per un giorno, poeti.
Cito il nostro ospite, Lorenzo De Ninis: Questo sito è dedicato a tutti gli spiriti liberi e sensibili, in modo particolare a voi giovani, che, spero, vi avvicinerete al mondo della poesia in modo spontaneo e piacevole, non gravati da noia libresca. Forse siete poeti e non lo sapete.
Ecco, in questa ottica, penso che forse una critica benevola e propositiva sia accettabile, che laddove vi sia un vero talento possa essere di stimolo per un approfondimento tecnico ed espositivo.
La magia della Poesia, che a volte risiede in poche sintetiche rime, a volte in ridondanze armoniche, si manifesta inattesa e pervadente nei luoghi più inopinati...
Colgo l'occasione per ringraziare il fautore di questo bel sito e tutti i poeti che lo animano, sono loro debitrice di piacevoli momenti e di intense emozioni.
Cristina Bove

Commento di Lucius F. Schlinger
Dopo aver letto il commento di Lucius f. Schlinger, ho provato una forte sensazione di amarezza e di delusione nei confronti di me stesso(anche se non sono stato citato , non mi è difficile immedesimarmi purtroppo, nella categoria dei temerari, che scarabocchiano così a caso). Se tengo conto del concetto espresso in questa esternazione critica, mi rimane solamente la possibilità di rimettere i miei foglietti sudici di inchiostro, in un cassetto, far cancellare tutto quanto inviato fino ad ora e fuggire velocemente dal sito poetare. Ma voglio essere temerario per una volta ancora ed inviare un ultimo brano prima di rispolverare quel cassetto e imbottirlo di scritti "cosi come capita". Tristemente forse lascerò perdere, e sono certo che non mi sto piangendo addosso.
Silvano Notari

Poeti e poesie
Che dire?! Non potevo ricevere un più bel regalo natalizio da parte di Giuliano da Rocca del Santo e Cristina Bove. Non lo baratterei con nessun articolo di gioielleria!
Non so se sono una “vera” poetessa, ma so che amo molto – si è capito, vero? – la poesia e allora cerco di sfruttare questa forma di espressione che trovo “sublime”.
Cari poeti, i vostri scritti, le vostre poesie, sono per me uno squarcio di luce nel grigio del mistero che è la nostra vita. Io posso solo dirvi GRAZIE e in questo è racchiuso il miglior commento alle vostre opere.
Non posso citarvi tutti singolarmente, ma non posso non rivolgere un GRAZIE SPECIALE al poeta NINO SILENZI e voi sapete perché, vero?!!!
Dal regno delle fate (in cui la ricchezza è solo spirituale) vi giunga il più cordiale augurio di tanto bene e serenità.
Fata Morgana

Ai poeti del sito
Voglio inviare il mio saluto di pace e serenità a tutti voi poeti e narratori del sito e a quanti quotidianamente si collegano a questo web in cerca di sollievo dello spirito, a Lorenzo De Ninis per questa bellissima idea di far scambiare poesia e con essa anima e amore tra quanti ogni giorno scrivono, leggono e sognano di divenire immortali in queste splendide pagine di cielo azzurro.
Buon Natale e tanta tantissima salute a tutti, poiché è l’unica cosa che conta di possedere e ci permette di esistere su questa bellissima arancia di colore azzurro e bianco che è la nostra amata Terra. C’è una bellissima canzone di Renato Zero che dice “gli spermatozoi l’unica forza che tu hai…” ecco questo siamo… carne e sangue e cuori che battono, anime che s’incontrano e che danno vita all’energia, questa l’unica forza che c’è in noi, l’unica impronta del nostro passaggio che durerà di generazione in generazione. Vi pare poco?! La vita è davvero un mistero ed è l’unica bella poesia che scriviamo e che parla di noi.
Buon Natale a tutti voi e un caro saluto a chi amate di più.
Cleopatra

"Il valore della memoria" di Diego Cocolo
Bellissimo e ben scritto "IL VALORE DELLA MEMORIA" di Diego Cocolo. Mi ricorda tanto i tempi di guerra dove anch'io fui partecipe. Grazie e Buone Feste a tutti i lettori, scrittori e poeti.
Callarà

Al commento di Giuliano di Rocca del Santo
La poesia è il tocco dell’anima altrui… io ho detto Leopardi perché è il sommo nel linguaggio e quant’altro di più alto dopo Dante e la Sua “Divina” che esista ma credo e soprattutto sono convinta perché so che ci sono, molte diciamo poesie che vanno fuori dai canoni dell’epoca, già esistevano all’epoca di Leopardi e forse il sommo è stato avvantaggiato dal fatto che era della giusta famiglia per quell’epoca. Ma senza voler avere troppi pregiudizi, passiamo al settore della musica, per esempio sono trascorsi 40 anni poco meno e solo oggi si è scoperta la poesia di Luigi Tenco spero che per molti di voi non trascorrino altrettanti anni…il poeta tocca l’anima perché condivide il cuore, i sogni sono l’unica cosa in nostro possesso.
Un caro saluto a tutti
Cleopatra

"Scrivere" di Cristina Bove
Qui tutti conoscono le poesie di Cristina Bove, poetessa molto attiva nel sito. Vorrei però elogiare la bellissima “Scrivere” : sprigiona un senso d’impotenza, la comprensione dei limiti umani ed il desiderio di soverchiarli. Mi chiedo quale evento abbia ispirato tali versi. Infine vorrei ringraziarla per aver preso in considerazione le mie poesie: ne sono lusingata perché lei, diversamente da me, è davvero una poetessa.
cocami

Composizione in versi e prosa
Moltissimi hanno inviato versi al sito Poetare e tra questi non sono pochi quelli che scrivono un po' come capita, spesso presentando temi non privi di importanza ma con versi privi di ritmo.
Ma come si distingue allora la composizione in versi da una prosa più o meno o per nulla interessante?
Alcuni esempi fra i tanti: Astfelia, presenta una costruzione grafica definita, ma ritmicamente inesistente; Paolo Bocchino una notevole dichiarazione d'amore piena di ardite apparenti assurdità che l'amore, appunto, supera al di là di ogni piatto buon senso, ma il ritmo è assente; Anna Maria Campana è un'altra che va a capo ogni tanto e buona notte. E si tratta pur sempre di gente che mostra un impegno culturale da non sottovalutare; Adele Condello sa invece (sapeva poiché ci ha lasciato da qualche anno) dare un buon ritmo, pur non sempre impeccabile, ai suoi versi siciliani e italiani in rima su temi interessanti e con immagini efficaci. Vi sono alcuni che vanno a capo dopo la congiunzione e o la preposizione di e qui non c' è proprio rimedio, così come per chi presenta verbi al futuro semplice (sempliciotto) o al participio passato (proprio passato, macinato e triturato) o all'imperfetto (magari fosse solo imperfetto!) per facili rime e perfino chi vede sorgere il Canchero (beato lui, poiché tale costellazione è tra le meno luminose) o un verso consistente solo nella congiunzione e. Caterina Siclari, poi -con la sua accusa a Dio che, se in tal tizio credessi potrei condividere, mentre non condivido neppure per scherzo le conclusioni sulla "dirìtta via" che lui indicherebbe- mostra immagini abbastanza suggestive ma, ahinoi!, senza un ritmo definito.
Non ho visto tutte le composizioni e cercherò di esaminarne ancora tante altre, ma intanto vedo un tale Antonio Fabi che mi pare proprio interessante non solo per le tematiche, ma anche per lo stile e la perizia tecnico-stilistica che mostra ancora una volta come il ritmo, la metrica e la stessa rima possano essere ritenute antiquate o superflue da chi non azzecca due versi corretti neppure con il dizionario dei sinonimi ed il pallottoliere (o l'elaboratore elettronico più sofisticato). E allora diamo ancora una bella occhiata alle sue composizioni che Lorenzo il Magnifico presenta nel sito, dai varî scherzi della prima parte, ai sonetti ed agli scherzi mitologici, fino alle aretineidi ed agli epigrammi, alle composizioni riferite ai classici (Iliade & C).
C 'è davvero tanto da meditare!
Lucius F. Schlinger

Intervento 2.: Io sto dalla parte dell’Arcangelo Michael e Lei ?!...
Sereni saluti – per quanto possibile – a Voi tutti  amici  del sito, timoniere ( al secolo Prof. De Ninis ) compreso al quale va anche il mio ringraziamento per l’opera – lodevolissima – che svolge e l’opportunità che ci offre di comunicare.
Premessa: non utilizzero’ parole quali poeta, poesia o quant’altro poiché, per quanto mi riguarda – e parlo per me -, non so cosa sia la poesia e quindi un poeta. Nell’attesa che qualche  Accademico  di buona volontà m’illumini  a tal soggetto, mi permetto di dire che qualsiasi cosa significhi questa benedetta   poesia, l’associo alla Preghiera: un’attitudine dell’anima...e che il poeta – con il suo fare - è una sorta di medium che porta (o si sforza di farlo o di ri-portare)  il Cielo sulla Terra magari attraverso il suo personale vissuto. In qualche modo perpetua  l’ancestrale – doloroso -canto di Adamo per il Paradiso perduto. Dunque non si offenda nessuno, per favore, se utilizzo termini quali testo per poesia e Autore per poeta. In questa ottica sto soltanto cercando punti di contatto atti ad instaurare un dialogo, uno scambio. Che senso ha scrivere se non per comunicare?! Speriamo bene...
Gentile Cleopatra: [...] La poesia per me è il tocco dell’anima altrui [...]. La ringrazio per avermi risposto. Sicuro, “poesia” è sentimento e il linguaggio si evolve con il tempo, ci mancherebbe altro. Oltre al cosa si dice è altrettanto importante come si dice ma sono persuaso che quel come abbia delle regole  proprie da rispettare, indipendentemente  dall’evoluzione del  linguaggio.Che senso avrebbero, per esempio, le decine di pagine on-line di www.poetare.it  messe a disposizione nel tentativo di fornire gli strumenti necessari per  fare poesia? Folle furor di Mirko Mondillo è venuta fuori per caso?!... Riuscirci o meno è un altro paio di maniche... ma non mi pare che questo sito sia stato fondato da Leopardi...e comunque, insomma, ognuno faccia come meglio crede ma prima di definirmi poeta ci rifletterei almeno un paio di volte. Tutto qui. Non abbandoni il suo sogno gentile Cleopatra, tutto il resto, ha ragione lei, è relativo. Grazie.
Gentile Autrice Alessandra Piacentino: aderisco allo spunto di riflessione a proposito del suo nuovo filone di poesie, esternandole la mia opinione ma non da collega ( troverà giustificazione a questa affermazione nella Premessa ). E’ vero, il Latino ha il suo fascino – anche per persone sprovviste dei Classici come me - e se la sua ricerca artistica la spinge ad utilizzarlo perché no? Non mi pare che il risultato sia desagreable... Complimenti e auguri.
Gentile  Autrice Fata Morgana: la ringrazio per il suo contributo e la dolcissima definizione di Poeta. Non mi è sfuggita cosi’ come i suoi testi – in particolare  Il mio dio e  Fuggire. Apprezzo molto il suo scrivere. Lei  è uno dei riferimenti di questo sito e trasmette molto...
Da lettore: le pagine pubblicate, giorno dopo giorno, su questo sito, hanno un fascino particolare. Alcune si distinguono particolarmente come quella dell’undici (11/12/2006).Tutti i testi pubblicati, senza distinzione, meritevoli di  plauso! Un grazie di cuore a tutti per quello che siete riusciti a trasmettermi. Grazie! Senza nulla togliere a nessuno segnalo  Gocce di silenzio  di Pietro Gandetto e Canne al vento di Leopardino ( benvenuti tra noi ). Pasticceria di Giovanni Della Torre; Nazareno di Callarà (che è una piacevole “scoperta”); Te ne sei andato di Vincenzo Varlaro e su tutti lo splendido (sonetto?) Folle furor di Mirko Mondillo.
Cortesia: un sentito grazie per le parole che ha rivolto alla mia persona, gentile Autrice Cristina Bove, ricambio con stima.
Pensierino: “ La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio”. S. Quasimodo.
Un pensiero a chi soffre nel corpo e nella mente. Sereni saluti a tutti.
Giuliano da Rocca del Santo

"Amicizia" di Fata Morgana
"Amicizia" di Fata Morgana è leggiadria di sentimenti...è sintesi di alato pensiero...chi non vorrebbe essere l'amica che ha bussato alla sua porta?...Chi non vorrebbe sentirsi dire: entra?
Un 'emozione delicata, un'accoglienza vestita di poesia.
Grazie a questa gentile poetessa che ci regala simili chicche.
Cristina Bove

Per i poeti del sito
Già traspare atmosfera di festività sulle pagine di Poetare che ci accompagnano quotidianamente Sarebbe impossibile contattare personalmente tutti i poeti-amici, perciò colgo l'occasione per racchiudere in un unico grosso pacchetto il dono di un pensiero,con tutto il calore di un simbolico abbraccio. In particolare ringrazio i miei lettori e chi in questi giorni ha visitato l'area dedicata alla "Sorgente della poesia". A tal proposito è doveroso sottolineare che il mio tentativo di "parafrasare" il "Sommo poeta" nasce solo da un bisogno di riflettere emozioni e sensazioni nell'ampio spazio metafisico, per trovare rilassamento in quella culla di cultura che alimenta e arricchisce l'anima nella sua sempre rinnovata modernità. Chi si approccerà alla lettura, tra i versi e i canti comprenderà come il simbolico cammino tracciato nella mappa della terra, del corpo e della mente è ancora un efficace mezzo per interrogare noi stessi e riflettere su tutto ciò che ci circonda.
Auguri a tutti.
Tiziana Cocolo

 

Poesie di Zenone Drisoli
Sto iniziando a vedere i versi firmati Zenone Drisoli.

L'impressione generale è positiva, non senza qualche elemento di critica  che può essere anche intesa come consiglio che perfino uno scribacchino quale il sottoscritto può dare per simpatia ed amicizia, proprio perché ne vale davvero la pena. Se no, ovviamente,  me ne infischierei.

 Nei Ritratti, ad esempio,  La Vicaria oscilla con disinvoltura tra dodecasillabi e metri "barbari" assai interessanti, mentre tra i Profili si trovano anche schemi a rima baciata un po' semplici ma efficaci soprattutto in certe conclusioni. Trovo anche alcuni ritmi un po' artificiosi con spostamenti di accento quali quelli che mostro qui sotto, come  sembrano risuonare negli ottonari di Zenone: 

Prodi eroi, docenti cari,/della Cùltura alti fari,/sfoderate le virtù,/andreté sempre più su ...

 Il fenomeno si ripete varie volte e in altri casi troviamo ad esempio una sillaba in più o in meno e qualche rima non perfetta  (Il passato per lui non conta, /è la bravura quel che importa). Ottime invece, a mio avviso certe rime equivoche quali  ... vien bussando alla tua porta,/sai tu dirmi che ti porta?
 Interessante in genere, nei versi abbastanza lunghi,  la presenza di rime interne, ed inoltre  gli elementi di metrica "barbarica" che che mi sembra di percepire, legati ad una speciale tradizione nella letteratura italiana sono ritmicamente pregevoli. 
Si può certo rifinire qualcosa. Ma il quadro generale appare ampio, completo e certi momenti di graffiante ironia sono tutti da gustare
. Un esempio fra i tanti è L'insegnante scontenta mentre la ricognizione della situazione di sfacelo della scuola, con  le rincorse a tutte le mode ed i permissivismi delle nostre ciabatte,  fa ridere perché cerchiamo di non piangere. Continuerò a leggere Zenone.
Lucius F. Schlinger

Poesie di Rossella Maria Luisa Bartolucci (Calabria)
Profumi a me cari di questa soave terra che mi ospita per le vacanze, dove le donne son regine come la poetessa afferma e che risponde ad una verità celata dietro il profumo della dolce sottomissione, leggero si avverte nelle poesie di Rossella l'amore per la natura, per le cose semplici ma essenziali da lei espresse nelle immagini che ci regala in "Brividi fanciulli".
Finchè al mondo esistono poeti che come lei catturano momenti irripetibili dell'esistenza allora "il mondo non perderà i colori pastello."
Grazie Rossella le tue poesie hanno fermato il mio ritmo e ho guardato il cielo, e ho ascoltato i suoni della natura e sono riuscita a pensare, e qualche volta fa bene fermarsi e pensare, basta una nota magica come la tua poesia.
Ida Guarracino

Per Cristina Bove
Mi piacciono le belle poesie e credo che dietro ci sono delle belle persone valide e sensibili anche se non sempre si possono condividere le stesse idee o lo stesso pensiero per quelle cose che ci attraversano quotidianamente, ognuno da il proprio contributo all’amore e alla pace. Lavoro al computer e quindi mi è facile venire a sbirciare questo sito che trovo molto rasserenante e pieno di pace. Inoltre questo per me è un periodo un po’ triste e allora passo più tempo del solito al computer in cerca di conforto nei vostri bellissimi versi. La poesia parla d’anima e di quello che è davvero l’uomo, inoltre la cosa che mi sbalordisce è sempre il vedere quante persone d’estrazione sociale diversa scrivono poesie e come in fondo tutti abbiano lo stesso penare nell’amore, nei sentimenti in genere o di contro lo stesso gioire, vedono la stessa bellezza nella natura, la stessa atrocità a volte nell’orgoglio dell’uomo e di come tutti abbiano voglia di esserci…in una società in cui a stento ci si scambia anima e che tende sempre più all’isolamento alla non comunicabilità, l’uomo essere sociale ha perso il senso della parola come trasmissione di tradizioni e di vita. Scrivo delle “cose, ma mi vergogno a farle leggere, infatti, nei commenti uso di proposito il mio nome, non voglio usare questo settore come porta di accesso per pubblicità anche se del tutto gratuita, se nessuno commenta le mie poesie forse è perché non trasmettono niente, non sono condivisibili, sono troppo personali e credo che questo sia un neo per il poeta, il poeta anche se scrive di se, legge il suo destino in chi verrà dopo e nel suo lettore soprattutto, credo che ogni poeta abbia il vero intento di insegnare…ad evitare quegli errori, quella sorte che gli è toccata di avere, anche se ignaro a volte di volerlo fare e usa la poesia come sfogo o di far vedere il mondo con gli occhi di un bambino come esperimento giornaliero.
Ognuno ha un sogno nel cassetto e il mio era da bambina quello di diventare scrittrice, qui, oggi che faccio e sono tutt’altro, lo posso realizzare e anche se non sarò mai famosa, se riuscissi a dare qualcosa di pace come tu hai dato a me con la tua poesia avrò raggiunto il mio scopo
Non importa quante cose si scrivono a volte ne basta una per rendere quel pensiero immortale in chi legge e anche se non lo saprai mai gli avrai regalato una speranza.
Un caro saluto a te e a tutti
Cleopatra

Il sito Poetare
Il mio primo commento è per il sito, complesso, articolato e sempre rigoroso sul piano delle indicazioni tecniche e stilistiche. La ricognizione dei generi letterarî, l'illustrazione delle figure retoriche, l'esame dei tipi di versi e le stesse suddivisioni all'interno delle due grandi aree letterarie, poesia e prosa, sono il risultato di un grande lavoro che si presenta estremamente utile per chi voglia cercare di approfondire la conoscenza della letteratura italiana e di alcune basi di quelle straniere. A ciò si aggiunge un atteggiamento che tende a mettere gli autori a loro agio e la presenza di ottime traduzioni dello stesso Lorenzo De Ninis. Mi riservo di approfondire la conoscenza del sito. Per quel poco che ho visto, e per quel che può contare il parere di uno scribacchino come me, devo dire che il Magnifico merita tanta stima e gratitudine.
Lucius F. Schlinger

Per Cleopatra
Ringrazio Cleopatra per le bellissime espressioni di apprezzamento per la mia poesia e per la Poesia in genere.
Sapere che i moti della propria anima trovano corrispondenza in altre anime sensibili è l'esperienza più entusiasmante che possa capitare a chi scrive. Mi piacerebbe conoscere le eventuali creazioni di questa attenta lettrice... probabilmente altrettanto valida come scrittrice.
Colgo l'occasione per ringraziare ancora tutti coloro che animano questo sito, tutte le belle persone che con le loro opere trasmettono il senso più alto e delicato della vita.
Buone ali a tutti.
Cristina Bove

"La roccia" di Cristina Bove
Bellissima questa poesia di Cristina Bove davvero “grandiosa” come se fosse quasi tratta da un passo della bibbia, direi che in questa lirica c’è molto di ispirato, rendere leggibile ciò che ognuno di noi ha nell’anima è ispirazione, Ritornando al tema: che cosa è la poesia, che cosa è un Poeta? Direi che questa è poesia e questo è un poeta…rendere infinito il suo pensiero, innalzarlo fino all’assoluto, rendere musica le parole che a volte diventano ali dal fondo della propria esistenza. L’uomo è amore ma conserva tanto della sua natura di roccia, il poeta è roccia che si fa amore nei suoi versi.
Un carissimo saluto a tutti
Cleopatra

Risposta a Giuliano da Rocca del Santo e Poesie di Eugenio G. Tursi
Ringrazio Giuliano da Rocca del Santo per le sue gentili parole, aggiungendo che è confortante trovare un punto di incontro pur se diverso è il percorso spirituale. Ricambio di cuore i saluti e gli auguri.
Vorrei poi segnalare le poesie di Eugenio G. Tursi, un condensato di riferimenti esistenziali in originale veste poetica...intrise di significati che vanno oltre il segno delle parole...allusioni in cui riconoscere le vicende del tempo e percezioni in cui riconoscersi...Le ho lette con interesse ed emozione. ..
Questo bel sito riserva ancora tante preziose sorprese. Grazie a tutti e affettuosi saluti.
Cristina Bove

Richiesta di Alessandra Piacentino
Alessandra Piacentino chiede un parere riguardo al suo nuovo filone di poesie in lingua latina: io penso che è una idea molto bella. Io non ho studiato latino, pertanto io leggerò molto volentieri la traduzione e gusterò la musicalità e preziosità delle parole "antenate" risorte nella cratività della brava poetessa Alessandra.
Complimenti e buona continuazione.
Fata Morgana

"Parole" di Catia Sebastiani
In questo tempo dove l' indifferenza,la violenza,l'omertà e quant'altro hanno hanno fatto dei valori solo un vecchio ricordo,ogni individuo deve potersi e sapersi creare uno spazio,anche piccolissimo,da dove poter cominciare a recuperarli,senza peraltro dimenticarci che per far vivere un sogno dobbiamo convincerci di averlo dentro in noi.Custodiamolo,nascondiamolo se necessario,ma non lasciamo che ce lo portino via.
Catia Sebastiani

"Amore" di Gilda Risica
Questa breve poesia è piena di emozione…mi rimanda ad alcune mie riflessioni…la polvere dell’amore come sabbia di mare in tempesta su amori perduti o vissuti solo il tempo di un caldo sole estivo; la polvere di chi ormai non c’è più, il desiderio struggente di poter riabbracciare i loro corpi ormai consumati dal freddo tocco di un angelo; la polvere che si solleva dall’asfalto delle nostre fredde città che rende tutto più malinconico e fugace, sguardi di malessere ai bordi dei marciapiedi che parlano di amori venduti ed acquistati, di amori mancati per se stessi laceri e denutriti …che entra dalla bocca… facendoti smettere di parlare solo di te e soprattutto di pensare solo a te stesso e finisce nel cuore ammalandoti di una dolce malattia che ti fa sentire tristemente vivo.
Cleopatra

Cos'è la Poesia? Cos'è un Poeta?
Giuliano da Rocca del Santo chiede: cos'è la Poesia?, cos'è un Poeta? Io trovo in me questa breve definizione:
Il Poeta è un minatore dell'anima (e Anima Mundi) in cerca di parole preziose. "Poesia" sono le parole preziose incastonate ad arte per ornare la vita.
Fata Morgana

Spunto di riflessione per gli autori del sito Poetare
Poiché ho iniziato un nuovo filone di poesie con brevi tratti scritti in latino, vorrei sapere cosa ne pensano i colleghi poeti..
Le poesie in latino sono comunque sempre corredate dalla traduzione italiana a seguito, non si riferiscono pertanto ad un pubblico di èlite..trovo che la parentesi in lingua antica abbia una sua ritmicità cadenzosa che coinvolge e trasporta con note antiche in una dimensione parallela.
“Semper autor ipse celat fortunae suae sensum”
Il poeta, autore di se stesso, cela il senso del suo destino nel trasmettere emozioni ed interpretazioni...
Grazie per i vostri contributi.
Alessandra Piacentino

"Angelo" di Cristina Bove
Mi piace segnalare, con fraterna dolcezza, "Angelo" di C. Bove. Un testo - intensissimo - che è riuscito a catturarmi nel profondo e che in qualche modo "mi riconosce - riconosco": mi parla - silenziosamente - sino a commuovermi...Grazie. Perdoni, gentile signora Bove, il mio dire povero e conciso; non è mio costume introdurmi nelle case degli altri, spesso mi basta ammirare il prospetto di queste per intuirne la ricchezza degli occupanti...
Sereni saluti, buona poesia e Vita a tutti. Coraggio!...
"Beati coloro che credono senza aver visto". Amen.
Giuliano da Rocca del Santo

Le poesie di Cocami
Attraverso le poesie di Cocami ci si sente sospesi in una profondità di sentimenti, trasportati nel suo mondo interiore delicato e sofferto. La sua esperienza umana risalta con toni intrisi di sottile malinconia, ma anche di gioiosa voglia di vivere...La sua ultima, "If", è una perla, un poema racchiuso in sintetico dire...
Complimenti!
Cristina Bove

Sulla poesia
Se ho ben capito ciò che esprime Giuliano da Rocca del Santo è la necessità delle regole?! (mi scuso se invece mi sbagliassi sul senso reale del testo). In fondo mi sembra di aver capito che questa necessità sia un qualcosa che comunque si esprimerebbe liberamente nei veri poeti. Forse si, perché no, potrebbe essere realmente così…toccati ed ispirati ciò si realizza liberamente. Un po’ come i Santi alcuni ci nascono ma molti lo diventano usando a volte vie traverse che però portano alla stessa beatitudine, e a volte ne fanno strumenti migliori per la realizzazione del messaggio divino.
Le regole penso che in una società consumistica come la nostra sfuggano alla vista facendoci credere che siamo in piena anarchia, non credo che sia così, penso invece che vi siano molte più regole oggi di 100 anni fa, basta guardarsi intorno per vedere, basta vedere nei giovani la realizzazione dei cosiddetti “branchi” in cui vi è un capo e vige la legge del più forte in cui simboli nel vestire e nell’ornarsi sono molto sentiti per la realizzazione del senso di appartenenza.
Ci sono regole e non l’unica regola che è il vivere civile comune ed il rispetto per il prossimo.
Noi siamo poeti o quasi poeti o menestrelli di strada, ma pur sempre uomini che vivono il proprio tempo, fatto di emozioni a volte e purtroppo violente e confuse, stanchi di ideal-tipi e allo stesso tempo vittime degli stessi.
Di sicuro le regole poetiche, metrica etc. sono nella realizzazione di un loro deficit dovute in gran parte alla mancanza di scolarizzazione. Leopardi che è il mio poeta preferito ai nostri tempi non so se avrebbe scritto delle liriche così metricamente perfette? Ma forse avrebbe parlato del suo stesso sentire la vita oggi in modo diverso ma con lo stesso sentimento. Il linguaggio muta lo scrivere cambia, la religione la morale “evolve” e cambia.
Non dobbiamo aver paura di mutamenti, in questo sito ci sono delle bellissime poesie brevi senza metrica senza regole, ma che toccano l’anima.
La poesia per me è il tocco dell’anima altrui e non importa che sia fatta in stile perfettamente letterario.
Tanti cari saluti a tutti
Cleopatra

Intervento 1: dico la mia circa alcuni argomenti-commenti-riflessioni trattati.
Un fraterno – per quanto possibile – saluto a Voi tutti “amici” del sito. Magari un po’ in ritardo, è giunto il momento di dire la mia su  alcune cose che ho letto.
In merito alla riflessione “figli-poesie” di Cristina Bove: non c’è dubbio che se è vero – come ritengo – che la “Poesia” è una sorta di emanazione del proprio profondo, della propria anima,  [...] “ piccoli pezzetti della nostra mente e del nostro cuore”  per dirla alla Tiziana Cocolo, in qualche modo i testi scritti – pubblicati o no – sono “figli”; “riguardano” il genitore. Non mi sento di aggiungere altro poiché ho notato, nei vari interventi, nuclei di discussioni e approfondimenti ulteriori ( [...] “Io concepisco la poesia come il filo che unisce la terra al cielo, il più bel dono che un Creatore abbia potuto donarci. Io credo che tutti la portino nell’anima anche se non la esprimono con le parole” – Fata Morgana; [...] “Il poeta deve toccare e muovere; e, per ottenere cio’, deve prima esser tocco e mosso egli medesimo.Percio’ non ognuno puo’ esser poeta, come ognuno puo’ esser medico e legista.” – Tiziana Cocolo ; [...] “...dopo i 18 anni esistono solo due categorie di poeti: i veri poeti e i gran coglioni, dando per scontato che fino a quella età siamo tutti un po’ poeti” – Elio De Luca ; [...] “regole, regole, regole” – Cleopatra ; [...] “...per quanto mi riguarda, non ho le capacità di seguire le regole (metrica, etc.). Scrivo le mie poesie (se si possono definire tali) a ruota libera” – Giovanni Mangiacotti - .) che ruotano intorno alle questioni : cos’è la Poesia? Cos’è un Poeta?. Questioni che, di rimando, rivolgo a tutti...
In merito all’argomento proposto da Patrizio Spinelli: premesso che non so nulla di Alessandro Baricco – è grave?!...- e dei suoi “critici”, esterno quanto segue.
1) Esistono ancora le stroncature letterarie? Non lo so...
2)...e dunque non so se esistano ancora dei “critici letterari” autorevoli, imparziali, affidabili e superpartes
(nel senso che dobbiamo, forse, intenderci su cosa sia la critica letteraria)...
3)...e dunque non so neanche se si possa fare a meno o no della “buona critica” letteraria nella nostra società.
Insomma sento di affermare – senza la presunzione di generalizzare - che viviamo un po’ troppo anarchicamente il nostro tempo. Senza regole ; valori condivisi e condivisibili. Affermo che troppi miei simili se ne vanno per fatti propri – me compreso e senza colpa diretta - ... più o meno manipolati dal grande circo del consumismo e del narcisismo conseguenziale. Le regole di riferimento stanno saltando un po’ ovunque. Difficile comprendere dove il Bene ceda al Male. Restando nel contesto : se non ho un riferimento, una serie di parametri che mi permettano di separare il “grano” dal “loglio”, che senso ha la critica? Una volta stabilite o ri-stabilite regole potremmo continuare a dialogare costruttivamente. Nutro il sospetto – giustificabile o meno – che ci sia parecchia ambiguità e confusione in giro. Io stesso, da tempo, cerco un “ centro di gravità permanente – per dirla alla Battiato – che non mi faccia cambiare idea sulle cose e sulla gente” ma è tosta! So che mi sto rivolgendo a gente intelligente e, dunque, non temo fraintendimenti sulle mie affermazioni...Ahimé stiamo perdendo il senso delle cose. Argomento “tosto” questo che comunque va affrontato senza dimenticare che viviamo in una logica di mercato ( non inteso come arrivismo o sfruttamento ma scambio )...Se proprio non è possibile ottenere riscontri...ognuno continui ad andarsene per fatti propri e, in questo senso, non esiste né critica buona o cattiva né necessità di critica...tanto tutto è relativamente relativo e nel  nome della libertà di espressione – e della creatività artistica (sic)- posso scrivere e pubblicare di tutto.Ahimé!...
Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte” – E.A.Poe – purché la notte si riposino pero’!... – n.d.r. -.
Un pensiero a coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.Sereni saluti a tutti.Alla prossima.
Giuliano da Rocca del Santo

"Pensiero d'effimero pianto" di Alessandra Piacentino
Come non soffermarsi sull'essenzialità di una frase che nella sua efficacia racchiude l'Universo?
Ore di scritti e di meditazione non renderebbero giustizia ad un'affermazione così vera e profonda.
Tiziana Cocolo

Poesie di Giampaolo Atzori e di Antonio Fabi
Veramente significative le poesie di Giampaolo Atzori, ricche di pathos e mirabilmente sintetiche...La sua capacità di spaziare usando le parole come tratti di pennello essenziali, ne fanno emergere il significato in maniera vivida , quasi visiva...
Altre belle poesie sono quelle di Antonio Fabi, che riesce ad esprimere sentimenti ed emozioni profonde con armi letterarie sottili ed incisive...una vasta cultura e l'abile metrica che sa riversare amabilmente sia nell'aspetto lirico che in quello satirico...
Grazie a loro e come sempre a tutti i poeti del sito.
Cristina Bove

"Crisis" di Giampaolo Atzori
Trovo questa breve, intensa e significativa poesia di una bellezza struggente.
Fata Morgana

Poesie di Giampaolo Atzori
Mi sono accorta che fra i poeti scrivono persone della mia cittadina, una la conosco e sarebbe inutile scrivere ciò che già le dico a voce;complimenti allora a Giampaolo Atzori, non solo per le immagini che spesso evocano i suoi versi, ma soprattutto per il suo equilibrato sarcasmo.
Giorgia Defraia

"Carezze e solitudini" di Irene Pizzimenti
Un viaggio a bordo della vita, il tempo ci guida e come sempre Irene, interprete del tempo, sa ben mediare tutta la vasta gamma di sensazioni vissute sull'incrocio di strade e stagioni.
Tiziana Cocolo

Commento all'intervento di Elio De Luca e Cristina Bove
Buon giorno-sera a tutti, poeti del sito che ogni giorno lasciate un pezzo di voi su questo schermo asettico. Volevo collegarmi a quanto detto da cristina bove e elio de luca. Cristina ha emanato parole che condivido pienamente e lo stesso vale per quelle di elio de luca. Mi si potrebbe tacciare di essere una persona senza idee ma non è così. Sono due posizioni che non contrastano affatto ma si completano.
Viviamo in un mondo difficile e in parte è anche colpa di noi poveri mortali, l'umano desolato gregge di chi morì con il nodo alla gola, cantava de andrè la cui morte ci ha portati in un baratro di silenzio difficile da colmare. Grazie Fabrizio.
L'accettazione è il grande male, la possessione demoniaca che attanaglia la plebe piccolo-medio borghese e proletaria, è in fondo al nostro cuore come un peso enorme che ci trasportiamo in questo viaggio terreno. L'utopia e pensare al cambiamento come utopia è il grande potere dei signori, l'anello di questi Sauron dei nostri giorni. Non è cambiato molto dal medioevo, in verità non è cambiato molto dall'alba della civiltà, se si desse un'occhiata a come è nata la civiltà a sumer ci si renderebbe conto che i meccanismi sono gli stessi di oggi, solo nel nostro caso di più ampia portata. Le guerre sono nate con l'uomo e la loro crudeltà si manifesta oggi in modo scellerato grazie agli avanzamenti nella tecnologia bellica, gli hanno cambiato nome, le hanno fatte diventare uno strumento di magnanimità. Umberto Eco ne dà una obbiettiva prospettiva nel suo libro A passo di gambero.
Dio certamente non esiste, è ridicolo che molti vi credano ancora, almeno nella maniera religiosa dei cattolico-islamici-ebrei ecc. Non si rendono nemmeno conto che si battono per lo stesso dio: allah elohim derivano entrambi dalla radice semitica che in babilonese è resa ILUM.
Che fare? Il mondo cade a pezzi continuamente trafitto dalle lame del capitalismo sfrenato, ammazza alberi, trucidatore di bestie selvagge e non. L'eden era questo pianeta e noi lo stiamo trasformando in una terra ardente ove cadaveri ambulanti si aggirano impauriti in desolanti scenari che non portano cibo e acqua, solo fiamme infernali. Le bombe cadono a grappoli su inermi esseri poco sviluppati, donne e vecchi stramazzano col sangue sulle labbra per farmi avere la benzina che mi permette di contribuire al disastro dell'effetto serra.
Un uroboros, un serpente che si mangia la coda. Certo ogni tentativo forzato di cambiare le cose non porterà altro che nuovi emblemi, nuovi Sauron, Bush, Mussolini panciuti che mangiano come i mongoli su tavoli che schiacciano i prigionieri. Forse non c'è molta da fare o da dire, forse bisogna aspettare questo conclamato risveglio della coscienza, che a me sembra così lontano. Per ora cerchiamo di fare il minor male possibile, evitando di comprare inutili aggeggi di multinazionali assassine, evitando di guardare la televisione spazzatura dei costanzo-vespa-de filippi-ventura ecc. il capitalismo si fonda sulla nostra accettazione, come quei pezzi di carta colorata senza valore che ogni giorno ci infiliamo nelle tasche. Hanno valore perché noi glielo diamo.
Sediamoci insieme, in un grande cerchio con un grande fuoco in mezzo e cantiamo e balliamo, voi operai fermate le braccia e le gambe, così i vostri latifondisti- feudatari sapranno che non c'è capitale senza plebe da sfruttare. Voi siete l'arma della salvezza.
Buona sera a tutti
Gabriele Piretti

"Trappole dal cielo" di Michel Bossi
Molto belli questi versi scritti da chi "seduto sul pensiero" sente sopra di sé la confusione del quotidiano, di cose e fatti irrazionali che la mente non vuole e non riesce a concepire, di chi vorrebbe fermare la frenesia dell'attimo che inconsapevolmente coinvolge tutti, sovrastando e oscurando il senso della vita o semplicemente l'azzurro del cielo.
Tiziana Cocolo

Commento del commento del commento del commento
Cara Cristina, un dio come lo intendi tu non è solo poetico, ma non è neanche la tua ultima speranza; un dio come lo intendi tu è la mia più alta speranza.
Un dio con la minuscola...umile, vero, semplice, che possa tornare ad albergare nei cuori dei miti.
La parola Dio vaga come un demone impazzito nelle menti di coloro che hanno un incasinato intruglio di testosterone represso che va ad intasare la pineale fino ad esclamare. GUERRE, GUERRE IN NOME DEL NOSTRO DIO, QUESTO E' IL PIU' GRANDE MALE CHE LA STORIA HA SEMPRE REGISTRATO E DENUNCIATO.
Li vorrei nudi questi cialtroni che balbettano la pace ma seminano la guerra dietro le quinte, li vorrei nudi, perché solo chi rimane bello nella sua nudità potrebbe o dovrebbe predicare la verità-
Solo la bellezza può predicare, amare, il resto parassitismo.
Io sono un fottutissimo sognatore, lo so, un bambino incapace di crescere, ma sarà grazie ai sognatori come noi che il mondo si salverà, dai "nati vecchi" che non hanno alcun barlume di vita nelle parole che pronunciano.
Mi stupisce sempre vedere come siano poco ascoltate le voci alte autentiche e sincere, mentre i balordi stanno tutti li come diceva De Andrè "I soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione" anche queste sono parole sacre, vere!
Io e Cristina siamo esseri umani che hanno palpato l'orrore del sangue autodistruttivo umano, noi non parliamo, noi "sappiamo", e di conseguenza abbiamo anche avuto quegli squarci di luce dentro il cuore che ti illuminano come le tele di Caravaggio, io mi sento profondamente fratello a te Cristina per quanto la rete sia nausenate e spersonalizzante voglio che lo sappia.
Elio De Luca

Sul commento di Elio De Luca
Condivido pienamente quanto espresso da Elio che, con le sua veemenza e chiarezza si espone sempre in prima persona nella sua verità. Aggiungo che serbo tutta la mia stima a chi ha il coraggio di dissentire e non ne teme le conseguenze.
E' stata ed è tuttora l'omertà di chi volge altrove lo sguardo a permettere l'orrore in cui siamo costretti a vivere. Quando non è addirittura la complicità sadica a sancirla...lo sanno bene le madri e le nonne di Plaza de Majo: loro non hanno potuto nè voluto nemmeno più guardarle, le rose, e sanno quali tacite aberrazioni hanno prodotto carnefici e relativi spettatori consenzienti...
E le stelle....se stanno a guardare, piangono su di noi, su questa umanità che ha tradito sé stessa ed ha partorito mostri e che, invece di eliminarli, li nutre...
Crediamo di essere raffinati menestrelli perchè, a stomaco pieno, vestiti e riveriti, ce ne possiamo stare a contemplare albe e tramonti...
Il Re di cui parla Elio è l'Utopia del saggio monarca. La figura che più vi si avvicina è quella di Dio Padre equamente buono e giusto con le sue creature, cui io non credo, ma che, se ci fosse, così come lo hanno evocato ed invocato gli uomini, dovrebbe rivolgersi a ciascuno per chiederci:- E tu dov'eri, quando i tuoi simili venivano trucidati per il petrolio? quando venivano assassinati in nome mio? quando i bambini venivano oltraggiati, quando dilaniati negli inferni dalle bombe confezionate dalle vostre mani? quando le donne venivano lapidate perchè anelanti alla stessa libertà di chi le lapidava?...Non bussate mai più alla mia porta...se prima non avrete fatta vostra la voce di chi non ha voce, se prima non esigerete da me il miracolo che vi farà smettere di partorire mostri...ditemelo bene in faccia che non avrete più attenzione per le mie meravigliose esibizioni floreali, per i miei arcobaleni, eccetera, se prima non vi sarete assicurati che non sarà escluso più nessuno dalla festa...e forse vi ascolterò, compirò il miracolo di farvi capire che i mostri nascono dalle vostre leggi inique, che le perversioni nascono dal vostro morboso modo di concepire il sesso e l'amore, che la vostra disperazione nasce dall'indifferenza dei privilegiati per chi muore di stenti....-
Un dio che parlasse così al cuore di ciascuno non avrebbe più bisogno di profeti, di croci e di mezzelune...un dio così è la mia ultima speranza.
Grazie a chi non smette di dire la verità, grazie a chi non si nasconde dietro la banalità.
Cristina Bove

"Metafora di guerre" di Elio De Luca
Assai efficace questa poesia che, nonostante la sua brevità, riesce a sintetizzare in modo perfetto l'inutilità di ogni guerra, quel fare e disfare che implica un eterno stato di incertezza di un'umanità troppo facile preda degli interessi di quei pochi che traggono benefici dalle disgrazie dei molti, e ciò anche nel periodo successivo alla fine della belligeranza.
Renzo Montagnoli

Altro punto di vista…. al Commento – riflessione di Cristina Bove
Sogno!
Bene, si, sogno. A volte vorrei svegliarmi anche io da quest’incubo che è il mondo e il suo sfacelo, in cui la misericordia per gli altri è morta, cieca ormai delle nostre colpe, per le quali non abbiamo alcuna misericordia.
Lui arriverà questo è certo… ma quando? Spero presto
Credo che non rinuncerei mai ad un tramonto d’estate ad una rosa sbocciata, ad un amore caro, a nessuna stella cometa, per giustizia e libertà, ma mi accontento della pace che queste cose trasmettono al mio cuore, la pace che danno nonostante tutto, la bellezza che hanno nonostante tutto, noi passeremo con le nostre giustizie e le lotte per la libertà, ma loro saranno sempre lì ignare dei nostri affanni, dei nostri ideali, delle nostre lotte, risplendenti ed eterne… le stelle.
Un caro saluto a te e a tutti i poeti del sito.
Cleopatra

Commento al commento di Cristina Bove
Cara Cristina, ho letto con piacere il tuo commento che condivido pienamente nel suo impeto sognatore.
Voglio solo lanciare una personale provocazione. Io non sento affatto la fratellanza come un concetto che io possa contemplare nell'ambito dell'intera umanità, non mi sento fratello dei mafiosi quando sciolgono i bambini nell'acido, anzi mi sento più fratello a uno scimpanzè o un albero che di buona parte dell'umanità.
Leggetevi il libro di Roberto Saviano "Gomorra", e poi ditemi se si può essere fratelli di certa gente....magari dello scrittore si.
A me non piacciono le facce che vedo in giro, non piacciono i vecchi che parlano delle tette di una tredicenne, e non piacciono i tredicenni figli di papà che già sniffano cocaina.
Non mi piacevano neanche a tredici anni, ne sono sempre stato lontano, sapevo che una cosa tirava l'altra, che c'è un filo conduttore tra machismo-vestiti alla moda-bullismo-droghe-discoteche-perversioni sessuali.
No non mi sento fratello di molti e non voglio che questi molti si azzardino a sentirsi fratelli a me: lo dico chiaramente, vengo dal popolo, sarò anche poco benestante, ma il mio cuore è profondamente aristocratico.
Non credo affatto nella democrazia, ma nella monarchia.
Preferisco i deliri di onnipotenza, ai deliri di impotenza di molti politici, scienziati e filosofi.
Ho sempre studiato autori come Platone, Aristotele, Hegel, Machiavelli, Leonardo e alla fine sono giunto all'idea che sono per la monarchia, per un principe o un re illuminato......un Re antifascita e anticomunista e soprattutto anticlericale profondamente anticlericale, è troppo chiedere ciò in Italia lo so, ma lo penso: anch'io sogno.
Non credo affatto nella democrazia e nella fratellanza. Basta con questa fanfaronata che siamo tutti uguali.
So chi mi sta sopra e so chi sta sotto.
So che Giordano Bruno è molto sopra a me, e so che Berlusconi è molto sotto a me, lo so perchè sono un uomo autocritico, onesto con se stesso.
So che in una società giusta io dovrei comandare, o quantomeno prendere ordini da chi mi è "moralmente" superiore.
Ma lo dico senza allegorie o ipocrisia, tutti i miei "sottomessi" hanno bei posti nella società, posti di maggior potere di me, mentre tutti i miei superiori valgono "socialmente" meno di me, magari spesso stanno a pulire i vetri a un semaforo.
Credetemi la parabola del regno che i primi dovrebbero essere ultimi e gli ultimi primi l'ho spesso sperimentata nella mia vita, ho parlato con professori universitari che guadagnano 10mila euro al mese che non hanno neanche 1/10 della mia intelligenza, del mio cuore, e delle mie palle, mentre ho parlato con barboni o homeless o immigrati che se non proprio l'intelligenza mi hanno spesso dimostrato di avere molto più cuore e più palle di me: la cultura ha un valore per noi medio-borghesi sulla strada ci sono altri valori.
A Cristina dico che il significato di resurrezione è di riconoscerLo li dove si manifesta.
Pasolini è stato un autore profondamente, autenticamente cristiano, totalmente evangelico nella sua opera.
L'avete riconosciuto un "eletto"? Sicuramente in pochi allora, in molti a trent'anni dal barbaro omicidio all'idroscalo di Ostia.
Eppure è stato perseguitato, trentatre processi giudiziari senza alcuna condanna, fino alla sua morte.
Io so che molti continuano a pensare: ma se la cercava, era un culattone, amava la provocazione.
Eppure un eletto secondo la "parola" di Gesù è stato fra noi italiano per mezzo secolo, ed è finito come un Cristo: Crocifisso da una società intera, dai borghesi, dai cattolici, dal Potere. Ora non son questi gli equivalenti moderni di scribi farisei Cesari e Caifa?
I miei Santi non sono quelli della Chiesa, ma molto spesso gli "eretici".
Gesù non è stato un eretico? Dal momento che eresia significa "scelta".
Quella della verità è una scelta, e quella della crocifissione, dell'agnello sbranato dai lupi è un'evenienza, una probabilità...chi giammai si è verificata sui detentori della parola di Dio, da Caifa a Ratzinger....mentre si è sempre riversata come un bagno di sangue sul sacro sangue dei profeti.
Elio De Luca

Commento-riflessione di Cristina Bove
Vorrei ringraziare Silvano Notari per la concordanza di intenti e per il comune desiderio che le sofferenze del mondo non abbiano più a cadere nel disinteresse e nel silenzio...vorrei dirgli che perchè giustizia e libertà regnassero realmente su questo nostro ambiguo pianeta, sarei disposta anche a rinunciare a qualche tramonto e a qualche fiore sbocciato, a qualche amore-cuore, a qualche stella-bella...Credo che la terra avrebbe bisogno di tutte le risorse degli uomini di buona volontà per sfuggire a questo pauroso declino...Ma che, come spesso scrivi nei tuoi versi, come viene espresso in quelli di Elio De Luca e di Gabriele Piretti, non siamo in grado di contrastare. Qualcuno ci provò una ventina di secoli fa, e sappiamo la fine che ha fatto...La FINE che non ha smesso di finire, perpetrata giorno per giorno nelle opulente regge rivestite di icone, ori e preziosità faraoniche lontane dal Suo messaggio quanto lo spazio siderale che ci separa dall'ultima stella a noi visibile.
A volte penso che se ci sentissimo veramente fratelli, come Lui ci confermò, nulla potrebbe più distoglierci da questo dramma planetario, nulla ci coinvolgerebbe più se non il comune scopo di pulizia e di giustizia...Lui disse AMORE ma questa parola ormai da noi inflazionata non è che una misera metafora del suo significato. che si spegne sotto gli orpelli clericali, viene calpestato da quelli stessi che salmodiano agli altari e intanto erigono banche sugli oboli delle vedove e degli orfani di dio, che viene oltraggiato dalle grinfie pedofile e dissacrato dalle mafie politicanti genuflesse su strapuntini di seta.
Mi sorge una supplica dal profondo dell'anima, che per miracolo Lui risorgesse davvero nelle parole e nelle azioni degli uomini, che si mostrasse all'improvviso in ogni angolo della terra nel cuore di ogni essere umano, ne costituisse ogni cellula del suo amore...e ciascuno potesse esistere per il bene di sè stesso e degli altri.
Sogno!
Cristina Bove

"Il 4 novembre" di Renzo Montagnoli e "Letterina di un baby soldato" di Armando Bettozzi
Interessanti le osservazioni di Renzo Montagnoli sulla ricorrenza del 4 novembre ed anche la poesia di Armando Bettozzi sui baby soldati si commenta da sè. Purtroppo le guerre hanno sempre accompagnato l'umanità e tuttora non si fermano.
Eppure l'uomo è un essere dotato di intelligenza, cuore, sentimento, creatività, ma... spesso, troppo spesso, è nemico a se stesso. Fin dai primi studi di storia non riuscivo a spiegarmi le guerre che ho sempre considerato il più altro grado di stupidità dell'essere umano, eppure... si continua, i potenti rafforzano gli eserciti, le armi, e i soldatini marciano impettiti in rigide e, oserei dire quasi ridicole, coreografie. Ma verrà un giorno in cui l'umanità saprà vivere senza paura, arroganza, crudeltà, egoismo?
Questa è la grande speranza, e sarebbe la nobile eredità da lasciare ai giovani, e non la necessità della violenza, del nemico da combattere, del territorio da conquistare, per poi piangere sulle bare avvolte in bandiere che non potranno mai consolare il dolore di chi vuol bene.
Fata Morgana

"Cimitero**" di Michael Santhers
Una poesia che scava nella vita, mi colpisce perchè comunica dolcezza e sensibilità dell'autore che mette in evidenza quel senso di ingiustizia tra ricchezza e povertà rappresentata anche, nella "letargia eterna."
Aurelia Tieghi

"La ragione e il cuore" di Fausto Beretta
Trovo molto azzeccata e bella la poesia di Fausto Beretta "La ragione e il cuore"... molto attuale, esprime un concetto che puo' essere una risposta, ai miei perche' e a quelli di molti altri, che non riescono piu' a stabilire un contatto con le persone che amano, pur mettendoci tutta la buona volonta'. E' riuscito a sintetizzare, in modo professionale e chiaro tutto il nocciolo della questione. Vorrei avere anch'io questa capacita'... grazie... e' arrivata nel momento giusto!
Rosa Santinelli

"Nuovi faraoni" di Cristina Bove
Faraoni impettiti in marsina si ergono su troni blasfemi costruiti con sangue, poltiglia di fango e polvere da sparo. Quelle menti pervase da criminalità, distruggono il valore sacrosanto della vita. Ormai il pianeta non è più una perla dell'onnipotente. ma di pochi esseri immondi che ne vantano il dominio e lo stermino. Ma questi bastardi non avranno il perdono di Dio e dell'umanità. Peccato che a queste forti grida di dolore ci sia poca partecipazione nei commenti. Cristina hai in me un alleato nel tentativo di risvegliare coscienze. Si è una provocazione ai poeti del sito. Ognuno nella propria umiltà lanci il suo grido di rabbia e dissenso contro i "nuovi faraoni".
Silvano Notari

Poesie del 1° Novembre 2006
La pagina di oggi, 1 novembre, è degna di una preziosa antologia poetica. Gli autori hanno immesso nel loro poetare la linfa vitale dei loro pensiero alati, il senso della vita che si acuisce nell'esperienza di ogni vicenda umana. Sono fiera di appartenere a questa schiera di anime che tracciano il loro passaggio con segni rivestiti di passione, delicatezza e poesia.
Avrei voluto elogiare ciascuno singolarmente, ma avrei necessariamente appesantito di parole mie quello che tutti hanno già espresso al meglio.
Soltanto mi soffermo un attimo su quello che mi sembra un appello di Pino il Rosso, e dirgli, a nome degli amici del sito, che ci siamo, e con noi tutti coloro che in qualche maniera hanno già teso la mano, ospiti di questo eccellente salotto e del suo fautore. Complimenti a tutti e grazie per le intense emozioni che sono capaci di evocare.
Cristina Bove

"ospedale" di Gabriele Piretti
Gabriele Piretti ha scritto una poesia bellissima, nell'espressività di un pensiero che sta cercando le vie più immediate per comunicare emozioni e descrivere situazioni ... una sintesi che abbraccia la nascita e la morte ... bravissimo!!!!
Gloria di Simone

Le opere di Elio De Luca e Diego Cocolo
Buongiorno al sito, che ho scoperto da poco ma che mi riempie le giornate e allieta il tempo, a me che sono da anni costretto su una sedia a rotelle e da “diversamente abile”,come si suol dire,ho la fortuna di potermi soffermare su particolari sfuggenti ad altri, presi dal correre quotidiano.
Mi soffermo e ringrazio in particolare due autori a cui dedico le mie giornate, Elio De Luca che con il suo argomentare un po’ filosofico, un po’ ironico, mi dà una visione diversa e più profonda dell’attualità e dell’importanza del saper offrire il proprio dolore senza scordare quello delle atrocità della realtà quotidiana e Diego Cocolo che con le sue memorie di viaggio sa condurmi attraverso luoghi a me sconosciuti, è come se ricevessi delle belle cartoline da un amico conosciuto da tempo, che mi descrive e mi rende partecipe delle sue emozioni. Poi ringrazio tutti i poeti, piccole stelle nel cielo della vita.
Giovanni Della Torre

"Limpide acque" di Tiziana Cocolo
Seppure con il contagocce, la vita offre, per fortuna, anche momenti di gioia. Tiziana Cocolo l'ha descritta in modo cristallino e profondo nella sua "Limpide acque". Molto bella.
Grazie a lei e a tutti voi poeti. E' una gioia leggere le vostre poesie.
Fata Morgana

"Limpide acque" di Tiziana Cocolo
Tiziana ha reso ancora possibile l'impossibile semplicemente scrivendo versi di questa portata
Antonio Sangervasio

"Anna" di Cristina Bove
"Anna" di Cristina Bove è una poesia meravigliosa, degna di una canzone di Fabrizio De Andrè.
Cara Cristina spero che qualche cantautore ti renda onore musicandoti.
Hai mai provato a cantare quello che poeti? Sarebbe meraviglioso, una buona chitarra è l'accompagnamento che ti ci vuole!
Anna si prende un ultimo giro di giostra prima della prigione del matrimonio.
Anna ha un amore come Andrea, la perla più scura.....ha perso l'amore.
Cristina ha poetato per tutte quelle donne che hanno amato un grande uomo ma hanno sposato un altro amore costretto dalla convenienza o dai casi della vita.
Questa è vera poesia, dritta al cuore.
Ma perchè voi donne vi imprigionate nei matrimoni?
Ma che dico forse è la vostra felicità un buon matrimonio.
Elio De Luca

"Quiete" e "il ballo degli avidi" di Gabriele Piretti
"Quiete" e "il ballo degli avidi" di Gabriele Piretti sono cariche di pathos, comunicano una struggente capacità di analisi della nostra società...la disperata necessità di non uniformarsi allo stato delle cose, di non sorvolare sulle reali piaghe che ammorbano il mondo e che rendono difficile la vita a chi non si adegua. Sono versi che denotano una sensibilità straordinaria. Condivido i suoi sentimenti, ma lo invito a cercare la poesia anche nel suo aspetto solare...credo che sia capace di cogliere la bellezza e l'armonia e di comunicarle altrettanto bene.
Sono anch'io daccordo con Fata Morgana, Tiziana Cocolo e Sergio Marranzano, nelle espressioni degli altri cogliamo ciò che è più vicino al nostro sentire. Per fortuna ce n'è per tutti i gusti...
Con tanti cari saluti a tutti gli autori e con l'auspicio di continuare a frequentarci e a scambiarci emozioni ed opinioni in questo bellissimo sito.
Ringrazio sempre di cuore chi ce ne offre l'opportunità.
Cristina Bove

"Aspettando il raccolto" di Giovanni Maria Gandolfi
Questa poesia strozza il fiato, parole armoniche che ti impongono domande. Va letta e riletta. Conferma la grandezza della poesia..
Grazie Giovanni Maria per avercela donata.
Maurizio Donsanti

A tutti gli autori
Mi associo a Fata Morgana e Tiziana Cocolo nell'affermare che il commento (lungi da me qualsiasi tipo di giudizio) serve a far sentire a chi ha espresso un sentimento, un pensiero, che si è in risonanza con lui. Io credo che ognuno di noi leggendo quello che scrivono altri senta dentro sè stesso una vibrazione che è più forte quando c'è sintonia oppure quando c'è antagonismo che comunque crea energia. A volte ho l'impressione che alcune cose che leggo sembrano appartenere al mio inconscio da sempre e vengono alla luce nel momento in cui le leggo. Grazie di nuovo a tutti per l'apporto di pensiero intelligenza e sensibilità che arricchisce ognuno di noi e grazie a chi lavora nell'ombra perchè tutto ciò sia reso possibile.
Sergio Marranzano

A tutti gli autori: risposta a Fata Morgana
E' vero, molte volte non si trovano le parole adatte per sottolineare il pensiero scritto da un particolare autore, perché nella sua completezza è già di per sè espresso in tutta la sua unicità. Non sono piu' o meno meritevoli alcuni e non altri, il commento non è un premio ma semplicemente un appunto che nasce spontaneo nel leggere alcune frasi particolari, magari già scritte nell'animo del lettore, oppure una sorta di misteriosa memoria remota di una sensazione, già vissuta o in corso di lievitazione dentro noi stessi. Perciò mi associo alle considerazioni di Fata morgana e all'interpretazione di Mangiacotti, "Poesia = gioia interiore scagliata fuori" "Poesia = Tutto"
Buona lettura, affettuosi saluti e complimenti a tutti gli autori del sito.
Tiziana Cocolo

Poesie degli autori del sito
Non so se interpreto il sentire anche di qualche altro lettore, ma credo che tante poesie rimangano senza commento non perchè non lo meritino, ma perchè ...risplendono già di luce propria che si ha timore di offuscare con ulteriori parole.
Buona poesia a tutti
Fata Morgana

"Grazie a te" di Alessia Frijio
Un connubio emozionale che ricorda i grandi poeti ,che forse hanno suggerito l'idea per questa bella composizione,
nata dall'amore per la poesia. Grazie a te Alessia, per questa tua riflessione.
Aurelia Tieghi

Riflessione su "figli-poesie" di Cristina Bove
Poesia = magia
Poesia = amore
Poesia = fantasia
Poesia = onestà interiore
Poesia = amor proprio
Poesia = gioia interiore scagliata fuori
Poesia = pensiero
Poesia = carattere
Poesia = felicità
Poesia = Tutto
per quanto mi riguarda , non ho le capacità di seguire le regole (metrica ,etc). Scrivo le mie poesie(se si possono definire tali) a ruota libera. Ne ho scritte a centinaia, e quasi tutte le tengo per me. Le tengo in un cassetto scritte su semplici fogli, masterizzate su dischetti inanimati , raccontando un mondo avvolte bello, altre meno ma è il mio mondo, non ci può appropriare del mondo di qualcun'altro. A mio avviso verrebbe fuori un lavoro sterile , non del mio mondo , non parte di me . Come se spacciassi per miei i figli di qualcun'altro dopo che gli ho tinto i capelli e cambiato i vestiti , perchè anche se i nostri figli non ci appartengono sono il segno del nostro passaggio in questo mondo, il nostro continuare, il nostro esistere e continuare ad esistere nei loro figli. In una sola poesia (L' amore violato) ho copiato la ritmica di un autore del passato , scrivendo e specificando a fine poesia di averlo fatto. Detta poesia non la sento mia anche se la storia della ragazza di cui parla è mia. Dopo aver scritto una poesia bella o brutta che sia devo poter dire è mia.
Giovanni Mangiacotti

Risposta a Cristina Bove e Fata Morgana di Elio De Luca
Ho un vulcano dentro di emozioni interiori pronte all'eruzione, la mia Beatrice (che nel mio caso si chiama Lavinia e la cui madre è Beatrice) è gravida di un altro uomo, un leone ha spodestato definitivamente l'altro, me.
Perdonatemi questo sfogo personale, ma dopo un anno durissimo e pochi giorni di risollevamento ho ricevuto l'ennesima coltellata al petto.
Cristina Bove e Fata Morgana con i loro commenti mi hanno messo del balsamo sul cuore, sono felice quando ricevo l'apprezzamento di due donne così sincere e simpatiche.
Sono stato li li per dire addio al sito, e alla poesia, per rigurgiti autodistruttivi, sarà per questo che amo tanto Beethoven.
Davvero grazie di cuore, mai come oggi avrei avuto bisogno sincero di commenti così pieni di entusiasmo.
Grazie a voi stanotte scriverò ancora, rincaro la dose affermando che le vostre poesie sono meravigliose, che quello che esce dal cuore delle donne è sempre meraviglioso perchè voi donne conoscete (ovviamente voi, quelle che poetano) la gioia e la sofferenza più di noi, anzi siete le maestre nell'impararci a provare gli abissi opposti, "sentite" più di noi, non a caso credo che un uomo quando cerca di poetare prova ad avvicinarsi al suo lato "femminile"....quello ricettivo verso l'universo.
Cara Cristina, Campanella è uno dei miei autori preferiti assieme a G.Bruno e Galilei, felice dunque dell'empatia.
cara Fata, un giorno tutti riusciremo a vincere la solitudine che regna indisturbata a questo mondo. In questo Eterno Ritorno di fine settecento e inizio ottocento.
Mi raccomando continuate a scrivere sempre poichè la poesia è pane per la mia mente, una specie di baratto sano tra cuori.
E al diavolo chi lo fa solo per soldi.
Elio De Luca

"Vorrei vorrei vorrei" di Elio De Luca
140 e basta? L'utopia ne accoglierebbe ancora e Tommaso Campanella ci consegnerebbe le chiavi di una Città illuminata dal Sole della giustizia e della pace...Elio De Luca riesce a comunicarci il suo anelito con una forza quasi ipnotica, suggestiva...Che la persuasività della ragione, la tenacia del cuore, riesca a portaci là dove la violenza ha fallito! E che finalmente abbia fine il nostro esilio!
Cristina Bove

"Vorrei vorrei vorrei" di Elio De Luca
Grazie ancora a tutti i poeti, in particolare ai nuovi arrivati.
Elio de Luca con la sua "vorrei, vorrei, vorrei" mi ha commosso e ... vorrei... aggiungere che....vorrei un' inondazione mondiale di poeti che sappiano contrastare l'aridità, l'egoismo, la falsità e la solitudine che regnano, purtroppo ancora sovrane, sul pianeta!
Fata Morgana

"Lungo la laguna" di Nino Silenzi
Bella la sintonia dei miei appunti, disegnati lungo la riva lombardo-emiliana del fiume Po e quelli di Nino Silenzi che ci regala sensazioni e melodie vissute lungo la laguna veneta. Due sguardi diversi, acque ed ambienti dissimili, ma uniti da identiche emozioni che vogliono "emozionare" il corso quotidiano della vita.
Tiziana Cocolo

"Folle è stata questa mia voglia di amare!" di Irma Canavero
Trovo bellissima la poesia di Irma Canavero. Perchè una poesia si è trovata bella tante volte si pretendono regole su regole... invece alla fine bastano poche frasi senza regole per esprimere i sentimenti più veri. Grazie Irma,mi rispecchi molto nella tua poesia.
Rosita Coluccio

Autori del sito
Oggi (15/10/2006) sono rimasta molto colpita dai versi di molti amici del sito, in particolare ho trovato evocatore ed appassionante il racconto di Renzo Montagnoli che, in un crescendo realistico e forte, riesce a comunicare l'urgenza di non "dimenticare". L'amabile sintesi di Tiziana Cocolo in "Lungo il fiume..." e quella di Irene Pizzimenti in "plurima..." che in una parola fa risiedere il suo universo d'amore...I versi di S.A.Santoro, che sto scoprendo sempre attuali e densi di attenzione, sia per i sentimenti intimi e gentili, che per quelli laceranti delle grandi tragedie che incombono...
Grazie sempre a tutti, a quelli che man mano vado leggendo e a quelli che ancora leggerò...a Tutti, i miei più cari saluti.
Cristina Bove

Sulle opere di Ilaria Azzurro
Grazie per le tue parole.
Senza ideologie, senza buonismi, solo vestite di bellezza e gonfie di vita.
S. Pietrosanti

Sull'argomento proposto da Patrizio Spinelli
Riguardo all'argomento proposto da Patrizio Spinelli, concordo pienamente con quanto espresso da Cristina Bove.
Ho la sensazione (è solo una mia sensazione) che in questo sito gli scrittori si sentano sufficientemente appagati nel veder inserita la loro "creatura".
Il commento di un "compagno di squadra" penso sia per loro importante al pari del commento di un grande critico letterario in quanto "sentono" che la loro opera è riuscita a comunicare emozioni ed empatie.
Io credo che un poeta scriva prima di tutto per se stesso e poi per chi "sa" ascoltarlo. Il vero scrittore, l'artista, sono convinta che scriva per ubbidire a uno spiritello che è dentro di lui, che lo pungola, che non sa da dove venga, ma al quale deve ubbidire.
Allora questa sarà la sua gloria (indipendentemente dalla critica letteraria) : alzare il sipario del silenzio sul teatro della parola e iniziare la recita, recita che potrà avere anche un solo spettatore, ma il cui applauso gli donerà la felicità.
Fata Morgana

"Un uomo, una poesia" di Tiziana Cocolo
Belle e ammirevoli le parole di Tiziana.
Vorrei puntualizzare (dal momento che si riferisce ad ogni uomo) per esperienza diretta con altre donne, che hanno sofferto per essere state malmenate, ti assicuro che anche scavando nel profondo di questi uomini, di poesia non ne uscirebbe neppure una briciola.
E ancora; ci sarebbe un piccolo barlume di poesia,negli uomini che occupano un posto di potere e che decidono le guerre?
Penso senz'altro che questi uomini abbiano bisogno di aiuto.
Comunque condivido la speranza che trasmette la poesia.
Aurelia Tieghi

“Er foco” di Angelo 1995
Grazie per la tua poesia.
La poesia è combustibile per cuori ardenti , non per penne roventi; non darò pertanto alcun giudizio “formale” ( avendo intravisto eloqui riguardo la dottrina dei ditirambi e degli elegiaci versi…ndr)
Voglio solo ricordare insieme a te ed a tutti voi la mia infanzia trascorsa in un casolare di campagna in cui i “ciocchi de quercia” appena prima di coricarci erano “diventati gnente, na manciata, de cenere leggera e un po ovattata che quanno la rispanni su la tera rida concime e vita all'antre piante”. La felicità a volte è la penombra della malinconia.
Massimiliano Biondi

"Cuore fragile" di Maurizio Donsanti
Plastica e sensibile la visione di questo cuore fragile nella sua forza, che sa combattere e farsi sentire. Vive tra i sogni e batte nella realtà, a volte si bagna di lacrime, ma sa continuare a vivere per amore.
Tiziana Cocolo

Sull'argomento proposto da Patrizio Spinelli
Prima di addentrarmi nel vivo dell' argomento proposto da Patrizio Spinelli, vorrei ringraziare Maurizio Donsanti per i suoi graditi apprezzamenti, che ricambio di cuore. Per quanto riguarda le stroncature, credo che ogni forma artistica, oggi, sia oggetto di consumo e, come tale, soggetto alle leggi di mercato. A meno che non si sia dei geni e, quindi, al di sopra di qualsiasi tipo di valutazione, per riconoscimento unanime, sia specifico che popolare, gli autori che potrebbero interessare vengono trattati come prodotti da lanciare. Questa è soltanto la mia opinione, benchè suffragata da testimonianze e casistiche. Specialmente in campo letterario le difficoltà per farsi conoscere, sono veramente tante, perchè si è in tanti a scrivere (a prescindere dal saperlo fare) e pochissimi a leggere. Come in ogni campo dell'arte, ci sono intenditori veri, in grado di cogliere il senso, la musicalità, l'originalità, ecc. apprezzare la struttura e le proprietà espressive di un 'opera, e ci sono moltissimi amatori, dilettanti in genere, che "amano" appunto cimentarsi nelle varie forme artistiche, il più delle volte ignorandone le basi, ma, ciononostante, riuscendo a trasmettere con intensità il proprio fermento. Certo non è la quantità a determinare la qualità di un autore, quanti poeti hanno toccato la fama con poche, intensissime opere!...e quanti altri hanno pubblicato fiumi di parole, pagando di tasca propria , per restare nel limbo degli sconosciuti?
A tutto ciò si aggiunga che se un "prodotto" viene supportato da un certo ambito politico, ospitato nei salotti e nei passaggi in tv, il gioco è fatto. Mi riferisco sempre a quelle forme artistiche trattate come beni fruibili e come tali proponibili attraverso i mass-media.
La recensione è uno strumento potente, di solito utilizzato da esperti di chiara perizia ed imparzialità, saggi super partes dai quali ogni autore si augurerebbe di essere apprezzato. E la stroncatura, in tal caso, sarebbe semplicemente il risultato di un'analisi eseguita con cognizione di causa. Però, siccome l' errore è possibilità umana, anche il recensore può incorrervi.
La rete ci offre una stanza in cui presentarci e scambiare le nostre emozioni, in maniera libera e giocosa, se stiamo attenti a non crederci vati, ciascuno di noi troverà un senso nel senso dell'altro che, per affinità elettive, possa rivelarsi un valido compagno di percorso
Saluti cordiali a tutti
Cristina Bove

"mappa" di Aurelia Tieghi
suggerirei ad Aurelia di postare questa poesia, che mi sembra ispirata, nella pagina "la sorgente della poesia". L'autrice sa qual è il brano ispiratore. Non cito il titolo e l'autore del suddetto brano per correttezza.
Fusto Silvestre

"Sorriso tra le mani" di Tiziana Cocolo
Con la consueta leggiadria , un pensiero che che mi ha portato a visualizzare la grande serenità dell'amore nei piccoli gesti quotidiani
Sergio Marranzano

"Ricordando Cefalonia" di Irene Pizzimenti
Grande emozione in questi versi . purtroppo non è solo ricordo poichè l'uomo non finisce mai di uccidere nel nome della libertà della democrazia o della religione .
Sergio Marranzano

"Ho dovuto sedermi" di Cristina Bove
Quante volte sentiamo il desiderio di fermarci un momento per raccogliere quel che è rimasto della vita che avremmo voluto avere e confrontarla con la quotidianità dei doveri che ci portano , a volte , non si sa dove . Mi è piaciuta molto .
Sergio Marranzano

Esistono ancora le stroncature letterarie?
Mi rendo conto di affrontare un argomento delicato, controverso e spinoso con il quale probabilmente, inauguro la nuova rubrica di Commenti del sito Poetare, che da pochi giorni offre spazio anche al dibattito, e si propone perciò con la nuova denominazione : "Commenti & Dibattiti" .
Mi piacerebbe conoscere l'opinione del maggior numero possibile dei tanti, tantissimi poeti, narratori, saggisti che più o meno quotidianamente pubblicano su questo benemerito Sito.
L'ultimo fallito tentativo di stroncatura letteraria, come molti di voi sapranno, è accaduto nello scorso inverno ad opera dei due più prestigiosi critici letterari del nostro paese che rispondano al nome di Pietro Citati e Giulio Ferroni, i quali sono scesi quasi contemporaneamente in campo, a mettere sugli scudi l'affermato scrittore Alessandro Baricco.
I due massimi "mandarini" della nostra cultura - come li chiama - l'illustre "vittima", sono stati da questi accusati di volere "infangare", con poco più di qualche "monosillabo" o frasetta, inserita "ad arte" nei loro autorevoli commenti dalle pagine culturali dei quotidiani a vasta tiratura nazionale, per i quali rispettivamente scrivano e recensiscono libri, e opere di diversi autori, sferrando un "colpo basso" con notevole caduta di stile, usando maliziose e velate allusioni, insinuando dubbi e perplessità sulle reali qualità letterarie su uno fra i più amati autori di narrativa, tanto apprezzato dalle giovani generazioni.
Apriti cielo! Per giorni e giorni, fiumi d'inchiostro sono stati versati in dure polemiche su tutte i giornali, dividendo gli autorevoli commentatori e opinionisti nostrani a metà, in due opposte fazioni.
Baricco sentendosi a buon ragione offeso, prontamente replicava ai suoi critici, reclamando e addirittura invocando di avere da loro il "sacrosanto" diritto ad una vera stroncatura come Dio comanda, e non solo a qualche maliziosa insinuazione di pessimo gusto, se questa non fosse stata fatta da due eminenti critici.
Comunque la cosa non ebbe grosse conseguenze per Baricco, e la polemica si esaurì nel giro di qualche giorno, a conferma, come io penso, che forse non esistono più le stroncature letterarie, somministrate da autorevoli critici, e le poche o pochissime che sono esiste nella storia della Letteratura Italiana, non ne resta che qualche labile traccia. Oggi al massimo si può assistere solo a qualche mediatica "scaramuccia" che si sgonfia subito come una bolle di sapone, senza spingerci a dubitare che sia costruita "ad arte" per fini commerciali.
Ho intenzionalmente riproposto alla vostra attenzione questo episodio, perché è uno dei casi più recenti che siano assurti agli onori della cronaca, per introdurre a tutti voi, questi miei tre quesiti:

1)-Esistono ancora le stroncature letterarie?

2)-Pensate che esistano ancora dei "critici letterari" autorevoli, imparziali, affidabili e super-partes, in grado di intervenire nel variegato e complesso mondo della nostra attuale "produzione letteraria" per illuminarci con le loro sentenze, disquisizioni e argomentazioni, dandoci linee guida, modelli, consigli, e permettere così alla vasta platea dei fruitori di avere dei parametri di riferimento o degli orientamenti per individuare la Qualità di un determinato "prodotto letterario", se questi sono effettivamente interessati alla ristretta nicchia del prodotto di qualità, sia esso confezionato in forma di narrativa, poesia, ecc. che troviamo nelle nostre librerie, biblioteche, oppure come sempre più di moda, negli innumerevoli siti del Web? Sappiamo tutti che per il prodotto letterario non esistano Doc, Dop, Docg, come per i vini o prodotti agricoli, ma allora quali strumenti dare al "consumatore-lettore" che intenda rivolgere la sua scelta al buon gusto e al prodotto di qualità, quando questi davvero lo desidera? Diciamolo pure in altri termini, con una nota parabola evangelica: oggigiorno come è possibile distinguere il "grano" dal "loglio"?
Certo ci sono i numerosi blog della Rete, il passaparola, la pubblicità, le recensioni ma quante di queste sono davvero attendibili, professionali e obbiettive? Personalmente non sono contrario alle recensioni, ma mi chiedo quante di queste sdolcinate "anteprime" non siano "dovute" per reciproci accreditamenti letterari o per altri motivi.

3)-Pensate che si possa fare a meno della "buona critica" letteraria nella nostra società, lasciando così che mode e tendenze letterarie e culturali vengono più o meno inconsciamente propinati se non imposti dal "mercato" o da più o meno riuscite operazioni di marketing dei grandi monopoli editoriali, col rischio così di svalutare o di equiparare un prodotto "nobile" dell'intelletto umano, come dovrebbe essere quello letterario, ad un fazzolettino di carta usa e getta?

Ringrazio cordialmente e sentitamente fin d'ora tutti coloro che vorranno intervenire, contribuendo con le loro argomentazioni e osservazioni al prosieguo di questa discussione appena agli esordi.
Patrizio Spinelli

Sui Commenti
La pulsione che spinge ad esternare i sentimenti assume forme diverse e diverse intensità di espressione, è ovvio, ed è interessante notare con quanto impegno si cerchi la possibilità di comunicare. Qualcuno ha rilevato che in Italia ci sono più scrittori che lettori, e questo forse vale soprattutto per la poesia. Gli appassionati di musica vanno ai concerti e comprano dischi, gli amanti della pittura vanno alle mostre e comprano quadri, e potrei elencare tante altre forme di fruizione dell'arte...Ma quanti sono i poeti che leggono i poeti? In questo sito avviene. Ed è una grande opportunità , aldilà della valutazione aprioristica del talento, la parola espressa nelle svariate forme del pensiero ci permette lo scambio emozionale senza mediazioni , amicale e sincero. Cleopatra ha evidenziato bene questo concetto, E' vero che i figli non ci appartengono, però sono portatori dei geni che loro abbiamo trasmesso, così come le parole che, pronunciate o scritte, una volta emesse, sono condivisibili, apprezzabili, ma non ci appartengono più.
Ringrazio Tiziana Cocolo per la citazione pariniana e per gli apprezzamenti.
Concordo con Elio, la vera arte attraversa la storia. Noi l'amiamo e l'ammiriamo nelle sue espressioni eccelse, l.'arte che ci trasmette le più pure emozioni....ma a fronte dei grandi geni dalla chiara e indiscussa fama, non vi saranno stati anche talenti che non hanno lasciato traccia? E, se vogliamo prescindere dai canoni classici di valutazione, come possiamo rapportarci a qualsivoglia forma artistica se non affidandoci alla nostra intuizione, alla nostra empatia ? Per me ogni tentativo di trasposizione del banale in subliminale è un tentativo di volo, e come tale meritevole di ammirazione e incoraggiamento...Forse in un mondo di poeti non ci sarebbero corse agli armamenti nè multinazionali usuraie, forse si canterebbero gli amori, le stelle, gli arcobaleni e al posto delle armi si scambierebbero fiori e poesie...
Ricambio i saluti e rinnovo la mia stima a tutti.
Cristina Bove

"E' densa l'aria" di Cristina Bove
"E' densa l'aria" di Cristina Bove, è un'autentico"movimento" poetico, una vera predisposizione naturale all'arte. Le parole diventano incanto e sgomento, "movimentano" le emozioni. Le parole diventano immagini davanti ai nostri occhi.
Voglio ringraziare Cristina per regalarci emozioni d'arte pura.
Maurizio Donsanti

Poesie di Gabriele Piretti ed Elio De Luca
Belle le poesie di Gabriele Piretti, e molto intensa quella di Elio De Luca. Complimenti a tutti Sito molto vario e interessante.
Gloria di Simone

Ringrazio Tiziana Cocolo per il suo commento
Le giuro ed è vero, son davvero contento
D ’aver ricevuto il suo commento
E quel che più mi ha reso felice
È averlo ricevuto da così grande autrice

Le sue opere son davvero belle
Come nel cielo della notte le stelle
Come riuscire ad avvicinare
O quanto meno ad accostare

Il freddo file al caldo ricordo
O la memoria di massa ad un cuore giocondo
Lei riesce con le parole
A farne ciò che vuole

Lei come altri autori del sito
Quando scrive una poesia
È un invito
Invito a perdersi nella fantasia

Sognare e dalle parole farsi trasportare
In mondi stupendi di tanti colori
Dove tutta la magia della poesia viene fuori
Giovanni Mangiacotti

Con riferimento al brano/commento "figli – poesie" di Cristina Bove.
Io parlo solo per me stessa e ovviamente non per tutti gli altri, io scrivo, ma non seguo regole perché non ho voglia di farlo e forse non ne sarei nemmeno capace. Non vedo i miei scritti come dei figli, i figli non ci appartengono, sono una finestra aperta alla speranza, guardano il mondo con la voglia di farne parte in un modo che non è il nostro, pronti a sperimentare, come a volte si può scivolare su due gambette che non riescono ad essere ancora abbastanza forti, ma con la voglia di prendere tutto ciò che sta intorno, noi guardiamo al mondo con la voglia di prendere solo ciò che è giusto, perché da tempo abbiamo imparato che tutto ciò che è intorno può fare anche molto male. L’ispirazione è la vita! Con quel poco che da e con quel tanto che toglie Questo metto nei miei scritti, me stessa e quello che vedo che mi rattrista a volte nell’anima per quanto crudele ed illogico appare Le rime sono i giorni che passano a volte senza metà e senza un vero perché siamo qui e non altrove, ora. La mia rassegnazione e di contro la volontà è la mia firma, lasciata nell’anonimato non per codardia ma per libertà, una libertà sempre più ristretta da matricole, schede magnetiche, “regole, regole, regole”.
Un caro saluto a te e a tutti.
Cleopatra

Su Riflessione "figli-poesie" di C. Bove
Non mi sento un poeta, lo ripeto, forse mi sento più un filosofo e pittore, poiché molte poesie di altri autori che leggo sul sito mi sembrano più apprezzabili delle mie, per metrica, musicalità, stile.
Il mio è uno stile abbastanza poco calcolato, libero, la poesia la uso solo perché ha la proprietà di mettere in risalto alcune immagini, sensazioni, pennellate che la prosa non può.
Anche se le possibilità della creatività sono infinite, solo oggi mi son liberato suonando la chitarra e cantando per due ore e poi mettendomi al bongo e la batteria in un duetto..che dire, ci sta chi fa cortometraggi sensazionali, teatro, sculture, opere di ingegno di ogni tipo.
La poesia è una delle forme di linguaggio dell'arte, io non imito nessuno, come diceva De Andrè,dopo i 18 anni esistono solo due categorie di poeti: i veri poeti e i gran coglioni, dando per scontato che fino a quella età siamo tutti un po' poeti.
Ora io credo che Leopardi, Dante, Saffo, Goethe, Puskin, Pasolini, etc..questi siano i veri poeti, quelli che il vaglio del tempo ne ha decretato l'immortalità, e solo la storia è la grande giudicatrice della vera arte...un po come la mietitura del grano dei contadini ritratti da Van Gogh per me esemplificano chiaramente la parabola evangelica del Regno: la morte che arriva a separare il loglio dal grano da ammassare e conservare.
Se non esistesse questa profonda verità, non percepiremmo ancora la febbricitante passione ancora viva nelle tele di Caravaggio: la vera arte è eterna, la musica di Mozart è eterna, ciò che ha centrato la bellezza sopravvive ad ogni epoca, si rinnova e regge il confronto con ogni modernità: anzi, in molti casi la ridicolizza, anche li dove nel presente ci sono intere bande di ebeti che la seguono e la rendono famosa magari per una estate solamente.
Comunque non imito stili, vado liberamente, anche se spesso assumo toni di denuncia perché mi sento che la modernità mi urta al punto di tramutare in urlo la mia arte, anche di trasfigurarla, renderla volgare per mostrare la volgarità di certe realtà: ad esempio credo che dipingerò le automobili come bare con quattro ruote, non posso certo immaginarmi i paradisi rinascimentali, oppure se fossi scultore ritrarrei pornostar nelle più oscene delle pose e magari le metterei accanto a personaggi di tutto apparente rispetto quali politici e sacerdoti d'alto rango.
Lo scandalizzare, urtare la coscienza del buon borghese mi affascina, per questo tra tutti prediligo Pasolini. La sfida, andare contro corrente, mi piace, non potrei mai partorire i miei scarrafoni prendendo lo stile da qualcuno, finirei per appartenere al gruppo dei coglioni.
Leopardi lo imitavo alle medie, ora ho 28 anni, farlo sarebbe ridicolo e superbo.
Meglio una sincera e onesta banalità che una frustrata genialità.

In ogni modo vi pongo una questione a proposito del tempo: scorro l'indice dei poeti del sito, tutta gente (siamo noi, s'intende) che scrive perché ha voluto liberare un qualcosa di sommerso, dare degno sfogo alla propria diversità e renderla apprezzabile, io lo chiamo tramutare fango in oro, l'alchimia dell'arte di trasformare la sofferenza in vita: risorgere come la spiga di grano, ogni stagione...siamo tutte persone che l'hanno fatto senza alcun scopo di lucro... chi ci paga? Nessuno e non ci interessa, ci basta leggere ed esser letti, sentire un interazione di emozioni. Ma soprattutto, appunto, dato l'enorme elenco di poeti, senza poi considerare quanti ce ne possono essere in altri siti, e in altri paesi del mondo, QUANTI E QUALI DI NOI PASSERANNO LA FALCE DELLA STORIA E VERRANNO PROMOSSI IMMORTALI? E' INTERNET UNO STRUMENTO CHE DURERA' ALLA LUNGA? O SAREMO TUTTI CANCELLATI COME L'ONDA SI ABBATTE SULLA BATTIGIA A rimuovere NOI ORME? SE ESISTE UN DIO-MARE LO SA SOLO LUI QUALI IMPRONTE SALVARE, RISPARMIARE DAL SUO INELUTTABILE ABBATTERSI SULLA SABBIA.. MA SOPRATTUTTO SA PERCHE', NOI NO.
Ben inteso, io non credo nell'aldilà religiosamente parlando, ma il valore dell'arte E' NELL'ALDILA'.
Elio De Luca

Senso della poesia
Fata Morgana ha espresso come meglio non si poteva il senso della poesia, quello che ispira in maniera universale l'anelito umano verso l'Assoluto...Ciascuno, dunque, è portatore-apportatore di poesia. Poetare, come generare, trasmettendo nelle parole il proprio bagaglio spiritual-cromosomico e, quindi insostituibile...ecco le nostre creature nate dalla nostra anima e destinate a vivere negli echi delle anime affini...
Grazie per aver risposto e per aver trattato con tanta sensibilità l'argomento, di cuore
Cristina Bove

Considerazioni su "figli-poesie" di Cristina Bove
Le poesie sono parte di noi, piccoli pezzetti della nostra mente e del nostro cuore. Ma a tal proposito mi piace la definizione di G. Parini nel suo -Discorso sopra alla poesia- "Il poeta deve toccare e muovere; e, per ottener ciò, deve prima esser tócco e mosso egli medesimo. Perciò non ognuno può esser poeta, come ognuno può esser medico e legista.
Non a torto si dice che il poeta deve nascere. Egli deve aver sortito dalla natura una certa disposizione degli organi e un certo temperamento che il renda abile a sentire in una maniera, allo stesso tempo forte e dilicata, le impressioni degli oggetti esteriori; imperocchè come potrebbe dilicatamente o fortemente dipingerli ed imitarli chi per un certo modo grossolano ed ottuso le avesse ricevuto?
…..la poesia che tocca e muove, è un grazioso prospetto della campagna, che ci allaga e ci inonda di dolcezza il sono. Io credo, esser la poesia l'arte d'imitare o di dipingere in versi le cose in modo che sien mossi gli affetti di chi legge od ascolta, acciocchè ne nasca diletto. Questo è il principal fine della poesia, e di qui ha avuto cominciamento." Brava Cristina per i tuoi scritti e per l'occasione di riflessione che offri ai lettori di poetare.
Tiziana Cocolo

Riflessione su "figli-poesie" di Cristina Bove
Prima di aderire all'invito di Cristina Bove alla riflessione di "figli-poesie", vorrei ringraziare Sergio Marranzano per avermi accomunata a Tiziana Cocolo, Irene Pizzimenti, Cristina Bove, Renzo Montagnoli ed Elio de Luca, che io apprezzo molto e, accanto ai quali, mi sento una pulce.
E con questa premessa vorrei rispondere alla richiesta di Cristina con una parola: "libertà"; perché è così che io intendo la poesia. Libertà di cercare di esprimere l'inesprimibile, libertà di non contare i versi, gli accenti e le rime, libertà di creare, senza condizionamenti e nello stesso tempo cercando la parola giusta, che, risalendo dall'"abisso", illumini la nostra realtà sublimandola, rendendocela amica, una musica di parole per dare un senso alle emozioni, alla vita, alla vita di ognuno che poi è la vita di tutti.
E' da poco che ho scoperto questo sito, nel quale si possono trovare gli "strumenti" per fare poesia, ma da subito ne ho apprezzato l'apertura a chiunque voglia esprimersi portando così il proprio apporto alla comunione del sentire, alla solidarietà nell'esistere.
Io concepisco la poesia come il filo che unisce la terra al cielo, il più bel dono che un Creatore abbia potuto donarci. Io credo che tutti la portino nell'anima anche se non la esprimono con le parole.
Come diceva giustamente Leopardi è un'erba tenerella, assai insidiata da realtà apparentemente più forti, ma lei resiste, resiste nei secoli, nei millenni, perché la poesia è, una volta tanto, sincerità.
"Quando trovo/ in questo mio silenzio/ una parola/scavata è nella mia vita/come un abisso". E poi…
è un "figlio" concesso a uomini e donne, perché, secondo me, la poesia è di più di un dipinto, una scultura, un romanzo, la poesia è un pezzetto del proprio Io, della propria anima che si stacca da noi per donarsi, per rinascere nella parola.
Custodiamo, quindi con cura, i nostri "figli-poesie" anche se sono "o'scarrafoni" perché loro sono stati, sono e saranno la nostra eternità.
Fata Morgana

Ai poeti del sito
Un sentito grazie a Fata Morgana. La sua "urgente richiesta" è commovente ...speriamo bene! Ed anche "il mio dio" sa evocare in maniera efficace e sintetica il senso di spaesamento dell'anima. Grazie anche a Sergio Marranzano per gli apprezzamenti, nel suo accorato rivolgersi alla figlia si coglie il desiderio di riuscire ad amare oltre i propri limiti. Rinnovo la mia stima a tutti gli autori del sito, che continuerò a leggere con interesse perchè ciascuno offre una panoramica della vita degna di attenzione. Vorrei solo chiedere loro, se possibile, una risposta alle mie riflessioni "figli-poesie"
Ringrazio per l'attenzione e saluto tutti cordialmente.
Cristina Bove

"Al raduno" di Cristina Bove
Non posso fare a meno di esprimere l'apprezzamento per "Al raduno" di Cristina Bove: simpatica, musicale, intrisa di verità! Da divulgare.
Fata Morgana

per Elio
Caro Elio, soltanto un mondo dove i bambini di oggi potranno sviluppare quel senso ineludibile di giustizia e parità, potrà salvarsi dalla distruzione in atto. Purtroppo la maggior parte di questa umanità si crogiola in un "sonno della ragione che genera mostri"...e continuano a cianciare di libertà senza capire che lo fanno dalla gabbia della loro vita sfruttata o, peggio, dall'alto delle roccaforti occidentali od orientali, dove ad essere arroccata non è soltanto la loro fisicità, ma anche la loro anima...Prigionieri tra i gorilla, a godersi piante esotiche e vulcani nella cittadella della loro infima rapacità...E tutti coloro che li osannano...perchè in cuor loro invidiano e vorrebbero emulare, ingozzati di hot dog e predicozzi, gonfiati di retorica, unti di crismi e incensi, stagnante il cuore immobile nei dogmi, drogati dagli orrori e dalle stimmate....e plagiati da maghi e vanne marchi(e gli sta bene) inneggianti come le cieche talpe agli altari di un sacrificio inutile...Jesus inorridirebbe di uno sdegno tale da adoperare le frustate cosmiche per svuotare il suo tempio dai depravati mercanti che lo occupano. Ma ci lascerà cuocere nel nostro brodo, perchè gli uomini di buona volontà, Giordano Bruno insegna, preferiscono il rogo all'anestesia della coscienza, e perchè sia così ardua la via della consapevolezza, dio solo lo sa...Però non siamo soli, coraggio.
Cristina Bove

Testi di Cristina Bove
I testi di Cristina hanno un pregio: quello di saper parlare del male, argomento fa venire un attacco di allergia intellettuale al borghese italiano medio.
Io ho 28 anni non posso sicuramente parlare con nel bagaglio le esperienze della sua vita..rinascere, fare famiglia, sposarsi avere dei figli..forse son cose che neanche voglio, una volta sfumata l'occasione, una volta che il treno è passato non ne aspetto un altro.
Sono sempre stato in ritardo col tempo; il tempo mi ha fottuto alla grande, ha sempre viaggiato sua una Ferrari ed io a rincorrerlo in bicicletta, ma al discapito di tutti coloro che sono al passo coi "quasi trent'anni" (lavoro, casa, indipendenza) io invece ho avuto uno shuttle per quel che riguarda la maturazione interiore delle cose della vita, e su questo ho bruciato io, il tempo.
Non so ancora cosa significa avere una carta di credito, ma a 12 anni l'infinto di Leopardi lo capivo meglio della mia professoressa di italiano, anzi lo capivo, lo sentivo, più profondamente di ora che ne ho più del doppio.
Ora non sono puro al punto tale da capirlo, prima si: prima sapevo anche amare, e scrivere tante cose più profonde e poetiche di tutte quel che mi ha pubblicato in questo sito.
Non si diventa più intelligenti crescendo, si diventa o più integrati o più disadattati. E in ogni modo c'è chi le scale le sale e chi le scende, ma è soggettiva anche questa prospettiva, perché per molti è Berlusconi che le ha salite, per me sono i contadini che hanno resistito anche al costo di divenire barboni, una volta distrutto il loro mondo.
Io la penso come Cristina, per quel poco che ha pubblicato nella pagina "Testi", tutto ciò che ho poetato e scritto (magari non magistralmente) lo testimoniano.
Il mondo non è mai cambiato, il progresso è una farsa, lo sviluppo è un tumore per il pianeta Terra la cui vita credo sia più importante degli abitanti animali vegetali e minerali che ospita. Ma lo sviluppo è nostro figlio, e noi siamo responsabili di questo worldwidesuicide (per dirla con una canzone dei Pearl Jam).
Ha ragione Cristina, le multinazionali coi loro padroni sono le nuovi piramidi di Cheope sotto i cui massi cadono morti gli operai affamati con l'unica differenza che le piramidi erano almeno belle architettonicamente e gli operai venivano sfamati e curati medicamente meglio del sottoproletariato moderno.
I centri commerciali sono dei mostri di acciaio che succhiano la vita alla terra, e il modo a cui è stata ridotta la maggior parte dell'umanità (da noi non visibile in quanto paese ancora abbastanza ricco) non è dissimile al modo in cui mucche e maiali vengono trasportati dentro ai tir sulla autostrada verso il macello.
Poi apro il frigo e mangio il prosciutto: io sono un anello di una catena, il mercato mondiale, uno dei tanti miliardi di anelli..e il Papa dice ancora crescete e moltiplicatevi leggendo un testo scritto 5000 anni fa, ma vaffanculo!
Non ce l'ho col Papa, ma devo, sottolineo, devo nel senso che sono costretto a prendere in considerazione una delle voci più ascoltate dell'universo umano no?
Divide et impera....eccoci qua 7 miliardi di individui ammassati dentro a un autobus, ma isolati di una solituidne cosmica, con i nuovi mezzi tecnologici, cellulari, videofonini, i-pod, tv, pc.....e Bill Gates, i Papi e i Cesari di questo mondo se la ridono coi miliardi che ammassano succhiandoli alla nostra solitudine.
La visone apocalittica è una frequenza d'onda della mente che non deve portare al suicidio o al nichilismo, ma alla ribellione, al capovolgimento dello stato di cose, ad una lotta che fosse anche una piccola pazzia: quella di sparare a tutto volume Immagine di Lennon e farla sentire a tutto il mondo invadendo illegalmente tuttte le radiofrequenze.
Se un giorno mi arrestano, perchè stavo cercando di sabotare radio vaticana e sui giornali scrivono "terrorista cercava di proclamare la morte del Papa in diretta" voi sappiate che avevo in tasca il CD di "all you need is love", e che raccontano solo quello che fa loro comodo, lo scomodo, i vari Ilaria Alpi e i pasolini, li ammazzano e poi la memoria la sommergono di sabbia....provatevi un po voi a trovarvi in qualche libreraia, giornalaio, cineteca, videoteca e a chiedere di loro......black out.
Non ci resta che chiedere agli umoristi di fare serio umorismo.
E poi ci sono i bambini, unica speranza dell'umanità, che bisognerebbe far crescere fuori dalle metropoli, in comuni di giardini e animali, e lavori artigianali. E' la cultura che genera razze e razzismi, non la genetica con le sue vaghe e stupide speranze. E la cultura capitalistica e di massa ha generato un nuovo uomo, completamente mutato, esteticamente, psicologicamente, di ciò bisogna prenderne atto, e non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Elio De Luca

"Gli occhi a lutto" di Nicola Oronzo Accattato
Gli occhi a lutto è il grido più acuto che l'anima possa avere, per quell'impossibilità di vedere, quando il poeta-profeta è essenzialmente visione, pur se attutita nelle mezze tonalità della luce per non soccombere all'inaridamento del folgore accecante del dio che si manifesta.
Ha, per me, la stessa angoscia di "non ti conosce il toro…." di Lorca, certe espressioni simili della Florio o quanto dice Pascoli, allorché Ulisse ritorna morente all'antro di Calispo:" non essere mai non essere mai più nulla, ma meno morte che non essere più".
Ma tale estraneamento metafisico, Accattato lo volge in un linguaggio surreale, consunstanziato da ironia, nostalgia per la propria terra, per cui il poemetto acquista un andamento narrativo -discorsivo più che con il protagonista, con la terra di appartenenza,Oriolo e il Sud in generale, per tutte quelle occasioni perdute amaramente per pregiudizi, per pigrizia mentale, per invidie paesane.
Per cui alla fine la poesia di Accattato si rivela nella sua reale essenza: denuncia di mali antichi che, se lasciati incrostare, rovinano non solo la società ma anche rendono assurdo qualsiasi vita, finanche la stessa sublimità della poesia.
Accattato non è aduso ad orpelli letterari, a salotti paludati: è nella sua esperienza di intellettuale e di poeta la consapevolezza che ogni vera arte progetta il mondo.
E in più, l'animo in tanto prova brividi, emozioni, curiosità e ricerca dell'assoluto in quanto non si aliena la fisicità:emblematica l'ironia amara per la "pisciarella" che non funziona più. Essa non è certo l'esaltazione sguaiata del sesso, ma la riflessione che il corpo è veramente santuario della nostra mente e senza di esso noi siamo orfani e spaesati.
Questo spiega la temperie di raffinata sensualità che pervade l'opera di Accattato, secondo le più nobili tracce, dai lirici greci fino a Neruda, che egli cita esemplarmente all'inizio di questo spendido, musicale, dolce come nenia, poemetto
Gianni Mazzei

"Noi" di Renzo Montagnoli e "Labbra di nuvole" di Tiziana Cocolo
Ottobre. Tempo di vendemmia, di vino novello, di funghi e degli ultimi sottili profumi del sottobosco. In questo contesto bucolico e corroborante è piacevole assaporare "chicche" di poesia come quello che trovo oggi su Poetare.
Su questo benemerito Sito pubblicano tanti bravi poeti e scrittori, e mi dispiace solo di non avere il tempo per dedicarmi alla quotidiana e attenta lettura come davvero meriterebbero quelle "pagine blu".
Oggi in particolare ho apprezzato la poesia "Noi" di Renzo Montagnoli che in una brevità epigrammatica tocca e sfiora e dipana magistralmente il "mistero dell'esistenza". Altrettanto devo dire di Tiziana Cocolo con "Labbra di Nuvole" . Nel suo breve idillio si condensa l' universo.
Patrizio Spinelli

"Gli occhi a lutto" di Nicola Oronzo Accattato
"Gli occhi a lutto", una bella pagina di poesia, dove 'i ricordi bambini di madre raddrizza ossa', di 'occhi assenti che pettinava ricci e tenerezza', di 'padri arrabbattanti', e le 'immagini del cielo che arrivava fino al mento', dei 'vicoli narranti', delle 'finestre affacciate sul silenzio', distillano a fuoco lento gocciole di tristezza, di dolore, di malinconia e, nell'accumulo degli anni, si fanno rabbia, indifferenza, denuncia, e danno voce (che è un grido) ad una bella penna guidata da una mano sapiente.
Antonio Introcaso

Scritti di Elio De Luca
Per Bacco! Visione post-politica, post-filosofica, post-pittorica, post-religiosa, post, post, post....Evviva! Evviva la Terra che si scrolla delle zecche bigotte, sbigottite e sbigottate...e che gli orologi liquefatti segnino l'ora delle dissolvenze ...che gli oceani ribollenti trasmutino gli umani in sirenidi alati bi-tri-plurisessuati...Pascoli celesti e abissi sfolgoranti per gli esseri postapocalittici divinamente sfolgoranti...
Vorrei però la libertà di poter scegliere la trasparenza e la soavità se il parossismo della materia si facesse troppo pesante e se gli umori organici condannassero all'iterazione perpetua della carne...Ho bisogno di sperare nella possibilità di esistere senza necessità di coazioni a ripetere, senza contrasti laceranti...questo è il mio vagheggiato sogno di paradiso...e forse per conquistarmi un'anima eterna sarei disposta ad autocrocifiggermi...
Cristina Bove

"Ascolto e non penso, c'è vuoto" di Giovanni Mangiacotti
Lungo, dettagliato e ricco scenario cantato da chi ha tutto dentro di sé e nel vuoto pensa, arricchendolo di una personale sensazione di vita. Rumori di attimi colti nel silenzio: voci, passi, bagliori, cielo che si rischiara nel buio della notte, brezze, vento, pioggia, aria, rivoli d'acqua oltre quella finestra di tutti e di ognuno.
Tiziana Cocolo

A tutti
ringrazio veramente tutti coloro che hanno scritto su poetare per l'apporto di pensiero fantasia intelligenza e delicatezza. In particolare che seguo quasi ogni giorni Tiziana Cocolo, Irene Pizzimenti, Cristina Bove, Fata Morgana, Renzo Montagnoli ed Elio De Luca che quasi mi sembra di conoscere da sempre. Ancora grazie a tutti.
Sergio Marranzano

"Il giorno delle donne" di Gian Maria Gandolfi
Grande apprezzamento rivolgo alla poesia di Gian Maria Gandolfi, per la verità e l' acutezza con cui esprime le sue bellissime parole dedicate alle donne.
Grazie.
Aurelia Tieghi

"Donna tu" di Irene Pizzimenti
Molto bella. Rende molto bene l'atmosfera del momento "ti senti donna" e della beatitudine in cui ci si viene a trovare dopo. Beatitudine che permette sia di guardare con tenerezza "lo sguardo uomo", sia di sentirsi piena nel sentirsi allo stesso tempo " donna ...sua"
Fausto Beretta

"Gli occhi a lutto" di Nicola Oronzo Accattato
La scrittura di Nicola Oronzo Accattato è scrittura originale. Di una originalità penetrante che convince ed emoziona.
"Gli occhi a lutto" si lascia vivere come denso viaggio d'anima che, da una scheggia di tempo brevissimo, pare dilatarsi e comprendere antecedenze e antiche cristallizzazioni. Di questa temporalità s'intesse il cuore d'un uomo alla ricerca di sè, dei suoi frammenti, dopo una, o tante perdite.
Attraverso gli affetti, i ricordi, l'amore (...quell'amore che insieme alle paure e alle fragilità fa affiorare la dolcezza e il desiderio di perdersi per potersi ritrovare ) tanto dolore trova il suo approdo in un incontro, un vero e proprio dantesco uscire "a riveder le stelle". Attraverso l'Altro il miracolo della rinascita e della salvezza. Lutto è sempre elaborazione profonda, creazione di nuovi spazi per sé e per l'Altro dove prima era angustia e spaesamento. E' discorso di chi, abituato alla frequentazione di sé, sa usare senza orpelli le parole dei sentimenti, sa riappropriarsi del reale dopo la vertigine della sofferenza.
Puntuale la descrizione dei vissuti che, fenomenologicamente espressi, rivivono attraverso una sorta di circolarità e ogni senso si apre su numerosi altri.
Efficaci le metafore e i traslati.
"Gli occhi a lutto" è scrittura affascinante che esercita, ad ogni istante, la seduzione della poesia.
Antonia Tursi.

Ringrazio molto Elio De Luca e Cristina Bove per l'attenzione.
A loro e a tutti gli altri poeti del sito che apprezzo molto (e vorrei dire proprio tutti indistintamente perchè in ognuno si ritrova un po' di noi stessi) dedico il mio pseudo sonetto "Poetare".
Un forte abbraccio di condivisione in particolare per chi sta soffrendo fisicamente e moralmente.
Cordialmente
Fata Morgana

"Pensieri 24 sett 2006" di Elio de Luca
Esprimo il mio forte apprezzamento per questo racconto. Avrei voluto tante volte esprimere questi concetti che condivido pienamente, in ogni sua espressione concettuale. La mia scarsa proprietà di linguaggio me lo hanno sempre impedito. Ora Elio lo fa per se, ma anche per me. Credo che molti degli autori che pubblicano su "Poetare" ne condividano i contenuti, che io reputo straordinariamente concreti. Grazie Elio io sono d’accordo in pieno su tutto quello che dici, sei veramente un saggio
Silvano Notari

Le poesie di Fata Morgana
...E sorge il sole al di là delle dune a violentare altre notti.....la ricerca di un dio, figli di un dio minore?....i miti e i puri di cuore per adesso ce l'hanno in affitto la terra e le tariffe stabilite dai proprietari impuri e arroganti sono alte in ogni senso.....vanno, vengono e a volte si fermano...le nuvole le nostalgie e le illusioni.
I miti e i puri di cuore in ogni modo hanno già ereditato il senso della terra...rimanete fedeli alla terra e non credete a chi vi promette speranze ultraterrene (facile oasi per menti ipocrite) diceva un grande profeta.
Elio De Luca

Poesie e racconti di Paolo Burini
Grazie per avermi fatto ridere un po’. Oggi ne avevo proprio bisogno. Non so se sono più strane le tue poesie o i tuoi racconti. Si distinguono da tutte le altre per l’originalità, l’immediatezza, il sarcasmo.
Cocami

Scritti di Elio De Luca e Fata Morgana
Ringrazio Elio De Luca e Fata Morgana per i loro commenti. Da quando sono approdata in questo piacevolissimo sito ho letto quasi tutti gli autori e la fiumana di poesie di Elio non passa inosservata, come pure il suo scrivere dell'attualità che, ahinoi, ci vede coprotagonisti attivi e passivi ad un tempo dell' atrocità del momento. Chi sa offrire il senso del proprio dolore senza dimenticare quello del mondo è poeta di quell'Amore che travalica le apparenze per struggersi nell'anelito del divino. Vorrei conoscere parole nuove, magiche, che fossero in grado di attenuargli la tristezza ma, essendo ormai completamente distaccata da qualsiasi forma pseudo-religiosa, non posso che porgeregli metaforicamente la mano, la comprensione limitata della mente, l'attenzione del cuore.
Di Fata Morgana apprezzo l' immediatezza amabile e sincera.
Rinnovo i miei complimenti a tutti gli altri poeti, a quelli che cercano il senso nelle piccole e grandi cose della vita. Un particolare affettuoso saluto a chi sta attraversando momenti drammatici di salute, posso compenetrarmi della sofferenza fisica per averla sperimentata e perchè ancora ne sono coinvolta in maniera pesante... facciamoci coraggio...possiamo essere gli Eroi del nostro compimento vivendo fino alla fine come se fossimo eterni...
Cristina Bove

"Sogno" di Cristina Bove
La lettura di "sogno" di Cristina Bove mi ha fatto capire che non sono un poeta, e me ne rallegro poiché significa che invece so ancora apprezzare la vera arte poetica.
Questa poesia è un quadro ben dipinto, e ha anche un non so che di tattile: è una poesia di chi utilizza finemente la vista e il contatto della propria pelle con il corpo della Terra.
Un'atmosfera onirica e astronomica collega bene il dissidio interiore di un amore, il taglio del maschio-femmina che un qualche misterioso dio dal cielo, opera in chi ha assaggiato il frutto della conoscenza, appunto la più alta e rara delle passioni.
Cristina è una donna che ha amato sinceramente e questo è l'ingrediente principale per chi scrive poesie.
Elio De Luca

Commento di Cristina Bove (vedi qui sotto) e poesie di Maurizio Donsanti
Bello il commento alle Poesie, di Cristina Bove.
Poi , fra le "voci" ho gradito le poesie di Maurizio Donsanti che coniugano leggerezza di linguaggio, semplicità e profondità nell'esprimere il sentimento universale dell'amore.
Fata Morgana

Poesie
Ci sono voci sommesse che sanno dire più con le pause che con le parole...ci sono voci stentoree che invadono spazi senza lasciare traccia, come tuoni che si allontanano immemori dei fulmini...ci sono voci che porgono gentili un afflato, che passano dalla mente al cuore con toni lievi e armonie così discrete che non ci si stanca di riascoltarle...a tutte le voci un grazie per non aver scelto il silenzio...
Cristina Bove

"Questo mare" di Salvatore Armando Santoro
Intenso sapore di mare emerge prorompente da questa lirica cantata con il cuore e con la sensibilità di chi vive l'appartenenza a questo ambiente di antica memoria. Sensazioni dolci ma nel contempo aspre, accarezzano i sentimenti e ne esaltano la forza con tutto il profumo della salsedine sentita con i sensi e con l'anima.
Tiziana Cocolo

"Pensieri 16 settembre 2006" di Elio De Luca
Nemmeno ci fossimo messi d’accordo, io e De Luca abbiamo affrontato il 16 settembre lo stesso argomento, che evidentemente ci sta tanto a cuore: la guerra.
Mi sembra che, pur partendo da premesse diverse, i nostri itinerari si siano incontrati e che poi siamo giunti alla meta con le stesse conclusioni.
Penso che nessuno di noi due abbia voluto fornire delle ricette sicure per scongiurare le guerre, ma è bene che questo argomento riceva una continua attenzione e invito perciò anche altri lettori a fornire le loro opinioni al riguardo, evitando, se possibile, di cadere nella retorica dei falsi pacifisti, che purtroppo abbondano.
La pace non può prescindere dalla dignità dell’uomo, non potrà mai esistere fino a quando milioni di nostri simili moriranno per denutrizione, per consentirci quegli sprechi di cui siamo al tempo stesso artefici e vittime.
Renzo Montagnoli

"Ed è delicatezza" di Irene Pizzimenti
Irene è la poetessa dell'anima del sito poetare, in questa poesia è come se avesse dipinto la tela delle piccole cose quotidiane che fanno grandi un' unione fatta di gesti che non ha bisogno di parole e dove ci si arriva dopo una complicità conquistata da veri percorsi, da comprensione, rispetto.
Esistono anche giorni bui ma poi incontrarsi in una semplice colazione, in una tenerezza rende questi momenti impagabili e irripetibili in attesa di quelle altre piccole novità che non fanno altro che arricchire un amore già sano, puro, consistente e solido e che bisogno c'è delle parole in queste fondamenta di vero amore?
Complimenti ad Irene che ha sempre da dire, da raccontare, una donna che non si è mai consumata nella quotidianeità ma ha tratto da essa il meglio, l'essenza per vivere.
Grazie Irene
Ida Guarracino

"Uomini o bestie?" di Renzo Montagnoli
Innanzitutto, qui vi è uno che ha ascoltato e letto le cose scritte da Renzo e spero già questo sia carburante per continuare a battere il chiodo sul martello (o girare la vite dolcemente?) della lotta ai guerrafondai.
Il breve testo offre vari spunti di riflessione a cui, sebbene in accordo sulle tesi pacifiste, corrispondono altrettante contraddizioni: come il fatto che l'uomo è bestia, ma il problema è che per fare la guerra invece bisogna utilizzare il meglio della intellighenzia scientifica presente al mondo.ci pensate? La proprietà privata è un furto di per se, ontologicamente parlando, d'accordo.
Ma il seme della guerra è radicato molto più in profondità, non nasce da una reiterazione di un gesto selvaggio e bestiale dovuto a predominanze territoriale altrimenti dovremmo marcare gli alberi come fanno i cani.
No, il seme della guerra nasce dentro di noi, dalla tragedia d'amore, dalla capovolta che l'anima fa nel passare dalla completa fiducia alla completa sfiducia, ossia una scelta a lama di coltello: decidere se essere amati o essere temuti, a carte ormai scoperte.
Questo avviene in ogni rapporto di amore: amicizia, matrimonio, padri figli madri.
Non è un caso che la Bibbia inizia con il dramma di Adamo ed Eva, che, se esegeticamente ben interpretato,è il più grande capolavoro intellettuale che l'uomo abbia mai partorito per rappresentare allegoricamente una condizione permanete delle vicissitudini umane, il Male, di cui una sfaccettatura, sono le guerre.
E poi dobbiamo esser coerenti e coscienti, realistici: ogni volta che mettiamo benzina ad un veicolo motorizzato, dal portafoglio tiriamo fuori il nostro silenzio-assenso alle guerre.
Basterebbe partire da piccole cose: bicicletta, risparmi carburante, soldi, inquini zero, e in più mantieni in salute le gambe....quattro piccioni con una fava.
Elio De Luca

Riflessione scaturita dalla lettura di alcune opere dei poeti del sito
Un sentito grazie a Lei e a tutti gli altri componenti della redazione, ho trascorso qualche ora piacevole a leggere alcune opere dei tanti autori del sito e devo dire che mi sono sentita in sintonia con alcuni di essi...le tematiche comuni sono un balsamo per il cuore e per la mente...sapere che certe ribellioni istintive che ti porti dentro sin dall'infanzia verso sistemi e strutture religiose e di potere sono comuni a tanti esseri umani , ti fa sentire partecipe di un movimento che contrasti l'appiattimento e l'ipocrisia...Alle grandi menti capaci di instillare l'essenza della ricerca della verità, capaci di trasmettere la legittimità del dubbio, vanno la mia ammirazione e la mia riconoscenza, è a Loro che devo il mio desiderio di conoscenza e di libertà... Essi sono le finestre aperte su un mondo apparentemente onirico, invece immensamente più reale della comune "realtà".
Cristina Bove

"Sogni" di Sergio Marranzano
Quante volte noi comuni mortali e chi sente la poesia come quotidiana esigenza, ci lasciamo sedurre dal mistero dei sogni, da quel segreto spazio a noi concesso dalla mente e donato per farci meditare sulla vita. Il tempo appare remoto, il presente si annulla nel passato e l'attender quotidiano è proprio avvolto da quell'aura profumata e dal gioioso incanto di cui fa cenno questo poeta.
Tiziana Cocolo

".1" di Ilaria Azzurro
Bello pensare come le lacrime nel vento siano linfa vitale per la natura, fonte di crescita e di vita miste alla pioggia ristoratrice. Il riflesso dei sogni, candidamente concepiti nella serenità dell'animo non hanno uno scontro con la realtà, ma un dolce incontro e poi nella simbiosi con l'acqua realizzano la loro vera natura rigeneratrice. Molto positiva questa visione del vivere che sicuramente porterà buoni frutti a questa sensibile poetessa.
Tiziana Cocolo

"Alba romagnola" di Salvatore Armando Santoro
I versi sono colmi di emozioni genuine, scene di poesia musicale e lieve, che mi riportano nei luoghi della Romagna
dove i sentimenti e le tradizioni, sono ancora espressioni semplici e vere
Aurelia Tieghi

Poesie di Rosa Santinelli
Mi piace la capacità di Rosa Santinelli di esprimere profonda tristezza, malinconia, amore e dedizione. Sono particolarmente toccanti le poesie dedicate alla figlia: mi chiedo se gliele abbia mai fatte leggere… Forse capirebbe la tristezza della madre. O forse i figli ci devono far soffrire, come noi abbiamo inconsapevolmente fatto soffrire i nostri genitori, perché così è la vita. Complimenti Rosa, sei una bella persona.
cocami

Poesie di Alessandro Bassi
Dalle sue poesie ed i suoi racconti trapelano una grande sensibilità... la straordinaria abilità nel trasmettere emozioni indelebili... sensazioni profonde... tanto da toccarci il cuore... che dire di più ?
... GRAZIE !
eb

Commento di Davide Vaccino
A volte mi faccio sentire, anche se i vari impegni mi impediscono, spesso di mandare mie nuove composizioni nel sito. Ho riscoperto ultimamente le poesie di Santoro e Montagnoli che, a quanto ne so, in passato hanno avuto buone parole nei miei riguardi, mentre sto notando che alcune "giovani leve"stanno promettendo bene. Mi complimento con tutti gli autori del sito, visto che alcuni hanno anche partecipato a giugno al Premio di Poesia, ormai giunto alla ottava edizione, che organizzo con la collaborazione dei comuni di Albano Greggio ed Oldenico. Poco tempo fa, per chi apprezza le mie opere, è uscito il mio quinto libro, per festeggiare i dieci anni dalla mia prima pubblicazione. Se a qualcuno interessa è reperibile qui: http://www.ilfoglioletterario.it/catacombe.htm: trattasi di 102 poesie (98 in italiano e 4 in lingua piemontese). Per quanto mi riguarda, anche se partecipo meno nella proposizione di opere sul sito, ricordatevi che vi leggo sempre e che vi apprezzo.
Davide Vaccino

"Ernesto Che Guevara" di Elio De Luca
Ho letto lo scritto di Elio De Luca su El Che!
El CHE, è un grande uomo, con grandi ideali ed anche coerenti in base al suo modo di vedere!
Ma chi Classifica la giustizia concetto astratto e l’etica; quando la morale è soggettiva?
Alessandro Magno! Grande personaggio; ma la gloria non conduce all’umiltà! Garibaldi, combatteva non gratis!
El Che m’è simpatico, credeva nei valori! Ma chi classifica i valori!
Lo stesso Albert Einstein disse che le sue teorie erano valide se si accettava il concetto di percezione! Forse William Shakespeare, aveva ragione con “suo essere o non essere”!
Marzio Tinti

"L'accendino" di Nino Silenzi
Un viaggio a ritroso nel tempo, le acque (l'innamoramento) il fuoco (la passione), Silenzi con un oggetto esprime il calore di un momento, l'immagine di un tempo, fatto di respiri, nel lieve ondeggiare negli spazi immensi dei ricordi indelebili, incancellabili, e con un dolce tic tac di un accendino riaccende lo scrigno del desiderio che brucia nel soffio della passione.
Ida Guarracino

"Nel labirinto della droga ti sei ritrovato!" di Marzio Tinti
Vorrei mettere in evidenza gli "scritti " di Marzio Tinti, sono tutti saggi e meravigliosi pensieri sull' "esistenza" e sul "paradiso".
La droga ha solo inutili scorciatoie, per evitare il faticoso lavoro che si può fare su se stessi, per poi amarsi e riscoprirsi.
Aurelia Tieghi

"Un UOMO da ricordare, sempre" di Renzo Montagnoli
Mi ha fatto piacere, leggere oggi, su poetare il pensiero che Renzo Montagnoli rivolge al grande Terzani commemorando il giorno della sua scomparsa e ricordando, come lui sottolinea, il grande UOMO che Tiziano era.
E chi meglio di me, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente questo grande scrittore pacifista (e che ho ricevuto anche dei commenti positivi alle mie poesie), non può concordare con Montagnoli?
Per me Tiziano non é morto! Per me é sempre vivo! Vivo é il suo pensiero, vivo é il suo messaggio e lui VIVE nei miei ricordi.
Lo rivedo sorridente, tutto vestito di bianco, ben piantato com'era, nel piazzale della vecchia stazione della Fap (Ferrovie Alto Pistoiese) a Maresca, salutarmi con il suo fare cordiale e sorridente.
Per questo dico che Tiziano non é morto ne per me e neppure per i tanti amici che ha in giro per il mondo.
E la tua, caro Renzo, non é una commemorazione di un personaggio scomparso, ma un bel ricordo di un uomo tutt'ora vivo e che continuerà ad esserlo per molti anni ancora perché chi semina amore e pace vivrà in eterno.
Salvatore Armando Santoro

Risposta a Gus a proposito di "Di piuma e di brace"
Sulla soglia dell'amore, in chiusura, indica un'apertura positiva su quello smarrimento dei giorni, percepiti come situazione temporanea, un momento che il tempo in evoluzione sa e riesce a cambiare perchè può rivoluzionare anche i sentimenti se questi sono percepiti come certezza.
Grazie Gus per il commento e per l'attenzione concessami.
Tiziana Cocolo

"Di piuma e di brace" di Tiziana Cocolo
Di piuma e di brace.Brava Tiziana. Poetessa dell'amore. Però se potessi togliere l'ultimo verso e finire con "smarriti"...
Gus

"Ti guardo" di Andrea Ballerini
Benvenuto Andrea, approdato al sito Poetare per donarci la trasparenza delle tue emozioni.
"Giochi di colori sovrapposti" si intravedono tra le righe come pennellate dell'anima così intrisa di ricordi presenti e remoti che mutano dalla gioia alla sottile e fragile malinconia. Il tuo orizzonte è simile a quello di tutti noi, mai dovrà essere un rimpianto la gioia vissuta, se non dono e nutrimento di sé. Uno sguardo sulla vita, per la vita.
Tiziana Cocolo

"I mondiali di calcio" di Diego Cocolo
Come un puntale cronista e critico dei tempi moderni, in veste di pittore, Diego ci dipinge un affresco dell'Olympiastadion" di Berlino con i brillanti colori del tricolore e con tutte le sfumature delle emozioni vissute da noi italiani, investiti da tanta gloria.
Oltre che per il riscatto del calcio italiano, rimarrà nella storia proprio questo tripudio di bandiere, come testimonianza della consapevolezza dei giovani di appartenere ad una Nazione.
Un episodio emblematico che ha offerto ai ragazzi di oggi, in un mondo in crisi di valori, lo stimolo a riconoscersi nei calciatori, un'immagine positiva e vincente nella quale identificarsi .
Tiziana Cocolo

"Circuitazioni sul Padre (celeste?) e sulla vita" di Elio De Luca
Figliolo,
sono d'accordo con te e sulle tue belle parole, divinamente "ispirate" sul mistero dell' "esistenza", e se questa debba ascriversi alla volontà creatrice di uno Spirito Superiore.
Sono inoltre d'accordo sull'opportunità di riportare l'immagine "divina" ad una discreta forma di "iconoclastia", anche se anacronistica in un mondo basato sull' "immagine". Cionondimeno, sarebbe comunque in parte auspicabile che perlomeno il "divino" possa godere di una " enclave" d'immagine per così dire "protetta".
Per il resto della tua lunga dissertazione, ti invito a separare il "grano dall'oglio".
Noto che ormai sei ad un passo dall' ovile...fai pure l'altro..
Giustino Cantalamessa

"Metamorfosi" di Michael Santhers
Raramente ho letto una tua poesia così marcatamente ironica e deliziosamente simpatica:ti sei fidanzato forse?
Walter Angelucci (otorongo)

"Ogni ora" di Tiziana Cocolo
Tiziana Cocolo: "Ogni ora" mi piacciono i versi "...quando il tempo/colora di blu/la tela del giorno...", bella l'immagine e il suono.
Gus

"I" da Senza Cielo di Menotti Lerro
Menotti Lerro: Senza cielo. Poesia da consigliare invece dei soliti mostri sacri (Leopardi, Foscolo).
Gus

"Il mio cortile" di Serenella D'Amadio
Serenella D'Amadio: Il mio cortile ..."...come un amico/non mi ha mai tradito/ E'stato lì a guardare/ vederci crescere/per poi lasciarci andare." Un brano di poesia delicata, fresca, come l'acqua e il profumo di bucato.Brava Serenella.
Gus

Poesie di Ersilio Campostorto
E' arduo fare un commento su appena due poesie pubblicate su "Poetare" da Ersilio Campostorto, ma se come si suol dire, il buon girono si vede dal mattino si può dire che questo poeta "esordisce" con un un linguaggio poetico a dir poco alquanto originale.
Patrizio Spinelli

"Nella limpida alba" di Rosino Maranesi
Una carezza poetica il quadro che Rosino Maranesi dipinge con la sua lirica "Nella limpida alba"..
Un'alba sull'Adriatico descritta in modo magistrale che riesce a trasmettere emozioni intense a chi legge questi versi.
E sembra di essere lì, come tanti anni indietro, sulla spiaggia romagnola a farsi abbracciare da quest'astro infuocato che sale e lasciarsi intenerire da questa luna crepuscolare che si dondola pigra e insonnolita nell'azzurro di un mare liscio come l'olio.
Armando Santoro

La giornata del 3 luglio 2006 - Poesie
Giornata magica quella del 3 luglio 2006, con un vero e proprio trionfo della poesia con la P maiuscola. Tutte opere di notevole livello, anche se tre si elevano più delle altre, raggiungendo insospettabili vette di sublimità.
Mi riferisco in particolare a “Costipazione” di Francesco Cirino, dove l’aspetto emozionale è così ben tratteggiato che il lettore ne viene pervaso, travolto, rendendosi così partecipe di un atto comune, ma sempre lasciato in disparte da letterati con la puzza al naso.
E che dire poi di “Io, di te, scritta per sempre” di una Irene Pizzimenti che ha abbandonato gli svolazzi di altre opere per incardinarsi sul tema dell’amore, con un’enfasi ieratica che trascina ed entusiasma. Scrive bene “ un amore…senza età”, magari con l’aiutino del Viagra, ma comunque è l’affermazione prepotente che l’uomo non diventa mai inutile, a qualsiasi età.
Ho lasciato per ultimo “Considerazioni sull’inesistenza e sull’illusione dell’io” di Elio De Luca, di cui non posso che continuare ad apprezzare la sobrietà del linguaggio e la notevole capacità di sintesi. E l’argomento affrontato, del resto come tutti, anche questa volta non era certo facile; con poche, concise frasi è riuscito a svelarci l’essenza dell’io. Mi auguro che poi passi ad affrontare anche quella del tu, del lei, ecc, giusto per par condicio.
L’osservatore virgiliano

Poesie di Carla Persico
Nonostante il tuo sia uno stile distante dal mio per la tendenza alla descrizione che io non mi riconosco, il tuo modo di coinvolgere chi legge in un'emozione cercata e offerta è generoso e lo trovo molto bello. Complimenti!
Vanessa Solimando

"Ode a Gianni Piovano" di Gabriele Eandi
Conoscendo il grande pirlone e letterato che posso dire ?
Vorrei averlo sempre come amico e purtroppo la vita mi ha spedito altrove.
E' un po' biscarello, o come si dice in cavallermaggiorese un po' balenghetto, ma ha una simpatia, una intelligenza, una voglia di relax insuperabile.
È persona di rara intelligenza e d'enorme simpatia ma assomiglia un po' ad Oblomov, un po' ad Andy Capp ed allora è impossibile stargli dietro.
Giampiero Labbate

"Poesia" di Gianni Sangiorgi
Sono tutte belle! (Poesie del 23/06/06)
Mi è piaciuta "Poesia" di Gianni Sangiorgi in quanto rende l'idea di come la poesia sia fonte di "soccorso" all'anima di fronte al mistero della vita.
Fata Morgana

"Nell'attimo d'incanto" di Rosino Maranesi
L'alba in poesia riveste sempre una particolare attrattiva,sia per i significati intrinseci siti nei meandri della mente, sia per il suo naturale fascino di colori e chiarori sfumati. Ma il poeta che va oltre, sa incorniciare i versi nel volo di sensazioni, con "estatico trasporto".
Tiziana Cocolo

"Infernet#666" di Elio De Luca
Per una volta mi trovo d'accordo con il mio "antagonista", ( mi si lasci passare bonariamente il termine), Elio De Luca.
E' vero, condivido appieno il "neologismo" Infernet, associato al simbolo esoterico del demonio: il famigerato "666", per la messa al bando delle infernali tecnologie di comunicazione di massa, come è appunto Internet, telefonini cellulari ecc. : ma sarebbe più corretto dire : delle potenti tecnologie messe diabolicamente dai poteri forti nelle infernali mani dell'essere "umano", sempre più con la mente e la ragione "obnubilata" e "teleguidata", verso il consumismo e la corruzione dell'anima.
Dio ti benedica figliolo e ricorda che pregherò perchè il Celeste resti ad attenderti con fiducia all' Ovile.
Pace e bene a tutti cari poeti e scrittori!
Giustino Cantalamessa

"Piccole rime" di Roberto Bottiroli
A leggere questa poesia, tutta imperniata sulle rime, in un esercizio di virtuosismo per nulla facile, sono corso con la memoria ai tempi scolastici, a certe poesie orecchiabili che costituivano per gli insegnanti l’occasione di far conoscere agli allievi questa nobile arte.
C’è un sapore di antico che emana da questi versi, un profumo di pane, burro e marmellata che era la merenda d.o.c. dell’epoca e si consumava in sana allegria, magari sporcando il grembiulino, rigorosamente nero. Poi di nuovo tutti al lavoro, con la maestra che ci faceva leggere in coro quelle poesiole che richiamavano con le facili armonie i versi delle canzonette allora in voga (da “Papaveri e papere” a “Portami tante rose“). Un mondo chiuso in una campana di vetro, dove i buoni erano buoni e i cattivi erano veramente cattivi, a differenza di ora, e dove netta era la divisione fra i ricchi e i poveri, a cui veniva insegnato che la miseria era una virtù e che i benefici sarebbero stati tanti nell’aldilà.
Ecco, grazie a Bottiroli, sono ritornato per un momento bambino.
Renzo Montagnoli  

"Poeta" di Roberto Bottiroli
Bella, che metrica ragazzi!!! ritorniamo ai bei tempi dell'ottocento.....il futuro.....non si vede
Giustino Cantalamessa

"Nuove Frontiere della Ricerca" di Antonio Fabi
Bella la poesia di Antonio Fabi "Nuove Frontiere della Ricerca", come sempre dotta ma non troppo.
Yasuke  

"Ore 10... lezione di fisica" di Rosa Santinelli
E' divertente perché ravviva la fantasia su un argomento che spesso è trattato troppo razionalmente, la fisica. Premesso che sono in realtà quattro le forze che reggono l'universo (gravità, forte, debole e elettromagnetica) trovo simpatico scherzarci su poiché non sono di certo "pane quotidiano", bello e intuitivo associare la forza d'inerzia a quella di gravità poiché sono entrambi "spiriti" che trattengono la vita ma non la "liberano".
I vasi comunicanti che in realtà dimostrano che siamo diversi tutti quanti, e la forza di coesione e magnetica vista come tipica delle persone che vogliono comandare e quindi cadono nella banalità della prevedibilità..simpatico, la cosa mi genera un moto di autoironia e chi lo sa anche questa forza reagisce a sconosciute chimiche.
Insomma Rosa rende umana la fisica.
A Rosa tante volte non l'avesse letto consiglio vivamente a riguardo il libro di Brian Greene, L'Universo Elegante che parla e chiarisce bene sia le superstringhe che la M-Teoria..
Elio De Luca  

"2 Agosto 1980" di Renzo Montagnoli
Mi corre l'obbligo di ringraziare ancora una volta Renzo Montagnoli, nel riportare alla nostra memoria l'ultima grande strage dei cosiddetti " anni di piombo"; quello dell'attentato alla stazione ferroviaria di Bologna. Lo ricordo bene: stavo andando al mare con degli amici, quando dall' autoradio ricevetti la terribile notizia di quell'orrenda strage. Fu quello un periodo nero della vita dell' Italia repubblicana, dove l'intreccio perverso tra i diversi estremismi dell' estrema destra e dell'estrema sinistra con i nostri servizi segreti istituzionali e "deviati", seminarono morte e sangue, per circa un ventennio, nel nostro paese.
Davvero, caro Renzo, speriamo e ci auguriamo tutti che da quello strillo lancinante di quel bimbo, di quella "innocenza violata". non si ripetano più fatti delittuosi e infami come quelli, e vada il nostro plauso e il nostro omaggio di cittadini verso tutte le nostre istituzioni politiche e non, che hanno dato e danno il loro contributo per il raggiungimento di quella "democrazia compiuta", nel nostro paese, che sicuramente tutti noi meritiamo e irriducibilmente con forza vogliamo.
Patrizio Spinelli

"La gioia di vivere" di Elio De Luca
Trovo molto bella e "liberatoria"la poesia di Elio De Luca,"La gioia di vivere". Ci aiuta ad essere più consapevoli di noi stessi, trasmettendoci forza e speranza per il futuro.
Rosa Santinelli  

"Apogéo d'amore" di Tiziana Cocolo
Un bellissimo rapimento estatico per questa fusione di materia-antimateria, una grandissima produzione di energia !
Roberto Anzil   

"Lo facevo..." di Rosa Santinelli
Semplice, immediata, reso bene uno dei molteplici motivi dell’amare
Fausto Beretta  

"La punizione" di Salvatore Presti
A mio parere questa poesia è molto commovente, mi ha particolarmente colpita perchè esprime in modo crudo e chiaro,
il conflitto che alcune volte esiste fra figli e madri quando esse (pensando di fare il bene dei figli) li opprimono con le loro ansie e paure,
trasmettendo loro insicurezza e forse rancore.
Aurelia Tieghi    

"C'era una torre sul mare" ed altre poesie di Lucio Toma
io non so commentare le poesie. non mi appartiene la critica letteraria, però se sant'agostino avesse letto questa, non ci avrebbe impiegato tanti libri a trovare la soluzione dei tre presenti... a parte quest'antipatica manifestazione di deformazione professionale, penso di poter apprezzare pienamente questi versi (non solo questi ma anche tutti gli altri) perchè immagino come li leggeresti, e last but not least, perchè abbiamo più o meno uno stesso retroterra culturale, o molto simile perlomeno. perciò ci ho visto molte delle mie ultime righe nelle tue poesie. con ciò intendo dire che amo questi versi come amo la terra su cui cammino e il mare in cui ho sempre la solita paura di bagnarmi, cioè con il sentimento del ventre più che con la calma dell'intelletto. mi piacciono e basta.
Alessandra

Poesie di Carla Persico
trovo le tue poesie molto delicate, e le tue costruzione di strofe interessante,capace di diverse forme, che
sebbene schematica non rendono il componimento retorico. a volte usi delle immagini un pò classiche senza scavare a fondo le possibiltà di una metafora, ma comunque senza essere banale.
Lucio Toma  

"Stabat Pater" di Giustino Cantalamessa
E' con vero piacere che ho letto questa stupenda ode, illuminata da Grazia Divina. In un mondo materialista, qualunquista, secondo una moda dilagante, trovare animi puri come quello di Giustino Cantalamessa è per me motivo di orgoglio e per noi tutti di speranza. Con parole ispirate, certo frutto di lunghe meditazioni, di riflessioni profonde all'ombra di un chiostro, questo componimento porta un messaggio di verità, di fede incrollabile, che tutti dobbiamo fare nostro. Si parla spesso a sproposito di ingerenza della Santa Chiesa negli affari di stato nel nostro amato paese, ma sono semplici illazioni prive di fondamento. Chi rappresenta Dio in terra non interferisce, suggerisce, indica, invita, anche in modo perentorio, ma per la salvezza di noi tutti. Ed è dovere di ogni uomo adeguarsi, accogliere a braccia aperte questi consigli, per il suo bene terreno e spirituale.
Purtroppo, questa opera di immane importanza viene spesso travisata e così il Demonio manifesta la sua chiara ostilità con accuse insolenti che respingiamo, pur perdonando quegli uomini eretici che fanno da tramite con il Male. Recente è il successo di un film blasfemo, quale " Il codice da Vinci", tratto da un romanzo che è tutto fuor che la verità. Piange il mio cuore nel vedere quanti siano attratti dal maligno, al punto che anche in un sito come questo che, nei tempi liberi del mio ministero, amo osservare per la grazia di non poche poesie, ci sia un autore - di cui per carità cristiana non faccio il nome - che utilizzi il suo intelletto per invettive, del tutto gratuite, nei confronti della cristianità.
Sappia che se Giustino Cantalamessa è già nello splendido empireo dei Giusti, lui invece va ogni giorno sprofondando nella melma infuocata degli Inferi. Sappia, però, anche che quella Chiesa che così tanto accusa sarà la prima a felicitarsi per un suo pentimento e quindi con ansia attendo una sua composizione riparatrice.
Ora devo andare: mi attende la stesura di un lungo articolo sul viaggio di Sua Santità in Polonia, dove ancora le genti sanno chi il vero e autentico dominus, in terra come in cielo.
L'osservatore virgiliano.   

"Lasciarsi andare" di Irene Pizzimenti
Più volte riletta. Molto bella.
Fausto Beretta   

"L'impero della pace" di Patrizio Spinelli
Quando la guerra è la norma la pace diventa un reato, sembra volerci dire Patrizio Spinelli con questa bella poesia.
Ha saputo cogliere con una vena di amara ironia il comune senso di chi non perdona agli esseri umani di amare la concordia, l'equità e la giustizia. Mi sento in dovere di fare una piccola annotazione: nel caso dovessero leggerla, Bush e gli altri guerrafondai come lui riuscirebbero a capirla? Non credo, caro Patrizio, perchè gli uomini di pace hanno una dote che i fautori delle guerre non possono possedere: il dubbio sulla correttezza morale delle loro azioni.
Renzo Montagnoli  

Poesie di Omero Sala
Percepisco le composizioni di questo autore, come angoli illuminati dalla sensibilità e attraversati da un grande amore per la natura che quasi sempre accompagna i versi.
In particolare sottolineo le poesie: "Vento in città" e "Plitvice"
Aurelia Tieghi  

"Fiume nero nella notte nera" di Omero Sala
Una gran bella foto, con questa istantanea il poeta riesce a trasmettere le emozioni che il fiume di notte puo' dare.......e poi è vero...l'acqua non è mai la stessa.......ed è affascinante l'idea dell'"arcata piena che lo beve senza fine". A mio parere una bella poesia e sicuramente un bel ricordo.
Augusto Villa   

Poesie di Tiziana Cocolo
Il soffio sublima l'amore e proprio il cuore va ad alimentare per poi generare gioia unico vero scopo verso l'infinito.
Andrea Ballerini  

"La verità" di Filippo Sanchez
Il muro non esiste quando noi siamo aperti alla verità, la sappiamo accogliere e integrare a tal punto che l'"io" diventa per se stesso "la verità". Non avviene quest'impatto perchè il pensiero trova larghi spazi nella conoscenza, nella fiducia e nella fede in un cammino semplice e sicuro che ci permette ancora la salita.
Tiziana Cocolo    

Poesie di Aurelia Tieghi
Scopro, con precisione assoluta che la lirica della poetessa Aurelia ha una introspezione ed una continua ricerca di profondità come se ogni verso entrasse in quello successivo,una concatenazione di emozioni indiscindibili tra loro.
Non è una sorpesa la sua splendida poesia, è la conferma delle sue doti letterarie,tutt'altro che banali.
Antonio Sangervasio

"E svegliarsi un giorno, una donna" di Ida Gaurracino
"non solo madre, non solo moglie - non solo figlia, ma solo -spoglie di donna" rende molto bene l'immagine della scoperta continua, nelle cose di "un giorno qualunque", di se stessi e del continuo meravigliarsi di questo "mentre la vita scorre". Scorrevole e piena la poesia: Bella.
Fausto Beretta  

"Nuvola" di Dario Sanseverino in arte Pablo
Questa rinascita, questo nuovo cammino che "scivola nel vento oltre i cancelli dell'io" ci infonde serenità e consapevolezza del nostro sentire infinito, oltre le cose, oltre il tempo, oltre i ricordi. Questi ricordi, come dice il poeta, forse mai vissuti perché non contingenti al sentire comune, ma riconosciuti nostri nel profondo dell'anima e ripercorsi nell'intreccio della speranza.
Tiziana Cocolo 

"Er fiore" di Armando Bettozzi
Freschezza, amore, dolcezza. Ecco, caro Armando, come apro e concludo il mio commento alla tua delicata lirica "Er fiore", impiegando le tue stesse parole perché altre non ne potrei trovare.
E poi i tuoi versi, oltre che teneri, sono anche tecnicamente perfetti.
Ciao.
Salvatore Armando Santoro

"1° Maggio 2006" di alcambi
Al di là delle tendenze politiche che vanno sempre rispettate (considerato che per fortuna nostra siamo in un paese democratico), la poesia è piacevole.
Roberto Bottiroli

"I cigni morti" di alcambi
Bella poesia in decasillabi ascendenti ad eccezione di:
"nel sacco nero è chiuso il patire" (non ascendente)
"tra nubi e un barlume di sole" (novenario).
Roberto Bottiroli   

"Ode alla margherita " di Aurelia Tieghi
... un colore a specchio... altro non hai fatto che specchiarti e vedere riflessa la tua dolce immagine. Aurelia: una creatura dalla personalità irraggiungibile ma con una passionalità artistica che trascina in vortici di forti emozioni poetiche, e non solo! Chi non la conosce forse non può capire, ma chi la conosce ne è affascinato e ...
Silvano Notari  

"Er fiore" di Armando Bettozzi
Bella espressione del sentimento nel ricordo; ho apprezzato la variante in tripla rima delle terzine finali del sonetto.
Complimenti!"
Roberto Bottiroli  

"La guerra di PIER" di Davide68
Mi è sempre piaciuto il modo di scrivere di questo autore.
La maggior parte delle sue poesie si possono definire crepuscolari, sepolcrali.
Nella poesia "La guerra di PIER", adattamento della celebre guerra di Piero di Fabrizio De Andrè, Davide68 dimostra di possedere anche una spiccata vena ironica, unita ad una lucida e spietata visione della realtà politica e morale che ci circonda.
La poesia parla del figlio di un personaggio politico famoso che invece di godersi le sue ricchezze, decide di ribellarsi all'autorità del padre e di andare in guerra.
Qui si troverà di fronte a una realtà ben diversa da quella che si era immaginato e che gli era stata descritta.
Di fronte alle difficoltà e alle barbarie della guerra, incapace a muoversi in una tale situazione di pericolo, muore quasi immediatamente e si trova a rimpiangere quel mondo dorato che ha lasciato, la sua donna (Brunetta), suo padre a cui si è ribellato, il suo paese che lo ha mandato in guerra.
Tornerà in Italia avvolto nella bandiera tricolore e il funerale di Stato darà l'occasione al padre autoritario di ribadire il suo potere (un'onorificenza al figlio caduto).
Questa per me è una grande poesia.
I versi fondamentali e che costituiscono il messaggio dell'intera poesia sono quelli in cui l'autore contrappone il potere di armare, che anima certi uomini potenti e il "dovere" di morire che appartiene a chi deve sottostare a un ordine superiore.
Barbara  

"Radiosa Luce" di Rosino Maranesi
Alcune poesie di Rosino Maranesi sono come gocce d'acqua pura che dissetano la gola secca dall'arsura e risvegliano la voglia di vivere.
Salvatore Armando Santoro

Risposta al commento di Fabiano Braccini
Mi scuso con gli amici poeti del sito che spesso rilasciano on line alcuni commenti alle mie poesie e spessissimo non rispondo.
Non é  indifferenza l'ignorare la loro attenzione nei miei riguardi.
Il fatto é che dall'anno scorso, da quando cioé ho iniziato ad organizzare il Bando Letterario Città di Montieri, mi manca il tempo per farlo ed anche la lettura quotidiana della pagina delle poesie pubblicate spesso é fatta in modo poco approfondito, ma direi una bugia se negassi che leggo con attenzione gli scritti, soprattutto, dei nuovi poeti che, in molti casi, hanno un certo spessore e riescono a comunicare emozioni
nuove come ad esempio riesce a fare la Maresa Baur e molti altri poeti che ho avuto occasione di leggere in questi ultimi mesi.
Ma il sito "poetare" é il mio primo amore e tutte le mie composizioni, che ritengo accettabili, sono in rete su questo portale, per cui sovente ricevo delle e-mail private di amici che mi chiedono di poter pubblicare
qualcosa della mia produzione nei loro portali, cosa (fra l'altro) che mi fa estremamente piacere visto che le nostre gratificazioni di persone comuni, che seminiamo emozioni sotto forma di versi che é la sola cosa che ci accomuna e ci arricchisce, non hanno alcun fine economico e sono poi limitate solo all'apparire ed al comunicare.
Per questo ringrazio ancora una volta i tanti amici che mi hanno rilasciato dei commenti on-line, ma oggi devo ringraziare in modo particolare Fabiano Braccini perché il suo commento si é trasformato in una deliziosa poesia che é riuscito ad intenerirmi tant'é ricco di sentimento e di passione.
Devo ammetterlo: il Braccini ha detto esattamente quello che forse da tempo avrei voluto sentirmi dire.
Il mio non é uno sforzo a scrivere in versi. E' vero che la maggior parte delle mie poesie sono a schema libero, ma quando utilizzo tale metodo cerco sempre di dare una certa "musicalità" al verso. Penso che sia una cosa importante ed apprezzo tutti coloro che riescono a farlo.
Quando scrivo in versi, però, cerco anche di stare attento alla metrica ed alla cadenza degli accenti, cercando di farmi plagiare dai grandi poeti come il Pascoli, il Carducci, il Moretti, che mi hanno sempre incantato con la musicalità e la spontaneità dei loro versi.
E questo lo pretendo anche da tutti coloro che scrivono in rima anche se sono consapevole che non sempre è facile farlo, a meno che non si possieda un "dono" naturale che alcuni possiedono ed altri non possono inventarselo.
E ci rimango male quando leggo alcune liriche che partono bene e che poi si perdono per strada perché (dico io) chi vuole scrivere in versi deve cercare di avere almeno "orecchio" se non conosce l'arte della
composizione e della metrica.
Infatti, la poesia deve essere quasi come una canzone. Deve possedere una sua musicalità intrinseca e chi vuole esprimersi in rima deve stare attento appunto alla metrica, altrimenti sciupa le sue composizioni.
Anche io a volte mi accorgo di qualche "sbavatura" ma generalmente chi legge le tante mie poesie in rima
pubblicate su "poetare" non può non notare l'attenzione che io riservo alla metrica.
Concludo, quindi, ringraziando Fabiano per il suo commento e sottolineando che il primo verso di questa composizione (Sempre mi torna in mente il mio paese) l'ho "rubato" al Pascoli (é l'inizio della sua poesia "Romagna") che é il poeta che amo di più per la semplicità con la quale é riuscito ad esprimere i temi profondi della vita e per la musicalità e liricità che ha impresso a tutte le sue composizioni poetiche, soprattutto, a quelle in rima.
Salvatore Armando Santoro  

"L'immagine del silenzio" di Marco Macca
Vorrei fare un positivo appunto sul sonetto di Marco Macca "L'immagine del silenzio", musicale e discorsivo, che ritrovo un po' il genere da me sempre usato. Non è comune oggi trovare chi ne faccia buon uso. Uno
di questi è di sicuro quest'autore.
Daniele Amitrano  

"Sempre mi torna in mente il mio paese" di Salvatore Armando Santoro
Nel mare di rime 'libere' (le mie comprese) in cui nuotiamo quotidianamente -talvolta affogando tra noia e banalità- è stato un piacere trovare una poesia 'in rima' che trasmette leggerezza, emozione e liricità. Sì, perché l'autore non ricorre a forzature che alterino la trama del brano ma spunta assonanze 'naturali' che arricchiscono il tessuto del tema e rendono magnificamente le atmosfere di vita dei suoi luoghi. Questo modo di scrivere a me -che in paese ho vissuto la gioventù- è risultato molto gradito riuscendo a ridestare ricordi struggenti e sensazioni allora provate.
Fabiano Braccini  

"Sole interno" di Roberto Anzil
Un saluto a questo poeta che sento vicino nell'approccio alle sensazioni esteriori ed interiori. Il suo modo di esprimersi crea sempre un'enfasi empatica con tutto ciò che ci circonda e comunica un senso di benessere
liberatorio.
Tiziana Cocolo    

"Il dovere di proteggere" di Daniele Amitrano
Benvenuto a questo nuovo poeta che ci comunica come la protezione della poesia possa rischiararci le pareti dell'animo :"custodirò come noce col frutto ogni attimo...." Il proteggere dagli urti dell'inverno un fiore che stenta a "svezzar le ali" è come quel raggio di sole che ci aiuta a sperare e a guardare avanti, lasciando il gelo del passato alle spalle, i dubbi, le paure di una giornata umida di pioggia. E quella conchiglia d'argento, tornerà a brillare.
Tiziana Cocolo 

"Volo rubato" di Michele Vaccaro
Evoluzioni e cambiamenti sullo scenario della vita:è vero "tutto cambia, niente è come prima", ma alla fine ciò che può apparire come un imbroglio di pensieri, altro non è che la perfezione di una trama che determina lo scopo dei nostri giorni, dipanare la matassa cercando il vento giusto che trasporti verso l'infinito.
Tiziana Cocolo 

"Epigramma soiologico" di Antonio Fabi
Bentornato Fabi Metrologico, non sono in vena, nè ho smalto, tranquillo, per ora non scendo sullo spalto.
Ghino Burlacco   

"Colei che vola" di Chiara de Fabio
Dolce e garbata la poesia "Colei che vola" di Chiara. Ho provato una sincera emozione, nel leggere parole così cariche d'amore e forse inusuali in una ragazza così giovane.
Mi complimento con l'autrice per i suoi buoni sentimenti e le auguro che restino intatti nel percorso della sua vita che è ancora agli albori.
Brava.
Liliana Lorenzi   

Poesie varie di Marinella Butti
Sono sensazioni epidermiche, semplici ma composite negli effetti emozionali.
Gli elementi del tempo quotidiano, della natura, dei luoghi sono descritti con levità ed efficacia e trasmettono davvero un senso di ''presenza'' che invita a lasciarsi coinvolgere e trasportare a occhi chiusi in un volo lirico.
Fabiano Braccini

Poesie varie di Tiziana Cocolo
Semplici effetti che sembrano buttati lì con noncuranza, di getto, quasi senza filtro ''culturale'', ma che subito si rivelano invece densi di sensazioni, di pastellature ben disegnate, di canestri di emozioni -vissute o immaginate- che dal suo privato assurgono a misura comune e coinvolgono, portano a pensieri e ricordi propri : e questo succede solo quando chi scrive ha davvero ''senso lirico'', capacità descrittive non comuni e ricchezza di cuore. Ad maiora !
Fabiano Braccini   

"Cielo e terra" di Maurizio Fabris
Parole concise ma intrise di profonda dolcezza,"lacrine di luce" riflesse nel sonno, l'incontro tra notte ed alba che impersonificano le nostre sensazioni tra cielo e terra, nell'orizzonte delle nostre esperienze.
Tiziana Cocolo  

"Il corvo della chiesa cattolica" di Elio De Luca
Se si ha la pazienza e la libertà intellettuale di capirlo, allora dico che quello che scrive oggi Elio de Luca (Il corvo della chiesa cattolica) bisogna proprio avere la pazienza di leggerlo.
Se poi si vuole capire ancora di più, pur rispettando tutti coloro che la pensano diversamente, allora consiglio di visitare il sito www.luigicascioli.it
Spero di non scandalizzare nessuno, ma la verità storica é sempre stata falsificata e plagiata ad uso e consumo di certi poteri forti che giocano sull'incredulità e sulla buona fede della gente semplice per conquistare nuovo potere.
Tutto ciò che é mortale si consuma (Non vi fate tesori in terra... ecc...) ed allora perché accumulare ricchezze?
Armando Santoro  

"Danza di respiri" di Alessandro Vettori
E' una danza che fa sciogliere il cuore, e non ha bisogno di altre parole, tanto è musicata da sensazioni e battiti accelerati, autore che esprime una passionalità travolgente nuda e cruda.
Molto profonde e concise le sue sensazioni che ci invitano a leggerle così, spoglie di inutili involucri, dove il fulcro dei suoi pensieri scivola sui fogli bianchi dandogli colore, sapore e odore.
Ida Guarracino  

"Parole" di Patrizio Spinelli
E' vero a volte le nostre parole "con grazia ci sopportano".
Si scrive in poesia nel tentativo di esorcizzare difetti e dolori e come per magia ecco apparire la gioia e tutte le sensazioni che "si riempiono di noi". Parole, specchio d'identità, di una realtà che traspare purificata e che ci accoglie in un caldo abbraccio.
Tiziana Cocolo 

"Malinconia del perdere" di Irene Pizzimenti
Immagini di semplice lettura ma di intenso effetto e significato.
Emozioni appena trattenute di languori e nostalgie.
Fabiano Braccini  

"Pensiero Baciato" di Tiziana Cocolo
Il margine disegnato sulla poesia della vita regala una capacità poetica densa capace di descrivere un sentimento con pochi tratti scelti. Tiziana Cocolo scrive molto bene, dalla sua poesia traspare un'esperienza capace di trasmettere con semplicità e predilige la bellezza della vita come dovrebbe essere sempre per la letteratura contemporanea.
Francesco Soldini

"Visione" di Nino Silenzi
Come non farsi prendere da questo raggio di sole che fa brillare e rende scintillante il mantello di neve soffice e candida, come un sorriso che con il suo calore scioglie la malinconia in un canto gioioso.
Tiziana Cocolo

"Ribatte il cuore" di Francesco Soldini
Approccio alla poesia colta nell'anima di un respiro che si apre sulla vita, dove noi tutti attori e spettatori giochiamo il nostro ruolo. L'applauso colto è quello che nostri sensi che aprono il sipario sul desiderio di comunicare e condividere le nostre sensazioni.
Tiziana Cocolo    

Le poesie di Tiziana Cocolo
Le poesie di Tiziana Cocolo: leggo...e l'occhio s'inebria di dolci panorami dalle linee sinuose e avvolgenti, il pensiero si sofferma, come gitante spensierato, lungo argini fluviali le cui acque ondeggiano molli e calme...Ma è un attimo...appena la mani s'aprono un varco tra le fitte canne...Ecco: sinestesie fulminanti, baci lievi solo in apparenza: labbra rosso fuoco...passione incandescente...Sentimenti forti miscelati ad acqua e ad alcool puro, in indiscernibili percentuali...Eteree carezze che puoi sentire sulla pelle, se appena chiudi gli occhi...Vivide immagini che nulla hanno di virtuale...e davvero la fantasia sfocia nel reale perdendosi comunque in una fuga nei sogni...
Perdonami Tiziana per la povertà di confuse parole...So di non saper scrivere. Intendevo solo dire semplicemente: sei bravissima e ti ammiro molto.
Un saluto devoto e un abbraccio complice rivolgo però a tutti i poeti del sito...nessuno escluso.
Acquaviva

Le poesie di Aurelia Tieghi
Le poesie di Aurelia Tieghi sono molto belle perchè sanno esprimere il modo di vivere. Mi compiaccio per le sue poesie che a leggerle mi hanno emozionato e mi hanno fatto capire molte cose.
Cavilla

Le poesie di Cavilla
Le poesie di Cavilla (giovanissima poetessa) nella loro semplicità, sono un inno alla natura e alla gioia di vivere e certamente questa ragazzina va apprezzata perchè sa esprimere con sensibilità e maturità i più nobili pensieri.
Tenerissime le poesie "Primavera" e "Vita".
Aurelia Tieghi  

"Volevo incontrarti" di Silvano Notari e "Nella vecchia miniera" di Salvatore Armando Santoro
In queste rigide giornate invernali, tanti poeti di questo sito ci danno il meglio del loro poetare.Mi preme segnalare all'attenzione dei colleghi e dei lettori di questo sito la bella poesia dai toni a mio a parere prevertiani, "Volevo incontrarti" di Silvano Notari, un poeta che riesce sempre a "vestire" la poesia con le migliori "collezioni"di lirismo.
Bella anche "Nella vecchia miniera" di S.A.Santoro, che scende nella miniera o meglio dire dentro l'anima della miniera e ne rievoca il suo ancestrale spirito vitale di fatiche e di dolore.
Patrizio Spinelli

"Volevo incontrarti"  di Silvano Notari
Questa poesia scritta da Silvano, così armoniosa e musicale, riluce d'amore.
La vita e la natura si fondono e s'impregnano di suoni e immagini costruite ed espresse con grande passionalità,tutto ciò trasporta in un mondo dove vibrano i sentimenti più profondi.Sono versi che cantano, sono pezzi di cuore.
Aurelia Tieghi    

"Il bus in città" di Aurelia Tieghi
Sento moltissimo questa tua malinconia ... fino all'ultima fermata... e non c'è capolinea per gli amori nascosti nei parcheggi della noia. " Si sgretolano i pensieri..." inghiottiti dalle polveri fini, dall'inquinamento acustico e da tutto il caos urbano. E le bellezze architettoniche delle città si annientano negli "sguardi lasciati cadere nel vuoto del distacco" anche qui sul "portapersonetristi" dalle lamiere imbrattate da spot insolenti. Cara Aurelia anche scendendo dal bus, la nostra anima continua a trascinare il suo bagaglio a stento. Ma il cammino deve continuare per onorare la vita.
Silvano Notari    

Le poesie di Ida Guarracino
Ida Guarracino ha la capacità di immergerci nel mondo in tutte le sue sfaccettature con poesie che trattano temi universali. Innanzitutto l'amore, non soltanto per i suoi cari, ma per tutte le creature, felici ed infelici, e per le cose belle. È la poetessa che ci scuote col sentimento sincero e genuino. È la poetessa del sole che ti scalda senza pretendere nulla in cambio.
Angelo Taraschi    

"La baita" di Silvano Notari
Questa lirica ci riserva grandi emozioni perchè la poesia, se pur appaia fuori dal mondo, ne è parte integrante, "innalza grandi templi" nei nostri cuori. E'compito del poeta far germogliare quest'estasi dentro chi, non è ancora consapevole dei sapori caldi dell'amore per la poesia.
"Il poetare, unico scintillio oltre il crepitio del fuoco" illumina gli animi e ci fa cogliere una serena realtà "a pochi passi dal cielo".
Tiziana Cocolo   

"L'amor venduto" di Ticchioni
Breve ma bello l'ottonario doppio di questo nuovo poeta. Complimenti
Roberto Bottiroli

Poesie di Roberto Parenti
I versi di Roberto Parenti sono piccole fiamme di luce nella notte stillate a poco a poco ma cariche di parole che si espandono oltre il testo. Annotazioni quotidiane di vita e di sogno
Simona Novello

Poesie di Alessandra Piacentino
Le poesie di Alessandra Piacentino sono "briciole nel taschino", citando il grande Maurizio Cucchi, per non dimenticare il passato, per non perdere la strada di casa.
Con le mani aperte al mondo a prenderne manciate da mangiare come fosse di CIOCCOLATA.
Simona Novello

"Chi sei?" di Lucia Visconti Cicchino
Il senso dell'infinito e dell'indeterminato in pochi versi.
Luisa Visconti Cicchino si affaccia sulle pagine di poetare.it regalandoci una penetrante composizione che lascia il segno.
E questo é un bell'ingresso nella famiglia dei fans del sito. Benvenuta!
Salvatore Armando Santoro

"Un racconto di Natale di-verso per un di-verso sentire." di Acquaviva e auguri ai poeti del sito.
Questo diverso modo di sentire il Natale,offre a noi tutti una preziosa opportunità di riflessione sul dono della vita, che in questa settimana prenatalizia dovremmo vivere in modo più intenso e consapevole. Colgo
l'occasione per richiamare un'attenzione particolare alle parole di questo brano, affinchè ciascuno di noi trovi il coraggio di realizzare la propria vita e la volontà di seguire il percorso che ci è stato donato, con tutte le difficoltà e le gioie che incontreremo sul cammino. Perchè l'importante è esserci, vivere.
Auguri affettuosi a tutti i poeti del sito e in particolare a chi si è soffermato sui miei versi condividendo con me le mie emozioni. Grazie
Tiziana Cocolo      

"Ho cercato una volta ancora di vedere la mia anima ..." di Acquaviva
Carica di pathos questa bella composizione poetica, in cui si fondono le note dello scorrere del fiume dello spirito con forme e colori delle suggestive albe boreali. Danze di cavalieri ed Elfi misteriosamente
intrecciati in uno sguardo sull'anima.
Tiziana Cocolo

"Chi risolve l'io interiore s'illumina" di Marzio Tinti
Vorrei sottolineare le poche ma sagge parole di questo nuovo poeta, che lasciano un chiaro messaggio in fondo all'animo.
Si dovrebbe di più relazionare con sé stessi e quindi essere consapevoli dell'io. E' come cominciare una caccia al tesoro e dopo averlo trovato donarlo anche agli altri e ciò illuminerà l'esistenza.
Colgo l'occasione per segnalare anche la poesia di Michael Santhers "MC. Donald's America" che come al solito mia ha colpito sfregiando anche il Natale.
Aurelia Tieghi

"Amore e Follia" - "Odo il rimembrar" di Tiziana Cocolo
Quella di Tiziana Cocolo è una poesia sempre capace di strabiliare il lettore che si pone a leggerla disponendo il suo animo in modo che esso sia capace di captare la bellezza e la pregnanza delle parole usate ed i sentimenti espressi. La poesia è l'arte che domina tutte le arti e, come tale, può stravolgere il mondo a piacere del poeta. "Amore e Follia", è il titolo della sede che ospita la lirica "Odo il rimembrar" che con candore d'animo sempre nuovo e molto semplicemente la poetessa ha avuto il coraggio di proporre."Amore e Follia": due termini che sono quasi, oserei dire, due sinonimi: amore infatti, è sinonimo di follia, quella a cui Heghel, a suo tempo, dedico un elogio. Un elogio rivolto solo alla follia ed alla stravaganza dell'artista. Già il titolo della poesia di Cocolo"Odo il rimembrar", incipit del componimento, dimostra la capacità dell'autrice di mettere in pratica il suo genio artistico per far parlare i ricordi, soffermandosi ad udire"Il rimembrar d'incanto". Il componimento, breve, è emotivamente carico e non presenta alcun tecnicismo retorico. Protagonista principale è direttamente l'io di Cocolo espresso, fin dall'inizio, in prima persona"Odo il rimembrar", connotato dal complemento specificativo"d'incanto", parola tipica del mondo fantastico. "Odo il rimembrar" è un dialogo tra l'io dell'autore ed un tu familiare: quello d'un altro poeta con cui dimostra di avere un rapporto stretto di vicinanza emotiva "O mio poeta". Ciò mette in evidenza quanto, nonostante oggi sembriamo ormai disabituati, sia importante dialogare. Il poeta allora, nonostante il progresso lo impedisce, è colui il quale è sempre capace di farlo, sia pure con interlocutori creati direttamente dalla sua fantasia. Questo componimento vede pienamente coinvolta la Cocolo, ancora capace, come una bambina, di meravigliarsi di fronte a cose che vede per la prima volta quali la capacità del suo interlocutore d'infiammare, dato che la vita è anche intesa come viaggio, la sua nave con il proprio canto poetico connotato dalla metafora del calore , di sciogliere i confini del reale con il tocco del suo sguardo donato alla purezza del candore e con le carezze al sol riflesse.. Tutte queste peculiarità del poeta che strabiliano ed attraggono Cocolo sono, visto che oggi viviamo tempi duri, caratteristiche d'un mondo"Altro", quello che un poeta o un artista in genere, sentono come un rifugio necessario conto quel vero che è il soggetto dello scrivere manzoniano. Per Cocolo il mondo Altro è definito chiaramente, in chiusura della lirica, come"Un mondo parallelo vittoria d'amor sul gelo".
Luigi Violano     

"Odo il rimembrar" di Tiziana Cocolo
Un mondo parallelo dove le distanze son colmate in un baleno, dove la risonanza dell'Amore è tale che ci fa abbracciare, l'illusion della materia è dimostrata, caduti sono i limiti, vittoria d'Amor sul gelo.
Roberto Anzil    

"Due fratelli" di Michael Santhers
Michael, preferisco "la tua anomalia" perchè con i pensieri e le parole si combatte e si può ferire con dignità.
Percepisco il tuo volere sottolineare l'ingiustizia che subisce la madre (la pianta) per avere generato l'anomalia (il bene e il male fanno parte della vita).
Anche questa poesia mi ha stretto il cuore, non aggiungo altre parole,però ti regalo tutta la mia stima per averla scritta.
Aurelia Tieghi 

"Tramonto autunnale" di Nino Silenzi
Ci sono poesie che trovo piacevoli pur manifestando stati d'animo che al momento della lettura non mi sono propri e ci sono composizioni di alcuni autori che trovano un'immediata corrispondenza; fra questi ultimi puntuale è sempre Nino Silenzi, un poeta pacato e dall'animo sensibile che disegna la realtà di ogni giorno con tratti incisivi, ma dolci, stemperando anche certe drammaticità con una malinconia soffusa.
Tramonto autunnale si presenta così come un sipario che si apre su immagini certamente non sconosciute, ma con un angolo di visuale che è tutto proprio di questo artista, ed ecco che allora vediamo un crepuscolo come noi non abbiamo mai osservato, ma come l'autore ha avvertito intimamente. E' un senso di pace infinita che ci viene offerta da questa poesia, con quei pensieri che vanno e vengono nella solitudine serena, in quel periodo di vita dove più frequenti sono le riflessioni sul passato e sul presente che non quelle, spesso irrazionali, sull'imminente futuro.
Non vorrei però che qualcuno intendesse questi bei versi come la la rivelazione intima di una senilità, perchè sono tutt'altra cosa; sono, semplicemente, le emozioni controllate, ma non per questo meno intense, di una maturità intesa nel senso più ampio del termine.
Renzo Montagnoli

"Per la strada" di Roberto Parenti
Bellissima l'espressione "poche gocce di notte" una bella trasposizione tra un'interiorità vissuta in un pieno di energia e la visione di un domani alle porte. Questo poeta sa essere incisivo e nel contempo riesce ad appropriarsi delle sensazioni più nascoste.
Tiziana Cocolo      

"Domani" di Roberto Parenti
Un benvenuto a questo nuovo poeta che ci ha subito regalato una nota di speranza nel domani, cantando la bellezza sul confine tra sonno e risveglio, in quel frangente di magia che congiunge l'oggi al domani, con tutte le emozioni emozioni vissute tra lacrime e sorrisi.
Tiziana Cocolo

"Senza titolo" di Aurelia Tieghi
Ci sono albe in cui l'anima del poeta, sale sulla prima corriera del mattino per melanconiche gite in un passato che abbraccia gli anni cinquanta, fra vecchi cortili, rovi fruttuosi, roventi rotaie,lune tremanti nei pozzi,zolle trafitte sanguinanti polvere di grano, quando la famiglia era come l'irrompente e forte radice d'albero, e la miseria emetteva suoni tristi si, ma mai tragici come il vomito di questo assurdo progresso. Cara Aurelia forse noi che abbiamo superato (in alcuni casi, abbondantemente) il mezzo secolo non siamo sicuri se eravamo più tristi allora o in questo codardo presente. Alcuni dei "rovi" descritti, mi hanno graffiato le vene, mentre ho comunque assaporato il nettare di more della tua bellissima poesia.
Silvano Notari     

Poesie di Tiziana Cocolo
Le poesie di Tiziana Cocolo sembrano melodie e muovono l’anima, la fanno ondeggiare, ed il riflesso della luce che emanano scorre attorno..si rigenera, fa luce, da luce, emana vita lenta e cadenzosa, teatrale e leggera. La sento vicina al mio sentire, in armonia con le mie prime poesie fatte di sguardi, occhiate fuggitive e dolci e vibranti. Restare impressi nelle anime dei lettori non è poco!..
Alessandra Piacentino

Poesie di Irene Pizzimenti
Da tempo leggo le poesie di Irene. Credo che forza del suo poetare si condensi nel senso del “SOSPESO enfatizzato”, che nasconde tutto e nulla, lascia vuoti e pieni e mezze parole, confonde, entusiasma, vivifica, fa cadere, scivolare, rialzare, rivivere e scomparire.. sa impressionare con attimi di voci accostate a metà, di vite vissute ad istanti, di linee tracciate a tratti…e lascia a noi la penna per trarne continuità..avvertire le emozioni e..sospirare. Grazie Irene!
Alessandra Piacentino   

I "Senza titolo" di Michele Vaccaro
Sono piccole e grandi gocce di verità dell'anima che accompagnano tra le righe una profonda e apprezzabile poesia.
Aurelia Tieghi  

"Senza titolo" di Michele Vaccaro
Intensa protezione pervade questi pochi versi senza titolo,senza il bisogno di trovare un senso all'attimo, perchè talvolta l'attimo è pura sensazione, che il poeta annota nel suo cuore.
Tiziana Cocolo

"Iraq" di Giuseppe Teti
Poche misurate ed efficaci parole per descrivere l'indifferenza del mondo nei confronti di questa ulteriore tragedia.
Renzo Montagnoli

"Foglia vizza" di Maria Luisa Ferrero
La perdita di un amore è resa splendidamente in questa struggente poesia, i cui versi hanno anche il pregio di non cadere nel tranello delle frasi abusate. Originale è poi l'immagine della foglia vizza, metafora di un animo ormai racchiuso in se stesso.
Renzo Montagnoli

"Sapore antico" di Irene Pizzimenti
Poesia del ricordo questa di Irene, con la memoria che corre all'infanzia, resa con immagini suggestive che evocano perfettamente i tempi di quando anch'io ero bambino e i sogni nascevano come per incanto.
Renzo Montagnoli      

"Profumo d'infanzia" di Nino Silenzi
Si percepisce tra le righe il calore e il crepitìo della legna nel fuoco che si fonde con la protezione del focolare famigliare donato degli affetti di un tempo passato, ma presente nel cuore. Profumi indelebili di
momenti che fan parte di noi, della nostra voglia di un ricordo che lasci una traccia di gioia nel quotidiano e ricongiunga quel percorso d'amore tra passato e presente di cui noi siamo il frutto, come quei profumati
mandarini.
Tiziana Cocolo

"Chiocciola di terra" di Irene Pizzimenti
Il dolore quando è "tanto" porta solo altro dolore e tutto attorno a lui "annienta". Da fare non rimane che aspettare ancora il vento che come lo ha portato così lo riporti via " e sbucherà il sole". Bella l'immagine resa ; bello questo "raccogliersi e riavvolgersi nuda" … bisogno di difesa, bisogno di distacco, bisogno di vedersi, bisogno di continuità
Fausto Beretta

"Tra la vita e la morte, alla luce di una stella" di Enzo Campi
E' la prima volta che mi capita di leggere su Poetare un componimento di Enzo Campi, diciamo (usando un lessico televisivo), in "chiaro".
Non c'è bisogno di nessun "decoder" per poter fruire della sua poesia, e questo è già per me motivo di meraviglia e sorpresa.
Mi viene quasi da pensare che lo abbia fatto per me, che dopo averlo imprudentemente bistrattato nel mio precedente commento, voglia facilitarmi l'accessibilità alla sua poetica. Se le cose stanno così, lo ringrazio ora altrettanto pubblicamente, e nello stesso tempo confesso che rimpiango il Campi criptico e "inchiostratore magico" delle "stesure" precedenti, non perchè il componimento oggetto del mio commento non sia bello, ma avverto che Campi, non rende al meglio, lo vedo come un pesce fuori dall'acqua, o perlomeno un poeta fuori dal suo ambiente "naturale". Non me ne voglia pertanto, e comunque grazie ancora per sapere suscitare costantemente il mio più vivo interesse.
Patrizio Spinelli

"Concerto X" di Michael Santhers
Ancora una volta Michael con questa sua poesia, ha risvegliato in me un forte pensiero che trattengo con profonda tristezza.
La composizione è bellissima: nel contesto di un concerto dove la musica ha il potere di trasmettere grandi emozioni, l'autore mette in risalto la falsità e l'insensibilità di chi frequenta i concerti solo per fare bella mostra di -quel tremolìo di carne scuoiata- che è la pelliccia.
E' un altro tema importante che fa pensare.
Aurelia Tieghi

Risposta al commento di Patrizio Spinelli
Lente le parole danzano su fili di discorsi, si ritrovano sullo stesso binario per condividere l'arrivo.
Non sono provocazioni di istanti ma condivisioni di idee e sensazioni divise da una linea retta: il contenuto e l'emozione del momento.
Non pensare del poetare un'arma di distruzione e allontanamento, ma la visione di un mondo dove in fondo nulla ci distingue: siamo tutti uomini.
E tu ed io poeti, non guerrieri.
Gianna Spiaggia

Un commento per tutte le poesie
Non conosco i poeti del sito, ma ho visto la loro fotografia: è lì in quella pagina azzurra tra le parole.
Di tutti sono ammiratore; di alcuni mi sento fratello; a tutti, e a chi ci ospita, dico grazie.
Luigi Spreafico

"Poesia in tre parole" di Gianna Spiaggia & dintorni
Più che un commento vorrei fare notare la curiosa e perfetta corrispondenza del titolo della poesia di Gianna Spiaggia pubblicata su Poetare, con il titolo "Poesia in tre parole" in data 19 novembre, con la mia pubblicata una decina di giorni fa. Certo il contenuto è diverso. Mi chiedo se sia una coincidenza o una bonaria provocazione.
Che dire ancora! Il mio basso livello culturale, non mi permette di apprezzare ancora una volta Enzo Campi con la sua "Di una idea di vita e altre filosofie", che alla mie ignobili orecchie suona come una " travolgente seppur fantastica cascata di parole demenziali". Mi scuso ancora con l'autore se oso tanta irriverenza, e confido che perdoni la mia incurabile ignoranza.
Patrizio Spinelli

Poesie di Francesca Bergonzini, Alessandra Piacentino e "Amore e Follia" di Tiziana Cocolo
Pochi i commenti … e timore di commentare. Molto importanti però i commenti …anche se non sono tempestivi.
Trovo interessanti le poesie "aperte" di Alessandra Piacentini. Così come trovo interessanti le poesie "piccoli momenti" di Francesca Bergonzini. Spesso mi ritrovo a rileggerle col pretesto di trovarne le "chiavi" interpretative e ogni volta non solo provo piacere nella loro lettura ma scopro che muovono la mia fantasia.
Per quanto riguarda Tiziana Cocolo (confesso di avere un debole per questa poetessa), ho avuto la sensazione che una delle sue ultime poesie, "Amore e Follia" fosse un po' "forzata", un po' "sbrigativa". Non ho avvertito quella sensazione di armonia che caratterizza le sue opere.
Fausto Beretta

"Poeta" di Renzo Montagnoli
Quanti poeti ci sono nell'ombra del nostro tempo, quanti provano a risvegliare i cuori della gente con briciole di emozioni vibranti nell'aria. E' vero, il poeta vede ad occhi chiusi, qualche volta al risveglio trova un'altra realtà, un mondo che forse non corrisponde all'ideale vissuto nel sogno, ma senza dubbio patinato da un velo di eternità. L'eternità dei suoi versi.
Tiziana Cocolo

"Alle foglie" di Nino Silenzi
Una lettera aperta alla natura, una carezza alle stagioni, alla malinconia dell'autunno e alla speranza della primavera con la certezza che esse torneranno sempre mentre nella vita c'è un inizio, la mutazione e la fine, in questa poesia carezzevole e leggera come un soffio l'autore ci descrive in modo sublime il mistero della vita.
Nino ha filmato con raffinata armonia il muoversi delle foglie, catturando il lettore in una sequenza di immagini che sono sempre uguali e magicamente sempre emozionanti.
Grazie Nino
Ida Guarracino

"Trasgressione" di Aurelia Tieghi
Una corsa quasi affannosa verso una conquista ampiamente desiderata una riemersione a galla dopo un'apnea prolungata un tuffo in ampi respiri di libertà a pieni polmoni e a mente libera, in barba all'insulso pettegolezzo. Chi nella vita non si è mai sentito prigioniero della propria realtà almeno una volta? Che questo tuo volo possa spaziare in tutti i cieli del tuo futuro, poeta bucolico.
Silvano Notari

"Poeta per caso" di Salvatore Armando Santoro
No, caro Armando, le tue poesie non finiranno in soffitta, o non verranno bruciate in un camino; autori famosi hanno dato lustro a questa nobile arte, ma che ne sarebbe stato di loro se non esistessero miriadi di poeti per caso, nomi che non appariranno mai nei testi scolastici, ma che pur sono stati determinanti quasi come i grandi. Questo esercito di oscuri opera in base alle proprie capacità, collabora a tener viva la poesia che altrimenti sì finirebbe in soffitte polverose, nonostante la presenza di insigni maestri. La nostra è l' umile opera di gregari, siamo soldati di un esercito i cui generali non potrebbero raggiungere la fama se dietro di loro non ci fossero tutti i poeti amatoriali. Ognuno contribuisce all'arte per quel che può e se la poesia è ricordata spesso per le opere di Neruda, di Quasimodo, di Montale e di non altri pochi eletti ,ciò è possibile perchè vive in noi.
Comunque, per me non esistono brutte poesie, ma composizioni più o meno belle; questa tua, come molte altre di tua produzione e di diversi autori del sito, è splendida nella sua semplicità, nella sua struggente malinconia.
Più avanti negli anni, forse non ricorderò i nomi dei poeti di questo sito e nemmeno i titoli delle loro opere, ma resterà sempre impresso nella mente e nel cuore quanto di bello mi hanno dato l'occasione di leggere, e le emozioni provate saranno sempre un fuoco che continuerà ad ardere in me.
Grazie a te, Armando, e a tutti voi cari colleghi.
Renzo Montagnoli

"Fiori di pioggia" di Irene Pizzimenti
"Attimi di luce appese al vento" lo sono le parole dei poeti, che Irene sa descriversi con una delicatezza che tocca l'animo. Così, esorcizzando la paura, la stanchezza, i problemi quotidiani, la nostalgia, si cerca di
vestire di sogno le parole per donare speranza e soprattutto la voglia di cogliere gioia, guardando ed elevandoci alla luce delle stelle. I poeti ci provano e a volte, (come in questo caso), ci riescono bene.
Tiziana Cocolo

"I tarli" di Angelo Taraschi
La consapevolezza e la maturità di accettare gli anni che ci scivolano addosso è sottolineata dall'autore in un corpo che cambia i ritmi dei battiti e dei movimenti, ma un corpo che ha comunque un'anima che vive e che non invecchia, con dolcezza e tenerezza ricorda l'incoscienza della verde età che tutti abbiamo conosciuto.
Ida Guarracino

"Er Ponte su lo Stretto" di Armando Bettozzi
Oltre alla grande simpatia che nutro per il Dialetto Romanesco, che di per se rende simpatico e musicale qualsiasi testo, Armando lo considero (anche se molto più bravo di me) un compagno di viaggio nel percorso irto di quella che chiamano poesia civile. Con tutte le censure che planano sulle bocche di personaggi illustri, noi da questo "paradiso" di sito possiamo ancora cantargliele ai cosiddetti "onorevoli" (si fa per dire). Grandi verità caro Armando, questi non la smetteranno mai di farsi le pance a capanna, ma non potranno mai oscurarci il pensiero.
Silvano Notari

"Autunno" di Salvatore Presti
Stagioni e mutamenti si susseguono con la trasposizione dei colori sulle sensazioni del nostro essere, annullando il tempo nella consapevolezza del suo divenire. Come le fragili foglie, ci specchiamo nei colori, ricadiamo su noi stessi, ma col canto della poesia ci possiamo innalzare oltre quel "sogno infranto di eterna giovinezza", trasformando il sogno in immanente e trasparente realtà.
Tiziana Cocolo

"Fiume" di Michael Santhers
Un fiume desolatamente inquinato ma ancora vivo e combattivo nei suoi allagamenti, per mandare sui tetti occhi che non vogliono vedere.
Poi quando tornerà tranquillo, rispecchierà le nostre coscienze.
Le capacità di questo autore (a mio modesto parere) sono quelle di trascinare chi legge attraverso emozioni forti e vere, specialmente su argomenti importanti che ci toccano molto da vicino.
Quindi ben vengano queste sagge e belle parole che mi risvegliano la voglia di combattere al fianco del fiume per arginare le vergogne.
Aurelia Tieghi

"L'amore" di Maggie Vigliotti
Un elenco dell'amore dipanato e visto in tutte le sue sfaccettature con immagini chiare e costruite
con il cuore e la passione del vissuto.
Questa poesia mi ha emozionata, ringrazio questa brava e nuova poetessa per la sua sensibilità.
Aurelia Tieghi

"Penso e ripenso" di Roberto Bottiroli
Bello questo messaggio alla luna con tutta la luce di un profondo misticismo che si fa poesia tra righe e pensieri. E il saggio che è in noi è ritrovato sui sentieri della vita che riprende e sorprende ancora.
Tiziana Cocolo

"Stavo cercando le parole" di Luigi Spreafico
Al sottoscritto piacciono molto, così come sono, le poesie dell'autore; l'ultima inserita fra le poesie del 24 c.m. mi lascia un pò perplesso primariamente perchè più che una poesia mi sembra un commento al proprio modo di comporre.
Non ritengo che la costruzione tolga cuore al comporre e in ogni caso aggiunge una certa dose di fantasia che è propria di chi scrive poesie.
Cordialmente
Roberto Bottiroli

"Poesia in tre parole" di Patrizio Spinelli
Molte sono le parole nascoste nel paesaggio del cuore ed è bello esser consapevoli che la poesia, come il sole, riesce sempre a bucare la nebbia più fitta, riuscendo ad entrare in contatto con la nostra realtà interiore, quella più vera.
Tiziana Cocolo

A proposito del commento di Fausto Beretta concernente la poesia "Paesaggio nella nebbia" di Renzo Montagnoli
Caro collega,
non solo mi piace il dialogo, ma lo ritengo indispensabile se costruttivo.
Ho analizzato la tua osservazione, ho provato a modificare gli ultimi versi secondo il tuo suggerimento, ma, francamente, mi sembra che non solo si crei una dissonanza, ma che addirittura la poesia perda quell'effetto magico di cui fai cenno. Questa ovviamente è la mia opinione, che può essere anche influenzata dal fatto che io sono l'autore del testo in questione, ma se provi a rileggerla ad alta voce nella mia versione e poi nella versione da te consigliata rileverai oggettivamente che c'è una certa differenza, con l'armonia che si spezza impietosamente anticipando "il muto custode..." e chiudendo con "segna sempre...".
Grazie comunque per il tuo contributo.
Renzo Montagnoli

"Paesaggio nella nebbia" di Renzo Montagnoli
Dolce e piena di nostalgia. Delicata la mano del pittore nella cura dei particolari .
L’ultima strofa “muto custode…” mi sembra che smorza l’ “effetto magico” del quadro. Anticipare il “muto custode…” e chiudere con “ segna sempre…” ? Non è né un consiglio né un parere in quanto non mi ritengo per niente né critico, né “esperto”. Vuole essere solo un contributo al dialogo.
Fausto Beretta

Poesie del 24 ottobre
Bello il mese di ottobre: tempo di ballottate di castagne, di profumi di bosco e di mosti ribollenti nelle campagne. Bella e gradevole giornata di letture, quella di oggi 24 del sito Poetare.
Come in una panoramica dove l'occhio scorge e accarezza i profili più interessanti che si stagliano all'orizzonte, mi permetto di segnalare alla cortese attenzione dei lettori ciò che ho particolarmente apprezzato ( beninteso secondo il mio modesto parere):
Partendo dall'alto della pagina:
"stavo cercando le parole" di Luigi Spreafico. Bellissima riflessione "vestita" di belle immagini.
"Gita in montagna" di Marina Hator. Poesia dai delicati e pittorici toni cromatici impressionistici/macchiaoli?
"Poeta" di Armando Bettozzi. Novello epigono di Gioacchino Belli, ci rifila il suo "romanesco" sempre meravigliandoci con sciabolate in forma di sonetto ricchi di immagini e acume riflessivo.
"fuori dal niente" di Antonio Sangervasio. Versi sospesi e surreali risuonano metallici dentro la mente evocando liquide suggestioni.
"calpesto con le piante................" di Enzo Campi. Magico inchiostratore, secondo una sua stessa e ormai celebre e mirabile "autodefinizione", che condivido. Accostabile nelle sue dissertazioni ai funambolismi verbali di Alessandro Bergonzoni. Mi rifiuto di capirne il senso ammesso che abbia un senso quello che scrive, fino a che non posso permettermi un corso di ermeneutica sulle scienze occultistico-magiche-alchemiche-spargiristiche da Averroè ad Avicenna fino ai contemporanei Fulcanelli e Canseliet, alla Sorbona di Parigi.
Racconti:
"Sotto il pergolato" di Renzo Montagnoli. Renzo lo definirei lo scrittore dei "buoni sentimenti", sempre in pace con se stesso e col mondo, sempre presente con la sua penna ad indagare e a raccontare il meglio che c'è dentro l'animo umano, mettendo in primo piano il positivo e lasciando sul fondale solo il negativo.
"La buriana" di Davide Romano. Bel raccontino. Una una favola fantapolitica con un intreccio veramente apprezzabile
Buona lettura a tutti!
Patrizio Spinelli

"La vita è aria" di Irene Pizzimenti:
Mi hai fatto respirare quest'aria e mi hai fatto proprio desiderare di "stringere la pace di quest'alba addosso"
Ti ringrazio
Luigi Spreafico       

"L'imperatore codardo" di Silvano Notari
Poesia di ispirazione chiaramente politica; tuttavia è assai bella per la composizione di rara efficacia, per le immagini precise che ci vengono presentate, per l'ardore misurato con cui Silvano l'ha voluta impregnare; un'amara constatazione, un grido di verità espressi con versi che mi sono particolarmente piaciuti.
Renzo Montagnoli

"Mattino d'ottobre" di Nino Silenzi
Publio Virgilio Marone si compiacerebbe di leggere questa bella poesia bucolica che Nino Silenzi ha scritto e ci ha regalato; ma senza dover scomodare il più grande poeta latino la visione che ci viene offerta è quanto mai gratificante per l'animo, così rasserenante come può esserlo un paesaggio senza doversi scomodare, però, e magari dover far tanta strada per poterlo ammirare.
In un ritmo lento, ma costante, così come gli occhi del poeta hanno colto le immagini, i versi riescono a far apparire al lettore la bellezza di una laguna, con stacchi leggeri, di modo che l'insieme dei quadri viene a formare una visione propria di un film.
Sembra di vederlo il gabbiano appollaiato a contemplare la natura intorno a lui, pare di sentire il profumo dei fiori scaldati dal sole e inconsciamente si attende il levar del vento della sera.
Questa poesia, per l'armonia, per le immagini che offre, per il senso di pace che infonde, è un autentico gioiello.
Renzo Montagnoli

"Lenti vedi andare prati....." e "Visioni compresse...." di Alessandra Piacentino
Interessante questo "gioco" di immagini continue che invitano al gioco. Non semplice è il loro ordinamento. Ma le "figure-quadri" offerti, anche se non messi al loro giusto posto nel puzzle proposto, lasciano una bella visione d'insieme.
Fausto Beretta

"Bracconieri 2" di Michael Santhers
Con una scossa energica in chiave un po' ironica, come si giocasse una partita nel campo della morte, Michael presenta il suo inconfondibile stile di versi sferzanti, dove almeno qualche volta gli uccelli possono finalmente gioire. Apprezzo questa poesia anche perchè il tema della caccia è da me molto sentito. Chiamarlo sport è legalizzare assassini (è facile sparare a chi non può difendersi).
Grazie Michael, per avere esposto l'argomento con il fervore che sempre ti contraddistingue.
Aurelia Tieghi

"E nasce una poesia" di Marco Cabassi
Una poesia piccola come dimensione, ma grande come contenuto, perché riesce a descrivere bene l'ispirazione poetica, quella visione straordinaria che appare anche a occhi chiusi.
Renzo Montagnoli

"La palla infuocata" di Marina Hator
In pochi versi viene rappresentato efficacemente un particolare stato emotivo: il risveglio di una pulsione latente, ma da tempo oppressa dalle abitudini, dall'ordinarietà. E ciò avviene con un'esplosione di vitalità che induce la persona a vedere se stessa con nuovi occhi, nella rinata consapevolezza della sua dignità di essere al tempo stesso oggetto e soggetto di un desiderio d'amore.
Renzo Montagnoli

Le poesie di Daniela Federica
Toccanti, attuali i racconti in poesia di Daniela di storie che accadono nella realtà, con una stesura da tenere il lettore in suspence, e lancia chiari messaggi a chi sa e tace a chi è schiavo di cose effimere e se siamo
sordi con la nostra indifferenza lei legge l'anima dei più deboli, di quelli che non hanno voce ma scrivono nel libro della vita ogni giorno con le loro storie.
Ida Guarracino

"Parole velate" di Tiziana Cocolo
Anche questa poesia di Tiziana è caratterizzata, nell'esporre i sentimenti, da una soavità profonda: mai un eccesso, mai una parola di troppo, ma sempre e solo pacate riflessioni sull'amore, versi che rasserenano e che giungono al cuore in punta di piedi.
Renzo Montagnoli

Le poesie di Alessandra Piacentino
Ho letto le poesie di Alessandra Piacentino.
Magico il suo mescolarsi armonico di malinconia, ardore, amore, speranza....
In fondo la poesia a cosa serve se non a sognare a sperare a reagire...
Mi è piaciuto accostare la figura di Alessandra ad un piccolo pulcino debole per i mezzi ma arguto e tenace nelle sue battaglie.
J.Bond

"Rimembranze" di Ida Guarracino
Ispirata dalla mia "Ricordi" questa poesia di Ida è indubbiamente più bella, impregnata di un sentimento profondo che sembra esplodere fra le righe, incontenibile, forte e pur così dolce, un vero e proprio inno all'amore; il talento e la sensibilità di Ida hanno saputo fondersi come non mai e hanno costruito un'opera affascinante e coinvolgente di rara qualità.
Renzo Montagnoli

"Nel bosco" di Patrizio Spinelli
Una fotografia in parole è questa poesia di Patrizio; dai versi emerge prepotente l'incanto della natura, descritta mirabilmente. L'autore è riuscito a trasmettere l'emozione per questo spettacolo, tanto che mi sono immaginato di percorrere con lui i sentieri, addentrarmi nel più fitto, inebriandomi del silenzio esaltato dai gorgheggi degli uccelli.
Renzo Montagnoli

"Il poeta cieco" di Renzo Montagnoli
Ancora una bella definizione della figura del poeta ci viene offerta dall'incisiva penna di Renzo Montagnoli nella sua "Il poeta cieco".
Nondimeno le fonti storico-letterarie e la tradizione, tramandano la leggenda che il grande Omero fosse cieco.
Infatti il poeta nel momento creativo è come un "veggente", vede l'invisibile, percepisce e penetra con introspezione la realtà delle cose tramite il suo speciale "occhio interiore" e non attraverso il comune organo della vista.
Patrizio Spinelli

"La mente dormiente" di Tiziana Cocolo
Dolce, “contenuta”, romantica …caratteristiche sempre presenti nelle sue poesie che “sento vive”.
La ragione “dormiente” e il bisogno del cuore, con tutto il corpo, che corre, aiutato dalla poesia, a ricordare e a rivivere momenti passati, “scivolati fra le dita”.
Fausto Beretta

"Soli" di Aurelia Tieghi
Parole sante quelle di Aurelia: il poeta e per traslato la poesia che riceve in dote il suo solo canto, rimane fra i pochi strumenti gelosamente custoditi nell'astuccio dei sentimenti, capaci di disseminare di parole d'amore questo nostro misero mondo sempre più teatro degli orrori.
Al poeta è sufficiente solo una matita e un foglio di carta per portare a compimento il suo meraviglioso esercizio di dare vita alle parole che fanno vibrare i più nobili sentimenti, e meglio è se in questo suo compitare, la sua voce resta nella sua primigenia purezza, limpida e incontaminata dai riflessi di una ridondante ed esuberante cultura, pur con il rischio che le sue parole rimangano ahimè inascoltate come vele alla deriva nell'immensità siderali.
Patrizio Spinelli 

"La trappola" di Irene Pizzimenti
Il tempo lavora per trarre l'essenza del nostro essere.
Demolisce ogni apparenza per lasciarci indifesi, ma forti più che mai perchè abbiamo imparato ad essere.
Accanto allora troviamo mani, e cuori, che l'empatia porge: io ho trovato oggi le tue mani e il tuo cuore.
Luigi Spreafico

"Essenza poetica" di Aurelia Tieghi
Incapace di commentare aspetti metrici e componentistici,(non sono autore maturo abbastanza da potermi permettere tali pareri) abbandono le mie sensazioni ai contenuti. Aurelia è veramente maestra in quest'arte e ogni suo brano scatena in me (e penso in molti altri autori del sito) grande passionalità e coinvolgimento emotivo... al punto da diventare un poco presuntuoso e aggiungere un verso o due alla sua poesia. "la parte migliore di me / si scioglie sul foglio... rigenerandosi nella mente del lettore sensibile / che condivide l'essenza poetica". Aurelia la parte migliore di te non si scioglie sul foglio ma prende corpo colore e musicalità, in molte anime che sentono forte la tua immensa sensibilità.
Silvano Notari

"Poeta" di Luigi Violano
Il poeta ascolta,medita,canta; il suo obiettivo è quello di raccogliere l'attimo "alla sacra fonte dell'ispirazione riuscendo a trasportarlo vivido e incontaminato per offrirlo al piacere del lettore" (come magistralmente ci ha fatto notare Patrizio Spinelli). Infatti tra le righe
cogliamo la trasparenza del melodioso canto poetico che ripercorrendo i ricordi dell'autore e sorretto dalla sua musa ispiratrice,ritorna al presente offrendoci la sua paradisiaca quiete notturna,"mentre scorre celermente la vita".
Tiziana Cocolo

"Viaggi" di Nino Silenzi
Questa ricerca oltre le "nubi sfilacciate" della memoria e il superamento del buio verso la luce, crea una bellissima simbiosi tra noi e la natura, tra il nostro viaggio da protagonisti e chi come noi, non smette di volare, i bianchi gabbiani, con un unico obiettivo: l'amore, il cibo della vita.
Tiziana Cocolo

Poesie del 07 ottobre - Impressioni di Patrizio Spinelli e un commento a “Semplici Pensieri “ di Tiziana Cocolo.
Si dice che i poeti, essendo di norma persone sensibili, siano meteropatici. A me sembra di averne la conferma, leggendo le poesie di questi ultimi giorni e in particolare quelle in data odierna.
Su moltissime io vi colgo gli umori grigi e autunnali, di quel rimuginare interiore, di quello “scavarsi” dentro l’anima, che sembrano riflettere il grigio e piovoso tempo autunnale che ha investito quasi tutte le regioni italiane in quest’ultima settimana.
Sintetica, efficace e totalizzante è per me “Semplici pensieri” di Tiziana Cocolo. Mi permetto solo di “chiosare”, senza entrare in contrapposizione con l’autrice che la poesia non si esplicita solo attraverso il manifestarsi di “pensieri”, che ne costituiscono la struttura portante, ma credo pure attraverso l’impoderabile essenza di quella “divina follia”, che s’impossessa del poeta nel momento “creativo”, e dell’ispirazione, come dicevano gli antichi filosofi e poeti, e che induce sicuramente a dilatare oltremisura ogni sensazione, emozione e pensiero, oltre il “razionale”. Risiede poi nella bravura e nella particolare sensibilità del poeta, riuscire a “riconvertire” quelle luminescenti tracce “primordiali” e “ancestrali”, del suo agitato mare magnum interiore, in poesia. Il poeta dunque dovrebbe operare per rendere “razionalmente” fruibile attraverso i diversi registri del “numinoso” linguaggio poetico l’essenza originaria, oggetto della sua “possessione”, riuscendo a trasportarla vivida, incontaminata e virginale come “acqua pura”, da lui raccolta alla sorgente, alla “sacra fonte dell’ispirazione” per offrirla al piacere del suo legittimo destinatario, il lettore.   Leggi le poesie del 7 ottobre
Patrizio Spinelli 

"Sogni" di Fausto Beretta
Bella l'affermazione "sogni abbandonati e persi" che noi come "pazienti archeologi" cerchiamo di riportare alla luce nel nostro inconscio, spesso fuori dal tempo e dallo spazio. Sogni di gesti o fatti incompiuti, ma desiderosi di riemergere e realizzarsi, riflessi nella contemplazione di un luminoso tramonto.
Tiziana Cocolo     

"Ti risveglio" di Tiziana Cocolo
Difficile per me, che delle poesia “ascolto” quasi esclusivamente la musica, commentare con la tastiera la serenità, la dolcezza e la bellezza che ho trovato in questo breve scritto. Questo “giro” dell’amore, che si autoalimenta e si riproduce sorprendendo ancora nonostante la sua (anche per lui “obbligata”) quotidianità.
Fausto Beretta

"La vecchia prof" di Zenone Drisoli
Comincia con un andante con brio, ma poi sale inesorabile e dal tono scherzoso passa all'invettiva; una poesia che ha il sapore di un intenso grido di rivolta all'ingiustizia ovunque latente, anche nel mondo della scuola. Sembra di vedere il mondo crollare addosso a questa anziana insegnante che dell'insegnamento aveva fatto la sua vita e che dal lavoro ha ottenuto solo la commiserazione per se stessa. Chissà se avrà occasione di leggerla anche la Moratti! Nel caso, ho più di un dubbio che ne possa comprendere il significato.
Renzo Montagnoli

"La casa delle parole" di Patrizio Spinelli e "Il poeta" di Salvatore Armando Santoro
Spero che Patrizio e Armando non me ne vogliano per averli accomunati in questo doveroso omaggio, ma è veramente sorprendente vedere che il giorno 4 ottobre ci sono sul sito due composizioni che trattano lo stesso tema: il poeta.
Per essere onesto con me stesso e con gli altri il vero omaggio è quello rappresentato da queste due belle poesie che, benchè diverse come struttura e stile, sono due e vere e proprie odi al poeta in generale, chiunque esso sia.
E se si osserva e si legge, e rilegge, con attenzione si può notare come la definizione di chi compone in versi sia equivalente; certo più prolissa per Patrizio Spinelli, ma non per questo meno piacevole, e assai più sintetica, ma egualmente efficace, per Salvatore Armando Santoro.
Entrambi hanno saputo cogliere, poeticamente, la vera natura dell'artista, quella sua capacità di essere presente nel mondo, pur astraendosi dallo stesso, quella sua filosofia a cui è improntata tutta la sua vita: saper vedere ciò che conta e saper sentire il respiro dell'umanità.
Scrive bene Patrizio quando dice: " Passa il poeta e capta un brusio di voci, brandelli di parole che parlano di commerci, di saluto, di disperazione,di appuntamenti di gioia, di speranza, di lotta, suonerie di telefonini per un urgente comunicare spesso vacuo e inutile.", ma altrettanto esplicativo è Armando nelle sue poche intense parole "vede nel buio e illumina la notte."
Se mi è consentito esprimere un ulteriore giudizio, da cultore della poesia, queste due composizioni sono fra le migliori dei due autori e sicuramente meritano il dovuto plauso.
Renzo Montagnoli

Le opere di Enzo Campi
Commento di risposta a Enzo Campi

Gaudeamus igitur! Uso il famoso incipit del canto dei goliardi che cade a “fagiuolo”, ancora per un rapido excursus sull’”ars scriptoria” di Enzo Campi.
Sono certo che lo stesso Campi non si sentirà depauperato nella sua “essenza” o meglio nella sua “quintessenza “, di “letterato”, né disdegnerà, se deliberatamente e palesemente lo declasso temporaneamente e solo per esigenze esemplificative da scrittore a “scrivano”, ovvero ad “amanuense” a una di quelle care ed iconografiche figure di amanuensi medievali, che ancora si possono ammirare in quel che resta degli stupendi affreschi nei nostri monasteri e nelle nostre abbazie. Dunque Campi ama inchiostrare, miniare, cesellare, versare inchiostri pregiati, imbellettare, riempire di ghirigori, di fronzoli, di capilettera, pregiate “pergamene”, di una lussureggiante e fantasiosa glossalia che a quel che capisco e come lui stesso ammette “coram populo”, solo esclusivamente a scopo “ludico”, senza nessun altro scopo o fine esoterico e/o essoterico che dir si voglia. Ebbene, se è così ne prendo atto sic et simpliciter, alla stregua di un gioco di ruolo e basta, riconoscendogli i meriti di una superba ed originale vena fantastica.
A mio modesto parere il suo linguaggio potrebbe essere paragonato, senza irriverenze e senza esagerazioni al “grammelot”, usato con grande padronanza e maestria dal mostro sacro del nostro teatro, il grande Dario Fo.
Certo in Campi non si riscontra un’altrettanto accentuata ”afasia” o “storpiatura” verbale o meglio dire vocale come avviene nel teatro di Fo, che tuttavia mantiene logiche di significato verbale e di senso Qui nella “scrittura” di questo autore credo non sia esagerato dire che siamo di fronte ad un “ostinato” ritorno di fiamma di un redivivo iperdadaismo del tutto “sui generis”.
Prometto a Campi, che leggerò anche il suo “Monaco amanuense e i sette vizi capitali”.
Buon lavoro e buona scrittura.
Patrizio Spinelli

"La bianca casa sullo scoglio" di Irene Pizzimenti
Bella, dolce, struggente, poesia d'amore.
Luigi Spreafico

Poesie di Alessandra Piacentino
Ho letto le poesie di Alessandra Piacentino. Ascolta la mia vita ad un bivio, Natale, Io tu, odore di foglie tra noi, Forse anche tu......
"Luna"...che bel momento coinvolgente da osservare, quasi di nascosto non da leggere, mi piace intensamente, non é una fotografia...ha movimento proprio.
Ho trovato in lei quella vena di solitudine, tristezza speranza che accompagna chi ha amato profondamente o forse troppo (?), come io ho fatto, tempo fa. La speranza, mai persa, espressa più volte come nel verso
"Ogni primavera ti aspetterò lungo il fiume
E conterò ogni attimo"...
In alcuni suoi testi mi ritrovo in perfetta sintonia.."toccherò le tue orme sul terriccio bagnato"...speranza struggente, ritrovare tracce di sè anche dopo l'inverno, la pioggia ed il freddo.
Antigonos

"In cerca d'amore" di Francesca Bergonzini
Sintetica ma chiara l'immagine che la tua poesia mi dona. Questo volare giovane, questo bisogno d'amore, felicità e tristezza che si mischiano e si lavano con la pioggia. Mi piace.
Fausto Beretta

"Ludico gnomo dal lamento aggregante" di Enzo Campi
(in risposta al commento di Patrizio Spinelli)

una sirena bifida, metà donna e metà pesce (mi si scusi il riso). una sirena che si “manca” e si “nega” nella sua metà di donna e che del pesce conserva solo le squame (mi si scusi il pianto). una sirena che canta l’inganno sperando nell’incanto. una sirena che nell’ovo sacro si trasmuta in homo (mi si scusi se fingo una certa indifferenza ma in realtà adesso –e solo adesso- davvero rido). Riso, Pianto e Indifferenza: i tre caratteri dell’Uno e Trino (ch’io spero lei abbia già letto). ma lasciamo l'incipit che ha invaso altri lidi e ritorniamo all’homo. l’homo è altrettanto bifido, perfido ingannatore. incattivito e incatramato nella triplice lingua del suo ciarlare (un mariage ambigu de mensonge et de vérité, qui lo dico e qui lo affermo, id factu arduum erat). dis-dice il dire e si rifugia nell’inchiostro. circonciso nell’inciso e nello scolpir poetando ("Rè-tor cum-grègis" ; a tal proposito ho appena finito di scriverne la parte seconda). minia e cesella ogni libero arbitrio nella prigione del divenire. s’inalbera talvolta e altre volte invece cede, crolla nella libera caduta. ostenta il gusto fino dell’acume ardito. per la sua grafia pretende inchiostro sopraffino : un nero antico di pece d’altoforno, un blu cobalto di cielo disquamato, un roggio osceno di sangue disvenato. mesce ambrosia a piene mani. e nell’osso sfibrato d’ogni verso straziato egli cerca l’anatomia primigenia dell’etimo illuminante, il fluido benigno della linfa disvelata. a destra (s)vibra e a manca (s)violina perché il centro ha di già abiurato. perché la linea di confine è perlappunto l’orizzonte che unisce e fonde cielo e terra. e nella figura, in angolo retto ribaltata e vista in pianta, l’orizzonte è linea dritta che all’infinito si protende : a destra il cielo in cui ascendere e a sinistra la terra in cui regredire. alto e basso insieme fusi e in punto di fuga estrusi, e – di contro- un centro in cui immolarsi, ecco : questo è il suo inchiostrare. fratto e scisso dall’intestino si diparte e in singulti di luce e tenebre all’esterno si frange. ortodosso paradosso dell’oblio praticato. pratica invasiva e debilitante che si traveste nell’innocuo (perlappunto il “ludus” mi s’intenda ; ma lei caro Patrizio questo l’ha di già inteso) eludendo così l’antica pena del dilemma esistenziale. mi permetta inoltre di dissipare l’imbellettamento e bruciare in pubblica piazza il colletto bianco d’ogni falsa indignazione. ho di già visto li versi miei rincorreansi nel corridoio della sua dimora. rimbalzavano nelle quattro pareti senza mai inforcare nessuno degli usci preposti alla “fuga”. per cui ne consegue un distacco (laddove per distacco s’intenda il suo uguale rovesciato e cioè il “contatto”) vano e vanìto, talvolta svanito e fin’anche stranito. una distanza (laddove per distanza s’intenda cerebro-affinità) vacua e vagolante, viva e delirante. caro Patrizio, mi comprenda, il senno è “mobile”. la preghiera, nel mio dirle un “cenno”, è di già sustanza che volge al paradosso.
il senno mio è presto (e di già) detto : ludico è colui che estrae il nucleo, ch’estirpa a piene mani la forza interna e la plasma in altra protesi come in un riverbero di sopravvenuta eternità. ed è lo gnomo triste a sviare il tratto nel lamento del suo ardire. tutto il flusso si può leggere anche omettendo le mezzelune. di certo si perde il senso dell’esercizio estremo. ma il modo in cui si trattano (e si tratteggiano) le forme e le sostanze è perlappunto lo stile individuale che caratterizza l’inchiostrare. mi sovviene già l’incanto d’esser riuscito nell’intento mio : il dire che fomenta l’altro-dire. se il mio “tratto” ha generato un altro scritto, mi dica, l’intendimento mio non era forse quello giusto ? chi da “altro” trae lo spunto degno è dell’inchino mio. perché siamo qui ? è questo quello che ci si chiede. per inondare, forse, il mare della rete ? o per risolvere l’URGENZA del nostro libero inchiostrare ? a lei rimando la risposta. lei che ha già capito tutto, lei che ha l’acume fino dello scriba antico e che ha di già svelato l’intento mio nel saltar di palo in frasca (il demiurgo dell’urgenza che si svilisce in altro-tratto per sfinire il senno suo nel crittografico pasto in cui si mangia l’anatomia della scrittura) all’internesterno dello scibile : dal divino al demoniaco, dai massimi sistemi alla pura ignoranza, dall’esercizio di stile all’epinicio inno, e via dicendo, e via scrivendo, e via inchiostrando. ma, mi si creda, non è un vagare senza meta. semmai tante mete da ricollegare, col senno di poi, in un disegno prestabilito. mi dica, caro Patrizio, ha di già letto il dramma intestino del monaco (“Il monaco amanuense e i sette vizi capitali”) amanuense ? mi piacerebbe avere un suo parere su quest’affresco che è insieme cattedrale e cripta, guglia in alto slanciata e ossa di cadavere interrato.

Per gran parte della mia vita “l’azione” dell’inchiostrare, degenerando ed esaltandosi in oblìo, si è tramutata in “atto” altro e diverso.
Mi spiego : ho sempre scritto in funzione di una prosecuzione in termini altri.
Nella fattispecie : per il teatro e per il cinema.
In modo che l’incipit letterario potesse forgiarsi in un “punto” che trova il suo “contrappunto” nella forma e nella sostanza di un’arte-altra.
Seminare inchiostro germinante e raccogliere travisazioni forgiate in immagini.
Solo così il “tratto”, immortalato in una “frattura di tempo”, può tramutarsi in “segno”.
E non è una questione che si riduce alla semiotica.
Recuperando così la tradizione –antica come il mondo- che, tramandandosi di pittografo in pittografo, scolpisce la “grafia” nei tratti di un disegno.
E se la grafia, ancor prima di diventare tale, era “pittura”, viene da se che il mio sforzo -anche se desueto- non è poi così utopista.
Ma se anche lo fosse, non vedo ragione alcuna che possa negare all’inchiostratore il gusto di trastullarsi nel coltivare e frequentare l’Utopia.
Per questo, forse, il mio “tratto” può sembrare, per così dire, “urgente”.
Perché il suo fine ultimo è quello d’esser “scolpito”.
La scrittura deve nutrirsi di svariate fonti e divenire essa stessa “segno” che, al contempo, offende e difende, diverte e si diverte, gioca e viene giocata; deve eccedere la misura e misurare l’eccedenza, deve scavare al suo interno, deve aspirare la linfa dal proprio midollo spinale.
Per questo sono ventosa che risucchia e, al contempo, zappa che tormenta la sua stessa madre terra.
Non sono un contadino, ma non ho colpa di questo.
Non sono un’ermeneuta, ma non ho colpa nemmeno di questo.
Sono solo un essere (e poco importa se umano o disumano) che sperimenta le possibilità del linguaggio sul suo stesso corpanima dilacerato.

Solo “urgenza” e “passione” che –di stile in stile- vagano senza sosta.
Buona scrittura a tutti !
Enzo Campi       

"Tristi le orme" di Silvano Notari
Una nota di speranza in questo spartito, quasi musicale, dove si intreccia tristezza e speranza in un alternarsi di luce e di ombre. Un'ombra, un'orma che è parte di noi, ma che nel contempo ne è staccata, quasi a supervisionare il nostro cammino e quando è presa per mano dall'amore,
diventa luce che ci avvolge e ci rasserena.
Tiziana Cocolo

"E' solo un incanto" di Ida Guarracino
Ida Guarracino non ha scritto una poesia, ha dipinto un quadro di sublime bellezza che, verso dopo verso, si materializza davanti agli occhi del lettore.
Renzo Montagnoli

"Come una breve gioia" di Nino Silenzi
Un dipinto reale e mistico contemporaneamente, di sensazioni di passaggio, sulla nostra pelle e nel nostro cuore. Il calore che "brucia la tristezza" e poi foglie "strappate dalle loro braccia" in un cuore solitario. Ma l'Estate è quel luminoso abbraccio della vita, che prende aspetti differenti e a volte è velata da un manto nebbioso. Dobbiamo guardare oltre la nebbia, oltre la morte e cercare dentro noi quella gioia che toglierà la pena dal cuore.
Tutte le stagioni della vita sanno riflettere la nostra luce e soprattutto quella di chi ci circonda con l'amore.
Tiziana Cocolo

“Ludico gnomo dal lamento aggregante” di Enzo Campi
Confermo subito che non mi pento di aver fatto già al suo primo apparire sul Poetare, un sintetico commento di apprezzamento in favore di Enzo Campi.
Tuttavia ammetto che per me resta difficile “fruire” o godere delle sue “ludiche” quanto “polisemiche” creazioni letterarie in maniera completa e gratificante. Ammetto pure che l’autore stesso rifiuti o rigetti l’insensatezza delle mie pretese di lettore nel rivendicare un divertimento comodo e gratuito attraverso le sue opere e si ritenga già soddisfatto ad essere solo lui il primo e unico privilegiato destinatario del suo stesso giuoco operato attraverso lo straripante e immaginifico medium del logos, che in modo così peculiare lo contraddistingue.
Certo per il semplice fatto che l’autore stesso faccia reiterati richiami nei titoli dei suoi lavori all’ attività ludica, forse la dice lunga sul significato o meglio dire sul suo apparente giocare con “l’inesauribilità” della parola o del suo smisurato bisogno di protendere e/o tendere verso l’universo degli antirealisti e astrattisti informali, di cui proprio Manganelli fu un eminente esponente. Il discorso porterebbe inevitabilmente ad estendersi e a interrogarsi sulla funzione stessa della cultura, come bene e mezzo di crescita e di emancipazione dei popoli , un tema a suo tempo dibattuto in punta di fioretto tra lo stesso Manganelli e Primo Levi, ma adesso lo accantono per
non dilungarmi nel commento.
Personalmente, rimango –acriticamente- ammaliato da questo suo “giuoco” se non altro per la vastità della risorse fantastiche a cui Campi da la stura attraverso la magia creatrice della parola, e mi ascrivo alla “sospensione di giudizio”, in attesa di auspicati e auspicabili chiarimenti da parte dell’autore stesso, qualora si prenda lo scomodo o la voglia di darceli con un lessico e con ragionamenti più elementari possibile.
Il fatto che aspiri ad essere un degno epigono di Giorgio Manganelli, non osta, per quel poco che io conosco del vulcanico scrittore, né esime Campi ad essere più chiaro anche quando tenta di spiegare al “volgo” le tematiche del suo lavoro o il suo giuoco poetico, (vedi le sue pubblicazioni del 19 settembre su Poetare). Passare da Manganelli alla Tavola Smaragdina di Ermete Trismegisto, attraverso metafisiche elucubrazioni altrettanto ermetiche che abbracciano tutto lo scibile umano, non agevola il mio compito di comune lettore di medio livello culturale . Sono pure disposto ad accettare che non ci sia nessuna spiegazione per così dire “logica”, e che si deve solo prendere semplicemente atto della sua assoluta libertà di scrittore e del suo operare svincolato da qualsiasi altra funzione che non sia quella meramente della “finzione e funzione letteraria”, ma allora me lo si dica in modo chiaro. Ma se lo stesso Manganelli ha postulato che la letteratura stessa è menzognera, anche con argute ed esaustive disamine, allora cosa devo pensare?
Sempre Manganelli ha detto a proposito del lettore: “ il lettore attento non ignora che una pagina, una riga, una parola è un gran suono dentro di lui, un rintocco cui offre i suoi nervi, gli anfratti anonimi, le latebre latitanti e tenebrose. Una parola violentemente scardina i silenzi acquamarini del profondo, e ne desta squame di pesci, squali, scheletri di navi, coralli, fosforescenze.”
Sarei grato a Campi se potesse illuminarci o decifrare ad “usum vulgi”, l’ubi consistam, ovvero il senso/non senso della sua opera.
Patrizio Spinelli

"Parole per una emozione" di Irene Pizzimenti
Il tempo che "passeggia su di noi sorridendo", con tutti i colori,i sapori,le emozioni,le sensazioni, racchiuse nelle stagioni della natura e del cuore, tra i ricordi immanenti di una delicata poesia, fatta di pensieri del vivere sereno.
Tiziana Cocolo

"Abbandono" di Salvatore Armando Santoro
La bellezza dell'amore svincolata dal richiamo sessuale è efficacemente descritta in questa poesia, dove i sentimenti dimostrano di essere più forti di qualsiasi tempo ed età; un bravo al nostro Armando che è riuscito con delicatezza a farmi provare il senso di serenità che pervade quest'intima gioia di amare in età non più giovane.
Renzo Montagnoli

"Il male" di Aurelia Tieghi
Sussurrando con delicatezza ineguagliabile, Aurelia offre la sua delicatissima anima e il suo immenso pensiero, per una nobile causa: - offrire un forte calore umano a sostegno del superamento del grande piaga del male del vivere-. Il potere il denaro la sopraffazione dei potenti hanno creato una società destinata ad essere vittima del proprio malessere. Vorrei tanto poterti accompagnare cara Aurelia in un viaggio di solidarietà umana e psicologica, ma forse io faccio parte delle anime sfregiate e posso solo accogliere questo tuo gesto di grande altruismo e amore per la vita e per il prossimo. Spero che anche altri autori del sito più bravi di me a formulare commenti esprimano un grande apprezzamento per questo brano che io reputo sublime.
Silvano Notari     

"La Pieve di Coiano" di Patrizio Spinelli
Un'invocazione in poesia, un accorato appello a salvare un monumento che casualmente ho avuto modo di ammirare. Basteranno queste note vibranti e ben costruite a smuovere la sensibilità di chi di dovere? Nutro più di un dubbio, ma intanto ho avuto modo ancora una volta di apprezzare le notevoli qualità poetiche di Patrizio.
Renzo Montagnoli

"Note d'amore" di Renzo Montagnoli
Il rincorrersi di queste note fresche, fragranti e musicali sembrano uscire dalla penna di un adolescente, o come in questo caso, da un poeta che ha trovato la chiave per cancellare il tempo e mantenere il cuore sempre giovane e palpitante.
Tiziana Cocolo

Le poesie di Cristina Perilli
Mi affascina l'autrice del Viandante che con una capacità comunicativa ha trasformato in parole le immagini del sentiero chiamato "vita" e ci fa riflettere sulla caducità delle cose ,per cui assaporare atti paesaggi che restano scolpiti nella memoria anche se nelle altre poesie si
evidenziano le paure e le insicurezze che ci accomunano ma sempre in un
modo quasi surreale.
Mi hanno colpito molto nel profondo le sue poesie.
Ida Guarracino

"Danza della mente" di Aurelia Tieghi
Una foto ricordo del nostro passato, un'immagine di felicità impressa indelebilmente in noi stessi, quella che ci ha fatto crescere nei sogni, quella che ora ci dà modo di riflettere, di non scordare "il bimbo che è in noi" e di continuare il cammino nella consapevolezza della danza della vita.
Tiziana Cocolo

"Retor cum gregis" di Enzo Campi
Finalmente qualcosa di nuovo. La poesia in generale sovverte la "razionalità" del logos. Inoltre qui a mio parere, si va oltre il "divertissement", si va verso una fresca quanto ludica "inventio", che in ultima analisi è l'essenza stessa della poesia.
Patrizio Spinelli

"Le nubi di Magellano" di Roberto Anzil
Qualcosa di mistico attira sempre l'attenzione di un "poeta" che sa cogliere l'impercettibile oltre l'umana naturale sensibilità, oltre il razionale e lo scientifico. Quel veleggiare lento verso l'ignoto, verso quel "noi stessi", per riuscire ancora e sempre a "meravigliarsi" del mondo.
Tiziana Cocolo

"Gennaio" di Reno Bromuro
E' straordinaria la capacità di Bromuro di descrivere le caratteristiche di un mese come gennaio; poche, sapienti pennellate aprono gli occhi a immagini accantonate dal tempo e danno netta la sensazione che le stesse rivivano, ricreando un'atmosfera coinvolgente al punto che viene spontaneo dare un'occhiata al calendario, tanto si è indotti a credere alla presenza di quei giorni d'inverno.
Renzo Montagnoli

"La paura dell'insicurezza" di Carlo De Stefano
Nell'insicurezza è come chiudersi in un mondo proprio (dentro un guscio).
L'autore con questi versi delicati, ha espresso chiaramente la sofferenza e il disagio di questa paura, a mio parere oggi molto diffusa, (anche se mascherata). Ed è l'impossibilità di vivere pienamente la vita, sentendosi prigionieri di sé stessi.
Aurelia Tieghi

"Farfalla" di Aurelia Tieghi
Ancora una volta Aurelia, prende per mano le anime incerte e sensibili, portandole con se in quel zigzagare poetico che prende profumo dal fiore su cui si è posata. I miei umili commenti non saranno mai all'altezza della sua dolcezza, ma non posso tacere davanti ai colori di tanto sognare.
Silvano Notari

"Accendersi" di Tiziana Cocolo
Vi è una sublimazione dell'amore, in questa profonda poesia.
Una vibrante analisi del significato che domina l'esistenza; vivendo intensamente per accendersi
al fuoco di invisibili molecole d'amore che ci circondano e infondono il coraggio di continuare il cammino
verso la speranza.
Aurelia Tieghi  

Poesie del 4 settembre
Tre poesie oggi mi hanno profondamente colpito anche se la pagina odierna é ricca di emozioni. Ed era tanto che non riuscivo più a leggere le poesie pubblicate su poetare.it per via di questo benedetto Bando Letterario che m'assilla.
Non dico troppe parole, perché non servono, ma un bravi, bravi, bravi a Silvano Notari, a Giovanni Maria Gandolfi, a Edgardo Maltese (avvincente la sua poesia) e ad Alessandro Parrinello (per il dolce sentimento che i suoi versi "trasudano") lo devo proprio dire.
Salvatore Armando Santoro

"Soffio" di Tiziana Cocolo
Uno splendido gelato quello che ci ha servito Tiziana Cocolo, dal sapore intenso di felicità, dalla fragranza di sentimenti nati spontaneamente, dal retrogusto di cuore palpitante. Non c'è nulla di freddo in questa bellissima poesia, anzi c'è il calore della passione, il desiderio di amare ed essere riamati, c'è tutta l'infinita bellezza dell'amore.
Renzo Montagnoli

Poesie di Nilongo
Le 2 poesie di Nilongo sono riuscite a commuovermi con pochi versi, a trasmettermi l'amore che non muore, che non si arrende davanti al male della vita, che si meraviglia delle piccole cose. Con parole semplici trasmette la grandezza di un sentimento che sembra odio, ma in realtà cela
il senso dell'amore più profondo che spera, maledettamente spera che tutto cambi. e soffre. soffre per la consistenza ingombrante ed emozionante del cuore che inghiotte tutta la vita e travolge tutto il suo essere. Bisogna dunque credere. e resistere. perchè lo so. l'amore vincerà.
Alessandra Piacentino

Poesie di Simona Novello
Le poesie di Simona Novello trasmettono una carica emotiva travolgente, regalano una religiosità rivista che aggiunge senso alla voglia di vita. La poesia Croci nel deserto trasmette un'immagine di vibrante concretezza pur trattandosi di un sogno, lascia cadere la mente tra immagini perse di vite inconsistenti, doloranti, pregne di malinconia, che resistono..mentre lei grida la vita. Con poche parole mi ha regalato un'emozione. È questo il senso del poetare. Grazie!
Alessandra Piacentino

"Piangi con me" di Antigonos
Notevole l'enfasi e la carica emotiva trasmessa dalla poesia di Antigonos "Piangi con me". Condensa tutte le scelte di vita legate all'amore. Sì o no, non esistono vie di mezzo, non troppi compromessi e gabbie. Gli innamorati vivono tutto. Ma per questi il troppo amore sbagliato porta dolore e malinconia.
Antigonos crea lentamente un vuoto dentro sempre più forte, che comprime odio e amore.
E' il vivere di 1 sentimento impossibile che essendo all'eccesso non riesce a fare a meno degli eccessi.
L'amore che si esclude non è poi una realtà tanto rara.. E così il dolore per non riuscire a vivere l'amore che c'è squarcia la pagina, l'immenso amore che divide 2 amanti grida e si commuove, unisce gli amanti allontanandoli.
..L'ho vissuto. L'ho sentito. Mi ha spezzato. Ho pianto.
Piangi con me.
Grazie per aver condensato in poche parole uno stato d'animo così complesso e difficile!
Alessandra Piacentino

"Pioggerellina" di Silvano Notari
Leggendo questa poesia, ho avuto la sensazione di osservare un dipinto del settecento,
nel momento in cui dama e cavaliere danzano un minuetto.
Venticello e pioggerella, sono trasformati dal poeta, attraverso lievi pennellate colorate con fantasia di sentimenti, che parlano al cuore e donano un senso di pace.
Aurelia Tieghi       

"Il vento dell'amore" di Nino Silenzi
Nino, ci apre il suo cuore. Un cuore colmo di versi toccanti, che ci li offre sulle ali del vento, ricchi dell'oro della poesia.
Ghino Burlacco

"Il vento dell'amore" di Nino Silenzi
Amore, una parola che tutti conosciamo, di cui spesso abusiamo, più o meno consapevolmente, come se in cinque lettere si potesse sintetizzare un sentimento così grande, le emozioni, in positivo e in negativo, che comporta; ognuno di noi sa che cosa vuol dire amare, ma esprimerlo, portare a conoscenza degli altri le proprie sensazioni è tutta un'altra cosa. E solo il poeta riesce a farlo, perché è il fotografo dei sentimenti, che tratteggia nei chiaroscuri che sono loro propri, con i tormenti, le angosce, i ricordi.
E questa poesia di Nino Silenzi è un chiaro esempio di quanto ho fino ad ora scritto; è un sogno, ma non la sua immagine, è quasi un delirio interno sopito dal tempo che prepotente riaffiora, un amore del passato cancellato dalla memoria della mente, ma non da quella del cuore; nel contrasto fra ragione e passione per un attimo prevale quest'ultima, per poi lasciare il posto a un malinconico rimpianto nella realtà che sopravviene al sogno, sempre così diversa, perché il primo è un'astrazione del tempo, mentre la seconda è il tempo stesso.
Renzo Montagnoli

"Nel cuore" di Renzo Montagnoli
Un epitaffio alla vita! bellissimi questi versi che sembrano incisi nel marmo a perenne memoria di una forte emozione.
Ghino Burlacco

"Rifugio" di Tiziana Cocolo
L'accentuata sensibilità di Tiziana trova ancora conferma in questa poesia, riflessiva, ma scritta soprattutto con il cuore.
Renzo Montagnoli

"Oggi non scrivo" di Nicola Cabras
Poesia dell'amore, di quello sognato, ma non realizzato, e quindi il più bello, essendo rimasto ancorato al desiderio.
Renzo Montagnoli

"?!" di Michele Vaccaro
A parte il titolo, indubbiamente originale, la poesia, per fortuna, è una seria e riuscita descrizione di uno stato esistenziale senza speranze, come accade quando la realtà frantuma e disperde i sogni.
Renzo Montagnoli

"Cantaci o Metro senz' ira funesta" di Ghino Burlacco
Ghino caro che fai! Componi anche tu in metrica!
Musicalissimo endecasillabo (cadenza 4-7-10) titolo compreso.
Attento al caldo!
Roberto Bottiroli

"Una poesia" di Maria Savignano
La poesia e la sua forza sono mirabilmente tracciate in questa composizione, di rara bellezza e armonia; è con vivo piacere che mi complimento con Maria Savignano per le emozioni che i suoi versi mi hanno saputo suscitare.
Renzo Montagnoli

"A me" di Sergio Guarino
Due brevi righe, quattro parole solo, eppure è incredibile la forza espressiva di questa poesia.
Renzo Montagnoli

"Tacito Ascolto" di Nicola Cabras
Ogni poesia di questo autore è una piacevole sorpresa; questo suo ascoltare il Silenzio, tacitamente, questo suo ritrovare in tal modo se stessi, estraniarsi dal mondo per accorgersi di esistere, è addirittura sublime.
Renzo Montagnoli

"Poesia senza carta" di Giuseppe Lorentini
Giuseppe Lorentini (Poesia senza carta) “… un’anima che canta la sua vita” ( “… a soul that sings his life”, “…un alma que canta su vida”, “… une ame qu’il ch’ante sa vie”, “… eine Seele, die sein Leben singt”. Attraverso il translator, ho voluto riprodurre in più lingue questa frazione di verso di Lorentini, per esprimere quanto universale e semplice sia la poesia vera. L’espressione dice con lemmi del linguaggio comune (estraneo a paroloni o nascondimenti onirici) chi è il poeta. Un essere, un’anima che canta la sua vita. Anche ciò che succede nel mondo e che recepiamo, fa parte della nostra vita e il poeta lo narra, lo canta, come l’aedo, come il trovatore: alto concetto poetico questo di Lorentini!
Gus

Poesie di  Tiziana Cocolo
Come gocce di luce a cader sulla terra dissetano le aride zolle.
Come incandescenti frecce nel cielo le loro tracce lasciano.
Roberto Anzil

"Fabietto Poeta" di Gus
Nonostante l'indecorosa morte che mi riserva, desidero anch'io ringraziare Gus, che mi ha reso co-pratogonista del suo lungo e avvincente carme, riservandomi un ruolo ( sarebbe meglio dire, un gioco di ruolo, di guerriero di forte tempra e indomito carattere )
Grazie davvero, e di cuore
Ghino Burlacco

Poesie di Carla Persico
Ciao Carla, ho letto le tue poesie e, anche se sono alle prime armi anch'io quindi non ho tanta  esperienza per poter commentare quelle altrui, mi sono piaciute molto. Quella che mi ha maggiormente colpito è "Bolle di sapone" ... mi sono rivisto in questa composizione ... quante volte mi passa per la testa di mandare all'aria il mondo con tutte le sue ansie dovute al troppo correre verso il niente. La vita è bella nelle cose semplici ... Complimenti Carla, nelle tue "bolle di sapone" c'è tutta te stesso immagino ... vero?
L'elefante

"Invoco il tuo nome" di Renzo Montagnoli
Magica poesia che non è da meno ai capolavori di Renzo,da notare il paragone della pietra preziosa con i suoi riflessi argentati uguali agli anni che scivolano e che ci legano a ricordi non più tangibili ma pur sempre vivi nei colori, nei profumi nelle immagini che l'autore sa regalarci con tanta maestrìa
Ida Guarracino

"Disperazione" di Carla Persico
La disperazione è un malessere che cresce dentro di noi fino a esplodere, uno stato esistenziale che condiziona la vita; ne parla mirabilmente questa bella poesia di Carla Persico, un'angoscia prima urlata, poi attenuata nella rassegnazione, a cui nel finale subentra la speranza di uscire finalmente dalla solitudine.
Renzo Montagnoli

Le poesie di Carla Persico
Ho preso visione delle poesie di Carla Persico e trovo una musicalità nei versi,con significati non reconditi, l'autrice esprime dolore e gioie usando un linguaggio semplice e corretto, nonostante il suo incoraggiamento a leggerle non mi erano sfuggite, soprattutto quella sulla "mamma" dove condivido e comprendo il suo immenso dolore ma anche quella sulle stagioni, dove l'autrice si sofferma e non le sfugge nessun particolare delle mutazioni della natura e dei sentimenti umani.
Molto profonda complimenti.
Ida Guarracino

Agli amici poeti
Con profonda emozione e con tanto timore, qualche mese fa, mi sono affacciata al sito.
Con un certo batticuore ho letto la mia prima "poesia" pubblicata: E poi, da allora, ho sempre sentito più forte, dentro me, la voglia di scrivere, di farmi e di farvi leggere i miei sentimenti, i miei pensieri. Qualche contemporaneo psicologo qualificherebbe la mia produzione come un cammino per raggiungere un pizzico di autostima. Amici Poeti. Grazie. Vorrei che qualcuno commentasse le mie piccole "cose", per aiutarmi a crescere.
Carla Persico

"Vorrei" di l'elefante
Musicalità, armonia, congiunte a un messaggio profondo e per nulla retorico, connotano questa bellissima poesia.
Renzo Montagnoli

"Fabietto poeta" di Gus
Gus ha terminato il suo lavoro in ottava rima dedicato a Fabio (Conte-duca): un "cantare" indubbiamente ben confezionato, con una padronanza del ritmo non sempre riscontrabile, con una trama gustosa perfino nel tragico momento del sacrificio della bella e della morte dell'infame e orribile nemico.
Dirò che Gus è perfino troppo buono, anche se la sua vena, inevitabilmente, fa sì che gli si rovescino addosso barili di veleno, ora e in futuro.
La giostra serve a questo: ci si diverte, si mettono alla prova le proprie capacità di redigere in fretta botte e risposte, di imitare un linguaggio non più attuale, di mostrare abilità formale e sostanziale nella creazione di pezzi "neoclassici" che, a mio parere, hanno senso soprattutto se concepiti
in stile comico.
Complimenti a Gus, pertanto, in attesa di nuove quintane.
Antonio Fabi

I racconti di viaggio di Diego Cocolo
Che bello viaggiare! Se qualcuno non può, ci pensa Diego Cocolo, turista non per caso, con i suoi godibilissimi racconti che portano il lettore a immaginare di trovarsi in luoghi, anche esotici, in compagnia dell'entusiasta e infaticabile maresciallo. Nessuna guida completissima, ma asettica, non la voce chioccia di accompagnatori che ripetono le stesse parole da anni, ma le impressioni di uno di noi, esposte con chiarezza e simpatia; parole che sanno cogliere e rappresentare le atmosfere, annotazioni spesso ignorate nei libri ad hoc, ma che più di tutte possono aiutare a comprendere il carattere di altre popolazioni. Il novello Marco Polo riesce a trasmettere al lettore il piacere della scoperta, sensazioni, emozioni inappagabili.
Renzo Montagnoli  

"Infinitamente ancora" di Irene Pizzimenti
Mi si potrà obiettare che io prediliga le poesie d'amore, ma di tutti i sentimenti questo è il più vivo, il più spontaneo, e spesso anche il più irragionevole; in questa poesia Irene ha trasfuso tutta se stessa: è tutta un vibrare di passione, di furia incontenibile; non ci ha solo partecipato il suo amore, ce lo ha urlato. Bellissima.
Renzo Montagnoli

"Se può esistere al mondo" di Armando Bettozzi
L'amore, sempre l'amore che smuove il mondo in questa poesia riflessiva e sognante, una continua idealizzazione della propria amata; parole soavi, misurate, che sgorgano soffuse, come una polla d'acqua pura in un verde prato.
Renzo Montagnoli

"Amore" di Gianna Spiaggia
L'amore è vita, sembra dirci con questa sua bella poesia Gianna Spiaggia; la passione è ben descritta con poche misurate parole, pennellate di luce a rischiarare l'umano cammino.
Renzo Montagnoli

"Pioggerellina" di Silvano Notari
Freschi versi nella calura estiva ci donano un senso di ritrovato benessere nello spirito. Il dolce e poliedrico balletto racchiude in sé sensazioni che fanno da tramite tra la natura e la serenità dell'autore, sempre attento e preciso nel comunicarci i moti dell'anima.
Tiziana Cocolo

"Chiara" di Ida Guarracino
E' una poesia dolcissima, direi commovente. Un inno semplice e sentito alla maternità vera. Quella fatta non di rapporto sanguigno, ma di amore vero per una figlia.
Davvero Stupenda.
Michelangelo Baggi

"Quando parli" di Renzo Montagnoli
Renzo, cuore di poeta, di innamorato, di grande sensibilità, ci riporta con la mente, con questi suoi versi (non esagero), al grande Dante a cospetto della sua Beatrice, o se vogliamo al Petrarca e alla sua Laura
Ghino Burlacco

"Sindacati" di Michael Santhers
Di questo valido autore penso sia nota la visione pessimistica della vita, tanto che le sue poesie ne sono un chiaro esempio; nondimeno, in molte sue opere figura un'indole satirica fuor dal comune e "Sindacati" rientra fra queste; non so se i segretari generali della Triplice l'apprezzeranno, ma di certo io l'ho trovata azzeccata e sopra le parti; quindi più che buona, anzi ottima.
Renzo Montagnoli

"Parole non dette" di Tiziana Cocolo
A questa brava poetessa non manca, fra le varie doti, anche una spiccata sensibilità che la porta a esprimere con grazia sentimenti ed emozioni.
Questa breve lirica è un'ulteriore conferma di come la dolcezza, quando è al servizio dell'autore, porti sempre ad esprimere pensieri profondi in modo semplice e gradevole, lasciando al lettore, non stravolto da fraseggi complessi e spesso pressochè incomprensibili, la possibilità di godere nel suo intimo la sensazione di appagamento e serenità che prorompe dal testo.
Renzo Montagnoli

"Er perdono" di Armando Bettozzi
Simpatica satira dell'ingiustizia imperante, garbata, senza toni troppo accesi, insomma da consigliarne la lettura a grandi e piccini.
Renzo Montagnoli

"Gocce di eternità" di Nicola Cabras
Cabras: interessante “Gocce di eternità”: un inno al desiderio di un mondo (l’Africa) materialmente contaminato ma in parte puro per la sua innocente esistenza…poeticamente valido ma… gli stermini in corso?
Gus

"Vecchie catene (in silenzio soffro)" di Silvano Notari
Silvano Notari, più invecchia, più assomiglia al buon vino di fattoria; la sua poetica semplice, ma realistica, si va colorando di aromi sapientemente miscelati, prendendo una corposità che ne esalta l'intrinseca virtù; "Vecchie catene" ne è un classico esempio, con una descrizione di uno stato d'animo soffusa di grande malinconia, una sorta di analisi esistenziale in cui la rabbia è prevaricata dalla certezza acquisita dell'impossibilità di un cambiamento. Rassegnazione, quindi? No, muto dolore, ma senza disperazione.
Renzo Montagnoli

"Armonie" di Renzo Montagnoli
Bella, bella, bella!
Con poche parole Renzo Montagnoli è riuscito a trasmetterci le sensazioni di quel momento, un quadro, un frammento di vita, uno di quei momenti che fanno apprezzare " il vivere", uno di quei momenti in cui tutto e' in armonia con tutto......ed anche le campane che ci chiamano all'incontro con il Supremo, sono in armonia con il resto..... perché il Supremo lo si può incontrare anche in barca, gustando le Sue opere. E ci si sente in armonia con il creato.....ed è pace.......ed è bello!
Dopo aver letto una poesia così non posso far altro che ringraziare il poeta.
Augusto Villa

"Gocce di eternità prima che sfugga" di Nicola Cabras
Un ritorno alla natura (nella fattispecie quella dell'Africa), a un mondo primitivo, rispetto al nostro, e per questo capace di farci conoscere meglio dentro;
là tutto è quello che appare e allora è naturale la gioia di certi sentimenti, di certe emozioni che si possono provare "abbracciando il blu del cielo" o assaporando il "fetido ma non inquinato odore dei mercati". E' una poesia che mi è piaciuta moltissimo, per la sua spontaneità, per la dolcezza dell'esposizione, per quella visione d'insieme che mi ha precipitato nella terra d'Africa, "prima che sfugga".
Renzo Montagnoli

Le poesie di Mirko Mondillo
Le poesie di Mirko Mondillo descrivono, in modo sublime l'amore come Dante amò Beatrice,l'autore ha saputo regalarci immagini trecentesche riportate ai nostri tempi,Mirko racconta "l'amore" così completo,così vero in una sorta di venerazione verso questo sentimento che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita così profondamente devastante e meraviglioso. Da notare la delicatezza dell'espressione "mi addormentai pensando alle tue candide goti" (pensieri nobili per i nostri tempi,)" come un immagine immortalata su petali di magnolia", "il sole albeggia ........per rifinire i tuoi tratti", e ancora "la notte ...... per dare tregua alla luccicante bellezza", leggendo le sue liriche ci si tuffa nella tavolozza di un pittore dove i colori sanno già dove andare per essere poi un capolavoro. Continua Mirko a regalarci immagini in parole, è così bello quello che hai dentro.
Ida Guarracino

"Regalami amore" di Alessio Vailati
Una poesia che, pur nella sua semplicità, è un gioiellino; le parole palpitano, pulsano d'amore e Alessio Vailati ha saputo trasmettere con immediatezza i suoi sentimenti,
Renzo Montagnoli

"La coscienza del poeta" di Giuseppe Lorentini
L'immortalità è una prerogativa ed una certezza per chi scrive emozioni,
per chi,sente il suo vagare nell'aria con la consapevolezza del senso di
immanenza del pensiero nelle cose, del presente nel passato e del passato
nel futuro.
Ma forse la vera coscienza del poeta, non è quella di voler lasciare
un'impronta ai posteri ,ma quella di scrivere per sentirsi vivo nella
speranza di poter esserlo sempre.
Tiziana Cocolo

"Riflessi" di Aurelia Tieghi
una garbata esposizione della bellezza femminile allo specchio, un delicatissimo manierismo poetico che, oltre ad evidenziare una apprezzabile autostima, (non è Narcisismo ma delicatezza femminile) proietta nella mente del lettore un turbinio di fantasticherie. Amare dolcemente se stessi è amare intensamente il prossimo. La seta del poetare di Aurelia effonde freschezza alla poesia.
Silvano Notari

"Girasoli" di Aurelia Tieghi
Una poesia dal tono elegiaco che lascia trasparire una continua ricerca della conoscenza del proprio io, con sfaccettature precise, ma leggere, colpi di pennello vibranti di vita a disegnare un magico caleidoscopio di colori concreti, nella consapevolezza di quanto possa esser bella l'esistenza.
Renzo Montagnoli

"Riflessi" di Aurelia Tieghi
Aurelia Tieghi : “Riflessi”. Siamo tutti Narciso. La donna allo specchio è uno dei più interessanti momenti del narcisismo, specie quando vede sé stessa come gradevole preda e spera di essere preda. Versi non innocenti, per questo stuzzicanti e vivi.
Gus

"La musica del mare" di Renzo Montagnoli e "Sogno di stress" di Ida Guarracino
Belle queste due poesie. Renzo pare incontrare il Numinoso, la magia del Creato e la gode intimamente e visceralmente e come un un abile pasticciere confeziona un delicato bignè e ce lo offre in forma di poesia.
Ida invece impasta un delicato cocktail di emozioni, giocate in rime, assonanze, consonanze e pare farcele gustare nella delicatezza di una tortiera napoletana
Ghino Burlacco

Poesie di Antonio Fabi
Antonio Fabi: Arguto, feroce, atroce, caustico, pepato, amaro, a volte garbato, sono tutti aggettivi che si addicono ai componimenti epigrammatici di Antonio Fabi. Chi mon li ha seguiti attentamente, cominci da “Burchiella Prima” e poi lo rilegga tutto troverà che i suoi versi sono pungenti e deliziosi.
Gus

"Sapori semplici" di Marco Cabassi
Questa è una poesia che, a mio avviso, è una fotografia non tanto del paesaggio (il sole, il mattino...la terra) ma dell' emozione che ne scaturisce in noi......(almeno in me). Una gran bella foto!...Semplice..... e quando la leggo, in quel momento.....riesco ad assaporare la vita. Perchè questa è la vita.....intesa non in senso soggettivo.......ma universale.
(Augusto Villa)

"La poesia (Dedicata a Giuliano)" di Nicola Cabras
Una poesia sull'amicizia, più forte della morte; versi che non indulgono al pietismo, ma alla riflessione, pervasi da un autentico senso del dolore per una persona troppo presto scomparsa.
(Renzo Montagnoli)

"A Cinzia" di Ivano Mazzolo
In metafora la conclusione di un amore; poche parole mirate, soffuse di malinconia, caratterizzano questa bellissima poesia.
(Renzo Montagnoli)

"O mio poeta" di Tiziana Cocolo
Questa breve lirica è un vero e proprio inno alla poesia, vista attraverso la figura del suo ispiratore, dell'artista, con quella sua capacità di realizzare emozioni intense, di far nascere sogni, di permettere di vivere, per un momento, in un'altra dimensione.
(Renzo Montagnoli)

"Stelle" di Gianna Spiaggia
Un essenziale che fa sognare perché impregnato di tutti i colori, i profumi e le sensazioni di un'anima straordinariamente poetica.
(Tiziana Cocolo)

Le poesie di Antonio Fabi
I fulminei epigrammi di Fabi sono spassosi.
Divertenti anche le poesie più lunghe, ma non come i primi.
C'è una leggerezza che, come hanno scritto alcuni commentatori del suo volume, unisce Marziale e Calvino; una visione del mondo critica sì, ma non catastrofista.
(Lella Spugnini)

"Ci siamo bevuto il cervello" di Reno Bromuro
Versi appassionati nella delusione, che descrivono l'amore portabandiera di ognuno di noi un grande dono dell'universo, ma sentimento così difficile da sostenere per paura o coraggio.
(Aurelia Tieghi)

"Gargano" di P. Gianni Fanzolato
Un susseguirsi di immagini vive, armonicamente accostate, dove l'approccio con la natura assume caratteristiche quasi mistiche. Mi è sembrato di rivedere questo splendido promontorio e di sentire la suggestiva atmosfera che lo caratterizza.
(Renzo Montagnoli)

"Calore e pioggia le parole" di Chemisette
Ecco una bellissima poesia d'amore, immersa nella natura, i cui aspetti costituiscono gli spunti metaforici per ben delineare i sentimenti.
(Renzo Montagnoli)

"Giardino segreto" di Renzo Montagnoli
Leggendo tra le righe si percepisce la sottile antitesi tra il cupo, l'incerto e il frastuono della quotidiana inquietudine che la natura insita nella caducità della vita ci offre, e quel bisogno, sito nell'intimo del nostro animo, di far emergere come dagli anfratti, tutta la
nostra musicalità e positività interiore, quel nostro irrinunciabile giardino segreto.
(Tiziana Cocolo)

"Ginestra" di Salvatore Armando Santoro
Felici combinazioni di immagini caratterizzano questa poesia; il susseguirsi delle stagioni, dipinte con pennellate incisive, trasforma la staticità delle parole in un flusso continuo di visioni, in una ieratica metafora della vita. Commozione e riflessione si avvicendano sapientemente e, terminata la lettura, si avverte chiaro un senso di serenità, nella consapevolezza dell'ineluttabilità del tempo.
(Renzo Montagnoli)

“Giardino Segreto” di Renzo Montagnoli
Solo un grande poeta come Renzo riesce a dischiudere il cancello del “Giardino segreto” dell’anima, dove ognuno di noi trova ristoro tuffandosi nei più bei “ricordi”che portiamo dentro, ripescando la loro indelebile presenza e farla rivivere in una cascata d’emozioni.
(Ghino Burlacco)

"Passione" di Giacomo Flussi Cattani
Questa breve poesia trasuda di forza disperata, palpita di passione; un ritratto conciso, ma tremendamente efficace e coinvolgente, dell'emozione di una donna.
(Renzo Montagnoli)

"Ricordati" di Gus
Cronologia di un amore che scorre leggera come una piuma, con una musicalità riflessiva e la nota malinconica della conclusione.
In poco, tanto: questa è "Ricordati".
(Renzo Montagnoli)

I racconti di Renzo Montagnoli
"I racconti di Renzo Montagnoli sanno suscitare molte emozioni, per questo mi hanno fatta sentire ricca, ricca dentro. Trovo che dentro vi sia molta poesia."
(Marina Hator)

"Etsi" di Mirko Mondillo
Interessante l’aforisma di Mondillo: ” Anche se tanto c’è/poco rimane”
(Gus)

"Lontano" di l'elefante
Leggere “Lontano” di l’elefante, molto sognante e poetico. Consiglierei, tuttavia al poeta, in generale, di considerare anche la meraviglia dell’esistenza umana, non solo il suo sfondo.
(Gus)

"Giocando... giocando" di chemisette
Da leggere “Giocando…giocando” di Chemisette. Notevole l’immagine della Tristezza ritagliata in aquilone che si tinge di curiosità e le nuvole che arrivano gitane, spumeggiano … intrigano le danze. Il tutto è fantasia poetica.
(Gus)

"Piove" di Luigi Sorrentino
Una poesia che a mio parere, con quattro parole semplici semplici, riesce a rendere l'idea della grandezza del suo sentimento.
Pioveva tanto, vero?.......
(Augusto Villa)

"Profonda presenza" di Irene Pizzimenti
"Parole chiuse nel tempo" bellissima definizione di attimi tangibili di emozioni profonde che si possono percepire solo nell'anima di chi coglie il "piacere che si perde nel piacere" e il "finito nell'infinito".
Sensazioni che la natura umana misteriosamente avverte quando è investita da presenze profonde, al di là di noi che diventano un noi.
(Tiziana Cocolo)

"Incontro" di Carla Persico
Carla Persico: “Sogni di cristallo/fragili ma luminosi”. Da leggere “Incontro”.
(Gus)     

"Anime salde" di Michael Santhers
Ennesimo sferzante monito, nei confronti di una categoria di persone (i ricchi) per la quale l'autore esprime sentimenti che sono anche i miei personali. Meglio poveri e appiedati, ma con anime salde; che ricchi (Dio solo sa come molti lo sono diventati) in volo su di uno squallido mezzo meccanico, ma privi di sensazioni pulite (paura di un cuore che impazza d'improvvisa libertà) e buoni sentimenti. "Certe virtù non si comprano" e non sono compatibili con la ricchezza! Grazie Michael... e sempre alte le coscienze!!
(Silvano Notari)

"Sabbia" di Renzo Montagnoli
La sabbia, un simbolismo ricorrente per chi percepisce attraverso i versi della poesia il lasciarsi investire da quella sottile polvere che a strati si sovrappone sul nostro passato, creando il presente e trasformandoci giorno per giorno, plasmando i nostri pensieri ed avvolgendo la nostra mente in un continuo divenire.
(Tiziana Cocolo)

"Pensiero" di Irene Pizzimenti
Una libera bandiera al vento, il nostro pensiero, così intimo per noi ma nel contempo esternato e libero di volare e di essere condiviso. La nostra più preziosa risorsa, un concentrato di emozioni, il filo di tramite che si perde nello spazio annullando il tempo. La vita a volte è un pensiero.
(Tiziana Cocolo)

"Eva Braun" di Bisengambi Bibalu Léon-Perry
Bisengambi:eccezionale e coraggioso ritratto di Eva Braun che propone con poesia moderna, scarna ed efficace il tema dell’amore al di là del bene e del male con un felice richiamo alla fragilità dell’essere donna.
(Gus)

"I Draghi" di Marina Hator
Consiglierei di leggere le sagge riflessioni dei "Draghi" scritte da Marina Hator,
melodicamente accompagnate da note musicali, con immagini particolari che ne evidenziano il contenuto.
Molto originale l'idea.
(Aurelia Tieghi)

"Maria" di Oronzo Nicola Accattato
Bella, semplicemente bella, è entrata nel mio cuore come la lama rovente di un coltello che entra nel burro......Dolorosa e reale..... una poesia bella...molto bella perché ha raggiunto il mio intimo con violenta dolcezza...rendendo molto bene l'idea di quello che porta nel cuore......Non ha fatto altro che confermare ciò che penso: penso che la poesia sia "il sudore dell'anima" e che il pezzo di carta sia il fazzoletto per asciugarlo.
Che dire? Bravo!........Veramente.
(Augusto Villa)   

Poesie di Gus
Una poetica leggera.. , di sempre.., familiare.., a tratti compiaciuta e sorniona, ma comunque da scoprire e rileggere sempre con piacere. Ti perdoniamo il pizzico di vanità…=) Consigliato!
(Michele Aulicino)

"Nell'alveo della mente" di Roberto Anzil
Le note scritte in poesia sciolgono i nostri ghiacciai interni, ci mettono in contatto con le nostre verità interiori e ci permettono di comunicare pensieri ed emozioni spesso inconfessabili. Scaldano più del sole,il cuore di chi legge.
(Tiziana Cocolo)

Per il curatore del sito
Ringrazio tantissimo il curatore del sito per l'umiltà e la precisione con cui inserisce i nostri lavori e per come riesce a fare vivere questo sito, un angolo di tranquillità e di poesia nella confusione della giornata.
(Marina Hator)   

Poesie di Antonio Fabi
Leggendo alcuni autori del sito sono rimasta affascinata dagli scritti di Antonio Fabi per la vitalità e l'ironia che trasmettono. Si respira aria di cultura senza essere pesanti, ma motivando. Un insegnante mancato a mio parere perchè sarebbe riuscito a divertire ed interessare i suoi alunni. Ho apprezzato molto anche le traduzioni dal latino all'italiano.
(Marina Hator)

Fzònos zeòn di Gus
Fzònos zeòn di Gus è una poesia vera, interessante, razionale, pur nel quadro inevitabilmente onirico che ospita la breve, ma intensa narrazione.
Di grande efficacia il "congedo", quella cieca invidia degli dei, che sostiene tutto l'impianto della composizione.
(Antonio Fabi)

"Emozione" di Ida Guarracino
Ida: Poetessa, Pittrice, Musicista.
Poetessa, per la delicatezza metaforica e la maestria compositiva.
Pittrice, per la creatività nel trasfigurare l'emozione in immagine.
Musicista, per l'armonia melodica, che riesce a trasmettere nell'anima del lettore.
Rubo l'ultimo verso: - e nel nulla sei finita - , oso, andando ben oltre il metro originale, modificarlo così:
"nella fantasia d'altri poeti sei finita". Oso anche affermare: "Emozione, eri nell'ispirazione di Ida, ora sei nel mio cuore"
(Silvano Notari)

Le poesie di Michele Aulicino
Ho letto la poesia del 21 maggio e mi son ritrovata a dire tra le labbra: meravigliosa...
così sono andata nella pagina personale di Michele e non sono riuscita a dire nulla...
sono rimasta senza parole...
(Rossana Loddi)

"Il serpente e l'imprenditore" di Michael Santhers
Un vecchio detto, dice: "Fra cani non ci si mangia" forse nemmeno fra serpenti ci si mangia. Però il serpente più velenoso che è troppo impegnato a gonfiare se stesso ingoiando conigli (soldi) o simili, manda un cane ad ingoiare il serpente meno velenoso, che ha osato sfidare quello più velenoso. Però quelli più velenosi - i Politici - debbono fare una bella fatica a strisciare distesi, visto le enormi poltrone che hanno appiccicate al culo. Intanto fra una constatazione dolorosa e l'altra, aumentano gli sventramenti della natura, gli insulti alla dignità degli onesti, e chi più ne più ne metta, e tu caro Michael dovrai e credo vorrai passare ancora "di li per caso" in milioni di altri posti, per illustrarci quali lingue e denti velenosissimi hanno questi serpenti - i Politici - (tutti) dalle code di paglia.
(Silvano Notari)

Le poesie di Rossana Loddi
Molto poetiche e coinvolgenti le poesie di Rossana.
Bellissime descrizioni metaforiche su scorci di malinconiche solitudini e con immagini forti.
(Aurelia Tieghi)

Poesie di Michael Santhers
Bene Santhers “…cronista involontario/di destini bizzarri” – leggere “L’amministratore Sapone”. Un modo di poetare inconsueto, almeno in Italia. Interessante.
Gus)

"Vivere" di Irene Pizzimenti e "Righe nello spazio"  di chemisette
In esse ho trovato consolazione, non parole, ma vissuti intrecciati e distillati d’anima, che arrivano dove la luce non accede più.
Il cuore è rassicurato, se trova speranza e la mano tesa di coloro che attraversano con lo stesso passo il guado dell’esistenza.
(Luigi Spreafico)

"Nel sole" di chemisette
La giostra di profumi e colori che investono i sentimenti nell'incanto del sole che illumina i sorrisi di chi può considerarsi un eletto perché invaso da queste sensazioni.
(Tiziana Cocolo)

Il poeta per Salvatore Di Somma
Poeta è colui, che strozza rime con l'elette;
esso della sintassi ne fa proprio il tono;
i versi sciolti musicano figure retoriche
e esulano dalla retorica metrica convenzionata.
Poeta non è cronista né di sé né di ciò che vede
ma di ciò che sente e non sente.

"Poeta è colui che seduto sul più alto trono del mondo
ricorda sempre d'esser seduto sul proprio culo" (Montaigne, Saggi)
(Salvatore di Somma)

"Il sorriso degli angeli" di Franco Pastore
Struggente poesia che mi ha toccato il cuore,una lirica che descrive in modo eccellente le sensazioni di un'età che prima o poi ci apparterrà, evidenziando la grande sensibilità dell'autore che ha saputo cogliere in piccoli gesti, grandi messaggi di saggezza.
(Ida Guarracino)

"Nel mondo di lana" di Aurelia Tieghi
I versi di Aurelia Tieghi "Nel mondo di lana", tracciano con chiarezze fermezza il tema pesante della diversità in una società che oggi emargina, con la stessa facilità con cui si beve un caffè al bar. Forte di contenuto, lineare di stile.
(Irene Pizzimenti)

Poesie di Gus
I versi di Gus profumano di realtà; sono analisi concrete di vissuti, spaccati di vita reale, condivisa da ciascuno di noi nel quotidiano.
Particolare è la poesia " Il poeta", forte e limpida nel suo ruzzolare argentino di versi, scorrevoli ciottoli bianchi di torrente, che girano tra acque limpide.
Molto chiara e piena di contenuti, l'immagine che ne scaturisce è quella di un poeta che gira gli occhi sulle finestre del mondo.
(Irene Pizzimenti)

"Fragilità" di l'elefante
C'è una grande e tenera sensibilità, descritta con fantasia e forte altruismo, in questa bella poesia.
(Aurelia Tieghi)

Poesie di Gus
A Gus, che ringrazio molto per l'apprezzamento espresso nei riguardi della mia poesia (come se fosse noi...) e del cui commento credo che terrò conto per apportare alcune correzioni alla suddetta poesia esprimo il mio apprezzamento per alcuni suoi componimenti che con l'occasione sono andato a leggermi, in particolare "Giovanni Paolo il Grande "...la grandezza dell'uomo si gode in vita e si misura in morte...", Tzunami "Ora il male ha la stessa radice del male" (c'è un bellissimo doppio senso!sbaglio?!) e La Poesia "Cos'è la poesia se non ciò che non si può dire se non in poesia".
(Mario Filabozzi)

"Burlacchino nr. 20" di Ghino Burlacco
Burlacchino 20: Bravo Burlacco e lo “spaventaumani”, se non la guerra almeno che potesse evitare la “mangiatoia”! (da leggere).
(Gus)    

"Vivere" di Filippo Sanchez
Grande e sottile rappresentazione del gioco della vita senza distinzione tra i giocatori ove valore determinante hanno le nostre mosse.
I sentimenti posti in gioco sono la pura consapevolezza dell'essere dei partecipanti e la realtà null'altro è che il nostro esistere.
(Tiziana Cocolo)

“Panchine ed a dirotto l’acqua” di Irene Pizzimenti
Da leggere “Panchine ed a dirotto l’acqua” di Irene Pizzimenti: il piccolo quadro (Idillium) rende con i suoi elementi pittorici (panchina, pioggia, pensilina estranea) il sentimento poetico di abbandono e delusione che credo abbiano ispirato la delicata autrice.
(Gus)

"I Crociati" di Roberto Bottiroli
Senari doppi efficacissimi, perfetti.
Musica sinfonica di altissimo livello, che non a caso, richiama il primo coro dell' "Adelchi".
Tra l'altro questo dodecasillabo consente, per la sua lunghezza, un' agevole esposizione dei temi che il metro sostiene ed accompagna.
Chapeau.
(Antonio Fabi)

Poesie del 7 Maggio
Giornata memorabile quella del 7 maggio, da "segnare con la pietruzza bianca", come facevano gli antichi:
Belle per me le poesie: "Dove siete?" di Nino Silenzi, "Cavalieri di-versi" di Marco Cabassi, "The kiss that i didn' t give to you" di Yasuke. La primavera è ancora più bella, quando ci regala queste poesie!
(Ghino Burlacco)

"Glicini" di Aurelia Tieghi
Il soffio d'aprile, è l' alito leggero di madre natura, che con una delle sue meraviglie "il glicine",ricopre il grigio di mattoni terrosi sbrecciati; colori che dolcificano il tepore dell'aria; lacrime lievi di un fiore gracile ma vivo come la vita che scivola caduca. Che dire? Mi dispiace per i sostenitori di metriche, rime e manierismi vari, ma in questa composizione o meglio "dolce canzone" c'è una grande immensità di contenuti, di sentimenti, una tenerezza avvolgente, ma sopratutto c'è una sensibilità e una nobiltà d'animo tale, da superare ogni perfezione componentistica.
(Silvano Notari)

Poesie di Ghino Burlacco
Trovo i Burlacchini riflessioni formalmente consistenti (N9, N10, N16), le cantiche ancora più
accattivanti.
(Yasuke)

"Madre" di Michael Santhers
Non potevano esservi versi migliori, per raccontare attraverso profonde e belle parole,la vita interiore vicina al tramonto di una madre,osservandola con particolare acutezza e amore. Penso che ogni figlio leggendo questa poesia, si senta coinvolto come me vedendo sfiorire nel tempo, chi gli ha donato la vita.
(Aurelia Tieghi)

"Dedicata al primo maggio" di Aurelia Tieghi
Ottimo, vibrante e ed essenziale il I Maggio di Aurelia Tieghi, che mi ha colpito più di altri interventi pure ragguardevoli.
Aurelia produce poesia senza schemi (come rileva, in generale anche il mio amatissimo amico Gus), mediante una scelta di termini collocati in modo sapiente, talché la valenza universale della celebrazione risulta attualizzata grazie agli energici richiami della storia.
(Antonio Fabi)

Poesie di Nicola Oronzo Accattato
Trovo nelle poesie di Nicola Oronzo Accattato le premesse di una voce poetica fresca e dirompente nello stile, e con i registri espressivi di un poeta indubbiamente aperto all' originalità
(Ghino Burlacco)

“Come se fosse noi…” di Mario Filabozzi
Allo stesso, cui va il mio sincero apprezzamento per la sua completezza d’espressione poetica, ora forse esagero se solo metricamente suggerisco alcune correzioni: lo faceva … Ezra Pound con Thomas Eliott e con James Joice (senza minima modificazione dei concetti e senza pretesa alcuna che le apporti). Str. 2 , v. 1 “Ma l’acqua tu lo sai della corrente” (essendo fiume, peraltro, di corrente si tratta) / ivi, v.3 “Quella che tu riesci ad afferrare”/ Str.3, v.3 “Solo le briciole ti riesco a dire”/ Str. ,v., “Contro la logica e la logistica”/ Str.5, v.3 “Rema controcorrente e la fatica”/ Str.8, v. 3 “E’ verbo vuoto ove vicino è il cuore”/ Str.9, v.”Poiché l’amore brucia e poi rigenera”/ ivi, v.4 “Se no a che serve l’essere vissuto” oppure ”se no a che serve d’essere vissuto”/ Str.11, v.2 “Vengo col verso mio più sgangherato”/ ivi, v.3 “Con la vana speranza di colui “/ ivi, v.4 “Che al primo passo avrebbe già lasciato”/ Str.12, v.4 “Così restano, pure nella la pioggia”.
Naturalmente queste mie precisazioni metriche nulla conferiscono e nessun valore aggiungono alla tua fresca canzone. Se non ti vanno cancella tutto.
(Gus)

"Mano nella mano" di Renzo Montagnoli
Dolce composizione che riflette nella primavera gli stati d'animo di questo autore molto sensibile, che riesce sempre a coinvolgerci in un romanticismo delicato, come il rosa dei fiori di pesco, nel "sentiero dell'amore".
(Tiziana Cocolo)

"Una domenica mattina" di Ida Guarracino
Una poesia delicatissima, animata da una brezza rasserenante che sa cogliere puntuale la vera essenza della vita.
(Renzo Montagnoli)

"Tornano le rondini" di Nino Silenzi
Una poesia elegiaca, scritta con garbo e leggerezza, ma non per questo vuota; versi che si rincorrono al pari delle immagini che in serie si presentano davanti agli occhi del lettore; umano ricordo del passato con la consapevolezza che questi, in altre forme, è parte del presente e ne costituisce la premessa indispensabile. Bella indubbiamente questa poesia, capace di infondere emozioni che portano verso un'idilliaca serenità.
(Renzo Montagnoli)

"Forse tu, già non avevi volto" di Reno Bromuro

Notevole la poesia di Bromuro: “Già non avevi volto”. Il cupio dissolvi dell’umanità in guerra è reso poeticamente nel monologo con tutta la sua tragica crudezza.
(Gus)

Commento di Gus su metrica e rima
Mi sono domandato il perché dei versi sciolti, dell’abbandono nella poesia moderna della metrica e della rima, riservate ormai alla poesia dialettale o alla satira, alle filastrocche o alle parole scritte per un brano musicale.
La ragione va ricercata nella tradizione orale della poesia per la quale piede, rima e musicalità erano necessari. Tutto ciò è stato superato definitivamente già nel trascorso secolo, dalla grande divulgazione della stampa. Siccome mi è parso di capire che alcuni scrittori del sito avvertano un certo imbarazzo per la mancata conoscenza della metrica, era mio desiderio sollevarli dall’inutile complesso. Piuttosto suggerirei a chi non conosce le regole, di non far ricorso “zoppicante” alla metrica, sortendo l’effetto di una canzone stonata, ma di affidarsi ai versi sciolti con la massima libertà. La divisione del discorso poetico in versi e strofe deve essere ispirata principalmente, a mio modesto parere, a quella scelta di pausa che accompagna un ritmo tutto interiore e lo trasmette a chi legge o ascolta il brano.
(Gus)   

"Non è facile" di Angela Buccella
Finalmente! In mezzo a molta noia un racconto che che mi ha trascinato. Un bel pugno nello stomaco. Hai coraggio, e il tuo 'humor nero' lo trovo fantastico.
(ak)  

"Secondo Bossi, ciascun marocchino" di Antonio Fabi
Se ho ben interpretato, questi tre versi (poesia civile) sono un severo monito a quella spaventosa piaga che è il razzismo. Un'ironia raffinata ma altrettanto ficcante, che da la giusta misura di molti prepotenti tinti "verde" e di "nero". Totalmente concorde su questi principi. Antonio Fabi una voce altamente poetica che parla a nome di tante persone.
(Silvano Notari)

"Ricordi della giovinezza" di Roberto Bottiroli
Una poesia viva che racconta di un tempo andato, elegiaca, dolcissima; per un momento ho rivisto la mia lontana gioventù.
(Renzo Montagnoli)

"Che razza diversa questi uomini" di Irene Pizzimenti
Questi bellissimi versi, li trovo un’espressione completa per descrivere il peso di essere donna,in alcuni momenti della vita.
Con le proprie solitudini e amarezze interiori ben mascherate dalla femminilità.
Dentro la poesia c’è tutta la sfiducia per quella fascia (maschile) opposta alla comprensione femminile.
(Aurelia Tieghi)

Le poesie di Lorenzo Abate, Marco Acerboni, Acquariopesci, Alemans, Lamberto Ajello
Lorenzo Abate: Nel tuo unico componimento usi termini quali “eremo”, “gemiti” “irto” o verbi come “ornan”, “spauran” (usati tronchi pur senza cadenza metrica). Hai provato a scrivere con parole più comuni, come quelle che dici ogni giorno ? come “Ciascuno nasce solo sulla terra/trafitto da un raggio di sole/ ed è subito sera” (cito a memoria Quasimodo), o “Lasciatemi/ in un angolo/ come cosa dimenticata” (cito a memoria Ungaretti). Se non ti piacciono i moderni “Romani, cittadini, amici, datemi ascolto / sono qui per seppellire Cesare non per lodarlo” (E’ traduzione da Shakespeare, le parole che il poeta fa dire ad Antonio nell’esordio del suo monologo del “Giulio Cesare” ). La parola come “niveo”, o il verbo come “ire” non fa di per sé poesia. Riprovaci.

Marco Acerboni: Sincero, attuale il tuo unico scritto.

Acquariopesci: (A parte il refuso finale “avverrà” invece di “avvererà”, che i tuoi pazienti ospiti potranno correggere) il pensiero dei tuoi “vorrei” è genuino e contemporaneamente un po’ troppo ingenuo.

Alemans: “…che fare/ cambiare o aspettare”. Un bell’enigma.

Lamberto Ajello: Perché non hai scritto altro? I versi sono interessanti anche se tutto sembra astratto, in quanto non ti coinvolgi nel mondo in cui vivi, dal quale prendi distanze: i cattivi, sono gli altri, i falsi, sono gli altri , ma noi dove siamo sulla luna ?
(Gus)

"L'uomo che guardava il mare" di Mario Malgieri
In un essere chiuso in se stesso, un autistico direi, il sogno di tanti uomini di realizzare l'impossibile, ed una volta giunti metaforicamente a questa meta, l'inutilità di continuare ad esistere.
Rosso esaspera quello che è presente in ognuno di noi: un inconscio desiderio di percorrere una strada a noi predestinata e che solo la realtà delle cose ci impedisce di intraprendere.
Un personaggio molto ben delineato si accompagna ad una descrizione della forza sovrumana del mare che può essere propria solo di chi il mare lo vive e lo sente; l'alternarsi della realtà e del sogno si fondono mirabilmente nel finale in quel volontario desiderio di realizzare il suo innato desiderio con una morte eroica nello spumeggiante abbraccio del mare.
Veramente assai bello questo racconto.
(Renzo Montagnoli)


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